
I "resti" consegnati ieri da Hamas e portati in Israele non appartengono ad alcuno dei due ostaggi ancora nella Striscia di Gaza.
L'ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha reso noto che sono stati completati gli esami per il riconoscimento dall'istituto di medicina legale Abu Kabir a Tel Aviv e che le famiglie dei due ostaggi - il cittadino israeliano Ran Gvili e quello thailandese Sudthisak Rinthalak - sono state informate degli sviluppi.
"Gli sforzi per riportarli a casa non verranno interrotti fino a quando la missione non sarà stata completata, quella di riportarli nel loro paese per una degna sepoltura", ha reso noto la stessa fonte, citata dal 'Times of Israel'.
Giornalista palestinese ucciso a Gaza
Un giornalista palestinese è stato ucciso in un attacco condotto dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza, secondo quanto diffuso dai media in data odierna. Un altro cronista ha riportato ferite in seguito a un raid aereo con droni a Khan Younis, nel settore meridionale del territorio, come comunicato dall'agenzia di stampa palestinese Wafa. Un portavoce dell'esercito israeliano ha confermato che le forze armate stanno conducendo indagini in merito alla notizia. Wafa ha identificato il giornalista deceduto come Mahmoud Wadi. Fonti giornalistiche locali hanno riferito che egli impiegava una telecamera drone per la sua attività professionale, collaborando con diverse testate.
Media: "Netanyahu ha chiesto a Trump assistenza per ottenere grazia da Herzog"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto al presidente americano Donald Trump di continuare ad assisterlo nella richiesta di grazia al presidente Isaac Herzog nel corso di una telefonata, ha reso noto Channel 12 citando due fonti americane. Trump ha detto al suo interlocutore di essere convinto che la questione della grazia "avrebbe funzionato" ma non si è impegnato in ulteriori passi. E ha invece sollecitato Netanyahu a comportarsi da "partner migliore" nel portare avanti l'accordo di pace su Gaza, chiedendogli anche la ragione per cui gli operativi di Hamas intrappolati nei tunnel "vengono uccisi e non lasciati arrendere". Il premier israeliano ha risposto dicendo che "sta facendo del suo meglio".

Tempo di Coppa Italia per l'Atalanta. I bergamaschi ospitano oggi, mercoledì 3 dicembre, il Genoa - in diretta tv e streaming - alla New Balance Arena negli ottavi della coppa nazionale. La squadra di Palladino è reduce dalla vittoria contro la Fiorentina, battuta 2-0 nell'ultimo turno di Serie A, mentre quella di De Rossi ha vinto contro l'Hellas Verona per 2-1 al Ferraris in campionato.
Atalanta-Genoa, orario e probabili formazioni
La sfida tra Atalanta e Genoa è in programma oggi, mercoledì 3 dicembre, alle ore 15. Ecco le probabili formazioni:
Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou, Hien, Djimsiti; Bellanova, Ederson, De Roon, Zappacosta; De Ketelaere, Lookman; Scamacca. All. Palladino
Genoa (3-5-2): Leali; Marcandalli, Ostigard, Vasquez; Ellertsson, Thorsby, Frendrup, Malinovskyi, Martin; Vitinha, Colombo. All. De Rossi
Atalanta-Genoa, dove vederla in tv
Atalanta-Genoa sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su Italia 1. Il match sarà disponibile anche in streaming su Mediaset Infinity e sul sito web di SportMediaset.

