
(Adnkronos) - Dallo street food alla tavola stellata, passando per la spesa al mercato o la raccolta di funghi nel bosco. Un’esperienza gastronomica per tutti i gusti quella che offre Santander, capoluogo della regione autonoma spagnola della Cantabria, diventata una vera e propria meta per foodies. Città del Nord che, con la sua baia, guarda al Sud, vanta una cucina molto varia, dove a farla da padrone è sicuramente il pesce, ma che strizza l’occhio alle carni e ai salumi provenienti dalle aree interne della zona a valle del Picos de Europa.
Una cucina fedele alla tradizione marinara, che oggi si può apprezzare soprattutto nel popolare quartiere dei pescatori della città, il Barrio Pesquero, ma anche nei ristoranti più in voga. Grazie a quella inesauribile fonte di pescato freschissimo rappresentata dal Mar Cantabrico. I piatti ‘di mare’ tipici sono le rabas (calamari a listelle fritti), i maganos (crostacei noti come ‘cicala di mare’), il patè di scorfano rosso, le vongole alla marinara. Ma un posto d’onore occupano le famose Anchoas del Cantabrico, i filetti di acciughe conservate sott’olio e preparate in molti modi, e il tonno a pinne gialle, con cui si fa una speciale zuppa a base di patate.
Quanto alle carni, eccellenti, provengono dagli allevamenti di razze autoctone della Cantabria che crescono allo stato brado, garantite dal marchio Igp e da cui si ricavano anche rinomati salumi e il prosciutto cantabrico. Una filiera che produce anche formaggi pregiati - oltre 50 le qualità censite, tra cui numerose Dop - realizzati secondo un’antica arte casearia. Non mancano i dolci tipici, come la quesada, una versione cantabrica della cheesecake aromatizzata alla cannella, e il sobao pasiego, che risulta soffice e burroso.
La qualità del prodotto, l’ambiente unico e il talento di una nuova generazione di chef fanno di Santander una straordinaria destinazione gastronomica. A far vivere una vera esperienza culinaria sono sicuramente i due ristoranti con Stella Michelin della città, El Serbal e La Casona del Judío. Quest’ultimo ha ottenuto anche la ‘Stella verde’, che premia l’attenzione per la sostenibilità. Grazie alla tecnica e alla filosofia dello chef Sergio Bastard, che ha trasformato una dimora del XVIII secolo stile ‘indiano’ (così venivano chiamati gli emigranti che partivano alla volta dell’America e che, dopo aver fatto fortuna, rimpatriavano e si costruivano case molto eclettiche per esibire l’acquisito benessere), nella parte alta di Santander, in un tempio del gusto. Tra i piatti più rinomati, tutti a base di prodotti locali e ortaggi e spezie del suo orto personale, e con un menù che varia a seconda della disponibilità e della stagione, ‘cocochas de merluza’ e ‘arroz cremoso con almejas’. Con il menu degustazione la serie di antipasti viene servita durante uno showcooking, per poi proseguire con le portate a tavola nelle suggestive sale dei sotterranei o nel dehors.
Un’altra esperienza culinaria, di diverso tenore, si può trovare nel Café del Centro Botín, che occupa il piano terra di questa avveniristica struttura progettata dall’architetto Renzo Piano, con vista sulla baia di Santander. Il ristorante offre, infatti, delle originali cene a tema artistico, dedicate alle mostre di volta in volta ospitate nel Centro, con tanto di menù dettagliato che illustra il trait d’union tra i piatti proposti e le opere che li hanno ispirati.
Ma il vero foodie a spasso per Santander non può mancare di ‘andare per pinchos’. Versione più elaborata delle tipiche tapas spagnole, e diffusi tra Cantabria e Paesi Baschi, sono serviti su una fetta di pane tenuta da uno stuzzicadenti (il ‘pincho’). E sono ideali per uno sfizioso spuntino o per un aperitivo gourmet.
Che si voglia assaporare le specialità gastronomiche locali o acquistare qualche prodotto da riportare come souvenir, imperdibile è un passaggio nei mercati rionali. Il più centrale è il Mercado del Este, attaccato alla Plaza Porticada. L’edificio fu costruito nel 1842 su disegno dell’architetto Antonio Zabaleta, che introdusse così per la prima volta in Spagna il concetto di ‘galleria commerciale’. Tra i numerosi punti vendita, mescita e degustazione, spicca Quesoba, una ‘casa del cacio’ con sede anche a Madrid, gestita da José María Alonso Ruíz, presidente di QueRed, la rete di produttori artigianali di formaggio, sempre pronto a spiegare tutte le qualità delle migliori specialità casearie.
Altri mercati con una interessante offerta culinaria a Santander sono il Mercado de Puertochico, vicino al pittoresco porto piccolo, il Mercado de la Esperanza, un edificio modernista alle spalle del Comune aperto dal 1904, e il Mercado de México, con una superficie di 2.250 mq nella omonima piazza. Mentre una vera e propria boutique gourmet è Doña Tomasa, negozio di prelibatezze specializzato in alici, con una sede nella zona commerciale del centro e una vicino alla famosa spiaggia del Sardinero, attaccato al Gran Casino, monumento simbolo dell’epoca d’oro della Santander aristocratica.
