
(Adnkronos) - I Giovani Palestinesi Italia (Gpi) sono un collettivo politico-attivista diffuso in varie città - tra cui Bologna, Milano, Torino, Roma - molto presente sui social con un account nazionale da oltre 155 mila follower su Instagram. Nei propri canali si definiscono parte della "Resistenza palestinese", con parole d'ordine anticoloniali e antisioniste, rivendicando la formula "dal fiume al mare", slogan che presuppone (nell'uso che se ne fa nelle manifestazioni di queste settimane) uno Stato palestinese che vada dal fiume Giordano fino al Mediterraneo, di fatto cancellando lo Stato di Israele. Il profilo Instagram nazionale e quello bolognese mostrano una rete di capitoli locali, presidi, cortei e campagne coordinate.
Diversi materiali social riconducono Gpi a un rapporto organico con il Palestinian Youth Movement (Pym), movimento transnazionale della diaspora giovanile palestinese attivo in Nord America ed Europa: in un post si definiscono esplicitamente "capitolo italiano" del Pym; i documenti "about" del Pym ne precisano impostazione, obiettivi e genealogia politica. In realtà, il fatto di essere il "capitolo italiano" è un'auto-attribuzione su Instagram perché non esiste un registro pubblico che certifichi formalmente l'affiliazione.
L’attività con questo nome è rintracciabile almeno dal 2017-2019 su media pro-palestinesi italiani; dal 2022 compaiono campagne studentesche e lettere aperte su università italiane e boicottaggio accademico. Nel 2024-2025 i GPI diventano centrali negli “accampamenti” universitari e nelle mobilitazioni contro accordi accademici con Israele, con prime tende a Bologna e poi in altre sedi. Testimonianze e cronache di testate locali e internazionali descrivono il ruolo dei Gpi nell’“intifada studentesca” italiana.
La comunicazione del collettivo sostiene la “resistenza con ogni mezzo”, celebra i “martiri” e in più occasioni hanno definito il 7 ottobre 2023 una “rivoluzione” o “dura sconfitta del sionismo”, posizione che ha generato forti reazioni politiche e istituzionali.
Sul loro blog, già ad aprile scorso, scrivevano: “(…) la storia chiama a schierarsi senza ambiguità: o con la resistenza o con gli oppressori. Ogni esitazione equivale a un tradimento” e che “non basta limitarsi alla denuncia, serve un salto di qualità nella lotta!” Il manifesto è chiaro ed esplicito: “Ogni fucile imbracciato dai combattenti di Gaza, ogni pietra lanciata dai giovani di Jenin, ogni sciopero, ogni blocco popolare e ogni appello che arriva dalla Palestina ci indica la strada da seguire. La Palestina non è solo il simbolo della resistenza contro il sionismo: è politicamente il punto più avanzato dello scontro contro l’imperialismo occidentale, la linea del fronte da cui si irradia la lotta che dobbiamo portare anche qui”.
Non risultano bilanci pubblici riconducibili a “Giovani Palestinesi d’Italia”; i capitoli appaiono come collettivi informali che attivano crowdfunding e donazioni dirette per spese legali, logistiche ed eventi, spesso tramite PayPal/Iban indicati nei post o piattaforme come Chuffed per sostenere le spese legali o per finanziare iniziative come la “Global Sumud Flotilla”.
Il capitolo bolognese replica la linea nazionale: presidi, accampate universitarie, adesione a campagne contro “complicità accademiche” e alla Flotilla. I canali social locali rilanciano il frame “al fianco della Resistenza palestinese” e hanno promosso la manifestazione del 7 ottobre, che – scrivono nel post – è l’anniversario di un “momento glorioso”, considerato “la più grande azione di resistenza degli ultimi decenni contro l’occupazione coloniale sionista”.
Leggi tutto: Il 7 ottobre 'giorno glorioso'. Chi sono i Giovani Palestinesi d'Italia

(Adnkronos) - Il caldo estremo miete vittime a Shanghai. Jannik Sinner, ritiratosi ieri nel terzo turno contro l'olandese Tallon Griekspoor, non è l'unico tennista in difficoltà nel Masters 1000 cinese. Nel torneo sono diverse fin qui le lamentele dei giocatori (in modi più o meno diplomatici) per le condizioni al limite del sopportabile sui campi di cemento dei vari match. Se Jannik è stato fermato dai crampi, e costretto poi ad alzare bandiera bianca all'inizio del terzo set, anche a Novak Djokovic non è andata benissimo. L'ex numero uno del ranking Atp ha faticato per trovare il successo in rimonta nel suo match contro Hanfmann, è apparso in difficoltà in più momenti e a un certo punto si è anche fermato per 'vomitare' fuori dal campo, come raccontato da alcuni video che in queste ore stanno facendo il giro dei social.
Il problema del caldo a Shanghai è stato evidenziato a più riprese dai giocatori. Anche Lorenzo Musetti, dopo la vittoria di oggi contro Darderi, ha toccato l'argomento con una punta di ironia: "Con questa umidità le maglie sono sempre più pesanti. Giochi 40 minuti e sembra di aver fatto la doccia, non ho mai cambiato così tante maglie in vita mia. Serve essere pronti anche dal punto di vista fisico per vincere certe partite". Il tema riguarda anche il regolamento: la Wta, per esempio, ha sospeso il match tra Mertens e Kudermetova a Wuhan per colpa del caldo estremo, visto che si erano raggiunti i 34 gradi. Del caldo si è lamentato anche Rune, che non ha usato giri di parole: "Volete che un giocatore muoia in campo?".
L'Atp, in questo senso, non ha una norma in grado di garantire la sospensione in certe condizioni, disciplinando la casistica (se non per tornei auto-regolamentati, come nel caso dell'Australian Open, che ha un protocollo per il caldo estremo.

