
(Adnkronos) - In queste calde serate estive, cucinare all’aperto non è solo un modo per mettere alla prova le proprie capacità culinarie ma anche di fuggire dal calore della cucina per approfittare delle più miti temperature di un terrazzo o un giardino. Ne sono consapevoli i brand italiani del design che propongono soluzioni per vivere momenti di benessere coniugando artigianalità italiana, tecnologia, estetica e sostenibilità. A testimoniarlo alcuni marchi Made in Italy che non solo esportano nel mondo l’eccellenza italiana ma che creano tendenza.
"Per noi - conferma Ivano Fistani, presidente, ad e socio fondatore del marchio Arredo3 - cucinare all’aria aperta significa avere un rapporto di rispetto con la natura. La nostra cucina Aura, progettata per arredare il sottoportico, il terrazzo o qualsiasi altra area esterna e riparata, è realizzata solo in materiali sostenibili, riciclati o riciclabili. Dalla struttura in alluminio, sempre recuperabile, compresi frontali, basamento e piedini, ai piani di lavoro in Laminam o Abitum, lastre ceramiche dalle alte performance e realizzate nel rispetto della natura fino alle cerniere in acciaio inox con un’elevata resistenza agli agenti atmosferici per una maggior durabilità".
"Una combinazione tra cucina e arredi - prosegue il presidente di un gruppo che in questi decenni ha sempre proposto soluzioni innovative per l’universo cucina - che non solo punta a coniugare stile e praticità ma che fa parte del progetto Gaia, un allestimento ecosostenibile che vuole stimolare e rendere più semplici le scelte eco-friendly della clientela sempre più attenta a questa tematica".
“Cucinare all’aperto è un gesto semplice, ma carico di significato: ci riconnette con la natura e con le persone”, sottolinea Salvatore Indriolo, designer e Art Director di Fantin, azienda che da oltre 50 anni lavora il metallo plasmandolo in arredi dalle linee pulite e minimali, con una produzione interamente Made in Italy e locale. “La Frame Kitchen - spiega - nasce proprio da questa idea: portare all’esterno la qualità, la cura e l’eleganza delle collezioni Fantin. Solida, essenziale, bella da vedere e da vivere, si adatta con naturalezza a qualsiasi contesto outdoor grazie alle numerose finiture disponibili, tutte resistenti ed ecosostenibili. Può essere dotata di ruote coordinate al telaio, rendendola facile da spostare e perfetta per accompagnare i cambi di layout tipici degli spazi esterni. Una cucina pensata per vivere all’aria aperta, con stile e libertà".
“Quella che fino a qualche anno fa poteva sembrare una semplice tendenza è oggi una vera scelta culturale: un nuovo modo di abitare lo spazio, dove natura, tecnologia e convivialità si incontrano”, afferma Lorenzo Marconi Fornari, Ceo di Scic Italia. “In Scic abbiamo voluto interpretare questo cambiamento con un approccio preciso, progettando un modulo compatto - racconta - che racchiude tutto il necessario per vivere l’outdoor in modo completo, funzionale e raffinato".
"Non si tratta solo di spostare la cucina fuori casa, ma di ripensarla - dice - per l’esterno, mantenendo i nostri standard di eccellenza, tanto sul piano estetico quanto su quello costruttivo. La qualità dei materiali, la cura del dettaglio e l’intelligenza del design diventano strumenti per trasformare ogni spazio aperto in un luogo da vivere, condividere e ricordare. È questa, per noi, l’essenza del progetto: dare forma a un’esperienza, prima ancora che a un prodotto".
Anche per Nicola De Pellegrini, architetto e designer olistico, cucinare all’esterno è molto più che un’attività funzionale: “È un gesto primordiale che si rinnova in chiave contemporanea, un momento di connessione con gli elementi naturali, ma anche di socialità e condivisione. Con Tikal per Talenti ho voluto dare forma a questo rito, disegnando una cucina solida, scultorea e al tempo stesso aperta al paesaggio. Le diverse finiture disponibili ne accentuano la vocazione al dialogo con l’ambiente: il verde della vegetazione, la luce del sole, i materiali naturali come legno e pietra. Gli accessori integrati, dal barbecue al forno, fino ai cassetti attrezzati, trasformano ogni spazio esterno in un ambiente vivo, armonico, dove estetica, tecnologia e piacere dell’abitare si fondono in un’unica esperienza".
“Cucinare e mangiare all’aperto non è più solo un gesto estivo: è diventato un vero stile di vita che prolunga gli spazi della casa verso l’esterno. L’illuminazione gioca un ruolo fondamentale per trasformare un giardino, un terrazzo o un patio in un ambiente accogliente e funzionale anche di sera: la luce giusta mette in risalto gli spazi, valorizza la tavola, crea un’atmosfera rilassante e invita a fermarsi più a lungo. La crescente diffusione delle cucine outdoor e l’utilizzo quasi giornaliero degli spazi esterni richiede soluzioni illuminotecniche all’altezza delle nuove esigenze di comfort, funzionalità e qualità della vita", dichiara Gianni Bolzan, amministratore delegato di Linea Light Group.
"L’illuminazione - aggiunge - diventa un elemento progettuale strategico: deve garantire una corretta visibilità per le attività legate alla preparazione dei pasti, ma allo stesso tempo deve anche contribuire a generare scenari emozionali e accoglienti. In questo senso, in Linea Light Group puntiamo su soluzioni ad alta efficienza, in grado di integrarsi con l’architettura e adattarsi ai diversi contesti d’uso grazie a una qualità di luce studiata per rispettare il benessere delle persone e dell’ambiente, valorizzando l’esperienza outdoor anche nelle ore serali".

(Adnkronos) - Agosto è il mese del rallentamento. Ma per chi fa impresa, per i professionisti e per i lavoratori che vogliono arrivare pronti alle sfide dell’autunno, può diventare anche il momento più efficace per pianificare la ripartenza. Tra la chiusura dei bilanci, gli aggiornamenti normativi e le evoluzioni tecnologiche, è sempre più strategico, infatti, giocare d’anticipo. E l’estate può offrire proprio lo spazio per farlo con lucidità e tempo, senza il peso delle urgenze quotidiane. Non si tratta di lavorare anche in vacanza. Si tratta di prendersi un tempo di qualità, per rimettere in equilibrio corpo e mente, e ripartire con obiettivi chiari, strumenti nuovi e un’energia più allineata al cambiamento. Perché, oggi più che mai, chi si prepara prima ha già mezzo vantaggio. Ecco allora 5 aree su cui è possibile (e utile) lavorare in questo periodo, anche in modo leggero, per trasformare lo 'spleen' da rientro in un’occasione di ripartenza solida, competitiva e consapevole, con i consigli degli esperti.
