
(Adnkronos) - Nuovo allarme in Danimarca e di nuovo chiuso per un'ora nella notte l'aeroporto danese di Alalborg, nel nord del Paese, in seguito all'avvistamento di un drone. Lo scalo era già stato chiuso per la stessa ragione fra ieri e l'altro ieri, così come gli aeroporti di Aalborg, Esbjerg, Sonderborg e la base aerea di Skrydstrup e in precedenza sempre questa settimana quello di Copenaghen.
Ieri la premier Mette Frederiksen aveva denunciato che i sorvoli erano parte di "attacchi ibridi" possibilmente legati alla Russia e anticipato la possibilità che tali incursioni "si moltiplicheranno".
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(Adnkronos) - Amazon rimborsa milioni di utenti che tra metà 2019 e metà 2025 hanno pagato per il servizio Amazon Prime negli Stati Uniti. Ognuno di loro riceverà fino a 51 dollari, riferisce Politico, mentre altri utenti potrebbero chiedere rimborsi perché la procedura di iscrizione e quella di cancellazione sinora non sono state considerate sufficientemente chiare e semplici. L'intesa, secondo i media americani, vale complessivamente 2,5 miliardi di dollari compresa la sanzione che Amazon verserà alla FTC, l'authority per la concorrenza.
Nel procedimento avviato nel 2023 dall'FTC sono state esaminate le 'tecniche' per indurre gli utenti ad abbonarsi a Prime, generalmente prediletto da chi effettua acquisti con maggiore frequenza. Negli Stati Uniti, il servizio attualmente costa 139 dollari all'anno o 14,99 dollari al mese. La FTC, afferma Politico, ha ritenuto eccessivamente complessa la procedura per disdire il servizio.
"Amazon e i nostri dirigenti hanno sempre rispettato la legge e questo accordo ci consente di andare avanti e concentrarci sull'innovazione per i clienti. Lavoriamo duramente per rendere chiara e semplice per i clienti sia l'iscrizione che la cancellazione dell'abbonamento a Prime, e per offrire un servizio sostanziale ai nostri milioni di fedeli abbonati Prime in tutto il mondo. Continueremo a farlo e non vediamo l'ora di scoprire cosa offriremo ai nostri abbonati Prime nei prossimi anni", si legge in una nota del colosso dell'e-commerce.
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(Adnkronos) - Si è aperta, presso la sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, la terza edizione del Forum Risorsa Mare, appuntamento nazionale ed europeo dedicato alle strategie per lo sviluppo sostenibile e competitivo della risorsa mare.
Ad aprire ufficialmente i lavori della sessione di apertura è stato il Commissario straordinario dell’AdSP MTCS, Raffaele Latrofa, che nel suo intervento di saluto ha sottolineato come «il mare non sia soltanto uno spazio fisico, ma una risorsa strategica per la crescita, la sicurezza e l’identità della nostra Patria». Latrofa ha ringraziato, per aver scelto il porto di Civitavecchia come sede dell'evento, il Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, promotore dell’iniziativa, e The European House – Ambrosetti, che ha curato il “Libro Blu” con analisi e dati utili a orientare le scelte politiche ed economiche.
«Il Mediterraneo è al tempo stesso un ponte e una frontiera – ha affermato Latrofa –. Senza sicurezza marittima non c’è sviluppo, ma senza sviluppo non può esserci sicurezza duratura. La subacquea rappresenta un settore strategico in cui l’Italia può essere protagonista, mentre sport, nautica e turismo del mare sono pilastri della nostra identità e della nostra economia. Non c’è crescita senza transizione energetica: ecco perché investiamo in idrogeno e cold ironing. Ma il capitale umano resta la prima vera infrastruttura di un porto, e dobbiamo formare professionisti capaci di affrontare le sfide future. I nostri scali devono diventare hub logistici del Mediterraneo, cerniere della catena euro-mediterranea integrate con le reti TEN-T e i corridoi terrestri che collegano il Sud con il Nord Europa».
La sessione di apertura ha visto la partecipazione, tra gli altri, del ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci, promotore dell’iniziativa, del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, della vicepresidente Roberta Angelilli e del sindaco di Civitavecchia Marco Piendibene.
«Il Forum Risorsa Mare – ha concluso Latrofa – non è solo un’occasione di confronto, ma un vero cantiere di idee, dove la passione per il mare diventa politica industriale. Il nostro obiettivo è fare dei porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta un motore di sviluppo, un modello di sostenibilità e un punto di riferimento per l’intero Mediterraneo. Ma sappiamo che da soli non possiamo farcela: servono alleanze con il Governo, le Regioni, i Comuni, il mondo della ricerca e le imprese. Il mare è la nostra ricchezza più antica, ma può e deve essere la nostra sfida più moderna».
Il Forum proseguirà fino a domani con ulteriori tavoli di approfondimento su economia blu, transizione energetica, innovazione tecnologica e valorizzazione del capitale umano, con la partecipazione di istituzioni, imprese, mondo accademico e associazioni.

(Adnkronos) - Cade un'altra testa nell'élite russa, quella dell'influente giudice Viktor Momotov, presidente del Consiglio dei giudici dal 2016, membro della Corte suprema dal 2010 e nel Presidium della Corte suprema dal 2019, in quello che viene definito come il "Watergate russo". La procura generale lo ha accusato di legami di affari con la criminalità e di avere interessi, illegali nella sua posizione, in una catena di alberghi. Il Consiglio della Federazione ha nominato il Procuratore generale Igor Krasnov a Presidente della Corte suprema il giorno dopo che il suo ufficio aveva depositato le accuse a carico di Momotov presso il tribunale Ostankino di Mosca.
Secondo l'accusa, Momotov avrebbe una partecipazione informale nella catena di alberghi Marton presente in almeno sette regioni del Paese, inclusa Mosca, di proprietà di Andrey Marchenko, 54 anni, descritto nelle carte dell'inchiesta come "esponente della criminalità organizzata di Krasnodar". La procura ha disposto la confisca di 95 proprietà. 44 terreni e 54 fabbricati fra cui alberghi, spa e locali con narghilé. Per un valore dell'equivalente di 107,7 milioni di dollari. Per gestire questo impero, il giudice avrebbe intrattenuto legami con la criminalità organizzata.
Secondo quanto ha scoperto il sito di notizie investigative Agentsvo, Marchenko avrebbe incontrato Momotov all'università statale di Kuban alla fine degli anni Ottanta, quando Momotov insegnava alla facoltà di legge e Marchenko era un suo studente.
Marchenko si è poi gettato nel mondo degli affati aprendo imprese a cui Momotov si era associato nel 2007, salvo poi cedere i suoi interessi alla madre tre anni dopo, prima di entrare a far parte della Corte suprema e dopo averne cambiato il cognome dell'anziana donna da Morontova a Laryanova. Avrebbe poi realizzato che la madre non disponeva del patrimonio necessario per giustificare una tale acquisizione, e ha quindi ri registrato i suoi asset a nome di Marchenko, sostiene la procura.
Nel 2022, Marchenko, con a carico diverse accuse, ma di lieve entità, senza traccia di legami con la criminalità organizzata, aveva denunciato redditi per nove milioni di rubli (150 milioni di dollari). Era stato in precedenza multato nel 1995 per aver disobbedito a un agente di polizia e sospettato di aver insultato un funzionario dello stato nel 1999.
Nel 2023 era stato accusato di evasione fiscale su larga scala. Gli erano stati confiscati tre alberghi. Dopo un mese l'imprenditore aveva annunciato la sua intenzione di combattere in Ucraina e si era anche fatto riprendere in seguito in mimetica, con un fucile in mano e un lanciarazzi in spalla sollecitando i russi a "unirsi per la vittoria". Pochi mesi dopo aveva lasciato il fronte, denunciando di essere stato ferito. Era stato quindi accusato di aver disertato ed erano stati disposti gli arresti domiciliari.
L'accusa aveva indicato che Marchenko aveva legami con due presunti esponenti della malavita locale, Andrei Korovalko e Arkady Chebanov legami di cui, sempre secondo Agentsvo, non ci sarebbe traccia e di cui non sarebbe stato fornito dagli inquirenti alcun elemento di prova.
Lo scorso maggio, la procura aveva nazionalizzato un complesso agricolo di proprietà dei due boss della mala locale, Korovaiko e Chebanov, sotto inchiesta da tempo per estorsione, denunciando che il primo aveva fondato l'impresa con i proventi del suo passato incarico come ispettore federale. I due sono riusciti a lasciare il Paese. Sotto inchiesta era finita anche, nel 2023, la moglie di Chebanov, giudice della corte arbitrale della regione di Rostov.
La scorsa settimana un tribunale di Volgograd ha confiscato gli asset dell'ex presidente della Corte suprema dell'Adighezia, Aslan Trakhov e di suoi familiari, per 13 miliardi di rubli. Lo scorso agosto, un tribunale della regione di Mosca ha confiscato i beni di un giudice della regione di Krasnodar, Aleksandr Chernov, per un importo simile.
Difficile giudicare se le accuse o anche solo le prove su cui sono basate l'inchiesta a carico di Momotov e dei suoi colleghi siano fondate. Chiaro è invece lo sforzo dispiegato delle autorità russe per recuperare denaro, anche andando contro interessi, più o meno leciti, ben tollerati fino a poco tempo prima. Il modello è rodato sin dai tempi di Mikhail Khodorkovsky: vengono aperte inchieste penali, quindi cedute, in questi ultimi mesi nazionalizzate, imprese.
Krasnov nei mesi scorsi ha rivendicato che il suo ufficio, la Procura generale fino a ieri, ha riportato 2,4mila miliardi di rubli (29,9 miliardi di dollari) di asset privati sotto il controllo dello stato, altre stime parlano di 50 miliardi di dollari dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Chiaro comincia a essere anche lo sforzo di generare terrore senza risparmiare l'establishment, cambiarne i rappresentanti, se con i reduci dell'operazione militare speciale, come dice Vladimir Putin da tempo, arrivando nei giorni scorsi anche ad anticipare la sua successione nelle mani di un reduce, è tutto da vedere. In atto in Russia ora vi è un cambio di regime dall'interno. Il cui esito non è al momento noto.
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(Adnkronos) - Consegnato all'Italia dalle autorità belghe l'ex latitante di 'ndrangheta Sebastiano Signati, nato a San Luca, in provincia di Reggio Calabria, nel 1966, già inserito fino al 2015 nell'elenco dei ricercati di massima pericolosità, ritenuto vicino alla famiglia Romeo 'Staccu' di San Luca. L'uomo, a cui i carabinieri hanno notificato l'ordine di esecuzione emesso dalla Procura generale di Reggio Calabria, diretta dal dottor Gerardo Dominijanni, dovrà scontare una pena definitiva di 28 anni e due mesi di reclusione per via di tre sentenze irrevocabili per traffico internazionale di sostanze stupefacenti e porto e detenzione abusiva di armi.
Fondamentale, ai fini dell'operazione, è stato l'intervento dell'Unità I-Can (Interpol Cooperation Against 'Ndrangheta) del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale che, in collaborazione con i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, hanno reso possibile assicurare l'esecuzione del provvedimento e il rientro in Italia dell'uomo. La cattura del latitante era avvenuta a novembre 2015 in Belgio, dove fino a oggi Signati era detenuto.
La consegna all’Italia, a cura del personale dell'Unità operativa I-Can, ha previsto la scorta del condannato fino all'aeroporto di Roma Fiumicino, dove è stato preso in carico dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria.
