
(Adnkronos) - “Faccio parte del comitato scientifico dell’Osservatorio Nazionale sul Bullismo e sul Disagio Giovanile, è qualcosa che porto avanti perché secondo me stiamo realizzando iniziative importanti, visto che il malessere dei giovani è qualcosa che, credo, riguardi tutti noi". Lo dice la psicologa e criminologa Elisa Caponetti, intervendo al panel dal titolo "Strumenti e azioni. Esperienze e proposte per affrontare bullismo e disagio giovanile", nel corso degli Stati generali dell'educazione e della prevenzione, presso la sede dell'Adnkronos a Roma. Secondo Caponetti la società di oggi è "caratterizzata da fragilità, da vuoti, anche di valore e di modelli. Noi parliamo di bullismo ma io vedo sia in ambito clinico sia in ambito giuridico un aumento di disagio psicologico che coinvolge tutte le generazioni".
Per questo motivo, l'Osservatorio ha presentato "un progetto - spiega Caponetti - grazie a un protocollo realizzato con una società che produce macchinette per fare fototessere, in cui i ragazzi possono chiedere aiuto. C’è una box e il ragazzo potrà spingere un bottone, posizionato dentro a questa box all'interno delle macchinette, e collegarsi con un call center dove ci sono i professionisti dell’osservatorio". Caponetti dice che il progetto "partirà da gennaio 2026, quando verranno installate le prime 100 cabine in tutta Italia". La psicologa racconta che una volta partito il contatto con l'operatore, "questo raccoglierà una serie di dati e, da quel momento, in base alla situazione specifica, invierà la situazione alla nostra rete di professionisti, avvocati e psicologi".
Caponetti sostiene che l'obiettivo di questo nuovo progetto sia "fare qualcosa di concreto contro le situazioni di bullismo. Perché siamo consapevoli della vastità del fenomeno, delle caratteristiche, ma dietro il sintomo c’è sempre un disagio", conclude.

(Adnkronos) - In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, TikTok Italia, Parole O_Stili e Polizia di Stato hanno presentato il manifesto #BodyNeutrality: una guida che invita a diffondere un linguaggio consapevole, inclusivo e libero da stereotipi e giudizi sui corpi. L’iniziativa è stata annunciata a Roma, nel truck 'Una vita da social' della Polizia Postale, allestito in Piazza della Cancelleria e aperto a istituzioni, creator, scuole superiori e cittadini e cittadine.
Da cinque anni, ottobre è per TikTok il mese dedicato al benessere mentale, con iniziative e campagne dentro e fuori dall’app. Nel 2025 il focus è sulla 'body neutrality', un tema sempre più presente in app e al centro del dibattito sociale e istituzionale. TikTok "vuole essere non solo una finestra sul mondo e un ponte tra generazioni, ma anche un facilitatore di dialogo e cambiamento positivo, mettendo la propria community al centro per costruire una consapevolezza autentica e duratura. L’obiettivo non è contrapporsi o sostituirsi ad altri movimenti legati al corpo, ma favorire una riflessione comune su come le parole plasmino la percezione di sé e degli altri. Perché il modo in cui raccontiamo i corpi — i nostri e quelli degli altri — può liberare, accogliere e unire. La verità è che non esiste un solo modo per stare bene nella propria pelle, così come non esiste un solo modo per raccontarsi online", sottolinea la nota.
Il manifesto #BodyNeutrality è stato sviluppato da Parole O_Stili – fondazione atta a promuovere una comunicazione responsabile dentro e fuori la rete – in collaborazione con TikTok Italia e Polizia Postale, il documento si fonda su quattro principi chiave racchiusi nella parola Body: Benessere: il corpo è casa, non apparenza; Originalità: ogni corpo è unico e irripetibile; Dimensione: il corpo è profondità, storia e relazione; You (Tu): il primo riconoscimento parte da sé stessi. Per diffondere il messaggio alla sua community italiana – che oggi conta oltre 23,9 milioni di utenti mensili – TikTok ha coinvolto creator come BigMama, Lara Speranza, Alessia Conte, Andrea Verde e Francesco Alioto, che hanno condiviso il loro punto di vista sul tema della body neutrality. Le loro testimonianze, intime e autentiche, si trasformano in racconti capaci di ispirare e accrescere la consapevolezza, contribuendo a rendere la conversazione online più inclusiva e rispettosa.
Nel corso di tutto il mese di ottobre, la piattaforma dedicherà uno spazio speciale a #SaluteMentale e al Manifesto #BodyNeutrality: una sezione in-app che raccoglierà contenuti educativi, video e storie personali, ma anche strumenti pratici per il benessere digitale in generale, con consigli utili per affrontare le sfide della vita online in modo sicuro e con risorse per personalizzare la propria esperienza. "Ogni giorno su TikTok nascono voci e storie che alimentano conversazioni autentiche e inclusive. Dall’ascolto della nostra community è nato il Manifesto su Body Neutrality: un impegno concreto per promuovere un dialogo consapevole su un tema che tocca giovani e adulti, dentro e fuori dal web, anche in ambito scolastico e istituzionale. Insieme vogliamo trasformare questo concetto di neutralità in libertà di espressione e in un valore condiviso", ha spiegato Luana Lavecchia, responsabile relazioni istituzionali TikTok Italia e Grecia.
“Parole O_Stili da sempre lavora sulle parole, e con il Manifesto Body Neutrality vogliamo sottolineare che le parole con cui raccontiamo il nostro corpo sono una forma di cura. Possono liberare o ferire, farci sentire a casa o farci sparire. Imparare a comunicare con rispetto e consapevolezza è il primo passo per cambiare la narrazione di noi stessi e di chi ci guarda. Con TikTok e la Polizia Postale condividiamo una sfida comune: cambiare la narrazione dei corpi per costruire una cultura del rispetto", ha evidenziato Rosy Russo, presidente e fondatrice di Parole O_Stili.
