
(Adnkronos) - “Ormai le aziende non possono più non occuparsi di sostenibilità e in particolare quelle energetiche sono chiamate a fare la propria parte. Le foreste sono una parte rilevantissima della vita degli uomini ed è per questo che abbiamo deciso di avviare il progetto #Rigeneraboschi. Abbiamo coinvolto clienti e dipendenti per provare a fare qualcosa di concreto che potesse fornire gli strumenti necessari alla comunità scientifica per identificare parametri o linee guida, che possono poi rendere le nostre foreste più resilienti”. Lo ha detto Federica Petra Colombo, responsabile Relazioni esterne di Sorgenia, all’incontro a Milano con cui l’azienda ha presentato i primi risultati scientifici del progetto per la tutela del patrimonio forestale #RigeneraBoschi, avviato un anno fa.
Promosso da Sorgenia e realizzato in partnership con l’Università degli studi di Milano, il progetto gode del patrocinio del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. “Patrocini che per noi rappresentano motivo di grande orgoglio”, sottolinea la responsabile Relazioni esterne di Sorgenia.
L’iniziativa ha due anime: monitorare lo stato di salute di 5 boschi del nostro Paese raccogliendo dati attraverso i tree-talkers, dispositivi con tecnologia Internet of Things (Iot) basata su cloud e “una parte culturale per cui durante questo anno e durante il prossimo, continueremo a incontrare ragazzi e ragazze che vanno a scuola nei boschi - fa sapere Colombo - Vorremmo, insieme ai forestali, che cogliessero la bellezza del posto in cui vivono e l'unicità e la diversità che ogni bosco ha. Ne abbiamo già incontrati 300 e abbiamo intenzione di aumentare in maniera sensibile il loro numero. In questo modo si crea un circolo virtuoso nell'ottica di prendersi cura dei posti in cui si vive”.
Leggi tutto: Ambiente, Colombo (Sorgenia): "#Rigeneraboschi per foreste più resilienti"

(Adnkronos) - La ricarica del telefono è diventata un gesto quotidiano imprescindibile. Al mattino appena svegli, in ufficio davanti al computer, in auto o la sera prima di andare a dormire: tutti cerchiamo di avere lo smartphone sempre pronto all’uso. L’intensità con cui lo utilizziamo, tra messaggi, social, giochi, video e lavoro, fa sì che la batteria si scarichi più volte al giorno. Non a caso, uno dei timori più diffusi è restare senza carica nel momento meno opportuno.
Negli ultimi anni la tecnologia delle batterie ha compiuto passi importanti. Non si tratta solo di una maggiore autonomia, ma anche di sistemi di ricarica sempre più rapidi e intelligenti. I caricabatterie moderni, infatti, permettono di riportare lo smartphone al 100% in pochissimo tempo, sfruttando algoritmi che gestiscono in modo ottimale il flusso di energia e riducono i rischi di surriscaldamento. Tuttavia, non sempre abbiamo tempo di aspettare: ecco perché esistono alcuni accorgimenti semplici che consentono di ridurre ulteriormente i tempi di ricarica e, al tempo stesso, proteggere la batteria nel lungo periodo.
Uno dei metodi più efficaci per accelerare la ricarica consiste nell’attivare la modalità aereo. In questo stato il telefono interrompe tutte le connessioni — rete dati, Wi-Fi, Bluetooth e perfino la ricerca di segnale — riducendo il consumo di energia quasi a zero. In pratica, mentre la batteria riceve energia, non viene contemporaneamente “risucchiata” da processi in background. Diversi test hanno mostrato che il tempo di ricarica può diminuire fino al 25%. È un trucco particolarmente utile quando si ha poco tempo e si vuole ottenere il massimo in pochi minuti, ad esempio prima di uscire di casa.
Un errore comune è usare cavi e adattatori universali o economici, pensando che “uno vale l’altro”. In realtà, ogni smartphone è progettato per lavorare con specifici valori di tensione e amperaggio. Usare un caricatore non compatibile può non solo rallentare la ricarica, ma anche ridurre la vita della batteria, causare surriscaldamenti o addirittura rischi di sicurezza. La soluzione è semplice: affidarsi sempre al caricabatterie originale fornito dal produttore o, se serve un ricambio, a uno certificato. È un investimento minimo che può allungare la durata dello smartphone per anni.
Guardare una serie su Netflix, giocare a un titolo pesante o anche solo navigare mentre il telefono è sotto carica è una tentazione diffusa, ma rappresenta una cattiva abitudine. Il motivo è semplice: mentre lo smartphone si carica, sta anche consumando energia per gestire le app. Questo doppio lavoro non solo rallenta la ricarica, ma porta la batteria e i componenti interni a scaldarsi di più. Il calore è uno dei nemici principali della longevità della batteria. Se vuoi che la carica sia veloce ed efficiente, è bene lasciar riposare il telefono durante il processo.
Polvere, pelucchi o piccoli residui nel connettore USB-C o Lightning possono sembrare innocui, ma in realtà compromettono il corretto contatto tra cavo e telefono. Questo porta a interruzioni, carica più lenta o addirittura a problemi nel lungo periodo. Una buona abitudine è controllare e pulire delicatamente la porta di ricarica ogni tanto, utilizzando strumenti adeguati come un bastoncino asciutto, aria compressa o un panno in microfibra. È un piccolo gesto che garantisce efficienza e previene malfunzionamenti.
Al di là della velocità, la vera sfida è preservare la capacità della batteria nel tempo. Alcuni accorgimenti possono fare la differenza: meglio non lasciare lo smartphone costantemente in carica tutta la notte. Anche se i sistemi moderni interrompono la ricarica al 100%, mantenere la batteria a piena tensione per ore non è l’ideale. È bene evitare di far scaricare il telefono fino allo 0% troppo spesso: meglio ricaricarlo quando scende intorno al 20-30%. Occorre poi approfittare sempre delle funzioni di “ricarica ottimizzata” presenti su molti modelli, che rallentano la carica nelle ultime fasi per ridurre lo stress della batteria. Infine, è meglio non esporre lo smartphone a fonti di calore durante la ricarica: evitare di tenerlo sotto il cuscino, al sole o vicino a un termosifone aiuta a mantenere stabili le temperature.
Leggi tutto: Caricare il telefono nel modo giusto, ecco gli errori da evitare