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(Adnkronos) - L'ex direttore dell'Fbi James Comey che indagò su Donald Trump è stato incriminato da un 'grand jury' in seguito alle pressioni del presidente Usa, che solo alcuni giorni fa ha sollecitato l'Attorney General Pam Bondi ad adottare misure contro i suoi nemici politici. Il dipartimento della Giustizia ha reso noto che Comey dovrà rispondere delle accuse di ostruzione di una inchiesta del Congresso sulla diffusione di informazioni sensibili e di dichiarazioni false.
Comey, 64 anni, era stato nominato direttore dell'Fbi nel 2013 dall'allora Presidente Barack Obama. Durante il primo mandato di Trump alla Casa Bianca aveva guidato l'inchiesta sulle interferenze russe nelle elezioni del 2016, esaminando possibili legami fra Mosca ed esponenti del team della campagna elettorale di Trump che lo aveva poi licenziato nel 2017, ad inchiesta ancora in corso.
Comey ieri si è dichiarato innocente dalle accuse e ha espresso fiducia nel sistema giudiziario americano. "Sono affranto per il dipartimento della Giustizia, ma ho una grande fiducia nel sistema di giustizia federale e sono innocente, quindi affrontiamo un processo e manteniamo la fede", ha dichiarato.
"Una persona mi ha detto di recente che la paura è lo strumento di un tiranno e ha ragione ma io non ho paura e spero che non l'abbiate neanche voi", ha aggiunto, invitando gli americani "a seguire gli sviluppi con attenzione e a votare come se il vostro amato Paese dipendesse da questo, che è poi la verità".
Trump ha commentato l'atto di accusa con un post in cui inneggia alla "giustizia in America!" e definisce Comey "uno dei peggiori esseri umani a cui il Paese sia mai stato esposto". Comey rischia, se giudicato colpevole, una condanna a cinque anni di carcere. "Nessuno è al di sopra della legge", ha commentato Bondi.
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(Adnkronos) - Donald Trump rilancia sui dazi. E lo fa annunciando l'introduzione di tariffe del 100% su prodotti farmaceutici di marca, protetti da brevetto, a partire dal primo ottobre se le aziende che li producono non trasferiscono parte della produzione negli Stati Uniti. "Non ci saranno dazi per quei prodotti farmaceutici se sono iniziati i lavori di costruzione" di un nuovo impianto negli Stati Uniti, ha scritto Trump su Truth ieri.
Nei giorni scorsi Eli Lilly aveva anticipato il programma di aprire una fabbrica da 6,5 miliardi di dollari a Houston, che si aggiunge all'impianto da 5 miliardi già promesso fuori Richmond, in Virginia. Ma ci vorranno fino a cinque anni perché le fabbriche siano operative. E quasi tutte le aziende farmaceutiche hanno annunciato piani per aprire aziende o si sono associate ad aziende già presenti negli Usa.
Se da un lato l'annuncio di Trump appare nebuloso nei criteri da applicare per individuare le aziende da colpire, viene giudicato dagli analisti anche di impatto scarso proprio perché le aziende del settore si sono organizzate dopo i ripetuti annunci del Presidente di misure a carico delle importazioni nel settore, l'ultima delle quali il mese scorso in una intervista a Cnbc che prometteva dazi del 250 per cento sui farmaci importati.
Leggi tutto: Trump, ancora dazi: "Al 100% su farmaci se non saranno prodotti in Usa"

(Adnkronos) - Si sta scatenando una vera e propria corsa globale a copiare i droni iraniani Shahed, utilizzati con terribile efficacia dalla Russia in Ucraina. Come riporta il Wall Street Journal, sottolineando il ritardo dell'Occidente rispetto alla tecnologia iraniana, Stati Uniti, Cina, Francia, Regno Unito e altri Paesi stanno investendo ingenti risorse per sviluppare repliche di questi velivoli a basso costo, lungo raggio e capaci di saturare le difese aeree nemiche.
Progettati dall'Iran nei primi anni Duemila e già utilizzati contro Israele e dai proxy iraniani in Medio Oriente, gli Shahed hanno un costo contenuto - tra 35mila e 60mila per unità - e un'autonomia che supera i 1.600 chilometri. Il design ad ala triangolare dello Shahed favorisce una produzione di massa a basso costo perché in genere non necessita di componenti strutturali, ha spiegato Steve Wright, consulente di aziende e del governo britannico per la progettazione di droni. Un corpo in fibra di vetro o fibra di carbonio e l'uso di un motore a elica anziché di una propulsione a getto contribuiscono inoltre a contenere i costi.
"Se entri in guerra, servono tasche molto profonde", ha spiegato il generale Andre Steur, comandante della Royal Netherlands Air and Space Force, sottolineando come la guerra in Ucraina abbia messo in luce la necessità di avere in dotazione armi economiche e numericamente rilevanti, e l'inadeguatezza attuale dell'Occidente su questo fronte.
Negli Stati Uniti, aziende come SpektreWorks e Griffon Aerospace stanno sviluppando prototipi simili agli Shahed, come il Lucas e l'Arrowhead, dando seguito a un memo del capo del Pentagono, Pete Hegseth. Altri modelli occidentali puntano su prestazioni superiori: il britannico SkyShark, ad esempio, vola a 450 chilometri orari - quasi quattro volte la velocità dello Shahed-136 - con un costo stimato tra 50 e 65mila dollari. Anche la francese Mbda ha creato un drone d'attacco a lungo raggio a un costo molto inferiore rispetto a un missile da crociera. Tuttavia, le aziende produttrici occidentali devono affrontare costi del lavoro e dei materiali più elevati rispetto agli Shahed.
La guerra in Ucraina - osserva il Wall Street Journal - ha dimostrato quanto sia urgente sviluppare alternative economiche ai missili tradizionali, che costano oltre un milione di dollari e richiedono più di un anno per essere prodotti.