C’è poi un’esperienza diversa dalle altre che permette di conoscere da vicino tutto ciò che in fatto di specialità edibili il bosco ha da offrire. A proporla è Cantabria Experience che, in compagnia di una guida naturalistica, porta alla scoperta di erbe selvatiche e funghi spontanei, insegnando come riconoscerli e raccoglierli, per poi finire la giornata ai fornelli cucinando insieme il frutto di questa ‘caccia’, che si svolge tanto nei dintorni di Santander quanto nei suoi numerosi parchi urbani, come il Parque Atlántico de Las Llamas o il Giardino della Penisola che circonda il maestoso Palacio de la Magdalena. Per tutte le informazioni turistiche si può consultare il sito web della Empresa Municipal de Turismo de Santander www.santanderdestino.es, il portale turistico del Comune https://turismo.santander.es e quello dell’Ente Spagnolo del Turismo https://www.spain.info/it/.
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(Adnkronos) - Jasmine Paolini avanza ai quarti di finale del torneo Wta 1000 di Pechino (cemento, montepremi 8.963.700 dollari). L'azzurra, numero 8 del mondo e 6 del seeding, supera la ceca Marie Bouzkova, numero 52 del ranking Wta, con il punteggio di 6-2, 7-5 in un'ora e 46 minuti.
Paolini affronterà ai quarti la statunitense Amanda Anisimova, numero 4 del mondo e terza testa di serie.
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(Adnkronos) - Si è tenuta ieri sera a Roma con un grande successo di pubblico, nel monumentale salone di Spazio Novecento all’Eur, la IV edizione dei Pizza Awards Italia, vero e proprio 'Oscar della Pizza' che vede in veste di giudici oltre 200 giornalisti di tutte le regioni d’Italia e di tutte le testate, curatori delle guide, esperti del settore. Il premio dedicato alle migliori pizzerie e pizzaioli d’Italia è stato organizzato da Fabio Carnevali, Vincenzo Pagano e dalla E20 - Events Factory patrocinato dalla presidenza della Regione Lazio e dall’assessorato ai Grandi eventi, sport, turismo e moda del Comune di Roma.
Nel corso della cerimonia, presentata dalla giornalista e volto tv Barbara Politi, sono stati assegnati ben 43 premi. Miglior Pizzeria d’Italia 2025 è Pepe in Grani di Franco Pepe (Caiazzo/CE), seguita al secondo posto da I Masanielli di Francesco Martucci (Caserta), al terzo da Seu Illuminati di Pier Daniele Seu (Roma), al quarto da 10 di Diego Vitagliano (Napoli) e al quinto da 50 Kalò di Ciro Salvo (Napoli). “Sto provando un’emozione fortissima, questo premio lo dedico a tutto il mondo pizza”, sono le prime parole di Franco Pepe. Miglior Pizzaiolo dell’anno è Francesco Martucci de I Masanielli proprio davanti a Franco Pepe di Pepe in Grani. “Ormai sembriamo Coppi e Bartali”, ha dichiarato Martucci. Miglior Pizzaiola dell’anno è Roberta Esposito, patron di Marita (Roma) e La Contrada (Aversa/CE). Miglior Pizzaiolo Under 35 dell’anno è Francesco Capece della pizzeria Confine (Milano) mentre, il premio come Miglior Fornaio dell’anno se lo aggiudica Michele Lioniello, pizzeria Da Lioniello (Succivo/CE).
Nel corso avvincente 'countdown' Pizza Awards ha assegnato anche i premi regionali e i premi speciali. Ecco le Migliori Pizzerie Regionali: Impastatori Pompetti (Abruzzo), Fandango (Basilicata), Bob Alchimia a Spicchi (Calabria), Pepe in Grani (Campania), ‘O Fiore Mio (Emilia Romagna), Al Civicosei (Friuli Venezia Giulia), Seu Pizza Illuminati (Lazio), Officine del Cibo (Liguria), Mamma Rosa (Marche), Bas&Co. (Molise), Dry Milano (Lombardia), Sestogusto (Piemonte), 400 Gradi (Puglia), Maiori (Sardegna), Piano B (Sicilia), Giovanni Santarpia (Toscana), Acquaefarina (Trentino-Alto Adige), Meunier Champagne e Pizza (Umbria), iSaulle (Valle d’Aosta) e I Tigli (Veneto).
