
(Adnkronos) - "La malattia mette dentro le persone un senso di paura, fa temere che dal tunnel imboccato non si possa uscire. Ma fare sport, soprattutto in gruppo, è una cosa assolutamente positiva, in quanto dà la possibilità alle persone di confrontarsi, uscire di casa, fare un'esperienza comune, fare squadra e riprendere la propria vita normale. Fare sport ha questo grande potere: permette di uscire dalla quotidianità della malattia e fare qualcosa che può sembrare straordinario, ma invece è quotidiano". Così, Giovanni Frangi, mental coach e tecnico di Nordic Walking, intervenendo all'incontro 'Avrò cura di me. Una nuova vita dopo un tumore al seno' di Donna Moderna, realizzato con il contributo non condizionante di Novartis e organizzato nel contesto dell'Ottobre rosa.
"Le cure sono imprescindibili", premette Frangi. "Sicuramente, però, l'approccio mentale è importante perché permette di pensare che si possa riprendere la propria vita di tutti i giorni - andare in palestra, camminare, stare nella natura" - e svolgere "tutte quelle attività che si facevano prima di incontrare la malattia e che" dopo la diagnosi e anche dopo le terapie "magari si tende a non fare più. Quando parliamo di esercizio fisico in donne operate di tumore al seno - sottolinea il mental coach - ci vogliono delle cautele importanti in quanto le operazioni chirurgiche di asportazione, parziale o totale, del seno possono avere come esiti anche aderenze e cicatrici. Bisogna quindi stare molto attenti alla pratica fisica". Il Nord walking è utile perché "permette di fare un'attività molto graduale. Inoltre le donne possono scegliere quanto impegnare la forza della parte superiore del tronco e, soprattutto, l'ampiezza del movimento per non creare problemi con cicatrici e aderenze post operatorie".
Leggi tutto: Mental coach Frangi: "In cancro seno sport fa uscire da quotidianità malattia"

(Adnkronos) - "Il nostro obiettivo principale è quello di poter sinergizzare con tutti gli interlocutori principali, come le associazioni pazienti, i clinici e le istituzioni, per fare in modo che il tumore diventi sempre di più una sfida accessibile a tutti". Lo ha detto Paola Coco, Medical affairs head di Novartis Italia, all'evento 'Avrò cura di me. Una nuova vita dopo un tumore al seno' di Donna Moderna, realizzato con il contributo non condizionante di Novartis, in occasione del mese della prevenzione del tumore al seno. Tra le iniziative della farmaceutica per l'Ottobre rosa, anche l'evoluzione della sua campagna #PronteAPrevenire, promossa in collaborazione con Andos nazionale, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna Odv. Il progetto mette al centro l'importanza del benessere e dell'esercizio fisico, accanto alle cure adiuvanti, per le donne con tumore al seno localizzato.
"La prevenzione rappresenta la prima arma che abbiamo a disposizione per ridurre il più possibile l'impatto di questa patologia nelle pazienti - ricorda Coco - E' proprio nel mese della prevenzione, quindi, che vogliamo sottolineare l'importanza della prevenzione precoce e anche il fatto che, dopo una diagnosi, si possa avere accesso a tutti i follow-up e le cure necessarie per fare in modo che la malattia abbia la minore probabilità possibile di ripresentarsi".
Leggi tutto: Coco (Novartis): in cancro seno localizzato "centrale sinergia con interlocutori"

(Adnkronos) - "Una paziente che ha avuto un tumore al seno localizzato viene valutata da un team multidisciplinare fatto di professionisti con diverse specializzazioni, come l'oncologo, il chirurgo, il radiologo e il radioterapista. Si deve esaminare anche il suo rischio di ricaduta, ossia la probabilità che quel tumore, attualmente curabile, possa eventualmente ripresentarsi in futuro, sia con una recidiva locale, quindi a livello della mammella residua o controlaterale, che a distanza. Si deve capire se c'è la probabilità che si possano sviluppare metastasi in altri organi. Stabilire qual è il rischio di recidiva è molto importante perché condiziona le terapie che intraprendiamo per la paziente". Così Nicla La Verde, direttrice della Struttura complessa di Oncologia all'ospedale Sacco di Milano, intervenendo all'incontro 'Avrò cura di me. Una vita nuova dopo un tumore al seno' di Donna Moderna, realizzato con il contributo non condizionante di Novartis, in occasione dell'Ottobre rosa, mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno.
