
"La prima cosa che ho pensato di lui è che fosse uno sborone". Con queste parole, Roberta Bellesini ricorda il suo primo incontro con Giorgio Faletti, l'attore e scrittore morto il 4 luglio 2014, in seguito a una lunga battaglia contro un tumore, a 63 anni.
Lui aveva 35 anni, e lei appena 15: "Eravamo davanti al bar Cocchi di Asti con gli amici. Lui arriva con una Ferrari rossa accompagnato da una modella bellissima con le gambe lunghe otto metri. Ho pensato fosse un cafone", ha raccontato sorridendo Roberta.
Col tempo quel giudizio si è trasformato in un grande amore. Poi, ha raccontato un aneddoto curioso, che la stessa Roberta definisce come "un segnale del destino": "Quando stavamo insieme da qualche mese scoprimmo che la casa dove io avevo vissuto con i miei nonni da bambini, successivamente fu acquistata dai suoi genitori. Quindi dopo di me, ci visse anche lui in quella casa. Era comunque ad Asti, una città molto grande...".
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Costruire la sanità del futuro significa investire non solo in ricerca e tecnologie, ma anche nelle persone e nelle competenze che le rendano realmente efficaci. Da questa convinzione nasce ‘Officina delle competenze’, l’iniziativa di Johnson & Johnson, realizzata in collaborazione con Altems – Alta scuola di economia e management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che traduce l’innovazione sanitaria in nuove figure professionali e manageriali a supporto del Servizio sanitario nazionale. Il progetto di ricerca applicata, presentato oggi a Roma alla presenza di rappresentanti istituzionali e del mondo sanitario - informa la farmaceutica in una nota - nasce in un momento di profonda trasformazione del Ssn con l’obiettivo di colmare l’attuale gap organizzativo e professionale che ancora limita la piena attuazione di importanti riforme. Riduzione delle liste di attesa, migliore integrazione tra ospedale e territorio, e accesso tempestivo alle terapie: sono queste le sfide su cui ‘Officina delle competenze’ intende incidere, rendendo l’innovazione davvero operativa e alla portata di tutti.
Molte strutture sanitarie oggi dispongono già di tecnologie avanzate, ma spesso mancano figure in grado di integrarle, gestirle e valutarne l’impatto reale. Il progetto si propone quindi come un laboratorio nazionale di progettazione e sperimentazione di nuovi profili manageriali capaci di connettere innovazione, dati e percorsi di cura, costruendo una sanità più efficiente, integrata e vicina ai bisogni dei pazienti.
“La sanità italiana sta attraversando una fase evolutiva in cui il vero elemento distintivo non sarà l’innovazione in sé, ma la capacità delle persone di accoglierla, integrarla e utilizzarla in modo consapevole - commenta Mariella Mainolfi, direttore generale, Direzione generale delle professioni sanitarie e delle politiche in favore del Ssn – ministero della Salute Le professioni sanitarie sono oggi al centro di un cambiamento epocale, che richiede nuovi ruoli, competenze digitali e una visione sempre più multidisciplinare. È indispensabile valorizzare il capitale umano del nostro Servizio Sanitario Nazionale, perché senza competenze adeguate anche le migliori innovazioni rischiano di non tradursi in valore reale per i cittadini”. Aggiunge Americo Cicchetti, commissario straordinario dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas): “La riforma avviata con il decreto ministeriale 77 è una delle colonne portanti su cui costruire una sanità moderna e sostenibile. Ma per farla funzionare serve una vera integrazione tra ospedale e territorio, tra governance clinica e organizzativa. È qui che progetti come Officina delle Competenze assumono un valore concreto, perché non si limitano a descrivere nuovi modelli, ma li sperimentano, formando figure capaci di rendere operativa l’integrazione tra i livelli di assistenza e di ottimizzare i percorsi di cura”.
