
(Adnkronos) - Nasce 'Dedalo-laboratorio permanente sul fenomeno Neet'. Il progetto, unico nel suo genere, istituisce da oggi un osservatorio e un laboratorio nazionale che accende un faro continuativo e sistemico per studiare e comprendere le cause profonde dell’allontanamento dei giovani dai percorsi scolastici, formativi e dal mondo del lavoro, mappare e far conoscere le progettualità attivate nei territori e stimolare iniziative di contrasto e prevenzione. Dedalo è realizzato da Fondazione Gi Group in partnership con l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, in collaborazione con ZeroNeet - il programma di contrasto al fenomeno dei Neet promosso da Fondazione Cariplo - e Fondazione Compagnia di San Paolo.
Il progetto si pone come punto di riferimento per l’intera società - istituzioni, terzo settore, scuole, università, aziende e famiglie - offrendo uno spazio condiviso, che, attraverso un portale interattivo dedicato - fondazione.gigroup.it/dedalo - mette a disposizione un patrimonio di risorse unico, composto da database nazionali e regionali sui Neet, analisi approfondite, interpretazione e sintesi di dati, e una raccolta di buone pratiche per affrontare il fenomeno.
Il progetto è stato presentato questa mattina a Roma nel corso di un evento istituzionale promosso dal presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, Walter Rizzetto, presso la Sala Tatarella della Camera dei Deputati, alla presenza di rappresentanti del mondo politico-istituzionale, accademico, educativo, del lavoro e del terzo settore e con l’autorevole contributo della Viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, del sottosegretario di Stato presso la Presidenza del consiglio dei ministri con delega al Sud, Luigi Sbarra, del presidente dell’Inps, Gabriele Fava e della Vicepresidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza, Simona Malpezzi. L’evento è stato anche l’occasione per presentare la prima edizione dello studio sviluppato nell’ambito di Dedalo che, attraverso un approccio multidimensionale - supportato dal contributo scientifico di alcuni tra i maggiori esperti di politiche del lavoro e demografia in Italia e dalle elaborazioni di Odm consulting – apre la strada a nuove prospettive per comprendere e affrontare il fenomeno Neet nel nostro Paese. Fondazione Gi Group ha, inoltre, condiviso l’auspicio di istituire la 'Giornata nazionale per il contrasto al fenomeno Neet', proposta che è stata sostenuta dal presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, Walter Rizzetto.
Lo studio introduce una metodologia di classificazione dei Neet che, a partire dalla classificazione Eurofound – tra gli standard di riferimento internazionali - ed elaborando l’indagine Istat Forza di lavoro, offre una lettura del fenomeno a una profondità senza precedenti, permettendo di comprendere specificità inedite e di cogliere, a un livello di dettaglio superiore alle tradizionali analisi, l’eterogeneità e la complessità di questa condizione dei giovani.
Su un totale di 2.078.705 di Neet italiani nel 2024, la condizione prevalente è la disoccupazione di lungo periodo, ovvero superiore a un anno (14%), seguita dai motivi famigliari legati all’essere casalinga, volere più tempo per la famiglia o aspettare un figlio (13,1%), e da chi è in attesa di risposte da ricerche di lavoro passate (12,4%). Elevata anche la quota di chi è Neet per motivi di vera e propria cura familiare che, su un totale di 11,8%, per il 9,4% sono il risultato di una scelta e per il 2,4% sono invece legati all’indisponibilità di servizi o al loro costo eccessivo. Una delle componenti più critiche del fenomeno è quella degli scoraggiati (11,2%): tra questi, la fetta prevalente (9,5%) pensa di non riuscire a trovare un lavoro in generale e un ulteriore 1,7% di non riuscire a trovare un lavoro adeguato alle proprie esigenze.
Da una prospettiva di genere, tra la popolazione femminile prevale chi è Neet per responsabilità familiari (20,6% vs appena 2,4% dei maschi) e per responsabilità di cura 'scelte' (15,8% vs 0,4%) mentre tra i maschi sono più numerosi i disoccupati di lungo periodo (19% vs 10,5%) e chi è in attesa di risposte da esiti di ricerche passate (15,8% vs 9,9%). Per quanto riguarda gli scoraggiati, l’analisi evidenzia una prevalenza della componente maschile (13,6%) su quella femminile (9,5%). Anche l’età rappresenta un fattore di differenziazione. Se fra i 15-19 anni prevale la categoria dei Neet in transizione (20,3%), nella fascia 20-24 anni sono invece più numerosi i disoccupati di lungo periodo (17,4%), chi è in attesa di risposte (16,8%) e gli scoraggiati, che hanno in questo gruppo il loro valore più alto (12,2%). Nella fascia 25-29 prevalgono invece i disoccupati di lungo periodo (14,5%), mentre restano su valori alti anche gli scoraggiati (10,9%). Rilevante osservare come la quota di chi è Neet per responsabilità famigliari aumenti con l’aumentare dell’età fino a raggiungere il picco del 20,5% nella fascia dei giovani adulti (30-34 anni).
L’inefficacia di un programma come Garanzia Giovani - che, come è noto, non è riuscito a coinvolgere i soggetti che maggiormente ne avrebbero avuto bisogno - sottolinea come, in assenza di strategie specifiche di intercettazione, siano proprio i giovani più vulnerabili e scoraggiati a restare fuori dal raggio delle politiche pubbliche. Per affrontare con efficacia il fenomeno Neet, è invece necessario sviluppare azioni dedicate sia in ottica di prevenzione - per evitare che i giovani entrino in tale condizione - sia di reintegro per chi ne è già coinvolto. In questa prospettiva, considerando che in Italia non esisteva fino a oggi una raccolta di progetti che permettesse di far conoscere oltre i confini locali le buone pratiche di intervento, Fondazione Gi Group ha avviato un’operazione di sistematizzazione delle progettualità lanciate sui territori, con riferimento nello specifico a quelle di reintegro, arrivando a mappare 20 iniziative attraverso un ampio studio esplorativo e il dialogo con una molteplicità di soggetti istituzionali ed esperti di politiche del lavoro. Le iniziative individuate interessano un numero di Regioni che, complessivamente, rappresentano l’85% dei Neet nella fascia di età 15-29 e l’85,6% dei giovani nella fascia di età 15-34 anni nel 2024.
