
(Adnkronos) - Continua il ciclo di incontri e riflessioni promosso nell'ambito del progetto “Roma come stai?”, promosso dal Municipio I che intende stimolare il dialogo sul rapporto fondamentale tra la città eterna e il suo passato. L'iniziativa sottolinea che "in nessuna città il rapporto con il passato è così importante come lo è per Roma, chiamata costantemente a rielaborare la sua imponente storia per guardare avanti e costruire una nuova visione del proprio futuro". Il prossimo appuntamento in programma si concentrerà su una tematica cruciale per l'identità e lo sviluppo urbanistico della Capitale: Roma capitale d'Italia, le trasformazioni e la scomparsa di ville e giardini.
“Il progetto ‘Roma Come Stai?’ E' un’occasione cruciale per il I Municipio per interrogarsi attivamente sulla relazione tra la nostra identità storica e le dinamiche urbanistiche che hanno plasmato il cuore della Capitale”, ha dichiarato l'assessore alla Cultura del Municipio I Roma Centro, Giulia Silvia Ghia. “L’appuntamento con Alberta Campitelli sulle ville e i giardini perduti mette in luce come il passato non sia solo architettura, ma anche paesaggio e natura, elementi che dobbiamo difendere e valorizzare per assicurare un futuro sostenibile alla nostra città”, ha continuato. L'incontro vedrà come protagonista Alberta Campitelli, che guiderà la riflessione sulle profonde trasformazioni che la città ha subito, con particolare attenzione all'impatto sulla conservazione e sulla perdita di ville e giardini. L'evento si terrà il 25 ottobre, presso l'Orto Botanico, con inizio alle ore 18.30.
L'incontro sarà introdotto da un preludio musicale offerto da MuSa - Musica Sapienza e diretto da Giorgio Monari, con le voci di Valerio Lombardi, Ermanno Piccone, Rebecca Punzo e Yulia Vergara Quizpeh. Saranno eseguite musiche di Bowie, Dylan, Mkutukana&Mbuli e Waters. L'evento è a cura di Orazio Carpenzano, Giulia Silvia Ghia, Alessandra Sermoneta, Stefano Catucci, Fabrizio Toppetti, Massimo Zammerini, Fabio Balducci, Maria Clara Ghia e Luca Porqueddu. L'iniziativa è promossa dal Municipio I Roma Centro in collaborazione con Sapienza Università di Roma. L'ingresso è libero fino a esaurimento posti.
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(Adnkronos) - Le sanzioni alla Russia restano uno strumento controverso. Non perché non sia utile a esercitare tutta la pressione possibile su Vladimir Putin perché fermi la guerra in Ucraina ma perché non è mai arrivato a una conclusione certa l'accesso dibattito tra chi sostiene che l'economia di Mosca ne stia effettivamente pagando le conseguenze e chi, al contrario, sostiene che le sanzioni siano un'arma spuntata che si ritorce contro chi la usa, a partire dall'Europa.
La novità di queste ore è che al diciannovesimo pacchetto varato da Bruxelles si aggiunge l'annuncio arrivato da Washington, con il Dipartimento del Tesoro americano che ha messo nel mirino le principali compagnie petrolifere russe, invitando Mosca ad accettare immediatamente il cessate il fuoco in Ucraina. Colpiti, in particolare, i giganti Rosneft e Lukoil, come conseguenza della "mancanza di una seria volontà da parte della Russia di impegnarsi in un processo di pace per porre fine alla guerra in Ucraina”.
Nella strategia di Donald Trump le sanzioni economiche hanno un peso, anche 'simbolico', perché sono assimilabili alla stessa logica che sostiene la politica dei dazi: la 'punizione' economica è un deterrente da mettere sul tavolo per aumentare il potere contrattuale nelle negoziazioni. Non solo. Sia sul piano politico, sia sul piano pratico, l'esercizio di sanzioni simultanee da tutte e due le sponde dell'Atlantico può determinare una 'morsa' più difficile da gestire per Mosca e per tutta la rete di relazioni che nel tempo ha costruito per aggirare, riuscendoci in parte, l'effetto delle sanzioni.
Entrando nel dettaglio, le nuove sanzioni europee vanno a colpire quello che resta delle principali attività russe non ancora sanzionate. Sul piano energetico, la novità principale è un divieto graduale di importazione del gas naturale liquefatto (gnl) di Mosca, su due scaglioni: i contratti a breve termine andranno rescissi entro sei mesi, mentre c’è tempo fino al primo gennaio 2027 per quelli a lungo termine. Sempre nel mirino la flotta ombra con cui la Russia aggira i divieti: si aggiungono altre 117 navi all’elenco della flotta ombra del Cremlino, per un totale di 558 imbarcazioni.
Dal punto di vista finanziario, viene introdotto un divieto totale di transazione con cinque banche russe e viene esteso quello già esistente relativamente ai sistemi di pagamento elettronico russi e a quattro banche di Bielorussia e Kazakistan. Arriva anche un nuovo divieto per gli operatori europei di stipulare contratti economici con nove zone economiche speciali russe, così come il divieto di fornire riassicurazioni a aerei e navi russi nei primi cinque anni successivi alla vendita ad un Paese terzo.
