(Adnkronos) - Si alzano i toni tra Caracas e Washington. Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha minacciato che il suo Paese è pronto a passare da "una fase politica" a "una fase di lotta armata" in caso di attacco da parte degli Stati Uniti. Una dichiarazione, ripresa dall'emittente Vtv, rilasciata nel contesto delle tensioni seguite a raid americani contro i narcotrafficanti e dopo che il dipartimento alla Difesa americano ha ordinato il dispiegamento di caccia a Porto Rico nell'ambito della lotta ai cartelli della droga promessa del presidente Donald Trump.
"Siamo attualmente in una fase politica - ha affermato Maduro - Ma se il Venezuela viene attaccato in qualsiasi modo, entreremo in una fase di lotta armata". Il presidente venezuelano ha intimato al governo degli Stati Uniti di "abbandonare i suoi piani per un cambio di regime violento nel Paese e in America Latina e nei Caraibi". Quindi, Maduro ha ammonito Washington a "rispettare la sovranità, il diritto alla pace e l'indipendenza" dei Paesi della regione.
Nei giorni scorsi 11 presunti trafficanti di droga sono stati uccisi in un attacco aereo statunitense contro una motovedetta nel Mar dei Caraibi, che secondo Washington apparteneva a un gruppo criminale legato al presidente venezuelano Nicolas Maduro. Caracas ha accusato gli Stati Uniti di "omicidi extragiudiziali", denunciando l'assenza di prove che dimostrino che le persone a bordo fossero armate o rappresentassero una minaccia imminente. Il segretario di Stato Marco Rubio ha ribadito che le operazioni continueranno: "Troveremo questi trafficanti e li faremo saltare in aria, con o senza l'aiuto dei loro governi".
La crisi è esplosa ulteriormente quando il Pentagono ha denunciato un episodio "altamente provocatorio": due jet militari venezuelani sarebbero volati vicino al cacciatorpediniere americano Uss John Dunham in acqua internazionali, in seguito a un attacco Usa contro una barca che secondo la Casa Bianca proveniva dal Venezuela e trasportava droga.
Washington ha intimato a Caracas di "non interferire" con le operazioni contro narcotraffico e terrorismo, accusando il governo Maduro di proteggere cartelli della droga. Da parte sua, Maduro ha annunciato l'attivazione della Milizia Nazionale, mobilitando nuove reclute e promettendo di trasformare il Paese in "una repubblica in armi" in caso di attacco.
L'operazione statunitense, ordinata personalmente da Trump, rientra nella nuova strategia di "guerra ai narco-terroristi" annunciata dall'amministrazione. Washington ha già raddoppiato la taglia su Maduro a 50 milioni di dollari e dispiegato navi da guerra e un sottomarino nucleare nel Mar dei Caraibi. Mentre alcuni Paesi della regione sostengono la linea dura di Trump, altri - su tutti Colombia e Venezuela - contestano la legalità dell'offensiva, sollevando dubbi su possibili violazioni del diritto internazionale.
Leggi tutto: Venezuela, Maduro avverte Trump: "Pronti a fase di lotta armata se Usa attaccano"
(Adnkronos) - Il sipario sulla 82esima Mostra del Cinema di Venezia sta per calare. Mentre il Lido si prepara per la cerimonia di premiazione di oggi, nei corridoi dell'Excelsior e tra i tavoli della sala stampa il gioco più atteso è già in pieno svolgimento: il toto-Leone. E quest'anno sembra esserci un nome che mette d'accordo quasi tutti. A dominare le previsioni è, senza alcun dubbio, 'The Voice of Hind Rajab' della regista tunisina Kaouther ben Hania. L'accoglienza al termine della proiezione ufficiale è stata un evento nell'evento: ben 24 minuti di applausi ininterrotti, i più lunghi di questa Mostra, per il film che ricostruisce, attraverso le registrazioni audio autentiche, la straziante storia vera di Hind Rajab, una bambina palestinese di sei anni.
Se il premio più prestigioso sembra avere una direzione chiara, più aperta è la corsa per gli altri riconoscimenti. Altra grande favorita ad entrare nel palmares, magari con il Leone d'Argento Gran Premio della Giuria, è Kathryn Bigelow. Il suo ritorno, 'A House of Dynamite', è stato accolto da una calorosa standing ovation di 13 minuti. Se ben Hania racconta l'orrore di una guerra in corso, Bigelow guarda alla minaccia globale che incombe su tutti noi: il rischio di un conflitto nucleare. L'ipotesi che sta prendendo corpo in queste ore è, dunque, quella di un palmarès politico e tutto al femminile ai vertici. La doppietta ben Hania-Bigelow premierebbe la capacità di due registe di affrontare con linguaggi diversi le più grandi paure del nostro presente. Da una parte la guerra che uccide i bambini, dall'altra quella che potrebbe cancellare l'umanità intera.
Ma attenzione agli outsider di lusso che potrebbero ambire all'altro Leone d'Argento, quello per la regia. A scombinare i piani potrebbero arrivare due maestri del cinema di genere come Park Chan-wook e Guillermo del Toro. Il primo con il thriller psicologico 'No Other Choice', il secondo con la sua gotica rilettura di 'Frankenstein', entrambi acclamati dalla critica internazionale. Sul fronte italiano, tra i cinque film in concorso, la speranza è affidata soprattutto a due nomi: 'La Grazia' di Paolo Sorrentino e 'Sotto le nuvole' di Gianfranco Rosi. Proprio Rosi, ultimo italiano a conquistare il Leone d'Oro nel 2013 con 'Sacro Gra', ha raccolto consensi importanti dalla stampa estera, che ne ha apprezzato ancora una volta lo sguardo poetico. Per la Francia, invece, le citazioni più alte sono per 'L'Étranger' di François Ozon, anche se il più intimo 'À pied d'œuvre' di Valérie Donzelli potrebbe rivelarsi una sorpresa.
