(Adnkronos) - In attesa dell'incontro di Ferragosto tra Trump e Putin, fissato in Alaska come annunciato venerdì notte dal tycoon e poi confermato dal Cremlino, Ucraina ed Europa si incontrano ancora una volta e rilanciano con una controproposta alle condizioni dello 'zar' per mettere fine alla guerra contro Kiev.
E i punti chiave sono chiari: no alla cessione di territori in cambio di un cessate il fuoco, sì alla tregua come base di partenza necessaria. Una vera e propria 'linea rossa' condivisa tra Kiev e Ue, spiega il Wsj, da far valere per qualsiasi possibile trattativa con la Russia.
Dopo la riunione fiume nel Regno Unito, in serata ecco quindi arrivare anche il messaggio di Volodymyr Zelensky al presidente Usa: "Non ho sentito alcun partner esprimere dubbi sulla capacità dell'America di garantire la fine della guerra. Il presidente degli Stati Uniti ha le leve e la determinazione necessarie. L'Ucraina ha sostenuto tutte le proposte del presidente Trump, a partire da febbraio", le parole di Zelensky su X, secondo cui tuttavia "ciò di cui abbiamo bisogno ora non è una pausa nelle uccisioni, ma una pace vera e duratura. Non un cessate il fuoco in un futuro prossimo, tra qualche mese, ma immediatamente. Il presidente Trump me l'ha detto e io lo sostengo pienamente".
Nella notte arriva poi il messaggio congiunto di Meloni e degli altri leader europei a Trump e Putin. "Restiamo fedeli al principio secondo cui i confini internazionali non devono essere modificati con la forza. L'attuale linea del fronte dovrebbe essere il punto di partenza dei negoziati", dicono i leader, che tornano a ribadire l'appoggio a Kiev e la condanna alla Russia, responsabile dell'invasione.
Intanto, se la pianificazione del vertice fra Putin e Trump "rimane fluida", resta invece l'incognita su una eventuale partecipazione del leader di Kiev all'incontro. Tuttavia, ha spiegato una fonte della Casa Bianca alla Cbs, sarebbe ancora possibile che Zelensky venga "coinvolto in qualche modo" nel faccia a faccia. Quale sia, però, resta ancora un mistero.
Secondo Nbc, la Casa Bianca starebbe valutando la possibilità di invitare in leader ucraino al vertice, hanno detto un funzionario dell'amministrazione e tre persone al corrente delle discussioni, precisando che non c'è ancora alcuna decisione e che non è chiaro se il presidente ucraino deciderà alla fine di andare. "Tutti sperano che possa succedere", ha detto il funzionario, secondo cui Trump "resta aperto a un summit trilaterale con entrambi i leader", ma "al momento la Casa Bianca è concentrata sulla preparazione del vertice bilaterale chiesto da Putin".
Secondo quanto rivelato dal Wall Steet Journal, la "controproposta" al piano di Putin per un cessate il fuoco nelle intenzioni dovrebbe diventare il quadro di riferimento per andare avanti verso la fine del conflitto innescato dall'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina.
Stando al giornale, la "controproposta" sottoposta al vice presidente Usa Vance nel corso della riunione fiume di ieri nel Regno Unito, prevede la richiesta di un cessate il fuoco prima di tutto, oltre a indicare che qualsiasi scambio di territorio deve avvenire in modo reciproco. Ossia se l'Ucraina dovesse ritirarsi da alcune regioni, la Russia dovrebbe ritirarsi da altre.
Il piano stabilisce anche che qualsiasi concessione territoriale da parte di Kiev debba essere tutelata con garanzie di sicurezza solide, come la potenziale adesione alla Nato per l'Ucraina. "Non si può avviare un processo cedendo territorio nel mezzo dei combattimenti", è l'osservazione di un negoziatore europeo.
Secondo le fonti citate dal Wsj, Putin avrebbe inizialmente detto di accettare un cessate il fuoco in cambio della consegna da parte dell'Ucraina di circa un terzo del Donetsk sotto il controllo di Kiev. La linea del fronte verrebbe così congelata altrove, anche nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson che la Russia rivendica.
Funzionari europei informati sugli esiti dell'incontro di mercoledì con Witkoff hanno tuttavia osservato come Putin non abbia ribadito la posizione iniziale, più intransigente, sull'Ucraina smilitarizzata, sul cambio di governo e la cessioni di Zaporizhzhia e Kherson (i cui capoluoghi sono controllati da Kiev) alla Russia. Regioni annesse nel 2022 dalla Russia con il Donetsk e il Luhansk.
Lo stesso tycoon durante la call con alcuni leader europei e Zelensky, dopo l'incontro tra Putin e Witkoff, aveva lasciato intendere che Mosca sarebbe stata pronta a ritirarsi da Zaporizhzhia e Kherson in cambio del pieno controllo del Donetsk, ma era stato poi 'corretto' da Witkoff. Il giorno successivo l'inviato del presidente, in una call con gli interlocutori europei, sembrava quindi indicare che la Russia si sarebbe ritirata e avrebbe congelato la linea del fronte.
Così, ricostruisce ancora il Wsj, venerdì i funzionari europei avrebbero chiesto un terzo colloquio con Witkoff per chiarire la "confusione crescente" su ciò che Putin avesse realmente proposto. L'inviato di Trump avrebbe così chiarito l'unica offerta sul tavolo: il ritiro unilaterale dell'Ucraina dal Donetsk in cambio di un cessate il fuoco. Una volta che il piano di Putin è stato chiaro, sarebbe quindi stato subito bocciato dal leader ucraino e dai funzionari europei coinvolti nei colloqui.