1. Formazione estiva: aggiornare competenze per restare rilevanti. Che si tratti di rafforzare il proprio profilo professionale o di aiutare il team a crescere, l’estate è il momento ideale per investire in competenze. Piattaforme come la app Women Plus di Women at Business offrono corsi gratuiti, certificati e flessibili su temi chiave: Ai, public speaking, gestione dell’ansia, Excel, cybersecurity, design thinking e altro ancora.
"Lo chiamiamo 'spleen da rientro', ma spesso è solo un segnale: qualcosa deve cambiare. Agosto è il momento perfetto per fare spazio al nuovo, aggiornare le competenze e magari candidarsi a nuove opportunità, arrivando preparate a settembre", commenta Laura Basili, founder di Women at Business.
2. Ai come alleato per l’efficienza delle micro, piccole e medie imprese. L’intelligenza artificiale non è più solo una moda. È uno strumento operativo concreto, alla portata anche delle realtà più piccole. Strumenti come Groow, la piattaforma di Ai Agent pronti all’uso e capaci di agire in autonomia su attività reali realizzata da Webidoo, stanno cambiando il modo in cui le pmi affrontano il lavoro quotidiano.
"Per le piccolissime e medie imprese, l’Ai non è un lusso, è una leva strategica. L'integrazione nei processi aziendali di assistenti virtuali permette di automatizzare i task ripetitivi e fare più in meno tempo, senza aumentare i costi. L'ultimo report di Webidoo Insight Lab lo conferma: le imprese che hanno già adottato soluzioni di intelligenza artificiale fanno registrare un incremento di produttività che può superare anche il 40%. Chi inizia adesso, gioca d’anticipo", assicura Giovanni Farese, Ceo di Webidoo.
3. Personal branding e posizionamento: ripensare il profilo professionale. Per imprenditrici, freelance e professioniste, la pausa estiva è l’occasione per ripensare la propria identità digitale. Aggiornare il profilo LinkedIn, raccontare meglio i propri progetti, riorganizzare il Cv, rendere più chiaro il proprio valore aggiunto. Tutti passi utili per farsi trovare pronte nel momento in cui si aprono nuove selezioni o si definiscono nuovi incarichi.
4. Ripensare la gestione energetica in vista dello 'switch day' di gennaio. A gennaio 2026 entrerà a pieno regime lo switch day, con cui le imprese dovranno abbandonare il mercato tutelato dell’energia. Questo rende l’estate il momento giusto per iniziare a valutare modelli alternativi e più sostenibili di approvvigionamento energetico, come il fotovoltaico per l’autoconsumo.
"La soluzione migliore, per noi, è nella sempre maggiore diffusione del RaaS (Renewable-as-a-Service), basato sulla realizzazione di impianti fotovoltaici per l’autoconsumo fisico o diffuso. Secondo i nostri modelli economici esperiti sul campo, per almeno il 50% dei consumi le aziende possono traguardare risparmi dai 60 euro/MWh ai 115 euro/MWh. E grazie alla modalità Care&Share tali risultati non hanno nemmeno bisogno che l’azienda si sobbarchi costi fissi, gestionali o oneri finanziari", spiega Moreno Scarchini, Ceo di EnergRed.
5. Preparare il mindset: leadership, consapevolezza, pianificazione. La leadership di oggi non è solo fatta di hard skill. È fatta anche di capacità di lettura del contesto, auto-consapevolezza e visione. L’estate è il momento perfetto per mettere ordine nelle idee, riscrivere obiettivi, rifocalizzarsi. Un’agenda nuova, un taccuino strategico, uno spazio per la riflessione: bastano questi strumenti per tornare a settembre con una marcia in più.

(Adnkronos) - Firmata l'intesa sulla decarbonizzazione degli impianti ex Ilva. L'accordo è stato siglato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy da tutte le amministrazioni nazionali e locali. È quanto si apprende da fonti del Mimit.
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(Adnkronos) - La Cassazione apre agli accordi prematrimoniali. Con l’ordinanza n. 20415 ha infatto giudicato lecito un accordo intercorso tra marito e moglie in caso di separazione.
Secondo quando riportato da il Sole 24 ore e il Messaggero, la Corte ha infatti giudicato lecito l’accordo tra marito e moglie con il quale, in caso di separazione, il marito si impegna a restituire alla moglie il denaro di proprietà della moglie e, spiega il Sole 24 ore, da costei speso per pagare le spese di ristrutturazione di una casa di proprietà del marito. Si tratta dell’ultimo episodio giurisprudenziale in tema di patti stipulati in corso di matrimonio in vista dell’eventualità della separazione o del divorzio.
In termini tecnico-giuridici, la decisione viene argomentata con la considerazione che l’accordo oggetto di giudizio era qualificabile come contratto atipico diretto a realizzare interessi meritevoli di tutela (articolo 1322 del Codice civile) sospensivamente condizionato all’evento della separazione coniugale. In altre parole, la separazione non è intesa dalla Cassazione come “causa” dell’accordo, ma come accadimento dal quale dipende l’efficacia delle pattuizioni stipulate dai coniugi (nel caso specifico, l’obbligazione di restituzione del denaro prestato dalla moglie al marito).
"Questa Corte ha riconosciuto piena validità all'accordo tra i coniugi che vogliano regolamentare i loro rapporti patrimoniali in casi di fallimento del matrimonio", si legge nella sentenza pubblicata lo scorso 21 luglio. I patti prematrimoniali, ma anche quelli stipulati nel corso della vita coniugale, sono quindi legittimi e attuabili in caso di separazione o divorzio. Si supera, scrive il Messaggero, così quella visione paternalistica della famiglia del passato, che concepiva il matrimonio come un'istituzione di "ordine pubblico" e per questo non tollerava che marito e moglie "negoziassero" preventivamente sulla fine della loro unione.
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(Adnkronos) - Dalla startup di intelligenza artificiale Perplexity arriva un'offerta da 34,5 miliardi di dollari per acquistare il browser Chrome di Google. E' quanto rivela il 'Wall Street Journal'. L'offerta di Perplexity è significativamente superiore alla sua valutazione, stimata in 18 miliardi di dollari. L'azienda ha dichiarato al 'Wsj' che diversi investitori, tra cui grandi fondi di venture capital, hanno accettato di sostenere l'operazione nella sua totalità. Le stime del valore aziendale di Chrome variano notevolmente, ma quelle recenti vanno da 20 a 50 miliardi di dollari.
