
(Adnkronos) - "La manovra di finanza pubblica per il triennio 2026-2028 interviene in un contesto in cui permangono forti elementi di incertezza, coniugando l’impegno del Governo a proseguire, da un lato, l’azione di sostegno del potere di acquisto delle famiglie e delle imprese e per il sociale e, dall’altro, ad assicurare la sostenibilità della finanza pubblica". E' quanto si legge nel Documento programmatico di bilancio trasmesso dal Mef alla Commissione Ue.
"Complessivamente, la manovra dispone interventi per circa 18 miliardi medi annui e tiene conto del quadro programmatico derivante dalla richiesta di rimodulazione del Pnrr trasmessa alle Autorità europee dopo l’approvazione della risoluzione presentata alle comunicazioni rese dal Ministro Foti alle Camere nelle giornate del 30 settembre e del 1°ottobre". In materia di fisco, si aggiunge, "prosegue il percorso di riduzione della tassazione sui redditi da lavoro che il Governo sta portando avanti dall’inizio della legislatura. In particolare, la manovra riduce la seconda aliquota Irpef che, dall’attuale 35% passa al 33%, limitando i benefici per i redditi più alti".
Il taglio dell'Irpef per il ceto medio costerà quasi 2,8 mld nel 2026 e altrettanti nel 2027 e 2028, si evince dalle tabelle del Dpb che indicano un impatto in percentuale al pil del -0,12% in tutti e tre gli anni.
In materia di politiche sociali, e al fine di potenziare il sostegno alle famiglie, è rifinanziata, per le annualità 2026 e 2027, la 'Carta dedicata a te' destinata all’acquisto di beni alimentari di prima necessità.
Specifiche risorse sono destinate al completamento della riforma del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare ed è potenziata, per l’anno 2026, la misura già prevista nel 2025 per le lavoratrici madri di due o più figli titolari di reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro su base annua.
Al fine di favorire l’accesso a determinate prestazioni agevolate, si introduce una revisione della disciplina per il calcolo dell’Isee, prevedendo maggiorazioni delle scale di equivalenza per i nuclei familiari con due o più figli e l’innalzamento della soglia di esclusione della casa di abitazione.
"Al fine di favorire l’adeguamento salariale al costo della vita e rafforzare il legame tra produttività e salario nel settore privato, sono previsti specifici interventi di carattere fiscale per i lavoratori dipendenti in materia di rinnovo dei contratti e premi di risultato. Per le medesime finalità, nel settore pubblico, si prevede una misura di agevolazione fiscale sul trattamento accessorio", si legge nel Documento.
Leggi tutto: Manovra, dal taglio Irpef alla riforma Isee: tutte le misure del Dpb

(Adnkronos) - Reti, infrastrutture, energia e sicurezza: questi i temi al centro ieri del Digital Innovation Forum - ComoLake 2025, nella seconda giornata del summit internazionale organizzato da Micromegas Comunicazione a Villa Erba, Cernobbio.
I temi al centro del dibattito di ieri sono stati affrontati da imprese e istituzioni alla luce delle sfide della transizione digitale, della sostenibilità energetica e della sovranità tecnologica. L’intervento di Flavio Cattaneo (amministratore delegato di Enel) ha contribuito - viene evidenziato in una nota dal summit - "a delineare l’obiettivo di un’Italia capace di coniugare innovazione, competitività e indipendenza tecnologica coniugando visione e pragmatismo, sempre rivolto alla crescita e al benessere collettivo". La mattinata è stata dedicata al futuro dei trasporti e della mobilità, con dibattiti sulle strategie per una gestione efficiente delle risorse e sulla trasformazione dei trasporti intermodali. Negli altri interventi e panel della giornata si è parlato tra i vari argomenti del ruolo dell’intelligenza artificiale per la sovranità digitale.
La seconda parte della giornata si è aperta con l’intervento/intervista a Warren Mosler, economista tra i fondatori della 'Modern Monetary Theory', che ha affrontato gli scenari dell’attuale congiuntura economica e i modi per sostenere la crescita e l’innovazione. Il dibattito si è spostato poi sull’energia e sulle reti intelligenti, con un’analisi sulle nuove tecnologie in grado di rispondere alla crescente domanda energetica globale e di come approcciare nel miglior modo possibile l’integrazione tra energie rinnovabili e le prossime frontiere del nucleare.
Nel suo intervento video Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Enel, ha ricordato che per affrontare le sfide di transizione e indipendenza energetica l’innovazione tecnologia è fondamentale per coniugare sostenibilità ambientale e obiettivi di business. Nella seconda giornata di ComoLake è stato annunciato anche l’accordo tra Swiss Quantum Technology e D-Wave Quantum per il posizionamento in Europa di un sistema quantistico Advantage2™ da oltre 4.400 qubit, per un valore complessivo di 10 milioni di euro.
Il Digital Innovation Forum è ripreso questa mattina alle 9, con una giornata dedicata a Salute e Pubblica amministrazione con interventi di Alessandro Moricca (PagoPA), Gianni Dominici (ForumPA), il ministro della Difesa Guido Crosetto e il Sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti.
Organizzato da Micromegas Comunicazione e promosso dalla Fondazione Innovazione Digitale Ets, ComoLake 2025 - viene evidenziato - "conferma la sua vocazione a piattaforma europea di confronto tra scienza, economia e istituzioni, in un dialogo che guarda alla trasformazione digitale e quantistica del prossimo decennio".
Leggi tutto: ComoLake: reti, infrastrutture, energia e sicurezza al centro della seconda giornata

(Adnkronos) - Il presidente americano Donald Trump ha dichiarato di aver autorizzato azioni clandestine della Cia contro il Venezuela e ha detto di aver preso in considerazione la possibilità di attacchi in territorio venezuelano.
Trump si è rifiutato di commentare nel dettaglio le informazioni del New York Times secondo cui avrebbe segretamente autorizzato la Cia a condurre un'azione clandestina in Venezuela contro il presidente Nicolas Maduro. "Ma ho dato l'autorizzazione" ad operazioni "per due motivi", ha detto, per poi accusare Maduro di guidare un regime 'narco-terrorista' e di liberare i detenuti per mandarli negli Stati Uniti.
Alla domanda se avesse dato alla Cia l'autorizzazione a 'neutralizzare' il leader venezuelano, Donald Trump ha risposto: "È una domanda ridicola quella che mi sta ponendo. Beh, non è proprio una domanda ridicola, ma non sarebbe ridicolo da parte mia rispondere?". L'amministrazione Trump ha recentemente colpito in mare al largo del Venezuela almeno cinque imbarcazioni considerate mezzi usati dai narcotrafficanti, causando almeno 27 morti.
Rispondendo infine ad una domanda sulla possibilità di attacchi terrestri contro il Venezuela, Trump ha dichiarato: "Non voglio dirvi altro, ma al momento stiamo valutando l'opzione terrestre, poiché controlliamo molto bene il mare".
Immediata la risposta di Maduro, che punta il dito contro l'agenzia americana accusandola di colpi di stato orchestrati in America Latina che hanno portato alla scomparsa di migliaia di persone. "No al cambio di regime che ci ricorda tanto le fallimentari guerre infinite in Afghanistan, Iraq, Libia e chi più ne ha più ne metta. No ai colpi di Stato perpetrati dalla Cia che ci ricordano tanto i 30mila desaparecidos nei colpi di Stato contro l'Argentina, il colpo di Stato di Pinochet e i 5mila giovani assassinati e scomparsi", ha dichiarato durante il Consiglio Nazionale per la Sovranità e la Pace. "Fino a quando continueranno i colpi di Stato della CIA?", ha poi dichiarato. "La pace si conquista, non ho alcun dubbio. La pace si preserva", ha aggiunto in un evento tenutosi a Caracas.
Leggi tutto: Venezuela, Trump autorizza operazioni segrete della Cia

(Adnkronos) - È stata una polmonite la causa della morte di Diane Keaton, celebre attrice premio Oscar per "Io e Annie" (1977) di Woody Allen, scomparsa sabato scorso all'età di 79 anni a Los Angeles. La conferma è arrivata dalla sua famiglia attraverso una dichiarazione rilasciata alla rivista 'People', in cui si ringraziano i fan per l’ondata di affetto ricevuta in questi giorni di lutto.
"La famiglia Keaton è profondamente grata per gli straordinari messaggi di amore e sostegno ricevuti in memoria della loro amata Diane", si legge nella nota. "È venuta a mancare l'11 ottobre a causa di una polmonite". La famiglia ha anche condiviso un ricordo toccante della sua dedizione al volontariato e al benessere degli animali: "Amava profondamente i suoi animali e sosteneva con convinzione la comunità dei senzatetto. Donazioni in sua memoria a una banca alimentare locale o a un rifugio per animali sarebbero un gesto bellissimo".
Il sito internet Tmz, specializzato in notizie di Hollywood, ha riportato in esclusiva che paramedici del Los Angeles Fire Department sono intervenuti presso l'abitazione dell'attrice intorno alle 8:08 del mattino di sabato 11 ottobre, dopo una chiamata d'emergenza che segnalava una "persona a terra". Keaton è stata trasportata in ambulanza verso un ospedale della zona, dove è stata successivamente dichiarata morta. L'audio delle comunicazioni radio dei soccorritori, ottenuto sempre da Tmz, "indica chiaramente la gravità della situazione già al momento dell'arrivo sul posto". Secondo Tmz, resta ora da capire cosa verrà riportato nel certificato di morte ufficiale, che potrebbe indicare cause sottostanti o fattori contribuenti alla polmonite, come condizioni pregresse o complicazioni legate all'età. (di Paolo Martini)
Leggi tutto: Diane Keaton, svelata la causa della morte: è stata una polmonite

(Adnkronos) - Un uomo è stato ucciso e almeno cento persone sono rimaste ferite a Lima, in Perù, negli scontri scoppiati nella notte dopo una delle manifestazioni contro il nuovo governo. Ad annunciarlo è stata la presidenza peruviana. "Deploro la morte di Eduardo Ruiz Sanz, 32 anni", ha scritto su X il presidente ad interim peruviano José Jeri, dopo che migliaia di persone hanno sfilato in tutto il Paese per esprimere la loro rabbia e denunciare il numero senza precedenti di omicidi e casi di racket attribuiti alla criminalità organizzata.

(Adnkronos) - Un terremoto di magnitudo 6,5 gradi della scala Richter ha colpito oggi la provincia orientale indonesiana di Papua, secondo quanto riferito dall'US Geological Survey. Non è stato attivato l'allarme tsunami.
L'epicentro del sisma, che ha colpito intorno alle 14:48 ora locale è stato localizzato a circa 200 chilometri da Jayapura, l'ipocentro a una profondità di 35 chilometri, secondo l'USGS.
Leggi tutto: Indonesia, terremoto di magnitudo 6,5 nella provincia orientale di Papua

(Adnkronos) - Allerta maltempo su tutto il sud e parte del centro: alcuni sistemi convettivi a mesoscala (in inglese Mesoscale Convective System o "MCS") continueranno a colpire soprattutto le Isole Maggiori, la Calabria ionica e la Campania. Si tratta di enormi sistemi temporaleschi, favoriti anche dall’acqua ancora calda del mare d’inizio Autunno.
Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, conferma che questi “MCS” sono giganteschi, si estendono per centinaia di chilometri (su mesoscala, appunto) e nascono dall'unione di più cumulonembi, le imponenti nuvole a sviluppo verticale associate ai temporali più forti.
In pratica, il calore del mare ancora presente alla fine dell’Estate e all’inizio dell’Autunno, si scontra con le prime perturbazioni fredde in arrivo dal Nord Europa (dove la notte già supera di numerose ore il giorno). Il calore del mare e il freddo delle masse d’aria nordeuropee causano un mix esplosivo capace di generare questi “MCS”, questi temporali giganteschi che purtroppo continueranno a minacciare il Sud Italia e parte del Centro.
Nelle prossime ore, sarà infatti massima l’allerta sulle regioni meridionali, in particolare Sardegna orientale, Sicilia, Calabria ionica, Metaponto e Campania e anche sui bacini del centro Tirreno: le isole Pontine come l’arcipelago campano sono a rischio ulteriori nubifragi, un’altra zona particolarmente colpita sarà la fascia ionica della Calabria dove piove ormai incessantemente.
Sarà dunque un giovedì nero su mezza Italia, mentre su Alpi, Triveneto, Toscana, Umbria e Marche respireremo ancora la Bella Ottobrata iniziata più di una settimana fa.
Venerdì 17, anche per gli eptacaidecafobici, i paurosi del 17 dal greco "eptakaideka" (diciassette) e "phobos" (paura), sarà un’altra giornata difficile, specie al Sud: si prevedono altre piogge molto forti tra Calabria, Basilicata, Puglia e, a tratti, anche tra Abruzzo e Molise. Sarà l’ultimo colpo del primo ciclone di una serie di 3.
Infatti, dopo un miglioramento atteso sabato 18, domenica è previsto l’arrivo di un secondo ciclone dall’Algeria verso l’estremo Sud, ancora una volta verso Sicilia e Calabria con tante altre piogge.
Un terzo ciclone, infine, dovrebbe colpire lunedì il settentrione e parte del Centro Tirreno, spostando l’attenzione da un Sud funestato dal maltempo ad un Nord che sta ancora beneficiando dell’Ottobrata italiana con prevalenza di sole e temperature miti.
NEL DETTAGLIO
Giovedì 16. Al Nord: nubi sulle Alpi, rare piogge, sole altrove. Al Centro: instabile su Abruzzo, Molise e localmente sul Basso Lazio. Al Sud: maltempo con piogge forti e temporali, attenzione alla Puglia centro meridionale.
Venerdì 17. Al Nord: nubi sulle Alpi, tanto sole altrove. Al Centro: piovaschi e schiarite su Abruzzo e Molise. Al Sud: maltempo residuo con piogge e temporali sparsi.
Sabato 18. Al Nord: soleggiato. Al Centro: sole prevalente. Al Sud: peggiora in Sicilia.
Tendenza: domenica con nuovo ciclone e maltempo su Sicilia e Calabria ioniche. Lunedì, perturbazione al Nord.
Leggi tutto: Maltempo al Sud con altri violenti temporali, prosegue l’Ottobrata al nord

(Adnkronos) - “Per il secondo anno consecutivo Acea promuove il contest “I Mille Volti dell’Acqua”, con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni a diventare custodi dell’acqua per il futuro. Non solo a risparmiare e preservare la risorsa, ma anche a impegnarsi attivamente per diffondere una maggiore consapevolezza su questo tema”. Lo ha dichiarato Barbara Marinali, presidente di Acea, durante la cerimonia di premiazione del concorso “I Custodi dell’Acqua” che ha raccontato le risorse idriche al tempo del cambiamento climatico. La cerimonia si è svolta nel Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica, ieri sera, durante la serata inaugurale della Festa del Cinema.
“Crediamo – ha aggiunto Marinali – che il linguaggio artistico e cinematografico sia uno strumento particolarmente efficace per raggiungere i giovani e stimolare un cambiamento culturale. L’acqua è una risorsa preziosa che va protetta ogni giorno, e per questo Acea lavora con impegno sul fronte della manutenzione delle reti, dell’efficienza tecnologica e della formazione nelle scuole”.
“Serviamo oltre 11 milioni di persone – ha ricordato Marinali – e il nostro impegno è preservare la risorsa goccia a goccia, migliorando le infrastrutture e promuovendo comportamenti sostenibili, anche attraverso programmi educativi realizzati con il Ministero dell’Istruzione”.

(Adnkronos) - “Abbiamo pensato alla Venere di Botticelli, il famoso quadro, in cui l’acqua è vista come creatrice di vita, come simbolo di creatività e di arte. Il protagonista rappresenta invece l’umanità: un’umanità che gioca con ciò che crea, ma che nel confronto con la bellezza si rende anche responsabile dei problemi del proprio tempo”, ha dichiarato Hari Bertoja, regista de “I Custodi dell’Acqua” vincitore del Premio Acea per il miglior cortometraggio dal tema cui prende il titolo, in concorso all’interno del contest I mille volti dell’acqua. La premiazione si è svolta nel Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica durante la serata inaugurale della Festa del Cinema.
“Ogni epoca – ha aggiunto – è come un contenitore in cui l’acqua prende forma e si fa sostanza. Anche noi, nella nostra epoca, siamo quel contenitore: possiamo diventare la sostanza di come sarà il futuro, anche se non è ancora scritto”.

(Adnkronos) - Dopo settimane di audizioni e scelte difficili, X Factor 2025 arriva al suo ultimo capitolo prima dei live show. Oggi, giovedì 16 ottobre, alle 21.15 su Sky e in streaming su NOW, arriva l’attesissima puntata delle Last Call.
Per i concorrenti è l’ultima occasione di conquistare un posto nei live: i quattro giudici Achille Lauro, Francesco Gabbani, Jake La Furia e Paola Iezzi sceglieranno tre artisti per ciascuno, che potranno accedere alla fase successiva dello show .
Saranno scelte complesse, per i giudici, e le compiranno con un meccanismo spietato ma che punta a individuare il terzetto migliore possibile. Tornano infatti sul palco le fatidiche sedie, quest’anno saranno tre, che dovranno essere riempite man mano che le esibizioni avranno convinto i giudici: una volta riempite, poi, arriveranno i temutissimi ed elettrizzanti switch. Nessun aspirante concorrente, quindi, sarà al sicuro fino a quando il giudice non avrà espresso tutti i suoi pareri: sarà un momento cruciale, carico di tensione e di emozioni, in cui ogni performance potrà cambiare tutto e determinare la composizione definitiva delle squadre.
Nel backstage, a sostenere e incoraggiare i concorrenti, ci sarà come sempre Giorgia, con la sua sensibilità e la sua energia.
Dopo le Last Call, la gara entrerà finalmente nella sua fase più spettacolare, i live show, a partire da giovedì 23 ottobre, sempre alle 21.15 su Sky e NOW.
Leggi tutto: X Factor 2025, al via le Last Call prima dei live: cosa sono

(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo nel Six Kings Slam. Oggi, giovedì 16 ottobre, il fuoriclasse azzurro affronta Novak Djokovic nella semifinale del ricchissimo torneo arabo, dopo il successo ai quarti contro Stefanos Tsitsipas. Il serbo, ex numero uno del mondo, è già al penultimo atto del torneo in virtù del maggior numero di Slam vinti rispetto agli altri partecipanti (così come Alcaraz, che sfiderà Fritz). Ecco orario, precedenti e dove vedere match in tv e streaming.
La semifinale del Six Kings Slam tra Sinner e Djokovic è in programma oggi, giovedì 16 ottobre, non prima delle 20 ora italiana. Sono dieci i precedenti tra i due: al momento Jannik è avanti 6-4.
Sinner-Djokovic, come tutte le partite del Six Kings Slam, sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva su Netflix, visibile tramite smart tv. Il match si potrà seguire anche in streaming sulla piattaforma web e sull'app di Netflix
Leggi tutto: Sinner-Djokovic, oggi semifinale Six Kings Slam. Orario, precedenti e dove vederla

(Adnkronos) - Dalle prime ore di questa mattina è in corso un’operazione del Comando Provinciale dei carabinieri di Bari, finalizzata all’arresto dei presunti autori dell’omicidio aggravato dalle modalità mafiose e di una rapina a mano armata, commessi in Gioia del Colle nel 2015 e nel 2016. L'indagine è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica del capoluogo pugliese.
Maggiori dettagli saranno forniti nel corso della conferenza stampa, che si terrà alle 11 nella sede della Procura, alla presenza del procuratore aggiunto coordinatore della Dda e del comandante provinciale dei carabinieri di Bari.
Leggi tutto: Bari, omicidio con modalità mafiose e rapina: arresti

(Adnkronos) - Verrà riaperto oggi, giovedì 16 ottobre, il valico di Rafah porta d'ingresso fondamentale per gli aiuti umanitari nell'enclave palestinese che collega l'Egitto alla Striscia di Gaza. Sarà la missione Eubam Rafah a supervisionare la riapertura del valico.
Intanto l'esercito israeliano ha annunciato di aver identificato i resti degli ostaggi Inbar Hayman e Mohammad al-Atrash, restituiti a Israele ieri sera da Hamas. "Al termine del processo di identificazione condotto dall'Istituto nazionale di medicina legale [...] i rappresentanti dell'esercito israeliano hanno informato le famiglie di Inbar Hayman e del sergente Mohammad al-Atrash che i loro corpi erano stati rimpatriati per essere sepolti", si legge in un comunicato.
Inbar Hayman, artista di graffiti originaria di Haifa, conosciuta con lo pseudonimo di 'Pink', aveva 27 anni quando è stata uccisa al festival Nova. Il suo corpo senza vita era stato portato a Gaza, come quelli del sergente Mohammad al-Atrash, soldato di origine beduina di 39 anni, ucciso in combattimento il 7 ottobre.
Eubam (acronimo di European Union Border Assistance Mission) è una missione dell'Unione Europea avviata nel 2005 su richiesta congiunta di Israele e dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), con il pieno sostegno dell'Egitto e l'approvazione unanime dei Paesi membri dell'Ue. Il mandato iniziale prevedeva la presenza di osservatori europei al valico per monitorare e assistere le autorità palestinesi nella gestione dei flussi di persone e merci. Le attività della missione furono sospese nel 2007, dopo la presa del potere da parte di Hamas nella Striscia di Gaza, che portò all'estromissione di Fatah. Eubam è stata riattivata nel 2025, in seguito al secondo accordo di cessate il fuoco a febbraio, su richiesta congiunta di palestinesi e israeliani in coordinamento con le autorità egiziane, per far fronte all'emergenza umanitaria e favorire il transito sicuro dei civili.
L'obiettivo attuale della missione è coordinare e facilitare il passaggio di feriti, malati e persone vulnerabili dalla Striscia di Gaza verso l'Egitto, garantendo assistenza e protezione in un contesto di grave crisi umanitaria. Eubam fornisce inoltre consulenza tecnica e supporto operativo all'amministrazione generale palestinese delle frontiere e dei valichi, che ha sede a Gerico, e contribuisce alla formazione del personale destinato ai controlli di frontiera, nell'ambito dei progetti finanziati dall'Unione europea.
L'Italia partecipa alla missione dal 29 gennaio scorso con un contingente di otto carabinieri inquadrati nella Forza di Gendarmeria Europea (Eurogendfor), insieme a personale della Guardia Civil spagnola e della Gendarmerie francese. I militari italiani collaborano alle attività di addestramento e formazione del personale dell'Anp e forniscono supporto alla componente di sicurezza della missione, impegnata a garantire la riapertura e la gestione ordinata del valico.
Ma non solo. Dall'Italia è in arrivo "il più grande invio di aiuti alimentari a Gaza dall’inizio della crisi", ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ieri ha presieduto a palazzo Chigi una lunga riunione del tavolo 'Italy for Gaza' con tutti i ministri. "La prima cosa da fare è l'invio di aiuti umanitari perché senza di quello non si va avanti. Faremo la più grande operazione mai fatta. Nel giro di una decina di giorni partiranno 100 tonnellate di aiuti alimentari". Poi "iniziamo a pianificare la nostra strategia per ricostruire la Striscia partendo dalle infrastrutture civili primarie come scuole e ospedali".
Il governo ha tracciato una road map per la ricostruzione con le prime linee d'intervento per accompagnare la transizione verso la cosiddetta "fase 2" della Striscia, dopo l'accordo di tregua firmato in Egitto. L'attuazione avverrà gradualmente, poiché - sottolineano fonti vicine al dossier - la percorribilità dei corridoi umanitari resta ancora limitata. L'incontro a Palazzo Chigi, riferisce la Presidenza del Consiglio, "ha confermato l'impegno dell'Italia nel contribuire alla ricostruzione di Gaza e nel rilanciare un processo politico orientato verso un quadro di pace, sicurezza e stabilità in Medio Oriente". Nel corso del vertice, apprende l'Adnkronos, si sarebbe ipotizzato anche un possibile contributo dei carabinieri già di stanza a Rafah nell'ambito di una eventuale missione di monitoraggio, così come un eventuale impiego del Genio dell'Esercito nelle operazioni di sminamento.
Durante la riunione "sono stati esaminati i progressi già compiuti, in particolare nel settore umanitario, sono stati confermati gli impegni relativi all'iniziativa 'Food for Gaza', ai piani sanitari, all'istruzione e alla formazione", rende noto il governo. "È stato altresì sottolineato l'intento di proseguire con la cooperazione allo sviluppo, coinvolgendo anche il settore privato", aggiunge Palazzo Chigi, precisando che la task force tornerà a riunirsi nelle prossime settimane "e all'occorrenza sarà allargata anche agli altri Ministeri e alle altre istituzioni coinvolte".
La Protezione Civile italiana "è pronta a fornire risorse umane, strumentali e mezzi in soccorso della popolazione palestinese", ha ribadito il ministro Musumeci al termine del vertice, sottolineando come il governo potrà allestire "in pochi giorni un ospedale da campo e approntare casette prefabbricate modulari per ospitare famiglie anche a medio termine". Il ministro ha inoltre annunciato che, nella fase della ricostruzione, "si potrà mettere a disposizione un apposito team di esperti per collaborare nella fase di pianificazione e progettazione".
Anche il ministro dell'Agricoltura Lollobrigida ha confermato l'impegno del suo dicastero: "Siamo al lavoro per far arrivare generi alimentari insieme alle associazioni agricole che le hanno raccolte in quantità molto significativa". Sul fronte dell'istruzione, il Ministero dell'Università e della Ricerca ha presentato al tavolo una serie di iniziative "da implementare in una necessaria cornice di sicurezza" per sostenere la ricostruzione del sistema universitario e della ricerca nei territori della Striscia. Alcune, viene riferito, "sono realizzabili nel breve periodo, altre nel lungo periodo" e si inseriscono nel percorso già avviato dal Mur e dalla ministra Bernini per sostenere la ripresa delle attività accademiche palestinesi.
Tra le misure di "immediata realizzazione" figura l'attivazione di corsi a distanza, realizzati con la collaborazione di atenei tradizionali e telematici. A supporto, anche grazie a contributi di solidarietà da parte dei privati, è prevista la creazione di spazi comuni attrezzati con connessioni e strumenti digitali. Il Mur si farà promotore della ripresa della collaborazione tra università ed enti di ricerca italiani e palestinesi, sostenendo programmi di scambio e progetti congiunti per favorire la ripresa dell'attività scientifica. Altri studenti palestinesi, inoltre, sono attesi in Italia a fine mese: il 23 ottobre la ministra Bernini tornerà in Giordania per accogliere un secondo gruppo di circa venti studenti, che saranno inseriti in percorsi di formazione e cooperazione accademica, rafforzando il legame tra i due sistemi universitari.
Il governo concentrerà i suoi sforzi anche sul fronte sanitario. Il ministro per le Disabilità Locatelli ha illustrato il progetto messo a punto con la rete che coinvolge l'Istituto Serafico di Assisi e l'associazione 'La Nostra Famiglia', in collaborazione con la Protezione Civile, per garantire assistenza e riabilitazione alle persone con disabilità. Il ministro ha segnalato le gravi carenze igienico-sanitarie e la necessità di fornire presidi di assorbenza, protesi e ausili per le persone con disabilità fisiche, sensoriali e intellettive.
Anche altri Paesi europei si mobilitano. La Francia ospiterà insieme all'Egitto una conferenza internazionale sulla ricostruzione di Gaza, ha dichiarato il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot parlando all'Assemblea Nazionale. "Dobbiamo inondare la Striscia di Gaza di aiuti umanitari e dobbiamo avviare i lavori di ricostruzione", ha aggiunto.
La Francia e il Regno Unito, insieme agli Stati Uniti, presenteranno una risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per chiedere un mandato Onu per una forza di stabilizzazione "che sarà in grado di operare a Gaza molto presto", ha aggiunto Barrot.

(Adnkronos) - Verrà riaperto oggi, giovedì 16 ottobre, il valico di Rafah porta d'ingresso fondamentale per gli aiuti umanitari nell'enclave palestinese che collega l'Egitto alla Striscia di Gaza. Sarà la missione Eubam Rafah a supervisionare la riapertura del valico.
Eubam (acronimo di European Union Border Assistance Mission) è una missione dell'Unione Europea avviata nel 2005 su richiesta congiunta di Israele e dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), con il pieno sostegno dell'Egitto e l'approvazione unanime dei Paesi membri dell'Ue. Il mandato iniziale prevedeva la presenza di osservatori europei al valico per monitorare e assistere le autorità palestinesi nella gestione dei flussi di persone e merci. Le attività della missione furono sospese nel 2007, dopo la presa del potere da parte di Hamas nella Striscia di Gaza, che portò all'estromissione di Fatah. Eubam è stata riattivata nel 2025, in seguito al secondo accordo di cessate il fuoco a febbraio, su richiesta congiunta di palestinesi e israeliani in coordinamento con le autorità egiziane, per far fronte all'emergenza umanitaria e favorire il transito sicuro dei civili.
L'obiettivo attuale della missione è coordinare e facilitare il passaggio di feriti, malati e persone vulnerabili dalla Striscia di Gaza verso l'Egitto, garantendo assistenza e protezione in un contesto di grave crisi umanitaria. Eubam fornisce inoltre consulenza tecnica e supporto operativo all'amministrazione generale palestinese delle frontiere e dei valichi, che ha sede a Gerico, e contribuisce alla formazione del personale destinato ai controlli di frontiera, nell'ambito dei progetti finanziati dall'Unione europea.
L'Italia partecipa alla missione dal 29 gennaio scorso con un contingente di otto carabinieri inquadrati nella Forza di Gendarmeria Europea (Eurogendfor), insieme a personale della Guardia Civil spagnola e della Gendarmerie francese. I militari italiani collaborano alle attività di addestramento e formazione del personale dell'Anp e forniscono supporto alla componente di sicurezza della missione, impegnata a garantire la riapertura e la gestione ordinata del valico.
Ma non solo. Dall'Italia è in arrivo "il più grande invio di aiuti alimentari a Gaza dall’inizio della crisi", ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ieri ha presieduto a palazzo Chigi una lunga riunione del tavolo 'Italy for Gaza' con tutti i ministri. "La prima cosa da fare è l'invio di aiuti umanitari perché senza di quello non si va avanti. Faremo la più grande operazione mai fatta. Nel giro di una decina di giorni partiranno 100 tonnellate di aiuti alimentari". Poi "iniziamo a pianificare la nostra strategia per ricostruire la Striscia partendo dalle infrastrutture civili primarie come scuole e ospedali".
Il governo ha tracciato una road map per la ricostruzione con le prime linee d'intervento per accompagnare la transizione verso la cosiddetta "fase 2" della Striscia, dopo l'accordo di tregua firmato in Egitto. L'attuazione avverrà gradualmente, poiché - sottolineano fonti vicine al dossier - la percorribilità dei corridoi umanitari resta ancora limitata. L'incontro a Palazzo Chigi, riferisce la Presidenza del Consiglio, "ha confermato l'impegno dell'Italia nel contribuire alla ricostruzione di Gaza e nel rilanciare un processo politico orientato verso un quadro di pace, sicurezza e stabilità in Medio Oriente". Nel corso del vertice, apprende l'Adnkronos, si sarebbe ipotizzato anche un possibile contributo dei carabinieri già di stanza a Rafah nell'ambito di una eventuale missione di monitoraggio, così come un eventuale impiego del Genio dell'Esercito nelle operazioni di sminamento.
Durante la riunione "sono stati esaminati i progressi già compiuti, in particolare nel settore umanitario, sono stati confermati gli impegni relativi all'iniziativa 'Food for Gaza', ai piani sanitari, all'istruzione e alla formazione", rende noto il governo. "È stato altresì sottolineato l'intento di proseguire con la cooperazione allo sviluppo, coinvolgendo anche il settore privato", aggiunge Palazzo Chigi, precisando che la task force tornerà a riunirsi nelle prossime settimane "e all'occorrenza sarà allargata anche agli altri Ministeri e alle altre istituzioni coinvolte".
La Protezione Civile italiana "è pronta a fornire risorse umane, strumentali e mezzi in soccorso della popolazione palestinese", ha ribadito il ministro Musumeci al termine del vertice, sottolineando come il governo potrà allestire "in pochi giorni un ospedale da campo e approntare casette prefabbricate modulari per ospitare famiglie anche a medio termine". Il ministro ha inoltre annunciato che, nella fase della ricostruzione, "si potrà mettere a disposizione un apposito team di esperti per collaborare nella fase di pianificazione e progettazione".
Anche il ministro dell'Agricoltura Lollobrigida ha confermato l'impegno del suo dicastero: "Siamo al lavoro per far arrivare generi alimentari insieme alle associazioni agricole che le hanno raccolte in quantità molto significativa". Sul fronte dell'istruzione, il Ministero dell'Università e della Ricerca ha presentato al tavolo una serie di iniziative "da implementare in una necessaria cornice di sicurezza" per sostenere la ricostruzione del sistema universitario e della ricerca nei territori della Striscia. Alcune, viene riferito, "sono realizzabili nel breve periodo, altre nel lungo periodo" e si inseriscono nel percorso già avviato dal Mur e dalla ministra Bernini per sostenere la ripresa delle attività accademiche palestinesi.
Tra le misure di "immediata realizzazione" figura l'attivazione di corsi a distanza, realizzati con la collaborazione di atenei tradizionali e telematici. A supporto, anche grazie a contributi di solidarietà da parte dei privati, è prevista la creazione di spazi comuni attrezzati con connessioni e strumenti digitali. Il Mur si farà promotore della ripresa della collaborazione tra università ed enti di ricerca italiani e palestinesi, sostenendo programmi di scambio e progetti congiunti per favorire la ripresa dell'attività scientifica. Altri studenti palestinesi, inoltre, sono attesi in Italia a fine mese: il 23 ottobre la ministra Bernini tornerà in Giordania per accogliere un secondo gruppo di circa venti studenti, che saranno inseriti in percorsi di formazione e cooperazione accademica, rafforzando il legame tra i due sistemi universitari.
Il governo concentrerà i suoi sforzi anche sul fronte sanitario. Il ministro per le Disabilità Locatelli ha illustrato il progetto messo a punto con la rete che coinvolge l'Istituto Serafico di Assisi e l'associazione 'La Nostra Famiglia', in collaborazione con la Protezione Civile, per garantire assistenza e riabilitazione alle persone con disabilità. Il ministro ha segnalato le gravi carenze igienico-sanitarie e la necessità di fornire presidi di assorbenza, protesi e ausili per le persone con disabilità fisiche, sensoriali e intellettive.
Anche altri Paesi europei si mobilitano. La Francia ospiterà insieme all'Egitto una conferenza internazionale sulla ricostruzione di Gaza, ha dichiarato il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot parlando all'Assemblea Nazionale. "Dobbiamo inondare la Striscia di Gaza di aiuti umanitari e dobbiamo avviare i lavori di ricostruzione", ha aggiunto.
La Francia e il Regno Unito, insieme agli Stati Uniti, presenteranno una risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per chiedere un mandato Onu per una forza di stabilizzazione "che sarà in grado di operare a Gaza molto presto", ha aggiunto Barrot.

(Adnkronos) - Si estende l'ondata di maltempo sull'Italia, con allerta meteo arancione prevista in due regioni per la giornata di oggi, giovedì 16 ottobre. Otto, invece, quelle in allerta gialla. Attesi ancora temporali e grandinate sulla Penisola, colpito soprattutto il Sud e in particolare le zone ioniche.
Come spiega la Protezione civile, infatti, anche oggi una circolazione depressionaria sul Mediterraneo centrale continuerà a interessare il nostro Paese, spostandosi gradualmente dal Mar Tirreno verso lo Ionio. Una dinamica che ha innescato condizioni di spiccata instabilità sulle due Isole maggiori e su parte del Meridione della Penisola, con particolare riferimento alle zone ioniche. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte, ha quindi emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che fa seguito a quelli diffusi nei giorni scorsi.
Dalle prime ore di oggi, giovedì 16 ottobre, si prevedono quindi precipitazioni da sparse a diffuse, a prevalente carattere temporalesco, sulla Puglia, specie sui settori meridionali. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.
Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata perciò valutata per la giornata di oggi allerta arancione in Calabria e sulla Puglia centro-meridionale. Valutata, inoltre, allerta gialla in Molise, Basilicata, Sicilia e su alcuni settori di Sardegna, Campania, Abruzzo, Lazio e sul restante territorio della Puglia.
Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile (www.protezionecivile.gov.it), insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.
A causa del maltempo previsto e dell'allerta diramata dalla protezione civile regionale per l'area reggina il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha firmato una ordinanza per la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nella giornata di oggi 16 ottobre fino a cessata emergenza, annuncia lo stesso comune in una nota.
Leggi tutto: Due regioni in arancione, otto in giallo: è ancora allerta meteo sull'Italia

(Adnkronos) - La tregua a Gaza si regge su un filo sottile: il rispetto totale e nei tempi stabiliti degli accordi sottoscritti per la prima fase del piano. A ricordarlo, al termine di una giornata passata, da un lato in attesa della consegna delle spoglie degli ostaggi e dall'altra della riapertura del valico di Rafah per un ingresso degli aiuti umanitari, è il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
L'inquilino della Casa Bianca, fautore e garante dell'accordo, ha dichiarato alla Cnn di aver preso in considerazione l'idea di consentire a Israele di riprendere i combattimenti a Gaza nel caso in cui Hamas non rispettasse i suoi impegni sottoscritti nell'accordo di cessate il fuoco con Israele, affermando che ciò avverrebbe "non appena lo dovessi dire io".
Uno dei motivi per la ripresa dell'offensiva potrebbe essere proprio la mancata consegna di tutti i corpi degli ostaggi morti dopo il rapimento del 7 ottobre 2023. Il piano di cessate il fuoco prevede infatti la consegna di tutti i prigionieri, vivi e morti, entro una scadenza fissata per lunedì. Ma secondo l'accordo, se ciò non fosse avvenuto, Hamas avrebbe dovuto condividere le informazioni sui rapiti deceduti e cercare di consegnarli il prima possibile.
Hamas "intende rispettare l'accordo" sui corpi degli ostaggi, hanno tuttavia riferito gli alti funzionari Usa. "Oggi siamo stati in contatto con un gran numero di famiglie degli ostaggi deceduti. Abbiamo chiarito loro che non lasceremo indietro nessuno. Abbiamo un piano su come farlo e ci riusciremo", ha chiarito un alto funzionario Usa, secondo quanto riferisce Axios. E un alto consigliere del presidente Trump sostiene che gli Usa potrebbero offrire delle ricompense ai palestinesi in possesso di informazioni che possano portare al ritrovamento dei corpi degli ostaggi israeliani. La stessa fonte aggiunge che la Turchia e altri governi invieranno esperti a Gaza per aiutare a restituire i resti.
Ma il ritrovamento delle salme in un territorio devastato dai bombardamenti è complesso, hanno spiegato Hamas e Croce Rossa. "Per quanto riguarda i corpi rimanenti, sono necessari notevoli sforzi e attrezzature speciali per cercarli e recuperarli, e stiamo facendo grandi sforzi per chiudere questo fascicolo", hanno ribadito oggi in un comunicato le Brigate Qassam, ricordando che il gruppo ha rispettato gli impegni assunti nell'ambito del piano di Trump per Gaza, per quanto riguarda i prigionieri israeliani a Gaza: "La resistenza ha rispettato quanto concordato e ha consegnato tutti i prigionieri viventi in suo possesso e i corpi a cui ha accesso".
Intanto nella tarda serata di ieri sono state consegnate alla Croce Rossa altre due bare con i corpi di ostaggi israeliani morti a Gaza. Le spoglie sono poi state trasferite alla base Idf a Gaza dove si è svolta una piccola cerimonia, presieduta da un rabbino militare prima di essere prelevati per l'identificazione. Con questi due i corpi riconsegnati salgono a 9.
Israele intanto mantiene la linea dura. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che "non scenderemo a compromessi su questo punto e non interromperemo i nostri sforzi finché non restituiremo l'ultimo ostaggio deceduto, fino all'ultimo". Ancora più esplicito il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz: "Se Hamas rifiuterà di rispettare l'accordo, Israele, in coordinamento con gli Stati Uniti, riprenderà i combattimenti e agirà per ottenere la sconfitta totale di Hamas”.

(Adnkronos) - La fragile pace di Gaza vacilla, la restituzione dei corpi degli ostaggi diventa un nodo centrale. Hamas ha riconsegnato a Israele i resti di due persone nella serata del 15 ottobre. Nella Striscia, secondo Israele, ci sono i resti di altri 19 ostaggi. Non pare possibile però trovarli e riconsegnarli. L'ala militare di Hamas fa sapere che ha consegnato "tutto ciò che è stato possibile raggiungere". Il recupero degli altri corpi "richiede uno impegno enorme e equipaggiamenti speciali per la ricerca, stiamo facendo grandi sforzi per risolvere la questione".
La dichiarazione di intenti non basta a Israele. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha chiesto ad Hamas di rispettare i requisiti stabiliti nell'accordo di cessate il fuoco. "Non scenderemo a compromessi su questo punto e non interromperemo i nostri sforzi finché non restituiremo l'ultimo ostaggio deceduto, fino all'ultimo", ha detto Netanyahu. L'intesa prevedeva la consegna di tutti i prigionieri, vivi e morti, entro una scadenza fissata per lunedì. Ma secondo l'accordo, se ciò non fosse avvenuto, Hamas avrebbe dovuto condividere le informazioni sui rapiti deceduti e cercare di consegnarli il prima possibile.
Secondo le informazioni che l'intelligence israeliana ha condiviso con gli Usa, Hamas avrebbe accesso ad un numero più alto di corpi degli ostaggi rispetto a quanto dichiarato. In sostanza, come riferisce Axios sulla base di informazioni fornite da fonti israeliane e americane, Hamas non starebbe facendo abbastanza: "Non vediamo il massimo sforzo di Hamas in relazione ai corpi", le parole di un funzionario israeliano. Secondo una fonte statunitense, il gruppo restituirà i corpi degli ostaggi "ma ci vorrà tempo".
Tale linea viene pare condivisa anche dal presidente Donald Trump. "Gli ostaggi vivi sono tornati tutti. Ora stanno scavando e stanno trovando molti corpi, devono rimuovere macerie. Alcuni sono morti nei tunnel, un'atrocità terribile. Vediamo cosa succede", dice il presidente rispondendo alle domande dei giornalisti nello Studio Ovale. Per Trump, un tema prioritario è il disarmo di Hamas: "Vogliamo che le armi vengano restituite: hanno accettato di farlo. Se non lo faranno, lo faremo noi. Non vedo il motivo di un coinvolgimento dei soldati americani a Gaza. Aiuteremo Israele, ci sono anche altri paesi che hanno potenza militare. E Hamas non ha più sostegno, l'Iran non è coinvolto perché sta cercando di sopravvivere".
L'equilibrio è precario e lo stesso Trump, a poco più di 48 ore dal trionfale vertice di Sharm-el-Sheik con la firma degli accordi, ne è consapevole. Che succede se Hamas non abbandona le armi? Alla domanda della Cnn, il presidente replica in maniera categoria. "Israele tornerà in quelle strade appena lo dirò io. Se Israele potesse entrare e farli a pezzi, lo farebbe. Io li ho fermati", dice riferendosi alle forze di difesa israeliane e al governo di Netanyahu.

(Adnkronos) - "Jannik, mi dai la giacca?". Jannik Sinner, dopo l'esordio vittorioso nel Six Kings Slam a Riad, deve fare i conti con il blitz di un giovane spettatore a caccia di memorabilia.
L'azzurro, subito dopo il match vinto in 2 set contro il greco Stefanos Tsitsipas, viene approcciato da un ragazzo che prova a strappare un souvenir. Il dialogo, a giudicare dalle immagini trasmesse da Netflix, non è proprio fluido. Sinner appare spiazzato e fatica a capire le richieste del giovane ammiratore, che alla fine prova a spiegarsi indicando la giacca indossata dall'azzurro.
Quando la richiesta sembra arrivata a destinazione, le telecamere staccano sui commentatori con un'altra inquadratura. Sullo sfondo, si intravede l'epilogo del blitz del giovane spettatore: interviene la security, il ragazzo viene allontanato e Sinner tiene la giacca.
Leggi tutto: Sinner e l'assedio dello spettatore: "Mi dai la giacca?"

(Adnkronos) - "L'Ucraina vuole attaccare. Prenderò una decisione". Donald Trump è al bivio. E, con il presidente degli Stati Uniti, è al bivio anche l'Ucraina. Tutto ruota attorno ai missili Tomahawk che Kiev chiede e che Washington potrebbe concedere. L'arma consentirebbe all'Ucraina di colpire in profondità il territorio della Russia.
I Tomahawk hanno una gittata fino a 1.600 chilometri, possono volare ad una quota relativamente bassa sfuggendo ai radar, possono essere reindirizzati dopo il lancio, quindi con una grande precisione. Il tema sarà sul tavolo nella giornata di venerdì, quando alla Casa Bianca è atteso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Zelensky verrà qui, stiamo valutando opzioni. Io voglio salvare vite", dice Trump rispondendo alle domande dei giornalisti nello Studio Ovale.
La fornitura di Tomahawk diventerebbe un elemento di pressione su Vladimir Putin: con un'Ucraina più incisiva, Mosca sarebbe più propensa a trattare davvero per porre fine alla guerra, evitando la 'melina'. "La Russia ha perso un milione e mezzo di uomini e continua con questa assurda guerra che non sarebbe mai dovuta cominciare. La Russia avrebbe dovuta vincerla in una settimana e invece il conflitto dura da quasi 4 anni. Putin non fa una bella figura, questa macchina da guerra non fa una bella figura", dice Trump.
"Faremo finire la guerra in Ucraina. La guerra deve finire. Come gli abbiamo visto fare a Gaza e in Medio Oriente, il presidente Trump sa come forgiare la pace e creare opportunità in situazioni e scenari dove la pace sembra lontana", dice il segretario alla guerra, Pete Hegseth, accendendo i riflettori sulla strategia 'pace attraverso la forza'.
"Se la guerra non finisce, e non c'è una strada verso la pace nel breve termine, gli Stati Uniti - insieme ai loro alleati - prenderanno le misure necessarie per imporre costi alla Russia per la sua aggressione prolungata", dice Hegseth. "Se dovremo prendere queste misure, il Dipartimento della Guerra Usa è pronto a fare la sua parte come solo gli Stati Uniti sanno fare. Tutti i Paesi devono trasformare gli obiettivi in armi, gli impegni in capacità e le promesse in potenza - continua - Questo è quello conta: la potenza militare, che è l'unica cosa che i belligeranti rispettano".
E la Russia? Tocca al ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, riproporre il copione che Mosca esibisce da giorni. "Sì, ci sono state dichiarazioni sui Tomahawk, ma in questa serie di dichiarazioni sulle potenziali forniture di Tomahawk il presidente Donald Trump ha menzionato, tra gli altri commenti, che non vuole alcuna escalation. Ha ammesso che si tratterebbe di un'escalation, per di più molto grave", dice Lavrov. "In questo caso, l'Ucraina non avrà più nulla a che fare con questo. Questo causerà semplicemente un danno colossale alle prospettive di normalizzazione delle relazioni tra Russia e Stati Uniti e agli sforzi per uscire dal completo vicolo cieco in cui queste relazioni sono state spinte dall'amministrazione di Joe Biden", aggiunge.
"A Trump non piace che le persone vengano uccise. Questo è comprensibile. In secondo luogo, ha eredita questa guerra artificialmente messa al primo posto nell'agenda internazionale dai funzionari dell'amministrazione Biden e dai loro adulatori europei. Trump se ne occupa per salvare vite umane e per creare opportunità di piena cooperazione con la Russia. Un'altra cosa è comprensibile, la lotta per la pace e per le vite umane è un compito nobile", aggiunge.
Per il numero 1 della diplomazia russa, il canale con Washington è aperto e - alla fine - tocca proprio a Trump alimentare il dialogo. "Ci aspettiamo ancora una risposta concreta ai risultati dei negoziati in Alaska", dice Lavrov riferendosi al vertice del 15 agosto tra Trump e Putin e assicurando che "ci impegniamo a rispettare" i risultati delle trattative. La Russia è pronta in qualsiasi momento a discutere questioni specifiche con gli Stati Uniti a vari livelli, compreso quello presidenziale, aggiunge Lavrov.
Leggi tutto: Trump e il rebus Tomahawk: "Ucraina vuole attaccare Russia"
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