Del resto la posizione dell'Ucraina, che "non cederà la sua terra" alla Russia, non è una novità che potrebbe stupire la controparte. E ancora una volta, subito dopo l'annuncio del faccia a faccia in Alaska, Zelensky era tornato a ribadire il concetto sui social.
"La risposta alla questione territoriale ucraina è già nella Costituzione ucraina, e non potrà discostarsi da essa. Gli ucraini non cederanno la loro terra all'occupante", aveva detto Zelensky, ribadendo che "siamo pronti a collaborare con il presidente Trump, insieme a tutti i partner, per una pace reale e, soprattutto, duratura che non crolli a causa della volontà di Mosca. Questa è la nostra terra, noi siamo l'Ucraina". Il presidente ucraino aveva poi sottolineato che "non ci potrà essere nessuna decisione di pace senza il coinvolgimento di Kiev".
Intanto, dalla lunga riunione di ieri nel Kent ospitata dal ministro degli Esteri britannico David Lammy e dal vice presidente degli Stati Uniti Jd Vance con funzionari europei e ucraini è emersa anzitutto "la volontà degli europei di costruire un percorso comune insieme agli Stati Uniti, forse più che in passato", dicono all'Adnkronos fonti al corrente delle discussioni che si sono tenute nella residenza di Lammy, alle quali per l'Europa partecipavano i consiglieri per la sicurezza nazionale di Italia, Francia e Germania, e per Kiev il capo dell'ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, e il ministro della Difesa Denys Shmyhal.
I colloqui, che si sono tenuti con l'obiettivo di coordinare le posizioni anche in vista del summit in Alaska, si sono concentrati su quattro grandi temi. Anzitutto, la "questione dei territori, che rimane la più complessa, ma su cui sembrerebbe si possa arrivare ad una convergenza delle posizioni tra americani, europei e ucraini per quanto riguarda il punto di partenza del negoziato, che deve essere il congelamento della linea del fronte attuale".
Si è poi parlato "a grandi linee" del cessate il fuoco e di come raggiungerlo, e delle sanzioni americane contro la Russia, ma in questo quadro, per il momento il cosiddetto 'pacchetto Graham' con misure punitive del 500% a chi acquista da Mosca resta in stand by, pur se europei e ucraini hanno insistito sulla necessità di mantenere una forte pressione sul Cremlino. Quindi le future garanzie di sicurezza per l'Ucraina e come legarle alle concessioni territoriali. "Tutti - riaffermano le fonti, che non escludono nuove riunioni da qui a venerdì prossimo - hanno passato lo stesso messaggio di sostegno a Kiev e dell'importanza di andare avanti, insieme agli Stati Uniti".
All'incontro ospitato nel Kent sono stati fatti "progressi significativi" in vista del vertice, ha detto quindi una fonte americana citata da Cnn, al termine del summit a Chevening House. Secondo la fonte, sarebbero stati fatti "progressi significativi verso l'obiettivo del presidente Trump di arrivare alla fine della guerra in Ucraina".
Nella notte ecco quindi arrivare una dichiarazione congiunta della premier Giorgia Meloni, del presidente francese Emmanuel Macron, del premier britannico Keir Starmer, del cancelliere tedesco Friedric Marz, del presidente finlandese Alexander Stubb, del premier polacco Donald Tusk e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in vista del vertice tra Trump e Putin.
"Accogliamo con favore l'impegno del presidente Trump volto a porre fine alle uccisioni in Ucraina, a concludere la guerra di aggressione della Federazione Russa e a garantire una pace e una sicurezza giuste e durature per l'Ucraina", affermano i leader. "Siamo convinti che solo un approccio che combini una diplomazia attiva, il sostegno all'Ucraina e la pressione sulla Federazione Russa affinché ponga fine alla sua guerra illegale possa avere successo", sostengono nella nota.
E ancora: "Siamo pronti a sostenere questo impegno diplomaticamente, nonché a sostenere il nostro sostanziale sostegno militare e finanziario all'Ucraina, anche attraverso l'operato della Coalizione dei Volenterosi, e ad adottare e imporre misure restrittive nei confronti della Federazione Russa. Condividiamo - sottolineano ancora - la convinzione che una soluzione diplomatica debba proteggere gli interessi vitali di sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa".
"Concordiamo - continuano - sul fatto che questi interessi vitali includano la necessità di garanzie di sicurezza solide e credibili che consentano all'Ucraina di difendere efficacemente la propria sovranità e integrità territoriale. L'Ucraina ha la libertà di scegliere il proprio destino. Negoziati significativi possono aver luogo solo nel contesto di un cessate il fuoco o di una riduzione delle ostilità. Il percorso verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza l'Ucraina. Restiamo fedeli al principio secondo cui i confini internazionali non devono essere modificati con la forza. L'attuale linea del fronte dovrebbe essere il punto di partenza dei negoziati", sottolinenano ancora.
Il leader europei ribadiscono quindi che "l'invasione gratuita e illegale dell'Ucraina da parte della Russia costituisce una flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite, dell'Atto finale di Helsinki, del Memorandum di Budapest e dei successivi impegni russi. Sottolineiamo il nostro incrollabile impegno per la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina".