I premi speciali sono andati invece così assegnati: Miglior Pizza Creativa 10 Diego Vitagliano (Napoli), Miglior Pizza Contemporanea Carlo Sammarco 2.0 (Aversa/CE), Miglior Pizza Fritta è Antica Pizza Fritta da Zia Esterina Sorbillo dal 1935 (Napoli) e, sempre in Campania, è andato il premio Miglior Pizza Tradizionale Attilio alla Pignasecca (Napoli). Ancora, Miglior Pizza Romana a 180g (Roma), Miglior Pizza Margherita I Masanielli di Sasà Martucci (Caserta). Ancora ai Masanielli di Francesco Martucci è andato il premio della Miglior Carta delle Pizze mentre, a vincere per la Miglior Carta dei Vini è Confine Pizza e Cantina di Milano. In Umbria Meunier Champagne e Pizza di Corciano (PG) vince il premio per la Miglior Carta degli Champagne. Due premi in Sardegna, entrambi a Cagliari: Miglior Carta dei Cocktail a Maiori, Miglior Carta delle Birre a Framento.
La pizzeria Gli Esposito di Salerno, invece, si aggiudica il premio per il Miglior Servizio di Sala, mentre per il Miglior Format vince Luca Pezzetta e la sua pizzeria Clementina di Fiumicino. Miglior Catena di Pizzerie è L’Antica Pizzeria da Michele, rappresentata da Alessandro Condurro, mentre la Miglior Nuova Apertura è Avenida Calò di Francesco Calò, a Roma. Premio per la Miglior Comunicazione a Bob Alchimia a Spicchi di Montepaone (CZ), mentre Pizzarium di Gabriele Bonci a Roma vince come Miglior Pizza al Taglio. Un premio specialissimo e sentito, infine, va a PizzAut e al suo fondatore Nico Acampora per il Miglior Progetto Sociale.
“La IV edizione dei Pizza Awards Italia - ha affermato l’organizzatore Fabio Carnevali - è stata un grande successo, perché ha visto la partecipazione di buona parte delle 150 pizzerie selezionate dalla giuria dei giornalisti, che hanno interamente riempito la platea. Abbiamo avuto un afflusso di oltre 800 persone tra pizzaioli, giornalisti, addetti al settore e perfino pizza lovers, che si sono accreditati tramite social. Siamo felici per tanto entusiasmo e partecipazione e anche per il ritorno dopo lungo tempo di un evento che vuole contribuire ad accendere i riflettori sulle eccellenze della pizza italiana e sui suoi più valenti rappresentanti, offrendo un giusto riconoscimento a quelle attività e ai professionisti del settore che si sono distinti maggiormente durante gli ultimi 12 mesi”.
Non è stata, però, solamente una giornata di premi ma anche un momento di confronto e dibattito tra professionisti. Ad aprire la mattinata, infatti, è stata la prima edizione della Pizza Conference, dal tema 'Non è tutto oro quel che luccica', un intenso e partecipato talk presentato da Barbara Politi e moderato dall’inesauribile Vincenzo Pagano, riservato a pizzaioli, addetti ai lavori e imprenditori del settore, che ha affrontato sette differenti temi legati al mondo pizza: dai 'falsi miti' alla mistificazione dei prodotti, dal fenomeno guide e classifiche alle nuove tendenze del mondo pizza, con tanti prestigiosi ospiti.
“Abbiamo voluto organizzare Pizza Conference - ha spiegato Vincenzo Pagano - per parlare dei temi più caldi che riguardano il mondo pizza e che in questo momento sono sulla bocca di tutti, soprattutto sui social. Abbiamo incontrato una trentina di pizzaioli, imprenditori e giornalisti per avere la loro opinione su alcuni argomenti scottanti come il giusto prezzo della pizza. C’è una soglia psicologica che per lungo tempo nessuno voleva superare e che ora è stata superata nel nome della qualità degli ingredienti. Ci sono tecniche di marketing che hanno creato qualche problema e allontanato la pizza dalla propria autenticità. E così come anche il problema discusso delle recensioni e delle guide che infervorano il pubblico dei clienti e dei pizzaioli che si vedono giudicati dai critici gastronomici che a loro volta criticano le guide che giudicano”.
Si è iniziato con il talk dal titolo 'I falsi miti della pizza - verità o marketing' durante il quale Belinda Bortolan, Francesco Calò, Nerina Di Nunzio, Pier Daniele Seu e Diego Vitagliano hanno affrontato alcuni aspetti del mondo della pizza che risentono di più delle strategie comunicative. A seguire si è parlato dei 'Fallimenti del mondo della pizza', un'analisi approfondita, con David Aiello, Massimo Giovannini, Pietro Marchi, Edoardo Papa e Albert Sapere, sulle strategie e le mode che hanno portato all’allontanamento della pizza dalla sua essenza più autentica e popolare.
Il ruolo del professionista dell’arte bianca è stato poi l’argomento principe di 'Pizzaioli, fornai, panettieri o cuochi?'. A dare la loro opinione sull’argomento sono stati Francesco Arnesano, Michele Lioniello, Luca Pezzetta e Pierluigi Roscioli. A chiudere la mattinata è stato il talk dal titolo 'Recensioni, guide, classifiche: quali criteri, punti deboli e punti di forza'e ha avuto come ospiti Annalisa Cavaleri, Alberto Lupini, Luciano Pignataro e Lorenzo Ruggeri, durante il quale si è parlato di come sono cambiate le guide e i loro criteri di valutazione ma anche come e perché è cambiata la loro percezione da parte di professionisti e consumatori.
