
Gran finale per 'Tale e Quale Show', il varietà condotto da Carlo Conti e prodotto in collaborazione con Endemol Shine Italy. L'appuntamento è per questa sera, venerdì 7 novembre, alle 21.30 su Rai 1.
Il premio finale
Sarà una serata speciale anche per il fine solidale dell’evento: il premio di 20.000 euro sarà infatti devoluto all’Airc – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, in occasione della campagna di raccolta fondi 'I giorni della ricerca' (3-10 novembre). Per l’intera serata anche Carlo Conti, storico ambassador Airc, con il supporto della giuria e degli artisti, inviterà il pubblico a sostenere il lavoro dei ricercatori.
Le trasformazioni della serata
Sul palco si esibiranno i dodici protagonisti di questa edizione, pronti a stupire ancora una volta con le loro trasformazioni e performance dal vivo, accompagnati dagli arrangiamenti del maestro Pinuccio Pirazzoli. La classifica attuale vede in testa Pamela Petrarolo, ma tutto può ancora cambiare.
Carmen Di Pietro sarà Mina, Le Donatella vestiranno i panni delle Gemelle Kessler, Antonella Fiordelisi si trasformerà in Rose Villain, Pamela Petrarolo proverà a restare in vetta con Emma, Maryna onorerà il mito di Raffaella Carrà, Samuele Cavallo interpreterà Bon Jovi, Flavio Insinna e Gabriele Cirilli ricorderanno i grandi Gigi Proietti e Claudio Villa, Tony Maiello si metterà alla prova con Gigi D'Alessio, Peppe Quintale dovrà interpretare Tom Jones e Gianni Ippoliti si immedesimerà in Cristiano Malgioglio.
La giuria
Proprio Malgioglio, insieme a Giorgio Panariello e ad Alessia Marcuzzi, comporrà la giuria chiamata a valutare le esibizioni. Ospite speciale e "quarto giudice" della finale sarà Nicola Savino, che da gennaio sarà alla conduzione di 'Tali e Qual”'. Alla giuria si aggiunge anche Orietta Berti come quinto giudice della finalissima. Anche il pubblico potrà esprimere la propria opinione attraverso i canali social ufficiali del programma.

Lorenzo Musetti continua la sua caccia alle Atp Finals. Il tennista azzurro sfida oggi, venerdì 7 novembre, lo statunitense Sebastian Korda - in diretta tv e streaming - nella semifinale del torneo 250 di Atene, che deve vincere per sorpassare Auger-Aliassime all'ottavo posto della Race e volare a Torino. Musetti è reduce dalla vittoria nei quarti di finale contro il francese Alexandre Muller, mentre all'esordio aveva superato lo svizzero Stan Wawrinka.
Musetti-Korda, orario e precedenti
La sfida tra Musetti e Korda è in programma oggi, venerdì 7 novembre, alle ore 10. I due tennisti si sono sfidati in quattro precedenti, con il parziale che è fermo sul 2-2. L'ultimo incontro risale agli ottavi dell'Atp 250 di Metz del 2022, quando Musetti si impose in due set.
Musetti-Korda, dove vederla in tv
Musetti-Korda sarà disponibile in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Il match sarà visibile anche in streaming su Sky Go, NOW TV e Tennis TV.

La MotoGp torna in pista. Il Motomondiale va di scena in Portogallo con il penultimo appuntamento dell'anno: oggi, venerdì 7 novembre, - in diretta tv e streaming - si corrono a Portimao le prove libere e le pre-qualifiche. Si riparte dal successo della Ducati Gresini di Alex Marquez in Malesia, con il secondo posto della KTM DI Pedro Acosta e il terzo della Honda di Joan Mir.
MotoGp, prove libere e pre-qualifiche Gp Portogallo: gli orari
Le prove libere e le pre-qualifiche del Gran Premio del Portogallo sono in programma oggi, venerdì 7 novembre. La prima sessione di prove libere andrà in scena alle 11.40, mentre per le pre-qualifiche bisognerà aspettare le 15.55.
MotoGp, dove vedere in tv prove libere e pre-qualifiche
Le prove libere e le pre-qualifiche del Gp del Portogallo saranno trasmesse in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Si potranno seguire inoltre in streaming sull'app SkyGo e su NOW.

Torna in pista la Formula 1. Oggi, venerdì 7 novembre, inizia il weekend del Gran Premio del Brasile, in programma domenica 9, con le prove libere e le qualifiche della gara Sprint. Si riparte dal successo McLaren del Gp del Messico, quando Lando Norris ha dominato vincendo la gara davanti alla Ferrari di Charles Leclerc e alla Red Bull di Max Verstappen, sorpassando il compagno di scuderia Oscar Piastri nella classifica generale del Mondiale Piloti.
Gp Brasile, prove libere e qualifiche Sprint: orari
Le prove libere e le qualifiche Sprint del Gran Premio del Brasile sono in programma oggi, venerdì 7 novembre. La prima e unica sessione di prove libere è in programma alle ore 15.30, mentre per le qualifiche della gara Sprint, che andrà in scena sabato 8, bisognerà aspettare le 19.30.
Gp Brasile, dove vederlo in tv
Le prove libere e le qualifiche della gara Sprint del Gran Premio del Messico di Formula 1 saranno trasmesse in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Si potranno seguire inoltre in streaming sull'app SkyGo e su NOW.

