
(Adnkronos) - Tre ventenni sono morti e un altro ha riportato gravissime ferite alla testa e al torace mentre un quinto è rimasto illeso: questo il bilancio di un incidente avvenuto nella notte ad Asiago, in provincia di Vicenza. L'auto su cui viaggiavano i cinque ragazzi infatti si sarebbe schiantata, intorno alle 3.30 di stanotte, contro la fontana di una rotatoria lungo via Verdi. Le indagini sono in corso. Secondo una prima ricostruzione, i tre ventenni sarebbero morti sul colpo, incastrati nell'abitacolo della Peugeot 207 a bordo del quale viaggiavano e il quarto è stato trasportato in codice rosso all'ospedale di Bassano del Grappa e non sarebbe in pericolo di vita.
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(Adnkronos) - "C’è un rumore di fondo che attraversa il nostro tempo: guerre, radicalismi, intolleranze, manipolazione digitale...Dentro quel rumore la libertà e la democrazia sembrano spesso voci isolate, ma sono le uniche che vale la pena continuare ad ascoltare. E sono voci che chi come noi fa informazione e cultura deve sostenere, proteggere, amplificare". Comincia così la lettera al direttore, pubblicata sul Corriere della Sera, a firma di Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e di Mondadori.
"È anche per questo - prosegue - che la Silvio Berlusconi Editore, a un anno dalla nascita, dedica le sue nuove uscite a un tema decisivo: i rischi e i benefici della rivoluzione tecnologica e il suo rapporto col potere". "Oggi - sottolinea Marina Berlusconi - le prime cinque BigTech assieme - Nvidia, Microsoft, Apple, Alphabet, Amazon - sono arrivate a superare il Pil dell’area euro. Ma attenzione: ridurre tutto ai valori economici non basta, il potere dei giganti della tecnologia va ben oltre. È un potere che rifiuta le regole, cioè la base di qualsiasi società davvero funzionante. Noi editori tradizionali paghiamo le tasse, rispettiamo le leggi, tuteliamo il diritto d’autore e i posti di lavoro - basti pensare che in Italia le piattaforme occupano appena un trentesimo dei lavoratori del settore. Eppure, quasi due terzi del mercato pubblicitario globale vengono inghiottiti dai colossi della Silicon Valley, che fanno esattamente il contrario: per dirla con il titolo del saggio firmato dalla ex-Meta Sarah Wynn-Williams, sono Careless People, 'gente che se ne frega'".
"È concorrenza sleale bella e buona. Ben venga, dunque, il Digital Package varato dall’Ue tra il 2016 e il 2024 a tutela degli utenti delle piattaforme. Per Donald Trump va smantellato, perché è un ostacolo: in teoria al progresso, più realisticamente al profitto, che, sia ben chiaro, è fondamentale: da imprenditore non sarò certo io a negarlo. Ma sono anche convinta che un mercato sia veramente libero solo quando risponde a regole. Non troppe e soprattutto giuste - in questo l’Europa spesso inciampa. Mi auguro davvero che sul digitale la Commissione non indietreggi, anche - e forse soprattutto - alla luce della enorme capacità di influenza culturale nelle mani di BigTech. Non è più solo un problema degli editori, riguarda tutti". E ancora: "A differenza dei media tradizionali, le piattaforme prosperano in un far-west dove nessuno risponde di quello che ha scritto, l’importante sono i clic. E così si solleva la marea delle fake news, del linguaggio d’odio, del rifiuto delle opinioni diverse. In sintesi, il brodo culturale della polarizzazione e della radicalizzazione, in cui affoga purtroppo anche la politica".
"L’intreccio tra politica e BigTech negli Stati Uniti è sotto gli occhi di tutti e porta enormi vantaggi a un Paese che della tecnologia ha bisogno per affrontare le sfide geopolitiche", prosegue la presidente di Fininvest e di Mondadori nella sua lettera al direttore. "Lo sappiamo, ma è bene ricordarlo: questi colossi non sono più solo aziende private, sono attori politici. Con una differenza sostanziale rispetto a chi fa politica di mestiere: i padroni della Silicon Valley restano sempre al loro posto. Grazie a una buona dose di ipocrisia, sono passati dal wokismo al trumpismo con la disinvoltura di un cambio di felpa. Del resto, nell’era della polarizzazione si sbanda da un eccesso all’altro. Ma intanto libertà e democrazia rischiano di finire stritolate nella morsa degli opposti, che distrugge il dialogo e alimenta l’intolleranza".
"È un pericolo - avverte Marina Berlusconi - che non si scongiura certo alzando barricate contro il progresso. Come dice Ellul, 'non possiamo più mettere l’essere umano da una parte e gli strumenti dall’altra': la rivoluzione digitale è ormai in ogni nostro gesto. E poi sarebbe anche sbagliato. La tecnologia ha portato enormi miglioramenti in molti aspetti della nostra vita, tanto che siamo disponibili a barattarne le comodità con i nostri dati personali, sottovalutandone le dirompenti conseguenze. Eppure, davanti a certe derive inquietanti, la domanda s’impone: cosa possiamo fare? I regolatori devono garantire norme eque. La politica deve impedire eccessive concentrazioni di potere. Ma cosa può fare un editore per evitare che il treno deragli? Certamente non miracoli, ma può sempre dare un piccolo aiuto a chi vuole capire come è fatto, quel treno, in quale direzione corre. E dove la curva dei binari è più pericolosa".