Alle 14:30, subito dopo il 'pizza lunch', la discussione è ripresa con il talk 'La mistificazione dei prodotti: gli ingredienti messi a menu sono effettivamente quelli usati? C’è un tracciamento del prodotto e della filiera?', durante il quale hanno preso la parola Giovanni Amodio, Francesco Franzese e Francesco Miccù. Naturale proseguimento di questo tema è stata la dissertazione su 'Il giusto prezzo della pizza': quanto gli ingredienti utilizzati possono far lievitare il prezzo di una tonda? Ne hanno parlato Fabio Carnevali, Roberto Davanzo, Francesco Martucci e Franco Pepe.
Ha chiuso la Pizza Conference il talk 'Le catene, nuova tendenza del mondo pizza', durante il quale Matteo Beraldi, Alessandro Condurro, Dario Laurenzi e Giusy Ferraina sono intervenuti per parlare dei nuovi trend, strategie e qualità delle sempre più diffuse catene di pizzerie.


(Adnkronos) - La morte di Paolo, il 14enne di Latina che si è tolto la vita dopo episodi di bullismo, richiama con forza tutti - istituzioni, scuola, famiglie, sport e media - a una responsabilità immediata e condivisa. Gli Stati Generali dell’Educazione e della Prevenzione, che si terranno il 9 ottobre a Roma dalle 14,30 al Palazzo dell'Informazione Adnkronos, nascono proprio con questo obiettivo: trasformare indignazione e dolore in azioni concrete, misurabili e continuative sul territorio.
Promossa dall’Osservatorio Nazionale sul Bullismo e sul Disagio Giovanile in collaborazione con l’Agenzia di stampa AdnKronos, l’edizione 2025 riunisce in una giornata di confronto i principali attori istituzionali e sociali, articolando il programma tra panel dedicati ad analisi di scenario da parte degli esperti, impegni istituzionali, strumenti operativi, con un focus importante sul ruolo dello sport e la presentazione di protocolli d’intesa che daranno avvio a progetti strategici concreti.
"La storia di Paolo ci spezza il fiato e ci obbliga a guardarci allo specchio: quando un ragazzo di 14 anni si toglie la vita perché schiacciato dal bullismo, non è una tragedia privata ma un fallimento collettivo - sottolinea Luca Massaccesi, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile - Gli Stati Generali nascono per passare dagli annunci agli impegni verificabili: più educazione digitale, peer education, punti di ascolto, sport come presidio educativo e protocolli tra istituzioni, scuole e famiglie. Oggi non chiediamo 'chi è il colpevole', ma cosa facciamo domani mattina per non perdere altri ragazzi".
Incontro aperto al pubblico. È richiesta l’iscrizione attraverso questo modulo.
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(Adnkronos) - "La prossima Legge di bilancio sarà importante per verificare, io lo premetto sempre, sulla base delle risorse di cui potremo disporre, misure a favore del ceto medio. Il ceto medio è rappresentato da quei soggetti che si collocano nella fascia dai 28.000 ai 50.000 euro. Ecco lì bisognerà vedere, se le risorse ce lo consentiranno, di ridurre l'aliquota dal 35% al 33%. Questo aiuterà in modo più significativo le fasce più deboli. Ma nei progetti dei governi c'è anche un'attenzione particolare per le famiglie, in particolare per quelle dove ci sono figli e quindi anche lì lavorare sull'area delle detrazioni". Lo ha detto il vice ministro dell'Economia, Maurizio Leo, intervenendo con un video messaggio inviato al convegno di presentazione della dodicesima indagine sulle entrate fiscali e sul finanziamento del welfare, promosso da Cida in collaborazione con Itinerari previdenziali.
"Ma come voi sapete, a differenza di quello che è accaduto nelle precedenti annualità dove c'era una maggiore elasticità nell'introdurre queste misure, ora la nuova regola di governance europea ci obbligano alla massima prudenza", ha continuato Leo.
"Quindi vedremo tutto quello che si potrà fare -ha spiegato ancora- perchè le nostre priorità sono quelle che ho evidenziato, ma al tempo stesso dobbiamo essere rigorosi e molto attenti ai conti pubblici. Tutto questo ci ha premiato fino ad adesso, è sotto gli occhi di tutti la riduzione dello spread tra i Bund tedeschi e i titoli del debito pubblico italiano, l'allineamento con i titoli francesi, le agenzie di rating che hanno premiato il nostro comportamento virtuoso. Quindi se riusciamo a rendere coerente i meccanismi di finanza pubblica con degli sgravi fiscali misurati, calibrati, ritengo che facciamo un servizio importante per il nostro Paese e per i nostri cittadini", ha concluso.

