
(Adnkronos) - Donald Trump 'vince' un round cruciale nella battaglia legale sullo ius soli negli Stati Uniti. La maggioranza conservatrice della Corte Suprema ha deciso di permettere al presidente di adottare misure per applicare il suo controverso ordine: il provvedimento di Trump punta a mettere fine al diritto alla cittadinanza per nascita, lo ius soli che è da centinaia di anni alla base della formazione stessa degli Stati Uniti.
Con una sentenza passata con sei sì e con i tre no delle giudici liberal, infatti non è stata riconosciuta l'autorità dei giudici di bloccare a livello nazionale l'ordine esecutivo firmato da Trump. Ma le sentenze emesse per bloccarla possono valere solo per i gruppi e individui che hanno presentato ricorso contro l'ordine, argomenta la maggioranza conservatrice della Corte.
Pur non entrando nel merito della costituzionalità della decisione di Trump di negare ai figli di stranieri nati sul territorio americano la cittadinanza italiana, come sancito dal 14mo emendamento, la sentenza della Corte rappresenta un'importantissima vittoria per Trump perché la limitazione dell'autorità dei giudici federali nel bloccare i suoi ordini potrà avere un'ampia applicazione.
La sentenza permetterà quindi a Trump di applicare la fine dello ius soli in alcune parti del Paese, anche mentre continua il processo dei ricorsi legali contro la costituzionalità della misura. Nella decisione della maggioranza, la giudice Amy Coney Barrett, una dei tre giudici conservatori nominati da Trump durante il suo primo mandato, ha affermato che "i tribunali federali non hanno un controllo generalizzato sull'esecutivo, ma risolvono casi e controversie con l'autorità che il Congresso gli ha concesso".
Leggi tutto: Ius soli, Corte Suprema dà ragione a Trump: tribunali non possono bloccare presidente

(Adnkronos) - Cristiano Ronaldo rimane all'Al Nassr con uno dei contratti più ricchi della storia dello sport. L'attaccante portoghese ha ufficializzato il rinnovo del suo contratto con la squadra saudita, in scadenza il prossimo 30 giugno, con un post condiviso sui canali ufficiali del club: "La storia continua. Cristiano Ronaldo rimane all'Al Nassr fino al 2027". Ronaldo, 40 anni, resterà quindi in Saudi Pro League per altri due anni dopo essere sbarcato in Arabia nel 2023, dopo essersi svincolato dal Manchester United.
A convincere Ronaldo a rimanere in Arabia però ci ha pensato anche il ricco contratto offerto dall'Al Nassr. Secondo quanto riportato dal Sun infatti, il club saudita ha infatti offerto circa 200 milioni di euro annui, vale a dire circa 3.4 milioni a settimana. Ma non è tutto. Cristiano, firmando il rinnovo, ha acquisito anche il 15% delle azioni del club, con un valore che si aggira intorno ai 33 milioni di euro, e ha ricevuto un bonus alla firma di 24.5 milioni, a cui se ne aggiungeranno ulteriori 38 se dovesse rimanere anche nel secondo anno.
Quello alla firma, in ogni caso, non è l'unico bonus del contratto di CR7. L'attaccante portoghese riceverà 800mila euro per ogni gol segnato, quota che si alzerà del 20% al secondo anno. Ogni assist varrà invece 40mila euro, cifra che aumenterà anche'essa del 20% al secondo anno. In caso l'Al Nassr dovesse vincere il campionato Ronaldo intascherà un bonus di 8 milioni, mentre saranno 4 qualora dovesse conquistare la classifica cannonieri. Se la squadra saudita si qualificherà alla prossima Champions League asiatica, e riuscirà a vincerla, per Cristiano ci saranno altri 6.5 milioni.
Oltre ai tanti bonus, il club saudita offrirà a Ronaldo anche diversi benefit. L'Al Nassr metterà a disposizione del giocatore un vero e proprio staff di 16 persone che lavorerrano per lui a tempo pieno e che includerà tre autisti, quattro domestici, due cuochi, tre giardinieri e quattro addetti alla sicurezza. Cristiano avrà a disposizione anche un jet privato, dal valore di circa 4 milioni di euro, e un contratto di sponsorizzazione con l'Arabia Saudita da circa 60 milioni.
Leggi tutto: 200 milioni, uno staff personale e un jet: dentro il rinnovo di Ronaldo con l'Al Nassr

(Adnkronos) - L’Italia ha già percorso più di metà del cammino verso gli obiettivi della Direttiva Case Green per il 2030 e la sfida della transizione energetica nel settore edilizio non è impossibile per il nostro Paese. È quanto emerge dallo studio 'La via italiana alla Direttiva Case Green', realizzato dal centro studi di Fondazione Geometri Italiani in collaborazione con Centro studi sintesi - Cgia di Mestre e Smart Land, che per la prima volta quantifica con rigore metodologico potenzialità e impatti dell'adozione nazionale della Direttiva Epbd iv.
Grazie agli interventi di efficientamento energetico realizzati tra il 2020 e il 2024 - principalmente attraverso Superbonus 110% e altre detrazioni fiscali - l'Italia ha già raggiunto una riduzione dei consumi del 9,1% rispetto al target del 16% previsto per il 2030. Manca quindi solo il 6,9% per centrare l'obiettivo. “Questi dati dimostrano che la sfida della transizione energetica nel settore edilizio non è impossibile per il nostro Paese”, commentano il presidente Diego Buono e il vicepresidente Paolo Biscaro di Fondazione Geometri Italiani. “La versione finale della Direttiva Case Green offre flessibilità e pragmatismo: non ci sono obblighi diretti per i proprietari e i criteri di calcolo sono stati rimodulati. Questo ci consente di affrontare la transizione energetica senza preconcetti ideologici, puntando su strumenti concreti e sostenibili”, continuano. "Ringraziamo l'Onorevole Andrea De Bertoldi per sue parole che ribadiscono come la transizione energetica, che si accompagna all'edilizia in tutte le sue espressioni, rappresenta un passaggio fondamentale non solo per la tutela ambientale, ma anche per la crescita della nostra economia nazionale", commentano il Presidente Diego Buono e il Vicepresidente Paolo Biscaro di Fondazione Geometri Italiani. "Questa affermazione, insieme ai dati del rapporto, dimostra che la sfida della transizione energetica nel settore edilizio non è impossibile per il nostro Paese. La Direttiva offre pragmatismo e flessibilità - concludono - consentendoci di affrontare questa sfida con strumenti concreti e sostenibili".
