
(Adnkronos) - La prima moglie di Celeste Pin ha presentato una formale richiesta alla Procura di Firenze affinché vengano approfondite le indagini sulla morte dell’ex calciatore, trovato privo di vita nella sua residenza sulle colline di Careggi il 22 luglio scorso. Pin, 64 anni, era una figura ben nota del calcio toscano, protagonista negli anni Ottanta con la maglia della Fiorentina e successivamente dirigente sportivo in varie società della regione.
La Procura ha aperto un’inchiesta ipotizzando il reato di omicidio colposo, con l’ipotesi prevalente di un suicidio. Tuttavia, al momento non risultano persone indagate e le indagini sono ancora a carico di ignoti. Il fascicolo è seguito dalla pm Silvia Zannini. Nonostante la magistratura avesse disposto la restituzione della salma ai familiari, il 25 luglio la prima moglie dell’ex calciatore ha chiesto una nuova fase investigativa. La donna, madre di due dei figli di Pin, ha espresso perplessità sull’ipotesi del gesto volontario e ha sollecitato l'esecuzione di ulteriori accertamenti, inclusa un’autopsia con particolare attenzione ai risultati tossicologici. Inoltre, ha domandato il sequestro del cellulare e dell’abitazione dell’ex marito.
Nei giorni precedenti, gli inquirenti avevano già ascoltato diverse persone vicine a Pin, tra cui parenti e medici. La ex moglie, però, ha raccontato che l’uomo sembrava sereno, impegnato in nuovi progetti e pieno di energia. I due si sarebbero anche sentiti telefonicamente poche ore prima della tragedia, fatto che rafforza in lei il sospetto che non si tratti di un suicidio. Ora spera che la Procura non si fermi e vada a fondo nella ricostruzione degli eventi.
Leggi tutto: Dubbi su ipotesi suicidio, l'ex moglie di Celeste Pin chiede nuove indagini sulla morte

(Adnkronos) - Per quasi due anni, Israele ha accusato Hamas di aver rubato aiuti umanitari forniti dalle Nazioni Unite e da altre Ong, bloccandone e limitandone l'accesso alla Striscia di Gaza. Ma secondo due alti ufficiali dell'Idf, intervistati in esclusiva dal New York Times, l'esercito israeliano non avrebbe "alcuna prova" sui furti del gruppo militante palestinese alle Nazioni Unite, principale fornitore di aiuti a Gaza.
I palestinesi hanno lanciato un appello urgente sulla "catastrofe umanitaria imminente" e oltre 100 agenzie umanitarie e gruppi per i diritti umani hanno parlato di "carestia di massa", implorando Israele di revocare le restrizioni agli aiuti umanitari.
I militari intervistati in esclusiva dal New York Times hanno affermato che l'operazione per fornire gli aiuti, originariamente messa in piedi delle Nazioni Unite, era meno vulnerabile alle interferenze di Hamas, in quanto la catena di approvvigionamento e la distribuzione avvenivano direttamente all'interno di Gaza. I funzionari hanno confermato di non avere nessuna prova dei furti, nonostante l'esercito israeliano abbia definito "ben documentato lo sfruttamento di Hamas degli aiuti umanitari per finanziare attività terroristiche".
"Per mesi, noi e altre organizzazioni, siamo stati sommersi da accuse infamanti secondo cui Hamas ci derubava", ha affermato Georgios Petropoulos, ex funzionario delle Nazioni Unite a Gaza che ha supervisionato il coordinamento degli aiuti con Israele per quasi 13 mesi di guerra. A marzo scorso, dopo il fallimento del cessate il fuoco tra Hamas e Israele, Netanyahu ha dichiarato: "Hamas sta attualmente prendendo il controllo di tutti i rifornimenti e le merci che entrano a Gaza", aggiungendo che Israele avrebbe impedito ogni ingresso nel territorio.
L'introduzione del nuovo sistema di aiuti, alla fine di maggio, gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation, Ghf, è stato “accolto” da numerosi episodi quotidiani di violenza registrati nei pressi dei punti di distribuzione. "Palestinesi disperati e affamati devono recarsi nei pochi punti di distribuzione degli aiuti situati nelle aree controllate dalle forze israeliane", scrive il Nyt spiegando che gli orari di apertura risultano limitati, le scorte si esauriscono in fretta e la folla arriva presto, spesso percorrendo a piedi chilometri per arrivarci. I funzionari citati dal Nyt hanno detto di non avere prove sui furti di Hamas, diversamente da quanto sostenuto dall'esercito israeliano che, nel corso del conflitto, ha sempre diffuso documenti e video che sostenevano il contrario.

