Da Al-Qaeda all'incontro con Trump, chi è al-Sharaa: l'ex jihadista diventato presidente della Siria

(Adnkronos) - Sei mesi fa, Ahmad al-Sharaa era un jihadista con una taglia di 10 milioni di dollari sulla sua testa. Ora ha appena incontrato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in qualità di presidente della Siria.
Precedentemente noto con il nome di battaglia Abu Mohammed al-Jolani, Sharaa è stato un jihadista riconosciuto a livello internazionale fino a quando quest'anno non si è autoproclamato presidente siriano.
Il suo gruppo, Hayat Tahrir al-Sham (HTS), ha guidato la cacciata dell'ex presidente Bashar al-Assad a dicembre. Da quando è salito al potere, Sharaa ha abbandonato la sua uniforme militare per un abito elegante e ha avviato un'offensiva diplomatica per riabilitare la propria immagine e ottenere la rimozione delle sanzioni contro il suo Paese.
L'HTS, che si è staccato dal Fronte Al Nusra affiliato ad Al-Qaeda, era stato designato come organizzazione terroristica dalle Nazioni Unite e dagli Stati Uniti.
Il leader siriano si è impegnato a presentare il nuovo regime siriano come amichevole, inclusivo e non belligerante.
A dicembre, gli Stati Uniti hanno rimosso la taglia di 10 milioni di dollari su Sharaa, in seguito alla visita di una delegazione statunitense di alto livello a Damasco.
Martedì Trump ha annunciato in Arabia Saudita la sua intenzione di revocare le sanzioni alla Siria, il che, a suo dire, "darà loro una possibilità di grandezza". Ha affermato di aver preso la decisione dopo aver discusso la questione con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
L'economia siriana è stata paralizzata per anni dalle sanzioni occidentali. Tra le più severe c'è il Caesar Act statunitense del 2019, che ha imposto sanzioni di vasta portata che hanno impedito a individui, aziende o governi di svolgere attività economiche a supporto dello sforzo bellico di Assad. La legge ha reso l'intera economia intoccabile.

(Adnkronos) - “Il Green Deal non è un ostacolo per le imprese europee, ma una conferma e una tutela del nostro modello produttivo. Le regole ambientali e sociali che introduce valorizzano proprio la qualità delle produzioni italiane ed europee, storicamente basate su alti standard e su un uso efficiente delle risorse. Storicamente l'Europa è priva di risorse naturali e ha un modello sociale di riferimento molto elevato”.
Lo ha dichiarato Silvano Falocco, direttore Fondazione Ecosistemi - Forum Compraverde Buygreen, durante il Forum Compraverde Buygreen 2025, sottolineando il valore strategico delle norme contenute nel pacchetto europeo per la transizione verde.
“Strumenti come l’Ecodesign, il greenwashing, la normativa sul cosiddetto Dnsh (Do No Significant Harm) e il Green Public Procurement servono a proteggere le nostre imprese da concorrenze sleali che non rispettano gli stessi criteri”, ha concluso Falocco.
Leggi tutto: Falocco (Fond. Ecosistemi): "Green Deal tutela il nostro modello produttivo"

(Adnkronos) - “Il Green Deal europeo è stata una straordinaria intuizione da parte della Commissione europea per rendere più competitivo il Vecchio Continente. E' stato solo in seconda battuta un piano di decarbonizzazione molto demonizzato, ma se si fa tutto quello che già cinque anni fa venne inserito all'interno del Green Deal per prevedere un'indipendenza energetica e di accaparramento delle materie prime da parte del vecchio continente, questo renderà l'economia e l'industria europea molto più competitiva a livello internazionale. Se lo si demonizza, ideologicamente, si vuole in qualche modo condannare l'Europa a dipendere dagli altri continenti e sarebbe un grave errore”.
Così Stefano Ciafani, presidente Legambiente, durante il convegno 'L’Europa forte è l’Europa del Green Deal: competitiva, rispettosa e indipendente', in occasione della due giorni di Fondazione Ecosistemi al Forum Compraverde Buygreen a Roma.
“Il Gpp continua ad essere un pezzo fondamentale dell'economia circolare, non c'è transizione ecologica senza economia circolare e non c'è economia circolare senza acquisti verdi - spiega - Purtroppo da una parte il Paese continua a fare passi, non velocissimi, ma comunque in avanti sul tema della differenziazione dei rifiuti urbani o di origine produttiva, sulla realizzazione degli impianti di riciclo, soprattutto nel centro-sud, dall'altra quello che ancora manca è l'anello fondamentale degli acquisti verdi per creare nuove opportunità a chi realizza manufatti riciclando materia che deriva dalle filiere di recupero e di raccolta differenziata".
"Questo problema si risolve solo se gli acquisti verdi diventano una priorità per le pubbliche amministrazioni, che devono essere formate e devono formare persone che su questo lavorano, perché è una materia complessa, che prevede competenze che possono essere costruite, ma se i Comuni, le Regioni, le stazioni appaltanti popolari non credono alla centralità di questa filiera industriale, si farà sempre la fatica che si è fatta in questi anni”, conclude.
Leggi tutto: Ciafani (Legambiente): "Green Deal opportunità per Europa più competitiva"

(Adnkronos) - All'ospedale San Camillo Forlanini di Roma debutta il robot microchirurgo. "La microchirurgia compie un balzo nel futuro", annuncia la struttura capitolina. "Per la prima volta un ospedale pubblico italiano introduce l'ultima generazione di un robot interamente dedicato alla microchirurgia, progettato per affrontare procedure su strutture anatomiche piccolissime come arterie, vene e nervi, spesso di diametro inferiore al millimetro", descrive l'azienda ospedaliera. Il primo intervento, eseguito con successo dal direttore della Uoc Chirurgia degli arti, Nicola Felici, con la sua équipe - informa una nota - ha permesso "la ricostruzione di una gamba gravemente traumatizzata con un livello di precisione mai raggiunto prima".
Il nuovo robot - una tecnologia "interamente made in Italy, progettata da una start-up italiana, sperimentata e sviluppata dal gruppo coordinato da Marco Innocenti" - viene presentato come "una sostanziale rivoluzione rispetto alle tecniche microchirurgiche tradizionali, rimaste pressoché immutate negli ultimi 20-30 anni e basate unicamente sull'uso del microscopio e l'abilità delle mani del chirurgo. La piattaforma robotica ad alta definizione integra sofisticati sistemi di riduzione del tremore e di ridimensionamento dei movimenti in scala da 7 fino a 20 a 1. Strumenti miniaturizzati dotati di articolazioni meccaniche estendono le capacità umane, rendendo possibili movimenti impossibili da eseguire con mano e polso da soli. Questo si traduce in una maggiore armonia e precisione del gesto microchirurgico, e manipolazioni straordinariamente fini e controllate".
Il primo intervento - si legge nella nota - ha permesso la copertura di una frattura esposta di gamba, attraverso il trasferimento microchirurgico di un lembo di cute e tessuti molli prelevato dalla gamba controlaterale dello stesso paziente. L'operazione ha confermato le potenzialità della nuova tecnologia nel perfezionare il gesto del chirurgo durante le microanastomosi, ovvero il collegamento di arterie, vene e nervi di calibro inferiore al millimetro.
"Sei giorni fa - illustra Felici - abbiamo eseguito il primo lembo libero per la copertura di una frattura esposta di gamba con il robot microchirurgico. Si tratta di un intervento ortoplastico che ha consentito la copertura precoce di una frattura esposta per evitare l'infezione dell'osso e permettere un'osteosintesi più stabile. L'intervento è andato bene e il paziente sta bene. Si trattava di un caso complesso - sottolinea lo specialista - un politrauma con lesioni anche al bacino e all'addome, gestito brillantemente da un lavoro di squadra che ha coinvolto anestesisti, chirurghi generali, ortopedici e rianimatori".
Nel caso del paziente sottoposto al primo intervento robotico, affetto da un politrauma che interessava non solo l'arto inferiore, ma anche bacino e addome - riporta la nota - la precisione ottenuta ha contribuito a un decorso post-operatorio regolare e promettente. Un risultato reso possibile da una stretta collaborazione interdisciplinare: rianimatori, chirurghi generali, ortopedici e anestesisti, affiancati da personale infermieristico che ha eseguito un training specifico, hanno unito competenze e tecnologie all'avanguardia per garantire la migliore assistenza. La nuova tecnologia migliora la precisione degli interventi e può essere impiegata anche nella riparazione delle gravi lesioni dei nervi periferici, come le paralisi traumatiche del plesso brachiale o le lesioni del nervo sciatico.
"Desidero ringraziare - conclude Felici - tutta l'équipe che ha lavorato con me: infermieri, strumentisti, anestesisti e miei collaboratori. Un ringraziamento particolare va alla direzione strategica, che ha creduto fin da subito in questo progetto. Ricordo quando il direttore generale mi ha chiamato chiedendomi informazioni sul robot che avevo richiesto: ha compreso immediatamente le potenzialità del progetto e l'ha approvato, rendendolo realtà".
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(Adnkronos) - Ricerche della possibile arma del delitto di Chiara Poggi in corso in un canale che passa per le abitazioni a Tromello, un piccolo comune del Pavese a cinque chilometri da Garlasco. I carabinieri del nucleo investigativo di Milano, che conducono le nuove indagini sull’omicidio avvenuto 18 anni fa, hanno svolto un sopralluogo questa mattina presto. Sul canale affaccia anche una casa disabitata della famiglia Cappa, i cugini di Chiara Poggi.
Leggi tutto: Garlasco, dove viene cercata l’arma del delitto: videonews dalla nostra inviata