Il progetto introduce 3 nuovi ruoli, definiti scientificamente da Altems, che saranno sperimentati e validati in 3 strutture pilota d’eccellenza a livello nazionale – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs (Lazio), Asl4 Chiavarese (Liguria) e la Asl Salerno (Campania) – per costruire modelli replicabili su scala nazionale: Chief Innovation Officer, il Direttore sanitario 4.0 e il Patient Journey Manager. Nel dettaglio, i Chief Innovation Officer - riferisce la nota - è il regista che guida l’introduzione di tecnologie avanzate, l’integrazione dei sistemi informativi e la cultura dell’innovazione all’interno di ospedali e aziende sanitarie e coordina l’adozione di strumenti come AI, telemedicina e robotica, ne misura l’impatto clinico ed economico e garantisce la sostenibilità dei processi di trasformazione. Il Direttore sanitario 4.0 evoluzione della figura tradizionale, diventa un leader della trasformazione: coniuga la leadership clinica con la capacità di utilizzare i dati come leva decisionale, guidando team multidisciplinari nella transizione digitale e integrando AI e analisi predittiva nei processi assistenziali e promuove una sanità basata sul valore e garantisce la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle strutture, migliorando al contempo la qualità percepita dai pazienti. Infine, il Patient Journey Manager, la figura più innovativa e vicina al cittadino e al paziente, è un navigatore dei percorsi di cura, capace di connettere ospedale e territorio: coordina professionisti e servizi, riducendo tempi di attesa, duplicazioni e interruzioni, e opera sul territorio per garantire continuità assistenziale e presa in carico personalizzata dei pazienti fragili e cronici. È l’interprete di una sanità di prossimità, dove innovazione e organizzazione si traducono in percorsi di cura più rapidi, integrati ed efficienti.
“Officina delle competenze - sottolinea Federica Morandi, professore associato in Organizzazione aziendale Facoltà di Economia e direttrice dei programmi accademici e ricerca Altems, Università Cattolica del Sacro Cuore - nasce dall’esigenza di passare dalla teoria all’azione. Abbiamo progettato e validato tre ruoli che non sono esercizi accademici, ma risposte operative a problemi reali: percorsi frammentati, digitalizzazione disomogenea, carenza organizzativa e di governance dei dati. L’obiettivo del progetto è costruire modelli replicabili e misurabili, capaci di dimostrare che investire in competenze non è un costo, ma un moltiplicatore di efficienza e qualità per tutto il sistema. Questa iniziativa tiene insieme ricerca, policy e impatto reale sul campo”.
“Come Johnson & Johnson abbiamo l’obbligo e la responsabilità di essere un partner di sistema, non solo un’azienda che porta innovazione scientifica - afferma Giuseppe Pompilio Market Access Director di Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia - L’innovazione, da sola, non basta. Serve un sistema pronto ad accoglierla. Per questo investiamo anche nelle competenze dei professionisti, perché crediamo che solo chi è ben formato e consapevole possa agire il cambiamento”.
L’Officina delle competenze “nasce da questa visione - continua Pompilio - mettere in moto un ciclo positivo in cui ricerca e innovazione alimentano nuove competenze, e queste, a loro volta, permettono all’innovazione di tradursi in benefici concreti per il sistema. Secondo noi, solo collaborando con tutti gli attori del sistema e superando alcune barriere burocratiche e culturali attualmente presenti, possiamo costruire un Servizio Sanitario Nazionale più moderno, equo e sostenibile”. Del resto, “l’evoluzione del sistema sanitario passa dalla capacità di fare rete, di integrare le competenze e di valorizzare l’esperienza di ciascun attore, pubblico o privato - osserva Paolo Petralia, direttore generale Asl4 Chiavarese e Vicepresidente Nazionale Fiaso - Le nuove figure professionali di Officina delle Competenze rappresentano una risposta concreta a questa esigenza: professionisti che non lavorano in silos, ma costruiscono ponti tra reparti, territori e istituzioni. La collaborazione pubblico-privato diventa così non un’opzione, ma una necessità per trasformare l’innovazione in un bene comune, generando valore condiviso per il sistema e i cittadini”.
In un territorio “ampio e complesso come quello salernitano - evidenzia Gennaro Sosto, direttore generale Asl Salerno e vicepresidente nazionale Federsanità - la sfida non è solo innovare, ma garantire prossimità e continuità di cura anche dove la distanza geografica è un limite reale. Con Officina delle competenze avviamo un modello che unisce organizzazione e capitale umano, rendendo l’innovazione realmente funzionale ai bisogni locali. La figura del Chief Innovation Officer, ad esempio, sarà fondamentale per integrare strumenti avanzati – dall’intelligenza artificiale alla telemedicina – nei processi clinici e organizzativi, valutandone l’impatto e garantendone la sostenibilità. È un approccio replicabile che può diventare strutturale per l’intero Servizio Sanitario Nazionale, con benefici concreti”.