La Russia ha iniziato a schierare lo Shahed alla fine del 2022, dopo aver firmato un accordo con l'Iran per l'acquisto e la produzione locale dei droni. Da allora, ha lanciato decine di migliaia di droni d'attacco contro obiettivi in Ucraina, spesso utilizzandoli come 'esche' per occupare le difese aeree ed aprire la strada a missili devastanti. Secondo esperti come James Patton Rogers del Cornell Brooks Tech Policy Institute, la capacità di colpire a lungo raggio con sciami di droni low-cost rappresenta "una delle minacce più gravi alla sicurezza internazionale".
Leggi tutto: Low cost e devastanti: tutti vogliono imitare i droni Shahed usati da Mosca

(Adnkronos) - Un scossa di terremoto di magnitudo 2.9 è stata avvertita alle 5.54 di oggi a Monsampolo del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno.
Il movimento tellurico breve ma deciso, è stato percepito da diversi comuni vicini della vallata del Tronto. I dati di Ingv registrano che l'epicentro si trova a 2 km a nord-ovest di Monsampolo.
Leggi tutto: Trema Ascoli Piceno, terremoto 2.9 nella valle del Tronto

(Adnkronos) - Caso Garlasco, arriva la svolta? Secondo il Tg1, da questa mattina all'alba sono in corso perquisizioni di carabinieri e Guardia di Finanza nelle abitazioni di ex investigatori e inquirenti - oltre che quelle del circuito familiare di Andrea Sempio - che parteciparono alle indagini sul delitto di Chiara Poggi.
Secondo la testata, "sarebbe di corruzione in atti giudiziari l’ipotesi di reato a carico di Mario Venditti, ex procuratore di Pavia che nel 2017 archiviò l’indagine su Sempio.
Intanto nuova udienza oggi sul caso. Al centro del confronto tra le parti, in programma davanti alla giudice delle indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli, c'è la richiesta di proroga dell'incidente probatorio avanzata dagli stessi periti della gip, la genetista Denise Albani e l'esperto dattiloscopico Domenico Marchigiani, la prima impegnata nell'analisi delle tracce biologiche trovate nella villetta di via Pascoli dove è stata uccisa Chiara Poggi e il collega incaricato di rilevare le impronte latenti sulla spazzatura conservata per 18 anni.
La richiesta di più tempo riguarda più aspetti del nuovo fascicolo sul delitto del 13 agosto 2007 che vede indagato Andrea Sempio, amico del fratello della ventiseienne.
Resta da completare l'analisi delle impronte rilevate sull'Estathè, sul sacchetto della spazzatura, sul sacchetto di biscotti e quello di cereali e che potrebbe essere effettuato - su richiesta della Procura di Pavia - da un altro dattiloscopista, esperto nel confrontare le minuzie che rendono inconfondibile ogni palmo. Sul fronte genetico si attende la conferma alla contaminazione (con un cadavere) - ammessa dalla Procura - rilevata sulla garza utilizzata per prelevare il Dna dalla bocca di Chiara Poggi. E sale l'attesa sui tempi del responso sull'attribuibilità o meno del Dna maschile trovato sui frammenti delle unghie della vittima.
Francesco De Stefano, il genetista che fu incaricato dalla Corte d'Assise d'Appello di Milano di fare una perizia, ha fornito gli ultimi dati grezzi che, insieme a quelli raccolti dal Ris nel 2007, dovranno essere valutati dalla genetista Albani. Un approfondimento sulla carta dal momento che i frammenti ungueali sono stati consumati per arrivare alla sentenza che ha portato alla condanna a 16 anni di carcere dell'allora fidanzato Alberto Stasi. E bisognerà escludere che il taglio delle unghie alla vittima possano essere stato effettuato con una forbicina 'contaminata', vista la precedente contaminazione (sulla garza) avvenuta sempre in fase di autopsia.
Solo dopo aver assicurato questo, la genetista incaricata dalla gip Garlaschelli potrà eventualmente esprimersi sull'attribuibilità del Dna maschile trovato sulle unghie. Il materiale trovato sui margini ungueali per la Procura di Pavia e la difesa del condannato è riconducibile a Sempio, cosa già esclusa invece nel processo d'appello bis a Stasi dove tutte le parti (difesa dell'allora fidanzato inclusa) hanno ritenuto i risultati sulla presenza di due tracce maschili incostanti e frutto di una degradazione.
Tra le questioni che verranno discusse nell'udienza c'è anche l'ormai famosa 'impronta 33' (esclusa dall'incidente probatorio) trovata sulla parete delle scale dove è stato trovato il corpo senza vita di Chiara Poggi. Non è attribuibile a Sempio per la difesa dell'indagato e per l'esperto incaricato dalla famiglia Poggi, per la Procura invece appartiene al nuovo sospettato. Per i legali di Stasi le fotografie consentono di dire che è l'impronta è di Sempio ed è mista a sangue e sudore, sebbene il test per rilevare il sangue abbia sempre dato esito negativo e gli stessi pm di Pavia hanno escluso la possibilità di parlare di tracce ematiche avendo a disposizione solo le immagini (l'intonaco è stato interamente utilizzato per escludere la presenza di sangue).

(Adnkronos) - Nuova udienza oggi, venerdì 26 settembre, per il caso Garlasco. Al centro del confronto tra le parti, in programma davanti alla giudice delle indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli, c'è la richiesta di proroga dell'incidente probatorio avanzata dagli stessi periti della gip, la genetista Denise Albani e l'esperto dattiloscopico Domenico Marchigiani, la prima impegnata nell'analisi delle tracce biologiche trovate nella villetta di via Pascoli dove è stata uccisa Chiara Poggi e il collega incaricato di rilevare le impronte latenti sulla spazzatura conservata per 18 anni.
La richiesta di più tempo riguarda più aspetti del nuovo fascicolo sul delitto del 13 agosto 2007 che vede indagato Andrea Sempio, amico del fratello della ventiseienne.
