
(Adnkronos) - Popolare e irrinunciabile, la tazzina di caffè per gli italiani continua ad essere la carezza del mattino o la perfetta conclusione di un pasto. Oggi è la Giornata internazionale dedicata ad una bevande più consumate al mondo, una sorta di enzima per le relazioni sociali, che riesce a predisporci al meglio ad ogni attività quotidiana. Dall'Etiopia all'Egitto e poi, dal 16esimo secolo, in Europa, il caffè si è esteso fino alle Americhe diventando oggi la seconda bevanda più bevuta al mondo, dopo l'acqua.
Dal cervello al microbiota, il caffè riesce anche ad aiutare il nostro organismo. "Oltre ad essere bevanda ipocalorica, contiene, tra le altre, una molecola, la famosa caffeina, un alcaloide noto per i suoi effetti sulla vigilanza e l'energia. In effetti la caffeina riesce a facilitare la liberazione e dunque la biodisponibilità di importanti neurotrasmettitori come l'adrenalina, ecco perché ci sentiamo più energici dopo aver sorseggiato un buon caffè", dice, facendo il punto per l'Adnkronos Salute, Mauro Minelli, immunologo clinico e docente di Nutrizione Umana alla Lum.
E' stato osservato che la caffeina è in grado di inibire la secrezione di interleuchine infiammatorie, riducendo così l'infiammazione, nelle cellule del colon. Il caffè ha anche un impatto significativo sul nostro microbiota intestinale. Una recente revisione degli studi pubblicati ha dimostrato che il consumo di caffè può influenzare la composizione e la diversità del microbiota intestinale", aggiunge.
Altri effetti riscontrati riguardano la "soppressione della crescita cellulare e dei tumori. Questi risultati sono ancora poco attendibili - precisa lo specialista - poiché soggetti ad alta variabilità. Di sicuro c'è che una tazzina di caffè di caffeina ne contiene in media 80 mg contro i 5 mg presenti nel decaffeinato".
Ci sono delle controindicazioni importanti? "Da menzionare è quella legata alle interferenze tra caffè e farmaci, perché molti antinfiammatori e antidolorifici contengono caffeina, ragion per cui sarà il caso di modulare l'assunzione ravvicinata di una tazza di caffè o di un farmaco, men che mai - avverte l'immunologo - assumerli insieme utilizzando il caffè per fare scendere giù la pastiglia, visto chela bevanda può amplificare o, al contrario, inibire gli effetti dei farmaci".
Proseguendo sull'altra faccia della medaglia, ovvero i rischi dell'abuso del caffè, "c'è quello che questa bevanda può provocare assuefazione e aggravare eventuali malattie cardiovascolari già in atto. Le donne in gravidanza devono limitarsi, perché un consumo esagerato potrebbe portare ad un ritardo della crescita intrauterina del feto. E' importante sapere che il caffè produce una maggiore secrezione dei succhi gastrici, quindi chi soffre di reflusso gastroesofageo o di gastrite deve eliminare o ridurre l'assunzione di caffè", ricorda Minelli.
Sempre sul rapporto caffè-microbiota intestinale, "una recente revisione degli studi pubblicati ha dimostrato che il consumo di caffè può influenzare la composizione e la diversità del microbiota intestinale - prosegue il medico - Alcuni composti presenti nel caffè, come gli acidi clorogenici e la caffeina, sembrano avere un effetto sulla crescita di specifici batteri intestinali. Ad esempio, l'assunzione di caffè è stata associata a un aumento degli Akkermansia e ad un calo di Escherichia coli, Enterococcus, Bacteroides e Clostridium. I polifenoli - conclude lo specialista - hanno dimostrato la capacità di modulare il microbiota intestinale aumentando la concentrazione di Faecalibacterium sp., Lactobacillus, Akkermansia e Bifidobacterium associati alla produzione di acidi grassi a catena corta (Ssfa)".
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(Adnkronos) - Negli Stati Uniti scatta un nuovo shutdown delle attività del governo. Sul sito web della Casa Bianca viene mostrato un contatore arrivato a zero con la didascalia che accusa i democratici per lo shutdown e un altro che indica ore e minuti dall'inizio dello shutdown. "Democrat Shutdown", si legge in un post su X della Casa Bianca.
L'ultima situazione del genere risale al primo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca, quando tra il 2018 e il 2019 andò avanti per oltre cinque settimane.
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(Adnkronos) - La Global Sumud Flotilla è ormai in una zona ad alto rischio. "Siamo circa 130 miglia nautiche da Gaza, poco meno. Non arriveremo a Gaza ovviamente, siamo convinti che ci fermeranno prima. Poi se succede il miracolo, arriveremo domani pomeriggio più o meno". Così, in un collegamento con RaiNews24, l'attivista Maso Notarianni che è a bordo della Karma, imbarcazione Arci della Global Sumud Flotilla. "Rischio arresto? Non si tratterebbe di un arresto, ma di un rapimento, perché siamo in acque internazionali", ha aggiunto.
Facendo un breve resoconto delle ultime ore, ha riferito: "Abbiamo avuto un 'jamming', ovvero ci hanno interrotto le comunicazioni per più di mezz'ora. Alcune imbarcazioni, prima dell'alba, hanno circondato la nave 'madre' della Flotilla, Alma, ma non hanno ancora fatto l'abbordaggio. Dopodiché hanno bloccato le comunicazioni anche ad altre imbarcazioni, ovviamente c'è grande tensione tra tutti. Siamo stati fermi per una un'oretta quando sono accadute le intercettazioni, adesso siamo ripartiti", ha riferito.
Poco prima in un post su X della Flotilla si leggeva infatti: "Imbarcazioni non identificate si sono avvicinate a diverse navi della Flotilla, alcune con le luci spente. I partecipanti hanno applicato i protocolli di sicurezza in preparazione di un'intercettazione. Le imbarcazioni hanno ora lasciato la Flotilla. Continuiamo a navigare verso Gaza, avvicinandoci alle 120 miglia nautiche, vicino all'area in cui le flottiglie precedenti sono state intercettate e/o attaccate".