Conclude Daniele Piacentini, direttore generale Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs: “Il Policlinico Gemelli è da sempre un hub di innovazione e ricerca applicata, dove la tecnologia e la conoscenza si incontrano per migliorare la vita dei pazienti. Oggi il passo successivo è far sì che l’innovazione diventi parte integrante dei processi gestionali e clinici, grazie anche alla nascita di nuovi ruoli e l’evoluzione di quelli classici come il Direttore Sanitario. Questa figura dovrà rappresentare il punto di sintesi tra scienza dei dati, qualità clinica e visione strategica: è la chiave per una sanità capace di apprendere, adattarsi e crescere. Progetti come Officina delle Competenze ci aiutano a costruire questa visione, trasformando la complessità in valore”.
(Adnkronos) - Portare una 'cultivar' di riso 'made in Calabria' in Cina, dalla Piana di Sibari alla provincia di Jiangsu, per arrivare poi a realizzare la prima risotteria italiana in Cina. E' la sfida imprenditoriale delle tre giovani sorelle Praino, Maria, Giusi e Sara, titolari del marchio di riso 'Magisa', con il quale dal 2020 producono riso in 400 ettari di risaie a Villapiana, in provincia di Cosenza, con una produzione media di 240mila tonnellate. E ora puntano verso la Cina, come racconta ad Adnkronos/Labitalia, Sara, una delle tre sorelle.
"Il nostro progetto è un ponte comunicativo verso Oriente per arrivare a sperimentare una 'cultivar' in un terreno diverso dal nostro per portare il 'made in Calabria' e il 'made in Italy' a livello culinario in Cina. Loro sono grandi consumatori di riso però hanno una cultura totalmente diversa perché usano il riso pilaf, un chicco diverso molto amidoso. Noi vogliamo portare proprio il format di una 'cultivar' da risotto in Cina, sperimentarla con la coltivazione lì e poi trasformarla formando una prima risotteria italiana in Cina. Quindi creare una filiera corta, dalla terra alla tavola, portando il made in Italy della cucina mediterranea in Cina. Una delegazione cinese del dipartimento di Jurong avente sede in Jurong, Provinca di Jiangsu, è stata qui in Calabria, abbiamo firmato un memorandum d'intesa, e ha potuto visitare la nostra realtà con le nostre risaie", spiega Sara che con le sorelle rappresenta la quarta generazione familiare di agricoltori.
Ma come nasce la storia di Magisa e della coltivazione del riso in Calabria? "Magisa è l'acronimo dei nomi di noi tre sorelle Maria, Giusi e Sara. La coltivazione del riso nella nostra regione -spiega Sara Praino- risale all'epoca della Magna Grecia. E poi nel corso del Regno delle Due Sicilie si coltivava il risone, che era considerato un cereale povero. Noi nel 2020 -continua- abbiamo deciso di riprendere le antiche coltivazioni della Piana di Sibari e avviare la produzione, grazie soprattutto ai terreni delle risaie che sono di natura salina. Quindi il ph del sale conferisce delle qualità organolettiche al riso che poi lo rende particolare, diverso da altre qualità. La piana di Sibari in passato era paludosa, è stata poi bonificata ma i suoi terreni hanno un medio impasto di natura salina e soprattutto godono della vicinanza al mare", sottolinea Sara.
Ma non solo, c'è altro. "Le nostre risaie 'godono' delle acque del torrente Raganello, acqua potabile. Noi facciamo una semina ad inondazione corrente, scorrevole, non di raccolta di acqua, di ristagno come si fa in altre coltivazioni al Nord Italia. E questo ci permette di non usiamo né anti-crittogamici né pesticidi, non facciamo né concimazioni chimiche. Proprio perché godendo di quest'acqua potabile riusciamo anche a gestire le malattie fungine e tutto quello che è di infestante per il riso", sottolinea ancora l'imprenditrice.
