Richiesta anche a ministero, "zona di Cagliari in abbandono"...
Dalla Regione 22,5 milioni, riaprono stanze a Palazzo Vivanet... 
(Adnkronos) - Momenti di tensione alla Knesset durante l'intervento di Donald Trump. Il discorso del presidente degli Stati Uniti è stato interrotto dalla protesta di due deputati, che sono stati immediatamente allontanati dall'aula. Trump, che stava tessendo le lodi dell'inviato speciale Steve Witkoff, è stato sorpreso dalle urla di un deputato che teneva in mano alcuni fogli con la scritta genocidio.
Gli uomini della sicurezza sono intervenuti immediatamente e anche un secondo parlamentare è stato scortato fuori dall'aula. Secondo l'emittente Canale 12, si è trattato dei due deputati della sinistra israeliana (Hadash-Ta'al), il politico arabo-israeliano Ayman Odeh e Ofer Cassif. "E' stato molto efficiente...", ha detto Trump commentando l'intervento della sicurezza, dopo aver ricevuto le scuse dello speaker. "Ora torniamo a parlare di Steve...".
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(Adnkronos) - "La ricerca preclinica, clinica e in real world è il vero valore dell'azienda farmaceutica. Fare ricerca è importante per creare disponibilità di farmaci innovativi prima di essere messi in commercio. Risorse che producono effetti positivi anche per il sistema sanitario nazionale". Lo ha detto Francesca Patarnello, Vice President Market Access & Government Affairs di AstraZeneca Italia, intervenendo, a Milano, al primo incontro del format dedicato ai grandi temi del sistema salute, 'AstraZeneca Agorà'.
Per Patarnello "la ricerca è tutta buona", che sia "indipendente o meno", ma "deve essere condotta in modo adeguato, perfettamente coerente con le regole e le norme. È importante proteggere l'ecosistema della ricerca e farlo comprendere ai cittadini e agli stakeholder". La "partecipazione alle attività di ricerca migliora l’assistenza sanitaria, produce conoscenza, network e collaborazioni - evidenzia Patarnello - Anche se i suoi effetti si notano solo dopo 10-15 anni".
AstraZeneca si posiziona al primo posto in Italia per numero di studi clinici - si legge in una nota -. L’azienda farmaceutica ha stanziato quasi 100 milioni in Ricerca e Sviluppo nel biennio 2023/24, e nel 2023 ha gestito quasi 200 studi clinici attivi in 621 centri in 17 regioni italiane, confermando la sua presenza capillare. Sono 19 le nuove molecole in ultima fase di sviluppo che rappresentano la promessa di terapie innovative per i pazienti italiani. In tal senso, il nostro Paese è dunque terreno fertile. Questo lo si deve alla "qualità dei ricercatori e alle eccellenze nella filiera. Rispetto ad altri paesi, ci sono tante buone ragioni per investire in ricerca in Italia" conclude.
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(Adnkronos) - Gli infortuni sono i veri protagonisti di questa sosta per le Nazionali. Le squadra di Serie A sono in ansia per i problemi fisici dei propri tesserati, a partire dalla Fiorentina, che he assistito allo stop di Kean durante Estonia-Italia, e al Milan, in ansia per le condizioni di Leao e Pulisic, ma che deve fare i conti con i ko di Estupinan e Saelemaekers.
Nel 3-1 con cui l'Italia di Gattuso ha steso l'Estonia nella trasferta valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026, assicurandosi così almeno il secondo posto del gruppo I alle spalle della Norvegia, c'è anche una nota negativa. Moise Kean, dopo aver segnato il gol che ha sbloccato il match, all'8' si è fatto male procurandosi da solo una distorsione alla caviglia destra. Difficile che l'attaccante della Fiorentina possa affiancare Retegui nel prossimo match contro Israele, in programma domani, martedì 14 ottobre, ma sembra probabile un suo ritorno a Firenze per valutare l'entità dell'infortunio. I primi esami sono negativi, ma al momento la trasferta contro il Milan della prossima giornata di Serie A, prevista per domenica 19 ottobre, sembra ad alto rischio.
Gli infortuni però tengono con il fiato sospeso anche il Milan. Il club rossonero infatti deve fare i conti con i ko di Estupinan, ko durante l'amichevole tra il suo Ecuador e gli Stati Uniti per un problema alla caviglia sinistra. Nella stessa partita sono arrivati invece segnali incoraggianti da Christian Pulisic. L'esterno rossonero non si era allenato alla vigilia del match, terminata 1-1. Il ct Mauricio Pochettino ha rivelato che Pulisic ha sofferto per il riacutizzarsi di un dolore alla caviglia, che si era gonfiata durante l'ultimo allenamento. Il problema però sembra rientrato, con l'attaccante del Milan che è sceso in campo al 73' e preso parte quindi al match.
Meno 'fortuna' ha avuto invece Alexis Saelemaekers. L'esterno milanista è stato convocato dal Belgio ma ha rimediato un infortunio al flessore che potrebbe tenerlo fuori per le prossime due settimane, costringendolo così a saltare non solo la sfida con la Fiorentina, ma anche quella successiva con il Pisa. Fiato sospeso invece per Rafa Leao e Adrien Rabiot. L'attaccante rossonero, rientrato da un infortunio al polpaccio, non si è allenato con il Portogallo, ma dal ritiro lusitano parlano di semplice gestione. Proprio come quella che Deschamps sta mettendo in pratica con Rabiot. Anche il centrocampista ha saltato l'ultimo allenamento dei transalpini e il ct ha parlato di un fastidio al polpaccio che però non dovrebbe tradursi in nulla di grave.
Problemi anche in casa Napoli. Stanislav Lobotka ha dovuto abbandonare il ritiro della Slovacchia a causa di una "lesione distrattiva all’adduttore della coscia destra", come comunicato dal club partenopeo. Infortunio che lo terrà fuori dal campo per alcune settimane costringendolo a saltare il prossimo match di Serie A contro il Torino e la trasferta di Champions League con il Psv Eindhoven. Ko con l'Olanda è finito invece il giovane Jayden Addai, esterno del Como uscito in barella durante la sfida tra gli Orange Under 21 e i pari età della Bosnia.
