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Lorella Cuccarini, i 60 anni dell'icona pop che ancora fa ballare l'Italia

10 Agosto 2025
Lorella Cuccarini - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - C’è chi a sessant’anni spegne le candeline, e chi ci balla sopra. Lorella Cuccarini appartiene decisamente alla seconda categoria. Nata sotto i riflettori e cresciuta tra lustrini, sigle cult e standing ovation, oggi è ancora lì: a dettare il ritmo, senza perdere un passo. La “Cucca Nazionale” è molto più di una showgirl: è un pezzo vivo di spettacolo italiano.  

Classe 1965, nata a Roma il 10 agosto da papà Vero e da mamma Maria. All’età di 9 anni inizia a muovere i primi passi di danza nella scuola di Enzo Paolo Turchi, che all’epoca era già un famoso ballerino del piccolo schermo. Nel 1978, a 12 anni, fa la sua prima apparizione televisiva in una puntata del varietà del sabato sera 'Ma che sera', condotto da Raffaella Carrà, in cui Turchi era primo ballerino. Nell’85 debutta sul piccolo schermo entrando nel cuore del pubblico con 'Fantastico 6' accanto a Pippo Baudo. E quella giovanissima ragazza romana, allora sconosciuta, dalle gambe lunghissime, bionda, dalla pelle bianca e occhi azzurri diventa in breve tempo un’icona pop nazionale. In questa edizione regala al pubblico una vera hit, la prima di una lunga serie: “Sugar Sugar’. “Verso il blu, respirando noi/Aria pulita, voglia di vita/Verso il blu, galleggiando noi/Oh Sugar Sugar, sono dove vuoi”, canta Lorella mentre balla la coreografia, anche questa diventata cult. Il successo ottenuto, la conferma nel cast di 'Fantastico 7' e gli spettatori cantano e ballano con lei sulle note di 'Tutto matto' e 'L'amore è'.  

Nel 1987 segue Pippo Baudo a Fininvest (diventata poi Mediaset nel 1996), in cui hanno condotto il varietà del venerdì sera di Canale 5. Per lo show incide due sigle, 'Io ballero' e 'Se ti va di cantare'. Per lo show 'Odiens' canta la celebre 'La notte vola' ("Mordila la tua fantasia/Non dormire aspettando domani/Crescerà forte più di te/Questa voglia di vita fra le tue mani/E vola/Con quanto fiato in gola/Il buio ti innamora/Qualcuno ti consola/La notte vola"), ancora oggi una hit. Così come la coreografia. Negli Anni 90 conduce 'Una sera c’incontrammo', dedicato agli innamorati, che segna il sodalizio artistico con Marco Columbro. Ma anche 'Paperissima', dove resta al timone per sei stagioni. Il programma, negli anni della conduzione di Cuccarini, vince due Telegatti come 'Trasmissione dell’anno' e 'Miglior varietà'. Con Columbro guida anche due edizioni di 'Buona domenica', durante cui canta 'Liberi liberi'. Il successo del varietà è tale che Lorella vince il Telegatto come 'Personaggio televisivo femminile dell’anno'.  

Nel 1993 torna per una settimana in Rai per affiancare Baudo nella conduzione del Festival di Sanremo. Nella carriera di Lorella non solo varietà: porta il suo talento anche sul palco del teatro musicale con grandi produzioni. Il debutto con 'Grease' nel 1997 insieme a Giampiero Ingrassia. Negli anni 2000 torna in Rai al timone dello show del sabato sera 'Uno di noi' con Gianni Morandi e Paola Cortellesi, nel 2003 viene nominata membro della giuria di qualità del Festival di Sanremo e nello stesso presenta il gala dei David di Donatello, gli Oscar del cinema italiano, con Massimo Ghini e con Columbro 'Scommettiamo che…?'. Quest’ultimo, un flop che compromette la sua presenza nei palinsesti.  

Resta in Rai, ma come attrice. È nel cast di 'Amiche' con Claudia Koll, Vittoria Belvedere, Barbara De Rossi e Maria Amelia Monti e 'Lo zio d'America 2', al fianco di Christian De Sica, Eleonora Giorgi, Francesca Reggiani, Myriam Catania e Davide Rossi, con la regia di Rossella Izzo. Nel frattempo, porta in teatro il musical ‘Sweet Charity’ con Cesare Bocci. Nel 2007 abbandona ‘Mamma Rai’ per tornare a Mediaset. Conduce 'La sai l’ultima?' con Massimo Boldi, ma gli ascolti bassi portano alla chiusura. Nel 2009 sbarca su Sky per condurre il talent show 'Vuoi ballare con me?'. Successivamente torna in teatro con il musical 'Il pianeta proibito', che porta anche sul palco di Sanremo condotto da Antonella Clerici. Nel 2014 il musical ‘Rapunzel’, tratto dall’omonimo film Disney, in cui per la prima volta interpreta un’antagonista.  

Nel 2015 Maria De Filippi la chiama all’appello come giudice d’eccezione nella 14esima edizione del talent ‘Amici’. E nel 2020 entra nella scuola del talent show come insegnante di danza, e dall’edizione successiva passa al canto. Prima del successo riscosso nel programma di ‘Queen Mary’, nel 2016 è protagonista dello show-evento ‘Nemicamatissima’ in cui è affiancata da Heather Parisi, con la quale lavora insieme per la prima volta nel 1985 in ‘Fantastico 6’. Tra le due non c’è mai stato un grande affiatamento. E lo dimostrano i dissapori dopo ‘Nemicamatissima’. Parisi sostiene che nel programma – un momento idilliaco per ‘quelli degli Anni 80’ – ci fosse un trattamento impari a suo discapito. Passano gli anni, ma Lorella è sempre di moda. Anche grazie al suo ruolo di insegnate di canto ad ‘Amici’: duetta nel singolo natalizio ‘Un pacco per te’ con Il Pagante e con Cristina D’Avena in ‘Magica Doremì’ nell’album realizzato per i 40 anni di carriera della cantante bolognese.  

Nel 2023 torna al Festival di Sanremo nella serata dei duetti. Canta con Olly – in quell’anno in gara con ‘Polvere’ – una nuova versione de ‘La notte vola’. E l’anno successivo, il 2024, co-conduce la quarta serata con Amadeus. Cuccarini quest’anno taglia il traguardo dei 40 anni di carriera e continua ancora a far ballare l’Italia intera. Perché la notte vola, ma Lorella no. L’estate 2025, infatti, è all’insegna del ‘Cha Cha Twist!’, tormentone estivo che canta in duetto con Riki. La ‘Lorella-mania’ conquista anche Beyoncé che per la sua performance live di ‘Run the world (Girls)’ ai Billboard Awards del 2011 si è ispirata a Cuccarini. Inoltre, viene interpretata da Daniela Marzulli nell’ultimo episodio della serie tv Sky ‘1992’.  

Nella vita privata è sposata dal 1991 con Silvio Capitta, conosciuto anche con lo pseudonimo di Silvio Testi, produttore discografico e televisivo. Dal matrimonio sono nati quattro figli. Sessant’anni della "Cucca" e una carriera che continua a sorprendere, tra tv, musical e nuove sfide. Inarrestabile, proprio come le note delle sue sigle. (di Lucrezia Leombruni) 

 

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I libri, il matrimonio 'politico', l'addio: due anni fa moriva Michela Murgia

10 Agosto 2025
Michela Murgia - Fotogramma / Ipa

(Adnkronos) - Due anni fa, il 10 agosto 2023, moriva Michela Murgia. Aveva 51 anni e un tumore renale al quarto stadio. Oggi la scrittrice continua a essere ricordata attraverso i suoi lavori. Solo due mesi fa Einaudi ha pubblicato 'Anna della pioggia', una scelta ragionata dei suoi racconti ritrovati, insieme ad alcuni più noti; mentre a settembre 'Tre ciotole', film tratto dall'omonimo libro di Michela Murgia, verrà presentato in anteprima mondiale al TIFF - Toronto International Film Festival.  

