(Adnkronos) - Venerdì termina l'Ops di Bper su Popolare Sondrio. Gianni Franco Papa, amministratore delegato di Bper, spiega in un'intervista all'Adnkronos: "Insieme saremo più forti, confidiamo che le adesioni finali vadano oltre il 50%".
Siete fiduciosi del buon esito dell'operazione, quindi?
"Ci sono tutti gli elementi per una piena integrazione: radici comuni, attenzione al territorio, un’analoga gestione e supporto a famiglie, imprese e comunità nelle zone in cui operiamo. Siamo due banche con una comune radice “popolare” e insieme saremo più grandi, ancora più solidi e strutturati per stare sempre più vicino ai nostri clienti. Riguardo l’operazione, abbiamo indicato come soglia minima 50% più 1 azione, mantenendo la possibilità eventuale di accettare anche una soglia del 35% più 1. Crediamo che l’operazione abbia una forte valenza strategica, industriale e finanziaria e siamo confidenti che le adesioni finali andranno oltre il 50%".
Oggi c’è stato il Cda della Popolare di Sondrio, che ha preso atto del miglioramento dell’offerta, pur paventando ancora incertezze. Come risponde?
“Siamo lieti che Popolare di Sondrio abbia riconosciuto il miglioramento delle condizioni economiche dell’offerta, che ha l'obiettivo di massimizzare il consenso sul progetto. Insieme saremo ancora più forti e presenti nei territori in cui operiamo e per i quali vogliamo essere il partner di riferimento per la crescita. La valorizzazione delle persone, la salvaguardia dei livelli occupazionali, il mantenimento del forte legame con i territori di riferimento e il sostegno allo sviluppo dell’economia valtellinese sono valori che abbiamo posto al centro dell’operazione sin dall’inizio. Integrando le eccellenze dei due istituti, daremo vita ad un Gruppo bancario con oltre 2.000 filiali, fortemente radicato nel Nord Italia, e che avrà una nuova e forte direzione territoriale a Sondrio. La nuova realtà sarà ancora più efficace sul territorio, portando valore per tutti gli stakeholders e offrendo nuove opportunità a dipendenti, clienti, imprenditori e comunità locali.
ll nostro obiettivo non è ridurre, ma continuare a sviluppare. Abbiamo già dimostrato, con diverse integrazioni alle spalle, il nostro impegno sul fronte occupazionale a tutela dei posti di lavoro. Abbiamo sempre salvaguardato i livelli occupazionali e intendiamo continuare a farlo. Anzi, come abbiamo detto più volte, i colleghi della Sondrio potranno beneficiare dell’appartenenza ad un gruppo più grande con una posizione di leadership in Italia. Quanto al legame con i territori, lo rafforzeremo. Il marchio di Banca Popolare di Sondrio sarà mantenuto nelle aree storiche dove ha una forte identità. Non ci sarà, inoltre, alcuna desertificazione bancaria: manterremo un presidio territoriale stabile che garantirà ascolto e processi decisionali vicino ai clienti anche attraverso la nuova direzione territoriale di Sondrio.
E infine, sullo sviluppo dell’economia valtellinese, investiremo con determinazione. Metteremo a disposizione più risorse finanziarie per famiglie, imprese e progetti strategici, rafforzando l’offerta nei settori chiave per il territorio".
Ora che c’è anche il consenso da Sondrio, che banca nascerà?
"Nascerà una banca più forte, profondamente radicata nei territori e al tempo stesso capace di giocare un ruolo di primo piano nel panorama nazionale. L’unione tra due realtà italiane con una lunga storia, una cultura bancaria affine e una visione condivisa del valore di prossimità al cliente, rappresenta un’opportunità unica. Insieme, saremo in grado di offrire più solidità, più efficienza e più servizi, con l’agilità di un gruppo che conosce bene le esigenze del tessuto economico italiano. È un progetto che valorizza le persone, i territori e le identità, mettendo al centro tutti i nostri stakeholder, a partire dai nostri azionisti.