Resta da completare l'analisi delle impronte rilevate sull'Estathè, sul sacchetto della spazzatura, sul sacchetto di biscotti e quello di cereali e che potrebbe essere effettuato - su richiesta della Procura di Pavia - da un altro dattiloscopista, esperto nel confrontare le minuzie che rendono inconfondibile ogni palmo. Sul fronte genetico si attende la conferma alla contaminazione (con un cadavere) - ammessa dalla Procura - rilevata sulla garza utilizzata per prelevare il Dna dalla bocca di Chiara Poggi. E sale l'attesa sui tempi del responso sull'attribuibilità o meno del Dna maschile trovato sui frammenti delle unghie della vittima.
Francesco De Stefano, il genetista che fu incaricato dalla Corte d'Assise d'Appello di Milano di fare una perizia, ha fornito gli ultimi dati grezzi che, insieme a quelli raccolti dal Ris nel 2007, dovranno essere valutati dalla genetista Albani. Un approfondimento sulla carta dal momento che i frammenti ungueali sono stati consumati per arrivare alla sentenza che ha portato alla condanna a 16 anni di carcere dell'allora fidanzato Alberto Stasi. E bisognerà escludere che il taglio delle unghie alla vittima possano essere stato effettuato con una forbicina 'contaminata', vista la precedente contaminazione (sulla garza) avvenuta sempre in fase di autopsia.
Solo dopo aver assicurato questo, la genetista incaricata dalla gip Garlaschelli potrà eventualmente esprimersi sull'attribuibilità del Dna maschile trovato sulle unghie. Il materiale trovato sui margini ungueali per la Procura di Pavia e la difesa del condannato è riconducibile a Sempio, cosa già esclusa invece nel processo d'appello bis a Stasi dove tutte le parti (difesa dell'allora fidanzato inclusa) hanno ritenuto i risultati sulla presenza di due tracce maschili incostanti e frutto di una degradazione.
Tra le questioni che verranno discusse nell'udienza c'è anche l'ormai famosa 'impronta 33' (esclusa dall'incidente probatorio) trovata sulla parete delle scale dove è stato trovato il corpo senza vita di Chiara Poggi. Non è attribuibile a Sempio per la difesa dell'indagato e per l'esperto incaricato dalla famiglia Poggi, per la Procura invece appartiene al nuovo sospettato. Per i legali di Stasi le fotografie consentono di dire che è l'impronta è di Sempio ed è mista a sangue e sudore, sebbene il test per rilevare il sangue abbia sempre dato esito negativo e gli stessi pm di Pavia hanno escluso la possibilità di parlare di tracce ematiche avendo a disposizione solo le immagini (l'intonaco è stato interamente utilizzato per escludere la presenza di sangue).
Leggi tutto: Caso Garlasco, nuova udienza oggi: confronto su contaminazione, Dna e impronta 33

(Adnkronos) - Anche chi vive da solo può accedere a numerose agevolazioni fiscali e contributi economici. “Nel 2025 - ricorda Agnese Giardini di Immobiliare.it - i benefit accessori continueranno ad essere una valida opportunità per chi vive da solo. La Legge di Bilancio ha infatti confermato la soglia di 1.000 euro esentasse per tutti i lavoratori dipendenti, importo che potrà essere utilizzato per coprire spese sanitarie, utenze, affitto o mutuo della prima casa. Per chi ha figli a carico, il limite sarà invece di 2.000 euro”.
“Tra le misure adottate nel 2025 a favore di chi affronta un cambiamento di residenza per motivi di lavoro - fa notare - troviamo l’agevolazione fiscale per i trasferimenti di oltre 100 km. I lavoratori assunti a partire dal 2025 potranno ottenere un’esenzione fino a 5.000 euro per le spese legate al trasferimento, a patto che il reddito da lavoro dipendente o assimilato percepito nel 2024 non sia superiore a 35.000 euro. Un contributo pensato per supportare anche chi, vivendo da solo, deve affrontare costi aggiuntivi per affitti, mobilità o arredamento, soprattutto nelle grandi città, dove il costo della vita è più elevato”.
“Anche i single - sottolinea - potranno beneficiare del bonus mutuo prima casa dedicato agli under 36. Fatte salve eventuali modifiche normative, nel 2025 è previsto l’esonero dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale, oltre a un credito d’imposta per l’Iva pagata (nel caso di acquisto da costruttore). Requisito fondamentale resta la certificazione Isee che non deve superare i 40.000 euro annui. L’agevolazione non è vincolata allo stato civile: anche chi vive da solo potrà accedere ai benefici, a patto che si rispettino tutti gli altri requisiti previsti dalla normativa”.
“Introdotto come misura complementare all’assegno di inclusione - spiega - il Supporto formazione e lavoro si rivolge a soggetti singoli disoccupati, di età compresa tra i 18 e i 59 anni, con un Isee inferiore a 6.000 euro. L’importo è pari a 350 euro mensili per un massimo di 12 mesi, potendo in alcuni casi arrivare a 500 euro, ad esempio se il beneficiario aderisce a specifici percorsi formativi professionalizzanti. Questa misura rappresenta un’opportunità concreta per chi vive da solo, incentivando il reinserimento nel mercato del lavoro”.
“Chi vive da solo per motivi di studio - continua - potrà usufruire della detrazione Irpef del 19% sulle spese di affitto, fino a un massimo di 2.633 euro. Requisito indispensabile è che l’università si trovi ad almeno 100 km dal comune di residenza e comunque fuori dalla propria regione: l’agevolazione sarà valida sia per affitti in immobili privati che in residenze universitarie riconosciute. Anche chi ha un contratto di locazione intestato come unico intestatario avrà diritto alla detrazione, a condizione che presenti un Isee valido e la documentazione richiesta”.