I progetti, pur differendo per target e per metodologie di intervento, condividono l’intento comune di riattivare i giovani nella consapevolezza di sé, dei propri desiderata, competenze e valori. Queste iniziative coinvolgono una rete ampia e trasversale di attori - dagli enti pubblici alle imprese private, dai player del lavoro al terzo settore, fino agli oratori e ai centri sportivi - e una varietà di ruoli: accanto a una figura di governance sempre presente (di solito project leader o coordinatore/trice), è fondamentale il ruolo sia degli educatori, con background in discipline psicologiche, pedagogiche o umanistiche, sia di figure con competenze più informali o specifiche che sul territorio si occupano a vario livello di giovani e della loro inclusione nel contesto sociale, scolastico e lavorativo. È il caso dei Link Worker, o dei Peer Educator, giovani che hanno già vissuto in prima persona le iniziative proposte dal progetto e che ne diventano protagonisti attivi nell’avvicinare altri giovani. Tra le altre figure chiave, psicologi e psicologi del lavoro, assistenti sociali e docenti.
Accanto ai numerosi punti di forza e alle opportunità offerte da questi progetti, l’analisi ha posto in evidenza anche alcune criticità, segnalate dagli stessi stakeholder. Emerge in primo luogo la mancanza di un sistema centrale nazionale, o anche solo regionale o provinciale, capace di mappare le realtà sul territorio che possono essere coinvolte nei progetti, tra cui scuole, università e aziende. A questo si aggiunge la difficoltà di ingaggiare figure con competenze informali, come nel caso dei peer educator, spesso escluse dai bandi per mancanza di titoli riconosciuti. Ulteriori criticità sono poi legate alla difficoltà di trovare fonti di finanziamenti e alla durata limitata degli stessi progetti. Un fattore è poi rappresentato dalla gestione delle relazioni con le famiglie, che talvolta scoraggiano la partecipazione dei figli ai percorsi privilegiando entrate da lavoro sommerso o assegni sociali o opponendosi alle iniziative nel momento in cui le dinamiche famigliari vengono riconosciute come concausa della condizione del o della giovane. Pesano inoltre sia il rischio di abbandono precoce del percorso anche per motivi 'futili' sia in molti casi la scarsa integrazione degli istituti formativi nei progetti e nell’identificazione precoce dei giovani a rischio di dispersione. Un ulteriore ostacolo, infine, è rappresentato dal lavoro sommerso, che disincentiva il coinvolgimento in progetti e viene percepito in alcuni contesti come 'l’unica soluzione possibile' o come un’occasione di guadagno consistente, veloce e senza troppi vincoli.
“Sono orgogliosa di annunciare la nascita di Dedalo, un progetto unico nel suo genere, con cui da oggi istituiamo un Osservatorio e Laboratorio permanente per studiare, comprendere e affrontare in profondità il fenomeno Neet. Come persone, professionisti e come Paese non possiamo permetterci di continuare a lasciare 'soli', ai margini del mondo dello studio e del lavoro, più di due milioni di giovani, dilapidando il potenziale delle nuove generazioni a scapito non solo della loro realizzazione di vita ma anche delle possibilità di sviluppo e benessere dell’intero Paese”, afferma Chiara Violini, presidente di Fondazione Gi Group.
Prosegue Violini: “In questo senso, a partire dal nostro studio e dalla nostra esperienza, rivolgiamo alle istituzioni e a tutti gli stakeholder cinque proposte per supportare in modo sistemico i giovani nel loro percorso verso il lavoro e la realizzazione di sé. Innanzitutto, è necessario promuovere in Italia un sistema duale capace davvero di rafforzare il collegamento tra scuola e lavoro. In secondo luogo, occorre potenziare l’orientamento attivando percorsi fin dalla prima infanzia, rivalutare l’obbligo scolastico in rapporto al conseguimento di un titolo di studio riconosciuto e introdurre misure di sostegno economico per i giovani che vengono da situazioni più disagiate. Terzo, è necessario potenziare l’istruzione terziaria e promuovere politiche di apprendimento permanente per ridurre il rischio di obsolescenza delle competenze. Quarto, avviare percorsi multistakeholder di riattivazione e reinserimento, integrati da strumenti quali incentivi economici, servizi di cohousing e di mobilità che stimolino la partecipazione. Infine, intendiamo sollecitare le istituzioni a livello nazionale e regionale a trovare soluzioni e modalità che permettano di analizzare il fenomeno Neet attraverso dati di flusso, diretti e continuativi sull’intera popolazione, così da poter seguire il percorso individuale di studio e lavoro delle persone durante la loro intera vita e arginare il rischio di dispersione".
Con Dedalo, portiamo a un nuovo livello il nostro impegno per il lavoro sostenibile, quel lavoro che è leva fondamentale di coesione sociale, sviluppo personale e generazione di valore per le persone e per la collettività. Ringrazio tutti i partner che hanno condiviso la nostra visione e scelto di accompagnarci in questo percorso innovativo che potrà diventare un riferimento per tutto il Paese.”
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(Adnkronos) - Aumentano vertiginosamente i contenziosi per le ferie non godute nel settore pubblico. Solo nei primi sei mesi del 2025 si contano 425 sentenze sulla monetizzazione dei giorni di riposo non usufruiti.
Di queste 412 con esito favorevole ai lavoratori pari al 97% delle pronunce complessive.Un dato che conferma una giurisprudenza ormai sempre più consolidata nel riconoscere l’indennità anche in assenza di richiesta o diniego formale. Si tratta di tutti i dipendenti pubblici (statali, regionali, comunali, sanitari, scolastici, ecc.) che, al momento della cessazione del rapporto di lavoro (per pensionamento, dimissioni, trasferimento, licenziamento), non hanno potuto usufruire delle ferie maturate durante il servizio per cause non dipendenti dalla loro volontà, hanno diritto a ricevere un’indennità economica sostitutiva per le ferie non godute.
Secondo l’analisi della banca dati giurisprudenziale effettuata da Consulcesi & Partners, la somma complessivamente liquidata ai dipendenti pubblici tra gennaio e giugno 2025 supera i 3 milioni di euro: rimborsi di oltre 2.345.000 euro, a cui si aggiungono 867.000 euro di spese legali riconosciute. Un trend in crescita che fotografa una realtà trascurata troppo a lungo e oggi oggetto di tutela giurisdizionale estesa.
Rispetto all’ultimo report di maggio, le sentenze sulle ferie non godute sono aumentate del 70%, passando da 250 a 425, mentre i rimborsi complessivi riconosciuti ai dipendenti pubblici sono cresciuti di oltre il 17%, superando appunto i 3 milioni di euro. Tra i risarcimenti più elevati figurano quelli ottenuti da dirigenti medici, con importi fino a 72.000 euro, seguiti da funzionari di enti locali (fino a 50.000 euro) e docenti precari (fino a 12.700 euro). Il rimborso più alto del 2025 (72.000 euro) è stato ottenuto proprio da Consulcesi & Partners con la recente sentenza (n. 96/2025) del Tribunale del Lavoro di Ferrara). Nel caso specifico il giudice ha confermato alcuni principi ormai consolidati e rintracciabili nelle numerose sentenze di questi mei: irrilevanza delle dimissioni volontarie, nessun onere probatorio per il dipendente e diritto al rimborso anche per le figure apicali.