Dopo lo stop al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, si apre un nuovo round del braccio di ferro tra governo e Corte dei Conti. Durante l'audizione sulla manovra di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, i rappresentanti della magistratura contabile hanno bocciato la rottamazione, misura di punta della Lega, che secondo la Corte rischierebbe di "ridurre la compliance fiscale" e di trasformare l'erario in un "finanziatore dei contribuenti morosi". La rottamazione, infatti, solleverebbe "un problema di equità", poiché favorirebbe "chi è stato inadempiente rispetto ai contribuenti che hanno pagato regolarmente", si legge nel documento consegnato alle commissioni.
Un parere che ha suscitato critiche da parte delle forze di maggioranza, seppure con toni e accenti differenti. Andrea Crippa, esponente della Lega, attacca senza mezzi termini: "La Corte dei conti vive su Marte. Non si spiegano altrimenti i rilievi senza senso a una pace fiscale che non solo è necessaria, ma è anche doverosa per ridare ossigeno a milioni di cittadini, imprenditori e professionisti onesti". Il deputato del Carroccio sottolinea come la nuova rateizzazione delle cartelle "escluda gli evasori che non presentano la dichiarazione dei redditi e girano con la Porsche". E assicura: la Lega "non si farà intimidire da chi è lontano dai bisogni dei cittadini. Uno Stato degno di questo nome ha il dovere di aiutare chi ha dichiarato i suoi redditi e non è però riuscito a pagare tutto il dovuto al Fisco perché in difficoltà economica o a causa della pandemia. Giù le mani dalla pace fiscale". Gli fa eco il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari: "La rottamazione non è un 'finanziamento ai contribuenti morosi', ma uno strumento per riattivare l'economia e sostenere chi, pur avendo effettuato le dichiarazioni richieste, non è riuscito a versare quanto dovuto. Lo Stato non sarà la banca di nessuno".
Interpellato dall'Adnkronos, il portavoce nazionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, precisa che il suo partito è "d'accordo sul fatto che non si debba abusare della rottamazione, ma - puntualizza - quella prevista in manovra completa la norma già esistente e si inserisce in modo coerente con la riforma fiscale". "La logica - aggiunge Nevi - è quella di un nuovo patto con chi non è riuscito a pagare e non sarebbe comunque in grado di farlo".
Sulla stessa linea, ma con tono più prudente, il presidente Fdi della Commissione Finanze di Montecitorio, Marco Osnato, commenta così con l'Adnkronos l'audizione dei rappresentanti della Corte dei conti: "Che la rottamazione aiuti chi è in ritardo con i pagamenti è lapalissiano, ma è eccessivo definire l'erario come il 'finanziatore' dei contribuenti morosi, anche perché sono previsti interessi al 4%. Detto questo - chiosa - ne prendiamo atto".
Con l'audizione del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti si è chiuso intanto il ciclo di oltre ottanta audizioni sulla manovra in commissione Bilancio del Senato. Il presidente Nicola Calandini ha nominato i quattro relatori (i senatori Guido Quintino Liris, Dario Damiani, Claudio Borghi e Mario Borghese) fissando a venerdì 14 novembre il termine per la presentazione degli emendamenti. Martedì scorso, lo stato maggiore di Forza Italia si è riunito per fare il punto sulla legge di bilancio, annunciando una serie di emendamenti "migliorativi" su temi cari al partito azzurro: "Casa e difesa della proprietà privata, sicurezza e forze dell'ordine, riduzione della tassazione sulle attività produttive, con riferimento al tema dei dividendi, delle compensazioni dei crediti e dell'Irap".
D'altra parte il ministro Giorgetti ha assicurato che da parte del Mef c'è "la massima collaborazione delle strutture tecniche a fornire il supporto utile alla valutazione delle eventuali proposte emendative che saranno tempestivamente presentate", pur invitando i partiti a "valutare attentamente" gli effetti finanziari degli emendamenti.

Maltempo in arrivo sull'Italia oggi, venerdì 7 novembre e allerta meteo in sette regioni dove sono previsti temporali e forti raffiche di vento.
Già dalle prime ore del mattino una perturbazione atlantica si muoverà verso il Tirreno determinando un deciso peggioramento sulle regioni meridionali a partire dalla Sicilia, in spostamento pomeridiano sulle restanti regioni del sud, specie nelle aree ioniche e tirreniche.
Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.
I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento[1].
L’avviso prevede dalle prime ore di oggi, precipitazioni sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale, sulla Sicilia, in estensione pomeridiana a Calabria, Basilicata e Campania, specie sui settori tirrenici e ionici, e alla Puglia meridionale. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di oggi, allerta gialla sull’intero territorio di Calabria e Sicilia e su settori di Lazio, Sardegna, Campania, Basilicata e Puglia.