Nata a Cabras in provincia di Oristano, il 3 giugno del 1972, aveva fatto moltissimi lavori prima di diventare scrittrice. Era stata insegnante di religione, poi portiera di notte e venditrice di multiproprietà, consulente fiscale, dirigente in una centrale termoelettrica e impiegata nel mondo dei call center e del marketing telefonici. È proprio quest'ultimo contesto che decise di raccontare nel suo primo libro, intitolato 'Il mondo deve sapere', scritto sotto forma di diario e inizialmente pensato come blog, pubblicato nel 2006 con il sottotitolo 'romanzo tragicomico di una telefonista precaria'. Ne venne tratta la sceneggiatura del film 'Tutta la vita davanti' con Sabrina Ferilli, Isabella Ragonese, Elio Germano, Valerio Mastandrea e Massimo Ghini diretti nel 2008 da Paolo Virzì. 

Del 2009 è il suo libro più iconico, 'Accabadora', uscito per Einaudi e poi tradotto in diverse lingue. Il titolo evoca la figura sarda, arcaica o leggendaria, di colei che dà la morte alle persone in fin di vita per una sorta di pietosa proto-eutanasia; romanzo che le consegnò la vittoria ai prestigiosi premi letterari Campiello e Mondello. Del 2017 è il suo contributo per la pubblicazione di 'L'ho uccisa perché l'amavo: falso!' sul tema del femminicidio. 

L'impegno pubblico partì invece dall'Azione Cattolica e proseguì prima con il sostegno ai movimenti indipendentisti sardi che la candidarono a presidente della Sardegna, ottenendo poco più del 10% dei consensi elettorali alle elezioni regionali del 2014; poi con la Sinistra e la lista formata da Si, Rifondazione comunista e l'Altra Europa che alle elezioni europee non raggiunse il 2% dei voti. 

Nei suoi ultimi mesi, grande attenzione venne data alla sua vita privata. Prima annunciò di essere stata colpita da un tumore giunto al quarto stadio e che aveva dunque una breve prospettiva di vita, poi rese pubblica la decisione presa di sposarsi 'in articulo mortis' in seconde nozze con il regista Lorenzo Terenzi, pur non credendo nel valore del matrimonio ma per garantire alla sua famiglia queer 'allargata' quel che lo Stato ancora non garantisce per legge, definendo le sue nozze "un atto politico". 

Non ha mai avuto figli naturali, ma quattro figli d'anima (fillus de anima in sardo), secondo un'espressione da lei usata nelle sue opere: Raphael Luis Truchet, Francesco Leone, Riccardo Turrisi e Alessandro Giammei. 

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Dai libri al matrimonio 'politico' e all'addio, due anni fa moriva Michela Murgia

10 Agosto 2025
Michela Murgia - Fotogramma / Ipa

(Adnkronos) - Due anni fa, il 10 agosto 2023, moriva Michela Murgia. Aveva 51 anni e un tumore renale al quarto stadio. Oggi la scrittrice continua a essere ricordata attraverso i suoi lavori. Solo due mesi fa Einaudi ha pubblicato 'Anna della pioggia', una scelta ragionata dei suoi racconti ritrovati, insieme ad alcuni più noti; mentre a settembre 'Tre ciotole', film tratto dall'omonimo libro di Michela Murgia, verrà presentato in anteprima mondiale al TIFF - Toronto International Film Festival.  

Nata a Cabras in provincia di Oristano, il 3 giugno del 1972, aveva fatto moltissimi lavori prima di diventare scrittrice. Era stata insegnante di religione, poi portiera di notte e venditrice di multiproprietà, consulente fiscale, dirigente in una centrale termoelettrica e impiegata nel mondo dei call center e del marketing telefonici. È proprio quest'ultimo contesto che decise di raccontare nel suo primo libro, intitolato 'Il mondo deve sapere', scritto sotto forma di diario e inizialmente pensato come blog, pubblicato nel 2006 con il sottotitolo 'romanzo tragicomico di una telefonista precaria'. Ne venne tratta la sceneggiatura del film 'Tutta la vita davanti' con Sabrina Ferilli, Isabella Ragonese, Elio Germano, Valerio Mastandrea e Massimo Ghini diretti nel 2008 da Paolo Virzì. 

Del 2009 è il suo libro più iconico, 'Accabadora', uscito per Einaudi e poi tradotto in diverse lingue. Il titolo evoca la figura sarda, arcaica o leggendaria, di colei che dà la morte alle persone in fin di vita per una sorta di pietosa proto-eutanasia; romanzo che le consegnò la vittoria ai prestigiosi premi letterari Campiello e Mondello. Del 2017 è il suo contributo per la pubblicazione di 'L'ho uccisa perché l'amavo: falso!' sul tema del femminicidio. 

L'impegno pubblico partì invece dall'Azione Cattolica e proseguì prima con il sostegno ai movimenti indipendentisti sardi che la candidarono a presidente della Sardegna, ottenendo poco più del 10% dei consensi elettorali alle elezioni regionali del 2014; poi con la Sinistra e la lista formata da Si, Rifondazione comunista e l'Altra Europa che alle elezioni europee non raggiunse il 2% dei voti. 

Nei suoi ultimi mesi, grande attenzione venne data alla sua vita privata. Prima annunciò di essere stata colpita da un tumore giunto al quarto stadio e che aveva dunque una breve prospettiva di vita, poi rese pubblica la decisione presa di sposarsi 'in articulo mortis' in seconde nozze con il regista Lorenzo Terenzi, pur non credendo nel valore del matrimonio ma per garantire alla sua famiglia queer 'allargata' quel che lo Stato ancora non garantisce per legge, definendo le sue nozze "un atto politico". 

Non ha mai avuto figli naturali, ma quattro figli d'anima (fillus de anima in sardo), secondo un'espressione da lei usata nelle sue opere: Raphael Luis Truchet, Francesco Leone, Riccardo Turrisi e Alessandro Giammei. 

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Trump, Putin e l'Alaska: incontro 'a metà strada' nell'ex impero russo. Zelensky al meeting?

10 Agosto 2025
Trump e Putin, gadget in vendita a Mosca - Afp

(Adnkronos) - Venerdì 15 agosto, in Alaska. Qui, stando agli annunci, si incontreranno Donald Trump e Vladimir Putin per tentare di porre fine al conflitto in Ucraina, innescato dall'invasione russa su vasta scala avviata il 24 febbraio del 2022. Ma, almeno al momento, non si sa ancora dove si terranno esattamente i colloqui. 

Funzionari della Casa Bianca, scrive il New York Times, non hanno voluto fornire dettagli, né sul luogo esatto dell'incontro, né sul motivo esatto per cui Trump abbia deciso di scegliere l'Alaska per il faccia a faccia con Putin, il primo dal giugno del 2019, quando si videro in occasione del G20 di Osaka. L'Alaska è comunque lo stato americano più vicino alla Russia. 

"Sembra abbastanza logico che la nostra delegazione debba semplicemente sorvolare lo Stretto di Bering", ha commentato il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov, in dichiarazioni riportate dall'agenzia russa Tass.  

"Trump ha scelto di ospitare Putin in una parte dell'ex impero russo". Michael McFaul, ex ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca e ora professore di scienze politiche alla Stanford University, ricorda intanto la storia dello stato americano, che Washington acquistò dalla Russia nel 1867 per 7,2 milioni di dollari, e risponde così agli interrogativi di quanti si chiedono perché il presidente americano abbia scelto proprio l'Alaska per ospitare il presidente russo.  