Per completare il percorso verso il 2030, lo studio quantifica la necessità di: 84,8 miliardi di euro di investimenti (ca. 14,1 miliardi/anno); 3 milioni di abitazioni da ristrutturare (ca. 505.000/anno); Costo medio per intervento: ca. 28.000 euro. L'impatto economico sarà significativo: gli investimenti genereranno un effetto moltiplicatore di 280 miliardi di euro complessivi, così suddivisi: impatto diretto settore costruzioni: ca. 133,76 miliardi; Impatto indiretto: ca. 44,70 miliardi; Impatto indotto: ca. 101,70 miliardi; valore aggiunto generato: 102,6 miliardi (ca. 17,1 miliardi/anno).
Il piano di ristrutturazione energetica rappresenta una straordinaria opportunità occupazionale: circa 1.300.000 unità di lavoro attivate complessivamente, delle quali: circa 800.000 occupate direttamente nel settore costruzioni; circa 480.000 nell'indotto e nei settori collegati. Si tratta di una media di circa 219.000 posti di lavoro/anno, un contributo fondamentale per l'economia nazionale.
Lo studio fotografa una realtà preoccupante del patrimonio edilizio nazionale composto da 14,8 milioni di edifici: oltre il 52% del patrimonio residenziale (18,5 milioni di abitazioni) è in classe energetica F o G, di cui 13,5 milioni stabilmente occupate; il 68% delle abitazioni utilizza ancora combustibili fossili per il riscaldamento. Il 9% delle famiglie italiane vive in condizioni di povertà energetica, il dato più alto degli ultimi dieci anni; 24 milioni di abitazioni (68,3% del totale) sono state costruite prima del 1980.
Ulteriori criticità emergono dall'analisi socio-economica: 17,9% delle famiglie con spesa energetica elevata rispetto al reddito; 9,9% delle famiglie ha difficoltà a riscaldare l'abitazione; 17% vive in abitazioni con problemi di insalubrità; 20,1% di persone a rischio povertà. Gli investimenti previsti per il periodo 2025-2030 permetteranno di risparmiare 4,68 milioni di tonnellate di CO2/anno, pari a una riduzione del 9% delle emissioni generate dal residenziale al 2020. Attualmente il patrimonio costruito è responsabile del: 42% dei consumi finali di energia nazionale (46.359 Ktep nel 2022); 18,8% delle emissioni nazionali di gas serra (73,5 Mt CO2 eq./anno).
Lo studio traccia anche la roadmap per gli obiettivi successivi: 2035, ulteriori 61 miliardi di investimenti (12,2 miliardi/anno) per efficientare altri 2,18 milioni di abitazioni, con un risparmio aggiuntivo di 3,37 milioni di tonnellate di CO2/anno; 2050, completamento della riqualificazione del patrimonio energivoro con due possibili scenari: scenario totale: 371 miliardi di investimenti per 13,3 milioni di abitazioni aggiuntive, scenario selettivo: 230 miliardi per 8,3 milioni di abitazioni occupate stabilmente. Il documento individua quattro ambiti strategici fondamentali per il successo della direttiva: sostenibilità economica degli interventi; incentivi calibrati per fasce Isee con particolare attenzione alle famiglie vulnerabili; sostegno prioritario alle prime case ed esclusione locazioni turistiche; creazione di fondi di garanzia e prodotti finanziari dedicati; maggiori incentivi per abitazioni in classe G con riqualificazione globale.
E ancora rimozione degli ostacoli con semplificazione normativa per contesti condominiali complessi; rafforzamento misure per sanare irregolarità edilizie, garanzia di certezza e stabilità normativa per tutta la durata della Direttiva. Innovazione e abitazioni smart: incentivi mirati per sistemi smart e soluzioni digitali, promozione dei "gemelli digitali" degli edifici, formazione specializzata per professionisti del settore. Ruolo di tecnici e professionisti: assistenza tecnica specializzata attraverso sportelli dedicati, creazione di esperti indipendenti certificati, garanzia di competenze adeguate alle certificazioni e qualificazioni.
“Abbiamo straordinarie risorse e saperi tecnici che ci consentono di affrontare questa trasformazione con realismo e determinazione", sottolineano per Fondazione Geometri Italiani il presidente Cngegl Paolo Biscaro e il presidente di Cassa Geometri Diego Buono. “È fondamentale costruire strumenti finanziari dedicati alle famiglie vulnerabili, anche grazie al Fondo sociale per il clima che l'Ue attiverà dal 2027. La ricerca dimostra che la 'via italiana' alla Direttiva Case Green è possibile e può diventare un volano per l'economia e l'occupazione nazionale”. Lo studio, realizzato con rigore metodologico utilizzando dati ufficiali Enea, Istat e Ispra, rappresenta il primo studio quantitativo completo sugli impatti della Direttiva Epbd IV in Italia. La categoria dei geometri rappresenta oltre 85.000 professionisti attivi in tutta Italia nei settori dell'edilizia, del territorio e dell'ambiente.



(Adnkronos) - Sono stati acquisiti questa mattina negli uffici della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del ministero della Cultura (Mic) i documenti relativi ai fondi pari a 863mila euro in forma di tax credit per la realizzazione di un film ottenuti da Francis Kaufman, accusato dell'omicidio di Anastasia Trofimova e della figlia Andromeda, trovate morte a Villa Pamphili il 7 giugno scorso. Tutta la documentazione è stata sequestrata dalla polizia giudiziaria.
A quanto apprende l'Adnkronos, su richiesta del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e del sostituto procuratore Antonio Verdi, il ministero della Cultura ha consegnato alla procura della Repubblica di Roma, per il tramite degli ufficiali della polizia giudiziaria della Direzione centrale anticrimine, la documentazione in possesso della Direzione generale cinema relativa al finanziamento in favore di Rexal Ford, alias Charles Francis Kaufmann, per un progetto cinematografico dal titolo 'Stelle della Notte' presentato dalla società Tintangel Films Llc per il tramite della società di coproduzione Coevolutions srl.