(Adnkronos) - "Il tema di un fisco più giusto e sostenibile per cittadini e imprese è cruciale per lo sviluppo economico del nostro Paese. L'80% del gettito dell'Irpef grava sul ceto medio, un dato che ci deve far riflettere. È un chiaro disequilibrio se pensiamo che è sul ceto medio che gravano i costi di pensioni, sanità, assistenza e istruzione. Se vogliamo avere più risorse per infrastrutture, ricerca e sicurezza, serve un sistema fiscale più equilibrato". Così il vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, in un video messaggio inviato al convegno di presentazione della dodicesima indagine sulle entrate fiscali e sul finanziamento del welfare, promosso da Cida in collaborazione con Itinerari previdenziali.
"Il rischio è chiaro- ha sottolineato- , un sistema fiscale disequilibrato che penalizza chi produce il lavoro senza garantire una copertura sostenibile dei bisogni collettivi. Noi crediamo che il fisco non debba frenare la crescita. Ci battiamo per avere un fisco dialogante e che guardi al futuro, volano di investimenti, di posti di lavoro e di benessere. Per questo il Governo sostiene da sempre una battaglia per un fisco più leggero, semplice, trasparente ed equo. È una battaglia di giustizia e di libertà".
"Dobbiamo sostenere la crescita e la competitività del nostro tessuto produttivo, una priorità che portiamo anche in Europa. Servono investimenti, dobbiamo evitare la desertificazione industriale. Per esempio, penso alla possibilità di anticipare gli ammortamenti fiscali. Dobbiamo sostenere le imprese nell'innovazione, nella ricerca nei settori ad alta tecnologia. Il Piano 5.0 rischia di non sfruttare tutte le risorse europee a disposizione, lasciando inespresso un potenziale di 6 miliardi. Dobbiamo pensare allora ad una nuova misura per superare il Piano 5.0, garantendo continuità e stabilità agli investimenti. Penso ad interventi come il rilancio del credito d'imposta, al rinnovo e semplificazione dell'Ires premiale".
"Dobbiamo sollecitare i fondi pensione e le casse di previdenza ad investire di più nelle nostre piccole e medie imprese, valorizzando Borsa Italiana. Il nostro tessuto produttivo va liberato da lacci e laccioli. Non dobbiamo dimenticare la giusta attenzione da riservare alle professioni, alle partite Iva e ai manager. Un fisco orientato alla crescita è un potente motore di sviluppo per il nostro Paese, anche per contenere il debito pubblico. Conto su di voi, voi potete contare su di me, sul Governo".
"Bisogna alleggerire la pressione fiscale su salari e stipendi, lasciando più risorse in busta paga. Vanno detassati gli straordinari, i premi di produzione, penso anche alle tredicesime. In parallelo dobbiamo favorire l'emersione anche attraverso le nuove tecnologie e la digitalizzazione". Ha concluso
Leggi tutto: Fisco, Tajani: "Serve sistema più equilibrato per sviluppo economico Paese"

(Adnkronos) - La Toscana è oggi un esempio concreto di come lo sport possa diventare leva di coesione sociale, rigenerazione urbana e benessere diffuso. Con 103 progetti attivati in 68 città per un investimento totale di 5,9 milioni di euro, a cui si aggiunge il milione di euro riversato nelle attività rivolte ad oltre 150mila alunni di 185 comuni, Sport e Salute è sempre più una presenza capillare sul territorio, trasformando lo sport in un servizio accessibile, diffuso e integrato nelle politiche pubbliche locali.
Il piano toscano si è sviluppato attraverso una collaborazione ampia e strutturata, con il coinvolgimento diretto di oltre 70 tra Associazioni e Società sportive, per un totale di 192 partner progettuali, grazie ai quali prendono vita nuove aree attrezzate, nuovi spazi civici di comunità, nuove attività nelle carceri e nei quartieri e sempre nuovi progetti per la promozione della cultura del movimento e del benessere. La Toscana è oggi uno dei territori dove alla sempre crescente voglia di sport, si risponde con un’offerta di progetti, iniziative, attività e idee capaci di interpretare l’effervescenza del territorio.
Tra le principali iniziative attivate in Toscana: 45 nuove aree attrezzate nei parchi, che oggi rappresentano spazi per l’attività fisica libera, gratuita e all’area aperta; 8 “Spazi Illumina”, nuovi spazi che nasceranno come risposta concreta alla necessità di restituire ai cittadini luoghi di aggregazione autentici, accessibili e sicuri; 16 progetti “Bici in Comune” per la promozione della mobilità sostenibile e della bici come strumento per uno stile di vita sano e attivo; 16 progetti Sport di Tutti - Inclusione, dove l’attività fisica è vissuta come strumento educativo e di prevenzione del disagio sociale e psicofisico, di sviluppo e di inclusione sociale, di recupero e di socializzazione, di integrazione dei gruppi a rischio di emarginazione e delle minoranze; 8 progetti Sport di Tutti - Carceri, che portano attività sportiva strutturata all’interno degli istituti penitenziari; 9 Spazi Civici di Comunità, spazi e realtà dove promuovere il protagonismo giovanile grazie a processi di empowerment individuale e collettivo all’interno di una più ampia prospettiva di inclusione sociale; 1 progetto Sport e Integrazione, dove l’attività sportiva è strumento di dialogo, inclusione sociale e contrasto alla discriminazione.