(Adnkronos) - La dieta planetaria è la nuova soluzione per un'alimentazione sana? Cos'è la Planetary Health Diet? E' una vera novità? La Commissione Eat-Lancet 2025 ha presentato quella che viene definita l'analisi scientifica più completa dei sistemi alimentari globali fino ad oggi. Nel documento si spiega che "soluzioni sostenibili ed eque sono a portata di mano" e che la 'Planetary Health Diet' (Phd), che privilegia alimenti vegetali poco trasformati con un consumo moderato di prodotti animali come carne e latticini, è associata a un rischio di morte prematura inferiore del 27%.
L'Adnkronos Salute ha chiesto un'analisi a Mauro Minelli, immunologo clinico e docente di Nutrizione Umana alla Lum. "Se è vero che una dieta non può essere solo tradizione, è altrettanto vero che essa va comunque considerata come un sistema relazionale che lega le pratiche alimentari quotidiane ad un territorio e alla sua biodiversità. E d’altro canto una dieta Planetaria da intendersi come modello alimentare che punta a ridurre il consumo eccessivo di carne rossa e zuccheri e ad aumentare l’apporto di cereali integrali, legumi, verdura, frutta, semi e noci, che non elimina completamente i prodotti di origine animale, ma ne riduce l’uso in modo significativo, non è granché dissimile da quella che oramai molti anni fa ricercatori americani poi stabilizzatisi in Italia riconobbero di grande valore medico e salutistico. Un metodo, una regola di vita legata al territorio e alla storia delle genti dei Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo", dice il medico.
"Alla luce di evidenza non più omissibili, non è possibile oggi sottostimare o addirittura ignorare la correlazione tra dieta e modulazione del microbiota: i macronutrienti influenzano la biodiversità e la produzione di metaboliti, con grassi saturi legati a infiammazione e insulino-resistenza, mentre grassi polinsaturi e un corretto equilibrio tra proteine e carboidrati hanno effetti benefici", prosegue l'immunologo.
"Affermare che questo modello di alimentazione sia strumento utile per la salute pubblica, coerente con il Green Deal europeo e con la necessità di garantire sostenibilità ambientale, resilienza e corretta transizione, è solo confermare quello che il 16 novembre 2010 l’UNESCO pose alla base della sua decisione di proclamare la Dieta Mediterranea Patrimonio immateriale dell’Umanità. Ciò che in più oggi si può dire e che davvero può fare la differenza rispetto a definizioni oramai consolidate ,e per certi versi ridondanti, è che l’innovazione scientifica – dalla nutraceutica allo sviluppo di alimenti funzionali – rappresenta una leva per sostenere stili alimentari più salutari e personalizzati", avverte l'immunologo.
Secondo Minelli, "non è più possibile trascurare il ruolo chiave svolto dai carboidrati complessi, soprattutto fibre non digeribili che, fermentate nel colon con produzione di metaboliti in grado in grado di regolare glicemia, motilità intestinale, termogenesi e rilascio di ormoni intestinali implicati nel controllo dell’appetito". Alla luce delle evidenze scientifiche emerse sul ruolo del microbiota intestinale nella regolazione del metabolismo e nella prevenzione di patologie cronico-degenerative, "si rende necessaria una visione strategica che orienti le politiche pubbliche verso modelli alimentari più salutari, sostenibili e personalizzati, promuovendo al contempo percorsi di sviluppo futuri integrati tra salute, nutrizione, educazione e innovazione agroalimentare", aggiunge.
"La vera innovazione delle politiche nutrizionali pubbliche, sta nel riconoscendone l’impatto sulla salute collettiva e sul carico delle malattie non trasmissibili. Ciò - rimarca l'immunologo - implica incentivare il consumo di fibre e prebiotici attraverso linee guida dietetiche aggiornate, campagne educative e interventi normativi su etichettatura e riformulazione dei prodotti. L’inserimento di criteri microbiota-oriented nei programmi scolastici, ospedalieri e aziendali rappresenta una leva concreta per modificare i comportamenti alimentari su larga scala. L’innovazione nel campo della nutrizione personalizzata, in particolare attraverso lo sviluppo di alimenti funzionali ad alto valore microbiotico, rappresenta una delle frontiere più promettenti della medicina preventiva e della salute pubblica".
"Tali innovazioni richiedono una solida validazione scientifica, nuovi modelli regolatori e una sinergia tra ricerca pubblica, industria e sistemi sanitari. È fondamentale, inoltre, favorire l’accessibilità equa a queste tecnologie, affinché la medicina di precisione non diventi un privilegio, ma uno strumento di salute collettiva. In prospettiva, un approccio integrato che combini profilazione del microbiota, analisi nutrizionale e intelligenza artificiale potrà rivoluzionare la prevenzione primaria, spostando l’asse della medicina dal trattamento alla predizione e alla personalizzazione, con effetti positivi sulla qualità della vita e sostenibilità dei sistemi sanitari", conclude.
Leggi tutto: Dieta planetaria è 'rivoluzione'? Minelli: "Poche novità, puntare su salute microbiota"