"La Polizia Postale è impegnata ogni giorno per rendere Internet un luogo più sicuro. Partecipiamo con convinzione a questa iniziativa perché crediamo nell’importanza di promuovere l’autostima, l’accettazione di sé, il rispetto delle differenze e incoraggiare le persone a comunicare in modo sano e rispettoso. Ognuno ha diritto di sentirsi libero di esprimere la propria identità, senza il timore di essere giudicato o attaccato. Contrastare il cyberbullismo, i commenti offensivi, i contenuti discriminatori e i messaggi d’odio – spesso legati all’aspetto fisico o alla percezione del corpo – è parte del nostro impegno quotidiano. Grazie a strumenti pensati per riconoscere e segnalare contenuti dannosi le persone possono vivere internet in modo più sicuro e consapevole. Educare al rispetto, all’inclusione e a una comunicazione corretta significa costruire un web dove nessuno si senta sbagliato, escluso o invisibile. Perché una rete davvero sicura è quella in cui ognuno può sentirsi se stesso, senza paura". Così Barbara Strappato, primo dirigente della Polizia di Stato, direttore della Prima Divisione del Servizio Polizia Postale.

(Adnkronos) - "La Polizia di Stato cerca di interpretare quotidianamente il messaggio della tecnologia attraverso anche i social, attraverso le app. YouPol è un'applicazione che si può installare sui telefonini con la quale, in maniera anonima, i ragazzi possono segnalare fenomeni di bullismo o lo spaccio di stupefacente o qualsiasi altro problema. L'app dà la posizione geolocalizzata e non risponde un chatbot, ma un operatore. Uno strumento importante. La Polizia di Stato non fa solo azioni di repressione sul territorio, ma anche attività di educazione alle nuove generazioni. Tant'è che dedichiamo molte risorse alla formazione dei giovani nelle scuole, con campagne appropriate. Quindi ci sono centinaia di poliziotti che il mattino mettono una divisa non per salire su una volante, ma per andare a parlare all'interno della scuola". Così Marco Martino, direttore del Servizio Centrale Anticrimine Polizia di Stato intervenendo agli 'Stati Generali dell’Educazione e della Prevenzione’ sul bullismo, in corso al Palazzo dell'Informazione Adnkronos, a Roma.
Martino, che inizialmente ha portato i saluti del Capo della Polizia, aggiunge: "Non solo YouPol, la Polizia di Stato si sta evolvendo ma ha bisogno ancora del supporto anche delle associazioni del terzo settore. Abbiamo stretto una serie di protocolli con associazioni perché siamo consapevoli che dobbiamo andare a individuare il disagio dove questo più facilmente entra in contatto con la società civile, per offrire il supporto dovuto".
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(Adnkronos) - ''Per arrivare a questo accordo il ruolo determinante e decisivo è stato quello di Trump e dei paesi arabi, infatti questo accordo di pace porta tre firme: quelle di Donald Trump, di Benjamin Netanyahu e ovviamente dei paesi arabi'. Così David Parenzo all'Adnkronos, sull'accordo tra Israele e Hamas sul piano di pace per Gaza. ''Io già tempo fa dicevo che il Medio Oriente, nonostante il 7 ottobre, è più sicuro di venti anni fa perché prima il mondo arabo era contro Israele - continua - Israele ha dimostrato negli anni, non solo di volere la pace, ma anche di saperla costruire e guarda caso anche questa volta a costruire la pace è un uomo del Likud. Il primo uomo del Likud è stato Menachem Begin che fece la pace con l'Egitto, il secondo venti anni fa fu Ariel Sharon che fece il ritiro unilaterale da Gaza e ora il terzo uomo che si iscrive nella schiera dei suoi predecessori è proprio Netanyahu''.
''In Israele, se ci sarà l'uscita dal governo di Ben Gvir e Smotrich - spiega Parenzo - si apre una stagione nuova che potrebbe rivedere come protagonista Netanyahu ma questa volta con una vasta maggioranza di centro e addirittura delle forze della sinistra israeliana. Il Medio Oriente si conferma un grande laboratorio e Israele una grande democrazia. Bisogna sottolineare l'importanza dei paesi arabi che sono stati determinanti nella costruzione di questo nuovo equilibrio - ribadisce - la grande novità nelle prossime ore è se Israele farà rapporti 'be to be' con la Siria e questo è un elemento fondamentale perché vuol dire che il processo di stabilizzazione del Medio Oriente è in atto. Per il dramma di Gaza e la sua ricostruzione il ruolo centrale politico ce l'avranno i paesi arabi e i pezzi non corrotti della Autorità Nazionale Palestinese''.