Se lo stress è costante rischia di diventare malattia producendo effetti che a loro volta alimentano lo stato di tensione innescando un circolo vizioso. Per questo gli esperti della Casa di cura San Rossore di Pisa, insieme all'università di Pisa sono al lavoro per un test delle unghie che potrà misurare i livelli di stress cronico.
I danni e come prevenirli
Ma come agisce lo stress? Quali circuiti biologi attiva nel breve e nel lungo periodo? Come prevenirlo e combatterlo? E come dosarlo? Gli specialisti della struttura hanno definito un protocollo multidisciplinare dedicato e offrono consigli mirati - dai cibi anti-stress all'importanza dello sport, della meditazione e di coltivare passatempi e amicizie.
"Stress acuto e stress cronico sono le due condizioni in cui l'organismo reagisce rilasciando il cortisolo, ormone steroideo conosciuto come ormone dello stress", illustrano gli esperti. "Ma se nel caso di una condizione di stress acuto il cortisolo rilasciato funge da elemento riparatore, spegne l'evento infiammatorio e ripristina la condizione naturale pre-stress, al contrario in una condizione di stress cronico, dove l'organismo rilascia per tempi prolungati il cortisolo, l'ormone cambia la sua funzione e diventa pro-infiammatorio, dunque va a incidere negativamente creando una condizione infiammatoria permanente nell'organismo esponendolo a gravi rischi e patologie".
L'endocrinologo Fausto Bogazzi ricorda che "per l'Organizzazione mondiale della sanità lo stress cronico rappresenta una condizione pre-patologica, come l'esaurimento psico-fisico (burnout). Quando siamo sottoposti a un carico eccessivo, si attiva un sistema ancestrale presente nell'animale e nell'uomo, che parte dal cervello e che porta a un battito cardiaco accelerato, all'aumento della pressione sanguigna e del glucosio. L'attivazione di questo sistema nel breve periodo ci aiuta a superare le difficoltà". Ma il "carico prolungato nel tempo, soprattutto in soggetti catalizzatori di stress, è responsabile di complicanze che a loro volta contribuiscono ad aumentare ulteriormente la condizione stressante: insonnia, ansia, depressione, ipertensione, fino ad arrivare a patologie cardiovascolari".
"In questo periodo storico lo stress è diventato un compagno costante per molti di noi - analizza Bogazzi - Dal lavoro alle relazioni personali, nel quotidiano vengono costantemente messi alla prova il nostro benessere emotivo e fisico. Oggi i pericoli sono rappresentati dallo stress nel luogo di lavoro, dalle scadenze finanziarie, dalle preoccupazioni per la salute e persino dalle competizioni sportive o scolastiche, e dunque nessuno, neppure i bambini sfuggono alla stress", precisa l'endocrinologo, invitando a essere consapevoli del problema e a riconoscere l'eventuale condizione di stress anche in chi ci sta accanto.
Il protocollo anti-stress
La Casa di cura San Rossore - riferiscono dalla struttura - con Bogazzi, lo psicologo clinico Ciro Conversano e un ampio staff multidisciplinare che include il direttore sanitario Giovanni Gravina e Simone Casarosa, direttore del San Rossore Sport Village, ha istituito un protocollo innovativo per affrontare le condizioni stressogene che mettono a rischio la salute e il benessere. "E' importante entrare in un percorso integrato per superare lo stress o prevenirlo - rimarca Bogazzi - L'obiettivo è quello di ridurre l'infiammazione cronica causata dallo stress e responsabile delle complicanze, e sviluppare una maggiore resilienza a esso. E' necessario concentrarsi sugli aspetti cruciali legati allo stress: intestino, ormoni, attività fisica, alimentazione, mindfulness. Gli eventi stressogeni fanno parte della vita quotidiana, ma si può imparare a gestirli e a diventare più forti di fronte allo stress: è importante identificare le fonti stressogene e adottare le giuste strategie per proteggere il nostro benessere fisico per arrivare a una vita più serena e migliorare la nostra salute generale. Un supporto prezioso in questa direzione è offerto dal lavoro multidisciplinare che coinvolge specialisti come endocrinologi, nutrizionisti, coach sportivi e psicologi".
"L'integrazione nella dieta di elementi naturali ad azione antinfiammatoria, come gli acidi grassi omega-3 - indicano gli esperti - è un supporto fondamentale nella prevenzione e nella gestione dello stress cronico. La modulazione del microbiota intestinale utilizzando probiotici specifici antistress, una regolare attività motoria, la pratica della mindfulness, coltivare hobby e relazioni interpersonali completano il percorso".
Cortisolo chiave per misurarlo
"Relativamente alla condizione di stress - precisano gli specialisti toscani - oggi è di fondamentale importanza la necessità di affiancare alla valutazione di tipo psicologico, che avviene tramite l'utilizzo di questionari specifici, una misurazione oggettiva dello stress cronico". In questa direzione si sta muovendo uno studio scientifico al quale partecipano Bogazzi e Conversano, condotto dall'università di Pisa, che punta in un "vicino futuro" a "una risposta accertata e rigorosa nella misurazione dello stress: attraverso l'esame delle unghie - è il progetto - si potrà misurare in termini di mesi, a ritroso, la permanenza di cortisolo nell'organismo e il suo livello, e utilizzare questo dato come indicatore di stress cronico".
"Misurare l'ormone dello stress - concludono dalla Casa di cura San Rossore - è una necessità su piano mondiale, considerando quanto l'esposizione permanente a una condizione infiammatoria possa essere cattiva per la salute di tutti. Per questo la risposta dei ricercatori dell'università di Pisa rappresenterà un punto fermo nella prevenzione e nella cura di tutte le patologie scatenate da uno stato permanente infiammatorio dovuto a condizioni stressogene".