(Adnkronos) - Costantino Vitagliano ospite oggi, giovedì 25 settembre, a La volta buona è tornato a parlare pubblicamente della sua malattia: "Dovrò curarmi per tutta la vita ma ci sono delle belle novità", ha raccontato il modello, ex tronista di 'Uomini e Donne'.
"Ho tolto il cortisone, prima ne prendevo un grammo al giorno. Mi cambiava parecchio l'umore, adesso faccio solo poche iniezioni al mese. Questo mi sta aiutando ad avere prospettive diverse sulla mia vita anche perché quando mi sono ammalato vedevo tutto nero", ha detto Vitagliano nel salotto di Caterina Balivo.
Il 51enne ha raccontato di aver perso circa 30 kg, e ora ne ha recuperati 20: "Sono stato circa 40 giorni in ospedale per capire cosa avessi, quando sono tornato a casa ero un'altra persona. Non ero più io". Costantino ha raccontato di essere affetto da un'infiammazione autoimmune: "Quando sono stato ricoverato d'urgenza è accaduto perché la mia aorta addominale era diventata circa a 36cm. Mi hanno ricoverato d'urgenza, perché se la massa attorno esplodeva rischiavo di morire in pochissimi secondi".
Oggi, grazie alle cure, non rischia più la vita: "Grazie alla terapia sono sotto controllo e tutto procede bene, la stiamo tenendo a bada". Nonostante il dolore per la sua malattia, Costantino ha avuto a che fare anche con hater che lo hanno accusato di essere andato in televisione a fingere di stare male: "Il mondo social è un mondo malato, ci sono persone che vivono per criticare gli altri. Capitava anche prima, ma non mi importava. Oggi fa male. Blocco tantissimi utenti che mi criticano".

(Adnkronos) - "Riguardo alla salute degli alberi, l'adattamento al cambiamento climatico dipende dal luogo in cui si trovano. Bisogna adattare l'intensità e il tipo di gestione forestale al posto dove si trova la foresta. Questo è il messaggio fondamentale”. Così Giorgio Vacchiano, docente di Gestione e Pianificazione Forestale presso l'università degli Studi di Milano, intervenendo, oggi a Milano, alla presentazione dei primi dati scientifici del progetto #RigeneraBoschi ideato da Sorgenia, con il patrocinio del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Obiettivo dell’iniziativa, partita nel 2024, accrescere la consapevolezza sull’importanza delle foreste e fornire dati utili per la difesa del patrimonio boschivo italiano.
“Abbiamo monitorato cinque siti forestali italiani misurando ogni ora quattro parametri: la crescita del diametro degli alberi, le oscillazioni del fusto, il flusso della linfa, un indice di salute delle piante, e la qualità della fotosintesi effettuata nelle foglie”, spiega. I monitoraggi sono stati possibili grazie all'installazione di tree-talkers, dispositivi con tecnologia Internet of Things (IoT) basata su cloud, capaci di restituire dati e informazioni in tempo reale sulle diverse condizioni non solo degli alberi ma anche dell'ambiente in cui vegetano.
“Abbiamo confrontato una parte del bosco in cui c'era stata un'attività di cura e di gestione e una parte invece lasciata senza questa attività - riprende l’esperto - Sulla crescita, il diametro, le oscillazioni, i dati sono chiari: un certo tipo di gestione, se ben fatta, migliora la stabilità meccanica delle piante e accelera l'accrescimento diametrico. In quattro siti su cinque, le piante intorno a cui è stato fatto un po’ di spazio, con la tecnica del diradamento, sono cresciute dal 12 al 40% in più rispetto alle loro controparti rimaste nella parte più fitta e densa di bosco".
"Sulla qualità della fotosintesi - aggiunge - non sono emerse particolari differenze. Tutte le piante hanno sintetizzato secondo quello che ci aspettavamo, iniziando in primavera, avendo il loro picco estivo e andando a diminuire un po’ l'efficienza con l'arrivo del calore che sempre di più colpisce anche i nostri boschi”.
“Il cambiamento climatico lo vediamo soprattutto negli effetti degli eventi estremi che colpiscono i boschi - precisa - L'adattamento, anche per le piante, ha un limite, dobbiamo saperlo. Dobbiamo cercare di capire qual è questo limite per provare a rispondere con la gestione, oltre che con la riduzione delle emissioni a monte. Un messaggio da non dimenticare mai”.
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(Adnkronos) - Piccolo incidente per Sophie Codegoni alla Milano Fashion Week. L'influencer, ex compagna di Alessandro Basciano, ha raccontato sui social di essere caduta per le vie del centro meneghino a causa del maltempo: "Mi sono fatta molto male, sono piena di lividi", ha scritto Codegoni condividendo con ironia il video della caduta, avvenuta poco prima di partecipare alla sfilata di Missoni.
Nelle immagini si vede Sophie con un set composto da maglioncino e gonna, ombrello in mano e tacchi vertiginosi. Proprio l'unione tra pioggia e tacco si è rivelata cruciale.
"Mi sono spaccata mezza gamba, ho tutta la gamba sinistra dolorante - ha raccontato nelle Instagram stories -. Pioveva tantissimo vi giuro, sono caduta in mezzo alla strada e sono rimasta per terra, non riuscivo ad alzarmi". Poi, aggiunge col sorriso: "Menomale che non ho picchiato la testa, avevo un tacco 17 quindi la stabilità non era il massimo, poi pure la pioggia... volevo sparire dalla vergogna".
Leggi tutto: Sophie Codegoni, l'incidente alla Milano Fashion Week: "Sono piena di lividi"