''A me la cosa che più mi ha colpito oggi è vedere le immagini dalla piazza degli ostaggi di Tel Aviv che si abbraccia tutta insieme - prosegue il giornalista - laici e religiosi, un paese che prima era diviso ora invece è unito dal fatto che stanno tornando gli ostaggi e purtroppo anche i cadaveri delle persone che sono state trucidate da Hamas. Ora la cosa divertente sarà vedere cosa succederà qui - dice Parenzo - sono curiosissimo di sapere cosa dirà l'Albanese. Adesso il contro racconto che stanno tentando di fare è quello di dire che si è arrivati alla pace grazie alla Flotilla e grazie alle piazze, questo significa vivere su un altro pianeta. Vediamo per cosa andranno a manifestare ora. L'unico rischio è che l'Albanese rimanga senza lavoro - conclude lanciando una stoccata alla Relatrice Speciale dell'Onu - magari troverà una candidatura, chissà...''. (di Alisa Toaff)
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(Adnkronos) - Sul piano della sostenibilità, l’Italia “è ben collocata sia per la quantità di riciclo totale dei rifiuti urbani e industriali, sia per il tasso di circolarità - quante delle materie che vengono utilizzate nei processi produttivi deriva da materiale riciclato -. In entrambi gli ambienti siamo ai primissimi posti in Europa”. Lo ha detto oggi Chicco Testa, presidente di Omnisyst e di Assoambiente, intervenendo al convegno “Creare valore economico sostenibile attraverso la gestione circolare dei residui industriali” presso Sda Bocconi School of Management, in collaborazione con Omnisyst.
“Cominciamo ad avere a disposizioni grandi quantità di dati che dobbiamo analizzare e accoppiare alle tecnologie disponibili. Omnisyst è all’avanguardia: offriamo un servizio che garantisce la completa trasparenza e digitalizzazione di tutto il processo che accompagna questa fase, dalla presa d’atto al collocamento. Ma dobbiamo fare di più e offrire più servizi ai clienti”.
“Per anni abbiamo ripetuto come i rifiuti potessero essere una risorsa, ora lo sono diventati veramente grazie alle tecnologie di riciclaggio che diventano sempre più precise ed efficienti. Siamo entrati in una nuova era”. Ha continuato: “Creare valore economico sostenibile attraverso la gestione circolare dei residui industriali” presso Sda Bocconi School of Management, in collaborazione con Omnisyst.

(Adnkronos) - Esiste un filo invisibile che unisce studenti, docenti e ospiti: è quello della solitudine. Un tema di cui, forse, si parla troppo poco ma che da undici anni è il motore quotidiano della campagna sociale motivazionale #NonCiFermaNessuno di Luca Abete. Un laboratorio itinerante di linguaggi della comunicazione pensato per i ragazzi e fatto dai ragazzi, in cui l’unica cosa che viene chiesta è il dialogo. Parlare, aprirsi, far capire al mondo esterno cosa vuol dire essere un giovane oggi, con le proprie paure, insicurezze e dubbi. "Solitudine, ansia, senso di inadeguatezza viaggiano e si sviluppano seguendo i cambiamenti della società - dice Abete -. Da 11 anni #NonCiFermaNessuno non è uno slogan ma una rete: abbiamo trasformato i bisogni dei ragazzi in un percorso. Limiti apparenti che diventano strade su cui incamminarsi per affermare la forza del proprio talento. In ogni tappa, in ogni città, non portiamo lezioni di vita ma esperienze, testimonianze, strumenti per divulgarle".
Uno stato d’animo che gli oltre 300 studenti della Facoltà di Economia di Sapienza Università di Roma hanno confermato nel corso di un talk serratissimo e coinvolgente, scandito dal suono amorfo del Golden Buzzer della Solitudine. "Un’installazione che racchiude dentro di sé un milione di significati - continua Abete -. È il nostro modo di spronare i ragazzi ad aprirsi, a parlare. È gioco, curiosità, ma soprattutto un messaggio. Una richiesta di aiuto. I ragazzi non ascoltano sermoni, ascoltano vibrazioni. Cercano sintonia, empatia, non amano lo stridio delle parole scomode. Hanno bisogno di sentirsi parte di un movimento, non spettatori di un convegno. Sono parte attiva, vanno stimolati".
Un’installazione che è la materializzazione del claim di questa edizione: “Nessunə è solə”. Concetto che è stato ribadito anche dall’ospite della tappa presso la Sapienza Università di Roma, il regista cinematografico Edoardo De Angelis. "Amo la verità, in tutte le sue sfaccettature: anzi, meglio se non è perfetta. Lo rivivo nei miei film: all’inizio della scrittura c’è sempre un finale cupo, poi si trasforma, diventando aperto con una luce in fondo al tunnel. Credo che i momenti “no” facciano parte della vita, ma c’è sempre una speranza".
Storie di audacia e coraggio che da cinque anni fanno da cornice al Premio #NonCiFermaNessuno: "Celebriamo storie di eroismo quotidiano - dice Luca Abete -. Nella prima parte del tour abbiamo sperimentato il concetto di rialzismo. Adesso siamo pronti a fare uno step successivo giungendo alla definizione di “rialzismo 2.0”. Inteso come comunità: in un’epoca di performance e di confronti spietati, io dico che la vera rivoluzione è condividere le cadute e celebrare le risalite collettive. Questo è il passo successivo: trasformare la resilienza individuale in energia sociale".
Il lavoro della community di #NonCiFermaNessuno è l’anello di congiunzione. Il contatto con i ragazzi è quotidiano, così come con gli ambassador del progetto che - insieme allo staff - sposano battaglie di sensibilizzazione. "Coinvolgiamo partner qualificati e sensibili a temi cari alla nostra community - prosegue Abete -. Con #sempre25novembre di Sorgenia promuoviamo il Numero Anti Violenza e Stalking 1522 e la sensibilizzazione sulla violenza di genere. La sfida ambientalista si compie con il progetto RiVending, grazie al quale stiamo rendendo eco sostenibili gli spazi dei distributori automatici delle Università". A questo si aggiunge la raccolta di feedback scritti dagli studenti sulle Stabilo Card per migliorare il format e momenti di socializzazione col progetto Let’s say cheese di MediaWorld. Continua poi anche la collaborazione con R101, radio ufficiale della campagna motivazionale.
