Gdf Nuoro, 'alla base un classico Schema Ponzi'... 
Maltempo, neve e gelo sull'Italia in questa fine di novembre che segna un anticipo di inverno. Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it, conferma per oggi 22 novembre altre nevicate a bassa quota, durante un sabato decisamente perturbato al Centro-Sud.
La neve cadrà fino a quote collinari su tutto l’Appennino, a quote basse fino al mattino sulla Romagna poi oltre i 300-500 metri tra Marche, Umbria e Abruzzo: qui potremo avere anche accumuli significativi con qualche disagio sulle strade.
Dal pomeriggio del sabato la neve continuerà a cadere sulla fascia appenninica oltre i 500-600 metri, un po’ più in alto al Sud dove la quota è prevista intorno ai 1000 metri.
Il ciclone invernale terminerà gli effetti bianchi entro la tarda serata del sabato, poi assisteremo ad un temporaneo miglioramento.
Domenica 23 novembre sarà infatti più serena: ma attenzione, il cielo notturno limpido e terso, soprattutto al Centro-Nord, favorirà estreme gelate. Da segnalare il rischio ghiaccio proprio tra sabato notte e domenica mattina, anche in pianura.
Alcune grandi città si sveglieranno con valori quasi polari (per novembre): prevediamo a Milano -5°C (!), a Bolzano -10°C (Trento -8°C), Perugia -3°C, L’Aquila -4°C, ma anche -2°C tra Bologna e Firenze. Dunque domenica di gelo al mattino.
La tregua più serena di domenica sarà appunto solo temporanea, quindi dalla sera arriverà un nuovo peggioramento con una perturbazione nord atlantica proveniente dalla lontana Groenlandia.
Entro le prime ore del lunedì, tornerà ad essere elevato il rischio di nuove nevicate a bassa quota in Pianura Padana a causa di quello che, in gergo meteorologico, si chiama “cuscinetto freddo”: in pratica, la gelida alba domenicale (i -5°C di Milano come esempio), associata ad aria fredda più pesante, causerà la formazione di un tappeto di aria frizzante nei bassissimi strati atmosferici.
L’aria fredda più pesante si depositerà in basso, in pianura, con la formazione di un “cuscinetto freddo”: di conseguenza, le precipitazioni di lunedì potranno cadere sotto forma di neve fino a bassissima quota al Nord.
In sintesi, avremo un sabato da Appennino Bianco, una “domenica di gelo padano” e una prima parte di lunedì con fiocchi bianchi in pianura al Nord-Ovest e in Emilia.
Sabato 22. Al Nord: asciutto ma freddo, neve in Romagna a bassa quota. Al Centro: maltempo diffuso, neve copiosa in collina. Al Sud: piogge e rovesci sparsi.
Domenica 23. Al Nord: sole e freddo, ma peggiora dal pomeriggio/sera. Al Centro: tregua con schiarite. Al Sud: tregua con schiarite; qualche rovescio sulle tirreniche.
Lunedì 24. Al Nord: nuove nevicate a bassa quota o in collina. Al Centro: nuova perturbazione con rovesci e temporali. Al Sud: piogge sparse specie in Campania.
Tendenza: instabile e freddo per il periodo anche la prossima settimana.

Un uomo di 35 anni, di nazionalità gambiana, è stato rintracciato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto per violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate a seguito della brutale aggressione subita ieri da una donna alle prime luci dell’alba nel quartiere Cajello di Gallarate. Il fermo è stato eseguito dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Gallarate, all’esito di serrate indagini.
L'uomo si era nascosto all’interno di un letto a cassettone, fingendo di non essere in casa. Il 35enne, che indossava ancora gli stessi vestiti immortalati dalle telecamere, è stato immediatamente condotto presso la caserma di Largo Verrotti. Il telefono cellulare della vittima, grazie agli ulteriori approfondimenti, è stato rinvenuto all’interno di una proprietà privata insistente lungo la via di fuga, non distante dall’abitazione dell’indagato.
La vittima, nel frattempo affidata alle cure dei sanitari dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate, ha ricevuto una prognosi iniziale di 20 giorni. La donna era stata soccorsa da un passante, e i carabinieri, grazie ai rilievi di polizia scientifica, sono riusciti a ricostruire con esattezza le fasi dell’aggressione nel corso della quale l’autore ha anche perso il suo telefono cellulare, che è stato rinvenuto e sequestrato. L’uomo, che ha sorpreso la vittima alle spalle mentre camminava sul marciapiede per raggiungere il posto di lavoro, dopo averla colpita e gravemente malmenata l’ha trascinata dietro le siepi di un’aiuola di un parcheggio pubblico, dove si è consumata la violenza. Al termine, è fuggito a piedi portando con sé il telefono cellulare della donna. Le preziose indicazioni fornite da un testimone, unite all’analisi a tappeto di tutti gli impianti di videosorveglianza pubblici e privati presenti nelle immediate vicinanze, hanno permesso di ricostruire il percorso di fuga dell’autore e di individuare la sua abitazione.
In caserma, nel corso dell’interrogatorio reso davanti al pm di turno, Roberto Bonfanti, l’indagato, messo di fronte alle responsabilità, ha reso piena confessione. L’arrestato è stato quindi condotto presso la casa circondariale di Busto Arsizio in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

Un uomo di 35 anni, di nazionalità gambiana, è stato rintracciato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto per violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate a seguito della brutale aggressione subita ieri da una donna alle prime luci dell’alba nel quartiere Cajello di Gallarate. Il fermo è stato eseguito dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Gallarate, all’esito di serrate indagini.

"Zelensky non ha molte possibilità di scelta: ha perso ogni sovranità poiché basa la propria esistenza su risorse altrui. Non accettare questo piano di pace vorrebbe dire per lui continuare a mandare al massacro uomini e donne, perdere territori e risorse e vedere distruggere giorno dopo giorno infrastrutture e città del proprio Paese". Roberto Vannacci, numero due della Lega, eurodeputato a Bruxelles non vede alternative all'accordo per fermare la guerra in Ucraina, proposto dal presidente Usa, Donald Trump. L'ex generale, conversando con l'AdnKronos, aggiunge lo sguardo del militare alla situazione, spiegando che se Trump, come ha già annunciato, facesse mancare il supporto Usa a Kiev sarebbe davvero una situazione senza vie d'uscita: "Se con il pieno supporto americano in termini di sistemi d'arma, intelligence, sorveglianza dello spazio aereo, assetti satellitari e delle comunicazioni e capacità di pianificazione e comando e controllo, i russi continuano inesorabilmente a guadagnare terreno, immaginarsi una situazione in cui tale supporto dovesse venire a mancare, dipingerebbe un quadro catastrofico per Kiev".
All'ex capo della Folgore non sfugge l'esitazione europea, che qualche perplessità sembra mostrarla sul piano Trump: "Nonostante i tanti soloni che ci hanno ubriacato con questa espressione, la 'pace giusta' non esiste e non è mai esistita nella storia dell'umanità e, soprattutto, la pace viene trattata da chi ha iniziato la guerra: in questo caso da Usa e Russia".
"L'Europa - sottolinea Vannacci - si dimostra ancora una volta inesistente e ininfluente. Non negozia, non impone, non interviene", dice ancora sottolineando le distanze tra le strategie della Ue e quelle americane. Bruxelles, accusa, "si limita a portare avanti votazioni per una guerra ad oltranza e dichiarazioni e retorica vuote di ogni capacità di concretizzazione". Il generale ne fa un ragionamento più ampio, che lo porta a stigmatizzare ancora di più le difficoltà del Vecchio Continente: "Questo embrione di Stati Uniti d'Europa e di Europa Nazione continua a dimostrare il suo totale fallimento - lamenta -. Dalle relazioni internazionali, alla guerra, al commercio, all'industria, all'energia, all'immigrazione, alla sicurezza, alla competitività questo modello di Europa è totalmente sconfitto".
"Se vogliamo un futuro dobbiamo tornare alle radici del Vecchio Continente e ad una Europa di nazioni e popoli sovrani. Ho letto che von der Leyen e Costa hanno chiamato Zelensky. Mi domando come mai non abbiano chiamato Putin visto che non mi sembra che Zelensky sia in grado di dettare condizioni. O forse hanno ceduto a Trump la sovranità europea?", è la sua riflessione conclusiva.