In oncologia, per terapie adiuvanti "si intendono i trattamenti medici che si effettuano dopo un intervento chirurgico, con l'obiettivo di ridurre il rischio di recidiva - chiarisce La Verde - Il tumore al seno nasce nella mammella, ma precocemente le cellule tumorali possono spostarsi dalla sede in cui sono nate e, lungo il torrente sanguigno e attraverso i vasi linfatici, arrivare ad altri organi: nell'osso, nel cervello o nel fegato. Per evitare che le cellule tumorali possano attaccare un altro organo, dopo l'intervento chirurgico aggiungiamo le terapie adiuvanti, che comprendono chemioterapia, ormonoterapia e terapie biologiche. Tutti questi strumenti, che collaborano insieme alla chirurgia, vengono utilizzati in modo molto attivo ed efficace. Se oggi possiamo dire che l'85% delle donne con tumore mammario guarisce - sottolinea l'oncologa - è proprio grazie all'insieme di questi trattamenti che utilizziamo".
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Anziani vessati e minacciati in una struttura a Sorso...
Inseguiti e fermati da Polizia a Musei, recuperato 1 kg cannabis... 
(Adnkronos) - “Siamo contenti che finalmente si parli di ceto medio, lo vediamo in Finanziaria, ma siamo ancora lontano dal ‘sogno’ di ridare speranza e voglia al Paese produttivo e alla gente che lavora. Sotto questo profilo serve un lavoro su tutta la parte produttiva del Paese per dare speranza ai giovani”. È quanto riferito da Stefano Cuzzilla, presidente Cida, alla seconda edizione del Global Welfare Summit, il principale appuntamento italiano dedicato all’evoluzione del welfare, dedicata alle 'Eccellenze che ispirano', organizzato a Villa Miani a Roma.
“E’ necessario lavorare molto sul ceto medio, perché deve essere rincuorato. Si deve dare la speranza a queste persone che pagano tutto il fisco, come emerso dai dati dei nostri Osservatori: oggi, poche persone pagano per tutti. Partiamo sempre dal presupposto che le persone che hanno bisogno devono essere aiutate, e questo fa parte di un Paese civile, e il ceto medio, ossia la parte produttiva del Paese, non si tira indietro - spiega - Ma è necessario anche ridare a questa parte della popolazione la speranza per i loro figli. Oggi molte persone del ceto medio pensano che i loro figli debbano andare a lavorare all'estero e per noi è un disastro. Dopo che il Paese e le famiglie hanno investito, noi dobbiamo trattenere i nostri giovani”.
“Allo stesso tempo, la voglia del ceto medio era lavorare con serietà per questo Paese e avere la speranza di fare carriera, di guadagnare di più, di poter costruire. Adesso le famiglie non riescono più nemmeno a risparmiare, né a sostenere bene i figli e i genitori anziani. Questo è un welfare che sta saltando, a cui dobbiamo sicuramente mettere rimedio. Dobbiamo lavorare di più sulla sanità e sulla previdenza integrative - sottolinea Cuzzilla - Un altro degli aspetti su cui si deve lavorare molto sono i salari, che restano da anni troppo bassi. Il governo deve mettere nell'agenda tutto ciò che serve per dare forza alle aziende di poter aumentare i salari. Il costo del lavoro è troppo alto”. “Infine, è necessario lavorare anche per l'introduzione delle donne nel mondo del lavoro e dare loro i sistemi di welfare per la maternità. Abbiamo visto qualcosa nella Finanziaria, ma c'è ancora tanto da fare. Anche il gender gap è un problema: le donne guadagnano molto meno degli uomini nella stessa posizione, questo non è più possibile, poiché significa che in qualsiasi caso sono le donne che si ritirano dal lavoro e non ce lo possiamo permettere, se vogliamo essere un paese civile”, conclude.

(Adnkronos) - “In questi primi mesi di lavoro della Commissione abbiamo già dato una prima lettura sistematizzata dei dati che sono a disposizione sulla transizione demografica, ma che necessitano di un'analisi integrata che copra tutti gli aspetti coinvolti da questa transizione”. A dirlo Elena Bonetti (Azione), presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica in atto, in occasione della seconda edizione del Global Welfare Summit, il principale appuntamento italiano dedicato all’evoluzione del welfare, dedicata alle 'Eccellenze che ispirano', organizzato a Villa Miani a Roma.