#NonCiFermaNessuno, che vanta la Medaglia del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il patrocinio della CRUI - Conferenza dei Rettori delle Università italiane - e del Ministero dell’Università e della Ricerca - non si ferma. "Non vediamo l’ora di rimetterci in viaggio - conclude Abete -. Ammetto di essere emozionato perché per la prima volta nella storia del nostro tour sbarcheremo a Cagliari e sarà un’opportunità per abbracciare tutti gli studenti sardi. Torneremo poi a Catanzaro e termineremo, il 5 dicembre, il nostro tour 2025 a Bergamo. La formula ormai la conoscete: non garantiamo nessun risultato facile o risolutivo, ma riveliamo un percorso. Popolo delle Università, vi aspetto!".


(Adnkronos) - Oltre 6 milioni di italiani soffrono di malattie oculari, un terzo dei quali presenta una riduzione della vista invalidante. Oggi però, nonostante esistano tecnologie avanzate, trattamenti innovativi e strumenti diagnostici precoci, solo l'1% della spesa sanitaria pubblica è dedicato all'oftalmologia. Un settore che risulta dunque marginalizzato tra le priorità del Ssn. Questo squilibrio produce ritardi nell'accesso alle cure, carenza di risorse e forte pressione sugli specialisti. Lo segnala l'Associazione pazienti malattie oculari (Apmo) nata nel 2022, che in occasione della Giornata mondiale della vista che si celebra ogni secondo giovedì di ottobre ha riunito a Roma istituzioni, società scientifiche, associazioni pazienti e aziende per il primo meeting nazionale Apmo. L'associazione invita tutti i portatori di interesse a "dialogare sulle strategie da mettere in atto per garantire accesso ai percorsi di cura, innovare in maniera sostenibile la salute visiva, sostenere la qualità della vita dei pazienti affetti dalle più comuni patologie oculari, con un'attenzione particolare al territorio".
L'Apmo rilancia gli obiettivi della Carta della salute dell'occhio, documento di orientamento e promozione della prevenzione in ambito oftalmologico, realizzato nell'ambito della campagna per la prevenzione e il trattamento dei disturbi e delle patologie oculari 'La salute dei tuoi occhi. Non perderla di vista', promossa dall'associazione in collaborazione con Siso (Società italiana di scienze oftalmologiche) e con il patrocinio dell'Istituto superiore di sanità e dell'Intergruppo parlamentare Prevenzione e cura delle malattie degli occhi, e in sinergia con altre 18 tra associazioni pazienti e società scientifiche. Le attività del primo anno della campagna - che ha visitato 5 regioni (Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia e Sicilia), con incontri istituzionali che hanno coinvolto i decisori e gli specialisti locali per analizzare punti di forza e criticità dell'assistenza e cura in ambito oftalmologico sul territorio, e con appuntamenti informativi e di screening territoriali - hanno registrato ottimi risultati, riferiscono i promotori, contribuendo ad aumentare la sensibilizzazione sulle patologie oculari. Gli incontri informativi hanno coinvolto oltre 400 persone, sottoposte a mini-screening per le più comuni patologie oculari: 1 su 5 è risultata"diagnosticata a rischio" a seguito del controllo.
"Il bilancio della campagna è più che positivo, considerando che Apmo è nata di recente e tante sono le problematiche messe in campo e da affrontare - dichiara Francesco Bandello, presidente Apmo e direttore Unità Oculistica Irccs ospedale San Raffaele di Milano - Siamo consapevoli che questi primi risultati hanno un valore relativamente modesto rispetto alla possibilità di cambiare concretamente la realtà in cui operiamo. Qualcosa però si muove. Se guardo al futuro sono ottimista, auspicando che si riesca a mantenere l'attuale livello di attenzione, di sollecitazioni, di dialogo, perseverando sugli stessi obiettivi: la nostra associazione si propone di ricoprire, in questo senso, un ruolo di primo piano".
Al congresso è intervenuto fra gli il ministro della Salute, Orazio Schillaci. La mattinata - si legge in una nota - ha previsto e tavole rotonde in cui si sono alternati i rappresentanti di istituzioni, società scientifiche, associazioni e aziende, oltre ai pazienti e agli specialisti. Temi centrali: l'accesso ai percorsi di cura e l'innovazione sostenibile. Nel pomeriggio la prima tavola rotonda è dedicata alla Carta della salute dell'occhio e alle problematiche assistenziali legate al territorio, la seconda alle principali malattie oculari e alla qualità di vita dei pazienti, mentre nella terza tavola rotonda ampio spazio al maxi tema retinopatie, maculopatie e miopia grave.
"Accessibilità alla diagnosi precoce, alle terapie più innovative ed efficaci, avere le risorse per la migliore appropriatezza terapeutica": sono questi gli obiettivi che si propone Apmo e che muovono l'impegno dell'associazione verso un ruolo di "punto di riferimento nazionale per i pazienti con malattie oculari".
"Apmp è cresciuta - rimarca Bandello - C'è stata un'evoluzione dovuta a due fattori: da una parte l'ascolto dei pazienti, dei bisogni, delle esigenze, dei problemi, per capire come aiutarli e dare risposte per offrire soluzioni; dall'altra la collaborazione con il mondo delle istituzioni, perché a questi interlocutori dobbiamo portare i problemi dei pazienti e cercare insieme di affrontarli secondo le modalità e le aspettative di maggiore interesse per i cittadini. Queste due anime proprio all'interno del congresso si incontrano e dialogano. In prospettiva, il nostro obiettivo è diventare sempre più numerosi e credibili e migliorare l'organizzazione delle diverse sedi regionali Apmo. Abbiamo bisogno di essere aiutati dalle istituzioni, perché i nostri pazienti non muoiono a causa di una malattia oculare, ma la perdita della vista terrorizza le persone più della morte e comporta gravissime disabilità; non curare - ammonisce lo specialista - si traduce in un aumento esponenziale di costi per il cittadino e il servizio pubblico".
Leggi tutto: Malattie degli occhi per 6 milioni di italiani ma spesa Ssn ferma all'1%

(Adnkronos) - Jasmine Paolini e un 'alleato' speciale, di nome Jannik Sinner. L'azzurra, numero 8 del ranking Wta, ha spiegato dopo il match contro Tauson a Wuhan a cosa sono dovuti i miglioramenti dell'ultimo periodo: "Il mio ex allenatore, Renzo Furlan, stava parlando con Jannik e sono rimasta sorpresa perché ha detto che non stavo facendo qualcosa in campo" le parole dell'azzurra, che ha raccontato con un aneddoto a cosa si deve la sua svolta in campo.
Paolini, oggi in corsa per la seconda qualificazione consecutiva alle Wta Finals, ha poi aggiunto: "Il mio allenatore è venuto da me dicendo ‘Jannik ha detto che devi fare questo’. Insomma, quando Jannik ti dice di fare qualcosa, devi semplicemente farlo. Come puoi dire di no a un consiglio di Jannik?". Nello specifico, però, nessuno spoiler: "Non posso dire di cosa si tratta perché altrimenti lo verrebbero a sapere anche le mie avversarie" ha aggiunto l'azzurra, che ora punta a entrare tra le migliori otto della stagione forte anche della dritta del numero 2 al mondo.
Leggi tutto: Paolini, l'aneddoto su Sinner: "Ho svoltato grazie a un consiglio di Jannik"

(Adnkronos) - "I numeri del tumore al seno metastatico rappresentano molto bene il buon funzionamento dei centri di senologia in Italia. Il sempre più alto numero di pazienti viventi con tumore al seno metastatico dimostra che guariscono di più e che hanno una malattia cronica più prolungata. Questo è il risultato di un buon percorso che stiamo facendo in tutta Italia grazie all'applicazione dei Pdta dei centri di Senologia". Lo ha detto Corrado Tinterri, responsabile dell’Unità operativa di Senologia Breast unit Humanitas di Rozzano (Milano) e vicepresidente di Senonetwork, alla presentazione della campagna di sensibilizzazione sul tumore al seno metastatico 'Pazienti, fino a un certo punto'. Presentata oggi a Roma, in vista della Giornata nazionale di sensibilizzazione sul tumore al seno metastatico (13 ottobre), la campagna è realizzata da Europa Donna Italia con il patrocinio di Aiom (Associazione italiana oncologia medica), Fondazione Aiom, Senonetwork - il network dei centri italiani di senologia - e delle Associazioni di pazienti Andos Onlus, Ropi - Rete oncologica pazienti Italia e Oltre il nastro rosa.
"Una donna col tumore al seno metastatico trova all'interno dei centri si Senologia tutto ciò di cui ha bisogno: le migliori cure, i percorsi pilota, i farmaci che altrimenti non riuscirebbe a trovare a volte in altri ospedali. E tutto ciò porta ovviamente ad un prolungamento della sua buona qualità di vita e della vita stessa - ha spiegato Tinterri - I numeri che oggi vediamo in Italia, tra i migliori in Europa, non sono quindi un caso".
"Oltre che di prevenzione, che è importantissima, parlerei anche di qualità delle cure. La prevenzione è fondamentale, ma se poi non è seguita da un percorso di cure di alta qualità e di buona pratica clinica, rischiamo di perdere tutti i vantaggi ottenuti dalla prevenzione. All'interno dei centri di Senologia noi garantiamo la miglior pratica clinica possibile, con degli indicatori, dei controlli e delle verifiche sia regionali che ministeriali, questo ha garantito di alzare l'asticella della qualità soprattutto per le donne che hanno una malattia complessa, come la malattia metastatica" ha poi concluso.
Leggi tutto: Cancro al seno metastatico, il senologo: "Sempre più donne guariscono"

(Adnkronos) - E' "un'ottima notizia" il primo xenotrapianto al mondo di fegato da maiale a uomo eseguito in Cina in un ricevente in vita, un 71enne con cirrosi da epatite B e carcinoma epatocellulare (senza alternative terapeutiche). I dati certificano che l'organo impiantato come fegato ausiliario ha funzionato più di 1 mese e l'uomo è sopravvissuto 171 giorni dopo l'operazione, ed è "una conferma che dal punto di vista immunologico sono stati fatti dei progressi molto importanti". Ma "se dobbiamo considerare la ricaduta futura sul sistema sanitario, quella più imminente si può individuare sul fronte di organi come il rene che oggi, alla luce degli avanzamenti preclinici e clinici e dei risultati incoraggianti, sembra essere il campo prioritario". A evidenziarlo all'Adnkronos Salute è il massimo esperto italiano di xenotrapiantologia, Emanuele Cozzi, professore ordinario di Immunologia dei trapianti all'università di Padova e consulente immunologo del Centro nazionale trapianti (Cnt).
A che punto siamo? "La scorsa settimana - racconta Cozzi per dare un'idea della situazione - dal Congresso mondiale sullo xenotrapianto che si è svolto a Ginevra, e in occasione del quale si è tenuto anche un incontro con l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), è emerso un bilancio: noi sappiamo che ad oggi sono stati eseguiti in 2 Paesi - Usa e Cina - 9 xenotrapianti (2 di cuore, 1 di fegato e 6 di reni) nell'uomo consenziente e ad uso compassionevole, cioè in pazienti adulti senza alternative terapeutiche. Un numero molto limitato. Ma il dato importante è che in questo momento negli Stati Uniti, a Boston, ci sono 2 malati trapiantati con rene di maiale che sono in vita senza dover ricorrere alla dialisi, in un caso da quasi 4 mesi e nel secondo da 9 mesi. Numeri che fanno riflettere". Uno dei pazienti in questione è l'americano Tim Andrews, 67 anni, che vanta un record di sopravvivenza con un rene di maiale funzionante, ad oggi appunto 9 mesi. "Un traguardo storico", commenta Cozzi. "Altra informazione emersa a Ginevra è che anche in Cina gli esperti hanno una donna trapiantata con rene da maiale ingegnerizzato, in vita da 7 mesi con quest'organo. Ecco perché possiamo dire che in questo preciso momento sul rene siamo più avanti e la priorità va in quella direzione". Sembra, argomenta l'esperto, "che dal punto di vista fisiologico sia l'organo meno 'difficile'".
Il periodo è sicuramente di grande fermento dal punto di vista scientifico per gli xenotrapianti. "Attualmente nel mondo 5 centri di ricerca hanno detto di aver mantenuto in vita dei primati non umani con un organo salvavita, che è o il cuore o il rene, per almeno 1 anno - riferisce lo specialista - Poche settimane fa, sempre negli Stati Uniti, la scimmia in vita con un rene di maiale da più a lungo ha appena festeggiato il quinto compleanno". Questo il quadro. "Io mi occupo di xenotrapianto da 30 anni - riflette Cozzi - e devo dire che, se qualcuno mi avesse detto 2 anni fa 'facciamo lo xenotrapianto di rene nell'uomo e pensiamo ad arrivare a 9 mesi', come sta succedendo oggi, gli avrei risposto: 'good luck', buona fortuna. I risultati sono davvero promettenti. Però non ci sbilanciamo. Ci tengo a dire che l'organo migliore sul quale possiamo contare nei prossimi 3-5 anni resta l'organo umano. Non vorrei che in un Paese come il nostro, in cui abbiamo il 30% di opposizioni" alla donazione di organi, "le persone possano pensare che tanto c'è lo xenotrapianto" e donare non serve.
Per quanto riguarda il fegato, continua Cozzi, nello studio diffuso oggi "si parla di trapianto come organo ausiliare. Non è dunque una 'destination therapy'", ma un intervento pensato per avere una durata limitata. "E' un risultato importante, perché il fegato deve sostenere la vita di un paziente in una situazione critica e loro hanno dimostrato" che potrebbe funzionare "con dei criteri biologici essenziali che riguardano sia la produzione di albumina che la produzione di acidi biliari e il contributo nella cascata della coagulazione, cioè proprio il minimo che si vuole da un trapianto di fegato". Detto questo, "il fegato è una 'fabbrica' di tante proteine, di tanti elementi sotto diversi punti di vista, e questo tipo di approccio come fegato ausiliare è forse meno prioritario. C'è prima il rene, il cuore e poi il fegato, in questo settore. Anche perché per esempio noi in Italia molto raramente abbiamo bisogno di un fegato ausiliario in tempo reale. Avendo a disposizione circa mille fegati donati ogni anno, riusciamo per fortuna a soddisfare quasi sempre l'emergenza di un malato con un organo umano italiano".
Il percorso degli xenotrapianti, intanto, procede. "La statunitense Fda (Food and Drug Administration) quest'anno ha autorizzato, a mia conoscenza, 3 trial clinici e 2 sono proprio nel rene; il terzo riguarda il fegato, ma come organo 'bridge' (non ausiliario come fatto in Cina), un organo tenuto fuori dal corpo che serve per mantenere in vita il malato quelle poche ore necessarie per reperire un organo umano. Sembra dunque che il rene sia indubbiamente più avanti e la Fda adesso, accanto all'uso compassionevole che prevedeva l'ok per un singolo malato alla volta, ha autorizzato 2 studi da 30 malati l'uno. Vuol dire che credono" nelle prospettive di questo intervento.
Ma quanto tempo ci vorrà per un debutto nella pratica clinica? "E' una domanda alla quale forse potremo avere una risposta più certa tra 1 anno" quando le informazioni saranno ancora di più, ragiona Cozzi. "Basandosi su 9 malati" xenotrapiantati, "che sono pochi, possiamo dire che i risultati, parlando soprattutto di rene, sono davvero incoraggianti, migliori delle attese. Vedremo adesso quanto durano. E nei trial autorizzati dalla Fda si è stabilito di procedere per step, cominciando con 2 trapianti, documentando i risultati e poi procedendo con altri pazienti" fino a quota 30, "in modo da potersi fermare prima se i risultati non fossero buoni. Certo, avere oggi 2 persone - una a 7 mesi e una a 9 mesi - con reni di maiale che funzionano promette bene. Però, prima di dire che si farà lo xenotrapianto clinico, occorre vedere cosa succede in questi 60 malati. Vediamo come si evolve. Non è possibile sbilanciarsi" su un orizzonte temporale. "Tra 1 anno, se avremo un numero ragionevole di malati mantenuti in vita con rene di maiale, senza dialisi, per più di 1 anno, potremo dire che si va nella direzione giusta. Si investirà sempre di più e i risultati saranno sempre meglio. E, se dovesse esserci la svolta, significherebbe che si trasformerà il modo in cui cureremo il malato in insufficienza terminale d'organo. Inutile dire che sarebbe una svolta da Nobel".

(Adnkronos) - "Le nuove terapie hanno cambiato l’intero paradigma di trattamento delle varie tipologie di cancro della mammella, trasformandole da malattie mortali a patologie che possono essere cronicizzate nella larga parte dei casi". Lo ha detto Saverio Cinieri, direttore Oncologia medica e Breast unit dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi e presidente della Fondazione Aiom - Associazione italiana di oncologia medica, all’incontro di presentazione - oggi a Roma - della campagna 'Pazienti, fino a un certo punto', dedicata al tumore al seno metastatico. Presentata a pochi giorni dalla quinta Giornata nazionale di sensibilizzazione sul tumore al seno metastatico (Tsm), che si celebra il 13 ottobre, la campagna è realizzata da Europa donna Italia con il patrocinio di Aiom, Fondazione Aiom, Senonetwork - il network dei centri italiani di senologia - e delle associazioni di pazienti Andos Onlus, Ropi - Rete oncologica pazienti Italia e Oltre il nastro rosa.
Ad aiutare le pazienti ad avere non solo una vita più lunga ma anche una migliore qualità di vita anche i target dell’azione delle nuove terapie, come spiega Cinieri: "Molte delle molecole odierne sono orientate su specifici bersagli molecolari, uccidono quindi solo le cellule malate, permettendo di evitare in alcuni casi gli effetti collaterali classici della chemioterapia".
Il passaggio del tumore al seno metastatico (Tsm) da patologia mortale a malattia che può essere resa cronica, pone i clinici e le istituzioni davanti alla necessità "di accompagnare lungo il fortunatamente lungo percorso della vita le donne che vivono la cronicizzazione. Dobbiamo condividere con loro importanti informazioni - prosegue Cinieri - legate ad esempio allo stile di vita, e dobbiamo essere disponibili a sostenerle nella gestione degli affetti familiari e dei figli". "L'età della diagnosi di cancro alla mammella si è abbassata e quindi dobbiamo fare in modo che ci sia grande attenzione. Nella mia istituzione, ad esempio, abbiamo da poco un ambulatorio di nutrizione, con specialiste bravissime a gestire la nutrizione delle pazienti con cancro alla mammella, sia in adiuvante che nella malattia metastatica. Questa è soltanto una delle tante cose che possiamo e dobbiamo fare" conclude.
Leggi tutto: Tumori, Cinieri (Aiom): "Con nuovi farmaci cancro al seno metastatico diventa cronico"

(Adnkronos) - "Questa campagna è dedicata al tumore al seno metastatico (Tsm). Da molti anni, in occasione della Giornata dedicata alla sensibilizzazione per il tumore alla mammella metastatico che si celebra il 13 ottobre, facciamo partire una campagna importante, raccontando ogni anno i diversi obiettivi. Quest'anno ci siamo concentrate sull'accesso ai farmaci". Così Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia, in merito alla campagna di sensibilizzazione sul tumore al seno metastatico "Pazienti, fino a un certo punto" presentata oggi a Roma. L'iniziativa è frutto dell’impegno di advocacy di Europa Donna Italia e gode del patrocinio di Aiom, Fondazione Aiom, Senonetwork - il network dei centri italiani di senologia - e delle Associazioni di pazienti Andos Onlus, Ropi - Rete oncologica pazienti Italia e Oltre il nastro rosa.
"L'accesso ai farmaci, dopo che la ricerca ha fatto il suo lavoro e che le terapie sono finalmente approvate, è fondamentale e, nel nostro Paese, soffre di ritardi e disomogeneità. I ritardi nell'accesso non si verificano solo a livello nazionale, ma anche regionale, perché tutto dipende dalle singole amministrazioni sanitarie regionali - aggiunge D’Antona - Possiamo ad esempio trovarci in una regione del Nord a non poter avere accesso ad un farmaco, mentre al Sud sì, perché l'organizzazione della Regione è conformata in questo modo". "Abbiamo presentato la nostra campagna ad Europa donna Parlamento, le nostre compagne di strada a livello parlamentare da cui vorremmo un appoggio per accelerare il processo relativo all’equo accesso ai farmaci per le pazienti. Siamo contentissimi dei progressi della ricerca e lo siamo altrettanto di quello che le istituzioni fanno però vorremmo arrivare all'ultimo miglio. Per questo motivo oggi siamo qui" conclude.


(Adnkronos) - "I pazienti" aspettavano "da tanto tempo" questo trattamento che permette di "poter guarire". Il lavoro è adesso nelle mani delle regioni "perché dovranno individuare i centri deputati a poter eseguire la terapia. Ne abbiamo 4-5 in tutta Italia autorizzati e capaci di farlo". In particolare, sarebbe importante che "la Sardegna e la Sicilia - le regioni" dove le emoglobinopatie sono "endemiche, con circa 2.600-2.700 pazienti - indicassero un loro centro: eviterebbero dei viaggi" complicati. Così Valentino Orlandi, presidente della United, la Federazione nazionale delle associazioni di pazienti con talassemia o anemia falciforme, commenta la pubblicazione in Gazzetta ufficiale da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per la rimborsabilità di exagamglogene autotemcel (exa-cel), prima e unica terapia di editing genetico approvata per il trattamento di pazienti con beta-talassemia trasfusione-dipendente (Tdt) e anemia falciforme severa (Scd).
Il nuovo trattamento con tecnologia Crispr-Cas9 (le 'forbici molecolari' dell'editing genetico) è indicato per pazienti che hanno caratteristiche specifiche e definiti limiti di età. "Questa è una sorta di discriminazione - osserva Orlandi - Il mio lavoro sarà continuo e costante" per garantire l’accesso tempestivo ai pazienti eleggibili. "Nei nostri congressi abbiamo ascoltato" le testimonianze "dei pazienti che nei trial clinici, quindi 2-3 anni fa, hanno eseguito questa terapia: hanno sviluppato un'emoglobina fetale di valori importanti, con una energia e una forza che prima non riscontravano. Quindi - rimarca - non sarà per tutti i pazienti, non sarà domani, ma questi pazienti” per cui c’è la terapia, "svolteranno la vita".
Leggi tutto: Terapia genica per emoglobinopatie, Orlandi (United): "Regioni trovino i centri"

(Adnkronos) - ''Lo sport mi ha dato la possibilità di non definirmi disabile ma di definirmi specialmente abile. Lo sport più di qualsiasi altra cosa mi ha dato la possibilità di capire che anche se non potevo vedere la luce potevo essere luce''. Così Annalisa Minetti, atleta paralimpica, intervenendo agli Stati Generali dell’Educazione e della Prevenzione, in corso al Palazzo dell'Informazione dell'Adnkronos, a Roma.
''Lo sport a scuola è una materia fondamentale per riconoscere le proprie abilità e per avere un orientamento, per riconoscersi persone di valore, capaci di ritrovare la forza sempre anche quando non c'è - ha aggiunto - Lo sport insegna ad amare la fatica e a cercare di andare sempre oltre il proprio limite''.

(Adnkronos) - “Non posso partire se non ricordare che oggi ci sono dei segnali di pace. Questo va riaffermato e collegato al discorso di oggi, perché tutti quanti voi avete parlato di una cosa che ci sta a cuore: il futuro delle nuove generazioni. Bisogna fare in modo che mai si attenti alla vita dei minori, è intollerabile. C’è un forte disagio tra i giovani, lo confermano i dati. Un disagio c'è che porta il 25% dei ragazzi a 15 anni a dire di essere insoddisfatti della vita con tendenza al suicidio. E probabilmente tra le cause c’è il silenzio: quello che si trova nelle famiglie o nei rapporti interpersonali. L’opposto dell’amore non è l’odio ma l’indifferenza. Il valore fondamentale di questa giornata sta proprio nel dimenticare di essere indifferenti e di porre al centro le nostre volontà di dare un contributo a fare qualcosa per i nostri giovani”. Così Nicola Graziano, presidente Unicef Italia, organismo che patrocina ‘Gli Stati Generali dell’Educazione e della Prevenzione’ sul bullismo, in corso al Palazzo dell'Informazione Adnkronos, a Roma.

(Adnkronos) - Rubano due teschi umani nell'ossario del cimitero di Ostellato, in provincia di Ferrara, per farci due paralumi per la casa. Protagonisti della vicenda una coppia di fidanzati, lui 34 e lei 33 anni, che sono finiti davanti al gip per concorso in sottrazione di cadavere aggravata dall'essere stata commessa in un cimitero. Il procedimento si è concluso alcuni giorni fa con il non luogo a procedere per la tenuità del fatto.
I fatti risalgono a novembre 2023 quando era stato segnalato un furto nell'ossario di Ostellato. A gennaio del 2024 il proprietario di un casolare aveva segnalato di aver trovato due teschi nell'abitazione, dove fino a poco tempo prima avevano vissuto la figlia con il fidanzato. Contattati dai carabinieri i due avevano ammesso di aver rubato i teschi per realizzare due lampade. Erano stati quindi denunciati dai carabinieri di Porto Maggiore.
Secondo lo psichiatra Claudio Mencacci, copresidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia, si tratta di un fatto ''macabro sicuramente da condannare ma al di là delle considerazioni, che però sono prioritarie, di carattere etico, in primo luogo c'è un tema di fascinazione o di feticismo per la morte''. ''Poi c'è la tematica della trasgressione e di andare al di là di quelle che sono delle norme sociali - sottolinea lo psichiatra all'Adnkronos - Non sappiamo se tutto questo era in qualche modo collegato a un loro bisogno di trasgressione. Sta di fatto che rimane un comportamento antisociale, questo non dobbiamo perderlo di vista''.
Il fatto che il gesto sia stato messo in atto ''da una coppia e non da un singolo'' richiama ''un significato anche di coppia, come la ricerca di emozioni forti. C'è quindi una sensation seeking molto importante. C'è anche da vedere l'aspetto di rafforzamento, di consolidazione trasgressiva della coppia. Poi non sappiamo se c'è la condivisione di fantasie sull'area del feticismo''.
Quindi, spiega lo psichiatra, ''lo sfondo ipotizzato da un lato posta verso questo feticismo macabro, non escluderei una sorta di attrazione, la cosiddetta parafilia necrofila: perché in fondo questi teschi umani devono essere stati ripuliti e rilavorati per farne la luce durante la notte. Infine c'è un fondo di sadismo: il piacere di possedere ciò che rappresenta la finitezza''. ''Poi è chiaro che esiste l'ipotesi di una coppia che può avere una sua estetica dark ma, come dire, questo mi sembra che superi in ogni caso il segno'', conclude.

(Adnkronos) - ''Lo sport è un fondamento nella prevenzione del disagio''. Lo ha detto la senatrice di Noi Moderati Mariastella Gelmini intervenendo agli Stati Generali dell’Educazione e della Prevenzione, in corso al Palazzo dell'Informazione dell'Adnkronos, a Roma. Gelmini ha sottolineato che ''il disagio nasce nella solitudine''. ''Lo sport è importante perché innanzitutto è prevenzione al disagio: lo sport si pratica con altre persone, ha in sé una socialità e un confronto con gli altri ed è sano perché previene tutte le diverse forme di disagio che stiamo iniziando a conoscere''.
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