(Adnkronos) - Lando Norris si prende la pole position nel Gp del Belgio oggi sabato 26 luglio. Il britannico della McLaren gira in 1:40.562 e chiude la qualifica davanti a tutti. Dietro di lui il compagno di squadra Oscar Piastri e il ferrarista Charles Leclerc. Quarto Max Verstappen, vincitore della gara sprint in mattinata. Male Lewis Hamilton, fuori nel Q1: il britannico partirà dalla sedicesima piazza. Ecco la griglia di partenza del Gp del Belgio di domani, domenica 27 luglio.
Ecco la griglia di partenza del Gp del Belgio:
1. Lando Norris (McLaren)
2. Oscar Piastri (McLaren)
3. Charles Leclerc (Ferrari)
4. Max Verstappen (Red Bull)
5. Alexander Albon (Williams)
6. George Russell (Mercedes)
7. Yuki Tsunoda (Red Bull)
8. Isack Hadjar (Racing Bulls)
9. Liam Lawson (Racing Bulls)
10. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber)
11. Esteban Ocon (Haas)
12. Oliver Bearman (Haas)
13. Pierre Gasly (Alpine)
14. Nico Hulkenberg (Kick Sauber)
15. Carlos Sainz (Williams)
16. Lewis Hamilton (Ferrari)
17. Franco Colapinto (Alpine)
18. Kimi Antonelli (Mercedes)
19. Fernando Alonso (Aston Martin)
20. Lance Stroll (Aston Martin)
Leggi tutto: Gp Belgio, la griglia di partenza. Norris in pole, Hamilton 16esimo


(Adnkronos) - Fenomenale pole position di Lando Norris a Spa, nelle qualifiche del Gp del Belgio di oggi sabato 26 luglio. Il britannico della McLaren partirà davanti a tutti nella gara di domani grazie al miglior giro in 1:40.562. Dietro di lui il compagno di squadra Oscar Piastri, poi la Ferrari di Charles Leclerc e la Red Bull di Max Verstappen, vincitore della gara sprint in mattinata.
Eliminato dopo un track limit nel Q1 Lewis Hamilton, sull'altra Rossa. Fuori anche Kimi Antonelli (Mercedes) nella prima sessione.
Ecco la griglia di partenza del Gp del Belgio:
1. Lando Norris (McLaren)
2. Oscar Piastri (McLaren)
3. Charles Leclerc (Ferrari)
4. Max Verstappen (Red Bull)
5. Alexander Albon (Williams)
6. George Russell (Mercedes)
7. Yuki Tsunoda (Red Bull)
8. Isack Hadjar (Racing Bulls)
9. Liam Lawson (Racing Bulls)
10. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber)
11. Esteban Ocon (Haas)
12. Oliver Bearman (Haas)
13. Pierre Gasly (Alpine)
14. Nico Hulkenberg (Kick Sauber)
15. Carlos Sainz (Williams)
16. Lewis Hamilton (Ferrari)
17. Franco Colapinto (Alpine)
18. Kimi Antonelli (Mercedes)
19. Fernando Alonso (Aston Martin)
20. Lance Stroll (Aston Martin)
Leggi tutto: Gp Belgio, super pole di Norris a Spa. Terzo Leclerc, Hamilton out nel Q1