"L'unico posto migliore per Putin rispetto all'Alaska sarebbe stato Mosca - commenta con sarcasmo John Bolton, ex consigliere per la Sicurezza nazionale durante il primo mandato di Trump - Quindi ritengo che la configurazione iniziale sia una grande vittoria per Putin". E poi: "Non è grave quanto l'invito di Trump ai talebani a Camp David per discutere dei negoziati di pace in Afghanistan. Ma sicuramente ricorda quella situazione". 

Il fatto è, ricordano alcuni analisti, che i nazionalisti russi ancora vorrebbero che la Russia si riappropriasse dell'Alaska. "Chissà se il presidente sa che questi sostengono che la perdita dell'Alaska, come quella dell'Ucraina, è stata una fregatura" per Mosca. "Trump che invita il criminale di guerra Putin in America è già abbastanza nauseante, ma ospitarlo in Alaska, mentre i propagandisti di Putin la rivendicano regolarmente alla tv di Stato, è davvero troppo", ha scritto su X Julia Davis, editorialista del Daily Beast esperta di Russia, postando una serie di clip e screenshot di commentatori russi pro-Putin che suggeriscono che l'Alaska dovrebbe tornare a far parte del loro Paese. 

"Speriamo - ha fatto eco il commentatore politico David Frum - che Putin non chieda di riprendersi l'Alaksa come souvenir o Trump potrebbe dargli anche quello". 

Annessa dall'impero russo alla fine del 1700, l'Alaska - che, con un territorio di oltre 1,7 milioni di kmq, è il più grande stato americano, ma con un popolazione di poco superiore ai 700mila abitanti - venne acquistata dagli Stati Uniti il 30 marzo del 1867, con il cosiddetto 'Alaska Purchase', per 7,2 milioni di dollari (circa 6,1 milioni di euro), l'equivalente di una cifra compresa oggi tra i 129 ed i 153,5 milioni. 

Resta intanto l'incognita su una eventuale partecipazione del leader di Kiev all'incontro. Tuttavia, ha spiegato una fonte della Casa Bianca alla Cbs, sarebbe ancora possibile che Zelensky venga "coinvolto in qualche modo" nel faccia a faccia. Quale sia, però, resta ancora un mistero. Secondo Nbc, la Casa Bianca starebbe infatti valutando la possibilità di invitare in leader ucraino al vertice, hanno detto un funzionario dell'amministrazione e tre persone al corrente delle discussioni, precisando che non c'è ancora alcuna decisione e che non è chiaro se il presidente ucraino deciderà alla fine di andare. "Tutti sperano che possa succedere", ha detto il funzionario, secondo cui Trump "resta aperto a un summit trilaterale con entrambi i leader", ma "al momento la Casa Bianca è concentrata sulla preparazione del vertice bilaterale chiesto da Putin". 

Ad ogni modo, quello annunciato per venerdì in Alaska sarà il primo faccia a faccia tra presidenti di Stati Uniti e Russia dall'incontro del giugno 2021 tra Joe Biden e Putin a Ginevra. Ad Anchorage, in Alaska, quasi a metà strada tra Washington e Pechino come allora sottolineava il South China Morning Post, ci furono nel 2021 i colloqui tra l'Amministrazione Biden e la Cina. Fu il primo incontro di alto livello tra le due potenze dell'era Biden. 

E' stato invece all'epoca di Barack Obama, nel settembre del 2015, l'ultimo viaggio, noto, di Putin negli Usa. L'occasione era l'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Gli Stati Uniti, come la Russia, non sono membri della Corte penale internazionale che nel 2023 ha spiccato un mandato d'arresto per Putin con l'accusa di coinvolgimento nel rapimento di bambini in Ucraina durante il conflitto.  

 

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Paolini-Sakkari: orario, precedenti e dove vederla in tv (in chiaro)

10 Agosto 2025
Jasmine Paolini - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Jasmine Paolini torna in campo. La tennista azzurra sfida oggi, domenica 10 agosto, la tennista greca Maria Sakkari, numero 65 del mondo, nel secondo turno del Wta 1000 di Cincinnati. Paolini, scivolata al nono posto del ranking, rientra dopo un ultima parte di stagione deludente, in cui è stata eliminata al secondo turno di Wimbledon, Slam in cui lo scorso anno aveva raggiunto la finale, da Kamilla Rakhimova. Proprio la russa è stata battuta al primo turno di Cincinnati da Sakkari, che si è così regalata la sfida con l'azzurra. 

 

La sfida tra Paolini e Sakkari è in programma oggi, domenica 10 agosto, verso le 17. Le due tenniste si sono affrontate in tre precedenti in carriera, con la greca che conduce con un parziale di 2-1. L'ultima sfida risale al Wta di Madrid, dove Sakkari si impose in due set al terzo turno. 

 

Paolini-Sakkari, come tutte le partite di Cincinnati, sarà trasmessa in diretta televisivav sui canali di Sky Sport, ma sarà visibile, come tutto il tabellone femminile, anche in chiaro su SuperTennis. Il match sarà disponibile in streaming sull'app Sky Go e su NOW, oltre che su SuperTenniX. 

 

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Atalanta-Opatija: orario, probabile formazione e dove vederla in tv

10 Agosto 2025
Charles De Ketelaere - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Nuova amichevole per l'Atalanta. La squadra bergamasca scende in campo oggi, domenica 10 agosto, contro l'Opatija, formazione croata di seconda serie, a meno di un giorno di distanza dalla sfida con il Colonia di ieri. Juric continua quindi senza sosta la propria preparazione in vista dell'inizio del campionato, fissato per il weekend del 24 agosto. 

 

La sfida tra Atalanta e Opatija è in programmaoggi, domenica 10 agosto, alle ore 10.30. Ecco la probabile formazione della Dea: 

Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou, Hien, Scalvini; Bellanova, De Roon, Ederson, Zappacosta; De Ketelaere, Pasalic; Scamacca. All. Juric 

 

Atalanta-Opatija non sarà trasmessa in diretta televisiva da nessuna emittente. Il match però si potrà seguire live in streaming sul canale YouTube del club bergamasco. 

 

 

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Napoli-Sorrento: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv

10 Agosto 2025
Il Napoli - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Altra amichevole per il Napoli. La squadra partenopea scende in campo oggi, domenica 10 agosto, per sfidare il Sorrento, squadra che milita in Serie C, a Castel di Sangro. Dopo il test con il Girona nuova partita quindi per la formazione di Conte, a caccia di indicazioni importanti in vista dell'inizio della nuova stagione, con il campionato che partirà nel weekend del prossimo 24 agosto. 

 

La sfida tra Napoli e Sorrento è in programmaoggi, domenica 10 agosto, alle ore 10. Ecco le probabili formazioni: 

Napoli (4-3-3): Milinkovic-Savic; Zanoli, Marianucci, Juan Jesus, Mazzocchi; Vergara, Gilmour, Coli Saco; Politano, Lucca, Spinazzola. Alle. A. Conte 

Sorrento (4-3-3): Del Sorbo; Vitiello, Fusco, Carillo, Colombini; Cuccurullo, Riccardi, Matera; Russo, Esposito, Scala. All. M. Conte 

 

Napoli-Sorrento sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Il match sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW e su OneFootball. 

 

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Gaza, oggi riunione di emergenza all'Onu. Cresce dissenso internazionale su piano Netanyahu

10 Agosto 2025
Tel Aviv, proteste in favore del rilascio degli ostaggi e contro l

(Adnkronos) -  

Dopo l'approvazione da parte del gabinetto di sicurezza israeliano del piano del governo del premier Benjamin Netanyahu per l'occupazione della Striscia di Gaza, è il giorno della riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza. Appuntamento fissato alle ore 10, come riporta il calendario ufficiale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.  