Il giudice distrettuale statunitense Amit Mehta sta valutando se obbligare Google a vendere il browser come mezzo per ridurre il dominio di Google sulla ricerca web. Lo scorso anno Mehta ha stabilito che Google ha monopolizzato illegalmente il mercato della ricerca e questo mese dovrebbe pronunciarsi su come ripristinare la concorrenza.
L'offerta di Perplexity potrebbe essere un tentativo di segnalare al giudice che c'è un acquirente interessato, qualora dovesse imporre la vendita. In una lettera indirizzata a Sundar Pichai, amministratore delegato di Alphabet, Perplexity ha affermato che la sua offerta di acquisto di Chrome è "progettata per soddisfare un rimedio antitrust nel massimo interesse pubblico, affidando Chrome a un operatore capace e indipendente". Google non ha manifestato alcuna intenzione di vendere Chrome. Pichai in precedenza aveva sostenuto che costringere l'azienda a venderlo o a condividere i dati con i concorrenti danneggerebbe l'attività di Google.
Chrome conta circa 3,5 miliardi di utenti in tutto il mondo e rappresenta oltre il 60% del mercato globale dei browser. Perplexity è stata fondata nel 2022 e ha sede a San Francisco. Perplexity ha detto a Pichai che, nell'ambito dell'offerta presentata, scrive il 'Wsj', "avrebbe mantenuto e supportato Chromium, il progetto open source che supporta Chrome e altri browser. Ha anche affermato che continuerà a inserire Google come motore di ricerca predefinito all'interno di Chrome, anche se gli utenti potranno modificare le impostazioni".
Il Dipartimento di Giustizia ha intentato una causa antitrust contro Google nel 2020. Oltre a imporre la vendita di Chrome, il giudice sta valutando la possibilità di limitare la capacità di Google di pagare per essere il motore di ricerca predefinito su dispositivi e browser e di obbligarla a condividere i dati con i concorrenti, tra le altre cose. Nel valutare i potenziali rimedi all'inizio di quest'anno, Mehta si è chiesto in che misura i nuovi chatbot basati sull'intelligenza artificiale potrebbero intaccare il tradizionale business della ricerca, di cui Google detiene il 90% della quota di mercato.
Google ha proposto una serie di rimedi più limitati che modificherebbero i suoi accordi esclusivi con Apple, Mozilla e Android, al fine di consentire una maggiore concorrenza. Il colosso Usa ha annunciato che presenterà ricorso contro la sentenza del giudice. Gli analisti ritengono improbabile che il giudice obblighi l'azienda a vendere Chrome.

(Adnkronos) - Emily in Paris sbarca a Venezia per le riprese della quinta stagione. E la Laguna si prepara a trasformarsi in un vero set cinematografico internazionale: la produzione targata Netflix è alla ricerca di oltre 500 comparse per girare alcune scene nel cuore della città. Ma l'annuncio dei casting, disponibile sul sito attoricasting.it - che "si occupa di ricevere, scremare e verificare tutte le news sui casting, indicando modalità, luogo, data e ora in cui verranno svolti i provini" - ha già acceso le prime polemiche.
A sollevare le critiche sono i requisiti richiesti: "La produzione cerca volti nuovi e affascinanti, con un aspetto curato e fisico asciutto. Per le donne è richiesta una taglia compresa tra la 38 e la 42, mentre per gli uomini tra la 46 e la 52. La selezione è aperta a persone di tutte le età, purché in linea con le caratteristiche fisiche richieste”. Una selezione che impone standard fisici precisi, tanto che ci sono ancora molti posti liberi.
L’annuncio invita gli aspiranti che vorranno partecipare ai casting di inviare una foto a mezzo busto. Il set, inoltre riporta l’annuncio, toccherà alcune delle location più suggestive della città, da Campo Santi Giovanni e Paolo, passando per San Francesco della Vigna fino ai dintorni delle Gallerie dell’Accademia.
Leggi tutto: Emily in Paris sbarca a Venezia, il 'caso casting': come devono essere le comparse


(Adnkronos) - Giro di vite per gli automobilisti incivili che gettano rifiuti dal finestrino dei veicoli in marcia o in sosta. Si rischiano non solo multe salatissime - da 1.500 fino a 18.000 euro - ma anche la sospensione della patente o l'arresto nei casi più gravi. La nuova normativa, introdotta con il Dl n. 116 recante 'Disposizioni urgenti per il contrasto alle attività illecite in materia di rifiuti, per la bonifica dell’area denominata Terra dei fuochi, nonché in materia di assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi', è in vigore dal 9 agosto scorso.
Il testo del decreto ha portato modifiche al Codice della strada e tra le novità c'è la possibilità di intervenire risalendo ai proprietari dei veicoli grazie agli impianti di videosorveglianza, sia pubblici che privati, che registrano la targa. Nell'era ante decreto per far scattare la sanzione era invece necessario cogliere sui fatti l'automobilista incivile.
"C'è sicuramente un inasprimento delle norme rispetto al Testo Unico Ambientale con la novità clamorosa dell'utilizzo della videosorveglianza non solo per reati penali, ma anche per il sanzionamento del Codice della strada: una semplice telecamera (a bordo di una pattuglia o quella comunale) può sanzionare l'abbandono di piccoli rifiuti, come fazzoletti, mozziconi di sigaretti o bottigliette di plastica, fino a quelli più pericolosi per cui si rischia anche la sospensione della patente, una pena accessoria non prevista fino ad oggi", sottolinea all'Adnkronos Luigi Altamura, comandante della Polizia locale di Verona e referente Anci in Viabilità Italia.
"Il rilascio dei rifiuti lungo le strade urbane è un problema che riguarda tutte le regioni d'Italia e può costituire sicuramente un deterrente la nuova normativa che prevede l'utilizzo delle telecamere, pubbliche e private - si pensi a quante ne esistono in città! - la sospensione della patente e l'arresto in flagranza differita (solitamente utilizzato per i tifosi allo stadio), quindi entro 48 ore, per chi abbandona rifiuti (pneumatici, batterie, amianto, etc.) in aree protette, vicino a fiumi o in zone già inquinate. La pena può andare da sei mesi a cinque anni e mezzo", aggiunge Altamura, a giudizio del quale "da oggi ci sono nuovi forti strumenti per combattere l'inciviltà, ma non basta la normativa, servono controlli serrati e quindi l'impegno di tutte le forze dell'ordine, con le polizie locali che hanno personale specializzato".

