(Adnkronos) - "Non c'è stato un solo momento nel nostro matrimonio in cui ho pensato di lasciare il mio uomo", rivela Michelle Obama nel podcast 'Imo' che conduce con il fratello, Craig Robinson. L'ex presidente americano Barack Obama e l'ex first lady Michelle affrontano una volta per tutte le voci su un loro imminente divorzio nell'ultimo episodio del format. "Per un po' è stata una situazione difficile!", ammette il fratello di Michelle Obama e lei conferma: "Lo so, perché quando non siamo insieme, la gente pensa che siamo divorziati. Abbiamo attraversato momenti davvero difficili e ci siamo divertiti molto, abbiamo vissuto tante avventure, e sono diventata una persona migliore grazie all'uomo con cui sono sposata", conclude.
Michelle Obama, come scrive il Washington Post, aveva parlato in passato di terapia di coppia con il marito. La recente assenza della ex first lady ad alcuni eventi pubblici, come l'insediamento di Donald Trump, aveva alimentato le voci di una possibile rottura, oltre ad aver segnato una strappo nella tradizione tra gli ex presidenti e le loro consorti (sebbene neanche Trump e Melania avessero partecipato all'insediamento di Joe Biden nel 2021). "Ora posso guardare il mio calendario e decidere... E ho scelto di fare ciò che era meglio per me, non ciò che dovevo fare, non ciò che pensavo che gli altri volessero che facessi", ha dichiarato Michelle, smentendo definitivamente le voci insistenti di un possibile divorzio. La signora Obama ha ribadito che, dopo aver trascorso otto anni alla Casa Bianca, ora ha la libertà di fare ciò che vuole.
La coppia si è sposata nel 1992 a Chicago, luogo in cui si sono conosciuti mentre lavoravano entrambi come avvocati. Hanno due figlie, Malia e Sasha.
(Adnkronos) - Dall'area di San Siro al restyling degli scali ferroviari che delimitano la città di Milano fino ai 'nodi' cruciali per le 'porte metropolitane'. E' su questi progetti, quasi una trentina, tra vecchie e nuovi filoni, che la Procura di Milano si fa strada per mettere ordine in una rigenerazione urbana che potrebbe nascondere - a dire di chi indaga - una corruzione diffusa che accantona le regole dell'edilizia. Il materiale sequestrato ieri, i documenti che restituiranno i computer acquisiti dalla Guardia di finanza e soprattutto le chat potrebbe chiarire la nuova mappa urbanistica di una Milano sempre meno inclusiva.
I 'nodi' presenti nei nove municipi sono il centro di scambi scritti tra Giuseppe Marinoni, l'ex presidente Commissione per il paesaggio, e Federico Pella, manager e socio della società di ingegneria J+S, e le chat "mostrano che le 'strategie'" sono sempre dettate con "l'aiuto" dell'assessore all'Urbanistica Giancarlo Tancredi e si traducono "in accordi sempre più definiti con Unipol, Redo, Carfin, EuroMilano, LeandLease, Noods, Hines e Coima, Atm e Rfi (ferrovie) e gli altri soggetti sempre in accordo con Tancredi".
Intese su cui ora la procura valuterà caso per caso. Dietro a fatture e accordi va dimostrata la presenza di attività illecite che, al momento, non emergono. Anche l'area di San Siro trova spazio nelle oltre 400 pagine di richiesta di arresti, tra gli interventi cruciali su cui si trova a dover decidere l'assessore c'è anche il progetto "di rifacimento dello stadio San Siro e il quartiere adiacente da parte di Milan e Inter".
La società J+S è specializzata anche nella realizzazione di strutture sportive e nell'ambito di San Siro, "aveva ricevuto dall'imprenditore Massimo Caputi, personaggio di rilievo della finanza immobiliare italiana l'appalto per la ristrutturazione delle scuderie de Montel, da trasformare in tenne, poste davanti alla stadio" si legge negli atti. Nell'informativa dello scorso maggio della Guardia di finanza, "tra i tanti casi concreti di ingerenza indebita di Tancredi spiccano quelli: del Pirellino P39; dei Piani integrati di intervento scali ferroviari e villaggio olimpico; del Pii (Piani integrati di intervento) Rogoredo e Arena Santa Giulia; dell'area dell'ex Trotto nella zona San Siro; via Ripamonti; via Treves; di come risolvere il problema di Unipol di scorporare le torri dal piano attuativo".
E in un'indagine che "è solo all'inizio" - svela una fonte -, per i pm i "principali affari cui Marinoni aspirava e per cui si serviva della J+S, afferivano, non solo alla strategie dei nodi, ma anche a quelli promessi dalla vicenda dello stadio Meazza e delle aree libere del quartiere di San Siro, la cui sorte ancora incerta, dipende dalle decisioni del sindaco Sala, che Marinoni stesso e Pella attendono con ansia (inviandosi a vicenda ogni notizia di stampa su dichiarazioni di Sala, di Tancredi, e dei gestori dell'Inter e del Milan), per studiare come insinuarsi (già a partire dal 2023, ndr) nei possibili affari della demolizione o trasformazione del Meazza e degli spazi circostanti o della costruzione di nuovi stadi a Rozzano e San Donato".
(Adnkronos) - Charles Leclerc 'si commuove' con il ricordo di Jules Bianchi. A dieci anni dalla scomparsa dell'ex pilota di Formula 1, morto il 17 luglio 2015 in un tragico incidente durante il Gran Premio del Giappone all'età di 25 anni, il monegasco della Ferrari ha voluto omaggiarlo oggi, giovedì 17 luglio, prima con una storia Instagram e poi condividendo i suoi ricordi sul sito ufficiale della Formula 1.
Bianchi, per Leclerc, è stato molto più che un amico, ma un vero e proprio mentore, che lo ha guidato per tutto il suo percorso in pista ed è stata continua fonte di ispirazione. Su Instagram Charles ha condiviso il video a lui dedicato da parte della Formula 1 aggiungendo un "Ci manchi" con tre cuori. "I primi ricordi che ho di Jules non sono legati al Jules pilota, ma piuttosto alla Jules persona, poiché l'ho vissuto molto più come un essere umano che come un pilota", ha detto Leclerc sul sito ufficiale del circus.
"Abbiamo trascorso tantissimo tempo insieme crescendo ed entrambe le nostre famiglie erano e sono ancora molto unite. Lui e mio fratello maggiore erano migliori amici, quindi era sempre presente", ha raccontato il pilota della Ferrari, "Jules aveva otto anni più di me, più o meno l'età di mio fratello maggiore. Io avevo sei o sette anni e a quell'età la differenza si sente eccome".
