

(Adnkronos) - "Basiamo le nostre decisioni unicamente sul lavoro e la volontà di Alfred Nobel". Così il presidente del Comitato del Nobel per la Pace, Jorgen Watne Frydnes, ha risposto alla domanda di un giornalista sulle richieste avanzate da Donald Trump negli ultimi mesi per ottenere il prestigioso riconoscimento che oggi è stato assegnato a Maria Corina Machado, leader dell'opposizione venezuelana.
"Nella lunga storia del premio Nobel per la Pace, credo che questo Comitato abbia visto ogni tipo di campagna, di tensione mediatica", ha aggiunto. "Riceviamo migliaia e migliaia di lettere ogni anno di gente che ci vuole dire che cosa secondo loro porta alla pace. Questo comitato siede e prende la sua decisione in una stanza piena di coraggio e integrità", ha sottolineato ancora il presidente del Comitato.
"Sebbene il Comitato norvegese per il Nobel abbia scelto un destinatario diverso quest'anno, la verità resta innegabile: nessun leader o organizzazione ha fatto di più per la pace nel mondo del presidente Donald J. Trump". E' quanto si legge in una nota diffusa dall'Hostages and Missing Families Forum dopo l'annuncio dell'assegnazione del Premio Nobel per la Pace alla leader dell'opposizione venezuelana Maria Corina Machado. "Il presidente Trump sta lavorando instancabilmente in questo preciso momento per garantire la liberazione di tutti i nostri cari, vivi e deceduti", prosegue la nota diffusa dalle famiglie degli ostaggi.
"I risultati senza precedenti ottenuti dal Presidente Trump nel processo di pacificazione nell'ultimo anno parlano da soli, e nessun premio, o assenza di premio, può sminuire il profondo impatto che ha avuto sulle nostre famiglie e sulla pace globale. Il suo impegno nel riportare a casa ogni singolo ostaggio e porre fine a questa guerra non dipende da premi o riconoscimenti'', prosegue il Forum. ''Continueremo a sostenere il presidente Trump nel suo impegno per portare a termine questa missione e la storia ricorderà i suoi successi come i contributi più significativi alla pace mondiale del nostro tempo", conclude la nota.
"La decisione è stata presa prima dell'annuncio del cessate del fuoco. Machado è una donna coraggiosa, che si è battuta per la libertà e la democrazia nel suo Paese, quindi credo sia giusto averle concesso il premio Nobel...", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani commentando a margine di una iniziativa di Forza Italia a Roma l'assegnazione del premio Nobel per la pace a Machado.
Trump merita anche lui il premio? "Per quanto riguarda Trump - ha replicato Tajani - aver raggiunto un obiettivo che si era prefissato, ovvero il cessate il fuoco, quindi la fine della guerra dopo più di 700 giorni di combattimenti tra Israele e Hamas, la fine della sofferenza del popolo palestinese e degli ostaggi israeliani, è un fatto storico. Quindi, indipendentemente dai giudizi che si possono dare su Trump, il raggiungimento della tregua e ora mi auguro della pace. I titoli per avere la prossima volta il Nobel lui li ha, poi toccherà alla giuria decidere, ma è incontrovertibile il risultato che ha raggiunto, indipendentemente dal fatto di chi è di centro, di destra, di sinistra...".

(Adnkronos) - "Ogni dieci minuti in Italia un cittadino muore per morte cardiaca improvvisa, oltre 40mila casi l’anno, spesso in persone apparentemente sane. Per affrontare questa emergenza le società scientifiche italiane si sono unite nel progetto Cardiosecurity, un’iniziativa che integra aspetti normativi, clinici e di popolazione per migliorare la prevenzione e la gestione della morte cardiaca improvvisa". Lo ha detto Furio Colivicchi, vicepresidente Fism, Federazione delle società medico-scientifiche italiane e past president Anmco, partecipando agli Stati Generali 2025 dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, presso il ministero della Salute.
"Serve un’educazione diffusa – ha aggiunto Colivicchi – a partire dalle scuole e dai percorsi per il conseguimento della patente, per formare i cittadini alle manovre di rianimazione cardiopolmonare e consentire interventi tempestivi. La Fism, che riunisce circa 250 società scientifiche italiane, sta coordinando il lavoro dei professionisti e degli scienziati impegnati su questo fronte. Gli oltre 6.500 cardiologi dell’Anmco sono e saranno protagonisti fondamentali nella prevenzione e nella gestione dei pazienti a rischio di arresto cardiaco improvviso".
Leggi tutto: Salute, Colivicchi (Fism): "Cardiosecurity per prevenzione morti da infarto"