(Adnkronos) - La rompighiaccio Laura Bassi, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - Ogs, è salpata dal porto di Trieste e raggiungerà l’Antartide a dicembre passando per la Nuova Zelanda. La nave parte con un nuovo assetto grazie a un piano di ammodernamento e manutenzione straordinaria, reso possibile dai 4 milioni di euro stanziati dal ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) nell’ambito del Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca. L’arrivo della nave Laura Bassi in Nuova Zelanda è previsto per metà novembre, mentre il rientro a Trieste avverrà nella seconda metà di aprile 2026, al termine di una missione di oltre 190 giorni.
“La spedizione della N/R Laura Bassi nell’estate australe 2025-2026 si dividerà in due fasi: la prima, dedicata all’approvvigionamento della base Mario Zucchelli, inizierà a fine novembre - spiega Franco Coren, direttore del Centro Gestione Infrastrutture Navali dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - Faremo poi un convoglio con la nave rompighiaccio del progetto antartico coreano, la Araon. Le due imbarcazioni si alterneranno lungo la rotta per supportarsi reciprocamente nella navigazione, l’appuntamento è all’inizio di dicembre al limite del ghiaccio. Successivamente, rientreremo in Nuova Zelanda per la seconda parte della missione, focalizzata su 5 progetti scientifici, che durerà fino ai primi di marzo”.
Quest’anno, oltre alla strumentazione scientifica e ai materiali per la 41esima campagna del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra), la nave trasporterà a bordo anche le carote di ghiaccio raccolte nell’ambito dell’iniziativa internazionale Ice Memory, guidata dalla Ice Memory Foundation. Riconosciuta dall’Unesco, l’iniziativa ha tra i suoi fondatori l’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e l’Università Ca’ Foscari Venezia, oltre ad altre quattro istituzioni europee. A supporto del progetto anche il Programma Nazionale di ricerche in Antartide (Pnra).
L’obiettivo è creare un archivio mondiale di campioni da ghiacciai minacciati dal cambiamento climatico, una sorta di banca dati del clima a disposizione delle prossime generazioni di scienziate e scienziati. Il ghiaccio custodisce, infatti, preziose informazioni sull’atmosfera del passato - gas serra, aerosol, polveri e inquinanti - fondamentali per comprendere l’evoluzione del clima e dell’ambiente terrestre. Ad essere trasferite dalla Laura Bassi saranno le carote di ghiaccio estratte nel maggio 2025 sul Grand Combin (Svizzera) e nel 2016 sul Monte Bianco (Francia). I campioni attraverseranno due emisferi con un viaggio di oltre cinquanta giorni da Trieste fino all’Antartide.
“Il trasporto dei campioni in Antartide realizza un sogno sul quale abbiamo lavorato per un decennio - ricorda Carlo Barbante, professore all’Università Ca’ Foscari Venezia, cofondatore del progetto Ice Memory e vice-presidente della Ice Memory Foundation - reso possibile dal team scientifico internazionale, dalle istituzioni e dalle organizzazioni che hanno sostenuto questo impegno per le future generazioni”. “Il Cnr-Isp, tra i fondatori di Ice Memory, è orgoglioso di contribuire a questa missione internazionale che salvaguarda gli archivi naturali del clima, un patrimonio prezioso per la comunità scientifica del futuro", dichiara Giuliana Panieri, direttrice dell’Istituto di scienze polari del Cnr.
Una volta arrivate in nave presso la base costiera Mario Zucchelli, le carote saranno trasferite in aereo presso la stazione italo-francese Concordia nel plateau antartico. Il volo, della durata di quasi 5 ore, sarà operato in assenza di riscaldamento anche nella carlinga per garantire il mantenimento della temperatura a -20°C, condizione essenziale per preservare l’integrità dei campioni. Giunte a Concordia, le carote verranno alloggiate presso l’Ice Memory Sanctuary, una galleria lunga 35 metri, alta e larga 5. L’ice cave è stata scavata a circa 4 metri di profondità sotto la neve e realizzata senza l’impiego di alcun materiale da costruzione, per assicurare un impatto ambientale minimo.
“Le operazioni di trasporto e conservazione vedono coinvolti tutti e tre gli enti attuatori del Pnra. Nello specifico, Enea si occuperà della gestione della catena del freddo e della logistica, coadiuvata a Concordia dall’Istituto polare francese Paul Émile Victor (Ipev) con il quale viene cogestita la Stazione. Uno sforzo logistico importante considerato il contesto ambientale tra i più difficili del pianeta”, spiega Elena Campana, responsabile dell’Unità tecnica Antartide Enea.
Leggi tutto: Clima, il ghiaccio delle Alpi in viaggio verso l'Antartide


Una sfida surreale, che ha dell’incredibile, si è consumata davanti agli occhi degli studenti in uscita da due scuole. Protagoniste, due mamme il cui diverbio, nato per motivi banali, è degenerato in una “competizione” su chi avesse il lato B più bello e sexy.
L’episodio, sebbene risalente a due anni fa, è tornato di prepotente attualità in queste ore, rimbalzando su social network e pagine da migliaia di follower che lo hanno riportato alla ribalta, scatenando commenti e ilarità.
La Rissa Sfiorata in Piazza Cianciulli
Tutto è avvenuto in piazza Cianciulli, cuore della vita scolastica nocerina, nel napoletano, dove sorgono il Liceo Classico Vico e il plesso della scuola media ed elementare De Lorenzo. Come riportato da IlMattino.it, le due donne, dopo aver preso un caffè, hanno iniziato a discutere animatamente. La discussione, stando ai racconti dei testimoni, ha presto assunto toni grotteschi, spostandosi sul piano estetico.
L’apice della lite è stato raggiunto quando una delle due, per dimostrare senza dubbi le sue ragioni, non ha esitato ad abbassarsi i pantaloni e mostrare ai presenti quello che considera un suo punto di forza. Un gesto plateale, al di là di ogni canone di decenza, che ha rischiato di far scatenare la rivale.
Il Rischio Rissa e l'Intervento dei Genitori
La reazione della donna rivale non si è fatta attendere. L’esibizione, infatti, non è stata gradita, portando a un escalation di offese e invettive che hanno fatto temere il peggio. La situazione, ormai degenerata, rischiava di trasformarsi in una rissa vera e propria davanti a una platea di giovani studenti.
A evitare il peggio è stato il tempestivo intervento di altri genitori presenti, che sono riusciti a calmare gli animi e a separare le due contendenti, riportando una parvenza di normalità in una scena già di per sé fuori dall’ordinario.
La Notizia Torna Virale
Nonostante il tempo trascorso, la bizzarra storia delle due mamme competitive ha trovato nuova linfa sul web. La sua natura singolare e grottesca l’ha resa un contenuto perfetto per la virality sui social, dove post e meme continuano a essere condivisi, rinnovando l’imbarazzo e la curiosità per un episodio che ha segnato, suo malgrado, la cronaca locale.
Si racconta, infine, che la pace sia stata solo momentanea: fonti tra i presenti riferivano infatti che le due mamme avrebbero potuto rilanciare la sfida su altre “zone” del corpo. Un epilogo che, per fortuna di tutti, non si è mai verificato, lasciando questa singolare “disputa estetica” come un unico, memorabile capitolo.