(Adnkronos) - Barbara Bouchet, icona sexy del cinema italiano negli anni settanta, si è raccontata da Monica Setta a 'Storie di donne al bivio'. Tutto si può pensare dell'attrice ma non che sia una donna timida, almeno sul set. E invece... nell'intervista che andrà in onda questa notte alle 00:55 su Rai 2, la regina della commedia sexy ha rivelato di non essere mai andata oltre "al bagno nella vasca".
"Nel 1975 rifiutai Histoire d'O che poi fece Corinne Clery perché era un film troppo spinto per me", ha detto Barbara Bouchet che di scene 'a luci rosse' ne ha rifiutate diverse nel corso della sua lunga carriera nel mondo del cinema. "Nel 1983 rifiutai 'La chiave' di Tinto Brass che poi fece Stefania Sandrelli. Le mie commedie sexy si fermavano al bagno nella vasca, non sono mai andata oltre", ha aggiunto.
Diverse le relazioni che Barbara ha avuto nella sua vita. Steve McQueen? "Ci fu una storia ma mi aveva confinato ai fornelli. Baci, amore e poi dovevo cucinare per lui e i suoi amici", ha rivelato. E Warren Beatty? "Lo ammanettai per gioco ad una festa. Era bellissimo ma non gli bastava una donna sola".

(Adnkronos) - Un weekend indimenticabile per Ilary Blasi. La conduttrice televisiva è stata sorpresa dal fidanzato Bastian Muller con una romantica proposta di matrimonio. A renderlo noto è il settimanale Chi che ha immortalato la coppia durante una lussuosa gita in barca. E proprio lì, Muller si è inginocchiato per chiedere la mano della sua Ilary.
Dopo la chiusura anticipata di 'The Couple', Ilary Blasi è stata colta di sorpresa con una gita organizzata dal suo compagno. Come fa sapere il magazine diretto da Alfonso Signorini, Muller sarebbe andato a prendere Ilary a Milano a bordo di una "Lamborghini gialla fiammante", per poi dirigersi verso "Villa d’Este e, dopo aver preso possesso della camera d’hotel, ha affittato una barca per fare un giro del lago".
Bastian avrebbe parlato, inoltre, con il capitano della barca, pianificando nei dettagli la proposta di matrimonio. Quando lui si è inginocchiato, "la Blasi aveva un'espressione sorpresa", di commozione, spiega il magazine. Ilary lo ha baciato appassionatamente e "gli ha preso il viso fra le mani sussurrandogli la sua risposta". Un chiaro 'sì'.
La voce di un possibile matrimonio tra i due circolava da tempo, ma ora arriva la conferma più romantica. Sebbene le nozze non siano imminenti - anche perché il divorzio da Francesco Totti è ancora in fase di definizione - Ilary Blasi si prepara a fare il grande passo: tornare all'altare per sposare il suo Bastian.
Leggi tutto: Ilary Blasi si sposa? La proposta di Bastian Muller sul lago di Como