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(Adnkronos) - La Juventus torna in campo in Champions League. I bianconeri sfidano oggi, mercoledì 1 ottobre, gli spagnoli del Villarreal - in diretta tv e streaming - in trasferta allo Stadio della Ceramica nella seconda giornata della massima competizione continentale. La squadra di Tudor all'esordio nel turno del torneo ha pareggiato in extremis con il Borussia Dortmund 4-4, mentre in Serie A non vince da due partite dopo i pareggi contro Hellas Verona e Atalanta.
Quella spagnola allenata da Marcelino invece sta sorprendendo in Liga, dove ha battuto l'Athletic Bilbao nell'ultimo turno e raggiunto il terzo posto in classifica a quota 16 punti, mentre in Champions è stata battuta dal Tottenham.
La sfida tra Villarreal e Juventus è in programma oggi, mercoledì 1 ottobre, alle ore 21. Ecco le probabili formazioni:
VillarrealL (4-4-2): Luiz Junior; Mourino, Renato Veiga, Foyth, Cardona; Pepe, Gueye, Comesana, Buchanan; Perez, Mikautadze. All. Marcelino
Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Kalulu, Gatti, Kelly; Joao Mario, McKennie, Locatelli, Cambiaso; Conceicao, Yildiz; David. All. Tudor
Villarreal-Juventus sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva su Prime Video, visibile tramite smart tv. Il match sarà disponibile anche in streaming sulla piattaforma web e sull'app di Prime Video.
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(Adnkronos) - Quanto guadagna Sinner se vince la finale di Pechino? Il numero due del mondo scende in campo in Cina per il ranking e... il montepremi. Il tennista azzurro affronta oggi, mercoledì 1 ottobre, nell'ultimo atto dell'Atp 500 cinese. L'azzurro ha superato in semifinale Alex De Minaur, dopo aver battuto nei turni precedenti Marin Cilic, Terence Atmane e Fabian Marozsan. Vittorie che gli hanno consentito di scalare il montepremi del torneo, che grazie alla finale raggiunta gli garantisce già ottimi guadagni, che potrebbero aumentare ancora in caso di vittoria.
Grazie alla finale conquistata a Pechino Sinner si è già garantito una buona fetta del montepremi in palio nell'Atp 500 cinese, che per i finalisti prevede un incasso di oltre 404mila dollari. In caso di vittoria però il bottino dell'azzurro crescerebbe fino a superare i 751mila dollari. Ecco il prize money completo:
Primo turno: 31.320 dollari
Ottavi di finale: 58.735 dollar
Quarti di finale: 110.030 dollari
Semifinali: 215.360 dollari
Finale: 404.105 dollari
Vincitore: 751.075 dollari
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(Adnkronos) - Ottobre inizia all'insegna del maltempo e dell'allerta meteo. Sono infatti ben otto, oggi, le regioni contrassegnate dal bollino giallo per temporali, fulmini, grandinate ma anche forti venti di burrasca, in particolare concentrati nel Centro-Sud Italia.
Come spiega la Protezione civile, un’area di bassa pressione proveniente dall’Europa orientale interesserà nelle prossime ore il nostro Paese e determinerà un peggioramento delle condizioni meteorologiche su gran parte del Centro-Sud, specialmente su settori adriatici e Sicilia, con precipitazioni sparse, anche a carattere temporalesco. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha quindi emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche.
L’avviso prevede dalla notte precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, specialmente sui settori costieri e sulla Sicilia, specialmente sui settori centro-occidentali. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.
Sulla base dei fenomeni previsti è stata quindi valutata per la giornata di oggi 1 ottobre allerta gialla su Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Molise e Abruzzo e su parte di Marche ed Emilia-Romagna.
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(Adnkronos) - Prima l'allerta del Pentagono ai generali americani convocati con urgenza da tutto il mondo. Poi le parole di Trump con l'avvertimento alla Russia sul nucleare. Nel mezzo, le continue incursioni nei cieli europei di Mosca e l'accusa dell'intelligence russa all'Ucraina su una possibile "provocazione in Polonia per portare la Nato in guerra". E' pesantissima l'aria che si è respirata nel mondo nelle ultime 24 ore. Ed è in questo clima sempre più teso che si risvegliano i timori di un conflitto allargato e la paura che, dai territori di Kiev, la guerra possa estendersi anche ai Paesi dell'Alleanza e oltre.
A dominare la giornata di ieri è stato il summit del Pentagono alla Marine Corps Base di Quantico, con gli Stati Uniti che hanno convocato d'urgenza centinaia di generali e ammiragli americani, anche quelli dislocati in altri Paesi. Un meeting voluto dal segretario alla Difesa Pete Hegseth, che ha lanciato l'avvertimento senza usare giri di parole: "Da questo momento in poi - ha detto -, l'unica missione del Dipartimento della Guerra appena ripristinato è questa: combattere la guerra. Non perché vogliamo la guerra, ma perché vogliamo la pace".
"Le uniche persone che meritano la pace sono quelle disposte a fare la guerra per difenderla. Ecco perché il pacifismo è così ingenuo e pericoloso", le parole di Hegseth, secondo cui "o proteggi il tuo popolo e la tua sovranità o sarai sottomesso da qualcosa o qualcuno".
A presenziare a Quantico, anche il presidente americano Donald Trump, che nel suo discorso alla platea di vertici militari ha fatto riferimento diretto alle bombe nucleari e alle minacce che arrivano dalla Russia.
"Francamente - le parole del tycoon - se si arriva al punto di usarle, noi ne abbiamo più di chiunque altro, migliori, più nuove, ma è qualcosa a cui non voglio neanche pensare". E ancora: "Siamo stati minacciati un pochino dalla Russia recentemente e io ho inviato un sottomarino, un sottomarino nucleare, l'arma più letale che sia stata mai fatta. Numero uno, non si può localizzare, siamo 25 anni avanti rispetto a Cina e Russia sui sottomarini".
Poi la proposta del presidente: le città americane che, come Portland, sembrano "una zona di guerra", vedranno sempre di più il dispiegamento dei militari americani, che potranno usarle anche per addestrarsi.