Intanto il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha messo in guardia Israele sul rischio di "una pericolosa escalation" che "rischia di peggiorare le conseguenze già catastrofiche per milioni di palestinesi". "Il Segretario Generale è seriamente allarmato dalla decisione del governo israeliano di 'prendere il controllo di Gaza City'. Questa decisione segna una pericolosa escalation e rischia di aggravare le già catastrofiche conseguenze per milioni di palestinesi", ha dichiarato il suo portavoce in una nota. 

Sempre nella giornata di oggi, si terrà anche la riunione straordinaria della Lega Araba sul tema. A riferirne è l'agenzia palestinese Wafa. Si tratterà - secondo quanto reso noto dal rappresentante permanente palestinese, Muhannad Al-Aklouk, citato dall'agenzia - di una riunione del Consiglio della Lega Araba a livello di rappresentanti permanenti su richiesta dei palestinesi. 

Intanto continua ad aumentare l'ondata di condanne internazionali alla decisione di Israele di lanciare un'ulteriore azione militare su larga scala sulla striscia di Gaza, piano che prevede di procedere al disarmo di Hamas con la liberazione dei circa 50 ostaggi ancora prigionieri. 

In particolare i ministri degli Esteri di Italia, Australia, Germania, Nuova Zelanda e Regno Unito hanno respinto "con forza" la decisione del Gabinetto di Sicurezza israeliano dell’8 agosto scorso perché aggraverebbe "la catastrofica situazione umanitaria, metterà in pericolo la vita degli ostaggi e aumenterà il rischio di un esodo di massa dei civili". I piani in questo senso "rischiano di violare il diritto internazionale umanitario. Qualsiasi tentativo di annessione o espansione degli insediamenti viola il diritto internazionale", si legge nel testo della Dichiarazione. 

"Esortiamo le parti e la comunità internazionale a compiere ogni sforzo per porre finalmente termine a questo terribile conflitto ora, attraverso un cessate il fuoco immediato e permanente che consenta la fornitura di un’assistenza umanitaria massiccia, immediata e senza ostacoli, poiché a Gaza si sta verificando lo scenario peggiore, quello di una carestia. Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi senza ulteriori ritardi o precondizioni e deve garantire che questi vengano trattati in modo umano e non siano soggetti a crudeltà e umiliazioni", spiegano i ministri di Australia, Germania, Italia, Nuova Zelanda e Regno Unito nella dichiarazione congiunta che hanno sottoscritto. 

"La situazione umanitaria a Gaza rimane catastrofica. Chiediamo al Governo israeliano - si legge ancora - di trovare con urgenza soluzioni per modificare il suo recente sistema di registrazione delle organizzazioni umanitarie internazionali, al fine di garantire che questi attori fondamentali per l’aiuto umanitario possano continuare il loro lavoro essenziale, in linea con i principi umanitari, per raggiungere i civili bisognosi a Gaza. La loro esclusione sarebbe un segnale grave". 

"Siamo uniti nel nostro impegno a favore dell’attuazione di una soluzione a due Stati negoziata, quale unico modo per garantire che israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in pace, sicurezza e dignità. Una risoluzione politica basata su una soluzione negoziata a due Stati richiede la totale smilitarizzazione di Hamas e la sua completa esclusione da qualsiasi forma di governo nella Striscia di Gaza, dove l’Autorità Palestinese deve avere un ruolo centrale", conclude la Dichiarazione congiunta.Condanne al piano anche da 20 paesi arabi e musulmani, che parlano di una "pericolosa escalation". I paesi, tra cui Egitto, Arabia Saudita e Turchia, hanno affermato che il piano costituisce "una evidente violazione del diritto internazionale e un tentativo di consolidare l'occupazione illegale e imporre il fatto compiuto in violazione della legittimità internazionale". 

Decine di migliaia di persone hanno intanto manifestato ieri a Tel Aviv, in quella che è stata rinominata 'Piazza degli Ostaggi' dall'attacco del 7 ottobre 2023, reclamando la cessazione delle ostilità a Gaza. I manifestanti hanno esposto striscioni e fotografie degli ostaggi ancora trattenuti nel territorio palestinese, sollecitando il governo ad assicurarne il rilascio. Nessuna cifra ufficiale sul numero di presenti, ma la partecipazione ha ampiamente superato quella di precedenti manifestazioni contro la guerra.  

Durante la protesta, Shahar Mor Zahiro, parente di un ostaggio ucciso, ha spiegato all'Afp che "ci rivolgiamo direttamente al primo ministro Benjamin Netanyahu: se invaderete parti di Gaza e gli ostaggi verranno uccisi, vi inseguiremo nelle piazze, duramte le campagne elettorali e in ogni tempo e luogo". 

Venerdì scorso, il gabinetto di sicurezza di Netanyahu ha approvato un'ampia operazione militare per la conquista di Gaza City, generando critiche interne. Nonostante le opposizioni e le voci di dissenso all'interno dell'establishment militare israeliano, Netanyahu ha tuttavia mantenuto la sua posizione.  

Il premier ha affrontato proteste ricorrenti durante i mesi di conflitto, con numerose manifestazioni che chiedevano al governo di negoziare una soluzione, in linea con precedenti tregue che hanno visto lo scambio di ostaggi con prigionieri palestinesi detenuti in Israele. 

 

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Ucraina, controproposta di Ue e Kiev. Meloni e i leader europei: "No modifica confini con la forza"

10 Agosto 2025
Vladimir Putin, Volodymyr Zelensky e Donald Trump - Afp

(Adnkronos) - In attesa dell'incontro di Ferragosto tra Trump e Putin, fissato in Alaska come annunciato venerdì notte dal tycoon e poi confermato dal Cremlino, Ucraina ed Europa si incontrano ancora una volta e rilanciano con una controproposta alle condizioni dello 'zar' per mettere fine alla guerra contro Kiev.  

E i punti chiave sono chiari: no alla cessione di territori in cambio di un cessate il fuoco, sì alla tregua come base di partenza necessaria. Una vera e propria 'linea rossa' condivisa tra Kiev e Ue, spiega il Wsj, da far valere per qualsiasi possibile trattativa con la Russia. 

Dopo la riunione fiume nel Regno Unito, in serata ecco quindi arrivare anche il messaggio di Volodymyr Zelensky al presidente Usa: "Non ho sentito alcun partner esprimere dubbi sulla capacità dell'America di garantire la fine della guerra. Il presidente degli Stati Uniti ha le leve e la determinazione necessarie. L'Ucraina ha sostenuto tutte le proposte del presidente Trump, a partire da febbraio", le parole di Zelensky su X, secondo cui tuttavia "ciò di cui abbiamo bisogno ora non è una pausa nelle uccisioni, ma una pace vera e duratura. Non un cessate il fuoco in un futuro prossimo, tra qualche mese, ma immediatamente. Il presidente Trump me l'ha detto e io lo sostengo pienamente". 

Nella notte arriva poi il messaggio congiunto di Meloni e degli altri leader europei a Trump e Putin. "Restiamo fedeli al principio secondo cui i confini internazionali non devono essere modificati con la forza. L'attuale linea del fronte dovrebbe essere il punto di partenza dei negoziati", dicono i leader, che tornano a ribadire l'appoggio a Kiev e la condanna alla Russia, responsabile dell'invasione. 

Intanto, se la pianificazione del vertice fra Putin e Trump "rimane fluida", resta invece l'incognita su una eventuale partecipazione del leader di Kiev all'incontro. Tuttavia, ha spiegato una fonte della Casa Bianca alla Cbs, sarebbe ancora possibile che Zelensky venga "coinvolto in qualche modo" nel faccia a faccia. Quale sia, però, resta ancora un mistero. 