"Poi, crescendo, la differenza d'età in un certo senso si è attenuata e siamo diventati grandi amici. Ho alcuni aneddoti di quel periodo, ad esempio il primo film horror che ho visto era in realtà con Jules. Non sapeva che stavo fingendo di dormire. Stava cercando di assicurarsi che stessi dormendo perché voleva guardare quel film con mio fratello maggiore!", ha continuato, "Jules era una persona davvero gentile. Era molto divertente e aveva i suoi momenti folli quando lo conoscevi bene. Era sempre felice di aiutare e anche molto felice di divertirsi".
"I ricordi più vividi risalgono probabilmente a quando avevo sei o sette anni e fu la prima volta che mi fu permesso di correre su un kart a noleggio con lui e mio fratello. Era anche molto ossessivo, al punto che ogni volta che non era abbastanza bravo in qualcosa, lo rivedevi dopo un mese, due mesi o tre mesi e lui si era allenato a ogni singola occasione che gli si presentava", ha raccontato Leclerc, "Ricordo di aver giocato contro di lui a squash, per esempio. Le prime volte era già molto più bravo di me, ma poi ricordo che cinque o sei mesi dopo aveva organizzato un torneo con uno dei primi 20 al mondo. Stava davvero andando molto bene, e questo era davvero impressionante, perché si era allenato ogni singolo giorno per migliorare nello squash. Questa è una caratteristica che ho sempre ammirato in Jules".
"Non si arrendeva mai, mai, e lavorava sodo per migliorare in qualcosa. In qualsiasi cosa facesse, dava il massimo. Spero che Jules venga ricordato come un pilota di grande talento, che purtroppo non ha mai avuto la possibilità di far parte di un team di vertice con una vettura che lo aiutasse a dimostrare tutta la portata del suo talento", ha concluso Leclerc, "ci sono persone che puoi vedere attraverso i loro occhi, attraverso il loro sorriso, quanto siano brave persone. E credo che Jules sia una di queste. Questa è probabilmente la cosa più importante che ricordo di Jules: quanto fosse una persona gentile e quanto fosse determinato a raggiungere i suoi obiettivi".
Leggi tutto: Dieci anni da morte di Jules Bianchi, il ricordo 'commosso' di Leclerc
(Adnkronos) - Si è tenuto presso UniCamillus il primo incontro ufficiale dell’Advisory Board dell’Ateneo, costituito lo scorso aprile e composto da Andrea Biondi, Vito Cozzoli, Maria Bianca Farina, Giuseppe Feltrin, Luciana Lamorgese, Gianni Letta e Tiziano Onesti, che affiancano il rettore Gianni Profita per guidare l’Università Medica nello sviluppo di nuove strategie accademiche e scientifiche. In questa occasione, il comitato consultivo ha incontrato esperti provenienti dal mondo accademico e dall’industria tecnologica e biomedicale. Il focus è stato anche il titolo della sessione tematica dell’evento: 'I nuovi orizzonti dell’IA nella formazione e nella sanità', uno dei temi più attuali e trasformativi a livello scientifico e sociale. L’evento è stato introdotto dal rettore e dalla docente Donatella Padua, segretaria generale dell’Advisory Board nonché delegata alla Terza Missione. Il dibattito ha visto alternarsi riflessioni teoriche e dimostrazioni pratiche.
Durante il convegno, Massimo Giannessi, ingegnere biomedico e Chief Operating Office di Accurate Srl, azienda italiana leader nella simulazione medica avanzata, ha presentato Involve XR, un’applicazione di realtà virtuale avanzata per la simulazione di casi clinici collaborativi, in cui l’intelligenza artificiale assiste gli specializzandi nella gestione di pazienti virtuali da remoto. Si tratta di uno strumento dalle interessanti prospettive nell’ambito della formazione accademica, considerando che possono partecipare all’ambiente virtuale anche più discenti in contemporanea, esercitandosi così su scenari clinici realistici in un ambiente sicuro e interattivo, migliorando le capacità decisionali e il lavoro di squadra.
Stefano Signoretti, docente di Neurochirurgia presso UniCamillus e direttore Uoc Neurochirurgia Asl Roma 2, ha mostrato invece l’impiego di strumenti di Ia in neurochirurgia, capaci di rivoluzionare la visione radiologica del cervello e i conseguenti interventi chirurgici su di esso, diventando nel contempo strumenti didattici di eccezionale valore. Una di queste tecnologie è la Neuronavigazione che, usando algoritmi di intelligenza artificiale, aiuta a pianificare il percorso preciso per raggiungere la zona del cervello da operare, selezionando le aree su cui intervenire ed evitando di danneggiare importanti strutture nervose. Durante l’intervento, il chirurgo può vedere in tempo reale i suoi movimenti all’interno del cervello: in questo modo, è possibile rimuovere lesioni profonde in modo più sicuro, riducendo non solo il margine d’errore ma anche i tempi di degenza e i tassi di complicanza.
La seconda applicazione dell’Ia riguarda la ricostruzione 3D dei fasci di fibre nervose attraverso la rielaborazione dei dati grezzi delle immagini di RM ottenute con tecnica Dwi-Dti: questa funzione viene denominata Fibertracking. Il Fibertracking System è una tecnologia innovativa basata su Ia, che crea immagini molto dettagliate delle fibre nervose all’interno del cervello, mostrando le connessioni tra diverse aree cerebrali, generando immagini che non si possono ottenere con le tecniche tradizionali. Questa nuova visione può cambiare radicalmente il modo in cui si studia il cervello, migliorando nettamente la formazione degli studenti. L’unione di queste applicazioni permette di ottenere una particolare navigazione Ia dei fasci di fibre generati, che verranno proiettati in realtà aumentata nel campo operatorio. Durante la navigazione, sarà quindi possibile distinguere nettamente le fibre nervose da risparmiare e le lesioni da trattare.
Con l’avvento di questi strumenti di Ia in campo neurochirurgico, sia la formazione che la pratica clinica realizzano un notevole salto di qualità. Infatti, è possibile non solo formare gli studenti in modo più completo e partecipativo, ma si può anche operare il paziente con eccellente precisione, pianificando il tutto in modalità prima virtuale e poi reale, prevedendo eventuali risultati e, quindi, permettendo di decidere se e come operare, risparmiando così tempo e risorse preziose.
