A Bologna per Sassari arriva la quarta sconfitta consecutiva...
Tubi arrugginiti al posto del guardrail, test sul conducente... 
(Adnkronos) - Le offerte per i contratti di luce e gas si moltiplicano, non passa giorno che non se ne riceva una per telefono, via web o negli spot pubblicitari della tv. Spesso si sceglie un fornitore per le tariffe più convenienti o perché i pacchetti incontrano le nostre esigenze. Così si firma il contratto e non ci si pensa più. Almeno fino a quando il suddetto fornitore sparisce perché la società è fallita e ci siamo ritrovati improvvisamente al buio o al freddo. In questi casi che cosa bisogna fare?
Intanto è bene sapere che non è mai possibile rimanere al buio o senza riscaldamento perché esistono meccanismi di protezione che garantiscono la continuità della fornitura anche in casi di emergenza. E questi sono regolati da Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, che svolge attività di regolazione e controllo nei settori dell'energia elettrica, del gas naturale, dei servizi idrici, del ciclo dei rifiuti e del telecalore. Istituita con la legge n. 481 del 1995, la sua 'mission' è quella di garantire l'efficienza nei servizi di pubblica utilità e di tutelare gli interessi di utenti e consumatori.
Dunque, se un cliente domestico resta senza fornitore per cause non imputabili a lui, ad esempio per il fallimento dell’azienda o per cessazione dell’attività, non c'è alcun rischio di interruzione della fornitura perché automaticamente scattano i servizi di emergenza previsti dalla normativa e regolati da Arera: per il gas si tratta della 'Fornitura di ultima istanza', per la luce 'Servizio di salvaguardia: maggior tutela o tutele graduali'.
Il primo è un servizio d’emergenza per i clienti domestici che restano senza fornitore di gas per motivi indipendenti dalla propria volontà, come fallimento, revoca dell’autorizzazione, risoluzione contrattuale, ed è gestito da fornitori designati attraverso un’asta organizzata dall'Acquirente Unico. Il 'Fui-Fornitore di ultima istanza' opera secondo le condizioni stabilite da Arera, che definisce anche le tariffe applicabili al servizio. Nel caso si verifichi una condizione per cui il cliente si trova senza fornitore gas, il 'Sii-Servizio informativo integrato', il “cervellone” che contiene i dati delle utenze, trasferisce automaticamente il cliente al fornitore di ultima istanza. L’erogazione del gas non viene interrotta e il cliente intanto ha la possibilità di cercare un nuovo contratto nel mercato libero o, se ne ha diritto, di richiedere l’attivazione del servizio di tutela della vulnerabilità gas.
Il costo del servizio, per i clienti domestici non vulnerabili, si calcola applicando, nei primi 3 mesi, condizioni simili a quelle della tutela della vulnerabilità, aggiornate mensilmente da Arera; successivamente il prezzo pagato dal cliente finale include un parametro aggiuntivo definito con l’asta e che varia in base all’area geografica, un costo in più anche per indurlo a trovare il prima possibile un’alternativa e “uscire” dall’emergenza. Il fornitore di ultima istanza non può essere scelto dal cliente, l’unica eccezione è per i clienti vulnerabili che possono rivolgersi al Fui qualora non riescano ad attivare il servizio di tutela della vulnerabilità con nessun fornitore. Per i clienti vulnerabili le condizioni economiche non cambiano al quarto mese, ma restano quelle della tutela della vulnerabilità a cui hanno diritto.
Anche nel caso dell’elettricità esiste una 'rete di protezione', definita come 'servizio di salvaguardia', per chi rimane senza venditore. L'offerta è differenziata per tipologia di cliente: anche in questo caso l’attivazione arriva automaticamente su segnalazione del Servizio informativo integrato (Sii). I clienti vulnerabili, ad esempio gli over 75 in condizioni economiche svantaggiate o con disabilità che restano senza fornitore, accedono al servizio di maggior tutela, senza dover fare nulla. I clienti non vulnerabili, invece, vengono inseriti nel servizio a tutele graduali, attivo dal primo luglio 2024 al 31 marzo 2027.

(Adnkronos) - E' morto a 70 anni Björn Andrésen, l'attore e musicista svedese che nel 1971 conquistò un posto d'onore nell'immaginario cinematografico con il volto angelico di Tadzio in 'Morte a Venezia', il capolavoro di Luchino Visconti tratto dall'omonimo romanzo di Thomas Mann. La notizia della scomparsa è stata diffusa dal regista Kristian Petri al quotidiano svedese 'Dagens Nyheter'. Le cause del decesso non sono state rese note.
Nato a Stoccolma il 26 gennaio 1955, Andrésen aveva solo 15 anni quando Visconti lo scelse per interpretare il bellissimo ragazzo polacco dal quale il protagonista più anziano del film, Gustav von Aschenbach (interpretato da Dirk Bogarde), diviene ossessionato e si innamora perdutamente. Alla prima del film, il regista lo definì "il ragazzo più bello del mondo", un'etichetta che avrebbe accompagnato Andrésen per tutta la vita, trasformandosi presto da benedizione a condanna.