Acqua e terreno, dono di madre Natura, che insieme all'iniziativa imprenditoriale delle sorelle Praino fanno sì che oggi, come sottolinea Sara, "l'azienda agricola Msg della famiglia Praino, con il suo brand Magisa è l'unica filiera corta, l'unica riseria del Centro-Sud Italia. Da Ferrara a Lampedusa siamo gli unici a coltivare e trasformare fino a portare un prodotto finito sulle tavole dei consumatori e di chi apprezza questo prodotto che oggi è definito un'eccellenza calabrese", sottolinea orgogliosa Sara.
Ma come avviene la coltivazione del riso nella Piana di Sibari? "Noi gestiamo 400 ettari di risaie. Il ciclo della cultura risicola è di 120-150 giorni, si semina ad aprile-maggio e si raccoglie in questi periodi, novembre-dicembre proprio perché ha bisogno di tanta acqua, di tanto sole e di questa temperatura mite", sottolinea Sara Praino dal 2015 inserita in azienda insieme alle sorelle da papà Giancarlo. E diverse sono le qualità di riso prodotte nelle risaie di Magisa che si affacciano sul mare della Piana di Sibari. "Carnaroli, Arborio, Originario, Grandi Chicchi, il Gange che è un similare del Basmati quindi è una cultivar aromatica molto profumata, il Carnaroli integrale, il Rosso solitario e poi lo Jemma che è una cultivar autoctona nera, che è stata brevettata proprio da noi grazie allo studio di dieci anni di mio padre e di GianDomenico Polenghi riconosciuta dall'ente nazionale Risi. Inoltre facciamo anche le seconde elaborazioni quindi facciamo una linea di risotti già conditi con prodotti di alta qualità disidratati, le gallette di riso e la farina di riso", sottolinea
E il riso di Magisa ha varcato da tempo i confini regionali e nazionali. "Il grosso della nostra attività è regionale e nazionale, ma abbiamo dei contratti con la Germania, la Francia, gli Emirati Arabi e gli Stati Uniti. Ci stiamo allargando insomma piano piano verso l'estero. In Italia riusciamo ad agire anche nella grande distribuzione, nonostante il nostro sia un prodotto di alta qualità. E con il nostro shop on line raggiungiamo anche grossisti e privati", sottolinea Sara che in azienda si occupa di risorse umane e fornitori, mentre Maria, amministratore unico, gestisce la parte agricola e Giusi cura invece la parte commerciale.
E mentre nel Nord Italia è sempre vivo l'allarme sul calo di produzione di riso per Magisa e le sorelle Praino le criticità sono altre. "Le annate per fortuna stanno andando bene -sottolinea Sara Praino- il problema è l'ingresso in Italia dall'estero di cultivar diverse dalle nostre ma vengono poi merceologicamente definite similari. Un riso 'tipo' carnaroli che poi passa come il nostro Carnaroli. Quindi quello che manca è la tutela delle cultivar made in Italy. E poi per noi in Calabria non è facile fare impresa soprattutto al femminile, anche se negli ultimi anni l'amministrazione regionale ci sta dando una mano a dare la giusta visibilità a quanto di buono si realizza nella nostra regione", conclude.
(di Fa

Sarà il Circo Massimo di Roma, il prossimo 12 settembre, il porto finale di un viaggio epico, un'avventura che parte dalla Capitale per tornarvi dopo aver abbracciato il mondo intero. Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, presenta ‘L’Arca di Lorè’, un progetto ambizioso nato con un duplice obiettivo: portare speranza e dimostrare che, attraverso la musica, non esistono confini. Un'iniziativa che si dividerà in due grandi atti: una prima fase di esplorazione globale e una seconda di festa totale in Italia, con il ‘Jova Summer Party’ dove l’artista si muoverà in bici.