Prima ricompensati con denaro, status e influenza. Ora finiti nel mirino della macchina repressiva del presidente russo Vladimir Putin, che sembra rivolgersi all'interno e li bolla come ''agenti stranieri'' o ''terroristi''. La nuova purga dello zar colpisce esponenti russi apertamente pro Cremlino e decisamente favorevoli alla guerra contro l'Ucraina, strenui sostenitori dell'invasione russa lanciata il 24 febbraio del 2022.
Si tratta ad esempio dell'opinionista Sergei Markov, che per anni ha acclamato Putin come uno dei grandi uomini della storia sui media stranieri. O del blogger militare Roman Alyokhin, zelante raccoglitore di fondi per le truppe russe e promotore di una retorica apertamente genocida sull'Ucraina. O, ancora, della commentatrice di origini ucraine della rete statale Rt, Tatyana Montyan, convinta che la Russia avrebbe dovuto lanciare la sua invasione su vasta scala molto prima.
Personaggi che hanno prosperato negli ultimi anni in Russia, sottolinea il Guardian, notando come la lealtà incrollabile e l'entusiasmo militante per la guerra in Ucraina siano stati prima ricompensati e ora li abbiano fatti finire nel mirino dello stesso Stato che elogiavano.
Markov e Alyokhin sono stati entrambi definiti "agenti stranieri". Montyan è stata invece classificata come "terrorista ed estremista", etichetta solitamente applicata a coloro che il Cremlino considera i suoi nemici più pericolosi, come per esempio i membri dello staff di Alexei Navalny. Nel complesso, affermano gli analisti, quello che emerge è una nuova tendenza. Ovvero un'epurazione non solo dei dissidenti, ma anche degli stessi sostenitori del Cremlino mentre emerge uno scontro interno tra le fazioni rivali. "Prima hanno attaccato le voci contrarie alla guerra. Ora non ne sono rimaste più e la macchina repressiva non può essere fermata", ha affermato la politologa russa Ekaterina Schulmann, citata dal Guardian, convinta che seguiranno altri arresti, "l'apparato repressivo russo deve continuare ad autoalimentarsi".
Mosca non ha fornito alcuna spiegazione ufficiale per le misure repressive e, a prima vista, ogni caso sembra essere stato innescato in modo diverso. Markov, noto per i suoi legami con le élite politiche dell'Azerbaijan, sembra ad esempio essere caduto in disgrazia dopo il peggioramento dei rapporti tra Mosca e Baku. Alyokhin, invece, è stato accusato di aver utilizzato in modo improprio i fondi raccolti per le truppe russe dopo aver ostentato sui social media una nuova auto sportiva e un costoso orologio. Anche Montyan è finita sotto indagine per appropriazione indebita di fondi raccolti per il fronte.
Ma per Schulmann, dietro queste ragioni ci sarebbe una frattura più profonda. Ovvero la lotta tra due campi rivali: i veterani della propaganda strettamente legati al ministero della Difesa e al Cremlino, noti come "lealisti", e il vasto movimento popolare di sostenitori ultranazionalisti della guerra, noti come "militaristi" o Z-blogger, dalla lettera che è diventata il simbolo dell'invasione.
Composto da centinaia di blogger di spicco e attivisti volontari, questo movimento ha raccolto fondi, acquistato droni e veicoli e consegnato rifornimenti direttamente in prima linea. Un movimento che ha preso forma subito dopo l'invasione dell'Ucraina, quando è diventato chiaro che l'esercito spesso non riusciva a fornire nemmeno le attrezzature e il supporto più basilari.
I ''militaristi'' più intransigenti hanno talvolta criticato apertamente il modo in cui viene condotta la guerra e la loro relativa indipendenza dallo Stato ha portato Mosca ad appoggiare gli attacchi contro di loro. "Le autocrazie temono qualsiasi tipo di mobilitazione civica - ha detto Schulmann -. Qualsiasi movimento autentico, incluso quello a favore della guerra, è percepito come ostruzionistico e potenzialmente pericoloso". In passato il Cremlino è intervenuto per frenare le componenti del movimento pro-guerra che gli erano sfuggite di mano, in particolare con l'incarcerazione del popolare commentatore di estrema destra Igor Girkin nel 2024.
Con miliardi di rubli destinati alla guerra in Ucraina, il denaro è diventato un altro punto di contesa. "In sostanza, il loro conflitto è una battaglia per le risorse", ha affermato Ivan Philippov, ricercatore e scrittore russo specializzato nel movimento pro-guerra del Paese. Philippov ha spiegato come Vladimir Solovyov, potente propagandista televisivo e volto pubblico del campo "lealista" con stretti legami con il ministero della Difesa, abbia guidato gli sforzi per epurare i blogger e i volontari pro-guerra, irritato dal fatto che molti di loro avessero raccolto più fondi per il fronte di quanti ne avesse raccolti la sua stessa organizzazione benefica approvata dallo Stato.
"E' stato divertente osservare come coloro che non si erano mai opposti alla detenzione dei liberali stiano improvvisamente scoprendo che la giustizia in Russia è selettiva, che letteralmente chiunque può essere gettato in prigione senza motivo", conclude Philippov.

Dieci anni fa Illy caffè ha lanciato l'Ernesto Illy International Coffee Award per promuovere e premiare la qualità. Nel corso di questo decennio, la crisi che investe il settore è diventata sistemica: la convergenza di eventi meteorologici estremi nei principali Paesi d'origine, la volatilità dei mercati e delle valute e la crescita dei costi lungo la filiera hanno spinto i prezzi del caffè ai massimi storici e aumentato la fragilità delle comunità di coltivatori. A metà del percorso, l'adozione dell'agricoltura rigenerativa ha tuttavia permesso di ottenere risultati tangibili: minore impatto ambientale, maggiore capacità produttiva e un ulteriore salto di qualità in tazza. Da pionieri del direct sourcing, illy caffè lavora mano nella mano con i coltivatori, riconoscendo la qualità sostenibile e trasferendo conoscenza attraverso l’Università del Caffè.
Questo modello ha accelerato l'adozione di pratiche rigenerative e ha reso misurabili sul campo i benefici in termini di resilienza e qualità. Presso la sede Fao di Roma, durante la tavola rotonda dell’edizione 2025 del premio, gli esperti hanno condiviso la necessità di estendere questo modello a tutta la caffeicoltura, affiancando agli approcci agronomici investimenti mirati e tecnologie in grado di accelerarne l’adozione, in particolare l’intelligenza artificiale per analisi di idoneità climatica, sistemi di allerta e supporto decisionale in campo.
Intitolato 'A decade of change: the coffee industry on the path to sustainable quality', il panel è stato moderato da Andrea Cabrini, Managing Director, Class CNBC e ha riunito Andrea Illy, Chairman, illycaffè; Co-Chair, Regenerative Society Foundation, Vanusia Nogueira, Executive Director, International Coffee Organization, Carlos Santana, Commercial Director, EISA – Ecom Group, Michele Arias, Sustainability Manager, UNEX Guatemala S.A. – Itochu Group, José Ernesto Borja Papini, Ceo, J.J. Borja Nathan S.A., El Salvador e Paolo Rubano, President, Agorai Foundation.
Andrea Illy: " Italia impegnata a costruire un'economia del caffè più inclusiva e resiliente"
"Con il lancio dell'Ernesto Illy International Coffee Award, dieci anni fa, abbiamo ulteriormente rafforzato il nostro percorso di miglioramento della qualità. L'esperienza di questi anni ci ha insegnato come adattare la coltivazione al clima e mitigare l’impatto ambientale. Questo percorso ci ha insegnato che resilienza e qualità crescono di pari passo, e ci ha dato l'opportunità di raccontare ai consumatori il mondo che si cela dentro ognuna delle 10 milioni di tazzine Illy che vengono bevute ogni giorno", dichiara Andrea Illy.
"Il caffè tocca la vita di miliardi di persone, eppure la sua catena del valore resta esposta a choc climatici, volatilità dei prezzi e squilibri del commercio internazionale, rischi che gravano soprattutto su milioni di piccoli produttori. L'Italia è fermamente impegnata a costruire un'economia del caffè più inclusiva e resiliente, in cui l'eccellenza della qualità sostenibile vada di pari passo con una stretta collaborazione con i coltivatori. In questo spirito, celebriamo l'Ernesto Illy International Coffee Award come punto di riferimento per la produzione sostenibile e, insieme alla Fao e ad altre agenzie specializzate, dobbiamo promuovere e sostenere lo sviluppo di modelli di produzione e consumo più equi e resilienti, includendo il sostegno alla produzione sostenibile attraverso approcci agroecologici e altre soluzioni innovative, il commercio equo e la mitigazione degli impatti ambientali", sostiene Bruno Archi, Rappresentante Permanente d'Italia presso le Nazioni Unite a Roma in apertura dei lavori.
“Il caffè è una bevanda esperienziale, legata a tradizioni e rituali. Per questo motivo, è nostro dovere adottare tutte le misure necessarie a proteggere le nostre piantagioni dalle avversità climatiche che stanno affrontando. Lo dobbiamo a chi ci ha preceduto, e lo dobbiamo alle piantagioni, che meritano un futuro. Con piacere, stiamo notando che molto consumatori di caffè sono giovani, cosa che ancora di più ci spinge a fare i conti con una generazione che è più consapevole e richiede sostenibilità nella tazzina. Queste nuove generazioni le si trovano anche tra i coltivatori, e li vediamo fare ricorso in modo crescente a tecnologie nuove e molto utili come l’intelligenza artificiale", commenta Vanusia Nogueira.
Nel corso dell’evento sono stati annunciati i vincitori per ciascuna delle nove origini che compongono la miscela Illy; il 'Best of the Best' sarà svelato durante il Gala serale. Il 5 novembre, tutti i 27 finalisti sono stati ricevuti in Udienza Generale in Vaticano.
Che cos'è l'Ernesto Illy International Coffee Award
L’Ernesto Illy International Coffee Award è il riconoscimento annuale con cui Illy caffè celebra i migliori caffè, coltivati in modo sostenibile, provenienti dalle origini che compongono la sua miscela unica. Nato nel 2016 come evoluzione globale del Prêmio Ernesto Illy de Qualidade do Café para Espresso, Eiica premia i produttori che eccellono nella qualità sostenibile e nella collaborazione. Una giuria internazionale indipendente seleziona il 'Best of the Best' tra 27 lotti finalisti provenienti dai nove Paesi della miscela: Brasile, Costa Rica, Etiopia, El Salvador, Guatemala, Honduras, India, Nicaragua e Rwanda. Una giuria di consumatori assegna, inoltre, il 'Coffee Lovers Choice'.

L'Ucraina condanna il primo soldato russo per aver ucciso un prigioniero di guerra. La Russia 'risponde' denunciando un improbabile - per non dire assurdo - complotto di Kiev e Nato per provocare un incidente nucleare a Zaporizhzhia, con emissione di materiale radioattivo verso l'Europa.
La sentenza
L'Ucraina ha emesso la prima condanna all'ergastolo contro un soldato russo accusato di aver ucciso un prigioniero di guerra di Kiev. Il servizio di sicurezza ucraino (Sbu) ha reso nota la sentenza, precisando che si tratta della prima nella storia del Paese in cui un militare russo viene condannato al carcere a vita per l'esecuzione di un soldato delle forze di difesa.
Secondo l'accusa, il 27enne Smitry Kurashov avrebbe "giustiziato un militare ucraino che si era arresto dopo essere rimasto senza munizioni" durante i combattimenti nel gennaio 2024 nella regione meridionale di Zaporizhzhia. Kurashov era stato catturato quello stesso giorno e successivamente processato.
Kiev accusa l'esercito russo di aver ucciso prigionieri di guerra dopo la resa, denunciando una serie di esecuzioni illegali e crimini di guerra. L'Ucraina mira a portare davanti alla giustizia non solo i vertici politici e militari di Mosca, ma anche i soldati responsabili dei crimini commessi dall'inizio dell'invasione. Nel corso del conflitto, in corso da oltre 3 anni e mezzo, sono stati diffusi su Telegram numerosi video che hanno documentato esecuzioni di prigionieri, uccisi nonostante si fossero arresi.
Allarme Zaporizhzhia
Dalla sponda russa, con puntualità regolare, arriva l'allarme dei servizi di Mosca, in particolare dell'Svr (Servizio informazioni estero). Dopo aver prospettato provocazioni in Polonia e contro navi europee, con azioni che avrebbero dovuto screditare la Russia, l'Svr - come amplifica la Tass - afferma che "l'Occidente si prepara a incolpare la Russia per un possibile incidente alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. I membri della Nato esortano Kiev a compiere una grande azione di sabotaggio con vittime tra gli ucraini e i cittadini dei paesi dell'Unione Europea, simile al disastro aereo MH17", si legge.
"I britannici hanno calcolato che, a seguito dell'incidente, la contaminazione radioattiva si diffonderà tra i cittadini dell'Ue vicino al confine ucraino", prosegue l'Svr. Nel dettaglio, "l'Occidente sta valutando l'opzione di organizzare un sabotaggio alla centrale nucleare di Zaporizhzhia con la fusione del nocciolo attivo dei suoi reattori nucleari". Tutti gli allarmi lanciati nelle ultime settimane dall'Svr si sono rivelati totalmente infondati.

