Domani anche in Sardegna si fermeranno lavoratori e lavoratrici di ogni settore in occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la manovra economica del Governo. L’agitazione, che coinvolgerà tanto il settore pubblico quanto quello privato, si preannuncia come un momento di forte mobilitazione, con il rischio di disagi significativi in tutti i comparti. Trasporti, scuole, sanità, poste, giustizia, uffici statali e negozi saranno interessati, salvo le garanzie dei servizi minimi essenziali.
Particolare attenzione è rivolta al settore dei trasporti, dove l’agitazione sarà ridotta a quattro ore a causa della precettazione governativa, una decisione contro la quale i sindacati hanno già presentato ricorso al Tar. Il trasporto pubblico locale, aereo e marittimo si fermerà quindi in fasce orarie stabilite: gli aerei non voleranno dalle 10 alle 14, con Ita che ha già cancellato 68 voli tra domestici e internazionali. Autobus, metro e tram si fermeranno dalle 9 alle 13, mentre anche le navi e i traghetti si adegueranno alla stessa fascia oraria. Più grave la situazione per i taxi, il cui servizio sarà compromesso per l’intera giornata. Anche i Vigili del fuoco parteciperanno alla protesta, con uno stop di quattro ore dalle 10 alle 14.
Nel settore educativo, lezioni a rischio per ogni ordine e grado, inclusi i lavoratori delle Università e della ricerca, mentre nella sanità e nella pubblica amministrazione i servizi saranno garantiti solo nel rispetto delle prestazioni essenziali. Le ripercussioni potrebbero estendersi anche ai servizi di pulizia, che subiranno limitazioni significative.
A Cagliari, il cuore della protesta regionale, la mobilitazione inizierà alle 9 in piazza Garibaldi. Da lì, un corteo attraverserà le vie principali del centro per concludersi in piazza del Carmine, dove è stato allestito un palco per gli interventi finali. La manifestazione rappresenta un momento di confronto e denuncia, con i sindacati determinati a esprimere il dissenso verso scelte politiche giudicate penalizzanti per lavoratori e famiglie.
Questo sciopero, per molti, è anche un segnale di unità e determinazione, un tentativo di incidere su una manovra che, secondo le organizzazioni sindacali, non affronta adeguatamente i problemi di occupazione, salari e sostegno alle fasce più deboli della popolazione. Sardegna si prepara dunque a vivere una giornata di tensione e lotta, con l’auspicio che la protesta apra un dialogo costruttivo con le istituzioni.
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