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(Adnkronos) - Sebbene 'Amici' continui a dominare gli ascolti del pomeriggio domenicale (3.094.000 spettatori pari al 26.4%), 'Domenica In' continua a crescere di settimana in settimana. A guidare la riscossa è il talk condotto dalla coppia formata da Mara Venier e dal direttore del 'Tempo' Tommaso Cerno, che nella quarta puntata del contenitore di Rai1 aumenta ulteriormente share e audience e sfiora il 20%.
Lo spazio dedicato alle vicissitudini di Vittorio Sgarbi e della figlia Evelina, moderato da Cerno e Venier, con Vittorio Feltri, Simona Izzo, Barbara Alberti e Vladimir Luxuria, ha toccato il picco di ascolti della puntata, nonché il record stagionale.
Per la precisione, la puntata ha registrato una media di 2.147.000 spettatori con il 18.1% nella prima parte, di 1.627.000 spettatori con il 16.1% nella seconda parte e di 1.413.000 spettatori con il 15.6% nella terza parte chiamata I Saluti di Mara.
Il talk di Venier e Cerno ha raggiunto invece il 19.4% alle 15.04, record stagionale Auditel per la trasmissione che quest'anno festeggia i 50 anni. È già la terza volta che la coppia ottiene gli ascolti più alti della puntata. Era già avvenuto nella seconda puntata con Garlasco e nella terza con i difficili rapporti genitori-figli. Ieri con il caso Sgarbi la conferma.
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"Decoro Mediterraneo" è stato premiato anche a Catanzaro... 
(Adnkronos) - I nuovi missili ipersonici della Russia sono in grado di "colpire le città europee nel giro di qualche minuto". Lo sottolinea il segretario generale della Nato Mark Rutte, durante l'assemblea parlamentare dell'Alleanza atlantica a Lubiana, in Slovenia. La nuova tecnologia russa, continua, "è in grado di colpire Roma o Madrid o qualsiasi altra capitale nel territorio della Nato a una velocità cinque volte superiore a quella del suono".
Questo dimostra, prosegue, che "tutto il pensiero di avere Paesi sul fianco orientale e su un fianco mediterraneo è obsoleto. Siamo tutti sul fianco orientale ora, perché la differenza" tra Kiev e Roma è di pochi minuti, "quindi siamo tutti sul fianco orientale". Ed è "per questo - dice rivolto a Lorenzo Cesa - che dobbiamo sviluppare obiettivi di capacità, in modo da essere in grado anche in futuro di eliminare questo tipo di missili, cosa che non possiamo fare al momento".
Rutte ha spiegato "a ciascun alleato che non spendiamo solo il 3,5% o il 4% del Pil per la difesa, spendiamo il 5% della difesa complessiva", e questo non per "mantenere contenti gli americani". Ora "lo facciamo prima di tutto per assicurarci di essere in grado di respingere queste minacce. So che lo spiegherai al popolo italiano: il tuo governo è un grande amico" della Nato, a partire dalla premier "Giorgia Meloni, ma ovviamente anche i parlamentari", conclude.
Tornando a parlare poi della violazione dello spazio aereo Nato da parte di aerei o droni russi, Rutte ha elogiato la condotta gli F35 italiani. Se gli aerei "costituiscono una minaccia", ha ribadito, "possiamo attuare la soluzione definitiva", altrimenti "li accompagneremo docilmente fuori dal nostro spazio aereo", come hanno fatto gli F35 italiani in Estonia, un modus operandi che "credo sia stato molto saggio".

(Adnkronos) - FedEmo-Federazione delle associazioni emofilici, insieme all'Associazione dei pazienti con neuropatie disimmuni (Cidp Aps) e all'Associazione immunodeficienze primitive (Aip Aps), avanza la richiesta di efficientamento e raggiungimento dell’autosufficienza nazionale del sangue e dei prodotti plasmaderivati, per il corretto trattamento dei pazienti in cura con questi prodotti. L'appello - chiarisce la Federazione in una nota - si riferisce sia all’ambito della programmazione, con l’approvazione puntuale del piano per l’autosufficienza in tempi utili alla sua realizzazione, sia stimolando e adeguando il raggiungimento dell’obiettivo minimo di raccolta, portandolo dall’attuale 70% al 90% del fabbisogno.
Gli attuali obiettivi di raccolta, secondo FedEmo "non sono evidentemente sufficienti" e auspica che "possano essere innalzati e realizzati per superare le criticità, o potenziali tali, sottolineate anche dal Critical Medicine Act e dalla Union List of Critical Medicines in merito ai farmaci plasmaderivati - immunoglobuline umane e albumina in particolare - in termini di loro approvvigionamento e disponibilità".
La Federazione - rimarca la nota - riconosce l’importanza vitale dei plasmaderivati e, con gratitudine, "il valore storico e attuale della generosità dei donatori italiani e della professionalità del personale sanitario in ambito trasfusionale: un valore - sottolinea - determinato dalla volontà e dalle competenze acquisite, che vanno assolutamente sostenute e incentivate a livello nazionale e regionale, con politiche lungimiranti e di sistema, per tutelare la salute e la dignità dei pazienti, da un lato attuando pienamente quanto già stabilito dalla legge e, dall’altro - conclude - fronteggiando adeguatamente politiche fiscali e dazi internazionali che possono compromettere l’erogazione di terapie vitali".
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(Adnkronos) - Oltre la metà dei ragazzi italiani trascorre più di tre ore al giorno online, uno su due utilizza l'intelligenza artificiale per fare i compiti senza averne compreso rischi e limiti, e quasi un quarto ha incontrato di persona sconosciuti conosciuti su internet. Sono questi i dati più allarmanti che emergono dall'indagine Moige-Istituto Piepoli con età 11/18 anni, rilevata a metà anno del 2025 su 1.546 studenti di medie e superiori, un'istantanea che rivela come la generazione digitale stia navigando in acque sempre più profonde e insidiose, spesso senza bussola né salvagente. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto sociale “Educyber Generations”, promosso dal Moige – Movimento Italiano Genitori e sostenuto da Enel Cuore, la Onlus del Gruppo Enel, in collaborazione con Polizia di Stato, Anci, Google, Poste Italiane e con il contributo del Fondo di Beneficenza e opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo per l’iniziativa 'Nonno clicca qui'. L’obiettivo del progetto è educare e responsabilizzare i giovani sull’uso sicuro e consapevole del digitale e dell’intelligenza artificiale, promuovendo un dialogo intergenerazionale che aiuti ragazzi e adulti a comprendere rischi e opportunità del mondo connesso.
Più della metà dei ragazzi (55%) trascorre almeno tre ore al giorno online al di fuori della scuola, e il 14% supera le cinque ore quotidiane. Lo smartphone domina come principale strumento di connessione (93%), seguito a grande distanza da laptop e tablet. Questi dati confermano che la vita digitale è ormai una componente strutturale della quotidianità dei giovani, e non un’attività occasionale. Il tempo prolungato online genera criticità: il 43% dei ragazzi riceve frequenti richiami dai familiari per l’uso eccessivo dei dispositivi, mentre solo il 22% riesce a stare lontano dagli strumenti digitali senza provare ansia. Questi dati mostrano una relazione intensa e spesso problematica con la tecnologia, che richiede maggiore attenzione educativa.
I social network sono il principale luogo di socializzazione dei giovani: il 94% del campione li frequenta regolarmente. WhatsApp domina con l’87% di utilizzo, seguito da TikTok (58%), Instagram (57%) e YouTube (55%). Il 64% si dichiara molto o abbastanza attivo sui social, mentre il 63% usa sempre o spesso la propria vera identità. La percentuale di chi gestisce un proprio canale o account per pubblicare video è pari al 17%, indicando che una minoranza produce contenuti attivi, mentre la maggioranza resta fruitrice. Le relazioni virtuali sono prevalentemente supplementari a quelle reali: ben il 91% dichiara di avere più amici nel mondo reale che online, ma la gestione della propria identità digitale e l’esposizione dei contenuti restano criticità da monitorare.
Le relazioni con sconosciuti online evidenziano vulnerabilità significative: il 30% accetta richieste di amicizia da persone mai conosciute, e il 23% ha incontrato di persona qualcuno conosciuto solo online, con il picco del 31% tra i 15-17enni. La condivisione di dati sensibili resta limitata (solo il 5% fornisce regolarmente informazioni private), ma la presenza di comportamenti a rischio, seppure minoritaria, è allarmante. Sexting, revenge porn e diffusione di contenuti personali rimangono fenomeni marginali, ma il rischio legato alla scarsa consapevolezza e all’interazione con sconosciuti richiede interventi mirati. La capacità di discernere informazioni affidabili non è ancora diffusa: solo il 35% considera attendibile ciò che legge online, mentre il 52% verifica sempre le notizie prima di credervi. Nonostante questo, il 48% dei ragazzi è caduto almeno occasionalmente vittima di fake news, un dato che evidenzia l’urgenza di sviluppare competenze di alfabetizzazione digitale. Le fonti principali di informazione rimangono la famiglia e gli adulti di riferimento (34%), la televisione (25%) e il web/social (23%). Solo il 5% utilizza esclusivamente Internet, mentre la capacità di riconoscere i deepfake è dichiarata dal 70%, evidenziando un bisogno di formazione più strutturata.
Il cyberbullismo colpisce direttamente una quota significativa di ragazzi: il 7% dichiara di essere stato vittima, e il 16% di aver assistito a episodi come testimone. Complessivamente, quasi un quarto dei giovani è stato coinvolto, direttamente o indirettamente, in episodi di violenza online. I comportamenti scorretti più diffusi includono esclusioni da gruppi, pettegolezzi, insulti e hate speech: il 29% ha subito o assistito a tali episodi, e un ulteriore 36% segnala che avvengono occasionalmente. Solo il 12% interviene a difesa della vittima e il 5% segnala l’accaduto a un adulto, mentre il 7% non fa nulla. La conoscenza delle conseguenze legali è presente nel 73% dei ragazzi, ma resta critica la gestione pratica di questi eventi. La protezione della privacy è parziale: solo il 47% discute regolarmente delle impostazioni di privacy con adulti di riferimento, e solo il 47% ha attivato filtri per limitare contenuti inappropriati. Il 49% dei ragazzi ritiene che i social non proteggano adeguatamente i dati dei minori, mentre solo il 10% esprime fiducia nelle misure adottate dalle piattaforme. La gestione della sicurezza digitale resta quindi una criticità concreta, che richiede interventi mirati da parte di famiglie, scuola e istituzioni.
L’intelligenza artificiale è entrata profondamente nella vita dei giovani: il 51% la utilizza regolarmente, con un picco del 71% tra gli studenti delle superiori. Per quanto riguarda lo studio, il 29% la usa sempre o spesso per fare compiti, percentuale che sale al 54% tra i 15-17enni. Tuttavia, solo il 21% ha ricevuto formazione adeguata sui rischi e le opportunità dell’IA, mentre il 33% ha ricevuto informazioni errate dagli strumenti. Questo divario formativo espone i ragazzi a un uso superficiale e potenzialmente rischioso dell’intelligenza artificiale, sottolineando l’urgenza di percorsi educativi mirati. Il ruolo educativo della famiglia mostra criticità evidenti: il 45% dei genitori impone regole sull’uso dei dispositivi, ma questa supervisione diminuisce con l’età dei figli. Solo il 16% dei ragazzi ritiene utili corsi specifici sulla sicurezza digitale, mentre il 56% indica come strumenti di protezione più efficaci il dialogo con adulti di fiducia e regole condivise. A scuola, solo il 21% riceve informazioni approfondite sui rischi dell’IA, evidenziando la necessità di una alleanza educativa più forte tra famiglia, scuola e istituzioni.