Degli aspetti coinvolti citati da Bonetti fanno parte “quelli propri della transizione demografica, come la denatalità e l'invecchiamento della popolazione, ma quelli che riguardano le politiche per il lavoro e per il welfare che, integrate con politiche territoriali, risultano essenziali - spiega Bonetti - Noi ci concentreremo su una proposta strategica basata su alcune piste di indirizzo: il tema dei giovani, la questione dell'invecchiamento della popolazione e del benessere lavorativo della popolazione attiva nel mondo del lavoro, ma anche la capacità di mettere in campo un nuovo modello di welfare che sia in grado di affrontare questo cambiamento demografico, che superi i modelli ormai obsoleti e apra nuove prospettive”.
“Il rapporto pubblico-privato è essenziale. Inoltre c’è bisogno, e questo è il punto fondamentale su cui ci stiamo concentrando, di un cambio metodologico nell'ambito delle politiche pubbliche, introducendo una capacità di progettazione, di valutazione di impatto delle stesse, a partire dalla legge di bilancio, che dovrà avere uno sguardo efficace anche sulle politiche demografiche”, conclude.
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(Adnkronos) - Addio a Nerino Grassi, fondatore di Golden Lady, il marchio italiano specializzato nella produzione di calze. Mantovano, è morto mercoledì all'età di 94 anni "serenamente nella sua casa circondato dai suoi cari" fa sapere l'azienda, che insieme a tutti i suoi dipendenti e collaboratori, annuncia "con immenso dolore" la scomparsa del proprio presidente.
Fondatore dell’azienda nel 1966 insieme alla moglie Erminia, morta il 6 agosto 2021, Nerino Grassi ha dedicato tutta la sua vita alla crescita e allo sviluppo della Golden Lady. "Con visione imprenditoriale, determinazione e dedizione - ricorda l'azienda - ha saputo trasformare una realtà locale in un gruppo industriale di riferimento a livello internazionale nel settore della calzetteria".
Figura "carismatica e punto di riferimento non solo per la propria famiglia e per i suoi collaboratori, ma anche per l’intero distretto industriale", Nerino Grassi "lascia un’impronta indelebile nella storia dell’impresa italiana". Golden Lady Company si unisce al cordoglio della famiglia, custodendo con riconoscenza e rispetto l’eredità umana e imprenditoriale del suo fondatore.
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(Adnkronos) - Dopo un’estate di successi con il Nostalgia Summer Tour e due singoli ad altissima rotazione come 'Non sono io' e 'Oh ma', Noemi sta vivendo l'autunno della consacrazione, tra musica, emozioni e nuove sfide in radio e tv. Giudice nel talent 'Io Canto Family' su Canale 5, conduttrice radiofonica su Rai Radio1 con 'Non solo parole' e protagonista di una tournée teatrale che ha già conquistato diversi sold out in prevendita e che culminerà nella data evento del 20 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma, la cantautrice romana, all'anagrafe Veronica Scopelliti, si racconta all'Adnkronos in un’intervista sincera e appassionata.
Cosa rappresenta per te il concerto del 20 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma? "Una bellissima prima volta, una festa. Sarà una serata piena di energie da spendere, piena di amici che mi verranno a trovare sul palco. È bellissimo che il pubblico sia cresciuto così tanto da permettermi di fare un concerto del genere. Che poi il Palaeur è nel quartiere dove sono cresciuta, quindi l'emozione per me è al quadrato. Ci ho visto concerti memorabili, uno su tutti quello di Whitney Houston. Ci sono passata davanti un miliardo di volte pensando: 'Chissà se un giorno ci canterò'..."
Hai già annunciato diversi ospiti: Gigi D’Alessio, Francesco Gabbani, Fabrizio Moro, Tiromancino e Carl Brave. Ci regali un nome in anteprima? "Gaetano Curreri degli Stadio. E poi, se non è in Brasile, magari anche Fiorella Mannoia. Mi piacerebbe molto".
Ci sarà spazio anche per un momento natalizio, magari un duetto a tema? "Mah, magari ci sarà l’occasione, ma più che Jingle Bells direi panettoni! I repertori degli ospiti sono così belli che ci sarà da cantare altro".
La scaletta includerà dunque anche duetti con gli ospiti sui loro brani? "Se avranno piacere, certo. Stiamo decidendo cosa fare. Sto già montando lo spettacolo e collaborando con una direttrice artistica inglese molto brava, Ace Bowerman. Vedrete, sarà uno show curato nei dettagli, anche a livello scenografico".