Sono stati compiuti "alcuni progressi" nei colloqui con la Russia per porre fine alla guerra in Ucraina, afferma il segretario di Stato americano Marco Rubio. "Ciò che abbiamo cercato di fare, e penso che abbiamo fatto qualche progresso, è determinare cosa potrebbe convenire agli ucraini e dare loro garanzie di sicurezza per il futuro", ha affermato Rubio parlando con Fox News, aggiungendo che gli Stati Uniti sperano che il compromesso "permetta loro non solo di ricostruire la loro economia, ma anche di prosperare come Paese". Non è stato precisato se le dichiarazioni di Rubio siano state registrate dopo la conclusione dei colloqui a Mosca tra il presidente russo Vladimir Putin e l'inviato speciale americano Steve Witkoff che intanto oggi, insieme al genero del presidente Usa Trump Jared Kushner, incontrerà Volodymyr Zelensky.
Cinque ore di colloquio tra Putin e Witkoff: “Nessun accordo”. Trump: "E' davvero un casino"
La diplomazia si è arenata su questioni territoriali irrisolte.Quella tra Russia e Ucraina "non è una situazione facile", secondo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "Lasciate che vi dica che è un casino", ha aggiunto parlando alla riunione di governo alla Casa Bianca. Cinque ore di incontro e una fumata più nera che bianca dunque[1].
Il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov, ha parlato al termine dell'incontro in Russia di una "discussione costruttiva", ma dell'assenza di "soluzioni di compromesso". "Siamo riusciti a trovare un accordo su alcuni punti, altri hanno suscitato critiche, ma la cosa principale è che si sia svolta una discussione costruttiva e che le parti abbiano dichiarato la loro disponibilità a proseguire gli sforzi", ha affermato. Sulla questione dei territori occupati dalla Russia in Ucraina, "non è stata ancora scelta una soluzione di compromesso", sebbene "alcune proposte americane possano essere discusse", ha aggiunto, definendo la discussione "utile". Per raggiungere un accordo però "resta ancora molto lavoro".
Dopo la prima versione del piano di pace degli Stati Uniti, la Russia ha ricevuto altri quattro documenti, che sono stati discussi durante l'incontro al Cremlino. "Non posso rivelare il contenuto di questi documenti. Tutti riguardano una risoluzione pacifica a lungo termine della crisi in Ucraina", ha affermato Ushakov.
Putin: "Se Europa vuole la guerra siamo pronti"
Questi colloqui si sono svolti a poche ore di distanza dalla dichiarazione di Vladimir Putin: "Se l'Europa vuole scatenare una guerra, noi siamo pronti, adesso", ha dichiarato, aggiungendo di aver respinto le proposte europee perché "inaccettabili per la Russia". Il leader del Cremlino ha anche accusato i leader europei di "ostacolare" le proposte degli Stati Uniti e ha insistito sul fatto che gli europei "non hanno un programma pacifico".
L'Europa nutre preoccupazioni riguardo alla possibilità che Washington e Mosca raggiungano un accordo senza il suo coinvolgimento o che l'Ucraina venga costretta a concessioni inique. Il piano americano originale di 28 punti, reso pubblico il mese scorso, era così allineato alle richieste di Mosca da suscitare accuse di un coinvolgimento russo nella sua stesura, circostanza negata da Washington.
La Russia ha esercitato pressione prima dell'inizio dei colloqui con gli Stati Uniti. Putin ha dichiarato che Pokrovsk, una roccaforte nell'Ucraina orientale che le forze russe affermano di aver recentemente conquistato[2], rappresenta un "buon punto d'appoggio per risolvere tutti i compiti fissati all'inizio dell'operazione militare speciale". Oltre a Pokrovsk, Kiev si trova sotto pressione su molteplici fronti. Le forze russe hanno registrato avanzamenti significativi nell'Ucraina orientale nel mese di novembre, mentre l'Ucraina è stata scossa da scandali di corruzione che hanno portato alle dimissioni del suo principale negoziatore nel conflitto. Mosca ha inoltre intensificato gli attacchi con droni e missili contro l'Ucraina, causando interruzioni di corrente e riscaldamento per centinaia di migliaia di persone, con Zelensky che accusa il Cremlino di tentare di "spezzare" il suo Paese.
L'Inter scende in campo in Coppa Italia. I nerazzurri sfidano oggi, mercoledì 3 dicembre, il Venezia - in diretta tv e streaming - a San Siro negli ottavi della coppa nazionale. La squadra di Chivu è reduce dalla vittoria contro il Pisa, battuto 2-0 nell'ultima giornata di campionato grazie alla doppietta di Lautaro Martinez.
Un successo che ha riscattato la cocente sconfitta di Champions League, dove è stata superata dall'Atletico Madrid per 2-1 in pieno recupero. Il Venezia invece ha sconfitto 3-0 il Mantova nell'ultima giornata di Serie B.
Inter-Venezia, orario e probabili formazioni
La sfida tra Inter e Venezia è in programma oggi, mercoledì 3 dicembre, alle ore 21. Ecco le probabili formazioni:
Inter (3-5-2): Martinez; Bisseck, de Vrij, Bastoni; Luis Henrique, Diouf, Sucic, Frattesi, Carlos Augusto; Esposito, Bonny. All. Chivu
Venezia (3-1-4-2): Stankovic; Schingtienne, Svoboda, Sverko; Busio; Hainaut, Perez, Doumbia, Bjarkason; Yeboah, Fila. All. Stroppa
Inter-Venezia, dove vederla in tv
Inter-Venezia sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su Italia 1. Il match sarà disponibile anche in streaming su Mediaset Infinity e sul sito web di SportMediaset.

Federica Sciarelli torna stasera, mercoledì 3 dicembre, con una nuova puntata di 'Chi l'ha visto?', alle 21.20 su Rai 3. In primo piano il caso di Liliana Resinovich che si arricchisce ciclicamente di inedite testimonianze. Liliana chiese dei sacchi neri a un ristoratore due anni prima della sua morte? Il fratello Sergio annuncia un esposto: “Ogni tanto qualcuno si fa avanti per avvalorare la tesi del suicidio - dice a Chi l’ha visto? -, ma per ora l’unico indagato resta il marito”.
E poi il caso di Romina del Gaudio che scompare dal centro di Aversa e i suoi resti vengono ritrovati dopo 47 giorni in un bosco a Carditello. Dopo 21 anni, ancora nessuna spiegazione per la sua morte: lo zio in studio in diretta: "Bisogna indagare ancora. Quando è morta Romina siamo morti tutti". Documenti e testimonianze inedite a "Chi l'ha visto?"
E ancora. Grazie ai telespettatori, 'Chi l'ha visto?' ha rintracciato Marco, l'erede a sua insaputa. Lo cercava una donna svedese, perché suo marito, che non aveva voluto riconoscere il bimbo concepito con una ragazza italiana, in punta di morte lo aveva lasciato suo erede. Lei ha rispettato questa volontà, lo ha cercato tramite 'Chi l’ha visto?' ed è venuta in Italia per abbracciarlo. Commossa gli dice: “Voglio proteggerti come avrebbe fatto tua madre".

