
“Premiare il talento e la visione dei giovani significa rafforzare il futuro dell’agricoltura italiana”. Con questo messaggio inviato alla premiazione del Good Farmer Award il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha salutato i vincitori del premio promosso da Davines e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile dedicato all’agricoltura organica e rigenerativa under 35.
Lollobrigida ha ricordato gli investimenti del governo: “Oltre 15 miliardi in tre anni hanno permesso all’Italia di riconquistare la leadership europea”, con un reddito agricolo cresciuto “del 10,4%, contro l’1,9% della media Ue”. Il ministro ha sottolineato il ruolo dei giovani: “L’agricoltura è oggi il secondo settore per imprenditori under 35, più di 51mila aziende”. Tra gli strumenti messi in campo, il programma Coltiva Italia con 150 milioni e 8mila ettari di terreni pubblici disponibili, e il Fondo Innovazione Ismea da 400 milioni.
Sulla sostenibilità: “Difendere la qualità delle nostre produzioni significa sostenere chi punta su ricerca e cura del territorio. Continueremo a lavorare per un’agricoltura più forte, sostenibile e competitiva”.

Il Gruppo Davines - azienda attiva nel settore della cosmetica professionale, B Corp dal 2016 - in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, autorevole centro studi sulla green economy in Italia, ha premiato oggi al Davines Group Village di Parma i vincitori della seconda edizione del 'The Good Farmer Award', iniziativa dedicata a giovani agricoltori under 35 che abbiano già avviato progetti ispirati ai principi fondamentali dell’agroecologia e dell’agricoltura biologica rigenerativa, intesa come insieme di pratiche ecocompatibili di gestione agricola, fortemente alternative all’agricoltura convenzionale.
Questa seconda edizione del Premio ha coinvolto anche le aziende agricole-zootecniche, in particolare quelle attente al benessere animale, che utilizzano sistemi di allevamento estensivi e che adottano pratiche zootecniche rivolte al miglioramento degli agroecosistemi. I due agricoltori hanno ricevuto 10mila euro ciascuno per l’acquisto di materiali e per interventi finalizzati al miglioramento e allo sviluppo delle pratiche agroecologiche già avviate. Nel corso della cerimonia è stata letta una lettera di saluto inviata da Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, che ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa. La Giuria che ha valutato e selezionato i progetti è composta da otto membri, fra professori universitari ed esperti in temi di agricoltura, agroecologia e sostenibilità a cui quest’anno si sono aggiunti due esperti di zootecnia.
I VINCITORI - Alessia Mazzù (classe ’90), socia della Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio - Cooperativa Romana Agricoltura Giovani, è stata premiata per aver trasformato una terra pubblica abbandonata in un luogo di rigenerazione ambientale e sociale. Alessia si è formata tra l’Italia e la Scozia, dove si è specializzata in sostenibilità e studi ambientali. La Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio nasce nel 2011 da una vertenza politica per consentire ai giovani agricoltori l’accesso alle terre pubbliche abbandonate. Situata nel cuore del Parco di Veio a Roma, la Cooperativa pratica metodi biologico-rigenerativi, coltivando cereali rari, ortaggi e leguminose, e custodendo il 'frutteto della biodiversità' per recuperare antiche varietà frutticole. Co.r.ag.gio si distingue come modello di agricoltura sociale e multifunzionale, dedicandosi alla formazione, ai laboratori didattici e offrendo percorsi di inclusione a persone in condizioni di fragilità o svantaggio. Il premio servirà a realizzare un sistema integrato per la raccolta e la gestione dell'acqua piovana e atmosferica, per diversificare le fonti idriche e continuare a far evolvere la Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio come laboratorio di rigenerazione ambientale e sociale.
Luca Quirini (classe '94), fondatore dell’Azienda Agricola Quira, è stato premiato per il suo allevamento incentrato sul benessere animale e la salvaguardia del territorio ligure. L’azienda, situata a Borzonasca (Genova) nell’Appennino ligure, a ridosso di Portofino e le Cinque Terre, alleva 60 bovini di razza Cabannina, specie autoctona a rischio di estinzione. La formazione di Luca non è agricola: dopo essersi diplomato al liceo classico, intenzionato a conoscere meglio la sua Liguria, inizia a lavorare per un allevatore di vacche piemontesi nell’entroterra, esperienza che lo appassiona al punto da creare la sua azienda, che porta il nome della prima vacca che ha acquistato, Quira. La mandria pratica la transumanza spostandosi tra pascoli che si estendono dai 700 ai 1.400 metri di altitudine, evento che ha assunto il ruolo di un vero e proprio appuntamento culturale e turistico.