All’evento coordinato da Antonio Affinita, cofondatore e direttore generale del Moige sono intervenuti: Livio Gigliuto, presidente esecutivo Istituto Piepoli, Maurizio Gasparri, senatore, Presidente del Gruppo di Forza Italia, Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Ivano Gabrielli, Direttore Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, Elena Bonetti, parlamentare, Presidente Commissione d’Inchiesta sugli Effetti Economici e Sociali della Transizione Demografica, Lavinia Mennuni, senatrice Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, Sandra Cioffi, Presidente Consiglio Nazionale degli Utenti – Cnu Agcom, Veronica Nicotra, Segretario Generale Anci, Fabrizio Iaccarino, Responsabile Affari Istituzionali Enel e Consigliere di Enel Cuore, Diego Ciulli, Head of Government Affairs and Public Policy di Google Italia, Andreana Esposito, Responsabile Sviluppo Sostenibile di Gruppo di Poste Italiane, Angelica Massera, content creator e testimonial dell’iniziativa. È stata, inoltre, premiata una delegazione di 45 giovani ambasciatori che si sono distinti per il loro impegno nello scorso anno scolastico, provenienti dai seguenti istituti di istruzione: IC Plinio il vecchio di Cisterna di Latina (Latina), Istituto Pirelli di Roma e dell'Istituto Comprensivo Via N. M. Nicolai di Roma.
“I minori trascorrono sempre più tempo online, in un contesto in cui visibilità, follower e interazioni digitali sembrano diventare il metro del proprio valore personale. In nome di questa popolarità, spesso abbassano la guardia, correndo rischi che possono compromettere sicurezza e privacy. I dati evidenziano una presenza digitale sempre più intensa, - ha detto Affinita - con un uso crescente dell’intelligenza artificiale anche a scopi scolastici, ma senza una reale consapevolezza dei rischi e delle opportunità che essa comporta. È necessario un impegno condiviso di genitori, istituzioni e operatori tecnologici per guidare i ragazzi in un percorso di educazione digitale che non si limiti a imporre divieti, ma li aiuti a comprendere, scegliere e utilizzare in modo responsabile gli strumenti del futuro”. Secondo la senatrice Lavinia Mennuni, della Commissione parlamentare per l'Infazia e l'Adolescenza “quello della tutela dei più giovani dai rischi di Internet è un argomento che sono felice stia vedendo una maggiore consapevolezza da parte di tutte le agenzie educanti, delle scuole, delle famiglie e degli adolescenti stessi. È evidente, anche nei contesti europei, che i tempi siano maturi per procedere a una regolamentazione del fenomeno per assicurare la massima protezione possibile ai nostri giovani”.
Di seguito è intervenuta Sandra Cioffi, presidente del Consiglio Nazionale degli Utenti (Cnu) ha affermato che “come Consiglio Nazionale degli Utenti abbiamo ribadito alcune priorità concrete: la necessità di strumenti di parental control semplici e attivi di default; sistemi di verifica dell’età realmente efficaci e rispettosi della privacy; regole chiare per influencer e baby influencer, che tutelino i minori dalla sovraesposizione e dallo sfruttamento economico. Servono inoltre programmi efficaci di educazione digitale non solo per i minori, differenziati per fasce d’età, ma anche per le famiglie e per gli educatori. Sono temi che toccano la vita quotidiana dei giovani e delle famiglie e che richiedono un impegno condiviso, non solo interistituzionale. Per tutelare i minori in questo difficile periodo di transizione non esistono ‘ricette magiche’, ma serve una cooperazione stabile: la scuola deve educare alla cittadinanza digitale; le famiglie hanno il compito di accompagnare e dialogare; le piattaforme devono assumersi responsabilità concrete; le istituzioni devono garantire regole e vigilanza. Solo insieme si può costruire una rete più sicura ma anche più solidale e inclusiva. Infine, - conclude - un messaggio ai ragazzi: non basta essere connessi per essere cittadini digitali. Vi vogliamo protagonisti attivi, capaci di creare contenuti positivi, di usare la tecnologia non solo per consumare, ma per costruire cultura e comunità. In questo percorso, l’intelligenza artificiale può essere un alleato prezioso, se usata però con consapevolezza e spirito critico”.
“L’Anci conferma il suo impegno nel contrasto ai fenomeni del bullismo e cyberbullismo sostenendo con convinzione la campagna Moige. La collaborazione tra Anci e Moige, consolidata dal 2017 con un protocollo di intesa, - ha detto Veronica Nicotra, segretaria generale Anci - ha l’obiettivo di promuovere sul territorio nazionale azioni di sensibilizzazione e di informazione verso ragazze e ragazzi vittime di bullismo e cyberbullismo. I Comuni svolgono un ruolo importante insieme alle scuole con azioni di prevenzione e contrasto di un fenomeno che, purtroppo, secondo i dati emersi dall’ultima indagine presentata oggi dal Moige, desta molta preoccupazione. L’iniziativa del Moige ha visto negli ultimi otto anni il coinvolgimento di 400 Comuni che hanno supportato le diverse attività sul territorio e 2.059 scuole del territorio. È necessaria una mobilitazione collettiva, una responsabilità condivisa tra istituzioni, scuole, famiglie e cittadini a favore dei diritti dei minori, della sicurezza delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi e della promozione della cultura del rispetto per una sana convivenza civile. Siamo dunque convinti nel continuare a sostenere la campagna Moige, contro il bullismo e il cyberbullismo, in qualità di partner istituzionale”.