(Adnkronos) - La stagione internazionale prende il via alla Dacia Arena di Udine con la Supercoppa europea dove si affrontano il Paris Saint Germain, vincitore della Champions League, e il Tottenham, dell’Europa League. Il Psg è stato protagonista di una stagione trionfante, conclusasi con la conquista del Triplete, macchiata solo dalla sconfitta nella finale del Mondiale per Club contro il Chelsea. La vittoria dell’Europa League invece, non è bastata a Postecoglou per mantenere il posto sulla panchina del Tottenham, gli inglesi si presentano quindi alla sfida sotto la nuova guida tecnica targata Thomas Frank. Per gli esperti di Sisal, i parigini cominceranno la nuova stagione sulla scia della precedente, cioè vincendo un trofeo: il successo del Psg nei 90 minuti è infatti a 1,42, si sale a 6,50 per la vittoria degli Spurs, il pareggio vale 4,75. La squadra di Luis Enrique comanda anche nelle quote sul Vincente Coppa, a 1,24 contro il 3,90 inglese.
Match che probabilmente vedrà entrambe le formazioni andare in gol, opzione a 1,60, e da Over 2,50, a 1,45. Il Psg ha nell’attacco la sua forza, grazie a giocatori come Ousmane Dembelé, 36 gol in stagione e candidato al Pallone d’oro, in pole tra i marcatori a 1,80, seguito da Kvaratskhelia e Ramos Goncalo, entrambi a 2,45. Il Tottenham ha salutato Son, sbarcato nella Major League Soccer, assente anche Kulusevki, alle prese con il recupero da un infortunio, l'attacco degli Spurs sarà dunque composto da Solanke – Mitchell, a 4,00, Richarlison a 4,50 e Johnson, a 6,00.
Leggi tutto: Calcio, Supercoppa: su Sisal.it Psg favorito a 1,42 contro il Tottenham

(Adnkronos) - Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha firmato oggi, martedì 12 agosto, il decreto di indizione delle elezioni regionali. Le elezioni si terranno il 12 e 13 ottobre. Lo rende noto il portavoce di Giani, Bernard Dika.
"Il 12 e 13 ottobre 2025 la Toscana andrà al voto - ha scritto Giani sui social -. La Toscana, da sempre terra di libertà e democrazia, continuerà a scrivere la sua storia con la partecipazione di tutti, difendendo i valori che ci contraddistinguono", conclude.
Leggi tutto: Elezioni regionali Toscana, al voto il 12 e 13 ottobre

(Adnkronos) - Rambo 2.0. Dopo cinque film e oltre quarant'anni di onorata carriera cinematografica, la saga di Rambo si prepara a rinascere con una nuova veste e con un nuovo volto, quello dell'attore Noah Centineo.
Il celebre soldato solitario, simbolo di un'intera generazione di action movie, tornerà sul grande schermo in una veste inedita, giovanile. A raccogliere l'eredità di Sylvester Stallone sarà l'attore statunitense Centineo, 29 anni, conosciuto al grande pubblico per i suoi ruoli in 'The Recruit' e 'Black Adam' e nella serie televisiva 'The Fosters'.
Secondo quanto riportato da testate di settore come 'The Wrap' e 'Deadline', il progetto sarà un prequel incentrato sugli anni formativi di John Rambo, in particolare durante il suo servizio come membro delle forze speciali dei Berretti Verdi nella guerra del Vietnam. La regia è stata affidata al finlandese Jalmari Helander, già noto per i film d'azione 'Big Game - Caccia al presidente' e 'Sisu - L'immortale'.
Per la prima volta nella storia del franchise, Sylvester Stallone - che nel 1982 diede volto e anima al personaggio in 'Rambo' dell regista Ted Kotcheff - non sarà coinvolto nella produzione. L'attore oggi 79enne ha interpretato Rambo per l'ultima volta nel 2019, nel capitolo finale 'Rambo: Last Blood', ambientato su una ranch negli Stati Uniti sud-occidentali.
I dettagli della trama del prequel sono ancora riservati, ma secondo le prime indiscrezioni, il film racconterà l'ascesa militare di Rambo e i traumi che hanno forgiato il suo carattere silenzioso e tormentato. Le riprese dovrebbero iniziare all'inizio del 2026.
Il casting di Centineo - volto emergente di Hollywood e spesso associato a ruoli giovanili o romantici - segna una svolta audace per il franchise, che mira così a conquistare un pubblico più giovane, pur mantenendo l'intensità drammatica e l'azione che hanno reso Rambo un'icona del cinema. Resta ora da vedere se la nuova generazione accoglierà con favore questo ritorno alle origini, e se Centineo saprà reggere il peso di un personaggio tanto carismatico e controverso.
Leggi tutto: Noah Centineo sarà il giovane Rambo, al via il prequel senza Stallone

(Adnkronos) - Fratelli d'Italia paga poco più di 13 mila euro al mese di affitto per la sede nazionale del partito, quasi 200 metri quadrati in via della Scrofa a Roma, nel quattrocentesco palazzo al numero civico 39, dagli anni ’70 storica location della destra italiana: prima del Movimento sociale italiano di Giorgio Almirante, poi di Alleanza nazionale con Gianfranco Fini segretario. Anche Forza Italia spende più di 13 mila euro mensili per la locazione del suo quartier generale di circa 300 metri quadrati a palazzo Almagià-Fiano, in via in Lucina 17, a pochi passi da Montecitorio. Più del triplo, esattamente 41mila e 800 euro ogni 30 giorni, paga, invece, il Pd per l'affitto del 'Nazareno', 3mila 300 metri quadrati in via sant’Andrea delle Fratte.
Spulciando l'ultimo bilancio del partito di Giorgia Meloni, quello chiuso al 31 dicembre 2024, alla voce 'oneri della gestione' si scopre che sono stati spesi in 12 mesi 'per godimento di beni terzi', come si dice in gergo tecnico, 245 mila 119 euro. I "costi per godimento beni di terzi", scrive il segretario amministrativo Roberto Carlo Mele nella nota integrativa, "comprendono la locazione di spazi per eventi oltre all'affitto della sede nazionale", che, apprende l'Adnkronos, vale 158 mila 580 euro l'anno, ovvero 13 mila 215 euro al mese, canone interamente pagato alla Fondazione di An, proprietaria dei locali di via della Scrofa.