(Adnkronos) - "La Russia di Vladimir Putin manda in guerra un anziano col bastone". Il conflitto tra Ucraina e Russia si combatte sul campo di battaglia da 3 anni e mezzo, con perdite considerevoli per entrambi i paesi. Kiev e Mosca forniscono quotidianamente dati, spesso non verificabili, per descrivere situazioni che regolarmente mostrano in particolare i danni subiti dal nemico. Nella gestione della comunicazione, elemento fondamentale nella guerra, si inserisce anche la foto scattata da un drone. La 414esima brigata dell'esercito ucraino, addetta ad operazioni con droni e soprannominata 'Gli uccelli di Magyar', la pubblica su X.
Nella foto si intravede un soldato russo, apparentemente in età avanzata e appoggiato a un bastone. "Sì, è un bastone da passeggio nelle sue mani. Questo anziano dovrebbe passeggiare un parco. E invece, eccolo sui nostri schermi, a dimostrare ancora una volta che vergogna sia la Russia moderna. Aspettate, onestamente, non si può proprio usare la parola 'moderna' insieme alla parola Russia. È una macchina arcaica di morte e disprezzo, di indifferenza verso i soldati, verso gli anziani", si legge nel messaggio.
"Vecchi sfiniti, a malapena in grado di muoversi, vengono spinti all'attacco. E non lasciatevi ingannare dal loro aspetto tremante. La disponibilità dei russi a morire per il loro cosiddetto zar è infinita. Su 10 situazioni come questa, forse uno ce la fa. Ma quell'uno sopravvive e uccide. Ecco perché gli Uccelli puliranno la nostra terra e i nostri fiumi da questa sporcizia", si conclude il post.
Le perdite di Ucraina e Russia sono avvolte parzialmente nel mistero. Non esistono stime ufficiali verificate in maniera indipendente e le comunicazioni di Kiev e Mosca non possono essere considerate attendibili in toto. Lo stato maggiore ucraino, ad esempio, ritiene che la Russia fino a giugno 2025 abbia perso un milione di uomini tra morti e feriti. Il presidente russo Vladimir Putin, nei giorni scorsi, ha affermato che il paese schiera al fronte 700mila uomini in questo momento.
Nelle abituali dichiarazioni, rilasciate quasi a cadenza quotidiana, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ripetuto che le perdite settimanali oscillano tra i 5000 e i 7000 uomini. "L'Ucraina ha subìto grosse perdite, ma la Russia perde più soldati di quanti ne uccida", ha detto Trump la scorsa settimana.
Leggi tutto: Ucraina-Russia, la foto del soldato col bastone: "Putin manda anziani in guerra"

(Adnkronos) - Jannik Sinner batte Marin Cilic e vola agli ottavi di finale dell'Atp 500 di Pechino. Oggi, giovedì 15 settembre, il tennista azzurro, numero due del mondo, ha battuto il croato nei sedicesimi del torneo cinese, iniziando al meglio l'ultima parte di stagione, che dallo swing asiatico culminerà nelle Finals di Torino. Una vittoria poco sofferta per Sinner, che si è imposto in due set con un doppio 6-2, ma che è tornato a vincere dopo la delusione per la finale persa con Alcaraz agli Us Open, che gli è costato il sorpasso al primo posto del ranking.
"Io cerco sempre di rimanere molto concentrato nei primi turni di un torneo", ha detto Sinner a caldo dal cemento di Pechino, "oggi ho fatto una buona prestazione e sono ovviamente contento di aver passato il turno. Cilic è un avversario sempre duro da affrontare. Il break che gli ho strappato all'inizio mi ha dato molta fiducia per il resto dell'incontro".
Sinner, alla viglia dell'esordio a Pechino, aveva annunciato di star lavorando su piccoli cambiamenti nel suo gioco, che si sono visti soprattutto al servizio: "In questo momento sto riflettendo molto sul mio servizio, cercando di aggiungere qualcosa e di variare un po' le mie soluzioni. Tutti i giocatori lo fanno, e sono contento di avere una squadra fantastica al mio fianco".
Leggi tutto: Sinner: "Contento della prestazione, sto cambiando qualcosa al servizio"