Questo non è solo un progetto industriale, è una scelta strategica per affrontare con maggiore forza un contesto macroeconomico e geopolitico segnato da incertezze improvvise e forti turbolenze. Insieme potremo sostenere ancora meglio famiglie e imprese con maggiori risorse, una rete più capillare, tecnologie più evolute, e una capacità di investimento più solida. Per i colleghi di Banca Popolare di Sondrio si apriranno da subito percorsi concreti di crescita: potranno accedere alla BPER Academy, a programmi di sviluppo professionale avanzati e alle stesse opportunità manageriali già percorse con successo dal 40% dei nostri attuali top manager provenienti da realtà integrate nel Gruppo. E lo faremo, come sempre, tutelando l’occupazione e gestendo l’integrazione con responsabilità e dialogo".
Qualcuno osserva che gli indici di efficienza aziendale di Pop.Sondrio risultano migliori rispetto a Bper (il Cost Income di Banca Pop Sondrio nel 2024 è stato pari al 39% rispetto al 54% di Bper mentre il Prodotto Bancario, di Bper nel 2024, risulta inferiore del 44% circa rispetto al dato di Banca Popolare Sondrio) e che il valore verrebbe disperso nel caso di fusione con realtà diverse e con modelli di crescita quantitativa spinta prevalentemente sulle commissioni nella distribuzione di prodotti assicurativi e finanziari. Cosa rispondete?
"Sondrio è prevalentemente una banca corporate, mentre noi siamo cresciuti nel tempo come banca commerciale con un’offerta completa, in grado di rispondere alle differenti necessità della clientela. Al modello tradizionale di intermediazione del credito affianchiamo servizi e prodotti “verticali” molto specializzati e con un grado di sofisticazione crescente in base alla tipologia di clientela come ad esempio, persone, famiglie, piccoli operatori economici, micro, media e grandi imprese, investimenti, solo per citarne alcuni. La gestione dei patrimoni e la protezione nelle sue diverse forme sono per noi parte integrante del nostro modo di fare banca, a beneficio dei clienti che possono coprirsi da eventuali rischi e migliorare il proprio profilo creditizio. Offrire una piattaforma di prodotti e servizi efficace ed efficiente significa investire in tecnologia, persone, formazione. Ed è quello che facciamo. Non vedo nessuna dispersione del valore di Sondrio, vedo invece la possibilità di mettere a fattor comune le migliori prassi dei due istituti.
Ricordo che Bper è una banca solida, con un Cet1 ratio del 15,8% e una forte generazione di capitale - 540 milioni nel primo trimestre 2025 - che garantisce ampie possibilità di investimento in tecnologia e innovazione. Anche Banca Popolare di Sondrio ha piani ambiziosi in questi ambiti, e grazie all’integrazione potremo accelerarli sfruttando l’infrastruttura consolidata di BPER.
La verità è che insieme saremo più forti. Non si tratta di scegliere tra efficienza e crescita, tra banca tradizionale e innovazione: l’integrazione punta a unire il meglio di entrambe le banche, mettendo a fattor comune efficienza operativa, competenze, radicamento territoriale e capacità di investimento".
Alcune categorie di imprenditori paventano in caso di fusione tra due ex popolari una restrizione al credito (credit cruch) soprattutto per le imprese piccole o piccolissime del territorio. Dalle parti di Sondrio insistono sul fatto che la banca non è un algoritmo e bisogna tenere conto della storicità degli imprenditori. Vi sentire di rassicurarli?
"Voglio rassicurarli con grande chiarezza: la nostra intenzione non è di ridurre il credito, ma al contrario di rafforzare la capacità del Gruppo di sostenere le imprese. Nel 2024, solo in Lombardia, BPER ha erogato 4,3 miliardi di euro a famiglie e imprese, di cui 2,9 miliardi destinati alle imprese e 1,4 miliardi ai privati. Nasciamo anche noi come banca popolare, radicata nei territori, e crediamo fortemente nel valore della relazione personale con gli imprenditori. Non a caso, vogliamo mantenere il marchio di Banca Popolare di Sondrio nelle sue aree storiche e creare una nuova direzione territoriale proprio a Sondrio, per continuare ad ascoltare e accompagnare chi lavora e investe nel territorio valtellinese e non solo.