Infine, la sfida per le Coppe Volpi. Per la migliore interpretazione femminile, i nomi che circolano con più insistenza sono quelli di due attrici italiane: Valeria Bruni Tedeschi, per la sua mimetica trasformazione nella divina Eleonora in 'Duse' di Pietro Marcello, e Barbara Ronchi, intensa protagonista di 'Elisa'. Sul versante maschile, come ipotizza cinematografo.it, spicca la candidatura di Dwayne 'The Rock' Johnson, che con la sua performance drammatica in 'The Smashing Machine' di Benny Safdie potrebbe convincere la giuria a premiarne il coraggio e la veste inedita. L'alternativa forte, qualora il suo film fosse premiato, è il coreano Lee Byung-hun, protagonista di 'No Other Choice'.
Per gli altri riconoscimenti, dal Premio Speciale della Giuria alla Sceneggiatura, la rosa dei papabili include Jim Jarmusch ('Father Mother Sister Brother'), Yorgos Lanthimos ('Bugonia') e Olivier Assayas ('Il mago del Cremlino'). Il Premio Mastroianni per un giovane attore emergente, infine, potrebbe andare alla giovane attrice cinese Lai Yu-Fei ('Girl') o alla svizzera Luna Wedler, tra i protagonisti di 'Silent Friend'. La mappa è, dunque, tracciata. Ora la parola passa alla giuria. (di Loredana Errico e Lucrezia Leombruni)
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(Adnkronos) - Torna in pista la MotoGp con le qualifiche e la sprint race del Gp di Barcellona. Oggi, sabato 6 settembre, si definirà la griglia di partenza della gara di domani sul circuito del Montmelò. Occhi puntati su Marc Marquez, sempre più vicino alla vittoria del nono titolo mondiale. Ecco orario, programma e dove vedere le varie sessioni di oggi in tv e streaming.
Ecco il programma del Gp di Barcellona di oggi, sabato 6 settembre:
Ore 10.05: MotoGP - prove libere 2
Ore 10.45: MotoGP - qualifiche
Ore 14.55: MotoGP - Sprint
Le qualifiche e la gara sprint del Gp di Barcellona, in programma oggi sul circuito del Montmelò, verranno trasmesse su Sky Sport (canale Sky Sport MotoGP, 208) e in streaming su Sky Go e NOW. Su TV8 disponibile in diretta e in chiaro le qualifiche e la gara sprint. Sempre al tasto 8 del telecomando, domenica alle 21:30 la gara in differita.
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(Adnkronos) - Costruire una carriera partendo dall’ultimo posto a Sanremo? Si può. Chiedere a Tananai per credere. Ieri, sul palco dell’Ippodromo Snai San Siro di Milano, lo ha confermato ancora una volta. Perché quando torni dove sei cresciuto, quando vedi i sogni trasformarsi in realtà, tutto assume un altro significato. Il tour può portarti in giro per l’Italia, ma casa è casa. È casa sono anche tutte le persone che hanno fatto tremare la terra e riscaldato un’aria ancora satura della pioggia della sera prima.
Quante cose possono succedere in tre anni. Quanto sembra lontano l’Ariston. E senza quell’ultimo posto, chi sarebbe oggi Tananai? Nel 2022 tutti si erano innamorati di quel ragazzo semi sconosciuto che esultava per essere arrivato ultimo, nessuno quel giorno immaginava di stare assistendo al primo passo della sua ascesa. Alberto Cotta Ramusino ha trasformato una delusione in rinascita, ha trovato ispirazione nella sconfitta, ha inseguito un’opportunità dove altri vedrebbero solo buio. La sua luce sono stati testi e note, canzoni composte raccontando vita quotidiana e ricordi, ma che spesso diventano specchio della vita degli altri. Di cuore infranti e storie di una sera. Di amori non corrisposti e spezzati dalla distanza. “Stonato”, dicevano. Eppure, questa sera ha dato una risposta chiara a quelle critiche. Uno schiaffo. Tananai ci ha creduto e Alberto si è preso la sua rivincita, nella musica e nella vita.
Una voce c’è, eccome. Il portamento, la presenza scenica, l’ironia, fanno il resto. E forse Tananai piace così tanto perché è uno di noi. Il ragazzo della porta accanto. Lo Stefano De Martino della musica: simpatico e consapevole di esserlo, sexy e consapevole di esserlo. Interagisce con il suo pubblico, e spesso riconosce le stesse facce.
C’è un gruppo di amiche che ha passato la notte ad aspettare l’apertura dei cancelli. Tutto per assicurarsi un posto in prima fila e stringergli la mano. Un po’ più in là, c’è una coppia che si guarda negli occhi mentre canta ‘10k scale’. E qualcuno giura di aver visto una nonna piangere.
Perchè con Tananai sembra di stare sulle montagne russe. Un attimo prima salti, quello dopo ti commuovi. Si passa dalle ballad romantiche, a brani di repertorio attraversando gli ultimi successi. ‘Tango’, ‘Sesso Occasionale’ e l’ultima hit, ‘Bella madonnina’, un omaggio alla sua Milano. La città che stasera lo ha accolto come il figliol prodigo che torna a casa, che lo ha reso piccolo davanti a una grande emozione.