(Adnkronos) - Jannik Sinner sì è ritirato dal torneo di Shanghai a causa di crampi. Il fuoriclasse azzurro non è stato l'unico a cadere alle condizioni climatiche e di orari che hanno messo a dura prova diversi tennisti. "Ci sono questioni fondamentali sulla gestione fisiologica degli atleti di élite, specialmente in condizioni ambientali estreme o di grande stress competitivo. Quanto accaduto è il segnale di una disfunzione metabolica e termoregolatoria complessa che necessita di un approccio preventivo e multidisciplinare meticoloso". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è Andrea Bernetti, medico fisiatra e segretario generale della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa) che ricorda come "I dati provenienti da Shanghai indicano chiaramente che i tennisti hanno gareggiato in condizioni estreme, con temperature superiori ai 30°C e, soprattutto, un tasso di umidità che oscillava tra l'85% e il 90%. Tale combinazione, spesso aggravata dalla scarsa circolazione d'aria, annulla l'efficacia del meccanismo di raffreddamento corporeo tramite l'evaporazione del sudore, portando a un rapido innalzamento della temperatura interna e a una disidratazione accelerata. Questo contesto ambientale è un perfetto catalizzatore per l'insorgenza dei crampi muscolari da sforzo".
Secondo il medico-fisiatra, "il problema, quindi, non è la stanchezza, o almeno non solo, ma una perdita significativa di elettroliti con il sudore, in particolare sodio e cloro, che non viene compensata adeguatamente. L'unica strategia comprovata per ridurre la sintomatologia è il ripristino rapido dell'equilibrio idrico e salino attraverso un bolo orale di una soluzione ad alto contenuto salino (ad esempio una bevanda elettrolitica con sale aggiunto). Molto importante - osserva - è anche la gestione proattiva preventiva. Per prevenire i crampi in atleti ad alto rischio come Sinner, specialmente in condizioni estreme, è necessario che il team medico quantifichi la perdita di sale con il sudore dell'atleta per stabilire un protocollo dietetico che corrisponda all'effettiva perdita, evitando il comune errore di bere solo acqua o fluidi a basso contenuto di sodio. L'elemento di base è il mantenimento dello stato di 'euidratazione' (idratazione ottimale) prima dell'inizio dell'esercizio. Durante l'attività, la perdita di liquidi e sodio attraverso il sudore aumenta in maniera esponenziale, compromettendo sia la performance che la sicurezza dell'atleta".
Non una sola causa
Un crampo muscolare da sforzo (Eamc, Exercise-Associated Muscle Cramps) non è un problema unico, precisa Bernetti, "ma un sintomo con radici fisiologiche ben distinte. Nonostante la sua diffusione anche tra gli atleti di altissimo livello, è fondamentale superare l'idea che esista una sola causa. Le evidenze scientifiche suggeriscono l'esistenza di due categorie primarie di crampi, ognuna con una genesi (eziologia) e un trattamento specifici. Un crampo muscolare scheletrico viene definito come una contrazione muscolare dolorosa e involontaria che l'atleta subisce senza preavviso e che può essere altamente debilitante", analizza lo specialista.
"La chiave per la gestione - prosegue - è capirne l'origine. Esistono infatti crampi da affaticamento e sovraccarico (Muscle Overload and Fatigue), causati da un problema di controllo neuromuscolare locale, specifico del muscolo, e crampi da deficit di sodio indotto dalla sudorazione (Sweat-Induced Sodium Deficit), causati da un problema di equilibrio idrico ed elettrolitico sistemico, che colpisce tutto il corpo. A questa seconda categoria sembrerebbero appartenere i crampi di cui ha sofferto il campione italiano. Infatti, questa categoria è particolarmente rilevante per atleti - come i tennisti - che competono in ambienti caldi e umidi come Shanghai, dove la sudorazione massiva è inevitabile".
Secondo Bernetti, "è importante considerare come le condizioni di stress termico e fisico richiedono un'attenzione particolare ai macronutrienti, al di là della sola idratazione. Un adeguato apporto proteico è importante, in quanto le proteine non solo supportano l'essenziale recupero muscolare, ma la frazione proteica plasmatica, in particolare l'albumina, è fondamentale per aumentare il volume del plasma e, di conseguenza, migliorare la capacità cardiovascolare di termoregolazione".
"Non si possono poi ignorare - suggerisce l'esperto - le strategie di raffreddamento. L'adozione di tecniche di raffreddamento pre-competizione (come l'immersione in acqua fredda o l'assunzione di 'slushies', ghiaccio tritato) è dimostrata migliorare la tolleranza all'esercizio e, in sport di lunga durata come il tennis, può tradursi in una maggiore resistenza alla fatica nelle fasi cruciali del match".
"Infine, però, una riflessione sugli organizzatori è altrettanto necessaria - osserva il medico-fisiatra - Tutte le linee guida internazionali sottolineano come sia compito degli organizzatori di un torneo salvaguardare la salute dell'atleta. Infatti, anche considerando il numero di eventi correlati al caldo accaduti in questo torneo, quello di Sinner è solo l'ultimo di una lunga lista. Ritengo siano opportune strategie differenti in futuro per evitare che si ripetano episodi simili".
Leggi tutto: Sinner e i crampi a Shanghai, medico-fisiatra: "Cosa fare per prevenirli"