Accanto ai progetti infrastrutturali, Sport e Salute ha investito con decisione nel mondo della scuola. Sono 714 le classi di scuola primaria coinvolte nel progetto “Scuola Attiva Kids per la Toscana Inclusiva”, promosso dalla Regione Toscana, Sport e Salute e Ufficio Scolastico Regionale, in collaborazione con le Federazioni Sportive aderenti e realizzato grazie al Fondo Sociale Europeo Plus della Regione Toscana. In ogni classe, il progetto prevede la presenza di un tutor sportivo scolastico, in affiancamento ai docenti per le attività motorie, a partire dalle classi prime, ampliando così in Toscana il progetto nazionale “Scuola Attiva Kids” che, in tutta Italia, porta i Tutor Sportivi Scolastici solo nelle classi seconde e terze della scuola primaria.
Complessivamente, nell’anno scolastico 2024-2025, i progetti “Scuola Attiva Kids” per la scuole primarie e “Scuola Attiva Junior” per le secondarie di primo grado, ha portato l’attività motoria e fisica in 706 scuole toscane (di cui 489 scuole primarie), coinvolgendo di circa 78.200 alunni di scuola primaria e 53.578 studenti di scuola secondaria di primo grado, attraverso l’azione di 548 tra Tutor e tecnici sportivi.
Quello introdotto in Toscana è un piano integrato che ha generato risultati misurabili e duraturi. L’uso degli impianti, la partecipazione ai voucher, l’inclusione scolastica e la collaborazione tra enti sono indicatori chiari di un modello replicabile. Un progetto costruito dal basso, che tiene insieme innovazione sociale, governance multilivello e capacità di risposta ai bisogni delle comunità. E su questa base che s’innesta il progetto Casa dello Sport che coinvolgerà le varie sedi territoriali. Non più uffici lontani dai cittadini ma spazi multifunzionali, ambienti accessibili dove si incontrano welfare, salute, formazione e partecipazione.

(Adnkronos) - Popolare e irrinunciabile, la tazzina di caffè per gli italiani continua ad essere la carezza del mattino o la perfetta conclusione di un pasto. Domani è la Giornata internazionale dedicata ad una bevande più consumate al mondo, una sorta di enzima per le relazioni sociali, che riesce a predisporci al meglio ad ogni attività quotidiana. Dall'Etiopia all'Egitto e poi, dal 16esimo secolo, in Europa, il caffè si è esteso fino alle Americhe diventando oggi la seconda bevanda più bevuta al mondo, dopo l'acqua. Dal cervello al microbiota, il caffè riesce anche ad aiutare il nostro organismo.
"Oltre ad essere bevanda ipocalorica, contiene, tra le altre, una molecola, la famosa caffeina, un alcaloide noto per i suoi effetti sulla vigilanza e l'energia. In effetti la caffeina riesce a facilitare la liberazione e dunque la biodisponibilità di importanti neurotrasmettitori come l'adrenalina, ecco perché ci sentiamo più energici dopo aver sorseggiato un buon caffè. E' stato osservato che la caffeina è in grado di inibire la secrezione di interleuchine infiammatorie, riducendo così l'infiammazione, nelle cellule del colon. Il caffè ha anche un impatto significativo sul nostro microbiota intestinale. Una recente revisione degli studi pubblicati ha dimostrato che il consumo di caffè può influenzare la composizione e la diversità del microbiota intestinale". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è Mauro Minelli, immunologo clinico e docente di Nutrizione Umana alla Lum.
Altri effetti riscontrati riguardano la "soppressione della crescita cellulare e dei tumori. Questi risultati sono ancora poco attendibili - precisa lo specialista - poiché soggetti ad alta variabilità. Di sicuro c'è che una tazzina di caffè di caffeina ne contiene in media 80 mg contro i 5 mg presenti nel decaffeinato". Ci sono delle controindicazioni importanti? "Da menzionare è quella legata alle interferenze tra caffè e farmaci, perché molti antinfiammatori e antidolorifici contengono caffeina, ragion per cui sarà il caso di modulare l'assunzione ravvicinata di una tazza di caffè o di un farmaco, men che mai - avverte l'immunologo - assumerli insieme utilizzando il caffè per fare scendere giù la pastiglia, visto chela bevanda può amplificare o, al contrario, inibire gli effetti dei farmaci".
Proseguendo sull'altra faccia della medaglia, ovvero i rischi dell'abuso del caffè, "c'è quello che questa bevanda può provocare assuefazione e aggravare eventuali malattie cardiovascolari già in atto. Le donne in gravidanza devono limitarsi, perché un consumo esagerato potrebbe portare ad un ritardo della crescita intrauterina del feto. E' importante sapere che il caffè produce una maggiore secrezione dei succhi gastrici, quindi chi soffre di reflusso gastroesofageo o di gastrite deve eliminare o ridurre l'assunzione di caffè", ricorda Minelli.