“Anche nel 2025 - sottolinea Agnese Giardini - saranno attivi i bonus sociali per luce, gas e acqua, con soglie Isee confermate o aggiornate in base all’inflazione. Per ottenere il bonus automatico in bolletta, l’Isee deve essere inferiore a 9.530 euro, o 20.000 euro in caso di famiglia numerosa (almeno 4 figli a carico). I single potranno beneficiare della misura se rientrano nel limite minimo, anche senza figli. La domanda va presentata tramite Dsu sul portale dell’Inps o ai Caf abilitati: una volta accettata, lo sconto si applica direttamente sulle bollette senza bisogno di ulteriori richieste”.
“Una misura specifica - continua - pensata per i giovani di età compresa tra i 20 e i 31 anni, riguarda le detrazioni fiscali dell’affitto. In questo caso, è prevista una detrazione fino a 2.000 euro per i primi quattro anni del contratto di locazione, purché il reddito complessivo non superi i 15.493,71 euro. La casa affittata deve essere diversa dall’abitazione principale dei genitori. Una misura che potrà aiutare concretamente chi si è appena reso autonomo, vive da solo e ha un reddito contenuto”.
Tra i bonus rivolti ai singoli cittadini c’è il bonus psicologo 2025. “L’importo massimo erogabile - spiega ancora - è di 1.500 euro, variabile in base all’ISEE del richiedente. Con un Isee inferiore a 15.000 euro si potrà ottenere il massimo del contributo, mentre con un Isee tra i 15.000 e i 30.000 euro l’importo viene progressivamente ridotto. La misura è accessibile anche a chi vive da solo, senza vincoli relativi allo stato civile. Il contributo viene assegnato tramite graduatorie regionali. L’assegno di inclusione, in vigore dal 2024, è rivolto a nuclei familiari con minori, disabili o over 60. Può essere richiesto anche da chi vive da solo, se in possesso di una disabilità certificata o se maggiore di 60 anni di età. In questi casi, anche i single possono quindi ottenere un sostegno economico mensile. L’Isee non deve superare i 9.360 euro e il contributo varia in base alla composizione del nucleo familiare e alla scala di equivalenza”.
“Nel 2025 - puntualizza - esistono altre agevolazioni a cui possono accedere anche i single, purché rispettino i requisiti previsti. Resterà attivo il Bonus mobili ed elettrodomestici, valido per chi ha effettuato una ristrutturazione edilizia nel 2024 e prevede spese anche nel 2025: la detrazione Irpef sarà pari al 50% su un tetto massimo di 5.000 euro, misura utile anche per chi ha acquistato casa da solo e deve arredarla. Chi vive da solo e si occupa di animali domestici potrà continuare ad accedere alla detrazione per spese veterinarie, riconosciuta nella misura del 19% per importi compresi tra 129,11 euro e 550 euro, con un risparmio massimo di circa 80 euro in dichiarazione dei redditi. Si tratta in generale di misure non pensate esclusivamente per i single, ma comunque accessibili anche a chi vive da solo, a patto che rientri nelle soglie Isee o di reddito previste dalla normativa vigente”.
Leggi tutto: Bonus single, quali agevolazioni esistono per chi vive da solo?

(Adnkronos) - Matteo Berrettini torna in campo a Tokyo. Il tennista azzurro affronta oggi, venerdì 26 settembre, il norvegese Casper Ruud, numero 12 del mondo, negli ottavi di finale dell'Atp 500 del torneo giapponese. Berrettini è reduce dalla vittoria, che mancava dagli scorsi Internazionali d'Italia, contro lo spagnolo Jaume Munar ai sedicesimi, battuto in due set, mentre Ruud ha superato all'esordio il giapponese e 'padrone di casa' Shintaro Mochizuki in tre parziali.
La sfida tra Berrettini e Ruud è in programma oggi, venerdì 26 settembre, alle ore 10.30. I precedenti tra i due tennisti sono cinque, con il norvegese che conduce con un parziale di tre vittorie a due. L'ultimo incrocio risale proprio agli ultimi Internazionali, quando Berrettini è stato costretto al ritiro, dopo aver perso il primo set, a causa di un infortunio agli addominali.
Berrettini-Ruud sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Il match sarà visibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW e su Tennis Tv.
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(Adnkronos) - All'Assemblea Generale dell'Onu oggi, venerdì 26 settembre, è il giorno di Benjamin Netanyahu. Il premier israeliano è atterrato ieri a New York dove è stato raggiunto in hotel dall'inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, e dal genero di Trump, Jared Kushner. Il primo ministro israeliano ha poi avuto un colloquio con lo stesso presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
"All'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dirò la nostra verità - ha detto il premier israeliano sulla pista dell'aeroporto Ben Gurion prima di volare negli Usa, come riporta il 'Times of Israel' - : la verità sui cittadini di Israele, la verità sui nostri soldati dell'IDF e la verità sul nostro Paese". "Denuncerò quei leader che, invece di denunciare gli assassini, gli stupratori e i massacratori di bambini, vogliono dare loro uno Stato nel cuore della Terra d'Israele. Questo non accadrà", ha avvertito Netanyahu.
Dopo il colloquio con Netanyahu, Trump ha assicurato che "siamo molto vicini a un accordo su Gaza e forse anche alla pace". Trump ha quindi affermato che non permetterà "a Israele di annettere la Cisgiordania". "Non permetterò a Israele di annettere la Cisgiordania. No, non lo permetterò. Non accadrà", ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti. "Basta. È ora di fermarci", ha aggiunto.

(Adnkronos) - C'è una semplice attività quotidiana che consente di svolgere un eccellente allenamento aerobico, aumenta la resistenza, migliora l'equilibrio. L'esercizio, banale ma utilissimo, si può compiere salendo e scendendo le scale, un 'attrezzo' che consente di rafforzare le gambe, migliorare la circolazione sanguigna e - come spiega la Mayo Clinic negli Stati Uniti - produrre effetti positivi sul livello di glicemia con pochi minuti al giorno. Ci sono almeno 7 esercizi che persone già allenate e di età giovane - e comunque con il consiglio e la supervisione di un medico - possono eseguire per ottenere risultati.