Secondo Nbc, la Casa Bianca starebbe valutando la possibilità di invitare in leader ucraino al vertice, hanno detto un funzionario dell'amministrazione e tre persone al corrente delle discussioni, precisando che non c'è ancora alcuna decisione e che non è chiaro se il presidente ucraino deciderà alla fine di andare. "Tutti sperano che possa succedere", ha detto il funzionario, secondo cui Trump "resta aperto a un summit trilaterale con entrambi i leader", ma "al momento la Casa Bianca è concentrata sulla preparazione del vertice bilaterale chiesto da Putin". 

Secondo quanto rivelato dal Wall Steet Journal, la "controproposta" al piano di Putin per un cessate il fuoco nelle intenzioni dovrebbe diventare il quadro di riferimento per andare avanti verso la fine del conflitto innescato dall'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina. 

Stando al giornale, la "controproposta" sottoposta al vice presidente Usa Vance nel corso della riunione fiume di ieri nel Regno Unito, prevede la richiesta di un cessate il fuoco prima di tutto, oltre a indicare che qualsiasi scambio di territorio deve avvenire in modo reciproco. Ossia se l'Ucraina dovesse ritirarsi da alcune regioni, la Russia dovrebbe ritirarsi da altre.  

Il piano stabilisce anche che qualsiasi concessione territoriale da parte di Kiev debba essere tutelata con garanzie di sicurezza solide, come la potenziale adesione alla Nato per l'Ucraina. "Non si può avviare un processo cedendo territorio nel mezzo dei combattimenti", è l'osservazione di un negoziatore europeo. 

Secondo le fonti citate dal Wsj, Putin avrebbe inizialmente detto di accettare un cessate il fuoco in cambio della consegna da parte dell'Ucraina di circa un terzo del Donetsk sotto il controllo di Kiev. La linea del fronte verrebbe così congelata altrove, anche nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson che la Russia rivendica. 

Funzionari europei informati sugli esiti dell'incontro di mercoledì con Witkoff hanno tuttavia osservato come Putin non abbia ribadito la posizione iniziale, più intransigente, sull'Ucraina smilitarizzata, sul cambio di governo e la cessioni di Zaporizhzhia e Kherson (i cui capoluoghi sono controllati da Kiev) alla Russia. Regioni annesse nel 2022 dalla Russia con il Donetsk e il Luhansk. 

Lo stesso tycoon durante la call con alcuni leader europei e Zelensky, dopo l'incontro tra Putin e Witkoff, aveva lasciato intendere che Mosca sarebbe stata pronta a ritirarsi da Zaporizhzhia e Kherson in cambio del pieno controllo del Donetsk, ma era stato poi 'corretto' da Witkoff. Il giorno successivo l'inviato del presidente, in una call con gli interlocutori europei, sembrava quindi indicare che la Russia si sarebbe ritirata e avrebbe congelato la linea del fronte. 

Così, ricostruisce ancora il Wsj, venerdì i funzionari europei avrebbero chiesto un terzo colloquio con Witkoff per chiarire la "confusione crescente" su ciò che Putin avesse realmente proposto. L'inviato di Trump avrebbe così chiarito l'unica offerta sul tavolo: il ritiro unilaterale dell'Ucraina dal Donetsk in cambio di un cessate il fuoco. Una volta che il piano di Putin è stato chiaro, sarebbe quindi stato subito bocciato dal leader ucraino e dai funzionari europei coinvolti nei colloqui. 

Del resto la posizione dell'Ucraina, che "non cederà la sua terra" alla Russia, non è una novità che potrebbe stupire la controparte. E ancora una volta, subito dopo l'annuncio del faccia a faccia in Alaska, Zelensky era tornato a ribadire il concetto sui social.  

"La risposta alla questione territoriale ucraina è già nella Costituzione ucraina, e non potrà discostarsi da essa. Gli ucraini non cederanno la loro terra all'occupante", aveva detto Zelensky, ribadendo che "siamo pronti a collaborare con il presidente Trump, insieme a tutti i partner, per una pace reale e, soprattutto, duratura che non crolli a causa della volontà di Mosca. Questa è la nostra terra, noi siamo l'Ucraina". Il presidente ucraino aveva poi sottolineato che "non ci potrà essere nessuna decisione di pace senza il coinvolgimento di Kiev". 

Intanto, dalla lunga riunione di ieri nel Kent ospitata dal ministro degli Esteri britannico David Lammy e dal vice presidente degli Stati Uniti Jd Vance con funzionari europei e ucraini è emersa anzitutto "la volontà degli europei di costruire un percorso comune insieme agli Stati Uniti, forse più che in passato", dicono all'Adnkronos fonti al corrente delle discussioni che si sono tenute nella residenza di Lammy, alle quali per l'Europa partecipavano i consiglieri per la sicurezza nazionale di Italia, Francia e Germania, e per Kiev il capo dell'ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, e il ministro della Difesa Denys Shmyhal. 

I colloqui, che si sono tenuti con l'obiettivo di coordinare le posizioni anche in vista del summit in Alaska, si sono concentrati su quattro grandi temi. Anzitutto, la "questione dei territori, che rimane la più complessa, ma su cui sembrerebbe si possa arrivare ad una convergenza delle posizioni tra americani, europei e ucraini per quanto riguarda il punto di partenza del negoziato, che deve essere il congelamento della linea del fronte attuale". 

Si è poi parlato "a grandi linee" del cessate il fuoco e di come raggiungerlo, e delle sanzioni americane contro la Russia, ma in questo quadro, per il momento il cosiddetto 'pacchetto Graham' con misure punitive del 500% a chi acquista da Mosca resta in stand by, pur se europei e ucraini hanno insistito sulla necessità di mantenere una forte pressione sul Cremlino. Quindi le future garanzie di sicurezza per l'Ucraina e come legarle alle concessioni territoriali. "Tutti - riaffermano le fonti, che non escludono nuove riunioni da qui a venerdì prossimo - hanno passato lo stesso messaggio di sostegno a Kiev e dell'importanza di andare avanti, insieme agli Stati Uniti". 

All'incontro ospitato nel Kent sono stati fatti "progressi significativi" in vista del vertice, ha detto quindi una fonte americana citata da Cnn, al termine del summit a Chevening House. Secondo la fonte, sarebbero stati fatti "progressi significativi verso l'obiettivo del presidente Trump di arrivare alla fine della guerra in Ucraina".  

Nella notte ecco quindi arrivare una dichiarazione congiunta della premier Giorgia Meloni, del presidente francese Emmanuel Macron, del premier britannico Keir Starmer, del cancelliere tedesco Friedric Marz, del presidente finlandese Alexander Stubb, del premier polacco Donald Tusk e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in vista del vertice tra Trump e Putin. 

"Accogliamo con favore l'impegno del presidente Trump volto a porre fine alle uccisioni in Ucraina, a concludere la guerra di aggressione della Federazione Russa e a garantire una pace e una sicurezza giuste e durature per l'Ucraina", affermano i leader. "Siamo convinti che solo un approccio che combini una diplomazia attiva, il sostegno all'Ucraina e la pressione sulla Federazione Russa affinché ponga fine alla sua guerra illegale possa avere successo", sostengono nella nota. 

E ancora: "Siamo pronti a sostenere questo impegno diplomaticamente, nonché a sostenere il nostro sostanziale sostegno militare e finanziario all'Ucraina, anche attraverso l'operato della Coalizione dei Volenterosi, e ad adottare e imporre misure restrittive nei confronti della Federazione Russa. Condividiamo - sottolineano ancora - la convinzione che una soluzione diplomatica debba proteggere gli interessi vitali di sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa". 

