
(Adnkronos) - “Fabrizio” (nome di fantasia a tutela della privacy), 79enne ligure, affetto da patologia neurodegenerativa, è morto lunedì 22 settembre in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito. È stato accompagnato da Roberta Pelletta e Cinzia Fornero, iscritte a Soccorso Civile, l’associazione che fornisce assistenza alle persone in determinate condizioni che hanno deciso di porre fine alle proprie sofferenze all’estero, e di cui è presidente e rappresentante legale Marco Cappato.
L'uomo era affetto da una malattia neurodegenerativa progressiva irreversibile, che lo ha portato a una totale perdita della capacità di parlare e a gravi disturbi motori. Comunicava solo tramite gesti e, a fatica, con un tablet. Era totalmente dipendente da assistenza quotidiana continua e oltre alla sua malattia a causa di tromboembolia polmonare era in terapia, e con anche insufficienza respiratoria per la quale dipendeva dall’ossigenoterapia durante il sonno.
Nonostante tutto questo, secondo il Servizio sanitario della Regione Liguria, “Fabrizio” non dipendeva da alcun trattamento di sostegno vitale, uno dei requisiti poter accedere legalmente alla morte volontaria assistita in Italia, sulla base della sentenza “Cappato-Antoniani” 242/2019 della Corte Costituzionale. Aveva chiesto la verifica delle condizioni a febbraio 2025. Dopo le visite della commissione medica, a maggio, era arrivato il diniego. A quel punto, assistito dal gruppo legale dell’Associazione Luca Coscioni, coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, “Fabrizio” aveva presentato un’opposizione alla decisione della Asl, chiedendo la rivalutazione del requisito del trattamento di sostegno vitale alla luce della giurisprudenza costituzionale che chiarisce cosa deve intendersi per sostegno vitale.
Le nuove visite erano state effettuate a luglio, ma a “Fabrizio” non era mai arrivata una risposta e, non volendo aspettare altro tempo in condizioni di sofferenza per lui intollerabile, aveva deciso di andare in Svizzera per accedere al suicidio assistito. Fabrizio aveva dichiarato: “Come dice Pessoa: ‘la vita è un viaggio sperimentale fatto involontariamente’. Siccome io non posso più sperimentare nulla, meglio cessare l’esistenza… Per me la vita è solo una sofferenza, bado solo a non soffrire troppo. Non mi piango addosso. Sono determinato ad andare in Svizzera per finire questa vita”.
Leggi tutto: Asl gli negò il fine vita, 79enne ligure morto in Svizzera

(Adnkronos) - Provano a salire sull'aereo ma è tardi, invadono la pista e vengono bloccate. Risultato: 2.064 euro di multa. Protagoniste della vicenda, andata in scena all'aeroporto di Treviso, due turiste francesi. L'emittente Antenna 3 ricostruisce l'episodio accaduto la scorsa settimana. Le due turiste sono arrivate tardi in aeroporto. Sono riuscite a superare i controlli di sicurezza ma hanno trovato il gate chiuso: il volo delle 12.55 per Tolosa era ormai inaccessibile.
Le due ritardatarie si sono affidate ad un improbabile piano B. Hanno aperto la porta d'accesso alla pista, sorvegliata da telecamere, e hanno fatto scattare l'allarme. Il personale è intervenuto tempestivamente e ha bloccato le due passeggere, identificate dalla polizia di frontiera. Per entrambe è scattata una sanzione da 2.064 euro.
Leggi tutto: Perdono il volo, entrano in pista per salire sull'aereo: maximulta

(Adnkronos) - Ha confessato l'omicidio di Cinzia Pinna l'imprenditore vitivinicolo Emanuele Ragnedda. Il 41enne ha ammesso le sue responsabilità oggi, martedì 24 settembre, nel corso di un interrogatorio in caserma. Il pm ha emesso un fermo per l'omicidio della 33enne di Castelsardo che era scomparsa dallo scorso 12 settembre. Nell'inchiesta è coinvolto anche un suo giovane amico.
Il corpo della giovane è stato ritrovato in un terreno vicino alla tenuta dell'imprenditore, anch'esso di sua proprietà, nelle campagne tra Palau e Arzachena. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte la giovane è salita a bordo dell'auto dell'imprenditore prima di sparire per sempre nel nulla.
Leggi tutto: Cinzia Pinna, imprenditore confessa l'omicidio: il corpo in un terreno di sua proprietà

(Adnkronos) - Ha confessato l'omicidio di Cinzia Pinna l'imprenditore vitivinicolo Emanuele Ragnedda. Il 41enne era stato portato in caserma dai carabinieri per essere ascoltato sulla scomparsa della 33enne di Castelsardo di cui dal 12 settembre si erano perse le sue tracce. Il pm ha emesso il fermo nei suoi confronti. Nell'inchiesta è coinvolto anche un suo giovane amico.
Il corpo della 33enne è stato ritrovato in un terreno vicino alla casa dell'imprenditore, di sua proprietà, nelle campagne tra Palau e Arzachena. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte la giovane è salita a bordo dell'auto dell'imprenditore prima di sparire per sempre nel nulla.
Leggi tutto: Caso Cinzia Pinna, trovato cadavere della 33enne. Imprenditore confessa l'omicidio

(Adnkronos) - Ha confessato l'omicidio di Cinzia Pinna l'imprenditore vitivinicolo Emanuele Ragnedda. Il 41enne era stato portato in caserma dai carabinieri per essere ascoltato sulla scomparsa della 33enne di Castelsardo di cui dal 12 settembre si erano perse le sue tracce. Il pm ha emesso il fermo nei suoi confronti. Nell'inchiesta è coinvolto anche un suo giovane amico.
Si cerca il corpo della 33enne in particolare nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove si trova la tenuta di Ragnedda in cui è stato effettuato un sopralluogo. Nella zona sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo dell'auto dell'imprenditore prima di sparire nel nulla.
Leggi tutto: Caso Cinzia Pinna, imprenditore confessa l'omicidio. Si cerca il corpo

(Adnkronos) - Per la scomparsa di Cinzia Pinna gli inquirenti stanno ascoltando oggi, mercoledì 24 settembre, Emanuele Ragnedda, noto imprenditore vitivinicolo di 41 anni. L'ultimo avvistamento della 33enne di Castelsardo risale alle prime ore del 12 settembre, poi si sono perse le sue tracce. Ieri è arrivata la svolta con le indagini per omicidio della procura di Tempio Pausania. Nell'inchiesta sono coinvolti Ragnedda e un suo giovane amico. Per ora non sono state formalizzate misure nei loro confronti, Ragnedda è davanti agli inquirenti e il 26enne milanese sta per essere ascoltato dall'autorità giudiziaria a Palau.
È in corso un sopralluogo degli inquirenti nella tenuta di Emanuele Ragnedda che si trova nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo di un'auto prima di sparire nel nulla.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato il veicolo dell'imprenditore di Arzachena che porta avanti le tradizioni della sua famiglia, fondatrice della celebre azienda Capichera. Emanuele Ragnedda ha dato vita a una sua azienda vitivinicola, ConcaEntosa, nelle campagne tra Palau e Arzachena, e proprio lì si stanno cercando tracce di Cinzia Pinna.
Leggi tutto: Cinzia Pinna scomparsa in Gallura, indagato per omicidio noto imprenditore di vini

(Adnkronos) - Per la scomparsa di Cinzia Pinna gli inquirenti stanno ascoltando oggi, mercoledì 24 settembre, Emanuele Ragnedda, noto imprenditore vitivinicolo di 41 anni. L'ultimo avvistamento della 33enne di Castelsardo risale alle prime ore del 12 settembre, poi si sono perse le sue tracce. Ieri è arrivata la svolta con le indagini per omicidio della procura di Tempio Pausania. Nell'inchiesta sono coinvolti Ragnedda e un suo giovane amico. Per ora non sono state formalizzate misure nei loro confronti, Ragnedda è davanti agli inquirenti e il 26enne milanese sta per essere ascoltato dall'autorità giudiziaria a Palau.
È in corso un sopralluogo degli inquirenti nella tenuta di Emanuele Ragnedda che si trova nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo di un'auto prima di sparire nel nulla.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato il veicolo dell'imprenditore di Arzachena che porta avanti le tradizioni della sua famiglia, fondatrice della celebre azienda Capichera. Emanuele Ragnedda ha dato vita a una sua azienda vitivinicola, ConcaEntosa, nelle campagne tra Palau e Arzachena, e proprio lì si stanno cercando tracce di Cinzia Pinna.

(Adnkronos) - Per la scomparsa di Cinzia Pinna gli inquirenti stanno ascoltando oggi, mercoledì 24 settembre, Emanuele Ragnedda, noto imprenditore vitivinicolo di 41 anni. L'ultimo avvistamento della 33enne di Castelsardo risale alle prime ore del 12 settembre, poi si sono perse le sue tracce. Ieri è arrivata la svolta con le indagini per omicidio della procura di Tempio. Nell'inchiesta sono coinvolti Ragnedda e un suo giovane amico. Per ora non sono state formalizzate misure nei loro confronti, Ragnedda è davanti agli inquirenti e il 26enne milanese sta per essere ascoltato dall'autorità giudiziaria a Palau.
È in corso un sopralluogo degli inquirenti nella tenuta di Emanuele Ragnedda che si trova nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo di un'auto prima di sparire nel nulla.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato il veicolo dell'imprenditore di Arzachena che porta avanti le tradizioni della sua famiglia, fondatrice della celebre azienda Capichera. Emanuele Ragnedda ha dato vita a una sua azienda vitivinicola, ConcaEntosa, nelle campagne tra Palau e Arzachena, e proprio lì si stanno cercando tracce di Cinzia Pinna.

(Adnkronos) - Per la scomparsa di Cinzia Pinna gli inquirenti stanno ascoltando Emanuele Ragnedda, noto imprenditore vitivinicolo di 41 anni. L'ultimo avvistamento della 33enne di Castelsardo risale alle prime ore del 12 settembre, poi si sono perse le sue tracce. Ieri è arrivata la svolta con la Procura di Tempio che sta indagando per omicidio. Nell'inchiesta sono coinvolti Ragnedda e un suo giovane amico. Per ora non sono state formalizzate misure nei loro confronti, Ragnedda è davanti agli inquirenti e il 26enne milanese sta per essere ascoltato dall'autorità giudiziaria a Palau.
È in corso un sopralluogo degli inquirenti nella tenuta di Emanuele Ragnedda che si trova nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo di un'auto prima di sparire nel nulla.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato il veicolo dell'imprenditore di Arzachena che porta avanti le tradizioni della sua famiglia, fondatrice della celebre azienda Capichera. Emanuele Ragnedda ha dato vita a una sua azienda vitivinicola, Conca Entosa, nelle campagne tra Palau e Arzachena, e proprio lì si stanno cercando tracce di Cinzia Pinna.
Leggi tutto: Cinzia Pinna scomparsa da Palau, indagato noto imprenditore del vino di Arzachena

(Adnkronos) - La polizia britannica ha arrestato un uomo sui 40 anni in relazione all'attacco hacker che nei giorni scorsi ha provocato il caos in alcuni dei principali aeroporti europei, inclusi Bruxelles, Berlino e Londra Heathrow.
La National Crime Agency (Nca) ha riferito che il sospettato è stato rilasciato su cauzione dopo che gli agenti lo hanno arrestato ieri sera nel West Sussex, nel sud-est dell'Inghilterra, con l'accusa di reati ai sensi del Computer Misuse Act.
"Sebbene questo arresto sia un passo positivo, l'indagine su questo incidente è nelle sue fasi iniziali e rimane in corso", ha affermato in una nota il vice direttore dell'Nca, Paul Foster.
Leggi tutto: Cyberattacco aeroporti europei, arrestato un uomo poi rilasciato su cauzione