"La giurisprudenza - afferma Bruno Borin, responsabile del team legale di Consulcesi & Partners - si sta ormai consolidando nel riconoscere il diritto alla monetizzazione delle ferie non godute. E' fondamentale che i lavoratori pubblici siano informati su come far valere questo diritto, soprattutto in prossimità della prescrizione". Per fare chiarezza su requisiti, documentazione e tempistiche, Consulcesi & Partners promuove un webinar gratuito rivolto a dipendenti pubblici, medici, insegnanti e funzionari da titolo 'Come ottenere l’indennità per le ferie non godute: guida legale e strumenti'. L’evento si svolgerà on line lunedì 14 luglio a partire dalle ore 12,30. Durante l’incontro verranno illustrate le ultime pronunce favorevoli e gli strumenti legali disponibili per ottenere l’indennizzo. Per partecipare gratuitamente è sufficiente iscriversi al link disponibile al seguente indirizzo: https://info.consulcesi.it/cep-webinar-ferie-non-godute.html. Nel corso del webinar sarà possibile anche porre domande e richiedere approfondimenti agli esperti. Parteciperanno Bruno Borin e Teresa Ambrosetti del team Consulcesi & Partners ed il giornalista Ciro Imperato.
Tutti i dipendenti pubblici (statali, regionali, comunali, sanitari, scolastici, ecc.) che, al momento della cessazione del rapporto di lavoro (per pensionamento, dimissioni, trasferimento, licenziamento), non hanno potuto usufruire delle ferie maturate durante il servizio per cause non dipendenti dalla loro volontà, hanno diritto a ricevere un’indennità economica sostitutiva per le ferie non godute. La Direttiva 2003/88/CE prevede, al suo art. 7, che il diritto alle ferie annuali retribuite è fondamentale ed irrinunciabile, potendo essere sostituito da un’indennità finanziaria, soltanto al momento della cessazione del rapporto di lavoro La giurisprudenza comunitaria ed italiana è ormai consolidata in senso favorevole ai dipendenti del pubblico impiego. In particolare, la CGUE nel 2024, si è espressa in due distinti procedimenti (C-218/22 e C-699/22) ritenendo che il divieto di monetizzazione delle ferie non godute, previsto dall’art. 5, comma 8, del D.L. sia contrario alle tutele previste dalla normativa dell’Unione Europea.
La Cassazione, con la sentenza n. 5496/2025, ha ribadito con assoluta chiarezza il principio fondamentale per cui il dirigente medico che, al momento della cessazione del rapporto, non ha goduto delle ferie ha diritto al pagamento dell’indennità sostitutiva, tranne che nell’ipotesi in cui l’azienda riesca a dimostrare di averlo posto nelle condizioni di esercitare il suo diritto, avvertendolo per tempo della perdita del diritto in caso di mancato godimento. L’indennità è calcolata sulla base del numero di giorni di ferie non godute moltiplicato per la retribuzione giornaliera (comprensiva di indennità e accessori). In molti casi, i tribunali hanno riconosciuto risarcimenti anche superiori ai 30.000–40.000 euro.
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(Adnkronos) - La Società italiana di neurologia (Sin) esprime soddisfazione e vivo apprezzamento per la nomina di Alberto Siracusano a presidente del Consiglio superiore di sanità, massimo organo tecnico-consultivo del ministero della Salute. La nomina del professor Siracusano - si legge in una nota - rappresenta un segnale chiaro e significativo verso una concezione della salute più integrata, che riconosce il benessere psichico come parte essenziale della cura della persona. Psichiatra, docente universitario e direttore dell'Unità operativa complessa di Psichiatria della Fondazione Policlinico Tor Vergata - scrivono i neurologi - Siracusano potrà favorire, all'interno del Css, una visione della salute pubblica che valorizzi la dimensione della salute mentale.
"Accogliamo con favore la nomina del professor Siracusano - dichiara Alessandro Padovani, presidente Sin - E' una decisione che riconosce il ruolo cruciale della salute mentale, oggi più che mai emergenza sanitaria e sociale. La sua visione, orientata a un approccio olistico e integrato, è pienamente in linea con la prospettiva One Brain, One Health, che condividiamo e sosteniamo. A lui vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro in questa nuova e prestigiosa responsabilità".
Da sempre impegnata nel promuovere un approccio interdisciplinare e centrato sulla persona, la Sin - conclude la nota - guarda con attenzione alla nuova stagione che si apre per la sanità italiana, nella convinzione che il dialogo tra neuroscienze, psichiatria e medicina pubblica sia la chiave per affrontare le sfide attuali e future.
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(Adnkronos) - La presenza delle Forze di difesa israeliane (Idf) nella Striscia di Gaza resta l'unico, ma cruciale, nodo ancora irrisolto nei negoziati indiretti tra Israele e Hamas in corso per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Fonti con accesso diretto ai colloqui a Doha, citate da Sky News, confermano che il punto più dibattuto resta la permanenza militare israeliana nell'enclave palestinese.
Secondo quanto appreso dall'emittente britannica, le delegazioni israeliana e di Hamas hanno trovato un'intesa su due punti chiave: la gestione degli aiuti umanitari e la garanzia degli Stati Uniti sul fatto che Israele non riprenda unilateralmente le ostilità allo scadere del cessate il fuoco previsto per 60 giorni.
Per quanto riguarda gli aiuti, le parti hanno concordato che a occuparsene sarà un soggetto terzo, né controllato da Hamas né da Israele. Questo escluderebbe dal processo la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), organizzazione controversa sostenuta da Israele e Stati Uniti, che non potrà operare nelle aree dove le Idf non presenti. L'intesa prevede un maggiore coinvolgimento delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali.
Sulla garanzia americana, invece, l'emittente britannica rivela di una comunicazione inviata a Hamas da Bishara Bahbah, cittadino palestinese-americano ritenuto una figura chiave nei canali diplomatici non ufficiali, che avrebbe rassicurato i vertici della fazione palestinese sul fatto che l'amministrazione Trump si impegnerà a impedire una ripresa unilaterale della guerra da parte israeliana.
La questione della presenza israeliana a Gaza resta però irrisolta. Per Tel Aviv, il ritiro delle truppe potrebbe compromettere l'obiettivo dichiarato della guerra: l'eliminazione totale di Hamas come forza militare e politica. Al contrario, per Hamas qualsiasi permanenza delle Idf rappresenterebbe un'occupazione militare inaccettabile.
Una possibile via d'uscita, riferiscono fonti vicine ai negoziati, potrebbe essere rappresentata da garanzie internazionali su un percorso politico chiaro e realizzabile per il futuro dei palestinesi. Tuttavia, allo stato attuale dai colloqui non è ancora emerso alcun impegno concreto in tal senso.
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(Adnkronos) - La Cei valuti l'ipotesi di pagamenti digitali per le offerte alle parrocchie. Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenendo ad un evento Nexi sui servizi al terzo settore.
"All'estero normalmente uno lo può fare, invece in Italia questo non è molto d'uso. Mi hanno spiegato che la parrocchia deve essere iscritta al terzo settore, quindi questo è un segnale che mandiamo alla Cei, visto che ogni tanto ci tirano dei pizzicotti, di intensificare questo tipo di presenza", afferma Giorgetti sorridendo.
"Speriamo che il progetto abbia successo anche nelle parrocchie" aggiunge inviando un cordiale saluto al cardinale Matteo Maria Zuppi.
Leggi tutto: Giorgetti: "Offerte in chiesa? Cei valuti ipotesi pos"

(Adnkronos) - A quanto si apprende, è morto uno dei feriti più gravi a seguito dell'esplosione della cisterna di gpl in via dei Gordiani a Roma. L'uomo aveva riportato ustioni di III grado sul 55% del corpo. La vittima è Claudio Ercoli, ispettore di piazza.
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(Adnkronos) - Il numero uno del tennis mondiale, Jannick Sinner, torna oggi in campo a Wimbledon contro l'americano Ben Shelton per un posto in semifinale. Questa mattina Sinner ha palleggiato con Jacopo Vasamì, giovane e promettente giocatore mancino come Shelton. I dubbi sulle condizioni del gomito dell'altoatesino, dopo la caduta nel match contro Dimitrov, dovrebbero essere passati. Ha destato la curiosità dei social il fatto che il gomito destro del campione fosse coperto da un manicotto bianco. Ma cos'è? "Un'ortesi elastica per l'arto superiore - spiega all'Adnkronos Salute il medico fisiatra Andrea Bernetti - generalmente utilizzata per condizioni da sovraccarico, come in caso di epicondilite omerale, può essere utile anche nell'immediato post-trauma, qualora questo sia di identità lieve, allo scopo di supportare l'articolazione conferendo maggiore stabilità alle sollecitazioni e favorendo la propriocezione, ovvero la capacità di controllare i segmenti corporei nello spazio".
"Le ortesi elastiche, in particolare quelle a compressione, sono utili nel tennis per fornire supporto, migliorare la consapevolezza muscolare, possono contribuire a stabilizzare le articolazioni durante i movimenti ad alto impatto, migliorare la circolazione sanguigna e ridurre l'affaticamento muscolare, consentendo ai giocatori di mantenere le prestazioni e potenzialmente recuperare più velocemente", aggiunge Bernetti, segretario generale della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa) e professore ordinario di Medicina fisica e riabilitativa all'Università del Salento.
"La propriocezione, cioè la capacità del corpo di percepire la posizione e il movimento delle articolazioni, è fondamentale per la stabilità e il controllo motorio, e può essere compromessa in seguito a traumi o disfunzioni articolari. In ambito riabilitativo - conclude - si ricorre spesso a supporti esterni come ortesi, tape o bendaggi per stimolare i recettori e migliorare il feedback sensoriale al sistema nervoso centrale. Alcuni studi hanno evidenziato come le ortesi per il gomito possono essere utilizzate per favorire il controllo articolare, specialmente in contesti che richiedono precisione o sforzi prolungati, come nello sport o in attività lavorative ripetitive".
Leggi tutto: Sinner con gomito fasciato, medico 'è un'ortesi elastica per più stabilità'

(Adnkronos) - In Italia i medici oncologi dedicano il 41% del loro tempo alla burocrazia e il 59% alle attività mediche. Poco cambia se sono medici specialisti con minore anzianità o di vertice: 39% contro 61% nel primo caso, 42% contro 58% nel secondo caso. Risultato? Il fardello amministrativo, che sottrae tempo al rapporto medico-paziente, peggiora la qualità del tempo di lavoro e riduce efficacia ed efficienza del Servizio sanitario nazionale, con un aggravio sulla spesa pubblica. Sono questi i dati emersi da un'indagine condotta da Isheo e La Lampada di Aladino Ets, presentata al convegno 'Burden amministrativo dei medici oncologi: dalle evidenze a una proposta di soluzione'. La ricerca è stata condotta tra febbraio e marzo 2025 su 179 medici oncologi: il 56% donne, il 44% uomini, con un'età media pari a 49 anni. Medici che, nel 34,64% dei casi, visitano dai 41 ai 60 pazienti alla settimana.
Per il 74% dei medici oncologi, almeno secondo l'indagine, il fenomeno del burnout diffuso tra gli specialisti - con i relativi sentimenti di esaurimento, ridotta efficacia professionale, aumento della distanza mentale dal proprio lavoro - è legato in parte proprio al carico burocratico. Per il 22% è addirittura la causa principale. Le mansioni amministrative più gravose secondo il 79,3% dei medici sono rappresentate dalla modulistica, seguita dalla gestione dei guasti del sistema informatico (60,9%) e dalla compilazione e gestione dei dati (55,87%). Incarichi che impattano sul tempo da dedicare alla comunicazione clinica con il paziente, sulla diagnosi e sul follow-up.
Eppure una parte delle mansioni amministrative potrebbe essere delegata. Il 92% dei medici, ad esempio, è d'accordo a delegare la gestione dei guasti del sistema informatico, il 91% gli ordini e il controllo dell'inventario, l'80% l'accoglienza dei pazienti, il 79% la pianificazione degli appuntamenti. "Delegare - sottolinea Davide Petruzzelli, presidente de La Lampada di Aladino Ets - diventa la parola d'ordine. Le mansioni amministrative riducono sia il tempo da dedicare al paziente sia quello per la formazione, l'informazione e le attività multidisciplinari in un settore come l'oncologia che contiene un numero crescente di innovazioni terapeutiche. Delegare una parte dei compiti amministrativi permetterebbe agli specialisti di avere più tempo per le mansioni mediche, con un'attenzione particolare ai pazienti e una migliore appropriatezza nell'allocazione delle risorse del sistema sanitario nazionale".
Per Davide Integlia, General Manager di Isheo, economista sanitario ed esperto di percorsi terapeutico-assistenziali, "mettere il medico al centro deve diventare una priorità per realizzare una vera patient centricity. L'indagine condotta illustra in maniera chiara la qualità del tempo di lavoro dell'oncologo oggi. Occorre proporre soluzioni operative ai decisori politici, così da supportare il medico specialista nello svolgimento delle sue mansioni prettamente mediche".
"La relazione con il paziente è un aspetto cruciale nell'attività del medico. Sottrarre tempo può comportare un'insoddisfazione reciproca. Siamo in un periodo in cui le risorse mediche sono carenti, per questo è necessario stabilire una gerarchia di importanza e dedicare di nuovo un tempo adeguato, continuo e protetto alla relazione con il paziente. E poi saper delegare alcuni compiti strettamente amministrativi, come la pianificazione degli appuntamenti o la modulistica, ad altre figure", ha detto Monica Giordano, direttore Struttura complessa Oncologia dell'ospedale Sant'Anna di Como.
"In Italia vivono 3,7 milioni di cittadini dopo la diagnosi di tumore; 15 anni fa, nel 2010, erano 2,6 milioni", ha affermato Francesco Perrone, presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). "I pazienti oncologici che convivono con la malattia in forma cronica - ha evidenziato - rappresentano una grande sfida per il Servizio sanitario nazionale. Servono più risorse e personale da destinare all'oncologia ed è necessario liberare i clinici dalle attività burocratiche. La soluzione può essere rappresentata da un modello di affiancamento di nuovo personale agli oncologi, con figure amministrative in grado di supportare il personale sanitario durante le visite, per accorciarne la durata e aumentarne il numero. Meno tempo dedicato a compilare moduli si traduce in più ore a disposizione per le visite. Si tratta di una soluzione concreta, con effetti immediati, che comporterebbe una valorizzazione del lavoro degli oncologi e una ricaduta positiva su tutto il sistema".
Leggi tutto: Tumori, burocrazia ruba 41% tempo oncologi, penalizzato dialogo con pazienti


(Adnkronos) - La carne è il cibo che più di ogni altro ha partecipato all'evoluzione dell'essere umano dal punto di vista fisico e sociale, ma oggi più che mai la sua produzione e il suo consumo sono al centro di un dibattito che riguarda salute, ambiente ed etica. Ma se l'uomo è onnivoro da milioni di anni, perché adesso questa certezza viene messa in dubbio? E' la domanda a cui ha voluto rispondere Pietro Paganini, curatore del libro 'A spasso con Lucy. Perché mangiamo come parliamo. Virtù e valore delle proteine animali', scritto in collaborazione con Carola Macagno ed edito da Guerini e Associati. Il volume, presentato in anteprima oggi a Roma, è un viaggio lungo l'evoluzione umana per scoprire l'importanza delle proteine animali nella storia dell'uomo e per dimostrare che se siamo ciò che siamo è anche grazie alla carne. Compagna d'eccezione in questo percorso Lucy, la nostra paleo-antenata vissuta più di 3 milioni di anni fa.
Attualmente, il dibattito intorno alla carne assume nuove complessità, dalle implicazioni nutrizionali - mangiare la carne fa bene o male? - a quelle ambientali - produrre la carne inquina troppo? - fino a quelle etiche - cosa si intende per benessere animale? - suggerendo quasi una sorta di incompatibilità fra una caratteristica innata dell'uomo, essere onnivoro, e la produzione e il consumo di proteine animali. "Lucy - spiega Paganini - è la nostra compagna di viaggio, la voce del nostro senso critico. Ci accompagna per sfidare un dibattito sulla nutrizione che troppo spesso abbandona la ragione per rifugiarsi nell'ideologia. La carne non è un nemico della salute, dell'ambiente o dell'etica, come oggi va di moda sostenere. E' parte della nostra storia, della nostra evoluzione. Molti esseri viventi si sono evoluti grazie alle proteine animali, e l'uomo più di tutti - sottolinea - Se oggi possiamo contare su un cervello capace di linguaggio, creatività, empatia e progresso, lo dobbiamo proprio alle proteine animali: un patrimonio nutrizionale insostituibile, per la qualità e la completezza dei suoi nutrienti".
"A questo 'non-dibattito' - aggiunge Paganini - vogliamo rispondere con argomenti solidi, critici, basati sulla scienza e non sulle emozioni, per aiutare i consumatori a conoscere davvero, e quindi a scegliere in modo consapevole. Lucy è qui per questo: per aiutarci a riflettere, a guardare oltre le mode, a ritrovare un rapporto equilibrato con il cibo, con l’ambiente e con gli animali". La similitudine fra il linguaggio e la nutrizione è la grande metafora che guida il viaggio di Lucy intorno alla funzione evolutiva del cibo.
"Parlare e mangiare sono i due grandi strumenti attraverso cui è stata costruita l'umanità - commenta Giuseppe Pulina, professore ordinario di Etica e sostenibilità degli allevamenti all'università di Sassari e presidente di Carni Sostenibili - Se infatti è vero che tutti gli animali hanno un linguaggio, solo l'uomo è riuscito nell'impresa di differenziarlo: oggi nel mondo esistono 7.159 lingue, senza contare i dialetti, e parallelamente solo in Italia contiamo oltre 5mila piatti tipici". Non certo un caso, secondo Pulina: "Tutto merito dell'evoluzione, della motivazione alla condivisione tipica dell'essere umano che ha investito nel corso dei secoli in egual misura l'abilità del linguaggio e quella del nutrirsi, una propensione al condividere che culmina nella perfezione della nostra dieta mediterranea".
A tale proposito Elisabetta Bernardi, biologa nutrizionista, specialista in scienze dell'alimentazione e docente di Biologia della nutrizione presso l'università degli studi di Bari, osserva: "Se è vero che la dieta mediterranea è un inno all'equilibrio e alla varietà, è anche un monito a mangiare tutto senza escludere nessun cibo, e in questo contesto anche e soprattutto la carne e le proteine animali hanno un ruolo fondamentale per la nostra salute: forniscono proteine complete, vitamine del gruppo B, in particolare la B12, insieme a minerali essenziali quali ferro e zinco. Preziose per la loro biodisponibilità, cioè la velocità con cui vengono assorbite, trasportate e utilizzate, le proteine - chiarisce - sono le migliori alleate della nostra salute metabolica, ma vanno necessariamente integrate con l'alimentazione perché il nostro corpo non ne fa riserva: se ne abbiamo bisogno e queste non vengono assunte a sufficienza con la dieta, si rischia di innescare il catabolismo proteico, la degradazione delle proteine muscolari da parte dell'organismo, un processo dannoso che comporta una riduzione della massa muscolare con la compromissione di forza, funzionalità fisica e metabolismo basale".
All'incontro si è ragionato anche dell'impatto che la produzione di carne ha sull'ambiente e del dibattito che questo ha innescato. Oggi in Italia tutta l'agricoltura impatta per l'8,4% sul totale delle emissioni climalteranti e, di queste, i due terzi sono imputabili alla zootecnia. Dal 1990 le emissioni del settore agricolo in Italia sono calate del 15,6%. "E' evidente che il settore abbia dimostrato una presa di coscienza in merito ai temi della sostenibilità - commenta Pulina - senza contare i progressi scientifici e la digitalizzazione che hanno investito anche il campo degli allevamenti, riducendo le emissioni e facilitando il riutilizzo degli scarti in un'ottica di economia circolare e rigenerativa. L'introduzione di nuove metriche che tengono conto della permanenza in atmosfera dei gas, la revisione al ribasso delle stime sull'utilizzo dell'acqua attraverso la distinzione delle fonti di provenienza, la riconsiderazione degli impatti ambientali degli alimenti in base al loro valore nutrizionale stanno concorrendo a riposizionare le attività zootecniche in un quadro di sostenibilità".

(Adnkronos) - Rivoluzione alla Red Bull, finisce il regno di Chris Horner: il team principal, artefice dell'epoca d'oro della scuderia, viene licenziato in tronco con effetto immediato e chiude l'avventura di 20 anni con la scuderia. Al suo posto, ecco Laurent Mekies, attuale team principal della Racing Bulls. Horner paga a caro prezzo il calo del team, attualmente solo quarto nel Mondiale Costruttori nonostante i miracoli di Max Verstappen, campione del mondo in carica, capace di vincere 2 Gp quest'anno.
La Red Bull appare nettamente inferiore alla McLaren, che domina la stagione, e fatica a tenere il passo della Mercedes. La scuderia, che ha perso il mago del design Adrian Newey, ha risentito dell'uscita di una serie di figure di primo piano ai box e al muretto. Il prossimo addio potrebbe essere quello di Verstappen: il pilota olandese ha un contratto fino al 2028 ma l'accordo prevederebbe clausole per interrompere il rapporto in anticipo. La Mercedes aspetta...
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(Adnkronos) - La Talpa e The Couple, condotti rispettivamente da Diletta Leotta e Ilary Blasi, nel mirino dell’amministratore delegato di Mediaset Pier Silvio Berlusconi. "Sono due dei prodotti più brutti che abbia mai visto in televisione. Abbiamo sbagliato. Non dobbiamo più cadere in errori di questo tipo", ha detto senza mezzi termini a margine della serata con la stampa per presentare i nuovi palinsesti Mediaset.
"I reality - ha aggiunto - sono un genere non alla fine, anzi, hanno ancora tanto da dire. Si tratta di prodotti fatti bene e altri fatti male. Ad esempio, questa stagione non è stata particolarmente positiva per Il Grande Fratello, ma rimane una delle machine più straordinarie della tv. L’Isola dei famosi è andata bene ma si può migliorare”.
Enrico Mentana in Mediaset? "Se lui vuole le porte sono aperte, non c’è trattativa”, ha detto l’ad di Mfe. Quanto ad Andrea Giambruno, l’ex compagno della premier Giorgia Meloni, rimosso nel 2023 dalla conduzione di 'Diario del giorno' su Rete4, “penso che presto dovrà e potrà tornare in onda in qualcosa che già esiste. È un bravo giornalista, cosa ha fatto?".
Smentita, almeno in parte, la voce di un possibile arrivo a Mediaset di Alessandro Cattelan: "Ha fatto un numero zero di un suo programma, che non è dispiaciuto. Potremmo decidere di farlo crescere per una prima serata di Italia 1 ma vedremo. Potrebbe essere questo il prodotto o un altro, con Cattelan o meno", ha detto Berlusconi.
P.S. Berlusconi, 'con De Martino c'era trattativa ma Amadeus ha fatto patatrac’
Milano, 9 lug. (Adnkronos)
L'anno scorso, “con Stefano De Martino, confermo, eravamo in fase di trattativa per ‘Striscia’. Poi Amadeus ha fatto il patatrac, aprendogli la strada su Rai 1. Eravamo a un buon punto ma poi gli si è aperta la strada di access su Rai 1 e se fossi stato in lui avrei fatto la stessa cosa”. Lo ha detto l’ad di Mfe, Pier Silvio Berlusconi, presentando la nuova stagione Mediaset alla stampa.
Quanto a Gerry Scotti “è un caposaldo Mediaset e si è preso l’onere di questa sperimentazione con ‘La ruota della fortuna’ nel preserale” ha aggiunto.
P.S. Berlusconi, 'nostri tg esempio di autorevolezza e garbo'
Milano, 9 lug. (Adnkronos)
“Penso che i nostri telegiornali, a partire dal Tg5, siano un esempio di autorevolezza e garbo”. Lo ha detto l’ad di Mfe, Pier Silvio Berlusconi, presentando la nuova stagione Mediaset alla stampa. “Io - ha aggiunto - sono orgoglioso dei nostri telegiornali e non credo ci sia il rischio di eccedere nel l’informazione. I telegiornali danno un punto di vista e un approfondimento che vale più di prima”.


(Adnkronos) - Donald Trump minaccia dazi alle stelle, pubblica "lettere" su Truth, parla di "accordi". Con Paesi da una parte all'altra del mondo. Anche ieri ha usato il termine "accordo" in riferimento a documenti che non hanno trovato il consenso di altri Paesi, le "lettere" pubblicate su Truth con i dazi 'aggiornati' in assenza di una qualche forma di intesa entro il primo agosto. Dal suo punto di vista "una lettera significa un accordo". Oggi, ha evidenziato sul New York Times Ana Swanson che da anni si occupa di commercio ed economia internazionale, cosa si intenda per accordo commerciale è diventata una "domanda insidiosa" e per il presidente degli Stati Uniti "Dazi Trump, von der Leyen: "Lavoriamo a soluzione negoziata con Usa" sembra essere praticamente tutto ciò che vuole che sia".
Le 'storiche' intese commerciali sono fatte da centinaia di pagine, messe a punto spesso dopo anni di negoziati. La seconda amministrazione Trump, si legge sul Nyt, ha dimostrato sinora poco interesse o poca pazienza per negoziati commerciali esaustivi. I tradizionali accordi di libero scambio, oltre alla complessità negoziale, richiedono anche l'approvazione del Congresso, evidenzia l'analisi ricordando quello che a maggio è stato annunciato dalla Casa Bianca come uno "storico accordo commerciale" con il Regno Unito, "poche pagine" e "molte promesse ancora da negoziare". Un quadro per futuri colloqui, dicono alcuni osservatori.
E come "accordo commerciale" è stato presentato anche quello della scorsa settimana con il Vietnam. Su Truth il presidente ha scritto che "sarà un grande accordo di cooperazione tra i nostri due Paesi", con la prospettiva di dazi al 20% sulle importazioni dal Vietnam, ma da allora - ha sottolineato ancora il Nyt - non è stato diffuso pubblicamente un testo o almeno una scheda per descrivere cosa sia stato concordato.
Dopo il Regno Unito, il 12 maggio la Casa Bianca ha presentato come "accordo" la tregua sui dazi concordata con la Cina. Trump, evidenzia il Nyt, ha anche iniziato a riferirsi alla tregua commerciale con il gigante asiatico parlando di "accordo commerciale", pur trattandosi di un'intesa tra i due governi per fare marcia indietro sulle misure tariffarie e su altre misure che erano state adottate al culmine della guerra di dazi e controdazi. "In genere un accordo commerciale porta cambiamenti nelle regole del commercio, ma questa tregua ha solo riportato le relazioni allo status quo", ha osservato Swanson nella sua analisi. "Abbiamo avuto un ottimo rapporto con la Cina ultimamente - ha detto ieri Trump in dichiarazioni rilanciate dai media americani dopo la riunione di gabinetto alla Casa Bianca - Sinceramente, sono stati molto onesti sul nostro accordo commerciale".
Lunedì erano quasi tutte identiche le "lettere" pubblicate da Trump su Truth per informare Giappone e Corea del Sud per primi, ma anche Sudafrica e altri Paesi, dei dazi che potrebbero essere imposti sui loro prodotti. E il Nyt sottolinea come, dopo aver spostato dal 9 luglio al primo agosto la 'deadline' per accordi sui dazi con i singoli Paesi, Trump sia sembrato indicare che le future possibilità di negoziare potrebbero essere limitate. "Non possiamo incontrare 200 Paesi", ha detto il tycoon.
Al Time ad aprile diceva che "l'accordo è un accordo che scelgo io". E, conclude il Nyt, la principale ragione per cui i nuovi accordi dell'Amministrazione sono così limitati sta anche nei tempi ristretti. Per Nisha Biswal di Asia Group citata dal giornale semplicemente "pensare di arrivare a un accordo davvero solido e completo in poche settimane o mesi, credo sia davvero irrealistico, perché c'è molto da negoziare dal punto di vista del testo legale e questi negoziati, per la loro stessa natura, richiedono tempo". Trump è il presidente delle "lettere" dopo il 'Liberation Day'.

(Adnkronos) - Ritorno di fiamma tra Stefano De Martino e Belen Rodriguez? Il conduttore televisivo e la showgirl stanno trascorrendo le vacanze nello stesso posto, a Porto Cervo, in Sardegna. I due, genitori del piccolo Santiago, sono stati visti insieme in un noto ristorante del posto dove erano presenti anche colleghi e amici.
A documentare il riavvicinamento tra l'ex coppia è stato l'illusionista 'magopiti', così come si fa chiamare sui social, che ha mostrato loro un trucco di magia nel corso della cena. Nel video condiviso su Instagram, si è esibito con un numero davanti a Biagio Izzo, Ciro Ferrara e De Martino. Sebbene Belen non compaia nel video, è stata comunque menzionata dal mago, che successivamente ha postato una foto con la showgirl, confermando così la sua presenza.
Tuttavia, al momento non ci sono conferme su un possibile ritorno di fiamma. Il capitolo Belen e Stefano sembra essersi concluso definitivamente. I due hanno solo approfittato della stessa meta estiva per trascorrere insieme una serata in compagnia di altri amici, come ai vecchi tempi.
Leggi tutto: Stefano De Martino e Belen in vacanza a Porto Cervo, la cena nello stesso ristorante

(Adnkronos) - Una scoperta archeologica straordinaria riporta alla luce le radici della civiltà etrusca nel cuore della Tuscia: a Barbarano Romano (Viterbo) nell’area di San Giuliano, è stato rinvenuto un tumulo funerario integro risalente alla fine del VII secolo a. C. in epoca orientalizzante recente. Un ritrovamento eccezionale, destinato ad arricchire in modo significativo la conoscenza del mondo funerario etrusco. Il rinvenimento è avvenuto nell’ambito di una campagna di scavo condotta dalla Baylor University (Texas), sotto la direzione scientifica di Davide Zori, archeologo e docente presso lo stesso ateneo. Alla base c’è il lavoro della Virgil Academy, ente filantropico fondato da Gianni Profita, rettore dell’Università UniCamillus. Dal 2016 la Virgil Academy è ininterrottamente titolare della concessione ministeriale per le attività di scavo e ricerca sull’altopiano di San Giuliano.
La tomba, sigillata da oltre 2.600 anni, ha restituito una camera sepolcrale intatta. ''Il fatto che la tomba non sia mai stata violata, né in epoca romana né moderna, è straordinario - racconta Zori - L’accesso avveniva tramite un profondo dromos (corridoio), al termine del quale il team ha trovato una lastra di tufo integra che sigillava l’ingresso alla camera sepolcrale. Rimosso il portale, la tomba ha rivelato un eccezionale corredo funerario e i resti di quattro individui adagiati su letti scolpiti nel nenfro''.
Il corredo, allo stato attuale, comprende circa 75 vasi ceramici finemente decorati, un bacile in bronzo, 10 fibule in bronzo e 2 in ferro, 2 punte di lancia in ferro, 2 fermatrecce in argento, un copricapo in cuoio, una fuseruola e perle in pasta vitrea. Questi ornamenti rituali, il cui numero è in costante aggiornamento man mano che proseguono gli scavi, offrono preziose testimonianze sul mondo funerario etrusco. ''Il team stava scavando in quest’area dopo un censimento sistematico delle tombe della necropoli, e un’analisi georadar aveva suggerito la presenza di una via funeraria, successivamente confermata dallo scavo – continua Zori – La tomba è ora completamente portata alla luce, ma lo studio e l’analisi dei materiali sono appena iniziati''.
Questa scoperta è frutto della collaborazione tra la Baylor University e la Virgil Academy fondata da Prof. Gianni Profita, partnership che affonda le sue radici in un incontro del tutto casuale, avvenuto a Las Vegas nel dicembre del 2006. Durante un soggiorno negli Stati Uniti con la sua famiglia, Profita incontra il Prof. Alden Smith, classicista e docente proprio alla Baylor: a fare da innesco, una conversazione nata per caso su un libro di Dostoevskij. Da quel primo scambio nasce un’amicizia che, nel tempo, si trasforma in una collaborazione culturale destinata a durare. Da quel legame prenderà forma l’idea di un progetto comune per favorire la partecipazione di università straniere alla ricerca archeologica in Italia. Per rendere possibile questa collaborazione, Gianni Profita ha fondato nel 2015 la Virgil Academy per operare come piattaforma di supporto per le università straniere interessate alla ricerca sul campo in Italia.
''Virgil Academy vuole essere una guida culturale e logistica per le università internazionali che desiderano esplorare e studiare in profondità il patrimonio archeologico italiano - afferma Gianni Profita - Il nostro obiettivo è facilitare l’accesso alla ricerca nei siti archeologici di grande valore storico, e contribuire così alla tutela e alla valorizzazione del territorio''. Dalla sinergia tra Virgil Academy e Baylor University, nel 2016 è nato Sgarp (San Giuliano Archaeological Research Project), il progetto scientifico e accademico internazionale che realizza gli scavi archeologici e i relativi studi sul sito di San Giuliano.
L’area di San Giuliano, con oltre 580 tombe etrusche documentate e importanti resti medievali, è stata selezionata da Zori e Profita per la sua straordinaria stratificazione storica. ''L’obiettivo di Sgarp è ricostruire le trasformazioni a lungo termine nell’occupazione umana dell’altopiano di San Giuliano e delle colline circostanti – specifica Zori – Il progetto mira a indagare l’insediamento etrusco e a comprendere le transizioni successive, tra cui l’incorporazione nell’Impero Romano, i cambiamenti nel sistema insediativo medievale e l’abbandono finale del sito, avvenuto poco prima del 1300 dc. È un’opportunità scientifica straordinaria, e non posso che ringraziare Profita per il suo sostegno e per il ruolo cruciale della Virgil Academy nel rendere possibile tutto ciò''.
''Dal 2016, grazie al progetto Sgarp, realizzato dalla Virgil Academy e dalla Baylor University, Barbarano e il suo territorio hanno avviato un importante percorso di crescita, che ha portato alla riscoperta delle nostre straordinarie necropoli rupestri – dichiara Rinaldo Marchesi, sindaco di Barbarano – Grazie alla collaborazione con la Virgil Academy, la Baylor University, la Soprintendenza, la Regione Lazio, il Parco Regionale Marturanum (di cui il nostro Comune è ente gestore) e, da quest’anno, anche la Provincia di Viterbo, la nostra storia e il nostro patrimonio culturale stanno finalmente ricevendo il riconoscimento che meritano. Credo che, considerando la vastità delle nostre necropoli e la loro straordinaria ricchezza archeologica e architettonica, si possa ipotizzare che sul nostro territorio sorgessero più città etrusche: probabilmente Marturanum, situata dove oggi si trova Barbarano, e Cortuosa o Contenebra, localizzata presso il sito di San Giuliano''.
La scoperta di Barbarano Romano rappresenta un esempio virtuoso di cooperazione tra enti italiani e accademie straniere, e dimostra quanto sia strategico valorizzare aree ancora fuori dai circuiti turistici più battuti ma dal forte potenziale scientifico, culturale e formativo. ''Se con UniCamillus voglio guardare al futuro, con Virgil Academy non dimentico il passato, promuovendo un’idea di cultura che connetta saperi, territori e comunità scientifiche internazionali'', conclude Profita. Con una visione culturale che abbraccia la formazione, la sostenibilità e la cooperazione internazionale, Virgil Academy continuerà a sostenere progetti archeologici capaci di generare conoscenza, tutela e sviluppo locale.

(Adnkronos) - Jannik Sinner si è allenato con il gomito fasciato oggi a Wimbledon prima del match dei quarti di finale contro Ben Shelton in programma nel pomeriggio. Il numero 1 del mondo si è allenato in mattinata contro il 17enne romano Jacopo Vasamì, a sua volta impegnato negli ottavi del torneo juniores. Il match di Sinner è il secondo in programma sul Campo numero 1 e non inizierà prima delle 15.30-16 con ogni probabilità.
I dubbi sulle condizioni del gomito dell'altoatesino, dopo la caduta nel match contro Grigor Dimitrov, dovrebbero essere passati. Ha destato la curiosità dei social il fatto che il gomito destro del campione fosse coperto da un manicotto bianco. Ma cos'è? "Un'ortesi elastica per l'arto superiore - spiega all'Adnkronos Salute il medico fisiatra Andrea Bernetti - Generalmente utilizzata per condizioni da sovraccarico, come in caso di epicondilite omerale, può essere utile anche nell'immediato post-trauma, qualora questo sia di identità lieve, allo scopo di supportare l'articolazione conferendo maggiore stabilità alle sollecitazioni e favorendo la propriocezione, ovvero la capacità di controllare i segmenti corporei nello spazio".
"Le ortesi elastiche, in particolare quelle a compressione, sono utili nel tennis per fornire supporto, migliorare la consapevolezza muscolare; possono contribuire a stabilizzare le articolazioni durante i movimenti ad alto impatto, migliorare la circolazione sanguigna e ridurre l'affaticamento muscolare, consentendo ai giocatori di mantenere le prestazioni e potenzialmente recuperare più velocemente", aggiunge Bernetti, segretario generale della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa) e professore ordinario di Medicina fisica e riabilitativa all'università del Salento.
"La propriocezione, cioè la capacità del corpo di percepire la posizione e il movimento delle articolazioni - precisa - è fondamentale per la stabilità e il controllo motorio, e può essere compromessa in seguito a traumi o disfunzioni articolari. In ambito riabilitativo - conclude Bernetti - si ricorre spesso a supporti esterni come ortesi, tape o bendaggi per stimolare i recettori e migliorare il feedback sensoriale al sistema nervoso centrale. Alcuni studi hanno evidenziato come le ortesi per il gomito possono essere utilizzate per favorire il controllo articolare, specialmente in contesti che richiedono precisione o sforzi prolungati, come nello sport o in attività lavorative ripetitive".
Leggi tutto: Sinner, allenamento a Wimbledon con gomito fasciato: oggi match con Shelton


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