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Per gip e difesa incapace di intendere, per pm vizio parziale

E'scontro tra le perizie sull'infermità mentale di Monica Vinci, la 52enne accusata di omicidio volontario per aver ucciso con trenta coltellate la figlia di 13 anni, Chiara Carta, nel febbraio dello scorso anno a Silì, una frazione di Oristano.
    Oggi si è tenuto l'incidente probatorio richiesto per verificare le condizioni di salute della donna.

Tre i quesiti da sciogliere: se la 52enne era capace di intendere e volere, totalmente o parzialmente, al momento dei fatti; se è in grado ora di sostenere un processo e se è pericolosa socialmente.
    Davanti alla giudice del Tribunale di Oristano Federica Fulgheri sono comparsi i tre psichiatri che si stanno occupando del caso: Maurizio Marasco nominato dalla gip, Stefano Ferragutti per il pm Valerio Bagattini, Giampaolo Pintor per la difesa, rappresentata dall'avvocato Gianluca Aste, e Federica Sanna per la parte civile.
    Per gli specialisti di gip e e per la difesa, Monica Vinci ha un vizio totale di mente, per il consulente del pm invece solo parziale.

Tutto adesso è in mano al pubblico ministero: se decide di accettare la totale infermità mentale, la donna non andrà a processo perchè non imputabile, in caso contrario il sostituto procuratore chiederà al giudice il rinvio a giudizio.
   
Fonte: Ansa Sardegna


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