Molto viene fatto nell'ottica di migliorare il contrasto all’elusione delle sanzioni già in vigore. Vengono così individuati 45 nuovi soggetti che favoriscono l’elusione (di cui 17 al di fuori dei confini della Federazione), mentre vengono estesi i divieti di esportazione di prodotti industriali e ad altre categorie di articoli sensibili. Viene inoltre esteso di un ulteriore anno il margine accordato alle imprese europee per disinvestire dalla Russia con l’obiettivo di cessare le attività commerciali nel Paese.
Tutto questo avrebbe più possibilità di non rimanere solo sulla carta se il sistema delle sanzioni venisse sostenuto da una chiara e inequivocabile volontà politica che rimetta dalla stessa parte Europa e Stati Uniti. Sembra si sia compiuto un passo in questa direzione, ma molto dipenderà dalle effettive intenzioni di Trump, che nei rapporti con Mosca e nella gestione del dossier Ucraina ha dimostrato un atteggiamento spesso ambiguo e ondivago da quando è alla Casa Bianca. (Di Fabio Insenga)
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(Adnkronos) - Nuova sfida europea per la Fiorentina. Il club viola affronta oggi, giovedì 23 ottobre, il Rapid Vienna in trasferta nella seconda giornata di Conference League. La squadra di Pioli è reduce dalla sconfitta nell'ultimo turno di Serie A contro il Milan, che ha vinto 2-1 a San Siro e nella gara d'esordio nella terza competizione continentale ha battuto il Sigma Olomuc grazie ai gol di Piccoli e Ndour, portandosi quindi a 3 punti in classifica. Fermo a 0 invece il Rapid Vienna, che ha perso 4-1 contro il Lech Poznan.
La sfida tra Rapid Vienna e Fiorentina è in programma oggi, giovedì 23 ottobre, alle ore 18.45. Ecco le probabili formazioni:
Rapid Vienna (4-2-3-1): Hedl; Bolla, Cvetkovic, Yao, Horn; Seidl, Amane; Wurmbrand, Antiste, Radulovic; Mbuyi. All, Stoger
Fiorentina (3-5-2): De Gea; Pongracic, Marì, Ranieri; Fortini, Mandragora, Fagioli, Sohm, Parisi; Dzeko, Piccoli. All. Pioli
Rapid Vienna-Fiorentina sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Il match sarà visibile anche in streaming sull'app SkyGo e su NOW.
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(Adnkronos) - Francesca Barra è stata derubata in treno. La giornalista ha raccontato la disavventura con una serie di storie Instagram documentando l’accaduto con delle immagini e delle riflessioni: “Turbata dalla disumanità”, scrive la moglie di Claudio Santamaria condividendo la storia del bracciale rubato, a cui teneva moltissimo.
"Ero con la mia bambina e il cagnolino e non ho voluto chiamare la polizia, parlandone con il capotreno per non turbare Atena (la figlia di tre anni, nata dall'amore con Claudio Santamaria). Il bracciale era caduto a terra, sotto il sedile e il tempo di piegarmi a raccoglierlo e non c’era più il bracciale e nemmeno il passeggero dietro che viaggiava da Roma a Milano. Sono andata a cercarla con la bambina in braccia, chiedendo se magari per sbaglio si fosse impigliato nella sua borsa. Non ha collaborato e non ha nemmeno spiegato perché avesse improvvisamente cambiato posto”, ha raccontato Barra.
La giornalista ha nella galleria le foto della passeggera ma spiega che ”per ovvie ragioni” non le pubblicherà. “Quel bracciale era unico come il suo cane champagne. Indossarlo sarebbe un rischio, dai spediscilo pentiti”, ha concluso Barra rivolgendosi direttamente all’autore del furto.
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Un uomo è stato fermato nel centro storico di Sassari...
Muscas, 'investiti 2,1 miliardi di dollari'... 
(Adnkronos) - Il made in Italy di alta gamma che sfida i dazi Usa e le turbolenze dei mercati puntando sulla qualità e l'equilibrio tra tradizione e innovazione, mettendo al centro del progetto l'artigianalità. E' l'obiettivo 'Comella dal 1963', sartoria che da Aversa in provincia di Caserta porta avanti la tradizione di creazioni su misura e accessori esclusivi – cravatte, foulard, pochette, cinture e articoli di pelletteria – realizzati con tessuti pregiati e una cura artigianale dei dettagli, venduti in Italia e all'estero, Usa compresi.
Una storia imprenditoriale che parte da lontano, come spiega in un'intervista ad Adnkronos/Labitalia il patron dell'azienda, Davide Comella. "La nostra storia, la storia del brand 'Comella dal 1963'. affonda le proprie radici nella passione e nell'artigianalità dell’alta sartoria napoletana. La nostra azienda nasce ad Aversa, in provincia di Caserta, oltre sessant'anni fa, precisamente nel 1963, per mano dei miei genitori, Teresa ed Enzo Comella. Erano due artigiani uniti da un amore d'altri tempi e dal sogno di creare prodotti unici e pregiati", sottolinea Comella, che dal 2019 è cavaliere al merito per la sua attività.