(Adnkronos) - Si è tenuto a Napoli il Festival del Management, che ha avuto quest’anno come tema conduttore il deep blue, colore che rappresenta l'ignoto e la profondità, qualità che caratterizzano queste esplorazioni e che rispecchiano le sfide e le opportunità che le aziende affrontano nel cercare di innovare e esplorare nuovi territori per crescere e prosperare. In questa visione manager e imprenditori dovrebbero porsi in maniera curiosa e resiliente per cercare l’innovazione laddove la stessa sia non visibile ai più. Uno dei tavoli di lavoro, quello dedicato al Blue della riorganizzazione (moderato da Sergio Luciano, direttore di Economy) si è concentrato sul tema della sfida dimensionale che hanno oggi le pmi, elaborando il concetto di piccolo non è più bello, già portato avanti da un imprenditore campano eccellente, Vincenzo Boccia, già presidente di Confindustria e prima della Piccola Industria, che gli preferiva 'forte è bello'.
Non si è voluto fare una contrapposizione manicheistica rinnegando il piccolo che tanto ha fatto e fa tuttora per l’economia italiana, quanto ragionare sul fatto che piccolo o grande è anche una dimensione mentale: posso anche essere piccolo, ma saper pensare in grande. E se penso in grande, chi mi può aiutare? Partendo da questo assunto, e dal fatto che le pmi sono tendenzialmente sottomanagerializzate e sottocapitalizzate, il tavolo è stato concepito cercando di mettere insieme quelle componenti che ad un piccolo che voglia diventare grande possono servire per accompagnarlo lungo il percorso: chi rappresenta le competenze afferenti alle due aree più critiche per lo sviluppo (le competenze manageriali in materia di risorse umane e di finanza), chi fornisce questo tipo di competenze (manageriali nel caso del temporary management e del fractional management), consulenziali, chi fornisce le risorse finanziarie, chi il percorso lo ha già fatto ed è diventato grande davvero.
Per inquadrare il tema, Francesco Ciampi (docente di Management presso l’Università di Firenze e coordinatore del tavolo con Temporary Management & Capital Advisors), ha posto l’attenzione sul fatto che “alcuni fenomeni in atto (progressiva globalizzazione dei mercati e continuo incremento dei ritmi del cambiamento tecnologico, sociale ed economico) hanno generato una situazione di strutturale debolezza competitiva per le imprese di piccole dimensioni. Prova ne è il fatto che nel nostro paese le aziende con meno di dieci dipendenti producono oggi, in media, un valore aggiunto per addetto inferiore alla metà di quello fatto rilevare dalle imprese maggiormente dimensionate”.
Maurizio Quarta (Managing Partner di Temporary Management & Capital Advisors) ha ulteriormente articolato il discorso: “tanti sono gli 'impegni' oggi richiesti alle pmi (ridisegno delle grandi filiere della manifattura, ESG e sostenibilità come fattore di vantaggio competitivo, digitalizzazione, internazionalizzazione, gestione fondi Pnrr, passaggio generazionale) a fronte di risorse manageriali e finanziarie scarse. Le pmi sono infatti tendenzialmente sottomanagerializzate e sottocapitalizzate. In questa situazione, il temporary management viene sempre più apprezzato dalle pmi come uno strumento quasi ottimale per portare in casa competenze di alto livello immediatamente operative e capaci di operare in contesti straordinari con il risultato di accrescere le capacità delle persone, che saranno in grado di fare le stesse cose meglio di prima oppure di farne di nuove. Questo avviene anche per le imprese più piccole (sotto i 5 milioni) in cui è possibile operare in modalità fractional/part time. Di fronte a questo tipo di blue, non tutti gli imprenditori si pongono in un’ottica positiva: mentre quasi tutti gli imprenditori, lavorando di testa, capiscono quali siano i problemi della loro azienda e che il temporary management possa essere un modo efficace ed opportuno per risolverli, una buona parte reagisce ancora di pancia nel momento di discutere quali deleghe dare ai manager perché possano portare a casa i risultati desiderati. Va infine rilevato come l’imprenditore tenda però spesso a privilegiare aree, a suo giudizio, a più immediato impatto sul conto economico (es. supply chain, produzione, area commerciale): fa ancora fatica a percepire i ritorni da interventi nell’area delle Risorse Umane, mentre la finanza presenta un ostacolo, soprattutto psicologico, legato al fatto di dare accesso ai propri conti (oltre al tasto delicato del rapporti con gli altri professionisti presenti in azienda)”.
Sul tema delle risorse manageriali e professionali, è intervenuta Stefania Pizzuto (Partner Deloitte Consulting), illustrando una nuova figura già ampiamente utilizzata nel contesto americano, il Chief of Staff (CoS): “è una figura strategica che supporta il ceo e la leadership aziendale nel tradurre la visione in azione. Nel tessuto aziendale italiano -formato per il 98% da pmi, molte delle quali a conduzione familiare-il CoS è fondamentale per portare metodo, visione e coordinamento, aiutando le aziende a evolversi senza perdere la loro identità. In un contesto dove le pmi, pur essendo molto operative, a volte incontrano difficoltà nell'organizzare strutture interne più complesse e nell'attrarre talenti esterni, il CoS offre una soluzione per migliorare l’efficienza operativa e facilitare l'innovazione. Grazie al suo ruolo di intermediario, il CoS costruisce un ponte tra tradizione e modernità".
"Negli Stati Uniti - continua - è una figura consolidata, presente sia in aziende di grandi dimensioni sia in startup, e in Italia sta prendendo piede rapidamente, con evidenti benefici in termini di performance aziendali. Secondo una ricerca condotta da SDA Bocconi in collaborazione con Deloitte, l’80% dei Chief of Staff intervistati ha riportato un miglioramento significativo nella performance aziendale, riscontrando un miglior allineamento strategico e una gestione del cambiamento più efficace. Il CoS, quindi, anche quando introdotto in via temporanea in azienda al fine di gestire periodi di forte complessità, è una leva strategica per le pmi italiane, che le rende più agili e pronte ad affrontare le sfide future”.
Matilde Marandola (presidente nazionale di Aidp, Associazione per la direzione del personale) ha evidenziato l’approccio ottimale che un manager di elevata seniority deve avere operando in contesti imprenditoriali: “nel contesto attuale, caratterizzato da rapide evoluzioni nel mondo del lavoro, il cambiamento deve essere istinto primario del leader e del manager, fondamentale per esplorare l’ignoto, il deep blue, familiarizzando con esso, e ridefinendolo come scrigno in cui trovare soluzioni strategiche. Questa visione del manager, che procede con coraggio e curiosità verso l’ignoto, può essere paragonata all’esperienza multisensoriale della cena al buio: in assenza della vista, altri sensi – olfatto, udito, gusto – si attivano, permettendo di scoprire nuove prospettive. Elon Musk ha affermato che la debolezza fondamentale della civiltà occidentale è l'empatia e se invece questa multisensorialità, che dà ampio respiro all’empatia, fosse la chiave per comprendere quanto l’ignoto, il deep blue, sia una risorsa? E se fossero il coraggio, unitamente all’empatia, a costituire gli strumenti per riconoscere il deep blue come luogo sicuro'? Da queste domande si approda ad una riflessione-guida per i manager delle pmi, alla quale possono attingere, che concepisce il coraggio e l’empatia come “strumenti strategici per interpretare il deep blue – non come una criticità, ma come una risorsa da cui trarre ispirazione per affrontare le sfide del mercato contemporaneo. Proprio come il fabbro Efesto che trasforma l’Etna in una fucina di innovazione, il manager deve sporcarsi le mani' per costruire una struttura aziendale capace di valorizzare tanto le competenze oggettive tanto la dimensione personale di ciascuna Persona nell’organizzazione”.
Matilde Marandola ha poi richiamato l’attenzione sul fatto che le pmi hanno bisogno di concretezza: con la tipica saggezza partenopea alla Luciano De Crescenzo, suggerisce di “utilizzare un’indice di quagliabilità grazie al quale si possono misurare la concretezza e l’implementazione di tante parole e modelli che spesso utilizziamo soltanto in teoria. L’indice di quagliabilità (ripreso da Maurizio Quarta come quagliability index) permette di misurare il livello di realizzazione dell’attività. In definitiva, affermare che un certo tipo di attività ha un “alto indice di quagliabilità” significa affermare che quel tipo di attività è assolutamente concreta”.