(Adnkronos) - La polizia britannica ha arrestato un uomo sui 40 anni in relazione al cyberattacco che nei giorni scorsi ha provocato il caos in alcuni dei principali aeroporti europei, inclusi Bruxelles, Berlino e Londra Heathrow.
La National Crime Agency (Nca) ha riferito che il sospettato è stato rilasciato su cauzione dopo che gli agenti lo hanno arrestato ieri sera nel West Sussex, nel sud-est dell'Inghilterra, con l'accusa di reati ai sensi del Computer Misuse Act.
"Sebbene questo arresto sia un passo positivo, l'indagine su questo incidente è nelle sue fasi iniziali e rimane in corso", ha affermato in una nota il vice direttore dell'Nca, Paul Foster.
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(Adnkronos) - Re Carlo e il principe Harry si sono visti all'inizio del mese a Londra per un tè. L'udienza concessa dal sovrano al figlio è durata poco più di 50 minuti, ma è bastata per riavvicinarsi dopo 19 mesi che non si vedevano. Se è vero, però, che l'incontro fra il sovrano e il duca di Sussex può segnare l'inizio di una riconciliazione, questo non significa automaticamente che Harry possa tornare a lavorare attivamente nella famiglia reale.
"Il re è stato assolutamente chiaro nel sostenere la decisione della sua defunta madre, secondo cui non può esserci un ruolo pubblico 'metà dentro e metà fuori' per i membri della famiglia", ha dichiarato una fonte reale al Mail on Sunday. I "colloqui ad alto livello", apparentemente in corso per riunire Carlo e Harry in "una dimostrazione pubblica di unità", potrebbero rivelarsi significativi, ma qualsiasi cambiamento sarà puramente familiare, piuttosto che riferito allo status quo reale.
Se tuttavia una riconciliazione affettiva fra re Carlo e il suo secondogenito è possibile, resta il 'fattore Camilla', la quale non è così disponibile al perdono quanto lo è il marito. Una fonte ha riferito all'Examiner che la regina consorte "non perdonerà mai" il duca, poiché "è ancora furiosa per ciò che ha scritto su di lei" nella sua autobiografia 'Spare' "e per ciò che ha detto nelle interviste successive". La fonte sottolinea come Harry non abbia dipinto Camilla – che ha sposato Carlo nel 2005 – nella luce migliore nel suo libro di memorie, scrivendo: "In un certo senso, volevo persino che Camilla fosse felice. Forse sarebbe meno pericolosa se fosse felice?". La fonte sostiene che Camilla ritiene che Charles stia "rischiando conseguenze terribili se lascia entrare Harry o gli dà qualsiasi tipo di udienza", sottolineando che pensa che il perdono del marito alla fine "si ritorcerà contro di lui".
Leggi tutto: Re Carlo rivede Harry, ma la regina Camilla resta "furiosa"

(Adnkronos) - Va al supermercato al volante della jeep di Barbie e viene arrestato per guida in stato di ebbrezza. Il protagonista della vicenda è Kasper Lincoln, che nella località canadese di Prince George è stato bloccato da una pattuglia della Royal Canadian Mounted Police. L'uomo viaggiava in strada alla guida della jeep giocattolo, indicata per bambini dai 3 ai 7 anni. Lincoln è stato arrestato: l'etilometro ha evidenziato livelli di alcol superiori alla norma.
La spiegazione che il guidatore ha fornito agli agenti non ha contribuito a migliorare la situazione. "Volevo andare al supermercato ma non mi andava di camminare. Segnalavo i cambi di direzione con le mani", ha detto all'emittente CBC. Quindi, la brillante idea di prendere in prestito l'auto giocattolo di proprietà di un vicino. In strada, secondo testimoni, il 'mezzo' procedeva ad una velocità di circa 5 km orari. Lincoln, che vanta già una sospensione della patente, è stato arrestato per guida pericolosa e perché privo del documento: dovrà comparire in tribunale a dicembre.
"Sebbene ad alcuni possa sembrare una perdita di tempo fermare un automobilista a bordo di una macchinina giocattolo, l'automobilista ha creato pericolo per sé e per gli automobilisti che erano costretti a superarlo su una strada trafficata", ha spiegato Jennifer Cooper, responsabile delle comunicazioni esterne della polizia locale.
Leggi tutto: Guida la jeep di Barbie in strada, arrestato: "Non volevo andare a piedi"