"Ho detto a Pete che dovremmo usare alcune di queste pericolose città per addestrare le nostre truppe, la Guardia Nazionale, perché entreremo presto a Chicago, un'altra grande città con un governatore incompetente", l'affermazione di Trump.
"Sono posti veramente non sicuri e noi le metteremo a posto una per una - ha continuato parlando delle città - e questo sarà un lavoro per la maggior parte delle persone in questa stanza, perché si tratta di una guerra, una guerra interna. Controllare fisicamente il territorio dei nostri confini è essenziale per la sicurezza nazionale, il nostro Paese sta subendo un'invasione dall'interno - ha poi concluso parlando apparentemente dei migranti -, non possiamo lasciare entrare queste persone".
E mentre continuano le incursioni russe in Europa, dall'intelligence straniera di Mosca intanto ecco arrivare una nuova accusa a Kiev. "L'Ucraina prepara una provocazione in Polonia per coinvolgere la Nato nella guerra", le parole delle Svr, che prospettano un'operazione ucraina per favorire l'escalation in un clima già ad altissima tensione. I ripetuti sconfinamenti di aerei e droni russi - su Polonia, Finlandia e Baltico - hanno caratterizzato le ultime settimane. A questo, si sono aggiunti gli avvistamenti sospetti di droni in Danimarca e Norvegia.
Ora, Mosca lancia un allarme estremo. L'operazione, secondo quanto dichiarato dall'intelligence e riportato dalla Tass, coinvolgerebbe un gruppo di sabotaggio e ricognizione che si spaccerebbe per forze speciali russe e bielorusse. L'obiettivo di questa presunta provocazione sarebbe di inscenare un finto attacco a infrastrutture critiche polacche.
L'Svr ha specificato che lo scenario in questione sarebbe stato ideato dalla Direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino (GUR) in collaborazione con l'intelligence polacca. I gruppi di sabotaggio e ricognizione impiegati sarebbero composti da militanti della legione "Libertà per la Russia", riconosciuta come organizzazione terroristica e fuorilegge in Russia, e dal reggimento bielorusso Kalinovsky, considerato un'organizzazione terroristica in Bielorussia. L'agenzia russa non esclude che la provocazione possa includere attacchi simulati a infrastrutture critiche polacche, con l'intento di "alimentare la rabbia pubblica".
Kiev, secondo l'Svr, continuerebbe a perseguire l'obiettivo di coinvolgere i paesi europei della Nato in un conflitto armato con Mosca. Di fronte a quella che viene definita una "certa sconfitta", il "regime di Zelensky" sarebbe pronto a fare "tutto il possibile, anche a costo di scatenare una 'guerra su larga scala'", beneficiando del sostegno dei suoi alleati europei.
A ribaltare l'accusa ci pensa però l'Institute for the Study of War, che ieri ha lanciato l'allarme per la possibilità che forze militari russe e bielorusse lancino operazioni di sabotaggio contro infrastrutture critiche della Polonia e incursioni di droni in territorio polacco da attribuire all'Ucraina.
Intanto, secondo il primo ministro estone Kristen Michal, aumentando le sue incursioni nei cieli europei, Vladimir Putin starebbe cercando soprattutto di distogliere l'attenzione dell'Ue dall'Ucraina, costringendola a rinunciare ad aiutare Kiev.
Il presidente russo "Vladimir Putin vuole che parliamo di noi stessi, non dell'Ucraina, non di aiutare l'Ucraina, non di respingere la Russia dall'Ucraina. Questo è abbastanza chiaro", ha spiegato in un'intervista con l'Afp a Copenaghen, alla vigilia di un vertice dei capi di Stato e di governo dell'Unione Europea.

(Adnkronos) - Capelli corti, barba in ordine, niente pancia. Così dovrebbe essere il prototipo del soldato - e in particolare del generale - degli Stati Uniti. A tracciare l'identikit del militare ideale è il segretario alla Guerra, Pete Hegseth, che arringa centinaia di alti ufficiali a Quantico, in Virginia.
Il segretario parla prima dell'intervento fiume del presidente Donald Trump che 'intrattiene' la platea per oltre un'ora: "Abbiamo persone fantastiche. Abbiamo veri guerrieri. E quando non sono bravi, quando non li consideriamo i nostri guerrieri, sapete cosa succede? Diciamo sei licenziato. Vattene. Ne abbiamo avuti di davvero pessimi", l'esordio del presidente nel discorso lunghissimo.
Prima, con uno speech più sintetico, tocca a Hegseth, che affronta anche questioni estetiche. "Dire a qualcuno di farsi la barba, tagliarsi i capelli, rimettersi in forma e aggiustarsi la divisa e arrivare puntuale al lavoro, questa è la discriminazione che vogliamo", dice il segretario presentando la sua visione "dell'etica dei guerrieri" che sta riportando al Pentagono, fatta di divieti di capelli e barbe lunghe, guerra ai militari e generali definiti senza esitazione "grassi". Soprattutto, serve la "liberazione" dalla cultura delle pari opportunità e di lotta alla discriminazione di razza e genere.
!Non abbiamo più la politica di 'camminare sulle uova', noi stiamo liberando i comandanti e i sotto ufficiali, vi stiamo liberando - dice - stiamo facendo lo stesso con il ruolo dell'ispettore generale che è stato usato come un'arma. Lo stiamo facendo con le politiche di pari opportunità".
"Ovviamente, essere razzista è illegale nel nostro esercito dal 1948, e lo stesso va per le violenza sessuale, sono entrambi sbagliati e illegali" ,afferma il capo del Pentagono, sottolineando però "basta denunce inutili, anonime, ripetute, basta infangare le reputazioni, rovinare le carriere".
E delle donne nelle forze armate, Hegseth, che in passato si era scagliato contro la loro presenza in formazioni da combattimento, dice: "Non si vuole impedire alle donne di servire, le nostre donne militari sono le migliori del mondo, ma quando si tratta di qualsiasi incarico che richieda forza fisica in combattimento, gli standard devono essere alti e uguali per tutti, a prescindere dal genere. Se le donne ci riescono, eccellente. Se invece no, allora significa che nessuna donna si qualifica per un ruolo da combattimento".