Dopo due sconfitte casalinghe di fila la Roma torna a vincere in trasferta in Europa League. I giallorossi si impongono 2-0 all'Ibrox Stadium di Glasgow contro i Rangers in un match della quarta giornata della 'fase campionato', grazie alle reti di Soulé al 13' e Pellegrini al 37'. Con questo successo i capitolini salgono a quota 6 in classifica, portandosi nella zona playoff, mentre gli scozzesi restano fermi a zero punti in ultima posizione. Le due squadre torneranno in campo il 27 novembre, la Roma in casa con i danesi del Midtjylland, i Rangers ancora in casa con i portoghesi del Braga.
La partita
Inizio di partita a ritmi alti ma senza tiri in porta, né azioni pericolose sia da una parte sia dall'altra. Al 13' alla prima occasione passano gli ospiti con Soulé. Dagli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Pellegrini, primo tempo di Cristante che tocca di testa, la palla arriva in zona secondo palo e l'ex Juve a sua volta di testa la mette dentro da due passi, firmando il suo primo gol in campo europeo. Passano tre minuti e i padroni di casa hanno l'occasione per l'immediato pareggio, grande attacco della profondità per Chermiti che trova un bel diagonale: palla di poco fuori. Al 22' grande giocata di Soulé che come di consueto da destra si accentra e calcia con il sinistro sul primo palo, Butland devia in angolo.
Dagli sviluppi dell'angolo, ancora pericolosi i giallorossi con il colpo di testa di Hermoso: palla oltre la traversa. Alla mezz'ora nuovo tentativo da parte della Roma, Dovbyk di sponda per Cristante che è scoordinato ma prova a calciare ugualmente, palla lontana dalla porta di Butland. Al 37' arriva il raddoppio dei capitolini, Dovbyk lavora un gran pallone in area di rigore e lo offre a Pellegrini che quasi calcia un rigore in movimento e batte ancora Butland. Al 40' rischia la Roma che concede spazio a Gassama che mette in mezzo un buon pallone, arriva Moore ma si oppone Mancini e salva i suoi. I giallorossi chiudono in attacco il primo tempo e al 44' sfruttano una ripartenza per mettere in moto Soulé che calcia sul secondo palo: pallone fuori di pochissimo.
Primo tentativo della ripresa da parte dei Rangers al 3', conclusione dalla distanza di Raskin, palla non lontana dalla porta difesa da Svilar. Al quarto d'ora la Roma che si fa sorprendere in profondità, Chermiti riceve e calcia in diagonale ma trova solo l'esterno della rete. Poco dopo gli scozzesi effettuano un doppio cambio, escono Gassama e Raskin, entrano Diomande e Danilo. Al 18' ancora una volta Chermiti punta e salta Mancini e poi conclude nuovamente in diagonale, Svilar para. Al 21' doppio cambio per Gasperini, entrano Koné ed El Shaarawy, escono gli autori dei gol Soulé e Pellegrini.
Al 23' chance per i Rangers con Aasgaard che riceve al limite dell'area, va al tiro in diagonale e palla fuori non di molto. Un minuto dopo ospiti a un passo dal terzo gol, conclusione di Tsimikas, sulla palla irrompe Celik che non riesce a ribadire in rete e la palla colpisce la traversa. Al 27' secondo doppio cambio per la Roma: fuori Celik e Tsimikas, dentro Wesley e Rensch, tra i padroni di casa entra Miovski al posto di Chermiti. Alla mezz'ora brivido per i giallorossi, gran palla tagliata messa in area da Tavernier, il cross attraversa tutta l'area di rigore con Miovski che per un soffio non riesce ad arrivare sul pallone.
Al 36' esce Moore ed entra Curtis tra i padroni di casa. Al 41' l'ultima sostituzione per Gasperini con Pisilli al posto di Dovbyk. Al 44' ci prova Danilo dal limite, la palla termina oltre la traversa. E' l'ultimo brivido del match, nel recupero la Roma gestisce senza problemi il pallone fino al triplice fischio finale.

Due riconoscimenti prestigiosi, a pochi giorni di distanza, celebrano Loison Pasticceri dal 1938 come una delle realtà simbolo dell’eccellenza veneta e del Made in Italy nel mondo. Il laboratorio pasticceria di Costabissara (Vicenza) continua a distinguersi per la sua capacità di unire radici profonde e respiro globale, portando la cultura del dolce artigianale italiano in oltre 70 Paesi. Il primo riconoscimento è arrivato mercoledì 29 ottobre, a Palazzo Repeta di Vicenza, nell’ambito di 'Motore Italia - Le imprese che fanno correre il Paese - Veneto', quarta tappa del progetto nazionale di Class Editori dedicato alle aziende che rappresentano la forza e la vitalità del tessuto produttivo italiano. Parte integrante della manifestazione è stata la consegna dei 'Motore Italia Veneto Awards 2025', premi dedicati alle pmi e ai professionisti che più si sono distinti negli ultimi anni in base a dati oggettivi.
In questa occasione Dario Loison ha ricevuto il Premio Export by Capital, riconoscimento che celebra le imprese venete capaci di eccellere sui mercati internazionali per solidità, performance e valore del brand. "Questo riconoscimento - racconta Dario Loison - rappresenta per noi un motivo di grande orgoglio, perché premia oltre trent’anni di impegno sui mercati internazionali e una visione che unisce artigianalità e innovazione. Oggi i nostri dolci raggiungono più di 70 Paesi nel mondo, con un fatturato 2024 di 13 milioni di euro, di cui il 65% generato dall’export. Il 98% della produzione a marchio Loison testimonia la forza di un’identità gourmet riconosciuta e apprezzata a livello globale. Con oltre 600 clienti diretti e una filiera snella basata su fiducia, trasparenza e relazioni durature, continuiamo a portare nel mondo la cultura del gusto italiano, restando fedeli alle nostre radici artigianali".
A questo importante traguardo si è aggiunto, il 1° novembre a Milano, il premio 'Campioni ilGolosario 2026', assegnato da Paolo Massobrio e Marco Gatti nell’ambito di Golosaria, dove Loison Pasticceri dal 1938 è stata riconosciuta come “interprete de Il Gusto della Contemporaneità”: "Presente fin dagli inizi nella Guida alle cose buone d’Italia, Loison Pasticceri dal 1938 è campione della qualità italiana, declinata anche in una ricerca costante che rende innovativo un prodotto della tradizione". Con questi due riconoscimenti, Loison Pasticceri dal 1938 si conferma ambasciatrice del gusto e della cultura dolciaria italiana, capace di valorizzare le proprie radici con uno sguardo sempre rivolto al futuro. Una storia familiare che continua a crescere, trasformando l’esperienza artigianale in un linguaggio universale di eleganza e qualità.

Le autorità svedesi hanno sospeso il traffico aereo all’aeroporto di Landvetter nella città costiera occidentale di Goteborg, a causa della presenza di droni nello spazio aereo. L’amministrazione dell’aviazione civile ha riferito che i velivoli senza pilota sono stati avvistati intorno alle 18 e che, per motivi di sicurezza, tutti i voli sono stati immediatamente deviati verso altri aeroporti svedesi.
"Non sappiamo ancora quanti voli saranno interessati durante la notte", ha dichiarato all'emittente Svt Bjorn Stavas, portavoce dell’agenzia. La polizia è intervenuta sul posto per raccogliere testimonianze e "determinare le ragioni della presenza dei droni" nelle vicinanze dello scalo, ha spiegato il portavoce Johan Hakansson.

Il Mainz batte 2-1 la Fiorentina in un match valido per la terza giornata della 'fase campionato' di Conference League, disputato alla Mewa Arena della città tedesca. Al vantaggio degli ospiti, guidati in panchina dell'allenatore ad interim Galloppa, realizzato da Sohm al 16', replicano Hollerbach al 68' e Lee-Jae Sung al 95'. In classifica il Mainz resta in vetta a punteggio pieno con 9 punti, i viola restano fermi a quota 6.

Le autorità austriache hanno scoperto a Vienna un deposito di armi, legato a tre presunti membri di Hamas arrestati lo scorso ottobre a Berlino. Il servizio di intelligence interna Dsn ha riferito di aver sequestrato cinque pistole e dieci caricatori, precisando che "l'arsenale è riconducibile a strutture dell'organizzazione terroristica Hamas operanti all'estero".
Secondo la procura federale tedesca, un cittadino britannico di 39 anni recentemente arrestato a Londra è sospettato di aver preso in consegna le armi appartenenti a uno dei tre indagati, per poi trasferirle e nasconderle in Austria.
Gli inquirenti tedeschi ritengono che il trasferimento delle armi fosse in preparazione di possibili attentati contro obiettivi israeliani o istituzioni ebraiche in Europa. I tre sospetti arrestati a Berlino - un tedesco di origine libanese di 36 anni, un altro uomo di 43 anni nato in Libano e un tedesco di 44 anni originario della Siria - restano in custodia cautelare.

Clash Royale in tilt. Il celebre gioco basato su battaglie fantasy è alle prese con problemi oggi 6 novembre, a giudicare dal boom di segnalazioni su downdetector, il sito che monitora le anomalie della rete. Attorno alle 19.30, gli 'alert' relativi a Clash Royale si sono moltiplicati senza sostanziali variazioni di trend. Il problema evidenziato da Clash Royale, a giudicare dal monitoraggio di downdetector, è limitato all'Italia.

"Da qui a fine stagione meglio una vittoria o il secondo posto nella classifica costruttori? Difficile dirlo, ma vincere una gara sarebbe importante così come il secondo posto. Non si può scegliere, voglio tutti e due". Così il pilota della Ferrari Charles Leclerc nel corso della conferenza stampa piloti di oggi, giovedì 6 novembre, alla vigilia del fine settimana del Gp del Brasile.
"Se dovessimo chiudere al secondo posto nel Costruttori, comunque, non sarebbe sufficiente per un team come la Ferrari - ha sottolineato il 28enne monegasco, reduce dal secondo posto nel Gran Premio del Messico alle spalle di Lando Norris -. Ciò premesso, considerando l’andamento, abbiamo avuto un miglioramento e ora siamo in lotta. E quello deve essere il nostro obiettivo. La Mercedes andrà forte a Las Vegas, sulle altre piste ce la giocheremo. Ma abbiamo il vento in poppa e speriamo di continuare così in questo finale”.
Il ferrarista ha parlato poi del circuito brasiliano. "Mi piace Interlagos, anche se non sono mai andato a podio qui. Sono certo che se faremo tutto alla perfezione, potremo salire sul podio. E pensando a come le cose qui a volte sono folli… chissà...”

“ Beauty in Action ”. Tradotto, "bellezza in movimento". Eccolo il titolo della Cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, del prossimo 22 febbraio all’Arena di Verona. Al Teatro Filarmonico, fiore all'occhiello della città veneta, è stato oggi presentato al mondo il tema creativo dell’evento di chiusura delle Olimpiadi Invernali. Annunciando, anche, il primo talento coinvolto nello spettacolo. Sarà l’étoile Roberto Bolle. Un nome internazionale per dar lustro, ancora di più, allo spettacolo dei Giochi italiani.
La cerimonia di chiusura di Milano Cortina
Qualche coordinata verso il grande evento. Per la prima volta nella storia dei Giochi, una cerimonia olimpica si svolgerà all’interno di un monumento storico patrimonio dell’umanità, trasformando il celebre anfiteatro veronese in un palcoscenico senza confini. Per una giornata da favola. Una scelta simbolica, quella dell'Arena di Verona, che lascerà un’eredità di straordinario valore per il futuro della città. Hanno preso parte all'evento il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il Sottosegretario di Stato alla Cultura Gianmarco Mazzi, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il sindaco di Verona Damiano Tommasi e la Sovrintendente Fondazione Arena di Verona Cecilia Gasdia. Hanno raccontato la cerimonia di chiusura e ciò che avverrà all’Arena di Verona, per Fondazione Milano Cortina 2026, il presidente Giovanni Malagò, il Ceo Andrea Varnier e la direttrice cerimonie Maria Laura Iascone, assieme ad Alfredo Accatino, Presidente Filmmaster.
Bellezza in movimento
“Beauty in Action”, il titolo scelto per la Cerimonia di chiusura, è un tributo alla bellezza in movimento. In tutte le sue forme. Vive nello sport, si riflette nell’arte, si nutre delle relazioni umane e si manifesta nei luoghi che fanno da cornice ai Giochi, celebrandone la forte connessione tra montagna e pianura, tra natura e città. Il 22 febbraio andrà in scena un racconto tra sogno e realtà, che intreccia tradizione e innovazione. Fusione di lirica, musica, danza, cinema, design e tecnologia, lo spettacolo si ispirerà alla ricchezza culturale e artistica dell’Italia, espressione del suo potente equilibrio tra classicismo e contemporaneità, e alla capacità creativa degli italiani di trasformare l’estetica in emozione.
Roberto Bolle ci sarà
La cerimonia coinvolgerà grandi talenti italiani, in scena e dietro le quinte. Come l’étoile Roberto Bolle, il primo nome annunciato da Fondazione Milano Cortina 2026. Simbolo di eleganza, energia e dedizione, la stella della danza internazionale porterà sul palco la sua straordinaria sensibilità e maestria. A lavorare alla cerimonia di chiusura di Milano Cortina 2026 sarà la squadra di creativi guidata da Alfredo Accatino, Presidente di Filmmaster e firma di alcune tra le più importanti produzioni internazionali nel mondo degli eventi.
Durante la conferenza è stato svelato anche il render ufficiale del palcoscenico che ospiterà l'evento. La scenografia prenderà ispirazione da una goccia d’acqua, simbolo di un ciclo naturale in continuo movimento che unisce montagna, pianura, città, laguna, mare e cielo. L’omaggio all’acqua, che nella sua forma solida è indispensabile per gli sport invernali, guiderà l’ideazione dello spazio scenico, introducendo un assetto nuovo per l’Arena. Non più un palco e una platea nettamente separati, ma una grande piazza italiana al centro della scena, viva e mutevole, in grado di ospitare movimenti, superfici luminose, coreografie e trasformazioni scenografiche. Gli atleti, veri protagonisti di sfide, sogni e imprese indimenticabili, saranno al centro di una grande festa condivisa. Un omaggio al loro coraggio, alla fatica, all’orgoglio di superare i limiti.
Una cerimonia diffusa
Un altro appunto. La cerimonia di chiusura delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 si estenderà oltre i confini dell’Arena, coinvolgendo anche Piazza Bra e il Teatro Filarmonico, dove si esibiranno il coro e l’orchestra della Fondazione Arena di Verona, accompagnando il pubblico fino all’ultimo istante dei Giochi Olimpici. “Venivamo da quella disastrosa presa di posizione dell’amministrazione comunale di Roma e questa opportunità di Milano Cortina è stata costruita momento dopo momento. Abbiamo vinto di corto muso con la Svezia, anche perché c’è stata l’idea di inserire Verona nella candidatura italiana” ha spiegato con orgoglio il presidente di Fondazione Milano Cortina 2026 Giovanni Malagò. "San Siro avrebbe consentito qualche guadagno in più, ma l’appeal che abbiamo acquisito con Verona, che ospiterà anche la cerimonia di apertura paralimpica, è incredibile".
Salvini: "Emozione e tensione"
"C'è tanta emozione e pure un po' di tensione, se tutto va bene è merito di tutti. Se ruberanno una bici fuori dall'Arena, sarà colpa di qualcuno. Lasceremo però un’eredità importante” ha aggiunto sul palco il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. “Verona sarà la capitale mondiale dell'inclusione. Quella seria, non quella da talk show. Ed è una cosa che mi rende orgoglioso".
L'importanza di Verona nel percorso di organizzazione delle prossime Olimpiadi invernali è stata sottolineata dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “Questa non è una città del ghiaccio o degli sport invernali, ma non siamo qui per caso. Ho voluto portare avanti la candidatura di quest’area dolomitica e in quel momento, anni fa, è nata una cavalcata trionfale". Non è stata però una passeggiata. "L’idea di fare la cerimonia di chiusura a Verona nasce nell’accordo, unico a suo modo, di Milano Cortina - ha detto Zaia -. Siamo qui perché da una mia idea è nata anche la volontà di portare qui la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi. Penso che Verona ci abbia aiutato anche a essere più competitivi nella candidatura". Il sogno, ora, è realtà. (di Michele Antonelli)

Cristiano Ronaldo parla della morte di Diogo Jota. Il fuoriclasse portoghese, oggi in Arabia Saudita all'Al Nassr, durante la lunga intervista rilasciata a Piers Morgan, è tornato per la prima volta sulla scomparsa dell'ex attaccante del Liverpool e suo compagno in Nazionale, vittima di un tragico incidente stradale lo scorso luglio: "Io non credevo ai messaggi che mi stavano arrivando. Ho pianto molto. È stato un momento molto, molto difficile per tutti. Per il Paese, per le famiglie, per gli amici, per i compagni di squadra. Devastante. Una notizia molto, molto, molto triste".
"È stato scioccante. Sentiamo ancora la sua aura nella nazionale, quando indossiamo la maglia del Portogallo, perché Diogo era uno di noi", ha raccontato commosso Ronaldo, "era un bravissimo ragazzo, un tipo tranquillo e un bravo giocatore, Uno che non parlava troppo. Sono felice di averlo incontrato, di aver condiviso con lui alcuni bei momenti. È stato triste perderlo. Ho avuto l’opportunità di parlare con la loro famiglia e di dare loro sostegno. Per loro tutto è andato perso in un momento".
Ronaldo ha ricevuto molte critiche per non aver presenziato al funerale di Diogo Jota, a differenza di molti compagni di Nazionale: "Voglio dire due cose. La prima è che la gente mi critica molto, ma non mi interessa. Quando hai la coscienza a posto, libera, non devi preoccuparti di quello che dice la gente. Dopo la morte di mio padre non sono più entrato in un cimitero", ha svelato CR7, "il secondo motivo è che sono consapevole che ovunque io vada diventa un circo mediatico. Non ci sono andato anche perché l'attenzione sarebbe stata rivolta a me. E io non volevo essere al centro dell'attenzione in un momento del genere".
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