Dagli inizi a oggi la strada è stata lunga. "È stato -spiega Comella- un percorso di dedizione e crescita costante, sempre nel solco della qualità. Abbiamo iniziato come un'azienda a conduzione familiare e la qualità del nostro lavoro ci ha portati ben presto a diventare fornitori di quasi tutti i Ministeri dell'epoca. Successivamente, a partire dal 1973 e per i vent'anni seguenti, abbiamo avuto -continua- l'onore di produrre camicie e cravatte per alcuni dei più grandi e prestigiosi marchi internazionali dell'alta moda. La vera svolta, però, arriva negli Anni Novanta, con il mio ingresso più operativo, abbiamo deciso di concentrare tutte le nostre energie nel progetto che più ci stava a cuore: la produzione esclusivamente su misura. Fu in quel momento che prese forma la 'Sartoria Comella' come la conosciamo oggi, un luogo dove ogni capo -sottolinea- dalla camicia alla cravatta, può essere personalizzato in ogni dettaglio, portando avanti la passione di mio padre Enzo, specialmente per la cravatta fatta a mano, che oggi è uno dei nostri fiori all'occhiello", rimarca.
E sui numeri della propria attività Comella è chiaro. "Preferisco sempre far parlare la qualità dei nostri prodotti -sottolinea l'imprenditore- più che i numeri. Non siamo un'azienda che punta ai grandi volumi della produzione di massa. La nostra è una realtà sartoriale, artigianale. Posso dirle che siamo un'azienda sana, in crescita, che ha l'orgoglio di portare l'eccellenza dell’alta sartoria napoletana in tutto il mondo, grazie anche ai nuovi canali digitali. Il nostro 'numero' più importante è la soddisfazione di ogni singolo cliente che sceglie di indossare una nostra creazione", spiega.
E per Comella la caratteristica che contraddistingue la propria azienda è "senza dubbio l'equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione. Noi non abbiamo dimenticato le tecniche antiche, la meticolosa lavorazione a mano, la cura del dettaglio che si tramanda da generazioni. Ma abbiamo saputo unire questa sapienza artigianale a un design contemporaneo e alla ricerca costante dei tessuti più pregiati. È quella che noi chiamiamo 'Passione Partenopea': un'anima, un calore che mettiamo in ogni singola cucitura e che rende i nostri capi unici, figli di una artigianalità senza tempo", continua.
Tradizione e innovazione si 'incontrano' anche nella commercializzazione del prodotto. "Operiamo sia attraverso la nostra boutique, nel cuore di Aversa, dove accogliamo i clienti e riserviamo loro un'esperienza 'su misura' completa, ma anche attraverso la nostra piattaforma e-commerce. Il nostro sito web ci ha permesso di superare i confini fisici, consentendoci di 'esporre' e far pervenire le nostre creazioni in tutto il mondo", spiega Comella.
E l'organizzazione aziendale sta permettendo a Comella di fronteggiare anche la 'tempesta' dazi. "Come per tutto il made in Italy di alta gamma, i dazi -spiega- rappresentano una variabile complessa. Non nascondo che ogni barriera commerciale crea delle riflessioni, specialmente per un mercato importante come quello statunitense. Tuttavia, la nostra clientela ricerca un prodotto di eccellenza, un lusso artigianale che va oltre la semplice dinamica di prezzo. Chi sceglie Comella cerca un'autenticità e una qualità -ribadisce Comella- che non sono facilmente sostituibili. Per ora, gestiamo la situazione mantenendo fede alla nostra identità, convinti che la vera artigianalità sia un valore che mantiene la sua forza attrattiva al di là delle congiunture economiche e delle turbolenze geopolitiche", sottolinea.
E negli anni le cravatte e gli altri prodotti di Comella sono stati indossati da quanti non vogliono rinunciare all'artigianato di alta gamma. "Nel mondo dell'alta sartoria, la discrezione -spiega- è un valore fondamentale, quasi quanto la qualità del tessuto. Posso dire che abbiamo l'onore di vestire professionisti, imprenditori, uomini di cultura e appassionati di stile in molti Paesi. Grazie alla nostra cura, quasi maniacale, ai dettagli e nella scelta dei migliori tessuti, abbiamo consolidato il posizionamento della Sartoria 'Comella dal 1963' come ambasciatrice dello stile e dell'artigianato di lusso italiano nel mondo, infatti gli eleganti accessori della nostra maison hanno già riscontrato il gradimento di diverse istituzioni e aziende, tra cui posso citare la presidenza del Consiglio dei Ministri, il cerimoniale diplomatico della Repubblica Italiana, diverse ambasciate italiane all’estero e importanti aziende di Stato come Leonardo SpA. Ma, dirò la verità, il cliente che mi rende più orgoglioso è chiunque scelga una nostra creazione e torni da noi perché si è sentito a proprio agio, elegante, unico. È la fiducia rinnovata nel tempo la soddisfazione più grande", sottolinea Comella.
Ma quale è la caratteristica principale dei prodotti che ha portato Comella a raggiungere questi risultati? "L'eccellenza artigianale. Ogni nostro prodotto è il risultato di ore di lavoro manuale da parte dei nostri artigiani esperti. Utilizziamo -spiega- solo tessuti pregiati, come le sete più morbide per le nostre iconiche cravatte a 3, a 5 o a 7 pieghe. La caratteristica principale è l'attenzione al dettaglio e la possibilità di personalizzazione. Una cravatta Comella non è solo un accessorio, ma un'estensione dello stile di chi le indossa".