Negli anni successivi l'attore svedese raccontò spesso quanto quell'esperienza fosse stata traumatica. "Mi sentivo come un animale esotico in gabbia", dichiarò al quotidiano inglese 'The Guardian' nel 2003. In un'intervista più recente aggiunse parole dure verso Visconti, accusandolo di non essersi mai curato dei suoi sentimenti e di averlo esposto troppo presto a un mondo adulto e spietato. Desideroso di smentire le voci sulla sua presunta omosessualità e di scrollarsi di dosso l'immagine di "bel ragazzo", Andrésen evitò per il resto della sua vita ruoli omosessuali o parti che riteneva puntassero esclusivamente sul suo aspetto fisico. Si indignò inoltre quando la scrittrice femminista Germaine Greer utilizzò una sua fotografia per la copertina del libro 'Il ragazzo' (2003), senza averne richiesto il permesso.
Dopo il successo di 'Morte a Venezia', Andrésen tentò di costruirsi una carriera musicale: fu pianista, compositore e perfino pop star in Giappone, dove incise dischi e si esibì con la band Sven Erics. Si racconta che l'autrice giapponese di manga Riyoko Ikeda si sarebbe ispirata al suo volto per creare il personaggio androgino di Lady Oscar.
La sua vita privata fu segnata da tragedie: il padre morì in un incidente quando era bambino, la madre si tolse la vita quando lui aveva dieci anni, e molti anni dopo perse il figlio Elvin, morto a soli nove mesi per morte improvvisa.
Nel 2021 il documentario 'Il ragazzo più bello del mondo', diretto da Kristian Petri e Kristina Lindström, riportò Andrésen al centro dell'attenzione internazionale. Il film, premiato al Sundance Film Festival, raccontava la sua storia di dolore e resilienza, offrendo il ritratto di un uomo fragile ma coraggioso, segnato per sempre dal peso di un'immagine che non aveva scelto. L'opera nel 2022 vinse il premio come Miglior documentario televisivo europeo dell'anno al festival Prix Europa. Kristian Petri ha affermato di aver conosciuto Björn Andrésen per quasi quarant'anni prima di girare 'Il ragazzo più bello del mondo'. "Le nostre strade si erano incrociate a Stoccolma, e avevo anche realizzato una serie tv per bambini con lui: ci siamo divertiti moltissimo lavorando insieme - ha detto Petri - Per la mia generazione, 'Morte a Venezia' e l'epiteto 'il ragazzo più bello del mondo' erano qualcosa di molto importante e qualcosa da cui Björn non riuscì mai a liberarsi. Era sempre lì, nel bene e nel male. Ma notavo che, allora, non aveva alcuna voglia di parlarne”. Nel corso della sua carriera, Andrésen prese parte a più di trenta film e serie televisive, tra cui una breve apparizione in 'Il viaggio dei dannati' (2019) di Ari Aster. Lascia una figlia, Robine, nata dal matrimonio con la poetessa Susanna Roman. (di Paolo Martini)
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(Adnkronos) - La Lituania ha chiuso il suo confine con la Bielorussia a tempo indeterminato dopo che alcuni palloni aerostatici hanno violato lo spazio aereo lituano per la terza notte consecutiva. Lo ha annunciato il Centro nazionale di gestione delle crisi della Lituania affermando che i valichi di frontiera con la Bielorussia sono stati chiusi "per un periodo indefinito". La Lituania condivide un confine di 680 chilometri con la Bielorussia.
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(Adnkronos) - Svolta nel mondo degli appalti: non esiste più un solo modello contrattuale “valido”, ma coesistono più contratti collettivi, purché rispondano a criteri di qualità, coerenza e tutela dei lavoratori. È stata questa la riflessione al centro dell’evento FonARCom dal titolo “Appalti e Ccnl: dal principio di equivalenza alla sua attuazione concreta”, che si è svolto in occasione della Convention dei Consulenti del Lavoro, in corso in questi giorni a Napoli. Un vero e proprio talk tecnico sul principio di equivalenza contrattuale, introdotto dal nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. 36/2023) e ripreso dal correttivo appalti e dalle Linee guida Anac.
“La norma oggetto di approfondimento del nostro incontro – ha affermato Lucia Alfieri, Consigliere d’Amministrazione di FonARCom – apre le porte a un pluralismo sindacale maturo e impone una riflessione: il valore di un contratto non dipende più dal nome delle parti firmatarie, ma dal suo contenuto, ovvero dalle tutele, dalle politiche attive, dalla formazione, dal welfare contrattuale e dalle soluzioni che offre sia alle imprese sia ai lavoratori. Questo scenario rappresenta una sfida importante per le organizzazioni sindacali e per le associazioni datoriali, che hanno oggi la possibilità di dimostrare che si può fare una contrattazione di qualità in grado di andare oltre la tradizione e di competere al rialzo”.