"Mi permetto una provocazione: e se proprio nell’era del 'Muoviti veloce e rompi tutto' - il motto di Zuckerberg – ci trovassimo a riscoprire la forza lenta, ma costruttiva dei cari vecchi libri? I libri - sostiene - sono da sempre efficaci anticorpi contro barbarie e totalitarismo, ma oggi assumono anche una funzione nuova: quella di anticorpi contro l’assottigliamento del pensiero imposto dallo smartphone, veri e propri strumenti di resistenza contro l’omologazione digitale".
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(Adnkronos) - L'Afghanistan, dal 2021 di nuovo in mano ai Talebani, e il vicino Pakistan hanno concordato un "cessate il fuoco immediato" durante i colloqui a Doha, in Qatar, dopo l'ultima escalation, considerata dagli osservatori la peggiore da anni. Lo ha reso noto nella notte il ministero degli Esteri di Doha. Secondo Islamabad, c'è anche un accordo per un nuovo round di colloqui il 25 ottobre a Istanbul, in Turchia.
"A Doha, con la mediazione di Qatar e Turchia si è tenuto un ciclo di negoziati tra la Repubblica islamica del Pakistan e l'Afghanistan - si legge nella nota diffusa da Doha - Durante i negoziati le due parti hanno concordato un cessate il fuoco immediato e la creazione di un meccanismo per consolidare pace duratura e stabilità tra i due Paesi". Concordato anche, si legge, il proseguimento degli "incontri nei prossimi giorni per assicurare la sostenibilità del cessate il fuoco e verificarne l'attuazione".
Su X il ministro pakistano della Difesa, Khawaja Asif, ha confermato che c'è un accordo per il cessate il fuoco e ha condiviso una foto della stretta di mano. "Cesseranno immediatamente gli attacchi terroristici dall'Afghanistan in territorio pakistano", ha scritto annunciando che il nuovo incontro si terrà il 25 ottobre nella città su Bosforo.
Per il vicepremier e capo della diplomazia di Islamabad, Muhammad Ishaq Dar, si tratta di "un primo passo nella giusta direzione".
Il portavoce del governo talebano, Zabihullah Mujahid, ha confermato con un post su X "la firma di un accordo bilaterale", con cui "le parti ribadiscono il loro impegno per pace, rispetto reciproco e relazioni forti e costruttive". "E' stato deciso che nessuno dei due Paesi intraprenderà azioni ostili contro l'altro, né verranno sostenuti gruppi che sferrano attacchi contro il governo del Pakistan - si legge ancora - Entrambe le parti si asterranno dal colpire forze di sicurezza, civili e infrastrutture critiche".
Nessun dettaglio su modalità e meccanismi annunciati.
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(Adnkronos) - Oggi, domenica 19 ottobre, sarà l’ultimo assaggio dell’ottobrata, con sole e clima gradevole su gran parte delll'Italia. Da lunedì, l’atmosfera cambierà volto: in arrivo una settimana dal sapore autunnale con maltempo, tra piogge e pure la possibilità di eventi estremi.
Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it, conferma la stabilità atmosferica attesa per la giornata di domenica su buona parte dell’Italia con sole e temperature leggermente oltre le medie climatiche specie durante il pomeriggio. Discorso diverso invece sulla Sicilia centro orientale e la Calabria ionica dove sono attese delle piogge a causa del passaggio di un insidioso ciclone.
Tuttavia, la lunga fase di bel tempo (l’ottobrata italiana), che ha caratterizzato molte regioni per gran parte di ottobre è destinata a concludersi. La causa di questo sblocco va ricercata nel particolare assetto configurativo che andrà a disegnarsi sull'Europa centro-occidentale. Stiamo parlando di una sorta di canale al cui interno fluiscono come immensi fiumi atmosferici delle perturbazioni che dal Nord Atlantico raggiungono il bacino del Mediterraneo. Già da lunedì 20 ottobre è previsto il transito di un impulso perturbato che innescherà una nuova fase di maltempo con piogge battenti che colpiranno in particolare dapprima il Centro-Nord per poi estendersi anche al resto del Paese. La formazione di un secondo minimo depressionario sul Mar Ligure (Genoa low in termine tecnico) causerà delle pericolose convergenze dei venti (Libeccio/Tramontana) e, vista la tanta energia potenziale in gioco (mari ancora caldi e tanta umidità nei bassi strati), saranno possibili eventi meteo estremi, come per esempio i temporali autorigeneranti specie su Liguria e alta Toscana. Si tratta di fenomeni particolarmente pericolosi in quanto possono persistere sulle stesse zone per molte ore, scaricando al suolo enormi quantità di pioggia.
Nel corso di martedì 21 e mercoledì 22 il maltempo continuerà ad insistere al Centro Sud con piogge, venti forti e un generale calo delle temperature. Insomma, godiamoci le ultime ore di quiete: da lunedì l’Autunno mostrerà il suo volto più instabile, con piogge, vento e fenomeni anche intensi pronti a investire gran parte del Paese.
Domenica 19. Al Nord: nuvolosità in aumento. Al Centro: soleggiato, nubi tra Medio Adriatico e basso Lazio. Al Sud: instabile su Sicilia e Calabria ioniche.
Lunedì 20. Al Nord: perturbazione con piogge. Al Centro: stabile, ma in serata peggiora sull’alta Toscana. Al Sud: instabile sulla Sicilia ionica.
Martedì 21. Al Nord: piogge sul Triveneto. Al Centro: forti temporali su settori tirrenici. Al Sud: peggiora in Puglia e Campania.
Tendenza: ultimi rovesci mercoledì 22 al Centro Sud, poi migliora ovunque con la rimonta dell’alta pressione.
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(Adnkronos) - Gli Stati Uniti rendono noto di essere in possesso di "informazioni credibili" secondo cui Hamas sta pianificando un attacco "imminente" contro i civili della Striscia di Gaza. "Gli Stati Uniti hanno informato i Paesi garanti dell'accordo di pace per Gaza (Qatar, Turchia ed Egitto) di informazioni credibili che indicano un'imminente violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas contro la popolazione di Gaza", si legge in una nota diffusa nella notte dal Dipartimento di Stato. E "questo attacco pianificato contro i civili palestinesi costituirebbe una violazione diretta e grave dell'accordo di cessate il fuoco e comprometterebbe i progressi significativi raggiunti con il lavoro di mediazione".
Ad Hamas viene chiesto di "rispettare gli impegni" secondo "i termini del cessate il fuoco". "Se Hamas dovesse andare avanti con questo attacco, saranno adottate misure per proteggere la popolazione di Gaza e per tutelare" il "cessate il fuoco". Gli Stati Uniti e "gli altri Paesi garanti restano determinati nell'impegno per la sicurezza dei civili, per mantenere la calma" e "promuovere pace e prosperità per la popolazione di Gaza e della regione".
Non ci sono, evidenziano i media americani, dettagli sul possibile attacco, gli obiettivi o il luogo, ma la nota del Dipartimento di Stato arriva dopo le ultime parole di Donald Trump. "Se Hamas continua a uccidere persone a Gaza - ha detto nei giorni scorsi il tycoon - non avremo altra scelta se non quella di entrare e ucciderli". Sinora non ci sono reazioni da parte di Hamas. Il Times of Israel evidenzia come nei dettagli resi noti dell'accordo per un cessate il fuoco a Gaza non ci siano accenni espliciti a una potenziale repressione di Hamas nei confronti dei civili di Gaza.
"L'organizzazione terroristica di Hamas deve rispettare i suoi impegni con i mediatori e restituire nel quadro dell'attuazione dell'accordo" le salme degli ostaggi deceduti ancora nella Striscia di Gaza. Così l'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu nella dichiarazione diffusa via X che conferma appartenere a Ronen Tommy Engel uno dei due corpi consegnati ieri sera da Hamas a Israele. "Non scenderemo a compromessi e non risparmieremo sforzi fino al ritorno di tutti gli ostaggi deceduti, fino all'ultimo", rimarcano.
"Il governo, e tutto l'organico per i dispersi e i rapiti dello Stato di Israele, è determinato, impegnato e lavora senza sosta per il ritorno (in Israele) di tutti i nostri ostaggi deceduti affinché abbiano degna sepoltura nel loro Paese", si legge ancora.
Secondo la ricostruzione delle Idf, Engel, 54 anni, è stato ucciso nel kibbutz di Nir Oz durante l'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele e il suo corpo era stato portato nella Striscia di Gaza. La moglie e le due figlie, ricordano i media israeliani, erano state rapite, per poi essere liberate il mese successivo nell'ambito del primo accordo di tregua.
Leggi tutto: Usa: "Imminente attacco di Hamas contro civili a Gaza"

(Adnkronos) - "L'organizzazione terroristica di Hamas deve rispettare i suoi impegni con i mediatori e restituire nel quadro dell'attuazione dell'accordo" le salme degli ostaggi deceduti ancora nella Striscia di Gaza. Così l'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu nella dichiarazione diffusa via X che conferma appartenere a Ronen Tommy Engel uno dei due corpi consegnati ieri sera da Hamas a Israele. "Non scenderemo a compromessi e non risparmieremo sforzi fino al ritorno di tutti gli ostaggi deceduti, fino all'ultimo", rimarcano.
"Il governo, e tutto l'organico per i dispersi e i rapiti dello Stato di Israele, è determinato, impegnato e lavora senza sosta per il ritorno (in Israele) di tutti i nostri ostaggi deceduti affinché abbiano degna sepoltura nel loro Paese", si legge ancora.
Secondo la ricostruzione delle Idf, Engel, 54 anni, è stato ucciso nel kibbutz di Nir Oz durante l'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele e il suo corpo era stato portato nella Striscia di Gaza. La moglie e le due figlie, ricordano i media israeliani, erano state rapite, per poi essere liberate il mese successivo nell'ambito del primo accordo di tregua.
Leggi tutto: Israele: "Hamas rispetti impegni, no compromessi su restituzione salme ostaggi"

(Adnkronos) - Tre come gli anni di governo, tre come i gradini del podio su cui, da oggi, domenica 19 ottobre, Giorgia Meloni salirà. L'esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d'Italia diventa infatti il terzo più longevo della storia repubblicana, eguagliando i 1.093 giorni del governo Craxi. Un traguardo che, in un Paese capace di esprimere 68 governi in 79 anni, ha il sapore di un piccolo record per Meloni, arrivata a Palazzo Chigi il 22 ottobre 2022 dopo la vittoria alle elezioni politiche di settembre.
Una stabilità, quella conquistata dall'esecutivo, che frutta a Meloni anche una promozione da parte delle agenzie di rating: dopo i pareri positivi di S&P, Moody's e Fitch, anche Dbrs Morningstar ha alzato il rating dell'Italia da BBB ad A con trend stabile. Un riconoscimento che, secondo il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, è il "frutto del lavoro costante di questi tre anni di governo" e che consente all'Italia di tornare "in serie A con grande orgoglio".
Ma la vigilia del traguardo è stata segnata dallo scontro a distanza tra la premier e la sua principale sfidante dell'opposizione, la segretaria del Pd Elly Schlein. Intervenendo al congresso del Pse ad Amsterdam, la leader dem ha parlato di "democrazia a rischio" in Italia, facendo riferimento alla bomba fatta esplodere davanti casa del giornalista Sigfrido Ranucci: "La settimana scorsa, a Firenze, la presidente del Consiglio del mio Paese ha dichiarato che le opposizioni sono peggiori dei terroristi. E nello stesso tempo, in questo clima di odio, voglio esprimere la mia solidarietà a uno dei più noti giornalisti d'inchiesta italiani, Sigfrido Ranucci, perché ieri è stata trovata una bomba davanti a casa sua. La democrazia è a rischio, la libertà di espressione è a rischio quando l'estrema destra è al governo". "Ciò che fanno - ha rincarato Schlein - è alimentare un clima di divisione, polarizzazione e odio. E noi ne paghiamo le conseguenze ogni giorno".
Parole che hanno scatenato l'ira della premier, che in un post pubblicato sui social ha definito l'intervento della segretaria Pd come "puro delirio": "Vergogna, Elly Schlein, che vai in giro per il mondo a diffondere falsità e a gettare ombre inaccettabili sulla Nazione che, da parlamentare della Repubblica italiana e leader di partito, dovresti rappresentare e aiutare", l'affondo di Meloni. La maggioranza fa quadrato subito dopo l'attacco di Schlein. Per Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, la segretaria dem "dovrebbe vergognarsi per aver anche solo insinuato che l'attentato a Ranucci possa essere in qualche modo legato al centrodestra al governo. Siamo tutti increduli di fronte al livello infimo a cui il Pd sta trascinando il dibattito politico. Dovrebbe chiedere scusa". In un tweet, la Lega esprime "assoluta e ferma condanna per l'attentato contro Ranucci" e "assoluta e ferma condanna per le sciocchezze della Schlein".
La stabilità del governo non può che riportare al tema delle riforme istituzionali, a partire da quel premierato - definito da Meloni più volte la "madre di tutte le riforme" - pensato proprio per garantire continuità e stabilità in un Paese notoriamente incline ai cambi di maggioranza. Il disegno di legge è ora alla Camera e, come ha ribadito più volte la premier (anche di recente, ospite di Bruno Vespa), la riforma "va avanti". Ma i tempi per l'approvazione si preannunciano lunghi.
Diverso il discorso per la riforma sulla separazione delle carriere, attesa in Aula al Senato il prossimo 28 ottobre per l'ok definitivo. "Non pervenuta", invece, la legge elettorale: fonti parlamentari di centrodestra raccontano che l'idea resta quella di eliminare i collegi uninominali e creare un sistema ispirato a quello delle regionali, cioè un proporzionale con premio di maggioranza e, come auspicato da Meloni, l'indicazione del nome del candidato premier sulla scheda. Le trattative tra maggioranza e opposizione, però, potranno partire solo dopo la chiusura della stagione delle regionali, "con la speranza che il clima si rassereni..." come commentano le stesse fonti.
Leggi tutto: Meloni sul podio 'eguaglia' Craxi, da oggi il suo è il terzo governo più longevo

(Adnkronos) - La Chiesa oggi, domenica 19 ottobre, avrà sette nuovi santi. Papa Leone - in piazza San Pietro - presiederà la celebrazione eucaristica con il rito di canonizzazione di sette beati che arrivano da continenti, epoche e vocazioni diverse. Li accomuna la fedeltà al Vangelo fino all’estremo. I nuovi santi arrivano da diversi Paesi: dalla Turchia alla Papua Nuova Guinea, da Verona e Pompei fino a Caracas. Il Venezuela avrà i suoi primi due santi.
Bartolo Longo: avvocato pugliese, ha attraversato la stagione dello spiritismo fino alla conversione con la fondazione del Santuario della Madonna del Rosario di Pompei. “Se è vero che chi propaga il Rosario si salva, io mi salverò, perché non lascerò questa terra senza avervi propagato il tuo Rosario”, disse dando vita a una città della carità. Per essere canonizzato, non ha avuto bisogno di un secondo miracolo ricevendo approvazione straordinaria con la dispensa papale. La decisione di farlo santo si basa sulla sua vita come esempio di conversione e santità.
Ignazio Maloyan: nato a Mardin, in Turchia, è stato un arcivescovo armeno cattolico negli anni segnati dal genocidio del popolo. Nel giugno 1915, nel pieno delle deportazioni armene, venne arrestato e torturato con l’accusa di nascondere armi. Gli fu offerta la libertà in cambio della conversione all’islam: rifiutò, affermando di considerare “il sangue versato per la fede il desiderio più dolce del mio cuore”. Prima di morire consacrò un pezzo di pane, distribuendolo ai suoi fedeli come viatico. Il suo martirio avvenne nella festa del Sacro Cuore: il cuore trafitto di Cristo divenne così il sigillo della sua testimonianza.