(Adnkronos) - Nonostante l’ottobrata alle porte, l’ultimo weekend ha lasciato sull’Italia una prima impronta autunnale, portando con sé, insieme al fresco, la consueta domanda: quando si accendono i riscaldamenti?
La data da cerchiare sul calendario è il 15 ottobre: da quel momento, fino al 15 aprile, in gran parte del nord Italia non alpino e nelle zone appenniniche si potranno attivare le caldaie fino a un massimo di 14 ore al giorno. La legge di riferimento è il dpr 74/2013 che stabilisce un cronoprogramma variabile a seconda della zona climatica – sei in tutto – in cui ci si trova, a cui è possibile derogare in alcune situazioni particolari; è il caso, ad esempio, di ospedali o asili nido o piscine.
Per quanto riguarda invece condomini e abitazioni, i riscaldamenti potranno essere accesi dopo le 5 del mattino e spenti entro le 23 con una temperatura massima di 20 gradi centigradi (e una tolleranza di due gradi). Bisogna comunque ricordarsi di tenere sott’occhio i regolamenti condominiali ed eventuali ordinanze comunali.
Ma quindi quando posso accendere il termosifone? Per rispondere a questa domanda è necessario capire in quale zona è collocato il comune di residenza. Ecco le date generali per sapere quando si accendono i riscaldamenti nel 2025:
Zona climatica A dal 1 dicembre al 15 marzo per un massimo di 6 ore giornaliere: Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle.
Zona climatica B dal 1 dicembre al 31 marzo per un massimo di 8 ore giornaliere: Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania e Agrigento.
Zona climatica C che da 15 novembre al 31 marzo per un massimo di 10 ore giornaliere: Imperia, Latina, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Bari, Lecce, Taranto, Brindisi, Catanzaro, Cosenza, Cagliari, Oristano, Sassari e Ragusa.
Zona climatica D dal 1 novembre al 15 aprile per un massimo d 12 ore giornaliere: Genova, La Spezia, Savona, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Massa Carrara, Siena, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Roma, Viterbo, Terni, Avellino, Chieti, Pescara, Foggia, Isernia, Matera, Caltanissetta, Nuoro, Teramo e Vibo Valentia.
Zona climatica E dal 15 ottobre al 15 aprile per un massimo di 14 ore giornaliere: Alessandria, Asti, Aosta, Biella, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bolzano, Gorizia, Pordenone, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Torino Treviso, Trieste, Udine, Verona, Vicenza, Venezia, Arezzo, Perugia, Rieti, Frosinone, L’Aquila, Campobasso, Potenza ed Enna.
Zona climatica F nessuna limitazione di gradi ed orario: Cuneo, Belluno, Trento
Leggi tutto: Termosifoni al via dal 15 ottobre: zona per zona ecco quando si accendono

(Adnkronos) - Parte domani la girandola delle audizioni in Parlamento sul Dpfp, il Documento programmatico di finanza pubblica che fissa la cornice della legge di Bilancio attesa al varo in Consiglio dei ministri a metà mese.
Le commissioni riunite di Camera e Senato a Palazzo Madama ascolteranno martedì Istat, Cnel e Corte dei Conti; mercoledì toccherà a Bankitalia, Upb e al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Lo stesso giorno in Cdm è atteso un primo giro di tavolo sui contenuti della manovra; l'articolato vero e proprio invece arriverebbe in Parlamento entro fine ottobre per dare il via alla sessione di bilancio. Venerdì sera, a Borse chiuse, è invece atteso il giudizio di S&P sui conti italiani. Un verdetto che arriva in un contesto favorevole visto il recente rialzo del rating da parte dell'agenzia 'consorella' Fitch.
Intanto, approvato l'aggiornamento delle stime su conti e Pil nel Dpfp, accelerano i lavori nel cantiere della manovra che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri già lunedì 13 ottobre e finanzierà interventi per almeno 16 miliardi. Il 60% di queste coperture (circa 10 miliardi di euro) arriverà da tagli di spesa, la parte restante dalle entrate. Per le risorse il governo potrà contare anche su 2,3 miliardi in deficit, pari a 0,1 punti percentuali di deficit-Pil che emergono dallo 'scarto' tra il tendenziale nel 2026 (al 2,7%) e il programmatico (2,8%). Il deficit a consuntivo per 2025 dovrebbe invece chiudere appena sotto la stima del 3% indicata nel Dpfp consentendo l'uscita dalla procedura Ue in primavera.
Il menù della manovra è in piena elaborazione con l'obiettivo di portare a casa il taglio dell'Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 50mila euro e la pace fiscale. Tra le conferme si andrebbe verso una proroga dell'Ires premiale per le imprese che assumono e investono, mentre tra le misure per le famiglie è atteso il potenziamento del bonus mamme lavoratrici, oggi a 40 euro mensili per i redditi fino 40mila euro.
Tra i nodi da sciogliere, oltre alle risorse per i tagli fiscali, c'è il capitolo pensioni. Il Dpfp non dà indicazioni in merito ma sul tavolo del governo c'è la patata bollente dell’aumento di tre mesi dell’età pensionabile previsto per il 2027 a 67 anni e 3 mesi in linea con l'aumento dell'aspettativa di vita. Lo stop tout court dello scalino costerebbe circa 3 miliardi a regime, troppi per le casse dello Stato. Da qui l'ipotesi di una versione più selettiva per restringere la platea dei beneficiari, congelando il rialzo per chi ha già compiuto 64 anni nel 2027. (di Luana Cimino)
Leggi tutto: Manovra, al via il percorso verso l'approvazione: tempi, misure