L’Ippodromo è un giorno che Tananai vuole ricordare, e quindi tutti quei ‘grazie’ detti con la voce rotta sembrano valere un po' di più. Alberto si mette a nudo, riversa il cuore nel microfono, e per questo gli si perdona anche quei testi a volte storpiati.
Promette che dopo questo live torna a casa orgoglioso. E dopotutto, se lo diceva già a Sanremo... c'è da crederci. Perchè ci sono sempre nuove canzoni da scrivere e lui giura che un album è già in cantiere e “sarà il più bello della mia vita”. E così il pubblico torna a casa con la speranza di rivivere un altro Ippodromo. Presto.
(Adnkronos) - Non si è ancora sciolto il 'nodo piazza Duomo' per il corteo 'Giù le mani dalla città' che sfilerà oggi pomeriggio per le vie di Milano, a sostegno del Leoncavallo. Lo storico centro sociale, sgomberato lo scorso 21 agosto, sui social nel pomeriggio ha condiviso il percorso della manifestazione, a cui si attendono diverse decine di migliaia di persone da tutta Italia.
L'appuntamento è alle 14 con il concentramento in porta Venezia. Da lì il serpentone imboccherà viale Majno, viale Bianca Maria, viale Regina Margherita, fino ad arrivare in porta Romana e risalire il corso, puntando verso il centro della città. Poi la svolta a destra lungo via Francesco Sforza, con il passaggio davanti al Policlinico, largo Augusto e piazza Fontana.
Fin qui non dovrebbero esserci sorprese. Il problema è rappresentato dalle ultime centinaia di metri: gli organizzatori vorrebbero raggiungere in corteo piazza Duomo, un simbolo che generalmente non viene concesso per le manifestazioni. Da via Fatebenefratelli non manca la disponibilità a fare un'eccezione, il problema è la concomitanza con le celebrazioni per il Giubileo dedicato al mondo della scuola, presiedute dall'arcivescovo. Monsignor Mario Delpini alle 15.30 ha in agenda un dialogo con il professor Marco Balzano e alle 17.30 celebrerà la messa nella Cattedrale.
Due le possibili soluzioni: o ritardare la partenza del corteo da Porta Venezia, per evitare la sovrapposizione con le celebrazioni religiose o far terminare la manifestazione in piazza Fontana. Un'ipotesi questa che al momento sembra più probabile. Le interlocuzioni tra la Questura e i rappresentanti del Leoncavallo sono ancora in corso ed è possibile che la decisione finale verrà presa sulla base delle valutazioni dell'ultim'ora.
Definito, invece, il percorso del corteo prima del corteo, ovvero la manifestazione 'Contro la città dei padroni'. I ragazzi dei centri sociali milanesi, Cantiere in primis, si ritroveranno alle 12 davanti alla Stazione Centrale. Da lì sfileranno in via Galvani, via Melchiorre Gioia, piazza della Repubblica, per imboccare poi i Bastioni e raggiungere Porta Venezia, dove si uniranno alla manifestazione principale.
Leggi tutto: Leoncavallo, oggi doppio corteo a Milano: attesi in migliaia con incognita piazza Duomo
(Adnkronos) - Jannik Sinner in finale agli US Open 2025 contro Carlos Alcaraz. L'azzurro, numero 1 del mondo e detentore del titolo, in semifinale oggi 6 settembre batte il canadese Felix Auger-Aliassime per 6-1, 3-6, 6-3, 6-4 dopo 3h22'. Domani, domenica 7 settembre, nell'atto conclusivo del torneo Sinner affronterà Alcaraz, numero 2 del ranking, che in semifinale ha piegato in 3 set il serbo Novak Djokovic.
Il 24enne altoatesino, sempre in finale nei tornei Slam del 2025, va a caccia del quinto titolo major della carriera e del 21esimo trionfo complessivo. In palio - nella terza finale Slam consecutiva tra i due fenomeni e davanti a Donald Trump annunciato come spettatore d'eccezione - anche il primato nel ranking Atp: chi vince il torneo si prende anche il primo posto in classifica.
"E' una stagione incredibile, arrivare in finale in ogni torneo dello Slam è straordinario. Felix ha giocato una partita pazzesca, ha servito benissimo e ha spinto su ogni colpo", dice Sinner nell'intervista post-partita.
"Ho avuto qualche problema fisico in qualche momento della partita, ma alla fine è andato tutto bene", aggiunge riferendosi ai problemi che hanno richiesto l'intervento del fisioterapista dopo il secondo set. "Non ho sensazioni negative, non c'è nulla di serio: sto bene in vista della finale con Carlos. Vediamo cosa succede, ci siamo incontrati diverse volte quest'anno e ci conosciamo benissimo. Per ora, conta essere arrivati in finale", aggiunge.
"Nel secondo set ho sentito qualcosa dopo un servizio, ma la situazione è migliorata dopo l'intervento del fisioterapista e ho provato anche a servire un po' più veloce", dice Sinner rispondendo a Supertennis. "Alcaraz sta giocando un torneo eccezionale, non ha perso nemmeno un set. Non so nemmeno cosa aspettarmi, io sto giocando una stagione incredibile: vediamo...".
Sinner si prende il posto in finale dopo una battaglia in cui concede 10 palle break annullandone 9. La partita inizia in discesa: pronti, via e l'azzurro piazza il break (2-0) che indirizza il primo set. Auger-Aliassime fatica a entrare in partita e cede il parziale per 6-1 commettendo 11 errori gratuiti. Il copione cambia radicalmente nel secondo set: Sinner non trova la prima palla (solo 45%), il canadese gioca il miglior tennis del proprio repertorio e spinge al massimo.
