
(Adnkronos) - Al via la nuova iniziativa di mobilità elettrica condivisa targata Luiss Green Mobility: il primo progetto pilota europeo in ambito universitario di fornitura di servizi di E-mobility e servizi smart correlati, a dieci anni dal suo avvio, si rinnova, grazie alla collaborazione strategica con Acea e Renault Italia. Oggi, infatti, è stata inaugurata la nuova flotta composta da 12 Renault 5 destinata al Car Sharing elettrico, a disposizione di studenti, docenti e staff per agevolare la mobilità tra i Campus e per il tempo libero.
Renault 5 è stata scelta per questo servizio di E-mobility per il suo design moderno, le personalizzazioni, la connettività e la sicurezza. Ai giovani di oggi, nativi digitali, la piccola elettrica di Casa Renault mette, infatti, a disposizione, tramite Google Play, numerose app che consentono di ascoltare musica, tenersi aggiornati su sport e attualità, divertirsi o guardare film durante la sosta o la ricarica. Su strada, la piccola compatta elettrica si distingue per un’esperienza di guida innovativa, un’autonomia fino a 410 km secondo il ciclo Wltp e un livello di sicurezza ai vertici della categoria, garantito da 26 dispositivi di assistenza alla guida. La gestione dei servizi digitali e la ricarica saranno disponibili 24 ore su 24, direttamente tramite l’App Luiss, grazie all’integrazione con la piattaforma Ict basata sulla tecnologia Bomts (Banking Operations Maintenance Telematics and Security) sviluppata da a.Quantum - Gruppo Acea.
Per il 'taglio del nastro', nel Campus Luiss di viale Romania, erano presenti i vertici dell’Università e delle aziende partner del progetto. "Le università hanno un ruolo centrale nella transizione verso una società più sostenibile - ha dichiarato Rita Carisano, direttore generale della Luiss - La nostra missione non è solo formare giovani pronti ad affrontare il mondo del lavoro, ma anche prepararli a diventare cittadini consapevoli delle sfide che li attendono. In questa visione si inseriscono iniziative come il progetto Green Mobility, che rendono i nostri campus un modello di sostenibilità per studentesse e studenti, ispirandoli a ridurre l’impatto ambientale in ogni aspetto della propria vita. Un forte impegno riconosciuto anche a livello internazionale, come dimostra la classifica Ui GreenMetric, che ogni anno premia gli atenei più sostenibili al mondo. Dal suo ingresso nel 2018 ad oggi, la Luiss ha scalato più di 200 posizioni, raggiungendo il 2° posto in Italia e il 13° globale a conferma della costante attenzione alle buone pratiche ambientali e, in particolare, alla mobilità green”.
"Siamo entusiasti che Renault 5 E-tech Electric diventi il cuore pulsante di questo progetto di mobilità sostenibile promosso dalla Luiss. R5 è molto più di un’auto: è un’icona che si reinventa, capace di unire emozione, tecnologia e responsabilità ambientale. Con il suo design immediatamente riconoscibile, l’anima pop e lo spirito innovativo, parla la stessa lingua delle nuove generazioni, attente all’ambiente ma desiderose di libertà e connessione. Crediamo che R5 E-tech Electric sappia offrire un’esperienza unica e stimolante, rispondendo con concretezza e passione alle grandi sfide della mobilità di oggi e di domani", ha affermato Sébastien Guigues, Ceo Renault Italia.
“Nell’ultimo biennio - ha sottolineato Fabrizio Palermo, amministratore delegato Acea - con l’attuazione del Piano Industriale, Acea ha consolidato il suo ruolo di operatore infrastrutturale, di leader del settore idrico e di main player dei settori energetico e ambientale. La grande expertise del nostro Gruppo ci qualifica in modo trasversale come punto di riferimento a livello nazionale nella progettazione, realizzazione e gestione di sistemi infrastrutturali. Tutto ciò è possibile grazie a una rinnovata attenzione strategica all’innovazione tecnologica che caratterizza e contraddistingue anche il progetto Luiss Green Mobility”.
“Aver supportato Luiss nella progettazione e nel lancio di un progetto così importante ha consentito ad a.Quantum di rendere tangibile una mission sfidante. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di progettare e realizzare sistemi infrastrutturali sicuri e resilienti - ha aggiunto Enrico Resmini, amministratore delegato di a.Quantum - a.Quantum nasce con l’intento di valorizzare le competenze del Gruppo Acea e di metterle a disposizione dell’industria e del Paese, attraverso un approccio integrato che pone al centro le esigenze dei clienti per sviluppare soluzioni customizzate”.
Accanto al Car Sharing elettrico, l’Università offre già un servizio di shuttle con navette elettriche e a gas, che collega gratuitamente le sedi di via Parenzo e viale Romania, e infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici all’interno dei Campus con il 100% dell’energia elettrica utilizzata proveniente da fonti rinnovabili. Non solo. Quest’anno, il progetto Green Mobility si arricchisce di due ulteriori iniziative grazie alla partnership con Acea: uno studio per l’ottimizzazione dei consumi energetici e l’avvio della flessibilità energetica nelle sedi dell’Ateneo, che rafforza il suo posizionamento come laboratorio di innovazione sostenibile.
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(Adnkronos) - Smaltita la delusione per la finale persa agli Us Open, Jannik Sinner torna al lavoro e rimette Carlos Alcaraz nel mirino. L'azzurro si sta allenando in questi giorni prima di partire per la Cina e chiudere la stagione con gli ultimi tornei. In attesa della partenza verso l'Asia, il numero 2 del ranking Atp ha deciso di sfruttare la pausa per focalizzarsi su alcuni dettagli nella sfida con lo spagnolo, ormai aperta su tutti i fronti. Come raccontato da alcuni video che in queste ore stanno facendo il giro dei social, Jannik si è concentrato (anche) su alcuni esercizi per perfezionare il servizio. Lavori senza racchetta e particolari (per i non addetti ai lavori), per insistere su coordinazione, equilibrio e spinta, che hanno anche divertito i tifosi del campione sui social, non abituati a vedere Jannik in questa versione.
Dopo la sosta, Sinner parteciperà all'Atp 500 di Pechino (25 Settembre-1 ottobre), al 1000 di Shanghai (1-12 ottobre), al Six Kings Slam (16-19 ottobre, che però non darà punti Atp), al 500 di Vienna (20-26 ottobre), al 1000 di Parigi (27 ottobre-2 novembre) e alle Atp Finals (9-16 novembre).
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(Adnkronos) - Negli ultimi trent’anni il meccanismo della rivalutazione delle pensioni è stato oggetto di continui interventi legislativi, spesso contraddittori e sempre più penalizzanti per chi ha contribuito di più al sistema.
Su questo tema domani a Roma, in una conferenza stampa presso la sede nazionale Cida in Via Barberini 36 alle 11, Stefano Cuzzilla, presidente Cida, e Alberto Brambilla, presidente del centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, presentano lo studio sull’erosione del potere d’acquisto e sul futuro del patto sociale, realizzato da Cida e Itinerari previdenziali.
L’indagine mette in luce con dati inediti l’impatto di questa svalutazione strutturale, evidenziandone le conseguenze sul patto sociale e generazionale.
Dai casi pratici con perdite fino a centinaia di migliaia di euro, al paradosso di chi versa di più e riceve meno, fino al confronto con l’Europa dove la rivalutazione è automatica: lo studio fotografa le distorsioni del sistema e i loro effetti sul ceto medio.

(Adnkronos) - "Giulia De Lellis ha partorito, è nata Priscilla". Questa è la fake news che sta girando sui social nelle ultime ore. A rafforzare la bufala, la pubblicazione della foto di una neonata, condivisa da un utente, come se fosse la vera figlia dell'influencer e del padre, Tony Effe.
Immediato lo sfogo di Giulia che subito smentito la notizia: "La gente ha perso completamente il senso del rispetto. Sono scioccata dall'ossessione e dalla follia con cui ci si permette di giocare su qualcosa di così intimo e prezioso come una nuova vita".
"La bambina nella foto non è mia figlia - spiega - è vergognoso che il suo volto sia stato preso e diffuso ovunque. Chiedo scusa a lei e alla sua famiglia per questa ennesima mancanza di umanità".
Non è la prima volta che l'influencer esprime preoccupazione e rabbia per le continue speculazioni sulle gravidanze: "Mi stanno arrivando tantissimi messaggi sul mio parto. Il mio. Leggo addirittura ipotesi sul tipo di parto, cosa che non sa nemmeno il mio ginecologo ad oggi. Non si tratta di gossip, ma di rispetto".
E infine, un messaggio diretto a chi diffonde queste false notizie: "Datevi una regolata e portate un contributo migliore a questo mondo che già fa spavento di per sé se non sapete proprio che fare".
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(Adnkronos) - Alessandro Borghi è Walter Bonatti nel nuovo film di Daniele Vicari, 'Bianco', le cui riprese iniziano oggi 16 settembre tra Valle D'Aosta e Alto Adige.
Nel 1961, Walter Bonatti guida sei tra i migliori alpinisti della propria generazione in una scalata fino ad allora considerata impossibile: il Pilone Centrale del Frêney, ultimo angolo di Monte Bianco rimasto inconquistato. Bianco ripercorre la tragica impresa che vedrà ritornare solo tre sopravvissuti e consegnerà il coraggio di Walter Bonatti alla storia.
Le riprese iniziano a Courmayeur per poi salire in quota sul Monte Bianco e seguire il percorso realmente battuto da Bonatti nella tragica spedizione raccontata nel film: dal Flambeaux alla Fourche fino al Peuterey e ai piedi del pilone centrale del Frêney, una immensa parete di roccia a strapiombo alta 800 metri.
Il cast è composto da Alessandro Borghi, Pierre Deladonchamps, Finnegan Oldfield, Marlon Joubert, Quentin Faure, Alessio Del Mastro, Jonas Bloquet.
Bianco - coproduzione Italia, Francia, Belgio - è prodotto da Mattia Guerra, Laurent Fumeron, Joseph Rouschop, Eva Curia ed è una produzione Be Water Film con Rai Cinema, The Project Film Club, Tarantula con il contributo del MIC-DGCA Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo, con il sostegno di IDM Film & Music Commission Südtirol e di Fondazione Film Commission Vallée d'Aoste, in collaborazione con Moncler, con il sostegno di BCC Valdostana, con il patrocinio del CAI-Club Alpino Italiano e dei Comuni di Courmayeur e di Chamonix e con Skyway Monte Bianco come partner location.
Il film è tratto da Frêney 1961 – La tempesta sul Monte Bianco di Marco Albino Ferrari, uno dei grandi classici della letteratura di montagna, firmano il soggetto e la sceneggiatura Massimo Gaudioso, Francesca Manieri, Marco Albino Ferrari, Daniele Vicari.
Direttore della fotografia è Gherardo Gossi, scenografia Marta Maffucci, costumi Emmanuelle Youchnovski, suono Alessandro Palmerini, montaggio Benni Atria.
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(Adnkronos) - "L'incidenza e la prevalenza delle patologie croniche gastrointestinali sono incrementate esponenzialmente negli ultimi decenni, anche e soprattutto in età pediatrica. Queste variazioni epidemiologiche ci obbligano a maggiori sforzi sia nell'ambito della comprensione dei meccanismi patogenetici, al fine di identificare terapie che possano essere sempre più specifiche ed efficaci, sia in termini di prevenzione e diagnosi precoce, per limitare l'impatto sulla salute a lungo termine in età adulta". Lo ha detto Annamaria Staiano, presidente Espghan (European Society for Paediatric Gastroenterology Hepatology and Nutrition), intervenendo oggi a Milano alla presentazione della Fondazione Sigenp (Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica), la prima in Italia in ambito pediatrico nata da una società scientifica.
"Sono sicura che la Fondazione Sigenp - aggiunge - rappresenterà un punto di incontro neutrale e autorevole, capace di favorire il dialogo e la costruzione di partnership virtuose tra ricercatori e aziende, senza tralasciare il punto di vista delle istituzioni e delle associazioni di pazienti, indispensabili per orientare la ricerca verso i bisogni reali della comunità. Solo così potremo davvero trasformare la scienza in cure concrete, ridurre i tempi di accesso alle innovazioni e garantire che i bambini e le loro famiglie non siano spettatori passivi, ma destinatari diretti e protagonisti del progresso".
L'innovazione in corso ha "consentito enormi passi avanti in termini di disponibilità di nuove terapie - osserva Staiano - ma per l'età pediatrica sono molte meno rispetto a quelle per gli adulti. Esiste infatti una criticità che riguarda le tempistiche di approvazione, che può a volte superare i 10 anni". Così si diffonde l'uso di terapie off-label, cioè al di fuori delle indicazioni, che, "in assenza di linee guida chiare riguardo l'uso e il dosaggio, vengono spesso definiti a discrezione del clinico". Per ovviare a queste difficoltà, "la vera svolta - secondo l'esperta - potrebbe giungere dall'applicazione di tecniche di intelligenza artificiale e machine learning, che offrono la possibilità di analizzare e integrare enormi moli di dati clinici, marcatori biochimici e dati omici". In tal senso, "la creazione di network tematici pediatrici e consorzi di centri clinici pediatrici potrebbe facilitare l'acquisizione di dati relativi a sicurezza ed efficacia dei nuovi farmaci, velocizzandone il processo di approvazione".
Alla luce di questa analisi, è evidente che "quando parliamo del futuro della ricerca in gastroenterologia pediatrica - sottolinea la presidente Espghan - dobbiamo tenere presente che l'innovazione scientifica non nasce mai da un singolo attore, ma è sempre il risultato di un ecosistema complesso in cui competenze, risorse e visioni diverse si incontrano e si integrano. In gastroenterologia pediatrica, più che in altri ambiti, questo principio diventa evidente: la ricerca clinica, le sperimentazioni farmacologiche, lo sviluppo di nuove tecnologie diagnostiche e terapeutiche richiedono un livello di collaborazione che nessun singolo centro di ricerca o azienda potrebbe sostenere da solo".
Proprio per questo la specialista auspica una sinergia tra "professionisti sanitari, medici, ricercatori, infermieri" e le "aziende farmaceutiche e biotecnologiche che possiedono la forza industriale necessaria a trasformare un'idea sperimentale in un trattamento o una procedura diagnostica affidabile, certificata e accessibile su larga scala". Fondazione Sigenp, sintetizza Staiano, nasce per porre "le basi per un progetto di ampio respiro, che mira a favorire il progresso scientifico supportando la ricerca e la collaborazione etica tra ricercatori, istituzioni e stakeholder, per migliorare diagnosi, terapie e percorsi di cura dei bambini affetti da patologie croniche del tratto gastrointestinale".
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(Adnkronos) - Si apre domani, mercoledì 17 settembre, Safety expo 2025-prevenzione incendi, l’evento di riferimento in Italia per la prevenzione e la sicurezza antincendio. Nei padiglioni della Fiera di Bergamo, la prima giornata della nuova edizione sarà un’occasione di confronto tra professionisti, aziende leader di settore, associazioni e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, con l’obiettivo di trasformare la normativa da vincolo burocratico a opportunità sostenibile per costruire sicurezza. Con circa 100 eventi tra convegni tecnici, laboratori pratici, seminari aziendali e corsi di formazione, più di 160 espositori e un’area espositiva di oltre 10.000 mq, Safety Expo 2025 offrirà un programma ricco e articolato.
L’apertura ufficiale avverrà in sala Artemisia, con il primo dei convegni organizzati dalla rivista Antincendio in collaborazione con il Corpo nazionale dei vigili del fuoco e aperto dal capo ingegnere Eros Mannino.
Alle 9.45, la sessione mattutina coinvolgerà i professionisti del settore che presenteranno delle proposte per snellire i procedimenti amministrativi e semplificare la sicurezza. Tra gli interventi, l'ingenere Tiziana Petrillo (Cni) illustrerà le proposte di revisione del D.P.R. 151/2011, aggiornando le attività soggette e uniformando la documentazione tra comandi; il geometra Marzia Silvia Ceriotti approfondirà la gestione degli edifici complessi; l’ingegnere Marco Damonte Prioli porterà l’esperienza delle aziende ospedaliere liguri; l’ingegnere Luciano Nigro parlerà del passaggio da un approccio prescrittivo a uno prestazionale, sottolineando il ruolo decisivo della qualifica dei professionisti e la crescente richiesta di competenze specialistiche; l’architetto Filippo Vigato proporrà modelli di governance più snelli e proporzionati ai rischi per le manifestazioni pubbliche.
La sessione pomeridiana verrà protagonisti i vigili del fuoco, che presenteranno i principali progetti di semplificazione oggi in corso per rendere più accessibile e innovativa la prevenzione incendi. A dieci anni dall’entrata in vigore del Codice di prevenzione incendi (D.M. 3 agosto 2015), la sessione proporrà un bilancio delle esperienze maturate e delle sfide ancora aperte, con l’obiettivo di capire se è possibile sviluppare strumenti più semplici e immediati a supporto di progettisti e operatori. Tra gli interventi principali: l’ingegnere Adriano De Acutis sulla safety degli eventi che hanno interessato la capitale nel corso degli ultimi mesi; l’ingegnere Andrea Marino sulle Linee guida per la gestione delle folle in caso di incendio; l’ingegnere Roberta Lala sul 'Medio codice', strumento di razionalizzazione delle regole tecniche. Chiusura con uno storytelling sull’11 settembre per coniugare riflessione tecnica ed emotiva.
Mercoledì 17 settembre, Safety Expo 2025 offrirà una giornata ricca di convegni specialistici, tra normativa, progettazione e innovazione tecnologica. La mattina si aprirà con un incontro dedicato alle porte tagliafuoco (ore 9.30, sala B), che approfondirà gli aggiornamenti normativi nella protezione passiva, con particolare attenzione al Regolamento UE 2024/3110 sui Prodotti da Costruzione e alla revisione 2023 della norma EN13501-2, evidenziando gli obblighi documentali di interesse per progettisti e direttori dei lavori. Alle 10, il Collegio ingegneri e architetti di Milano propone Take care-ridefinire gli spazi della cura (sala A), un convegno interdisciplinare dedicato alla trasformazione degli ambienti sanitari in luoghi sicuri, inclusivi e terapeutici.
Saranno affrontati temi come design for all, sostenibilità e centralità del paziente, con la sicurezza antincendio interpretata come occasione progettuale. Alle 12.00, la riflessione si sposterà sugli edifici storici, con l’analisi di casi concreti e normative di riferimento, per conciliare la protezione dal rischio incendio con la tutela del patrimonio architettonico e artistico, proponendo soluzioni innovative e praticabili. Il pomeriggio (ore 15.00) vedrà due appuntamenti di grande attualità.
In sala A, Aias e Cfpa-Europe affronteranno la sicurezza antincendio delle facciate, tra lezioni della tragedia della Grenfell Tower e scenari normativi europei, mentre in sala B SFPE Italy, Prevenzioneincenditalia e Ifsn-Italian sprinkler network discuteranno i nuovi rischi legati alle tecnologie emergenti, in particolare batterie ordinarie e agli ioni di litio, analizzandone stoccaggio e mobilità e presentando sistemi di protezione innovativi. Una giornata che unisce aggiornamento normativo, progettazione avanzata e sfide tecnologiche, confermando Safety Expo 2025 come appuntamento chiave per chi opera nel settore della prevenzione incendi.
Le aree espositive ospiteranno associazioni e aziende leader di settore che presenteranno soluzioni per protezione passiva, sistemi di spegnimento e rivelazione, sicurezza delle facciate, gestione degli accumuli energetici, mobilità elettrica e digitalizzazione della conformità. I laboratori pratici permetteranno dimostrazioni su presidi antincendio, impianti ad acqua, controllo fumo e calore, gas, aerosol ed impianti elettronici. L’Istituto Informa e le associazioni Aias e Aifos terranno corsi di aggiornamento e best practice sulla gestione del rischio incendio, manutenzione e sicurezza operativa.
Safety Expo 2025 si conferma così non soltanto come un evento fieristico, ma come un momento strategico di confronto e innovazione per tutti i professionisti del settore, puntando a rendere la prevenzione incendi un’opportunità concreta e sostenibile. Organizzato da Epc Periodici in collaborazione con Istituto Informa e con il supporto del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, di istituzioni, associazioni e aziende leader del settore, Safety Expo si conferma un appuntamento imprescindibile per tutti gli operatori del mondo antincendio: progettisti, tecnici, manutentori, responsabili aziendali, installatori, decisori pubblici e privati.
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(Adnkronos) - "Promuovere la ricerca indipendente in pediatria e più specificamente nella gastroenterologia e nutrizione pediatrica". Così Claudio Romano, presidente Sigenp - Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica, ha spiegato oggi a Milano, alla presentazione della Fondazione Sigenp di cui è presidente, la mission della "prima e, per ora, unica" iniziativa in Italia espressione di "una società scientifica in campo pediatrico".
"Solo un terzo dei medicinali che ci servono per curare i bambini è stato testato su pazienti in età pediatrica - afferma Romano - I dati relativi all'efficacia e sicurezza degli altri due terzi provengono da sperimentazioni fatte su adulti. Ma riportare questi dati su una scala più piccola, in proporzione di peso ed età, non è sempre corretto - avverte - Nella popolazione pediatrica, la crescita e i cambiamenti evolutivi influenzano l'assorbimento, la distribuzione, il metabolismo e l'eliminazione dei farmaci, con differenze di farmacodinamica che hanno conseguenze sull'efficacia e la sicurezza della terapia. Senza parlare di altre variabili come la superficie corporea - elenca l'esperto - l'età gestazionale e il peso alla nascita per i neonati, l'etnia, il sesso. Quando sono necessari utilizziamo lo stesso questi farmaci, ma off label, affidandoci alla nostra prudenza e professionalità per quanto riguarda dosi e posologia, proprio perché i dati precisi in campo pediatrico mancano o sono incompleti". Per molte patologie pediatriche "incontriamo difficoltà a usare farmaci e protocolli efficaci e di precisione - rimarca il presidente Sigenp - perché i dati in nostro possesso sono insufficienti". L'esperto chiama in causa la "ricerca clinica condotta quasi interamente dalle aziende che, dovendo obbedire alle leggi del mercato, possono investire denaro in ricerca solo se questa è giustificata dalla speranza di un ritorno economico".
La ricerca indipendente, non orientata da interessi commerciali, "può garantire nuove conoscenze utili al bene comune e alla salute pubblica, ma non guadagni - evidenzia Romano - e può essere finanziata e promossa da enti pubblici, ma anche da enti del Terzo settore quali associazioni no profit e fondazioni. Nel nostro caso c'è una doppia garanzia etica e scientifica, visto che la nostra Fondazione è 'figlia' di una società scientifica. Questo modello - ricorda - è diffuso negli Stati Uniti dove il privato senza interessi diretti interviene per sostenere la ricerca indipendente no profit in tanti ambiti, particolarmente in oncologia, e alcune esperienze sono già state fatte anche in Italia". La ricerca no profit "è cresciuta dal 17% al 40%, nei Paesi europei, con una media intorno al 20%. Tra le aree cliniche che riguardano la ricerca no profit vi è l'oncologia che arriva al 37%, mentre la pediatria non supera il 5%. Ci piacerebbe riuscire non solo ad ampliare, ma anche a innovare la ricerca in pediatria", conclude Romano auspicando, in caso di successo, di "stimolare anche altre società scientifiche a intraprendere iniziative simili".
Leggi tutto: Romano (Sigenp): "Solo 1 farmaco per bambini su 3 testato con studi ad hoc"

(Adnkronos) - Regalare qualcosa di speciale non è mai stato così semplice: dopo il successo riscosso in Francia, JungleGift sbarca in Italia con un’idea chiara: cambiare il modo in cui pensiamo e viviamo il regalo, trasformandolo in un’esperienza memorabile da vivere subito. Con un’offerta pensata per ogni persona e occasione, la piattaforma fondata nel 2024 da Paola Pianciola, ex ceo di Smartbox Group, propone un’alternativa ai classici cofanetti o coupon. JungleGift, infatti, mette al centro la qualità dell’esperienza, rendendola facile da scegliere, prenotare e vivere. Nessun passaggio complicato: tutto avviene in modo diretto, sui canali ufficiali dei marchi partner coinvolti. "Per noi - spiega all'Adnkronos/Labitalia Paola Panciola - il concetto di 'su misura' è fondamentale: un regalo ha valore quando riflette i gusti, le passioni e lo stile di vita di chi lo riceve. Con JungleGift vogliamo offrire esperienze flessibili e personalizzabili, in grado di adattarsi a ogni occasione e persona. Non si tratta soltanto di fare un dono, ma di creare un ricordo unico, che nasce dall’incontro tra l’identità del brand e i desideri del consumatore".
"Questo servizio - sottolinea - può avere un risvolto positivo anche per riscoprire il made in Italy. Assolutamente sì. JungleGift si fonda sulla collaborazione con partner leader nei propri settori, e in Italia questo significa valorizzare eccellenze locali, dal food & wine all’hospitality, dalla cultura al benessere. Lavorando in white label con i migliori marchi nel mondo del turismo e delle esperienze, offriamo ai consumatori italiani e stranieri la possibilità di vivere il made in Italy autentico, contribuendo a rafforzarne la diffusione e l’apprezzamento sia sul mercato nazionale che internazionale".
"Con JungleGift - afferma - vogliamo semplificare il modo in cui le persone scelgono e ricevono i regali, offrendo esperienze facilmente accessibili e prenotabili online in pochi clic. L’obiettivo è proporre un’alternativa concreta ai cofanetti tradizionali, più flessibile e centrata sul valore del tempo condiviso. Per questo motivo lavoriamo con brand selezionati per costruire un’offerta riconoscibile e di qualità".
"Ora - avverte - puntiamo a diventare un punto di riferimento nel gifting esperienziale, espandendo questo modello in nuovi mercati e contesti d’uso". Su JungleGift, l’utente può scegliere tra soggiorni esclusivi, momenti di benessere, concerti intimi, proposte gastronomiche e attività outdoor.
In Italia sono già attive collaborazioni con: TheFork (piattaforma numero uno di prenotazione online di ristoranti con oltre 15.000 locali in Italia, cui accedere tramite Gift Box), All – Accor (il primo network di hotel in Europa con più di 1.500 strutture, esperienze e vantaggi esclusivi in hotel delle diverse catene del gruppo), Boscolo (lo specialista dei week-end in Italia con attività tra cultura e benessere), Fever – Candlelight (la piattaforma leader nell’organizzazione di eventi musicali Candlelight ed esperienze culturali), Wine O’ Clock (la piattaforma di vendita di vini d’eccellenza con consegna a domicilio).
Le esperienze prescelte sono attive tutto l’anno, 7 giorni su 7. In caso di credito residuo, il valore del buono può essere utilizzato in più volte. In Italia i cofanetti regalo JungleGift saranno disponibili da settembre 2025 nei negozi LaFeltrinelli, sul sito Amazon e su junglegift.com.
Leggi tutto: JungleGift arriva in Italia e il regalo perfetto si sceglie in un click

(Adnkronos) - Sulla scia della fusione con Eftsure, leader per la sicurezza dei pagamenti, Sis ID, multinazionale esperta nella lotta contro le frodi finanziarie, prosegue la sua espansione internazionale con un ampliamento della propria copertura geografica a oltre 200 paesi in tutto il mondo. Questa alleanza nasce in un contesto in cui le frodi finanziarie hanno raggiunto dimensioni senza precedenti. Secondo uno studio del Nasdaq, nel 2023 il loro costo a livello mondiale sarebbe stato pari a circa 485 miliardi di dollari, a dimostrazione della portata del fenomeno. Questo processo di industrializzazione della frode colpisce in particolare le aree geografiche storicamente difficili da raggiungere o ad alto rischio di corruzione, dove i meccanismi di controllo tradizionali sono carenti o inesistenti.
Combinando la propria esperienza tecnologica e la forza della propria comunità di utenti con quella di Eftsure, Sis ID offre ora ai propri clienti una soluzione di protezione globale che trasforma radicalmente l'approccio alla sicurezza dei pagamenti internazionali. Copertura quasi universale: con 211 territori coperti, Sis ID consente ora ai propri clienti di controllare la stragrande maggioranza delle aree in cui opera, comprese quelle storicamente difficili da raggiungere. Questa copertura estesa elimina i punti ciechi geografici che in passato costituivano gravi vulnerabilità per le multinazionali.
Automazione potenziata: l'integrazione di 16 banche dati locali aggiuntive consente di ottenere risultati più rapidi e affidabili. Queste banche dati consentono di verificare in tempo reale che le coordinate bancarie appartengano effettivamente alla società controllata, riducendo notevolmente i tempi e le incertezze. Competenza umana: per gli ambienti più complessi, gli analisti accreditati di Sis ID intervengono per eseguire verifiche manuali nelle aree caratterizzate da un elevato livello di corruzione o da una scarsa affidabilità dei dati locali. Questo approccio ibrido garantisce un livello di sicurezza ottimale anche negli ambienti più rischiosi.
Protezione finanziaria: in collaborazione con Allianz Trade, Sis ID garantisce ai propri clienti una copertura di 700.000 euro per transazione, anche nelle zone in cui il rischio di cybercriminalità, frode e corruzione è considerato elevato dalle autorità internazionali. In Africa, ad esempio, dove le assicurazioni antifrode sono costose, i clienti di Sis ID possono beneficiare di una copertura integrata riducendo al contempo i costi di protezione.
"Mentre le sanzioni economiche ridisegnano i circuiti finanziari e la frammentazione geopolitica accelera, le aziende non possono più accontentarsi di soluzioni parziali. Tra le restrizioni statunitensi che incidono indirettamente sui nostri scambi commerciali e l'escalation tecnologica delle frodi alimentate dall'intelligenza artificiale, ci troviamo di fronte a una convergenza di rischi senza precedenti. I nostri clienti hanno oggi bisogno di una soluzione globale e solida che offra loro sia autonomia strategica che massima protezione. E' esattamente ciò che offriamo loro con la nostra soluzione", spiega Laurent Sarrat, chief of strategy e fondatore di Sis ID.
Leggi tutto: Sis ID amplia attività di pagamenti antifrode con copertura estesa a 211 paesi
(Adnkronos) - “Oggi presentiamo due documenti strategici: il check-In culture, che valorizza il patrimonio culturale e sostiene le imprese locali; e il protocollo d’intesa per la cura dei luoghi, che coinvolgerà le comunità in una co-progettazione per valorizzare gli spazi e i luoghi di cultura”. Così Viviana Matrangola, assessore alla Cultura della Regione Puglia, durante l’incontro “Tutta la Cultura che c’è” organizzato negli spazi della Fiera del Levante.
“In particolare – ha proseguito – ho voluto dare un mio personale contributo attraverso un protocollo d’intesa che promuove la partecipazione delle comunità. L’idea è quella di mettere in connessione il patrimonio materiale e immateriale e trasmetterlo come eredità culturale. Le comunità verranno quindi coinvolte in una co-progettazione che avrà l'obiettivo di gestire in maniera integrata gli spazi e i luoghi culturali. La cultura diventa così uno strumento di partecipazione democratica ma anche di responsabilità condivisa, in grado di generare inclusione e coesione sociale”.
Iniziativa editoriale cofinanziata dall’Unione Europea per la Regione Puglia con le risorse del PR Puglia FESR-FSE + 2021-2027

(Adnkronos) - La steatosi epatica non alcolica, meglio nota come 'fegato grasso', si caratterizza per l'accumulo di trigliceridi nelle cellule epatiche, un eccesso di peso corporeo, con tessuto adiposo viscerale associato a resistenza all'insulina, e dislipidemia. La malattia può portare a un'infiammazione del fegato e degenerare fino alla cirrosi. Questa condizione, che in Italia interessa circa 1 adulto su 4, può beneficiare di Gdue, un integratore alimentare contenente 2 alghe marine brune (Ascophyllum nodosum e Fucus vesiculosus) e Cromo picolinato. Lo evidenzia un recente studio italiano presentato al Congresso nazionale della Sinut (Società italiana di nutraceutica), che si è svolto nei giorni scorsi a Bologna. Si tratta della prima ricerca condotta con Gdue su pazienti nel trattamento della steatosi epatica, con l'obiettivo di valutare il valore aggiunto del nutraceutico, rispetto alla sola dieta, nel trattamento della patologia.
Lo studio clinico, randomizzato e in doppio cieco - informa una nota - è stato condotto con la collaborazione della Clinica Gastroenterologica dell'università di Genova diretta da Edoardo Giannini. Sono stati arruolati 100 pazienti affetti da sindrome metabolica con steatosi epatica, tutti con obesità centrale, randomizzati in doppio cieco in 2 gruppi di trattamento. A 50 soggetti è stato somministrato l'integratore alimentare, mentre gli altri hanno ricevuto solo un placebo. Tutti hanno seguito un regime calorico controllato e bilanciato nei nutrienti. Al basale e dopo 6 mesi sono stati misurati i parametri lipidici-metabolici, oltre che circonferenza vita, peso e la composizione corporea. La condizione del fegato è stata valutata attraverso una particolare tecnica ecografica chiamata Fibroscan Cap.
"Abbiamo osservato in tutti i partecipanti una diminuzione del peso in eccesso, in virtù anche del regime alimentare ipocalorico impostato sul modello della dieta mediterranea - afferma Livia Pisciotta, professore associato di Scienze dietetiche applicate all'università di Genova e coordinatrice dello studio - Il gruppo che ha assunto il nutraceutico ha avuto una riduzione statisticamente significativa dell'indice di massa corporea, sia a 3 che a 6 mesi. Grazie a Gdue - precisa - la diminuzione media del peso è stata del 4,7%: l'integratore quindi si rivela un'opzione di trattamento valida per contrastare una delle principali cause del fegato grasso". Dall'analisi finale è anche emerso, "nel gruppo trattato, rispetto al placebo - aggiunge Pisciotta - un aumento significativo della perdita di massa grassa e un incremento del colesterolo 'buono' Hdl. Quest'ultimo è stato un risultato che non ci attendevamo così evidente, anche se già riscontrato in altri studi clinici condotti sul nutraceutico". Alla luce di questi risultati,"si confermano interessanti prospettive di studio sull'utilizzo dell'integratore anche per la prevenzione del rischio cardiovascolare - continua la specialista - Infine, dato rilevante, i livelli di grasso nel fegato, misurati con Fibroscan-Cap, si sono ridotti significativamente superando, anche in questo caso, i valori ottenuti dalla sola dieta".
Per la gestione della patologia, evidenzia Pisciotta, "al momento esistono pochi farmaci recentemente approvati che si stanno affacciando nella pratica clinica. Il fegato grasso è una malattia che può avere conseguenze gravi e degenerare fino allo sviluppo di cirrosi epatica o di epatocarcinoma. Tende a colpire persone non più giovanissime e che hanno già una o più malattie croniche. La sua prevalenza tra i diabetici", inoltre, "è più di 2 volte superiore rispetto ai tassi registrati nella popolazione generale. Può interessare anche i bambini, soprattutto in caso di obesità o di grave eccesso di peso".
Il Gdue può essere quindi "una proposta di trattamento importante soprattutto nelle prime fasi di malattia - afferma l'esperta - considerando che ha già dimostrato in vari studi farmacologici e clinici di ridurre i picchi della glicemia postprandiale in soggetti con pre-diabete e diabete, e di ridurre il grasso nel fegato in studi su animali. L'uso dell'integratore deve essere sempre accompagnato a uno stile di vita sano, a partire dell'alimentazione associata all'attività fisica regolare - avverte Pisciotta - Non sempre però gli uomini e le donne con problemi di sovrappeso cambiano le proprie abitudini quotidiane, inoltre la sola dieta senza perdita di peso può non essere sufficiente. In questi casi il contributo dell'integratore può diventare determinante. La nutraceutica può quindi rappresentare un aiuto prezioso nella gestione di diverse patologie metaboliche", conclude la docente, a patto di ricorrere all'utilizzo di prodotti che abbiano dimostrato in varie condizioni un'efficacia attraverso studi rigorosi.
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(Adnkronos) - “In questo quinquennio sono accadute tante cose. Siamo soddisfatti per aver chiuso bene, senza revoche e senza danni per gli enti locali, tutti gli interventi dei precedenti cicli di programmazione”. Così Anna Maria Candela, dirigente Sezione Tutela e Valorizzazione dei Patrimoni Culturali della Regione Puglia, durante l’incontro “Tutta la Cultura che c’è” organizzato negli spazi della Fiera del Levante.
“Abbiamo traguardato l’impostazione del nuovo ciclo di programmazione facendo tesoro delle lezioni apprese dal recente passato e soprattutto cercando di leggere i fabbisogni più attuali del territorio – ha concluso - Bisogna puntare sull’allestimento di un sistema dei luoghi della cultura sempre più diffuso nel senso territoriale, implementando servizi innovativi che guardino prima alle comunità territoriali e poi al turismo. La sfida del nuovo ciclo di programmazione 2021-2027 sarà quella di elevare la qualità della vita nelle comunità locali a partire dalle aree interne e dalle aree periferiche che spesso sono anche al centro delle città. Proveremo ad offrire alle popolazioni biblioteche, musei, archivi, teatri, sale di musica che siano quanto più accoglienti possibili”.
Leggi tutto: Puglia, Candela (Regione): "Offrire luoghi di cultura accoglienti è la nuova sfida"

(Adnkronos) - “Il connubio tra cultura e turismo ha determinato un impatto del 20% sul Pil pugliese. Un quinto della ricchezza che si produce oggi in Puglia deriva dall’abbinamento dei due settori". Lo ha dichiarato Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Turismo, Economia e Cultura della Regione Puglia, durante l’incontro “Tutta la Cultura che c’è” organizzato negli spazi della Fiera del Levante.
“Questi padiglioni della Fiera del Levante – ha proseguito - che erano ridotti ad uno stato di degrado sconfinato, sono stati riqualificati grazie agli investimenti sulla cultura, perché la Fiera del Levante è patrimonio culturale. Abbiamo innescato un processo di valorizzazione dell'intero quartiere fieristico che ha determinato a sua volta nuovi investimenti. Basti pensare agli insediamenti di Deloitte e Impact Hub. Questa è stata la funzione della cultura, non soltanto grande investimento su migliaia di imprese culturali e creative ma anche una reputazione assicurata alla nostra regione che ha determinato l'attrazione di altri investimenti ad alto valore aggiunto”.
“La sfida del futuro – ha concluso Patruno - è quella di puntare sulla cura, sul benessere e sulla felicità. L'idea è che la cultura possa essere oggi, in questa nuova fase, uno strumento potentissimo per migliorare la qualità della vita delle persone. L’abbiamo chiamata la sfida del welfare culturale e della cura dei luoghi e su questo si giocherà la partita che traguarderà il 2030, l’anno dello sviluppo sostenibile Agenda Onu”.
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(Adnkronos) - Fecero pipì nel maxi pentolone di brodo dove venivano cotti i pasti destinati a tutti i clienti in un ristorante di hot pot a Shanghai. I due 17enni autori della 'bravata' sono stati condannati a pagare 2,2 milioni di yuan (circa 284mila euro) a due aziende di ristorazione cinesi. L'episodio, avvenuto lo scorso febbraio in una filiale della catena Haidilao, la più grande della Cina, aveva suscitato indignazione dopo che i due avevano pubblicato il video del gesto - compiuto in preda a una pesante ubriacatura - sui social media. Non risulta che nessuno abbia consumato il brodo contaminato, ma Haidilao ha offerto rimborsi e compensazioni a migliaia di clienti che avevano cenato nei giorni successivi.
Venerdì scorso, un tribunale di Shanghai ha stabilito che i due adolescenti avevano violato i diritti di proprietà e la reputazione delle aziende attraverso "atti di insulto", contaminando le stoviglie e "provocando forte disagio nel pubblico". I genitori sono stati ritenuti responsabili per non aver adempiuto ai doveri di tutela e dovranno quindi farsi carico della compensazione, che include due milioni di yuan (circa 258mila euro) per danni operativi e reputazionali, 130mila (17mila euro) per perdite di stoviglie e spese di pulizia e 70mila (9mila euro) di spese legali.
Il tribunale ha precisato che eventuali ulteriori compensazioni offerte da Haidilao ai clienti, oltre al rimborso del conto, sono state "decisioni aziendali volontarie" e non devono gravare sui due ragazzi. La catena ha rimborsato più di 4.000 clienti e sostituito tutte le attrezzature, effettuando lavori di pulizia e disinfezione.
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(Adnkronos) - Robert Redford, l'affascinante star del grande schermo diventato regista premio Oscar, è morto martedì mattina presto nella sua casa nello Utah. Aveva 89 anni. La sua morte, avvenuta tra le montagne nei dintorni di Provo, è stata annunciata in un comunicato da Cindi Berger, amministratrice delegata dell’agenzia di pubbliche relazioni Rogers & Cowan Pmk. Ha dichiarato che Redford è morto nel sonno, senza fornire una causa specifica.
I film di successo di Redford hanno spesso aiutato l’America a comprendere sé stessa. Lontano dai riflettori, l'attore è stato un fervente sostenitore delle cause ambientali e ha promosso il movimento del cinema indipendente centrato sul Sundance Festival.
Con una profonda avversione per l'approccio "semplificato" di Hollywood alla realizzazione dei film, Redford ha sempre preteso che i suoi lavori avessero un peso culturale, riuscendo spesso a far risuonare temi importanti – come il lutto o la corruzione politica – grazie anche al suo immenso carisma.
Leggi tutto: È morto Robert Redford, la leggenda di Hollywood aveva 89 anni


(Adnkronos) - "Il convegno annuale del Codau, l'associazione dei direttori generali delle università italiane, a Milano quest'anno affronta il tema della 'coopetizione' universitaria, ovvero della capacità delle università di collaborare anche quando competono per l'attrazione delle risorse, sia le risorse finanziarie che i talenti che gli studenti. Questo cambio di prospettiva è una necessità del momento perché l'arena dei prossimi anni, nei quali le università si trovano ad operare, porterà e svilupperà molto i temi della competizione sulle risorse perché i finanziamenti dopo il Pnrr non potranno essere al livello che abbiamo visto negli ultimi anni ma rientreranno in una dinamica ordinaria. E perché il numero degli studenti a causa dell'impatto del trend demografico diminuirà non solo in Italia ma anche in Europa aumentando pertanto gli effetti competitivi". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Alberto Scuttari, presidente di Codau, presenta il convegno annuale di Milano. Il Codau è l'associazione nazionale dei direttori generali e dei dirigenti delle università italiane, raggruppa al suo interno 97 università, quindi tutte le università italiane siano esse statali e non statali, in campus e off campus.
Secondo Scuttari, "per la realizzazione della vocazione della missione del sistema universitario italiano che è prevista anche dalla nostra Costituzione, e che deve consentire agli studenti di accedere facilmente alle università e quindi deve garantire il diritto allo studio, e per essere competitivi come sistema a livello mondiale, le università e gli enti di ricerca dovranno pertanto collaborare nella realizzazione di infrastrutture di 'frontiera' sia edilizia che digitali, nella realizzazione di programmi didattici innovativi, nella realizzazione di programmi di ricerca anch'essi di 'frontiera'".
E secondo il presidente di Codau "ci sono tre fattori che possono aiutare le università a collaborare insieme nella realizzazione di obiettivi e sfide importanti". "Il primo fattore - elenca - è il sistema di finanziamento di incentivazione che attualmente è molto orientato alla competizione degli atenei e potrebbe essere anche orientato alla realizzazione di progetti di collaborazione da misurare in base ai risultati".
"Il secondo elemento - prosegue - è interno agli atenei e quindi riguarda la loro capacità di gestire i progetti di didattica e di ricerca non solo come partite di giro perché i costi generali sono finanziati dalla finanza pubblica ma come veri e propri investimenti, i cui ritorni devono essi stessi finanziare lo sviluppo e il diritto allo studio".
"Il terzo fattore -conclude- sono le competenze perché in questa fase, oltre ad avere competenze manageriali di tipo realizzativo, occorre avere anche competenze manageriali che favoriscano l'organizzazione, il networking, la collaborazione e la comprensione delle esigenze dei propri partner".

(Adnkronos) - Fedez 'dissa' Sinner. Il rapper di Rozzano, attualmente impegnato nei preparativi per il concerto evento al Forum Assago di Milano, ha pubblicato oggi, martedì 16 settembre, sulle storie Instagram una strofa che sembra appartenere a un nuovo brano inedito, in cui prende di mira diversi personaggi noti, tra cui anche Jannik Sinner.
"L'Italiano ha un nuovo idolo si chiama Jannik Sinner. Purosangue italiano con l'accento di Adolf Hitler", recita la strofa incriminata. La frase, che ha scatenato una vera bufera social, fa riferimento alle origini altoatesine del numero 2 del tennis mondiale, nato a San Candido, in Alto Adige, e cresciuto in una famiglia di madrelingua tedesca, di origini sia altoatesine che austriache. Nonostante ciò, Sinner ha dichiarato più volte di sentirsi "italiano al 100%".
Le parole di Fedez hanno generato un'ondata di critiche e polemiche social. A parlare, i fan del tennista italiano: "Cattiveria gratuita", si legge sui social.
Leggi tutto: Sinner nel mirino di Fedez, la strofa controversa: "Ha l'accento di Hitler"
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