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli, a quanto risulta all'Adnkronos, ha personalmente accompagnato il personale della polizia giudiziaria nella sede della Direzione generale cinema in piazza Santa Croce in Gerusalemme, accertandosi della trasmissione dei documenti richiesti.

(Adnkronos) - Circa 360 mila nuclei familiari che percepiscono l’Assegno di inclusione (Adi) stanno ricevendo in queste ore un sms firmato Inps: "Hai percepito le 18 mensilità di Adi. Per riprendere a ricevere la prestazione potrai presentare una nuova domanda dal prossimo mese". Lo spiega Rocco Lauria, direttore centrale Inclusione dell’Istituto intervenendo alla trasmissione Uno Mattina: "La legge prevede che la prestazione duri 18 mesi; dopo un mese di sospensione si può ripresentare la richiesta". Le nuove domande potranno essere inoltrate da martedì 1 luglio tramite il portale www.inps.it (accesso con Spid, Cie o Cns) oppure rivolgendosi a patronati e CAF. I pagamenti ripartiranno da agosto.
"La misura è finanziata anche per tutte le domande di rinnovo, non c’è alcun problema di coperture", assicura Rocco Lauria parlando del rinnovo dell’Assegno di inclusione. La prestazione, partita a gennaio 2024, si ferma dopo 18 mesi e riprende - su domanda - con un nuovo ciclo di 12 mesi; seguiranno ulteriori stop tecnici di un mese ad ogni scadenza annuale. "Vogliamo evitare ritardi: per questo stiamo inviando sms, potenziando la comunicazione sui social, sul sito Inps e tramite i media", aggiunge il manager.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sta predisponendo, in via eccezionale, un contributo straordinario relativo all’Assegno di inclusione per l’anno 2025, allo scopo di rafforzare gli interventi di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Lo stanziamento, tuttora in fase di definizione tecnica, si affiancherà ai cicli ordinari dell’Adi, garantendo un sostegno addizionale ai nuclei familiari più fragili. L’Inps assicura 'piena collaborazione e supporto operativo' al Ministro per l’attuazione della misura.
Leggi tutto: Assegno inclusione, sms Inps a 360mila famiglie: domande dal 1° luglio

(Adnkronos) - Nulla è lasciato al caso per il menù della cena nuziale di questa sera a Venezia, dopo il 'sì' davanti a 250 invitati, nella blindatissima isola di San Giorgio. Gli sposi Jeff Bezos e Lauren Sanchez hanno scelto lo chef napoletano Fabrizio Mellino per il banchetto e il maestro pasticcere Sal De Riso per il buffet di dolci.
Dopo la cena, secondo quanto apprende l’Adnkronos, gli invitati gusteranno la celebre delizia al limone, la torta ricotta e pere, la torta Panarea con il pistacchio di Bronte e la pasticceria mignon realizzata con i prodotti tipici campani a partire dalle melannurche, fichi bianchi e albicocche.
A quanto apprende l’Adnkronos da fonti vicine all’organizzazione, De Riso non sapeva che quel grosso ordine di dolci che ha preparato in queste ore era destinato alle nozze dell’anno. "Un grazie speciale allo chef Fabrizio Mellino per aver scelto le mie creazioni in un giorno così significativo", ha scritto Sal De Riso su Instagram.

(Adnkronos) - Il cancro al fegato adatta il suo metabolismo per sfuggire alle cure. Uno studio guidato dall'università Statale e dall'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, sostenuto da Fondazione Airc e pubblicato sulla rivista 'Signal Transduction and Targeted Therapy' del gruppo Nature, svela "il profondo cambiamento del metabolismo cellulare che induce la resistenza delle cellule cancerose ai trattamenti farmacologici contro il tumore al fegato". Il carcinoma epatico, in altre parole, fa "scacco alla terapia" cambiando pelle a livello metabolico.
Gli autori hanno studiato su colture cellulari il comportamento delle cellule tumorali trattate con sorafenib, un farmaco usato nelle forme avanzate di carcinoma epatocellulare, una delle più comuni forme di cancro al fegato. Il farmaco, sebbene inizialmente efficace - spiegano i ricercatori - dopo alcuni mesi perde spesso la sua capacità di agire nel 50% circa dei pazienti poiché il tumore sviluppa resistenza. Gli scienziati hanno scoperto che le cellule tumorali 'imparano' a deviare le vie del metabolismo degli zuccheri per produrre glicerolo, una molecola che funge da 'impalcatura' per costruire nuove membrane cellulari. Contemporaneamente, le cellule cancerose assorbono dall'ambiente esterno acidi grassi che si legano al glicerolo e completano così una nuova struttura della loro membrana. Questo rimodellamento rafforza le cellule tumorali, rendendole più resistenti allo stress causato dai trattamenti.
"Come alcuni animali cambiano pelle per adattarsi all'ambiente, anche le cellule tumorali si trasformano, modificando la propria struttura in modo da sfuggire all'effetto dei farmaci - descrive Nico Mitro, già vincitore del Career Development Award della Fondazione Armenise-Harvard e docente di Biochimica in UniMi - Dopo una prima fase di trattamento farmacologico, le cellule cancerose sopravvissute sono in grado di riorganizzare i lipidi nella loro membrana esterna e diventare così resistenti ai trattamenti". Uno degli aspetti più promettenti dello studio - riferiscono da Ieo e università Statale di Milano - è l'identificazione di 2 possibili biomarcatori nel sangue dei pazienti trattati con sorafenib. L'accumulo di D-lattato sembra indicare che il trattamento sta funzionando, mentre un aumento di glicerolo potrebbe segnalare l'inizio della resistenza del tumore. Questi indicatori potrebbero diventare strumenti utili per monitorare in modo più preciso l'efficacia delle terapie e intervenire tempestivamente con possibili strategie alternative.
"Queste scoperte - conclude Mitro - aprono nuove prospettive nella lotta contro il carcinoma epatocellulare e, più in generale, nella comprensione dei meccanismi con cui i tumori diventano resistenti ai farmaci. In futuro, una conoscenza più approfondita del metabolismo delle cellule tumorali potrà portare allo sviluppo di terapie sempre più mirate e precise, capaci di migliorare l’efficacia dei trattamenti e la qualità della vita dei pazienti".