"Concordiamo - continuano - sul fatto che questi interessi vitali includano la necessità di garanzie di sicurezza solide e credibili che consentano all'Ucraina di difendere efficacemente la propria sovranità e integrità territoriale. L'Ucraina ha la libertà di scegliere il proprio destino. Negoziati significativi possono aver luogo solo nel contesto di un cessate il fuoco o di una riduzione delle ostilità. Il percorso verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza l'Ucraina. Restiamo fedeli al principio secondo cui i confini internazionali non devono essere modificati con la forza. L'attuale linea del fronte dovrebbe essere il punto di partenza dei negoziati", sottolinenano ancora. 

Il leader europei ribadiscono quindi che "l'invasione gratuita e illegale dell'Ucraina da parte della Russia costituisce una flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite, dell'Atto finale di Helsinki, del Memorandum di Budapest e dei successivi impegni russi. Sottolineiamo il nostro incrollabile impegno per la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina". 

Quindi la conclusione: "Continuiamo a sostenere fermamente l'Ucraina. Siamo uniti come europei e determinati a promuovere congiuntamente i nostri interessi. Continueremo a collaborare strettamente con il Presidente Trump e con gli Stati Uniti d'America, con il Presidente Zelensky e con il popolo ucraino, per una pace in Ucraina che protegga i nostri vitali interessi di sicurezza". 

 

Leggi tutto: Ucraina, controproposta di Ue e Kiev. Meloni e i leader europei: "No modifica confini con la forza"

Ucraina, arriva controproposta di Ue e Kiev. Zelensky: "Sosteniamo Trump ma serve pace vera"

10 Agosto 2025
Vladimir Putin, Volodymyr Zelensky e Donald Trump - Afp

(Adnkronos) - In attesa dell'incontro di Ferragosto tra Trump e Putin, fissato in Alaska come annunciato venerdì notte dal tycoon e poi confermato dal Cremlino, Ucraina ed Europa si incontrano ancora una volta e rilanciano con una controproposta alle condizioni dello 'zar' per mettere fine alla guerra contro Kiev.  

E i punti chiave sono chiari: no alla cessione di territori in cambio di un cessate il fuoco, sì alla tregua come base di partenza necessaria. Una vera e propria 'linea rossa' condivisa tra Kiev e Ue, spiega il Wsj, da far valere per qualsiasi possibile trattativa con la Russia. 

Dopo la riunione fiume nel Regno Unito, in serata ecco quindi arrivare anche il messaggio di Volodymyr Zelensky al presidente Usa: "Non ho sentito alcun partner esprimere dubbi sulla capacità dell'America di garantire la fine della guerra. Il presidente degli Stati Uniti ha le leve e la determinazione necessarie. L'Ucraina ha sostenuto tutte le proposte del presidente Trump, a partire da febbraio", le parole di Zelensky su X, secondo cui tuttavia "ciò di cui abbiamo bisogno ora non è una pausa nelle uccisioni, ma una pace vera e duratura. Non un cessate il fuoco in un futuro prossimo, tra qualche mese, ma immediatamente. Il presidente Trump me l'ha detto e io lo sostengo pienamente". 

Intanto, se la pianificazione del vertice fra Putin e Trump "rimane fluida", resta invece l'incognita su una eventuale partecipazione del leader di Kiev all'incontro. Tuttavia, ha spiegato una fonte della Casa Bianca alla Cbs, sarebbe ancora possibile che Zelensky venga "coinvolto in qualche modo" nel faccia a faccia. Quale sia, però, resta ancora un mistero. 

Secondo Nbc, la Casa Bianca starebbe valutando la possibilità di invitare in leader ucraino al vertice, hanno detto un funzionario dell'amministrazione e tre persone al corrente delle discussioni, precisando che non c'è ancora alcuna decisione e che non è chiaro se il presidente ucraino deciderà alla fine di andare. "Tutti sperano che possa succedere", ha detto il funzionario, secondo cui Trump "resta aperto a un summit trilaterale con entrambi i leader", ma "al momento la Casa Bianca è concentrata sulla preparazione del vertice bilaterale chiesto da Putin". 

Secondo quanto rivelato dal Wall Steet Journal, la "controproposta" al piano di Putin per un cessate il fuoco nelle intenzioni dovrebbe diventare il quadro di riferimento per andare avanti verso la fine del conflitto innescato dall'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina. 

Stando al giornale, la "controproposta" sottoposta al vice presidente Usa Vance nel corso della riunione fiume di ieri nel Regno Unito, prevede la richiesta di un cessate il fuoco prima di tutto, oltre a indicare che qualsiasi scambio di territorio deve avvenire in modo reciproco. Ossia se l'Ucraina dovesse ritirarsi da alcune regioni, la Russia dovrebbe ritirarsi da altre.  

Il piano stabilisce anche che qualsiasi concessione territoriale da parte di Kiev debba essere tutelata con garanzie di sicurezza solide, come la potenziale adesione alla Nato per l'Ucraina. "Non si può avviare un processo cedendo territorio nel mezzo dei combattimenti", è l'osservazione di un negoziatore europeo. 

Secondo le fonti citate dal Wsj, Putin avrebbe inizialmente detto di accettare un cessate il fuoco in cambio della consegna da parte dell'Ucraina di circa un terzo del Donetsk sotto il controllo di Kiev. La linea del fronte verrebbe così congelata altrove, anche nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson che la Russia rivendica. 

Funzionari europei informati sugli esiti dell'incontro di mercoledì con Witkoff hanno tuttavia osservato come Putin non abbia ribadito la posizione iniziale, più intransigente, sull'Ucraina smilitarizzata, sul cambio di governo e la cessioni di Zaporizhzhia e Kherson (i cui capoluoghi sono controllati da Kiev) alla Russia. Regioni annesse nel 2022 dalla Russia con il Donetsk e il Luhansk. 

Lo stesso tycoon durante la call con alcuni leader europei e Zelensky, dopo l'incontro tra Putin e Witkoff, aveva lasciato intendere che Mosca sarebbe stata pronta a ritirarsi da Zaporizhzhia e Kherson in cambio del pieno controllo del Donetsk, ma era stato poi 'corretto' da Witkoff. Il giorno successivo l'inviato del presidente, in una call con gli interlocutori europei, sembrava quindi indicare che la Russia si sarebbe ritirata e avrebbe congelato la linea del fronte. 

Così, ricostruisce ancora il Wsj, venerdì i funzionari europei avrebbero chiesto un terzo colloquio con Witkoff per chiarire la "confusione crescente" su ciò che Putin avesse realmente proposto. L'inviato di Trump avrebbe così chiarito l'unica offerta sul tavolo: il ritiro unilaterale dell'Ucraina dal Donetsk in cambio di un cessate il fuoco. Una volta che il piano di Putin è stato chiaro, sarebbe quindi stato subito bocciato dal leader ucraino e dai funzionari europei coinvolti nei colloqui. 

Del resto la posizione dell'Ucraina, che "non cederà la sua terra" alla Russia, non è una novità che potrebbe stupire la controparte. E ancora una volta, subito dopo l'annuncio del faccia a faccia in Alaska, Zelensky era tornato a ribadire il concetto sui social.  

"La risposta alla questione territoriale ucraina è già nella Costituzione ucraina, e non potrà discostarsi da essa. Gli ucraini non cederanno la loro terra all'occupante", aveva detto Zelensky, ribadendo che "siamo pronti a collaborare con il presidente Trump, insieme a tutti i partner, per una pace reale e, soprattutto, duratura che non crolli a causa della volontà di Mosca. Questa è la nostra terra, noi siamo l'Ucraina". Il presidente ucraino aveva poi sottolineato che "non ci potrà essere nessuna decisione di pace senza il coinvolgimento di Kiev". 

"Le nostre posizioni erano chiare: una pace affidabile e duratura è possibile solo con l'Ucraina al tavolo dei negoziati, nel pieno rispetto della nostra sovranità e senza riconoscere l'occupazione. Un cessate il fuoco è necessario, ma la linea del fronte non è un confine", ha poi ribadito in un post su X il capo dell'ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, che insieme al segretario del Consiglio di sicurezza e difesa, Rustem Umerov ha avuto "importanti incontri con i consiglieri per la sicurezza europei, il ministro degli Esteri del Regno Unito e il vice presidente degli Stati Uniti: sono grato a ciascuno di loro per il loro approccio altamente costruttivo". 

"Le nostre posizioni erano chiare: una pace affidabile e duratura è possibile solo con l'Ucraina al tavolo dei negoziati, nel pieno rispetto della nostra sovranità e senza riconoscere l'occupazione", sottolinea Yermak, ricordando che "i nostri partner ci sostengono non solo a parole: l'assistenza continuerà in ambito militare, finanziario e sanzionatorio finché l'aggressione non cesserà". "Desidero ringraziare in modo particolare il vice presidente JD Vance per aver preso parte alle nostre discussioni congiunte, per aver rispettato tutti i punti di vista e per i suoi sforzi verso una pace affidabile", conclude Yermak. 

Intanto, dalla lunga riunione di ieri nel Kent ospitata dal ministro degli Esteri britannico David Lammy e dal vice presidente degli Stati Uniti Jd Vance con funzionari europei e ucraini è emersa anzitutto "la volontà degli europei di costruire un percorso comune insieme agli Stati Uniti, forse più che in passato", dicono all'Adnkronos fonti al corrente delle discussioni che si sono tenute nella residenza di Lammy, alle quali per l'Europa partecipavano i consiglieri per la sicurezza nazionale di Italia, Francia e Germania, e per Kiev il capo dell'ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, e il ministro della Difesa Denys Shmyhal. 

I colloqui, che si sono tenuti con l'obiettivo di coordinare le posizioni anche in vista del summit in Alaska, si sono concentrati su quattro grandi temi. Anzitutto, la "questione dei territori, che rimane la più complessa, ma su cui sembrerebbe si possa arrivare ad una convergenza delle posizioni tra americani, europei e ucraini per quanto riguarda il punto di partenza del negoziato, che deve essere il congelamento della linea del fronte attuale". 

Si è poi parlato "a grandi linee" del cessate il fuoco e di come raggiungerlo, e delle sanzioni americane contro la Russia, ma in questo quadro, per il momento il cosiddetto 'pacchetto Graham' con misure punitive del 500% a chi acquista da Mosca resta in stand by, pur se europei e ucraini hanno insistito sulla necessità di mantenere una forte pressione sul Cremlino. Quindi le future garanzie di sicurezza per l'Ucraina e come legarle alle concessioni territoriali. "Tutti - riaffermano le fonti, che non escludono nuove riunioni da qui a venerdì prossimo - hanno passato lo stesso messaggio di sostegno a Kiev e dell'importanza di andare avanti, insieme agli Stati Uniti". 

All'incontro ospitato nel Kent sono stati fatti "progressi significativi" in vista del vertice, ha detto quindi una fonte americana citata da Cnn, al termine del summit a Chevening House. Secondo la fonte, sarebbero stati fatti "progressi significativi verso l'obiettivo del presidente Trump di arrivare alla fine della guerra in Ucraina".  

 

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Sinner, niente sfida con Alcaraz a golf: "Carlos troppo forte"

09 Agosto 2025
Jannik Sinner

(Adnkronos) - "Vado a giocare a golf ma non con Carlos Alcaraz, è troppo forte per me". Jannik Sinner supera il primo esame al Masters 1000 di Cincinnati, dove difende il titolo 2024, e si prepara ad una domenica di riposo dopo aver battuto il colombiano Daniel Elahi Galan per 6-1, 6-1 nel match valido per il secondo turno. L'azzurro, numero 1 del mondo, è tornato in campo dopo il trionfo a Wimbledon. 

"Cincinnati è un posto speciale. E' molto difficile giocare qui, la palla vola via e se sbagli un paio di colpi diventa difficile. Non era semplice giocare contro un giocatore proveniente dalle qualificazioni. Bisogna essere comunque propositivi sul campo, sto cercando di trovare il ritmo migliore. Il mio servizio migliora ma sento di avere ancora margine per crescere. Sto cercando di essere aggressivo a rete e di usare palle corte per variare, a livello fisico bisogna essere prontissimi. Se non giochi al 100%, le cose cambiano", dice Sinner a Tennis Channel. 

L'azzurro ha ricaricato le pile dopo il trionfo di Wimbledon. "E' stato fantastico riprendersi subito e tornare in finale in un torneo dello Slam. Ho provato a parlare con me stesso prima della finale in maniera positiva, è andata bene. Sono stato felice poi di tornare a casa qualche giorno per stare con famiglia e amici e ricaricarmi mentalmente", dice. "Ho lasciato la racchetta per 10 giorni senza tennis, un paio d'anni fa non lo avrei mai voluto fare. Ora, appena posso, metto via la racchetta anche se ho sempre più passione per questo sport. Amo il tennis e amo fare sacrifici, amo anche le persone che ho attorno: è un'ottima combinazione", spiega l'azzurro. 

A Cincinnati, dice, l'unico diversivo è rappresentato dal golf. "Non c'è molto altro da fare qui. Non sono un buon giocatore di golf, ma mi piace fare cose diverse. Domani ho un giorno libero e magari giochiamo un paio di buche. Se qualche pallina finisce tra le auto, sappiate che è colpa mia", dice. Carlos Alcaraz, rivale nelle finali di Roma, Parigi e Wimbledon, si già concesso qualche sessione sul green. Una sfida anche tra fairway e buche? "Vado a giocare a golf ma non con Carlos Alcaraz, è troppo forte per me. Meglio giocare con il mio team" 

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Soccorritore del 118 ucciso, indagini sul passato della vittima

09 Agosto 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATACarabinieri interrogano parenti e amici dell'uomo ucciso a Buddusò...

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Usa, Europa e Kiev: "Costruire insieme percorso per il negoziato Ucraina-Russia"

09 Agosto 2025

(Adnkronos) - Dalla riunione sui futuri negoziati tra Ucraina e Russia di oggi nel Kent, ospitata dal ministro degli Esteri britannico David Lammy e dal vice presidente degli Stati Uniti Jd Vance con funzionari europei e ucraini, è emersa anzitutto "la volontà degli europei di costruire un percorso comune insieme agli Stati Uniti, forse più che in passato". Lo dicono all'Adnkronos fonti al corrente delle discussioni che si sono tenute oggi nella residenza di Lammy, alle quali per l'Europa partecipavano i consiglieri per la sicurezza nazionale di Italia, Francia e Germania, e per Kiev il capo dell'ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, e il ministro della Difesa Denys Shmyhal. 

I colloqui, che si sono tenuti con l'obiettivo di coordinare le posizioni anche in vista del summit tra Donald Trump e Vladimir Putin il 15 in Alaska, si sono concentrati su quattro grandi temi. Anzitutto, la "questione dei territori, che rimane la più complessa, ma su cui sembrerebbe si possa arrivare ad una convergenza delle posizioni tra americani, europei e ucraini per quanto riguarda il punto di partenza del negoziato, che deve essere il congelamento della linea del fronte attuale". 

Si è poi parlato "a grandi linee" del cessate il fuoco e di come raggiungerlo, e delle sanzioni americane contro la Russia, ma in questo quadro, per il momento il cosiddetto 'pacchetto Graham' con misure punitive del 500% a chi acquista da Mosca resta in stand by, pur se europei e ucraini hanno insistito sulla necessità di mantenere una forte pressione sul Cremlino. Quindi le future garanzie di sicurezza per l'Ucraina e come legarle alle concessioni territoriali. "Tutti - riaffermano le fonti, che non escludono nuove riunioni da qui a venerdì prossimo - hanno passato lo stesso messaggio di sostegno a Kiev e dell'importanza di andare avanti, insieme agli Stati Uniti". 

 

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Tutto esaurito per Sinner a Cincinnati? Cahill regala... biglietti

09 Agosto 2025
Cahill e i biglietti regalati alla tifosa - X

(Adnkronos) - Darren Cahill cuore d'oro a Cincinnati. Il supercoach di Sinner si trova negli Stati Uniti per seguire il tennista azzurro nel Masters 1000 americano, a cui Jannik arriva da campione in carica per preparare gli US Open 2025, ultimo Slam dell'anno in cui ha già trionfato lo scorso anno. E proprio Cahill è stato protagonista, a Cincinnati, di un siparietto, social, con il lieto fine. 

Un'appassionata di tennis, dopo aver pubblicato un selfie con il supercoach di Sinner, ha lanciato un appello su X: "Avevo intenzione di andare a vedere la partita di Jannik domani e fare il tifo per lui, ma è tutto esaurito", ha scritto rivolgendosi a Cahill, "per caso, c'è la possibilità di trovarmi un posto in campo sabato, per favore? Gliene sarei molto grata, non ne ha idea. Grazie". 

Un appello che, evidentemente ha colpito Cahill. Poche ore dopo infatti la ragazza ha pubblicato un altro tweet, questa volta allegando una foto dei biglietti, appena regalati proprio dall'ex tennista australiano: "Grazie mille davvero", ha scritto entusiasta, "sei il GOAT (Il più grande di sempre, ndr). Dire che sono estremamente felice e grata sarebbe un eufemismo. Ora andiamo a guardare un po' di tennis!". 

 

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'Ndrangheta, arrestato in Colombia il narcotrafficante Federico Starnone

09 Agosto 2025
Polizia colombiana - Afp

(Adnkronos) - Arrestato in Colombia il narcotrafficante Federico Starnone. Era stato colpito da 'Red Notice' Interpol, in quanto ricercato per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con le aggravanti connesse a due distinti tentativi di importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sudamerica.  

A carico di Starnone è stata già emessa una sentenza di condanna a 5 anni e mezzo per reati di droga. L'uomo è stato catturato mentre si trovava in un appartamento nel quartiere residenziale di Cali, capoluogo del dipartimento Valle del Cauca. 

 

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Sinner, tutto facile all'esordio di Cincinnati: Galan battuto in due set

09 Agosto 2025
Jannik Sinner - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Jannik Sinner ha battuto Daniel Elahi Galan all'esordio di Cincinnati. Il tennista azzurro è sceso in campo oggi, sabato 9 agosto, nel secondo turno del Masters 1000 americano superando il colombiano in due set con un netto 6-1, 6-1, volando così al terzo turno del torneo, a cui arriva da campione in carica. 

Jannik Sinner sfiderà, al terzo turno del torneo di Cincinnati, uno tra l'argentino Sebastian Baez e il canadese Gabriel Diallo. 

 

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Sinner-Galan 6-1, oggi l'esordio dell'azzurro a Cincinnati - Diretta

09 Agosto 2025
Jannik Sinner - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - A Cincinnati è il giorno di Jannik Sinner. Oggi, sabato 9 agosto, il fuoriclasse azzurro torna in campo nel secondo turno del Masters 1000 americano. Il primo ostacolo per il numero uno del ranking, campione in carica, sarà Daniel Elahi Galan. Il colombiano, numero 134 del ranking Atp, ha eliminato il ceco Vit Kopriva nel turno precedente. 

Il vincente della sfida tra Sinner e Galan sfiderà, al terzo turno del torneo, uno tra l'argentino Sebastian Baez e il canadese Gabriel Diallo. 

 

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Sinner-Galan, oggi l'esordio dell'azzurro a Cincinnati - Diretta

09 Agosto 2025
Jannik Sinner - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - A Cincinnati è il giorno di Jannik Sinner. Oggi, sabato 9 agosto, il fuoriclasse azzurro torna in campo nel secondo turno del Masters 1000 americano. Il primo ostacolo per il numero uno del ranking, campione in carica, sarà Daniel Elahi Galan. Il colombiano, numero 134 del ranking Atp, ha eliminato il ceco Vit Kopriva nel turno precedente. 

Il vincente della sfida tra Sinner e Galan sfiderà, al terzo turno del torneo, uno tra l'argentino Sebastian Baez e il canadese Gabriel Diallo. 

 

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Gruppo pro Pal messo al bando in Gb, 365 arresti durante protesta a Londra

09 Agosto 2025
Arresti a Londra durante la manifestazione per Palestine Action - Afp

(Adnkronos) - Ancora arresti a Londra. Sono 365 le persone fermate durante la manifestazione di sostegno al gruppo Palestine Action, che è stato messo al bando come organizzazione terroristica. I media britannici riferiscono dell'aggiornamento fornito dalla Polizia dopo che questo pomeriggio centinaia di persone si sono radunate a Parliament Square per la manifestazione organizzata dal gruppo Defend Our Juries. 

E' del mese scorso la decisione del ministro dell'Interno, Yvette Cooper, di mettere al bando Palestine Action. Il divieto implica che l'adesione o il sostegno al gruppo costituiscono un reato punibile con una pena fino a 14 anni di carcere 

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Atletica: Euro U20; oro per il sardo Nappi nei 200

09 Agosto 2025
Diego Nappi sumó el tercer oro - RIPRODUZIONE RISERVATAL'azzurro domani farà 18 anni, "non potrei festeggiare meglio"...

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Palermo, tragedia a Mondello: giovane muore colpito da elica gommone

09 Agosto 2025
Polizia e ambulanza, repertorio (Fotogramma)

(Adnkronos) - Un giovane è morto, colpito dall'elica del gommone, su cui si trovava insieme ad alcuni amici a Mondello nel Palermitano. Ferito gravemente, il ragazzo è stato soccorso, ma è morto poco dopo l'arrivo del 118. Sul posto sono intervenuti polizia e capitaneria di porto.  

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Amichevoli, vincono Roma e Lazio. Pari Milan e Fiorentina

09 Agosto 2025
Matias Soulé (Ipa/Fotogramma)

(Adnkronos) - Giornata di amichevoli estive oggi, sabato 9 agosto, per le squadre di Serie A. La Roma vince contro l'Everton a Goddison Park con il risultato di 1-0. A decidere il match è la rete di Soulé al 70'. Bene anche la Lazio che la spunta con lo stesso risultato nell'amichevole, giocata in casa del Burnley, squadra che ha appena acquistato l'ex biancocelesteTchaouna. A decidere il gol di Cancellieri al 75'. 

Vittoria dell'Udinese contro il Werder Brema nel gremito Weserstadion. A decidere l'ultima amichevole estiva sono Davis e Palma, che fissano il risultato sul 2-1 finale. E così i bianconeri chiudono al meglio il precampionato in vista dei primi appuntamenti ufficiali. 

Solo pari le altre due amichevoli di oggi. Il Leeds, appena promosso in Premier League, ferma infatti il Milan di Massimiliano Allegri (che fa esordire Jashari) nell'amichevole giocata in Inghilterra: 1-1 è il risultato finale. Rossoneri in vantaggio con Gimenez al 31', ma poi pareggia Stach al 67'. Finisce con un pareggio anche l'amichevole di Old Trafford tra Manchester United e Fiorentina. Subito in gol Sohm all'ottavo minuto del primo tempo, poi la festa viola viene rovinata da un autogol di Gosens al 25'. 

Pesante tonfo dell'Atalanta della nuova gestione Juric nell'amichevole estiva giocata in Germania contro il Colonia: 4-0 a favore dei tedeschi. A segnare Thielmann al 26', Aminski al 32', ancora Thielmann nella ripresa al 58', chiude Waldschmidt su rigore al 66'. Stasera il Palermo affronterà, invece, il Manchester City.  

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