Il sistema di allevamento rispetta i ritmi biologici degli animali: le Cabannine, allevate in libertà su circa 2.500 ettari di prati e boschi, pascolano liberamente, di giorno e di notte, alimentate solo a erba e, in inverno, con fieno biologico locale. L’Azienda Agricola Quira ha adottato il pascolo razionale Voisin, un metodo che prevede la rotazione controllata dei pascoli, per favorire l’aumento della biodiversità. In questo modo, con la stessa superficie, è possibile nutrire un numero maggiore di capi, mantenere il terreno fertile e in equilibrio e contribuire alla rigenerazione del suolo e alla prevenzione degli incendi sui versanti montani. Il premio sarà utilizzato per il progetto della 'stalla nel bosco', una zona protetta con microclima equilibrato nei mesi invernali, e per l'acquisto di un furgone attrezzato a laboratorio polifunzionale mobile.
Nel 2021 il Gruppo Davines ha investito 2 milioni di euro per realizzare a Parma, in partnership con il Rodale Institute, l’European Regenerative Organic Center (Eroc), primo centro di formazione e ricerca in Italia e in Europa nel campo dell’agricoltura biologica rigenerativa. Nel frattempo, il Gruppo ha continuato a investire sul progetto e il centro oggi è costituito da 188 parcelle sperimentali in cui vengono coltivate 22 differenti specie vegetali, tra cui frumento, mais, achillea, calendula, melissa e camomilla. Dopo tre anni di sperimentazione condotte su Eroc, guidate dal direttore di Ricerca Dario Fornara, sono stati raccolti dati sufficienti a dimostrare che i terreni gestiti secondo pratiche biologico rigenerative hanno raggiunto livelli di produttività paragonabili a quelli ottenuti con l’agricoltura convenzionale, confermando la solidità del modello sul piano delle rese. Gli studi hanno rilevato un netto incremento della biodiversità del suolo - sia per quanto riguarda il microbioma, sia per quanto riguarda il numero di lombrichi - e un miglioramento significativo della densità dei nutrienti nelle colture, in particolare dei sali minerali essenziali come magnesio, calcio e zinco.
Nel 2025, Eroc ha rinnovato la propria certificazione Roc - Regenerative Organic Certified. Inoltre negli ultimi due anni il Gruppo Davines ha supportato attivamente 16 aziende agricole italiane nel percorso verso la certificazione Roc, che valuta in modo integrato la salute del suolo, il benessere animale e la tutela dei lavoratori.
"Penso che questo premio, così come Eroc, siano esempi concreti del cosiddetto effetto risonanza, un’amplificazione positiva che fa bene a tutti - ha commentato Davide Bollati, presidente del Gruppo Davines - In Davines crediamo fermamente che il futuro del nostro pianeta sia strettamente legato alla salute del suolo, che è il nostro capitale più prezioso. Per questo, ‘The Good Farmer Award’ non è solo un riconoscimento, ma un investimento concreto nella prossima generazione di agricoltori. Alessia e Luca, i vincitori di quest’anno, ne sono un esempio: attraverso la loro dedizione all'agroecologia, alla tutela della biodiversità e al benessere animale, dimostrano come un'agricoltura responsabile possa non solo produrre eccellenza, ma anche generare un impatto sociale e ambientale positivo".
“L'agricoltura biologica si basa su un metodo di coltivazione volto a produrre alimenti con sostanze e processi naturali, con l’esclusione di prodotti della chimica di sintesi. L’agricoltura rigenerativa si basa su un metodo di coltivazione che punta a mantenere e ripristinare la biodiversità del suolo e degli ecosistemi agricoli in modo che siano in grado di fornire beni e servizi ecosistemici di qualità e a lungo termine - ha dichiarato Edo Ronchi, presidente di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - L’agricoltura biologica rigenerativa è un’evoluzione, in parte già prevista nelle pratiche agricole biologiche, in parte innovativa, per rendere l’agricoltura più resiliente alle sfide della crisi climatica e più attiva nel ripristino della natura per affrontare il degrado dei suoli e la perdita di biodiversità”.