“Andremo a suonare la mia musica ovunque, anche dove non siamo mai stati e nessuno sa chi sono. Per dimostrare che i confini sono solo dentro la testa e nelle culture”, racconta Jovanotti. Questa prima parte del viaggio, che si svolgerà da marzo a luglio, lo vedrà "giocare con il mappamondo", portando il suo ritmo in luoghi inaspettati, per un pubblico nuovo, alla ricerca di una connessione universale. Un viaggio che lo porterà fino a settembre dell’anno prossimo quando compirà 60 anni. Tempo di bilanci? “Non si tratta tanto di scegliere cosa salvare dei miei 60 anni, ma di decidere cosa portare di me nel futuro”, spiega. La scelta è chiara: “Tra le cose che voglio salvare e portare con me ci sono la musica e il ritmo. Voglio portarli dove non mi conoscono, dove non sanno chi è 'Jova'”.
Dopo l'avventura internazionale, ‘L’Arca di Lorè’ approderà finalmente in Italia per la seconda fase del progetto, il ‘Jova Summer Party’, interamente girata in bici. Niente ‘beach party’, dunque, per evitare le polemiche relative all’impatto ambientale delle edizioni precedenti che, assicura Jovanotti, non avevano fondamento. Dall'inizio di agosto a metà settembre, l'artista è pronto a “gettarsi tra le braccia della sua gente e del suo pubblico”.
Sarà un ritorno a casa itinerante, una grande festa che, partendo dal Sud, risalirà la penisola. Il calendario prevede tappe a Olbia (7 agosto – Arena sound Park), Montesilvano (12 agosto – Music Arena), Barletta (17 agosto - Music Arena), Catanzaro (22 agosto – Calabria Music Arena), Palermo (29 agosto – Ippodromo La Favorita) e Napoli (5 settembre – Ippodromo di Agnano), fino all'evento conclusivo che trasformerà il Circo Massimo di Roma, il 12 settembre, nel più grande "summer party" della capitale.

Per Fabio Fognini, Ballando con le stelle è diventata un'opportunità per sfoggiare non solo le sue doti da ballerino, ma anche un'occasione per sfoderare le sue abilità da comico. L'ex tennista è inarrestabile: tra una performance e l'altra, trova sempre il modo di scherzare con gli altri concorrenti regalando siparietti divertenti al pubblico.
La sua ultima 'vittima' è stata Barbara D'Urso. Nel corso della puntata di sabato 8 novembre, Fognini non ha resistito alla tentazione di prendere bonariamente in giro la conduttrice che era ancora impegnata in studio con la sua esibizione. Un'ironia nata proprio dal tema portato in scena da Barbara D'Urso dedicato al rapporto, a volte complicato, con i due figli.
Fognini ha portato in sala prove un passeggiano contenente due orsetti di peluche. E alla domanda su cosa stesse combinando, Fognini ha risposto ridendo: "Sono i figli di Barbara", non riuscendo a trattenere le risate. "Ma si può essere così scemi?", hanno risposto in coro gli altri concorrenti.

Marcelo Brozovic alla Juventus? La sosta delle Nazionali sta lasciando spazio al calciomercato, con i bianconeri a caccia di un rinforzo a centrocampo. Negli ultimi giorni si era parlato di un possibile, romantico, ritorno di Miralem Pjanic, con una visita del bosniaco alla Continassa che aveva acceso le fantasie dei tifosi. Questa volta tocca a un altro ex Serie A, Brozovic, ex regista dell'Inter oggi all'Al Nassr.
Il centrocampista croato, 32 anni, si è trasferito in Arabia Saudita nell'estate del 2023 ed è in scadenza di contratto, condizione che potrebbe agevolare la trattativa. Brozovic, dal canto suo, sarebbe più che disponibile a rientrare in Italia, nonostante la Juventus non possa garantirgli il faraonico stipendio percepito all'Al Nassr.
A gennaio è probabile che la Juventus, su indicazione del nuovo allenatore Luciano Spalletti, possa tornare sul mercato per puntellare il proprio centrocampo e l'operazione Brozovic tornerebbe in auge proprio per i costi contenuti, garantendo un rinforzo d'esperienza e personalità alla mediana bianconera.

“Oggi gran parte delle fonti energetiche sono condizionate dalla presenza di acqua, penso all’idrogeno, persino sui pannelli solari è necessaria l’acqua per garantirne il rendimento, per non parlare del nucleare e dei relativi cicli di raffreddamento”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Acea Fabrizio Palermo, intervenendo alla 42esima assemblea nazionale di Anci in corso oggi a Bologna.