(Adnkronos) - Emanuele Ragnedda ha ammesso di aver ucciso Cinzia Pinna con un colpo di pistola, ma ancora non si conosce il motivo. Gli specialisti del Ris di Cagliari hanno sequestrato diversi reperti nella sua casa nelle campagne di Palau.
I Carabinieri hanno trovato tracce di sangue ma anche polvere bianca e sarà necessario l'esame tossicologico per appurare se si tratti di cocaina. Ci vorrà qualche giorno perché tutte le operazioni vengano svolte nei termini di legge. In quella casa nella tenuta di Conca Entosa l'imprenditore di Arzachena ha ucciso la 33enne di Castelsardo che aveva incontrato a Palau la notte tra l'11 e il 12 settembre. I due si conoscevano già, a tarda notte l'aveva accolta nella sua auto mentre lei si trovava in condizioni psicofisiche precarie. Poi era sparita nel nulla. Questi passaggi sono stati ricostruiti grazie alle testimonianze e agli impianti di videosorveglianza.
Negli ultimi giorni il cerchio si è stretto intorno all'uomo che ieri ha ammesso di averla uccisa, ma ancora non è stato reso noto il motivo. Il suo legale, Luca Montella, ha detto che durante l'interrogatorio in cui è arrivata la confessione Ragnedda ha rivelato tutto al procuratore di Tempio, Gregorio Capasso. Ora il reo confesso si trova nel carcere tempiese di Nuchis in attesa dell'udienza di convalida prevista per domani.
Castelsardo, meno di 6mila abitanti sulla costa settentrionale della Sardegna, è in lutto per la morte violenta di Cinzia Pinna. Per salutarla il parroco di Sant'Antonio Abate ha organizzato una fiaccolata silenziosa che dalle 21 attraverserà il centro del paese. “Il cuore di Castelsardo è unito, e come sindaco, ma anche genitore, sento il dovere di esprimere un pensiero comune in questo momento di profonda tristezza - scrive la prima cittadina, Maria Lucia Tirotto -. La tragica notizia di ieri ha spezzato il cuore della nostra città, dopo giorni di attesa e speranza. Abbiamo sperato tutti fino all'ultimo in un epilogo diverso, ma il destino è stato crudele”.
Le parole della sindaca di Castelsardo sono rivolte alla famiglia della 33enne: “Oggi, il nostro abbraccio commosso e silenzioso è per voi, nella speranza che il nostro affetto possa essere di qualche conforto. Che il ricordo più bello di Cinzia e il suo sorriso più autentico, più genuino, possano essere la vostra forza - conclude -. A te Cinzia va il triste ma affettuoso abbraccio della città intera con l’unico desiderio che tu possa trovare la pace che meriti. Castelsardo ti ricorderà sempre”.
Leggi tutto: Cinzia Pinna, sangue e polvere bianca nella casa del delitto: ancora ignoto il movente

(Adnkronos) - in collaborazione con Realme
realme ha annunciato che il suo prossimo smartphone di punta, il GT 8 Pro, arriverà ufficialmente in Italia entro la fine del 2025. Si tratta di un debutto importante, perché sarà tra i primi dispositivi nel nostro Paese a integrare il nuovissimo processore Snapdragon 8 Elite Gen 5 di Qualcomm, pensato per rendere i telefoni più veloci, efficienti e pronti alle sfide del futuro.
Il nuovo chip è il cuore pulsante del GT 8 Pro e promette vantaggi concreti nella vita di tutti i giorni. Grazie a una tecnologia di produzione avanzata, il processore non solo consuma meno energia – traducendosi in una maggiore durata della batteria – ma garantisce anche prestazioni fulminee. In pratica, significa aprire le app in un istante, passare da una funzione all’altra senza rallentamenti e gestire contenuti pesanti come foto ad alta risoluzione o video 4K senza sforzo.
I primi test parlano chiaro: il GT 8 Pro ha superato i 4 milioni di punti su Antutu, una delle piattaforme più utilizzate per misurare la potenza degli smartphone. Un risultato che lo colloca ai vertici del settore e che, tradotto per l’utente, vuol dire un’esperienza d’uso fluida in ogni situazione, dallo scrolling dei social al lavoro multitasking.
Un occhio di riguardo è stato dedicato anche al mondo del gaming. Il telefono è dotato di tecnologie proprietarie come AI Hyper Vision+ e GT BOOST 3.0, che consentono di mantenere un’ottima fluidità anche con videogiochi complessi e graficamente pesanti, come PUBG o Genshin Impact. In pratica, si potranno affrontare lunghe sessioni senza cali di prestazioni, quasi come se si utilizzasse una console portatile.
Con il GT 8 Pro, realme punta quindi a rafforzare la propria presenza nella fascia premium del mercato, proponendo non solo un telefono veloce e potente, ma anche un dispositivo pensato per migliorare concretamente l’esperienza quotidiana: più autonomia, più fluidità e più divertimento.
Leggi tutto: Realme GT 8 Pro, in arrivo il flagship con Snapdragon 8

(Adnkronos) - Incidente mortale sul lavoro oggi giovedì 25 settembre a Bubbiano, nel Milanese. La vittima è un operaio di 62 anni, rimasto schiacciato mentre stava lavorando a una bobina per la produzione di nastri d'acciaio. Lo fanno sapere i Vigili del fuoco di Milano.
L'uomo è stato soccorso prima dai suoi colleghi e dopo pochi minuti dai Vigili del fuoco, ma le sue condizioni sono apparse subito gravissime. Sul posto tre mezzi del Comando di via Messina, il 118, i carabinieri e i tecnici di Ats. Restano da chiarire le cause dell'infortunio mortale.
Leggi tutto: Nuovo incidente sul lavoro, operaio muore schiacciato nel Milanese