Quindi la conclusione: "Continuiamo a sostenere fermamente l'Ucraina. Siamo uniti come europei e determinati a promuovere congiuntamente i nostri interessi. Continueremo a collaborare strettamente con il Presidente Trump e con gli Stati Uniti d'America, con il Presidente Zelensky e con il popolo ucraino, per una pace in Ucraina che protegga i nostri vitali interessi di sicurezza".
(Adnkronos) - In attesa dell'incontro di Ferragosto tra Trump e Putin, fissato in Alaska come annunciato venerdì notte dal tycoon e poi confermato dal Cremlino, Ucraina ed Europa si incontrano ancora una volta e rilanciano con una controproposta alle condizioni dello 'zar' per mettere fine alla guerra contro Kiev.
E i punti chiave sono chiari: no alla cessione di territori in cambio di un cessate il fuoco, sì alla tregua come base di partenza necessaria. Una vera e propria 'linea rossa' condivisa tra Kiev e Ue, spiega il Wsj, da far valere per qualsiasi possibile trattativa con la Russia.
Dopo la riunione fiume nel Regno Unito, in serata ecco quindi arrivare anche il messaggio di Volodymyr Zelensky al presidente Usa: "Non ho sentito alcun partner esprimere dubbi sulla capacità dell'America di garantire la fine della guerra. Il presidente degli Stati Uniti ha le leve e la determinazione necessarie. L'Ucraina ha sostenuto tutte le proposte del presidente Trump, a partire da febbraio", le parole di Zelensky su X, secondo cui tuttavia "ciò di cui abbiamo bisogno ora non è una pausa nelle uccisioni, ma una pace vera e duratura. Non un cessate il fuoco in un futuro prossimo, tra qualche mese, ma immediatamente. Il presidente Trump me l'ha detto e io lo sostengo pienamente".
Intanto, se la pianificazione del vertice fra Putin e Trump "rimane fluida", resta invece l'incognita su una eventuale partecipazione del leader di Kiev all'incontro. Tuttavia, ha spiegato una fonte della Casa Bianca alla Cbs, sarebbe ancora possibile che Zelensky venga "coinvolto in qualche modo" nel faccia a faccia. Quale sia, però, resta ancora un mistero.
Secondo Nbc, la Casa Bianca starebbe valutando la possibilità di invitare in leader ucraino al vertice, hanno detto un funzionario dell'amministrazione e tre persone al corrente delle discussioni, precisando che non c'è ancora alcuna decisione e che non è chiaro se il presidente ucraino deciderà alla fine di andare. "Tutti sperano che possa succedere", ha detto il funzionario, secondo cui Trump "resta aperto a un summit trilaterale con entrambi i leader", ma "al momento la Casa Bianca è concentrata sulla preparazione del vertice bilaterale chiesto da Putin".
Secondo quanto rivelato dal Wall Steet Journal, la "controproposta" al piano di Putin per un cessate il fuoco nelle intenzioni dovrebbe diventare il quadro di riferimento per andare avanti verso la fine del conflitto innescato dall'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina.
Stando al giornale, la "controproposta" sottoposta al vice presidente Usa Vance nel corso della riunione fiume di ieri nel Regno Unito, prevede la richiesta di un cessate il fuoco prima di tutto, oltre a indicare che qualsiasi scambio di territorio deve avvenire in modo reciproco. Ossia se l'Ucraina dovesse ritirarsi da alcune regioni, la Russia dovrebbe ritirarsi da altre.
Il piano stabilisce anche che qualsiasi concessione territoriale da parte di Kiev debba essere tutelata con garanzie di sicurezza solide, come la potenziale adesione alla Nato per l'Ucraina. "Non si può avviare un processo cedendo territorio nel mezzo dei combattimenti", è l'osservazione di un negoziatore europeo.
Secondo le fonti citate dal Wsj, Putin avrebbe inizialmente detto di accettare un cessate il fuoco in cambio della consegna da parte dell'Ucraina di circa un terzo del Donetsk sotto il controllo di Kiev. La linea del fronte verrebbe così congelata altrove, anche nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson che la Russia rivendica.
Funzionari europei informati sugli esiti dell'incontro di mercoledì con Witkoff hanno tuttavia osservato come Putin non abbia ribadito la posizione iniziale, più intransigente, sull'Ucraina smilitarizzata, sul cambio di governo e la cessioni di Zaporizhzhia e Kherson (i cui capoluoghi sono controllati da Kiev) alla Russia. Regioni annesse nel 2022 dalla Russia con il Donetsk e il Luhansk.
Lo stesso tycoon durante la call con alcuni leader europei e Zelensky, dopo l'incontro tra Putin e Witkoff, aveva lasciato intendere che Mosca sarebbe stata pronta a ritirarsi da Zaporizhzhia e Kherson in cambio del pieno controllo del Donetsk, ma era stato poi 'corretto' da Witkoff. Il giorno successivo l'inviato del presidente, in una call con gli interlocutori europei, sembrava quindi indicare che la Russia si sarebbe ritirata e avrebbe congelato la linea del fronte.
Così, ricostruisce ancora il Wsj, venerdì i funzionari europei avrebbero chiesto un terzo colloquio con Witkoff per chiarire la "confusione crescente" su ciò che Putin avesse realmente proposto. L'inviato di Trump avrebbe così chiarito l'unica offerta sul tavolo: il ritiro unilaterale dell'Ucraina dal Donetsk in cambio di un cessate il fuoco. Una volta che il piano di Putin è stato chiaro, sarebbe quindi stato subito bocciato dal leader ucraino e dai funzionari europei coinvolti nei colloqui.
