
(Adnkronos) - Nextalia, per conto del fondo Nextalia Capitale Rilancio , annuncia il perfezionamento del secondo investimento in Flo S.p.A., primario gruppo italiano specializzato nel packaging alimentare, con posizioni di leadership a livello europeo in specifici segmenti e accesso a tecnologie innovative e sostenibili. Flo è un player internazionale nella produzione di contenitori per alimenti realizzati in plastica, bioplastica, carta e materiali sostenibili premium (tra cui Alpha, la linea realizzata con carta e Qwarzo). Nata nel 1973 e guidata dalla famiglia Simonazzi, l’azienda ha costruito un percorso di crescita che l’ha portata a servire oltre 2.600 clienti, con circa 680 dipendenti e 5 stabilimenti produttivi (3 in Italia, 1 in Francia e 1 nel Regno Unito), fino a raggiungere €180m di ricavi nel 2024.
L’operazione – realizzata tramite un aumento di capitale – sostiene il rafforzamento patrimoniale, operativo e competitivo di Flo, con focus su efficientamento, valorizzazione del capitale umano e investimenti in capacità produttiva per lo sviluppo di prodotti sempre più innovativi e sostenibili.
La struttura prevede l’acquisizione da parte di Nextalia di una quota di minoranza, mentre la famiglia Simonazzi manterrà la maggioranza, a conferma della collaborazione di lungo periodo e delle prospettive di ulteriore consolidamento del Gruppo.
Francesco Canzonieri, Ceo di Nextalia, ha commentato: "L’investimento in Flo conferma il potenziale della strategia di Nextalia Capitale Rilancio: affiancare imprenditori e imprese italiane d’eccellenza in un percorso di rafforzamento competitivo, apportando capitale e competenze operative. Supporteremo Flo nel consolidare la leadership in un settore trainato da tendenze strutturali come sostenibilità e riciclabilità”.
Daniele Simonazzi, Ceo di Flo, ha aggiunto: “L’ingresso di Nextalia segna un momento chiave per la nostra crescita. Condividiamo una visione strategica in cui innovazione, sostenibilità ed economia circolare sono pilastri fondamentali. Insieme potremo accelerare lo sviluppo di progetti ad alto valore aggiunto e rafforzare la nostra leadership in un settore in continua evoluzione” .
Nextalia si è avvalsa dell’assistenza di Alvarez & Marsal per la due diligence finanziaria, Bain & Company per la business due diligence, STS Deloitte per la due diligence fiscale, Alma LED per gli aspetti legali, WST per gli aspetti IP, Ashurst in qualità di financing legal advisor a supporto degli istituti di credito, Ethica Group in qualità di M&A e Debt advisor, Greenberg Traurig per gli aspetti di Golden Power e Antitrust, Marsh per gli aspetti assicurativi, ERM per gli aspetti EHS / ESG. Flo è stata assistita da Marco Polo e Banca Investis come financial e debt advisor, da Studio Industria e Studio Belli Bertora come legal advisor e da AGFM come tax advisor.
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(Adnkronos) - "Siamo stati contattati nel 2020 per dare una mano a costituire una Facoltà di Veterinaria nel Lazio e abbiamo prontamente aderito. Oggi siamo strutturati per poter dare la nostra assistenza e disponibilità a questi giovani laureandi che vengono in azienda". Lo ha detto Claudio Destro, Ceo azienda agricola Maccarese, in occasione dell'evento 'One health: educazione, ricerca e cooperazione per un futuro sostenibile', oggi alla Camera dei deputati, dedicato alla presentazione della rete formativa istituita dalla Facoltà di Medicina dell'università di Roma Tor Vergata per il corso di laurea in Medicina veterinaria.
"Maccarese è il più grande allevamento di vacche da latte in Italia, oltre ad avere un allevamento di bovini da carne e un modello di economia circolare - spiega Destro - Pertanto gli studenti potranno apprendere la cura dal punto di vista sanitario, ma anche di benessere animale e di sicurezza alimentare. Inoltre, è importante oggi anche il tema della sostenibilità ambientale, un aspetto che gli studenti potranno altresì verificare in quanto la nostra azienda conta 1.200 ettari di oasi che abbiamo dato in gestione al Wwf".
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(Adnkronos) - "Il nostro ruolo all'interno del progetto One Health in collaborazione con Roma Tor Vergata è molto operativo: una della job description dell'Istituto zooprofilattico sperimentale prevede anche la formazione dei quadri sanitari dei professionisti che fanno parte delle aree di competenza. Di fatto, l'università ci dà agio di poter fornire loro tutta la nostra expertise in quelle materie peculiari che fanno parte della salute pubblica tout court". Lo ha detto Stefano Palomba, commissario straordinario Izs Lazio e Toscana, intervendo all'evento 'One health: educazione, ricerca e cooperazione per un futuro sostenibile', oggi alla Camera dei deputati, dedicato alla presentazione della rete formativa istituita dalla Facoltà di Medicina dell'università di Roma Tor Vergata per il corso di laurea in Medicina veterinaria.