(Adnkronos) - In occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull'emoglobinuria parossistica notturna (Epn), istituita dalla Pnh Global Alliance (Alleanza Globale per l'Epn) il 12 ottobre, Novartis presenta 'Obiettivo 12 nell'emoglobinuria parossistica notturna: quando l'energia ritorna, la vita si riaccende': un momento di confronto e sensibilizzazione sull'impatto della malattia e per discutere i progressi scientifici che stanno ridefinendo il trattamento. "L'Epn è una malattia rara, cronica e debilitante che colpisce spesso persone giovani, tra i 30 e i 40 anni - spiega Camilla Frieri, Uoc Ematologia e terapie cellulari avanzate, Aorn San Giuseppe Moscati, Avellino - E' causata da una mutazione nelle cellule staminali ematopoietiche, che rende i globuli rossi vulnerabili alla distruzione da parte del sistema del complemento. In Italia si stimano circa mille persone con diagnosi di Epn e circa un terzo necessita di una terapia anti-complemento". Il valore "12 g/dL rappresenta la soglia minima di emoglobina considerata sana - chiarisce Frieri - un traguardo clinico fondamentale per i pazienti con Epn. Molti pazienti continuano tuttavia, nonostante le terapie standard come gli inibitori del C5 (C5i), a presentare anemia". (INFOGRAFICA)
"Gli inibitori terminali del complemento hanno portato al controllo dell'emolisi intravascolare (Ivh), ridotto il rischio tromboembolico e migliorato la sopravvivenza a lungo termine - evidenzia Eros Di Bona, direttore Uoc Oncoematologia, ospedale San Bassiano, Bassano del Grappa, Vicenza - Aulss 7 Pedemontana - Oggi però circa il 50% dei pazienti in terapia con gli inibitori del C5 (C5i) presenta ancora anemia persistente; il 30% circa è dipendente da trasfusioni e oltre l'80% dei pazienti continua a manifestare una fatigue (affaticamento) costante. Questo avviene principalmente a causa dell'attivazione della via alternativa del complemento, che comporta la distruzione dei globuli rossi a livello extravascolare".
La risoluzione dell'emolisi, sia intravascolare che extravascolare e il conseguente miglioramento dei livelli di emoglobina (Hb) - informa la farmaceutica in una nota - rappresentano obiettivi terapeutici fondamentali per garantire un controllo più completo della patologia e promuovere il benessere clinico e funzionale del paziente. "I bisogni clinici insoddisfatti nell'Epn - sottolinea Bruno Fattizzo, Fondazione Irccs Ca' Granda ospedale Maggiore Policlinico, Milano - hanno portato allo sviluppo degli inibitori prossimali del complemento che agiscono precocemente nella cascata, controllando sia l'emolisi intravascolare che quella extravascolare. Con la disponibilità di queste nuove opzioni terapeutiche, che potrebbero normalizzare l'emoglobina e risolvere sintomi debilitanti come la fatigue, diventa essenziale promuovere un approccio terapeutico personalizzato".
In questo contesto, "la voce del paziente è essenziale per comprendere l'impatto reale dell'Epn - afferma Sergio Ferini Strambi, presidente di Aiepn, Associazione italiana Epn - Oggi, grazie ai progressi della ricerca, abbiamo terapie innovative che permettono di controllare l'emolisi e risolvere la fatigue, restituendo energia, autonomia e normalità. Vent'anni fa, tutto questo era impensabile. Le nuove modalità di somministrazione contribuiscono ulteriormente a migliorare la qualità di vita. In questo scenario, il ruolo del paziente consapevole, aderente alla terapia e proattivo nel dialogo con il clinico diventa sempre più centrale per ottimizzare il percorso di cura. L'associazione Aiepn Onlus, costituita nel 2010, ha contribuito in questi anni a informare i pazienti e i familiari sulla malattia, offrendo loro supporto e promuovendo consapevolezza".
Si tratta di un impegno condiviso anche da Novartis, rimarca Paola Coco, Chief Scientific Officer & Medical Affairs Head. "In un'area come l'ematologia, in cui siamo impegnati da oltre vent'anni - dichiara - il nostro obiettivo è creare un futuro in cui le persone con le malattie del sangue non debbano più accettare compromessi nella cura e nella qualità di vita. Siamo lieti di aver reso disponibili in Italia nuove opzioni terapeutiche che, anche in patologie complesse come l'Epn, possono offrire una prospettiva di vita più lunga, libera dai sintomi e dal peso della gestione complessa del percorso di cura. Il nostro impegno va oltre il trattamento farmacologico: lavoriamo insieme ai diversi attori del sistema sanitario per migliorare ogni fase del percorso, dalla diagnosi precoce al monitoraggio, dall'aderenza ai programmi di supporto, promuovendo consapevolezza e fiducia nel dialogo tra paziente e clinico".
Per favorire una maggiore consapevolezza e offrire supporto concreto - conclude la nota - è stato attivato il canale online 'Cosa sapere sull'Epn? Informati per un migliore controllo', realizzato da MypersonalTrainer con il supporto della farmaceutica. Pensato per pazienti e caregiver, il progetto mette a disposizione contenuti specialistici per comprendere meglio la malattia e affrontarne l'impatto nella vita quotidiana, favorendo un percorso di cura più partecipato.
Leggi tutto: Epn, a 'Obiettivo 12' esperti a confronto su impatto e trattamenti

(Adnkronos) - Lorenzo Musetti c'è. L'azzurro, numero 9 del ranking Atp, batte Luciano Darderi nel derby del terzo turno del Masters 1000 di Shanghai 7-5 7-6. Oggi, lunedì 6 ottobre, il toscano ha la meglio al termine di una sfida di altissimo livello, durata oltre tre ore, e chiusa grazie a due scatti nei momenti decisivi. Lorenzo strappa il primo break nel dodicesimo game e porta a casa il parziale, bissando nel secondo set al tie-break. Ora se la vedrà con Auger-Aliassime. "Si sa che giocare con un amico è difficile - ha spiegato Lorenzo a fine match -. Oggi Luciano mi ha sorpreso. Io ho giocato bene, ma anche lui è stato molto aggressivo. Ho dovuto alzare il livello durante la partita ed è la cosa che mi rende più orgoglioso".
Musetti ha poi aggiunto: "Quest'anno sono riuscito a giocar meglio in queste condizioni, ma con quest'umidità le maglie sono sempre più pesanti. Giochi 40 minuti e sembra di aver fatto la doccia, non ho mai cambiato così tante maglie in vita mia. Serve essere pronti anche dal punto di vista fisico per vincere certe partite. Obiettivo Atp Finals? La prossima partita con Felix sarà importante. Sta giocando bene e il match di mercoledì sarà una grande chance per fare un passo avanti verso Torino. Si tratta di una cosa importante per me".
Leggi tutto: Shanghai, Musetti batte Darderi nel derby e vola gli ottavi. Ora Auger-Aliassime