Giada Bernardini, ingegnere biomedico nonché Strategic Account Manager di Siemens Healthineers, ha illustrato l’evoluzione dell’Ia nella diagnostica per immagini, aiutando i medici a individuare precocemente patologie anche molto difficili da rilevare, come piccoli noduli mammari e polmonari spesso invisibili a occhio nudo. Si tratta di un tema di grande rilevanza, considerando che, nel 2023, in Italia si sono verificati 55.900 nuovi casi di tumore alla mammella, di cui il 6-7 % è già metastatico alla prima diagnosi. In Europa, questa forma di cancro ha provocato 370.000 decessi tra il 1989 e il 2025. L’Ia, invece, potrebbe arrivare a rilevare anche degli addensamenti minimi a livello mammario, favorendo una diagnosi precoce e una guarigione molto più probabile. Lo stesso vale per il tumore al polmone, che nel 2020 ha provocato ben 5.000 decessi in tutto il mondo. Nel 55% dei casi, i malati di carcinoma polmonare sviluppano metastasi, e il tasso di sopravvivenza a 5 anni è del 6% per i pazienti che si trovano al IV stadio della malattia. Gli strumenti diagnostici dotati di Ia potrebbero individuare la malattia già al I stadio, portando il tasso di sopravvivenza a 5 anni al 90%.
Questi dati sono eloquenti di quanto queste tecnologie possano non solo migliorare la qualità di vita, ma anche preservare la sopravvivenza dei pazienti. Bernardini ha inoltre presentato il concetto di Digital Twin, un modello digitale personalizzato di un organo: questo gemello digitale consente di prevedere l’evoluzione di una patologia e testare trattamenti su misura senza alcun rischio. Al momento, i prototipi sono stati ideati principalmente per cuore, fegato e cervello, ma l’obiettivo è replicare ogni singolo elemento anatomico in modo totalmente personalizzato.
Ha concluso la serie di presentazioni Andrea Romigi, docente di Neurologia presso UniCamillus e direttore del Centro di Medicina del Sonno presso l’Irccs Neuromed di II livello, che durante l’incontro ha portato l’esperienza concreta dell’uso dell’Ia nelle revisioni sistematiche tramite piattaforme come Rayyan, Elicit e Consensus, già integrate nella didattica universitaria. Le revisioni sistematiche sono analisi che raccolgono e confrontano i risultati di più studi scientifici su un determinato tema, per trarre conclusioni basate su evidenze sperimentali. Rayyan è una piattaforma pensata per selezionare, organizzare e analizzare manualmente grandi quantità di articoli scientifici, ideale per chi deve gestire la revisione in modo collaborativo, anche offline. Elicit invece automatizza diverse fasi delle revisioni sistematiche, come la ricerca, l’estrazione dei dati e la sintesi delle informazioni, velocizzando così il lavoro dei ricercatori. Infine, Consensus è un motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale che fornisce risposte sintetiche e rapide da studi scientifici, facilitando il reperimento di informazioni specifiche.
Queste piattaforme aiutano la formazione degli studenti e degli specializzandi, rendendo più rapide e precise le attività di ricerca, facilitando l’analisi critica della letteratura scientifica e permettendo un accesso immediato a informazioni aggiornate e affidabili. La ricerca, infatti, è fondamentale per gli studenti perché stimola il pensiero critico, permette di aggiornarsi costantemente sulle nuove scoperte e di sviluppare competenze indispensabili per una professione medica che sia davvero consapevole.
"L’Intelligenza Artificiale - ha affermato il rettore Profita - avrà un impatto sempre più profondo non solo sull’organizzazione di un’università medica, ma anche sul modo in cui insegniamo, facciamo ricerca e pratichiamo la clinica: è fondamentale insegnare ai nostri studenti a saperla usare, a comprenderla, ad avvalersene in modo critico. Vogliamo investire davvero in questa direzione. Cominciamo oggi a riflettere insieme su queste potenzialità, e vi invito a farlo con la curiosità e l’entusiasmo di chi guarda al futuro con occhi nuovi. Insieme alla professoressa Padua abbiamo pensato a una serie di spunti su cui confrontarci, grazie anche alla presenza di questi ospiti straordinari".
"L’Ia svolge un ruolo di rilievo crescente - ha dichiarato Padua - nella formazione del medico e del professionista sanitario, trasformando radicalmente contenuti, metodi didattici e valori. In alcuni casi si tratta di una vera e propria rivoluzione formativa che si trasla nella professione medica, a vantaggio di nuovi approcci di cura personalizzata, di precisione, di prevenzione per migliorare la salute delle persone. Serve una nuova consapevolezza, etica e critica, per guidare l’uso responsabile di queste tecnologie nei percorsi accademici e clinici".
Per la segretaria generale dell’Advsory Board di UniCamillus, sono tre le dimensioni in cui l’Ia entra nei percorsi formativi: quella delle competenze, con percorsi curriculari che integrano medicina, data science e ingegneria; il settore delle modalità didattiche, come la simulazione virtuale o l’apprendimento personalizzato; l’etica, con attenzione a privacy, bias, uso corretto dei LLMs (Large Language Models) e alla riduzione dei divari globali tra Paesi Ia-intensive e Paesi a basso accesso digitale.
Dalle riflessioni emerse durante gli interventi degli esperti, l’Advisory Board di UniCamillus ha tratto spunti rilevanti per orientare, con propositività e competenza, il futuro dell’Ateneo.
Composto da figure di spicco del mondo medico, giuridico, economico e istituzionale, l’Advisory Board di UniCamillus è nato infatti per offrire orientamento strategico e multidisciplinare: Andrea Biondi, riferimento internazionale in pediatria e ricerca oncologica; Vito Cozzoli, giurista e manager con esperienza nelle istituzioni e nelle politiche pubbliche; Maria Bianca Farina, figura di primo piano nel mondo assicurativo e finanziario; Giuseppe Feltrin, cardiochirurgo e direttore del Centro Nazionale Trapianti; Luciana Lamorgese, già ministro dell’Interno e consigliere di Stato; Gianni Letta, uomo delle istituzioni con lunga esperienza governativa; Tiziano Onesti, economista e presidente di importanti realtà ospedaliere e industriali.
Con le loro competenze, tali figure di rilievo sul panorama nazionale e internazionale rappresentano un patrimonio prezioso per l’Ateneo.