Tra queste materie figurano "l'epidemiologia, le biotecnologie, tutto ciò che riguarda l'analisi preventiva e predittiva delle patologie e delle zoonosi, che possono essere oggetto di problematica a livello regionale e nazionale - spiega Palomba - L'approccio multidisciplinare è necessario per la nuova figura di veterinario, che dovrà essere prodotta da questa sinergia. Rappresentiamo una delle leve strategiche che l'ateneo può utilizzare per ottimizzare i suoi processi formativi e avere un prodotto veterinario che definisco 2.0, ma sarebbe meglio dire 3.0, che va oltre i dettami dell'ultimo decennio e si proietta nella nuova gestione della salute a tutto tondo, secondo il concetto di salute unica".
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(Adnkronos) - "Attorno alla ristorazione collettiva si giocano alcune delle sfide più importanti per il nostro futuro, a partire da un vero cambio di mentalità su cosa significhi oggi alimentazione, salute e prevenzione". Lo ha dichiarato Michele De Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna, intervenendo al Terzo Summit della Ristorazione Collettiva organizzato da Cirfood al Cirfood District di Reggio Emilia, appuntamento nazionale che riunisce istituzioni, imprese e rappresentanti del settore per costruire un nuovo patto per la ristorazione collettiva in Italia.
"Una delle grandi piaghe del mondo occidentale – ha spiegato De Pascale – è l’obesità infantile, che paradossalmente si accompagna e si contrappone alla povertà alimentare diffusa in altre aree del pianeta. Per questo il tema dell’educazione alimentare e della qualità del cibo nei servizi di ristorazione collettiva, in particolare quelli scolastici, è centrale: è attraverso le mense che possiamo accompagnare bambini e ragazzi verso abitudini alimentari corrette e consapevoli". Il presidente ha sottolineato inoltre il ruolo fondamentale della ristorazione collettiva anche in ambito sanitario: "Nelle nostre strutture ospedaliere, l’alimentazione non è un servizio accessorio, ma parte integrante del percorso di cura dei pazienti. Il cibo giusto, preparato e gestito in modo equilibrato, contribuisce al benessere e alla guarigione tanto quanto le terapie mediche".
De Pascale ha evidenziato come questo settore rappresenti un nodo cruciale anche dal punto di vista economico e occupazionale: "La ristorazione collettiva coinvolge migliaia di lavoratori e imprese che ogni giorno garantiscono un servizio essenziale, dalla scuola al lavoro, dalle case di cura agli ospedali. La qualità del prodotto e quella del percorso educativo che accompagna la nutrizione devono essere al centro dell’impegno comune di istituzioni, aziende e cittadini". "Solo una grande alleanza istituzionale – ha concluso – capace di valorizzare la qualità, la sostenibilità e l’educazione alimentare potrà rafforzare questo sistema strategico per il Paese. È una sfida che riguarda tutti: cittadini, famiglie, scuole, imprese e pubbliche amministrazioni. Perché dal modo in cui mangiamo passa il benessere della società di domani".
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(Adnkronos) - "Dobbiamo impostare il nostro futuro sul concetto One Health come integrazione tra la salute dell'ambiente, quella animale e quella umana. Solo così riusciremo ad andare avanti in modo sostenibile e lasceremo un futuro valido per i nostri figli". Lo ha detto Stefano Marini, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'università degli Studi di Roma Tor Vergata, all'evento 'One health: educazione, ricerca e cooperazione per un futuro sostenibile', oggi alla Camera, dedicato alla presentazione della rete formativa istituita dalla Facoltà di Medicina dell'ateneo per il corso di laurea in Medicina veterinaria.
"I nostri ragazzi - sottolinea - vivono già in un contesto globale, quindi è importante per loro andare a vedere, studiare e vivere in un contesto diverso dall'Italia. Loro, con tutti i mezzi di cui disponiamo, come Internet, vivono già una realtà virtuale internazionale, bisogna anche fargliela sperimentare davvero".
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(Adnkronos) - Valentin Vacherot 'incorona' Jannik Sinner. Il tennista monegasco, che ha trionfato a sorpresa nel Masters 1000 di Shanghai battendo il cugino Arthur Rinderknech in finale, ha parlato dell'azzurro, fresco vincitore dell'Atp di Vienna: "Io sono il più grande fan di Sinner. Lo vedevo allenarsi a Montecarlo e fin da quando aveva 17 anni sapevo che sarebbe diventato numero uno del mondo", ha detto Vacherot ospite a 'The Changeover Podcast'.
"A me piace guardare il tennis, ma mi piace anche guardare i ragazzi che conosco, con cui sono amico o che possono essere i miei idoli", ha spiegato Vacherot, che grazie al trionfo di Shanghai è diventato 40 del mondo, "non mentirò, non idolatro Fritz. Non è come una volta quando si tifava per Federer, Nadal o Djokovic".