Il numero 1 del mondo salva 3 palle break risalendo da 0-40 nel secondo game. Sotto 3-4, Sinner sprofonda nuovamente fino a 0-40 e stavolta non si salva: Auger-Aliassime piazza il break, chiude 6-3 e pareggia i conti.
Per il numero 1 del mondo, costretto a ricorrere ad un medical timeout per un problema all'addome, è il momento peggiore. Il 24enne altoatesino ha il merito di tornare in campo concentratissimo. La prima palla latita ancora (40%) ma la seconda garantisce 3 ace che sono vitali. Auger-Aliassime, dopo un'ora da indemoniato, fisiologicamente cala. Gli errori del canadese tornano a salire (10) e Sinner mette la freccia: break, allungo decisivo e 6-3 in cassaforte.
L'avvio di quarto set è durissimo per Sinner, che annulla 5 palle break nei primi 2 turni di servizio (2-2). L'azzurro esce dalle sabbie mobili e nel quinto gioco piazza il break (3-2) aggiudicandosi l'ennesimo braccio di ferro. Auger-Aliassime cerca di rimanere in scia, ma deve alzare bandiera bianca. Sinner non trema, chiude 6-4 e vola in finale: domani il duello con Alcaraz.
Leggi tutto: Sinner batte Auger-Aliassime e vola in finale agli US Open. Domani sfida con Alcaraz
(Adnkronos) - La sfida infinita tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz torna nella finale degli Us Open 2025. Domani, domenica 7 settembre, il numero uno e il numero 2 del ranking Atp si affrontano nell'ultimo atto dello Slam americano, che oltre al titolo mette in palio anche il primato nella classifica Atp. Ecco quanto guadagnerà il campione degli Us Open e come può cambiare il ranking con la finale.
Cifre mostruose per gli Us Open 2025. Nel torneo maschile e nel torneo femminile, i due tennisti che riusciranno a conquistare la coppa incasseranno 5 milioni di dollari. Il finalista perdente porterà invece a casa 'solo' 2,5 milioni di dollari.
Come cambierà il ranking Atp dopo la finale degli Us Open tra Sinner e Alcaraz? La vittoria dello Slam vale 2000 punti Atp e il discorso è molto semplice: dovesse confermarsi campione a New York, l'azzurro resterebbe dominatore della classifica. Se a trionfare fosse invece Alcaraz, si concretizzerebbe il sorpasso. Ricordiamo che al momento Carlos è virtualmente numero uno, visto che in classifica è a quota 10840 con i punti accumulati in questi giorni a New York. Sinner è a 10280. La finale mette in palio gli ultimi mille punti dello Slam, poi verrà ufficialmente aggiornato il ranking da lunedì.
(Adnkronos) - Infortunio per Jannik Sinner nella semifinale degli Us Open 2025. Il numero uno del ranking Atp è uscito dal campo accompagnato dal fisioterapista al termine del secondo set contro il canadese Auger-Aliassime. Cos'è successo all'azzurro? Sinner ha dominato il primo set chiudendolo sul 6-1, poi ha faticato molto nel secondo: qui 'sparisce' la sua prima, ma non solo. Jannik a un certo punto non riesce più a spingere con il dritto e commette diversi errori non da lui con il rovescio. Jannik perde il secondo parziale 6-3 e poi chiama il medical time out, si tocca l'addome ed esce dal campo accompagnato dal fisioterapista.
Poi, dopo qualche minuto, rientra in campo corricchiando. E inizia il terzo set.
Leggi tutto: Sinner, infortunio contro Auger-Aliassime: Jannik chiama il medical time out
(Adnkronos) - "Pronti a guardare il Terminator?". Jannik Sinner si guadagna un nuovo soprannome, a sentire l'emittente americana Espn. La principale tv 'all sport' degli Stati Uniti presenta la seconda semifinale degli US Open 2025, con l'azzurro in campo contro il canadese Felix Auger Aliassime.
"Congratulazioni a Carlos Alcaraz, siamo pronti a guardare il Terminator", dice Elle Duncan lanciando l'edizione di Sportscenter, lo storico notiziario di Espn che va in onda tra la prima semifinale, vinta dallo spagnolo Carlos Alcaraz contro il serbo Novak Djokovic, e il match di Sinner. L'azzurro viene accostato al cyborg della saga di film interpretati da Arnold Schwarzenegger.
Leggi tutto: Sinner diventa Terminator, in tv nasce il soprannome di Jannik
(Adnkronos) - "Sinner e Alcaraz sono troppo forti, continuano a migliorare. Per me diventerà sempre più difficile batterli". Novak Djokovic appare rassegnato dopo la sconfitta contro Carlos Alcaraz nella semifinale degli US Open 2025. Il serbo, 38 anni, ha raggiunto le semifinali in tutti i tornei dello Slam. Al Roland Garros e a Wimbledon, Djokovic è stato battuto da Sinner. A New York, lo stop è arrivato contro Alcaraz.
"Dopo il secondo set, ho finito la benzina. Alcaraz invece è andato avanti, è qualcosa che è già successo contro Sinner. Per me diventa molto difficile quando si gioca 3 set su 5, in particolare nelle fasi finali di un torneo", dice il serbo in conferenza stampa. "Io sono soddisfatto del mio livello di tennis, dopo i quarti di finale avevo detto che avrei cercato di recuperare energie: purtroppo non è stato sufficiente, non è qualcosa che posso controllare. Di sicuro in futuro sarà sempre più difficile superare l'ostacolo rappresentato da Sinner e Alcaraz. Posso farlo quando si gioca 2 set su 3, al meglio dei 5 set diventa tutto più difficile. Ma non smetterò di provare a vincere un altro titolo", aggiunge.