Il tour nei teatri, che parte il 13 novembre da Crema, sta registrando diversi sold out. Che emozioni ti dà questa risposta del pubblico? "Sono molto contenta. Milano, Palermo, Torino… è una bella soddisfazione. È il frutto di un percorso fatto passo dopo passo".
In un’epoca in cui si passa velocemente “dalla cameretta allo stadio”, tu come ti rapporti ai live? "Penso che ognuno debba fare i propri passi come vuole. Se uno rischia, poi fa i conti con le sue scelte. È vero che oggi è tutto più veloce, ma anche più normale che le carriere si accelerino. La musica arriva ovunque".
I social e le piattaforme hanno reso più democratico l’accesso alla professione di chi fa musica? "Forse per un periodo sì. Oggi però è più difficile: ci sono milioni di canzoni e le belle rischiano di perdersi. Prima c’era una selezione, oggi è un oceano. Bisogna fare speleologia per trovare cose belle".
Come ti stai trovando nel ruolo di giudice a 'Io Canto Family'? "Mi ha rincuorato. Si parla spesso di adolescenti anaffettivi, invece lì ho visto ragazzi emozionati, affezionati ai genitori. Alcuni vogliono esaudire il sogno di mamma o papà. C’è una vibrazione bellissima".
Quando hai detto alla tua famiglia che volevi cantare, ti hanno subito supportata o erano perplessi? "Ho sempre cantato con mio padre e mia madre. Mio padre suona la chitarra, ci trovavamo a cantare insieme. Lui ci ha creduto più di me all’inizio. Diceva: 'Devi andare, non ti vengono mica a bussare i discografici a casa'".
Tu sei arrivata al grande pubblico partecipando a X Factor. Continui a seguirlo? Dopo 'The Voice', ti piacerebbe un giorno fare la giudice lì, dove tutto ha avuto inizio? "Chissà. Oggi i ragazzi arrivano molto più pronti. Noi eravamo più ingenui. Ma è bello che ci siano tanti spazi per esprimersi".
Come stai vivendo l’esperienza radiofonica con 'Non solo parole'? "Mi piace molto. Il mio compagno di avventure è Patrizio Rubiglioni, un giornalista giovane, super nerd. Imparo un sacco di cose. Siamo una coppia divertente".
Hai partecipato al lancio della “Pennicanza” con Fiorello su Rai1. Non è la prima volta che lo showman ti coinvolge nelle sue trasmissioni: che rapporto hai con lui? "Lo adoro. È intelligente, libero, meticoloso. Ogni volta che mi chiama, vado subito. Ha una forza comunicativa incredibile".
Hai pensato a un possibile ritorno al Festival di Sanremo? "Sarei felicissima se avessi la canzone giusta. Il Festival è una vetrina e un'esperienza fondamentale ma è importante lasciare spazio anche agli altri. Quest’anno ho avuto una bellissima occasione con 'Se ti innamori muori', che è diventato un evergreen".
Alcuni grandi successi del tuo repertorio sono legati a delle collaborazioni importanti: da Fiorella Mannoia a Vasco Rossi, da Gaetano Curreri a Ivano Fossati, da Neffa a Carl Brave, da Rocco Hunt a Tony Effe: cosa ti guida nella scelta? "Devono avere senso artistico. Non mi piacciono i copia-incolla. Devono aggiungere qualcosa, mettermi in discussione. Non fatte tanto per fare".
Prima del Palaeur del 20 dicembre, qual è stato un altro momento che consideri uno snodo importante nella tua carriera? "Aprire i concerti di Vasco Rossi all’Olimpico e a San Siro. Avevo paura, ma tutti cantavano anche 'L’amore si odia', non solo 'Vuoto a perdere' che è la canzone scritta da Vasco. È stato incredibile".
E dopo il Palazzo dello Sport, qual è un sogno che vorresti realizzare? "Un tour con l’orchestra. Oggi tutti vogliono i ballerini, io voglio l’orchestra. È il mio sogno".
Ci sarà anche un gran pianoforte sul palco di Roma? "Sì, e sono molto contenta. È un plus enorme. Non capisco perché non l’ho fatto fin dall’inizio".
È un buon momento della tua vita? "Sì, anche troppo sereno. A volte quasi mi preoccupo (ride)".
Nei prossimi giorni ci annuncerai altre sorprese per Roma? "Sì, ma non troppe…altrimenti diventa un festival!"
(di Antonella Nesi)

(Adnkronos) - Presentate le nuove stime relative alle mutilazioni genitali femminili (Mgd) in Italia. Secondo uno studio condotto dall'Università di Milano Bicocca e Università di Bologna, in Italia sono presenti circa 88.500 donne che hanno subito le Mgf. Un aumento dell'1% rispetto alle stime pubblicate nel 2019, sempre da uno studio condotto dall'Università Bicocca. Le nuove stime sono state presentate il 23 ottobre, nella Sala Consiglio della Città metropolitana di Milano, a Palazzo Isimbardi. L'evento è stato promosso dai due atenei, in collaborazione con Amref Health Africa.
Le Mgf sono una violazione dei diritti umani che colpisce almeno 230 milioni di donne, nel mondo: "In diversi Paesi si registrano riduzioni significative: le giovani subiscono le MGF meno frequentemente rispetto alle adulte", affermano Patrizia Farina, dell'Università Milano- Bicocca e Livia Ortensi, dell’Università di Bologna, che hanno curato la ricerca, insieme ad Alessio Menonna di Fondazione Ismu, all'interno del Progetto Dora. "Guardando all’Italia al primo gennaio 2023 -continua Farina- si stima che siano presenti circa 88.500 donne di età superiore ai 15 anni che hanno subito le Mgf, la grande maggioranza delle quali nate all’estero (98%)".
"La prevalenza più elevata si registra tra le donne over 50 -continuano Farina e Ortensi- e si riduce al diminuire dell’età". Le comunità con numeri assoluti più alti sono egiziane, nigeriane ed etiopi. L’incidenza più alta si registra tra le donne somale (97,8%), sudanesi (90,8%) e guineane (91,5%), secondo l’indagine. Le bambine sotto i 15 anni potenzialmente a rischio di Mgf in Italia sono 16.000. "Sempre più persone nella mia comunità si confrontano sulle Mgf e promuovono il cambiamento -afferma Paola Crestani, presidente di Amref Italia-. Quelle parole non sono mie -continua- sono di una delle tante ragazze e ragazzi con background migratorio che, in Italia, in questi anni ci hanno raccontato quanto hanno messo in moto con il progetto Y-Act grazie ad incontri organizzati in bar, università, luoghi di ritrovo delle comunità, per rompere un tabù e dare voce al silenzio. Questa è la sola strada che conosciamo, insegnataci dall'Africa: il dialogo con le comunità e con tutti gli operatori coinvolti. Una sfida che, date le stime della ricerca, deve essere rafforzata, a tutti i livelli, ma che ci dà speranza, guardando alla diminuzione della pratica tra le nuove generazioni".
L'incontro 'Mgf nuove stime e nuove generazioni. Evento interregionale di formazione e sensibilizzazione sulle mutilazioni genitali femminili (Mgf)' è stato introdotto dalle autorità. Diana De Marchi, consigliera delegata alle Politiche sociali, del Lavoro e Pari opportunità della Città metropolitana di Milano, ha affermato: "Il contrasto alle Mgf è un percorso che va gestito coralmente, in una strategia coordinata tra istituzioni, realtà associative e sanitarie. Non basta sensibilizzare, quindi, ma serve mettere in atto strategie concrete per fermare quella che è una pratica lesiva dei diritti delle donne, una forma di violenza di genere e di violazione dei diritti umani, sostenendo le realtà attive su questo fronte, che oggi sono qui e che ringrazio per l’instancabile impegno".
"Si tratta di fenomeni di cui si parla ancora troppo poco -afferma la presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi- ritenendoli lontani da noi, ma non è così. Queste pratiche lesive della dignità umana e della salute delle donne interessano e sono presenti ancora in tantissime famiglie, all'interno delle quali si affrontano solo con il silenzio e la sottomissione. E' un dovere delle nostre istituzioni accompagnare le organizzazioni e le persone che affrontano il contrasto alle mutilazioni genitali femminili nel percorso di dialogo, sensibilizzazione e accompagnamento sanitario delle donne che hanno subito queste violazioni e delle famiglie nelle quali sono considerate ancora usanze culturali legittime".
Mentre Maria Carmela Rozza, consigliera regionale della Regione Lombardia, afferma: "Le istituzioni sono grate alle associazioni, che fanno un lavoro prezioso su queste battaglie importanti. Abbiamo il dovere di sostenerle. I dati di oggi ci indicano quanto il lavoro dal basso, il dialogo, siano fondamentali, per dei cambiamenti sociali e culturali nelle società, la nostra e di qualsiasi altra parte del mondo".
In un passaggio della ricerca, che verrà ufficialmente pubblicata fra qualche settimana, si richiamano i fattori protettivi dalle Mgf: il livello di istruzione, l'anzianità migratoria, il Paese di nascita, non aver subito la pratica, essere di seconda generazione. Proprio le nuove generazioni sono state protagoniste dell’evento. Presenti, infatti, alcune ragazze del progetto Y-Act, cofinanziato prima dall'Ue e ora sostenuto da Msd, che ha l’obiettivo di prevenire e contrastare le Mgf in Italia, attraverso il coinvolgimento dei giovani. Dei 30 giovani della rete erano presenti Rowida Ibrahim Khalaf Alla Ghaleb Abdelaziz, Shahd Newir, Sara El Nagar, Jasmina El Shouraky, Esraa Newir.
Proprio Esraa Newir ha affermato: "E' importante ribadire con forza che le Mgf non sono un problema che riguarda solo i Paesi lontani. Chi le ha subite vive qui, anche nelle nostre comunità, nei nostri quartieri. Molte di coloro che abbiano incontrato attraverso il progetto Y-Act non avevano mai raccontato la propria esperienza, neanche alla propria famiglia. Quando lo hanno fatto è stato fortissimo. Il nostro ruolo non era quello di giudicare chi aveva subito Mgf, etichettare, ma aprire porte. Ascoltare e accogliere. Perché solo quando una donna trova la libertà di raccontarsi con la propria voce, la sua storia smette di essere dolore e diventa potere".
Presente all'evento anche il direttore del centro SaMiFo della Asl Roma1, Giancarlo Santone che ha raccontato le buone pratiche e i percorsi del servizio territoriale pubblico della Regione Lazio: "Il SaMiFo (Salute migranti forzati) è una struttura sanitaria a valenza regionale per l’assistenza e la cura delle e dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale". Tra le attività richiamate dal dottor Santone c'è anche "il passaporto della salute, un documento tradotto in molte lingue, volto a prevenire le mutilazioni genitali femminili, attraverso le nuove generazioni". Proprio nel Lazio, si terrà un prossimo appuntamento di rilievo sul tema delle mutilazioni genitali femminili, a Roma, l'8 novembre.

(Adnkronos) - È morto oggi all’ospedale di Treviso Mario De Marchi, il 39enne di Caerano San Marco finito in coma dopo essere stato colpito al volto da un 62enne durante la sagra di Sernaglia della Battaglia l’11 ottobre scorso, al culmine di un diverbio scoppiato per futili motivi.
L’uomo era già stato dichiarato in morte cerebrale e questa mattina i familiari hanno autorizzato il termine del supporto vitale e deciso di donare gli organi.
Per il 62enne che ha sferrato il pugno al volto che ha fatto cadere De Marchi a terra, facendogli sbattere violentemente la testa, è praticamente certo che la procura trevigiana cambi ora il capo d’imputazione in omicidio colposo.

(Adnkronos) - Alvaro Morata compie oggi, giovedì 23 ottobre, 33 anni. Il calciatore spagnolo, attaccante del Como, ha ricevuto una dolce dedica sui social dalla moglie e madre dei suoi 4 figli, Alice Campello: "Tanti auguri cuore con le gambe. La cosa che ti deve dare più orgoglio al mondo è essere la persona meravigliosa che sei. Sei un esempio per i tuoi figli e per me: di non arrendersi mai, di lottare, di avere valori e coraggio in ogni momento", scrive l'influencer a corredo di teneri scatti che ritraggono la coppia in momenti speciali e memorabili.
"Sarai sempre la mia casa. Grazie per essere come sei con noi. Ti amiamo e ti ammiriamo infinitamente", ha concluso l'influencer. Tra i commenti sotto al post condiviso su Instagram, spicca quello di Morata: "Grazie amore mio ti amo alla follia", ha scritto il calciatore a corredo di un cuore rosso.
Leggi tutto: Morata compie gli anni, la dedica di Campello: "Buon compleanno papà"
(Adnkronos) - Luka Modric non è un fan... del canto. Il centrocampista croato, arrivato al Milan in estate dopo essersi svincolato dal Real Madrid, in estate non si è sottoposto al classico rito che prevede ai nuovi arrivati di cantare di fronte a tutti una canzone a scelta. Pur di non farlo, Modric, che domani giocherà titolare in Milan-Pisa, ha 'convinto' i compagni in un modo piuttosto particolare
"Non appena è arrivato, ha regalato un nuovo iPhone a ogni giocatore. Siamo entrati nello spogliatoio e ognuno di noi ne aveva uno sul proprio posto", ha svelato Santiago GImenez, attaccante rossonero e compagno di squadra di Modric, durante una live su TikTok, "di solito quando sei nuovo, devi cantare davanti alla squadra... lui, per non farlo, ha scelto di comprarci un telefono a tutti".
Leggi tutto: Modric, tutto... per non cantare: "Ha comprato un iPhone a ogni compagno"

(Adnkronos) - Continua il ciclo di incontri e riflessioni promosso nell'ambito del progetto “Roma come stai?”, promosso dal Municipio I che intende stimolare il dialogo sul rapporto fondamentale tra la città eterna e il suo passato. L'iniziativa sottolinea che "in nessuna città il rapporto con il passato è così importante come lo è per Roma, chiamata costantemente a rielaborare la sua imponente storia per guardare avanti e costruire una nuova visione del proprio futuro". Il prossimo appuntamento in programma si concentrerà su una tematica cruciale per l'identità e lo sviluppo urbanistico della Capitale: Roma capitale d'Italia, le trasformazioni e la scomparsa di ville e giardini.
“Il progetto ‘Roma Come Stai?’ E' un’occasione cruciale per il I Municipio per interrogarsi attivamente sulla relazione tra la nostra identità storica e le dinamiche urbanistiche che hanno plasmato il cuore della Capitale”, ha dichiarato l'assessore alla Cultura del Municipio I Roma Centro, Giulia Silvia Ghia. “L’appuntamento con Alberta Campitelli sulle ville e i giardini perduti mette in luce come il passato non sia solo architettura, ma anche paesaggio e natura, elementi che dobbiamo difendere e valorizzare per assicurare un futuro sostenibile alla nostra città”, ha continuato. L'incontro vedrà come protagonista Alberta Campitelli, che guiderà la riflessione sulle profonde trasformazioni che la città ha subito, con particolare attenzione all'impatto sulla conservazione e sulla perdita di ville e giardini. L'evento si terrà il 25 ottobre, presso l'Orto Botanico, con inizio alle ore 18.30.
L'incontro sarà introdotto da un preludio musicale offerto da MuSa - Musica Sapienza e diretto da Giorgio Monari, con le voci di Valerio Lombardi, Ermanno Piccone, Rebecca Punzo e Yulia Vergara Quizpeh. Saranno eseguite musiche di Bowie, Dylan, Mkutukana&Mbuli e Waters. L'evento è a cura di Orazio Carpenzano, Giulia Silvia Ghia, Alessandra Sermoneta, Stefano Catucci, Fabrizio Toppetti, Massimo Zammerini, Fabio Balducci, Maria Clara Ghia e Luca Porqueddu. L'iniziativa è promossa dal Municipio I Roma Centro in collaborazione con Sapienza Università di Roma. L'ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Leggi tutto: Municipio I, prosegue ciclo incontri progetto 'Roma come stai?'
Studio di Federterziario: ristoranti e hotel ma pure start up...
Commissione Paritetica Stato-Regione in audizione...
Sabato 25 "Democrazia al Lavoro" contro manovra governo Meloni... 
(Adnkronos) - Le sanzioni alla Russia restano uno strumento controverso. Non perché non sia utile a esercitare tutta la pressione possibile su Vladimir Putin perché fermi la guerra in Ucraina ma perché non è mai arrivato a una conclusione certa l'accesso dibattito tra chi sostiene che l'economia di Mosca ne stia effettivamente pagando le conseguenze e chi, al contrario, sostiene che le sanzioni siano un'arma spuntata che si ritorce contro chi la usa, a partire dall'Europa.
La novità di queste ore è che al diciannovesimo pacchetto varato da Bruxelles si aggiunge l'annuncio arrivato da Washington, con il Dipartimento del Tesoro americano che ha messo nel mirino le principali compagnie petrolifere russe, invitando Mosca ad accettare immediatamente il cessate il fuoco in Ucraina. Colpiti, in particolare, i giganti Rosneft e Lukoil, come conseguenza della "mancanza di una seria volontà da parte della Russia di impegnarsi in un processo di pace per porre fine alla guerra in Ucraina”.
Nella strategia di Donald Trump le sanzioni economiche hanno un peso, anche 'simbolico', perché sono assimilabili alla stessa logica che sostiene la politica dei dazi: la 'punizione' economica è un deterrente da mettere sul tavolo per aumentare il potere contrattuale nelle negoziazioni. Non solo. Sia sul piano politico, sia sul piano pratico, l'esercizio di sanzioni simultanee da tutte e due le sponde dell'Atlantico può determinare una 'morsa' più difficile da gestire per Mosca e per tutta la rete di relazioni che nel tempo ha costruito per aggirare, riuscendoci in parte, l'effetto delle sanzioni.
Entrando nel dettaglio, le nuove sanzioni europee vanno a colpire quello che resta delle principali attività russe non ancora sanzionate. Sul piano energetico, la novità principale è un divieto graduale di importazione del gas naturale liquefatto (gnl) di Mosca, su due scaglioni: i contratti a breve termine andranno rescissi entro sei mesi, mentre c’è tempo fino al primo gennaio 2027 per quelli a lungo termine. Sempre nel mirino la flotta ombra con cui la Russia aggira i divieti: si aggiungono altre 117 navi all’elenco della flotta ombra del Cremlino, per un totale di 558 imbarcazioni.
Dal punto di vista finanziario, viene introdotto un divieto totale di transazione con cinque banche russe e viene esteso quello già esistente relativamente ai sistemi di pagamento elettronico russi e a quattro banche di Bielorussia e Kazakistan. Arriva anche un nuovo divieto per gli operatori europei di stipulare contratti economici con nove zone economiche speciali russe, così come il divieto di fornire riassicurazioni a aerei e navi russi nei primi cinque anni successivi alla vendita ad un Paese terzo.
Molto viene fatto nell'ottica di migliorare il contrasto all’elusione delle sanzioni già in vigore. Vengono così individuati 45 nuovi soggetti che favoriscono l’elusione (di cui 17 al di fuori dei confini della Federazione), mentre vengono estesi i divieti di esportazione di prodotti industriali e ad altre categorie di articoli sensibili. Viene inoltre esteso di un ulteriore anno il margine accordato alle imprese europee per disinvestire dalla Russia con l’obiettivo di cessare le attività commerciali nel Paese.
Tutto questo avrebbe più possibilità di non rimanere solo sulla carta se il sistema delle sanzioni venisse sostenuto da una chiara e inequivocabile volontà politica che rimetta dalla stessa parte Europa e Stati Uniti. Sembra si sia compiuto un passo in questa direzione, ma molto dipenderà dalle effettive intenzioni di Trump, che nei rapporti con Mosca e nella gestione del dossier Ucraina ha dimostrato un atteggiamento spesso ambiguo e ondivago da quando è alla Casa Bianca. (Di Fabio Insenga)
Leggi tutto: Sanzioni alla Russia, Stati Uniti e Ue si muovono insieme: cosa può cambiare

(Adnkronos) - Nuova sfida europea per la Fiorentina. Il club viola affronta oggi, giovedì 23 ottobre, il Rapid Vienna in trasferta nella seconda giornata di Conference League. La squadra di Pioli è reduce dalla sconfitta nell'ultimo turno di Serie A contro il Milan, che ha vinto 2-1 a San Siro e nella gara d'esordio nella terza competizione continentale ha battuto il Sigma Olomuc grazie ai gol di Piccoli e Ndour, portandosi quindi a 3 punti in classifica. Fermo a 0 invece il Rapid Vienna, che ha perso 4-1 contro il Lech Poznan.
La sfida tra Rapid Vienna e Fiorentina è in programma oggi, giovedì 23 ottobre, alle ore 18.45. Ecco le probabili formazioni:
Rapid Vienna (4-2-3-1): Hedl; Bolla, Cvetkovic, Yao, Horn; Seidl, Amane; Wurmbrand, Antiste, Radulovic; Mbuyi. All, Stoger
Fiorentina (3-5-2): De Gea; Pongracic, Marì, Ranieri; Fortini, Mandragora, Fagioli, Sohm, Parisi; Dzeko, Piccoli. All. Pioli
Rapid Vienna-Fiorentina sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Il match sarà visibile anche in streaming sull'app SkyGo e su NOW.
Leggi tutto: Rapid Vienna-Fiorentina: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv
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