Federico Tammaro (presidente Andaf Campania) ha evidenziato le criticità della sottomanagerializzazione in ambito gestionale: “fino a pochi anni fa un coro unanime riteneva che la forza dell’Italia risiedesse nella miriade di aziende piccole o piccolissime che ne costituivano il tessuto industriale ed economico. La dimensione familiare consentiva infatti di reagire con immediatezza alle diverse perturbazioni dei mercati che, preannunciate da segnali chiari, avvenivano in tempi sufficientemente lunghi da permettere l’adeguamento dell’azienda alle nuove necessità. Purtroppo tutto quello che è successo con la pandemia ha scatenato una improvvisa corsa tecnologica che sta potando rapidamente fuori dal mercato tutte quelle aziende che, eccessivamente sottodimensionate nei ruoli amministrativo/gestionali non potevano acquisire rapidamente le competenze necessarie all’utilizzo di nuovi strumenti e metodologie. L’avvento dell’IA ha ulteriormente aggravato il gap fra le aziende virtuose e quelle che, invece, non avevano investito in formazione, acquisizione di risorse HW e SW d’avanguardia e, soprattutto, su un capitale umano più competente e reattivo. Avere oggi quella cosiddetta “massa critica” (dimensionale culturale) è diventato l’unico sistema per assorbire e superare le perturbazioni continue di un mondo non più globalizzato ma anzi frazionato in mille centri di potere che utilizzano in maniera strumentale momenti di forza che spesso sono di breve durata”.
Sia Aidp che Andaf hanno creato al loro interno un gruppo dedicato alle pmi per sviluppare e implementare approcci adatti a questa tipologia di aziende. Il management da solo però non basta: è necessario avere anche le risorse finanziarie per poter pensare a crescere, risorse ottenibili dal contesto privato (rappresentato da Aifi) e da quello pubblico (rappresentato da CDP Cassa Depositi e Prestiti). Secondo Alessandra Bechi (vice direttore generale Aifi), “il private capital è un mercato che è stato in costante crescita negli ultimi anni. Ha raggiunto un record nel 2022, quando sono stati investiti nel complesso quasi 24 miliardi di euro, se si considerano unitamente private equity, venture capital, infrastrutture e private debt. Pertanto, le imprese italiane hanno uno strumento a disposizione per la loro crescita che riveste un ruolo sempre maggiore nel panorama del nostro sistema finanziario. Tra l’altro, in molte ricerche si dimostra come proprio gli operatori di private capital non forniscono solo risorse finanziarie alle aziende in cui investono, ma anche contributi specifici volti alla creazione di valore aziendale nel medio-lungo termine. Per fare alcuni esempi specifici, questo contributo si concretizza attraverso un rafforzamento della propensione all’internazionalizzazione, così pure una maggiore capacità brevettuale e spinta all’innovazione. Merita anche menzionare l’attenzione posta dal private equity alle leve di consolidamento della governance aziendale nelle aziende partecipate e di allineamento degli interessi tra gli stakeholder aziendali nonchè al sistema di controllo dei rischi ambientali. Tra gli elementi che ancora ostacolano lo sviluppo di questo mercato e su cui occorre intervenire si ricorda la necessità di far confluire maggiori risorse in fase di raccolta dei capitali e la necessità di favorire la conoscenza dello strumento, attraverso attività di educazione finanziaria”.
Matteo Rusciadelli (responsabile relazioni business Centro-Sud, Cassa Depositi e Prestiti): “Come Cassa Depositi e Prestiti abbiamo assunto un ruolo sempre più strategico nel sostenere il sistema imprenditoriale italiano consolidando la nostra posizione a fianco delle imprese attraverso sia la concessione di finanziamenti diretti sia fornendo una provvista agli istituti finanziari per supportare le pmi. Nell’ultimo triennio, CDP ha potenziato infatti l’impegno verso il tessuto produttivo, sostenendo circa 65 mila aziende nei loro investimenti in crescita sostenibile, innovazione e internazionalizzazione. Proseguiamo con convinzione nella significativa espansione di credito a sostegno delle iniziative strategiche delle migliori imprese italiane potendo ora contare sul pieno contributo della Rete operativa di 27 uffici territoriali, con attenzione particolare al tessuto del Mezzogiorno dove stiamo continuando ad adattare il modello di servizio alle specificità di taglia dimensionale e bisogni tipici di queste realtà”.
La sfida si gioca oggi anche sul terreno dei mercati internazionali. Secondo Carlo Verdone (presidente di Federitaly), “è stata proprio la frammentazione del sistema italiano, spesso considerata un limite, a garantire flessibilità, velocità di adattamento e resilienza in momenti di grande difficoltà come la crisi finanziaria del 2008, la pandemia o le recenti tensioni geopolitiche. Tuttavia, oggi il contesto è radicalmente cambiato. Il mercato globale impone alle imprese, anche quelle di dimensioni ridotte, nuovi standard di organizzazione, strategia e visione. Non è più sufficiente saper reagire: bisogna prevedere, pianificare, strutturare. In questo scenario, voglio sottolineare l’importanza di un profondo cambiamento in ottica manageriale. Serve una visione strategica di lungo periodo, una maggiore patrimonializzazione e, soprattutto, una spinta decisa verso l’innovazione e la digitalizzazione. Alla base di tutto c’è la necessità di rafforzare la performance organizzativa: la capacità dell’impresa di utilizzare in modo efficiente le proprie risorse, di semplificare i processi, definire ruoli chiari, misurare i risultati e creare una cultura interna orientata al miglioramento continuo. Ma questo cambiamento non può gravare unicamente sulle spalle degli imprenditori. E' necessario un intervento sistemico, che coinvolga anche la politica, le istituzioni e il mondo della formazione. Occorre garantire maggiore accesso a percorsi di consulenza e formazione manageriale, strumenti per l’internazionalizzazione, finanza agevolata mirata e, soprattutto, una revisione del sistema fiscale, che oggi grava in modo eccessivo su chi vuole crescere. La competitività del nostro sistema produttivo non può più essere affidata solo all’intuizione e alla passione degli imprenditori. Va costruita con metodo, visione, strumenti adeguati e un impegno condiviso tra imprese, istituzioni e territorio”.
Da ultimo, hanno parlato due imprese, entrambe campane, che hanno saputo pensare in grande ed essere capaci di diventarlo per davvero. Per Fulvio Scannapieco (presidente A.L.A. spa) “i manager sono indispensabili per la crescita dell’azienda. Anche e soprattutto in una situazione di passaggio generazionale. Infatti possono affiancare e far crescere ulteriormente i figli dell’imprenditore, contribuendo con la loro esperienza ad una maggiore valorizzazione dell’azienda. Dall’altro lato, le risorse finanziarie devono accompagnare la crescita dell’azienda, che deve di volta in volta trovare il giusto partner finanziario. Nel nostro caso abbiamo fatto ricorso a varie soluzioni tra cui un’IPO che ci ha permesso di quotarci all’EGM nel 2020. Da ultimo un finanziamento con un pool bancario che ci ha messo a disposizione le risorse per l’acquisto di un’azienda in Spagna che avevamo individuato e che si è rivelata un tassello indispensabile per la crescita futura. Lamentiamo comunque l’assenza di una grande banca sul territorio che possa meglio supportare le necessità finanziarie delle aziende che vogliano intraprendere un percorso virtuoso di crescita”.
Racconta Luca Villa (direttore HR di Laminazione Sottile): “Il Gruppo Laminazione Sottile rappresenta una straordinaria storia ultracentenaria di azienda industriale del Sud Italia, a proprietà famigliare, che è andata ben oltre le dimensioni di una pmi per diventare, oggi, una multinazionale con 800 milioni di Euro di fatturato aggregato, 10 società e catene distributive globali. Questo è avvenuto grazie all’intuito, alla competenza e ai valori incarnati dagli imprenditori, insieme alla scelta di portare avanti di pari passo il passaggio generazionale unitamente alla managerializzazione del Gruppo. Il business della Laminazione Sottile e delle sue società controllate sono i laminati di alluminio nudi, verniciati e laccati, nonché la produzione di contenitori di alluminio. Le chiavi per il successo nelle sfide globali, ed epocali, che anche un’azienda come la nostra deve affrontare, sono, da un lato, la fedeltà ai principi che in oltre cento anni di storia l’hanno portata al successo in Italia e nel mondo, a partire dalla grande attenzione al cliente unitamente al rigore nella gestione economica e finanziaria della società; dall’altro, l’innovazione tecnologica, organizzativa e culturale, con l’adozione di sistemi e metodi di lavoro all’avanguardia, in cui il management, dotato di risorse, strumenti e deleghe adeguati, ha portato un contributo originale, pienamente integrato con la visione imprenditoriale”.
Per Francesco Ciampi: “la differenza tra il successo competitivo che potrà essere generato da un solido processo di crescita e il progressivo deterioramento degli equilibri aziendali conseguente all’immobilismo dimensionale passerà in molti casi proprio dalla capacità dell’imprenditore di rinunciare al controllo proprietario della sua impresa, pur mantenendo, spesso anche e soprattutto nell’interesse della nuova proprietà, un ruolo chiave all’interno della struttura manageriale. L’auspicato salto dimensionale richiede infatti l’allargamento del vertice manageriale con innesto di nuove professionalità, indipendenti ed esterne alla famiglia proprietaria, in ambito finanza, gestione delle risorse umane, marketing e controllo di gestione, senza le quali il processo di sviluppo non potrà, nella maggioranza dei casi, essere realizzato”.
Leggi tutto: Festival del Management, 'piccolo non è più bello'