Abbiamo le risorse, l’esperienza e la volontà per farlo. Solo nel primo trimestre del 2025 abbiamo erogato 4,4 miliardi di nuovo credito a famiglie e imprese a livello nazionale, oltre la metà dei quali dedicati a progetti imprenditoriali. Sono dati che dimostrano come la nostra strategia sia quella di stare vicino ai nostri clienti e di sostenere la loro crescita".
Così come i lavoratori che temono per la chiusura delle filiali?
"Le due banche sono molto complementari sia da un punto di vista di prodotti e servizi, che di presenza territoriale. Ne è una prova la recente approvazione dell’Antitrust che ha confermato il numero di filiali, solo sei, da cedere nell’ambito dell’Opas
È possibile che si attui un consolidamento, come nelle precedenti integrazioni, dove alcune filiali sono state accorpate, trasferendo la clientela e i colleghi. Questo non significa chiudere lasciando scoperto il territorio, né avere impatto occupazionale sui colleghi.
Abbiamo una storia di acquisizioni alle spalle e intendiamo salvaguardare i livelli occupazionali. Ogni iniziativa intrapresa è sempre stata svolta all’interno dell’intero perimetro del gruppo, facendo ricorso solo a strumenti di gestione volontaria e in pieno accordo con le parti sociali.
In più, abbiamo già dimostrato il nostro impegno nella valorizzazione dei talenti provenienti dalle banche che abbiamo aggregato: attualmente, come ricordavo poc’anzi, tra i nostri top e senior manager, circa il 40% delle posizioni sono ricoperte da colleghi che hanno iniziato la loro carriera in istituti entrati a far parte del Gruppo BPER negli ultimi anni".
L'Ad di Intesa Sanpaolo Messina ha definito il risiko bancario un "far west". Era inevitabile un processo di aggregazione? Pensa che alla fine questa stagione del risiko farà bene al settore bancario?
"Siamo parte di questo processo di consolidamento, a mio avviso ineludibile, con un'operazione dal chiaro valore industriale. Sono convinto che il Paese abbia bisogno di istituti di credito più grandi e solidi per supportare un’economia manifatturiera che è la seconda in Europa e l’ottava a livello globale. Le banche sono la cinghia di trasmissione delle risorse verso l’economia. Istituti più grandi e più solidi dal punto di vista del capitale e della liquidità potranno fare maggiori investimenti e sostenere la crescita e lo sviluppo di persone e imprese e, con loro, del sistema Paese". (di Andrea Persili)
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(Adnkronos) - "L'oncologia di precisione sta cambiando la cura dei pazienti negli ultimi dieci anni. Grazie a dei test, a dei bersagli bio-patologici molecolari e a dei farmaci" mirati, "otteniamo grandi vantaggi: riusciamo a dare il farmaco giusto al paziente giusto e, soprattutto, utilizziamo meglio le risorse puntando al farmaco che può garantire maggiore efficacia". Sono le parole di Carmine Pinto, direttore Oncologia medica dell'Ausl-Irccs di Reggio Emilia, all'incontro con la stampa oggi alla Camera dei deputati per la presentazione del documento 'Diagnosticare per trattare in oncologia' di The European House-Ambrosetti.
Nel caso del tumore gastrico, per arrivare a una diagnosi "occorre avere dei test di immunoistochimica - spiega l'esperto - Test semplici, che possono essere eseguiti in tutte le anatomie patologiche e che permettono di coniugare la chemioterapia con il miglior farmaco a target molecolare, potenziando il trattamento. Dobbiamo però rendere le nostre strutture di anatomia patologica in grado di fare questi test - avverte - attraverso buoni prelievi bioptici e una tariffa adeguata per questi test all'interno delle nostre strutture".