Sempre sul rapporto caffè-microbiota intestinale, "una recente revisione degli studi pubblicati ha dimostrato che il consumo di caffè può influenzare la composizione e la diversità del microbiota intestinale - prosegue il medico - Alcuni composti presenti nel caffè, come gli acidi clorogenici e la caffeina, sembrano avere un effetto sulla crescita di specifici batteri intestinali. Ad esempio, l'assunzione di caffè è stata associata a un aumento degli Akkermansia e ad un calo di Escherichia coli, Enterococcus, Bacteroides e Clostridium. I polifenoli - conclude lo specialista - hanno dimostrato la capacità di modulare il microbiota intestinale aumentando la concentrazione di Faecalibacterium sp., Lactobacillus, Akkermansia e Bifidobacterium associati alla produzione di acidi grassi a catena corta (Ssfa)".
Leggi tutto: Giornata del caffè, immunologo: "Dal cervello al microbiota ecco come ci aiuta"



(Adnkronos) - "Per rendere accessibile il farmaco e quindi migliorare l'aderenza terapeutica e la cura del cittadino, stiamo delegando al Testo unico un quadro organico di normative, ma già nelle scorse 2 leggi di Bilancio abbiamo aperto alla possibilità di trasferire i farmaci dalla cosiddetta distribuzione diretta, ovvero che avviene nelle farmacie ospedaliere che per definizione sono presenti soltanto nei comuni capoluogo e laddove c'è un presidio ospedaliero, alle farmacie pubbliche e private convenzionate e quindi alle farmacie più alla portata dei cittadini. Stiamo cercando di rendere sostenibile questo passaggio. Un cittadino ben curato costa anche meno al Servizio sanitario nazionale. Gli ultraottantenni prendono tra le 10 e le 15 pillole al giorno. E' importante propendere per un invecchiamento attivo, anche per rendere maggiormente sostenibile il Ssn". Così il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, intervenendo oggi a Roma alla presentazione della campagna 'Ricordati di stare bene' promossa da HappyAgeing - Alleanza italiana per l'invecchiamento attivo e Federsanità - Confederazione delle Federsanità Anci Regionali, che invita i Comuni italiani a diventare protagonisti di un grande progetto di sensibilizzazione sull'aderenza terapeutica degli over 65 e fragili.
"Ad esempio - ha continuato Gemmato - il trasferimento delle gliptine ha portato un risparmio per le casse dello Stato di 9,7 miliardi di euro. Siamo riusciti forse anche in termini di aderenza terapeutica, e quindi non di spreco, a far risparmiare lo Stato. La stessa cosa ci accingiamo a fare con le gliflozine. In Senato - ha aggiunto - è passato un emendamento al Dl Semplificazioni che va proprio nella direzione della migliore aderenza terapeutica. In questo provvedimento si apre la possibilità di poter somministrare farmaci da parte delle farmacie partendo dalla prescrizione di un medico specialista e del medico di medicina generale che prescrive una ricetta aperta per un anno: il paziente - ha chiarito il sottosegretario - non è costretto ogni mese ad andare dal medico, ma ha diritto a una ricetta aperta, che gli consente di andare ogni mese in farmacia a ritirare il farmaco".
A livello normativo, ha spiegato Gemmato, "stiamo mettendo mano alla legislazione farmaceutica che ha come testi di riferimento due regi decreti, uno del 1934 e l'altro del 1938, con circa altri 200 provvedimenti che non davano contezza e chiarezza rispetto all'operatività in tema di farmaceutica. La 405 del 2001, la 219 del 2009, i tanti emendamenti poi hanno complicato quello che doveva essere il quadro di riferimento. Da qui nasce l'esigenza condivisa di mettere mano ad un Testo unico sulla legislazione farmaceutica e porre le basi per una normativa che dirima da un lato tutta l'iperproduzione di leggi, ma che soprattutto possa dare certezza al cittadino nell'accesso al farmaco e, quindi, nella compliance terapeutica e nell'aderenza terapeutica. Il 31 luglio scorso ci siamo incontrati e il 18 settembre il Consiglio dei ministri ha licenziato la legge delega che avrà un iter procedurale lungo, ma che contiamo di porre a termine entro dicembre 2026".
Leggi tutto: Farmaceutica, Gemmato: "In Testo unico misure per migliorare accesso e aderenza a cure"

(Adnkronos) - Federico Bernardeschi, ospite del podcast Bsmt di Gianluca Gazzoli, ha ripercorso un episodio risalente a dodici anni fa, agli inizi della sua carriera, quando decise di indossare una gonna, "un pantagonna", attirando su di sé critiche e commenti omofobi.
“Io dodici anni fa mi sono messo il pantagonna. E che problema c’è? Se a me mi piace, me la metto”, ha raccontato Bernardeschi, rivendicando con orgoglio la libertà di espressione.