(Adnkronos) - La morte di Claudia Cardinale, avvenuta martedì 23 settembre 2025, all'età di 87 anni, segna la fine di un'era per il cinema. La sua figura iconica, definita la "sirena dello schermo" degli anni Sessanta, ha esercitato un fascino ineguagliabile a livello globale, grazie a uno sguardo sensuale che l'ha consacrata musa ispiratrice per maestri quali Luchino Visconti e Federico Fellini.
La sua bellezza fiera, unita a una voce roca distintiva, non solo ha catturato l'immaginazione dei più grandi cineasti italiani, ma l'ha vista affiancare le più importanti star dell'epoca, tra cui Burt Lancaster, Alain Delon e Henry Fonda. L'attrice è deceduta a Nemours, nei pressi di Parigi, in presenza dei suoi figli. "Ci lascia l'eredità di una donna libera e ispirata, sia come donna che come artista", ha dichiarato il suo agente Laurent Savry in un comunicato.
Nata a La Goulette, vicino Tunisi, il 15 aprile 1938, da genitori di origine siciliana, la vita di Cardinale fu segnata all'età di 16 anni quando, durante la settimana del cinema italiano a Tunisi, vinse un concorso a cui non si era iscritta per la 'Più bella italiana di Tunisia' e ricevette in premio un viaggio per il festival del cinema di Venezia, dove attirò immediatamente l'attenzione. Con riluttanza, abbandonò i suoi piani di diventare un'insegnante. "Tutti i registi e i produttori volevano che facessi film, e io dicevo: 'No, non voglio!'", ricordò. Fu suo padre a persuaderla a "dare una possibilità a questa cosa del cinema"'. "Ero molto giovane, timida, pudica, quasi selvatica. E senza il minimo desiderio di espormi sui set cinematografici".
La traiettoria che l'ha condotta a una carriera straordinaria ebbe inizio in circostanze traumatiche. Vittima di uno stupro in adolescenza da parte di un produttore cinematografico, si ritrovò incinta. Di fronte a opzioni limitate per l'epoca, prese la difficile decisione di partorire in segreto a Londra e ad affidare il bambino alla sua famiglia: Patrick sarebbe stato ufficialmente presentato come suo fratello minore fino a quando la verità non fu rivelata sette anni dopo. "L'ho fatto per lui, per Patrick, il bambino che volevo tenere nonostante le circostanze e l'enorme scandalo", confidò al quotidiano francese Le Monde nel 2017. "Fui costretta ad accettare questa bugia per evitare uno scandalo e proteggere la mia carriera", dichiarò.
Da quel momento, non vi fu più ritorno, poiché fu travolta dall'età d'oro del cinema italiano, nonostante non conoscesse "una parola" della lingua, parlando esclusivamente francese, arabo e il dialetto siciliano dei suoi genitori. A 20 anni, "diventai l'eroina di una favola, il simbolo di un paese di cui parlavo a malapena la lingua", scrisse nella sua autobiografia del 2005, 'Le mie stelle'. La sua voce dovette essere doppiata in italiano fino a quando non recitò nel film vincitore dell'Oscar '8½' di Fellini nel 1963, quando il celebre regista insistette affinché utilizzasse la propria voce.
Quell'anno, a 25 anni, Cardinale girò contemporaneamente sia l'epico dramma storico di Visconti, 'Il Gattopardo', sia il successo surrealista di Fellini. "Visconti mi voleva bruna con i capelli lunghi. Fellini mi voleva bionda", affermò. I critici la definirono "l'incarnazione del glamour europeo del dopoguerra", e fu presentata come tale, sia sullo schermo che nella vita privata. "È quasi come se le fosse stata imposta la sensualità", scrisse il britannico The Guardian nel 2013
Accolta da Hollywood, dove tuttavia rifiutò di stabilirsi, Cardinale ottenne un notevole successo con 'La Pantera Rosa' di Blake Edwards, al fianco di Peter Sellers, e successivamente con 'Circus World' di Henry Hathaway, con Rita Hayworth e John Wayne. "Il miglior complimento che abbia mai ricevuto fu dall'attore David Niven mentre giravamo 'La Pantera Rosa'", ricordò Cardinale. Egli disse: "Claudia, insieme agli spaghetti, sei la più grande invenzione d'Italia".
Rifiutandosi di sottoporsi a chirurgia estetica, continuò a recitare fino agli 80 anni, partecipando anche a 'La Strana Coppia', una versione al femminile dell'opera di Neil Simon, rappresentata al Teatro Augusteo di Napoli.
Sebbene oggetto di desiderio per molti, dichiarò che il suo "unico amore" fu il regista napoletano Pasquale Squitieri, padre di sua figlia Claudia, con cui collaborò a una serie di film per quattro decenni, fino alla sua scomparsa nel 2017. La sua prolifica carriera, estesa per decenni, la vide protagonista in 175 film, e sia il festival di Venezia che quello di Berlino le conferirono premi alla carriera. Nel 2017, la sua immagine apparve sul poster ufficiale del festival di Cannes, suscitando polemiche per il ritocco fotografico volto a snellire le sue cosce.
Fervente sostenitrice dei diritti delle donne, fu nominata Ambasciatrice di buona volontà dell'UNESCO nel 2000, in riconoscimento del suo impegno per la causa delle donne e delle ragazze. "Ho avuto molta fortuna. Questo lavoro mi ha dato una moltitudine di vite e la possibilità di mettere la mia fama al servizio di molte cause", dichiarò.
Leggi tutto: Claudia Cardinale, la "sirena dello schermo" che sfidò il destino e conquistò il cinema

(Adnkronos) - Mario Adinolfi è tornato sui social ad aggiornare i follower sul suo percorso di dimagrimento, cominciato durante la sua partecipazione all'Isola dei Famosi. "Me lo chiedete, ve lo dico: peso 175 kg, ho rotto anche la barriera del mezzo quintale perso dal 3 maggio 2025 quando lasciai Roma per volare in Honduras. Tornai a Roma con 34 kg persi dai 227.9 iniziali e finii in ospedale", ha esordito il giornalista in un post condiviso su Instagram.
Adinolfi ha spiegato che dopo l'Isola ha vissuto una piccola ricaduta: "Ripresi a mangiare (chi ha seguito l’Isola dei Famosi sa che in pratica digiunavo) e ripresi anche 10 kg, ma grazie all’intervento della equipe medica che mi ha messo sotto Tirzepatide ho riperso quella decina e pure altri 18 dal 9 luglio e dunque 28 kg in 75 giorni".
L'obiettivo per il giornalista è di riuscire a perdere altri 48 kg prima di Natale: "Sempre sotto controllo medico, sempre con l’iniezione settimanale in pancia di Tirzepatide, accompagnata da dieta personalizzata e chilometri a piedi". E poi, le parole per la figlia Clara che combatte contro l'anoressia: "Faccio tutto questo in tandem, come sa chi ha seguito l’Isola, con la mia adorata figlia Clara che combatte la malattia dell’anoressia. Anche stamattina ce lo siamo detti: felicità è la lotta".

(Adnkronos) - In occasione di EXPO Ferroviaria 2025, Asstra – Associazione delle Aziende di Trasporto Pubblico Locale – organizza il convegno “I 200 anni della ferrovia moderna: dal vapore all’idrogeno”, in programma mercoledì 1 ottobre 2025 dalle ore 12.00 alle ore 13.30, presso il Padiglione 9 della Fiera Milano Rho - Forum 1, Hall 9. L’evento che celebra i 200 anni dalla nascita della ferrovia moderna sarà l’occasione per analizzare gli scenari evolutivi che stanno interessando il trasporto ferroviario con i suoi servizi, le sue infrastrutture, sempre più strategiche e connesse, e i suoi convogli. Ripercorrerà l’evoluzione del trasporto ferroviario, dalle prime locomotive a vapore fino alle più avanzate soluzioni sostenibili basate sull’idrogeno, aprendo uno spazio di confronto tra istituzioni, operatori e aziende del settore.
Ad aprire i lavori di questo appuntamento, che vuole essere un momento tra istituzioni e operatori e aziende del settore, saranno Andrea Gibelli, Presidente di Asstra, Marco Medeghini, Presidente Asstra Lombardia, insieme agli assessori della Regione Lombardia Franco Lucente (Trasporti e Mobilità sostenibile) e Claudia Maria Terzi (Infrastrutture e Opere pubbliche). Seguiranno gli interventi di esponenti istituzionali e manager del comparto ferroviario, tra cui Umberto De Gregorio (Presidente EAV Napoli); Angelo Mautone (Direttore Generale MIT – Trasporto pubblico locale e mobilità sostenibile); Pier Luigi Giovanni Navone (Direttore Generale per la Sicurezza delle Ferrovie ANSFISA); Paolo Paolillo (Coordinatore GDL Idrogeno Aziende Asstra e Asstra Rail), Enrico Pujia (Direttore MIT – Dipartimento infrastrutture e reti di trasporto) e Pier Antonio Rossetti (Presidente Ferrovienord Spa). A introdurre e coordinare i lavori sarà Carlo Poledrini, Vicepresidente Sezione Trasporto Ferroviario Asstra.
“Il trasporto ferroviario da 200 anni - ha dichiarato Andrea Gibelli, Presidente di Asstra - accompagna lo sviluppo economico e sociale delle comunità, dei territori e del Paese intero, e oggi più che mai rinnova il suo ruolo strategico per la mobilità collettiva delle persone, per il trasporto delle merci e per la sicurezza nazionale. Le ferrovie, infatti, continuano a confermare il ruolo di avanguardia tecnologica e di motore per la crescita del Paese e perciò necessitano di regole chiare per garantire massima sicurezza, anche rispetto ai rischi cyber, flessibilità rispetto all’evoluzione tecnologica, ed elevate performance di efficienza ed efficacia" .
Leggi tutto: Dal vapore all’idrogeno, Asstra celebra i 200 anni della ferrovia moderna


(Adnkronos) - Dopo il grande successo della prima edizione, torna MedFest, il Festival del Mediterraneo inteso in tutte le sue declinazioni, che riporta il “Mare Nostrum” al centro del mondo, con la sua capacità di attrarre investimenti, creare sinergie e sviluppare opportunità commerciali tra aziende, istituzioni e operatori economici internazionali, partendo dalla sua biodiversità - unica al mondo - e coniugando business, turismo sostenibile e agroalimentare. In un contesto simile, ovviamente Moby è un partner strategico, non solo del MedFest, ma proprio del Mediterraneo, il mare che serve con le sue navi che hanno innovato il concetto di traghetto in Italia, a partire da Moby Fantasy e Moby Legacy, che sono infatti i traghetti più grandi e più green in servizio nel Mediterraneo, assicurando servizi di bordo da crociera nella tratta da Livorno e Olbia e viceversa.
E proprio Olbia, dopo la prima edizione dello scorso anno a Cagliari, sarà la sede di MedFest 2025, che inizia domani, per quattro giorni fino a domenica. Il Molo Brin si trasformerà in un villaggio di 50mila metri quadri che ospiterà spettacoli, videoproiezioni, incontri B2B, mostre e convegni; un’intera notte “in blu” in cui tutti i residenti e i turisti ospiti a Olbia saranno invitati a vestirsi di blu e anche un’orazione per la pace fra i popoli tenuta ecumenicamente dai rappresentanti delle religioni abramitiche: Cristianesimo, Ebraismo e Islam. I Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo sono 24, con una popolazione di 522 milioni di persone e proprio questa molteplicità di linguaggi, di nazionalità, di lingue, di tradizioni che però si ritrovano tutti nella stessa identità storica del Mare Nostrum è la forza e il tratto caratterizzante di MedFest.
In questo quadro, la presenza di Moby è strategica e quasi “obbligata”, perché la Compagnia della Balena Blu ha fatto della sostenibilità ambientale e del rispetto del mare attraversato dalle sue navi una delle sue cifre stilistiche. Il vicepresidente di Moby Alessandro Onorato interverrà sabato nel panel dedicato al turismo che, da sempre, vede la Compagnia in prima linea nella promozione della destagionalizzazione, con la Sardegna, collegata 365 giorni all’anno con l’Italia continentale da Livorno, Civitavecchia e Genova.
Proprio sulla linea da e per Livorno, Moby ha unito la destagionalizzazione con la sostenibilità assoluta e il rispetto dell’ecosistema - quasi un riassunto dello spirito di MedFest - al centro delle sue nuove navi. Fantasy e Legacy sono infatti già attrezzate per navigare con gas naturale liquefatto e predisposte per essere alimentate con energia elettrica e conseguentemente spegnere i motori nei porti dove sono già presenti le “colonnine” di ricarica. E a bordo tutto è attrezzato per la massima compatibilità ambientale: dall’assenza di plastica agli scrubber che trattano i fumi. In più, ovviamente, le autostrade del mare permettono un abbattimento delle emissioni di anidride carbonica.
Per quattro giorni, grazie a MedFest, Olbia diventa la capitale del Mediterraneo. Moby, che la collega tutto l’anno al resto d’Italia, è al centro di questa storia. E di questo mare.
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