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L'Australia 'difende' Oscar Piastri. Il pilota australiano della McLaren ha conquistato il secondo posto nel Gran Premio del Qatar, vinto da Max Verstappen, ma è stato sorpassato proprio dall'olandese nella classifica Piloti, scendendo in terza posizione con una sola, decisiva, gara, ad Abu Dhabi, prima del termine del Mondiale di Formula 1. Piastri si trova infatti a 392 punti, a -4 da Verstappen e a -16 da Lando Norris, attualmente leader della classifica generale.
Nel corso del duello per il titolo andato in scena negli scorsi mesi proprio con il compagno di scuderia Norris, la McLaren è stata accusata di aver favorito proprio l'inglese a discapito dell'australiano. E ora, a scendere in pista, è addirittura il governo del Paese oceanico.
"È stata una notte frustrante per gli australiani", ha detto il senatore Matt Canavan durante una sessione dI dibattito al Senato australiano, per poi rivolgersi direttamente al ministro degli Interni, Tony Burke: "Pensa che la McLaren stia penalizzando Oscar Piastri e che questo gli costerà il titolo Mondiale?".
Una domanda che ha generato l'ilarità dell'aula, ma a cui il ministro ha risposto seriamente: "A mio parere, sì. Penso che abbiano preso qualche decisione 'rumorosa' quest'anno. E per qualcuno che ha una figlia ossessionata dalla Formula 1, penso che tornerà a casa molto arrabbiata".
Difesa verso ricorso, 'aggravante della crudeltà non sussiste'... 
"Al momento della diagnosi, ormai molti anni fa, qualcun altro ne era già a conoscenza, qualcuno che era nel mio grembo e lo stava abitando da meno di 90 giorni: mia figlia. Quando venne pronunciata quella diagnosi, non capii bene tutte le parole, erano spaventose e incomprensibili. Il mio corpo le avrebbe comprese al posto mio molti anni dopo, sentendo pezzi di sé scivolare via, lentamente e inesorabilmente". Con queste parole Linda, una delle oltre 144mila persone in Italia con sclerosi multipla, ha aperto a Milano la Charity Dinner 2025 di Aism - Associazione italiana sclerosi multipla, raccontando con voce ferma ed emozionata il momento in cui ha ritrovato fiducia nel futuro, vivendo ogni giorno con la sclerosi multipla mettendosi in gioco.
"Oggi, tanti anni dopo quel giorno, la ricerca è andata molto avanti - ha continuato Linda - Grazie al prezioso lavoro di ricercatori, scienziati e neurologi, infatti, le parole sclerosi multipla non sono più le stesse, così come non lo è più la qualità di vita delle persone con sclerosi multipla e la riabilitazione", che è migliorata. "Eppure non basta, dobbiamo arrivare a cancellare definitivamente quelle 2 parole. Dobbiamo interrompere quella clessidra fatale in cui ogni 3 ore vi è una nuova diagnosi di sclerosi multipla".
Prendendo "in prestito" le parole dallo 'Zio Vanja' di Anton Cechov, Linda ha letto: "Vivremo una lunga, una lunga serie di giorni, di lunghe serate; sopporteremo con pazienza le prove che il destino ci manderà; diremo che abbiamo sofferto, che abbiamo pianto, eppure io credo, credo ardentemente, appassionatamente". Per questo, ha affermato, "verrà trovata la cura definitiva. So che tra 5, 10, 20 anni si troverà. Forse io non la vedrò, ma a quelli che verranno dopo di me quelle 2 parole non faranno più paura. E se oggi possiamo immaginare un futuro diverso è grazie a chi ha creduto nella ricerca. Aism e la sua Fondazione, con il progetto del NeuroBrite Research Center, stanno costruendo un luogo dove la riabilitazione non è solo cura, ma anche speranza e dove la ricerca apre nuove strade per una migliore qualità della vita e per arrivare un giorno a una cura definitiva", ha concluso Linda invitando a donare per la ricerca.

La provincia di Trento torna in testa, medaglia d’oro per la qualità della vita, seguita sul podio da Bolzano e Udine. È il bilancio annuale dell’indagine del Sole 24 Ore che fotografa il benessere nei territori. Nella top 10, tra le 107 province analizzate, trionfa il Nord con Milano all’ottavo posto. Roma continua la sua scalata in classifica, balzando di 13 posizioni e guidando la rimonta delle grandi città metropolitane. Il Sud rimane invece fanalino di coda, con Reggio Calabria che si conferma ultima.