Peter To Rot: figlio di cattolici della Papua Nuova Guinea, è stato un catechista laico, uomo di profonda fede e coerenza. Quando l’isola fu occupata dai giapponesi e i missionari europei internati, continuò clandestinamente a radunare i fedeli per la preghiera. Si oppose alla legalizzazione della poligamia, difendendo l’indissolubilità del matrimonio cristiano. Arrestato e condannato a due mesi di prigione, fu ucciso con un’iniezione letale nel luglio 1945. “Sono qui per una buona causa: per la mia fede”, confidò alla sorella.
Vincenza Maria Poloni: dopo anni di volontariato presso il Pio Ricovero di Verona, nel 1840 fondò con tre compagne le Sorelle della Misericordia, dedite all’assistenza dei poveri e dei malati. “Dobbiamo essere sante nel servizio dei poveri, che sono i nostri padroni”, la sua filosofia di vita. Morì l’11 novembre 1855.
María Carmen Rendiles Martínez: nata a Caracas priva del braccio sinistro, nella fragilità ha trovato la via per l’unione con Cristo. Entrò nella congregazione francese delle Serve di Gesù del Santissimo Sacramento e quando la comunità diventò istituto secolare, fondò in Venezuela le Serve di Gesù. Ebbe un grave incidente: “Una piccola scheggia della Croce di Cristo, la porto con entusiasmo”.
Maria Troncatti: salesiana di Corteno Golgi (Brescia), fu missionaria tra gli Shuar dell’Amazzonia ecuadoriana. Ribattezzata “madrecita”. Nei villaggi segnati da epidemie e tensioni tra coloni e indigeni, costruì ospedali, scuole e percorsi di formazione. “Uno sguardo al Crocifisso mi dà vita e coraggio per lavorare”, il suo motto. Morì in un incidente aereo nel 1969 mentre partiva per gli esercizi spirituali.
José Gregorio Hernández Cisneros: figura molto amata, venezuelano, fu scienziato, docente universitario e apostolo della carità. Dopo gli studi a Parigi, introdusse in patria la medicina sperimentale; la sua priorità sempre i poveri. Visitava gratuitamente i malati, portando medicine e conforto spirituale. Durante l’epidemia di influenza spagnola del 1918, offrì la propria vita “per la pace del mondo”. Morì investito da un’auto mentre si recava da un bambino ammalato, pronunciando il nome della Vergine. E’ appena uscito un volume di Manuela Tulli che racconta chi era il medico dei poveri.
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(Adnkronos) - L’immunoterapia contro il melanoma è più efficace e con meno effetti collaterali se somministrata al mattino. Questo è uno dei dati emersi dallo studio multicentrico di Fase III 'CheckMate 238', il primo che conferma l’efficacia a 10 anni dell’immunoterapia adiuvante, ovvero somministrata dopo l’intervento nei pazienti con melanoma resecato ad alto rischio. Il lavoro è stato presentato da Paolo Ascierto, professore ordinario di Oncologia all’Università Federico II di Napoli e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli, al congresso annuale dell’European Society For Medical Oncology (Esmo), a Berlino. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista 'New England Medical Journal of Medicine'.
“Questi dati rappresentano il follow-up più lungo mai registrato per un immunoterapico somministrato dopo l’intervento chirurgico del melanoma - spiega Ascierto -. Un’analisi successiva post-hoc suggerisce inoltre una potenziale migliore efficacia e tollerabilità dell’immunoterapia somministrata prima delle ore 13, un dato che merita ulteriori valutazioni”. Lo studio ha coinvolto un totale di 906 pazienti con melanoma resecato ad alto rischio, divisi in 2 gruppi: nel primo i pazienti hanno ricevuto il farmaco nivolumab e nel secondo l’ipilimumab. Tutti i pazienti sono stati seguiti per circa 10 anni. “Ebbene, il nivolumab, un inibitore di PD-1, uno dei ‘freni’ che impediscono al sistema immunitario di attaccare il tumore, ha dimostrato un’efficacia superiore e duratura rispetto alla monoterapia con l’ipilimumab, sia sulla sopravvivenza libera da recidiva e sia sulla sopravvivenza libera da metastasi a distanza”, riferisce Ascierto.
In particolare, il tasso di sopravvivenza libera da recidiva a 10 anni è stato del 44% per i pazienti trattati con nivolumab, rispetto al 37% per quelli trattati con ipilimumab. Uno scarto simile è stato osservato anche sul fronte della sopravvivenza libera da metastasi a distanza: 54% nel gruppo nivolumab in confronto al 48% nel gruppo ipilimumab. Più simili i tassi di sopravvivenza globale a 10 anni, pari al 69% con nivolumab e al 65% con ipilimumab. “Differenze lievi, ma comunque significative, sono state nuovamente riscontrate nella sopravvivenza libera da progressione alla seconda linea di terapia: l’analisi mostra la superiorità di nivolumab, con tassi a 10 anni del 55%, rispetto al 47% per l'ipilimumab”, sottolinea Ascierto.