È in questa prospettiva che si inserisce la contrattazione collettiva di Cifa Italia e Confsal, che pone al centro, da un lato, la persona e i suoi bisogni e, dall’altro, la competitività e la produttività aziendali. Una contrattazione collettiva di qualità, virtuosa e innovativa, che non fa dumping salariale né contrattuale, va oltre le equivalenze e si rivolge a quegli imprenditori che vogliono investire sulle risorse umane e contribuire allo sviluppo e alla ricchezza della società.
“Nel momento storico attuale, in cui il mercato del lavoro risente fortemente di fenomeni quali la glaciazione demografica e la fuga dei cervelli – ha dichiarato Andrea Cafà, Presidente di Cifa Italia e FonARCom – la contrattazione collettiva deve concretamente fondarsi sulla centralità della persona, valorizzando le competenze e creando condizioni che soddisfino le aspettative di vita e di crescita professionale dei lavoratori, fondate su flessibilità, benessere e obiettivi certi e misurabili. È questo l’impegno assunto dalla contrattazione di Cifa Italia e Confsal, che da sempre mirano alla qualità della contrattazione e che oggi propongono Ccnl che, oltre a essere riconosciuti come equivalenti secondo gli indici Anac, puntano su contenuti innovativi che garantiscono tutele reali ai lavoratori, pur fornendo alle aziende la flessibilità necessaria per competere in un mercato in rapida evoluzione. Il raggiungimento di questo traguardo – ha continuato Cafà – è il risultato di un approccio collaborativo capace di bilanciare gli interessi complementari di lavoratori e imprese. Digitalizzazione, nuove competenze, conciliazione vita-lavoro, sostenibilità sociale ed economica, sono queste le sfide che il nuovo Ccnl ha affrontato e regolato. Per farlo, Cifa Italia e Confsal hanno messo in campo non solo visione, ma anche strumenti concreti, come gli organismi paritetici, gli enti bilaterali per le politiche attive e la formazione, e osservatori tematici che seguiranno l’evoluzione del mondo del lavoro passo dopo passo. Il frutto di questo impegno – ha concluso il Presidente di Cifa Italia e FonARCom – è un contratto che non è solo un documento giuridico, ma un vero e proprio strumento di innovazione sociale, un modello di contrattazione partecipata, responsabile e orientata al futuro”.
“La contrattazione collettiva non è terreno di appartenenza, ma di regole, contenuti e responsabilità, la cui legittimità si fonda su standard di tutela e non su etichette sindacali – ha aggiunto Angelo Raffaele Margiotta, Segretario generale della Confsal – la contrattazione Cifa-Confsal-Confsal Federlavoratori non si limita a essere equivalente ai cosiddetti contratti leader, ma introduce strumenti innovativi che alzano l’asticella. Preavviso attivo per la ricollocazione dei lavoratori; principio e indennità di qualificazione per la valorizzazione dei titoli di studio; indennità di vacanza contrattuale; salute e sicurezza con valorizzazione della figura del preposto, MOG(S) e indennità specifiche; potenziamento delle tutele contro i licenziamenti ingiustificati; retribuzione premiale; sistema di welfare integrato; aumento per competenza che valorizza formazione e merito. Non si tratta di una contrattazione alternativa in senso riduttivo – ha precisato Margiotta – ma di un modello contrattuale evoluto. La nostra contrattazione rappresenta una sfida aperta alla stagnazione della contrattazione confederale tradizionale, da troppo tempo ferma su schemi rigidi e autoreferenziali”.
“Le aziende stanno finalmente iniziando ad adottare una contrattazione collettiva ‘non tradizionale’, caratterizzata da contenuti virtuosi che vanno oltre il principio d’equivalenza – ha ammesso Paolo Pizzuti, Docente di Diritto del lavoro presso l’Università del Molise – la rappresentatività del contratto non è più legata ai soggetti stipulanti, ma alla sua qualità e al suo contenuto. Il criterio della rappresentatività comparativa come criterio di individuazione del contratto collettivo più favorevole non è più valido. L’imprenditore, pertanto, è libero di autodeterminarsi nella scelta del contratto, purché ci sia una dichiarazione di equivalenza”.
“La dichiarazione d’equivalenza è un documento altamente specifico e dettagliato – ha infine concluso Francesco Capaccio, Avvocato giuslavorista e Consulente del lavoro – un’equivalenza errata potrebbe comportare l’esclusione da una gara. È comprensibile, dunque, l’importanza che assume in questo preciso contesto il ruolo del consulente del lavoro. Le aziende devono essere supportate da figure professionali altamente competenti che sappiano verificare l’equivalenza normativa e retributiva dei contratti”.
L’evento, che si è svolto nell’aula delle opportunità del centro congressi della stazione marittima di Napoli, ha registrato una notevole partecipazione di professionisti e interessati alla tematica.

(Adnkronos) - Scuole chiuse oggi lunedì 27 ottobre ad Avellino e in altri Comuni, dopo la forte scossa di magnitudo 4 registrata sabato sera, per favorire verifiche e controlli negli edifici.