Trento si configura quindi come la testa di serie dell’arco alpino, scalzando la vincitrice del 2023, cioè Udine (ora terza) e la pluripremiata Bolzano. Il territorio altoatesino viene spinto in seconda posizione dalle performance in “Affari e lavoro” e dai primati in alcuni importanti indicatori tra cui il quoziente di natalità (i nuovi nati ogni 1000 abitanti sono 8,4 contro i 6 della media nazionale). Udine, invece, è nella top 10 della classifica che misura la qualità di “Ambiente e servizi”, terza per densità di impianti fotovoltaici. Le prime 10 province sono dunque tutte settentrionali premiando le piccole: Bergamo (vincitrice nel 2024, ora al 5° posto), Treviso, Padova (che ritorna tra le teste di serie dopo 30 anni di assenza: era nona nel 1994) e Parma. All’apice della classifica generale tornano anche le grandi aree metropolitane come Bologna e Milano, rispettivamente al 4° e all’8° posto, in testa per “Demografia, società e salute”, la prima e per “Ricchezza e consumi” e “Affari e lavoro” la seconda.
Nel complesso, le città metropolitane registrano un miglioramento rispetto all’edizione 2024: Roma guida la risalita e si piazza 46esima, mentre Genova sale di 11 gradini arrivando al 43esimo posto. In miglioramento anche Bologna che sale di 5 posizioni sul 2024, e Milano che cresce di 4 (Torino sale di una posizione e diventa 57esima). Bene anche Cagliari, prima area metropolitana del Mezzogiorno che sale di cinque posizioni e si piazza 39esima, seguita da Bari (67esima, ma in calo di due posizioni), Messina (91esima), Catania (96esima, in calo però di 13 posizioni), Palermo (97esima), Napoli (104esima) e Reggio Calabria, ultima per il secondo anno di fila.

"In questo mondo fatto di drammi, malattie e problematiche, ho immaginato di incontrare il dolore in persona. Tutti dobbiamo affrontarlo, ma bisogna farsi forza perché quando il cuore e la mente stanno bene il corpo li segue. E' un messaggio di speranza che dedico a chi convive con la sclerosi multipla, ma anche ai familiari, amici e ai caregiver che condividono con loro il dolore". Lo ha detto il cantante Roberto Vecchioni, dal palco della Charity Dinner 2025 di Aism - Associazione italiana sclerosi multipla a Milano, alla presenza di circa 400 ospiti per una serata all'insegna della sensibilizzazione sulla patologia e della solidarietà per sostenere la ricerca di una cura efficace.

"Questa non è una battaglia, ma un cammino. Sono accanto ad Aism da molti anni e mi sento profondamente onorata di poter portare questa bandiera di speranza e luce. E' importante continuare con la ricerca e stare vicino alle persone con sclerosi multipla, ma è importante anche sottolineare come siano le donne a essere colpite quasi il doppio" rispetto agli uomini. Così l'attrice e ambassador di Aism Chiara Francini durante la Charity Dinner 2025 di Aism, Associazione italiana sclerosi multipla, che si è svolta ieri a Milano. Una serata speciale per celebrare i progressi compiuti, guardare alle sfide future e raccogliere fondi per la ricerca scientifica sulla sclerosi multipla.
"Io sono una donna e credo che le donne siano un paniere di delizie con la capacità di partorire l'amore - aggiunge Francini - Chi sa partorire l'amore ha una capacità differente di progredire anche in un percorso non sempre e non necessariamente positivo".

"Essere alla Charity Dinner e farne da conduttrice è un regalo che ricevo. Queste serate sono una grande opportunità di aggregazione, di comunità e di condivisione valoriale". Lo ha detto Veronica Maya, ambassador di Aism e conduttrice della Charity Dinner 2025 organizzata dall'Associazione italiana sclerosi multipla a Milano. "Sul palco - sottolinea - rappresentiamo il lavoro di un grande gruppo che aiuta tante persone con la ricerca, ma anche con altre attività concrete che migliorano la qualità di vita dei pazienti con sclerosi multipla. Questo mi fa sentire responsabile, ma anche grata, perché rende utile il mio ruolo e la mia vita, anche con eventi di questo tipo".