"Adesso è più tra Sinner e Alcaraz. Io, da quando è arrivato nel tour, sono il più grande tifoso di Jannik: non sapevo quando, ma sapevo che a un certo punto sarebbe diventato numero uno", ha concluso Vacherot.
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(Adnkronos) - "Abbiamo deciso di proporre un patto per la ristorazione collettiva perché crediamo profondamente nell’importanza del cooperare per dare il giusto valore a un settore così strategico per il nostro Paese". Così Chiara Nasi, presidente di Cirfood, in un’intervista a margine del Terzo Summit della Ristorazione Collettiva organizzato al Cirfood District di Reggio Emilia, appuntamento che riunisce istituzioni, imprese, associazioni e rappresentanti della filiera agroalimentare per promuovere una visione condivisa di sviluppo sostenibile del comparto.
"La ristorazione collettiva – ha spiegato Nasi – necessita di un corretto equilibrio tra ciò che viene richiesto nei capitolati d’appalto e quanto viene riconosciuto in termini di valore economico. È un settore che garantisce ogni giorno un servizio essenziale per milioni di cittadini ed è sostenuto dal lavoro quotidiano di oltre centomila persone. Per questo – ha aggiunto – chiediamo un impegno comune da parte di istituzioni, associazioni, imprese e della filiera agroalimentare per costruire politiche pubbliche dedicate e riconoscere un giusto prezzo, che consenta di mantenere la qualità del servizio e la dignità di chi vi opera".
Dal palco del Summit, Nasi ha inoltre ricordato un importante traguardo raggiunto nell’ultimo anno: «Proprio da questo palco, dodici mesi fa, avevamo registrato un’apertura da parte del Ministero dell’Ambiente per lavorare insieme a una circolare interpretativa sui tanto discussi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per la ristorazione collettiva. Sono davvero felice di poter dire che quella circolare è stata pubblicata poche settimane fa. È stato un percorso lungo, ma fondamentale per chiarire alcuni punti sui quali avevamo espresso perplessità e per ribadire l’importanza di basi d’asta congrue e della revisione dei prezzi, indispensabili per mantenere in equilibrio i servizi".
La presidente di Cirfood ha voluto sottolineare che "non si tratta di chiedere margini o guadagni straordinari, che nel nostro settore non ci sono mai stati, ma di garantire condizioni che permettano di chiudere bilanci positivi, di continuare a investire in innovazione e sostenibilità e di retribuire dignitosamente i nostri lavoratori". Nasi ha poi ringraziato tutte le realtà che hanno contribuito al risultato: "Con la pubblicazione di questa circolare abbiamo ottenuto un primo, concreto successo. Voglio ringraziare chi ha lavorato a questo obiettivo, a partire dalle associazioni e in particolare Legacoop, che si è spesa in prima linea. Ma il lavoro non finisce qui – ha concluso –: abbiamo aperto un canale di comunicazione importante con il Ministero, che sarà fondamentale quando si lavorerà all’aggiornamento del decreto. È un passo avanti verso un riconoscimento pieno del valore sociale, economico e culturale della ristorazione collettiva italiana".

(Adnkronos) - Mercoledì 29 ottobre si terrà a Genova, presso lo Starhotels President Corte Lambruschini, un incontro di studio, in presenza e in streaming, organizzato dall’Istituto Nazionale Tributaristi (Int) con la collaborazione tecnica della società Int Formazione & Servizi Srl. La giornata rientra del format 'caffè tributario' ovvero una formula che prevede una prima fase in diretta on line e in presenza in cui si susseguiranno le relazioni degli argomenti in programma e una seconda, terminato il collegamento in streaming, dove i presenti si confronteranno su tematiche di categoria sorseggiando un caffè (da qui il titolo 'caffè tributario').
Nell’incontro, valido per l’acquisizione dei crediti formativi per l’aggiornamento professionale obbligatorio, si tratteranno i seguenti argomenti: 'Regole per l’Ia negli studi professionali', 'Ravvedimento speciale', 'Sport e Terzo settore: il lavoro del Gruppo Int', 'Nuova delega unica: prime indicazioni'. Dopo i saluti del delegato provinciale di Genova, Elena Olivieri, si alterneranno quali relatori Tiziana Pucciarmati, consigliere nazionale e coordinatore del Gruppo di lavoro Ets e Società sportive, Salvatore Cuomo, consigliere nazionale e pubblicista, e Riccardo Alemanno, presidente nazionale Int.
