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Plasmaderivati, Lecci (Sda Bocconi): "Serve un’innovazione rapida meno costosa"

11 Giugno 2025
Plasmaderivati, Lecci (Sda Bocconi):

(Adnkronos) - "È necessario sviluppare dei modelli che consentano di rendere l’innovazione più rapida e meno costosa di quello che è ora. Il sistema pubblico non ha le risorse per consentirla". Sono le parole di Francesca Lecci, associate professor of Practice di government, health and not for profit, Sda Bocconi, intervenendo, a Milano, al panel 'Biofarmaci e plasmaderivati: la strada per un accesso equo all’innovazione', uno dei momenti di approfondimento e confronto previsti dall’evento promosso da Kedrion Biopharma, con il patrocinio gratuito della Società italiana di farmacologia (Sif).  

"In Italia - spiega Lecci - abbiamo degli esempi virtuosi come il Biopolo toscano, il Kilometro rosso di Bergamo, il Mind a Milano dove si prova a mettere vicini i centri di ricerca pubblici, industria, ma anche le nuove start up, in maniera tale da creare quell’ecosistema fertile che rende l'innovazione più rapida. Ma occorre fare più risk sharing, maggior condivisione del rischio. Gli strumenti ci sono, dobbiamo spostare l’attenzione dalla semplice fornitura di un bene alla fornitura di un servizio. Se pensiamo alla presa in carico dei pazienti, l’innovazione può avere una valenza pluriennale: permette di scaricare la spesa su un atto temporale più lungo per il sistema pubblico". 

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Clima, nuovo record a maggio 2025: è il secondo più caldo della storia

11 Giugno 2025
Maggio secondo mese più caldo - (Afp)

(Adnkronos) - Il mese scorso è stato il secondo maggio più caldo a livello globale, con una temperatura media di 15,79°C, 0,53 °C in più rispetto alla media di maggio del periodo 1991-2020. Lo rende noto il Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con finanziamenti dell'Ue.  

Maggio 2025 è stato di 0,12 °C più freddo rispetto al maggio record del 2024 e di 0,06 °C più caldo rispetto al terzo maggio più caldo del 2020. Inoltre, ha registrato temperature di 1,40°C superiori alla media stimata del periodo 1850-1900, utilizzata per definire il livello preindustriale, interrompendo un periodo prolungato di 21 mesi (su 22) con una temperatura media globale superiore di oltre 1,5 °C rispetto al livello preindustriale. Il periodo di 12 mesi - da giugno 2024 a maggio 2025 - è stato di 0,69°C superiore alla media 1991-2020 e di 1,57°C superiore al livello preindustriale.  

In Europa, la temperatura media a maggio 2025 è stata di 12,98 °C, 0,29 °C al di sotto della media di maggio del periodo 1991-2020.  

La temperatura media globale per la primavera boreale 2025 (da marzo a maggio) è stata la seconda più alta mai registrata, con 0,59°C in più rispetto alla media del periodo 1991-2020, e più fredda solo della primavera boreale del 2024.  

La primavera europea del 2025, in particolare, ha visto un contrasto tra condizioni prevalentemente più secche della media in gran parte del nord e dell'ovest e condizioni più umide della media nel sud e nella Russia nordoccidentale. Alcune parti dell'Europa nordoccidentale hanno registrato i livelli di precipitazioni e umidità del suolo più bassi almeno dal 1979. La persistente siccità ha portato alla più bassa portata fluviale primaverile in Europa dall'inizio delle rilevazioni nel 1992.  

Secondo Carlo Buontempo, direttore del C3S presso l'Ecmwf, "maggio 2025 interrompe una sequenza senza precedenti di mesi con temperature superiori a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali. Sebbene questo possa offrire una breve tregua per il Pianeta, prevediamo che la soglia di 1,5°C verrà nuovamente superata nel prossimo futuro a causa del continuo riscaldamento del sistema climatico". 