Del resto la posizione dell'Ucraina, che "non cederà la sua terra" alla Russia, non è una novità che potrebbe stupire la controparte. E ancora una volta, subito dopo l'annuncio del faccia a faccia in Alaska, Zelensky era tornato a ribadire il concetto sui social.
"La risposta alla questione territoriale ucraina è già nella Costituzione ucraina, e non potrà discostarsi da essa. Gli ucraini non cederanno la loro terra all'occupante", aveva detto Zelensky, ribadendo che "siamo pronti a collaborare con il presidente Trump, insieme a tutti i partner, per una pace reale e, soprattutto, duratura che non crolli a causa della volontà di Mosca. Questa è la nostra terra, noi siamo l'Ucraina". Il presidente ucraino aveva poi sottolineato che "non ci potrà essere nessuna decisione di pace senza il coinvolgimento di Kiev".
"Le nostre posizioni erano chiare: una pace affidabile e duratura è possibile solo con l'Ucraina al tavolo dei negoziati, nel pieno rispetto della nostra sovranità e senza riconoscere l'occupazione. Un cessate il fuoco è necessario, ma la linea del fronte non è un confine", ha poi ribadito in un post su X il capo dell'ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, che insieme al segretario del Consiglio di sicurezza e difesa, Rustem Umerov ha avuto "importanti incontri con i consiglieri per la sicurezza europei, il ministro degli Esteri del Regno Unito e il vice presidente degli Stati Uniti: sono grato a ciascuno di loro per il loro approccio altamente costruttivo".
"Le nostre posizioni erano chiare: una pace affidabile e duratura è possibile solo con l'Ucraina al tavolo dei negoziati, nel pieno rispetto della nostra sovranità e senza riconoscere l'occupazione", sottolinea Yermak, ricordando che "i nostri partner ci sostengono non solo a parole: l'assistenza continuerà in ambito militare, finanziario e sanzionatorio finché l'aggressione non cesserà". "Desidero ringraziare in modo particolare il vice presidente JD Vance per aver preso parte alle nostre discussioni congiunte, per aver rispettato tutti i punti di vista e per i suoi sforzi verso una pace affidabile", conclude Yermak.
Intanto, dalla lunga riunione di ieri nel Kent ospitata dal ministro degli Esteri britannico David Lammy e dal vice presidente degli Stati Uniti Jd Vance con funzionari europei e ucraini è emersa anzitutto "la volontà degli europei di costruire un percorso comune insieme agli Stati Uniti, forse più che in passato", dicono all'Adnkronos fonti al corrente delle discussioni che si sono tenute nella residenza di Lammy, alle quali per l'Europa partecipavano i consiglieri per la sicurezza nazionale di Italia, Francia e Germania, e per Kiev il capo dell'ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, e il ministro della Difesa Denys Shmyhal.
I colloqui, che si sono tenuti con l'obiettivo di coordinare le posizioni anche in vista del summit in Alaska, si sono concentrati su quattro grandi temi. Anzitutto, la "questione dei territori, che rimane la più complessa, ma su cui sembrerebbe si possa arrivare ad una convergenza delle posizioni tra americani, europei e ucraini per quanto riguarda il punto di partenza del negoziato, che deve essere il congelamento della linea del fronte attuale".
Si è poi parlato "a grandi linee" del cessate il fuoco e di come raggiungerlo, e delle sanzioni americane contro la Russia, ma in questo quadro, per il momento il cosiddetto 'pacchetto Graham' con misure punitive del 500% a chi acquista da Mosca resta in stand by, pur se europei e ucraini hanno insistito sulla necessità di mantenere una forte pressione sul Cremlino. Quindi le future garanzie di sicurezza per l'Ucraina e come legarle alle concessioni territoriali. "Tutti - riaffermano le fonti, che non escludono nuove riunioni da qui a venerdì prossimo - hanno passato lo stesso messaggio di sostegno a Kiev e dell'importanza di andare avanti, insieme agli Stati Uniti".
All'incontro ospitato nel Kent sono stati fatti "progressi significativi" in vista del vertice, ha detto quindi una fonte americana citata da Cnn, al termine del summit a Chevening House. Secondo la fonte, sarebbero stati fatti "progressi significativi verso l'obiettivo del presidente Trump di arrivare alla fine della guerra in Ucraina".
(Adnkronos) - "Vado a giocare a golf ma non con Carlos Alcaraz, è troppo forte per me". Jannik Sinner supera il primo esame al Masters 1000 di Cincinnati, dove difende il titolo 2024, e si prepara ad una domenica di riposo dopo aver battuto il colombiano Daniel Elahi Galan per 6-1, 6-1 nel match valido per il secondo turno. L'azzurro, numero 1 del mondo, è tornato in campo dopo il trionfo a Wimbledon.
"Cincinnati è un posto speciale. E' molto difficile giocare qui, la palla vola via e se sbagli un paio di colpi diventa difficile. Non era semplice giocare contro un giocatore proveniente dalle qualificazioni. Bisogna essere comunque propositivi sul campo, sto cercando di trovare il ritmo migliore. Il mio servizio migliora ma sento di avere ancora margine per crescere. Sto cercando di essere aggressivo a rete e di usare palle corte per variare, a livello fisico bisogna essere prontissimi. Se non giochi al 100%, le cose cambiano", dice Sinner a Tennis Channel.