"Nel mio secondo libro 'Comunque mamma. Storia di una ferita ancora aperta', racconto la mia battaglia per diventare mamma, che purtroppo non mi ha visto vincitrice. Non ho potuto adottare un bambino perché in Italia e nel mondo se hai la sclerosi multipla non puoi farlo. E' una cosa vergognosa contro la quale sto lottando. E' una tematica ancora poco conosciuta". Così Antonella Ferrari, madrina nazionale di Aism - Associazione italiana sclerosi multipla, partecipando alla Charity Dinner dell'associazione al Teatro Alcione a Milano.
La diagnosi è arrivata "con vent'anni di ritardo", dopo un percorso di fragilità e dolore, racconta. "Per anni ho consultato centinaia di medici alla ricerca di una diagnosi, nel frattempo peggioravo e soffrivo. Quando è arrivata la diagnosi mi sono sentita sollevata perché ho iniziato a combattere ad armi pari con la malattia e da quel momento non le ho più permesso di diventare la protagonista. Perché la protagonista - sottolinea Ferrari - sono io".

"Il NeuroBrite Research Center è un centro di ricerca riabilitativa che ha il pregio di lavorare 'con' le persone e non solo 'per' le persone con sclerosi multipla. Il centro ha il pregio di mettere insieme stakeholder, università, centri di ricerca italiani e stranieri e l'Istituto italiano di tecnologia: attori che possono contribuire a dare risposte concrete alle persone con sclerosi multipla". Un approccio che consente di "trovare soluzioni che, attraverso la riabilitazione, possano cambiare la vita quotidiana". Lo ha detto Mario Alberto Battaglia, presidente di Fism - Fondazione italiana sclerosi multipla, intervenendo alla Charity Dinner 2025 di Aism, l'Associazione italiana sclerosi multipla, al Teatro Alcione di Milano.
La serata di beneficenza, che per Fism rappresenta "un impegno verso le persone con Sm e un'occasione importante per condividere un percorso di speranza e di futuro", come sottolinea Battaglia, ha visto la partecipazione di circa 400 ospiti.

"Le persone con sclerosi multipla ci chiedono di trovare la cura definitiva che cancelli la malattia, affinché un giorno non si sappia nemmeno più che cos'era, realizzando così la nostra visione di un mondo libero dalla sclerosi multipla. Come Aism ci battiamo affinché i diritti delle persone con Sm vengano effettivamente garantiti. Abbiamo una Carta dei diritti delle persone con sclerosi multipla e patologie correlate, dei loro familiari e caregiver, che invito tutti a firmare sul nostro sito aism.it". Lo ha detto Francesco Vacca, presidente nazionale Aism - Associazione italiana sclerosi multipla, intervenendo a Milano alla Charity Dinner Aism al Teatro Alcione. Un evento annuale che è diventato "un modo per ringraziare chi durante l'anno è al nostro fianco, per ricordare l'importanza di sostenere la ricerca e per sottolineare le attività di Aism".
L'associazione, nata ormai 50 anni fa, è presente sul territorio con "98 sezioni, gruppi operativi e punti di ascolto perché vogliamo essere dove le persone con sclerosi multipla sono. Così facendo - sottolinea il presidente - riusciamo a contarle" e aiutarle "tutte".

Migliorare concretamente la vita delle persone con sclerosi multipla attraverso la ricerca scientifica. Con questo obiettivo si è svolta a Milano la Charity Dinner Aism 2025 che ha riunito nei giorni scorsi 400 ospiti al Teatro Alcione per raccogliere 180mila euro a favore del NeuroBrite Research Center, il nuovo polo internazionale dedicato alla ricerca in neuroriabilitazione, promosso dall'Associazione italiana sclerosi multipla con la sua Fondazione Fism.
"Dobbiamo interrompere quella clessidra fatale delle 3 ore che portano inesorabilmente a una nuova diagnosi di sclerosi multipla e cancellare quelle 2 parole" che definiscono la malattia "grazie alla ricerca e al sostegno di tutti noi", ha detto in apertura dell'evento Linda, una della 144mila persone con sclerosi multipla in Italia, raccontando il momento in cui ha ritrovato fiducia nel futuro con la forza di chi vive ogni giorno la sclerosi multipla e ha scelto di mettersi in gioco per dare valore alla propria esperienza e contribuire al cambiamento.
La serata - informa Aism in una nota - ha saputo unire spettacolo e solidarietà, con la conduzione di Veronica Maya. Sul palco si sono alternati Roberto Vecchioni e Iva Zanicchi con un medley del loro repertorio, mentre Chiara Francini ha emozionato il pubblico con un intervento toccante. L'attrice e scrittrice Antonella Ferrari, madrina storica di Aism, ha reso omaggio a Rita Levi Montalcini, presidente onoraria dell'associazione. Lo ha fatto con emozione, attraverso la lettura di una lettera che la scienziata aveva scritto alla sua famiglia durante il periodo trascorso negli Stati Uniti. Accanto a loro volti noti come il giornalista Carmelo Abbate, la scrittrice, giornalista e autrice Daria Colombo, la fotografa internazionale Annalisa Flori, la speaker radiofonica Sabrina Ganzer e gli speakers di Radio Deejay Vic &Marisa. A rendere indimenticabile l'esperienza gastronomica della Charity Dinner è stato chef Alessandro Borghese, che ha firmato il menù della serata con la sua inconfondibile creatività regalando un percorso esclusivo tra profumi e sapori. Da anni vicino ad Aism, chef Borghese è testimonial della campagna 'La mela di Aism'.
Nel corso della serata il presidente Aism Francesco Vacca, il presidente Aism Milano Vittorio Borgia e il presidente Fism Mario Alberto Battaglia hanno ribadito l'importanza di investire nella ricerca: negli ultimi 10 anni Aism con la sua Fondazione ha investito oltre 80 milioni di euro, generando 722 pubblicazioni scientifiche tra il 2020 e il 2024 con un impact factor medio di 7,8.
Il NeuroBrite Research Center, che verrà realizzato con i fondi raccolti - spiega Aism - è un polo internazionale di ricerca in neuroriabilitazione che integra studi avanzati e servizi clinici per persone con sclerosi multipla e altre malattie neurodegenerative. Si tratta di un luogo dove ricercatori e pazienti lavorano fianco a fianco, trasformando la ricerca in soluzioni cliniche efficaci e immediate, capaci di migliorare concretamente la vita di migliaia di persone e ridefinire gli standard di cura a livello globale. "Il NeuroBrite Research Center - afferma Battaglia - rappresenta un passo decisivo verso una nuova frontiera della ricerca riabilitativa: un luogo dove scienza e cura si incontrano ogni giorno per restituire autonomia, dignità e qualità della vita alle persone con sclerosi multipla e altre malattie neurodegenerative. Questa serata dimostra quanto la solidarietà possa diventare motore concreto di cambiamento. Ogni euro raccolto è un investimento nel futuro della ricerca e nella speranza di migliaia di persone".
La serata - conclude la nota - è stata resa possibile con sponsorizzazione non condizionante di: Adnkronos, Alexion, AstraZeneca Rare Disease, B. Braun Milano, Biogen Italia, Bonifanti, Fcf trasporti urgenti 24/7, Grondona, Intesa Sanpaolo, Juvisé Pharmaceuticals, Merck Serono, Neuraxpharm Italy, Roche e Sandoz. L'evento ha visto il sostegno di Agn Energia, Apogeo group, Aspi - Axpo Servizi Produzione Italia, Being - i comunicatori del non profit, Fabrizio Manfredini Media Comunication, Medicasa Italia, Mitsubishi Electric, RbyC - Refink powered by Consilia, Sorgenia, Stam e VitalAire Italia.

“Quest’anno a Sinergie abbiamo voluto portare avanti un tema che ci sta molto a cuore: quello della comunità. Fare comunità vuol dire fare molto e mettere molto a fattore comune. Una comunità è tale quando genera valore per chi vi partecipa. Dopo otto anni Sinergie lancia un contenitore chiamato Manifesto che rappresenta una comunità immobiliare a tutti gli effetti. Al suo interno sarà possibile trovare confronto, formazione, informazione, attività digitali e in presenza. Questo per rafforzare la partecipazione degli operatori, creare opportunità reciproca di crescita e incidere positivamente sul mercato immobiliare attraverso una sana contaminazione”. Sono le dichiarazioni di Gerardo Paterna, organizzatore di Sinergie 2025, in occasione dell’ottava edizione dell’evento, l’expo immobiliare che guarda avanti: tecnologia, servizi, persone per leggere il futuro del settore immobiliare, svoltasi a Milano.
Il tema dell’evento è “Visione”, intesa come la capacità di anticipare i cambiamenti e leggere i segnali che stanno trasformando il mercato e la professione: “C'è un elemento fondamentale che riguarda tutte le categorie professionali che hanno a che fare con l'elemento commerciale: la distrazione dovuta all'esigenza di vendere di più e fare più numeri nel breve periodo. Questo lascia poco spazio a lavorare sulla propria identità professionale e sul proprio posizionamento, elementi che vengono prima ancora del marketing e della comunicazione e che, di fatto, ci costringono, spesso, a partire dall'ultimo miglio di questo percorso, che è la vendita”
“Ecco che, invece, l'identità professionale, ossia tutti i processi messi all’interno delle nostre attività e capirne la finalità, porta al posizionamento sul mercato e sono elementi che devono trovare spazio di applicazione all'interno delle agenzie immobiliari - conclude Paterna - per poter produrre una filiera che abbia valore e che sia percepita come utile al mercato”.

Promuovere una ricarica dei veicoli elettrici più intelligente, che porti benefici sia ai consumatori sia al sistema. E' l'obiettivo di Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente che, partendo dal concetto che la mobilità elettrica rappresenta una trasformazione fondamentale nel sistema energetico nazionale, promuove uno sviluppo efficiente e sostenibile della rete elettrica. Ciò implica una nuova elettrificazione degli usi finali, tradizionalmente soddisfatti da combustibili fossili e una maggiore flessibilità della rete di distribuzione.
E' in questa ottica che dal primo luglio 2021, Arera ha avviato una sperimentazione che consente ai clienti domestici e non domestici di aumentare gratuitamente la potenza disponibile del proprio contatore fino a 6 kW durante le ore notturne (23-7), la domenica e nei giorni festivi, senza modificare il contratto e senza costi aggiuntivi. L'iniziativa, ora, è stata prorogata fino al 30 giugno 2027 e le nuove adesioni sono possibili fino al 30 giugno 2026.
Tra i requisiti per partecipare: avere un contratto attivo per la fornitura di energia elettrica con una potenza impegnata tra 2 e 4,5 kW, la presenza di un contatore elettronico e l’installazione di una wallbox intelligente tra i modelli indicati sul sito del Gestore dei Servizi Energetici che gestisce operativamente la sperimentazione. Aderire è semplice e gratuito: basta avere i requisiti richiesti e registrarsi tramite il sito del Gse. È un’opportunità concreta per contribuire a rendere la mobilità elettrica più accessibile, conveniente e sostenibile per tutti.
Per chi possiede un veicolo elettrico, la sperimentazione promossa da Arera offre numerosi benefici concreti: innanzitutto consente di ricaricare l’auto in modo più rapido ed economico, sfruttando le fasce orarie notturne e festive, quando la rete elettrica è meno congestionata e l’energia ha un costo inferiore. Tra i principali vantaggi, inoltre, vi è l’aumento gratuito della potenza disponibile del contatore fino a 6 kW, senza dover modificare il contratto esistente né sostenere costi aggiuntivi. Ciò significa poter ricaricare il veicolo in tempi più brevi, da casa, con maggiore comodità.
Ma quanto costa effettivamente ricaricare un veicolo elettrico dentro o fuori casa? Una risposta univoca a questa domanda non esiste, poiché la ricarica può avvenire in molti modi diversi, ciascuno caratterizzato da differenti costi sia per la fornitura di energia elettrica sia per l'installazione e gestione dell'infrastruttura di ricarica.
Ad esempio, la ricarica privata (garage, spazi condominiali, flotte aziendali) è influenzata da diversi fattori, come l’utilizzo di un punto di prelievo (Pod) già attivo o attivazione di uno nuovo; la gestione intelligente della contemporaneità dei carichi; le offerte commerciali disponibili sul mercato; la possibilità di autoproduzione di energia (pannelli FV o altri sistemi), aggregazione di box condominiali in un’unica unità di consumo. Sicuramente aderire alla sperimentazione può consentire di risparmiare: si stima che, per passare da 3 a 6 kW, un cliente possa risparmiare almeno 60 €/anno, e almeno 220 euro iniziali per l’adeguamento della fornitura. Inoltre, questa modalità di ricarica favorisce un uso più efficiente dell’energia elettrica, contribuendo alla sostenibilità ambientale e alla riduzione delle emissioni.
Il 12 dicembre festa di Natale alla Corte in Giorgino... Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
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