(Adnkronos) - "Gli Stati Generali Anmco pongono l’accento su un tema nuovo e fondamentale: la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari, che permette di ridurre fino all’80% gli eventi cardiovascolari, prima causa di morte". Lo ha detto Domenico Gabrielli, presidente della Fondazione per il tuo cuore Anmco, Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, partecipando all'evento, al ministero della Salute.
"La Fondazione, istituita nel 1998 dalla società scientifica Anmco - ha spiegato Gabrielli - ha la mission di sensibilizzare la popolazione sui rischi cardiovascolari e promuovere la ricerca. All’interno della Fondazione opera il centro studi Anmco, uno dei più prestigiosi centri clinici indipendenti, che conduce studi in Italia e all’estero, partecipa a numerosi trial internazionali e collabora con enti come l'Nhs inglese e statunitense. Attualmente – ha chiarito il cardiologo – stiamo portando avanti registri europei sulle patologie cardiovascolari - Euro Heart Survey - che ci permetteranno di valutare lo stato di salute dei cittadini italiani ed europei e di individuare le strategie più efficaci per interventi correttivi. La prevenzione primaria deve iniziare già nelle scuole primarie e proseguire in tutte le fasi della vita, anticipando l’azione rispetto all’ospedalizzazione dei pazienti".
Leggi tutto: Salute, Gabrielli (Anmco): "Con prevenzione 80% eventi cardiovascolari eliminabili"

(Adnkronos) - Nel Lazio il 26% della popolazione è sedentario e non pratica alcuna forma di sport o attività fisica. Una scelta molto pericolosa e sottovalutata, che può incrementare il rischio di una neoplasia. Non solo, un adulto su quattro fuma regolarmente. Il 22%, invece, consuma regolarmente alcol in quantità eccessiva. Per incentivare la prevenzione primaria ma anche l'adesione agli screening Aiom (Associazione italiana oncologia medica), Fondazione Aiom e Sirm (Società italiana di radiologia medica e interventistica) partecipano a Tennis and Friends - Salute e Sport. L’evento, giunto alla 15esima edizione, si terrà dal 10 al 12 ottobre al Foro Italico a Roma. Per tre giorni, attraverso una serie d’iniziative, verrà sensibilizzata l’intera popolazione sull’importanza di seguire corretti stili di vita e della diagnosi precoce grazie agli screening. Per la prima volta partecipano a Roma anche le Società Scientifiche degli oncologi e dei radiologi italiani che avranno un proprio stand. Sarà distribuito materiale informativo ai cittadini ed organizzato un talk show a cui parteciperanno gli esperti di Aiom e Sirm. Si terrà sabato 11 ottobre (alle 14.40), dedicato alla prevenzione del tumore del seno.
"Ogni anno nel Lazio oltre 32mila persone vengono colpite da un tumore - sottolinea Saverio Cinieri, presidente Fondazione Aiom -. La prevenzione deve iniziare dai nostri comportamenti quotidiani, in primo luogo con l’attività fisica. La sedentarietà è un fattore di rischio oncologico conclamato ed è stato dimostrato, da numerosi studi scientifici, l’effetto benefico dello sport nella riduzione dell’insorgenza delle neoplasie. Abbiamo deciso di unirci al mondo dello sport e di partecipare ad un’importante iniziativa nazionale. Ridurre l’impatto di gravi malattie deve essere una priorità nel nostro Paese ed è possibile farlo anche attraverso una corretta educazione alla salute. Come medici intendiamo fare la nostra parte anche attraverso iniziative di sensibilizzazione rivolte all’intera popolazione".
"Come Aiom siamo impegnati anche nella lotta al tabagismo - prosegue Nicola Silvestris, segretario nazionale Aiom -. Da oltre un anno promuoviamo, insieme ad altre associazioni, la campagna per aumentare di 5 euro ogni pacchetto. Il forte incremento di prezzo ha già dimostrato in altri Paesi, come Francia e Irlanda, di essere un rimedio efficace per ridurre il numero di fumatori. Anche l’attività fisica può rappresentare un ottimo antidoto contro il consumo di tabacco ed è, infatti, consigliata a chi decide di smettere".
Sempre nel Lazio - riporta una nota - dati non confortanti arrivano anche dai programmi di screening organizzati per la prevenzione di alcuni tumori. In particolare, solo il 43% delle donne si sottopone ai test per individuare precocemente il carcinoma mammario. “La mammografia è davvero un esame che può salvare la vita - prosegue Nicoletta Gandolfo, presidente nazionale Sirm -. È indispensabile spiegare che si tratta di un test diagnostico non invasivo, sicuro, privo di effetti collaterali, offerto gratuitamente alle donne asintomatiche dai 50 ai 74 anni. Purtroppo a livello nazionale ancora una donna su due non partecipa ai programmi di screening per la diagnosi precoce del tumore più diffuso nel nostro Paese, nonostante una grande evoluzione tecnologica e strumenti diagnostici più precisi ci consentano diagnosi sempre più precoci e approcci personalizzati. A breve potrebbero essere avviati in Italia programmi di screening diffusi anche per il carcinoma polmonare tra i forti fumatori. E’ fondamentale però che la popolazione partecipi ad esami preventivi che possono favorire diagnosi precoci e quindi percorsi di cura più efficaci".
"E’ con grande piacere che salutiamo la costante partecipazione di Aiom e Sirm al nostro progetto nazionale - conclude Giorgio Meneschincheri, ideatore e presidente di Tennis & Friends, medico specialista in Medicina preventiva al Policlinico Gemelli -. Siamo convinti dell’assoluta importanza di coinvolgere le Società scientifiche in un’iniziativa rivolta a tutta la popolazione, perché il loro know-how è fondamentale per la veicolazione dei giusti messaggi sui molti aspetti e temi della prevenzione. Anche per questa edizione torneremo al Foro Italico per una tre giorni dedicata alla prevenzione, al benessere e alla solidarietà. Tra i nostri obiettivi c’è ovviamente la sensibilizzazione sulla prevenzione del cancro, un gruppo di malattie molto pericolose ma che per fortuna possono essere evitate seguendo alcune semplici regole".

(Adnkronos) - "Gli Stati Generali rappresentano un appuntamento di grande rilievo che vede la più importante società scientifica italiana di cardiologi interagire con le istituzioni ponendo l’attenzione sulla prevenzione primaria e secondaria, sull’innovazione terapeutica e sulla ricerca cardiovascolare”. Così Fabrizio Oliva, Past president Anmco, intervenendo in occasione degli Stati Generali 2025 dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri al Ministero della Salute a Roma.
"L’Anmco è la vera spina dorsale della cardiologia italiana - aggiunge Federico Nardi, presidente designato Anmco - perché rappresenta i grandi atenei e gli ospedali, ma anche le realtà territoriali più piccole". Riferendosi al luogo in cui si è svolto l'evento, Nardi ha sottolineato che lavorare "insieme ai decisori politici e alla società civile, significa costruire insieme in una traiettoria comune per curare in modo sempre più appropriato, efficiente ed efficace i nostri pazienti".
Leggi tutto: Salute: Oliva (Anmco): "Attenzione su prevenzione, innovazione terapeutica e ricerca"

(Adnkronos) - "In Italia si registra un altissimo grado di terapia ottimale dopo un evento cardiovascolare e una significativa riduzione della mortalità intraospedaliera per infarto miocardico, grazie all’ottimizzazione dei percorsi diagnostici e di cura". Lo ha detto Massimo Grimaldi, presidente dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco), partecipando agli Stati Generali 2025 che si sono svolti al ministero della Salute.
"Dopo aver raggiunto risultati ai vertici europei – ha spiegato – è arrivato il momento di spingersi oltre l’ospedale e rafforzare la prevenzione investendo sulla diagnosi precoce, sui corretti stili di vita e sull’identificazione dei principali fattori di rischio come ipercolesterolemia, diabete, fumo e ipertensione. Abbiamo trovato terreno fertile al ministero della Salute per collaborare su questi progetti e, per renderli più efficaci sul territorio, abbiamo coinvolto anche le associazioni dei pazienti e del volontariato, come Conacuore, l’associazione dei pazienti diabetici, Avis e Uisp, che da sempre promuovono la salute e la prevenzione".