“L’infrastruttura idrica è stata per anni la cenerentola delle infrastrutture, e oggi iniziamo a pagarne il conto. Acqua significa salute, sviluppo, sicurezza e questa rischia di essere fortemente compromessa perché si è sottoinvestito in modo strutturale”, ha aggiunto Palermo.
“L’acqua è un bene che oggi nessuno di noi paga davvero: ciò che si paga in bolletta è il servizio industriale e l’infrastruttura, peraltro a costi molto contenuti. Ed è importante che sia chiaro ai cittadini che possono balneare in acque pulite anche perché pagano la bolletta dell’acqua”.

Sky down oggi, venerdì 14 novembre, in Italia con problemi soprattutto nella visione in streaming dei canali dell'emittente televisiva e nella connessione con internet tramite smart tv. Il sito downdetector, che monitora le anomalie della rete, evidenzia un'impennata nelle segnalazioni di disservizi, soprattutto verso le ore 14 con centinaia di utenti che hanno riscontrato disservizi.
I problemi sono generalizzati a tutta Italia, ma, a giudicare dalle segnalazioni raccolte da downdetector, riguardano soprattutto le grandi città come Roma, Milano, Bologna e Torino.

Beatrice Arnera rompe il silenzio. Dopo le dichiarazioni rilasciate dall'ex compagno Andrea Pisani sulla fine della loro relazione, l’attrice ha condiviso sui social una comunicazione in cui ribadisce la sua volontà di mantenere un certo riserbo sulla sua vita privata.
"Le relazioni finiscono per molte ragioni. Io ho scelto di non parlare. Non cerco consenso. Non mi interessa spettacolarizzar il mio dolore. Non parlo perché scelgo di proteggere mia figlia, ma anche Andrea", si legge sui social.
La comunicazione arriva dopo le dichiarazioni rilasciate da Pisani a Gianluca Gazzoli, ospite nel podcast ‘Passa dal BSMT’, in cui ha raccontato il momento difficile che sta attraversando dopo la separazione dall'attrice[1].

Ci sarà Lorenzo Sonego al posto di Lorenzo Musetti alle Finals di Coppa Davis a Bologna. Questa la decisione di Filippo Volandri, capitano del Team Italia, per la Final 8 in programma dal 18 al 23 novembre. Sonego ha esordito il 26 novembre 2021 a Torino contro gli Stati Uniti battendo Reilly Opelka 6-3 7-6(4). Finora ha disputato 11 sfide in maglia azzurra giocando 9 match in singolare (6 vittorie, 3 sconfitte) e 3 in doppio (3 vittorie). Ha fatto parte della squadra che ha conquistato la Coppa Davis nelle finali di Malaga 2023, vincendo in doppio con Jannik Sinner i match decisivi nei quarti di finale contro l'Olanda (battendo Koolhof/Griekspoor 6-3 6-4) e in semifinale contro la Serbia (vittoria su Djokovic/Kecmanovic 6-3 6-4).
Nell'edizione 2023 il torinese è stato decisivo nella fase a gironi. I suoi successi proprio a Bologna contro il Cile, hanno avuto un peso determinante nella qualificazione degli azzurri per la Final 8. In quell'occasione, Sonego ha battuto in singolare Nicolas Jarry, poi è tornato in campo con Musetti: insieme hanno sconfitto Barrios Vera/Tabilo. Tutti gli incontri saranno trasmessi in diretta e in chiaro su SuperTennis. Rai 1 si aggiungerà nella trasmissione degli incontri dell’Italia in semifinale e in finale nel caso in cui gli azzurri riuscissero a superare l’Austria nei quarti. Ecco tutti i convocati dell'Italia: Flavio Cobolli, Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, Simone Bolelli e Andrea Vavassori.

Il tribunale di Roma ha sospeso oggi, venerdì 14 novembre, il procedimento che vede imputata il ministro del Turismo Daniela Santanchè per diffamazione nei confronti di Giuseppe Zeno, azionista di minoranza della società Visibilia. Nella scorsa udienza la difesa del ministro aveva sollevato un’eccezione relativa all'applicazione del comma 1 dell'art. 68 Cost. che prevede l'insindacabilita' delle opinioni espresse in aula.