L'azzurro ha ricaricato le pile dopo il trionfo di Wimbledon. "E' stato fantastico riprendersi subito e tornare in finale in un torneo dello Slam. Ho provato a parlare con me stesso prima della finale in maniera positiva, è andata bene. Sono stato felice poi di tornare a casa qualche giorno per stare con famiglia e amici e ricaricarmi mentalmente", dice. "Ho lasciato la racchetta per 10 giorni senza tennis, un paio d'anni fa non lo avrei mai voluto fare. Ora, appena posso, metto via la racchetta anche se ho sempre più passione per questo sport. Amo il tennis e amo fare sacrifici, amo anche le persone che ho attorno: è un'ottima combinazione", spiega l'azzurro.
A Cincinnati, dice, l'unico diversivo è rappresentato dal golf. "Non c'è molto altro da fare qui. Non sono un buon giocatore di golf, ma mi piace fare cose diverse. Domani ho un giorno libero e magari giochiamo un paio di buche. Se qualche pallina finisce tra le auto, sappiate che è colpa mia", dice. Carlos Alcaraz, rivale nelle finali di Roma, Parigi e Wimbledon, si già concesso qualche sessione sul green. Una sfida anche tra fairway e buche? "Vado a giocare a golf ma non con Carlos Alcaraz, è troppo forte per me. Meglio giocare con il mio team"
Leggi tutto: Sinner, niente sfida con Alcaraz a golf: "Carlos troppo forte"
(Adnkronos) - Dalla riunione sui futuri negoziati tra Ucraina e Russia di oggi nel Kent, ospitata dal ministro degli Esteri britannico David Lammy e dal vice presidente degli Stati Uniti Jd Vance con funzionari europei e ucraini, è emersa anzitutto "la volontà degli europei di costruire un percorso comune insieme agli Stati Uniti, forse più che in passato". Lo dicono all'Adnkronos fonti al corrente delle discussioni che si sono tenute oggi nella residenza di Lammy, alle quali per l'Europa partecipavano i consiglieri per la sicurezza nazionale di Italia, Francia e Germania, e per Kiev il capo dell'ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, e il ministro della Difesa Denys Shmyhal.
I colloqui, che si sono tenuti con l'obiettivo di coordinare le posizioni anche in vista del summit tra Donald Trump e Vladimir Putin il 15 in Alaska, si sono concentrati su quattro grandi temi. Anzitutto, la "questione dei territori, che rimane la più complessa, ma su cui sembrerebbe si possa arrivare ad una convergenza delle posizioni tra americani, europei e ucraini per quanto riguarda il punto di partenza del negoziato, che deve essere il congelamento della linea del fronte attuale".
Si è poi parlato "a grandi linee" del cessate il fuoco e di come raggiungerlo, e delle sanzioni americane contro la Russia, ma in questo quadro, per il momento il cosiddetto 'pacchetto Graham' con misure punitive del 500% a chi acquista da Mosca resta in stand by, pur se europei e ucraini hanno insistito sulla necessità di mantenere una forte pressione sul Cremlino. Quindi le future garanzie di sicurezza per l'Ucraina e come legarle alle concessioni territoriali. "Tutti - riaffermano le fonti, che non escludono nuove riunioni da qui a venerdì prossimo - hanno passato lo stesso messaggio di sostegno a Kiev e dell'importanza di andare avanti, insieme agli Stati Uniti".
Leggi tutto: Usa, Europa e Kiev: "Costruire insieme percorso per il negoziato Ucraina-Russia"
(Adnkronos) - Darren Cahill cuore d'oro a Cincinnati. Il supercoach di Sinner si trova negli Stati Uniti per seguire il tennista azzurro nel Masters 1000 americano, a cui Jannik arriva da campione in carica per preparare gli US Open 2025, ultimo Slam dell'anno in cui ha già trionfato lo scorso anno. E proprio Cahill è stato protagonista, a Cincinnati, di un siparietto, social, con il lieto fine.
Un'appassionata di tennis, dopo aver pubblicato un selfie con il supercoach di Sinner, ha lanciato un appello su X: "Avevo intenzione di andare a vedere la partita di Jannik domani e fare il tifo per lui, ma è tutto esaurito", ha scritto rivolgendosi a Cahill, "per caso, c'è la possibilità di trovarmi un posto in campo sabato, per favore? Gliene sarei molto grata, non ne ha idea. Grazie".
Un appello che, evidentemente ha colpito Cahill. Poche ore dopo infatti la ragazza ha pubblicato un altro tweet, questa volta allegando una foto dei biglietti, appena regalati proprio dall'ex tennista australiano: "Grazie mille davvero", ha scritto entusiasta, "sei il GOAT (Il più grande di sempre, ndr). Dire che sono estremamente felice e grata sarebbe un eufemismo. Ora andiamo a guardare un po' di tennis!".
Leggi tutto: Tutto esaurito per Sinner a Cincinnati? Cahill regala... biglietti
(Adnkronos) - Arrestato in Colombia il narcotrafficante Federico Starnone. Era stato colpito da 'Red Notice' Interpol, in quanto ricercato per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con le aggravanti connesse a due distinti tentativi di importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sudamerica.