(Adnkronos) - È morta di cancro a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, Maria Cristina Gallo, la donna di 57 anni che a febbraio di quest'anno denunciò la scandalo dei ritardi, anche di due anni, nella consegna dei referti oncologici all'Asp di Trapani. La professoressa, che era stata operata per un semplice fibroma, ottenne il referto istologico quasi un anno dopo quando ormai il tumore era al quarto stadio. Sul caso dei referti è in corso un'inchiesta della procura di Trapani.
Leggi tutto: Mazara del Vallo, morta di cancro la prof che denunciò ritardi nei referti oncologici

(Adnkronos) - La Juve sogna il grande colpo a parametro zero per la porta. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, i bianconeri stanno ragionando sull'idea Mike Maignan per il prossimo anno. Il portiere del Milan e della Francia, in scadenza con i rossoneri, potrebbe diventare uno degli svincolati di lusso della prossima sessione di mercato. Già sul punto di lasciare il Diavolo in estate, per accettare il corteggiamento del Chelsea, il portiere aveva poi deciso di restare un'altra stagione a Milanello, da capitano.
Al momento, la trattativa con il Milan per il rinnovo è ferma e Maignan potrebbe decidere di accasarsi altrove per una nuova esperienza e nuovi stimoli. La Juve ragiona sul suo profilo in primis per l'occasione, visto che il portiere potrebbe liberarsi a parametro zero a fine contratto. E poi, anche per una questione di leadership, per rinforzare la squadra dal punto di vista del carisma e della personalità.
Sul francese non tramonta l'interesse delle big inglesi, su tutte il Chelsea, e anche il Bayern Monaco resta alla finestra.
Leggi tutto: Juve, idea Maignan: i bianconeri sognano il colpo a parametro zero

(Adnkronos) - "Tra 2010 e 2025 sono stati 16 anni fantastici, sono volati, ma mi sono divertito e ho raggiunto tutto quello che volevo! Oggi vi annuncio la fine della mia carriera da ciclista professionista!. Grazie a tutte le persone coinvolte in questi anni!". Così Elia Viviani, via social, annuncia l'addio al ciclismo agonistico. In carriera ha vinto l'oro nell'omnium ai Giochi di Rio de Janeiro, l'argento insieme a Simone Consonni nell'americana a Parigi 2024 e il bronzo ancora nell'omnium a Tokyo 2020, senza contare le vittorie su strada come le cinque tappe al Giro d'Italia, le tre alla Vuelta di Spagna e una tappa del Tour de France.



(Adnkronos) - Il Nobel per la Pace per il 2025 è andato a Maria Corina Machado, leader dell'opposizione venezuelana. Lo ha annunciato il Comitato del Nobel.
Una "paladina della pace coraggiosa e impegnata", ha esordito Jorgen Wayne Frydnes nelle motivazioni del Nobel. "Una donna che tiene accesa la fiamma della democrazia tra crescente oscurità", ha aggiunto.
La leader dell'opposizione venezuelana è stata insignita del Premio Nobel per la Pace "per il suo instancabile lavoro a favore dei diritti democratici del popolo venezuelano e per la sua lotta per ottenere una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia".
Maria Corina Machado è "uno degli esempi più straordinari di coraggio civile in America Latina nei tempi recenti". E' stata, secondo le motivazioni, una "figura chiave, unificatrice in un'opposizione politica che una volta era profondamente divisa, un'opposizione che ha trovato terreno comune nella richiesta di elezioni libere e di un governo rappresentativo".
María Corina Machado, nota anche come la "Lady di ferro" del Venezuela, è l'incarnazione di "resilienza, tenacia e patriottismo", ha scritto Marco Rubio su Time Magazine che ha inserito il suo nome nell'elenco delle 100 persone più influenti del mondo per il 2025. "Non scoraggiata da formidabili sfide, Maria Corina non si è mai tirata indietro dalla sua missione che è quella di combattere per un Venezuela libero, onesto, e democratico", ha aggiunto il segretario di Stato americano.
Il suo "principio guida" è sempre stato lo stesso, "lasciare ai suoi figli, Ana Corina, Ricardo, Henrique, e ai figli del Venezuela un Paese libero da tirannia", ispirata dalla frase "hasta el final" (fino alla fine). "La sua leadership di principio è un faro di speranza, che rende la nostra regione e il mondo un posto migliore".