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Hiv, Maggi (UniEn): "In Hiv terapie long acting sono il futuro anche nella prevenzione"

11 Giugno 2025
Hiv, Maggi (UniEn):

(Adnkronos) - "Le terapie long acting rappresentano una vera rivoluzione farmacologica". Per i pazienti con Hiv questa formulazione "può essere impiegata sia come trattamento che in prevenzione". Lo sottolinea Paolo Maggi, professore ordinario dell'università di Enna, a Napoli in occasione dell'evento 'Longitude on the go - Navigation Experience', che ha posto l'attenzione sull'impatto clinico e sociale delle terapie a lunga durata d'azione in pazienti con Hiv. Le formulazioni long acting, "già utilizzate principalmente in psichiatria e, in misura minore, in ginecologia - spiega - hanno un vantaggio enorme: consentono di passare dalla quotidiana assunzione di numerose pillole alla somministrazione mensile o bimestrale di un'iniezione intramuscolare, migliorando radicalmente la qualità della vita delle persone che convivono, ad esempio, con il virus dell'Hiv". (VIDEO) 

In diversi Paesi le terapie long acting trovano già applicazione anche nella prevenzione, sotto forma di PrEp (profilassi pre-esposizione), uno strumento fondamentale nella lotta contro la diffusione del virus. "L'utilizzo della PrEp long acting - afferma Maggi - è ormai una realtà in molti contesti internazionali, dove ha dimostrato di ridurre significativamente il numero di nuovi casi di infezione da Hiv. E' uno strumento potente di prevenzione, capace di cambiare il volto dell'epidemia, se adottato su larga scala. In Italia, l'iter ministeriale è già a buon punto: credo che in pochi mesi sarà disponibile". 

"La terapia long acting - rimarca Maggi - è un cambio di paradigma e un'innovazione, soprattutto nel trattamento dell'Hiv, perché nessuno può ignorare la comodità di una terapia di questo genere. Tuttavia, per l'Hiv c'è un vantaggio ancora più importante: rispetto alla semplice comodità, si riduce il rischio di dover essere schiavi di una terapia giornaliera per tutta la vita. Se, ad esempio, una persona ipertesa assume una compressa quotidiana, quando questa finirà l'effetto potrebbe verificarsi un aumento temporaneo della pressione. Nel caso di un paziente con Hiv, saltare delle dosi permette al virus di diventare resistente ai farmaci, costringendo a terapie più complesse e tossiche, con più farmaci. Inoltre questa terapia ha un altro grande vantaggio rappresentato dalla privacy: libera i pazienti da un costante promemoria della loro condizione, spesso vissuto con disagio e stigma". 

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Hiv, Esposito (Cotugno): "Terapie long acting rivoluzione in gestione Hiv"

11 Giugno 2025
Hiv, Esposito (Cotugno):

(Adnkronos) - "Le terapie long acting rappresentano una vera e propria rivoluzione nella gestione dell'Hiv: non solo dal punto di vista clinico, ma soprattutto per la qualità della vita delle persone che convivono con il virus". Lo afferma Vincenzo Esposito, direttore dell'Unità operativa complessa di Malattie infettive e Medicina di genere dell'ospedale Cotugno di Napoli, in occasione dell'evento 'Longitude on the go - Navigation Experience', dedicato all'innovazione terapeutica per l'Hiv, disponibile anche in Campania, che si è svolto a Napoli. (VIDEO) 

"Parliamo di una terapia di tipo iniettivo da somministrare ogni 2 mesi - spiega Esposito - Questo è importante non solo perché offre al paziente la possibilità di svincolarsi dalla somministrazione quotidiana delle terapie orali e, non avendo farmaci a casa, perde l'effetto stigmatizzante nel trattamento antivirale. Soprattutto - sottolinea - le iniezioni a lunga durata d'azione consentono di migliorare l'aderenza terapeutica. L'Hiv è una malattia cronica: sotto trattamento non si arriva più a un evento sfortunato e spiacevole. Ma abbiamo notato che proprio per questo scende progressivamente l'aderenza e i pazienti, nel tempo, tendono a saltare una compressa. Con la terapia long acting, che viene somministrata per via intramuscolo presso gli ambulatori, questo non succede perché" si fa "con appuntamento fisso in una finestra di 7 giorni che ci consente anche un minimo di flessibilità, laddove il paziente abbia un inconveniente".  