(Adnkronos) - Oprah Winfrey torna a parlare dei suoi vicini di casa a Montecito, in California, il principe Harry e Meghan Markle, rivelando un simpatico aneddoto "da giardino". La celebre conduttrice televisiva, 71 anni, è un'amica di lunga data del duca e duchessa del Sussex, nonché vicina di casa di Meghan e Harry, da quando la coppia ha lasciato la famiglia reale per trasferirsi in una proprietà extra lusso di 7,4 acri nella California meridionale.
La loro amicizia è stata oggetto di grande attenzione mediatica, soprattutto dopo l'intervista che i due membri più controversi della Royal Family hanno rilasciato nel 2021 in esclusiva a Oprah. Quest'ultima, ospite del podcast Let's Talk Off Camera di Kelly Ripa, parlando della sua tenuta di Malibù immersa nel verde, ha risposto alla conduttrice alla domanda se le sarebbe piaciuto ricevere dei pulcini in regalo. La veterana conduttrice di talk show ha detto di no e ha aggiunto: "Li porterei subito dai Sussex", pronunciando male il nome perché ha aggiunto "xesssses" alla fine. Lo rivela il Daily Mail che aggiunge come, a quel punto della conversazione, tempestata di domande sulla dichiarazione sui reali britannici, Oprah si fosse lasciata andare al racconto di un aneddoto tra vicini sui generis.
Oprah racconta di come ha aiutato la coppia a gestire un sorprendente "problema" in giardino. "Ricevo una chiamata da Harry, il principe Harry, il sabato di Pasqua, e mi dice: 'Scusa il disturbo, ma abbiamo un problema con le anatre'", racconta la conduttrice scimmiottando l'accento britannico del principe. "Un'anatra era entrata nel loro cortile, aveva deposto le uova e aveva partorito dei pulcini", spiega Winfrey. 'Lui ha detto: 'Il nostro è un ruscello, non abbiamo uno stagno, quindi possiamo portare le anatre nel tuo?'' Oprah acconsentì, ma chiese a Harry di aspettare perché i nipoti della sua migliore amica Gayle King sarebbero venuti a trovarla di lì a poco e avrebbero voluto assistere alla scena ma Harry insistette nel doverle spostarle subito. 'No, veniamo immediatamente'", avrebbe chiosato il duca di Sussex. Ma "il passaggio di anatroccoli" si sarebbe poi trasformato nel caos più totale regalando "la scena più divertente" che Oprah avesse mai visto.
"Quando 'mamma papera' è scappata Harry e Meghan hanno iniziato inseguirla. Per circa mezz'ora, abbiamo corso tutti e tre in giro con gli anatroccoli in una scatola e la mamma che ci inseguiva. Ho il video. È la cosa più divertente che abbia mai visto", racconta Oprah. "L'anatra era stata molto astuta nello scegliere il posto in cui nidificare, quell'anatra sapeva il fatto suo quando ha deposto le uova", ha ironizzato la conduttrice del podcast a cui Oprah ha risposto: "Anche le anatre hanno fatto jackpot".
L'episodio si aggiunge a una lunga lista di racconti e retroscena che la celebre conduttrice del The Oprah Winfrey Show ha rivelato sulla coppia reale, suscitando clamore e curiosità riguardo lo stile di vita riservato che i due starebbero conducendo lontano dai riflettori da Buckingam Palace. La coppia sembra a proprio agio nel jet set californiano, circondati da attori e star televisive, con cui spesso si "sbottonano", fornendo materiale di chiacchiericcio ai tabloid inglesi. Ultimamente fu proprio Meghan a correggere in Tv la sua amica Vip e star di The Office, Mindy Kaling, nel suo programma di cucina su Netflix dopo che l'aveva chiamata 'Meghan Markle'. "È così divertente che continui a dire Meghan Markle, ora sai che sono del Sussex", precisò aggiungendo: "Non sapevo quanto potesse essere significativo per me, ma significa davvero tanto poter dire: 'Questo è il nostro cognome. Il nostro piccolo cognome'".
(Adnkronos) - Non solo biciclette al Tour de France 2025. Durante la dodicesima tappa di oggi, giovedì 17 luglio, alcuni tifosi hanno dato vita a una scena surreale seguendo il percorso dei ciclisti impegnati in una tappa di alta montagna. Le telecamere di Eurosport hanno infatti inquadrato un appassionato mentre veniva trascinato, sul prato spoglio della campagna francese, con gli sci ai piedi da uno scooter.
Anche i telecronisti non sono riusciti a trattenere le risate, mentre i due 'correvano' in parallelo alla strada percorsa dai ciclisti, prima di essere seminati dal gruppo. Nell'undicesima tappa del Tour de France 2025 i corridori sono partiti da Auch e affronteranno 180,6 chilometri di percorso, prima di arrivare ad Hautacam, primo arrivo in salita e primo gpm hors categorie di questa edizione.
Leggi tutto: Pazzo Tour de France, tra le bici spunta un tifoso con... gli sci
(Adnkronos) - Un siparietto curioso, durante il concerto dei Coldplay, ha fatto il giro del web. Protagonista, suo malgrado, una coppia di spettatori ripresa dalla famosa ‘kiss cam’, la telecamera che inquadra nel grande schermo diverse coppie, invitandole a baciarsi davanti a tutti. In questo caso, davanti al pubblico che ieri, mercoledì 16 luglio, ha assistito al concerto della band al Gillette Stadium di Foxborough, nei pressi di Boston.
I due, visibilmente affiatati e in perfetta sintonia, sono apparsi abbracciati e sorridenti sugli schermi dello stadio. Ma quando si sono resi conto di essere stati inquadrati dalla telecamera, il clima si è rapidamente trasformato in imbarazzo. Prima lo sguardo terrorizzato di entrambi, poi la fuga dall’inquadratura e i volti coperti nel tentativo di non farsi riconoscere.
Chris Martin, frontman della band, notando la reazione sorpresa, ha cercato di sdrammatizzare con una battuta ironica: “Ma cosa... he's having an affair”, ha esclamato. E cioè: “Lui ha un’amante”, suscitando una fragorosa risata che ha coinvolto tutto lo stadio.
Amanti segreti o solo molto timidi? Il mistero rimane, ma nel frattempo il video è diventato virale sui social e i due protagonisti sono stati già individuati.
(Adnkronos) - Due nuovi casi sospetti di infezione da virus West Nile, riscontrati nel Comune di Latina, "sono in fase si accertamento" dopo che ieri, sempre nella città laziale, erano stati confermati i primi 2 casi autoctoni dell'infezione, "entrambi riscontrati dall'Istituto Spallanzani di Roma in pazienti nella provincia di Latina, nei comuni di Cisterna e Priverno". Lo riferisce la Regione Lazio, sottolineando che "come da prassi" sono state intensificate "le misure di controllo e sorveglianza sul territorio, previste dal Piano regionale di lotta alla diffusione dei virus trasmessi dalle zanzare".