"Basta barbe, capelli lunghi, taglieremo i vostri capelli, raseremo le vostre barbe per aderire i nostri standard", è un altro diktat lanciato da Hegseth. "Non abbiamo un esercito pieno di pagani nordici, ma sfortunatamente, abbiamo dei leader che si rifiutano di mettere fine alle assurdità e applicare gli standard- continua l'ex conduttore di Foxnews a cui Trump ha affidato l'esercito più potente del mondo, usando un termine volgare, bs abbreviazione di bullshit, per indicare le assurdità - o leader che non credono di poter applicare gli standard".
Se qualche militare vuole la barba "vada nelle forze speciali", dice ancora il capo del Pentagono che si è poi scaglia contro i "militari grassi". "Francamente è stancante vedere formazioni di combattimento, o veramente qualsiasi formazione, con militari grassi - afferma - ed allo stesso modo è completamente inaccettabile vedere generali e ammiragli grassi nei corridoi del Pentagono. E' brutto da vedersi".
Hegseth conclude il suo discorso, incentrato quindi sulla condanna alle ideologie 'woke', ispirate da "tizi vestiti da donna", che avrebbero indebolito l'esercito Usa: chi tra i vertici militari non appoggia la sua visione e la sua ristrutturazione fa meglio a dimettersi. "Se le parole che ho pronunciato oggi non vi piacciono, allora dovreste fare la cosa onorevole e dimettervi".
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(Adnkronos) - Fratelli d'Italia è stabile sopra il 30%, Pd e M5S inseguono. Il sondaggio Only Numbers (Alessandra Ghisleri) per Porta a Porta illustra i nuovi dati relativi alle intenzioni di voti con le variazioni rispetto alla rilevazione dello scorso 16 settembre. Fratelli d'Italia, ampiamente primo partito, non si sposta dal 30,1%. La formazione guidata da Giorgia Meloni mantiene un ampio vantaggio sugli inseguitori. Fdi è seguito dal Pd (22,2%) che sale dello 0,3%. Il Movimento 5 Stelle, invece, cresce dello 0,1% attestandosi al 12,5%. Forza Italia è all'8,6%, (+0,1%) mentre la Lega resta all'8,4%.
Alleanza Verdi e Sinistra al 6,3%, stabile. Azione è al 3,0% (-0,1%), Italia viva al 2,9% guadagna lo 0,2%. Infine Più Europa rimane al 2%, mentre Noi moderati (-0,1%) è allo 0,9 %. Gli astenuti-indecisi si attestano al 48,1% (in crescita del 2,2% rispetto all’ultima rilevazione).
In generale, il centrodestra è stabile al 48%, mentre il centrosinistra sale dello 0,3%, attestandosi al 30,5%. Il campo largo guidato dall'asse Pd-M5S arriva al massimo al 45,9% (+0,6%). Per superare il centrodestra, secondo i dati del sondaggio, bisognerebbe allargare l'alleanza ad Azione, guidata da Carlo Calenda: in questo caso, l'eventuale campo larghissimo arriverebbe al 48,9%, in crescita dello 0,5%.
Leggi tutto: Sondaggi politici, Fratelli d'Italia sopra il 30%. Pd e M5S crescono

(Adnkronos) - L'attaccante della Roma Paulo Dybala e Oriana Sabatini sono in attesa del loro primo figlio. "Primo post di noi tre", ha scritto la moglie dell'attaccante giallorosso condividendo un video con le immagini dell'ecografia. Dal post abbinato al video, vista la presenza di un fiocco rosa, si può pensare che la coppia aspetti una bambina. Dybala, 32 anni, è legato a Oriana Sabatini dal 2019. La coppia si è sposata nel 2024.
Leggi tutto: Dybala presto papà, l'annuncio con la moglie Oriana sui social

(Adnkronos) - Infortunio per Marcus Thuram durante Inter-Slavia Praga in Champions League? Oggi, martedì 30 settembre, l'attaccante francese è stato tra i protagonisti della sfida contro i cechi a San Siro. Per lui nessun gol, ma un assist da incorniciare per il momentaneo raddoppio di Dumfries nel primo tempo. Poi, Thuram è stato ancora decisivo nell'azione del tris di Lautaro Martinez, innescando Bastoni (poi autore dell'assist per il capitano nerazzurro) con un gran colpo di tacco. Proprio in questa situazione, al minuto 67 della partita, il numero 9 ha accusato un problema fisico, iniziando a toccarsi il bicipite femorale della coscia sinistra.
Pochi secondi dopo, Chivu ha effettuato il cambio, mandando in campo Bonny sul punteggio di 3-0. Come riportato da Sky Sport, Thuram ha spiegato di aver sentito un crampo parlando con i membri dello staff nerazzurro. Nessuna smorfia di dolore per lui, apparso tranquillo in panchina.
Leggi tutto: Inter, contro lo Slavia si ferma Thuram: cos'è successo in Champions

(Adnkronos) - Israele ha elaborato il piano per bloccare la Flotilla, il gruppo di circa 40 barche dirette verso Gaza. L'emittente televisiva Kan fa riferimento alla strategia messa a punto da Israele mentre le barche sono a meno di 200 miglia dalla costa. "Israele non intende consentire alle navi di rompere il blocco navale imposto alla Striscia di Gaza per non creare un precedente", si legge sul sito della tv. Visto l'elevato numero di imbarcazioni coinvolte, "il piano israeliano prevede di prendere il controllo" della Flotilla "con l'impiego dell'unità speciale Shayetet 13".
Secondo il piano, "centinaia di attivisti saranno radunati su grandi navi militari e condotti da Israele nel porto di Ashdod per essere interrogati e deportati. Il fatto che ci siano circa cinquanta imbarcazioni non consentirà il loro traino, quindi alcune saranno affondate in mare".
La Flotilla costituisce un elemento inedito per Israele, che "non ha mai affrontato un evento del genere in passato". Kan Tv evidenzia che in mattinata, "il primo Ministro italiano Giorgia Meloni ha espresso il suo sostegno all'iniziativa di Donald Trump per porre fine alla guerra, avvertendo che il tentativo della flottiglia di rompere il blocco navale potrebbe essere usato come pretesto per inasprire la violenza nella regione". Meloni "ha invitato gli organizzatori della flottiglia a fermarsi e ad accettare una delle proposte per il trasferimento degli aiuti attraverso rotte sicure, senza compromettere" il possibile accordo "e senza danneggiare proprio la popolazione di Gaza".

(Adnkronos) - Mentre la Global Sumud Flotilla si avvicina sempre di più a Gaza, arriva nel pomeriggio il primo alert della Marina italiana alle imbarcazioni impegnate nella missione umanitaria. Ma l'avvertimento solleva le critiche degli attivisti, che prima parlano di "sabotaggio" e poi si scagliano contro la premier Meloni e il governo italiano che agirebbero come "complici di Israele". A stretto giro la replica della presidente del Consiglio, che solo qualche ora prima aveva lanciato sui social un appello affinché la missione si fermasse, accettando una delle proposte alternative per la consegna degli aiuti alla Striscia in sicurezza. Appello che il ministro degli Esteri israeliano ha invitato gli attivisti ad ascoltare.
Alle 16.30 circa la Nave Alpino della Marina Militare, raggiunta una distanza di circa 180 miglia nautiche dalle coste di Gaza, ha diramato un avviso ufficiale: nello specifico, fanno sapere in una nota dallo Stato Maggiore della Difesa, è stato comunicato che, in assenza di variazioni di rotta e velocità, alle ore 2:00 di domani 1° ottobre, la Flotilla raggiungerà verosimilmente il limite delle 150 miglia nautiche dalle coste di Gaza. Nave Alpino, si legge, "come comunicato più volte nei giorni scorsi, non oltrepasserà tale limite, come da disposizioni ricevute anche per non pregiudicare in alcun modo le garanzie di sicurezza delle persone imbarcate".
La Fregata della Marina Militare "sarà disponibile ad accogliere ogni persona che manifesti la volontà di trasferirsi a bordo, nel rispetto delle procedure di sicurezza e delle normative internazionali. Un ultimo avviso sarà diramato domani 1° ottobre, al raggiungimento delle 150 miglia nautiche dalle coste di Gaza, dove la nave militare si fermerà e rimarrà a disposizione per eventuali interventi di assistenza e soccorso".
La replica della Global Sumud Flotilla arriva in serata attraverso una nota. "Il ministero degli Esteri italiano ci ha informato che la nave che sta seguendo la nostra Flotilla presto invierà una chiamata via radio, offrendo ai partecipanti 'l'opportunità' di abbandonare la nave e tornare a terra prima di raggiungere la cosiddetta 'zona critica'. Permetteteci di essere assolutamente chiari: questa non è protezione. È sabotaggio. È un tentativo di demoralizzare una missione umanitaria pacifica che i governi hanno fallito nel portare a termine loro stessi, e il loro silenzio e la loro complicità ci hanno portato a questo punto. Questa è codardia vestita da diplomazia", si legge.
"Se l’Italia veramente vuole proteggere le vite non agirebbe come complice di Israele, né metterebbe pressione ai civili per farli ritirare. Userebbe la sua flotta navale per assicurare un sicuro passaggio ai volontari pacifici verso Gaza, per sostenere la legge internazionale, e per consegnare materiale salvavita. Qualsiasi cosa in meno, è complicità", continua la Flotilla.
"La Presidente del Consiglio - hanno poi continuato gli attivisti in una nuova nota - ha definito la Global Sumud Flotilla un pericolo per il 'piano di pace' americano. Avete letto bene: civili disarmati, attivisti nonviolenti e navi cariche di farina e medicinali sarebbero una minaccia alla stabilità. Il paradosso è evidente: si chiama pace un progetto che condanna Gaza a restare prigione a cielo aperto, e si bollano come 'nemici' coloro che tentano di spezzare un assedio illegale".
"Stanotte non è a rischio solo l’equipaggio della Flotilla - proseguono gli attivisti - ma il diritto internazionale stesso, calpestato da un Governo che preferisce accodarsi ai diktat di una strategia neocoloniale. Diversi Paesi hanno scelto di rispettare la legge; l’Italia, invece, certifica la propria noncuranza. Colpisce che la Presidente Meloni non abbia mai pronunciato la parola 'legalità' e non abbia citato l’artefice del genocidio: lo Stato di Israele. Non una calamità naturale, non una 'guerra', ma la responsabilità precisa di un potere che assedia, affama e bombarda una popolazione civile. A fine agosto l’Oms aveva lanciato l’allarme: entro la fine di settembre oltre 640 mila persone a Gaza sarebbero entrate in carestia - concludono - l’equivalente dell’intera città di Palermo".
"Leggo con stupore le parole della Flotilla che mi accusa di considerare “un pericolo” civili disarmati e navi cariche di aiuti. La verità è semplice: quegli aiuti possono essere consegnati senza rischi attraverso i canali sicuri già predisposti. Insistere nel voler forzare un blocco navale significa rendersi - consapevolmente o meno - strumenti di chi vuole far saltare ogni possibilità di un cessate il fuoco", la replica della premier Giorgia Meloni su X. "Perciò risparmiateci le lezioni di morale sulla pace se il vostro obiettivo è l’escalation. E non strumentalizzate la popolazione civile di Gaza se non vi interessa davvero il loro destino".
"Con il piano di pace per il Medio Oriente proposto dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump - recitava l'appello della presidente del Consiglio lanciato sui social solo qualche ora prima -, si è finalmente aperta una speranza di accordo per porre fine alla guerra e alla sofferenza della popolazione civile palestinese e stabilizzare la regione. Questa speranza poggia su un equilibrio fragile, che in molti sarebbero felici di poter far saltare. Temo che un pretesto possa essere dato proprio dal tentativo della Flotilla di forzare il blocco navale israeliano. Anche per questo ritengo che la Flotilla dovrebbe fermarsi ora e accettare una delle diverse proposte avanzate per la consegna, in sicurezza, degli aiuti".
"Ogni altra scelta rischia di trasformarsi in un pretesto per impedire la pace, alimentare il conflitto e colpire così soprattutto quella popolazione di Gaza alla quale si dice di voler portare sollievo. È il tempo della serietà e della responsabilità", avvertiva la presidente del Consiglio.
"Si ascolti il primo ministro italiano Giorgia Meloni. Gli Stati Uniti, Israele e i leader del Medio Oriente e di tutto il mondo stanno cercando di porre fine alla guerra. L'attenzione dovrebbe essere rivolta alla de-escalation, non all'orchestrazione di provocazioni, come quella della flottiglia Hamas-Sumud", ha quindi scritto su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, aggiungendo che "Non è troppo tardi: ribadiamo l'appello del governo israeliano, del governo italiano e del Vaticano affinché trasferiscano pacificamente tutti gli aiuti attraverso il porto di Cipro, il porto turistico di Ashkelon o qualsiasi altro porto della regione verso Gaza".
"Il piano Usa per la Palestina potrebbe finalmente portare tregua, pace, aiuti e poi consentire la ricostruzione di una terra dove il popolo palestinese possa vivere in libertà, convivendo con Israele. Se il piano verrà accettato da entrambe le parti si potranno creare anche le condizioni immediate utili a far sì che ogni aiuto umanitario possa raggiungere la popolazione civile di Gaza e chi ha bisogno". Così in una nota il ministro della Difesa Guido Crosetto. "In questi mesi molti beni e molti medicinali sono arrivati anche grazie alle iniziative del governo italiano e della Farnesina - sottolinea - sempre supportate e rese possibili dalla Difesa. Purtroppo, questi aiuti umanitari sono sempre troppo pochi rispetto alle drammatiche necessità che la terribile situazione in cui versa la popolazione civile palestinese richiederebbe".
"Se prima la tregua e poi un processo di pace prendessero forma, vecchie e nuove possibili strade per lenire la sofferenza dei civili si aprirebbero. In queste ore e in questi giorni chiunque può fare in modo che la ragione e l’umanità prevalgano deve farlo, eliminando ogni possibile granello che possa inceppare l’ingranaggio complesso che si è messo in moto e che la maggioranza delle nazioni sta supportando. E questo ragionamento vale anche per le persone che formano la Global Sumud Flotilla - continua Crosetto - il cui compito dichiarato era di far giungere aiuti e richiamare l’attenzione sulle difficoltà con cui arrivavano a chi ne ha bisogno. L’obiettivo che si proponevano verrebbe, dunque, raggiunto dall’accettazione di questo accordo che, in qualche modo, può aprire la strada alla pace e agli aiuti umanitari".
"Proprio per questo mi sento in dovere di fare loro un ultimo appello - conclude il Ministro - affinché prendano atto di ciò che sta accadendo e affinché utilizzino una delle soluzioni alternative prospettate da più parti, in primis il Patriarcato della Chiesa cattolica, negli ultimi giorni, per far arrivare gli aiuti. Se, infatti, l’accordo Internazionale in itinere fornisse una risposta ai tanti problemi da loro sollevati verrebbe meno anche la necessità di 'entrare in contatto' (termine che preferisco al termine 'forzare' che è stato impropriamente utilizzato) il blocco navale israeliano, correndo rischi non più giustificati dal fine. Se, invece, il fine reale ed ultimo fosse quello di ottenere una reazione israeliana, continueremo a lavorare perché gli avvenimenti successivi e conseguenti siano gestiti senza violenza e con i minori rischi possibili per tutti".
''Prima di salire sul palco ho parlato con il ministro degli Esteri israeliano per chiedere di non usare violenza qualora dovessero fermare gli italiani a bordo della Flotilla, perché non sono lì con intenti di guerra ma bisogna assolutamente evitare che ci siano problemi'', la rassicurazione del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, parlando del caso Flotilla a Lamezia Terme.
Leggi tutto: Flotilla contro Meloni, botta e risposta attivisti-premier. Israele: "Ascoltatela"

(Adnkronos) - Mentre la Global Sumud Flotilla si avvicina sempre di più a Gaza, arriva nel pomeriggio il primo alert della Marina italiana alle imbarcazioni impegnate nella missione umanitaria. Alle 16.30 circa la Nave Alpino della Marina Militare, raggiunta una distanza di circa 180 miglia nautiche dalle coste di Gaza, ha infatti diramato un avviso ufficiale: nello specifico, fanno sapere in una nota dallo Stato Maggiore della Difesa, è stato comunicato che, in assenza di variazioni di rotta e velocità, alle ore 2:00 di domani 1° ottobre, la Flotilla raggiungerà verosimilmente il limite delle 150 miglia nautiche dalle coste di Gaza. Nave Alpino, si legge, "come comunicato più volte nei giorni scorsi, non oltrepasserà tale limite, come da disposizioni ricevute anche per non pregiudicare in alcun modo le garanzie di sicurezza delle persone imbarcate".
La Fregata della Marina Militare "sarà disponibile ad accogliere ogni persona che manifesti la volontà di trasferirsi a bordo, nel rispetto delle procedure di sicurezza e delle normative internazionali. Un ultimo avviso sarà diramato domani 1° ottobre, al raggiungimento delle 150 miglia nautiche dalle coste di Gaza, dove la nave militare si fermerà e rimarrà a disposizione per eventuali interventi di assistenza e soccorso".
La replica della Global Sumud Flotilla arriva in serata attraverso una nota. "Il ministero degli Esteri italiano ci ha informato che la nave che sta seguendo la nostra Flotilla presto invierà una chiamata via radio, offrendo ai partecipanti 'l'opportunità' di abbandonare la nave e tornare a terra prima di raggiungere la cosiddetta 'zona critica'. Permetteteci di essere assolutamente chiari: questa non è protezione. È sabotaggio. È un tentativo di demoralizzare una missione umanitaria pacifica che i governi hanno fallito nel portare a termine loro stessi, e il loro silenzio e la loro complicità ci hanno portato a questo punto. Questa è codardia vestita da diplomazia", si legge.