Ornella Vanoni è morta. La cantante italiana è scomparsa ieri, venerdì 21 novembre, all'età di 91 anni a Milano, scatenando le reazioni di fan e colleghi che in lei vedevano una vera e propria icona. Una pioggia di messaggi sui social salutato la cantante, pilastro della musica italiana.
Da Meloni a Loredana Bertè e Vasco Rossi, i messaggi
"Profondo cordoglio per la scomparsa di Ornella Vanoni, voce inconfondibile della nostra musica, che ha segnato decenni di cultura italiana e accompagnato generazioni con brani senza tempo. L’Italia perde un’artista unica, che ci lascia un patrimonio artistico irripetibile". Così il premier Giorgia Meloni, sui social.
"Ornella non puó averci lasciato lei voleva vivere. Una donna affascinante, intelligente e colta, autoironica, un’artista immensa… senza fine. Quanto ci mancherai amica mia", il messaggio di Loredana Berté, seguita da quello di Patty Pravo: "Ornellik. Grande artista, grande amica. Ti vorrò per sempre bene… mi mancherai. La tua Nicopat".
"Ciao mitica Ornella, grazie per questa interpretazione, per la voce, per l'ironia costante. W Ornella Vanoni", così Vasco Rossi ha ricordato l'artista postando una foto della cantante sul palco accompagnata dalle note della versione della sua canzone 'Ogni Volta' reinterpretata proprio dalla Vanoni.
"Addio regina", il messaggio di Enrico Mentana, direttore del Tg La7. "Noi grandi di età la conoscemmo così, con le canzoni della mala milanese rielaborate da Goorgio Strehler. E fu subito mitica", aggiunge il giornalista. "La più grande! Un dispiacere immenso… La tua musica resterà nel nostro cuore per sempre", scrive Simona Ventura.
'Se l’universo scomparisse in un istante e non ci fosse più Tu sicuramente Resterai per sempre'". Prende in prestito un verso di una sua canzone 'Un sorriso dentro al pianto', Francesco Gabbani per ricordare Vanoni sui suoi profili social Gabbani: "Se n’è andata una donna immensa, unica. Un’artista straordinaria, capace di illuminare con la sua voce e di pungere con la sua ironia tagliente, sempre sincera, sempre senza maschere. Un’icona vera, libera e coraggiosa, che non ha mai avuto paura di dire quello che pensava".
"Il suo ricordo - aggiunge - rimarrà indelebile nel cuore di chi l’ha amata e continuerà a vivere attraverso la sua musica e le sue parole. Grazie Ornella per le telefonate, per i momenti insieme, per la musica che abbiamo condiviso e per essere stata un’amica. Mi mancheranno le nostre chiacchierate, gli incontri, i tuoi consigli. Ho davvero il cuore a pezzi, ma so che un giorno ci ritroveremo e rideremo ancora come in questa foto".
"Perdo l'amica più vitale, curiosa, irriverente, ironica, profonda e irriverente che abbia mai avuto ma se 'di là' c'è un altro mondo, ora Ornella è già insieme a Lucio. L'unica consolazione è questa". Così Samuele Bersani sui social affida il suo ricordo di Ornella Vanoni. “E non c′è niente di più triste, in giornate come queste, che ricordare la felicità. Ciao Ornella", ha scritto invece Paolo Fresu, prendendo in prestito alcune parole della canzone di Ornella Vanoni 'Domani è un altro giorno'. Il trombettista e compositore jazz accompagna il post con alcune immagini che lo ritraggono sorridente assieme a Vanoni in momenti di spensieratezza.
"Cerco le parole ma non le trovo, mi sembrano tutte banali e lei ha sempre odiato le banalità. Ora sento solo un grande, profondo dispiacere. Ci mancherai", ha scritto Fiorella Mannoia su Facebook. "Ornella, lasci un vuoto enorme. Ciao Regina. Mancherai sempre", è stato invece l'addio di Elisa, con Claudio Baglioni che ha ha scritto: "Arrivederci Ornella".
Da Laura Pausini e Amadeus a Mahmood, i ricordi
Sui social è arrivato anche il ricordo di Laura Pausini: "Ognuno ha i suoi cantanti preferiti.. la mia era Lei. Riposa in Pace meravigliosa Ornella, la tua voce, la tua personalità, la tua luce, non ci lasceranno mai. Unica". E quello di Amadeus: "Artista straordinaria e Donna speciale! E' stato per me un privilegio condividere tanti momenti belli, divertenti e indimenticabili. Mancherai tanto a tutti. Ti voglio bene Ornella", ha scritto in un post sul proprio profilo Instagram. "Ciao Ornella, unica in tutto", è stato il ricordo di Carlo Conti.
Il mio album italiano preferito di sempre è l'album brasiliano di Ornella Vanoni. Immensa Vanoni, grazie di tutto", si legge nella storia dedicata da Jovanotti a Ornella Vanoni. L'artista allega al messaggio il disco 'La voglia la pazzia l'incoscienza l'allegria' pubblicato nel 1976, e realizzato da Vanoni in collaborazione con il cantautore brasiliano Vinicius de Moraes e il chitarrista Toquinho.
"Il nome Ornella lo inventò Gabriele D'Annunzio, è un nome pieno di futuro, di lievità e di struggimento - sottolinea Jovanotti - tra le cose che la Vanoni ha incarnato perfettamente con la sua voce, lo stile e nelle sue scelte artistiche. La voglia e la pazzia l'incoscienza e l'allegria. Con Francesca e Teresa (sua moglie e sua figlia, ndr) è il nostro album preferito. Lo ascolteremo sempre nei momenti belli".
"Ornella no!", è stata la reazione, all'insegna dell'incredulità, di Paola Turci. Poi la cantautrice romana ha postato una foto della Vanoni da giovane scrivendo a caratteri cubitali: "Madre". "Ciao Ornella". Gianni Morandi invece sceglie queste parole, accompagnate da un cuore rosso, per ricordare sui social Ornella Vanoni, scomparsa a Milano all'età di 91 anni. Per il suo post, il cantante ha scelto una vecchia foto in bianco e nero che li ritrae insieme sul palco. E in una storia su Instagram Morandi ha pubblicato una loro performance insieme sulle note di 'La musica è finita'.
Un pensiero speciale a Ornella lo ha dedicato anche Mahmood, con cui Vanoni aveva collaborato interpretando il successo internazionale 'Sant'allegria': ""'Ma io e te dove ci siamo conosciuti?' E' sempre stata l’unica domanda che mi facevi a cui non si riusciva a dare una risposta. Grazie per l’affetto, le cene, gli insegnamenti, e tutto il tempo che in questi anni mi hai regalato, resterai sempre nei miei ricordi, nel mio cuore e nei miei occhi. Ciao Ornella".
"Ciao Ornella..Non trovo le parole per descrivere tutto ciò che sei stata per me..so solo che mi mancherai infinitamente. Mi mancheranno le nostre telefonate, i nostri discorsi sui 'maschi', mi mancherà il tuo risotto, il modo dolce con cui mi davi i bacini sulle guance..Ma quelle come te non vanno via per sempre...Non andranno mai via...", ha scritto Emma Marrone.
La cantante è stata omaggiata anche da Marracash: "Ciao amica mia", ha scritto il rapper, che aveva citato nella canzone '64 Bars' ("Quando si stacca dalle riunioni fumo una canna con la Vanoni").

È morto in ospedale il 19enne colpito alla fronte da un proiettile la scorsa notte a Napoli. Sul caso sono in corso le indagini degli agenti della Squadra Mobile della Questura partenopea, che stanno vagliando il racconto degli amici. Il 19enne, con precedenti per spaccio di droga, sarebbe rimasto gravemente ferito mentre era in auto con gli amici in via Generale Francesco Pinto, quartiere Arenaccia. Subito accompagnato al pronto soccorso del CTO, è morto in mattinata per la grave ferita riportata.

La Russia accusa l'Ucraina per un attacco a una sottostazione elettrica nella città di Rylsk, nel Kursk. "L'Esercito ucraino ha lanciato un attacco mirato contro una sottostazione elettrica nella zona di Borovskoye a Ryksk - ha denunciato il governatore Alexander Khinshtein, come riporta l'agenzia russa Tass - L'attacco ha messo fuori uso due locali tecnici. Circa 3.000 utenze sono senza elettricità".
E' di almeno due morti e altrettanti feriti invece il bilancio delle vittime di un attacco con droni attribuito alle forze ucraine che ha colpito siti industriali nella regione di Samara, in Russia. Lo affermano le autorità locali.
"Un attacco con droni nemici ha preso di mira impianti industriali nella regione di Samara - ha denunciato il governatore della regione, Vyacheslav Fedorishchev, in una dichiarazione riportata dall'agenzia russa Interfax - Nel mirino del nemico c'erano impianti di rifornimento del carburante ed energia. Le forze della difesa aerea hanno respinto l'attacco".
Ma il governatore ha comunque confermato la morte di "due persone in un incidente con un drone a Syzran". Intanto il ministero della Difesa di Mosca ha fatto sapere che "nella notte" sono stati "distrutti 69 droni ucraini", 15 dei quali nella regione di Samara.
Continuano intanto i colloqui per arrivare a una pace, con l'amministrazione Trump in prima linea. "Qualsiasi piano di pace Ucraina-Russia deve essere accettabile sia per la Russia che per l'Ucraina", deve "fermare le uccisioni tutelando la sovranità ucraina" e ridurre al minimo "le possibilità di ripresa del conflitto". Scrive così sul suo account X il vice presidente degli Stati Uniti, JD Vance, secondo il quale "qualsiasi critica al percorso di pace a cui lavora l'Amministrazione deriva da un fraintendimento del quadro stesso o da un'interpretazione errata della realtà critica sul campo".
All'indomani del colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Vance critica l'approccio, che considera una "illusione", di coloro che pensano che "la vittoria" possa essere "a portata di mano" e che la fine della guerra, innescata dall'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina avviata più di tre anni fa, sia solo questione di "più soldi, più armi o più sanzioni". "La pace non arriverà con diplomatici falliti o politici che vivono in un mondo di fantasie - incalza - Forse arriverà con persone intelligenti che vivono nel mondo reale".

Un donna morta e quattro persone in ospedale per inalazione di fumi: è il bilancio dell'incendio esploso ieri, in tarda serata, all’interno di una casa di riposo a Torrita Tiberina (Roma), dove risiedevano 16 persone anziane. Diverse squadre dei vigili del fuoco sono state inviate presso la struttura in piazza Matteotti intorno alle 22 di ieri sera insieme al funzionario di guardia, il capo turno provinciale e la squadra di Polizia Giudiziaria. Sul posto le forze dell'ordine.
Il personale giunto sul posto ha soccorso immediatamente le persone che si trovavano presso la casa di riposo affidandole ai sanitari del 118 che hanno trasportato quattro persone in ospedale per controlli a causa dell’inalazione di fumi, mentre una donna di 87 anni è deceduta all’interno della propria stanza al primo piano. Al termine dell’intervento, con lo spegnimento da parte dei vigili del fuoco del rogo e della messa in sicurezza della struttura, l’edificio è stato posto sotto sequestro.

"Accogliamo con grande soddisfazione l'upgrade di Moody's sull'Italia, un risultato importante che non avveniva da 23 anni". Così oggi, sabato 22 novembre, da Johannesburg la premier Giorgia Meloni. "Questo riconoscimento premia il lavoro serio e responsabile del nostro governo, frutto di scelte coerenti sui conti e di riforme strutturali, ma anche il lavoro e l'impegno delle nostre imprese e dei nostri lavoratori".
"Desidero ringraziare in particolare il ministro Giorgetti - prosegue - per lo sforzo costante e scrupoloso nella gestione dei conti. La promozione di Moody's è una conferma della fiducia dei mercati non solo nel governo, ma nell'Italia tutta", conclude la presidente del Consiglio.
Ornella Vanoni: le canzoni e Sanremo, gli amori, la confessione sul funerale e l'ultima provocazione

Ornella Vanoni è morta. La cantante è scomparsa nella serata di ieri, venerdì 21 novembre, a Milano, sconvolgendo la musica italiana, che si è riversata sui social per rendere omaggio alla sua regina. Ma Vanoni, oltre che straordinaria interprete e firma di alcuni dei successi più imporanti della canzone del nostro Paese, ha vissuto anche una vita fatta di amori e provocazioni, l'ultima racchiusa in quell'ultimo desiderio: "Intitolatemi un'aiuola".
Ornella Vanoni, la musica e le canzoni
Con più di 100 lavori, oltre 55 milioni di dischi venduti, una vita divisa tra teatro, cinema, musica e televisione, Ornella Vanoni ha attraversato la storia musicale del nostro Paese trasformandosi più volte, senza mai perdere autenticità. L'incontro con Gino Paoli[1], con cui condivide una storia d'amore intensa e travagliata, è fecondo artisticamente con brani leggendari come 'Senza fine' e 'Che cosa c'è', ma anche il primo grande successo commerciale, 'Cercami', pubblicato nel 1961.
Sanremo sancisce la sua definitiva popolarità: partecipa per otto edizioni, conquistando nel 1968 il secondo posto con 'Casa bianca', e il quarto posto in tre diverse edizioni (1967, 1970, 1999). Nel 1976 realizza con Toquinho e Vinícius de Moraes uno degli album più raffinati della sua carriera: 'La voglia, la pazzia, l'incoscienza, l'allegria', ancora oggi considerato un capolavoro della musica italiana, tanto da essere incluso tra i 100 dischi italiani più belli secondo la rivista "Rolling Stone". È l'inizio di un amore profondo per la musica brasiliana, che la accompagnerà per tutta la vita.
Durante gli anni '80, Ornella assume il controllo completo del proprio percorso artistico. Firma testi, idea concept album e riceve prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio Tenco come miglior cantautrice, prima donna a riceverlo. Dischi come "Ricetta di donna" (1980), "Duemilatrecentouno parole" (1981) e "Uomini" (1983) mostrano una nuova Ornella: più intima, personale, consapevole. È anche l'epoca della collaborazione con Lucio Dalla, Paolo Conte, Gerry Mulligan, e del ritorno con Gino Paoli nel fortunatissimo tour "Insieme" (1985).
Nel nuovo millennio, Vanoni festeggia i 50 anni di carriera con grande stile: un concerto in Piazza Duomo a Milano davanti a 35.000 persone (2008), duetti con artisti di tutte le generazioni in "Più di me", e un doppio disco dal vivo con Paoli. Il brano "L'appuntamento", riscoperto grazie al film Ocean’s Twelve, torna a scalare le classifiche.
Nel 2018, all'età di 83 anni, stupisce ancora tutti salendo sul palco del Festival di Sanremo con "Imparare ad amarsi", in trio con Bungaro e Pacifico. E partecipa all'edizione 2024 partecipa a una sorprendente rivisitazione del suo brano "Ti voglio", reinterpretato insieme a Elodie e Ditonellapiaga.
Ornella Vanoni, gli amori
La storia d'amore tra Ornella Vanoni e Gino Paoli è una delle più emblematiche e articolate della canzone italiana: un legame tanto tormentato quanto fertile, capace di trasformare la passione privata in musica eterna. Il loro incontro risale al 1960, quando entrambi erano legati all'etichetta Ricordi: da quel momento nasce non solo una collaborazione professionale, ma anche una relazione sentimentale intensa. Paoli, già sposato in quel periodo, scrive per Ornella alcuni dei suoi brani più importanti, come 'Senza fine' e 'Che cosa c'è', che rimangono tra i pilastri del repertorio della Vanoni.
Secondo Vanoni, la relazione fu dolorosa e controversa: "Quando è scoppiato l'amore con Gino Paoli, lui era sposato e io mi sono sposata poco dopo. Una sofferenza tremenda, altro che scandalo" ha raccontato in varie interviste. Nonostante la complessità sentimentale, il loro rapporto ha generato una delle canzoni più eleganti e delicate della musica italiana: 'Senza fine', scritta da Paoli, è una ballata romantica dallo stile quasi waltz, e si chiude con un delicato fade‑out, simbolo di un amore che sembra non finire mai. Anche 'Che cosa c'è', un altro valzer sentimentale, nacque dal loro legame: il testo, intriso di tenerezza e malinconia, sembra riflettere proprio la complessità della loro unione.
Nel 1961, Ornella Vanoni pubblica il suo primo album, che contiene 'Cercami', brano che diventa il suo primo grande successo commerciale. Questo pezzo, dedicato idealmente a Paoli, segna una svolta nella carriera della cantante, consolidando la sua voce come una delle più intense e sofisticate del panorama italiano. La loro collaborazione professionale non si esaurisce con la fine della relazione sentimentale. Negli anni a seguire, Paoli e Vanoni continuano a duettare e a esibirsi insieme: un esempio è l'album live "Insieme", pubblicato nel 1985, che raccoglie molti dei loro pezzi più famosi, come 'Senza fine', 'Che cosa c'è', 'L'appuntamento' e 'Non andare via'.
Quando nel 2024 hanno festeggiato i 90 anni (lei il 22 settembre, lui il 23 settembre), il loro scambio di auguri ha commosso il pubblico: due artisti che, pur avendo vissuto un amore tempestoso, restano indissolubilmente legati nella memoria della musica italiana.
"Al funerale con vestito Dior e musica di Paolo Fresu"
Il vestito di Dior, la musica di Paolo Fresu, le ceneri sparse nel mare di Venezia. Con ironia e leggerezza Ornella Vanoni descriveva così il suo funerale a Fabio Fazio[2] in una puntata di Che tempo che fa del 2023. "Adesso scelgo il vestito, la bara deve costare poco perché devo essere bruciata", diceva la cantante, come ricorda il video riproposto su X dal profilo @grande_flagello.
"Poi buttatemi in mare, quello che vi pare... Mi piacerebbe Venezia, fate come volete. Il vestito ce l'ho, è di Dior. Poi ho chiesto a Paolo Fresu di suonare durante il funerale", le parole della cantante. "Ma dove la troviamo una così? Perché siamo su questo argomento?", la domanda di Fazio. "Siamo lì vicini", la risposta.
"Dedicatemi un'aiuola", l'ultima provocazione di Vanoni
La cantante, in un'intervista concessa nel settembre 2024 al Corriere della Sera in occasione del suo novantesimo compleanno, aveva chiesto di venire ricordata con un'aiuola.
"Il teatro Lirico l'hanno dedicato a Gaber, le due sedi del Piccolo a Strehler e a Grassi, la Palazzina Liberty a Fo e a Rame, lo Studio alla Melato. Per me non è rimasto niente. Per questo rivolgo un appello al sindaco Sala: mi dedichi un’aiuola in centro", le parole dell'artista. Unica condizione: "La voglio da viva. Adesso. 'Aiuola Ornella Vanoni, manutenuta da lei'. Me ne prenderei cura di persona. Pianterei fiori e pomodori". Nel salotto di Fazio a Che Tempo Che Fa aveva ribadito il concetto: "Danno tutto da morti, lo facessero da vivi uno è anche più contento".

"E' volata via Ornella Vanoni". Renato Zero, con un lungo messaggio affidato ai social, rende omaggio a Ornella Vanoni, morta ieri all'età di 91 anni. "Una luce si è spenta sulla scena della vita, e noi rimaniamo qui, nel buio, a cercare il respiro caldo di una voce che ci ha accompagnati per anni. E' volata via Ornella Vanoni. Una donna, un'artista, un'anima che non ha mai avuto paura di mostrarsi vera, intensa, irripetibile. Renato e Ornella... Due cuori fuori dal comune, due spiriti liberi, due complicità che il destino aveva fatto incontrare per riconoscersi, sostenersi, volersi bene", scrive il cantante.
"Amici da sempre, nella vita e nell'arte, uniti da quella magia che solo gli eletti del palcoscenico sanno condividere: rispetto, sincerità, follia buona, e quella bellezza che non ha bisogno di spiegazioni - continua - E oggi, di fronte a questa perdita enorme, noi Sorcini e Zerofori ci stringiamo in un unico abbraccio. Un abbraccio grande, vero, pieno di gratitudine. Ci uniamo al dolore della famiglia di Ornella, dei suoi amici, di chi l'ha amata, ascoltata, applaudita".
"L'Italia -dice Renato Zero- perde una delle sue voci più luminose. Il mondo perde un'artista immensa. Noi perdiamo un pezzo di cuore. Ma gli artisti come Ornella non se ne vanno mai davvero. Restano nelle note, negli sguardi, nelle parole che hanno avuto il coraggio di cantare. Restano nei ricordi di chi li ha amati senza condizioni. Che il cielo le apra le braccia come solo gli angeli sanno fare. E che da lassù - conclude Renato Zero - possa vedere quanto amore sta lasciando qui, tra noi. Ciao Ornella. Il tuo canto continuerà a volare. E noi, con tutto l'amore del mondo continueremo ad applaudirti e volerti bene".

La Formula 1 illumina Las Vegas. Nelle prime ore italiane di oggi, sabato 22 novembre, Lando Norris si è preso la pole position durante le qualifiche del Gran Premio. Il pilota inglese della McLaren, leader del Mondiale, ha fatto segnare il miglior tempo con un 1'47"934 precedendo la Red Bull di Max Verstappen, che scatterà accanto a lui in prima fila, e la Williams di Carlos Sainz.
Quarta posizione in griglia per la Mercedes di George Russell, seguito dall'altra McLaren di Oscar Piastri. Soltanto nona la Ferrari di Charles Leclerc, mentre quella di Lewis Hamilton arriva addirittura ultima non riuscendo a superare il Q1. Ecco la griglia di partenza del Gp di Las Vegas:
1. Lando Norris (McLaren)
2. Max Verstappen (Red Bull)
3. Carlos Sainz (Williams)
4. George Russell (Mercedes)
5. Oscar Piastri (McLaren)
6. Liam Lawson (Racing Bulls)
7. Fernando Alonso (Aston Martin)
8. Isack Hadjar (Racing Bulls)
9. Charles Leclerc (Ferrari)
10. Pierre Gasly (Alpine)
11. Nico Hulkenberg (Kick Sauber)
12. Lance Stroll (Aston Martin)
13. Esteban Ocon (Haas)
14. Oliver Bearman (Haas)
15. Franco Colapinto (Alpine)
16. Alexander Albon (Williams)
17. Kimi Antonelli (Mercedes)
18. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber)
19. Yuki Tsunoda (Red Bull)
20. Lewis Hamilton (Ferrari)

Big match in Serie A. Il Napoli sfida oggi, sabato 22 novembre, l'Atalanta - in diretta tv e streaming - al Maradona nella 12esima giornata del campionato italiano. La squadra azzurra è reduce dalla brutta sconfitta di Bologna, che si è imposto 2-0 al Dall'Ara, mentre la Dea ha perso 3-1 in casa contro il Sassuolo, sconfitta che è costata la panchina al tecnico Ivan Juric, sostituito da Raffaele Palladino.
In classifica il Napoli è scivolato al quarto posto a 22 punti, a pari merito con il Milan, a -2 dalla coppia di testa formata dalla Roma e dall'Inter. L'Atalanta invece si trova in 13esima posizione a quota 13.
Napoli-Atalanta, orario e probabili formazioni
La sfida tra Napoli e Atalanta è in programma oggi, sabato 22 novembre, alle ore 20.45. Ecco le probabili formazioni:
Napoli (4-1-4-1): Milinkovic-Savic; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Gutierrez; Lobotka; Politano, Elmas, McTominay, Neres; Hojlund. All. Conte
Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou, Hien, Ahanor; Bellanova, Ederson, Pasalic, Zappacosta; De Ketelaere, Lookman; Scamacca. All. Palladino
Napoli-Atalanta, dove vederla in tv
Napoli-Atalanta sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Dazn, visibili tramite smart tv, ma anche su quelli SkySport. Il match sarà disponibile in streaming sull'app SkyGo, su NOW e sulla piattaforma web di Dazn.

Oggi, sabato 22 novembre, sarà ospite a Verissimo, Martina Nasoni, la "ragazza dal cuore di latta". La vincitrice del Grande Fratello del 2019, affetta da una grave patologia cardiaca, nei mesi scorsi, è stata sottoposta a un trapianto di cuore, e oggi racconterà la sua storia nel salotto di Silvia Toffanin.
Martina Nasoni ha emozionato il pubblico quando, raccontò la sua battaglia contro una cardiomiopatia per la prima volta durante la sua partecipazione al reality show di Canale 5. La sua storia ispirò anche il singolo sanremese 'La ragazza con il cuore di latta', scritto da Irama.
Lo scorso agosto, la ragazza ha raccontato sui social di essersi sottoposto a un trapianto di cuore: "Il mio grazie più grande va a chi mi ha donato il cuore".
"In questi giorni sto toccando con mano la fragilità e la forza della vita", aveva scritto Martina, in un lungo post condiviso su Instagram, e prima di ogni cosa aveva ringraziato l'equipe di medici dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per "aver guidato questo viaggio con competenza e cuore".
Martina ha definito il suo percorso un vero e proprio "miracolo". Parole piene di gratitudine quelle che l'ex gieffina aveva dedicato al suo donatore: "Non conosco il tuo nome, ma porto la tua storia dentro di me. Il tuo addio è diventato il mio inizio: una morte che ha acceso una vita. A te e alla tua famiglia, che nel dolore ha scelto la generosità, devo ogni battito. Prometto di onorare questo dono: vivrò con gratitudine, cura, rispetto. Ogni passo che farò, ogni risata che tornerà, ogni traguardo che arriverà, saranno anche tuoi".
Martina aveva annunciato di non essere pronta a tornare sui social con assidua frequenza: "Il percorso è ancora lungo, ma voi tutti, sappiate, che state illuminando il mio cammino. Vi ringrazio e vi abbraccio immensamente”.