Vladimir Putin rivendica la conquista di Pokrovsk. L'Ucraina smentisce il presidente della Russia. La città del Donetsk è il fulcro della guerra, da mesi le forze di Mosca cercano di prendere possesso del centro ritenuto strategico e ora diventato un simbolo per cui combattere.
Perché Pokrovsk è (o era) strategica
La città, ridotta ad un cumulo di macerie, prima della guerra aveva circa 60-70mila abitanti. Con lo sviluppo del conflitto, è diventato uno snodo cruciale per controllare vie di trasporto, rifornimenti, collegamenti per il trasferimento di truppe e mezzi. E per questo la Russia ha cercato la spallata per mesi. A sentire Putin, l'obiettivo è stato raggiunto: la città ucraina di Pokrovsk ''ha un significato speciale'' e rappresenta ''una grande base per raggiungere gli obiettivi'' della Russia, ha detto il numero 1 del Cremlino la città è ''sotto il pieno controllo dell'esercito russo''.
Perché Putin vuole conquistare una città morta
In realtà, come hanno evidenziato gli analisti indipendenti nelle ultime settimane, la rilevanza strategica di Pokrovsk si è ridotta notevolmente rispetto a 6-12 mesi fa. L'Ucraina ha provveduto a modificare i propri piani e le proprie strategie: i combattimenti senza sosta hanno costretto Kiev a cercare nuovi collegamenti e nuove rotte.
Perdere Pokrovsk, in sostanza, non modificherebbe radicalmente il quadro delle operazioni[1] anche se la città, in teoria, può costituire una base per ulteriori offensive verso ovest. Piazzare una bandierina sulla carta geografica permetterebbe a Putin di alzare la posta nell'ambito dei negoziati per porre fine al conflitto. Mosca vuole tutto il Donbass e, come ha spiegato il presidente russo, punta alla creazione di una zona cuscinetto nel nord dell'Ucraina. Obiettivi ambiziosi, a dir poco.
Chi controlla cosa
Per l'Ucraina si tratta di pretese infondate: la Russia non controlla tutto il Donbass e, nello specifico, non ha nemmeno conquistato Pokrovsk. "Le operazioni di ricerche e assalto e l'eliminazione del nemico in aree urbane continuano a Pokrovsk", recita un comunicato del comando orientale delle forze armate ucraine, responsabile della zona, considerato un nodo logistico cruciale.
Nella guerra di news, spicca il video che mostra soldati russi piantare una bandiera nel cuore della città. Per Kiev è una messa in scena: "Gli invasori hanno tentato ancora una volta di piantare la loro bandiera in uno dei quartieri della città in modo che i propagandisti potessero usarla come prova - continua il comunicato - poi sono fuggiti in fretta e la bonifica dei gruppi nemici continua".
Putin smentisce la smentita
Uno schiaffo ai proclami di Putin, che non ha fatto nessun passo indietro. Anzi, ha anche invitato i giornalisti stranieri, inclusi gli ucraini, a visitare Krasnoarmeysk - il nome russo che identifica Pokrovsk - e Kupyansk, nella regione di Kharkiv, per vedere la situazione con i loro occhi. "Se qualcuno ha ancora dei dubbi, siamo pronti a concedere il diritto di visitare Krasnoarmeysk ai giornalisti stranieri e anche ucraini, perché vedano con i loro occhi quello che sta accadendo e chi controlla davvero l'insediamento. Faremo di tutto per garantire la loro sicurezza e siamo pronti ad accompagnarli nei quartieri di Krasnoarmeysk", ha detto Putin. E lo stesso "vale per Kupyansk".
Tra annunci e smentite, chi dice la verità? La difficoltà di reperire conferme indipendenti complica ovviamente la 'missione'. Un quadro almeno parziale viene delineato dagli analisti della piattaforma ucraina DeepState e da quelli dell'Institute for the Study of War, think tank basato a Washington, sulla base di informazioni raccolte da fonti aperte.
La situazione sul campo
Le forze russe, è il verdetto, non controllano Pokrovsk ma solo alcune zone della città in cui unità di incursori combattono metro per metro da quattro mesi. Vaste porzioni di Pokrovsk sono ancora oggetto di scontro, precisano. Le forze russe occupano stabilmente postazioni sparse e limitate a Pokrovsk nord, scrive l'Isw. Il settimo corpo di reazione rapida delle forze d'assalto ucraine ha reso noto che le forze russe sono impantanate in guerriglia urbana all'interno della città. Solo a novembre, gli ucraini hanno ucciso 1.221 russi e ferito 545 nella zona di Pokrovsk, 510 uccisi e 131 feriti all'interno di Pokrovsk.
Le forze di Mosca sgomberano un isolato, i comandanti lo dichiarano catturato, vi inviano nuove unità, e poi lo riperdono, interamente o parzialmente: questo è l'algoritmo che si ripete lungo l'intero fronte da mesi, sottolinea DeepState.
A Kupyansk, che lo scorso ottobre il generale Valery Gerasimov aveva dichiarato occupata, e che invece è stata quasi completamente liberata dalla presenza di forze russe, come ha detto all'Eliseo Volodymir Zelensky, come a Pokrovsk. "La linea del fronte è una linea di contatto in continuo spostamento", ha precisato Zelensky.
Lo stesso vale per Vovchansk, nella regione di Kharkiv, l'altra località di cui Putin, alla vigilia dei suoi colloquio al Cremlino con gli inviati Usa Steve Witkoff e Jared Kushner, ha rivendicato il controllo. Più della metà della città è ancora controllata dalle forze ucraine. Huliaipole, nella regione di Zaporizhzhia è in larga misura fuori dal controllo dei russi.

Ha preso ufficialmente il via la missione in Bahrein di Giorgia Meloni. La giornata di oggi prevede una serie di appuntamenti istituzionali e incontri bilaterali per la presidente del Consiglio.
La visita inizierà alle 10,30 al Sakhir Palace, dove Meloni arriverà accompagnata dal ministro per lo Sviluppo Sostenibile del Bahrein, Noor Al Khulaif. Ad accoglierla sarà il Principe ereditario e Primo Ministro del Bahrein, Salman bin Hamad Al Khalifa. È previsto uno scambio di accordi, seguito da una sessione di incontri bilaterali. Alle 13, la presidente del Consiglio si trasferirà presso la sede del vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo. Anche in questa occasione sarà accolta dal Principe ereditario e, successivamente, dal Re del Bahrein. Dopo la foto di rito, la delegazione prenderà parte alla seduta congiunta del Ccg, che inizierà alle 13,30.
La sessione si aprirà con un discorso di benvenuto del Re del Bahrein, seguito dall'intervento di Meloni, in lingua inglese. Al termine è in programma un pranzo ufficiale. Nel pomeriggio, alle 15, Meloni visiterà la Cattedrale di Nostra Signora d'Arabia, dove sarà accolta dal Vicario Apostolico dell'Arabia del Nord, Mons. Aldo Berardi. La visita consentirà di conoscere da vicino la principale chiesa cattolica del Paese.
Rafforzare ulteriormente la cooperazione tra l'Italia e i Paesi del Golfo - e, più in generale, tra il Mediterraneo e la Penisola Arabica - mantenendo il focus sui temi cruciali per il futuro del Medio Oriente, a partire dalla questione palestinese e dalle tensioni a Gaza, che continuano a destare preoccupazione nonostante l'intesa siglata a Sharm el Sheikh lo scorso ottobre. Con questo obiettivo Meloni è arrivata ieri a Manama per partecipare - su invito di Re Hamad bin Isa - al 46° Vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg), l'organizzazione che riunisce Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar, una sorta di "Consiglio europeo" dei principali player della regione.
Il formato del summit non prevede di norma la presenza di leader esterni (solo alcuni, tra cui Erdogan e Xi, sono stati in passato "omaggiati" con un invito). Anche per questo, la partecipazione di Meloni viene letta da fonti italiane come "un segnale molto significativo del rinnovato protagonismo dell'Italia" sulla scena internazionale e della "solidità" delle relazioni costruite dal Governo italiano negli ultimi tre anni. Le stesse fonti sottolineano inoltre il ruolo assunto da Roma nel contesto del "Mediterraneo allargato", anche come interlocutore privilegiato delle Nazioni di un'area strategica come il Golfo e la Penisola Araba.
Numerosi i dossier politici sul tavolo: dal Medio Oriente all'Ucraina, dalla Libia al Sudan, dal Mar Rosso allo Yemen. Ma anche nuovi accordi: è in dirittura d'arrivo un'intesa tra Italia e Segretariato del Ccg per avviare una cooperazione rafforzata, che sarà firmata in occasione della prossima visita a Roma del Segretario Generale del Consiglio.
L'attenzione di Meloni verso i Paesi del Golfo è costante sin dall'inizio del suo mandato a Palazzo Chigi. La leader di Fdi ha costruito un dialogo particolarmente intenso con l'area: ha visitato il Qatar nel settembre 2023, è stata più volte negli Emirati Arabi Uniti (nel marzo e nel dicembre 2023, e poi ancora nel gennaio 2025) e, sempre a inizio 2025, ha compiuto tappe ufficiali in Arabia Saudita e in Bahrein - quest'ultima come prima visita ufficiale di un presidente del Consiglio italiano nel Paese[1]. A ciò si aggiungono l'incontro con il Principe ereditario del Kuwait, avvenuto a margine dell'Assemblea generale dell'Onu nel settembre 2024, e due colloqui telefonici con il Sultano dell'Oman nello stesso anno.
Meloni ha inoltre accolto più volte in Italia i leader della regione: il Presidente degli Emirati Arabi Uniti è stato a Roma in tre diverse occasioni - per il Vertice su Migrazioni e Sviluppo nel luglio 2023, per il G7 nel giugno 2024 e per la prima visita di Stato nel febbraio 2025; l'Emiro del Qatar è giunto nell'ottobre 2024 per la sua visita di Stato; il Re del Bahrein è stato ricevuto due volte, nell'ottobre 2023 e nel luglio 2025; mentre il Principe ereditario e Primo Ministro del Bahrein ha effettuato una visita nel settembre 2025.
In questo quadro di relazioni consolidate, l'Italia ha avviato partenariati strategici con Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita e ha firmato diverse intese sugli investimenti con Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Qatar.
Anche i Paesi del Golfo hanno sottoscritto vari accordi con l'Italia, integrando il Piano Mattei per l'Africa nelle proprie strategie di sviluppo e investimento. Gli Emirati Arabi Uniti partecipano inoltre al finanziamento del fondo multidonatori del Piano, gestito dalla Banca Africana di Sviluppo, mentre imprese italiane e del Golfo hanno avviato partnership congiunte per investire nel continente africano, soprattutto in energia, agricoltura, infrastrutture e formazione. Si tratta di intese che mobilitano capitali accompagnati da tecnologia italiana, in linea con il Global Gateway dell'Unione europea.
Tra i principali temi del summit figurano anche un progetto strategico di ferrovia che colleghi gli Stati del Golfo, l'ipotesi di un visto turistico unificato ("Gulf Schengen") e nuove politiche per favorire integrazione economica, investimenti e mobilità regionale. (dall'inviato Antonio Atte)

Decine di petroliere delle cosiddette flotte fantasma russa e iraniana battono bandiera delle Isole Cook per nascondere traffici di petrolio illegali ed eludere i controlli sulle sanzioni internazionali. Le navi, gestite da armatori stranieri senza alcun legame diretto con l'arcipelago del Pacifico, utilizzano un piccolo ufficio vicino a una pizzeria come sede ufficiale. Lo rivela un'inchiesta dell'agenzia Afp basata sull'analisi dei dati sulle sanzioni.
I dati statunitensi identificano 20 petroliere registrate alle Isole Cook sospettate di aver trasportato carburante russo e iraniano tra il 2024 ed il 2025. Una banca dati britannica ne segnala altre 14 nello stesso arco di tempo. Molte di queste navi compiono trasferimenti di carico 'ship-to-ship' in mare aperto e spengono i transponder per evitare tracciamenti.
La Nuova Zelanda, principale partner diplomatico dell'arcipelago in libera associazione, parla di situazione "allarmante ed esasperante" e critica la gestione del registro navale, sostenendo che la mancanza di controlli compromette gli sforzi internazionali sull'attuazione delle sanzioni contro Mosca e Teheran.
La smentita della società marittima
Maritime Cook Islands, società privata che gestisce il registro per delega del governo locale, sostiene di cancellare tempestivamente qualsiasi nave sospetta e di avere sistemi di monitoraggio "efficaci". La società afferma inoltre di non essere a conoscenza di casi di violazioni o abusi.
Secondo esperti, le flotte fantasma di Iran e Russia sfruttano bandiere di comodo in Paesi con controlli più permissivi per continuare a muovere milioni di barili di petrolio fuori dai circuiti ufficiali. L'arcipelago del Pacifico, con un registro navale in rapida crescita ed entrate dai diritti di navigazione aumentate di oltre il 400% negli ultimi cinque anni, è diventato uno dei principali punti di riferimento per queste operazioni.
Il caso Eagle S
Tra i casi più eclatanti c'è la petroliera Eagle S, sospettata di far parte della flotta fantasma russa e di aver danneggiato cinque cavi sottomarini nel Mar Baltico trascinando l'ancora. Le autorità finlandesi hanno dichiarato di non avere giurisdizione poiché la competenza spetta allo Stato battente bandiera o al Paese d'origine dell'equipaggio, evidenziando l'assenza di meccanismi internazionali per far rispettare le norme.
Gli analisti avvertono che questa rete non è solo un problema commerciale: navi vecchie, scarsamente manutenute e non assicurate rappresentano un rischio ambientale e di sicurezza, mentre la flotta fantasma continua a crescere e moltiplicarsi sfruttando registri permissivi come quello delle Isole Cook.

Basta un giro al supermercato per intercettarli: barrette e beveroni 'high protein', ma anche cibi arricchiti in proteine, persino la pasta e l'acqua diventano 'proteiche'. Un trend in ascesa che, come spesso accade, parte dagli Stati Uniti per poi varcare l'oceano e conquistare altre aree del mondo. Oggi spopola in particolare fra gli appassionati di sport e fitness, fra chi sogna muscoli definiti e una forma fisica 'senza un filo di grasso', chi vorrebbe dimagrire e si convince che una dieta a tutte proteine possa accelerare i tempi senza controindicazioni. Ma i prodotti iperproteici aiutano davvero chiunque? Secondo la scienza non è tutto così semplice e automatico come il marketing sembrerebbe suggerire.
E sulla moda di eccedere in proteine mette in guardia anche il medico Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova e professore ordinario dell'università degli Studi di Genova: "Beveroni e barrette extra potrebbero fare più male che bene", avverte in un post su Facebook.
La moda dilaga in Italia
Che la moda sia dilagante e stia prendendo piede anche in Italia lo dicono i dati. In un focus pubblicato online dall'Istituto Mario Negri Irccs si cita l'Osservatorio Immagino GS1 Italy, secondo cui i volumi di vendita di prodotti Hp (altamente proteici) nel 2023 sono aumentati del 5% e il giro d'affari è cresciuto del 20%. Il mercato globale vale già 4,1 miliardi di dollari e si stima che raggiungerà i 10 miliardi entro il 2032, si legge. I social amplificano, e sicuramente il cambiamento delle abitudini alimentari globali spinge il trend.
Cosa sono le proteine
Del resto il 'biglietto da visita' delle proteine è allettante: sono costituenti dei muscoli e quindi funzionali ad aumentare la massa muscolare, si ricorda nel focus, in cui però si precisa anche che "non tutti sanno che le proteine apportano le stesse calorie dei carboidrati (4kcal/gr) e, se consumate in eccesso, vengono trasformate in zuccheri e grassi con conseguente aumento ponderale. Contribuiscono a regalare un senso di sazietà e rappresentano senza dubbio un nutriente essenziale che può essere anche utile per aiutare a perdere peso, ma quando vengono inserite all'interno di una dieta equilibrata e correttamente bilanciate con l'assunzione di carboidrati e grassi. L'aumento delle proteine fine a sé stesso non ha alcun effetto dimagrante nel caso in cui dieta o stile di vita siano scorretti", avvertono gli esperti.
Beveroni e barrette fanno bene?
"Beveroni e barrette proteiche sono ormai di gran moda tra gli appassionati di fitness, gli atleti e i culturisti che mirano a sviluppare la massa muscolare o perdere grasso rapidamente. Tuttavia - fa notare Bassetti nel suo post - una revisione completa della letteratura pubblicata sulla rivista 'Isrn Nutrition' avverte che consumare oltre la dose giornaliera raccomandata di 0,8 grammi per chilogrammo di peso corporeo può comportare gravi conseguenze. Dopo aver analizzato 32 studi sull'uomo, i ricercatori hanno scoperto che un'eccessiva assunzione di proteine, soprattutto da carne rossa e integratori, può influire negativamente sulla densità ossea, sulla funzionalità renale ed epatica e persino aumentare il rischio di alcuni tumori e malattie cardiache. Questi risultati sottolineano l'importanza della moderazione e della consulenza medica nel consumo di proteine".
Il limite giornaliero sicuro di proteine
Il limite giornaliero sicuro di proteine? "E' di circa 0,75 grammi per chilogrammo di peso corporeo per gli adulti e fino a 1 grammo per chilogrammo per gli adolescenti", elenca Bassetti. Anche secondo quanto raccomanda l'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) la quantità quotidiana necessaria all'organismo è non oltre 0,83 grammi per Kg per gli adulti. Ci sono poi casi in cui il fabbisogno giornaliero può aumentare, per esempio in gravidanza o nel caso degli atleti o di chi si sottopone ad allenamenti ultra intensivi.
Ma una dieta immotivatamente ricca di alimenti super proteici può danneggiare la salute, si evidenzia anche nel focus del Mario Negri. "Il nostro organismo usa fino a un tot di proteine, mentre l'eccesso viene scartato. Andando ad aumentare l'apporto proteico di una dieta che di proteine ne contiene già abbastanza, finiamo con l'aumentare il carico di lavoro dei reni che hanno il compito di scomporre le proteine prima che vengano eliminate". Ci sono poi studi che evidenziano i rischi per la salute del cuore. Per non parlare poi del fatto che le proteine aggiunte vanno estratte attraverso diversi passaggi industriali e per questo "nella maggior parte dei casi i cibi 'high protein' possono essere considerati a tutti gli effetti alimenti ultra processati", segnala il focus. In una condizione di 'bisogno proteico', è la conclusione, meglio allora puntare su quei cibi che sono naturalmente ricchi di proteine. Ne esistono diversi, da legumi come lenticchie e ceci al pesce.

La maggioranza fissa ben salde le sue 'bandierine' per la manovra 2026, in attesa delle ultime riformulazioni e di dare il via al voto degli emendamenti dalla prossima settimana in commissione Bilancio al Senato.
Intanto oggi con l'inammissibilità di 21 nuove proposte di modifica viene depennata la proroga Opzione donna sostenuta da FdI, né passano il setaccio l'ipotesi di estendere i beneficiari delle detassazioni contrattuali e per le decontribuzioni per le assunzioni stabili al Sud (entrambe FdI). Stop anche al progetto della Lega di una flat tax per i giovani, mentre torna in pista - ma con scarse chance di praticabilità - la nuova formulazione dell'emendamento della Lega per la vendita della quota italiana del fondo salva Stati Ue, il Mes.
LEGA - Rottamazione e pensioni, sono tra le priorità del Carroccio. Accanto alla pace fiscale più estesa, la Lega spinge per ridurre le tasse anche ricorrendo ai proventi della cessione della partecipazione italiana al Mes, ipotesi che supera le forche caudine delle ammissibilità ma tecnicamente complicata, come ammette il suo stesso promotore Borghi. Tra i cavalli di battaglia della Lega anche il blocco all’aumento dell’età pensionabile come effetto dell’adeguamento automatico all’aspettativa di vita previsto dalla Legge Fornero, in base al quale dal 2027 l’età minima per l’uscita dal lavoro salirà a 67 anni e un mese e a 67 anni e tre mesi nel 2028. I leghisti chiedono anche più fondi per la sicurezza nelle strade. In bilico il Piano Casa, che finisce tra gli accantonati, ovvero tra quelli eventualmente da valutare a fronte di congrue coperture.
FORZA ITALIA - In cima alle richieste di Forza Italia lo stop all'aumento dell'Irap, non solo per le banche, ma per tutte le imprese; lo stop alla tassa sui dividendi e sugli affitti brevi. La trattativa in via di finalizzazione prevede l'accordo con le banche per reperire 600 milioni tra gli anticipi e non sui rialzi fiscali (ma da risolvere il nodo Irap per il resto delle aziende). Il compromesso sulle locazioni brevi dovrebbe invece prevedere l'aliquota al 21% sul primo immobile in affitto e al 26% sul secondo ed il terzo, da quest'ultimo inoltre scatterebbe l'obbligo di aprire la partita Iva. No di FI anche all'allargamento delle maglie della rottamazione quinquies.
FRATELLI D'ITALIA - Fratelli d'Italia ha sottoscritto svariate proposte di condoni edilizi, da quella di dare un termine ai Comuni per chiudere le pendenze sui condoni del 1985, del 1994 e del 2003; a quella che riapre la sanatoria del 2003 per la Campania. Intanto, superato l'esame delle ammissibilità, è adesso in attesa del parere della Bce l'emendamento riformulato sulle riserve auree di Bankitalia.

"Meglio nascere Sinner o Fognini? Sinner è il numero 1 al mondo, quindi firmo se mi dai il foglio. Però Jannik farebbe un pensierino per viverla alla Fognini...". Fabio Fognini si destreggia tra le domande di Francesca Fagnani a Belve, oggi 2 dicembre, nell'ultima puntata della stagione del programma su Raidue. Una parte dell'intervista è legata a Jannik Sinner, attuale numero 2 del mondo. "Cos'ho che Sinner non ha? Ho spontaneità, sono molto spontaneo e vivace. E io dico le cose in faccia e sono diretto. E' difficile fare paragoni, sono caratteri diversi", dice Fognini riferendosi all'altoatesino.
Il ligure, 38 anni, ha chiuso la carriera pochi mesi fa. "Seguo tantissimo il tennis, ma non ho più giocato. Ho giocato con i mostri sacri, arrivare al nono posto del ranking è stato il coronamento di un sogno. Chi mi ama, lo fa perché ha avuto l'opportunità di conoscermi. Chi mi odia, dice 'guarda sto cazzone' pensando al campo ma non mi conosce fuori..", dice.
Fognini può essere accostato a Mario Balotelli? "Posso capire chi fa questo paragone. Abbiamo entrambi un carattere fumantino e non abbiamo sfruttato in pieno il nostro talento".

Anche Maria De Filippi si è sottoposta alle domande di Francesca Fagnani. La conduttrice è tornata nello studio di Belve per l'ultima puntata oggi 2 dicembre ma questa volta ha accettato di confrontarsi con alcune delle domande più iconiche della giornalista.
"Che Belva si sente?", ha chiesto Fagnani, come da tradizione. "Maria De Filippi”, replica lei, schietta e diretta, senza esitazioni.
Alla domanda "una belvata che rivendica o che si pente?", De Filippi ha ricordato un aneddoto adolescenziale: quando ha rubato dell'argento da casa sua per pagare delle multe. Una 'furbizia' finita molto male perché il padre lo scoprì e la costringe a tornare in gioielleria per confessare il furto.
Il momento più toccante arriva quando Fagnani le chiede chi riporterebbe in vita e cosa chiederebbe. "Ne porterei tre", risponde De Filippi. "Mio padre e gli direi che è andato via troppo presto. A mia madre direi un sacco di cose, la ringrazierei per tutti i suoi insegnamenti, anche quando che mi lamentavo dei suoi comportamenti e che pensavo fossero sbagliati".
Commossa e con la voce rotta dal pianto, De Filippi ricorda il marito Maurizio Costanzo, scomparso il 24 febbraio 2023. "Qui faccio davvero fatica... Io ho sempre fatto in modo che lui non soffrisse mai fisicamente, oggi gli chiederei se ha sofferto", ha detto Maria in lacrime.

Camminare è il modo più elementare e pratico per svolgere l'attività fisica necessaria per una serie di benefici: dal miglioramento della salute del cuore al controllo del peso, dal potenziamento del sistema immunitario al calo di colesterolo e glicemia. Medici e esperti suggeriscono 150 minuti di attività moderata a settimana, invitando ad adeguare il livello dell'esercizio alle proprie condizioni fisiche.
Gli studi sul tema abbondano. La ricerca pubblicata sugli Annals of Internal Medicine[1], ad esempio, fa notare che camminare per circa 15 minuti riduce rischi di infarto e di altri problemi cardiovascolari. Quando si cammina, è opportuno seguire indicazioni relative alla postura, al movimento delle braccia e addirittura allo sguardo[2].
Camminare, alla fine, ha una sola principale controindicazione: può essere noioso. Per scongiurare il rischio, ecco i consigli della Harvard Medical School per rendere il 'walking' più piacevole.
L'allenamento a intervalli
Gli intervalli prevedono di camminare a un ritmo più veloce del solito per un breve periodo, seguito da un ritmo più lento per riposare. Il ciclo si può ripetere per un certo periodo o per una distanza. Si può iniziare camminando per 3-4 minuti al ritmo medio e accelerare per 30 secondi. L'alternanza si può ripetere 5 o 10 volte, allungando l'intervallo 'veloce' - che consente di aumentare la frequenza cardiaca - uscita dopo uscita.
Uno studio giapponese sottolinea l'efficacia di tale allenamento specifico[3] per le persone over 60: per loro, il 'Japanese Walking' ha effetti positivi nel contrasto a malattie legate allo stile di vita e all'età, come alterazioni delle funzioni cognitive, depressione e qualità del sonno.
Camminare in salita
Camminare in salita o sulle scale incrementa la resistenza. Vengono rafforzati i muscoli delle gambe, dai quadricipiti ai bicipiti femorali e ai polpacci. Il percorso della camminata dovrebbe comprendere 1-2 minuti di scale, magari al rientro a casa.
Esercizi per variare
La sessione di 'walking' può diventare più varia con esercizi a corpo libero che possono essere inseriti nel percorso. Ogni 5 minuti, ad esempio, si possono eseguire 10-20 affondi, squat o push up, tutte soluzioni per integrare l'attività cardio.
Bastoncini da passeggio, perché no?
Utilizzare i bastoncini da passeggio durante una camminata contribuisce ad attivare i muscoli di braccia, schiena, spalle e core. Allenare diversi gruppi muscolari aiuta ad aumentare la resistenza, in questo modo si puù camminare più a lungo e più spesso, evidenzia l'HMS.
Viene suggerita la tecnica del 'single poling', un bastone e un piede toccano terra simultaneamente: si può scegliere di abbinare l'appoggio del bastone al piede corrispondente o 'incrociare'.
La zavorra
Aggiungere peso extra alla camminata aiuta a rafforzare i muscoli delle gambe e aumentare l'intensità cardio dell'attività: bastano 2-3 chili per avere un effetto.

Cinque ore di incontro e una fumata più nera che bianca. Vladimir Putin ha incontrato Steve Witkoff e Jared Kushner, inviati da Donald Trump per illustrare il piano americano per porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia. A delineare il primo quadro dopo il vertice è Yuri Ushakov, consigliere del presidente russo. "La conversazione di Putin con Witkoff è stata costruttiva, molto utile e sostanziosa", dice Ushakov. "In cinque ore è stato possibile discutere approfonditamente la risoluzione della questione ucraina", aggiunge come riferisce la Tass. La fumata bianca, però, appare lontana: "Al momento non esiste una versione di compromesso del piano per l'Ucraina: alcune proposte americane sono accettabili per la Russia, altre no".
In sostanza, "dai risultati dell'incontro al Cremlino, Russia e Usa non si sono avvicinate sulla questione della risoluzione ucraina", evidenzia.
Il processo negoziale ruota anche - o soprattutto - attorno alla definizione dei confini. La Russia punta a ottenere il Donbass e, come ha affermato Putin nelle ultime 24 ore, ambisce a creare una zona cuscinetto nel nord dell'Ucraina.
"La questione territoriale è stata discussa durante l'incontro tra Putin e Witkoff. Durante l'incontro al Cremlino sono state discusse anche le prospettive di cooperazione economica tra Russia e Stati Uniti", aggiunge Ushakov.
L'incontro, a sentire il consigliere di Putin, non ha affrontato questioni specifiche in profondità: "Le formulazioni specifiche del piano di pace degli Stati Uniti non sono state discusse durante l'incontro".
"I contatti tra Russia e Stati Uniti continueranno", dice Ushakov. E' possibile un incontro tra Putin e Trump? "Dipende dal lavoro a livello di staff e di ministeri degli Esteri", la risposta interlocutoria.
Media: "Witkoff e Kushner vedranno Zelensky domani"
Witkoff e Kushner incontreranno domani Volodymyr Zelensky in un Paese europeo non meglio specificato. Lo riporta Axios, citando fonti secondo cui Witkoff e Kushner intendono discutere con il presidente ucraino i risultati dei negoziati con Putin.
Putin: "Se Europa vuole la guerra siamo pronti"
Le dichiarazioni del presidente russo prima dell'incontro con Witkoff sono state di nuovo contro l'Europa. "Se l'Europa vuole scatenare una guerra, noi siamo pronti, adesso", ha dichiarato, aggiungendo di aver respinto le proposte europee perché "inaccettabili per la Russia". Il leader del Cremlino ha anche accusato i leader europei di "ostacolare" le proposte degli Stati Uniti e ha insistito sul fatto che gli europei "non hanno un programma pacifico".
Putin si è inoltre soffermato su Pokrovsk sottolineando che la città ucraina "ha un significato speciale"[1] e rappresenta "una grande base per raggiungere gli obiettivi" della Russia. Il presidente ha ribadito che la città è "sotto il pieno controllo dell'esercito russo".
Putin ha anche detto che la Russia aumenterà gli attacchi ai porti ucraini e contro le navi che entreranno in quei porti in risposta agli attacchi alle petroliere nel Mar Nero.

Sabrina Salerno in lacrime a Belve. La showgirl e cantante è tornata a parlare della sua infanzia difficile a Belve nell'intervista rilasciata a Francesca Fagnani, in onda stasera martedì 2 dicembre su Rai2. Cresciuta dai nonni dopo la morte della zia che l'aveva accudita al posto dei suoi genitori, Salerno ha raccontato quanto quel periodo l'ha segnata profondamente.
Quando la conduttrice le ha chiesto se si sia sentita abbandonata dai genitori durante la sua infanzia, Salerno inizialmente ha risposto con distacco "per me è normale", ma poi la voce si è spezzata ed è scoppiata in lacrime: "Quando vedevo gli altri bambini notavo che c'erano differenze con me. Questa cosa mi ha fatto diventare forte, è difficile per una bambina di 5 anni comprendere perché succedono certe cose però io faccio ancora fatica a parlarne".
Il racconto si è fatto più doloroso quando Salerno ha parlato del padre che ha conosciuto solo quando aveva 12 anni: “Non ha voluto riconoscermi”. “Lei ha chiesto il test del Dna?” ha domandato la giornalista. “Non volevo, ma disse cose orrende su di me e così ho deciso: abbiamo fatto il test e sono risultata sua figlia. Dal notaio mi ha abbracciato, ma appena usciti mi ha chiesto di non rivelare il suo cognome” ha spiegato Salerno. “Lo ha sempre protetto?” ha chiesto Fagnani. “Era un uomo in carriera, un personaggio in vista della finanza” la sua risposta.

Francesca Fagnani inciampa in un errore a Belve. Nell'ultima puntata del programma, in onda oggi martedì 2 dicembre, tra gli ospiti c'era Stefania Sandrelli: icona del cinema italiano che si è raccontata con grande sincerità. Eppure, tra le tante domande rivolte all'attrice, ne è mancata una, considerata tratto distintivo del programma: quella sul celebre "circoletto" del cinema italiano.
Da diverse stagioni, infatti, Fagnani pone questa domanda agli attori che si siedono sullo sgabello di Belve, chiedendo se pensano che nel settore esista un gruppo ristretto di nomi. Il tema era emerso la prima volta durante l'intervista a Giuliana De Sio, quando l'attrice aveva detto: "Il cinema italiano? Lavorano sempre gli stessi. Non mi far dire i nomi... però è vero ci sono poche persone, cinque o sei… è un circoletto". Parole che risuonano ancora oggi e che sono diventate un vero must del programma.
A sorprendere è stata proprio Fagnani che durante la messa in onda dell'intervista ha ammesso sui social la sua svista: "E niente, mi sono dimenticata di chiedere alla Sandrelli del circoletto. Come ho potuto".

"Con un peto ci cacciano via". E' la risposta che Enzo Iacchetti dà a Bianca Berlinguer, nella puntata di E' sempre Cartabianca, commentando le dichiarazioni dell'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, al Financial Times. Cavo Dragone.
L'ammiraglio ha dichiarato che l'Alleanza Atlantica sta valutando la possibilità di essere "più aggressiva" nel rispondere agli attacchi informatici, ai sabotaggi e alle violazioni dello spazio aereo da parte della Russia, intensificando la sua risposta alla guerra ibrida. Le parole di Cavo Dragone hanno trovato ampio spazio sui media italiani con interpretazioni a volte distorte, con riferimenti ad un generico "attacco preventivo" alla Russia.
"E' una cosa da fantascienza, nemmeno nei film di Kubrick si possono dire certe cose. D'altra parte noi siamo già in guerra... E Putin mi sembra più intelligente di Trump: ora diranno anche sono anche putiniano, ma Putin mi sembra più intelligente del biondino...", dice Iacchetti, da settimane presenza costante nella trasmissione di Rete4 nella quale si è espresso più volte sulla crisi di Gaza. "Non si parla più di Palestina, dopo le manifestazioni si legge sui giornali solo dei pro-Pirla che vanno nelle redazioni dei giornali a fare casino".

Giallo in Juventus-Udinese. Durante il primo tempo della sfida di oggi, martedì 2 dicembre, all'Allianz Stadium è stato annullato un gol a Jonathan David per fuorigioco, ma i dubbi restano. Succede tutto al 33', quando l'attaccante canadese si allarga sul lato sinistro dell'area piccola e firma un gran gol calciando praticamente dalla linea di fondo, battendo Sava sotto la traversa. Immediato l'intervento del direttore di gara Fourneau che annulla per fuorigioco.
Dopo un rapido check del Var, l'arbitro conferma la sua decisione e il gioco riprende con calcio di punizione per l'Udinese. I dubbi però emergono quando viene mostrata la grafica del fuorigioco di David. La linea infatti sembra tracciata prendendo in considerazione Bertola al centro dell'area, ma tralasciando, in basso sulla sinistra, Palma (autore dell'autorete dell'1-0).
Il difensore friulano a una prima occhiata superficiale sembrerebbe tenere in gioco David e la sua posizione non sarebbe stata ravvisata né dall'arbitro né tantomeno dal Var, che avrebbe quindi tirato la linea del fuorigioco sul difensore sbagliato.
A guardare bene, Palma si piazza nella stessa posizione dove si trovava, nel settembre 2022, Antonio Candreva. In una delle sviste più clamorose dell'epoca Var, l'allora attaccante della Salernitana teneva in gioco Bonucci, che aveva segnato il gol del 3-2 contro la Salernitana, annullato poi proprio per fuorigioco. Le telecamere svelarono un vero e proprio punto cieco del Var all'Allianz Stadium, che non aveva a disposizione le immagini che arrivavano nei pressi della bandierina, proprio dove c'era Candreva.

Barbara D'Urso non si arrende. Nonostante il referto medico e un infortunio al braccio sinistro, la conduttrice ha già deciso: sabato prossimo scenderà regolarmente in pista a Ballando con le stelle, seppur con il tutore al braccio.
D'Urso ha condiviso sui social il referto medico dopo essersi recata ieri in ospedale per una visita ortopedica di controllo[1]. L'esame ha confermato un "evento traumatico distrattivo spalla sinistra", avvenuto in data 29 novembre, proprio nel corso della puntata di Ballando con le stelle. I medici le hanno raccomandato una "cauta mobilizzazione passiva e attiva assistita" e una terapia "infiltrativa".
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Un post condiviso da 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐋𝐚 𝐑𝐨𝐜𝐜𝐚 🇮🇹 (@pasqualelarocca)[2]
Ma D'Urso sembra determinata a non rinunciare alla gara. Con un post condiviso sui social, la coppia di ballo ha ribadito la volontà di andare avanti: "Io non mi voglio arrendere, voglio continuare, nessuno mi ferma", ha detto la conduttrice, ferma della sua idea. "Cercheremo di fare l'impossibilità affinché tu possa esibirti sabato, questi sono incidenti ma tu non vuoi mollare", ha aggiunto La Rocca. Poi, la conferma: "Lei è una testa dura, aveva questa infiammazione da circa una settimana ma ecco cosa è successo. Vogliamo ballare, non ci arrendiamo, non ci ritiriamo, grazie per il supporto".
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