Il cancro allo stomaco nel 2024 ha fatto registrare "circa 14mila diagnosi e 9mila decessi - ricorda Pinto - Il dato negativo è che nel 35-40% dei casi il tumore può essere operato, nella rimanente parte il tumore diagnosticato è in fase avanzata, quindi è possibile soltanto un trattamento medico". Purtroppo "la sopravvivenza a 5 anni per tutti gli stadi rimane ancora bassa, del 30%", sottolinea l'esperto. Una dieta equilibrata e corretti stili di vita giocano un ruolo fondamentale in una patologia come "il cancro dello stomaco e dell'esofago, uno dei 13 tumori che la Iarc", l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, "correla all'obesità e allo stile di vita", evidenzia. Per il tumore al colon, poi, "non abbiamo screening per la diagnosi precoce - ricorda Pinto - ma abbiamo sintomi che possono essere segnali". In tal senso, è importante il ruolo dei "medici di medicina generale poter avviare un percorso" di indagine. Infine l'esperta si sofferma sull'importanza di "adeguati Pdta", percorsi diagnostici-terapeutici assistenziali, "all'interno delle reti oncologiche regionali che fanno riferimento a chirurgia e oncologia" e sulla necessità di utilizzare "terapie adeguate attraverso il testing".
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(Adnkronos) - Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, sotto osservazione per accertamenti al Policlinico Gemelli di Roma. Il numero uno biancoceleste, 68 anni, a quanto si apprende, avrebbe avuto un piccolo mancamento al Senato ed è stato trasportato in ospedale per gli accertamenti del caso.
"In merito alle notizie circolate nel pomeriggio, si precisa che il senatore Claudio Lotito si è sottoposto a un ricovero per accertamenti di controllo presso il Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma. Le condizioni di salute sono buone e non si è trattato di alcun malore", precisa una nota dello staff del senatore di Forza Italia. "Con la consueta ironia, lo stesso senatore ha voluto sdrammatizzare al telefono con alcuni giornalisti: 'Nessun malore. Chi mi manda maledizioni dovrà sopportarmi ancora a lungo'. Il senatore ringrazia il personale medico per la professionalità e l’attenzione ricevuta, e rassicura tutti coloro che in queste ore hanno manifestato affetto e vicinanza", conclude la nota.
(Adnkronos) - Le autorità della Libia orientale, che fanno riferimento al generale Khalifa Haftar, hanno ordinato di lasciare "immediatamente" il Paese a una delegazione composta dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ai suoi colleghi di Grecia e Malta e il commissario Europeo per gli Affari interni e la Migrazione, Magnus Brunner, oggi in visita in Libia.
Fonti qualificate presenti nella missione in Libia spiegano che c'è stata un'incomprensione sul protocollo, non gestita dalla delegazione italiana, alla base dello stop della missione europea. Inoltre il problema non ha mai riguardato la componente italiana della missione nè i rapporti bilaterali con l'Italia.
Cosa è successo
Denunciando non meglio precisate "violazioni" commesse dai tre ministri, il governo di Bengasi in una nota ha sottolineato che la visita è stata "annullata" al loro arrivo all'aeroporto internazionale di Benina. Le autorità della Libia orientale hanno dichiarato i tre ministri "persone non gratae", intimandogli di lasciare subito il Paese.
Nella nota, firmata da Osama Saad Hammad, autoproclamato "primo ministro del governo libico" - dal momento che l'Onu riconosce solo l'esecutivo di Tripoli - si denuncia una "flagrante violazione delle norme diplomatiche stabilite e delle convenzioni internazionali" da parte della delegazione europea nel "disprezzo della sovranità nazionale libica".