L'ufficio della Meloni, utilizzato nelle vesti di presidente del partito ancora oggi per vertici politici o riunioni con i suoi più stretti collaboratori quando non è a palazzo Chigi, si trova nella stessa stanza che fu di Almirante, il fondatore dell’Msi, di Pino Rauti, soprannominato il ‘Gramsci nero’, e di Fini. La sede di via della Scrofa, a Campo Marzio, nel pieno centro di Roma, a pochi passi dai palazzi del potere (si ritiene che l'antica via risalga al 29 a.C., ovvero all'epoca della costruzione del Mausoleo di Augusto) è gestita dalla Fondazione di An che al secondo piano ha i propri uffici della presidenza e del consiglio di amministrazione. Al piano terra, invece, ci sono le stanze utilizzate dall' organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia e un grande salone dove vengono organizzati convegni e iniziative, anche 'esterne' alla Fondazione.
Forza Italia spende come Fdi per le locazioni. Il bilancio azzurro più recente dà un'indicazione precisa sui costi: l'affitto annuale è pari a 160 mila euro (vale a dire 13mila e 300 euro al mese), in calo comunque rispetto al passato. Le "cosiddette spese per godimento di beni di terzi'', scrive infatti il tesoriere forzista Fabio Roscioli nella relazione gestionale, "sono pari ad euro 223 mila 491 euro e in decremento rispetto all'esercizio precedente, per la chiusura delle sedi di Roma e Torino". Nella voce, precisa, "è compresa per un importo complessivo di circa euro 160 mila euro la locazione dell’intero anno della sede legale situata in Via in Lucina 17 e sono incluse le locazioni di alcune sedi periferiche".
Inaugurata in pompa magna nel 2013 (circa 3mila metri quadrati con un costo iniziale di affitto di 960mila euro a fronte dei 2,8 milioni annui per i 5mila metri quadrati della vecchia sede di via dell’Umiltà), San Lorenzo in Lucina ha rischiato più volte la chiusura. La 'serrata' è arrivata, infatti, nel 2015, anno orribile per le finanze di Fi quando il partito decise di tornare a via del Plebiscito. Poi, passata la buriana e con il definitivo addio alla storica residenza romana di palazzo Grazioli il 31 dicembre 2020 (che Silvio Berlusconi aveva preso in affitto nel '96) c'è stata la riapertura, ma Antonio Tajani e gli altri vertici si sono ritrovati una sede 'ristretta', sempre extralusso, ma rimpicciolita: gli attuali 300 metri quadrati con una sala grande utilizzata per le conferenze stampa.
Circa mezzo milione di euro: a tanto ammonta, invece, il costo del contratto di affitto annuale della sede nazionale dem nello storico palazzo del Collegio Nazareno, circa 3mila 300 metri quadrati nel rione Trevi, a due passi da via del Tritone, nel cuore di Roma. Secondo il bilancio 2024 del partito di Elly Schlein, sono stati spesi 431 mila 918 euro per 'servizi afferenti la sede nazionale': dalla vigilanza alle manutenzioni e riparazioni, dalle assicurazioni alla pulizia locali e i servizi logistici passando per il noleggio della piattaforma per videoconferenze. Per capire quanto pesa sulle casse piddine il contratto di locazione dei locali di via Sant'Andrea delle Fratte, bisogna trovare nella relazione gestionale la voce 'spese per godimento di terzi afferenti le sedi operative', pari a 520mila 820 euro, ed estrapolare il costo dell'affitto annuale, che, a quanto si apprende, è pari a 502mila euro, ovvero 41,8 mila euro al mese.
In particolare, alcuni costi riguardano importanti lavori di ristrutturazione del Nazareno realizzati molto tempo prima e che vengono ammortizzati ogni anno. Il ''costo storico dei lavori di ristrutturazione'', si legge nella nota integrativa, ammonta a 404mila 761 euro. Il tesoriere dem Michele Fina scrive che nel 2024 le ''spese relative ai lavori di ristrutturazione su beni terzi, pari a 38mila 002 euro, si riferiscono agli uffici di via San'Andrea delle Fratte". "Gli incrementi dell'anno'', viene precisato, riguardano ''gli impianti termico ed elettrico'' costati circa 5mila euro.
Non solo, dunque, il simbolo, un colore e il volto del leader rappresentano un punto di riferimento identitario per qualsiasi partito. Anche la 'sede fisica' ha un suo ruolo non di secondo piano. E questo vale per militanti, simpatizzanti e l’immaginario collettivo. Basti pensare a palazzo Grazioli, sede storica di Forza Italia a Roma per quasi 30 anni, che, insieme a Villa La Certosa in Sardegna, sono i luoghi iconici del berlusconismo. Così come via della Scrofa è la storia della destra italiana, come furono Botteghe scure per il Pci, piazza del Gesù per la Dc e via del Corso per il Psi. Tant'è che quando Silvio Berlusconi andò per la prima volta nel quartier generale della Meloni nell'ottobre del 2022 fece scalpore, almeno sulla stampa, visto che prima di allora i vertici del centrodestra si erano tenuti tutti a casa Berlusconi, tra via del Plebiscito, Arcore o villa La Certosa in Sardegna e, negli ultimi anni, nella nuova villa sull’Appia antica, l’ex dimora del regista Franco Zeffirelli.
Negli anni Settanta, Almirante fu quasi costretto a comprare l’immobile al civico 39 di via della Scrofa visto che per l’Msi non era possibile affittare proprie sedi a causa anche degli attentati e delle violenze di quel periodo turbolento, segnato dal terrorismo rosso e nero. Nel dicembre del 1984, il segretario missino inaugurò i locali della sede con la benedizione del parroco di Sant’Agostino: 22 stanze per oltre 500 metri quadrati, per una spesa, raccontano, di circa tre miliardi di vecchie lire. Quattro anni dopo, saranno allestite al piano terra le camere ardenti di Almirante e Pino Romualdi, altro fondatore dell’Msi: a maggio, morirono entrambi a distanza di 24 ore e andarono a farvi visita per un ultimo saluto anche due simboli della Resistenza come Nilde Iotti e Gian Carlo Pajetta.