A carico di Starnone è stata già emessa una sentenza di condanna a 5 anni e mezzo per reati di droga. L'uomo è stato catturato mentre si trovava in un appartamento nel quartiere residenziale di Cali, capoluogo del dipartimento Valle del Cauca.
Leggi tutto: 'Ndrangheta, arrestato in Colombia il narcotrafficante Federico Starnone
(Adnkronos) - Jannik Sinner ha battuto Daniel Elahi Galan all'esordio di Cincinnati. Il tennista azzurro è sceso in campo oggi, sabato 9 agosto, nel secondo turno del Masters 1000 americano superando il colombiano in due set con un netto 6-1, 6-1, volando così al terzo turno del torneo, a cui arriva da campione in carica.
Jannik Sinner sfiderà, al terzo turno del torneo di Cincinnati, uno tra l'argentino Sebastian Baez e il canadese Gabriel Diallo.
Leggi tutto: Sinner, tutto facile all'esordio di Cincinnati: Galan battuto in due set
(Adnkronos) - A Cincinnati è il giorno di Jannik Sinner. Oggi, sabato 9 agosto, il fuoriclasse azzurro torna in campo nel secondo turno del Masters 1000 americano. Il primo ostacolo per il numero uno del ranking, campione in carica, sarà Daniel Elahi Galan. Il colombiano, numero 134 del ranking Atp, ha eliminato il ceco Vit Kopriva nel turno precedente.
Il vincente della sfida tra Sinner e Galan sfiderà, al terzo turno del torneo, uno tra l'argentino Sebastian Baez e il canadese Gabriel Diallo.
Leggi tutto: Sinner-Galan 6-1, oggi l'esordio dell'azzurro a Cincinnati - Diretta
(Adnkronos) - A Cincinnati è il giorno di Jannik Sinner. Oggi, sabato 9 agosto, il fuoriclasse azzurro torna in campo nel secondo turno del Masters 1000 americano. Il primo ostacolo per il numero uno del ranking, campione in carica, sarà Daniel Elahi Galan. Il colombiano, numero 134 del ranking Atp, ha eliminato il ceco Vit Kopriva nel turno precedente.
Il vincente della sfida tra Sinner e Galan sfiderà, al terzo turno del torneo, uno tra l'argentino Sebastian Baez e il canadese Gabriel Diallo.
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(Adnkronos) - Ancora arresti a Londra. Sono 365 le persone fermate durante la manifestazione di sostegno al gruppo Palestine Action, che è stato messo al bando come organizzazione terroristica. I media britannici riferiscono dell'aggiornamento fornito dalla Polizia dopo che questo pomeriggio centinaia di persone si sono radunate a Parliament Square per la manifestazione organizzata dal gruppo Defend Our Juries.
E' del mese scorso la decisione del ministro dell'Interno, Yvette Cooper, di mettere al bando Palestine Action. Il divieto implica che l'adesione o il sostegno al gruppo costituiscono un reato punibile con una pena fino a 14 anni di carcere
Leggi tutto: Gruppo pro Pal messo al bando in Gb, 365 arresti durante protesta a Londra
(Adnkronos) - Un giovane è morto, colpito dall'elica del gommone, su cui si trovava insieme ad alcuni amici a Mondello nel Palermitano. Ferito gravemente, il ragazzo è stato soccorso, ma è morto poco dopo l'arrivo del 118. Sul posto sono intervenuti polizia e capitaneria di porto.
Leggi tutto: Palermo, tragedia a Mondello: giovane muore colpito da elica gommone
(Adnkronos) - Giornata di amichevoli estive oggi, sabato 9 agosto, per le squadre di Serie A. La Roma vince contro l'Everton a Goddison Park con il risultato di 1-0. A decidere il match è la rete di Soulé al 70'. Bene anche la Lazio che la spunta con lo stesso risultato nell'amichevole, giocata in casa del Burnley, squadra che ha appena acquistato l'ex biancocelesteTchaouna. A decidere il gol di Cancellieri al 75'.
Vittoria dell'Udinese contro il Werder Brema nel gremito Weserstadion. A decidere l'ultima amichevole estiva sono Davis e Palma, che fissano il risultato sul 2-1 finale. E così i bianconeri chiudono al meglio il precampionato in vista dei primi appuntamenti ufficiali.
Solo pari le altre due amichevoli di oggi. Il Leeds, appena promosso in Premier League, ferma infatti il Milan di Massimiliano Allegri (che fa esordire Jashari) nell'amichevole giocata in Inghilterra: 1-1 è il risultato finale. Rossoneri in vantaggio con Gimenez al 31', ma poi pareggia Stach al 67'. Finisce con un pareggio anche l'amichevole di Old Trafford tra Manchester United e Fiorentina. Subito in gol Sohm all'ottavo minuto del primo tempo, poi la festa viola viene rovinata da un autogol di Gosens al 25'.
Pesante tonfo dell'Atalanta della nuova gestione Juric nell'amichevole estiva giocata in Germania contro il Colonia: 4-0 a favore dei tedeschi. A segnare Thielmann al 26', Aminski al 32', ancora Thielmann nella ripresa al 58', chiude Waldschmidt su rigore al 66'. Stasera il Palermo affronterà, invece, il Manchester City.
Leggi tutto: Amichevoli, vincono Roma e Lazio. Pari Milan e Fiorentina
(Adnkronos) - Ucraina e Paesi europei hanno risposto con una "controproposta" al piano di Vladimir Putin per un cessate il fuoco, una 'replica' che nelle intenzioni dovrebbe essere il quadro di riferimento per andare avanti verso la fine del conflitto innescato dall'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina. Lo scrive il Wall Street Journal che cita due funzionari europei informati sui colloqui, a pochi giorni dall'annunciato faccia a faccia tra Donald Trump e Vladimir Putin, atteso per venerdì prossimo in Alaska.
Stando al giornale, la "controproposta" è stata presentata nel corso della riunione odierna nel Regno Unito, dove si trova il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance, al quale gli europei hanno ribadito che non si può parlare del futuro dell'Ucraina senza l'Ucraina. Respinta la proposta russa di uno 'scambio' tra un cessate il fuoco e aree del Donetsk controllate da Kiev.
La proposta europea, scrive il Wsj, prevede la richiesta di un cessate il fuoco prima di tutto, oltre a indicare che qualsiasi scambio di territorio deve avvenire in modo reciproco, ovvero se l'Ucraina si ritira da alcune regioni, la Russia deve ritirarsi da altre. Stabilisce anche che qualsiasi concessione territoriale da parte di Kiev debba essere tutelata con garanzie di sicurezza solide, come la potenziale adesione alla Nato per l'Ucraina. "Non si può avviare un processo cedendo territorio nel mezzo dei combattimenti", è l'osservazione di un negoziatore europeo. Il piano europeo, scrive ancora il giornale, è stato sottoposto a Vance, al segretario di Stato Usa, Marco Rubio, agli inviati di Trump, Keith Kellogg e Steve Witkoff.
Il futuro dell'Ucraina "non può essere deciso senza gli ucraini che da oltre tre anni lottano per la propria libertà e sicurezza". E' questo il messaggio del presidente francese Emmanuel Macron, ribadito oggi durante un nuovo colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e altri leader europei. Le parole di Macron arrivano all'indomani dell'annuncio del vertice tra i leader russo e americano.
Con i leader europei, ha scritto quindi Macron nel post su X, "restiamo determinati a sostenere l'Ucraina, lavorando in uno spirito di unità e proseguendo il lavoro svolto all'interno della Coalizione dei volenterosi".
Gli europei, ha detto ancora Macron, "saranno anche loro necessariamente parte della soluzione, perché da essa dipende la loro sicurezza". "Continuerò a collaborare strettamente con il presidente Zelensky e con i nostri partner europei", ha ribadito il presidente francese.
Secondo fonti occidentali alla Cnn, funzionari americani avrebbero intanto informato i leader europei e ucraini del piano offerto al presidente russo per fermare la guerra in cambio di significative concessioni territoriali da parte di Kiev.
Secondo le fonti, il piano presentato mercoledì scorso dall'inviato di Trump Steve Witkoff al Cremlino prevede che Kiev ceda il Donbass e la Crimea, mentre sarebbero congelate le attuali linee al fronte. Ma l'Ucraina, ha ribadito Zelensky in un video messaggio dopo l'annuncio dell'incontro tra Trump e Putin, "non cederà la sua terra" alla Russia.
La pianificazione del vertice fra Putin e Trump intanto "rimane fluida" ed è ancora possibile che Zelensky "sia coinvolto in qualche maniera", ha spiegato una fonte della Casa Bianca a Cbs.
Trump ha annunciato ieri che incontrerà Putin la prossima settimana e che la fine della guerra deve comportare "uno scambio di territori". "L'attesissimo incontro tra me e il presidente russo Vladimir Putin avverrà venerdì prossimo, 15 agosto, nel Grande Stato dell'Alaska. Verranno resi noti ulteriori dettagli", il messaggio del tycoon.
Il Cremlino ha confermato il vertice, definendo la scelta della sede "abbastanza logica". "Russia e Stati Uniti sono vicini stretti, con un confine comune", ha spiegato il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov, citato dalle agenzie di stampa russe, aggiungendo che Mosca ha invitato Trump a visitare la Russia dopo il vertice. "Guardando al futuro, è naturale sperare che il prossimo incontro tra i presidenti si tenga in territorio russo. Un invito è già stato recapitato al presidente degli Stati Uniti", ha affermato Ushakov.
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(Adnkronos) - Il futuro dell'Ucraina "non può essere deciso senza gli ucraini che da oltre tre anni lottano per la propria libertà e sicurezza". E' questo il messaggio del presidente francese Emmanuel Macron, ribadito oggi durante un nuovo colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e altri leader europei. Le parole di Macron arrivano all'indomani dell'annuncio del vertice tra il presidente russo, Vladimir Putin, e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in programma per il 15 agosto in Alaska.
Con i leader europei, ha scritto quindi Macron nel post su X, "restiamo determinati a sostenere l'Ucraina, lavorando in uno spirito di unità e proseguendo il lavoro svolto all'interno della Coalizione dei volenterosi".
Gli europei, ha detto ancora Macron, "saranno anche loro necessariamente parte della soluzione, perché da essa dipende la loro sicurezza". "Continuerò a collaborare strettamente con il presidente Zelensky e con i nostri partner europei", ha ribadito il presidente francese.
Secondo fonti occidentali alla Cnn, funzionari americani avrebbero intanto informato i leader europei e ucraini del piano offerto al presidente russo per fermare la guerra in cambio di significative concessioni territoriali da parte di Kiev.
Secondo le fonti, il piano presentato mercoledì scorso dall'inviato di Trump Steve Witkoff al Cremlino prevede che Kiev ceda il Donbass e la Crimea, mentre sarebbero congelate le attuali linee al fronte. Ma l'Ucraina, ha ribadito Zelensky in un video messaggio dopo l'annuncio dell'incontro tra Trump e Putin, "non cederà la sua terra" alla Russia.
La pianificazione del vertice fra Putin e Trump intanto "rimane fluida" ed è ancora possibile che Zelensky "sia coinvolto in qualche maniera", ha spiegato una fonte della Casa Bianca a Cbs.
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(Adnkronos) - Da quando l'amore con Fedez è finito, Chiara Ferragni non mostra più i suoi figli Leone e Vittoria online eppure sembra che a volte le manchi farlo. "Vorrei poteste vederli", ha detto oggi ai suoi follower. Se fino a marzo 2024 i due genitori pubblicavano quotidianamente contenuti social insieme ai piccoli, nel momento in cui la loro relazione è finita hanno iniziato a coprire i volti dei bambini nei video e nelle foto e poi - pian piano - a rinunciare quasi del tutto ai contenuti insieme a loro.
Al momento l'imprenditrice digitale sta trascorrendo due settimane a Ibiza insieme ai due bimbi e ha raccontato ai suoi follower che si sta godendo questa vacanza 'lenta' fatta di passeggiate, bagni al mare, capelli al naturale e "cose da mamma". "Amo passare il tempo con i miei figli", ha detto. "Vorrei poteste vederli, sono così grandi. Ora hanno 7 e 4 anni e fanno tutto insieme a me. Andiamo a cena fuori insieme tutte le sere, con i miei amici e altri bambini. È bellissimo".
Solo lo scorso luglio è diventato ufficiale il divorzio dei 'Ferragnez', ma la scelta di proteggere la privacy di Leone e Vittoria era arrivata già al momento della separazione tra il rapper e l'influencer.
(Adnkronos) - E' morto 82 anni a Ludovico Peregrini, noto al grande pubblico come il 'Signor No' di 'Rischiatutto', figura iconica della televisione italiana e storico collaboratore di Mike Bongiorno. Peregrini si è spento in Bretagna circondato dalla sua famiglia. Autore televisivo rigoroso, colto e ironico, Peregrini è stato una delle menti più brillanti dietro ai più celebri quiz del panorama televisivo italiano, da Rischiatutto a La ruota della fortuna, da Bis a Chi vuol essere milionario?
Nato a Como il 27 giugno 1943, si laureò in lettere e intraprese la carriera in Rai grazie al consiglio di un amico. Dopo le prime esperienze con Settevoci, il suo destino si legò indissolubilmente a quello di Mike Bongiorno, con cui diede vita a un sodalizio professionale durato oltre quarant’anni. Il suo soprannome, 'Signor No', nacque proprio durante Rischiatutto agli inizi degli anni Settanta, dove sedeva al fianco del conduttore come giudice inflessibile, incaricato di applicare il regolamento senza concessioni. I suoi sistematici rifiuti alle richieste di Mike – spesso plateali e carichi di ironia – lo resero un personaggio cult, amato dal pubblico per la sua inflessibile correttezza e per il garbo con cui difendeva le regole del gioco.
Autore dietro le quinte ma anche presenza carismatica in video, Peregrini ha contribuito a decine di programmi sia per la Rai sia per Mediaset. La sua firma è presente in show come Scommettiamo?, Flash, Telemike, Tutti x uno, Allegria!, Genius e Il migliore, fino al remake di Rischiatutto con Fabio Fazio nel 2016, dove tornò nei panni del giudice.
Fu anche autore musicale, scrivendo testi per artisti come Mino Reitano, Toto Cutugno e Mina. Voce inconfondibile di numerosi quiz, era amatissimo anche per la sua ironia sobria e per il suo stile inconfondibile, sempre fedele a se stesso. Tifoso appassionato del Milan, Ludovico Peregrini fu tra coloro che accompagnarono il feretro di Mike Bongiorno all’uscita del Duomo di Milano nel 2009, un gesto che testimoniò la profondità di un’amicizia e di una collaborazione che aveva fatto la storia della tv italiana.
"Questa è davvero una bruttissima notizia. Ludovico è stato un amico caro e con lui era nata una sintonia speciale. Mancheranno la sua eleganza e la sua signorilità, la sua cultura, i suoi aneddoti e soprattutto mi mancherà lui”, le parole di Fabio Fazio dopo la scomparsa del 'Signor No'.
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(Adnkronos) - Stava andando a incassare il premio di un tagliando Gratta e Vinci, quando il 63enne Andrea Molin domenica scorsa è stato coinvolto in un incidente con il suo scooter Tmax lungo la strada Noalese a Caselle di Santa Maria di Sala nel Veneziano ed è morto. Secondo quanto riporta 'Il Gazzettino' pochi giorni dopo la tragedia, durante un sopralluogo, il consigliere comunale Fortunato Benfatto ha trovato il biglietto con la vincita di 200 euro, l'ha riscossa e consegnata ai due figli dell'uomo in municipio alla presenza del sindaco di Santa Maria di Sala Alessandro Arpi. Il funerale, rende noto il quotidiano, sarà celebrato sabato 16 agosto alle 9.30 nella chiesa parrocchiale di Marano di Mira.