L'ex juventino ha spiegato che, per quella scelta, fu etichettato come omosessuale: “Quante volte mi hanno detto che sono gay! E se fossi gay? Ma che cosa me ne frega? Secondo te non te lo dico? Che problema ci sarebbe? Anzi, ne andrei fiero”.
L'esterno del Bologna, ha ammesso che in quel momento, ancora alle prime armi con la pressione mediatica, la vicenda lo toccò particolarmente: “Arrivare nello spogliatoio della Fiorentina e leggere sui giornali ‘Si è messo la gonna’... in quel momento mi fece soffrire”. Ma oggi Bernardeschi rivendica la sua libertà con orgoglio: “La gente deve capire che in questo mondo ognuno deve essere libero di fare quel ca**o che vuole”
Leggi tutto: Bernardeschi, lo sfogo: "Mi diedero del gay perché indossai una gonna"

(Adnkronos) - La Giunta per le autorizzazioni della Camera ha respinto la richiesta di procedere nei confronti dei ministri della Giustizia Carlo Nordio e dell'Interno Matteo Piantedosi e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano nell'ambito della vicenda Almasri, il generale libico accusato di crimini contro l'umanità (prima arrestato e poi rilasciato e rimpatriato dalle autorità italiane).
Il voto in Aula è fissato per il 9 ottobre. L'organismo parlamentare ha bocciato la relazione del piddino Federico Gianassi che il 9 ottobre farà in Aula una relazione di minoranza sul caso Almasri.
“Dopo la bocciatura della relazione Gianassi, ho nominato un nuovo relatore per l’Aula, Pietro Pittalis, che riferirà in Aula il prossimo 9 ottobre - ha spiegato il presidente della Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio Devis Dori - Le votazioni sono state tre distinte e hanno avuto il medesimo esito, ovvero 13 no e 6 sì”.

(Adnkronos) - Arte, salute occhi e inclusione: è questo il significato del murale dell'artista statunitense Finley che da oggi colora il quartiere San Paolo di Roma, accessibile anche ai non vedenti. Questa mattina la facciata dell'Istituto comprensivo 'Via S. Pincherle 140' si è accesa di nuovi colori e significati: è stato inaugurato ufficialmente 'Love your eyes', l'opera dedicata alla prima Giornata mondiale delle lenti a contatto. Alla presenza di studenti, insegnanti, rappresentanti delle istituzioni e dei media è stata svelata la targa dell'opera, mentre una sua versione tattile è stata donata alla scuola per permettere anche ai ragazzi non vedenti di esplorarla con le mani.
"La sensibilizzazione dei giovani alla cura della propria vista rappresenta un impegno prioritario: vedere bene significa infatti vivere meglio in ogni contesto, dallo studio alle attività digitali, fino al tempo libero e allo sport - ha commentato Francesca La Forgia, vicepresidente di Assottica - In questo percorso la scuola svolge un ruolo fondamentale, educando le nuove generazioni alla prevenzione e alla consapevolezza del benessere visivo. L'opera 'Love your eyes' si pone come patrimonio condiviso della comunità scolastica e come simbolo della prima Giornata mondiale delle lenti a contatto, un'occasione per ribadire il valore della salute visiva come bene comune". Anche l'autrice del murale ha preso parte alla cerimonia, raccontando la genesi dell'opera e il significato del suo gesto artistico: "L'arte ha il potere di connettere le persone oltre ogni barriera. Love your eyes è un invito a guardare il mondo con occhi nuovi e a non avere paura di esprimersi", ha sottolineato Finley.
L'inaugurazione - riporta una nota - è stata arricchita dalla testimonianza di Deborah Tramentozzi, scrittrice e TEDx speaker, che ha coinvolto i ragazzi in un dialogo sull'inclusione. "Questo progetto - ha detto - insegna che ogni sguardo ha valore e che l'arte può essere vissuta con tutti i sensi". L'opera è stata arricchita da una versione tattile realizzata per rendere l'arte accessibile anche ai non vedenti, grazie al contributo delle non profit Tfos Tear Film & Ocular Surface Society e Italian & International Patrons of the Arts in the Vatican Museums. All'inaugurazione ha partecipato anche il Municipio Roma VIII, rappresentato dall'assessore alla Cultura Luciano Ummarino e dall'assessora alla Scuola Francesca Vetrugno, a testimonianza dell'impegno delle istituzioni locali nel sostenere progetti che uniscono arte, scuola e comunità. Durante l'evento è stata lanciata ufficialmente la campagna di adesione per la Giornata mondiale delle lenti a contatto 2026, che prenderà ispirazione proprio dall'energia e dal messaggio di Love your eyes. La Giornata mondiale delle lenti a contatto si celebra il 15 aprile a partire dal 2025, un'iniziativa promossa a livello europeo da Euromcontact e a livello italiano da Assottica Gruppo Contattologia, per celebrare lo strumento che ha rivoluzionato la correzione visiva, offrendo comfort e libertà. La data è stata scelta per onorare la figura di Leonardo da Vinci, che nel 1508 ebbe l'intuizione che aprì la strada al concetto di visione con le lenti a contatto.
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