Oggi il giudice monocratico ha deciso per la sospensione del procedimento e la trasmissione degli atti al Senato per vagliare la condizione di procedibilità.
"C'è la massima trasparenza assicurata da voi, dagli operatori dell'informazione, anche in video, televisiva, quindi hanno visto tutti quello che è successo. Trovo un po' pietoso rovesciare addirittura in questo modo la verità, quando si è visto che ci sono stati dei facinorosi che hanno colto quell'occasione per fare qualcosa che non aveva nulla a che vedere con quell'evento - che era un evento sportivo - nulla a che vedere col sostegno al popolo palestinese, ma era solo l'ennesima occasione per mettere in campo delle violenze". Lo afferma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, a margine del Tavolo interistituzionale di coordinamento anticorruzione internazionale, rispondendo a una domanda sulla denuncia di Amnesty International Italia secondo la quale il 14 ottobre 2025, alla protesta pro Gaza in occasione della partita di calcio Italia-Israele, che si è svolta a Udine, ci sarebbero state violazioni dei diritti umani. "In democrazia tutti possono dire quello che vogliono, ma hanno visto tutti", continua.

Alle Atp Finals gioca Jannik Sinner, ma a essere premiato è (curiosamente) Carlos Alcaraz. Il fuoriclasse spagnolo ha ricevuto oggi, venerdì 14 novembre, la coppa del numero uno prima del match tra l'azzurro e Ben Shelton, ultimo del gruppo Borg. Carlos chiuderà l'anno da dominatore del ranking Atp (la certezza è arrivata ieri, grazie al successo contro Lorenzo Musetti) e l'Inalpi Arena di Torino ha celebrato oggi il suo trionfo.
Per Carlos è la seconda volta, visto che ha ricevuto già l'ambito premio nel 2022. "Per me è un piacere, sono onesto - ha detto tra gli applausi - essere il numero uno è sempre un obiettivo. Vuol dire tutto, vuol dire il mondo, tutto il lavoro che abbiamo messo in questi anni. L'ho fatto con il mio team, che è lo stesso del 2022 e a cui si sono aggiunti altri membri. Non si fa da solo, condivido tutto con loro. Voglio continuare. Voglio condividere questo momento, perché noi siamo sempre in viaggio. Viviamo in tutto il mondo, tutte le settimane. L'energia che voi spettatori ci date quando siamo in campo ci aiuta a sollevare così importanti".

Il premier ungherese Viktor Orban ha dichiarato che il suo governo denuncerà l'Unione Europea presso la Corte di giustizia europea per la decisione presa a livello di Consiglio Ue di eliminare gradualmente le importazioni di gas dalla Russia entro la fine del 2027, appoggiata da tutte le capitali meno Budapest e Bratislava. "Non accettiamo questa soluzione ovviamente illecita, contraria ai valori europei, che è stata scelta da Bruxelles per chiudere un governo nazionale che non è d'accordo con essa", ha detto Orban alla radio di Stato nel corso della sua intervista settimanale.
"Questa non è più una sanzione ma una misura di politica commerciale, e le sanzioni richiedono l'unanimità, mentre è sufficiente una decisione a maggioranza per la politica commerciale," ha aggiunto Orban, spiegando di star "cercando altri mezzi, non legali" per dissuadere Bruxelles ma spiegando che non fornirà dettagli per ora. Ha anche detto che la deroga concessagli dal "caro amico" Donald Trump alle sanzioni Usa sulle importazioni energetiche russe potrebbe estendersi oltre l'anno previsto, e rimarrà in vigore finché Trump sarà il presidente degli Usa, e finché "ci sarà un governo nazionale in Ungheria. Questo è un accordo personale tra due leader. I burocrati scrivono quello che scrivono, ma questo non ha alcuna importanza," ha aggiunto.
Collegherà centro cittadino con l'area d'imbarco per l'Asinara...
Futuro con fenicotteri, sale di qualità e battelli in acqua... 
Botta e risposta a distanza tra Romano Prodi e Fausto Bertinotti. Il Professore, intervistato dal Corriere della Sera, ragiona sulla tenuta del campo largo e dice che "nella mente di Conte non è ancora definito quello che lui pensa sia il suo ruolo. Se il centrosinistra uscirà vincitore dalle politiche auguriamoci che non gli prenda la bertinottite. Alla fine uno dei due leader, tra Schlein e Conte, dovrà riconoscere che l'altro ha vinto. Ma prima, ben prima, occorre un modello di coalizione ampia, con un programma capace di intercettare una platea che vada oltre gli attuali confini".
La replica di Bertinotti arriva a L'Aria che Tira. "Bertinottite? E' un'ossessione...", afferma in merito alle parole di Prodi. Ma Rifondazione fece cadere il suo governo, gli viene fatto notare, Prodi se l'è legata al dito? "Io no, lui sì. Se ci siamo sentiti? Qualche volta, non è un grande calore...".
"Ma visto che so che Prodi ha rapporti confidenziali con gli Stati Uniti, gli direi che invece di avere l'incubo di Bertinotti, abbia il sogno di Mamdani e vada a vedere con quale programma ha vinto, a proposito di programmi e radicalità", aggiunge l'ex leader di Rifondazione.
"C'è stata proprio una divaricazione andata crescendo - dice Bertinotti parlando dei governi dell'Ulivo - Allora si chiamavano le due sinistre: quella di Prodi e l'altra quella movimentista, quella di Rifondazione. Erano due sinistre, la nostra è stata decisiva nella vittoria contro Berlusconi anche attraverso un'ingegneria politica, la desistenza".
"La cultura di Prodi è quella che si è espressa in Europa in questo quarto di secolo. Ha anche posizioni positive, penso al fisco e a Padoa Schioppa, ma è asservita alla logica delle compatibilità. E cioè: si possono fare delle azioni sociali fintanto che sono compatibili con il mercato. Un uomo simbolo di questa politica come Mario Draghi ha detto che è stata colpevole della riduzione dei salari e della crisi sociale in tanti Paesi d'Europa. Sono portatori di una politica che è fallita", conclude Bertinotti.

Promozione della mobilità pubblica e educazione alla sicurezza stradale, sono gli obiettivi del nuovo progetto di Atm 'Sicuramente', un gioco didattico rivolto a bambine e bambini e alle nuove generazioni per promuovere le regole della strada e l’uso consapevole dei mezzi pubblici. L'iniziativa nasce dalla collaborazione con l'associazione Lorenzo Guarnieri, Giunti Editore e Giunti Scuola con lo scopo di insegnare a riconoscere lo spazio urbano come un ambiente comune, regolato da norme e da comportamenti rispettosi.
Con il progetto 'Sicuramente' Atm diventa ambassador dell’educazione alla mobilità sicura dei futuri 'adulti' e protagonisti di Milano proseguendo nel suo ruolo pubblico di azienda attiva nel promuovere valori di responsabilità sociale. Un impegno che Atm porta avanti da anni anche attraverso lo sviluppo di iniziative e di campagne di sensibilizzazione per diffondere una cultura sempre più inclusiva. Già 300 i kit 'Sicuramente' che sono stati distribuiti nelle scuole primarie del territorio milanese e altri 200 verranno consegnati nei prossimi giorni. La confezione contiene un libro e una mappa illustrata della città dove vengono raffigurati tutti i mezzi di Atm che condividono le strade con pedoni, automobilisti, ciclisti e molto altro, e sulla quale bambine e bambini possono imparare a vivere Milano in sicurezza e a muoversi con responsabilità.
"Cosa fa muovere Milano?" è invece il titolo del libro che spiega, attraverso racconti semplici e divertenti, come i mezzi pubblici siano la scelta migliore per gli spostamenti in città: tram, bus, filobus, la rete metropolitana e il bike sharing con le bici di BikeMi, infatti, contribuiscono alla crescita sostenibile della mobilità di Milano. La sostenibilità ambientale e il rinnovo dei mezzi è uno dei pilastri degli investimenti di Atm che attraverso il Piano 'Full electric' prevede la conversione all’elettrico dell’intera flotta di 1.200 autobus, con il raggiungimento del 50% degli e-bus entro il prossimo anno. Tutte le scuole primarie di Milano e città metropolitana possono aderire al progetto registrandosi al link: www.giuntiscuola.it/sicuramente-gioco-per-vivere-insieme-la-strada-atm
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