Djokovic continua a inseguire il 25esimo trionfo della carriera in un torneo dello Slam. La prossima chance, in teoria, arriverebbe a inizio 2026 con gli Australian Open. Nole volerà dall'altra parte del mondo per cercare gloria? "L'Australia è lontana... In questo momento della mia carriera non posso guardare così avanti. Gli Slam sono i tornei più importanti, vedremo".
Leggi tutto: Djokovic: "Sinner e Alcaraz troppo forti ma non mollo"
(Adnkronos) - Qualsiasi esercito occidentale schierato in Ucraina sarebbe un bersaglio "legittimo" per l'esercito di Mosca. A lanciare l'avvertimento è il presidente russo Vladimir Putin, dopo che giovedì a Parigi gli alleati 'Volenterosi' di Kiev hanno dichiarato di essere disponibili a schierare le loro truppe nel territorio di Kiev in caso di un accordo di pace o di tregua con la Russia, per proteggere il Paese da nuove aggressioni.
"Se dovessero arrivare delle truppe, soprattutto ora che sono in corso i combattimenti, partiamo dal presupposto che saranno obiettivi legittimi", ha affermato Putin durante un forum economico nella città di Vladivostok, nell'estremo oriente russo, aggiungendo che l'impiego di una forza occidentale non favorirebbe una pace a lungo termine.
"Ho ripetuto molte volte che sono aperto al dialogo", tuttavia "raggiungere un accordo su questioni cruciali è praticamente impossibile al momento. Manca la volontà politica. E anche se esistesse, cosa di cui dubito, ci sono ostacoli legali e tecniche", ha poi dichiarato Putin esponendo la sua valutazione sull'impossibilità di un accordo con Zelensky su questioni chiave e specificando che, in conformità con la Costituzione ucraina, ogni accordo territoriale necessita dell'approvazione tramite referendum.
"Considereremmo la presenza di forze internazionali o di qualsiasi forza straniera, o delle forze Nato sul suolo ucraino, vicino al nostro confine, una minaccia per noi stessi", ha poi ribadito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, a margine del forum, spiegando che "se dovessero comparire forze armate in quella zona, specialmente ora durante i combattimenti, le considereremmo obiettivi legittimi".
Allo stesso tempo, riporta l'Interfax, Putin ha chiarito che un accordo di pace a lungo termine non richiederebbe la presenza di truppe straniere in Ucraina. Nessuno dovrebbe dubitare che la Russia rispetterebbe un accordo di questo tipo, ha aggiunto. La Nato considera la Russia un nemico e questo è esplicitamente dichiarato nei suoi documenti, ha affermato Peskov, sottolineando che "questo è pericoloso per il nostro Paese".
Per quanto riguarda le discussioni sulle garanzie di sicurezza, non si può parlare solo dell'Ucraina, ha affermato il portavoce, aggiungendo che anche la Russia ha bisogno di garanzie per la propria sicurezza. Peskov ha osservato che la guerra contro l'Ucraina, che dura da più di tre anni e mezzo, ha le sue radici anche nell'espansione della Nato fino ai confini della Russia. La sicurezza dell'Ucraina, che aspira ad aderire alla Nato, non deve essere garantita a discapito della Russia, ha affermato Peskov, riferendosi alla riunione di giovedì a Parigi della Coalizione dei Volenterosi.
Peskov, ha poi annunciato che "un prossimo round di colloqui tra Vladimir Putin e Donald Trump è possibile nel prossimo futuro". "Non ho dubbi che se i presidenti lo riterranno necessario, il loro incontro può essere organizzato molto rapidamente. Proprio come è stato organizzato rapidamente l'incontro in Alaska" ha detto al giornale Argumenty i Fakty, aggiungendo che i contatti tra i due Paesi si svolgono in continuazione.
Dal canto suo, forte del sostegno degli alleati europei e Nato, il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha annunciato ieri che sarebbero "migliaia" le truppe occidentali che "potrebbero essere dispiegate in Ucraina".
"Non saranno numeri a una cifra, ma dell'ordine delle migliaia" i soldati stranieri dispiegati in Ucraina nel quadro delle garanzie di sicurezza, ha infatti anticipato Zelensky nella conferenza stampa che ha tenuto con il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, precisando tuttavia che "è ancora presto per parlarne".
"Putin non vuole porre fine a questo conflitto, questo è un dato di fatto", ha poi dichiarato ancora, aprendo il suo intervento in videoconferenza a Cernobbio per la 51esima edizione del Forum Ambrosetti, aggiungendo: "Noi conviviamo con questa situazione. Lui voleva questa guerra fin dall'inizio e noi ci siamo difesi. E grazie a tutti i leader e grazie alle vostre nazioni ce l'abbiamo fatta", le parole del leader di Kiev.
Intanto arriva un nuovo monito dagli Usa. ''La guerra in Ucraina deve finire o sarà l'inferno'', l'avvertimento del presidente americano Donald Trump parlando allo Studio Ovale e sottolineando che ''se la guerra non finirà, altri pagheranno''. Si tratta di ''una vergogna, voglio che finisca'', ha insistito il tycoon.
''Aiuteremo l'Ucraina, vogliamo salvare vite, faremo qualcosa'' per far finire la guerra. Ma ''l'Europa sarà la prima, i Paesi europei saranno i primi, vogliono vedere la guerra finire'', ha poi continuato parlando delle garanzie di sicurezza da fornire all'Ucraina.
