
(Adnkronos) - Prima l'annuncio di Donald Trump, poi la conferma alla stampa dei mediatori nei negoziati. Israele e Hamas hanno raggiunto nella notte l'accordo per l'attuazione della prima fase del cessate il fuoco per Gaza. Secondo quanto riportano le tv israeliane, la firma che sancisce la tregua potrebbe arrivare già in mattinata, alle 11 ora italiana.
Annunciando l'accordo di pace in Medio Oriente su Truth, Trump ha spiegato che "questo significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte, duratura e duratura. Tutte le parti saranno trattate equamente".
"Questo - ha continuato - è un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, Israele, tutte le nazioni circostanti e gli Stati Uniti d'America, e ringraziamo i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, che hanno collaborato con noi per rendere possibile questo evento storico e senza precedenti".
Secondo quanto riportano fonti della Casa Bianca alla Cnn, il rilascio degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas potrebbe iniziare lunedì, anche se è possibile che i tempi possano essere anticipati. Un funzionario ha delineato la tempistica prevista, a partire dalla presentazione dell'accordo al governo israeliano: "Una volta votato sì, Israele dovrà ritirarsi sulla linea, il che dovrebbe richiedere meno di 24 ore", ha detto il funzionario. "Poi inizierà il periodo di 72 ore e Hamas cercherà di ritirarsi prima, se possibile".
La prima fase dell'accordo, riportano inoltre fonti palestinesi, prevede la liberazione di 20 ostaggi vivi da parte di Hamas, tutti in una sola volta. Hamas fa sapere inoltre che l'accordo raggiunto con Israele prevede la liberazione di 2000 detenuti palestinesi in cambio del rilascio degli ostaggi vivi ,scambio dovrà avvenire entro 72 ore dall'attuazione della prima fase del piano.
Trump sarà quindi in Israele nei prossimi giorni, intenzionato ad accogliere l'invito del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a intervenire alla Knesset. In una dichiarazione ad Axios, il presidente Usa ha annunciato: "Si prevede che arriverò in Israele nei prossimi giorni. Questo è un grande giorno per Israele e per il mondo. Vogliono che parli alla Knesset e lo farò sicuramente se lo vorranno".
Quanto alla telefonata con Netanyahu dopo il raggiungimento dell'accordo tra Israele e Hamas, Trump afferma: "La mia conversazione con Bibi è stata fantastica. È felice, e giustamente. È un grande risultato. Il mondo intero si è unito per raggiungere questo accordo, compresi i paesi che un tempo erano nemici".
"Con l'aiuto di Dio li riporteremo tutti a casa", le parole del premier israeliano, che ha quindi convocato il governo per approvare l'accordo su Gaza. "In questo momento il cuore di Israele batte all'unisono con gli ostaggi e le loro famiglie. Come scrisse il profeta Geremia: 'Torneranno dalla terra del nemico... e i figli torneranno ai loro confini'", ha poi scritto su X il presidente israeliano, Isaac Herzog.
La Difesa civile di Gaza ha intanto annunciato diversi raid israeliani nella notte, avvenuti dopo l'annuncio sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Mohammed al-Mughayyir, uno dei responsabili della Difesa civile, ha reso noto che "dopo l'annuncio ci sono state diverse esplosioni, in particolare nel nord di Gaza e intensi raid israeliani su Gaza City".
"Dal Medio Oriente arrivano ottime notizie:la pace è vicina. L’Italia,che ha sempre sostenuto il piano statunitense, è pronta a fare la sua parte per consolidare il cessate il fuoco,per fare arrivare nuovi aiuti umanitari e per partecipare alla ricostruzione di Gaza". Lo scrive in un post su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ribadendo che il nostro Paese è "pronto anche a inviare militari in caso di creazione di una forza internazionale di pace per riunificare la Palestina".