(Adnkronos) - Per la prima volta da settembre 2021 lo spread tra Btp e Bund decennali si 'affaccia' sotto la soglia dei 100 punti. Questa mattina il differenziale si è brevemente attestato a 99,9 punti per poi risalire a 100,1 punti. Il rendimento del Btp a 10 anni è al momento a 3,677%.
Leggi tutto: Spread tra Btp e Bund sotto i 100 punti, ai minimi da 4 anni

(Adnkronos) - L'emozione era palpabile, ieri, quando la principessa di Galles ha consegnato il 'Queen Elizabeth II Award for Design', uno dei premi britannici più prestigiosi nel settore della moda, allo stilista Patrick McDowell. All'interno del '180 the Strand', il centro culturale di Londra dove si è svolto l'evento, Kate indossava un abito verde oliva firmato Victoria Beckham e una camicetta bianca di seta, sfilando tra manichini e modelle che vestivano le creazioni dello stilista di Liverpool premiato. Inevitabile il fatto che l'attenzione della stampa si sia presto spostata sulla moglie del principe William e sul suo modo di vestire, in particolar modo, dopo che Kate, nel corso della sfilata, ha mostrato interesse per una giacca su misura senza maniche, dal nome evocativo di 'giacca del Galles'.
"Mi piacerebbe molto realizzare un pezzo per lei", ha dichiarato, dopo la premiazione, McDowell, riferendosi a Catherine. "Sarebbe un sogno che si avvera". Ma quale abito potrebbe proporre, lo stilista alla principessa, perché le piaccia e rifletta la sua personalità? Come è noto, Kate ha conquistato la simpatia di molte donne per il suo stile semplice durante il periodo di fidanzamento con William, scegliendo abiti che potrebbero permettersi tutti, senza fronzoli né look ricercati o griffati. Una tendenza che ha mantenuto con coerenza anche dopo il matrimonio, con la scelta di abiti sobri, gonne rigorosamente sotto il ginocchio, tailleur con pantaloni e tacco medio, che riflettono una personalità elegante ma anche pratica, votata più ai contenuti che all'apparenza. A volte, a seconda delle occasioni, si è concessa variazioni rispetto al collaudato tema delle tinte unite, optando per disegni più 'fantasiosi', senza però mai eccedere in scelte che andassero oltre vestiti a pois o a quadri scozzesi.
Gli inglesi, si sa, non hanno una grande predilezione per la moda, cosa che invece avviene di più oltreoceano, fra i cugini americani. Ma su entrambe le sponde dell'Atlantico, quando si parla di Kate Middleton, si finisce sempre col far confronti con la cognata statunitense Meghan Markle. In fatto di stile, la duchessa di Sussex, appare più 'moderna' rispetto alla principessa di Galles, più audace nell'unire la tradizione agli ultimi dettami della moda, con scelte di tonalità vivaci come il rosso e l'azzurro, che le hanno attirato consensi ma anche critiche. Insomma, anche se si dice che l'abito non fa il monaco, nel caso di Meghan, coraggiosa imprenditrice dalla forte personalità, il suo modo di vestire incarna e ne conferma, come sanno anche i muri a Buckingham Palace, il carattere determinato e indipendente.
Leggi tutto: Kate principessa di stile, Meghan capace di osare: icone a confronto
(Adnkronos) - Il diritto spiegato da un avatar: è questa la nuova frontiera aperta dallo Studio legale Zambonin, che firma il primo avvocato avatar italiano. Una novità assoluta nel panorama giuridico del nostro Paese, dove finora nessun altro studio aveva sperimentato l’utilizzo di un avatar per la divulgazione delle tematiche legali. Il lancio ufficiale è avvenuto oggi e l’avatar è raggiungibile all’indirizzo: www.iltuolegale.it/avatar/
L’avvocata Francesca Zambonin, da sempre attenta all’innovazione, è stata tra le prime in Italia a portare la consulenza legale online. Era il 2003 quando ha fondato IlTuoLegale.it, in un’epoca in cui internet era ancora lontano dalla sua diffusione odierna. "In quegli anni - spiega - lavoravo in un prestigioso studio di Milano, ma sentivo la necessità di fare le cose in modo diverso. Volevamo avvicinarci alle persone, renderci più accessibili, e con IlTuoLegale.it abbiamo dato vita a un progetto giovane e concreto, che parlava davvero ai cittadini. Abbiamo costruito un team multidisciplinare e oggi, dopo oltre vent’anni, siamo un punto di riferimento per chi cerca competenza, flessibilità e un approccio moderno alla professione".
Dopo aver sperimentato la presenza nel metaverso, oggi lo Studio legale Zambonin fa un nuovo passo in avanti. L’avatar, realizzato sulla figura della fondatrice dello studio, Francesca Zambonin, è destinato esclusivamente alla divulgazione, racconterà in forma breve e chiara gli articoli del blog dello studio e le principali novità normative. "Le persone oggi -osserva Francesca Zambonin - sono sommerse dalle informazioni e non hanno tempo di approfondire tutto . Una sintesi generata dall’intelligenza artificiale, validata da un avvocato e comunicata da un avatar, è un modo concreto per semplificare la vita alle persone (e anche quella degli avvocati che non amano esporsi in video). Il diritto non deve essere complicato: deve essere utile, vicino, comprensibile".
Leggi tutto: In Italia arriva il primo avatar di un avvocato

(Adnkronos) - L'Associazione Luca Coscioni, nell'ambito delle sue azioni a tutela del diritto alla salute, lancia oggi una nuova iniziativa per aiutare i cittadini a far valere i propri diritti, questa volta di fronte al problema dei grossi ritardi nella prenotazione di prestazioni sanitarie nel sistema sanitario pubblico. Sul sito dell'associazione è disponibile un modulo scaricabile (https://www.associazionelucacoscioni.it/liste-di-attesa#modulo-contatto) che consente agli utenti di richiedere l'applicazione del cosiddetto 'percorso di tutela' nel caso in cui la struttura sanitaria a cui ci si è rivolti per prenotare una visita o un esame non sia in grado di assicurare l'esecuzione della prestazione entro i tempi massimi previsti per legge.
Attualmente - ricorda l'Associazione Coscioni - la normativa prevede che ogni prescrizione per visita specialistica o esami diagnostici di primo accesso debba essere erogata in tempi massimi fissati. La prescrizione del medico (di medicina generale o specialistico) contiene la classe di priorità, ossia il tempo massimo, così definita: U - con attesa massima 72 ore; B - con attesa massima 10 giorni; D - con attesa massima 30 giorni per le visite e 60 giorni per gli esami; P - con attesa massima 120 giorni. Ogni struttura sanitaria è tenuta al rispetto di questi tempi massimi di erogazione. Se la struttura non è in grado di rispettare i tempi di legge sopra indicati, allora il cittadino ha diritto all'attivazione del percorso di tutela, ovvero ricevere la prestazione entro il tempo massimo della classe di priorità, tramite una visita o un esame in regime di intramoenia (libera professione) interna alla struttura o presso un'altra struttura privata; in entrambi i casi non è previsto alcun costo aggiuntivo, ma solo il costo del ticket se previsto per quella prestazione.
La richiesta di rispetto dei tempi e di percorso di tutela va indirizzata ai responsabili della struttura sanitaria presso cui è stata prenotata dal cittadino. "Se la risposta non dovesse arrivare in tempo o non dovesse proprio arrivare, l'Associazione Luca Coscioni si impegna ad attivare tutti gli strumenti necessari per poter affermare il diritto alle cure di tutti i cittadini e le cittadine", dichiarano Marco Cappato e Filomena Gallo, tesoriere e segretaria nazionale dell'associazione.
"Le liste d'attesa costituiscono una delle criticità più gravi che affliggono il sistema sanitario. Ogni anno, un numero enorme di pazienti si trova ad affrontare ritardi significativi nell'accesso a visite specialistiche, esami diagnostici e interventi chirurgici, con conseguenze concrete sulla loro salute", sottolineano Cappato e Gallo.
"Liste di attesa 'patologiche' - concludono - rischiano di minare il diritto di accesso alle cure e la loro gratuità, cioè le caratteristiche fondanti del Servizio sanitario nazionale. Questo problema non si limita al settore pubblico: coinvolge anche quello privato, dove cresce la richiesta di prestazioni a pagamento".
Leggi tutto: Liste d'attesa, online un modulo per "pretendere la visita nei tempi stabiliti"