Leggi tutto: Partiti, il 'peso' degli affitti: ecco quanto spendono per le sedi nazionali

(Adnkronos) - L'intossicazione da botulino è drammaticamente al centro dell'attenzione in questi giorni dopo i casi di cronaca in Calabria e Sardegna. Un 'nemico' invisibile, che purtroppo torna ciclicamente alla ribalta ma che è necessario conoscere per evitare i rischi. Dove si trova ? Quali sono i sintomi dell'intossicazione e come si cura? Quali misure per evitare contaminazione? Le indicazioni messe a punto dall'Istitituto superiore di Sanità permettono di risponde queste e altre domande.
Dove si può trovare? Il botulino, ricordano gli esperti, "si sviluppa in assenza di aria, che si può ritrovare nel suolo, nei sedimenti e nella polvere, sotto forma di spora. Gli alimenti possono venire a contatto con le spore, ma diventano pericolosi soltanto con il passaggio della spora a cellula vegetativa, consentendo lo sviluppo del microrganismo. È infatti in questa fase che avviene la produzione delle tossine responsabili della malattia. Gli alimenti che non permettono lo sviluppo del botulino - e sono quindi sicuri - sono tutte le conserve naturalmente acide o acidificabili (per esempio la passata di pomodoro e i sott’aceto), le conserve preparate con alte concentrazioni di zucchero (marmellate e confetture) o sale (conserve alimentari in salamoia). Sono inoltre sicuri tutti quegli alimenti consumati freschi.
Quali sono i sintomi di un’intossicazione da botulino? In una prima fase non sono così caratteristici e ciò può ritardare la diagnosi. Quelli più specifici solitamente compaiono entro le circa 24-72 ore dall’ingestione dell’alimento contaminato e sono: sdoppiamento della vista, difficoltà di messa a fuoco, difficoltà a tenere le palpebre aperte, dilatazione delle pupille, secchezza delle fauci e difficoltà di deglutizione, stitichezza. Nelle forme più gravi si può arrivare all’arresto respiratorio e in rarissimi casi alla morte. Non appena ci si accorge della gravità della sintomatologia occorre recarsi in ospedale. Come ci si cura? Si tratta di uno tra i veleni naturali più pericolosi. Sono sufficienti dosi minime per avere effetti potenzialmente letali. La cura è possibile solo in ospedale e consiste nella somministrazione dell’antitossina e in trattamenti di supporto. L’antitossina è efficace soltanto nei primi giorni dopo l’assunzione dell’alimento contaminato, in quanto agisce sulla tossina che circola a livello sanguigno e non ha azione sulla tossina che ha già danneggiato le terminazioni nervose.
La bollitura di una conserva mette al sicuro dai rischi? La bollitura (raggiungimento dei 100°C) come misura di stabilizzazione delle conserve alimentari non è sufficiente a distruggere le spore ed impedire quindi che possano moltiplicarsi e produrre tossina. La bollitura disattiva però la tossina, per cui far bollire per 5-10 minuti una conserva sospetta la rende (temporaneamente) sicura a patto che poi venga consumata immediatamente. Il consumo immediato infatti non consente alle spore eventualmente presenti nella conserva di poter germinare e produrre nuovamente tossina.
Come si può preparare una conserva fatta in casa sicura? In casa è possibile preparare in sicurezza tutte quelle conserve che non necessitano di sterilizzazione. Si possono quindi preparare sottoaceti, alimenti in salamoia, marmellate e confetture. Ma serve comunque seguire precise regole igieniche. Quali controlli è opportuno fare sulla conserva prima del consumo? Prima dell’apertura di una conserva è necessario ispezionare visivamente il contenitore per evidenziare eventuali sversamenti di liquido e la perdita del vuoto.
Se i tappi o le capsule metalliche appaiono convessi (incurvati verso l’alto) e premendo con il dito al loro centro si sente 'click clack', i contenitori non sono più sottovuoto, a seguito dello sviluppo di microrganismi e conseguente produzione di gas. Nel caso di perdita del vuoto e dell’ermeticità della chiusura la conserva non deve essere assaggiata né consumata.
Dopo l’apertura le conserve devono essere conservate in frigorifero e consumate prima possibile. Il mantenimento degli alimenti in frigorifero, pur rallentando fortemente la loro degradazione, non la impedisce. Pertanto è importante sottolineare che qualora il prodotto risultasse alterato (nell'odore o colore o consistenza) non deve essere assaggiato né consumato, ma eliminato. Cosa fare se si teme di avere mangiato una conserva fatta in casa alterata? E' fondamentale in questi casi mantenere la calma per non perdere la lucidità correndo il rischio di suggestionarsi.
Ai primi sintomi, quali bocca asciutta, nausea, problemi della motilità oculare, visione doppia e difficoltà ad alzare le palpebre, è necessario rivolgersi tempestivamente al proprio medico curante oppure al più vicino pronto soccorso spiegando ai medici cosa si è mangiato e quanto tempo prima dalla comparsa dei sintomi. Sarebbe altresì utile portare con sé anche il residuo della conserva alimentare consumata, se ancora disponibile. Anche il barattolo vuoto, se non ancora lavato, può essere utile. Congelare le conserve elimina i rischi? Il congelamento, da solo, non elimina il rischio di botulismo. Sebbene il congelamento possa rallentare la crescita del batterio, alcune spore di Clostridium botulinum possono sopravvivere al congelamento e riprendere la loro attività una volta scongelato l'alimento.
Leggi tutto: Botulismo, Iss: "sintomi, cure, cibi a rischio e raccomandazioni"

(Adnkronos) - L'intossicazione da botulino è drammaticamente al centro dell'attenzione in questi giorni dopo i casi di cronaca in Calabria e Sardegna. Un 'nemico' invisibile, che purtroppo torna ciclicamente alla ribalta ma che è necessario conoscere per evitare i rischi. Ma dove si trova? Quali sono i sintomi dell'intossicazione e come si cura? Quali misure per evitare contaminazione? Le indicazioni messe a punto dall'Istitituto superiore di Sanità permettono di risponde queste e altre domande.
Il botulino, ricordano gli esperti, "si sviluppa in assenza di aria, che si può ritrovare nel suolo, nei sedimenti e nella polvere, sotto forma di spora. Gli alimenti possono venire a contatto con le spore, ma diventano pericolosi soltanto con il passaggio della spora a cellula vegetativa, consentendo lo sviluppo del microrganismo. È infatti in questa fase che avviene la produzione delle tossine responsabili della malattia. Gli alimenti che non permettono lo sviluppo del botulino - e sono quindi sicuri - sono tutte le conserve naturalmente acide o acidificabili (per esempio la passata di pomodoro e i sott’aceto), le conserve preparate con alte concentrazioni di zucchero (marmellate e confetture) o sale (conserve alimentari in salamoia). Sono inoltre sicuri tutti quegli alimenti consumati freschi.