"Se l’Italia veramente vuole proteggere le vite non agirebbe come complice di Israele, né metterebbe pressione ai civili per farli ritirare. Userebbe la sua flotta navale per assicurare un sicuro passaggio ai volontari pacifici verso Gaza, per sostenere la legge internazionale, e per consegnare materiale salvavita. Qualsiasi cosa in meno, è complicità", conclude la Flotilla.
"Con il piano di pace per il Medio Oriente - recita l'appello della premier Giorgia Meloni su X - proposto dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è finalmente aperta una speranza di accordo per porre fine alla guerra e alla sofferenza della popolazione civile palestinese e stabilizzare la regione. Questa speranza poggia su un equilibrio fragile, che in molti sarebbero felici di poter far saltare. Temo che un pretesto possa essere dato proprio dal tentativo della Flotilla di forzare il blocco navale israeliano. Anche per questo ritengo che la Flotilla dovrebbe fermarsi ora e accettare una delle diverse proposte avanzate per la consegna, in sicurezza, degli aiuti".
"Ogni altra scelta rischia di trasformarsi in un pretesto per impedire la pace, alimentare il conflitto e colpire così soprattutto quella popolazione di Gaza alla quale si dice di voler portare sollievo. È il tempo della serietà e della responsabilità", avverte la presidente del Consiglio.
"Si ascolti il primo ministro italiano Giorgia Meloni. Gli Stati Uniti, Israele e i leader del Medio Oriente e di tutto il mondo stanno cercando di porre fine alla guerra. L'attenzione dovrebbe essere rivolta alla de-escalation, non all'orchestrazione di provocazioni, come quella della flottiglia Hamas-Sumud", ha quindi scritto su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, aggiungendo che "Non è troppo tardi: ribadiamo l'appello del governo israeliano, del governo italiano e del Vaticano affinché trasferiscano pacificamente tutti gli aiuti attraverso il porto di Cipro, il porto turistico di Ashkelon o qualsiasi altro porto della regione verso Gaza".
"Il piano Usa per la Palestina potrebbe finalmente portare tregua, pace, aiuti e poi consentire la ricostruzione di una terra dove il popolo palestinese possa vivere in libertà, convivendo con Israele. Se il piano verrà accettato da entrambe le parti si potranno creare anche le condizioni immediate utili a far sì che ogni aiuto umanitario possa raggiungere la popolazione civile di Gaza e chi ha bisogno". Così in una nota il ministro della Difesa Guido Crosetto. "In questi mesi molti beni e molti medicinali sono arrivati anche grazie alle iniziative del governo italiano e della Farnesina - sottolinea - sempre supportate e rese possibili dalla Difesa. Purtroppo, questi aiuti umanitari sono sempre troppo pochi rispetto alle drammatiche necessità che la terribile situazione in cui versa la popolazione civile palestinese richiederebbe".
"Se prima la tregua e poi un processo di pace prendessero forma, vecchie e nuove possibili strade per lenire la sofferenza dei civili si aprirebbero. In queste ore e in questi giorni chiunque può fare in modo che la ragione e l’umanità prevalgano deve farlo, eliminando ogni possibile granello che possa inceppare l’ingranaggio complesso che si è messo in moto e che la maggioranza delle nazioni sta supportando. E questo ragionamento vale anche per le persone che formano la Global Sumud Flotilla - continua Crosetto - il cui compito dichiarato era di far giungere aiuti e richiamare l’attenzione sulle difficoltà con cui arrivavano a chi ne ha bisogno. L’obiettivo che si proponevano verrebbe, dunque, raggiunto dall’accettazione di questo accordo che, in qualche modo, può aprire la strada alla pace e agli aiuti umanitari".
"Proprio per questo mi sento in dovere di fare loro un ultimo appello - conclude il Ministro - affinché prendano atto di ciò che sta accadendo e affinché utilizzino una delle soluzioni alternative prospettate da più parti, in primis il Patriarcato della Chiesa cattolica, negli ultimi giorni, per far arrivare gli aiuti. Se, infatti, l’accordo Internazionale in itinere fornisse una risposta ai tanti problemi da loro sollevati verrebbe meno anche la necessità di 'entrare in contatto' (termine che preferisco al termine 'forzare' che è stato impropriamente utilizzato) il blocco navale israeliano, correndo rischi non più giustificati dal fine. Se, invece, il fine reale ed ultimo fosse quello di ottenere una reazione israeliana, continueremo a lavorare perché gli avvenimenti successivi e conseguenti siano gestiti senza violenza e con i minori rischi possibili per tutti".
''Prima di salire sul palco ho parlato con il ministro degli Esteri israeliano per chiedere di non usare violenza qualora dovessero fermare gli italiani a bordo della Flotilla, perché non sono lì con intenti di guerra ma bisogna assolutamente evitare che ci siano problemi'', la rassicurazione del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, parlando del caso Flotilla a Lamezia Terme.

(Adnkronos) - Beatrice Venezi rinvia la sua partecipazione al Festival delle Idee, prevista per domani. "Non voglio che il prato fiorito dell'arte diventi arena di polemiche", scrive in una lettera inviata alla direttrice del Festival Marilisa Capuano. Il riferimento è chiaramente alle polemiche sulla nomina di Venezi alla direzione musicale del Teatro La Fenice di Venezia. L'incontro con Venezi al Festival delle Idee era previsto per domani, alle ore 20 presso il Museo M9 di Mestre. Ed è ufficialmente rinviato a gennaio 2026, come comunica la direzione del Festival.
"Avevo accettato con gioia l'idea di partecipare al Festival delle Idee per parlare di musica - scrive Venezi - e, soprattutto, di quanto essa debba diventare uno dei pilastri per la costruzione della civiltà del Bello, del Giusto e del Vero. Perché senza musica non si può vivere. E poi ci sarebbe da ripensare agli spazi per la musica e agli spazi e alle persone da coinvolgere per un grande progetto di formazione dei giovani e dei giovanissimi alla musica".
"In questi giorni - aggiunge - si sono intersecate alcune vicende contraddittorie. Innanzitutto la gratificazione immensa di essere nominata direttore musicale di una delle Fondazioni Liriche più importanti d'Italia. Che soddisfazione e quanta responsabilità. A margine di tale notizia, ho letto anche alcune polemiche che non posso e non voglio commentare, pure se ritengo ingiustificate alcune critiche che definirei ad altri contesti destinate".
Venezi esprime la volontà di evitare che “una parola male interpretata o un qualsiasi altro evento non previsto possa suonare a mo’ di provocazione o stimolo per nuove polemiche”. E aggiunge: “Non vorrei assolutamente che il tuo pregiato Festival, da prato fiorito di idee costruttive, si trasformasse in una polverosa arena della sterile polemica”.
La direttrice d’orchestra conclude: “Chiunque anche solo di sfuggita mi conosca sa quanto sono dispiaciuta e sincera. Sarà presto, lo spero con forza, e avverrà con serenità e serietà, qualità che si addicono alla musica e alla buona educazione”.

(Adnkronos) - "Le recenti evoluzioni del delicato e complesso contesto geopolitico mediorientale, su cui si innesta la missione umanitaria della Global Sumud Flotilla, hanno progressivamente, ma costantemente generato un clima di tensione collettiva destinata a culminare nel corteo nazionale di Roma previsto per il prossimo 4 ottobre". E' quanto si legge nella circolare, a quanto apprende l'Adnkronos, inviata oggi a questori e prefetti dal direttore centrale per gli affari generali e le politiche del personale della Polizia di Stato Forgione su disposizione del capo della Polizia Vittorio Pisani.
Nella circolare si sottolinea che "si è recentemente intensificata la mobilitazione antagonista in appoggio alla causa palestinese e contro le azioni militari dello Stato di Israele, contraddistinta da una ragguardevole partecipazione di persone e dall'estemporaneità delle iniziative".
Dal 1 al 6 ottobre quindi, si legge nella circolare, per "fronteggiare adeguatamente manifestazioni anche a carattere estemporaneo in numerose città italiane, si pone la necessità di assicurare l'impiego di significative risorse, soprattutto in termini di unità del personale delle Forze di polizia, indispensabili per garantire il regolare svolgimento delle iniziative in argomento e, in via generale, per far fronte a tutte le esigenze di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, che rendono essenziale garantire la massima disponibilità operativa del personale". (di Giorgia Sodaro)

(Adnkronos) - Vittoria in rimonta 2-1 dell'Atalanta di Ivan Juric contro il Bruges, a Bergamo, nella seconda sfida della fase campionato della Champions League. Oggi, martedì 30 settembre, i nerazzurri hanno trovato i tre punti in una gara complicata: decidono le reti di Samardzic e Pasalic, che firmano la rimonta della Dea.
Il Bruges era partito bene, senza lasciare spazi all'Atalanta e andando vicino al gol al 15' con Tzolis dalla distanza: palla alta sopra la traversa. Al 20' Ederson si mette in proprio e libera il destro ma la conclusione finisce sul fondo. Al 38' Tzolis, servito da Tresoldi, dal limite rientra sul destro e con il pallone disegna una traiettoria perfetta che batte Carnesecchi per lo 0-1. L'Atalanta parte forte nella ripresa, ma arrivare dalle parti della porta belga non è semplice. Al 60' ci prova Lookman dalla sinistra, ma para Jackers. I nerazzurri aumentano i ritmi e al 68' tocca al mancino di Samardzic tentare, ma il pallone termina sul fondo. Il pareggio arriva al 74' sul calcio di rigore realizzato da Samardzic, che con il mancino incrocia e spiazza Jackers per l'1-1.
La spinta dell'Atalanta non si ferma e al 79' va ancora vicina al raddoppio: Sulemana protagonista di un'ottima giocata dal limite e con il destro prova a piazzarla all'incrocio, il pallone esce di pochissimo. Il Bruges però in ripartenza rischia di essere letale ma è bravo Carnesecchi ad opporsi con un pizzico di fortuna dopo uno scellerato retropassaggio di Musah. Poi il gol vittoria arriva all'87' grazie a Pasalic che infila di testa sull'assist di Musah che, sempre di testa, fa da sponda su cross al bacio di Samardzic per il 2-1 finale.
Leggi tutto: Atalanta-Bruges 2-1, la Dea vince in rimonta con Samardzic e Pasalic

(Adnkronos) - L'Inter torna in campo in Champions League. Oggi, martedì 30 settembre, i nerazzurri affrontano lo Slavia Praga a San Siro nella seconda giornata della fase campionato della massima competizione europea. La squadra di Chivu è reduce dalla vittoria esterna nell'ultimo turno di Serie A contro il Cagliari, battuto 2-0 grazie ai gol di Lautaro Martinez e Pio Esposito, mentre all'esordio in Champions ha superato in trasferta l'Ajax. Calcio d'inizio alle 21.
Inter-Slavia Praga è trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali Sky Sport. Il match sarà disponibile anche in streaming sull'app Sky Go e su NOW.
Nella terza giornata di Champions, l'Inter affronterà l'Union Saint-Gilloise in trasferta. Appuntamento il 21 ottobre.
Leggi tutto: Champions League, oggi Inter-Slavia Praga 2-0 - La partita in diretta

(Adnkronos) - L'Inter torna in campo in Champions League. Oggi, martedì 30 settembre, i nerazzurri affrontano lo Slavia Praga a San Siro nella seconda giornata della fase campionato della massima competizione europea. La squadra di Chivu è reduce dalla vittoria esterna nell'ultimo turno di Serie A contro il Cagliari, battuto 2-0 grazie ai gol di Lautaro Martinez e Pio Esposito, mentre all'esordio in Champions ha superato in trasferta l'Ajax. Calcio d'inizio alle 21.
Inter-Slavia Praga è trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali Sky Sport. Il match sarà disponibile anche in streaming sull'app Sky Go e su NOW.
Nella terza giornata di Champions, l'Inter affronterà l'Union Saint-Gilloise in trasferta. Appuntamento il 21 ottobre.
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