(Adnkronos) - Oltre 100 anni fa nacquero le catene alberghiere moderne, che hanno dominato il settore dei viaggi per quasi un secolo. Fino a quando, nel 2007, ai fondatori di Airbnb venne un’idea: prenotare una casa con la stessa facilità con cui si prenota una camera d'albergo. Da allora, Airbnb ha superato i 2 miliardi di ospiti, trasformando il modo di viaggiare delle persone. Ma un viaggio indimenticabile non si ferma all'alloggio. Per questo oggi Airbnb ha presentato: servizi Airbnb tutto ciò che rende ogni soggiorno ancora più speciale; esperienze Airbnb un modo per scoprire un luogo insieme ad esperti che lo abitano; app Airbnb un design rinnovato per prenotare facilmente alloggi, servizi ed esperienze, tutto da un’unica piattaforma.
"Diciassette anni fa abbiamo cambiato il modo di viaggiare delle persone. Oggi, dopo oltre 2 miliardi di ospiti, Airbnb è diventato l'alloggio per antonomasia", ha dichiarato Brian Chesky, co-fondatore e ceo di Airbnb. "Con il lancio dei servizi e delle esperienze, stiamo nuovamente cambiando il modo di viaggiare. Ora con Airbnb si può fare molto di più che prenotare un Airbnb."
Spesso le persone scelgono di soggiornare in un hotel per i servizi offerti, come il servizio in camera, la palestra o la spa. Da oggi, sarà possibile usufruire di questi e molti altri servizi direttamente al proprio alloggio Airbnb. I servizi Airbnb, sono stati pensati per rendere ogni soggiorno speciale. Al lancio saranno disponibili 10 categorie - chef, servizi fotografici, massaggi, trattamenti benessere, allenamenti personalizzati, cura dei capelli, trucco, trattamenti unghie, pasti pronti e catering - in 260 città. La qualità dei servizi Airbnb viene verificata valutando competenze e reputazione degli host. In media, gli host di servizi vantano 10 anni di esperienza, hanno completato la procedura di verifica dell'identità di Airbnb e sono tenuti a presentare licenze e certificazioni pertinenti. Tra loro figurano chef di ristoranti stellati Michelin, fotografi pluripremiati e allenatori rinomati.
I prezzi dei servizi Airbnb sono pensati per tutti, con numerose opzioni a meno di 50 dollari. Gli ospiti possono scegliere tra una vasta gamma di offerte che spazia da pasti pronti a prezzi accessibili a sessioni di allenamento quotidiane con personal trainer rinomati, oltre a offerte create in esclusiva e disponibili solo su Airbnb. Da oggi, chi desidera proporre un servizio Airbnb può registrarsi come host. Le candidature sono aperte a professionisti con esperienza, interessati a condividere le proprie competenze e sviluppare la propria attività, tramite il sito: Airbnb.com/host/services.
Le nuove esperienze Airbnb sono offerte da persone esperte del luogo e sono disponibili al lancio in 650 città in tutto il mondo, e il numero è destinato ad aumentare. Le proposte disponibili includono esperienze culturali e museali, tour gastronomici e lezioni di cucina, attività outdoor, visite a gallerie d'arte, laboratori artistici e di moda, ed infine esperienze di fitness, benessere e bellezza. La qualità delle esperienze Airbnb, viene valutata secondo criteri di competenza, reputazione e autenticità. Gli host sono selezionati in base alla loro esperienza, al legame con il territorio e al feedback degli ospiti. Il processo di valutazione è continuo, con controlli regolari per garantire il rispetto degli standard elevati della piattaforma.
In molte città sono già disponibili le Airbnb Originals: esperienze straordinarie progettate in esclusiva per Airbnb, come ad esempio una lezione di pasticceria presso la rinomata boulangerie French Bastards con la chef Raphaëlle Elbaz, una partita di beach volley sull'iconica spiaggia di Leblon, a Rio, con l'atleta olimpica Carol Solberg. Alcune esperienze sono condotte da celebrità di fama mondiale: trascorrere una giornata nel mondo anime con Megan Thee Stallion, immergersi in un set di Short n' Sweet con Sabrina Carpenter per una giornata di glamour, danza e caffè, o trascorrere una domenica con Patrick Mahomes, e imparerai a fare un lancio perfetto e gustando un barbecue a Kansas City.
Le esperienze Airbnb sono pensate anche per favorire la connessione tra ospiti. Entro la fine dell'anno, saranno disponibili nuove funzionalità che permetteranno di visualizzare in anticipo gli altri partecipanti all’attività, inviare messaggi al gruppo o ai singoli ospiti durante l'esperienza e rimanere in contatto una volta terminata l'attività, sempre nel rispetto della privacy. Le esperienze Airbnb sono disponibili anche nella propria città, senza la necessità di essere in viaggio, rendendo possibile vivere momenti significativi anche vicino a casa.
Chi desidera proporre un’esperienza Airbnb può registrarsi come host. Le candidature sono aperte a chi possiede una conoscenza approfondita della propria città e propone attività originali non disponibili altrove, tramite il sito Airbnb.com/host/experiences.
La nuova versione dell’app accompagna l’utente lungo tutte le fasi del viaggio: dopo la prenotazione dell'alloggio, vengono proposti servizi ed esperienze personalizzati in base alla destinazione e ai compagni di viaggio. All’arrivo, viene fornito un programma dettagliato con le informazioni per il check-in e un riepilogo giornaliero delle prenotazioni. Per tutta la durata del soggiorno, vengono suggerite esperienze disponibili nelle vicinanze. I servizi e le esperienze Airbnb, insieme alla nuova app, sono disponibili da oggi.
Leggi tutto: Airbnb oltre le case, servizi ed esperienze in una sola app

(Adnkronos) - Lyle ed Erik Menendez, condannati per l'omicidio dei genitori, potrebbero ottenere la libertà vigilata. Dopo oltre tre decenni di reclusione per l'uccisione dei genitori nella loro residenza di Beverly Hills nel 1989, il giudice Usa Michael Jesic di Van Nuys, a Los Angeles, ha ridotto le loro condanne all'ergastolo.
Lyle ed Erik Menendez, condannati per l'omicidio dei genitori nel 1989, sono stati dichiarati idonei alla libertà vigilata dopo 35 anni di reclusione. La sentenza, emessa il 13 maggio dal giudice della Corte Superiore della Contea di Los Angeles Michael Jesic, ha concluso un iter giudiziario complesso. I fratelli, inizialmente condannati nel luglio 1996 a due ergastoli consecutivi senza possibilità di libertà condizionale, hanno ricevuto una condanna a 50 anni di reclusione con possibilità di accedere alla libertà vigilata.
Durante la nuova sentenza, il giudice Michael Jesic ha affermato che è stato commesso un crimine orribile, ma è rimasto altrettanto scioccato dalle lettere degli ufficiali carcerari e penitenziari, affermando che è straordinario ciò che hanno fatto i fratelli. "Credo che abbiano fatto abbastanza negli ultimi 35 anni per avere un giorno la possibilità" di essere liberati, ha affermato.
Sebbene la legge californiana li renda immediatamente idonei, la commissione statale per la libertà condizionale dovrà valutare il caso prima di una possibile scarcerazione. Considerato il tempo già scontato, la richiesta è imminente, e un'udienza è già prevista per il 13 giugno.
I fratelli, attualmente di 57 e 54 anni, hanno partecipato all'udienza tramite videoconferenza dal carcere di San Diego. "Avevano le lacrime agli occhi e sorridevano", ha dichiarato l'avvocato dei fratelli Menendez, Cliff Gardner, a KNBC-TV, descrivendo la reazione dei suoi assistiti al verdetto.
Leggi tutto: Caso Menendez, Lyle ed Erik a un passo dalla libertà vigilata: la nuova sentenza

(Adnkronos) - Mentre si attende ancora la risposta di Vladimir Putin sulla sua presenza o meno ai colloqui di domani in Turchia con Volodymyr Zelensky, arriva oggi dall'Ue il via libera al nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. Due Stati membri, a quanto si apprende a Bruxelles, devono ancora passare attraverso i rispettivi Parlamenti nazionali, ma questi passaggi non vengono considerati ostacoli. Il diciassettesimo pacchetto, approvato dal comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri (Coreper), comprende una stretta sulla cosiddetta 'flotta ombra' russa (vengono colpite quasi 200 navi, comprese le petroliere), usata da Mosca per aggirare il tetto al prezzo del petrolio che l'Occidente ha cercato di imporre.
Vengono aggiunte circa 30 imprese, coinvolte nell'evasione delle sanzioni, in particolare nel settore dei beni a duplice uso, civile e militare. Queste imprese dovranno affrontare nuove restrizioni commerciali. Ci sono poi altre 75 sanzioni individuali per persone e aziende legate al complesso dell'industria militare russa. Viene inoltre fornita la base giuridica per sanzionare la flotta che distrugge cavi sottomarini, aeroporti o server (beni materiali) e per sanzionare chi agevola finanziariamente lo sforzo bellico. E' delineata una nuova base giuridica per i canali russi di propaganda: vengono colpiti oltre 20 entità e individui che diffondono disinformazione.
Per le violazioni dei diritti umani (Navalny Act), vengono previste sanzioni contro giudici e pubblici ministeri coinvolti nei casi Navalny e Kara Murza (20 individui in tutto). Nel campo delle armi chimiche, viene vietata l'esportazione di sostanze utilizzate nella produzione di missili. Il pacchetto di sanzioni è passato come punto uno, senza discussione, riferiscono fonti diplomatiche: dovrebbe essere adottato formalmente dal Consiglio Affari Esteri lunedì prossimo, 20 maggio.
I Paesi occidentali hanno dimostrato attraverso le sanzioni di essere pronti a danneggiare le proprie economie pur di fare dispetto alla Russia, quindi Mosca deve prepararsi ad altre decisioni di questo tipo, ha attaccato ieri il presidente russo Vladimir Putin durante un incontro con i membri dell'Associazione degli imprenditori russi. "Le principali economie mondiali stanno scivolando in recessione, solo per farci del male. È come se compro un biglietto e poi non lo uso per fare dispetto al controllore. Sono idioti", le parole dello 'zar'.
Leggi tutto: Ucraina, via libera Ue a nuove sanzioni contro Russia