L'equilibrio è fondamentale per ciascuno degli esercizi che suggerisce la Mayo Clinic, struttura di primissimo piano nell'ortopedia e nella medicina sportiva. Prima di iniziare, è utile effettuare un test: se non si riesce a stare in piedi su una gamba per 45 secondi senza aggrapparsi a qualcosa, non è il caso di provare.
Per cominciare, non si deve fare nemmeno un passo: si possono usare le scale come 'attrezzo' per i push up. Basta appoggiare le mani su un gradino, in linea sotto le spalle. I piedi puntati a terra, per distendere le gambe in posizione di plank. Come nei piegamenti 'normali', l'obiettivo è piegare i gomiti e abbassare il corpo finché il petto non si trova appena sopra le scale. Quindi, espirando, si risale alla posizione di partenza mantenendo collo e schiena in posizione neutra.
La Mayo Clinic propone come secondo step il 'crawl' per una scalata. Si parte con le braccia appoggiate ad un gradino, sempre in linea con le spalle. Con le ginocchia piegate, si puntano i piedi a terra. Quindi, si avanza con il movimento coordinato di un braccio (destro) e della gamba opposta (sinistra) verso il gradino successivo, fino alla meta che viene raggiunta con questo schema incrociato.
Alla fine della rampa, con le scale alle spalle, si appoggia il piede sinistro sull'ultimo gradino. Si effettua un affondo, piegando le ginocchia, dopo aver inspirato. Il ginocchio della gamba anteriore dovrebbe essere allineato con il piede, che non deve assumere una posizione troppo avanzata. Nel gesto, il ginocchio non deve piegarsi oltre la punta del piede. Quindi, si torna in posizione eretta per rifare il movimento prima di passare all'altra gamba dopo un numero di ripetizioni.
Si parte con le gambe leggermente divaricate in posizione frontale rispetto a un gradino. Si contraggono gli addominali e si porta lentamente il piede sinistro sul gradino mantenendo la colonna vertebrale dritta. Si concentra il peso sul piede sinistro, prima di portare sul gradino anche il piede destro. Quindi, il percorso inverso: piede sinistro lentamente giù, poi il destro.
Si parte con le gambe divaricate e il piede destro parallelo all'ultimo gradino. Si porta il piede destro sul gradino, seguito dal piede sinistro. Si procede con il movimento, gradino per gradino, piegando leggermente le ginocchia e facendo attenzione ovviamente a non incrociare i piedi. L'esercizio può essere eseguito anche in discesa, utilizzando il sostegno di un corrimano per mantenere l'equilibrio con maggiore facilità.
Ci si siede in cima alle scale, posizionando i piedi due gradino più in basso. Le mani vanno appoggiate sull'ultimo gradino, sollevando i fianchi e contraendo i glutei. Si scende muovendo contemporaneamente il braccio (destro) e la gamba (sinistra) opposti in avanti verso il gradino successivo. L'esercizio prosegue fino alla base delle scale.
Si parte dal gradino più basso per eseguire dei mini squat abbassando i fianchi e piegando le ginocchia. Si effettua un salto con entrambi i piedi fino al gradino successivo, possibilmente con atterraggio 'morbido' - evidenzia la Mayo Clinic - per evitare sollecitazioni eccessive alle articolazioni. Proprio per la sollecitazione delle ginocchia, evidenzia la clinica specializzata in ortopedia e medicina sportiva, non è indicato per chi soffre di osteoporosi.
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(Adnkronos) - Inizia con una sconfitta il cammino del Bologna nella 'fase campionato' di Europa League. I rossoblù perdono 1-0 al Villa Park di Birmingham contro l'Aston Villa. A decidere il match un gol di McGinn al 13'. Dopo un primo tempo dominato dai padroni di casa, gli emiliani crescono nella ripresa sfiorando in più occasioni il pari, l'opportunità più ghiotta capita sulla testa di Castro che colpisce la traversa.
Prima azione pericolosa dei Villans al 6' con Guessand che va via, entra in area e calcia in diagonale, para Skorupski. Al 13' gli inglesi sbloccano la partita. Schema dagli sviluppi di un angolo, respinta corta della difesa felsinea, McGinn controlla e calcia dal limite, tiro angolatissimo e Skorupski è battuto. Al 19' padroni di casa vicini al raddoppio, azione in percussione centrale con palla che arriva a Malen il quale si gira e calcia, gran parata di Skorupski.
Al 25' sempre Villans pericolosi con Malen che va in slalom, poi a contrasto con Skorupski, palla a Buendia che calcia sul secondo palo e palla fuori di poco. Poco dopo la mezz'ora si accende Bernardeschi che da destra si accentra e prova a calciare, conclusione troppo centrale e para Bizot. Al 35' uscita provvidenziale di Skorupski al limite dell'area su Malen e altro salvataggio da parte del portiere del Bologna. Al 41' tentativo di Cambiaghi dal limite dell'area e palla abbondantemente fuori. Un minuto dopo giallo a Cash per fallo su Cambiaghi.
Parte forte il Bologna nella ripresa e ci prova subito Bernardeschi: conclusione parata da Bizot. Al 7' Cambiaghi a sinistra va via, mette in mezzo una gran palla che Castro cicca sciupando una clamorosa occasione. Al 12' doppio cambio per Emery: escono Malen e Buendia, entrano Watkins e Sancho. Al quarto d'ora doppia occasione per il Bologna con Castro e Cambiaghi che non riescono a centrare la porta.
Al 23' padroni di casa a un passo dal raddoppio. Manzano concede rigore per un fallo in area di Vitik su Watkins. Dagli 11 metri va lo stesso Watkins ma Skorupski para il tiro. Al 25' triplo cambio di Italiano. Entrano Holm, Rowe e Orsolini, escono Cambiaghi, Zortea e Bernardeschi. Un minuto dopo ospiti a un passo dal pari, gran cross di Orsolini, colpo di testa di Castro che si stampa contro la traversa. Alla mezz'ora esce Maatsen ed entra Digne. Al 36' il Bologna ci prova dagli sviluppi di un angolo, il colpo di testa di Holm però è debole, centrale e parato da Bizot.