In una prima fase non sono così caratteristici e ciò può ritardare la diagnosi. Quelli più specifici solitamente compaiono entro le circa 24-72 ore dall’ingestione dell’alimento contaminato e sono: sdoppiamento della vista, difficoltà di messa a fuoco, difficoltà a tenere le palpebre aperte, dilatazione delle pupille, secchezza delle fauci e difficoltà di deglutizione, stitichezza. Nelle forme più gravi si può arrivare all’arresto respiratorio e in rarissimi casi alla morte. Non appena ci si accorge della gravità della sintomatologia occorre recarsi in ospedale. Come ci si cura? Si tratta di uno tra i veleni naturali più pericolosi. Sono sufficienti dosi minime per avere effetti potenzialmente letali. La cura è possibile solo in ospedale e consiste nella somministrazione dell’antitossina e in trattamenti di supporto. L’antitossina è efficace soltanto nei primi giorni dopo l’assunzione dell’alimento contaminato, in quanto agisce sulla tossina che circola a livello sanguigno e non ha azione sulla tossina che ha già danneggiato le terminazioni nervose.
La bollitura di una conserva mette al sicuro dai rischi? La bollitura (raggiungimento dei 100°C) come misura di stabilizzazione delle conserve alimentari non è sufficiente a distruggere le spore ed impedire quindi che possano moltiplicarsi e produrre tossina. La bollitura disattiva però la tossina, per cui far bollire per 5-10 minuti una conserva sospetta la rende (temporaneamente) sicura a patto che poi venga consumata immediatamente. Il consumo immediato infatti non consente alle spore eventualmente presenti nella conserva di poter germinare e produrre nuovamente tossina.
Come si può preparare una conserva fatta in casa sicura? In casa è possibile preparare in sicurezza tutte quelle conserve che non necessitano di sterilizzazione. Si possono quindi preparare sottoaceti, alimenti in salamoia, marmellate e confetture. Ma serve comunque seguire precise regole igieniche. Quali controlli è opportuno fare sulla conserva prima del consumo? Prima dell’apertura di una conserva è necessario ispezionare visivamente il contenitore per evidenziare eventuali sversamenti di liquido e la perdita del vuoto.
Se i tappi o le capsule metalliche appaiono convessi (incurvati verso l’alto) e premendo con il dito al loro centro si sente 'click clack', i contenitori non sono più sottovuoto, a seguito dello sviluppo di microrganismi e conseguente produzione di gas. Nel caso di perdita del vuoto e dell’ermeticità della chiusura la conserva non deve essere assaggiata né consumata.
Dopo l’apertura le conserve devono essere conservate in frigorifero e consumate prima possibile. Il mantenimento degli alimenti in frigorifero, pur rallentando fortemente la loro degradazione, non la impedisce. Pertanto è importante sottolineare che qualora il prodotto risultasse alterato (nell'odore o colore o consistenza) non deve essere assaggiato né consumato, ma eliminato. Cosa fare se si teme di avere mangiato una conserva fatta in casa alterata? E' fondamentale in questi casi mantenere la calma per non perdere la lucidità correndo il rischio di suggestionarsi.
Ai primi sintomi, quali bocca asciutta, nausea, problemi della motilità oculare, visione doppia e difficoltà ad alzare le palpebre, è necessario rivolgersi tempestivamente al proprio medico curante oppure al più vicino pronto soccorso spiegando ai medici cosa si è mangiato e quanto tempo prima dalla comparsa dei sintomi. Sarebbe altresì utile portare con sé anche il residuo della conserva alimentare consumata, se ancora disponibile. Anche il barattolo vuoto, se non ancora lavato, può essere utile. Congelare le conserve elimina i rischi? Il congelamento, da solo, non elimina il rischio di botulismo. Sebbene il congelamento possa rallentare la crescita del batterio, alcune spore di Clostridium botulinum possono sopravvivere al congelamento e riprendere la loro attività una volta scongelato l'alimento.
Leggi tutto: Botulino e intossicazioni: ecco sintomi, cure e cibi a rischio e come prevenirle
Basket, coach Piazza: "Bronzo agli Europei U20 straordinario ma troppo poche le ragazze che giocano"

(Adnkronos) - "Una medaglia è sempre qualcosa di incredibile da festeggiare. Un Europeo è sempre un momento bellissimo da vivere, perché sono tante emozioni intensissime concentrate in pochi giorni". Giuseppe Piazza ha condotto al bronzo l'Under 20 femminile dell'Italbasket agli Europei in Portogallo come capo allenatore. Decisiva la vittoria contro la Svezia 84-51 a Matosinhos, in Portogallo, il 10 agosto scorso, con Candy Edokpaigbe, napoletana di nascita ma nigeriana di origine, premiata come migliore giocatrice in campo, autrice di 17 punti. Coach Piazza invece è toscano, di Lucca, classe 1968. Le sue ragazze sono già tornate tutte in Italia. Lui invece si è preso qualche giorno di vacanza con la moglie e i due figli. All'Adnkronos parla a bordo della sua macchina attraverso il bluetooth: "E' stato un bellissimo percorso. Soprattutto nella fase di preparazione. Le prime partite dell'Europeo ci hanno tolto un po' di quella sicurezza che eravamo riusciti a costruire giorno dopo giorno, ma le ragazze hanno avuto una reazione mostrando personalità, non banale vista la loro età".
L'obiettivo era effettivamente il podio, sin dall'inizio. D'altra parte, spiega Piazza, che allena anche San Martino di Lupari, club veneto di serie A1 femminile: "L'Italia deve sempre puntare a una medaglia. Poi se ci sono Francia e Spagna è facile che i primi due posti siano già presi. Il bronzo resta un risultato straordinario, anche perché l'anno scorso abbiamo ottenuto lo stesso piazzamento ed è sempre difficile replicare risultati così importanti". Le ragazze, tutte nate tra il 2005 e il 2006, sono state capaci di 'aspettare' la leader del gruppo Carlotta Zanardi, giocatrice già del giro della Nazionale maggiore, esordo a 19 anni il 23 ottobre scorso, playmaker del Famila Schio, squadra campione d'Italia in carica.
"Arrivava da tre mesi d'inattività a causa di un infortunio tosto -sottolinea Piazza -. Ha dovuto metterci un po' a carburare ma poi ha chiuso molto bene, come le sue compagne del resto, che hanno dimostrato di saper fare squadra anche senza un elemento dal pedigree come il suo". Saranno in tante a raggiungerla nell'azzurro che conta, di questo coach Piazza ne è certo. Tuttavia sono ancora tanti gli aspetti da migliorare per quanto riguarda il movimento rosa e azzurro. "A questa età sono tutte già in prima squadra, tra A1 e A2. Quattro o cinque di loro sono al college (tra cui l'Mvp Edokpaigbe, alla Seattle University NdR) dove ormai si va non solo per fare esperienza, ma anche per ragioni economiche, oggi le università Usa possono pagare le giocatrici attraverso i contratti di sponsorizzazione. Ma credo sia giusto così".
Già, perché in questo modo sin da giovanissime possono fare esperienza con numerose atlete, visto che negli Stati Uniti il basket femminile è tra gli sport con più seguiti, grazie al traino della stella Caitlin Clark, cestista di origini siciliane diventata subito una delle migliori della Wnba già al primo anno di professionismo, a Indiana. In Italia non è così facile. Il motivo? "Troppo poche le ragazze che giocano a pallacanestro nel nostro Paese. Al punto che per noi allenatori o dirigenti è sempre più difficile anche solo provare a fare mercato o scouting. In Italia ci sono appena 20mila giocatrici, mentre in Francia o Spagna sono più di 200mila, solo per restare in Europa. Le cose qui da noi dovrebbero cambiare dalle scuole, dove purtroppo non si fa sport. Giusto una porta per i maschi e una rete di pallavolo per le femmine. E temo sia difficile che cambi subito qualcosa".
Tra pochi giorni cominceranno i raduni per la serie A1 femminile di basket. Schio, la squadra di Carlotta Zanardi, è la squadra campione in carica. San Martino di Lupari, allenata da coach Piazza, si è posizionata al quinto posto in stagione regolare per poi uscire in semifinale playoff, eliminata proprio da Schio. Conclude Piazza: "Confermare i risultati della stagione scorsa sarebbe importante, anche se difficile. Abbiamo mantenuto l'ossatura confermando 4-5 giocatrici e questo è un buon inizio. Diciamo che l'obiettivo sarà quello di rimanere ambiziosi". (di Giacomo Iacomino)

(Adnkronos) - Tragedia nell'area portuale di Livorno, dove una coppia di turisti è stata investita da un pullman in manovra. La donna è morta sul colpo, mentre il compagno ha riportato ferite gravissime ed è stato trasportato in codice rosso all’ospedale cittadino. Ancora da chiarire la dinamica dell’incidente. L’area è stata transennata per consentire i rilievi delle forze dell’ordine.
Leggi tutto: Turista travolta e uccisa da bus a Livorno, grave il compagno

(Adnkronos) - Padre e figlio di 58 e 25 anni sono morti dopo esser precipitati in un canalone in Val Passiria, una valle laterale di Merano. Nella tarda serata di ieri, i due stavano percorrendo un sentiero quando, anche a causa del buio, si sono trovati in punto impervio precipitando per decine di metri. Dopo una notte di ricerche, i corpi di entrambi sono stati recuperati questa mattina. Sul posto il soccorso alpino zona e per i rilievi di pg e il recupero della salma il soccorso alpino della guardia di finanza con l'elicottero.
Leggi tutto: Precipitano in canalone Val Passiria, morti padre e figlio

(Adnkronos) - Nella Striscia di Gaza "sono morte per malnutrizione 227 persone, di cui 103 bambini dall'inizio della guerra". E' quanto denuncia il ministero della Salute dell'enclave, citando dati, riportati da Al Jazeera. Secondo la stessa fonte nelle ultime 24 ore sono morti almeno 89 palestinesi. I feriti sarebbero stati 513 feriti negli attacchi israeliani a Gaza.
Nella dichiarazione, diffusa del ministero su Telegram, si apprende anche di undici corpi recuperati sotto le macerie, vittime di precedenti attacchi israeliani. La guerra di Israele a Gaza, dal 7 ottobre 2023, ha causato la morte di 61.599 palestinesi e il ferimento di 154.088 persone, ha aggiunto il ministero specificando che il numero totale di richiedenti aiuti, uccisi dal 27 maggio scorso, da quando cioè Israele ha introdotto il nuovo meccanismo di distribuzione degli aiuti attraverso Ghf, ha raggiunto quota 1.838, con oltre 13.409 feriti.
"Non ci sono segnali di malnutrizione generalizzata nella Striscia di Gaza" ha affermato il Coordinator of government activities in the territories (Cogat), ente del ministero della Difesa israeliano in un nuovo rapporto nel quale si afferma che, lì dove l'Onu mette in guardia da settimane contro un rischio di "carestia generalizzata", non ci sono segnali di malnutrizione. Il Cogat, responsabile dell'amministrazione civile dei territori palestinesi, indica di aver effettuato un "esame approfondito" dei dati e delle cifre, diffuse da Hamas sui decessi causati dalla fame nell'enclave palestinese, accusando il gruppo di "sfruttamento cinico di immagini tragiche" sui media e di aver gonfiato il numeri dei decessi.
Il Cogat, invece, ha affermato di rilevare "un significativo scarto" tra queste cifre e "i casi documentati, con dettagli di identificazione completi", sollevando "dubbi sulla loro credibilità". L'analisi caso per caso dei decessi, secondo il Cogat, ha mostrato che "la maggior parte delle vittime, soffriva di condizioni pregresse che hanno portato al deterioramento del loro stato di salute, senza poter correlare il decesso con il loro stato nutrizionale", ha affermato l'ente.
In un comunicato, Hamas ha replicato a quella che definisce una lista di "menzogne", accusando il Cogat del "tentativo disperato e vano di camuffare un crimine documentato a livello internazionale, la fame sistematica" della popolazione gazawi. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, 148 persone sono morte per le conseguenze della malnutrizione da gennaio, e quasi 12.000 bambini di meno di cinque anni nel solo mese di luglio hanno sofferto di malnutrizione acuta, il numero più alto registrato dall'inizio del conflitto. Il Programma Alimentare Mondiale ha stimato che "più di un terzo della popolazione non mangia per diversi giorni consecutivi" e ha segnalato un "aumento significativo della malnutrizione acuta". "La malnutrizione a Gaza è una realtà, sta progredendo rapidamente e colpisce tutta la popolazione", ha affermato Jean-Guy Vataux, capo della missione Msf nei territori palestinesi.
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