(Adnkronos) - E' di almeno 60 morti il bilancio di attacchi israeliani che hanno colpito la Striscia di Gaza dalle prime ore di questa mattina. Lo denunciano fonti mediche citate dalla tv satellitare Al Jazeera. L'emittente precisa che il bilancio comprende almeno 50 persone che sarebbero state uccise in attacchi nel nord di Gaza, anche nel campo profughi di Jabalya.
"E' stato intercettato un missile lanciato dallo Yemen" in direzione di Israele. Lo confermano via X le forze israeliane (Idf) dopo che le sirene dell'allarme antiaereo sono tornate a suonare stamani a Gerusalemme e in altre località limitrofe.
Intanto in Yemen le forze israeliane (Idf) sollecitano la popolazione a lasciare le zone in cui si trovano tre porti controllati dagli Houthi. L'avvertimento riguarda le zone in cui si trovano i porti di Ras Isa, Hodeidah e Salif. "A causa dell'uso dei porti da parte del regime terroristico degli Houthi per attività terroristiche, esortiamo tutte le persone che si trovano in questi porti a lasciare immediatamente le aree e a stare lontano per la loro sicurezza fino a nuovo avviso", si legge in un nuovo avviso "ripetuto" via X dal portavoce delle Idf Avichay Adraee. Un avvertimento analogo era già stato diffuso domenica scorso.
Leggi tutto: Gaza, nuovi raid israeliani: "Dall'alba almeno 60 morti"

(Adnkronos) - E' di almeno 65 morti il bilancio di attacchi israeliani che hanno colpito la Striscia di Gaza dalle prime ore di questa mattina. Lo denunciano fonti mediche citate dalla tv satellitare Al Jazeera. L'emittente precisa che il bilancio comprende almeno 50 persone che sarebbero state uccise in attacchi nel nord di Gaza, anche nel campo profughi di Jabalya.
"E' stato intercettato un missile lanciato dallo Yemen" in direzione di Israele. Lo confermano via X le forze israeliane (Idf) dopo che le sirene dell'allarme antiaereo sono tornate a suonare stamani a Gerusalemme e in altre località limitrofe.
Intanto in Yemen le forze israeliane (Idf) sollecitano la popolazione a lasciare le zone in cui si trovano tre porti controllati dagli Houthi. L'avvertimento riguarda le zone in cui si trovano i porti di Ras Isa, Hodeidah e Salif. "A causa dell'uso dei porti da parte del regime terroristico degli Houthi per attività terroristiche, esortiamo tutte le persone che si trovano in questi porti a lasciare immediatamente le aree e a stare lontano per la loro sicurezza fino a nuovo avviso", si legge in un nuovo avviso "ripetuto" via X dal portavoce delle Idf Avichay Adraee. Un avvertimento analogo era già stato diffuso domenica scorso.
Leggi tutto: Gaza, nuovi raid israeliani: "Dall'alba almeno 65 morti"

(Adnkronos) - Troppo lavoro cambia il cervello, parola di scienziati. Un nuovo studio mette in guardia gli 'Stachanov' di tutto il mondo. Dedicarsi anima e corpo alla propria professione senza staccare mai induce cambiamenti neuroadattivi che influenzano la salute cognitiva. Nel dettaglio, il lavoro pubblicato online sulla rivista 'Occupational & Environmental Medicine' segnala che le lunghe ore di lavoro possono alterare la struttura del cervello, in particolare le aree associate alla regolazione emotiva e alla funzione esecutiva, come la memoria di lavoro e la risoluzione dei problemi.
Il cosiddetto 'superlavoro' è sotto la lente degli esperti da tempo. E' stato collegato a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, disturbi metabolici e problemi di salute mentale. E l'Organizzazione internazionale del lavoro stima che uccida più di 800mila persone ogni anno, osservano i ricercatori che firmano lo studio, affiliati a diverse università coreane. Mentre le conseguenze comportamentali e psicologiche sono abbastanza ben comprese, i meccanismi neurologici e i cambiamenti anatomici sottostanti non sono ancora stati definiti, aggiungono gli esperti. Per approfondire questo aspetto, gli autori della ricerca preliminare appena pubblicata hanno utilizzato l'analisi del volume strutturale del cervello per confrontare l'impatto del superlavoro su specifiche regioni cerebrali negli operatori sanitari che lavorano abitualmente molte ore, 52 o più alla settimana.
Gli esperti hanno attinto ai dati dello studio di coorte Grocs (Gachon Regional Occupational Cohort Study) e alle risonanze magnetiche effettuate per un progetto di ricerca sugli effetti delle condizioni di lavoro sulla struttura del cervello. Ai partecipanti al Grocs è stato chiesto di sottoporsi a una risonanza magnetica aggiuntiva e l'analisi finale ha incluso 110 persone, escludendo quelle con dati mancanti o scarsa qualità delle immagini. La maggior parte erano medici: 32 lavoravano per un numero di ore settimanali in eccesso (28%); 78 invece rispettavano un orario standard.
Quello che è emerso è che i camici bianchi che lavoravano molte ore a settimana erano significativamente più giovani, avevano lavorato meno e avevano un livello di istruzione più elevato rispetto chi faceva orari standard. Le differenze nel volume del cervello sono state valutate utilizzando con una tecnica di neuroimaging che identifica e confronta le differenze regionali nei livelli di materia grigia. L'analisi comparativa dei risultati ha mostrato che le persone che lavoravano 52 o più ore a settimana presentavano cambiamenti significativi nelle regioni del cervello associate a funzione esecutiva e regolazione emotiva, a differenza dei partecipanti che lavoravano le ore standard.
Ad esempio, è stato rilevato un aumento del 19% del volume del giro frontale mediale tra coloro che lavoravano molte ore rispetto a coloro che lavoravano con orari standard. Questa parte del cervello, spiegano gli esperti, ha un ruolo fondamentale in diverse funzioni cognitive, in particolare nel lobo frontale. E' coinvolta nell'attenzione, nella memoria di lavoro e nell'elaborazione del linguaggio. Sono stati evidenziati poi aumenti massimi in 17 regioni, tra cui il giro frontale medio, il giro frontale superiore - coinvolto nell'attenzione, nella pianificazione e nel processo decisionale - e l'insula, che svolge un ruolo chiave nell'integrazione del feedback sensoriale, motorio e autonomo proveniente dal corpo ed è coinvolta nell'elaborazione delle emozioni, nella consapevolezza di sé e nella comprensione del contesto sociale.
Si tratta di uno studio osservazionale di piccole dimensioni e, in quanto tale - puntualizzano gli autori - non è possibile trarre conclusioni definitive su causa ed effetto. I ricercatori riconoscono che, in assenza di dati a lungo termine, non è chiaro se questi cambiamenti strutturali siano una conseguenza del superlavoro o un fattore predisponente. Ma sottolineano che, "sebbene i risultati debbano essere interpretati con cautela, rappresentano un primo passo significativo per comprendere la relazione tra superlavoro e salute del cervello. In particolare, l'aumento del volume cerebrale osservato potrebbe riflettere risposte neuroadattive allo stress occupazionale cronico. I cambiamenti rilevati potrebbero fornire una base biologica per le difficoltà cognitive ed emotive spesso segnalate nelle persone sottoposte a sovraccarichi di lavoro. Sono necessari futuri studi di neuroimaging longitudinali e multimodali per confermare questi risultati e chiarire i meccanismi sottostanti".
Resta intanto un faro acceso sull'importanza di "affrontare il superlavoro come un problema di salute" e sulla "necessità di politiche sul posto di lavoro che riducano al minimo le ore di lavoro in eccesso".

(Adnkronos) - Un'allerta tsunami, come misura precauzionale, è stata diramata nelle scorse ore in Grecia dopo un terremoto di magnitudo 6 sulla scala Richter registrato nella notte tra le isole di Kasos e Creta. Agli abitanti di Rodi, Karpathos e Kasos è stato chiesto di "allontanarsi immediatamente dalla costa" e di "seguire le istruzioni delle autorità locali", ha riferito la tv greca Ert. Il sisma è stato registrato a "19 chilometri a sudovest di Kasos, a una profondità di 62,5 chilometri", secondo l'Istituto di geodinamica di Atene. E' stato avvertito in particolare a Creta e Rodi, ha riferito la Ert. Al momento non vengono segnalati danni nelle isole vicine all'epicentro del terremoto.
Leggi tutto: Terremoto in Grecia, scossa di magnitudo 6 al largo di Creta

(Adnkronos) - Lorenzo Musetti a caccia della semifinale agli Internazionali d'Italia 2025. Il tennista azzurro sfida oggi, mercoledì 14 maggio, il tedesco Alexander Zverev nei quarti di finale del Masters 1000 di Roma. Match duro per il toscano, fin qui impeccabile sulla terra rossa del Foro Italico e in uno splendido momento di forma dopo la vittoria degli ottavi contro il russo Daniil Medvedev. Ora Musetti se la vedrà con il numero due nel mondo.
La sfida tra Musetti e Zverev è in programma oggi, mercoledì 14 maggio, non prima delle ore 20.30. I due tennisti si sono affrontati in tre occasioni, con l'azzurro in vantaggio nei precedenti per 2-1. L'ultima sfida risale all'ottobre 2024, quando Musetti si impose sul cemento di Vienna in tre set. I primi due confronti diretti sono andati in scena sulla terra battuta, la stessa superficie del Foro Italico. Nel 2022, negli ottavi del Masters 1000 di Madrid, Musetti si è ritirato in avvio di secondo set dopo aver perso il primo. Lo scorso anno, nei quarti del torneo olimpico di Parigi 2024, l'azzurro ha avuto la meglio con un doppio 7-5.
Musetti-Zverev, così come tutti i match degli Internazionali d'Italia 2025, sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali Sky Sport. Il match si potrà seguire in streming sull'app SkyGo e su NOW.
Leggi tutto: Musetti-Zverev: orario, precedenti e dove vederla in tv

(Adnkronos) - La Lombardia sempre più regione a misura di manager anche in vista degli imminenti Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026. I dirigenti privati sono cresciuti del +3,6% nell’ultimo anno arrivando a 57.739 su tutto il territorio regionale. A renderlo noto il presidente dei dirigenti lombardi Paolo Scarpa in occasione dell’assemblea di Manageritalia Lombardia che si è svolta presso gli spazi dell’hotel Enterprise di Milano. “Le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 rappresentano un'opportunità straordinaria per le imprese lombarde e italiane. Un evento globale che non solo attirerà turisti e investimenti ma stimolerà anche innovazione e crescita creando una domanda significativa per prodotti e servizi. Per sfruttare al meglio queste opportunità c’è bisogno di più managerialità, il ricorso a competenze adeguate e la crescita di manager e dirigenti che la Lombardia ha fatto segnare negli ultimi anni è un segnale certamente positivo anche se siamo ancora a meno di un dirigente ogni cento dipendenti contro i 2-3 dei principali competitor UE”, così Paolo Scarpa, presidente Manageritalia Lombardia che prosegue: ”I Manager sono figure essenziali per guidare le imprese attraverso le sfide e le opportunità che le Olimpiadi presentano e trasformarle in successi duraturi soprattutto per le pmi”.
“Importanti realtà economiche, leader nei rispettivi settori, hanno abbracciato Milano Cortina 2026, il più importante evento che il nostro Paese ospiterà nei prossimi anni, intuendo la grande opportunità in termini di visibilità globale. Saranno le Olimpiadi e le Paralimpiadi dell’Italia e fungeranno da veicolo per promuovere l’innovazione e le eccellenze italiane, Giochi di cui essere orgogliosi. Ancora una volta possiamo dimostrare che lavorando di squadra ad un grande evento possiamo diventare un esempio per tutti”, spiega Andrea Varnier ceo Fondazione Milano Cortina 2026 intervenuto all’assemblea.
A portare vicinanza all’iniziativa da parte dell’amministrazione regionale i saluti istituzionali di Barbara Mazzali, assessore al Turismo e Marketing Territoriale di Regione Lombardia. L’assemblea ha quindi delineato il contributo e l’apporto dei manager lombardi nei confronti delle prossime Olimpiadi invernali, intese non solo come evento sportivo ma come vero e proprio acceleratore d’innovazione, creatività e sviluppo per l’economia e le imprese lombarde. Un appuntamento che è stato anche l’occasione per celebrare il prestigioso traguardo degli 80anni di Manageritalia, la Federazione dei dirigenti del terziario nata a Roma il 9 aprile 1945 e l’Associazione lombarda nata poco dopo, il 23 giugno 1945. A sottolineare questo doppio importante traguardo il presidente di Manageritalia, Marco Ballarè e quello di Manageritalia Lombardia Paolo Scarpa.
I 25° Giochi Olimpici invernali e paralimpici, sia nella loro fase di preparazione che per l’imminente svolgimento, hanno fatto e stanno facendo da volano per l’intero sistema economico in Lombardia nell’ultimo anno i manager e dirigenti privati fanno segnare +3,6%, una volta e mezzo il dato nazionale fermo a 2,6%, arrivando a quasi 58mila dirigenti attivi. Milano con i suoi 43mila dirigenti attivi (32.076 uomini e 10.987) si conferma la capitale della managerialità italiana anche se in lieve calo rispetto al 2022 con -3,3%. Significativo che proprio la provincia di Sondrio (che ospiterà numerose gare) faccia segnare l’incremento maggiore con +6,2% come Lecco, porta d’ingresso alla Valtellina, che arriva a +5,7%. Stabili le province di Bergamo +0,8% e Mantova +0,6% cosi come Lodi -0,2%. In sintonia con l’incremento nazionale le realtà di Brescia +2,4% e Como +2,3% mentre Varese +1,3% si assesta sulla metà. Uniche realtà che fanno segnare bilanci in negativo le province di Cremona -2,4% e Pavia -1,1%
L’importanza e il valore in termini di moltiplicatore economico di un evento internazionale come le Olimpiadi, capaci di attrarre investimenti, promuovere il turismo del territorio, creare occupazione e lasciare un’eredità positiva nei territori e nella comunità locali, sono stati affrontati anche dalla tavola rotonda 'Visioni e trend manageriali per il Paese' che ha affrontato le diverse modalità di approcciarsi alle opportunità offerte dai grandi eventi grazie alle testimonianze e alle analisi di Damiano De Crescenzo, direttore generale Planetaria Hotels - Roberto Selva, senior advisor marketing & comunicazione Esselunga – Maria Cristina Vaccarisi, strategic partner public sector - Società Partecipate - Utilities Keystone Executive Search - divisione Randstad moderati da Carlo Romanelli, presidente Manageritalia Executive Professional.

(Adnkronos) - Sono dieci le nazioni che hanno ottenuto la qualificazione alla finale dell'Eurovision Song Contest 2025 dopo la prima semifinale di ieri, martedì 13 maggio. Cinque invece i Paesi eliminati, in base ai voti del pubblico.
I dieci artisti qualificati dalla prima semifinale sono: Albania con Shkodra Elektronike con 'Zjerm'; Estonia con Tommy Cash ('Espresso Macchiato'); Islanda con Vaeb ('Roa'); Paesi Bassi con Claude ('C'est La Vie'); Norvegia con Kyle Alessandro ('Lighter'); Polonia con Justyna Steczkowska ('Gaja'); Portogallo con Napa ('Deslocado'); San Marino con Gabry Ponte ('Tutta l'Italia'); Svezia con KAJ ('Bara Bada Bastu') e l'Ucraina con Ziferblat ('Bird of Pray'). Lucio Corsi ha presentato il brano Volevo essere un duro', brano, vincitore del Premio della Critica Mia Martini e secondo classificato al Festival di Sanremo 2025.
A sorpresa è stato eliminato Red Sebastian del Belgio – terzo tra i favoriti secondo diversi bookmaker – nel giorno del suo 26esimo compleanno.
Dopo la seconda semifinale di giovedì, 26 Paesi parteciperanno alla finale di sabato, trasmessa a milioni di telespettatori. Nonostante la qualificazione di dieci paesi per semifinale, i punteggi saranno rivelati solo dopo la finale di sabato, mantenendo un elevato livello di suspense per artisti e pubblico.
Leggi tutto: Eurovision 2025, Gabry Ponte in finale: prima serata, cosa è successo
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