Leggi tutto: Putin avverte l'Occidente: "Qualsiasi truppa straniera in Ucraina sarebbe bersaglio"
(Adnkronos) - Jannik Sinner in campo oggi 6 settembre contro Felix Auger-Aliassime nella seconda semifinale degli US Open. L'azzurro, numero 1 del mondo e detentore del titolo, nel match - in diretta tv e streaming - affronta il canadese, numero 25 del tabellone.
Chi vince, sfida in finale lo spagnolo Carlos Alcaraz, numero 2 del mondo, che in semifinale ha piegato in 3 set il serbo Novak Djokovic, numero 7. La finale si gioca domenica 8 settembre alle 14 ora locale di New York, le 20 in Italia.
Leggi tutto: Sinner - Auger-Aliassime oggi, diretta semifinale US Open - Risultato live 6-1 3-6 6-3
(Adnkronos) - Jannik Sinner in campo oggi 6 settembre contro Felix Auger-Aliassime nella seconda semifinale degli US Open. L'azzurro, numero 1 del mondo e detentore del titolo, nel match - in diretta tv e streaming - affronta il canadese, numero 25 del tabellone.
Chi vince, sfida in finale lo spagnolo Carlos Alcaraz, numero 2 del mondo, che in semifinale ha piegato in 3 set il serbo Novak Djokovic, numero 7. La finale si gioca domenica 8 settembre alle 14 ora locale di New York, le 20 in Italia.
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(Adnkronos) - Jannik Sinner in campo oggi 6 settembre contro Felix Auger-Aliassime nella seconda semifinale degli US Open. L'azzurro, numero 1 del mondo e detentore del titolo, nel match - in diretta tv e streaming - affronta il canadese, numero 25 del tabellone.
Chi vince, sfida in finale lo spagnolo Carlos Alcaraz, numero 2 del mondo, che in semifinale ha piegato in 3 set il serbo Novak Djokovic, numero 7. La finale si gioca domenica 8 settembre alle 14 ora locale di New York, le 20 in Italia.
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(Adnkronos) - "Se ci sarà la finale con Jannik, arriverà quello che tutti si aspettano". Carlos Alcaraz è in finale agli US Open e aspetta Jannik Sinner. Lo spagnolo, numero 2 del mondo, in semifinale ha sconfitto il serbo Novak Djokovic in 3 set. Sinner, numero 1 del mondo e detentore del titolo, nella seconda semifinale affronta il canadese Felix Auger-Aliassime. L'iberico e l'azzurro quest'anno si sono affrontati in finale al Roland Garros e a Wimbledon. Sulla terra rossa ha vinto Alcaraz, sull'erba ha trionfato Sinner. A New York, andrebbe in scena il terzo duello 'major' nel 2025.
"Sono molto felice di aver battuto Djokovic, credo di averlo fatto per la prima volta sul cemento. Ho cercato di non pensare a tutto quello che ha fatto in carriera, sono rimasto concentrato. Non è stata una partita perfetta, ma sono in finale e sono felicissimo", dice Alcaraz a Supertennis.
"La rivalità che stiamo costruendo è bellissima, stiamo facendo entrambi molto bene. Io ho fatto la mia parte, ora Jannik ha una partita difficile. Possiamo fare la storia se giochiamo la terza finale consecutiva in un torneo dello Slam, stiamo costruendo la nostra storia. Se ci sarà la finale con Jannik, arriverà quello che tutti si aspettano", aggiunge.
Leggi tutto: Sinner, il messaggio di Alcaraz: "Finale US Open con Jannik per la storia"
(Adnkronos) - L'ex capo di stato maggiore delle Idf, il tenente generale Herzi Halevi, avrebbe cercato di convincere il primo ministro Benjamin Netanyahu ad accettare un accordo che avrebbe comportato la liberazione di tutti gli ostaggi prima dell'offensiva di Rafah a Gaza dell'anno scorso, ma il premier avrebbe fermamente respinto la proposta. A rivelarlo è l'emittente pubblica Kan, citando fonti anonime che hanno riferito che nei mesi precedenti l'operazione delle Idf nella città di Rafah, nel sud della Striscia, Halevi avrebbe spinto per un accordo di cessate il fuoco che avrebbe comportato il rilascio di tutti gli ostaggi in un'unica fase.
Secondo il piano elaborato dai militari, il rilascio di tutti gli ostaggi trattenuti a Gaza renderebbe più facile per le Idf sconfiggere Hamas. La tv afferma che quando Halevi avrebbe sollevato la proposta durante una riunione del gabinetto di sicurezza di alto livello, Netanyahu l'avrebbe subito respinta definendola una "sconfitta".
Le Forze di difesa israeliane ritengono intanto che Hamas potrebbe tentare di spostare gli ostaggi trattenuti a Gaza City prima dell'intensificazione delle operazioni militari nella città. A riportarlo è Channel 13, aggiungendo che i militari ritengono che il video degli ostaggi Alon Ohel e Guy Gilboa-Dalal, diffuso ieri da Hamas ma datato 28 agosto 2025, sia stato girato in un'area del campo profughi di Shati, dove le Idf non sono presenti.
Secondo Channel 13, l'esercito ammette di non avere un quadro completo, basato sui dati di intelligence, della posizione di tutti gli ostaggi trattenuti a Gaza.
L'operazione dell'esercito israeliano a Gaza City potrebbe aumentare il rischio per la vita degli ostaggi. Secondo Ynet News, le Idf non hanno informazioni chiare sulla loro posizione, ma soltanto valutazioni sulle aree dove sarebbero nascosti. Una fonte militare ha dichiarato al giornale israeliano che "è difficile prevedere come Hamas tratterà gli ostaggi, se li proteggerà o li userà come scudi, o se ne ucciderà alcuni per manipolare la situazione oppure se li trasferirà nascondendoli fra le folle di sfollati.
Le Idf intendono in ogni caso esercitare cautela nei luoghi in cui si ritiene siano detenuti gli ostaggi. L'esercito si sta preparando all'eventualità che gli ostaggi vengano trasferiti dalle loro posizioni attuali, nascosti fra centinaia di migliaia di persone dirette verso sud nell'ambito dell'evacuazione, attraverso corridoi sicuri dove le Idf non aprirebbero il fuoco.
Intanto gli Stati Uniti e l'Onu stanno discutendo di un piano per la ricostruzione della Striscia di Gaza prima dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite in modo da evitare che la riunione venga travolta dalla controversia sul riconoscimento dello Stato palestinese. Il piano, scrive il Guardian, prevede la formazione di un governo tecnico per Gaza che resti in carica un anno, una forza di stabilizzazione internazionale, il disarmo di Hamas e il rifiuto della deportazione di massa dei palestinesi. Approvato dall'Onu e varato dalla Casa Bianca, il piano per la ricostruzione è stato discusso in particolare dal Segretario di Stato americano Marco Rubio.
Si prevede che il 22 settembre, in una conferenza a margine dell'Assemblea generale a New York, Regno Unito, Francia, Canada, Belgio e Malta riconosceranno lo Stato di Palestina. La Gran Bretagna ha però lasciato intendere che avrebbe potuto non riconoscere lo Stato di Palestina se Israele e Hamas avessero raggiunto un cessate il fuoco, ma il governo israeliano ha respinto questa ipotesi e annunciato l'intenzione di conquistare Gaza City.
Le due questioni più controverse restano il disarmo di Hamas, un requisito chiave per tutti i leader europei, e la possibilità per i candidati legati in passato ad Hamas o al terrorismo di presentarsi alle elezioni per la presidenza e il parlamento palestinesi. Husam Zomlot, rappresentante palestinese nel Regno Unito, ha affermato nei giorni scorsi che l'Autorità Nazionale Palestinese si impegna a indire elezioni a Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, entro un anno dal cessate il fuoco. Nel frattempo, la Palestina sarebbe governata da un governo tecnico.
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(Adnkronos) - Striscia la Notizia ritornerà presto su Canale 5. Ad annunciarlo è stato l'inviato storico della trasmissione di Canale 5 Jimmy Ghione, durante la rassegna 'Protagonisti' in corso a La Spezia.
"La notizia è che Striscia la notizia ricomincerà la seconda settimana di novembre. E saremo ancora con voi dalla parte del cittadino", le parole di Ghione al pubblico, al quale ha spiegato che "Ci è piaciuta l'idea di cominciare a novembre perché la prima puntata di Striscia era stata a novembre. Ci sono stati dei cambiamenti con la Ruota della Fortuna ma noi ci saremo e si è deciso di farla partire nella seconda settimana di novembre".
Leggi tutto: A novembre torna Striscia La Notizia, il video dell'annuncio di Jimmy Ghione
(Adnkronos) - Carlos Alcaraz in finale agli US Open 2025. Lo spagnolo, numero 2 del mondo, in semifinale oggi 5 settembre batte il serbo Novak Djokovic, testa di serie numero 7, per 6-4, 7-6 (7-4), 6-2 in 2h23'. L'iberico, che punta a riconquistare il primo posto nel ranking Atp, attende in finale il vincente della seconda semifinale tra l'azzurro Jannik Sinner, numero 1 del mondo, e il canadese Felix Augier-Aliassime.
Alcaraz, al quarto successo in 9 sfide con Djokovic, andrà a caccia del sesto titolo della carriera in un torneo dello Slam e del 23esimo trionfo complessivo. Agli US Open, l'iberico si è già imposto nel 2022. Domenica il murciano - alla terza finale Slam consecutiva - proverà a fare bis sul cemento americano e a coronare 2 settimane perfette: Alcaraz arriva in finale senza aver perso nemmeno un set.
Contro Djokovic, Alcaraz vive una giornata 'normale'. Lo spagnolo viaggia attorno al 55% di prime palle e commette parecchi errori gratuiti (30): eppure, non dà mai l'impressione di essere realmente in difficoltà, nemmeno quando deve recuperare un break nel secondo set.
Il numero 2 del mondo parte sparato: break al primo game, basta e avanza per indirizzare il primo set nel quale il serbo non ha a disposizione nemmeno una palla break per provare a colmare il gap. Alcaraz spreca un paio di chance per piazzare un altro break e, nonostante qualche pausa con scelte tattiche discutibili, archivia il 6-4 'd'ordinanza'. Il pubblico si scalda in avvio di secondo set, quando Djokovic vive il momento migliore della giornata.
Il 38enne strappa il servizio al rivale e vola 3-0: c'è partita. Alcaraz paga a caro prezzo un passaggio a vuoto ma impiega pochi minuti a reinserire il pilota automatico: controbreak, rimonta rapida (3-3). Il servizio domina la seconda parte della frazione, che si risolve al tie-break. Djokovic paga il pessimo start (1-4), impossibile risalire la china contro un avversario del genere. Alcaraz chiude 7-4, anche il secondo set è in cassaforte.
Il terzo set si spacca in due quasi subito. Djokovic è in riserva, perde il servizio nel quarto game (1-3) e alza bandiera bianca. Alcaraz completa la missione sul velluto, chiude 6-2 e vola in finale.
Leggi tutto: Alcaraz batte Djokovic e vola in finale US Open. Ora tocca a Sinner
(Adnkronos) - Luis Enrique cade dalla bicicletta, si frattura la clavicola e dovrà essere sottoposto ad un'operazione. Il Paris Saint-Germain fa il punto sulle condizioni dell'allenatore spagnolo, vittima di un incidente. "In seguito alla caduta in bicicletta avvenuta venerdì, l'allenatore del Paris Saint-Germain Luis Enrique è stato trasportato al pronto soccorso e verrà sottoposto a un intervento chirurgico per la frattura della clavicola. Il Paris Saint-Germain desidera esprimere il suo pieno sostegno a Luis Enrique e augurargli una pronta guarigione. Il club fornirà ulteriori informazioni a breve", si legge in un tweet del club campione d'Europa dopo il trionfo nella finale di Champions League 2024-2025 contro l'Inter.
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(Adnkronos) - "La notizia è che Striscia la notizia ricomincerà la seconda settimana di novembre. E saremo ancora con voi dalla parte del cittadino". L'annuncio arriva da Jimmy Ghione, uno degli inviati storici della trasmissione di Canale 5 in occasione della rassegna 'Protagonisti' che si svolge fino a domani a La Spezia. "Ci è piaciuta l'idea di cominciare a novembre perché la prima puntata di Striscia era stata a novembre. Ci sono stati dei cambiamenti con la Ruota della Fortuna ma noi ci saremo e si è deciso di farla partire nella seconda settimana di novembre", sottolinea Ghione parlando al pubblico alla presenza del giornalista, presidente di Kratesis e direttore artistico della rassegna 'Protagonisti' Roberto Arditti e al giornalista di 'Il Giornale' Stefano Zurlo.
Con 'la Ruota della Fortuna', sottolinea ancora Ghione, "Gerry Scotti sta facendo un ottimo lavoro. E' un amico e noi siamo molto felici" del suo successo "perché siamo una famiglia. E voglio anche ringraziare Pier Silvio Berlusconi per questo". "Il programma più visto l'anno scorso di Canale 5 - sottolinea Ghione in merito agli ascolti - è stato Striscia la notizia. Quindi di che cosa stiamo parlando quando dicono i cali di Ascolto di Striscia. Solo quando il sabato c'è Maria De Filippi".
'La Ruota della Fortuna' in onda su Canale 5 ieri per il terzo giorno consecutivo è stato leader dell'access prime time, con 4.388.000 spettatori e il 24,59% di share, contro i 4.018.000 spettatori e il 22,63% di share ottenuti da 'Affari Tuoi' di Stefano De Martino. Canale 5 così si è aggiudicato la fascia di prima serata, con una media di 3.701.000 spettatori e il 21,45% di share, contro i 3.572.000 spettatori medi e il 20,70 registrati da Rai1.
Giovedì scorso Pier Silvio Berlusconi è arrivato a sorpresa nello studio de 'La ruota della fortuna' durante la registrazione di una puntata della trasmissione condotta da Gerry Scotti: "Sono venuto a salutarvi e a ringraziare tutti i professionisti che hanno collaborato e lavorato a questo prodotto. Avete fatto, abbiamo fatto tutti insieme un piccolo miracolo. Quindi, tutte le persone coinvolte si meritano il mio e il nostro grande applauso. Bravi", ha detto Pier Silvio Berlusconi in quell'occasione.
(Adnkronos) - "Siamo in un momento in cui la guerra viene normalizzata, è difficile entrare nel discorso pubblico con un'alternativa. Noi, invece, crediamo fortemente che la possibilità di rifiutare la guerra ci sia, non solo nelle parole, ma anche nella pratica". Con queste parole, Simonetta Gola, direttrice comunicazione di Emergency, è intervenuta in occasione della prima giornata della quinta edizione del Festival organizzato dalla stessa Ong con il titolo “La voce”, in svolgimento dal 5 al 7 settembre a Reggio Emilia.
"Davanti alla frustrazione e al senso di impotenza che molti cittadini provano, vogliamo ricordare che abbiamo una voce e soprattutto che possiamo unirla a quella degli altri - prosegue Gola - Abbiamo invitato molti ospiti che raccontano battaglie in corso, battaglie che sono state vinte. Sono tutte voci che possono ispirare il cambiamento".
La serata di sabato sarà dedicata a Gaza: "Sarà condotta da Jolanda Renga e da Ambra Angiolini. Ci saranno diversi ospiti, Francamente, Levante, Mirco Mariani e altri. Si inizia con un libro intitolato “Il loro grido è la mia voce”, è una raccolta di poesie scritte da palestinesi che vivono sotto assedio e racconta le loro condizioni di vita. Lo terremo come filo rosso della serata per raccontare che le vittime nei conflitti di oggi sono per il 90% civili e la ragione d'essere di Emergency è offrire cure alle vittime civili, ma soprattutto lavorare perché non ce ne siano altre" conclude.
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(Adnkronos) - Uno sciame d'api invade il campo, arbitro e calciatori si fingono morti per evitare di essere punti dagli insetti. E' la scena surreale ripresa dalle telecamere in Tanzania, durante il match tra FC Abuja e JKU FC.
Lo stop è scattato al 77', sul risultato di 1-1. Tutti, dai giocatori ai cameraman, passando per i raccattapalle, hanno scelto di sdraiarsi a terra per evitare l'assalto. Qualcuno ha provato anche ad ingannare gli insetti con un'intepretazione 'totale': qualcuno si nasconde sotto le panchine, occhi chiusi, nessun movimento. In attesa che il nemico vada via.
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