La ricerca è stata coordinata da Mitro e ha coinvolto scienziati del Dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari dell'università degli Studi di Milano e del Dipartimento di Oncologia sperimentale dell'Istituto europeo di oncologia. Hanno collaborato anche altri centri italiani tra cui l'Irccs Istituto romagnolo per lo studio dei tumori (Irst) 'Dino Amadori' di Meldola (Forlì-Cesena) e l'Irccs ospedale San Raffaele di Milano.
Leggi tutto: Tumori: il cancro al fegato cambia metabolismo per resistere alle cure


(Adnkronos) - Giovane, talentuoso e già protagonista: Leonardo Colavita, 19 anni, è la promessa del motorsport italiano. Dopo essere diventato il più giovane pilota a esordire in EuroNascar a soli 16 anni, ha conquistato nel 2024 il campionato Gt Endurance su Ferrari. Oggi guida la Ferrari 296 GT3 nel campionato Italiano Aci Sport, dove con il team Af Corse è in testa alla classifica Pro Am. La passione per i motori trasmessa dai suoi nonni è diventata il lavoro al quale ha deciso di dedicarsi appieno. Ora sogna di diventare un pilota ufficiale del Cavallino rampante.
E' il primo in classifica e la stagione sembra procedere alla grande. Sente la pressione oppure i risultati le danno ancora più carica?
"Mi danno ancora più carica e continuano a darci fiducia. Sappiamo di avere una macchina fantastica con Af Corse, che è uno dei team più vincenti della storia del Gt. Spesso è difficile far combaciare anche il lato umano con la macchina. Invece abbiamo trovato un gruppo di lavoro veramente fantastico e i risultati ci stanno solo dimostrando che stiamo lavorando bene".
Com’è il rapporto con i suoi compagni di squadra, Ibrahim Badawi e David Vidales?
"Uno dei migliori che abbia mai avuto in carriera. Riusciamo a lavorare bene insieme e non c'è una competitività che va oltre il lato costruttivo. Spesso ci sono compagni che vanno forte ma che non vogliono darti consigli né una mano mentre noi lavoriamo tutti nella stessa direzione".
La sua passione per la guida è nata con i kart: cosa l'ha spinta verso il motorsport?
"Spesso nel motorsport diventano piloti i figli di altri piloti o persone che lavorano nel motorsport. Io invece vengo da tutt'altro, la mia famiglia lavora nel mondo del food e io non avevo legami con questo mondo. Ho imparato con i miei due nonni a guidare la macchina. Il mio nonno materno aveva un’officina e io lavoravo alle macchine con lui. Mi mise in macchina per la prima volta a nove anni. Mio nonno paterno invece aveva una vecchia auto d'epoca e mi spiegava come portarla. Era il mio modo per legare con loro e dopo è diventata la mia più grande passione".
Oltre alla vita da pilota cosa fa Leonardo Colavita fuori dalla pista?
"Ho studiato fino a gennaio in un’università negli Stati Uniti, però mi sono reso conto che non riuscivo a fare tutto. Sono molto competitivo, voglio andare bene a scuola, voglio andare bene in pista, però la realtà è che c'è un motivo per cui tutti i piloti fanno solo quello. Quindi da gennaio vivo con i miei preparatori e mi alleno tutti i giorni. La mia vita è completamente cambiata da gennaio non esiste più un Leo fuori dal motorsport".
Quando ha esordito in EuroNascar aveva 16 anni ed era il più giovane di sempre. Roba da Guinness dei primati...
"Non ne ero consapevole. Spesso si sente parlare di ragazzi che fanno cose del genere. Mi dicevo che fosse un caso, però riguardando indietro e rivedendo le foto, anche se sono passati solo tre anni, dico ‘cavolo quanto ero piccolo e quanto avevo ancora da imparare’. Non immaginavo cosa mi aspettasse, venendo dai kart mi dicevo: ‘dai sono macchine un po' più grandi, le piste sono più grandi e i piloti sono più adulti’. Invece c'era tanto lavoro dietro e penso che se avessi saputo da subito quanto bisognava soffrire, imparare, forse non l'avrei fatto, ma quello è il vantaggio dell'inconsapevolezza".
Nel 2023 ha perso un titolo per colpa dell'esaurimento del carburante, cosa ha imparato dal quel momento?
"Sarà un po' scaramantico, ma di non celebrare mai fino al traguardo, perché mi ricordo che dentro la macchina pensavo: ‘dai sto arrivando, manca poco e avrò vinto un campionato’. Per me era fatta, anche nel box stavano celebrando. Il mio manager, Veneziani, nel momento di massima delusione mi ha preso e mi ha fatto capire che al di là del risultato il lavoro che abbiamo fatto è stato giusto e che se io avessi vinto il campionato sarei stato lo stesso pilota. Mi è stato vicino e mi ha fatto capire che nel grande percorso della mia carriera è una cosa che un giorno riguarderò ridendo. Non è ancora arrivato quel giorno, se ci ripenso fa male, però spero abbia ragione".
La sua pista preferita?
"Difficile scegliere tra Imola e Vallelunga. Imola per quanto riguarda la guida è un autodromo imbattibile, mi è dispiaciuto molto vederla andare via dal calendario della Formula 1. Però ho anche un legame con Vallelunga molto sentimentale perché è una pista di casa per me dove spesso viene tutta la mia famiglia a vedermi".
Dove si vede tra 5 anni?
"Vorrei essere nel campionato del mondo Endurance e correre gare come la 24 Ore di Le Mans e la 24 Ore di Spa. Sono pienamente concentrato sul mondo Gt".
Leggi tutto: Colavita, team Ferrari: "Mi alleno ogni giorno sognando la 24 Ore di Le Mans"

(Adnkronos) - L'italiana Neopharmed Gentili acquisisce il business europeo del farmaco Orladeyo* dall'americana BioCryst Pharmaceuticals, stabilendo "una presenza scalabile nelle malattie rare in Europa". Lo comunica l'azienda farmaceutica controllata dalla famiglia Del Bono e dai fondi internazionali di private equity Ardian e Renaissance Partners. Orladeyo è il primo inibitore orale della callicreina plasmatica, a somministrazione giornaliera, indicato per il trattamento dell'angioedema ereditario (Hae). Al momento della chiusura dell'operazione, prevista a ottobre 2025, Neopharmed corrisponderà a BioCryst "250 milioni di dollari come pagamento iniziale per gli asset e i diritti europei" su Orladeyo, "e fino a 14 milioni di dollari in futuri traguardi legati alle vendite in Europa centrale e orientale", si legge in una nota. La transazione sarà finanziata da "una combinazione di liquidità disponibile e contributi degli azionisti di Neopharmed".
"Neopharmed acquisisce un business nelle malattie rare destinato a crescere del +30% annuo nel 2025, generando circa 50 milioni di euro di vendite con un significativo potenziale di crescita a lungo termine e una piattaforma specializzata consolidata e scalabile per supportare l'espansione del portafoglio", sottolinea l'azienda. "Questa operazione - spiega - è in linea con la strategia di Neopharmed di replicare il successo in Italia a livello europeo, rafforzando al contempo il suo portafoglio con l'ingresso nel settore delle malattie rare, caratterizzato da alto valore e crescita rapida". L'acquisizione "pone Neopharmed in una posizione solida per generare valore oltre Orladeyo e favorire una crescita sostenibile fino al prossimo decennio, grazie all'espansione della pipeline nei farmaci specialistici e nelle terapie per le malattie rare". L'operazione "consentirà la continuità commerciale di Orladeyo disponibile per i pazienti in Europa grazie alle risorse, alle capacità e al know-how che BioCryst ha sviluppato nel campo dell'Hae".
"Questa operazione segna l'inizio di un nuovo percorso per Neopharmed Gentili, proiettando l'azienda sulla scena internazionale e nel campo delle malattie rare, sfruttando le solide radici italiane e accogliendo un team europeo di successo e con esperienza - dichiara Alessandro Del Bono, presidente e Ceo di Neopharmed Gentili - Questa acquisizione conferma e rafforza ulteriormente la nostra traiettoria di crescita a lungo termine, consolidando il nostro posizionamento come azienda farmaceutica specializzata leader in Europa. Desidero ringraziare il Ceo di BioCryst, Jon Stonehouse, e il suo team per lo spirito collaborativo che ha contraddistinto le nostre discussioni. Voglio anche congratularmi con il team di Neopharmed per questa operazione, che segna un passo fondamentale nel nostro percorso strategico a lungo termine, e ringraziarli per il loro duro lavoro e impegno in questo processo".
"Questa transazione è coerente con la nostra strategia di mettere Orladeyo a disposizione dei pazienti in Europa attraverso il team che abbiamo costruito, e ci mette in una posizione ancora più forte per creare valore al di là di Orladeyo e una crescita sostenibile nel prossimo decennio attraverso la nostra pipeline e potenziali opportunità esterne - afferma Jon Stonehouse, presidente e Ceo di BioCryst - Crediamo che Neopharmed Gentili sarà in grado di sfruttare Orladeyo e questo team eccezionale per lanciare una strategia efficiente e mirata in termini di capitale che potrebbe evolvere in un busieness di successo nel vampo delle malattie rare in Europa, che potrebbe diventare il partner di riferimento per le aziende statunitensi di malattie rare, compresa BioCryst quando renderemo disponibili ulteriori prodotti sul mercato".

(Adnkronos) - Pace fatta tra Caterina Balivo e Maria Giovanna Elmi. Oggi, venerdì 27 giugno, l'annunciatrice televisiva è tornata nel salotto de 'La volta buona' dopo il botta e risposta che si era consumato con la conduttrice nel corso della puntata andata in onda, martedì 17 giugno.
"Fatemi abbracciare Maria Giovanna Elmi perché l’ultima volta sono stata poco carina con lei", con queste parole Caterina Balivo ha aperto la puntata di oggi. Il suo commento fa riferimento al momento di tensione che si è registrato durante l'ultima partecipazione dell'annunciatrice a La volta buona. Balivo aveva chiesto insistentemente a Elmi di spiegare nel dettaglio i motivi dell'annullamento del suo primo matrimonio. Incalzata dalla conduttrice, Maria Giovanni aveva tagliato corto dicendo: "Ma sono cose personali, no?". Risposta che aveva fatto infuriare la padrona di casa.
"C’è stato un fraintendimento e quando si sbaglia bisogna chiedere scusa", ha detto oggi Caterina Balivo, facendo le sue scuse pubblicamente. L’annunciatrice tv ha accettato l'invito e di conseguenza le scuse: "Sono venuta direttamente da Vienna proprio per abbracciarti!". "Una mamma che insegna il rispetto e l'educazione non può sbagliare in tv, ti chiedo ancora scusa", ha concluso la conduttrice.
Leggi tutto: Caterina Balivo e Maria Giovanna Elmi, pace fatta a La volta buona dopo lo scontro

(Adnkronos) - A partire dal tardo pomeriggio di domani e durante la giornata di domenica 29 giugno piazza San Pietro e via della Conciliazione si trasformeranno in un meraviglioso scenario di arte effimera, colori e simboli. Lo fa sapere l'Unione nazionale Pro Loco d'Italia (Unpli) ricordando che il 2025 segna il 400esimo anniversario della prima Infiorata storica di Roma (1625–2025): questa tradizione è stata riscoperta nel 2010 e dal 2011, grazie alla pro loco di Roma Capitale, ogni anno viene riproposta.
"La tradizione delle infiorate ha una storia antica. Si attesta che la prima infiorata venne realizzata a Roma proprio il 29 giugno del 1625 - osserva l'Unione nazionale Pro Loco d'Italia (Unpli) - Un’occasione speciale, non solo per la spettacolarità delle opere floreali, ma anche per il suo significato profondo: celebrare la cultura, la fede e la coesione tra le comunità". Oltre 800 volontari saranno impegnati nella realizzazione di tappeti di arte effimera. Ricco il programma della due giorni che prevede momenti intensi a partire dalla sera di sabato 28 giugno quando gli infioratori inizieranno a realizzare i quadri floreali e proseguiranno per tutta la notte. Alcune opere collettive saranno dedicate ai simboli del Giubileo e al tema di quest’anno: pellegrini di speranza.
I tappeti floreali realizzati nelle varie tecniche e con diversi materiali (fiori, trucioli di legno, semi, sale, zucchero, sassolini ecc.) verranno realizzati su via della Conciliazione, in piazza San Pietro e Piazza Pia e un quadro verrà allestito sul sagrato della Basilica di San Pietro. A realizzare i quadri floreali saranno oltre 34 tra Pro Loco e gruppi di infioratori facenti parte della rete nazionale delle infiorate e delle composizioni di arti effimere provenienti da tutta la penisola a testimonianza di un’Italia che si muove insieme per raccontare la propria storia attraverso la bellezza. Per il Giubileo delle Pro Loco sono attesi a Roma oltre 4000 pellegrini soci dell’Unione nazionale pro loco d’Italia.

(Adnkronos) - Jannik Sinner. Il suo nome è capitale nel mondo dello sport, ma anche nella musica non scherza. Il tennista italiano, che si sta preparando a esordire a Wimbledon 2025, non rimbalza più soltanto tra le righe dei tabelloni, ma risuona forte anche nei beat, nei ritornelli e nei freestyle. Da Miss Keta a Marracash, passando per Fabri Fibra. Non un semplice riferimento sportivo, il nome di Sinner diventa simbolo di una mentalità che prevale e che vince.
Il primo ad averlo citato è stato Fred De Palma, che sul palco del Festival di Sanremo del 2024, in un freestyle durante la sua esibizione all’Ariston ha ricordato Sinner e il rifiuto del campione di partecipare come ospite alla kermesse. “In questi giorni ad Amadeus non ricordiamogli Sinner se no si innervosisce”, aveva detto, lanciando la stoccata al conduttore.
Da lì è stato un crescendo. L’italia canta Sinner. Marracash, nel brano ‘Adrenalina’ di Baby Gang feat. Blanco, dice: “Fra’, lo schiaccio come Jannik Sinner”. Tony Effe, in ‘Pezzi da 100’ di Kid Yugi con Sick Luke: “Italiano, tutto Gucci come Sinner”, in riferimento alla collaborazione tra il tennista azzurro e il marchio di lusso.
C’è chi gli dedica una barra e chi invece un intero brano. Così come ha fatto Fabri Fibra che recentemente ha pubblicato ‘Sinner’, contenuto tra le sei tracce inedite di ‘Mentre Los Angeles Brucia’. "Sto nel cerchio dei winner / Lascio il segno, Sinner", recita il testo che associa il tennista azzurro alla sfera dei vincitori, il vincitore per eccellenza.
Jannik Sinner rappresenta, per il rapper, l’Italia che vince nel mondo. “Vincere, vincere, vincere, vincere / Spingere, spingere come Sinner, Sinner”, ripete nel ritornello. Fibra paragona la mentalità dello sportivo al suo percorso di crescita nel mondo dell’industria musicale.
Omaggio al tennista altoatesino anche da Miss Keta. ‘Sinner’ si intitola il brano dove, con il suo stile provocatorio che la contraddistingue, rende il nome di Jannik un mantra ossessivo e fa cornice al resto del brano: “Roland Garros, arriva la tremenda/ Atterraggio a Wimbledon, porto le mie palline”. Poi, più diretta: “Sono abituata a giocare pesante/ Molto più pesante di voi/ Il mio gioco è la mia arte/ Voglio giocare pesante/ Jannik Sinner”.
In omaggio ai ‘Carota Boys’, così come vengono definiti i tifosi più accaniti, anche il cantautore pugliese Franzy Mele scrive un pezzo dal titolo inequivocabile: ‘Jannik Sinner’. Un vero inno alla sua carriera, dove celebra i sacrifici di un campione, il numero uno del mondo, che ha riscritto la storia del tennis italiano: “Sei un mito / Ci fai sognare / Tutti svegli per risvegliare quell’orgoglio nazionale”.
E poi c’è lei. ‘Polvere e Gloria’ di Andrea Bocelli dove lo stesso campione del tennis partecipa con passaggi quasi fossero pensieri ad alta voce. "All you have to do is to be yourself", "Improve every day", "Talent doesn't exist, it has to be earned". Parole che su TikTok sono diventate un vero e proprio trend, una motivazione per studenti in preda alla sessione estiva.
Insomma, non è solo tennis. È linguaggio pop. È cultura. È Sinner-mania e non accenna a fermarsi.
Leggi tutto: Sinner-mania nella musica: dal rap alla lirica, Jannik 'vince' anche in radio


(Adnkronos) - La Corte d'Appello di Larissa ha detto sì all'estradizione in Italia di Francis Kauffman, l'americano accusato dell'omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della figlia di 11 mesi Andromeda, trovate morte a Villa Pamphili il 7 giugno scorso. La richiesta di estradizione, a quanto si apprende, era stata avanzata solo dall’Italia.
Intanto la procura di Roma ha delegato la polizia ad acquisire la documentazione relativa al film mai distribuito dell’uomo. L’acquisizione è avvenuta questa mattina presso la direzione generale cinema e audiovisivo del Mic di piazza Santa Croce in Gerusalemme. Gli inquirenti puntano a ricostruire tutti i movimenti economici dell’americano.
L’americano mercoledì davanti ai magistrati greci e italiani, in videocollegamento da piazzale Clodio insieme agli investigatori della Squadra Mobile, non ha risposto alle domande avvalendosi della facoltà di non rispondere limitandosi a professarsi innocente.
Attesi nei prossimi giorni i risultati degli esami istologici, disposti dalla Procura in seguito all’autopsia eseguita presso l’Istituto di medicina legale dell’Università Cattolica, che serviranno a chiarire le cause del decesso. Fra le ipotesi quella che la donna, nata a Omsk, in Siberia, sia stata soffocata.
Leggi tutto: Omicidi Villa Pamphili, da Corte Appello Larissa ok a estradizione Kaufmann

(Adnkronos) - Esperienze legate ai prodotti identitari del territorio, percorsi dedicati per i bambini, sostenibilità e attenzione alle risorse naturali, tradizione che si lega all'innovazione in quello che è sempre più un modello di 'turismo dop'. E' la ventesima edizione di 'Fattorie aperte in Sila', presentato oggi a Rende e al via da domani sull'altopiano silano in Calabria, che in questa estate 2025 si propone come meta preferita dei viaggiatori che vogliono sperimentare nuove forme di turismo, 'lento', sostenibile e legato ai prodotti enogastronomici del territorio.
"Quest'anno celebriamo un traguardo importante -spiega ad Adnkronos/Labitalia, Mario Grillo, presidente di 'Fattorie aperte in Sila' in programma fino al prossimo 2 novembre- venti edizioni di un progetto nato con passione e spirito di sacrificio, che ha accompagnato migliaia di visitatori alla scoperta della vita contadina. La novità più grande di questa edizione è il potenziamento del percorso educativo rivolto ai bambini, con attività esperienziali guidate direttamente dagli agricoltori, e l'introduzione di laboratori sul pane, il miele e il formaggio. Inoltre, puntiamo molto sulla narrazione delle filiere locali e sul coinvolgimento attivo dei territori, con nuovi itinerari a tema e un forte legame con il turismo enogastronomico", sottolinea.
E negli anni i 'fan' della manifestazione che si snoda in oltre 30 aziende agricole, tra boschi, laghi e montagne, sull'altopiano con l'aria più pulita d'Europa, sono cresciuti, e anche tanto. "Un segnale forte dell’interesse crescente attorno al progetto è il successo della nostra piattaforma digitale: il sito web di 'Fattorie Aperte in Sila' ha raggiunto la soglia di 260.000 visitatori, confermando l’importanza della comunicazione e dell’accesso diretto alle esperienze rurali".
Esperienze rurali che sono 'fatte' di passione per la terra e la natura, in un territorio storicamente vocato all'agricoltura e all'allevamento. "Siamo anche fieri di essere partner di Its Academy Iridea, una scuola di formazione avanzata che accoglie e valorizza chi vuole trasformare il lavoro in una passione professionale. Una scuola attiva che punta sulla qualità della formazione e sull’efficienza delle aziende, offrendo alle nuove generazioni strumenti concreti per costruire il proprio futuro nel mondo agroalimentare, turistico e ambientale. Un ulteriore elemento distintivo è la dimensione europea della nostra rete: oggi le 'Fattorie Aperte' sono partner in quattro progetti di cooperazione internazionale dedicati all’innovazione tecnologica in agricoltura, in particolare alle soluzioni di agricoltura di precisione. Questo ci consente di portare valore, visione e futuro nei territori rurali, creando un ponte tra tradizione e ricerca avanzata".
E dopo venti anni di esperienza, secondo Grillo, è arrivato il momento di fare un ulteriore passo in avanti. "Infine, il modello è ormai maturo per diventare 'Fattorie Aperte Calabria': una piattaforma regionale capace di dare visibilità a tutti i prodotti e produttori locali in modo efficiente, coordinato e riconosciuto. Il brand è una certezza, una garanzia di autenticità e qualità costruita nel tempo, pronta a valorizzare ogni angolo della nostra terra". E apprezzamento e sostegno per la manifestazione arriva dalle istituzioni con l'assessore regionale all'Agricoltura Gianluca Gallo che sottolinea: "Fattorie aperte 20 anni fa era una manifestazione visionaria, oggi a distanza di 20 anni il territorio è maturo. La Sina è un hub straordinario per l'accoglienza e questa simbiosi tra il prodotto territorio e il prodotto del territorio, credo che sia quella giusta per una Calabria che vuole crescere. La Sila è agricoltura, è ambiente, può essere turismo sostenibile, lento, enogastronomico", conclude.
E la manifestazione ha anche il sostegno del Parco nazionale della Sila. "Fin da quando sono stato nominato -spiega Liborio Bloise, commissario straordinario del Parco- ho potuto verificare che c'è una pulsante attività imprenditoriale in tutto l'altopiano della Sila. 'Fattoria aperte' è una di queste realtà, è cresciuta tantissimo, era necessario che la governance del Parco prendesse a una manifestazione di questo tipo, per riconoscere il ruolo e il supporto che questi imprenditori stanno dando, e possono dare, sempre di più al territorio silano. Il mio scopo è quello di supportare l'implementazione dell'attività imprenditoriale sull'altopiano, nel rispetto dell'ambiente, della flora, della fauna, della biodiversità di questi territori, facendoli conoscere all'esterno, come stanno facendo questi imprenditori. In una situazione di questo tipo il Parco trova linfa per crescere ed educare al rispetto dei territori", conclude.
Ma quale è la giornata tipo che offre al visitatore 'Fattorie Aperte in Sila'? "La giornata tipo -spiega Grillo- inizia con una visita alle fattorie aderenti, dove i visitatori possono assistere e partecipare alle attività agricole quotidiane: mungitura, cura degli animali, raccolta dell’orto. Seguono laboratori didattici per bambini e adulti, percorsi naturalistici, degustazioni guidate e momenti di convivialità con i produttori locali. Ogni giornata è un’immersione nella cultura rurale, dove si impara facendo, si condividono saperi autentici e si rafforza il legame tra città e campagna".
E la crescita della manifestazione in questi venti anni ha accompagnato e sostenuto quella del movimento turistico sull'altopiano calabrese. "L’accoglienza in Sila è cresciuta in qualità e consapevolezza. Quando abbiamo iniziato, l’idea stessa di aprire le fattorie al pubblico era pionieristica. Oggi siamo parte integrante di un movimento che valorizza l'agricoltura come esperienza culturale, educativa e turistica. Le fattorie si sono attrezzate per accogliere famiglie, scuole e gruppi, con servizi e proposte strutturate. Anche la nostra attività si è evoluta: da semplice evento stagionale siamo diventati una rete permanente, capace di progettare, formare e innovare nel rispetto della tradizione", sottolinea Grillo.
Attenzione quindi a quanti vogliono trovare uno sbocco professionale legato alla natura, ma anche all'innovazione. "Proprio in quest’ottica di crescita e formazione continua, la collaborazione con Its Academy Iridea rappresenta un passo fondamentale. Offriamo opportunità concrete a chi desidera entrare nel mondo del lavoro attraverso percorsi professionali che coniugano competenze, passione e innovazione. Parallelamente, siamo attivamente coinvolti in progetti europei di cooperazione sull’agricoltura di precisione: collaboriamo con centri di ricerca, imprese e istituzioni in quattro iniziative strategiche che portano sul campo le tecnologie più avanzate per migliorare produttività, sostenibilità e qualità della vita nelle aree interne", ribadisce Grillo.