Questo modello terapeutico "noi lo consigliamo dove ci sono le indicazioni per chi vuole accedere a questo tipo di terapia - precisa l'infettivologo - Ma i pazienti sono sempre più informati e chiedono se esista un modo diverso di assumere i farmaci. La risposta ora c'è. Questo approccio, infatti, nasce anche da un ascolto profondo dei bisogni delle persone con Hiv, che hanno diritto non solo alla sopravvivenza, ma a una vita di qualità. In Campania il modello organizzativo attuale, voluto dalle istituzioni con cui abbiamo collaborato, prevede l'accesso" alla terapia "presso tutte le divisioni di Malattie infettive che si occupano di Hiv - chiarisce Esposito - E' una notizia estremamente positiva perché colma un gap importante e restituisce equità nell'accesso alla cura. Mi aspetto che i pazienti reagiscano molto bene: i riscontri al Cotugno, dove abbiamo iniziato prima, sono stati buoni e credo che adesso, visto che tutta la regione può accedere a questo tipo di terapia, senza particolari difficoltà burocratiche, avremo un incremento di assunzioni di questo tipo di terapia. L'interesse è già alto - conclude - Man mano che aumenterà la consapevolezza su sicurezza ed efficacia, crescerà anche la richiesta. Chi vuole assumere questa terapia, non deve fare altro che parlarne con il proprio clinico". 

 

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Musk si pente: "Rammaricato per alcuni post contro Trump, sono andati troppo oltre"

11 Giugno 2025
Elon Musk e Donald Trump - (Afp)

(Adnkronos) - Elon Musk fa mea culpa dopo lo scontro a distanza con Donald Trump. In un post pubblicato sui social, il fondatore di Tesla e SpaceX ha ammesso di "rammaricarsi per alcuni dei post" rivolti al presidente degli Stati Uniti. "Sono andati troppo oltre", ha scritto Musk, riferendosi alle critiche aspre rivolte a Trump nei giorni scorsi. 

Il dissidio era esploso dopo che Musk aveva attaccato duramente il nuovo disegno di legge sulla spesa pubblica promosso dalla Casa Bianca. Il miliardario aveva definito la proposta legislativa "un disgustoso abominio" e aveva invitato a "punire politicamente" i parlamentari repubblicani che l’avevano sostenuta. La misura è considerata un pilastro della seconda amministrazione Trump e mira a rilanciare diversi settori strategici dell’economia americana. 

 

Musk, che da gennaio a maggio è stato un cardine dell'amministrazione di Trump, ha lasciato alla fine del mese scorso il Doge, il Dipartimento per l'Efficienza governativa. L'addio all'incarico è stato 'celebrato' con una conferenza stampa dai toni cordiali nello Studio Ovale. Poi, però, le critiche al 'Big Beautiful Bill' di Trump hanno innescato il durissimo scontro tra il magnate e il presidente, tra post social e dichiarazioni. 

Dopo un paio di giorni 'impreziositi' da colpi bassi - Musk ha associato Trump ai celeberrimi Epstein files prima di cancellare il messaggio - i due protagonisti hanno usato toni più concilianti. Trump, dopo aver definito Musk "un pazzo" e "un poveretto", ha messo il silenziatore alle polemiche e ieri ha augurato all'ex partner "il meglio per il futuro". Ora, arriva il mea culpa di Mr X. 

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Wembanyama, dall'Nba al... tempio buddista. La star si fa monaco

11 Giugno 2025
Victor Wembanyama - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Victor Wembanyama si fa... monaco. Il cestista francese, stella della Nba con i San Antonio Spurs ed eletto 'rookie dell'anno' la scorsa stagione, ha deciso di ritirarsi in un monastero buddista dopo un viaggio in Cina. La clamorosa decisione del giocatore sta scuotendo gli Stati Uniti e non solo, con le foto che ritraggono 'Wemby' con saio e testa rasata che stanno facendo il giro del web. 

Il 21enne, uno degli astri nascenti del bastet mondiale e uomo copertina del campionato americano, ha deciso di fermarsi per almeno 10 giorni in un monastero buddista nella provincia di Henan, in Cina, dopo che lo scorso febbraio era stato colpito da una trombosi venosa alla spalla che ne aveva compromesso la stagione. Wembanyama è rimasto colpito dalla vita monastica buddista, tanto da rimandare negli Stati Uniti i membri del suo staff che lo accompagnavano in questo viaggio in Cina e decidere di rimanere nel tempio, costruito oltre 1500 anni fa e noto per la disciplina, la ricerca della pace interiore e l'insegnamento del kung fu.  

Difficile dire se Wembanyama tornerà negli Stati Uniti dopo i 10 giorni concordati con gli Spurs, che si augurano, come tutti i loro tifosi, di riabbracciare presto la propria stella. 

 

Victor Wembanyama, nella stagione che ha incoronato i Boston Celtics, è stato eletto a furor di popolo ‘rookie dell’anno’ dopo aver concluso un’annata da record, la sua prima nella massima serie di basket statunitense. Il francese, 20 anni e di ruolo centro, è attualmente il più alto cestista in attività (2,21 m) e di lui il compagno di squadra Sandro Mamukelashvili dice: "Per lui il limite non è il cielo. È un alieno". Prima scelta del Draft 2023, 'Wemby' ha collezionato numeri eccezionali nella sua prima stagione in Nba, che alla fine è stata, statistiche alla mano, persino migliore di quella d’esordio di James, nel 2003. LeBron riuscì a fare meglio soltanto negli assist (6 contro 4) e nelle palle rubate (1,6 contro 1,2), per il resto Victor lo ha ‘battuto’ in tutto, dai punti fino alle stoppate e ai rimbalzi, peraltro giocando 10 minuti in meno del fuoriclasse dei Lakers. 

Il confronto con uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi serve per comprendere l’impatto che Wembanyama ha avuto sull’Nba. Il francese ha giocato 71 partite su 82, in risposta a chi aveva dubbi sulla sua tenuta fisica: in media ha collezionato 21,4 punti, 10,6 rimbalzi, 3,9 assist, 3,6 stoppate (primo in questa statistica) e 1,2 palle rubate, a cui si aggiungono medie altissime al tiro (46,5% complessivo dal campo, 32,5 dall’arco e quasi 80 dalla lunetta). Soltanto Kareem Abdul-Jabbar era riuscito a collezionare numeri migliori in ogni categoria, nel lontano 1975-76. In una partita contro i Washington Wizards poi, Wembanyama è entrato ancor di più nella storia degli Spurs diventando il primo giocatore di sempre a realizzare 50 punti con 8 triple in una singola partita. "Il mio primo pensiero è che, alla fine, voglio che le mie future prestazioni oscurino questa partita. Voglio fare in modo che, con il tempo, questa diventi una partita come le altre", ha detto Victor poco dopo la fine del match. Parole di chi, secondo molti, è destinato a dominare i parquet americani per i prossimi vent’anni. 

 

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Dazi, Lagarde: "Da commercio globale diviso in blocchi rischi per tutti"

11 Giugno 2025
Christine Lagarde - (Ipa)

(Adnkronos) - “Se il commercio globale dovesse frammentarsi in blocchi concorrenti, il commercio mondiale si contrarrebbe in modo significativo, e tutte le principali economie peggiorerebbero”. Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, in un intervento alla People's Bank of China, a Pechino. E dunque, “se vogliamo seriamente preservare la nostra prosperità, dobbiamo perseguire soluzioni cooperative, anche a fronte di differenze geopolitiche”, ha ammonito. 

“Le politiche commerciali coercitive non sono una soluzione sostenibile alle attuali tensioni commerciali”, ha detto ancora Lagarde, evidenziando che il protezionismo punta ad affrontare gli squilibri non risolvendone “le cause alla radice” ma erodendo “le fondamenta della prosperità globale”. E “con i Paesi ora profondamente integrati attraverso le catene di approvvigionamento globali - ma non più allineati geopoliticamente come in passato - questo rischio è più grande che mai. Le politiche commerciali coercitive hanno molte più probabilità di provocare ritorsioni e di portare a risultati reciprocamente dannosi”, ha messo in guardia Lagarde. 

Intanto, al termine di due giorni di colloqui a Londra, Cina e Stati Uniti hanno raggiunto un principio d'intesa su un "quadro" per attuare gli accordi commerciali raggiunti nelle ultime settimane. Lo ha annunciato il viceministro del Commercio cinese Li Chenggang, spiegando che le delegazioni hanno condotto "scambi professionali, razionali, approfonditi e franchi" in merito al consenso emerso nella telefonata del 5 giugno tra i due capi di Stato e agli accordi siglati a Ginevra lo scorso mese. Anche il segretario al Commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick, ha confermato che "è stato concordato un quadro per attuare il consenso di Ginevra", come riportato dai media americani. 

I colloqui si sono svolti in un clima di tregua, con la sospensione temporanea delle misure più dure: gli Stati Uniti hanno ridotto i dazi sulle importazioni cinesi dal 145% al 30%, mentre la Cina ha abbassato le tariffe sui beni statunitensi dal 125% al 10%. Queste misure resteranno in vigore per 90 giorni. A Londra l’attenzione si è spostata sul tema dei controlli alle esportazioni: Pechino ha recentemente introdotto restrizioni sulle terre rare e una nuova procedura per le licenze, mentre Washington ha limitato la vendita di software per la progettazione di chip avanzati e componenti aeronautici sensibili. Non è stato ancora comunicato quando e dove si terrà il prossimo round di negoziati. 

 

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Ucraina-Russia, l'ultima minaccia di Mosca: "Se Kiev non tratta perderà altri territori"

11 Giugno 2025
Vladimir Putin

(Adnkronos) - "Trattate o perderete altri territori". E' la minaccia che la Russia invia all'Ucraina attraverso le parole di Vladimir Medinsky, consigliere del presidente russo Vladimir Putin e capo della delegazione di Mosca ai colloqui con l'Ucraina, attraverso il Wall Street Journal. La mancata disponibilità di Kiev, dice Medinsky, rischia di tradursi in ulteriori perdite. Mosca, secondo esperti e analisti, sta preparando una nuova offensiva che nel corso dell'estate punta ad assestare un'ulteriore spallata a Kiev. 

Negli ultimi giorni le forze russe hanno attaccato nella regione di Dnipropetrovsk e rimane alta la tensione nell'oblast di Sumy. Vladimir Putin, in sostanza, non si accontenterebbe delle 4 regioni - Donetsk, Luhansk, Kherson, Zaporizhzhia - annesse anche se controllate solo in parte. 

"Vogliamo la pace, ma se l'Ucraina continuerà a seguire gli interessi nazionali di altri Paesi, saremo costretti a rispondere", dice Medinsky. Il funzionario sostiene che "con la Russia è impossibile condurre una guerra lunga" e cita a sostegno il precedente storico della guerra ventennale con la Svezia. 

 

Intanto, va in archivio l'ennesima notte caratterizzata da raid russi. Un attacco con droni ha colpito notte la città di Kharkiv, provocando almeno due vittime e 54 feriti, tra cui otto bambini. Lo ha riferito il sindaco Ihor Terekhov, citato dal Kyiv Independent, precisando che l’attacco ha causato danni a edifici residenziali e un vasto incendio. Secondo il sito Rbc-Ukraine, sono stati colpiti anche diversi edifici commerciali. 

L'attacco arriva a pochi giorni dal più massiccio bombardamento con droni su Kharkiv dall’inizio della guerra, che aveva già provocato numerose vittime. Situata vicino al confine russo, la seconda città dell’Ucraina è da tempo sotto costante pressione militare. 

 

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Palestina fuori dai Mondiali 2026, decisivo un rigore sospetto allo scadere - Video

11 Giugno 2025
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(Adnkronos) - Un rigore 'misterioso' in pieno recupero elimina la Palestina dalla corsa ai Mondiali 2026. Il match con l'Oman giocato a Amman, Giordania, finisce 1-1 e promuove la selezione del golfo alla fase dei ripescaggi. La Palestina, in vantaggio al 49' con Oday Kharoub, viene raggiunta al 97' su calcio di rigore trasformato da Issam Al-Sabhi. Il penalty viene fischiato per un contatto molto dubbio: l'intervento di Ahmad Taha su Mohsin Al Ghassani viene giudicato falloso dall'arbitro, il Var non può intervenire perché il direttore di gara ravvisa un contatto, seppur lieve. 

 

L'episodio finisce sotto i riflettori dei social e molti utenti gridano allo scandalo giudicando la decisione dell'arbitro totalmente ingiustificata. Nascono discussioni tra chi ipotizza un complotto anti-Palestina e chi sottolinea che l'Oman ha giocato in 10 uomini dal 73' per l'espulsione di Harib Al Saadi. 

 

 

l'Oman ha totalizzato 11 punti, mentre la Palestina si è fermata a 10. Corea del Sud e Giordania si sono qualificate direttamente alla Coppa del Mondo FIFA 2026 dal Gruppo B; Iraq e Oman hanno proseguito agli spareggi, classificandosi rispettivamente terzo e quarto. 

 

 

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Alfredino Rampi, 44 anni fa la tragedia indimenticabile del bimbo intrappolato in un pozzo a Vermicino

11 Giugno 2025
Alfredino Rampi - (Ipa)

(Adnkronos) - Sono trascorsi 44 anni dalla prima tragedia vissuta da tutta Italia in diretta televisiva, il dramma indimenticabile di Alfredo Rampi. Il bimbo di 6 anni, morto in un pozzo artesiano dopo 60 ore di disperati tentativi di riportarlo in superficie, è scolpito nella memoria di due generazioni come 'Alfredino'.  

Tutto inizia la sera del 10 giugno del 1981. I genitori del bambino, non vedendolo rientrare, lanciano l'allarme. Qualche ora più tardi un poliziotto avverte dei deboli lamenti provenire da un pozzo artesiano su via di Vermicino, che collega la via Casilina alla Tuscolana: è la voce di Alfredino. Da quel momento si susseguiranno diversi disperati tentativi di soccorso che però non avranno esito. Il 12 giugno arriva a Vermicino anche l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini per seguire di persona l'andamento delle operazioni che però non riusciranno a salvare la vita del bambino. Da quella sconfitta della macchina dei soccorsi, incassata nonostante gli atti di eroismo di alcuni, sono nati il dipartimento della Protezione Civile e un Centro, che porta il nome di Rampi, che oggi si occupa di informare sui rischi e intervenire in situazioni di emergenza. 

Da quella sconfitta della macchina dei soccorsi, incassata nonostante gli atti di eroismo di alcuni, sono nati il dipartimento della Protezione Civile e un Centro, che porta il nome di Rampi, che oggi si occupa di informare sui rischi e intervenire in situazioni di emergenza. 

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Michael Douglas: "Mi scuso per Trump da parte del mio Paese"

11 Giugno 2025
Michael Douglas - (Ipa)

(Adnkronos) - “Mi scuso e mi vergogno con i miei amici, con i miei vicini in Canada, in Messico o in tutti i Paesi dell’Unione europea e della Nato. Mi rendo conto che il mio Paese è responsabile del caos che regna nel mondo. Sono imbarazzato e mi scuso". A dirlo è Michael Douglas, nel corso della sua masterclass alla 71esima edizione del Taormina Film Fest, dove l’attore è stato ospite e dove gli è stato tributato il Taormina Excellence Achievement Award nel corso della serata inaugurale al Teatro Antico.  

L’attore, vincitore di due Oscar, ha accennato tra le righe al governo di Donald Trump, ma senza entrare nel merito: "Questo è un festival cinematografico ed è molto difficile passare cinque minuti senza parlare della ‘grande T’, ma preferisco non entrare nel merito - dice Douglas -. Sono nato nel 1944, e penso che questo sia il periodo peggiore che io ricordi. Sono nato alla fine della Seconda Guerra Mondiale ma nella mia vita questo è il periodo peggiore". 

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Los Angeles, coprifuoco e arresti. Trump: "Manifestanti sono animali, pagati da qualcuno"

11 Giugno 2025
Polizia in azione a Los Angeles - (Afp)

(Adnkronos) - Ancora caos a Los Angeles. Dopo l'invio dei Marines da parte del presidente Donald Trump, la sindaca Karen Bass ha dichiarato lo stato di emergenza locale e imposto un coprifuoco notturno nel centro della città, dopo diverse notti di disordini, vandalismi e saccheggi. "Ho dichiarato un'emergenza locale e imposto un coprifuoco per fermare il vandalismo e i saccheggi nel centro di Los Angeles", ha dichiarato ai giornalisti. 

Le manifestazioni sono nate in risposta a un'ondata di arresti da parte delle autorità migratorie in una città con una significativa presenza di popolazione straniera e latinoamericana.  

La misura, per tutta la notte fino alle 6 del mattino, riguarda un'area ristretta di circa 2,5 chilometri quadrati e si applica a tutti, eccetto residenti, giornalisti e operatori dei servizi di emergenza. Le proteste, inizialmente pacifiche, sono degenerate dopo il tramonto, con piccoli gruppi che hanno approfittato della confusione per danneggiare proprietà, incendiare veicoli e saccheggiare negozi. 

La polizia di Los Angeles ha annunciato dal canto suo di aver avviato arresti di massa contro gruppi di manifestanti che hanno violato il coprifuoco imposto nel centro città, dopo giorni di proteste contro la politica migratoria del governo statunitense. "Gruppi multipli continuano a radunarsi... e sono in corso arresti di massa. Il coprifuoco è in vigore", ha scritto il dipartimento di polizia su X, senza specificare il numero di fermi effettuati. 

Una manifestazione contro l’agenzia federale Ice a Lower Manhattan, nel cuore di New York, è degenerata nella notte in violenti scontri tra manifestanti e polizia, con oltre 80 arresti e scene caotiche per le strade del centro. Come riporta il New York Post, migliaia di persone si sono radunate a Foley Square per protestare contro le deportazioni in corso nella città, al grido di 'Abolire l'Ice' e "cacciare l'Ice da New York". Dopo ore di protesta pacifica, al calare del sole sono esplosi disordini, con lanci di oggetti contro gli agenti, uso di spray al peperoncino da parte della polizia e arresti brutali documentati in video. 

Tra i partecipanti anche figure istituzionali come la consigliera di Brooklyn Shahana Hanif e il Public Advocate Jumaane Williams, che hanno duramente attaccato il sindaco Eric Adams per il presunto sostegno alle operazioni Ice. "Il sindaco sta collaborando con Trump per militarizzare le nostre strade", ha dichiarato Hanif. Williams ha invece accusato la Nypd di permettere che "l'Ice rapisca persone in città". La protesta di Manhattan si inserisce in un’ondata nazionale di mobilitazioni contro l'agenzia federale, con manifestazioni simili rilevate anche a San Francisco, Seattle e Chicago, oltre ai noti disordini prolungati a Los Angeles. 

Il presidente Usa Donald Trump ha definito le proteste un’invasione da parte di un "nemico straniero" e ha ordinato l’invio di migliaia di soldati, decisione che ha innescato un duro scontro istituzionale con il governatore Gavin Newsom. 

E dopo aver descritto i manifestanti come “animali” che “portano con orgoglio le bandiere di altri Paesi”, ma non la bandiera statunitense e sostenendo che sono pagati da qualcuno, alle truppe di Fort Bragg, nella Carolina del Nord, il tycoon ha detto: "Ciò a cui state assistendo in California è un vero e proprio assalto alla pace, all'ordine pubblico e alla sovranità nazionale, portato avanti da rivoltosi che sventolano bandiere straniere con l'obiettivo di continuare l'invasione straniera del nostro Paese". 

Trump ha quindi confermato l'intenzione di estendere a livello nazionale le operazioni di espulsione di massa già attuate a Los Angeles, nonostante le forti proteste. "Li stiamo mandando via e continueremo a farlo", ha dichiarato alla stampa, avvertendo che le eventuali manifestazioni contro la linea dell'amministrazione "saranno affrontate con forza pari o superiore". 

Trump ha difeso quindi la repressione delle proteste con un messaggio chiaro al resto del Paese: "Se non avessimo reagito con forza, le rivolte si sarebbero diffuse ovunque". La nuova offensiva sugli arresti da parte dell’Ice arriva dopo pressioni interne, guidate dal vice capo di gabinetto Stephen Miller, per accelerare le deportazioni e colmare le lacune rispetto agli obiettivi dichiarati durante la campagna elettorale. 

Il presidente americano ha inoltre avvertito che eventuali manifestanti durante la parata militare di sabato a Washington saranno affrontati con "una forza molto pesante". La parata, organizzata per celebrare i 250 anni dell’Esercito statunitense e coincidente con il 79º compleanno di Trump, sarà accompagnata da imponenti misure di sicurezza, tra cui barriere già installate attorno alla Casa Bianca. Rivendicando lo spirito patriottico dell’iniziativa, Trump ha dichiarato: "Se non avessimo vinto la Seconda guerra mondiale, oggi parlereste tedesco o giapponese. Sarebbe una combinazione dei due". 

E, interpellato sulla possibilità di invocare l’Insurrection Act per rispondere alle proteste, ha ribadito che "se c’è un’insurrezione, lo farei certamente".  

Secondo il Washington Post l'amministrazione Trump si sta preparando ad avviare il trasferimento potenziale di migliaia di stranieri, illegalmente negli Stati Uniti, nella base militare di Guantanamo, a Cuba. Le operazioni dovrebbero iniziare in settimana e dovrebbero coinvolgere anche cittadini italiani. Il quotidiano afferma che "gli stranieri sotto esame" provengono anche da "nazioni europee alleate".  

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Caso Garlasco, dal frammento del tappetino al Frùttolo: l'incognita dei reperti

11 Giugno 2025
Carabinieri nella villetta dei Poggi (Fotogramma/Ipa)

(Adnkronos) - Dal frammento insanguinato del tappettino del bagno della villetta di via Pascoli ai resti mai analizzati, ritrovati nella spazzatura di casa Poggi. Domani, giovedì 12 giugno, i periti della Scientifica, nominati dal gip di Pavia, Daniela Garlaschelli - la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchegiani - andranno a ritirare i reperti del delitto di Garlasco, al centro dell'incidente probatorio che inizierà il prossimo 17 giugno, nell'ambito della nuova indagine della procura di Pavia, che vede indagato Andrea Sempio per omicidio in concorso.  

I periti alle 10 di mattina sono attesi al comando Carabinieri di via Moscova, dove ritireranno uno scatolone contenente le circa sessanta fascette para-adesive, utilizzate subito dopo il delitto dal Ris di Parma per repertare altrettante impronte nella villetta. Tra queste la traccia 10, trovata sulla porta interna dell'ingresso dell'abitazione. Già esclusa l'attribuzione sia ad Alberto Stasi, il fidanzato della vittima condannato in via definitiva per l'omicidio, sia al nuovo indagato Andrea Sempio. L'impronta non è nemmeno della compagnia di persone che frequentava la villetta di Garlasco, incluse le gemelle cugine della vittima Stefania e Paola Cappa.  

La speranza è che dalla para-adesiva della traccia 10 e dalle altre fascette si possa estrarre del materiale biologico, per una possibile comparazione con il Dna. Lo scatolone, che contiene le 58 para-adesive, tornate a Vigevano dopo le analisi del Ris di Parma, non è mai stato aperto dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano, diretti dai comandanti Antonio Coppola e Fabio Rufino. Ad accompagnarlo un verbale che ne attesta il contenuto.  

Nel pomeriggio i periti della Scientifica andranno poi all'Istituto di Medicina Legale di Pavia, dove sono conservati da quasi 18 anni i tamponi prelevati a Chiara Poggi e diversi oggetti raccolti nella villetta di via Pascoli, che saranno al centro dell'incidente probatorio al via il 17 giugno. Innanzitutto il frammento del tappetino del bagno con l'impronta insanguinata, lasciata dall'assassino. E poi la spazzatura mai analizzata, la confezione di Estathé, il Frùttolo, i cereali, i biscotti e i cucchiaini. Forse la colazione che la mattina del 13 agosto Chiara Poggi consumò con il suo o - stando alla nuova indagine della procura di Pavia - i suoi assassini.  

Leggi tutto: Caso Garlasco, dal frammento del tappetino al Frùttolo: l'incognita dei reperti

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