Un'ordinanza commissariale ha disposto ad Avellino per l'intera giornata di oggi la "sospensione delle attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, compresi gli asili nido" e il "divieto di accesso a tutti i plessi scolastici del territorio comunale fatta eccezione per il personale tecnico incaricato delle verifiche di agibilità e sicurezza, per il personale dell'ufficio tecnico comunale, per le forze dell'ordine e per il personale di Protezione civile nell'esercizio delle proprie funzioni e per i tecnici incaricati dagli istituti scolastici".
Un'ordinanza sindacale per la chiusura delle "scuole di ogni ordine e grado" per la giornata di oggi, è stata emessa anche dal Comune di Montefredane, il più vicino all'epicentro del sisma, per effettuare "le verifiche tecniche".
E per svolgere le "opportune verifiche strutturali" anche il sindaco di Benevento Clemente Mastella ha firmato un'ordinanza disponendo per oggi "la chiusura: delle scuole pubbliche, private e paritarie di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido, del territorio comunale di Benevento; degli uffici comunali (con onere per i dirigenti di individuare i servizi essenziali per i quali sarà garantito il regolare funzionamento); della villa comunale e dei parchi cittadini; del cimitero comunale (ferme restando le attività di accoglienza dei funerali con sola presenza di familiari) e dei teatri cittadini". Una decisione presa dopo le "scosse di terremoto, con epicentro in provincia di Avellino a Montefredane e avvertite anche nella città di Benevento", si sottolinea in una nota del Comune.
Leggi tutto: Terremoto in Irpinia, oggi scuole chiuse ad Avellino e in altri Comuni

(Adnkronos) - Il presidente americano Donald Trump ha definito ''non appropriato'' l'annuncio del leader del Cremlino Vladimir Putin di aver testato il missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik. Parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One diretto in Giappone, Trump ha detto che Putin ''dovrebbe far finire la guerra'' in Ucraina ''invece di testare missili''. Il presidente americano ha poi aggiunto che quella in Ucraina è ''una guerra che avrebbe dovuto durare una settimana sta per iniziare il suo quarto anno''.
Trump ha quindi criticato il test di quello che il leader del Cremlino Vladimir Putin ha descritto come un missile che ''non ha eguali nel mondo''.
Intanto il ministero della Difesa russo ha riferito che le forze armate di Mosca hanno intercettato 193 droni lanciati dai militari ucraini nella notte tra domenica e lunedì. La pioggia di droni ha causato la morte di un autista di minibus e il ferimento di cinque passeggeri nel villaggio di Pogar, ha scritto su Telegram Aleksandr Bogomaz, governatore della regione di Bryansk, al confine con l'Ucraina.
Secondo il ministero della Difesa russo, 47 droni hanno sorvolato la regione di Bryansk e 40 quella di Mosca, la maggior parte dei quali era diretta verso la capitale russa.
Putin ha testato "con successo" il nuovo missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik, definendolo un’arma "unica" con una gittata fino a 14mila chilometri. Il leader russo ha, inoltre, ordinato la preparazione delle infrastrutture necessarie per l’entrata in servizio operativo del Burevestnik nelle forze armate russe.
Dal canto suo il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha affermato che l’Ucraina non sarebbe in grado di produrre missili capaci di colpire profondamente il territorio russo senza componenti importati dall’Europa. "Possono essere britannici, possono essere tedeschi, italiani, qualsiasi tipo. È evidente che l’Ucraina stessa difficilmente sarebbe in grado oggi di produrre tali missili, e almeno i componenti principali e i blocchi di questi missili sono puramente importati dall’Europa", ha detto il portavoce alla tv di Stato, citato da Interfax.
Per quanto invece riguarda le nuove sanzioni statunitensi contro la Russia, "complicano" il ripristino dei rapporti tra i due Paesi, ma non rappresentano un motivo per rinunciare a rafforzare i legami, ha continuato Peskov in un’intervista rilanciata dalla Tass.
"Nonostante i diversi aspetti sollevati dal presidente degli Stati Uniti, dobbiamo comunque orientarci sui nostri interessi. I nostri interessi sono costruire buone relazioni con tutti i Paesi, compresi gli Stati Uniti. Certo, le azioni intraprese questa settimana sono state un passo ostile. Hanno realmente danneggiato le prospettive di ripresa dei nostri rapporti. Ma questo non significa che dobbiamo rinunciare a questi obiettivi. Dobbiamo fare ciò che è vantaggioso per noi", ha spiegato Peskov.
L'accerchiamento, da parte delle forze armate russe, di 5mila soldati ucraini a Kupyansk e Pokrovsk è ''una menzogna totale''. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, affermando che ''le bugie sono rivolte agli Stati Uniti. Putin vuole convincere Trump che sta vincendo''.
Leggi tutto: Trump: "Putin dovrebbe far finire guerra in Ucraina invece di testare missile nucleare"

(Adnkronos) - Israele non sa dove si trovano quattro dei restanti 13 corpi di ostaggi ancora nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l'emittente pubblica Kan, sottolineando che Israele ha cercato di far capire agli Stati Uniti quanto sia importante recuperare le salme. Kan spiega che la scorsa settimana il capo di stato maggiore delle Idf, il tenente generale Eyal Zamir, ha cercato di spiegare al vicepresidente statunitense JD Vance che Israele ha trascorso anni cercando di localizzare i resti di Hadar Goldin, il cui corpo è uno dei 13 che Israele sta ancora aspettando di recuperare.
I funzionari israeliani ritengono che Hamas potrebbe facilmente restituire alcuni dei corpi attualmente in suo possesso, anche se il gruppo ha affermato di aver bisogno di assistenza per localizzarli e recuperarli. Ieri alcune squadre della Croce Rossa e dell'Egitto hanno unito le forze per scavare e cercare le salme.
Le Forze di difesa israeliana, le Idf, si sono ritirate dall'area in cui sono in corso le ricerche delle salme degli ostaggi nel territorio della Striscia di Gaza, controllato da Israele oltre la Linea Gialla. Lo hanno riferito fonti informate al sito di Ynet, spiegando che le Idf si sono ritirate temendo uno scontro con i miliziani di Hamas e in seguito alle pressioni dei Paesi mediatori. Nella zona stanno infatti operando miliziani di Hamas e squadre della Croce Rossa internazionale, oltre che agenti inviati dall'Egitto, per cercare di recuperare le salme.
Ci saranno anche truppe provenienti dal Pakistan, dall'Indonesia e dall'Azerbaigian nella forza internazionale che avrà il compito di stabilizzare la Striscia di Gaza. Lo hanno riferito funzionari della difesa israeliana ai deputati della Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset in un briefing a porte chiuse la scorsa settimana, secondo quanto riportato dal sito di notizie Ynet. L'Indonesia si è offerta pubblicamente di inviare truppe per questa iniziativa e alcuni funzionari hanno dichiarato al Times of Israel che anche l'Azerbaigian ha accettato di inviare soldati.

(Adnkronos) - Brutto incidente prima della gara di Moto3. Nel giro di allineamento, infatti, Noah Dettwiler ha rallentato ed è stato colpito in pieno da Juan Antonio Rueda. Entrambi i piloti sono stati soccorsi in pista, stabilizzati e trasportati in elicottero all'ospedale di Kuala Lumpur. Lo spagnolo è "sveglio e vigile, con una frattura alla mano e svariate contusioni". Lo svizzero è ricoverato in terapia intensiva, in condizioni stabili dopo diversi arresti cardiaci.
"Durante il giro di ricognizione a Sepang, il nostro pilota Noah Dettwiler è stato coinvolto in un grave incidente. È stato trasportato in ospedale a Kuala Lumpur, dove dovrà sottoporsi a diversi interventi chirurgici", ha scritto il team Cip Green Power su Instagram. "È in buone mani e vi chiediamo gentilmente di rispettare la sua privacy. Al momento non condivideremo ulteriori dettagli. Noah è un vero combattente, e tutto il team CIP Green Power è al suo fianco. Vi terremo aggiornati non appena sarà possibile".
Il papà del pilota Andy Dettwiler ha raccontato di un pilota in questo momento stabile e ricoverato in terapia intensiva. Il padre avrebbe rivelato a Blick che il figlio "ha subito diversi arresti cardiaci. Ora è in condizioni stabili, ma è presto per dichiararlo fuori pericolo. Hanno lottato per salvargli la vita".
Leggi tutto: Incidente in Moto 3, Dettwiler colpito in pieno da Rueda: piloti in ospedale

(Adnkronos) - La Libertad Avanza (LLA), il partito del presidente Javier Milei, ha vinto le elezioni di medio termine in Argentina tenutesi ieri, domenica 26 ottobre, ampliando così la sua rappresentanza sia alla Camera dei deputati che al Senato in una giornata elettorale in cui ha ottenuto circa il 41 e il 42% dei voti, rispettivamente, diventando il partito più votato.
Con un'affluenza del 67,9% e il 97,2% dei voti scrutinati, LLA ha ottenuto il 40,8% dei voti, davanti a Fuerza Patria, che si è fermato al di sotto del 24,3% e dei 31 seggi, e di altre formazioni con risultati modesti, tra cui solo Provincias Unidas ha raggiunto il milione di voti, appena il cinque per cento del totale, che le garantisce anche cinque deputati.
“Oggi abbiamo raggiunto un punto di svolta, oggi inizia la costruzione di una grande Argentina”, ha detto il presidente 55enne ai suoi sostenitori durante un comizio per la vittoria a Buenos Aires. Ha aggiunto che il Paese andrà avanti con quello che ha definito “il Congresso più riformista della storia dell'Argentina”. Milei ha affermato che LLA ha più che triplicato la sua rappresentanza, conquistando 101 seggi alla Camera bassa, rispetto ai 37 precedenti, e 20 seggi al Senato, rispetto ai sei precedenti.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è congratulato con il suo alleato e omologo argentino Milei per quella che ha definito ''una vittoria schiacciante'' alle elezioni di medio termine. "Congratulazioni al presidente Javier Milei per la sua schiacciante vittoria in Argentina. Sta facendo un lavoro meraviglioso! La nostra fiducia in lui è stata confermata dal popolo argentino", ha scritto Trump sul suo Truth Social durante un tour in Asia.
La provincia di Buenos Aires ha fornito il risultato più inaspettato, con la LLA che si è ripresa dalla sconfitta nelle elezioni locali del mese scorso in quella che in precedenza era stata una roccaforte peronista.
Da quando è entrato in carica nel dicembre 2023, Milei, ex opinionista televisivo, ha tagliato decine di migliaia di posti di lavoro nel settore pubblico, congelato i lavori pubblici, ridotto la spesa per la sanità, l'istruzione e le pensioni e intrapreso un'ampia deregolamentazione. Le sue riforme hanno inizialmente spinto milioni di persone in una povertà ancora più profonda, ma hanno contribuito a ridurre l'inflazione di due terzi, anche se la crescita economica, i consumi e la produzione rimangono deboli.

(Adnkronos) - La Libertad Avanza (LLA), il partito del presidente Javier Milei, ha vinto le elezioni di medio termine in Argentina tenutesi ieri, domenica 26 ottobre, ampliando così la sua rappresentanza sia alla Camera dei deputati che al Senato in una giornata elettorale in cui ha ottenuto circa il 41 e il 42% dei voti, rispettivamente, diventando il partito più votato.
Con un'affluenza del 67,9% e il 97,2% dei voti scrutinati, LLA ha ottenuto il 40,8% dei voti, davanti a Fuerza Patria, che si è fermato al di sotto del 24,3% e dei 31 seggi, e di altre formazioni con risultati modesti, tra cui solo Provincias Unidas ha raggiunto il milione di voti, appena il cinque per cento del totale, che le garantisce anche cinque deputati.
“Oggi abbiamo raggiunto un punto di svolta, oggi inizia la costruzione di una grande Argentina”, ha detto il presidente 55enne ai suoi sostenitori durante un comizio per la vittoria a Buenos Aires. Ha aggiunto che il Paese andrà avanti con quello che ha definito “il Congresso più riformista della storia dell'Argentina”. Milei ha affermato che LLA ha più che triplicato la sua rappresentanza, conquistando 101 seggi alla Camera bassa, rispetto ai 37 precedenti, e 20 seggi al Senato, rispetto ai sei precedenti.
La provincia di Buenos Aires ha fornito il risultato più inaspettato, con la LLA che si è ripresa dalla sconfitta nelle elezioni locali del mese scorso in quella che in precedenza era stata una roccaforte peronista.
Da quando è entrato in carica nel dicembre 2023, Milei, ex opinionista televisivo, ha tagliato decine di migliaia di posti di lavoro nel settore pubblico, congelato i lavori pubblici, ridotto la spesa per la sanità, l'istruzione e le pensioni e intrapreso un'ampia deregolamentazione. Le sue riforme hanno inizialmente spinto milioni di persone in una povertà ancora più profonda, ma hanno contribuito a ridurre l'inflazione di due terzi, anche se la crescita economica, i consumi e la produzione rimangono deboli.
Leggi tutto: Argentina, Milei trionfa alle elezioni: vittoria con oltre il 40% delle preferenze

(Adnkronos) - "Non farò le scarpe al sindaco Gualtieri". Carlo Verdone ieri sera sul red carpet della Festa del Cinema di Roma, in occasione dell'anteprima della quarta e ultima stagione della sua serie 'Vita da Carlo', ha regalato un siparietto con Gualtieri in vista del 17 novembre, giorno in cui Verdone non solo compirà 75 anni, ma sarà sindaco per un giorno. "Ora prende il mio posto", dice scherzando Gualtieri, che aggiunge: "Sarà una giornata bellissima". E insieme promettono: "Partiremo dalle periferie" (VIDEO).
"Abbiamo voluto fargli questo omaggio perché è un grande artista, un grande cineasta e un grande interprete della città di Roma e dei romani riuscendo a cogliere tutte le sfumature con una sensibilità straordinaria".
E poi l'incursione del produttore Aurelio De Laurentiis: "Carlo vorrebbe ridare Roma ai romani". Alla domanda 'Perché adesso di chi è?', Verdone risponde: "È di tutti".
Leggi tutto: Verdone sarà sindaco di Roma per un giorno: "Ma non farò le scarpe a Gualtieri"

(Adnkronos) - ''La possibilità di un incontro a Budapest'' tra il leader del Cremlino Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump ''dipenderà dagli Stati Uniti''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov nel corso di un'intervista con il canale ungherese su YouTube Ultrahang.
Il capo della diplomazia russa ha poi sottolineato che ''la questione territoriale in Ucraina viene discussa in vari formati'' e che ''Putin l'ha sollevata durante il suo incontro con Trump''. Quanto al colloquio di ieri con il segretario di Stato americano Marco Rubio, Lavrov dice che "è andato tanto bene" che ''alla fine gli Stati Uniti non hanno ritenuto necessario un incontro di persona''.
Non è corretto dire che il vertice tra il presidente americano Donald Trump e il leader del Cremlino Vladimir Putin a Budapest è stato annullato, perché i due leader non avevano ancora fissato una data. Lo sostiene il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov al Vftrk, sottolineando che la Russia e gli Stati Uniti hanno capito che l'incontro tra Putin e Trump non dovrebbe essere rimandato a lungo.
"Ricordiamo che non c'è stato un accordo chiaro su date concrete per il vertice. Quindi, sarebbe sbagliato dire che questo vertice è stato annullato", ha dichiarato Peskov aggiungendo che "non tutti vogliono questo vertice".
L'accerchiamento, da parte delle forze armate russe, di 5mila soldati ucraini a Kupyansk e Pokrovsk è ''una menzogna totale''. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, affermando che ''le bugie sono rivolte agli Stati Uniti. Putin vuole convincere Trump che sta vincendo''.
Da parte sua Putin ha testato "con successo" il nuovo missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik, definendolo un’arma "unica" con una gittata fino a 14mila chilometri. Il leader russo ha, inoltre, ordinato la preparazione delle infrastrutture necessarie per l’entrata in servizio operativo del Burevestnik nelle forze armate russe.
Intanto, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha affermato che l’Ucraina non sarebbe in grado di produrre missili capaci di colpire profondamente il territorio russo senza componenti importati dall’Europa. "Possono essere britannici, possono essere tedeschi, italiani, qualsiasi tipo. È evidente che l’Ucraina stessa difficilmente sarebbe in grado oggi di produrre tali missili, e almeno i componenti principali e i blocchi di questi missili sono puramente importati dall’Europa", ha detto il portavoce alla tv di Stato, citato da Interfax.
Per quanto invece riguarda le nuove sanzioni statunitensi contro la Russia, "complicano" il ripristino dei rapporti tra i due Paesi, ma non rappresentano un motivo per rinunciare a rafforzare i legami, ha continuato Peskov in un’intervista rilanciata dalla Tass.
"Nonostante i diversi aspetti sollevati dal presidente degli Stati Uniti, dobbiamo comunque orientarci sui nostri interessi. I nostri interessi sono costruire buone relazioni con tutti i Paesi, compresi gli Stati Uniti. Certo, le azioni intraprese questa settimana sono state un passo ostile. Hanno realmente danneggiato le prospettive di ripresa dei nostri rapporti. Ma questo non significa che dobbiamo rinunciare a questi obiettivi. Dobbiamo fare ciò che è vantaggioso per noi", ha spiegato Peskov.

(Adnkronos) - All'Olimpico per Lazio-Juve lo striscione in ricordo della Silvia Signorelli. La storica pr di vip e personaggi dello spettacolo è morta sabato scorso a 61 anni a Roma, dopo aver combattuto per anni, coraggiosamente contro la malattia. Storico ufficio stampa di alcuni tra i maggiori teatri della Capitale (Brancaccio, Sala Umberto), era alla guida della Sisi Comunication.
Leggi tutto: Lazio-Juve, all'Olimpico lo striscione in ricordo di Silvia Signorelli

(Adnkronos) - Lando Norris ha vinto il Gran Premio del Messico. Oggi, domenica 26 ottobre, il pilota inglese ha dominato la gara sul circuito dell'Autodromo Hermanos Rodriguez, precedendo la Ferrari di Charles Leclerc, secondo, e la Red Bull di Max Verstappen. Quarta la Haas di Bearman, quinto Piastri, sorpassato in testa alla classifica Piloti proprio da Norris, ora a +1 sul compagno di scuderia, poi le Mercedes di Antonelli e Russell. Ottavo Lewis Hamilton. Nono Ocon, chiude la top ten Bortoleto. L'ordine d'arrivo del Gp del Messico e la classifica del Mondiale Piloti.
L'ordine d'arrivo del Gran Premio del Messico:
1. Lando Norris (McLaren)
2. Charles Leclerc (Ferrari)
3. Max Verstappen (Red Bull)
4. Oliver Bearman (Haas)
5. Oscar Piastri (McLaren)
6. Kimi Antonelli (Mercedes)
7. George Russell (Mercedes)
8. Lewis Hamilton (Ferrari)
9. Esteban Ocon (Haas)
10. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber)
11. Yuki Tsunoda (Red Bull)
12. Alexander Albon (Williams)
13. Isack Hadjar (Racing Bulls)
14. Lance Stroll (Aston Martin)
15. Pierre Gasly (Alpine)
16. Franco Colapinto (Alpine)
La classifica Piloti dopo il Gran Premio del Messico:
1. Lando Norris (McLaren) – 357 punti
2. Oscar Piastri (McLaren) – 356 punti
3. Max Verstappen (Red Bull) – 321 punti
4. George Russell (Mercedes) -258 punti
5. Charles Leclerc (Ferrari) – 210 punti
6. Lewis Hamilton (Ferrari) – 146 punti
7. Kimi Antonelli (Mercedes) – 97 punti
8. Alex Albon (Williams) – 73 punti
9. Nico Hulkenberg (Kick Sauber) – 41 punti
10. Isack Hadjar (Racing Bulls) – 39 punti
11. Carlos Sainz (Williams) – 38 punti
12. Fernando Alonso (Aston Martin) – 37 punti
13. Oliver Bearman (Haas) – 32 punti
14. Lance Stroll (Aston Martin) – 32 punti
15. Liam Lawson (Racing Bulls) – 30 punti
16. Esteban Ocon (Haas) – 30 punti
17. Yuki Tsunoda (Red Bull) – 28 punti
18. Pierre Gasly (Alpine) – 20 punti
19. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber) – 19 punti
20. Franco Colapinto (Alpine) – 0 punti
Leggi tutto: Formula 1, ordine d'arrivo Gp Messico e classifica Piloti

(Adnkronos) - Al via lo spoglio per le elezioni legislative in Argentina. Si votava per eleggere ventiquattro senatori e 127 rappresentanti nazionali, che avranno un posto al Congresso a partire dal 10 dicembre. L'affluenza alle urne è stata bassa: solo il 66% degli elettori registrati ha espresso il proprio voto. Per la prima volta, è stata utilizzata la scheda elettorale cartacea singola per eleggere i rappresentanti nazionali.
Il 66% di oggi rappresenta il più alto tasso di assenteismo dal ritorno della democrazia, secondo l'ultimo rapporto della Camera Elettorale Nazionale. A mezzogiorno, solo il 23% degli elettori registrati aveva votato, rispetto al 30,5% del 2021, quando si è registrato il tasso di affluenza più alto alle elezioni generali. Poi, alle 15, il divario si è ampliato, con un'affluenza al 41,7%, rispetto al 51% del 2021. E alle 17, l'affluenza era del 58,5%, rispetto al 64,5% di quelle elezioni parlamentari, che avevano precedentemente registrato un record di assenteismo.
Leggi tutto: Elezioni Argentina, al via lo spoglio: l'affluenza è stata bassa

(Adnkronos) - Proteste in Lazio-Juventus. Oggi, domenica 26 ottobre, all'Olimpico va in scena il big match dell'ottava giornata di campionato, segnato da episodi arbitrali dubbi. Succede tutto nel secondo tempo, con proteste da una parte e dall'altra, con la Lazio che chiedeva l'espulsione di McKennie per doppia ammonizione, mentre la Juventus cercava un rigore per intervento in area di Gila su Conceicao.
Succede tutto nel secondo tempo. Al 57' McKennie in ritardo ferma la ripartenza di Guendouzi, atterrando il centrocampista francese. L'arbitro Colombo non interviene e non estrae il cartellino giallo per il mediano bianconero che, già ammonito pochi minuti prima, sarebbe stato espulso. Un episodio chiave che ha scatenato le vibranti proteste sia dell'Olimpico che dello stesso Guendouzi e di Sarri in panchina.
Poco dopo è la Juve a protestare. Conceicao riceve dalla in area e viene fermato dall'intervento di Gila, rimanendo a terra dolorante. L'arbitro, ancora una volta, lascia correre l'azione prosegue con un triplo tiro, murato, della Lazio. Da un replay però il difensore biancoceleste sembra pestare il piede del portoghese in area, ma dopo un rapido check del Var il gioco riprende tra le proteste bianconero.

(Adnkronos) - "Non mi sento intrappolato nel mio essere icona, finché sento l'affetto del pubblico va bene. Poi quando lo sentirò meno, dirò 'basta, ho ricevuto tanto' e mi metterò a fare lo spettatore degli altri. Ho già ricevuto tanto dalla vita". Così Carlo Verdone sul red carpet della Festa del Cinema di Roma, in occasione dell'anteprima della quarta e ultima stagione della sua serie 'Vita da Carlo' (disponibile dal 28 novembre su Paramount+). Ad accompagnare la sfilata sul tappeto rosso le note di 'Acqua e sapone' degli Stadio, alla kermesse interpretata dal coro gospel 'The Blue Gospel Singers'. Il brano, già colonna sonora dell'omonimo film di Verdone del 1983, accompagna anche uno dei momenti più significativi dell'ultimo episodio di 'Vita da Carlo 4', che segna la conclusione dell'amata serie dopo ben quattro stagioni.
L'ultima stagione, in cui il regista è attore si ritrova a essere un professore di regia del Centro Sperimentale di Cinematografia, "è un omaggio a mio padre Mario, che faccio interpretare a mio fratello Luca, era un atto dovuto a un uomo che è stato tutto per me", dice Verdone, che nella prima puntata si ritrova ospite di Francesca Fagnani a 'Belve': "Che belva mi sento? Un bufalo o un gatto soriano, uno di quelli che si trovano al Teatro Marcello a Roma", conclude.
Leggi tutto: Carlo Verdone: "Non mi sento intrappolato nel mio mito"
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