(Adnkronos) - L'attesa per il Premio Nobel per la Letteratura 2025 è alle battute finali e, come ogni anno, le speculazioni impazzano. Il vincitore sarà annunciato a Stoccolma oggi, giovedì 9 ottobre, come da tradizione alle ore 13 in punto. Tra i nomi più accreditati, secondo le indiscrezioni raccolte dalla stampa svedese, spicca quello dello scrittore svizzero Christian Kracht, autore postmodernista noto per la sua riflessione sul consumismo e la cultura pop. Insieme a lui, salgono le quotazioni di due autori australiani: il riservatissimo Gerald Murnane e l'aborigena Alexis Wright.
L'Accademia Svedese, che nel 2024 ha sorpreso premiando la sudcoreana Han Kang - prima donna asiatica a ottenere il riconoscimento - potrebbe ora orientarsi verso un profilo più "classico": un uomo europeo, come conferma la critica letteraria svedese Lina Kalmteg. "Hanno già dato spazio a una donna non europea, ora possono tornare in Europa con la coscienza a posto", ha dichiarato ai giornali di Stoccolma.
In questo scenario, Kracht, 58 anni, autore di lingua tedesca, è considerato tra i favoriti. A rafforzare questa ipotesi, la sua presenza di spicco alla recente Fiera del Libro di Göteborg, dove è stato accolto con particolare attenzione dai membri dell'Accademia, secondo quanto riportato da Björn Wiman, redattore culturale del quotidiano 'Dagens Nyheter': "È lo stesso segnale che precedette la vittoria di Elfriede Jelinek nel 2004".
Ma l’Europa non è l'unica protagonista nella corsa al Nobel. L'Australia torna sotto i riflettori grazie a due candidati molto diversi tra loro: Gerald Murnane, 86 anni, eremita della letteratura, noto per i suoi romanzi introspettivi come 'The Plains'; e Alexis Wright, scrittrice aborigena la cui voce rappresenta le narrazioni spesso trascurate della storia australiana. "La domanda è: risponderà al telefono? Non so nemmeno se ne ha uno", ha scherzato la critica letteraria Josefin de Gregorio, sottolineando il carattere schivo di Murnane.
Anche se non esiste una lista ufficiale dei candidati - le deliberazioni restano segrete per 50 anni - circolano altri nomi importanti: l'ungherese Laszlo Krasznahorkai, il rumeno Mircea Cartarescu, l'indiano Amitav Ghosh, la canadese Anne Carson e l'argentino César Aira. L'America Latina, orfana di vincitori dal 2010 con Mario Vargas Llosa, potrebbe rivendicare un turno. Tra i papabili anche la messicana Cristina Rivera Garza. Ci sono anche le scommesse, con i nomi in lizza che spaziano da veterani del pronostico come lo scrittore giapponese Haruki Murakami e lo statunitense Thomas Pynchon.
Il Premio Nobel per la Letteratura, istituito nel 1901, ha una lunga storia di preferenze eurocentriche e maschili: su 121 premiati, solo 18 sono donne, e le lingue africane non sono mai state rappresentate. Dopo lo scandalo #MeToo del 2018, che ha scosso l'Accademia Svedese, l'istituzione ha cercato di diversificare le proprie scelte. Dal 2018, infatti, la metà dei premiati è stata donna. Nonostante i segnali e le analisi, prevedere l'orientamento dell’Accademia resta un esercizio incerto. (di Paolo Martini)
Leggi tutto: Oggi il Nobel per la Letteratura, l'Europa è la favorita dopo la vittoria di Han Kang

(Adnkronos) - Scatta da oggi, giovedì 9 ottobre, la seconda tappa prevista dalle nuove regole europee sui bonifici istantanei che consentono di trasferire denaro sul conto del beneficiario in meno di dieci secondi. Dal oggi, infatti, tutte le banche dell’area euro offriranno i bonifici istantanei in euro da tutti i conti di pagamento e attraverso gli stessi canali usati per disporre bonifici ordinari, ad esempio tramite home banking, mobile banking, sportelli automatici, terminali self-service, filiali o telefono.
A ricordarlo è l'Abi in una nota, specificando che da oggi sarà inoltre attivo per tutti i bonifici, istantanei e non, il servizio di verifica del beneficiario (VoP, acronimo dall'inglese Verification of Payee) che aiuta a prevenire eventuali errori di compilazione, scambi di iban o tentativi di frode che potrebbero comportare l’invio di un bonifico a un beneficiario diverso rispetto a quello desiderato.
Questa importante novità permette ai clienti di verificare gratuitamente e in tempo reale, prima che il pagamento venga eseguito, la corretta associazione tra il nome del beneficiario e il codice iban inserito, per valutare se procedere con il pagamento o interromperlo per effettuare ulteriori controlli: la banca attraverso una interfaccia semplice e immediata comunica al cliente se i dati coincidono, se la corrispondenza è parziale, se non coincidono oppure se non è stato possibile effettuare la verifica (ad esempio perché il conto indicato è chiuso).
Arrivati a rappresentare il 26,42% del totale dei bonifici europei nel secondo trimestre del 2025, i bonifici istantanei offrono il vantaggio dell'immediatezza e della flessibilità dell'operatività. Il servizio, che rappresenta una importante evoluzione del sistema dei pagamenti europei per rispondere sempre meglio alle esigenze finanziarie della clientela, permette trasferimenti in euro tra conti di pagamento all’interno dell’area unica dei pagamenti in euro in meno di 10 secondi, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con disponibilità immediata dei fondi.
Le banche italiane sono state tra le prime a mettere questo servizio a disposizione dei loro clienti, dal 2017. Gradualmente implementato dalle banche secondo quanto previsto dal regolamento per garantire uniformità e coerenza di sviluppo a livello europeo, è offerto da tutte le banche dell’area euro che trattano bonifici tradizionali applicando eventuali commissioni non superiori a quelle applicate ai bonifici ordinari.
Una volta che l’operazione è stata completata, non sarà possibile annullare il bonifico istantaneo. Per questo, è fondamentale:
- acquisire informazioni corrette e complete sul beneficiario del bonifico, verificare con attenzione i dati e valutare se disporre o meno il pagamento a fronte di un esito incongruente o non positivo della verifica VoP;
- usare i canali ufficiali della banca (app, sito, sportelli) per effettuare operazioni;
- diffidare di richieste urgenti ricevute tramite messaggi o telefonate non verificabili: la fretta è spesso parte della truffa; non comunicare ad altre persone informazioni riservate (come i codici di accesso ai servizi online o ai propri strumenti di pagamento, quali anche le carte);
- impostare il limite per l'importo massimo giornaliero o per singola operazione di bonifico istantaneo, gestendolo a seconda delle esigenze di spesa e seguendo i consigli della banca;
- in caso di errore o sospetto di truffa, contattare immediatamente la propria banca per verificare le azioni possibili.
Italia-Stati Uniti, oggi Mondiali U20: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv (in chiaro)

(Adnkronos) - Torna in campo l'Italia Under 20. La Nazionale allenata da ct Nunziata sfida oggi, giovedì 9 ottobre, gli Stati Uniti negli ottavi di finale del Mondiale Under 20 di scena in Cile. Gli azzurrini hanno chiuso il girone D al secondo posto alle spalle dell'Argentina, vincendo la gara d'esordio contro l'Australia, battuta 1-0, pareggiando 2-2 quella contro Cuba e perdendo di misura 1-0 contro l'Albiceleste.
La sfida tra Italia e Stati Uniti è in programma oggi, giovedì 9 ottobre, alle ore 21.30. Ecco le probabili formazioni:
Stati Uniti (4-3-3): Beaudry; Westfield, Wynder, Kohler, Norris; Cremaschi, Raines, Tsakiris; Gozo, Zambrano, Brennan. All. Mitrovic
Italia (4-3-3): Nunziante; Corradi, Natali, Amey; Cama, Mannini, Riccio, Benjamin; Mosconi, Iddrissou, Okoro. All. Nunziata
Italia-Stati Uniti sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su Rai Sport. La partita sarà visibile anche in streaming sulla piattaforma e sull'app di RaiPlay, oltre che su FIFA+.

(Adnkronos) - Rottamazione, bonus su prima casa, Irpef, pensioni. Misure e novità della manovra 2026 tengono banco e il vertice tra i leader di centrodestra tenutosi a Palazzo Chigi sarebbe servito a mettere a punto l'impianto generale della legge di bilancio. La maggioranza, raccontano fonti parlamentari, continuerà, dunque, a trattare sulle singole misure da inserire nella legge finanziaria in vista del Cdm del 13 ottobre. L'obiettivo è quello di chiudere il testo entro la settimana prossima. Al centro del summit di ieri sera la riduzione delle tasse per il ceto medio, le misure per le famiglie e sul lavoro. Si parte dai 16 miliardi indicati nel documento di programmazione finanziaria pubblica.
Sulla rottamazione "ci stiamo lavorando, pensiamo si possa dare un'ultima chance, ma il tema del bastone e della carota si impone: non possiamo immaginare rottamazioni infinite per i meritevoli e gli immeritevoli", ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, nelle repliche durante l'audizione sul Dpfp.
Quanto alle abitazioni, "il nostro intendimento è quello di prorogare le detrazioni del 50% in modo selettivo sulla prima casa in modo particolare", ha spiegato Giorgetti.
Poi gli istituti di credito. "Abbiamo intenzione di chiedere, naturalmente in modo concertato, alle banche un contributo", ha affermato, osservando che anche le banche hanno beneficiato del rialzo del rating. "Non ci sarà nessun istinto punitivo", ha aggiunto.
Sull'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita "ci sarà, io userei questo termine, una sterilizzazione selettiva". "Penso che non ci sono quelli più fortunati o quelli meno fortunati ma quelli meritevoli e quelli meno - ha puntualizzato - i lavori usuranti o i precoci devono avere un trattamento diverso".
Il ministro ha confermato che c'è la volontà del governo di integrare ulteriormente il già cospicuo aumento del fondo per la sanità". Le risorse andranno "alla riduzione delle liste di attesa e a dare un premio alle professioni sanitarie in difficoltà di reclutamento", ha spiegato.
Quanto alle spese per la difesa, "non abbiamo intenzione di finanziare la difesa togliendo risorse ad altre voci di spesa, tantomeno al sociale - ha sottolineato - Noi attiveremo la deroga a condizione che la procedura di infrazione sarà superata".
"Non si può chiedere all'Italia, che sta rispettando fin troppo rispetto ad altri le regole, di aumentare le tasse o tagliare la sanità per finanziare le spesa della difesa - ha scandito - le spese per la difesa le faremo con la deroga che ci consente l'Europa. Non chiedetemi perché l'Ue permette la deroga sulla difesa e non la sanità: così è".
Davanti alle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato, il ministro dell'Economia ha tenuto a sottolineare che "la sostenibilità della finanza pubblica regola la condotta di questo esecutivo".
"Per la seconda metà dell’anno in corso, le previsioni più aggiornate indicano una lieve accelerazione della crescita congiunturale del Pil", ha detto Giorgetti in audizione. "Tuttavia - ha aggiunto - tenendo conto dell'andamento delle variabili esogene internazionali, condizionate dal nuovo contesto macroeconomico internazionale, la stima di crescita annuale è stata prudenzialmente rivista al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla precedente stima di aprile, attestandosi ora allo 0,5 per cento (0,6 per cento nella media dei dati trimestrali). D’altra parte, l’esperienza ci ha mostrato che le stime iniziali sono spesso soggette a revisioni e che negli ultimi anni sono state sistematicamente riviste al rialzo".
La previsione di crescita tendenziale per il 2026, pari allo 0,7 per cento, ha spiegato, "si basa sul contributo della domanda interna, che beneficerà di una più elevata crescita dei consumi, anche sulla scorta del buon andamento dell’occupazione e delle retribuzioni reali. Un contributo positivo sarà inoltre fornito dagli investimenti, previsti leggermente al rialzo. Le esportazioni nette avranno ancora un impatto negativo, peggiore rispetto alle stime precedenti per effetto della prevista frenata della domanda mondiale e dell'apprezzamento dell'euro".
In mattinata, all’Assemblea Assonime, Giorgetti aveva spiegato che “l’intervento sull’Irpef rafforzerà ulteriormente la riduzione, già strutturale a partire da quest’anno, dell’onere fiscale sui redditi dal lavoro medio-bassi, con un effetto di stimolo della domanda interna”. Inoltre, “sul lato dell’offerta la manovra assicurerà la continuità della spesa per investimenti oltre la conclusione del Pnrr, a partire dal potenziamento degli strumenti per l’incremento della produttività”, ha aggiunto il ministro dell'Economia.
Leggi tutto: Manovra, rottamazione ma non per tutti e bonus su prima casa: le misure sul tavolo