E tra le sue creazioni che più lo emoziona Comella non ha dubbi. "Ogni capo su misura, ogni camicia che veste perfettamente un cliente, ogni cravatta annodata con orgoglio, mi dà un'enorme soddisfazione. È la soddisfazione dell'artigiano. Ma se devo scegliere -sottolinea- una creazione che racchiude davvero l'anima della nostra sartoria, il nostro spirito partenopeo che sa unire il sacro e il profano, la tradizione e l'ironia, allora dico il 'Pulcicorno'. Per noi la moda non è solo tessuto e cuciture; è un modo di raccontare una storia e il 'Pulcicorno' è proprio questo. È una figura che abbiamo creato, un simbolo che fonde due elementi potentissimi della nostra cultura: Pulcinella, l'icona della commedia dell'arte, l'anima ironica e verace di Napoli, e il Corno, il nostro simbolo scaramantico di fortuna e prosperità, che noi abbiamo reinterpretato quasi come un unicorno. Creare il Pulcicorno, e vederlo poi prendere vita sulle nostre cravatte, sui nostri foulard e sulle nostre pochette in seta pregiata, rappresenta l'eleganza che sa sorridere", sottolinea.
E lo sguardo di Comella continua a essere rivolto al futuro. "Il nostro progetto principale -spiega- è continuare a fare quello che sappiamo fare meglio, e migliorarci quotidianamente. Vogliamo continuare a tramandare questa tradizione sartoriale, magari coinvolgendo ancora di più le nuove generazioni. Stiamo esplorando nuovi tessuti, più sostenibili, e stiamo affinando la nostra presenza digitale per raccontare la nostra storia a un pubblico sempre più vasto, senza perdere mai di vista nostra anima artigianale, che resta il nostro principale punto di forza", sottolinea.
E il supporto delle tecnologie può essere importante. "Le tecnologie -spiega- sono uno strumento formidabile, se usate con intelligenza. Infatti, ci hanno permesso di ottimizzare alcuni processi e, come dicevo, di raggiungere clienti in tutto il mondo grazie all'e-commerce e alla comunicazione digitale. Usiamo i social e il nostro sito per 'mostrare' il lavoro che c'è dietro le quinte, per educare al valore dell'artigianalità. Le nuove tecnologie ci consentono anche di seguire i clienti nel processo di personalizzazione a distanza", sottolinea.
Ma il 'cuore' di tutta la sua attività per Comella resta sempre e solo uno. "L'artigianalità -sottolinea- si mantiene in un solo modo: non tradendola mai. Le macchine possono aiutare, ma non potranno mai sostituire le 'mani esperte' e l'occhio attento e, soprattutto, critico dei nostri maestri sarti. Manteniamo vive le antiche tecniche, investiamo nella formazione continua dei nostri artigiani e poniamo la lavorazione manuale al centro di ogni creazione. La tecnologia è al servizio dell'artigiano, non il contrario. È un patto che ho stretto con i miei genitori e che non ho intenzione di sciogliere", conclude.

(Adnkronos) - L'assalto al pullman dei tifosi del Pistoia, da parte degli ultras Sebastiani basket Rieti, oltre a costare la vita a un innocente autista in servizio, ha acceso i fari su un fatto un tempo incredibile: il tifo violento ha cambiato campo. Dal calcio si è spostato al basket, fino a qualche tempo fa considerato 'immune' agli scontri. IL focus del Viminale su uno e sull'altro sport, che l'Adnkronos ha potuto visionare, lo raccontano con i dati. Numeri spalmati negli anni 2023, 2024 e 2025, che hanno continuato nel silenzio a crescere, costanti eppure consistenti. Se gli incontri 'monitorati' nel calcio sono scesi del -4,6%, nel basket sono aumentati del +72,5%. Nello specifico, in tutto il 2023 le partite considerate 'sensibili' sono state 39. Quest'anno 88, ben più del doppio.
E ancora. Lo stesso trend si registra per il numero degli incontri con incidenti, aumentati nell'ultimo anno del 30%. Il risultato è che i provvedimenti adottati dall'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive sono cresciuti del +450%, tra divieti di trasferta, porte chiuse per gli incontri e divieti. Viceversa, a testimoniare la 'trasferta' dei violenti da uno sport a un altro un tempo considerato 'di nicchia', sono i dati del focus calcio. Diminuiti del -18,2% gli incontri con incidenti, del -39,2% quelli con feriti. Oltre la metà in meno le persone arrestate durante le manifestazioni monitorate. Mentre scendono, a cascata, i numeri dei feriti tra gli steward (-66,6%) e tra le forze di polizia (-48,1%). Tuto questo, in modo direttamente proporzionale con l'aumento dei divieti di trasferta (+77%) nel 2025.
Alla luce di tutto questo, il Viminale, attraverso l'Osservatorio per le Manifestazioni Sportive, ha imposto l'obbligo del biglietto nominale per il basket dalla stagione 2025/26, per aumentare la sicurezza negli impianti. Per le partite in trasferta, i biglietti dovranno essere acquistati entro le 19:00 del giorno prima della gara, consentendo alla Polizia di incrociare i dati con l'elenco dei soggetti con Daspo. Il controllo non più in via sperimentale ma a sistema, da gennaio permetterà di smascherare il tentativo di ultras già 'daspati' di entrare nei palazzetti del basket dove sono state riscontrate contaminazioni da parte di tifoserie delle squadre di calcio. (di Silvia Mancinelli)
Leggi tutto: Assalto pullman Pistoia, è allarme per ultras nel basket: in un anno +30% incidenti

(Adnkronos) - L'Istituto superiore di sanità riconosce nelle malattie cardiovascolari la prima causa di morte in Italia. In Toscana la stima è di circa 14mila morti cardiovascolari ogni anno, in particolare per infarto miocardico e ictus cerebrale, con un costo per il sistema sanitario regionale di oltre 3 miliardi di euro, pari a circa un terzo del costo complessivo. E nei prossimi 10 anni circa il 10% della popolazione regionale soffrirà per un evento cardiovascolare (infarto o ictus). Sono alcuni dei dati diffusi in vista della 19esima edizione di CardioLucca 2025, in programma dal 13 al 15 novembre nell'auditorium di San Francesco a Lucca. Un viaggio nel mondo della scienza del cuore, che quest'anno apre alla cittadinanza.
Il meeting creato da Francesco Bovenzi, direttore della Cardiologia di Lucca e presidente dell'evento, riunirà in un'intensa 3 giorni di lavori centinaia di iscritti da tutta Italia e un'autorevole faculty di 80 componenti - riferiscono gli organizzatori - confermandosi leader nell'innovazione e nello sviluppo della scienza e dell'assistenza cardiovascolare. E in risposta alle numerose manifestazioni d'interesse pervenute da tanti per assistere ai lavori, le porte dell'auditorium di CardioLucca 2025 si apriranno ai cittadini: grazie all'iniziativa 'A tu per tu con il cardiologo', potranno partecipare gratuitamente a presentazioni e dibattiti. "Un'occasione unica per i cittadini che - sottolinea Bovenzi - da protagonisti potranno accrescere le proprie conoscenze sui segreti del cuore per migliorare la qualità della vita e accrescere la sopravvivenza, ben oltre le conoscenze frammentate catturate sul web tramite motori di ricerca e social media come 'dottor Google' o ChatGpt, con cui tanti sono abituati a confrontarsi per avere informazioni e approfondire le tematiche della salute del cuore, compresa l'affannosa ricerca di cure miracolose. Sono felicissimo di essere partecipe e protagonista della crescita culturale che oggi riviviamo in CardioLucca. Saremo onorati di poter spiegare 'a tu per tu' ai cittadini l'importanza della prevenzione e raccontare i miglioramenti che ci hanno permesso di modificare la storia naturale della loro vita".
Negli ultimi 20 anni la Cardiologia di Lucca è divenuta una grande realtà aziendale che i numeri certificano, evidenziano i promotori del convegno: ogni anno sono circa 50 le persone salvate nell'infarto e nello scompenso cardiaco; nell'Unità coronarica della Cardiologia del San Luca viene accolta 1 sindrome coronarica acuta ogni 15 ore e si registra una costante riduzione della mortalità per infarto, ora inferiore al 4%. "La nostra realtà non è solo quella di un reparto - precisa Bovenzi - ma la storia della vita di tanti cuori salvati con impegno dai cardiologi lucchesi. Sono numeri che portano in primo piano anche il nostro ruolo sociale. Le sfide però non mancano. E' noto che, se non trattato, l'infarto è gravato da un'elevata mortalità e purtroppo circa l'80% dei decessi è prevedibile per il carico associato di fattori di rischio non controllati".
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(Adnkronos) - “Questo intervento va nella direzione giusta: rafforzare strumenti di welfare diffusi e inclusivi, capaci di incidere positivamente sul potere d’acquisto dei lavoratori e di sostenere la qualità della vita. I buoni pasto rappresentano uno dei benefit più apprezzati e utilizzati in Italia, con effetti concreti sulla motivazione e sul senso di appartenenza". Così, con Adnkronos/Labitalia, Matilde Marandola, presidente dell’Associazione italiana per la direzione del personale (Aidp) esprime "vivo apprezzamento" per la decisione del governo di innalzare, nella Legge di Bilancio 2026, la soglia di detassazione dei buoni pasto da 8 a 10 euro.
Si tratta di "una misura attesa e significativa, che l’associazione auspicava da tempo e che riconosce il ruolo centrale del welfare aziendale come leva di competitività, coesione e benessere per le persone e le organizzazioni. L’aumento della soglia di esenzione fiscale contribuisce a valorizzare il ruolo del lavoro come motore di benessere sociale, riducendo al tempo stesso gli oneri amministrativi per le imprese e favorendo una gestione più flessibile delle politiche retributive", ha sottolineato Marandola.
Aidp sottolinea come il rafforzamento del welfare aziendale debba essere accompagnato da politiche di sviluppo organizzativo e di attenzione alla persona, elementi imprescindibili per un modello di lavoro moderno e sostenibile. “Il welfare non è solo un insieme di agevolazioni -ha concluso Marandola – ma un investimento strategico per il futuro delle imprese e del Paese. Plaudiamo quindi a una misura che va nella direzione di una maggiore responsabilità condivisa tra Stato, aziende e lavoratori".
Leggi tutto: Manovra, Marandola (Aidp): "Bene su detassazione buoni pasto, spinta a welfare"

(Adnkronos) - Ogni inverno in Italia 1 bambino su 4 è colpito dall'influenza, presentando in genere febbre, malessere generale e sintomi respiratori, ma in alcuni casi anche complicanze come otiti e polmoniti. I bimbi non sono solo i più esposti al contagio, ma sono anche potenziali 'amplificatori' del virus: i malanni che portano da scuola si diffondono facilmente a fratelli, genitori e nonni, più fragili per età o condizioni di salute. E' proprio dai banchi di scuola che parte la campagna di sensibilizzazione 'Copriamoli bene… con la preVenzione', promossa dalla Società italiana di pediatria (Sip) per "favorire una maggiore protezione dei più piccoli e dell'intera società, nonché una più ampia consapevolezza dei comportamenti preventivi.
Nella sua prima edizione - annuncia la Sip - l'iniziativa coinvolge oltre 900 scuole e 64mila alunni con l'obiettivo di raggiungere famiglie e comunità educante. Gli insegnanti sono invitati a partecipare a un corso di formazione gratuito e ricevono materiali informativi da condividere con alunni e famiglie: la cartolina motivazionale con QR code per visualizzare il videomessaggio del presidente Sip Rino Agostiniani, che mette a disposizione consigli pratici di prevenzione; la brochure che aiuta i genitori a distinguere i falsi miti dalle buone abitudini quotidiane, fornendo indicazioni immediate e accessibili. A disposizione di tutte le famiglie anche uno sportello telefonico gratuito istituito dalla Sip, attivo fino a febbraio 2026, che permette ai genitori di avere chiarimenti e risposte ai dubbi sugli strumenti di prevenzione, tra cui i vaccini. La campagna intende valorizzare il ruolo della scuola non solo come luogo di istruzione, ma anche come presidio di salute e di prevenzione, capace di attivare un circolo virtuoso che parte dai bambini e arriva a proteggere l'intera comunità.
"Troppo spesso per l'influenza si ricorre in modo improprio agli antibiotici, che non hanno efficacia contro il virus e possono comportare effetti collaterali", avverte Agostiniani. "E' molto più utile puntare sulla prevenzione con gesti semplici, ma fondamentali - sottolinea - quando serve rivolgersi con fiducia al proprio pediatra". 'Copriamoli bene… con la preVenzione' è realizzata con il contributo non condizionante di AstraZeneca e in collaborazione con La Fabbrica Società Benefit di Gruppo Spaggiari Parma, che ha curato l'ideazione e il coordinamento con il mondo delle scuole.
Leggi tutto: Influenza, ogni anno colpisce 1 bimbo su 4, campagna dei pediatri nelle scuole

(Adnkronos) - Canale 5 vince la partita degli ascolti aggiudicandosi sia la prima serata di ieri, mercoledì 22 ottobre, con 'This is Me' che totalizza 2.867.000 telespettatori e uno share del 21.2%, sia l'access prime time con 'La Ruota della Fortuna' che raggiunge uno share del 27,1% per 5.436.000 spettatori.
La prima serata vede in seconda posizione Rai1 con la replica de 'Il Commissario Montalbano' che ha totalizzato 2.829.000 spettatori pari al 17.8% di share, seguito da 'Chi l’ha Visto?' su Rai3 con 1.392.000 spettatori e l'8.9%. Su La7 'Una Giornata Particolare' ottiene 1.019.000 spettatori e il 6.1% di share, mentre su Italia1 'The Legend of Tarzan' registra 798.000 spettatori con il 4.5%, mentre su RealTime 'Matrimonio a Prima Vista Italia' arriva a 744.000 spettatori con un 4% di share, seguito da 'Realpolitik' su Rete4 con 409.000 spettatori e il 3.2%.
Nell'Access prime time, la 'Ruota della fortuna' è seguita, al secondo posto, da 'Affari Tuoi' su Rai1 con 4.317.000 spettatori e il 21.4% di share, mentre sempre su Rai1 i 'Cinque Minuti' di Bruno Vespa ottengono il 20.1% con 3.936.000 telespettatori.
Leggi tutto: Ascolti tv, Canale 5 pigliatutto: la prima serata è di 'This is Me' e Scotti fa il 27%

(Adnkronos) - "Innovazione e formazione devono camminare insieme: formare i lavoratori alle nuove tecnologie, anche all’intelligenza artificiale, significa renderli protagonisti dei processi produttivi e promuovere anche la partecipazione". Lo ha dichiarato la segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola, intervenendo oggi al Global Welfare Summit, in corso a Roma.
“Oggi il nostro Paese non ha un problema di quantità di lavoro: gli occupati hanno raggiunto livelli mai registrati nella storia repubblicana. Il vero nodo è la qualità del lavoro, che significa applicazione corretta dei contratti riconosciuti, ma anche investimenti in formazione e competenze. La produttività, infatti, non cresce per decreto: cresce se si investe nelle persone, se si rafforzano le competenze dei lavoratori e delle lavoratrici, consentendo alle imprese di innovare e competere”. "E' necessario rinnovare tutti i contratti pubblici e privati, che contengono tutele e diritti fondamentali per la crescita della produttività e dei salari".
“In Italia la copertura dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative raggiunge circa il 90-95%. È per questo motivo che, come abbiamo più volte ribadito, riteniamo non necessario introdurre un salario minimo legale: esiste già una rete contrattuale ampia ed efficace. La priorità, piuttosto, è riportare all’interno di questa copertura le categorie che oggi ne restano escluse, rafforzando così il ruolo della contrattazione collettiva".
“Rimettere al centro la cultura della contrattazione – ha proseguito Fumarola – significa riconoscere pienamente il valore dei corpi intermedi e delle organizzazioni sindacali e professionali. In questa direzione, è fondamentale proseguire il lavoro avviato dal Cnel, volto alla riorganizzazione dei contratti e, soprattutto, alla loro valutazione nel merito. Dei circa mille contratti depositati, solo 250 possono essere considerati di qualità, sottoscritti da soggetti realmente rappresentativi. Il resto rappresenta una forma di dumping contrattuale che danneggia sia i lavoratori che le imprese".
“Per noi la partecipazione non è uno slogan, ma un impegno concreto. Abbiamo creduto in un progetto di legge, la legge 76, frutto di una nostra proposta di iniziativa popolare sostenuta da oltre 400mila firme. Oggi, tuttavia, siamo preoccupati: nella manovra di bilancio del Governo non compare il rifinanziamento della legge 76, e questo rischia di compromettere la possibilità di consolidare strumenti efficaci per la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese".
"In un tempo complesso come quello che stiamo vivendo - aggiunge la leader della Cisl -serve un diverso approccio culturale: ciascuno deve poter fare la propria parte e contribuire al bene comune. Incentivare la partecipazione e sostenere la contrattazione significa rafforzare la coesione sociale e migliorare la qualità del lavoro nel nostro Paese".
Leggi tutto: Fumarola: "Innovazione e formazione devono camminare insieme"

(Adnkronos) - Dotare i propri centri di apparecchiature sempre più avanzate, in cui l'intelligenza artificiale è al centro di un processo di trasformazione orientato alla qualità, all'efficacia e all'efficienza dei percorsi di diagnosi. E' il cuore della strategia di Synlab che ha investito complessivamente oltre 9 milioni di euro nel biennio 2024-2025 per rivoluzionare l'imaging diagnostico nei centri medici italiani. Nel 2025 - informa il gruppo - Synlab ha già erogato oltre 300mila prestazioni in ambito imaging (tra risonanze magnetiche, Tac e radiologia tradizionale) in 8 regioni italiane, anche in convenzione con il Servizio sanitario nazionale.
L'intelligenza artificiale - spiega Synlab in una nota - rappresenta oggi un punto di svolta strategico per il progresso dell'imaging diagnostico. La sua integrazione nelle apparecchiature, infatti, consente di generare immagini di altissima qualità. Il risultato è una maggiore precisione diagnostica e tempi di refertazione più rapidi, con un impatto diretto sul percorso clinico dei pazienti. Anche in contesti clinici complessi, come lo studio del torace o dell'addome, l'utilizzo della Ia si sta rivelando fondamentale per individuare lesioni difficili da rilevare con metodi tradizionali, aumentando la sensibilità degli esami e riducendo il rischio di falsi negativi e falsi positivi. Questo approccio risulta particolarmente efficace anche nei contesti di screening e prevenzione, dove la tempestività della diagnosi è cruciale. Oltre all'impatto clinico, l'intelligenza artificiale contribuisce a trasformare l'organizzazione dei processi interni, attraverso l'automazione di fasi complesse come la ricostruzione e il post-processing delle immagini. Questa innovazione consente di velocizzare l’erogazione delle prestazioni, migliorare l'efficienza dei centri diagnostici e ridurre sensibilmente i tempi di attesa per i pazienti.
"L'imaging diagnostico radiologico rappresenta uno degli ambiti più dinamici e cruciali per l'evoluzione della sanità moderna - dichiara Andrea Buratti, Ceo Synlab Italia - Gli investimenti che stiamo facendo in tecnologia rispondono a una strategia mirata a garantire diagnosi più precise e più rapide, riducendo al massimo il margine di errore, soprattutto nell'ambito degli esami di screening e prevenzione: in questo senso, la competenza del personale medico deve essere supportata da strumentazione avanzata. L'obiettivo è migliorare costantemente l'esperienza del paziente, ridurre i tempi di attesa e garantire diagnosi di alta qualità".
Synlab - dettaglia la nota - dispone oggi di una rete di 29 risonanze magnetiche, 14 Tc, 21 Moc, 22 mammografi, 40 apparecchiature radiologiche tradizionali distribuite nei propri centri in Italia, con l'obiettivo di garantire un accesso sempre più semplice e diffuso alla diagnostica radiologica avanzata. Tra i servizi più innovativi disponibili in diversi centri - Bologna, Genova, Como, Lecco, Belluno, Firenze e Napoli - c'è anche la possibilità di eseguire l'esame Rmn Whole Body, per ottenere una panoramica di buona parte dell'organismo evitando l'uso di radiazioni ionizzanti o mezzi di contrasto, utilizzando la risonanza magnetica. Un'opportunità di prevenzione per individuare in modo precoce eventuali anomalie o patologie oncologiche silenti, favorendo così un intervento tempestivo. Questa prestazione è sempre proposta all'interno di un percorso multidisciplinare che include anamnesi iniziale, esame diagnostico completo e una consulenza finale, garantendo al paziente un approccio personalizzato.
Nel centro di Napoli è recentemente potenziata l'offerta diagnostica con l'installazione di una nuova Tc con rivelatore Photon-Counting, integrata con Ia. "Rappresenta la più grande innovazione degli ultimi 10 anni in ambito diagnostico - afferma Filippo Cademartiri, direttore di Imaging clinico e Ricerca per diagnostica avanzata cardiovascolare presso Irccs Synlab Sdn (Napoli) e professore all'Erasmus Medical Center University, Rotterdam - E' in grado di contare i singoli fotoni e di analizzarne le caratteristiche, offrendo immagini a una risoluzione mai raggiunta prima, fino a distinguere strutture sottili come lo spessore di un capello, permettendo inoltre di separare in maniera precisa le diverse componenti tissutali. Significa poter vedere ciò che prima era invisibile, avere dati più accurati e ridurre al tempo stesso la dose di radiazioni per i pazienti. Questo si traduce in diagnosi più accurate e nella possibilità di individuare in fase più precoce patologie cardiovascolari, oncologiche o neurologiche, aprendo la strada a strategie di prevenzione e cura più tempestive ed efficaci".
La nuova Tc ha un impatto clinico significativo in quanto in ambito cardiologico permette acquisizioni rapide e ad altissima risoluzione, efficaci anche in presenza di calcificazioni coronariche o stent metallici; in oncologia favorisce una stadiazione più precisa e un monitoraggio più accurato delle lesioni; in pneumologia consente studi polmonari a risoluzione ultraelevata, riducendo la necessità di ripetere esami. Anche il nuovo polo sanitario Synlab Manifattura Firenze - conclude il gruppo - conferma questa direzione con la mammografia con tomosintesi, Rm ad alto campo, Tac, Moc, Opt– Cone Beam, oltre alla radiografia tradizionale.
Leggi tutto: Synlab, in 2 anni oltre 9 mln per imaging diagnostico guidato da Ia

(Adnkronos) - Il tema delle ferie non godute nel pubblico impiego si conferma tra i più caldi dell’anno. Secondo un’elaborazione di Consulcesi & Partners, nei primi nove mesi del 2025, i tribunali italiani hanno già emesso oltre 1000 pronunce in materia, riconoscendo complessivamente oltre 5,9 milioni di euro di indennità e 2,3 milioni di spese legali ai lavoratori pubblici. Rispetto ai primi mesi dell’anno, il numero dei procedimenti è più che triplicato, passando da circa 250 cause a gennaio alle attuali quasi 1000 di ottobre, con una percentuale di esiti favorevoli che si mantiene sul 97%.
A guidare la classifica dei settori più coinvolti sono insegnanti precari, medici, infermieri e funzionari pubblici, che sempre più spesso si vedono riconoscere il diritto alla monetizzazione dei giorni di ferie maturati e mai goduti per cause non imputabili alla loro volontà.
Il team legale di C&P sta gestendo centinaia di richieste di indennizzo, un numero in costante aumento in parallelo alla crescita delle sentenze favorevoli, cui si aggiungono numerose transazioni in via stragiudiziale concluse con successo. L’impennata di richieste è stata possibile dal nuovo sistema di prima analisi sviluppato sul portale www.ferienongodute.it che consente di verificare la propria posizione rapidamente se si ha diritto all’indennizzo economico, ricevendo una valutazione legale preliminare personalizzata.
Analizzando le recenti sentenze, nel corso del 2025 la giurisprudenza ha definitivamente consolidato il diritto alla monetizzazione delle ferie non godute per tutti i dipendenti pubblici. Dalla Cassazione alle Corti d’Appello, le pronunce confermano che l’onere della prova spetta al datore di lavoro e non al lavoratore. Tra le decisioni più rilevanti, la Cassazione n. 20591/2025 ha riconosciuto il diritto anche ai direttori di struttura complessa, mentre la n. 18889/2025 ha esteso la monetizzazione alle ferie aggiuntive per rischio radiologico. In linea con la Corte di Giustizia Europea, i tribunali italiani ribadiscono che la perdita delle ferie è possibile solo se il datore dimostra di aver messo il dipendente nelle condizioni di usufruirne.
“Il 2025 - commenta Bruno Borin, responsabile del team legale di Consulcesi & Partners - segna la definitiva maturazione di un orientamento sempre più consolidato. Il diritto all’indennità per ferie non godute spetta a tutti i dipendenti pubblici, anche ai dirigenti apicali. Ed è sempre l’Amministrazione a dover dimostrare di aver consentito la fruizione del riposo, non il lavoratore a dover provare il contrario”.
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