Le condizioni dei primi 2 pazienti con infezione già accertata, "di 63 e 72 anni, attualmente ricoverati all'ospedale Santa Maria Goretti, non destano preoccupazione e sono in via di miglioramento. Nelle prossime ore la Asl di Latina effettuerà dei controlli entomologici aggiuntivi".
"Le misure attivate dalla Regione Lazio sono quelle che vengono normalmente predisposte nei casi di questo tipo, dove non si registrano situazioni di allarme: si rendono necessarie per il rafforzamento delle attività di sorveglianza e monitoraggio per la corretta gestione di eventuali casi sospetti", si precisa.
In Italia il virus West Nile è presente da diversi anni, in particolare nel nord del Paese. Quelli accertati a Latina sono i primi casi autoctoni registrati nel Lazio.
Da inizio anno sono stati segnalati in Italia 5 casi confermati di infezione nell'uomo, di cui 4 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (1 in Piemonte, 1 in Emilia Romagna e 2 nel Lazio) e 1 con febbre (in Veneto), comunica l'Istituto superiore di sanità nel primo bollettino per il 2025.
Il primo caso umano autoctono di infezione da Wnv della stagione è stato segnalato dal Piemonte il 20 marzo nella provincia di Novara, riporta l'Iss; si è trattato di "un caso sporadico in bassa stagione", precisa.
"La sorveglianza veterinaria attuata su cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici ha confermato la circolazione del Wnv in Veneto, Piemonte, Sardegna, Emilia Romagna e Lombardia", si legge nel report. Nello stesso periodo non sono stati segnalati casi di Usutu virus.
Leggi tutto: West Nile, altri due casi sospetti a Latina: verifiche in corso
(Adnkronos) - La cantante statunitense Connie Francis, leggenda della musica pop e icona intramontabile degli anni '50 e '60, voce indimenticabile di brani come 'Stupid Cupid', 'Who's Sorry Now?', 'Where the Boys Are', è morta all'età di 87 anni. Ampiamente riconosciuta come la "prima regina del rock and roll", recentemente con "Pretty Little Baby" era tornata alla ribalta grazie a TikTok. A darne notizia è stato Ron Roberts, suo storico amico e presidente della Concetta Records, in un post su Facebook poi condiviso dall'account ufficiale dell'artista. "Con profondo dolore vi comunico la scomparsa della mia cara amica Connie Francis la scorsa notte", ha scritto Roberts. "So che Connie avrebbe voluto che fossero proprio i suoi fan a essere tra i primi a sapere".
Nata Concetta Rosa Maria Franconero il 12 dicembre 1937 a Newark, nel New Jersey, da genitori italiani (cattolica per parte di padre, ebrea per parte di madre), Connie Francis divenne la prima vera diva pop d'America. Con una voce potente, limpida e versatile, capace di passare con naturalezza dal rock and roll alla ballata romantica, ha venduto oltre 200 milioni di dischi in tutto il mondo. Fu la prima donna a raggiungere la vetta della classifica Billboard Hot 100, con il brano 'Everybody's Somebody's Fool' nel 1960, aprendo la strada a generazioni di artiste. In totale, ha piazzato 53 brani in classifica, un record per l'epoca tra gli anni '50 e '60.
Agli inizi del 2025, quando sembrava ormai lontana dai riflettori, 'Pretty Little Baby' - un suo lato B del 1962 mai pubblicato come singolo - è esploso su TikTok, superando i 30 milioni di stream su Spotify e riportando Connie Francis in classifica su iTunes, oltre che nel cuore di una nuova generazione. Lei, sorpresa e commossa, si era unita alla piattaforma ringraziando i suoi giovani fan con un video: "Sono sbalordita ed emozionata".
Connie Francis non fu solo un'icona americana. In Italia fu amatissima: tra le sue versioni più celebri, 'Ti conquisterò' (adattamento di 'Someone Else's Boy'), 'Portami con te' ('Fly Me to the Moon'), 'Qualcuno mi aspetta' ('Where the Boys Are'), colonna sonora del film 'La spiaggia del desiderio'. Partecipò due volte al Festival di Sanremo, nel 1965 in coppia con Gigliola Cinquetti e nel 1967 con Bobby Solo.
L'album 'Connie Francis Sings Italian Favorites' (1959) è tuttora considerato un cult, e sancì l'inizio della sua carriera internazionale in diverse lingue: dallo yiddish al tedesco, dal romeno allo spagnolo.
Dietro il sorriso dolce e il timbro impeccabile, la vita di Connie Francis fu segnata da tragedie personali. Nel 1974 subì una brutale aggressione in un motel di New York. Ne seguì una lunga battaglia legale e un altrettanto lunga lotta interiore, tra depressione e isolamento. Perse la voce in seguito a un'operazione al naso nel 1977 e la riacquistò solo anni dopo. Nel 1981, suo fratello George fu assassinato dalla mafia, evento che la segnò profondamente. Ma Connie non si arrese mai. Tornò sul palco, scrisse due autobiografie di successo ('Who’s Sorry Now?' e 'Among My Souvenirs') e cantò fino al suo ritiro ufficiale nel 2018. È stata sposata quattro volte, ebbe un figlio adottivo, Joey, e una lunga relazione con il cantante Bobby Darin. Negli ultimi anni aveva ritrovato l'amore accanto a Tony Ferretti, scomparso nel 2022. (di Paolo Martini)
Leggi tutto: Addio a Connie Francis, voce d'oro anni '60 che ha fatto innamorare il mondo
(Adnkronos) - Lamine Yamal ha rinnovato il suo contratto con il Barcellona. Dopo le polemiche per la sua festa di compleanno, in cui ha ingaggiato delle persone affette da nanismo come intrattenimento, l'attaccante ha prolungato il suo contratto con il club blaugrana, firmando fino al 2031 e aumentando il suo ingaggio fino a 15 milioni annui che con i bonus potrebbero arrivare a 20.
Yamal, 18 anni appena compiuti, si è presentato alla firma del nuovo contratto con la famiglia al completo. Lamine, come mostrato dai video pubblicati sui canali ufficiali del club, è arrivato in completo grigio tenendo per mano la madre, che ha invitato a salutare con la mano. Al seguito aveva il resto della famiglia e alcuni amici. Un modo per allontanare le polemiche degli ultimi giorni e tornare a parlare di campo, dove Yamal abbandonerà il 19 per vestire il numero 10 che è stato, tra gli altri, di Lionel Messi.
Lamine Yamal era infatti stato al centro bufera mediatica per la festa del suo 18esimo compleanno. Il talento del Barcellona avrebbe ingaggiato persone affette da nanismo per uno spettacolo di intrattenimento nel corso della festa. La denuncia arriva dall'Associazione di persone con acondroplasia e altre displasie scheletriche con nanismo (Adee), ente che fa parte della Confederazione spagnola delle persone con disabilità fisiche e organiche (Cocemfe).
"L'Associazione annuncia che intraprenderà azioni legali e sociali per tutelare la dignità delle persone con disabilità, considerando che tali azioni violano non solo la legislazione vigente, ma anche i valori etici fondamentali di una società che aspira a essere equa e rispettosa", ha scritto l'Adee sul proprio sito.
"In occasione del compleanno del giovane calciatore, figura di spicco dello sport spagnolo, persone affette da nanismo sono state assunte esclusivamente per attività di intrattenimento e promozione. Per l'Adee, questo tipo di pratica è intollerabile perché perpetua stereotipi, alimenta la discriminazione e mina l'immagine e i diritti delle persone affette da acondroplasia o altre displasie scheletriche, nonché di tutte le persone con disabilità", prosegue l'associazione.
Leggi tutto: Yamal, dopo polemiche il rinnovo con il Barcellona. E si presenta con la madre
(Adnkronos) - Chilometri nel nulla per andare in banca. Giornate perse e qualche pericolo per effettuare un prelievo. Turisti scontenti per l'assenza di uno sportello. Gromo è un comune italiano di 1130 abitanti, in provincia di Bergamo. Nel Medioevo la chiamavano "la piccola Toledo", con le fucine per la costruzione delle armi bianche. Adesso è uno splendido Borgo, inserito tra i" più belli d'Italia", ma senza nemmeno uno sportello bancario: così dal 2021 quando ha chiuso la filiale di Intesa Sanpaolo. L'ennesimo Paese vittima della desertificazione bancaria. Lo denuncia all'Adnkronos la sindaca di Gromo, Sara Riva.
Non avete sportelli nel vostro Paese?
"Purtroppo non abbiamo più sportelli. L'ultimo ad aver chiuso è quello di Intesa Sanpaolo.
Quanti chilometri per effettuare un prelievo?
"Almeno 3 km (per chi vive nelle frazioni addirittura 10 km) in un tragitto che a tratti non è sicuro per i pedoni e in un territorio dove il servizio di trasporto pubblico locale è carente. In alcuni casi un utente, per recarsi in banca con i mezzi pubblici, dovrebbe considerare di impegnare mezza giornata".
In termini pratici non avere uno sportello quali danni crea, quale fasce della popolazione sono più danneggiate?
"Gromo è uno dei borghi più belli d'Italia e bandiera arancione del Tci, puntiamo molto sul turismo ma la carenza di servizi come quello in parola non aiuta. I turisti si dichiarano spesso scontenti per l'assenza di uno sportello. Per chi risiede tutto l'anno la situazione è ancora più critica, gli anziani sono sicuramente gli utenti maggiormente danneggiati in quanto spesso e volentieri non dispongono di un'auto e quindi devono dipendere da altre persone oppure affidarsi al trasporto pubblico che, come anticipavo, presenta diverse criticità e addirittura non copre alcune zone del paese (come le frazioni)".
Danni economici per le imprese?
"La mancanza di servizi come questo crea malcontento e contribuisce allo spopolamento dei piccoli Comuni di montagna".
Da quanto vivete in questa situazione?
"Dal 2021"
Quali iniziative ha intrapreso per cercare di risolvere la situazione?
"Ho inviato solleciti sia scritti che verbali, mi sono recata personalmente a Bergamo per parlare con i vertici della banca, mi sono rivolta alla stampa. Purtroppo non ho ottenuto alcunché. Addirittura a un certo punto mi era stato promesso che il bancomat sarebbe stato nuovamente attivato salvo poi comunicarmi un cambio di direzione".
Cosa ne pensano i cittadini?
"Sono molto delusi, a distanza di anni ancora si lamentano e io non posso che condividere questo malcontento. Alcuni non riescono a capire che l'Amministrazione comunale non ha colpe in merito e soprattutto non ha il potere di intervenire.
Avete in mente forme di protesta o ricorsi?
"Tutte le proteste promosse non hanno sortito l'effetto desiderato" (di Andrea Persili)
(Adnkronos) - Una coincidenza? Un malinteso? O qualcosa di più? Nelle ultime ore i fan più attenti della musica italiana stanno cercando di ricostruire una trama che coinvolge tre nomi pesanti del pop nazionale: Laura Pausini, Gianluca Grignani e Matteo Bocelli. Al centro, un brano cult degli anni '90, 'La mia storia tra le dita', che pare destinato a tornare sotto i riflettori in una doppia veste.
A mezzanotte Matteo Bocelli ha postato sui social un reel notturno con un dettaglio inequivocabile: il titolo della celebre canzone di Grignani, con il commento di lui "Fratello". Nessun annuncio ufficiale, solo suggestioni, accolte poco dopo da un cuore comparso nelle storie di Grignani stesso. Un siparietto social che ha alimentato i sospetti di una collaborazione imminente, poi in parte confermata da un’indiscrezione: il rocker milanese sarebbe ospite in duetto nel brano in uscita nel nuovo disco di Bocelli e registrato anche in spagnolo.
Fin qui, tutto romantico. Ma il clima si è improvvisamente fatto più teso quando, a poche ore dall’annuncio implicito di Matteo, Laura Pausini ha postato anche lei l'annuncio della sua cover del brano, prevista nel suo nuovo disco in uscita in autunno, e anch'essa registrata anche in versione spagnola per il mercato estero. Ma con una differenza: nessuna menzione a Grignani, autore e interprete originale.
A quel punto, è stato lo stesso cantautore a intervenire sui social, commentando il post della Pausini. Commento poi cancellato da lei più volte, ma che lui ha deciso di ripostare nelle proprie storie, rendendo pubblico un certo disappunto. Fan in rivolta per il comportamento della cantante che alla fine ha bloccato anche i commenti degli utenti. E il mistero si infittisce. Intanto i diretti interessati, per ora, tacciono.
Leggi tutto: Cosa c’è dietro il gelo social tra Pausini e Grignani (e cosa c’entra Matteo Bocelli)
(Adnkronos) - L’Università degli Studi di Roma Tor Vergata accoglie con entusiasmo il concerto evento 'Ultimo 2026 - La Favola per sempre' atteso per il 4 luglio 2026 e collabora con Vivo Concerti per ospitare i 250mila presenti che hanno già esaurito la capienza prevista, negli spazi dell’ateneo attualmente interessati dal Giubileo dei giovani. "L’iniziativa si inserisce in una visione più ampia, che mira a valorizzare l’area del nostro ateneo non solo come luogo fisico, ma anche come spazio simbolico di apertura, partecipazione e dialogo”, dichiara in una nota Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. "L’ateneo - prosegue - contribuisce attivamente alla costruzione di un evento capace di connettere la musica con la cultura e il territorio, in coerenza con la propria missione formativa, interdisciplinare e inclusiva”.
Per l’università di Tor Vergata - che attualmente è attore di un’interlocuzione positiva e strutturata con gli organizzatori e l’artista, finalizzata a integrare l’evento in un più ampio percorso culturale e multidisciplinare - partecipare a questa 'favola per sempre' significa essere uno dei protagonisti della narrazione collettiva capace di unire musica, cultura, educazione e senso di comunità.
Il sostegno al progetto nasce da una profonda vicinanza tra i valori dell’ateneo e la figura artistica di Ultimo, considerato una voce autentica di una generazione in cerca di ascolto e riscatto. La sua traiettoria personale rappresenta una narrazione di impegno, crescita e autodeterminazione, che ben si riflette nei valori che l’università degli Studi di Roma Tor Vergata promuove presso la propria comunità accademica, soprattutto nei confronti degli studenti e studentesse attuali e futuri.
Leggi tutto: Musica, rettore Tor Vergata: "Entusiasti per concerto di Ultimo, vicini a suoi valori"
(Adnkronos) - Si potrà votare già a partire dai 16 anni in Gran Bretagna, dove il governo del premier Keir Starmer ha proposto di abbassare di due anni l'età minima per recarsi alle urne. Saranno circa 1,5 milioni i sedicenni e i diciassettenni che potranno quindi esprimere il loro voto alle prossime elezioni generali. Si tratta di una promessa fondamentale del partito laburista fatta in campagna elettorale quella di abbassare l'età per votare da 18 a 16 anni in tutte le elezioni del Regno Unito. Per il governo si tratta del "più grande cambiamento nella democrazia del Regno Unito in una generazione". L'ultima volta che l'età per votare è stata abbassata, da 21 a 18 anni, è stato nel 1969.
Il primo ministro Keir Starmer ha dichiarato che abbassare l'età del voto a 16 anni in tutto il Regno Unito darà ai giovani la possibilità di esprimere la propria opinione su come utilizzare le proprie tasse. "Penso che sia davvero importante che i sedicenni e i diciassettenni abbiano diritto di voto, perché hanno l'età giusta per andare a lavorare, hanno l'età giusta per pagare le tasse e quindi versare i contributi", ha dichiarato a Itv News. "E penso che se paghi, dovresti avere la possibilità di dire come vuoi che vengano spesi i tuoi soldi e in che modo il governo dovrebbe procedere'', ha aggiunto.
"Stiamo adottando misure per abbattere le barriere alla partecipazione, in modo da garantire a più persone l'opportunità di impegnarsi nella democrazia del Regno Unito, sostenendo il nostro Piano per il cambiamento e rispettando l'impegno del nostro manifesto di dare ai sedicenni il diritto di voto", ha dichiarato la vice premier britannica Angela Rayner. Finora si poteva già votare dai 16 anni, ma solo per le elezioni dei consigli locali in Scozia e Galles e per le elezioni del Senedd e del Parlamento scozzese.
"I giovani contribuiscono già alla società lavorando, pagando le tasse e prestando servizio militare. È giusto che possano avere voce in capitolo sulle questioni che li riguardano", ha dichiarato la vicepremier Angela Rayner su X, aggiungendo che il governo sta mantenendo "la promessa di dare il diritto di voto ai sedicenni e diciassettenni".
La ministra per la Democrazia Rushanara Ali ha parlato alla Bbc di un cambiamento ''sismico'' che garantirà che le voci dei giovani vengano ascoltate. Ali ha confermato che la riduzione dell'età minima per votare sarà parte di una serie di misure introdotte tramite un nuovo disegno di legge elettorale.
Leggi tutto: Starmer abbassa l'età dei votanti, in Gran Bretagna alle urne a partire dai 16 anni
(Adnkronos) - In pazienti con ipertensione non controllata o resistente al trattamento, l'aggiunta alla terapia standard di baxdrostat (dosaggi 2 mg e 1 mg) ha dimostrato, rispetto al placebo, una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante della pressione arteriosa sistolica media a riposo rispetto al placebo a 12 settimane di trattamento. Sono i risultati positivi dello studio di fase 3 BaxHtn. Il farmaco ha inoltre raggiunto con successo tutti gli endpoint secondari ed è risultato generalmente ben tollerato con un profilo di sicurezza favorevole. I dati - informa AstraZeneca in una nota - saranno condivisi con le autorità regolatorie a livello globale e presentati in una late-breaking session al Congresso della European Society of Cardiology (Esc) il prossimo agosto.
Nel mondo 1,3 miliardi di persone convivono con l'ipertensione, una patologia che, quando non controllata, può aumentare il rischio di infarto, ictus, scompenso cardiaco e malattia renale. Negli Stati Uniti circa il 50% dei pazienti ipertesi nonostante multiple terapie non riesce a mantenere controllata la propria pressione arteriosa. Un crescente numero di evidenze indica come la disregolazione dell'aldosterone rappresenti uno dei principali meccanismi biologici alla base dell'ipertensione.
"Molte persone continuano a sperimentare difficoltà nel controllare la propria pressione arteriosa, anche quando assumono più farmaci - afferma Bryan Williams, Chair of Medicine presso l'University College London e principal investigator dello studio - I risultati molto promettenti dello studio di fase 3 BaxHtn dimostrano che baxdrostat, somministrato 1 volta al giorno in aggiunta alla terapia standard, può ridurre in modo significativo la pressione sistolica, offrendo un potenziale nuovo approccio terapeutico per il controllo dell'ipertensione, il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari". Dichiara Sharon Barr, Executive Vice President, BioPharmaceuticals R&D di AstraZeneca:"Siamo molto soddisfatti dei risultati dello studio di fase 3 BaxHtn, che hanno mostrato una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante della pressione arteriosa sistolica. Questi dati rappresentano una solida evidenza del potenziale di baxdrostat nel rispondere a un bisogno clinico insoddisfatto agendo sulla disregolazione dell'aldosterone e introducendo un meccanismo innovativo in un ambito che non ha visto innovazioni terapeutiche significative negli ultimi vent'anni".
BaxHtn - dettaglia la nota - è uno studio di fase 3, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo e a gruppi paralleli, disegnato per valutare la sicurezza, la tollerabilità e l'efficacia di baxdrostat in pazienti con ipertensione non controllata in trattamento con 2 differenti farmaci antipertensivi e in pazienti con ipertensione resistente trattati con 3 o più differenti farmaci antipertensivi, uno dei quali rappresentato da un diuretico. Il farmaco è un potenziale 'first-in-class', inibitore altamente selettivo dell'aldosterone sintasi (Asi), che agisce sull'ormone responsabile dell'elevata pressione arteriosa e dell'aumento del rischio cardiovascolare e renale. Attualmente baxdrostat è oggetto di studio in trial clinici in monoterapia per il trattamento dell'ipertensione arteriosa e dell'aldosteronismo primario, e in combinazione con dapagliflozin per la malattia renale cronica e la prevenzione dello scompenso cardiaco in pazienti ipertesi ad alto rischio.
L'ipertensione - ricorda AstraZeneca - è una condizione clinica caratterizzata da livelli di pressione arteriosa sistematicamente elevati. Nel tempo può danneggiare i vasi sanguigni e gli organi vitali, aumentando il rischio di gravi complicanze per la salute. L'ipertensione difficile da controllare rappresenta ancora una significativa sfida per la salute pubblica. Nonostante i cambiamenti dello stile di vita e l'impiego di terapie farmacologiche multiple, una parte significativa delle persone affette da ipertensione non raggiunge i target pressori desiderati. L'ipertensione non controllata persiste nonostante il trattamento con 2 o più farmaci, mentre l'ipertensione resistente, una forma più severa, rimane elevata anche dopo l'impiego di 3 o più farmaci antipertensivi.
Uno dei principali fattori che contribuisce all'ipertensione difficile da controllare è l'aldosterone, un ormone che contribuisce ad aumentare la pressione arteriosa favorendo la ritenzione di sodio e acqua. Livelli elevati di aldosterone, insieme a fattori come obesità, eccessivo consumo di sale e condizioni genetiche o secondarie, sono fortemente associati a un difficile controllo della pressione. Se non trattata adeguatamente, la condizione aumenta in modo significativo il rischio di infarto, ictus e deterioramento della funzione renale.
Leggi tutto: Farmaci, baxdrostat riduce pressione in pazienti ipertesi resistenti al trattamento
(Adnkronos) - “Noi siamo contrari al testo unico presentato dalla maggioranza di centrodestra, che rappresenta un vero e proprio tradimento verso gli elettori. Chiediamo al centrodestra di ritirare la legge e di potenziare le cure palliative, il sostegno ai disabili e l’aiuto a tutti i malati”. Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia, a margine della conferenza stampa ‘Fermate la Legge, non fermate la Vita’, presso l’Hotel Nazionale a Roma.
“Il vero scandalo – continua il presidente – è che oggi in Italia il 77% degli adulti e l’85% dei bambini aventi diritto alle cure palliative e agli anti dolorifici non li ricevono. Ma che alternativa? Ma che scelta, questa è una spinta alla morte. Lo Stato deve sopprimere la sofferenza e non il sofferente. Una società civile non abbandona anziani o malati, non cerca di risparmiare sulla loro pelle, non li considera un peso, non mercifica la vita. Restiamo umani”.
(Adnkronos) - “Approvare una legge sul fine vita non è un atto di civiltà ma è la sconfitta della civiltà stessa”. Così Emmanuel Cosmin Stoica, influencer, scrittore e attivista per i diritti dei disabili, a margine della conferenza stampa ‘Fermate la Legge, non fermate la Vita’, presso l’Hotel Nazionale a Roma.
“Offrire una strada che porta verso la morte da parte dello Stato, anziché intervenire con misure per promuovere la vita e far si che la gente non si senta abbandonata, è quella la vera civiltà – continua l’influencer – .Ad oggi le persone fragili abbandonate, non hanno i supporti e i servizi necessari per poter vivere dignitosamente. E quindi investire tempo e risorse per la morte e non per la vita, non è civiltà”.
(Adnkronos) - “Il Parlamento non ha nessuno obbligo di approvare una legge, questo è pacifico nel quadro costituzionale. La sentenza n°242 della Corte costituzionale non ha creato nessun vuoto normativo perché è direttamente applicabile ed è stata effettivamente applicata in molti casi in varie parti d’Italia, senza necessità di una legge nazionale o regionale”. Così Giacomo Rocchi, magistrato della Corte di Cassazione, a margine della conferenza stampa ‘Fermate la Legge, non fermate la Vita’, presso l’Hotel Nazionale a Roma.
“L’approvazione di una legge cambierebbe totalmente il quadro – continua Rocchi – perché nella coscienza sociale introdurrebbe il diritto alla morte, che è un pericolo per le persone fragili e vulnerabili, che rischiano di vedere la morte anticipata come la soluzione. Invece la nostra società ha bisogno di altro: ha bisogno il riconoscimento del diritto alla vita di ciascuno, ha bisogno solidarietà, assistenza e vicinanza a tutti”.
(Adnkronos) - La segretaria del Pd Elly Schlein ha incontrato in queste ore il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. "Nell'incontro, svolto in un clima positivo e proficuo, si è fatto il punto in vista delle prossime elezioni regionali", rendono noto fonti del Nazareno.
"È stata condivisa la necessità di concentrarsi anzitutto sui punti programmatici dell'agenda di governo, da costruire partendo dall'importante lavoro svolto in questi anni in Campania, con l'obiettivo di continuare ad assicurare stabilità in una Regione così strategica per il Paese, nell'esclusivo interesse dei cittadini campani", proseguono le stesse fonti.
"Si è inoltre condivisa l'opportunità che proprio partendo dalla convergenza sul programma, in sintonia con i territori, si possano e si debbano creare le condizioni per la sintesi finale volta ad individuare, senza veti o posizioni pregiudiziali, il candidato Presidente in grado di rappresentare e fare sintesi in tutta l'area progressista", concludono le fonti del Nazareno.
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