(Adnkronos) - Dall'emozione all'azione. Uno studio condotto all'università di Parma, pubblicato su 'Pnas - Proceedings of the National Academy of Sciences' fa luce sui circuiti attraverso cui il cervello umano traduce e concretizza gli stati d'animo.
A firmare il lavoro sono i docenti dell'università di Parma Giuseppe Di Cesare (professore associato, Dipartimento degli Alimenti e del Farmaco) e Giacomo Rizzolatti (professore emerito, Dipartimento di Medicina e Chirurgia), scopritore dei 'neuroni specchio', in collaborazione con Karl Friston e Peter Zeidman dell'University College London, Yury Koush dello Skolkovo Institute of Science and Technology (Russia) e Alessandra Sciutti dell'Istituto italiano di tecnologia. La ricerca è stata finanziata da un grant di Fondazione Cariplo e Fondazione Cassa Depositi e Prestiti.
Gli scienziati hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMri) per indagare come lo stato affettivo di una persona possa modulare l'esecuzione delle sue azioni. In particolare, ai partecipanti è stato chiesto di svolgere due compiti: indurre e mantenere uno stato affettivo positivo e negativo (feeling task); comunicare quello specifico stato affettivo eseguendo un'azione (execution task).
Le analisi dei dati hanno evidenziato due risultati importanti, riferiscono gli autori. In primo luogo è emerso che, quando assumiamo uno stato affettivo, l'insula si attiva prima dell'esecuzione dell'azione. In secondo luogo, utilizzando la tecnica del Dynamic Causal Modeling è stato possibile determinare la direzione del flusso di informazioni tra l'insula e la corteccia premotoria durante i compiti di feeling ed execution.
In particolare durante la fase di feeling le informazioni affettive sono codificate nell'insula e modulano l'attività della corteccia premotoria. L'informazione proveniente dall'insula consentirebbe dunque alla corteccia premotoria di selezionare la forma cinematica dell'azione più coerente con lo specifico stato affettivo (modulazione bottom-up). Durante la fase di execution, invece, i comandi motori originano dalla corteccia premotoria e influenzano l'attività dell'insula. L'informazione inviata all'insula potrebbe quindi fornire un feedback sull'affettività dell'azione in corso (modulazione top-down). In questo modo l'atto motorio acquisisce il proprio 'colore' affettivo, integrando dimensioni affettive e motorie in un unico processo coerente.
Leggi tutto: Così il cervello traduce l'emozione in azione, lo studio

(Adnkronos) - Si era detto che il confronto era rinviato al termine della tornata elettorale delle regionali. Ma le reazioni a quanto sta accadendo in Europa forniscono un assaggio di quello che si prepara. Oggi giovedì 9 ottobre a Strasburgo si voteranno alcune mozioni di sfiducia a Ursula von der Leyen. Il centrosinistra si presenta in ordine sparso. Contrari i Socialisti e quindi il Pd. Mentre Avs voterà la mozione di sfiducia del gruppo Left e i 5 Stelle voteranno sia quella di Left che quella presentata dai Patrioti, ovvero Le Pen e Salvini. Una presa di posizione che fa scattare i riformisti dem della delegazione europea. E sposta, da Strasburgo a Roma, la faccenda. Quale alleanza se "Conte decide di parlare la stessa lingua di Vannacci?", chiede Pina Picierno.
La delegazione M5S in Ue rivendica "coerenza" nella scelta visto che sta all'opposizione di von der Leyen e spiega: "Pur non condividendo nulla dei contenuti della mozione di censura presentate dalle destre, noi la voteremo per mandare a casa von der Leyen e sosterremo invece con convinzione la nostra mozione di sfiducia su cui auspichiamo convergano tutti i partiti progressisti europei''. Per i riformisti dem urge un chiarimento. "Votano con chi, fino a ieri, avrebbe visto volentieri in catene la loro stessa collega di gruppo, Ilaria Salis. Chiedo ancora una volta a tutti i leader del campo largo: pensate veramente che sia possibile costruire un'alleanza solida, credibile e vincente in Italia se in Europa Conte decide di parlare la stessa lingua di Vannacci?", scrive Picierno sui social.
Segue Giorgio Gori: "Nella prospettiva di una coalizione che non sia solo una 'somma di sigle', di queste scelte avrebbe senso parlare, e chiarirsi una volta per tutte, visto che non si tratta di cosette proprio marginali". Un confronto sulla coalizione, ma anche sul baricentro del Pd. Dopo una lunga pax interna ai dem, lo 'zoccolo duro' dell'area riformista ha intenzione di cambiare spartito. Facendosi sentire di più. Dai temi di politica estera a quelli economici. Questioni che la locandina dell'iniziativa organizzata dai riformisti a Milano per il 24 ottobre in qualche modo racchiude: 'Crescere. Competitività, salari, welfare, sicurezza, Europa. Il contributo dei riformisti', il titolo dell'evento. Scritto in giallo sulla locandina blu. Come i colori dell'Ucraina.
Leggi tutto: Von der Leyen, centrosinistra diviso: in ordine sparso su mozioni di sfiducia

(Adnkronos) - La premier Giorgia Meloni ha svolto in Cdm "tre informative in merito al ricorso alla decretazione d'urgenza, all'istruttoria sugli schemi di direttive europee e agli interventi infrastrutturali e di riqualificazione sociale funzionali ai territori ad alta vulnerabilità (decreto Caivano-bis)''. E' quanto si legge nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi. Raccontano che Meloni abbia fatto un appello-richiamo ai ministri a limitare il ricorso ai decreti legge.
Leggi tutto: Governo, richiamo di Meloni in Cdm: limitare ricorso ai decreti legge

(Adnkronos) - E' stata la prima azienda in assoluto a livello mondiale a sottoporre nel 2021 una partita di bottiglie di liquore ad affinamento subacqueo. E l'anno scorso ha deciso di sperimentare questa pratica, finora utilizzata solo per il vino, anche con il limoncello. Così, Antica Distilleria Petrone di Mondragone (Caserta) ha portato avanti questo ambizioso progetto e proprio in questi giorni ha 'raccolto', o meglio fatto 'emergere', i suoi frutti. Venerdì scorso, a Napoli, al largo di Castel dell’Ovo, è stata infatti recuperata la cassa contenente le 450 bottiglie di limoncello che l’Antica Distilleria Petrone aveva posto in affinamento underwater il 25 settembre del 2024.
L’operazione di recupero delle bottiglie dai fondali del porticciolo di Santa Lucia è stata effettuata in collaborazione con Sts-Servizi Tecnici Subacquei e ha visto il coinvolgimento dei ragazzi dell’Area Penale di Napoli partecipanti al progetto MareNostrum, che ha tra i suoi sostenitori l’azienda casertana capitanata da Andrea Petrone. Le bottiglie riportate in superficie, e per le quali la Distilleria Petrone sta creando un disciplinare ad hoc per la commercializzazione, verranno rivestite da un esclusivo packaging realizzato dai vincitori del contest 'One more pack', Vincenzo Volino e Sara Petrucci.
A supportare la sperimentazione le analisi scientifiche effettuate dal Dipartimento di Agraria dell’Università degli studi di Napoli 'Federico II' sulle bottiglie di Elixir Falernum precedentemente emerse dalle acque di Mondragone, presentati presso il Real Yacht Club Canottieri Savoia, con la moderazione del giornalista Angelo Cerulo. Le bottiglie immerse nel 2023, in prossimità dell’antica città sommersa di Sinuessa e riportate in superficie nel 2024, sono state oggetto di un’approfondita attività di ricerca da parte dei professori Pasquale Ferranti e Alessandro Genovesi, dell’Università degli studi di Napoli 'Federico II', e Salvatore Velotto, dell’Università 'San Raffaele' di Roma.
Lo studio, che si è svolto i due fasi, ha messo a confronto 17 bottiglie affinate sott'acqua con altrettante bottiglie di controllo sottoposte al normale affinamento in cantina, selezionate utilizzando uno schema a croce per garantire un campionamento rappresentativo. In pratica, sono state prese bottiglie sia nella parte esterna della gabbia sia al centro seguendo la diagonale. Nella prima fase, è stato impiegato un naso elettronico dotato di 10 sensori, mentre nella seconda fase si è passati alle analisi chimico-fisiche.
Lo studio ha portato a concludere che “l’ambiente subacqueo, caratterizzato dalla presenza di luce blu-verde e vibrazioni marine, ha contribuito alla maggiore formazione di furani e furanoni nei liquori invecchiati sott’acqua: questi composti sono noti per arricchire il profilo aromatico con note di caramello, fragola, tostato e mandorla”. I campioni affinati in cantina, al contrario, hanno subìto un processo di invecchiamento più rapido rispetto ai campioni sottomarini.
Le bottiglie di limoncello appena riportate in superficie, dopo un anno di affinamento a 13 metri di profondità cullate dalle correnti marine, a temperatura costante, al completo riparo dalle fasi lunari e in assenza di luce e ossigeno, verranno sottoposte allo stesso programma di ricerca per studiare in modo scientifico gli effetti della permanenza subacquea sulla maturazione dei distillati. "Per un liquore affinato sott'acqua - afferma Andrea Petrone - non ci sono vantaggi o svantaggi, ci sono dei cambiamenti: nell'Elixir Falernum sono stati riscontrati aromi e profumi superiori rispetto al prodotto non sottomarino, sono prodotti completamente diversi. Ora speriamo che anche con le bottiglie di limoncello che abbiamo appena fatto riemergere ci siano gli stessi risultati".

(Adnkronos) - Addio al meteorologo Paolo Sottocorona, morto oggi all'età di 77 anni. Per anni è stato il volto delle previsioni su La7, "apprezzato soprattutto per le sue analisi equilibrate e il garbo con il quale era capace di entrare nella quotidianità degli spettatori". Lo annuncia la stessa La7 sottolineando che "in un'epoca di allarmismo legato al clima, Sottocorona aveva la capacità di spiegare i fenomeni meteorologici in modo chiaro, rigoroso e con toni mai eccessivi".
Era nato a Firenze il 17 dicembre 1947. Dopo gli studi classici e quattro anni di Ingegneria, nel 1972 è entrato come ufficiale nel Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare. Fino al 1986 è stato addetto dell’Ufficio Meteorologico dell'aeroporto di Guidonia, poi al Centro Nazionale di Meteorologia. "Un nostro lutto, grave: se ne è andato Paolo Sottocorona", scrive su Facebook il direttore del TgLa7 Enrico Mentana.
Leggi tutto: Addio a Paolo Sottocorona, il meteorologo per anni volto delle previsioni su La7

(Adnkronos) - "Stanno andando molto bene'' i negoziati indiretti tra Israele e Hamas in corso in Egitto per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. ''Penso che qualcosa accadrà, ci sono buone probabilità che accada. Potrei andarci verso il fine settimana, magari domenica", ha annunciato il presidente americano senza specificare in quale località. Recandosi a una tavola rotonda sul gruppo 'Antifa', Trump ha aggiunto: "Ci sono ottime probabilità che le trattative procedano molto bene". A Sharm el-Sheikh ''abbiamo una squadra fantastica, ottimi negoziatori''.
Durante una riunione alla Casa Bianca, Trump ha ricevuto una nota in cui si affermava che un accordo per Gaza è "molto vicino" e si chiedeva la sua approvazione per un annuncio sui social media. "Molto vicino", si leggeva nella nota consegnata a Trump dal segretario di Stato Marco Rubio, vista da un fotografo presente nella stanza. "Abbiamo bisogno che tu approvi presto un post su Truth Social così potrai annunciare l'accordo per primo". Lo riporta Ap pubblicando il foglio della nota passata da Rubio con scritto in cima 'molto vicino'. Il presidente ha risposto ok e poi ha chiuso la tavola rotonda.
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato alla Cnn che un accordo di cessate il fuoco per la Striscia di Gaza è "molto vicino", ma si stanno ancora discutendo i dettagli dell'elenco dei prigionieri da rilasciare. "Siamo molto vicini a un accordo, ciò che è ancora in sospeso è la lista dei prigionieri da scambiare", ha detto il funzionario alla Cnn.
Al-Jazeera, citando una fonte di Hamas, riporta che Hamas ha accettato di rilasciare tutti gli ostaggi israeliani ancora in vita in un'unica fase.
Hamas ha inoltre fornito informazioni su "circa 20 ostaggi ancora in vita". Lo hanno dichiarato funzionari israeliani a Channel 12 sottolineando che Hamas ha detto di essere ancora alla ricerca di alcuni degli ostaggi uccisi. L'emittente televisiva ha spiegato che l'intesa prevede che, una volta che Hamas avrà consegnato tutti gli ostaggi vivi e tutti gli ostaggi uccisi che riuscirà a localizzare, e avrà chiarito di non averne nessuno come merce di scambio, i prigionieri saranno rilasciati.
Israele ha posto il veto sul rilascio di Marwan Barghouti e Ahmad Saadat dalle carceri israeliane. Lo hanno riferito fonti israeliane citate dal sito di Yediot Ahronot. Ma la leadership di Hamas ha detto ai mediatori al Cairo che la scarcerazione di Barghouti è ''centrale'' per il buon esito dell'accordo con Israele per porre fine alla guerra a Gaza. Così al Times of Israel una fonte vicina ai negoziati, spiegando che per Hamas "il destino di Barghouti resta assolutamente centrale in questi colloqui".
Barghouti sta attualmente scontando cinque ergastoli in una prigione israeliana per aver pianificato attacchi durante la Seconda Intifada in cui morirono cinque civili. Ha negato le accuse a suo carico, rifiutando la giurisdizione del tribunale israeliano.
Una fonte egiziana vicina ai negoziati ha intanto riferito a Sky News in arabo che "i mediatori hanno dato a entrambe le parti tempo fino a venerdì mattina per annunciare e firmare la prima fase dell'accordo" per il cessate il fuoco a Gaza e lo scambio tra detenuti palestinesi e ostaggi israeliani.
Leggi tutto: Gaza, Trump: "Negoziati vanno bene". Hamas: "Accordo molto vicino". Il nodo Barghouti

(Adnkronos) - "Stanno andando molto bene'' i negoziati indiretti tra Israele e Hamas in corso in Egitto per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. ''Penso che qualcosa accadrà, ci sono buone probabilità che accada. Potrei andarci verso il fine settimana, magari domenica", ha annunciato il presidente americano senza specificare in quale località. Recandosi a una tavola rotonda sul gruppo 'Antifa', Trump ha aggiunto: "Ci sono ottime probabilità che le trattative procedano molto bene". A Sharm el-Sheikh ''abbiamo una squadra fantastica, ottimi negoziatori''.
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato alla Cnn che un accordo di cessate il fuoco per la Striscia di Gaza è "molto vicino", ma si stanno ancora discutendo i dettagli dell'elenco dei prigionieri da rilasciare. "Siamo molto vicini a un accordo, ciò che è ancora in sospeso è la lista dei prigionieri da scambiare", ha detto il funzionario alla Cnn.
Al-Jazeera, citando una fonte di Hamas, riporta che Hamas ha accettato di rilasciare tutti gli ostaggi israeliani ancora in vita in un'unica fase.
Hamas ha inoltre fornito informazioni su "circa 20 ostaggi ancora in vita". Lo hanno dichiarato funzionari israeliani a Channel 12 sottolineando che Hamas ha detto di essere ancora alla ricerca di alcuni degli ostaggi uccisi. L'emittente televisiva ha spiegato che l'intesa prevede che, una volta che Hamas avrà consegnato tutti gli ostaggi vivi e tutti gli ostaggi uccisi che riuscirà a localizzare, e avrà chiarito di non averne nessuno come merce di scambio, i prigionieri saranno rilasciati.
Israele ha posto il veto sul rilascio di Marwan Barghouti e Ahmad Saadat dalle carceri israeliane. Lo hanno riferito fonti israeliane citate dal sito di Yediot Ahronot. Ma la leadership di Hamas ha detto ai mediatori al Cairo che la scarcerazione di Barghouti è ''centrale'' per il buon esito dell'accordo con Israele per porre fine alla guerra a Gaza. Così al Times of Israel una fonte vicina ai negoziati, spiegando che per Hamas "il destino di Barghouti resta assolutamente centrale in questi colloqui".
Barghouti sta attualmente scontando cinque ergastoli in una prigione israeliana per aver pianificato attacchi durante la Seconda Intifada in cui morirono cinque civili. Ha negato le accuse a suo carico, rifiutando la giurisdizione del tribunale israeliano.
Una fonte egiziana vicina ai negoziati ha intanto riferito a Sky News in arabo che "i mediatori hanno dato a entrambe le parti tempo fino a venerdì mattina per annunciare e firmare la prima fase dell'accordo" per il cessate il fuoco a Gaza e lo scambio tra detenuti palestinesi e ostaggi israeliani.
Leggi tutto: Gaza, Trump: "Negoziati vanno bene". Hamas: "Accordo molto vicino"

(Adnkronos) - "Stanno andando molto bene'' i negoziati in corso in Egitto per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump annunciando che ''penso che qualcosa accadrà, ci sono buone probabilità che accada. Potrei andarci verso il fine settimana, magari domenica", senza specificare in quale località. Recandosi a una tavola rotonda sul gruppo 'Antifa', Trump ha aggiunto che ''ci sono ottime probabilità che le trattative procedano molto bene". Sui negoziati a Sharm el-Sheikh ha detto che ''abbiamo una squadra fantastica lì, ottimi negoziatori''.
Israele ha posto il veto sul rilascio di Marwan Barghouti e Ahmad Saadat dalle carceri israeliane nell'ambito dei negoziati indiretti con Hamas su quali palestinesi sarebbero stati rilasciati in cambio della liberazione degli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza. Lo hanno dichiarato fonti israeliane citate dal sito di Yediot Ahronot.
Ma la leadership di Hamas ha detto ai mediatori al Cairo che la scarcerazione di Barghouti è ''centrale'' per il buon esito dell'accordo con Israele per porre fine alla guerra a Gaza. Lo ha dichiarato al Times of Israel una fonte vicina ai negoziati, spiegando che per Hamas "il destino di Barghouti resta assolutamente centrale in questi colloqui".
Barghouti sta attualmente scontando cinque ergastoli in una prigione israeliana per aver pianificato attacchi durante la Seconda Intifada in cui morirono cinque civili. Ha negato le accuse a suo carico, rifiutando la giurisdizione del tribunale israeliano.
"I mediatori hanno dato a entrambe le parti tempo fino a venerdì mattina per annunciare e firmare la prima fase dell'accordo" per il cessate il fuoco a Gaza e lo scambio tra detenuti palestinesi e ostaggi israeliani. Lo ha riferito una fonte egiziana vicina ai negoziati a Sky News in arabo.



(Adnkronos) - ''Considero la mia missione completata". Lo ha dichiarato il premier francese dimissionario Sébastien Lecornu all'inizio della sua intervista su France 2. "Ho rassegnato le mie dimissioni lunedì mattina. Credo di aver dimostrato che non sono alla ricerca di un incarico'' da primo ministro, ha detto Lecornu, sottolineando di aver ''accettato di lavorare 48 ore in condizioni non facili'' e ricordando che ''è vero che da 48 ore il presidente della Repubblica mi ha richiamato per condurre le trattative finali''.
"La maggioranza dell'Assemblea nazionale è contraria allo scioglimento, perché vede chiaramente che lo scioglimento non porta a una soluzione'', ha detto il primo ministro dimissionario. ''Ci sono diversi gruppi pronti a concordare un bilancio comune", ha aggiunto, citando in particolare i partiti di sinistra.
"Ritengo che una strada sia possibile", ha affermato, spiegando poi che il presidente francese Emmanuel Macron dovrebbe nominare un nuovo primo ministro "entro le prossime 48 ore".
"Come ministro responsabile delle Forze armate, posso dirvi che non è il momento di cambiare il Presidente della Repubblica. Non dobbiamo sottovalutare la tensione internazionale che Macron deve gestire. Come Francia, non siamo più sufficientemente potenti da essere autosufficienti. Il livello di energia e di rischio che un presidente può assumere è fondamentale", ha sottolineato.
"Non sono qui per fare annunci, visto che mi sono dimesso, ma questa questione è davvero un punto dolente", ha detto nel corso dell'intervista, parlando della necessità di ''trovare un modo per garantire che abbia luogo il dibattito sulla riforma delle pensioni". Lecornu ha quindi stimato che sospendere la riforma delle pensioni costerebbe "non meno di 3 miliardi di euro nel 2027".
Lunedì verrà presentata una bozza di bilancio, su cui "ci sarà molto da discutere. Tutti i partiti politici che sono venuti a trovarmi hanno detto che non dovremmo correre il rischio di non avere un bilancio entro la fine di dicembre", ha sottolineato.
Il presidente Macron nominerà un nuovo primo ministro entro 48 ore. Lo ha reso noto l'Eliseo confermando le anticipazioni di Lecornu. "Il presidente ringrazia Sébastien Lecornu per il lavoro svolto in queste ultime 48 ore", ha dichiarato l'Eliseo, aggiungendo che Macron "nominerà un primo ministro entro 48 ore".

(Adnkronos) - ''Considero la mia missione completata". Lo ha dichiarato il premier francese dimissionario Sébastien Lecornu all'inizio della sua intervista su France 2. "Ho rassegnato le mie dimissioni lunedì mattina. Credo di aver dimostrato che non sono alla ricerca di un incarico'' da primo ministro, ha detto Lecornu, sottolineando di aver ''accettato di lavorare 48 ore in condizioni non facili'' e ricordando che ''è vero che da 48 ore il presidente della Repubblica mi ha richiamato per condurre le trattative finali''.
"La maggioranza dell'Assemblea nazionale è contraria allo scioglimento, perché vede chiaramente che lo scioglimento non porta a una soluzione'', ha detto il primo ministro dimissionario. ''Ci sono diversi gruppi pronti a concordare un bilancio comune", ha aggiunto, citando in particolare i partiti di sinistra.
"Ritengo che una strada sia possibile", ha affermato, spiegando poi che il presidente francese Emmanuel Macron dovrebbe nominare un nuovo primo ministro "entro le prossime 48 ore".
"Come ministro responsabile delle Forze armate, posso dirvi che non è il momento di cambiare il Presidente della Repubblica. Non dobbiamo sottovalutare la tensione internazionale che Macron deve gestire. Come Francia, non siamo più sufficientemente potenti da essere autosufficienti. Il livello di energia e di rischio che un presidente può assumere è fondamentale", ha sottolineato.
"Non sono qui per fare annunci, visto che mi sono dimesso, ma questa questione è davvero un punto dolente", ha detto nel corso dell'intervista, parlando della necessità di ''trovare un modo per garantire che abbia luogo il dibattito sulla riforma delle pensioni". Lecornu ha quindi stimato che sospendere la riforma delle pensioni costerebbe "non meno di 3 miliardi di euro nel 2027".
Lunedì verrà presentata una bozza di bilancio, su cui "ci sarà molto da discutere. Tutti i partiti politici che sono venuti a trovarmi hanno detto che non dovremmo correre il rischio di non avere un bilancio entro la fine di dicembre", ha sottolineato.
Leggi tutto: Francia, Lecornu: "La mia missione è terminata, nuovo premier in 48 ore"

(Adnkronos) - La presidente del Consiglio Giorgia Meloni vestita da gerarca fascista, accanto a Hitler. È il fotomontaggio apparso in un cartello apparso al corteo milanese per Gaza. "Criminale e intollerabile aggressione militare alla Flotilla. Meloni corresponsabile" è scritto sul manifesto.
Nei panni di Hitler, accanto a Meloni vestita da gerarca fascista è ritratto il primo ministro d'Israele Benjamin Netanyahu. Il cartello, esposto in testa al corteo milanese a inizio serata, era già apparso qualche giorno fa in una manifestazione per la Palestina a Firenze. Non è l'unico parallelismo con la Shoah esibito alla manifestazione milanese: in un foglio esposto da una ragazza compaiono Hitler e Mussolini che si stringono la mano e sotto una foto nella stessa posa Meloni con Netanyahu. Sopra la scritta "Déjà vu". Durante il percorso alcuni manifestanti questa sera hanno anche disegnato con una bomboletta spray rossa sulla strada la stella di David, aggiungendo il simbolo dell'uguale e la svastica.
Leggi tutto: Al corteo di Milano volantino con Meloni vestita da gerarca fascista

(Adnkronos) - "7 ottobre, felice resistenza!". Questa la scritta apparsa da poche ore nel sottopassaggio della fermata della stazione Nomentana a Roma, nella zona nord-est della Capitale.
"Ferma condanna per la vergognosa scritta inneggiante alla strage terroristica del 7 ottobre apparsa in queste ore sul muro del sottopassaggio della stazione Nomentana, tra viale Etiopia e via Val d’Aosta", affermano in una nota congiunta Valerio Casini e Francesca Leoncini, consiglieri capitolini di Italia Viva, Luciano Nobili, consigliere Iv alla Regione Lazio, Marco Dolfi e Marta Marziali, consiglieri di Italia Viva rispettivamente al Municipio II e III.
Per gli esponenti di Italia Viva si tratta di "un atto gravissimo che offende la memoria delle oltre mille vittime innocenti del massacro compiuto da Hamas e che rappresenta un segnale inquietante del crescente clima di odio verso Israele e verso gli ebrei a cui stiamo purtroppo assistendo in questo periodo, non solo nel nostro paese. In un momento storico in cui servono senso di responsabilità, rispetto reciproco e coraggio nella ricerca di soluzioni concrete per la pace, episodi del genere sono assolutamente inaccettabili. Chiediamo alle strutture e ai soggetti competenti di intervenire immediatamente per rimuovere la scritta e restituire dignità al luogo e alla nostra città, nella speranza di non dover più assistere a episodi del genere".
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