Alemanno ha voluto evidenziare l’impegno dell’Istituto Nazionale Tributaristi nel voler seguire con attenzione l’utilizzo dell’Ia negli studi professionali: “Con la legge 132/2025 il legislatore ha voluto introdurre una serie di attenzioni, obblighi e controlli in vari settori della società, non ultimo quello professionale (art.13) rendendo obbligatoria la comunicazione ai propri assistiti dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, obbligo che noi abbiamo inserito nel nostro Codice Deontologico già dall’aprile scorso. La legge sull’uso dell’Ia ha inoltre delegato il governo, all’art.24 lettera f), a prevedere per ordini professionali, associazioni di categoria più rappresentative ed associazioni professionali ex lege 4/2013, come l’Int, percorsi di alfabetizzazione e formazione. L’incontro è un primo approccio a quello che sarà il percorso di formazione sull’Ia, dove ribadiremo gli obblighi a tutela dell’utenza oltre a qualche consiglio operativo, prossimamente pertanto avremo altri eventi che tratteranno di Ia, a partire dal nostro XXIV Convegno nazionale che si terrà a Roma nella seconda metà del mese di Novembre e dove il tema sarà Tributaristi e Intelligenza Artificiale”.
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(Adnkronos) - "Questo progetto nasce dall'esigenza di realizzare un'offerta formativa all'avanguardia rispetto al tema 'One health', cercando di integrare le tematiche legate alla sanità dell'uomo, dell'animale e dell'ambiente". Lo ha detto il rettore dell'università degli studi di Roma Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron, all'evento 'One health: educazione, ricerca e cooperazione per un futuro sostenibile', oggi alla Camera dei deputati e dedicato alla presentazione della rete formativa istituita dalla Facoltà di Medicina dell'ateneo per il corso di laurea in Medicina veterinaria.
"Per farlo - spiega Levialdi Ghiron - abbiamo dato vita ad una forte collaborazione interistituzionale, coinvolgendo soggetti pubblici e privati di primissimo livello che ci hanno consentito, sia in fase progettuale, sia in fase di implementazione dell'offerta formativa, di raggiungere uno standard elevatissimo, di realizzare stage e tirocini all'interno di queste realtà e di utilizzare strumenti didattici innovativi".
"Avere una rete di partner è fondamentale - sottolinea il rettore - perché le risorse necessariamente utili per il problem solving si trovano, spesso, ai confini tra le discipline e non sono necessariamente localizzate all'interno di ciascuna di esse. Pertanto, la collaborazione tra più soggetti di natura differente consente di rendere disponibili agli studenti le risorse necessarie alla soluzione dei problemi".

(Adnkronos) - Arriva il nuovo contratto per il comparto sanità, con aumenti e la possibilità di sperimentare la settimana lavorativa da 4 giorni. L'accordo girmato oggi da Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e dai sindacatim relativo al triennio 2022-2024, coinvolge oltre 581mila lavoratori del Servizio sanitario nazionale tra infermieri, tecnici, amministrativi e personale sanitario non medico.
Il contratto con l'Aran è stato firmato da Fials, Cisl, Nursind e da Nursing Up. I sindacati Cgil e Uil non hanno sottoscritto l'accordo, come già avvenuto per la preintesa firmata a giugno. Previsti aumenti medi tra i 150 e i 172 euro mensili pari al 6,8% in più rispetto alle retribuzioni attuali.
Il Ccnl "si caratterizza per numerose e rilevanti innovazioni concernenti aspetti salienti del trattamento normo-economico del personale volte a migliorare le condizioni di lavoro e valorizzare le competenze professionali in continuità con il precedente contratto - si legge in una sintesi pubblicata sul sito dell'Aran - E' stato infatti previsto, fra l'altro, l'ampliamento della platea dei possibili dipendenti che possono partecipare all'accesso all'area di elevata qualificazione: oltre alla laurea magistrale accompagnata da un incarico di funzione di almeno 3 anni, è stata introdotta la possibilità di accesso al personale in possesso della laurea triennale accompagnata da un periodo di incarico di funzione di almeno 7 anni oppure il possesso di titoli di studio equipollenti ai sensi dell'articolo 4 della Legge 26.2.1999, numero 42, unitamente ad un periodo di almeno 7 anni di incarico di funzione".
Sono stati inoltre introdotti o rivisti alcuni aspetti degli istituti contrattuali, fra i quali: "La possibilità, in via sperimentale e garantendo comunque qualità e livello dei servizi resi all'utenza, di poter articolare l'orario di lavoro di 36 ore settimanali su 4 giorni, previa adesione volontaria da parte dei lavoratori; il riconoscimento del buono pasto in lavoro agile nonché la priorità di accesso a questo istituto contrattuale per chi è in situazioni di disabilità o per assistenza a famigliari disabili; l'aggiornamento di alcuni aspetti degli incarichi già previsti dal precedente contratto, prevedendo, fra l'altro, la possibilità di poter coniugare lo straordinario in presenza di incarico fino al valore di 5.000 euro", continua l'Aran.
Ancora, "è stato introdotto il nuovo profilo di assistente infermiere, già istituito con specifico accordo Stato-Regioni, figura intermedia fra i profili dell'area dei Professionisti della salute e dei funzionari e dell'area degli Operatori; sono state estese alcune tutele relative a permessi, assenze e congedi nonché la formazione del personale. Sono stati inoltre disciplinati gli istituti delle prestazioni aggiuntive e dell'attività di collaborazione alla realizzazione della libera professione intramuraria del dirigente sanitario. Particolare attenzione è stata poi riservata all'aumento dell'età media del personale prevedendo specifiche politiche e strumenti di 'age management' volte a favorire e a migliorare le condizioni di lavoro del personale pubblico che presenta oggi un'età media elevata, la possibilità di fruizione delle ferie anche ad ore, eventuali necessità temporanee del personale che possono essere affrontate attraverso la concessione di limitati periodi di part-time in deroga alla graduatoria annuale".
Prosegue l'Aran: "Data la peculiarità del settore sanitario, è stata introdotta specifica tutela per il personale oggetto di aggressioni da parte di terzi, prevedendo il patrocinio legale da parte dell'azienda e la possibilità, se richiesta dal dipendente, di supporto psicologico. Infine, sono state aggiornate le indennità di specificità infermieristica e di tutela del malato nonché l'indennità di pronto soccorso, prevedendo un meccanismo di distribuzione delle risorse fra Regioni in linea con quanto già introdotto con il contratto dell'area, delineando un percorso che consenta l'integrale utilizzo delle disponibilità economiche garantite dalla legge".
Manca, 'restituiamo ai cittadini mezzo di trasporto strategico'... 
(Adnkronos) - Fedez starebbe lavorando a un nuovo progetto musicale. Oggi, lunedì 27 ottobre, a Milano, sui ledwall della città è apparso un video 'misterioso', in bianco e nero, che ritrae proprio il rapper di Rozzano.
Un video inteso che lo ritrae in piedi con lo sguardo rivolto verso l'alto. In pochi secondi dalla sua maglia si sprigiona un’esplosione di filamenti attraversati da uno stormo di rondini che lo sollevano, fino a lasciarlo sospeso in aria. Al momento però tutto tace, Fedez ha lasciato parlare questa immagine ambigua e potente allo stesso tempo.
Un’apparizione che arriva senza preavviso e che sembra anticipare qualcosa di più grande. Poche ore dopo, il rapper ha condiviso su TikTok un video e una piccola anticipazione di quello che sembra essere un nuovo brano: "Non stare ad ascoltare la rabbia tanto non ha importanza", ha scritto a corredo. Per i fan è chiaro, Fedez è tornato 'in cantiere' ed è in arrivo nuova musica.
Leggi tutto: Fedez, nuova musica? Il video misterioso tra le vie di Milano e spoiler sui social

(Adnkronos) - Orrore a Sezze, in provincia di Latina, dove oggi, lunedì 27 ottobre, un uomo ha ucciso e sezionato un cane, per poi raccogliere i resti dell’animale, riporli in una busta e darsi alla fuga verso le colline circostanti.
L'episodio è avvenuto in località Ceriara e sul posto, allertate da una segnalazione, sono intervenute le guardie zoofile della Fipsas, coordinate dal responsabile regionale Emiliano Ciotti, che sono riuscite a documentare l’intera scena in pochi minuti. Alla vista degli operatori, l’uomo ha raccolto i resti dell’animale ed è scappato. Il materiale fotografico e video raccolto verrà trasmesso alla Procura di Latina per gli accertamenti di competenza, al fine di chiarire ogni aspetto della vicenda ed escludere l’eventualità che si siano verificati episodi analoghi nella zona.
Le guardie della Fipsas operano da oltre 30 anni sul territorio, impegnandosi quotidianamente nella tutela ambientale, nella salvaguardia dell’ecosistema e nella protezione degli animali. Tuttavia, a quanto raccontano gli stessi volontari intervenuti, che si sono detti profondamente scossi dall’accaduto, non avevano mai assistito a un episodio ugualmente raccapricciante.
Leggi tutto: Orrore a Sezze, uccide e seziona un cane: guardie zoofile filmano tutto

(Adnkronos) - "Il sistema aerospazio del Lazio s’inserisce a pieno titolo nelle strategie industriali e di cooperazione internazionale che l’attuale Governo sta portando avanti con una forte connotazione industriale e tecnologica. La Regione intende ulteriormente rafforzare questo settore d’eccellenza attraverso un rinnovato Distretto Industriale e Tecnologico dell'Aerospazio e della Sicurezza". Lo ha dichiarato la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, al Commercio, all’Artigianato, all’Industria, all’Internazionalizzazione della Regione Lazio, Roberta Angelilli all’apertura degli Stati Generali italiani della Space Economy organizzato dall’onorevole Andrea Mascaretti, presidente dall’Intergruppo parlamentare per la Space economy, che si è svolta a Roma nella sede del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione, partendo dal tema 'La diplomazia dello spazio: strumento di politica estera e motore di crescita'. Alla Farnesina, il Lazio ha portato il sistema dell'aerospazio e della sicurezza con una delegazione composta da imprese e organizzazioni datoriali che è stata accolta dal vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani. Il Lazio partecipa anche alle tappe di Torino del 30 ottobre e di Milano del 31 ottobre.
"Nell’ambito del settore aerospaziale, il Lazio può contare su una posizione leader in Italia. Anche attraverso le importanti opportunità della programmazione europea, vogliamo ulteriormente investire sulla Space Industry e sulla Space Economy. Un investimento strategico che recentemente ha avviato molti bandi: da Step per le tecnologie strategiche con 110 milioni di euro, 20 milioni per l’attrazione investimenti, 100 milioni sul Venture Capital, oltre ai 7 milioni stanziati per completare il progetto Rome Technopole, - continua Angelilli - il polo della ricerca e dell’innovazione al servizio delle imprese. In questa visione di crescita territoriale, la connessione tra istituzioni, industria, PMI e Start up e il mondo accademico e della ricerca, deve essere strategica e fattiva. Per questo abbiamo avviato le consultazioni con i protagonisti del settore, affinché si possa rilanciare su nuove basi lo storico distretto aerospaziale della Regione Lazio, rafforzandolo nella competitività alla luce delle nuove sfide globali e della nuova programmazione europea che stanzierà cifre senza precedenti".
Nel Lazio l’ecosistema dell’aerospazio produce ogni anno un fatturato di 5 miliardi di euro e 1,6 miliardi in export, conta 23 mila addetti e più di 300 imprese. Una filiera del valore completa che ha avuto un posto di primo piano anche agli Stati Generali europei della Difesa, Spazio e Cybersecurity che si sono svolti lo scorso settembre all’Esa-Esrin di Frascati. Nel Lazio operano grandi player del settore aerospaziale e una notevole rete di Pmi innovative. Le aree in cui il Lazio può giocare un ruolo chiave sono, tra le altre, evoluzione dei sistemi di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, osservazione della Terra, Space Smart Factory (produzione di costellazioni e componenti), accesso allo spazio e servizi in orbita. Gli Stati Generali della Space Economy della Farnesina sono stati, quindi, l'occasione per fare sistema e per approfondire e discutere delle opportunità per le imprese dell’aerospazio del Lazio connesse ai programmi internazionali di cooperazione che vedono l'Italia collaborare con molti Paesi nel mondo.
Leggi tutto: Le imprese dell'aerospazio protagoniste agli stati generali della Space Economy
Pronti 216 milioni già vincolati per i cantieri strategici... 
(Adnkronos) - I trattamenti per la malattia di Alzheimer sono alla vigilia di una svolta. L'arrivo dei primi farmaci realmente efficaci, come lecanemab e donanemab, rappresenta un traguardo storico nella lotta contro una patologia che colpisce milioni di persone nel mondo. Tuttavia, queste terapie potranno essere prescritte solo in condizioni specifiche e a pazienti accuratamente selezionati. Per questo motivo, la Società italiana di neurologia (Sin) ha promosso e coordinato la redazione dell'Epa - Expert Panel on Alzheimer's Disease, un documento di riferimento che definisce criteri, percorsi e standard per l'applicazione clinica di queste nuove terapie nel contesto del Servizio sanitario nazionale.
L'Epa, spiegano i neurologi in congresso a Padova, nasce da un'ampia collaborazione tra la Sin e numerose società scientifiche italiane - tra cui la Società italiana di medicina nucleare, la Società italiana di radiologia medica, la Società italiana di biochimica clinica, la Società italiana di geriatria e gerontologia e la Società italiana di psicogeriatria – con il contributo di esperti in neurologia, geriatria, neuroradiologia, biochimica clinica e medicina nucleare. "L'Epa è un'iniziativa che la Sin ha fortemente voluto per costruire un linguaggio comune e un percorso condiviso tra tutte le discipline coinvolte nella gestione della malattia di Alzheimer - afferma Alessandro Padovani, presidente uscente Sin - Abbiamo ritenuto necessario riunire tutte le competenze per definire in modo chiaro chi potrà accedere alle nuove terapie, come diagnosticare precocemente la malattia e come monitorare i pazienti nel tempo. E' un lavoro che mira a rendere accessibili queste opportunità terapeutiche in modo equo su tutto il territorio nazionale".
Il documento affronta in maniera organica tutti gli aspetti fondamentali per la corretta implementazione delle nuove terapie anti-Alzheimer e definisce innanzitutto i criteri per la selezione dei pazienti, individuando come candidati ideali coloro che presentano decadimento cognitivo o demenza di grado lieve, dovuta alla malattia di Alzheimer. E' importante sottolineare - avvertono i neurologi - che queste terapie non sono indicate per tutti i pazienti, né per tutti gli stadi della malattia. Ampio spazio è dedicato alla diagnosi precoce e appropriata, con l'obiettivo di stabilire criteri chiari per l'individuazione dei pazienti nelle fasi iniziali e di semplificare il percorso diagnostico, evitando esami invasivi o costosi quando non necessari.
L'Epa promuove inoltre l'impiego dei biomarcatori plasmatici come valida alternativa ai marcatori liquorali e alle indagini Pet, così da garantire una maggiore accessibilità diagnostica in tutte le regioni italiane. In collaborazione con Sibioc - Società italiana di biochimica clinica e biologia molecolare clinica, sono in corso la validazione dei parametri biochimici, la definizione dei cut-off e la standardizzazione dei protocolli. E' stato fondamentale - riferisce la Sin - anche il contributo della radiologia e della medicina nucleare, con cui il documento definisce quali tipologie di risonanza magnetica e di indagine Pet utilizzare per identificare i pazienti più idonei e ridurre il rischio di effetti collaterali. Con la Società italiana di geriatria, Epa lavora alla definizione dei criteri clinici per riconoscere le persone fragili, pre-fragili o complesse, che potrebbero non essere candidati ideali per questi trattamenti. Particolare attenzione è rivolta all'equità di accesso e al rafforzamento della rete dei Centri per i disturbi cognitivi e le demenze (Cdcd), che avranno un ruolo centrale nella selezione e nel monitoraggio dei pazienti, assicurando uniformità di trattamento su tutto il territorio nazionale.
Il documento rappresenta una base operativa per costruire un ecosistema sanitario pronto ad accogliere le nuove terapie. Le società scientifiche coinvolte stanno già elaborando documenti attuativi che definiranno in modo puntuale i protocolli diagnostici e terapeutici, a partire dai dosaggi plasmatici fino alle procedure di imaging. "Oggi stiamo gettando le fondamenta di un percorso che cambierà radicalmente la gestione dell'Alzheimer in Italia - rimarca Padovani - Serve tempo per costruire un sistema pronto, efficiente e uniforme, ma l'obiettivo è chiaro: intercettare precocemente i pazienti che possono beneficiare di queste terapie e garantire loro un accesso equo e sicuro, ovunque si trovino". Il progetto non riguarda solo neurologi e geriatri, ma coinvolge l'intero percorso di cura: infermieri, psicologi, neuropsicologi e tutti gli operatori dei Cdcd. E' un passo decisivo verso un upgrading strutturale e culturale del sistema sanitario nella gestione della malattia di Alzheimer.
Leggi tutto: Alzheimer, dal congresso neurologi linee guida sui nuovi farmaci

(Adnkronos) - La neurologia sta attraversando una fase di evoluzione rapida e profonda. Tecnologie digitali e intelligenza artificiale con strumenti basati su machine learning e deep learning stanno trasformando l'analisi delle neuroimmagini, la previsione dell'evoluzione delle malattie, la diagnosi precoce e la personalizzazione dei trattamenti. A sostegno di questa transizione - come è stato evidenziato al Congresso della Società italiana di neurologia, in corso a Padova fino al 28 ottobre - la Sin ha avviato il progetto 'Digital Neuro Hub', un ecosistema digitale integrato pensato per supportare decisioni cliniche informate, senza trascurare gli aspetti etici, la sicurezza dei dati e la relazione medico-paziente. "La neurologia di oggi è una disciplina in rapida trasformazione, che richiede un approccio multidisciplinare, tecnologico e centrato sulla persona - sottolinea Alessandro Padovani, presidente uscente Sin - Le innovazioni presentate in questo congresso mostrano che possiamo davvero modificare il decorso di molte patologie. Ma serve garantire un accesso equo su tutto il territorio nazionale".
L'adozione di tecnologie avanzate - dalla neuroinformatica all'intelligenza artificiale, dai biomarcatori digitali ai dispositivi indossabili - sta ridefinendo l'intero approccio neurologico, rendendolo sempre più predittivo, preventivo e personalizzato. In quest'ottica, la Sin ribadisce la necessità di "investimenti strutturali nella formazione digitale dei neurologi, nella creazione di infrastrutture condivise e nell'adozione su larga scala di strumenti innovativi".
Tra le principali sessioni del congresso, emerge quella dedicata all'epilessia. Con circa 500mila persone colpite in Italia, la patologia è oggi protagonista di una svolta terapeutica senza precedenti. Dopo decenni di trattamenti centrati sul controllo delle crisi, oggi - spiegano gli esperti - la ricerca punta a "modificare il decorso della malattia, intervenendo sulle cause. Accanto ai farmaci antiepilettici di nuova generazione, come lacosamide, perampanel, brivaracetam e cenobamato, si stanno sviluppando strategie antiepilettogeniche che mirano a bloccare la comparsa della malattia dopo eventi come trauma cranico o ictus". Inoltre, sono state identificate mutazioni in geni chiave (Scn1A, Stxbp1, Depdc5, Gabrg2), aprendo la strada a una medicina di precisione. In forme specifiche, la terapia è eziologica: la dieta chetogenica nella sindrome da deficit di Glut1 e l'everolimus nella sclerosi tuberosa. Sono in fase avanzata di sviluppo terapie geniche e approcci basati su Rna interference, particolarmente promettenti per le forme infantili gravi. Sul fronte tecnologico, dispositivi di neurostimolazione 'intelligente' e sistemi Eeg sottocutanei permettono un monitoraggio continuo e interventi mirati in tempo reale. L'intelligenza artificiale supporta la predizione degli esiti chirurgici e ottimizza la gestione terapeutica.
Sull'emicrania - malattia neurologica cronica che interessa circa il 12% della popolazione adulta, con una prevalenza fino al 25% nelle donne in età fertile con attacchi, spesso invalidanti, accompagnati da sintomi neurovegetativi e sensoriali - oggi, oltre ai trattamenti tradizionali, "sono disponibili nuove opzioni terapeutiche: il lasmiditan e i gepanti (rimegepant e atogepant), efficaci nel trattamento degli attacchi acuti, e 4 anticorpi monoclonali anti-Cgrp (erenumab, eptinezumab, fremanezumab, galcanezumab) per la prevenzione. Per i pazienti con emicrania cronica, resta indicata anche la tossina botulinica di tipo A". I nuovi farmaci, altamente selettivi, sono già disponibili nel Servizio sanitario nazionale per i pazienti con forme refrattarie.
Nella malattia di Parkinson - secondo disturbo neurodegenerativo per diffusione, in forte crescita a livello globale - tra i fattori di rischio, oltre all'età, emergono centrali fattori ambientali e comportamentali come l'esposizione a pesticidi, l'inquinamento atmosferico e la sedentarietà, elencano i neurologi. La ricerca si concentra oggi su "terapie disease-modifying, come gli anticorpi monoclonali anti-α-sinucleina, mirati a prevenire l'accumulo patologico della proteina. Al contempo, si rafforza l'importanza della brain health, un concetto che integra prevenzione, stili di vita sani e riduzione dei fattori di rischio modificabili", per contrastare precocemente i meccanismi della neurodegenerazione.
Per la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), malattia rara e devastante che interessa circa 6mila italiani - proseguono gli esperti - negli ultimi anni si sono aperte nuove prospettive, con l'identificazione di numerosi geni associati alla patologia e la comprensione di meccanismi patogenici come alterazioni della proteasi, del metabolismo dell'Rna, neuroinfiammazione, disfunzioni mitocondriali. L'approvazione di tofersen, un oligonucleoide antisenso, rappresenta una svolta per i pazienti con mutazione Sod1. Numerosi altri approcci sono in fase di studio per mutazioni diverse. Per le forme sporadiche, l'attenzione si concentra su biomarcatori (neurofilamenti), imaging avanzato e trial clinici adattativi, come la piattaforma Tricals, permettono di testare più farmaci in parallelo. I modelli di cura multidisciplinare e l'uso di tecnologie assistive (es. eye-tracking, interfacce cervello-computer) contribuiscono a mantenere autonomia e qualità della vita anche nelle fasi più avanzate.
Nella sclerosi multipla, che continua a registrare un aumento dell'incidenza, specie nella fascia giovane-adulta - rimarcano i neurologi - il legame con il virus di Epstein-Barr è ormai confermato, così come l'importanza di una diagnosi precoce e di trattamenti tempestivi. Oltre 20 farmaci sono oggi disponibili, dai più tradizionali a quelli ad alta efficacia (anticorpi monoclonali, cladribina). In casi selezionati, il trapianto autologo di cellule staminali rappresenta un'opzione terapeutica promettente. Nuovi biomarcatori e tecniche di imaging avanzato supportano un monitoraggio sempre più preciso. La ricerca si orienta verso strategie multitarget, con inibitori della tirosin-chinasi di Bruton e terapie che mirano alla microglia e agli astrociti, attori chiave nella progressione.
E ancora, per la miastenia gravis, malattia autoimmune della giunzione neuromuscolare, c'è stato un notevole avanzamento nelle opzioni terapeutiche. I nuovi anticorpi monoclonali (anti-Cd20, anti-Cd19), i bloccanti del complemento (eculizumab, ravulizumab, zilucoplan) e gli antagonisti del recettore FcRn (efgartigimod, rozanolixizumab) rappresentano una svolta per i pazienti con forme generalizzate anti-AChR positive. Le indicazioni terapeutiche variano in base al profilo anticorpale e alla forma clinica, evidenziando l'importanza di protocolli personalizzati e di un approccio immunologico mirato. Le forme oculare e sieronegativa rimangono ancora oggetto di ricerca attiva.
Infine, per la malattia di Alzheimer che rappresenta il 60% delle demenze, con circa 600mila casi in Italia, l'introduzione dei biomarcatori plasmatici, come il dosaggio del rapporto pTau217/β-amiloide, promette una rivoluzione nella diagnosi precoce, accessibile e non invasiva. I nuovi anticorpi monoclonali anti-amiloide (lecanemab e donanemab) - concludono i neurologi - hanno dimostrato la "capacità di rallentare la progressione clinica nei pazienti con malattia in fase iniziale e presenza documentata di β-amiloide. Tuttavia, la complessità nella gestione di queste terapie (monitoraggio, selezione dei pazienti, rischio di Aria - Amyloid Related-Imaging-Abnormalities) richiede un adeguato riassetto organizzativo" del sistema sanitario e un'attenta valutazione della sostenibilità.
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