(Adnkronos) - Il Nobel per la Pace per il 2025 è andato a Maria Corina Machado, leader dell'opposizione venezuelana. Lo ha annunciato il Comitato del Nobel.
Una "paladina della pace coraggiosa e impegnata", ha esordito Jorgen Wayne Frydnes nelle motivazioni del Nobel. "Una donna che tiene accesa la fiamma della democrazia tra crescente oscurità", ha aggiunto.
María Corina Machado, nota anche come la "Lady di ferro" del Venezuela, è l'incarnazione di "resilienza, tenacia e patriottismo", ha scritto Marco Rubio su Time Magazine che ha inserito il suo nome nell'elenco delle 100 persone più influenti del mondo per il 2025. "Non scoraggiata da formidabili sfide, Maria Corina non si è mai tirata indietro dalla sua missione che è quella di combattere per un Venezuela libero, onesto, e democratico", ha aggiunto il segretario di Stato americano.
Il suo "principio guida" è sempre stato lo stesso, "lasciare ai suoi figli, Ana Corina, Ricardo, Henrique, e ai figli del Venezuela un Paese libero da tirannia", ispirata dalla frase "hasta el final" (fino alla fine). "La sua leadership di principio è un faro di speranza, che rende la nostra regione e il mondo un posto migliore".


(Adnkronos) - Lady Gaga a Milano, a sorpresa e in gran segreto: tra i vicoli di Brera è scattata la caccia alla star. Avvistata nei pressi della Pinacoteca durante le riprese blindatissime de ‘Il Diavolo veste Prada 2’, la popstar ha esaltato i fan e riacceso i riflettori su uno dei set più attesi dell'anno, sequel del film di culto del 2006 con Meryl Streep e Anne Hathaway.
La popstar è stata avvistata nei pressi della Pinacoteca di Brera, dove da mercoledì scorso si stanno girando alcune delle scene più spettacolari del set milanese de ‘Il Diavolo veste Prada 2’. Tra queste, la sfilata di Runway, la rivista immaginaria diretta dall'iconica e temutissima Miranda Priestley - ancora una volta interpretata da Meryl Streep - che conta la presenza di ben 600 comparse.
Lady Gaga è stata intercettata da fan e curiosi appostati tra le vetrine di Cos, il negozio affacciato sull’ingresso della Pinacoteca, e lungo via Fiori Oscuri, la strada che costeggia il complesso. A confermare la sua presenza sono le foto rimbalzate sul web: Miss Germanotta, inconfondibile con la sua chioma platino, indossa un top nero e occhiali scuri mentre esce da un portone e si infila rapidamente in un van. Ma fuori dal set, il silenzio è assoluto. La troupe non si sbilancia, le comparse - circa 2.000 per le riprese milanesi - sono vincolate da rigidi accordi di riservatezza. Mercoledì sera le comparse hanno ricevuto un messaggio chiaro: "Massima serietà e collaborazione" in vista della presenza, giovedì e venerdì, di una "star di livello internazionale".
La sicurezza è strettissima: ai figuranti vengono sequestrati i cellulari, spenti e inseriti in buste sigillate. È vietato introdurli sul set, e all’ingresso della Pinacoteca si passa sotto metal detector e controlli multipli. Lady Gaga si trova attualmente in tour in Europa e sarà in concerto al Forum di Assago il 19 e 20 ottobre, per due date già da tempo sold out.
Nessuna conferma ufficiale sulla sua presenza sul set, solo indizi, van oscurati tra le vie di Brera, flash rubati e grida dei fan. Che si tratti di un cameo o di un ruolo da protagonista, poco importa: Lady Gaga è tornata a imporsi tra moda e cinema. E ‘Il Diavolo veste Prada 2’ promette già scintille.
Leggi tutto: 'Il Diavolo veste Prada 2' non smette di stupire, c'è Lady Gaga sul set milanese

(Adnkronos) - 'La Ricetta della Felicità', in onda ieri su Rai1, è stato il programma più visto del prime time, con 2.910.000 spettatori e il 18.6% di share. Al secondo posto 'La Notte nel Cuore' su Canale5, che ha conquistato 2.399.000 spettatori con uno share del 15.9%. Terzo piazzamento della serata per 'Black Adam' su Italia1, che ha incollato davanti al video 1.152.000 spettatori con il 6.8% di share.
A seguire tra gli altri ascolti di prima serata: 'Piazzapulita' su La7 (912.000 spettatori, share 7.1%), 'Ore 14 Sera' su Rai2 (894.000 spettatori, share 6.6%), 'Dritto e Rovescio' su Rete4 (821.000 spettatori, share 6.3%), 'Sinceramente Persia – One Milf Show' sul Nove (461.000 spettatori, share 2.7%), 'Blacklight' su Tv8 (331.000 spettatori, share 1.9%) e 'Attenti al Libro' su Rai3 (275.000 spettatori, share 1.7%).
In access prime time, 'La Ruota della Fortuna' su Canale5 ha prevalso con 5.211.000 spettatori e il 25.3% di share, superando 'Affari Tuoi' su Rai1, che ha registrato 4.811.000 spettatori con il 23.3%. Prima, 'Cinque Minuti' ha interessato 3.989.000 spettatori (20.3%), mentre 'Gira La Ruota della Fortuna' ha raccolto 4.242.000 spettatori (21.2%).
Leggi tutto: Ascolti tv 9 ottobre, vince 'La Ricetta della Felicità' su Rai1

(Adnkronos) - "Se ci credo? Sì, dobbiamo crederci tutti. Ma è un processo, è un lavoro di team". Così ha parlato Zlatan Ibrahimovic in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, commentando le possibilità dei rossoneri di vincere il campionato. "Il Dna del Milan è vincere - ha aggiunto lo svedese, oggi senior advisor di RedBird - soprattutto in Europa, e là dobbiamo tornare. Nessuno vuole cambiare il Milan, la sua cultura o la sua tradizione. Nessuno cambia il Milan, è il Milan che cambia te. A Milanello senti profumo di vittoria, dopo che sei stato lì non resti lo stesso calciatore. A Milanello, dal cuoco al giardiniere tutti fanno in modo che Allegri e la squadra possano esprimersi al meglio".
Ibrahimovic ha poi spiegato: "Il mio ruolo non è cambiato, è sempre lo stesso, io rappresento la proprietà. L’anno scorso facevo più di quello che dovevo fare, non me l’ha chiesto nessuno, ero io che mi sono sentito di farlo, però non mi piaceva, perché se non posso essere me stesso non sto bene. Non voglio essere ingabbiato e infatti non ho voluto avere un ufficio. Vado io da quelli con cui ho bisogno di parlare".
Inoltre, "adesso c’è una figura che sta sempre a contatto con giocatori e allenatore, è Igli Tare e lo fa bene. Io vengo qui a Casa Milan, a volte vado a Milanello: parlo tutti i giorni con Furlani e con Gerry che è molto coinvolto, studiamo cosa serve per migliorare il Milan, facciamo delle strategie, alla fine decide Gerry, però si fida molto di chi è in società. E poi sono coinvolto anche nella parte corporate e nell’area entertainment di RedBird. Sono una persona che, se non conosce una cosa, sta zitta, guarda e impara. Certo in altre aree ho più esperienza e parlo di più, o molto di più".
L'ex attaccante svedese ha poi parlato del tecnico Massimiliano Allegri: "Il suo primo trofeo gliel’ho fatto vincere io. In quel Milan erano tutti campioni, la cosa difficile era mandarli in panchina, in campo andavano con il pilota automatico. Lui era molto bravo a gestire. Adesso è diverso, ci sono meno ego da fuoriclasse, è una squadra molto disponibile. E anche Allegri ha fatto il suo percorso, ha già vinto tanto, sa come si fa"

(Adnkronos) - Il cessate il fuoco a Gaza, ammesso che il piano per una pace stabile con Israele possa andare avanti, apre il tema della ricostruzione. Accanto alle soluzioni politiche per governare la Striscia, tutte da verificare, ci sono le stime possibili sui danni prodotti da due anni esatti di guerra e sulle risorse necessarie per ripristinare case, infrastrutture, e una vita sociale ed economica interamente spazzate via. Sono stime inevitabilmente approssimative, che andranno aggiornate e riviste sul campo, se e quando Gaza sarà effettivamente un territorio senza operazioni militari e quando sarà chiaro il livello di autonomia della popolazione e la quantità e la qualità degli aiuti che potranno arrivare dall'esterno.
Si può partire dall'accordo appena firmato da Israele e Hamas. Al ritiro delle Idf, che sarà comunque parziale almeno in una prima fase, devono seguire le operazioni di rimozione delle macerie. Quante sono? Difficile, se non impossibile, provare ad arrivare a un numero certo prima delle verifiche sul terreno. La stima ufficiale più recente è quella del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep), che indica circa 61 milioni di tonnellate di detriti accumulati e la distruzione, totale o parziale, di almeno 250mila edifici. Quanto tempo ci vorrà per rimuoverle? Si parla inevitabilmente di decenni, considerato anche il dato macabro che riguarda il numero dei corpi che potrebbero essere sepolti sotto le macerie, migliaia, e quello sensibile delle bombe che non sono esplose e sono nascoste dai detriti. Quanto costerà rimuoverle? Solo lo spostamento e lo smaltimento di una quantità simile di macerie comporta un costo superiore al miliardo di dollari.
Questo processo dovrà necessariamente coesistere con le operazioni di ricostruzione, perché la conta, approssimativa, dei danni dice che oggi a Gaza quasi nessuno ha più una casa, il 90% degli appartamenti è raso al suolo o danneggiato, il 94% degli ospedali non c'è più, l'86% dei campi non è coltivabile, il 77% delle scuole e il 65% delle strade vanno rifatte da zero.
In questo scenario, provare a ipotizzare quale possa essere il costo complessivo della ricostruzione a Gaza è praticamente impossibile. L'ordine di grandezza è quello di diverse decine di miliardi di dollari, considerato che una stima di febbraio 2025 della Banca mondiale indicava già un fabbisogno superiore a 50 miliardi di dollari.
Rispetto al presente e al futuro di Gaza, c'è l'incognita legata alla reale possibilità della comunità internazionale di partecipare alla ricostruzione. Dipenderà, senza scomodare la provocazione del modello della 'Gaza Riviera' svelato dal Washington Post, dalle decisioni che saranno prese, da quali modalità di ingaggio verranno consentite, e da quanto peseranno da una parte la volontà delle autorità palestinesi, con la partita sull'esistenza e il ruolo di Hamas tutta da giocare, e dall'altra le effettive concessioni di Israele e gli interessi degli Stati Uniti. Trump ha già annunciato un piano di sviluppo e dazi più bassi per chi investirà a Gaza ma il quadro resta, al momento, particolarmente complesso.
Cosa potrà fare l'Italia? Per ora, fanno testo le parole del premier Giorgia Meloni. "Se ci verrà chiesto un contributo, siamo ovviamente pronti a stare in prima linea. Il lavoro è molto lungo, dovrà coinvolgere anche noi e la comunità internazionale". Altre parole, quelle del ministro degli Esteri Antonio Tajani, aggiungono qualcosa sul piano operativo. "L'Italia è pronta a fare la sua parte per consolidare il cessate il fuoco, per fare arrivare nuovi aiuti umanitari e per partecipare alla ricostruzione di Gaza. Siamo pronti anche a inviare militari in caso di creazione di una forza internazionale di pace per riunificare la Palestina". Le condizioni perché tutto questo avvenga sono però ancora tutte da scrivere. La stessa premier Meloni considera passaggi chiave il disarmo di Hamas, che non dovrà avere alcun ruolo, lo stop agli insediamenti in Cisgiordania, e un percorso di riforma per l'Autorità nazionale palestinese.
Il percorso, in estrema sintesi, è solo all'inizio. E per poter parlare di una effettiva ricostruzione di Gaza devono maturare condizioni che ancora non ci sono. (Di Fabio Insenga)
Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie