Oristano

Dopo il bollettino di novembre sono raddoppiati gli allevamenti colpiti

Oltre duemila capi ovini morti e oltre quattromila che hanno contratto la malattia. E ancora, 123 gli allevamenti interessati dalla diffusione del virus, che al momento non ha fatto ammalare nessun capo bovino. È l’ultimo bilancio – relativo alla seconda parte del 2023 e all’inizio del 2024 – sulla diffusione della Lingua blu nel territorio dell’Oristanese, di competenza della Asl 5. Numeri decisamente pesanti rispetto al precedente aggiornamento datato 21 novembre, quando gli ovini contagiati erano 876, i capi morti 292 e gli allevamenti colpiti 59.

“Per fortuna ora il virus è in fase di regressione”, rassicura Enrico Vacca, direttore del Servizio di Sanità animale della Asl 5. Una “condizione agevolata anche dalle condizioni climatiche delle ultime settimane e da altri fattori ecologici, che limitano l’attività dei vettori del virus rappresentati da moscerini del genere culicoides”, precisa il veterinario.

Sono dunque 123 gli allevamenti dell’Oristanese nei quali sono stati riscontrati focolai di lingua blu. Finora 4.129 gli ovini malati e 2.163 i capi morti. In 4 allevamenti sono stati scoperti dei bovini stati contagiati dalla Lingua blu, senza che gli animali si ammalassero: i bovini sono stati un serbatoio virale per un ulteriore diffusione della Blue tongue.

I comuni toccati dal virus sono Arborea, Bauladu, Cabras, Cuglieri, Gonnostramatza, Marrubiu, Masullas, Milis, Mogoro, Narbolia, Nurachi, Ollastra, Oristano, Riola Sardo, San Nicolò d’Arcidano, San Vero Milis, Sedilo, Seneghe, Siapiccia, Simaxis, Solarussa, Terralba, Tramatza, Tresnuraghes, Uras, Zeddiani e Zerfaliu. Rispetto al precedente aggiornamento dello scorso mese di novembre, anche la mappa di diffusione è cresciuta, con otto territori in più.

“I numeri dei contagi sono comunque contenuti rispetto alle epidemie precedenti”, spiega Vacca. “Solo nell’allevamento di Sedilo è stata riscontrata la presenza del già conosciuto sieriotipo 4, mentre in tutti gli altri allevamenti si è diffuso il sierotipo 8, rilevato per la prima volta in Sardegna, ma anche in Italia, proprio in un allevamento di San Vero Milis: ha trovato terreno fertile in capi non ancora immunizzati verso questo tipo di virus e pertanto particolarmente suscettibili alla malattia. Nel caso del sierotipo 4 dell’allevamento di Sedilo, la popolazione animale era in gran parte immune a seguito di precedenti contatti col virus negli anni precedenti e a seguito della campagna di profilassi vaccinale portata avanti dalla Asl 5”.

“Come già avvenuto negli altri anni”, conclude Vacca, “c’è da aspettarsi che la Regione coinvolga anche il Servizio Sanità animale della Asl 5 nella procedura di indennizzo degli allevatori, che hanno subito danni a causa di questa emergenza sanitaria”.

Mercoledì, 17 gennaio 2024

Fonte: Link Oristano


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