In un’analisi separata sulla stessa coorte di pazienti, i ricercatori hanno fatto una scoperta sorprendente. I pazienti a cui l’immunoterapia è stata somministrata al mattino, precisamente prima delle ore 13, la sopravvivenza libera da recidiva a 10 anni è risultata del 44% contro il 38% di chi l'ha ricevuta di pomeriggio. “Ancora più ampio è lo scarto tra i pazienti a cui è stato somministrato solo l'ipilimumab: 43% di sopravvivenza libera da recidiva di mattina contro il 34% - precisa Ascierto -. Inoltre, i dati indicano una frequenza numericamente più alta di eventi avversi correlati al trattamento con la somministrazione pomeridiana rispetto a quella mattutina per entrambi i farmaci. E’ dunque evidente che il ritmo circadiano influenza l’efficacia e la tollerabilità dell’immunoterapia, un filone di ricerca che merita di essere approfondito”.
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(Adnkronos) - Il Milan torna in campo. Oggi, domenica 19 ottobre, i rossoneri ospitano la Fiorentina a San Siro nel posticipo della settima giornata di Serie A. Il Diavolo è chiamato a confermare un grande avvio di stagione (la squadra di Allegri è al momento quarta con 13 punti, ma con un successo può volare in testa), mentre i viola hanno l'obbligo di fare punti vista la pessima classifica (squadra al terzultimo posto con 3 punti). Ecco orario, probabili formazioni e dove vedere Milan-Fiorentina in tv e streaming.
Ecco le probabili formazioni di Milan-Fiorentina, in campo stasera alle 20:45:
Milan (3-5-2) Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Saelemaekers, Ricci, Modric, Fofana, Bartesaghi; Loftus-Cheek, Leao. All. Allegri
Fiorentina (3-5-2) De Gea; Pongracic, Marì, Ranieri; Dodò, Mandragora, Nicolussi Caviglia, Fazzini, Gosens; Piccoli, Gudmundsson. All. Pioli
Milan-Fiorentina sarà visibile in esclusiva su Dazn, ma anche su Sky per gli abbonati con Zona Dazn (canale 214). Partita visibile anche in streaming sull'app di Dazn.
Leggi tutto: Milan-Fiorentina: orario, probabili formazioni e dove vederla

(Adnkronos) - Big match in Serie A. Oggi, domenica 19 ottobre, alla New Balance Arena di Bergamo l'Atalanta ospita la Lazio - in diretta tv e streaming - nella settima giornata di campionato. La squadra di Juric è reduce dal pareggio interno contro il Como per 1-1 e si trova al sesto posto in classifica con 10 punti. Quella di Sarri invece ha pareggiato per 3-3 nell'ultimo turno all'Olimpico contro il Torino, riuscendo a recuperare il risultato in pieno recupero grazie al rigore trasformato da Cataldi, e occupa la tredicesima posizione a quota sette.
La sfida tra Atalanta e Lazio è in programma oggi, domenica 19 ottobre, alle ore 18. Ecco le probabili formazioni:
Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Ahanor; Zappacosta, Ederson, de Roon, Zalewski; De Ketelaere, Sulemana; Krstovic. All. Juric
Lazio (4-3-3): Provedel; Hysaj, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Cataldi, Basic; Cancellieri, Dia, Pedro. All. Sarri
Atalanta-Lazio sarà trasmessa in diretta televisiva da Dazn, visibile tramite smart tv, ma anche dai canali SkySport. Il match si potrà seguire in streaming sull'app SkyGo, su NOW e sulla piattaforma web di Dazn.
Leggi tutto: Atalanta-Lazio: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv

(Adnkronos) - Nuovo appuntamento con 'Da noi… a Ruota Libera', il programma condotto da Francesca Fialdini, in onda oggi, domenica 19 ottobre, alle 17.20 su Rai 1.
Come sempre, al centro del programma, le interviste di Francesca Fialdini ai protagonisti più attuali del mondo dello spettacolo e i racconti di storie vere, forti ed esemplari di persone comuni che hanno saputo dare una svolta alla loro vita. Ospiti della puntata, Elisa Isoardi, protagonista del sabato pomeriggio di Rai 1 con 'Bar Centrale', il suo nuovo programma alla scoperta della provincia italiana.
E poi i 'colleghi' di Francesca Fialdini, Nancy Brilli e il suo compagno di ballo Carlo Aloia direttamente da 'Ballando con le stelle'. Claudio Gioè, che torna a vestire i panni di Saverio Lamanna in 'Màkari', la serie di successo di Rai 1, tratta dai gialli di Gaetano Savatteri. Infine, Hélène Ehret, classe 1934, alsaziana d’origine e bergamasca d’adozione, che ha dedicato la sua vita agli orfani indiani e, con la sua associazione, ha fatto adottare quasi 10 mila bambini.
Leggi tutto: Da noi... a ruota libera, ospiti e anticipazioni oggi domenica 19 ottobre

(Adnkronos) - Verissimo torna oggi, domenica 19 ottobre, con il secondo appuntamento del weekend, in onda alle 16.00 su Canale 5 con tanti ospiti e interviste inedite.
A Verissimo intensa intervista per Sonia Bruganelli, che il 21 ottobre esordirà come scrittrice con il libro autobiografico dal titolo 'Solo quello che rimane'.
In studio, la vita e la luminosa carriera di un simbolo della musica italiana: Rita Pavone.
Silvia Toffanin ospiterà Stefano Massoli, marito di Laura Santi, la giornalista affetta da una forma molto avanzata di sclerosi multipla che, lo scorso luglio, dopo una lunga battaglia, ha ottenuto il diritto di ricorrere al suicidio medicalmente assistito.
E ancora, intervista-ritratto per la storica Iena Giulio Golia, fresco di pubblicazione di un libro-inchiesta sul caso di Marco Vannini, dal titolo 'L'ultima notte di Marco'.
Per ricordare Eleonora Giorgi, che tra qualche giorno avrebbe festeggiato il compleanno, sarà a Verissimo il figlio Paolo Ciavarro con la moglie Clizia e il loro piccolo Gabriele.
Infine, in studio, Claudio Sterpin, l’amico speciale di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni trovata senza vita il 5 gennaio 2022 a Trieste. Ad oggi, l’unico indagato per la morte della moglie resta il marito Sebastiano Visintin.
Leggi tutto: Verissimo, gli ospiti e le interviste di oggi domenica 19 ottobre

(Adnkronos) - Trasferta di campionato per la Juventus. Il club bianconero sfida oggi, domenica 19 ottobre, il Como - in diretta tv e streaming - nella settima giornata di Serie A. La squadra di Tudor arriva al match del Sinigaglia dopo il pareggio 0-0 contro il Milan e al momento si trova al quinto posto con 12 punti, a pari merito con l'Inter quarta. Quella di Fabregas invece è reduce dall'1-1 di Bergamo contro l'Atalanta e in classifica occupa l'ottavo posto a quota 9.
La sfida tra Como e Juventus è in programma oggi, domenica 19 ottobre, alle ore 12.30. Ecco le probabili formazioni:
Como (4-2-3-1): Butez; Smolcic, Diego Carlos, Ramon, Valle; Caqueret, Perrone, Da Cunha; Vojvoda, Morata, Paz. All. Fabregas
Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Gatti, Rugani, Kelly; Kalulu, Thuram, Locatelli, Cambiaso; Conceicao, Yildiz; Vlahovic. All. Tudor
Como-Juventus sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali Dazn, visibili tramite smart tv. Il match sarà disponibile anche in streaming sulla piattaforma web di Dazn.
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(Adnkronos) - Scintille a Ballando con le stelle tra Selvaggia Lucarelli e Barbara D'Urso. Oggi, sabato 18 ottobre, dopo la performance della conduttrice televisiva, la giornalista l'ha incalzata con un commento che ha provocato una reazione emotiva: "C'erano aspettative enormi su di te. Di una Barbara D'Urso donna di televisione che fa show", "io posso fare intrattenimento se è il mio show, questo non è il mio show e io faccio la concorrente", è stata la replica piccata di D'Urso, che si è presa gli applausi del pubblico.
Ma Lucarelli non si è arresa. "Tu ti stai nascondendo dietro meravigliose coreografie. C'è un problema a livello di show. Tu lo sai benissimo. Tu sei stata la tv per decenni e sei stata anche la più brava nel tuo segmento. Ballate molto bene, però il vero problema è cosa si dirà dopo, che balli bene e fine", ha detto la giornalista suggerendo poi alla conduttrice di parlare di più della sua vita privata.
La miccia però è stata un'altra. "Barbara eri ferma da un anno e mezzo", ha detto Lucarelli, provocando la reazione immediata di D'Urso: "In realtà erano due anni, e poi io ero ferma ingiustamente. So che in questo ambiente si può stare fermi a lungo ma dipende dalle motivazioni". "Non sei la piccola fiammiferaia", replica Lucarelli. "Selvaggia tu non puoi sapere cosa è successo due anni fa, professionalmente ed emotivamente. Non so se si dirà mai", ha concluso D'Urso.
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(Adnkronos) - Max Verstappen centra il bis ad Austin e dopo il successo nella gara sprint si prende la pole position del Gp delle Americhe di domenica 19 ottobre. Il campione del mondo chiude le qualifiche con il giro veloce (1:32.510) davanti alla McLaren di Lando Norris e alla Ferrari di Charles Leclerc. Quarto George Russell su Mercedes, quinto Lewis Hamilton sull'altra Ferrari. Poi Piastri, Antonelli, Bearman, Sainz e Alonso a chiudere la top ten.
Ecco la griglia di partenza del Gp di Austin di domenica 19 ottobre:
1) Max Verstappen – Red Bull
2) Lando Norris – McLaren
3) Charles Leclerc – Ferrari
4) George Russell – Mercedes
5) Lewis Hamilton – Ferrari
6) Oscar Piastri – McLaren
7) Kimi Antonelli – Mercedes
8) Oliver Bearman – Haas
9) Carlos Sainz – Williams
10) Fernando Alonso – Aston Martin
11) Nico Hulkenberg – Stake F1 Team Kick Sauber
12) Liam Lawson – Racing Bulls
13) Yuki Tsunoda – Red Bull
14) Pierre Gasly – Alpine
15) Franco Colapinto – Alpine
16) Gabriel Bortoleto – Stake F1 Team Kick Sauber
17) Esteban Ocon – Haas
18) Alexander Albon – Williams
19) Isaak Hadjar – Racing Bulls
20) Lance Stroll – Aston Martin (5 posizioni di penalità)

(Adnkronos) - Femminicidi in calo nei primi nove mesi del 2025. A quanto emerge dal report di ottobre della direzione centrale della polizia criminale, diffuso dal Viminale, in particolare, gli omicidi commessi tra il 1 gennaio e il 30 settembre di quest'anno dal partner o da un ex partner scendono a 53 (-4%) rispetto ai 55 dello stesso periodo del 2024, mentre le vittime di genere femminile da 48 passano a 44 (-8%).
In calo anche i delitti commessi in ambito familiare/affettivo, sia nel numero di eventi - dai 122 dei primi 9 mesi del 2024 scendono a 98 (-20%) -, sia nel numero delle vittime di genere femminile - da 79 passano a 60 (-24%).
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(Adnkronos) - Kiev ceda il pieno controllo del Donetsk. E' la richiesta fatta dal presidente russo Vladimir Putin al presidente americano Donald Trump come condizione per mettere fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Lo hanno rivelato al Washington Post due fonti al corrente dei dettagli del colloquio telefonico avvenuto giovedì tra i due leader.
"La richiesta di Putin sul Donetsk - regione strategica nell'est dell'Ucraina - suggerisce che non sta facendo marcia indietro rispetto alle richieste passate che hanno portato allo stallo nel conflitto, nonostante l'ottimismo di Trump sulla possibilità di raggiungere un accordo", hanno affermato i funzionari, citati dal quotidiano americano.
Le condizioni sarebbero state poste nella telefonata di pochi giorni fa. Trump non ha commentato pubblicamente la richiesta del presidente russo di ottenere l'intero territorio del Donetsk, che non era stata resa nota in precedenza, e non l'ha sostenuta parlando con i giornalisti prima dell'incontro alla Casa Bianca con Volodymyr Zelensky.
Venerdì, Zelensky ha chiesto agli Stati Uniti la fornitura di missili Tomahawk. E Trump, che ha frenato con le ultime dichiarazioni temendo il rischio di un'escalation, secondo il presidente ucraino non ha detto "né no né sì".
Zelensky preferisce mantenere un tono ottimista sulla possibilità che il presidente americano alla fine si decida a inviare i missili richiesti, che servirebbero per colpire la Russia più in profondità. In un'intervista a Nbc news, concessa dopo essere stato ricevuto alla Casa Bianca da Trump, Zelensky ha commentato: "E' positivo che il presidente non abbia detto no, ma per oggi non ha detto sì". "Io penso - ha aggiunto nell'anticipazione dell'intervista che sarà trasmessa integralmente oggi - che Putin abbia paura che gli Stati Uniti ci consegnino i Tomahawk. E io penso che lui abbia davvero paura che noi li usiamo". Il leader ucraino ha ribadito l’importanza dei Tomahawk, affermando che Mosca "ha paura" di questi armamenti a lungo raggio, ma ha riconosciuto che Washington teme un’escalation del conflitto.
La possibile svolta sul conflitto è legata al prossimo incontro tra Trump e Putin che si terrà a Budapest. Il summit andrà in scena in un paese dell'Ue e, allo stesso tempo, a casa di Viktor Orban, leader europeo più vicino a Putin.
"Perché da noi? Da ieri in molti nel mondo si chiedono e avanzano ipotesi sulle ragioni per cui l'Ungheria è stata scelta come luogo dell'incontro fra il presidente russo e americano. La risposta è semplice: siamo gli unici rimasti in Europa a percorrere ancora la strada della pace", ha detto il consigliere di Orban, Zoltan Kovacs. "Non abbiamo mai dato lezioni a nessuno, né quando erano al governo, né quando erano all'opposizione. Non abbiamo mai chiuso i canali del dialogo. E' difficile convincere qualcuno di qualsiasi cosa se non gli parli", ha aggiunto.
E ancora: "Da anni siamo dalla parte della pace in modo deciso e coerente. Abbiamo scelto la cooperazione invece del confronto, il rispetto reciproco invece della stigma, questo è il percorso della pace. Oggi l'Ungheria è l'unico Paese in Europa in cui c'è una reale possibilità che i colloqui fra Usa e Russia possano infine portare la pace e dove forse le prospettive europee possono ancora essere tenute in conto. Bruxelles può esserci isolata, ma noi continuiamo a negoziare", ha aggiunto.
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(Adnkronos) - Selvaggia Lucarelli punge Fabio Fognini. La giornalista ha commentato la performance dell'ex tennista a Ballando con le stelle, nel corso della puntata di questa sera sabato 18 ottobre, facendo un paragone che non è passato inosservato.
"Hai ballato molto bene, ma io non mi fido di te perché non so su quale piano stiamo giocando", ha esordito la giornalista. Poi, ha incalzato: "Secondo me il tuo nemico al momento è la mancanza di costanza, hai giocato dei set molto diversi uno dall'altro: hai ballato male, così così, benino, e ora molto bene. Devi ancora decidere che giocatore sarai qua dentro", ha continuato Lucarelli.
Poi, la stoccata: "Devi decidere se vuoi essere Sinner o Fantozzi che gioca nella nebbia". Fognini ha replicato prima con una smorfia piuttosto eloquente mostrando di non aver apprezzato particolarmente il commento, poi ha detto: "Il campo da tennis è ancora prenotato, voglio vedere la tua reazione alla prima lezione o alla decima. È normale che devo ancora migliorare".
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