(Adnkronos) - Il presidente degli Stati Uniti Donald T rump sta registrando alcuni dei più bassi indici di gradimento del suo mandato, con la percentuale del suo consenso che cala di oltre 9 punti, anche a causa della gestione del caso Epstein. Lo riporta The Hill, citando il rapporto del Decision desk HQ, sito web americano specializzato nella comunicazione dei risultati elettorali negli Stati Uniti. Il consenso del tycoon cala, in particolare tra gli "indipendenti" (elettori che non aderiscono ufficialmente a nessuno dei due principali partiti politici statunitensi ndr,): solo il 29 per cento di loro dice di approvarlo.
"Lunedì scorso il suo indice di gradimento netto ha raggiunto il punto più basso nella classifica Ddhq, scendendo di 9,2 punti, mentre mercoledì scorso il suo indice di disapprovazione nella media RealClearPolitics ha raggiunto il punto più alto di sempre, attestandosi al 52,7%”, si legge nel rapporto.
Tra le cause principali ci sarebbero la persistente inflazione dovuta alla politica tariffaria di Trump, la percezione negativa delle politiche dell’immigrazione dopo l'ondata di retate e arresti da parte degli agenti dell'Immigration and Customs Enforcement (Ice) e, non in ultimo, il caso Epstein che ha canalizzato l’attenzione nazionale e internazionale nelle ultime settimane, suscitando forti reazioni negative, anche da parte della sua base Maga (Make America's Greatest Again).
“La ‘magia’ di Trump è sempre stata quella riuscire ad 'andare oltre' in modo che l'attenzione del pubblico non si soffermasse troppo su un solo argomento, ma sta avendo sempre più difficoltà a superare questioni annose che lo trascinano in basso nei sondaggi. È stato magistrale in questo, per tutta la sua carriera pubblica, mentre ora ha serie difficoltà a voltare pagina”, ha commentato Lee Miringoff, direttore del Marist University Institute for Public opinion.
Leggi tutto: Trump e il crollo di consensi: Epstein, inflazione e migranti affondano il tycoon

(Adnkronos) - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta registrando alcuni dei più bassi indici di gradimento del suo mandato, con la percentuale del suo consenso che cala di oltre 9 punti, anche a causa della gestione del caso Epstein. Lo riporta The Hill, citando il rapporto del Decision desk HQ, sito web americano specializzato nella comunicazione dei risultati elettorali negli Stati Uniti. Il consenso del tycoon cala, in particolare tra gli "indipendenti" (elettori che non aderiscono ufficialmente a nessuno dei due principali partiti politici statunitensi ndr,): solo il 29 per cento di loro dice di approvarlo.
"Lunedì scorso il suo indice di gradimento netto ha raggiunto il punto più basso nella classifica Ddhq, scendendo di 9,2 punti, mentre mercoledì scorso il suo indice di disapprovazione nella media RealClearPolitics ha raggiunto il punto più alto di sempre, attestandosi al 52,7%”, si legge nel rapporto.
Tra le cause principali ci sarebbero la persistente inflazione dovuta alla politica tariffaria di Trump, la percezione negativa delle politiche dell’immigrazione dopo l'ondata di retate e arresti da parte degli agenti dell'Immigration and Customs Enforcement (Ice) e, non in ultimo, il caso Epstein che ha canalizzato l’attenzione nazionale e internazionale nelle ultime settimane, suscitando forti reazioni negative, anche da parte della sua base Maga (Make America's Greatest Again).
“La ‘magia’ di Trump è sempre stata quella riuscire ad 'andare oltre' in modo che l'attenzione del pubblico non si soffermasse troppo su un solo argomento, ma sta avendo sempre più difficoltà a superare questioni annose che lo trascinano in basso nei sondaggi. È stato magistrale in questo, per tutta la sua carriera pubblica, mentre ora ha serie difficoltà a voltare pagina”, ha commentato Lee Miringoff, direttore del Marist University Institute for Public opinion.
Leggi tutto: Il caso Epstein affonda Trump, consenso giù di 9 punti nei sondaggi

(Adnkronos) - "Eravamo schiacciati da troppi debiti, avevamo deciso di suicidarsi insieme". Un patto suicida sarebbe alla base della tragedia scoperta nella stanza 186 del residence Ferrucci di Prato, dove nella mattina di venerdì 25 luglio è stato trovato morto Maurizio Drovandi, 52 anni, dipendente della filiale pratese del Monte dei Paschi di Siena, mentre il compagno Marco Vitali, 55 anni, è rimasto ferito.
Vitali, ascoltato dagli inquirenti, ha raccontato che entrambi avevano deciso di togliersi la vita tagliandosi la gola per motivi economici legati a debiti e problemi di dipendenza dalle droghe.
Secondo il racconto di Vitali, ricoverato all'ospedale Santo Stefano con ferite lievi, avrebbero deciso di suicidarsi insieme perché sopraffatti da una grave crisi economica legata a debiti contratti per l'acquisto continuativo di sostanze stupefacenti. La coppia, risultata legata da un vincolo affettivo da un decennio, avrebbe tentato di far fronte ai debiti vendendo le proprie abitazioni e l'attività di fornaio gestita da Vitali, senza riuscire a risanare la situazione, come ha raccontato il ferito al procuratore Luca Tescaroli.
Nella stanza dove è avvenuta la tragedia sono stati rinvenuti due biglietti manoscritti con una frase che reciterebbe: "Abbiamo deciso insieme. Non fate funerali, donate gli organi". Le firme, che sembrano appartenere a entrambi, sarebbero però vergate dalla stessa mano, dettaglio che gli inquirenti stanno approfondendo con accertamenti grafologici. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio e mantiene aperte tutte le ipotesi investigative, anche in considerazione dello stato della stanza al momento del ritrovamento: disordine e segni di una possibile colluttazione, con il corpo di Drovandi trovato in parte sotto il letto.
"Le investigazioni in atto sono tese a verificare la causa della morte e del ferimento", ha spiegato il procuratore Tescaroli in un comunicato. Le indagini sono affidate alla squadra mobile della questura. Allo stato, si è appurato che il decesso di Drovandi risale alla giornata di mercoledì scorso. Lunedì 28 luglio verrà conferito l'incarico per procedere all'autopsia.
Il tragico fatto è avvenuto nello stesso residence dove, solo due mesi fa, era stata vista viva per l'ultima volta Maria Denisa Paun Adas, la escort trentenne romena successivamente ritrovata morta nei pressi di un edificio abbandonato nelle campagne di Montecatini Terme (Pistoia). Per quel delitto è stato arrestato e ha confessato il connazionale Vasile Frumuzache.

(Adnkronos) - La penultima tappa del Tour de France, la Nantua-Pontarlier di oltre 182 km e 4 Gpm, se l'aggiudica oggi sabato 26 luglio lo sprinter australiano della Alpecin Deceuninck Kaden Groves, già vincitore di tappe al Giro e alla Vuelta, solitamente grazie a volate di gruppo. Alle sue spalle l'olandese Frank van den Broek (Picnic PostNL), terzo Pacal Eenkhoorn (Soudal Quick-Step) e al quarto posto dopo aver vinto la minivolata di gruppo Simone Velasco (Xds Astana). Tutto immutato in classifica generale in attesa dell'atto conclusivo domani a Parigi, con il ritorno del traguardo sugli Champs Elysées e la novità dei tre passaggi sulle salite e il pavé di Montmartre, percorso di poco più di 132 km. In maglia gialla c'è Tadej Pogacar, che porta a casa il suo quarto Tour de France in attesa della passerella finale di domani. Per Jonathan Milan arriva oggi l'ufficialità della conquista della maglia verde.

(Adnkronos) - E' di importazione il caso di infezione 'zero' da Chikungunya nel Comune di Bentivoglio (Bologna). Si tratta di una persona rientrata da un viaggio in una zona a rischio. Anche il primo caso identificato nello stesso Comune, inizialmente considerato autoctono, potrebbe essere quindi riclassificato, avendo individuato la fonte del contagio della zanzara che poi ha punto la persona risultata infetta nei giorni scorsi, pur non avendo viaggiato, come apprende l'Adnkronos Salute dall'Ausl di Bologna che segue la vicenda.
"Il Dipartimento di Sanità pubblica dell’azienda Usl di Bologna in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e con il Comune di Bentivoglio - sottolinea la Ausl - prosegue con le azioni previste dal Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi, già attivate a seguito del caso confermato di infezione da Chikungunya nel comune di Bentivoglio. Parallelamente, le indagini epidemiologiche hanno permesso di individuare il probabile caso indice, o caso zero, ovvero la prima persona colpita dall’infezione: si tratta di una persona rientrata da un viaggio in una zona a rischio. Questo caso viene quindi classificato come caso importato".
"La scoperta del probabile caso indice - aggiunge la Ausl - consente di circoscrivere meglio l’evento e conferma l’efficacia delle attività di monitoraggio già in corso. Le misure di profilassi proseguono nei prossimi giorni – maltempo permettendo – con interventi di disinfestazione mirata nelle aree individuate. Coinvolti anche i medici della medicina territoriale. La Chikungunya è una malattia tipica delle zone tropicali che si trasmette all'uomo attraverso la puntura delle zanzare del genere Aedes tra cui la zanzara tigre. Il virus non si trasmette da persona a persona. Per controllare al meglio l’evento, è importante che la popolazione collabori attivamente seguendo le indicazioni sanitarie e segnalando tempestivamente eventuali sintomi".
Dopo un periodo di incubazione variabile fino a un massimo di 12 giorni (in media di 3-7 giorni) - si legge sul siito dell'Istituto Superiore di Sanità - si manifestano improvvisamente febbre e dolori alle articolazioni tali da limitare i movimenti dei pazienti (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”), che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Altri sintomi includono dolore muscolare, mal di testa, affaticamento e rash cutaneo. Il dolore alle articolazioni è spesso debilitante, generalmente dura alcuni giorni ma può anche prolungarsi.
Nella maggior parte dei casi i pazienti si riprendono completamente, tuttavia, in alcuni casi il dolore alle articolazioni può persistere per mesi o anche anni. Spesso i sintomi nelle persone infette sono lievi e l’infezione può non essere riconosciuta o male interpretata, soprattutto nelle aree in cui è presente la dengue. Occasionalmente sono state segnalate complicanze oculari, neurologiche, cardiache e gastrointestinali. Raramente si verificano complicanze gravi, tuttavia negli anziani la malattia può essere una concausa di morte.
Leggi tutto: Chikungunya, il 'caso zero' nel bolognese è importato: nessuna infezione autoctona


(Adnkronos) - Una dedica speciale per un amico speciale, scomparso poche settimane fa. Oggi, sabato 26 luglio, Rafa Leao ha dedicato il gol dell'1-0 segnato nell'amichevole tra Milan e Liverpool a Diogo Jota, attaccante portoghese dei Reds e compagno di nazionale del numero 10 rossonero morto in un incidente stradale. Leao ha battuto Alisson con un gran sinistro, dopo una bella progressione sulla fascia. Poi si è fermato per esultare in modo particolare, con le mani giunte in segno di preghiera, mostrando il '20' con le dita (il numero di Diogo Jota).
A Hong Kong, dove si è giocata l'amichevole, i tifosi sono arrivati allo stadio con tante maglie di Diogo Jota e al minuto 20 c'è stato un tributo da brividi dei quasi 50mila spettatori presenti, tutti in piedi per applaudire il calciatore scomparso.
Leggi tutto: Leao, omaggio da brividi a Diogo Jota dopo il gol contro il Liverpool

(Adnkronos) - Chiara Pellecani vince una splendida medaglia di bronzo nella finale del trampolino un metro nei Mondiali di Singapore. Con 270.80 punti e cinque tuffi eseguiti in maniera impeccabile (uno e mezzo indietro, doppio e mezzo avanti, doppio e mezzo rovesciato, uno e mezzo rovesciato con un avviamento e mezzo, uno e mezzo ritornato) la romana, campionessa europea ad Antalya, in Turchia, si conferma prima in Europa. La precedono soltanto la cinese Li Yajie, argento con 290.25 punti, e l’australiana e vice campionessa olimpica Maddison Keeney, con 308.00. E’ la decima medaglia dell’Italia in questa edizione.
Chiara è la terza italiana riuscita a conquistare la medaglia iridata individuale dopo Tania Cagnotto, attuale vice presidente della FIN ed Elena Bertocchi, terza a Budapest 2017.
Chiara Pellacani ha commentato così, con la Federnuoto, il bronzo conquistato a Singapore: "E' una medaglia speciale. Ho festeggiato con un bel pianto liberatorio che nasce dall'emozione perché tra i giorni no e i giorni buoni la prepazione al Mondiale è stata lunga e difficile. Sono contenta che il lavoro svolto sia uscito fuori. Dedico questa medaglia speciale alla mia famiglia, con mamma che sta qui, alla federazione, alle mie società e alla squadra che mi hanno sempre sostenuta. Ho affrontato la finale abbastanza tranquilla avendo ben chiaro il mio obiettivo".
Leggi tutto: Tuffi, Pellacani da sogno: bronzo dal trampolino 1 metro

(Adnkronos) - La polizia indiana ha arrestato oggi, sabato 26 luglio, un uomo accusato di aver gestito per anni una falsa ambasciata da un edificio residenziale in affitto a Ghaziabad, città non lontana da Nuova Delhi. Come spiegato dall'alto funzionario di polizia Sushil Ghule, della task force dello Stato dell'Uttar Pradesh (nel nord del Paese), l'uomo, Harshvardhan Jain, si spacciava per ambasciatore e avrebbe ingannato una serie di persone promettendo impieghi all'estero.
Secondo la polizia indiana, il 47enne ha agito come consulente o ambasciatore di entità come “Seborga” o “Artico occidentale”, Paesi inesistenti. Gli agenti hanno recuperato anche diverse fotografie falsificate, che ritraggono Jain accanto a leader mondiali, con sigilli falsi del ministero degli Esteri indiano e decine di altri Paesi.
Jain è inoltre sospettato di riciclaggio di denaro attraverso società di comodo all'estero, con ulteriori accuse di contraffazione e possesso di documenti falsi. La polizia indiana ha recuperato quattro auto con targhe diplomatiche false e quasi 4,5 milioni di rupie indiane (circa 38mila sterline) e altre valute straniere in contanti dai locali affittati da Jain vicino a Delhi.
Leggi tutto: India, si spacciava per ambasciatore di Paesi inesistenti. Arrestato 47enne

(Adnkronos) - Ritrovato nella tarda mattinata di oggi, sabato 26 luglio, il corpo senza vita del ragazzo di 16 anni disperso mercoledì scorso nelle acque del fiume Po, nei pressi del Ponte della Becca mentre era in compagnia della famiglia nel comune pavese di Linarolo.
Lo hanno comunicato i vigili del fuoco. Il ritrovamento è avvenuto in località Spessa a opera del nucleo fluviale del Comando dei Vigili del Fuoco di Pavia, che ha operato ininterrottamente sin dal giorno della scomparsa, con il supporto di squadre specializzate provenienti da vari Comandi.
Il decesso è stato constatato dal personale sanitario intervenuto sul posto. Le operazioni si sono svolte in coordinamento con le autorità competenti.
Leggi tutto: Pavia, trovato il corpo del 16enne scomparso nel Po

(Adnkronos) - "In gara ho avuto un'attitudine diversa, ma in partenza non credo sia cambiato molto. Sapevo che se Norris avesse difeso l’interno si sarebbe trovato in una posizione difficile con le macchine davanti, mentre ero più libero all'esterno". Così ha parlato il pilota della Ferrari Charles Leclerc ai microfoni di Sky Sport, dopo il quarto posto nella gara sprint del Gp del Belgio sul circuito di Spa.
Il monegasco ha commentato poi la nuova sospensione posteriore con cui la Rossa si è presentata in Belgio: "C’è ancora tanto lavoro da fare, stavo spingendo ma eravamo comunque a 4 decimi ogni giro. Facciamo fatica e impariamo tanto. Imparare va bene ma vorrei vincere".
Leggi tutto: Leclerc, messaggio alla Ferrari: "Va bene imparare, ma vorrei vincere"
Roma, Lega contro Campidoglio: "Censura nostri manifesti su decreto Sicurezza, è bavaglio comunista"

(Adnkronos) - Il comune di Roma ha chiesto di rimuovere i manifesti affissi nella Capitale relativi al decreto Sicurezza. Un’iniziativa che la Lega si dice pronta a contestare in tutte le sedi. “Si tratta di censura - dice all’Adnkronos il segretario regionale del Lazio della Lega, Davide Bordoni - i nostri consiglieri comunali presenteranno un’interrogazione e abbiamo dato mandato agli avvocati per un eventuale risarcimento dei danni”.
"Il Comune di Roma, che nel marzo scorso aveva sostenuto politicamente e finanziariamente la manifestazione di sinistra convocata da Michele Serra a favore dell’Europa, censura i manifesti della Lega sul Decreto sicurezza e che, tra le altre cose, evidenziano le novità su sgomberi e scippi in metro. Il Campidoglio ha scritto una lettera per imporre 'l’immediata rimozione/copertura dei suddetti manifesti'. Si tratta di un evidente caso di bavaglio comunista, un attentato alla democrazia, un atto di arroganza, uno sfregio alla libertà di opinione, un attacco a chi lavora e ha pagato le affissioni". Così una nota del partito di Matteo Salvini.
"Per tutti questi motivi, la Lega - sottolinea - reagirà duramente in tutte le sedi, comprese quelle istituzionali. Faremo di tutto per non farci imbavagliare: il Campidoglio, anziché preoccuparsi dei manifesti della Lega, dovrebbe dirottare le energie per risolvere i problemi delle periferie o bloccare i malviventi che scippano nelle metro. Oppure il Comune di Roma pensa davvero sia urgente sguinzagliare la Polizia Locale per dare la caccia ai manifesti della Lega?”.
“A seguito di segnalazioni ricevute da cittadini - si legge nella richiesta urgente del Comune di Roma inviata alla società per la rimozione - con le quali sono stati segnalati manifesti recanti i seguenti messaggi: ‘Scippi in metro? Ora finisci in galera senza scuse’ nel quale uno scippatore è rappresentato da una persona di etnia rom scortata da un agente di polizia all’interno di un vagone della metropolitana; ‘Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore’, nel quale gli occupanti sono individuati in una persona di colore, una di etnia rom e una persona ‘alternativa’; si rappresenta che l’art. 12-bis del Regolamento in materia di pubblicità, di cui alla n. 141/2020, dispone quanto di seguito: È vietata l'esposizione pubblicitaria il cui contenuto contenga stereotipi e disparità di genere, veicoli messaggi sessisti, violenti o rappresenti la mercificazione del corpo femminile. È altresì vietata l'esposizione pubblicitaria il cui contenuto sia lesivo del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso, dell'appartenenza etnica, dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere, delle abilità fisiche e psichiche. È altresì vietata l'esposizione pubblicitaria il cui contenuto promuova il gioco d'azzardo”.
Al riguardo, si legge, “si diffida la società all’immediata rimozione/copertura dei suddetti manifesti e si resta in attesa di un riscontro conformativo entro 24h. La Polizia locale è incaricata di controllare l'avvenuta rimozione e di sanzionare in caso di inottemperanza”.

(Adnkronos) - Un albergo, in pieno centro a Palermo, confiscato alla mafia e dato in gestione al nipote di Giovanni Brusca. E' quanto portato alla luce da un'inchiesta realizzata da 'Confidential', il format di approfondimento di Fanpage.it. L'albergo in questione è l'Hotel Garibaldi, situato nella prestigiosa piazza Politeama, sequestrato alla mafia e, scrive Fanpage, assegnato nel 2021 dal tribunale di Palermo alla Cribea srl, società di Giorgio Cristiano, nipote di Giovanni Brusca. "La Cribea srl - si legge su Fanpage - riesce ad avere i titoli per gestire l'hotel Garibaldi perché nel 2020 inizia a gestire la 'Ruggiero Settimo Room' un bed&breakfast nel cuore di Palermo. A 29 anni, partendo con un capitale sociale iniziale di 10mila euro, Giorgio Cristiano riesce ad ottenere in gestione il Garibaldi".
Il quotidiano online chiede conferma all'Agenzia nazionale per i beni confiscati che, con una pec e una breve dichiarazione telefonica, sottolinea che "l'assegnazione è stata fatta dal tribunale di Palermo che ha vagliato il nome di Giorgio Cristiano e non ha ravvisato nessuna criticità" e che "la Cribea srl non è destinataria di misure di prevenzione".
Al patrimonio di Giovanni Brusca, il boss mafioso che ha ordinato l'uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo e che a giugno è tornato in libertà, sarebbero ascrivibili, secondo quanto pubblicato da Fanpage, anche altri due alberghi di Palermo: l'hotel Borgo Vecchio e l'Astoria Palace Hotel. Il primo, come l'Hotel Garibaldi, è gestito dalla Cribea srl, l'Astoria Palace dalla Shc srl, società di Salvatore Cristiano, cognato di Giovanni Brusca. Anche l'hotel Borgo Vecchio e l'Astoria Palace erano stati sequestrati alla mafia nel 2015 "ma sono stati restituiti ai legittimi proprietari nel 2016 poiché non sarebbero stati dimostrati i rapporti tra il gruppo Ponte e il costruttore Sbeglia".
Leggi tutto: Palermo, albergo confiscato alla mafia affidato al nipote del boss Giovanni Brusca
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