(Adnkronos) - Milly Carlucci si dice "felice" che Selvaggia Lucarelli abbia rifiutato il ruolo di opinionista al Grande Fratello, chiarendo come non abbia ricevuto pressioni da nessuno, in primis "da noi".
"Lucarelli", ha spiegato Milly Carlucci, "è una persona dalla libertà intellettuale assoluta, niente e nessuno dall'esterno può condizionarla. Sono contenta che ogni sabato sera stia lì al bancone della giuria, perché porta un pensiero insolito, mai banale. È una donna intelligente e le donne intelligenti vanno sostenute e mostrate al pubblico, soprattutto come esempio alle ragazze più giovani", ha concluso la conduttrice di 'Ballando' parlando nella conferenza stampa dello show del sabato sera, al via dal 27 settembre.
Su Selvaggia Lucarelli, anche Barbara D'urso si è espressa nel corso della conferenza: "Non ho paura di Selvaggia e del resto della giuria, perché è il suo ruolo. Io ho solamente paura di ballare, vi giuro. Ognuno ha il proprio ruolo. Ognuno in quella giuria ha la mia stima peraltro. Trovo Selvaggia una donna simpatica e molto intelligente e non ho bisogno di farle la sviolinata perché è tanto intelligente da capire che non lo sto facendo. Il mio problema adesso è imparare quei maledetti passi".
Leggi tutto: Ballando, Carlucci: "Lucarelli al GF? Felice che abbia rifiutato, nessuna pressione"
(Adnkronos) - L'allontanamento da Mediaset? Barbara D’Urso "vorrebbe evitare di parlare del passato. Le vere motivazioni usciranno fuori un giorno, non adesso", dice la conduttrice ora nel cast di Ballando con le Stelle in conferenza stampa.
Per anni "ho seguito quello che l'azienda per cui ho lavorato per tantissimi anni mi chiedeva. C’era un lavoro di squadra totale". A Ballando "sarò me stessa, la Rai e il programma mi chiedono di ballare. Lì avevo una corazza, dovevo interpretare quel ruolo, che mi andava bene". Sulla pista da ballo "uscirò fuori in un altro modo, forse peggiore non so. Ma sicuramente diverso", conclude.

(Adnkronos) - Esordio vincente per Jannik Sinner a Pechino. Il tennista azzurro ha battuto oggi, giovedì 25 settembre, il croato Marin Cilic, numero 97 del mondo, in due set con il punteggio di 6-2, 6-2 nei sedicesimi di finale dell'Atp 500 cinese. Sinner vola così agli ottavi del torneo dove lo scorso anno ha raggiunto la finale, prima di essere battuto, proprio come agli ultimi Us Open, da Carlos Alcaraz.
Nel prossimo turno l'azzurro, numero due del ranking, affronterà il francese Terence Atmane, salito al 68esimo posto della classifica Atp dopo l'exploit di Cincinnati, dove raggiunse la semifinale prima di essere battuto proprio da Sinner in due set.
Tutto facile per Sinner nell'esordio di Pechino, dove l'azzurro riesce a imporre subito il proprio ritmo, si fa aggressivo in risposta e mette in difficoltà Cilic. Il primo parziale si conclude 6-2 con Sinner che riesce a piazzare due break al quinto e al settimo game. La musica non cambia nel secondo set. Jannik continua a rispondere profondo e Cilic, 36 anni, non regge il suo ritmo, soprattutto negli scambi lunghi. L'azzurro ruba subito la battuta all'avversario nel terzo game e si ripete nel quinto, poi salva una palla del controbreak nell'ultimo parziale e chiude il set con un altro 6-2, volando così agli ottavi.
Leggi tutto: Sinner, tutto facile a Pechino: batte Cilic all'esordio e vola agli ottavi

(Adnkronos) -
Il conflitto a Gaza, il caso Flotilla, il futuro delle relazioni con i Paesi che in questi giorni, in sede Onu, stanno riconoscendo lo Stato palestinese. Sharren Haskel, viceministra degli Esteri israeliana, parla all'Adnkronos del delicato momento diplomatico legato alla crisi mediorientale, mentre l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite si svolge a New York. Diversi Paesi, tra cui Francia, Regno Unito e Australia, hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina, segnando una svolta significativa nella diplomazia internazionale.
"Ci sono alcune cose importanti da notare", secondo Haskel: "In passato più di 130, forse quasi 150 Paesi hanno già riconosciuto la Palestina. Questo ha cambiato qualcosa nella realtà? No, non ha cambiato nulla. La realtà è questa: quei Paesi hanno scelto di premiare Hamas, un'organizzazione terroristica, con uno Stato, subito dopo il peggior massacro di ebrei dalla Shoah. Questo fa una grande differenza, non solo per Israele, ma per il mondo intero, perché le organizzazioni terroristiche imparano dalle azioni della comunità internazionale". Durissimo il giudizio sulla Francia. Il Paese di Emmanuel Macron, attacca la viceministra degli Esteri di Israele, "ha guidato, celebrato e spinto questo processo, in alcuni casi persino corrompendo altri Paesi per ottenere questa dichiarazione". "Ci deve essere una risposta forte" sul piano diplomatico, rimarca Haskel: "Quando il primo ministro tornerà in Israele, prenderà la sua decisione basandosi sui suggerimenti sul suo tavolo".
L'Italia, con Giorgia Meloni, mantiene una posizione prudente sul riconoscimento della Palestina. Al momento Roma non intende farlo, sostenendo che le condizioni non siano ancora soddisfatte. Come valuta la posizione del governo italiano e, più in generale, le relazioni di Israele con l'Italia (che pure ha criticato le recenti operazioni militari israeliane, definendole "sproporzionate")? "Il primo ministro italiano e l'attuale governo sono molto più realistici e comprendono meglio i problemi del Medio Oriente, qualcosa da cui Macron è molto distante. In questo approccio realistico, capiscono che questo conflitto non è territoriale, ma religioso e culturale, e deve essere risolto in profondità. Il territorio da solo non risolverà il conflitto: ci sono condizioni da soddisfare affinché le due parti possano sedersi insieme", osserva Haskel.
"Il fatto - sottolinea la politica israeliana - è che Macron, spingendo unilateralmente per una soluzione senza nemmeno parlare con l'altra parte, ha favorito Hamas in un momento molto delicato, quando Israele e Hamas stavano cercando di negoziare un cessate il fuoco. Hamas ha capito che più a lungo continua la guerra, più sarà premiata da Macron e dai suoi alleati. Così la possibilità di un cessate il fuoco diplomatico è stata cancellata, e ci siamo trovati con l'unica opzione militare".
Lunedì 22 settembre alcuni sindacati italiani hanno indetto uno sciopero per esprimere solidarietà alla popolazione di Gaza. Cosa vorrebbe dire all'opinione pubblica italiana, che in parte ritiene Israele responsabile di crimini contro l'umanità? "I crimini contro l'umanità sono stati commessi da Hamas contro gli israeliani. Israele sta rispettando tutti i suoi obblighi secondo il diritto internazionale, il diritto umanitario, le regole della guerra e la Convenzione di Ginevra. Ci sono molte menzogne diffuse", risponde la viceministra degli Esteri dello Stato ebraico. "Per esempio, un giornale italiano ha pubblicato in prima pagina la storia di un bambino curato in Italia per una malattia genetica, facendo credere che il suo stato fosse dovuto alla fame o a Israele. Lo sapevano, ma hanno comunque mentito al pubblico italiano. Questo è il tipo di propaganda che Hamas diffonde. Come ha detto anche Trump, si è o dalla parte di Israele o dalla parte di Hamas. Non ci sono vie di mezzo. L'unico modo per liberare gli ostaggi è la pressione militare. Hamas sta abusando dei palestinesi, li tiene sotto tiro, li tortura ed esegue esecuzioni. Non si cura del popolo palestinese, ma solo dei suoi obiettivi religiosi e ideologici. Più forti saranno le misure su Hamas, più velocemente finirà questa guerra".
Recentemente il governo italiano ha annunciato una risoluzione per il riconoscimento della Palestina, ma a due condizioni: il rilascio degli ostaggi e l'esclusione di Hamas dalle future dinamiche di governo. Cosa ne pensa? "Capisco - dice Haskel - la posizione e alcuni potrebbero non essere d'accordo con la soluzione proposta. Ma questo non è il momento di parlare di come si vede il conflitto israelo-palestinese. Siamo nel mezzo di una delle guerre più dure che abbiamo mai vissuto, su sei fronti diversi, contro eserciti e proxy iraniani. Ci sarà tempo per discuterne, ma ora, mentre cerchiamo di riportare a casa i nostri ostaggi, tutti sanno che con la leadership di Hamas non c'è futuro sicuro né per gli israeliani né per i palestinesi".
Infine, qual è la sua opinione sui recenti attacchi denunciati dalla Global Sumud Flotilla? La premier Meloni ha proposto agli attivisti di consegnare aiuti umanitari a Cipro. Il governo israeliano è d'accordo? "Abbiamo offerto molte opzioni. Abbiamo proposto di portare gli aiuti umanitari ad Ashkelon, e ci saremmo assicurati che arrivassero. Ma non è questo che vogliono davvero. Questa flottiglia è stata finanziata e organizzata da persone affiliate a Hamas", denuncia la viceministra. "Si tratta di persone in cerca di attenzione. La quantità di aiuti che portano è dieci volte inferiore a quella già presente a Gaza, pronta per essere ritirata dai camion dell'Onu. Più del 90% dei beni dell'Onu non raggiunge la destinazione, per incapacità logistica o per il coinvolgimento di Hamas. Quando l'Italia, con il ministro Antonio Tajani, ha collaborato con Israele nel programma 'Food for Gaza', tutti gli aiuti sono arrivati. La cooperazione funziona se ci si può fidare del partner e si sa che non ci saranno usi impropri degli aiuti. Ma se si tratta di una trovata pubblicitaria, mi dispiace, ma non funzionerà". (di Antonio Atte)


(Adnkronos) - Cosa pensiamo quando sentiamo parlare di dolore cronico? Sappiamo che si tratta di un problema invalidante che si trascina da almeno 3 mesi e che dura per anni, anche per tutta la vita. Qual è l'impatto in chi ne soffre e nei suoi familiari? Cosa cambia dal punto di vista fisico, psicologico, sociale, lavorativo, quando si soffre, ad esempio, di emicrania o di artrosi? Perché è fondamentale agire tempestivamente? Cosa stanno facendo le istituzioni, i medici, i pazienti e il mondo farmaceutico per uscire dal ginepraio di visite ed esami, in un continuo rimbalzare da uno specialista all'altro, senza, a volte, trovare soluzione? A queste domande cerca di rispondere 'Corretta informazione e accesso alla rete', il primo episodio del vodcast 'E tu, sai cosa si prova? Comprendere e affrontare il dolore cronico', una serie realizzata da Adnkronos in partnership con Sandoz, che in modo semplice, autorevole e diretto, punta a far conoscere gli elementi necessari a facilitare l'accesso a percorsi adeguati alla cura del dolore cronico.
Nel primo episodio - online da oggi nella sezione podcast di Adnkronos.com - a fornire informazioni essenziali dal punto di vista clinico e organizzativo intervengono Silvia Natoli, responsabile Area culturale Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) Medicina del dolore e cure palliative; Nicoletta Orthmann, direttrice medico-scientifica Fondazione Onda Ets, e Paolo Fedeli, Head of Corporate Affairs Sandoz Spa.
Per favorire un'applicazione omogenea della legge 38 del 2010 (Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore) nelle varie regioni e contesti territoriali, è stato messo a punto un 'Manifesto sul dolore' realizzato con la partecipazione dei principali interlocutori dell'ecosistema salute - istituzioni, società scientifiche, rappresentanti di associazioni civiche e del Terzo settore - con proposte per migliorare il percorso diagnostico-terapeutico che va dalla promozione della cultura sulla condizione cronica, con una corretta informazione, alla messa a punto di un programma di formazione continua del personale sanitario fino al potenziamento delle reti di terapia del dolore cronico, coinvolgendo il territorio. In questo contesto multidisciplinare si inserisce anche la realtà dell'industria farmaceutica, impegnata a promuovere l'equità di accesso alle cure attraverso la collaborazione con tutti gli attori del sistema sanitario. Il vodcast 'E tu, sai cosa si prova? Comprendere e affrontare il dolore cronico' è online nella sezione podcast di adnkronos.com sul canale YouTube di adnkronos.com e su Spotify.
Leggi tutto: Dolore cronico, online il vodcast per aiutare nel percorso di diagnosi e cura

(Adnkronos) - "La mia partecipazione a Ballando con le Stelle non è un ripiego, io sono orgogliosa di essere qua. Cachet astronomico? E' molto lontano dalla realtà". A parlare è Barbara d'Urso, tra i concorrenti della 20esima edizione del programma condotto da Milly Carlucci, in onda da sabato 27 settembre in diretta su Rai 1 in prima serata.
"Ho voglia di giocare e divertirmi ma al momento sono atterrita. Tutti pensano che io sappia ballare, anche Pasquale La Rocca (il suo ballerino, ndr), ma quando ho fatto la prima lezione mi ha dato ragione. Psicologicamente è stata una scelta difficile da prendere, ma sono felice di averla presa. E l'ho fatto per vari motivi, uno di questi è ripartire", ha affermato l'ex conduttrice Mediaset sottolineando poi il fatto che "scegliere un posto come questo, la trasmissione del sabato sera di Rai 1 da vent’anni, mi scalda il cuore. Io riparto da qui con amore, entusiasmo e paura e con la possibilità di incontrare di nuovo il pubblico dal quale mi sono staccata due anni fa, per vari motivi”, ha quindi aggiunto.
E ha quindi chiarito: "La mia partecipazione a Ballando con le Stelle non è un ripiego, io sono orgogliosa di essere qua. Psicologicamente è difficile: sono stata abituata a gestire situazioni, a condurre, decidere, scegliere, sono abituata a essere la Milly Carlucci" di un programma "entrare in un posto dove sono gestita, dove gli altri decidono per me e dovermi affidare alle altre persone, a Milly in primis, è stato difficile per me, ma anche coraggioso. Dopo quasi 50 anni di carriera ci vuole dose di umiltà".
"Sono caduta e mi hanno fatta cadere, questo succede nel lavoro, in amore e in tutto. Sono stata zitta e ferma per un bel po'. Ora riparto con coraggio e magari farò capire agli altri che non sono quella che pensano", ha detto ancora.
Poi la smentita su un presunto cachet stellare per la sua partecipazione a Ballando con le Stelle: "Si è parlato di un cachet astronomico, facendo passare che io sono qui perché prendo tanti soldi. Questo è molto lontano dalla realtà. Ho accettato, come tutti gli altri, il cachet che mi è stato proposto. Sono qui per la voglia di mettermi in gioco e non per altri motivi", chiarisce la conduttrice nella conferenza stampa di presentazione della ventesima edizione di Ballando con le Stelle, in onda da sabato 27 settembre in diretta su Rai 1 alle 20.35.
Barbara D’Urso chiarisce sul suo allontanamento da Mediaset: "Vorrei evitare di parlare del passato. Le vere motivazioni usciranno fuori un giorno, non adesso". Per anni "ho seguito quello che l'azienda per cui ho lavorato per tantissimi anni mi chiedeva. C’era un lavoro di squadra totale". A Ballando "sarò me stessa, la Rai e il programma mi chiedono di ballare. Lì avevo una corazza, dovevo interpretare quel ruolo, che mi andava bene". Sulla pista da ballo "uscirò fuori in un altro modo, forse peggiore non so. Ma sicuramente diverso", conclude.

(Adnkronos) - Nasce la prima rete delle università del Sud unite per formare i social change manager del domani: un’alleanza “accademica” che fa evolvere 'Road to social change', il progetto di UniCredit, in un laboratorio unico di formazione e innovazione sociale. Otto università: Federico II di Napoli (dipartimento di economia, management, istituzioni), Università Suor Orsola Benincasa (Dipartimento di Scienze giuridiche ed economiche), Politecnico di Bari, Magna Graecia di Catanzaro e Università di Salerno hanno già aderito all’accordo quadro, mentre altri atenei come Vanvitelli, Bari Aldo Moro e Parthenope sono in fase di perfezionamento.
Per i giovani significa arricchire le competenze e entrare in un percorso che offre la possibilità di imparare la lingua del futuro: la sostenibilità integrale. È l’alfabeto con cui verrà scritto il domani e chi lo conosce avrà in mano le chiavi per scriverne le prime pagine. Partecipare al programma della banking academy di Unicredit, Road to social change, vuol dire non restare spettatori, ma diventare autori del cambiamento. In un Sud che ha energia e talenti, Rtsc è l’acceleratore che sblocca il motore e lo trasforma in competitività, collegando studenti, imprese e territorio in un network nazionale già proiettato verso il futuro.
“La sostenibilità integrale oggi è una competenza trasversale indispensabile per i giovani che non vogliono restare indietro. Con Road to social change offriamo strumenti concreti per interpretare questa sfida e trasformarla in opportunità. Al Sud questo percorso assume un significato ancora più profondo, perché valorizza energie e talenti straordinari, contribuendo a generare crescita e competitività per i territori e per il Paese” dichiara Ferdinando Natali, regional manager Sud UniCredit.
I talk del programma rappresentano il cuore di questo percorso: non semplici conferenze, ma momenti di confronto aperto che mettono sullo stesso palco studenti universitari, imprenditori e accademici. Conversazioni dinamiche in cui si condividono esperienze concrete, strumenti innovativi e modelli di impresa responsabile, con l’obiettivo di tradurre i grandi temi della transizione sostenibile in casi pratici, creando un ponte diretto tra università, imprese e territorio.
Protagoniste dell'ultimo talk ospitato dall'università Suor Orsola Benincasa sono le pmi locali della filiera del food, che scelgono la sostenibilità come leva competitiva. Il food si conferma uno dei settori più strategici per l’economia italiana, che contribuisce con oltre 500 miliardi di euro al PIL nazionale e dà lavoro a circa 4 milioni di persone. A raccontarlo è l’esperienza di Feudi San Gregorio, eccellenza del vino italiano e prima cantina B Corp certificata in Campania, che sintetizza la propria missione nel claim 'Coltiviamo il futuro, un calice alla volta': una visione che unisce agricoltura sostenibile, filiera etica e comunità in crescita. Il talk sarà inoltre l’occasione per valorizzare le aziende che si sono distinte in termini di sostenibilità, che si sono fatte accompagnare attraverso il servizio di profilazione esg di UniCredit per analizzare le leve moderne di competitività, innovazione e crescita; hanno ottenuto uno score esg distintivo e hanno orientato le proprie strategie attraverso piani di azione concreti per cogliere le opportunità di una transizione sostenibile che ne rafforza la posizione sul mercato con modelli più responsabili e integrati.
Come di consueto, a moderare il Talk e a registrare il podcast di apertura, Riccardo Haupt e Riccardo Bassetto di Will Media. La partecipazione a Road to social change è gratuita e aperta a tutti, con particolare attenzione a studenti, professionisti e operatori non profit. Prossima tappa della road map di presentazione della partnership tra Unicredit e il mondo accademico è quella del 29 settembre alla Federico II di Napoli, dipartimento di economia management istituzioni, quando agli studenti del corso di laurea magistrale in innovation and international management saranno presentate sia le altre iniziative di formazione della UniCredit banking academy che quelle di placement a vantaggio degli studenti.

(Adnkronos) - Intervento riuscito per Achille Polonara. Il cestista azzurro, trasferitosi nelle scorse settimane alla Dinamo Sassari, si è sottoposto oggi, giovedì 25 settembre, al trapianto di midollo necessario nella sua battaglia contro la leucemia mieloide. Polonara ha rassicurato i suoi tifosi e tutti gli appassionati di basket pubblicando una storia sul proprio profilo Instagram: "Trapianto tutto ok", ha scritto aggiungendo un emoticon di una spunta verde e mostrandosi sorridente, con tanto di segno della vittoria, dal letto di ospedale.
La malattia, in ogni caso, non ha mai fatto perdere sorriso e buon umore a Polonara. Tanto che il giorno prima dell'intervento Achille si era prestato a un balletto, pubblicato sui social dalla moglie Erika Bufano, direttamente dalla stanza di ospedale.
Nelle scorse settimane invece era stato proprio Polonara ad annunciare di aver trovato una donatrice: "Abbiamo trovato una donatrice. Si tratta di una ragazza americana compatibile al 90%", ha spiegato al Corriere della Sera, "sono stato fortunato, c’erano due donatori compatibili al 90%, anche un ragazzo tedesco, ma hanno optato per lei perché sono riusciti a mettersi in contatto subito".
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