E per Felicita Cinnante, presidente di Its Academy Iridea, il ventennale di 'Fattorie aperte in Sila' "è un risultato estremamente lodevole, positivo, con la rete di imprese che si è creata attorno a questo evento e che si è consolidata sempre di più coinvolgendo le aziende in una modalità di collaborazione che è stata sempre un po' carente nella nostra cultura calabrese. Invece in questo caso si è compreso che stare insieme, fare sistema insieme aiuta a sostenersi vicendevolmente e aiuta soprattutto il settore. L'Its Iridea ha la specifica area dell'agroalimentare, e quindi ha tutto l'interesse a recepire, rilevare i bisogni delle aziende, per potere con i suoi corsi e con la sua attività formare le figure necessarie per questa nuova agricoltura, che non è quella tradizionale, ma innovata grazie alle nuove tecnologie con l'utilizzo delle macchine sempre più sofisticate, quindi l'agricoltura 4.0, che è ben rappresentata dall'instancabile Mario Grillo, che è agricoltore, allevatore con una laurea in economia e un master negli Stati Uniti. Questa è agricoltura che Iridea vuole sostenere e implementare", conclude.
Ma l'essenza di 'Fattorie aperte in Sila' è prima di tutto legata ai prodotti identitari del territorio in cui si svolge. "'Fattorie Aperte' è già un modello di turismo Dop: promuoviamo esperienze legate ai prodotti identitari della Sila, come la patata Igp, i formaggi tipici, il miele di alta quota. L’incontro diretto con chi coltiva e trasforma, la trasparenza delle filiere, l’autenticità dei luoghi: tutto questo crea valore per il visitatore e sviluppo per il territorio. Siamo convinti che la Calabria abbia un potenziale straordinario su questa tendenza e vogliamo esserne protagonisti con una proposta concreta, radicata e replicabile", conclude Grillo.
Leggi tutto: Turismo: filiere dop e natura, al via ventesima edizione 'Fattorie aperte in Sila'

(Adnkronos) - C’è un’Italia che non ha fretta. Un’Italia che conosce ancora il valore del passo, che ascolta i ritmi della natura, che affida allalentezza la propria visione del mondo. 'Transumanza', docufilm prodotto dalla Luigi Diotaiuti Foundation e diretto da Giuseppe Ielpo, ha ricevuto il prestigioso Golden Leaf all’Italia Green Film Festival di Roma, uno dei massimi riconoscimenti internazionali dedicati al cinema ambientale e sociale. Racconto visivo essenziale e potentemente evocativo, 'Transumanza' riporta l’attenzione su una pratica ancestrale – il migrare stagionale dei pastori con le loro mandrie – trasformandola in un viaggio simbolico tra passato e futuro. Non è nostalgia, è consapevolezza. È il tentativo di restituire senso, dignità e profondità a gesti che la modernità tende a dimenticare.
Nel film, l’esperienza della transumanza è accompagnata dalla voce narrante dello stesso Luigi Diotaiuti, che guida lo spettatore con toni intimi e misurati, tra ricordi, emozioni e riflessioni sul significato profondo del camminare con la terra. Una voce che non spiega, ma racconta, non invade, ma accompagna. 'Transumanza' segna il debutto nella produzione cinematografica di Luigi Diotaiuti, chef italoamericano da sempre impegnato nella valorizzazione delle radici rurali e del legame profondo tracibo, terra e comunità. Con la sua Luigi Diotaiuti Foundation, l’autore ha dato vita a un’opera che non si limita a documentare, ma prende posizione. Un film che non si accontenta di mostrare: sente, comprende, restituisce.
Alla regia, Giuseppe Ielpo costruisce una narrazione intima e rituale, dove ogni gesto ha il peso del tempo e ogni volto racconta storie taciute. La produzione è stata realizzata da SincroProduzioni, per la Luigi Diotaiuti Foundation a conferma della volontà di unire linguaggi e sensibilità diverse in un progetto che fa del cinema un atto di cura. Questa coralità è parte integrante del film, nei gesti semplici, nell’ospitalità ricevuta lungo il cammino, nella condivisione autentica di un patrimonio che non appartiene al passato, ma al presente che vogliamo costruire.
La premiazione si è svolta al Teatro Argentina di Roma, durante la serata conclusiva della VI edizione dell’Italia Green Film Festival, condotta da Vittoriana Abate, Pierre Marchionne, Francesca Rasi e Massimiliano Fuksas. A consegnare il Golden Leaf è stato l’attore Enrico Lo Verso, tra i momenti più intensi della serata. La giuria, presieduta dallo scrittore e attivista Sergio Bambarén, ha visto la partecipazione di grandi nomi del cinema italiano come Giuseppe Tornatore, Michele Placido e Franco Nero, presidente onorario del festival. Queste le tematiche premiate: crisi climatica, culture rigenerative, diritti ambientali, economie sostenibili, equilibrio tra uomo e natura.
'Transumanza non è folclore: è identità. "È il modo in cui una comunità dialoga con il paesaggio, con la propria memoria, con il futuro - ha dichiarato Luigi Diotaiuti ricevendo il premio, accolto da una standing ovation - Se anche solo una persona, vedendo questo film, sentirà il desiderio di conoscere, proteggere e tramandare questo sapere, allora il nostro viaggio avrà avuto un senso". Nel panorama audiovisivo contemporaneo, spesso dominato dalla velocità e dalla spettacolarizzazione, 'Transumanza' sceglie l’opposto. Il silenzio, l’ascolto, l’essenzialità. È un film che non impone, ma suggerisce. Che non consuma, ma restituisce. Che non corre, ma accompagna.
Con 'Transumanza', la Luigi Diotaiuti Foundation firma un’opera che unisce rigore documentaristico e delicatezza poetica. Un atto d’amore per la terra e per chi la attraversa. Un invito a riconoscere, in un cammino che pare remoto, la possibilità concreta di un futuro diverso. Un futuro radicato. Umano. Vivo.
Leggi tutto: Cinema, 'Transumanza' di Diotaiuti vince il Golden Leaf all'Italia Green Film Festival
Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie