(Adnkronos) - Vit Kopriva sarà il primo avversario sulla strada di Jannik Sinner agli US Open 2025. Il sorteggio di oggi, giovedì 21 agosto, ha rivelato il percorso del tennista azzurro, numero uno del mondo e campione in carica dello Slam americano, l'ultimo della stagione. Sinner tornerà quindi in campo dopo il ritiro a causa del malore che lo ha colpito durante la finale del Masters 1000 di Cincinnati, e che lo ha costretto a 'consegnare' vittoria e titolo ad Alcaraz, avvicinatosi pericolosamente nel ranking Atp. Ma chi è Kopriva?
Vit Kopriva è un tennista ceco di 28 anni, classe 1997, originario di Bilovec, in Repubblica Ceca. Ha iniziato a giocare fin da piccolo distinguendosi fin da subito nel circuito ITF prima e Challenger poi, dove ha conquistato alcuni successi che gli anno permesso di scalare posizioni nel ranking e accedere ai tornei Atp. Nel 2021 si è fatto notare al Croatian Open di Umago, un torneo 250, dove ha raggiunto i quarti di finale.
Nel 2025 ha vinto il torneo Challenger di Napoli, dove è riuscito a battere in finale il 'padrone di casa' azzurro Luciano Darderi in tre set. I suoi risultati gli hanno permesso di raggiungere, lo scorso giugno, la 78esima posizione nella classifica generale, che rimane al momento il suo best ranking, ma pochi mesi dopo è sceso fino all'87esima. A Cincinnati, nell'ultima uscita stagionale, è stato eliminato all'esordio da Daniel Elahi Galan, battuto nettamente poi proprio da Sinner al secondo turno.
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(Adnkronos) - E' Luca Sinigaglia l'alpinista italiano che nei giorni scorsi ha perso la vita sul Pik Pobeda (7.439 m), anche noto come Picco della Vittoria, la vetta più alta della catena del Tian Shan, al confine tra Kirghizistan e Cina. L'alpinista era di Milano e aveva 49 anni.
L'alpinista Luca Sinigaglia è morto in quota la notte dopo aver cercato di soccorrere la sua collega russa Natalia Nagovitsina, senza successo, dopo che l'accompagnatore di Nagovitsina era sceso al campo base per chiedere aiuto, come scrive Ura.ru. Insieme a un compagno, ha provato a far scendere Natalia, avvolta in un sacco a pelo, per rimanere poi a sua volta bloccato in altitudine per la notte a causa del peggioramento del metro. Nella notte è morto probabilmente per un edema cerebrale.
Secondo una precedente ricostruzione di VFocuse, Nagovitsina - che ha 47 anni, vive a Mosca dove lavora presso la Commissione elettorale - avrebbe fatto parte di un gruppo insieme a Luca Sinigaglia, a un tedesco, Gunther, e a una guida improvvisata, senza requisiti, Roman. Luca Sinigaglia e Gunther avrebbero lasciato indietro gli altri due. A causa di una caduta della guida, che se la è cavata con lievi contusioni, era caduta anche Natalia. La guida è quindi andata avanti per chiedere aiuto agli altri due alpinisti che nel frattempo si trovavano al campo base. I due sono tornati nel punto in cui era caduta la loro compagna, portandole un sacco a pelo, gas, acqua e cibo, e poi sono tornati al campo a una altitudine di 6.900 metri, dove, quella stessa notte, l'italiano sarebbe morto per un edema cerebrale.
L'alpinista russa Natalia Nagovitsina non dà segni di vita, dopo più di una settimana di attesa dei soccorsi a più di settemila metri di altitudine, sul Pik Pobeda (picco della vittoria, in russo) in Kirghizisitan, dove è rimasta bloccata con una gamba rotta, senza cibo e quasi senza acqua, rende noto il canale Telegram russo Shot". Le possibilità di salvarla sono estremamente basse, ha commentato il vice presidente della commissione per l'alpinismo russa, Aleksandr Piatnitsin. Gli elicotteri dei soccorritori non sono fino riusciti a raggiungerla, a causa delle pessime condizioni meteo e ci vorranno ancora almeno due giorni perché riesca ad arriva la squadra che sta arrivano a piedi.
"La situazione è grave e non c'è alcuna possibilità di soccorso, anche se i ragazzi ci stanno provando. Le persone che scalano lì mettono la propria vita in grave pericolo. Uno straniero che è accorso in suo aiuto è morto, due persone sono tornate indietro", come ha riferito all'agenzia Tass il direttore della commissione per l'alpinismo della Federazione Russa, Alexander Yakovenko. Il 'Pobeda' ha una altitudine di 7.439 metri. Nagovitsina, che ha 47 anni, era caduta il 12 agosto scorso mentre scendeva dalla vetta. La temperatura in vetta è di circa 23 gradi sotto zero.
Ci sono quindi già stati due tentativi, senza successo, di salvare Nagovitsina. Il Ministero delle Situazioni di Emergenza e il Ministero della Difesa del Kirghizistan avevano confermato nei giorni scorsi l'avvio delle operazioni di soccorso, ostacolate tuttavia dalle pessime condizioni meteo, con nevicate intense e visibilità nulla. Il maltempo, oltre che la stanchezza degli alpinisti coinvolti, ha ostacolato la discesa, nel primo tentativo. Il successivo tentativo di salvare l'alpinista russa, secondo quanto riportato dal dipartimento, era stato effettuato il 17 agosto (probabilmente si parla dell'operazione del 16 agosto, precisa Meduza), ma l'aereo con a bordo un gruppo di soccorritori era entrato in una zona di turbolenza ed è atterrato bruscamente.. Il capitano dell'equipaggio e i soccorritori di un'agenzia di viaggi privata sono rimasti feriti. L'equipaggio e i soccorritori hanno dovuto essere evacuati con un secondo elicottero. Le vittime sono state trasportate in ospedale. Il Ministero delle Situazioni di Emergenza del Kirghizistan aveva dichiarato che il successivo tentativo di salvataggio era fissato per la giornata di ieri.
Il marito di Natalia, Sergei Nagovitiyn, era morto su un'altra cima del Kirghizistan, il Khan-Tengri, nel 2021. Secondo "112", l'alpinista ha avuto un ictus a un'altitudine di 6.900 metri. Natalia, che accompagnava il marito, nonostante le insistenze dei soccorritori, si era rifiutata di lasciarlo solo sulla montagna e di scendere. Di conseguenza, Sergei è morto e Natalia era stata salvata. Un anno dopo, ha scalato di nuovo il picco e ha installato una targa in memoria del marito. Lo scorso 11 agosto, l'alpinista russo, capitano della nazionale russa di alpinismo Nikolai Totmyanin, è morto a Bishkek dopo aver scalato il Picco Pobeda. Il 16 agosto, il russo Alexei Ermakov è morto a 5.800 metri di altitudine sul picco Khan-Tengri. Il suo corpo è stato calato al campo base. "In totale, 62 persone sono state sbarcate nei campi di alta montagna di South Enilchek e Polyana: alpinisti, soccorritori e turisti. Trenta persone sono state calate dal campo di North Enilchek: cittadini di Gran Bretagna, Cina, Kazakistan, Russia e Kirghizistan, ha dichiarato l'ufficio stampa del Ministero della Difesa del Kirghizistan in un comunicato.
Leggi tutto: Luca Sinigaglia, chi era l'alpinista eroe morto per soccorrere la compagna di cordata
(Adnkronos) - US Open 2025 al via. Oggi, giovedì 21 agosto, a New York si è tenuto il sorteggio con cui i tennisti del circuito hanno scoperto il proprio tabellone nello Slam americano, l'ultimo della stagione e a cui Jannik Sinner arriva da campione in carica. Il tennista azzurro, costretto al ritiro per un malore nella finale di Cincinnati giocata contro Alcaraz, esordirà contro il ceco Vit Kopriva e potrebbe incrociare Lorenzo Musetti in un possibile derby azzurro agli ottavi di finale.
La sfida con Alcaraz, numero due del mondo all'inseguimento del primato dell'azzurro nel ranking Atp, invece potrà arrivare soltanto in finale. Lo spagnolo esordirà contro Opelka e potrebbe incrociare gli azzurri Mattia Bellucci e Luciano Darderi rispettivamente al secondo e terzo turno. Agli ottavi il possibile incrocio con Daniil Medvedev e ai quarti con Ben Shelton, mentre in semifinale potrebbe esserci la sfida con Novak Djokovic o Taylor Fritz, finalista lo scorso anno.
Per quanto riguarda gli altri tennisti italiani invece: Lorenzo Sonego se la vedrà al primo turno con Tristan Schoolkate, Lorenzo Musetti invece con Giovanni Mpetshi Perricard. Per Flavio Cobolli ci sarà la sfida con un qualificato o un lucky loser, mentre Matteo Arnaldi e Luca Nardi sono attesi, rispettivamente, dalle sfide con Francisco Cerundolo e Tomas Machac. Darderi se la vedrà con Hijikata, Bellucci invece, prima dell'eventuale sfida ad Alcaraz, affronterà Juncheng Shang.
Leggi tutto: US Open, il tabellone: Alcaraz esordisce con Opelka, Musetti con Mpetshi Perricard
(Adnkronos) - Jannik Sinner è pronto a tornare in campo agli US Open 2025. Il tennista azzurro sfiderà il ceco Vit Kopriva, numero 87 del mondo, all'esordio dello Slam americano, l'ultimo della stagione a cui arriva da campione in carica dopo il trionfo dello scorso anno. Il sorteggio di oggi, giovedì 21 agosto, ha regalato a Sinner l'eventuale sfida, al secondo turno, con uno tra l'australiano Alexei Popyrin e il finlandese Ruusuvuori.
Al terzo invece Sinner potrebbe affrontare il canadese Denis Shapovalov, il cinese Bu o l'ungherese Marton Fucsovics. Agli ottavi possibile incrocio con l'americano Tommy Paul o il kazako Aleksandr Bublik, che lo ha eliminato dall'Atp 500 di Halle. Ai quarti invece possibile derby azzurro con Lorenzo Musetti o Flavio Cobolli, ma anche con l'amico britannico Jack Draper.
Soltanto in semifinale invece l'incrocio con il tedesco e numero tre del mondo Alexander Zverev, oltre che con l'australiano Alex De Minaur o i russi Andrey Rublev e Karen Khachanov. In finale, infine, la possibile sfida con Carlos Alcaraz o Novak Djokovic, oltre che con Taylor Fritz, finalista lo scorso anno e battuto proprio da Sinner.
(Adnkronos) - Jannik Sinner e Carlos Alcaraz a New York. Dopo essersi sfidati nell'ennesima finale, questa volta a Cincinnati, dove lo spagnolo ha vinto a causa del malore che ha costretto l'azzurro al ritiro, i due tennisti si sono incrociati sui campi degli US Open 2025, al via il prossimo 24 agosto e a cui Sinner arriva da campione in carica.
Clima disteso e rilassato, come sempre, tra i due rivali. Alcaraz stava per iniziare la sua sessione di allenamento con Lorenzo Musetti, mentre Sinner era appena arrivato sul cemento americano, come sempre accompagnato dall'allenatore Simone Vagnozzi e tutto il suo staff. Un rapido saluto, una stretta di mano e un abbraccio, con qualche parola scambiata prima di salutare i rispettivi team.
Un momento che ha ricordato quello vissuto dai due proprio alla vigilia dell'inizio del Masters 1000 di Cincinnati, quando si erano fermati sui campi dell'Ohio per raccontarsi le proprie vacanze dopo la finale di Wimbledon, vinta da Sinner.
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(Adnkronos) - Momenti di imbarazzo e indignazione ieri sera durante l'esibizione di Adriano Pappalardo al concerto organizzato dal comune di Fiumicino a Passoscuro. Il cantante, prima di esibirsi, ha insultato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, facendo gesti volgari in relazione al rapporto tra la premier e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
La piazza non ha gradito le esternazione del cantante e dopo i fischi ricevuti, il cantante ha fatto dietro front, chiedendo scusa ai presenti, come si legge in una nota diffusa dal comune di Fiumicino che precisa, "a parte le sue digressioni dai toni troppo coloriti, delle quali si è scusato durante il concerto, Pappalardo ha comunque dimostrato di essere un artista intramontabile della musica italiana".
Sui social però è montata la protesta e molti hanno trovato sgradevoli le sue parole nei confronti della premier. Molti i commenti di sdegno come quello di Silvia che su Facebook che scrive: "Andava fermato. E' ingaggiato per cantare, non per insultare", o di Giordano che non ha condiviso le parole del cantante e si è sfogato , "si è preso i suoi meritati fischi". Emanuele, che era andato al concerto pensando solo di ascoltare un po' di musica commenta, "ha iniziato a fare una polemica di indirizzo politico totalmente fuori contesto. Parolacce e gesti sui genitali, ha ricevuto fischi e qualcuno è anche andato via. Inguardabile". Anche Stefania racconta, "ha inveito contro il governo e si è beccato diversi insulti dal pubblico".
Intanto il comune di Fiumicino in una nota ha commentato la serata di musica e ha stigmatizzato "le digressioni dai toni troppo coloriti di Adriano Pappalardo". "Ha usato espressioni forti e colorite, rivolgendosi in maniera poco garbata nei confronti della presidente Meloni, in relazione ai suoi rapporti con Trump" ha raccontato all'Adnkronos Giovanna Onorati, la vice sindaco di Fiumicino, che ieri sera era presente al concerto, organizzato dal comune a Passoscuro, durante il quale si è esibito Adriano Pappalardo. "Espressioni forti, accompagnate da una gestualità volgare che mi ha sconvolto, anche perché nella piazza c'erano famiglie e bambini".
Esternazioni che "al di là di tutto, - prosegue Onorati - c'entravano poco con la serata e infatti la piazza non è rimasta per nulla entusiasta, tutt'altro, non l'ha applaudito e si è dissociata". A questo punto il cantante "che, come sappiamo tutti, è un'artista stravagante, si è reso comunque conto della situazione e si è scusato più volte per queste sue uscite volgari e fuori luogo", ha concluso la vicesindaco.
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(Adnkronos) - Webuild si conferma anche quest’anno leader mondiale nel settore acqua nella classifica Enr, Engineering News Record, rivista di riferimento per il settore su scala globale. Il gruppo, che si mantiene in vetta alla classifica Water Top 250 International Contractors da oltre un decennio, sale inoltre al 13esimo posto a livello globale, a conferma della solidità del proprio modello industriale e della capacità di generare valore anche in contesti internazionali complessi. La classifica Top 250 dei costruttori internazionali per il 2025, elaborata da Enr sulla base dei ricavi generati dalle imprese al di fuori dei mercati domestici di riferimento nel 2024, vede Webuild crescere e distinguersi in categorie e mercati di riferimento.
Il primato nel settore acqua riflette una competenza consolidata nella realizzazione di dighe, impianti di trattamento acque, acquedotti e infrastrutture resilienti. Per Webuild, i settori clean hydro energy e clean water rappresentano una fetta significativa dei ricavi del gruppo, pari al 24% del totale al 30 giugno 2025, alimentati in larga parte dall’avanzamento di progetti idroelettrici tecnicamente sfidanti e che si pongono come best practice a livello mondiale per il loro tasso di innovazione. A questi risultati contribuisce anche la controllata Fisia Italimpianti, che serve oltre 20 milioni di persone con impianti di dissalazione, soprattutto in Medio Oriente.
Il ranking Enr evidenzia anche risultati di rilievo in altri settori strategici. Webuild sale al settimo posto nel settore Sewer/Waster, che fa riferimento alla progettazione e realizzazione di sistemi di drenaggio e trattamento di acque reflue e piovane (Sanitary & Storm Sewers). Decimo posto conquistato nel settore Transportation, grazie alla realizzazione di opere che favoriscono la mobilità sostenibile e la connessione tra territori. A livello geografico, il Gruppo continua a crescere in Australia, passando dal quinto al terzo posto. Il Paese, che rappresenta il 29% del fatturato totale del Gruppo al 30 giugno 2025, è per Webuild il primo mercato estero.
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(Adnkronos) - Potrebbe essere un ladro di appartamenti l'uomo, trovato senza vita ieri pomeriggio sul tetto di un'autorimessa, all'interno di un'area condominiale di via Giovanni Cadolini, in zona Monteverde Vecchio a Roma. A segnalare il cadavere era stato un residente di un palazzo vicino che affacciandosi aveva notato il corpo che presentava lesioni compatibili con una caduta dall'alto e segni di decomposizione.
Escluso da chi indaga il suicidio, mentre si ipotizza che l'uomo potrebbe essere caduto nel tentativo di arrampicarsi. Mentre vanno avanti le indagini dei carabinieri, risposte sulle cause della morte sono attese dall'autopsia disposta dalla procura di Roma.
Leggi tutto: Roma, cadavere sul tetto a Monteverde: forse era un ladro di appartamenti
(Adnkronos) - Potrebbe essere un ladro di appartamenti l'uomo, trovato senza vita ieri pomeriggio sul tetto di un'autorimessa, all'interno di un'area condominiale di via Giovanni Cadolini, in zona Monteverde Vecchio a Roma. A segnalare il cadavere era stato un residente di un palazzo vicino che affacciandosi aveva notato il corpo che presentava lesioni compatibili con una caduta dall'alto e segni di decomposizione.
Escluso da chi indaga il suicidio, mentre si ipotizza che l'uomo potrebbe essere caduto nel tentativo di arrampicarsi. Mentre vanno avanti le indagini dei carabinieri, risposte sulle cause della morte sono attese dall'autopsia disposta dalla procura di Roma.
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(Adnkronos) - L'Inter è pronta a battere un colpo. Il club nerazzurro è vicino a chiudere oggi, giovedì 21 agosto, l'acquisto di Andy Diouf, centrocampista francese in arrivo dal Lens. Il giocatore, stando alle ultime news di calciomercato, potrebbe arrivare a titolo definitivo per circa 20 milioni di euro e cinque di bonus, preparandosi a firmare un contratto di cinque anni, fino al 2030.
Chivu, dopo aver visto sfumare le operazioni Lookman e Koné, si prepara ad abbracciare così il suo rinforzo a centrocampo, pronto già per essere convocato per la prima giornata di Serie A, in programma lunedì 25 agosto, quando i nerazzurri sfideranno il Torino a San Siro. Ma chi è Diouf?
Andy Diouf è un giovane centrocampista francese di 22 anni, classe 2003, che potrebbe arrivare all'Inter dal Lens. Si tratta di un giocatore forte fisicamente (è alto 1,87), che abbina dinamismo e grande atletismo e offrirà muscoli alla mediana nerazzurra. Ha iniziato a giocare nel settore giovanile del Paris Saint-Germain, per poi fare tutta la trafila nel vivaio del Rennes. Diouf è stato aggregato regolarmente in prima squadra nel 2022, prima di essere ceduto in presito al Basilea.
Le ottime prestazioni offerte in Svizzera hanno portato il club elvetico a investire per lui circa 5,5 milioni di euro e acquistarlo a titolo definitivo. Nell'estate del 2023, il Lens lo preleva per circa 14 milioni, con Diouf che si afferma, soprattutto nell'ultima stagione, come perno inamovibile nel centrocampo del club giallorosso. Nell'ultima Ligue 1 ha collezionato 34 presenze, condite da un gol e un assist. Le sue prestazioni gli sono valse la chiamata della Nazionale maggiore francese nell'estate 2024, con cui ha poi esordito e messo a raccolto due presenze.
Leggi tutto: Andy Diouf, chi è il centrocampista vicino all'Inter
(Adnkronos) - Perché in alcuni bambini il sistema immunitario, invece di difendere l’organismo, scatena una grave infiammazione che danneggia vasi sanguigni e tessuti? A questa domanda ha risposto uno studio congiunto dell’Università di Colonia e dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, appena pubblicato sulla rivista Nature. I ricercatori hanno infatti dimostrato per la prima volta che l’attivazione della proteina 'Sting', un 'sensore' del sistema immunitario, è un requisito genetico e biochimico per l’innesco della morte cellulare programmata che induce le cellule ad auto-distruggersi. Un processo che, se non controllato, alimenta l’infiammazione cronica ed è alla base di una malattia autoinfiammatoria genetica rara, la Savi (vasculopatia associata a 'Sting' con esordio infantile).
Il team guidato da Gianmaria Liccardi, junior group leader presso l’Istituto di Biochimica I e affiliato al Centre for Molecular Medicine Cologne e al Cecad Cluster of Excellence for Aging Research - riferisce una nota - ha scoperto che Sting, 'spia' che rileva la presenza di infezioni o danni cellulari, attiva un’altra proteina (Zbp1) responsabile di un particolare tipo di morte cellulare programmata noto come necroptosi. Una scoperta che collega la morte cellulare programmata all’origine di gravi malattie infiammatorie.
Lo studio pubblicato su Nature - si legge nella nota - ha dimostrato come questo meccanismo è alla base della vasculopatia associata a Sting con esordio infantile (Savi), una grave malattia genetica che colpisce i bambini e che attualmente non ha cura. In collaborazione con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù, i ricercatori tedeschi hanno analizzato campioni di pazienti affetti da Savi trovando prove evidenti di un’attivazione anomala della morte cellulare programmata. Il blocco di questo processo in modelli animali ha alleviato i sintomi, ridotto la gravità della malattia ed esteso significativamente la sopravvivenza.
"Il nostro lavoro dimostra che Sting non è soltanto un regolatore della segnalazione immunitaria, ma un motore diretto della morte cellulare infiammatoria", afferma Liccardi. "Questo significa che colpire la morte cellulare programmata potrebbe aprire nuovi approcci terapeutici non solo per la Savi, ma anche per altre malattie autoinfiammatorie legate a Sting". Poiché la proteina Sting è attivata in numerose condizioni autoinfiammatorie e autoimmuni, i risultati dello studio aprono la strada allo sviluppo di nuovi farmaci che inibiscono la morte cellulare programmata (la necroptosi in particolare) offrendo speranza non solo ai bambini con Savi, ma anche a pazienti affetti da un’ampia gamma di sindromi autoinfiammatorie legate a Sting, attualmente incurabili.
"Gli studi sui campioni dei bambini hanno fornito la prova concreta che questo meccanismo è effettivamente attivo nei pazienti", commenta Antonella Insalaco, dell’unità di Reumatologia del Bambino Gesù e chair del working party delle malattie autoinfiammatorie della PReS (Paediatric Rheumatology European Association). "Le malattie rare come la Savi - continua - rappresentano una grande sfida clinica. Solo unendo le competenze dei centri di ricerca e degli ospedali pediatrici possiamo sperare di tradurre scoperte come questa in nuove terapie per i nostri piccoli pazienti".
Lo studio è il frutto di una collaborazione multicentrica internazionale che ha visto il contributo di gruppi ed esperti impegnati nello studio della morte cellulare e dell’infiammazione dell’Università di Colonia, coordinati dal dottor Liccardi, e dei ricercatori clinici impegnati nelle malattie reumatologiche e autoimmuni del Bambino Gesù. "Questo risultato sottolinea il fondamentale contributo che i giovani brillanti ricercatori, come Liccardi, possono offrire alla società quando sono sostenuti da realtà istituzionali di eccellenza che mettono al centro la ricerca e la salute" spiega Fabrizio De Benedetti, responsabile dell’unità operativa complessa di Reumatologia e dell’area di ricerca di Immunologia, Reumatologia e Malattie infettive del Bambino Gesù.
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(Adnkronos) - Fedez papà orgoglioso. Il rapper di Rozzano, attualmente impegnato con alcune date estive in giro per l'Italia, si è esibito ieri allo stadio del Mare di Pescara e ha vissuto un momento unico insieme ai figli: Leone e Vittoria, nati dall'amore con Chiara Ferragni, hanno assistito infatti per la primissima volta, a un suo concerto dal vivo.
"Felice che i miei figli abbiano assistito per la prima volta a una mia esibizione nel luogo in cui ho passato tutte le estati della mia infanzia", ha scritto Fedez a corredo di alcuni video che riprendono momenti del suo concerto che si è tenuto a Pescara. Il rapper, poi, ha condiviso una foto dei figli ripresi di spalle che guardano da sotto il palco il concerto del loro papà.
Se fino a marzo del 2024 Fedez e Chiara pubblicavano quotidianamente contenuti social insieme ai due minori, nel momento in cui la loro relazione è finita hanno iniziato a coprire i volti dei bambini nei video e nelle foto e poi - pian piano - a rinunciare quasi del tutto ai contenuti insieme a loro. Qualcuno tra i presenti al concerto non ha potuto fare a meno di notare quanto Leone e Vittoria siano ormai effettivamente cresciuti.
Lo ha scritto anche Chiara Ferragni sui social qualche giorno fa: "Vorrei poteste vederli Leone e Vittoria, sono così grandi. Ora hanno 7 e 4 anni e fanno tutto insieme a me. Andiamo a cena fuori insieme tutte le sere, con i miei amici e altri bambini. È bellissimo".
Leggi tutto: Fedez si esibisce davanti ai figli Leone e Vittoria: "È la prima volta"
(Adnkronos) - "Ci aspettavamo un'esenzione per i prodotti alcolici italiani, e europei in generale, in quanto non sostituibili con i prodotti americani, essendo delle indicazioni geografiche per lo più riservate al nostro Paese e agli altri Paesi fortemente produttori di questo genere di bevande, come anche la Francia. Sicuramente quello che sarà da capire nei prossimi giorni è se ancora ci sono spiragli per un'esenzione da questi dazi". Così, con Adnkronos/Labitalia, Sebastiano Caffo, presidente del Consorzio nazionale Grappa, commenta la dichiarazione congiunta Ue-Usa che ha formalizzato oggi l'intesa politica raggiunta lo scorso 27 luglio in Scozia tra la presidente Von der Leyen e il presidente Trump in materia di dazi, con tetto massimo al 15%, e che non prevede esenzioni per vino e superalcolici.
E Caffo, amministratore delegato del Gruppo Caffo 1915, sottolinea l'importanza del mercato Usa per il comparto ricordando che "secondo i dati Nomisma, il valore dell’export di distillati italiani si aggira intorno ai 2 miliardi di euro annui, con gli Stati Uniti che rappresentano circa il 13% di questo valore. Il 2024 aveva registrato un incremento del 26% delle esportazioni verso il Nord America".
Secondo l'imprenditore "nel caso in cui questi dazi vengano definitivamente confermati anche per vino e superalcolici serve un orizzonte temporale certo. Non ci dobbiamo ritrovare qua il prossimo mese di agosto a discutere se i dazi dal 15 poi passano al 30 o al 50%. Se è veramente il 15 almeno che sia confermato per un periodo abbastanza lungo, penso a un orizzonte temporale di 3 o 5 anni che permetta alle aziende dei vari Stati europei e anche alle istituzioni proposte di potersi organizzare per gestire questi maggiori costi sui mercati americani".
E Caffo sottolinea la necessità da parte dei diversi stati Europei e della stessa Ue eventualmente di "dedicare delle risorse alla promozione in maniera tale da non fare crollare i volumi di esportazione di vino e alcolici negli Stati Uniti da parte dell'Italia e dell'Europa in generale", sottolinea ancora.
(Adnkronos) - Jannik Sinner si prepara al debutto agli Us Open. Il numero uno del ranking Atp esordirà nell'ultimo Slam stagionale, con un doppio obiettivo: difendere il titolo vinto un anno fa a New York, confermandosi campione, e respingere gli attacchi di Carlos Alcaraz in vetta alla classifica. Mai come ora, il numero uno è però a rischio per l'azzurro, dopo 65 settimane da dominatore incontrastato. A Flushing Meadows lo spagnolo potrebbe agganciare la vetta vincendo il torneo, ma non solo. Ecco con quali combinazioni il fuoriclasse azzurro resterebbe numero uno.
Gli Us Open saranno cruciali. Sinner ha però un piccolo 'vantaggio' e cioè che il suo destino dipende solo da lui: dovesse confermarsi campione a New York, resterebbe dominatore del ranking. Se a trionfare fosse invece Alcaraz, si concretizzerebbe il sorpasso. La curiosità è che con la vittoria a Cincinnati, Carlos inizierà gli Us Open virtualmente davanti a Jannik (9540 punti contro i 9480 dell'azzurro). Il motivo? La prossima settimana Sinner vedrà uscire dal conteggio i 2000 punti accumulati l'anno scorso, da campione. Alcaraz ne perderà solo 50, vista l'eliminazione al secondo turno nel 2024. A Flushing Meadows dovrà dunque eguagliare Sinner almeno fino alle semifinali per il sorpasso definitivo.
Per capire come potrebbe cambiare la classifica Atp match dopo match, basta considerare i punti assegnati turno per turno a ogni vittoria. Il vincitore porterà a casa 2000 punti, mentre la finale vale 1000 punti. L'approdo alle semifinali vale 720 punti, quello ai quarti 360 e la qualificazione agli ottavi 180 punti. Andando indietro, 90 punti al terzo turno, 45 al secondo e 10 al primo. Sinner stavolta dovrà guardare la classifica in ogni match, vista la distanza ormai minima con Alcaraz.
(Adnkronos) - Nick Kyrgios si è ritirato dagli US Open 2025. A poche ore dal sorteggio del tabellone principale dello Slam americano di oggi, giovedì 21 luglio, il tennista australiano ha annunciato che non giocherà sul cemento di New York, rinviando così, ancora una volta, la 'resa dei conti' con Jannik Sinner, contro cui, negli scorsi mesi, aveva intrapreso una vera e propria crociata a suon di post su X per il caso Clostebol che ha riguardato l'azzurro.
A comunicare la decisione di Kyrgios è stata l'organizzazione del torneo attraverso i propri canali ufficiali: "Nick Kyrgios si è ritirato dal tabellone singolare maschile. Un Lucky Loser lo sostituirà nel sorteggio".
Per l'australiano, protagonista più sui social che in campo negli ultimi mesi, l'ultimo torneo giocato nel 2025 rimane quindi il Masters 1000 di Miami, quando dopo aver vinto all'esordio contro l'americano McDonald è stato battuto in due set dal russo Karen Khachanov.
Leggi tutto: Kyrgios, ritorno in campo rimandato: si ritira dagli US Open
(Adnkronos) - La notizia dello sgombero definitivo del Leoncavallo di Milano "è l'ennesima prova di una politica culturale assente, un esempio di povertà". È il commento a caldo che Jacopo Fo affida all'Adnkronos, di fronte alla chiusura di un luogo simbolo per tanti artisti, inclusi i suoi genitori, il premio Nobel Dario Fo e Franca Rame. Per lo scrittore e regista i fatti sono chiari: "Per la cultura popolare non c'è spazio, a Milano c'è spazio solo per chi costruisce i grattacieli. Non si comprende il valore dell'impegno di migliaia di volontari che fanno muro contro la disperazione", sottolinea lo scrittore-attivista. Secondo Fo, "è incredibile che, in tutti questi anni, il Comune di Milano non sia mai riuscito a fornire una sede stabile e un sostegno a una realtà come il Leoncavallo che ha svolto un'attività culturale fondamentale, dai corsi di italiano per stranieri ai laboratori, dagli spettacoli alle mostre".
La sua è un'amara constatazione: "A Milano, sembra che se non si costruisce un grattacielo, nessuno ti dia retta. Se domani tutte le associazioni culturali e di solidarietà dovessero sparire, la città andrebbe a fuoco in un mese. Queste realtà, che agiscono con sacrificio e una perseveranza incredibile, sono il muro contro la disperazione e la violenza, ma le istituzioni non lo capiscono. C'è un disprezzo verso chi fa cultura di base, perché sono barricati nelle loro grandi kermesse".
Fo denuncia una sordità istituzionale che dichiara di aver toccato con mano più volte. "Dopo i funerali di mio padre, il sindaco Sala mi disse che ci avrebbe dato in gestione la Palazzina Liberty, quella che negli anni '70 i miei genitori avevano occupato per iniziative culturali. Noi facemmo un progetto, non per gestirlo per noi, ma per metterlo a disposizione di tutte le compagnie territoriali e gruppi culturali che non trovano spazi per le prove o per organizzare eventi. Dopo mesi di trattative e progetti presentati, tutto è caduto nel silenzio. Sono scomparsi".
E non solo. "Feci anche un'altra proposta al sindaco: istituire una 'Giornata dell'Associazionismo', come avviene in tante città europee come Copenaghen. Un giorno in cui tutte le associazioni – dal coro della chiesa a chi lavora con disabili e bambini – mostrano alla città le loro attività in luoghi come Piazza Duomo, ricevendo visibilità e riconoscimento. Il sindaco si mostrò entusiasta, disse 'facciamolo subito'. Poi, anche questo progetto è morto. Nessuno ha più risposto al telefono".
Non c'è rabbia, tuttavia, nelle parole dello scrittore, ma "la constatazione di un totale e sistematico disinteresse per il tessuto sociale. Manca l'idea che per combattere la droga, la violenza e l'abbandono scolastico si debba investire nella cultura, sostenendo chi già la fa a proprie spese". È semplice: "Se vuoi avere grandi calciatori, costruisci tanti piccoli campetti di calcio per far allenare i ragazzini. Se non fai lo stesso per la cultura, supportando le associazioni di base e volontaristiche, non avrai mai un vero sviluppo culturale. Avrai solo le grandi kermesse per i divi, finanziate dalle istituzioni".
L'appello finale è un misto di ironia e amarezza: "Spero che il sindaco Sala venga illuminato dal suo Dio o da un'entità extraterrestre e decida finalmente di dare spazi e finanziamenti stabili a queste realtà, sulla base di progetti seri. Perché un Comune come Milano non può essere sordo, cieco e muto di fronte al valore immenso dell'impegno civile di migliaia di volontari. La mia esperienza è chiara: mi hanno fatto perdere tempo e lavoro per progetti concreti, e poi sono spariti. Avevano altro da fare".