Bianca Atzei sarà ospite oggi a Verissimo per un’intensa intervista con Silvia Toffanin in un periodo particolarmente complesso della sua vita.
Bianca Atzei, chi è
Veronica Atzei, meglio nota come Bianca Atzei, è nata a Milano l'8 marzo del 1987 da genitori di origini sarde. La passione per il canto comincia sin da piccolina, inizia a studiarlo infatti all'età di 8 anni.
Bianca interrompe presto il percorso scolastico, in quarta superiore, per alcuni problemi di salute e successivamente si iscrive al MAS - Music Art and Show - di Milano ottenendo prime esperienze come cantante. Riesce così a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo: anche come corista a ‘Domenica Cinque’ di Barbara D'Urso.
Prova due volte a partecipare al Festival di Sanremo, ma con scarsi risultati. E dopo varie collaborazioni tra cui i Modà, Bianca si ripropone nel 2015 e riesce a conquistare un posto tra i big in gara con il brano ‘Il solo al mondo’ e si classifica 14esima.
La vita privata
Dal 2015 al 2017, Bianca Atzei è stata legata sentimentalmente all'ex pilota motociclistico Max Biaggi. Nel 2019 Bianca si fidanza con il conduttore televisivo Stefano Corti. Insieme la coppia accoglie nel 2023 il loro primo figlio, Noa Alexander. La loro storia però, secondo alcune indiscrezioni, sembra essere arrivata al capolinea.
Il problema al cuore
Nel 2015, durante la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo tra i Big, la cantante ha avuto un problema al cuore. Al settimanale ‘Starbene’, Bianca ha raccontato: “Una notte mi sono svegliata molto agitata, avevo la tachicardia, ma tutti pensavano fosse l’ansia del debutto. Conclusa la gara la situazione è peggiorata. Il medico mi ha detto che avrebbe dovuto operarmi d’urgenza. In pratica, c’era un foro nel cuore, fra atrio e ventricolo. Di solito si chiude nelle prime settimane di vita, ma nel mio caso era rimasto aperto. Così mi hanno messo una protesi di acciaio, una specie di ombrellino. Ho capito davvero cosa significa essere terrorizzata”.
L'aborto
Bianca Atzei, prima di diventare mamma del primogenito Noa Alexander, nato dall'amore con Stefano Corti, ha perso un bambino a causa di un aborto spontaneo. In un lungo post su Instagram, Bianca Atzei ha parlato della difficoltà ad avere figli e del percorso di fecondazione assistita che ha intrapreso insieme al compagno Stefano Corti.
"Voglio raccontarvi la mia esperienza per sensibilizzare su un argomento di cui si parla poco, ma che accomuna purtroppo tante coppie. Per più di un anno abbiamo cercato un figlio e spesso ci siamo sentiti dire non pensarci perché più ci pensi e più non arriva. Come fa una donna, però, a non pensarci ogni volta che le arriva il ciclo?”.
Dopo un anno di tentativi, Bianca Atzei e il compagno hanno deciso di ricorrere alla fecondazione assistita. "E dopo più di un anno succede. Quando ho visto quel test positivo è stata l'emozione più bella della mia vita. Eravamo al settimo cielo. Avremmo voluto urlarlo al mondo intero. Quella felicità è sparita nel momento in cui abbiamo saputo che la gravidanza si è interrotta e si è dovuti intervenire chirurgicamente".
"Raccontarlo è come liberarsi di un qualcosa di cui non hai colpa e per cui non devi provare vergogna. Bisogna solo andare avanti. Sono sicura che arriverà di nuovo qualcosa di bello perché ho sempre sperato. Tengo ancora vivo il sogno di poter diventare mamma", aveva concluso la cantante.

Stasera, sabato 22 novembre, in prima serata su Canale5 l’appuntamento è con una nuova puntata di ‘Tu si que vales’ e con nuove eccellenti performance di artisti di tutte le età e provenienti da tutto il mondo.
Uno show ricco di artisti capaci di dimostrare tutto il loro talento. Tra questi: maghi, mentalisti, ballerini, acrobati, cantanti, attori, sportivi, giocolieri…pronti a esibirsi sul palco per provare a conquistare il sì dalla giuria composta da: Maria De Filippi, Paolo Bonolis, Rudy Zerbi, Luciana Littizzetto e Sabrina Ferilli che anche questa settimana vestono i panni di grandi artisti della musica insieme a Luca Argentero, Emma, Francesco Arca, Nathalie Guetta e Tina Cipollari.
A condurre lo show l’affiatato trio formato: Giulia Stabile, Alessio Sakara e Martin Castrogiovanni.

Un attore dalla presenza magnetica, capace di rendere iconico anche il silenzio. La sua eleganza fredda del Nord e i suoi lineamenti duri si fanno espressione, gesto, cinema. Lui è Mads Mikkelsen, che oggi, 22 novembre, taglia il traguardo dei 60 anni.
Gli inizi
Classe 1965, nato a Copenaghen da papà Henning, bancario, e mamma Bente, un'infermiera, Mads Dittman Mikkelsen non arriva subito al cinema. Da giovane si allenava per diventare un ginnasta, poi la danza ha incrociato il suo cammino. Ha studiato all'accademia di ballo di Göteborg, lavorando poi come ballerino per dieci anni prima di abbandonare quest'attività e iniziare a studiare recitazione alla scuola teatrale di Aarhus.
Il debutto sul grande schermo è stato con 'Pusher' di Nicolas Winding Refn. Un film che segna l’inizio di una carriera di outsider (di successo) che decolla rapidamente, diventando uno dei volti più riconoscibili e amati del cinema, sia dal grande pubblico che dalla critica. La pellicola sancisce anche il sodalizio artistico con il regista danese. Dopo 'Pusher', ha recitato in 'Bleeder', 'Pusher II - Sangue sulle mie mani' e 'Valhalla Rising - Regno di sangue'.
I ruoli più iconici
Un attore, fin dall'inizio della carriera, capace di incarnare la complessità morale senza bisogno di molte parole. Dal villain glaciale di 'Casino Royale' (21esimo film di James Bond) al cannibale colto e raffinato della serie 'Hannibal', fino ai protagonisti tormentati del cinema d’autore scandinavo: la sua filmografia oscilla con naturalezza tra film d'autore e grandi franchise.
La prima grande produzione hollywoodiana ad aver bussato alla sua porta è stata 'King Arthur' in cui ha interpretato Tristano, uno dei mitici Cavalieri della Tavola Rotonda. La consacrazione internazionale arriva come protagonista di 'Dopo il matrimonio' della regista danese Susanne Bie e a 'Casino Royale'. Ma anche con 'Il sospetto', con la regia di Thomas Vinterberg, che lo vede nei panni dell’insegnante d’asilo Lucas. Il regista danese lo ha diretto anche in 'Un altro giro', che fa un ritratto della società danese così apparentemente perfetta e fredda ma così bisognosa di contatto umano. Un bisogno che sfocia in modi disperati per appagarlo. Ed è per questo film che Mikkelsen si è svestito dell'interpretazione di uomini freddi e forti per calarsi nei panni di un uomo di mezza età - che gli è valso un European Film Award - alle prese con una crisi personale in cui l'alcol diventa il suo fedele compagno.
Nel corso della sua carriera ha fatto un salto nel mondo del 'fantastico'. Ha interpretato il villain Kaecilius nel film del Marvel Cinematic Universe 'Doctor Strange'. Nello stesso periodo è arrivato sul grande schermo nei panni dell'ex scienziato imperiale Galen Erso nel film 'Rogue One: A Star Wars Story'. Inoltre, ha portato la sua eleganza inquieta nel ruolo del mago oscuro Gellert Grindelwald, prendendo il posto di Johnny Depp, in 'Animali fantastici - I segreti di Silente' (terzo capitolo dell'omonima saga spin-off di 'Harry Potter') e in quello del diabolico scienziato nazista Jürgen Voller nel film 'Indiana Jones e il quadrante del destino'.
Non solo attore
È stato anche doppiatore. Ha prestato la sua voce a Kiros, il crudele capo di un branco di leoni bianchi chiamati gli 'Emarginati' nel film 'Mufasa - Il re leone' di Barry Jenkins. Dal cinema alla musica e ai videogiochi. Ha partecipato come guest star nel video musicale di 'Bitch Better Have My Money' di Rihanna e si è aggiudicato il premio alla miglior performance ai The Game Awards del 2019 per la sua interpretazione dell'enigmatico Clifford Unger in 'Death Stranding', videogioco di Hideo Kojima.
Mads Mikkelsen è molto più di un attore: un vero e proprio riferimento culturale, un artista che continua a scegliere storie sfidanti, a muoversi tra blockbuster e cinema d’autore, tra Europa e Stati Uniti, senza mai rinunciare alla sua identità.

Il piano Usa per la pace in Ucraina? "Zelensky dovrà farselo piacere". Parola di Donald Trump, sempre più in pressing sul presidente ucraino perché dia il suo via libera al progetto in 28 punti per mettere fine alla guerra in corso con la Russia.
E come se non bastasse l'insistenza del tycoon, per il quale la pace sarebbe vicina se solo il leader di Kiev dicesse di sì, ecco arrivare anche una nuova minaccia dello 'zar' Putin. Che, promette, conquisterà nuovi territori in caso di un no da parte del nemico. Nel mezzo, il sostegno totale all'Ucraina da parte dell'Europa, che reclama a gran voce un posto nei futuri negoziati per assicurare una pace giusta e senza compromessi a sfavore di Kiev. E' in questo scenario che Zelensky appare accerchiato, diviso - ha detto - di fronte a una scelta cruciale: la "perdita della dignità o il rischio di perdere un partner chiave" come gli Stati Uniti. Che ora sembrano davvero non voler più aspettare.
Trump, l'ultimatum a Kiev: "Sei giorni per rispondere"
Zelensky quindi "dovrà farsi piacere" il piano di pace in 28 punti elaborato da Trump per porre fine alla guerra con la Russia e che prevede la cessione di territori da parte di Kiev. "Dovrà piacergli e se non gli piace, allora, dovranno semplicemente continuare a litigare", le parole di Trump ai giornalisti nello Studio Ovale. Ma "a un certo punto dovrà accettare qualcosa", ha aggiunto.
Trump d'altra parte ha detto di essere convinto che il piano sia "un modo per raggiungere la pace", ma che prima dovrà essere approvato dal presidente ucraino: "Pensiamo di aver trovato un modo per raggiungere la pace, ma dovrà approvarlo". "Penso - ha poi aggiunto il tycoon - che ci stiano andando abbastanza vicino, ma non voglio fare previsioni".
Il presidente americano ha quindi confermato il prossimo 27 novembre - giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti - come una scadenza "appropriata" entro cui l'Ucraina dovrebbe rispondere. Il tycoon ha poi aperto a una proroga della deadline "se le cose vanno bene", ma ha anche avvertito che Kiev perderà ancora territori "nel breve termine".
Gli Stati Uniti, ha continuato il leader Usa, "sono coinvolti" nella proposta di pace per l'Ucraina "per un unico motivo: vogliamo che le uccisioni cessino". Quanto ai timori che la Russia possa, in futuro, rappresentare una minaccia per il Baltico o altre parti dell'Europa, Trump ha affermato che "loro saranno fermati", per poi assicurare: "Non stanno cercando un'altra guerra".
Il presidente ha quindi assicurato che non revocherà le "sanzioni molto pesanti" contro il petrolio russo che entreranno in vigore "molto presto".
La reazione di Zelensky
Dal canto suo, il sempre più pressato Zelensky ha assicurato che non "tradirà il Paese" e che presenterà "alternative" al piano Usa. Le sue parole sono arrivate poco dopo un colloquio con il vicepresidente americano Jd Vance per discutere il progetto in 28 punti. "Presenterò argomenti, convincerò e proporrò alternative. Non abbiamo tradito l'Ucraina nel 2022, non la tradiremo ora", ha aggiunto, anticipando che Kiev "potrebbe trovarsi di fronte a una scelta molto difficile: la perdita della dignità o il rischio di perdere un partner chiave".
Nel corso della giornata, il leader di Kiev ha però corretto il tiro, accennando a un'apertura: "L'Ucraina ha sempre rispettato e continua a rispettare la volontà del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di porre fine allo spargimento di sangue e consideriamo in modo positivo ogni proposta realistica".
"Abbiamo affrontato molti dettagli delle proposte americane per porre fine alla guerra e stiamo lavorando per fare in modo che la strada davanti a noi sia dignitosa e realmente efficace per arrivare a una pace duratura", ha poi aggiunto precisando che "abbiamo concordato di lavorare con gli Stati Uniti e l'Europa a livello di consiglieri per la sicurezza nazionale per far sì che il percorso verso la pace sia davvero fattibile".
"Abbiamo concordato di mantenere contatti costanti e i nostri staff sono pronti a lavorare 24 ore su 24", ha quindi assicurato il presidente ucraino.
Il monito di Mosca a Kiev e la minaccia di Putin
Per Mosca, però, "è meglio negoziare e farlo ora piuttosto che successivamente. L'efficace lavoro delle forze armate russe dovrebbe convincere Zelensky". Questo il monito lanciato dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov al presidente ucraino che - ha detto - rischia di perdere altro territorio se non avvia negoziati "ora". "Lo spazio per la libertà decisionale si sta riducendo per lui, con la perdita di territori durante le azioni offensive dell'esercito russo", ha aggiunto.
D'altra parte la Russia si continua a dire "totalmente aperta a colloqui di pace" sul conflitto ucraino, ha spiegato ancora Peskov, precisando che Mosca è pronta a portare avanti i colloqui sulla base delle intese raggiunte al summit di Anchorage. Peskov non ha commentato le notizie uscite sui media relative ad una possibile firma del piano di pace entro il 27 novembre. "Non sappiamo su cosa i media basino la pubblicazione di queste notizie. Quindi, non c'è niente da condividere qui", ha gelato chi gli chiedeva se il Cremlino condividesse questo ottimismo.
Alle parole di Peskov, si sono poi aggiunte quelle dello 'zar' Vladimir Putin. "Il nuovo piano di Trump può essere posto alla base della soluzione definitiva sulla questione ucraina", la frase durante una riunione operativa con i membri permanenti del Consiglio di sicurezza russo.
Putin ha poi spiegato che il piano statunitense "non è stato discusso pubblicamente, se non a grandi linee", ma ha confermato che, durante l’incontro ad Anchorage di Ferragosto, Mosca ha ribadito che "nonostante le difficoltà, la Russia concorda con le proposte di risoluzione avanzate dalla parte americana." Secondo il leader del Cremlino, "la nuova versione del piano di Trump è emersa a causa della pausa nel processo negoziale".
Putin ha inoltre reso noto di aver ricevuto il testo del piano in 28 punti di Trump "attraverso i canali di comunicazione esistenti con l'amministrazione americana".
Poi ecco arrivare la minaccia. "Se Kiev non vuole parlare delle proposte del presidente Donald Trump - il monito -, allora sia Kiev che i guerrafondai europei devono capire che gli eventi che si sono verificati a Kupyansk si ripeteranno inevitabilmente in altre aree chiave del fronte", ha detto il leader russo dopo che le forze russe hanno rivendicato la conquista di Kupyansk, città nell'est dell'Ucraina.
Il sostegno dell'Europa a Zelensky
A supporto totale di Kiev e del suo leader, resta intanto l'Europa. ''L'Ucraina può contare su di noi. Insieme a Emmanuel Macron e a Keir Starmer ho ribadito il nostro pieno sostegno al presidente ucraino Volodymyr Zelensky'', ha scritto su 'X' il cancelliere tedesco Friedrich Merz. ''Ci coordineremo con l'Europa e gli Stati Uniti, il cui impegno nei confronti della sovranità dell'Ucraina accogliamo con favore. La linea di contatto deve rimanere la base per qualsiasi colloquio'', la frase.
Quindi il messaggio dei presidenti di Commissione e Consiglio Ue, Ursula von der Leyen e Antonio Costa dopo la chiamata con Zelensky: "Dal primo giorno, l’Europa è al fianco dell’Ucraina di fronte all’aggressione russa. Abbiamo lavorato, e continuiamo a lavorare, per una pace giusta e duratura, con l’Ucraina e per l’Ucraina, insieme ai nostri amici e partner".
"Abbiamo discusso della situazione attuale e abbiamo ribadito con chiarezza che non deve esserci 'nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina'", hanno poi aggiunto, spiegando che "come prossimi passi, i leader europei si incontreranno domani a margine del G20 e poi in Angola, in occasione del vertice tra l’Unione europea e l’Unione africana".
I punti del piano
Ma cosa contiene il piano in 28 punti? Secondo la bozza, l'Ucraina cederebbe la regione del Donbass alla Russia. "Crimea, Luhansk e Donetsk saranno riconosciute come di fatto russe, anche dagli Stati Uniti", si legge nel piano. Kiev detiene ancora una parte di Luhansk e Donetsk, che insieme costituiscono la cintura industriale del Donbass, sulla linea del fronte. La Crimea è stata annessa alla Russia nel 2014. Secondo il piano, le aree da cui l'Ucraina si è ritirata a Donetsk sarebbero considerate zone demilitarizzate, nelle quali le forze russe non entreranno.
Le regioni meridionali di Kherson e Zaporizhzhia - che la Russia afferma falsamente di aver annesso - saranno "congelate lungo la linea di contatto". Il piano per Donbass, Kherson e Zaporizhzhia corrisponde alle precedenti richieste di Mosca. Secondo quanto riportato nella bozza, la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, occupata dalle forze russe dal marzo 2022, sarebbe sotto la supervisione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) e l'elettricità prodotta sarebbe condivisa tra Russia e Ucraina.
Il piano sostenuto dagli Stati Uniti prevede anche che l'Ucraina riduca il suo esercito a 600.000 effettivi, una riduzione di centinaia di migliaia di unità rispetto alle sue dimensioni attuali. La Nato accetterebbe di non schierare truppe in Ucraina - vanificando le speranze di Kiev di una forza di pace europea - e al Paese verrebbe impedito di aderire alla Nato. Ciò è in linea con le precedenti richieste russe rese pubbliche e contrasta con le precedenti dell'Ucraina. L'Ucraina riceverebbe "garanzie di sicurezza affidabili", si legge nel piano, senza però specificare altro. Tuttavia, i jet europei sarebbero di stanza nella vicina Polonia.
In base all'accordo proposto, la Russia verrebbe "reintegrata nell'economia globale" dopo quasi quattro anni di dure sanzioni e le sarebbe consentito di rientrare nel G8. "Ci si aspetta che la Russia non invaderà i paesi vicini e che la Nato non si espanderà ulteriormente", si legge nel documento. Ma tutte le sanzioni verrebbero ripristinate se la Russia invadesse nuovamente l'Ucraina, "oltre a una risposta militare coordinata e decisa". Inoltre, 100 miliardi di dollari di asset russi congelati verrebbero destinati alla ricostruzione dell'Ucraina, ma altri sarebbero investiti in un fondo di investimento separato tra Stati Uniti e Russia, "mirato a rafforzare le relazioni e ad aumentare gli interessi comuni per creare un forte incentivo a non tornare al conflitto".
Il piano prevede che l'Ucraina tenga le elezioni entro 100 giorni e che sia l'Ucraina che la Russia implementino "programmi educativi nelle scuole e nella società volti a promuovere la comprensione e la tolleranza delle diverse culture e ad eliminare il razzismo e i pregiudizi". L'Ucraina ha i requisiti per entrare a far parte dell'Ue e, mentre la questione viene esaminata, otterrà un accesso preferenziale a breve termine al mercato europeo, mentre la Russia sancirà per legge la sua politica di non aggressione nei confronti dell'Europa e dell'Ucraina. L'Ucraina accetta di essere uno Stato non nucleare in conformità con il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari.
La Russia non impedirà all'Ucraina di utilizzare il fiume Dnepr per attività commerciali e saranno raggiunti accordi sul libero trasporto di grano attraverso il Mar Nero. Sarà istituito un comitato umanitario per risolvere il problema dello scambio di prigionieri, della restituzione delle salme, del rientro degli ostaggi e dei detenuti civili e sarà attuato un programma di riunificazione familiare. Tutte le parti coinvolte nel conflitto riceveranno piena amnistia per le loro azioni durante la guerra e si impegnano a non avanzare alcuna richiesta o prendere in considerazione alcuna lamentela in futuro.
L'accordo sarà giuridicamente vincolante. La sua attuazione sarà monitorata e garantita dal Consiglio per la Pace, presieduto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Saranno imposte sanzioni in caso di violazione. Una volta che tutte le parti si saranno accordate sul memorandum, il cessate il fuoco entrerà in vigore immediatamente dopo che entrambe le parti si saranno ritirate nei punti concordati per iniziarne l'attuazione.
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