Secondo Giovanna Paladino, direttore Museo del Risparmio di Torino "il Fondo Beneficenza ha ritenuto di sostenere il progetto 'Nonno clicca qui', che favorisce il passaggio di competenze informatiche tra nipoti e nonni, perché non è solo un ponte digitale, ma anche un ponte umano. Rafforza legami affettivi, valorizza l’esperienza e stimola la curiosità reciproca. Sostenere queste iniziative significa investire in inclusione, dialogo intergenerazionale e cittadinanza digitale per tutti. È un modo concreto per sostenere la costruzione di una società più connessa, consapevole e solidale".
E Fabrizio Iaccarino, responsabile Affari Istituzionali Italia di Enel e Consigliere di Enel Cuore ha detto che “l'incremento della connettività e le sfide dell'intelligenza artificiale devono accompagnarsi all'altrettanto fondamentale crescita della consapevolezza digitale: vale per tutti ma a maggior ragione per i ragazzi, che queste sfide possono trasformarle in opportunità. Enel Cuore è al fianco di Moige e di tutte quelle iniziative che mettono al centro la cura dei giovani e della loro serenità, per salvaguardarne sia il benessere psico-fisico individuale che la genuinità delle relazioni con gli altri. In un momento di repentini cambiamenti, in cui l'identità digitale e lo scambio online offrono nuove vie di interazione ma anche nuovi rischi, il cyberbullismo uno dei più seri, è fondamentale che istituzioni, famiglie e tessuto sociale facciano squadra per accrescere la consapevolezza e stimolare la coscienza critica verso un mondo interconnesso che, per essere vissuto con serenità, va prima conosciuto a fondo".
Per Diego Ciulli, head of Public Policy Google Italy "per i ragazzi e le ragazze italiane le piattaforme video come YouTube fanno parte della vita quotidiana: le usano ogni giorno per apprendere, divertirsi e informarsi. Ce lo dicono i dati: secondo un recente studio di Livity, in Italia il 74% dei ragazzi tra i 13 e i 18 anni guarda video su YouTube per imparare qualcosa di nuovo per la scuola; il 71% per imparare qualcosa di nuovo per divertirsi o al di fuori dell'ambito scolastico e l'84% degli insegnanti afferma di aver usato contenuti di YouTube come parte del percorso di apprendimento scolastico. Privare i più giovani di queste possibilità di imparare e coltivare la loro creatività sarebbe un grave errore. È però fondamentale che adolescenti e preadolescenti, soprattutto i più vulnerabili, non siano lasciati soli online. YouTube fornisce alle famiglie ambienti digitali protetti, sviluppati su misura delle esigenze dei minori, e mette a disposizione dei genitori strumenti potenti per decidere cosa i loro figli possono o non possono guardare e per fissare dei limiti di tempo alla navigazione. Gli strumenti esistono già, ora tocca a noi - piattaforme, associazioni e soprattutto istituzioni - spiegare quanto sia importante utilizzarle e come farlo al meglio”.
E Angelica Massera, Content creator, ha detto che "viviamo in un’epoca in cui i social network sono diventati il nostro diario, la nostra vetrina, il nostro megafono. Sono strumenti potenti, che ci permettono di esprimerci, creare, connetterci. Ma come ogni cosa potente… vanno usati con consapevolezza. I social ci danno l’illusione di essere sempre 'in contatto', ma non sempre siamo davvero in relazione. Ci mostrano vite perfette, corpi perfetti, giornate perfette. Ma ricordiamoci: sono vetrine, non specchi. E ciò che vediamo non è sempre tutta la verità. Un like non definisce il nostro valore. Un follower non misura il nostro talento. E soprattutto, non dobbiamo mai permettere a uno schermo di decidere chi siamo o quanto valiamo. Usate i social per raccontarvi davvero, per condividere idee, emozioni, progetti. Per seguire chi vi ispira e vi arricchisce. Ma tenete sempre accesa una domanda: 'Quello che sto guardando, pubblicando o commentando… mi fa bene?' e Soprattutto attenzione alla differenza tra uso e abuso. Siate protagonisti, non spettatori. Siate reali, non perfetti. E ricordatevi: il vostro valore non sta in un profilo, ma in ciò che siete… anche quando il telefono è spento”.

(Adnkronos) - In Italia oltre il 70% delle pazienti con tumore metastatico della mammella teme che la malattia possa progredire. Lo stesso timore interessa circa la metà dei caregiver. Da qui la necessità di avere sempre assicurato un adeguato servizio di psico-oncologia. Per accompagnare al meglio le donne colpite dal carcinoma nel loro percorso di cura, è fondamentale poter garantire una continuità assistenziale sul territorio e non solo nei centri ospedalieri di riferimento. La relazione di fiducia che le pazienti costruiscono nel tempo con medici e infermieri è percepita come insostituibile. Allo stesso tempo, molte donne avvertono il bisogno di ricevere risposte rapide a domande quotidiane che spesso trovano spazio durante le visite. La telemedicina e il teleconsulto sono strumenti che vanno utilizzati e rappresentano un prezioso aiuto che non grava ulteriormente sul lavoro dei centri oncologici.
Sono queste alcune delle conclusioni dei focus group ideati e coordinati da Fondazione IncontraDonna nell’ambito di Officina #Metastabile, il progetto ideato per la coprogettazione e l'attuazione sul territorio del "Pdta dedicato al tumore metastatico della mammella". L’iniziativa è giunta alla sua seconda edizione e le ultime novità sono presentate oggi a Roma in un convegno nazionale presso Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali). Lo scorso anno la Fondazione IncontraDonna - riporta una nota - aveva condotto due indagini, su alcuni centri di senologia e sulle pazienti, dalle quali erano emersi bisogni specifici. Quest’anno le attività sono proseguite con l’avvio di focus group condotti da professionisti qualificati, riservati alle pazienti e concepiti come spazi di ascolto e condivisione. I responsabili scientifici sono Andrea Botticelli (oncologo membro del CdA di Fondazione IncontraDonna e responsabile della Breast Unit del Policlinico Umberto I di Roma) e Lucia Del Mastro (ordinario e direttore della Clinica di Oncologia medica dell’Irccs Ospedale Policlinico San Martino, Università di Genova). L’evento di oggi si svolge in occasione della Giornata nazionale del tumore metastatico della mammella ed è moderato da Mauro Boldrini, direttore della Comunicazione di Aiom e da Antonella Campana, presidente di Fondazione IncontraDonna.
"In Italia un numero sempre maggiore di donne (e in minima percentuale di uomini) convive con questa diagnosi di cancro avanzato - afferma Adriana Bonifacino, fondatrice di Fondazione IncontraDonna -. Nel 2024, su 53.686 nuove diagnosi, il 6-7% è stato diagnosticato come metastatico all’esordio, pari a circa 3.500 casi. Si stima che complessivamente siano oltre 50.000 le persone che convivono con la malattia metastatica ma il dato resta incerto: è urgente dotarci di indicatori oncologici nazionali che permettano di misurare con precisione la realtà e garantire risposte adeguate. L’innovatività farmacologica sta contribuendo ad aumentare la sopravvivenza e, in alcuni casi, la regressione della malattia metastatica ma vivere più a lungo impone di garantire una buona qualità di vita". "Il nostro progetto - prosegue - evidenzia diversi bisogni ancora insoddisfatti e sottolinea la priorità di definire un Pdta specifico per la forma più avanzata di carcinoma mammario. Negli ultimi anni il trattamento della neoplasia ha conosciuto un’evoluzione rapida e significativa: le terapie innovative stanno incrementando le possibilità di cura contribuendo a migliorare sia la sopravvivenza globale sia quella libera da progressione. È essenziale che tutte le persone colpite in un'ottica di equità, ovunque vivano, abbiano accesso alle medesime opportunità di cura e assistenza, con attenzione alla qualità della vita".
"È responsabilità delle istituzioni impegnate nell’ambito sanitario - dichiara Americo Cicchetti, commissario straordinario Agenas - garantire a tutte le pazienti pari opportunità di accesso alle cure, indipendentemente dal luogo in cui vivono. Questo principio deve valere anche per le donne con tumore al seno metastatico, un campo in cui stiamo finalmente assistendo a un’importante evoluzione delle terapie e delle possibilità di trattamento. Più in generale, come Agenzia, siamo impegnati a creare i presupposti per un costante potenziamento dei servizi di assistenza ai cittadini anche alla luce delle innovazioni cliniche e organizzative emerse negli ultimi anni, così da assicurare percorsi di cura sempre più appropriati, integrati e centrati sulla persona".
"Una diagnosi di cancro porta quasi sempre un forte senso d’incertezza per il proprio futuro - sostiene Anna Costantini, past president e consigliera nazionale Sipo (Società italiana di psico-oncologia) -. Nelle pazienti che vivono con le metastasi il timore per la progressione di malattia presenta un impatto significativo sulla qualità della vita ed è presente in circa il 72% dei casi e costituisce un bisogno non corrisposto nell'assistenza sanitaria. Si caratterizza per la paura di morire, di soffrire e di rappresentare un peso per i propri cari. Non costituisce di per sé una reazione irrazionale ma se si manifesta in forma grave può evolvere in un disturbo psicopatologico come una depressione clinica e interferire con il benessere e la qualità della vita. Queste reazioni vanno portate all’attenzione dell’intero team che prende in carico la paziente attraverso screening rapidi dedicati, dal momento che le forme gravi non migliorano senza interventi psico-oncologici specialistici di provata efficacia. Certamente una comunicazione chiara e onesta, da parte di tutti i medici, e un accesso a informazioni certificate ed affidabili possono altresì aiutare le pazienti a sentirsi più consapevoli e meno spaventate".
"All’innovazione terapeutica deve accompagnarsi un’innovazione organizzativa centrata sui bisogni delle persone - aggiunge Nicola Silvestris, segretario nazionale Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) -. È necessario un 'decentramento dell’assistenza' che dall’ospedale deve andare verso la medicina del territorio. La vicinanza fisica ai luoghi di cura ed assistenza rappresenta un grande vantaggio per pazienti e caregiver. Il tumore del seno metastatico è una patologia molto complessa ma è tuttavia possibile ricevere alcune terapie fuori dal reparto oncologico ospedaliero. Lo stesso può accadere per molte prestazioni diagnostiche che possono essere effettuate in strutture sanitarie territoriali più vicine al domicilio della donna. Bisogna garantire determinati e adeguati standard qualitativi ma la territorializzazione delle cure, se ben integrata e coordinata con i centri di riferimento, può offrire risposte concrete ai bisogni quotidiani".
"Officina #Metastabile dimostra che la presa in carico personalizzata e la collaborazione fra istituzioni, clinici e associazioni possono cambiare la storia del tumore metastatico della mammella - sostiene Lavinia Mennuni, membro Commissione permanente Bilancio del Senato -. È fondamentale nel lavoro in Parlamento sostenere una sanità che porti la cura vicino ai cittadini, utilizzando telemedicina e percorsi personalizzati per evitare ricoveri inutili e garantire continuità assistenziale. L’oncologia è centrale nella nostra azione di governo: investire in diagnosi precoce, nuovi farmaci e tecnologie migliora la qualità di vita dei pazienti e, allo stesso tempo, contiene la spesa pubblica. Grazie anche a IncontraDonna vi è stato il riconoscimento del 13 ottobre come Giornata nazionale di sensibilizzazione su cancro seno metastatico. Oggi dobbiamo fare un passo in più, sostenendo un Pdta che superi le disparità regionali, che promuova la continuità delle cure e il diritto all’oblio oncologico. Offrire alle pazienti metastatiche un percorso assistenziale stabile e dignitoso è un dovere civile e una scelta di sostenibilità per il sistema sanitario".
"L’esperienza di #Metastabile è un esempio virtuoso di come associazioni come IncontraDonna, clinici e istituzioni possano costruire percorsi per il futuro della nostra sanità - sostiene Beatrice Lorenzin membro Commissione permanente Bilancio del Senato -. Nella mia attività parlamentare mi sono sempre battuta per garantire a tutte le donne un accesso alle cure più innovative e alla prevenzione del tumore al seno. Oggi dobbiamo essere tutti uniti affinché non ci sia una sanità a macchia di leopardo. Per questo servono Pdta e reti oncologiche coordinati a livello nazionale, perché le attuali frammentazioni regionali rischiano di relegare le terapie avanzate solo a chi entra nei trial clinici. Investire in un Pdta specifico per il tumore metastatico del seno significa riconoscere l’importanza della presa in carico multidisciplinare, del sostegno psicologico, dell’assistenza domiciliare e della continuità di cura lungo tutto il percorso di malattia. In vista della legge di bilancio mi batterò affinché vengano stanziate risorse adeguate per la prevenzione, per l’estensione dei programmi di screening e per la piena attuazione dei Pdta, dimostrando che la salute delle donne non è un costo ma un investimento sul futuro".
Officina #Metastabile - conclude la nota - è un progetto che gode dei patrocini dell’Agenas, dell’Iss e di altre numerose associazioni e società scientifiche. È stato realizzato anche grazie al contributo non condizionante di Daiichi Sankyo- AstraZeneca, Gilead, Menarini Stemline e Pfizer.
Intervento carabinieri nel Cagliaritano, video virale sui social... 
(Adnkronos) - Jannik Sinner è sbarcato a Riad. Il tennista azzurro è arrivato nella serata di ieri in Arabia Saudita, dove si prepara a giocare il Six Kings Slam, il ricchissimo torneo esibizione a cui arriva da campione in carica dopo aver battuto Carlos Alcaraz nella finale dello scorso anno. Sinner ha ricevuto un'accoglienza da re già in aeroporto, dove ha trovato decine di tifosi in fila per una foto o un autografo.
"Sono veramente felice di essere di nuovo qui a Riad per giocare il Six Kings Slam e spero che vi divertiate, ci vediamo mercoledì", sono state le sue prime parole postate in un video pubblicato su Instagram, e rilanciato nelle storie di Sinner, in cui si mostra sorridente. Il numero due del mondo, che ha ceduto il primato nel ranking Atp ad Alcaraz dopo aver perso la finale degli ultimi US Open, è reduce dal ritiro di Shanghai, dove al terzo turno del Masters 1000 cinese ha ceduto ai crampi.
Il debutto al Six Kings Slam è in programma per mercoledì contro il greco Stefanos Tsitsipas, nel primo dei due quarti di finale previsti, mentre Djokovic e Alcaraz sono già qualificati, grazie al maggior numero di Slam vinti rispetto agli altri partecipanti, alle semifinali. Nel penultimo atto del torneo Sinner potrebbe sfidare proprio il serbo, mentre l'incrocio con il rivale spagnolo sarebbe possibile, ancora una volta, soltanto in finale.
Leggi tutto: Sinner, accoglienza da re a Riad. Jannik pronto per il Six Kings Slam

(Adnkronos) - "I flussi migratori, la valorizzazione delle competenze e la transizione energetica sono tre questioni decisive. I flussi migratori rappresentano una delle sfide più delicate ma allo stesso tempo non prive di qualche opportunità. I flussi, se ben governati, possono costituire anche un'occasione importante per rafforzare il nostro sistema produttivo e sostenere le nostre società". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi al convegno 'Traiettorie', organizzato dalla fondazione Maire nella sede della Camera di Commercio di Roma. "La posizione dell’Italia, del resto, crocevia naturale del Mediterraneo, ci impone responsabilità particolari - ha aggiunto - Da un lato, dobbiamo garantire sicurezza, tutela dei confini e contrasto ai traffici criminali. Dall’altro, abbiamo bisogno di costruire strumenti concreti di cooperazione e di sviluppo, che permettano una gestione ordinata, legale e sostenibile dei movimenti migratori".
"E' fondamentale avere una solida strategia sui canali di migrazione regolare. Non basta accogliere: occorre anche e soprattutto preparare l'accoglienza per un'integrazione reale. Per questo dobbiamo concentrare il nostro impegno nei Paesi di origine, attraverso programmi di formazione e qualificazione professionale. - ha detto il ministro- Lavorare insieme ai governi partner, alle organizzazioni internazionali e alle imprese significa creare percorsi formativi già prima della partenza, cosicché i lavoratori possano acquisire le competenze richieste nei settori strategici della nostra economia e, tra questi, in prospettiva, anche quelli negli ambiti legati alla transizione ecologica". "Questi progetti sono un chiaro esempio di come si può contrastare l’illegalità attraverso un virtuoso utilizzo della migrazione legale - ha spiegato - In tal senso vorrei citare una statistica: circa il 60% degli immigrati che aderiscono a questo tipo di progetti in Tunisia, riferiscono che in precedenza avevano messo in conto di immigrare illegalmente anche attraverso pericolose rotte marittime".
Leggi tutto: Migranti, Piantedosi: " Flussi sono sfida delicata ma anche opportunità"

(Adnkronos) - E' stato assegnato all'americano-israeliano Joel Mokyr, al francese Philippe Aghion e al canadese Peter Howitt il premio Nobel 2025 per l'Economia. La motivazione dell'Accademia reale svedese per le scienze è quella di "aver spiegato come la crescita economica sia trainata dall'innovazione": metà del premio va a Mokyr "per aver individuato i prerequisiti della crescita sostenuta attraverso il progresso tecnologico" e l'altra metà congiuntamente ad Aghion e Howitt "per la teoria della crescita sostenuta attraverso la distruzione creatrice".
Nel comunicare il premio - attribuito ufficialmente dalla banca centrale svedese in memoria di Alfred Nobel - l'Accademia ricorda come "negli ultimi due secoli, per la prima volta nella storia, il mondo ha assistito a una crescita economica sostenuta. Questa ha fatto uscire un gran numero di persone dalla povertà e ha gettato le basi della nostra prosperità. I vincitori di quest'anno per le scienze economiche, Joel Mokyr, Philippe Aghion e Peter Howitt, spiegano come l'innovazione fornisca l'impulso per ulteriori progressi. I vincitori ci hanno insegnato che una crescita sostenuta non può essere data per scontata. La stagnazione economica, non la crescita, è stata la norma per gran parte della storia umana. Il loro lavoro dimostra che dobbiamo essere consapevoli e contrastare le minacce alla crescita continua".
Leggi tutto: Premio Nobel per l'Economia a Mokyr, Aghion e Howitt

(Adnkronos) - "Nell’attuale contesto di incertezza geopolitica e normativa, cerchiamo di adeguare il nostro impegno verso la responsabilità sociale anticipando i cambiamenti attraverso innovazione, ricerca, dialogo e, soprattutto, ascolto". Lo ha detto Lorenzo Minin, Marketing & Digital Communication Strategy manager di Cirfood, intervenuto al panel 'Le filiere agroalimentari: sostenibilità tra innovazione ed efficienza' nell'ambito del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, in corso dall’8 al 10 ottobre all’università Bocconi.
Un impegno che Cirfood porta avanti "ad esempio, attraverso il nostro Osservatorio Cirfood District, uno strumento di indagine e ascolto coadiuvato da un team di professionisti con il quale esploriamo nuovi modelli di nutrizione, temi fortemente legati agli impatti sociali dei nostri servizi e le nuove tendenze che influenzano la nostra società, come l’invecchiamento demografico e l’innovazione", ha detto Minin. "Uno dei frutti recenti dell’Osservatorio è l’e-book Cibo2050 che indaga il futuro del cibo, le cui evidenze possono aiutare imprese e cittadini ad affrontare le sfide che si presenteranno domani", ha concluso.
Leggi tutto: Sostenibilità, Minin (Cirfood): "Anticipare cambiamenti con innovazione e ricerca"

(Adnkronos) - I dazi lanciati dal presidente Usa Donald Trump non frenano, almeno per il momento, la crescita dell'export di tecnologie elettrotecniche ed elettroniche da parte delle imprese italiane. E' quanto emerge dall'intervista di Adnkronos/Labitalia a Filippo Girardi, presidente Federazione Anie Confindustria.
Come stanno impattando i dazi Usa sull’export italiano di tecnologie elettrotecniche ed elettroniche e quindi sul vostro settore di competenza?
L'industria delle tecnologie elettrotecniche ed elettroniche non sembra avere risentito finora dei dazi Usa: nei primi 6 mesi del 2025 l'export italiano verso gli Usa è cresciuto di circa 12 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2024. Questa crescita fa seguito ad un quinquennio 2020-2024 con incrementi medi annui del 16% circa.
A quanto è ammontato nel 2024 l'export e qual è l'andamento per questa prima parte del 2025?
Nel 2024 le esportazioni italiane di elettrotecnica ed elettronica si sono attestate sui 27 miliardi di euro. Nella prima metà del 2025 si è registrato un indebolimento della dinamica esportativa, con un trend tendenziale negativo di circa tre punti percentuali. Si tratta di una fase di raffreddamento fisiologico, dopo anni di espansione sostenuta, che riflette anche il contesto di maggiore incertezza sui mercati globali e il rallentamento della domanda sui principali mercati di destinazione.
Quali sono i prodotti che stanno soffrendo di più e che riscontrando un maggiore calo di export?
All’interno del settore si osservano alcune differenze tra comparti nelle dinamiche esportative. Nel primo semestre dell’anno, nel confronto con il corrispondente periodo del 2024, si registrano delle flessioni più ampie per le tecnologie che si rivolgono al mercato delle infrastrutture di trasporto e alla generazione di energia elettrica da fonti tradizionali. Per l’Elettronica è la componentistica a mostrare maggiore sofferenza.
Ci sono distretti in particolare difficoltà e quali?
L’industria elettrotecnica ed elettronica non vede una presenza prevalente nel nostro Paese in veri e propri distretti produttivi. Tuttavia, la distribuzione delle imprese sul territorio nazionale evidenzia una maggiore concentrazione di unità produttive nelle regioni settentrionali, che sono poi quelle che, in questa fase, stanno mostrando i segnali di maggiore sofferenza. Con più dettaglio, le analisi ci mostrano che nel primo semestre del 2025 i maggiori cali tendenziali dell’export di elettrotecnica ed elettronica si registrano in Lombardia (-516 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024), Trentino-Alto Adige (-306 milioni) e Friuli-Venezia Giulia (-242 milioni), territori fortemente orientati all’export e, quindi, più esposti al rallentamento della domanda internazionale.
Come stanno reagendo le aziende?
Le imprese di Anie stanno dimostrando una forte capacità di adattamento. Nonostante il quadro globale incerto, le tensioni legate ai dazi e il rallentamento di alcuni mercati, la crescita del settore resta sostenuta dai grandi processi di transizione in corso, energetica e digitale, che stanno generando una domanda strutturale di tecnologie avanzate. Gli investimenti in innovazione continuano ad essere i principali motori della competitività delle nostre imprese, che stanno rispondendo alle difficoltà globali puntando su efficienza, qualità e soluzioni ad alto contenuto tecnologico.
Le aziende stanno cercando mercati alternativi?
La diversificazione dei mercati rappresenta da sempre una leva strategica per le imprese del settore che, anche in un contesto complesso come quello attuale, mantengono alta l’attenzione verso nuove opportunità di sviluppo ed espansione. Le aziende del comparto hanno storicamente una forte vocazione internazionale e continuano a guardare con interesse a nuove aree di crescita, come il Medio Oriente, l’Asia e l’America Latina, dove si stanno sviluppando importanti programmi di investimento in infrastrutture energetiche, industriali e di mobilità sostenibile. In questo percorso, risultano ancora più strategiche le attività di promozione e di supporto all’internazionalizzazione che la Federazione porta avanti per accompagnare le imprese nella ricerca di nuove opportunità e nel consolidamento della loro presenza globale.
(di Fabio Paluccio)
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