Le autorità libiche, prosegue la nota, ribadiscono quindi il loro "urgente appello" a "diplomatici, membri di missioni internazionali, organizzazioni governative e non governative di rispettare la sovranità libica aderendo strettamente alla legge libica, alle convenzioni internazionali e alle norme che regolano le visite diplomatiche".
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(Adnkronos) - Passaggio di consegne al vertice di Confesercenti. Dopo otto anni alla guida dell’associazione, Patrizia De Luise lascia la presidenza. Le subentra Nico Gronchi, attuale vicepresidente vicario e presidente di Confesercenti Toscana. Lo rende noto Confesercenti in un comunicato.
Patrizia De Luise ha condotto la confederazione di imprese, che associa circa 300mila pmi nel commercio, nel turismo e nei servizi, attraverso alcune delle fasi più complesse della sua storia recente, dall’emergenza pandemica alla ripartenza post-lockdown, fino allo scenario attuale, segnato da inflazione e tensioni internazionali, contribuendo a rafforzarne il ruolo e il radicamento nei territori. Si dimette dall’incarico in considerazione dell’impegno appena assunto alla Fondazione Enasarco. Passa dunque il testimone a Nico Gronchi, imprenditore toscano di 52 anni, attivo nella distribuzione commerciale di moda e calzature con l’azienda di famiglia ‘Luisa Di Mauro’, fondata nel 1976.
Parallelamente all’attività d’impresa, Gronchi porta avanti un ruolo attivo nel mondo associativo. Nel 1998, a 25 anni, è presidente della Confesercenti di Certaldo. Successivamente guida l’area Empolese Valdelsa e, nel 2007, Confesercenti Firenze. Nel corso degli anni seguenti ricopre numerosi incarichi in rappresentanza dell’associazione, tra cui quelli nel Consiglio della Camera di commercio e in Firenze Fiera Spa. Crea a Firenze la Fondazione Sviluppo Urbano, di cui è presidente dal 2015 al 2017. Sempre nel 2015 diventa presidente di Confesercenti Toscana e dal 2017 di Italia Comfidi, la società consortile per il credito alle pmi promossa da Confesercenti. In qualità di vicepresidente vicario, incarico assunto nel 2021, Gronchi subentra come presidente nazionale di Confesercenti fino all’assemblea elettiva che si terrà nel 2026.
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(Adnkronos) - “In urbanistica non si può intervenire con Dpr ma con delle leggi che modifichino quelle che risalgono, per lo più, alla prima metà del secolo scorso, quando eravamo in presenza di tutto un altro mondo. Oggi occorre tenere conto di elementi nuovi e determinanti come, ad esempio, i cambiamenti climatici che non possono essere più negati. In queste condizioni cambiare una norma scritta in un’altra epoca diventa un imperativo. Un intervento tanto urgente se si considera la straordinaria complessità della materia che deve tenere conto delle specificità dei singoli territori. Fare rigenerazione urbana in Italia, non è come rigenerare un quartiere di Miami. Noi abbiamo un tessuto urbano con grande storia, che significa anche un tessuto sociale e culturale che dobbiamo conservare”.
A dirlo il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Angelo Domenico Perrini a Lecce al convegno, organizzato dal Cni, 'Traiettorie urbane e territoriali – rigenerazione urbana', dedicato al ruolo ed alle funzioni svolte dagli Enti locali nell’indirizzo e pianificazione degli interventi di rigenerazione urbana, alla pianificazione di quartieri resilienti rispetto ai cambiamenti sociali ed alla mobilità sostenibile come strumento per realizzare un contesto urbano più vivibile.
"Con il ciclo di incontri 'Traiettorie urbane e territoriali' - ha sottolineato Irene Sassetti, consigliera Cni con delega alla rigenerazione urbana introducendo i tre panel previsti - il Consiglio nazionale degli ingegneri si impegna a promuovere un dialogo costruttivo tra esperti, professionisti, dirigenti e funzionari delle pubbliche amministrazioni, amministratori, università, associazioni e cittadini, con l'obiettivo di affrontare le complessità del tema della rigenerazione urbana declinato nelle peculiarità dei diversi territori, valorizzando la centralità della progettazione consapevole e dell'impatto sociale delle trasformazioni urbane. Crediamo fortemente che un'azione coordinata e basata sull'ascolto delle esigenze del territorio, dell’ambito urbano sia la chiave per generare un reale cambiamento e migliorare significativamente la qualità della vita nelle nostre città".