(Adnkronos) - "Il mercato statunitense rappresenta il secondo mercato mondiale per l'importazione di pasta italiana con un valore, nel 2024, di circa 700 milioni di euro, pari a circa il 10% delle esportazioni globali del nostro prodotto. Questa decisione ci preoccupa molto perché costituisce un ulteriore segnale di chiusura da parte dell'amministrazione americana nei confronti della produzione italiana di pasta, che è il prodotto simbolo del made in Italy nel mondo". Così, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Margherita Mastromauro, presidente Pastai italiani di Unione italiana food, commenta la notizia di un super dazio americano in arrivo sull'export di pasta.
Che cosa si può fare? "Quello che sta facendo in queste ore - spiega - il ministero degli Affari Esteri, cioè cercare di interloquire con l'amministrazione americana e provare a rivedere questa decisione per evitare un grave danno economico all'intero comparto, a livello nazionale. Anche se in questa fase non riguarda la totalità dei pastifici, tuttavia è comunque una decisione che preoccupa, è un segnale di ulteriore chiusura che non può che preoccupare tutti".
"E' difficile pensare - avverte la presidente Mastromauro - che se non si riuscirà nelle prossime ore a trovare un accordo con l'amministrazione americana non ci siano dei danni e delle conseguenze. Il danno non riguarda soltanto l'industria pastaria, in primis coinvolta, ma anche tutta la filiera del grano duro. Essendo il comparto della pasta comunque un pilastro non solo della nostra economia, ma anche della nostra identità culturale, decisioni di questo genere sicuramente richiedono un impegno da parte delle istituzioni italiane e europee determinato per difendere un settore che dà valore e prestigio al nostro paese".

(Adnkronos) - Mobilitazione e sciopero di tutti gli stabilimenti dell'ex Ilva il prossimo 16 ottobre. Lo annunciano i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma, Rocco Palombella, condannando fermamente il fatto di aver appreso a mezzo stampa dei contenuti delle offerte presentate per l’acquisto dell’ex Ilva, e in particolare quella di Bedrock Industries, che prevederebbe solo 2000 unità occupate su Taranto e poco più di 1000 negli altri siti. "Riteniamo inaccettabile il silenzio di Palazzo Chigi che, a fronte della richiesta di incontro più volte reiterata degli scriventi, non convochi ancora un tavolo sulla chiusura del bando e le offerte pervenute".
"Non ultimo- aggiungono le sigle - lo strappo avvenuto sulla gestione della cigs dove le scelte unilaterali del Governo hanno di fatto interrotto le relazioni avute fino ad oggi. Per questi motivi abbiamo indetto una campagna di assemblee nei siti del gruppo che culmineranno con una mobilitazione e lo sciopero di tutti gli stabilimenti per il prossimo 16 ottobre. E’ il momento di scelte chiare: il Governo assuma la guida della ex Ilva con un forte intervento pubblico che guidi la transizione ed il rilancio di un’azienda oramai al collasso".

(Adnkronos) - "Quando arriverà la decisione sui portabandiera? Non è semplice individuarli. Vi confermo che ho convenuto con la presidente del Cio Kirsty Coventry che saranno due i portabandiera a Milano e due a Cortina, sempre una donna e un uomo. Per i nomi manca ancora tanto tempo, desidero prima condividerlo con i presidenti federali, con la giunta e dopo lo comunicheremo alla stampa". Luciano Buonfiglio, presidente del Coni, ha parlato così ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1. "Le Olimpiadi diffuse sono una una sfida, ma è difficile immaginare che ci siano altre soluzioni. Concentrare tutto in un'unica sede ormai è molto complicato, sia economicamente che logisticamente".
Buonfiglio ha poi parlato della delicata situazione di Israele: "Il mio pensiero personale va per la pace e per il rispetto. Quello che sta avvenendo è il fallimento delle diplomazie internazionali. Ripeto, il Coni rispetta le decisioni degli organismi deputati a decidere. Non ho parlato di questo tema con la presidente Coventry nell'ultimo incontro a Losanna. Ho ribadito che saremo perfettamente pronti per le Olimpiadi invernali. Il presidente della fondazione Milano Cortina Malagò ha svolto un ruolo eccezionale, il governo ha investito qualche miliardo per realizzare tutte le opere. Saremo pronti e sarà un successo per l'Italia".
Buonfiglio ha parlato anche della decisione del Comitato paralimpico internazionale, che ha revocato la sospensione di Russia e Bielorussia: "Mi ha stupito, perché una decisione dovrebbe essere condivisa con il Cio. Olimpiadi e Paralimpiadi viaggiano nello stesso senso. Non sto dicendo che sia giusto o sbagliato, sto dicendo che le modalità di comportamento meriterebbero più rispetto di condivisione. Siamo tutti per far sì che lo sport resti fuori dalla politica, però stiamo vedendo quello che avviene a Gaza, non siamo di ferro. Rispettiamo le regole, il Coni fa parte del Cio e degli organismi internazionali e spetta a loro decidere. A me farebbe piacere che lo sport rimanesse sempre fuori dalle decisioni della politica".
Leggi tutto: Buonfiglio: "Saranno quattro i portabandiera per Milano Cortina 2026"