Al 38' Italiano finisce i cambi inserendo Dallinga e Fabbian, al posto Castro e Odgaard. Al 40' palla a Sancho che da sinistra rientra e calcia ma non inquadra la porta. Negli ultimi minuti il Bologna prova l'arrembaggio finale e al quinto minuto di recupero va ancora a un passo da pari con un colpo di testa di Vitik sul quale Bizot si supera salvando la vittoria della sua squadra.
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(Adnkronos) - Giù dall'Everest con gli sci e senza ossigeno supplementare. E' il record realizzato dall'alpinista polacco Andrzej Bargiel. Il video dell'impresa, la prima in queste condizioni, è stato pubblicato sul profilo Instagram del recordman.
Bargiel ha completato la discesa lungo i pendii innevati del Monte Everest, la cui vetta raggiunge gli 8.849 metri: "Sono in cima alla montagna più alta del mondo e la scenderò con gli sci", ha detto prima di iniziare. L'Everest in passato è stato teatro di discese con gli sci, nessuna è mai stata una discesa continua e priva di ossigeno supplementare. Nel 2000, lo sloveno Davorin Karnicar effettuò la prima discesa completa con gli sci dalla vetta dell'Everest fino al campo base, ma era dotato di una bombola.
Bargiel aveva iniziato a pianificare l'impresa dopo essere sceso con gli sci dal K2, la seconda montagna più alta del mondo, nel 2018. Il primo tentativo è stato rinviato nel 2019, il secondo è saltato nel 2022 a causa del forte vento. Chhang Dawa Sherpa, rappresentante di Seven Summit Treks, ente organizzatore della spedizione, ha spiegato che Bargiel ha sciato fino al Campo 2, dove ha pernottato, per poi raggiungere il campo base con gli sci il giorno seguente.
Le condizioni meteo sfavorevoli, con nevicate intense, hanno costretto Bargiel a restare per 16 ore al di sopra degli 8.000 metri, in un'areanota come 'zona della morte' a causa dell'aria rarefatta e dei bassi livelli di ossigeno. Al suo arrivo al campo base, è stato accolto con un khada, una tradizionale sciarpa buddista. Persino il primo ministro polacco Donald Tusk ha celebrato l'impresa sui social: "Il cielo è il limite? Non per i polacchi! Andrzej Bargiel ha appena sciato giù dal Monte Everest".
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(Adnkronos) - "Il 25 settembre 2022 Giorgia Meloni vinceva nettamente le elezioni legislative. Tre anni dopo, è saldamente insediata a Palazzo Chigi e il suo governo è già il quarto più longevo della storia della Repubblica italiana". In Italia, "dove la durata media di un esecutivo dal 1946 non supera i quattordici mesi, arrivare a tre anni è già un’impresa. Se tra un anno sarà ancora lì, Meloni supererà il secondo governo Berlusconi (2001-2005), il più lungo della Repubblica. Sogna soprattutto di arrivare a fine legislatura: non è mai accaduto". Lo scrive il quotidiano francese Le Figaro in un'analisi sulla situazione politica italiana intitolata 'In tre anni alla guida dell'Italia, il percorso senza errori di Giorgia Meloni'.
"Mentre molti leader europei vedono erodersi la loro base elettorale, Meloni mantiene una popolarità personale al 37% – più alta che all’inizio – e il suo partito sfiora il 30% delle intenzioni di voto. Forte di questo consenso, ha già avviato la battaglia per le legislative del 2027. Il suo vero obiettivo è restare dieci anni al potere". Giorgia Meloni, rileva il quotidiano, "è arrivata a Palazzo Chigi nelle condizioni ideali: le urne hanno dato una maggioranza chiara in Parlamento. Non una coalizione fragile e improvvisata, ma un blocco di destra disciplinato, nato da un patto pre-elettorale tracciato nel 1994 da Silvio Berlusconi. Un’alleanza in cui convivono tre sensibilità, dalla destra moderata e pro-europea di Forza Italia, alla conservatrice e nazionalista di Fratelli d’Italia, fino alla nazionalista-autonomista della Lega. Oggi Fratelli d’Italia domina ampiamente, mentre gli alleati restano tra l’8% e il 9%. Così la legittimità della premier non è mai messa in discussione, anche perché l’opposizione resta frammentata e incapace di unirsi".
"Come Berlusconi e Renzi, ha costruito credibilità sull’attivismo internazionale, restando nella tradizione europeista e atlantista dell’Italia. Parla correntemente inglese, francese e spagnolo, e difende la presenza degli Stati Uniti in Europa. Per lei -viene rilevato- è impensabile rischiare lo scontro con Trump, anche quando l’imprevedibile presidente mette in difficoltà gli alleati. Sulle iniziative europee adotta spesso tattiche dilatorie: rinvia, tergiversa e infine propone vie di mezzo. È stato così sulla Palestina, quando all’Onu ha annunciato il sostegno a una mozione di riconoscimento, ma solo a due condizioni: liberazione degli ostaggi e esclusione di Hamas dal governo del futuro Stato". Meloni "è diventata un’attiva sostenitrice dell’Unione europea, pur volendo cambiarla dall’interno. Rifiuta l’idea federale e sostiene un’Europa delle Nazioni. Non potendo modificare l’architettura istituzionale, cerca di orientare le politiche: spostarle a destra, irrigidire la gestione migratoria, rallentare il Green Deal". E anche i rapporti con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella "restano cordiali". Riuscirà "a restare dieci anni al potere? Sulla carta, sì. Ma il referendum del 2026 sulla riforma della giustizia -sottolinea Le Figaro- potrebbe trasformarsi in un voto sulla sua persona, come accadde a Renzi e Berlusconi. L’esito non è scontato".
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