"Siamo in un momento cruciale - ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto, in un videomessaggio - per il futuro dell’Unione Europea segnato dai cambiamenti che partono dai suoi territori. Le città sono al centro di questi mutamenti. Esse seguono le tendenze più recenti e conservano le peculiarità del territorio. Sono ponte tra modernità e tradizione, sono motori di innovazione e cambiamento per i cittadini. Le città e le sfide che devono affrontare sono al centro della politica di coesione e del mio lavoro come vicepresidente esecutivo per la coesione e le riforme".
"Prima di tutto - ha sottolineato - abbiamo avviato la modernizzazione della politica di coesione, approfittando della revisione di medio termine, per dare agli Stati membri la possibilità di riprogrammare già le risorse della programmazione in corso, sulla base di cinque nuove priorità che sono emerse come urgenti e strategiche in tutti i territori europei: abitazioni accessibili, transizione energetica, resilienza idrica, competitività e difesa. E’ chiaro che tra queste priorità, alcune, come il tema della casa e la gestione dell’acqua, sono particolarmente rilevanti per le nostre città. Inoltre, stiamo facendo un passo in più. Stiamo lavorando per un’agenda delle città, che presenteremo nei prossimi mesi, con l’obiettivo di semplificare l’accesso ai fondi europei e garantire che la voce delle città venga ascoltata nelle decisioni europee”.
In un messaggio inviato al convegno il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ha spiegato che "rigenerare le nostre città non significa soltanto riqualificare gli spazi fisici, ma anche ricucire il tessuto sociale, promuovendo modelli di sviluppo sostenibili, inclusivi e capaci di valorizzare il patrimonio esistente. In questo processo, le periferie urbane rappresentano una sfida e un’opportunità: occorre ridare centralità a questi territori, spesso trascurati, intervenendo con progetti integrati che coinvolgano comunità, professionisti e istituzioni. Un ruolo fondamentale lo gioca la mobilità urbana, elemento chiave per garantire equità, accessibilità e connessioni efficaci tra i diversi quartieri delle nostre città. Come Regione, stiamo investendo con convinzione in infrastrutture e servizi che favoriscano una mobilità sostenibile, multimodale e centrata sul cittadino. Ringrazio tutti voi per il contributo che offrite ogni giorno alla crescita della nostra regione. Sono certo che da questo convegno emergeranno idee e proposte preziose, che la Regione Puglia sarà lieta di accogliere e valorizzare nel suo percorso verso una Puglia più bella, moderna e vivibile”.
(Adnkronos) - L'arbitro elettronico fa ancora cilecca a Wimbledon. Il sistema che ha sostituito i giudici di linea ha fatto flop - e non è la prima volta - durante la sfida dei quarti di finale maschile vinta dallo statunitense Taylor Fritz contro il russo Karen Khachanov. L'arbitro svedese Louise Azemar-Engzell ha chiamato "stop" nel game di apertura del quarto set sul Campo 1, quando il sistema ha segnalato erroneamente il 'fault' su un dritto di Fritz ampiamente buono.
La chiamata di 'fault', anziché 'out', e il posizionamento della palla hanno fatto pensare che il sistema stesse ancora monitorando il servizio di Fritz e non uno scambio. Azemar-Engzell ha ordinato la ripetizione del punto.
Gli organizzatori del torneo hanno dichiarato domenica hanno ribadito la fiducia nel sistema elettronico dopo un grave errore nel match perso dalla britannica Sonay Kartal al quarto turno contro la russa Anastasia Pavlyuchenkova. In quel caso, il sistema di arbitraggio hi-tech non ha segnalato l'out quando un colpo di Kartal è finito 30 centimetri - almeno - oltre la linea di fondo. Se la chiamata fosse stata corretta, Pavlyuchenkova si sarebbe portata in vantaggio per 5-4 nel primo set. L'arbitro Nico Helwerth, invece, ha stabilito che il punto dovesse essere rigiocato. Dopo un'indagine, gli organizzatori hanno ammesso che la tecnologia era stata disattivata per errore in una sezione del campo.
Ora, il nuovo flop e un'ulteriore fonte di imbarazzo per i Championships, con l'All England Club che ha difeso con fermezza l'innovazione in mezzo alle polemiche dopo la rimozione dei giudici di linea.
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(Adnkronos) - Dopo 25 estati di luci, vip e giraffe, il Twiga di Marina di Pietrasanta cambia pelle. E lo fa sotto il segno del lusso firmato, mettendo da parte il glamour esotico targato Flavio Briatore per abbracciare l'eleganza sartoriale di Dolce&Gabbana e la visione imprenditoriale di Leonardo Del Vecchio, erede dell'impero Luxottica. È una rivoluzione silenziosa ma evidente, come riferisce "Il Tirreno", che parte dall'arredo - righe verticali verdi e bianche, addio suggestioni sahariane - e arriva fino al piatto, con lo sbarco in Versilia del ristorante Vesta, griffe culinaria già protagonista a Portofino.
Dalla savana alla passerella: questa l'evoluzione estetica e culturale del Twiga, oggi sempre più vicino al concetto di "beach club" internazionale. Con l’uscita di scena di Briatore, e la discreta ritirata delle iconiche giraffe (ne sopravvive solo una, posizionata accanto alla sala ristorante), il locale simbolo della movida versiliese si riposiziona. Il nuovo corso, spiega sempre "Il Tirreno", passa attraverso una sorta di 'joint venture' con Dolce&Gabbana, che ha ridisegnato spazi e atmosfere, in linea con l'esperienza già sperimentata a Portofino, dove il binomio Del Vecchio–D&G ha già fatto scuola. A rafforzare il legame, l’imminente apertura di un pop up store all’interno dello stabilimento di Marina di Pietrasanta: la moda, oggi più che mai, sbarca in spiaggia.
A guidare questa trasformazione non è solo l'estetica. A fare la differenza è anche la ristorazione: Vesta, il ristorante della società di Del Vecchio, ha preso il posto della precedente proposta gastronomica del Twiga. Dopo l’acquisizione del Bagno Franco Mare a Fiumetto, tutta la brigata di cucina è stata trasferita qui, portando con sé uno stile più raffinato e un’attenzione maniacale alla qualità.
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(Adnkronos) - "Penso che sia interesse reciproco che” la partita sui dazi “finisca bene. Non è solamente interesse europeo, ma è anche un interesse degli Stati Uniti", ma "non sarà a impatto zero, perché se andiamo su un terreno non positivo, è chiaro che ognuno dovrà attrezzarsi per dare una risposta e non è utile a nessuno dei due interlocutori". Lo ha detto oggi il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Raffaele Fitto, intervenendo in video all'assemblea estiva di Confagricoltura, a Milano.
L’auspicio "è che ci potrà essere un’intesa. Mi sembra che l’avanzamento in questi ultimi giorni del dialogo sia positivo". "C’è un’ipotesi di proroga - ha rimarcato - laddove non si dovesse raggiungere un’intesa, lo verificheremo nelle prossime ore, ma mi auguro che ci possa essere un accordo".
"Chiaramente l’Europa partecipa a questo tavolo con un approccio assolutamente aperto e costruttivo per trovare un’intesa, ma anche nella consapevolezza che laddove non dovesse esserci, per noi, la priorità sarà quella di tutelare gli interessi dei comparti che dovessero essere eventualmente colpiti nel contesto europeo e anche replicare" ha poi concluso.
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