(Adnkronos) - "Anche oggi San Gregorio d'Ippona dimostra grande senso civico e rispetto della democrazia. I nostri giovani sposi hanno esercitato il diritto al voto appena dopo aver pronunciato il sì! Buon voto a tutti'. È quanto scrive, in un post sui social, Pasquale Farfaglia, sindaco di San Gregorio d'Ippona, nel Vibonese. A corredo del post, la foto di due giovani in abito nuziale, immortalati insieme al primo cittadino al seggio elettorale: la coppia di novelli sposi non ha rinunciato a recarsi alle urne anche nel giorno del matrimonio, una volta conclusa la cerimonia. La foto è diventata virale sui social in breve tempo, suscitando ammirazione da parte di concittadini e utenti.
Leggi tutto: Calabria, al seggio in abito nuziale nel giorno del sì: la foto diventa virale

(Adnkronos) - A distanza di alcuni mesi dalla pubblicazione delle nuove linee guida europee per la diagnosi e la gestione dell'ipofosfatemia legata all'X (Xlh) su 'Nature Reviews Endocrinology', la comunità scientifica ha tracciato un primo bilancio, segnando un cambio di paradigma nella gestione dei pazienti con Xlh, patologia genetica rara e complessa. In questo contesto, un momento cruciale di confronto è stato l'Exchange Academy di Kyowa Kirin, evento scientifico svoltosi lo scorso giugno, che ha riunito esperti per discutere insieme le sfide ancora aperte nella gestione della patologia. Dall'incontro - informa la farmaceutica in una nota riassuntiva - è emersa con forza una consapevolezza condivisa: l'Xlh è una malattia cronica e progressiva che richiede una presa in carico continuativa lungo tutto l'arco della vita, ponendo particolare attenzione ai momenti critici come la transizione dall'età pediatrica al'età adulta; un'interruzione o una discontinuità nel percorso di gestione possono compromettere i risultati ottenuti nei primi anni. Inoltre è stata evidenziata la necessità di definire protocolli strutturati e di favorire un approccio multidisciplinare integrato, indicata come una delle priorità per garantire una continuità assistenziale efficace e centrata sul paziente e i suoi bisogni.
L'Xlh è una forma ereditaria di rachitismo causata da mutazioni del gene Phex, che provoca ipofosfatemia cronica e gravi conseguenze sulla crescita scheletrica, la mobilità e la qualità di vita, dall'infanzia all’età adulta. "La malattia è sistemica: non interessa solo lo scheletro, ma tutto l'organismo - muscoli, denti, articolazioni, apparato uditivo - compromettendo profondamente la qualità di vita" con effetti paragonabili "a condizioni rare e severe come l'osteogenesi imperfetta - illustra Anna Grandone, professore associato di Pediatria all'università della Campania Luigi Vanvitelli - Fino a pochi anni fa avevamo solo terapie sostitutive, con risultati non ottimali. Le nuove linee guida ribadiscono l'importanza di una terapia mirata dal momento della diagnosi in età pediatrica e introducono un'attenzione crescente alla presa in carico multidisciplinare, con un focus specifico sulla gestione della transizione dall'età pediatrica a quella adulta. Così possiamo modificare il decorso della malattia, migliorando deformità ossee, crescita, deambulazione e benessere".
In Italia si stima che l'Xlh colpisca circa 1 persona su 20mila. Sono diversi i sintomi che si possono manifestare, descrive la nota. Nei bambini può causare rachitismo, deformità delle gambe, crescita rallentata e dolore. Gli adulti possono soffrire di osteomalacia progressiva che consiste in difetti nella mineralizzazione ossea che provoca dolore osseo e deformità, oltre a una varietà di sintomi muscoloscheletrici, come rigidità articolare.
In questo scenario, l'organizzazione di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) risulta fondamentale per garantire un approccio strutturato e multidisciplinare alla presa in carico del paziente, evidenziano gli esperti. Alcune Regioni, come Campania e Toscana, hanno già attivato Pdta specifici, mentre altre - tra cui Lombardia ed Emilia Romagna - sono in fase di aggiornamento dei propri percorsi per favorire una gestione omogenea e coordinata su tutto il territorio.
"La vera sfida - sottolinea Grandone - è costruire intorno al paziente una rete di specialisti dedicati, che non lo costringa a peregrinare tra ospedali. Serve un team multidisciplinare: pediatra endocrinologo, pediatra nefrologo, ortopedico, fisiatra, odontoiatra, neurochirurgo, endocrinologo, reumatologo e psicologo. Solo così possiamo garantire una cura su misura e continuità di presa in carico, anche nella transizione dall’infanzia all’età adulta".
Anche per Aifosf, Associazione italiana dei pazienti con disordini rari del metabolismo del fosfato, l'innovazione va tradotta in percorsi reali, strutturati e uguali per tutti. "Troppe famiglie - osserva Nicoletta Schio, presidente di Aifosf - vivono ancora un labirinto di diagnosi tardive e burocrazia. Serve che i Pdta siano uniformi ovunque, per non lasciare soli i pazienti". Rimarca Grandone: "Un percorso di cura continuo deve essere garantito a tutti, indipendentemente da dove si nasce. Dobbiamo collezionare dati, creare registri, misurare l'impatto sulla qualità di vita e strutturare la transizione all'età adulta. Solo così l'innovazione diventa reale".
Leggi tutto: Ipofosfatemia legata all'X, primo bilancio e prospettive su linee guida

(Adnkronos) - Terremoto di magnitudo 4.4 oggi, lunedì 6 ottobre, nella zona della costa Marchigiana Pesarese in provincia di Pesaro Urbino alle 12.13 a una profondità di 8 km. Il sisma è stato individuato dalla sala Ingv di Roma.
Leggi tutto: Terremoto oggi nelle Marche, la scossa 4.4 di magnitudo
Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie