(Adnkronos) - Lontani dall'emergenza della guerra atomica? Non tutti la pensano così. Infatti, non sono pochi gli italiani che investono nella costruzione di un bunker. Parola di Maurizio Balotta e Stefania Rivoltini, titolari di 'Il mio bunker', azienda familiare italiana, le cui origini nell’edilizia risalgono al 1940 e proprio utilizzando il know how acquisito in anni di specializzazione nell’edilizia, sono approdati al nuovo progetto approfondendo lo studio della tecnologia svizzera per i bunker.
"L'idea - spiegano all'Adnkronos/Labitalia - nasce da un’esigenza sempre più diffusa: sentirsi protetti in un mondo incerto. A differenza del passato, oggi il concetto di sicurezza si è ampliato: non parliamo più solo di difesa militare, ma di protezione personale, familiare, climatica e digitale. 'Il mio bunker' nasce proprio per rispondere a questa nuova sensibilità, con un approccio tecnologico, modulare e personalizzabile, pensato per chi vuole una protezione reale e non simbolica".
"E' possibile - affermano - personalizzare un bunker. Ogni nostro bunker è progettato su misura, tenendo conto di tre dimensioni: funzionalità (autonomia, ventilazione, sicurezza), comfort (arredi, illuminazione, vivibilità), estetica (invisibilità, integrazione nel contesto ambientale). L’obiettivo non è sopravvivere, ma vivere in sicurezza, anche in condizioni estreme".
"In media - chiariscono - un bunker richiede da 60 a 90 giorni, dalla progettazione alla consegna. Ovviamente dipende da: profondità desiderata, condizioni del terreno, localizzazione geografica, livello di autonomia richiesto. In Italia, la realizzazione richiede un iter tecnico con: permesso di costruire (sì, è una costruzione vera e propria), relazione geologica, autorizzazioni locali (a seconda del Comune). Tutti aspetti ai quali ci dedichiamo con il nostro team di professionisti".
"Su quanti possiedono un bunker - ammettono Maurizio Balotta e Stefania Rivoltini - non ci sono dati ufficiali, anche per ovvi motivi di privacy e riservatezza. Ma possiamo stimare che in Italia ci siano tra i 400 e i 700 bunker privati attivi, esclusi quelli militari. Negli ultimi 5 anni, abbiamo assistito a una vera e propria 'cultura del prep' (preparazione individuale) che prima era vista come paranoia, oggi è considerata previdenza".
"Il Covid - spiegano - è stato il primo spartiacque: ha reso concreta l’idea che il mondo può cambiare in poche settimane. Dalla pandemia in poi, abbiamo avuto un aumento considerevole di richieste. Poi, la guerra in Ucraina, l’instabilità in Medio Oriente, le tensioni in Asia e la crisi climatica hanno generato una seconda ondata di interesse, ancora più matura. Oggi, il presente storico, non lascia dubbi".
"I nostri clienti - chiariscono - non sono 'estremisti', ma famiglie, professionisti, imprenditori. La domanda continua a crescere e si è anche internazionalizzata, con richieste da Svizzera, Germania e Sud Europa. I costi? Top secret sicuramente meno di un appartamento a Montecarlo".
Leggi tutto: Guerre e non solo, è boom di bunker made in Italy
(Adnkronos) - La pizza all'ananas? C'è di peggio... In un Paese dove la cucina è religione, e la ricetta della carbonara è paragonabile a un dogma tale per cui che anche solo nominare la panna può essere motivo di esclusione da pranzi di famiglia e gruppi WhatsApp, la trasgressione culinaria è vista come una vera eresia.
Qui, il formaggio sullo spaghetto allo scoglio non è solo un errore, bensì un crimine culturale. In questo clima di sacralità gastronomica, uscire dai binari delle tradizioni può costare molto caro. Eppure sono in molti, tra Millennial e Gen Z, a rivendicare la propria libertà d’espressione culinaria, rimpinzandosi di piadine con prosciutto crudo e burro d’arachidi che sollevano ben più di qualche occhiata severa da parte di nonni e genitori. È quanto emerge da un sondaggio social condotto da Calvé e realizzato in occasione del lancio della campagna Maio Land, il primo luogo sulla Terra dove ogni 'crimine culinario' può essere non solo perdonato ma addirittura celebrato, senza sensi di colpa.
Cosa accade quando qualcuno decide di sfidare seriamente le regole della società? Ecco che scatta il cosiddetto 'taste shaming': giudizi al vetriolo, occhiatacce di dissenso, commenti colmi di disprezzo sui social, l’indignazione di parenti e amici pronti a disconoscere il mal capitato che aveva solo voglia di una 'piccola' trasgressione culinaria. Gli stessi che ora vogliono ribellarsi e hanno scelto di farlo rivendicando un’epoca di liberazione gastronomica, una sorta di rinascimento di sapori inediti e accostamenti provocatori.
“Il taste shaming - spiega la psicologa Deborah Disparti - si configura come meccanismo psicosociale che va oltre il mero gusto culinario, e che può minare il benessere dell'individuo colpendolo nella sua identità Il suo impatto è particolarmente evidente tra le generazioni più giovani che si trovano in una delicata fase di costruzione identitaria e in cui la maggiore sensibilità al giudizio può contribuire a formare un'immagine di sé fragile e inadeguata, il cui rischio è l'isolamento sociale. Rivendicare le proprie preferenze, incluse quelle considerate 'crimini culinari', è un modo per affermare se stessi, al di là degli standard esterni e adottare un atteggiamento aperto, curioso e non giudicante dei gusti personali, può favorire non solo il benessere individuale, ma anche una cultura più inclusiva, in cui ognuno può trovare piena rappresentazione ed espressione di sé”.
In risposta a questa tendenza è nato quindi il movimento intergenerazionale 'anti taste shaming' che promuove invece un approccio più consapevole e rispettoso della storia che ognuno ha con il cibo, tra ricordi, emozioni e storie.
Ma quali sono i 'guilty pleasure' più amati dai giovani italiani? Ad aggiudicarsi il podio degli abbinamenti che sfidano le regole del buon senso e fanno tendenza: la regina delle ricette salva tempo con il 25% delle preferenze, pasta con tonno e maionese presente su tutte le tavole degli studenti fuori sede; al secondo posto spicca la pizza con l’ananas, irrinunciabile per il 21% delle persone intervistate; mentre il cappuccino consumato a pranzo o a cena raggiunge il 17% delle preferenze. E' in questo contesto che nasce il menu anti taste shaming, ideato con il contributo di celebri chef per dare voce, e sapore, a quelle combinazioni che un tempo facevano storcere il naso ma oggi rappresentano un nuovo modo di esprimere sé stessi a tavola.
Ecco quindi i brownies con la maionese di Anna Zhang, la vincitrice di MasterChef Italia 14, il mini sandwich di tartare di manzo con maionese aromatizzata con olio di sesamo tostato e cipollotto fresco proposto da Eleonora Riso, la vincitrice di MasterChef Italia 13, e i cannoli di polenta ripieni di patate e pulled chicken, con una generosa colata di maionese, proposti dallo chef e food content creator Andrea Mainardi. Ma quali sono le ragioni alla base della nascita di Maio Land? Martina Grotto, marketing & trade marketing lead di Unilever, sottolinea: “Grazie a questo sondaggio abbiamo osservato con grande interesse un vero e proprio cambiamento culturale nel modo in cui i giovani vivono e condividono le proprie scelte gastronomiche. Non si tratta più di nascondere o giustificare abbinamenti insoliti o considerati 'peccati di gusto', ma anzi di rivendicarli con orgoglio e naturalezza, specialmente sui social media. La nostra community ha dimostrato che questi mix, un tempo guardati con diffidenza o persino giudicati come errori, stanno diventando veri e propri simboli di identità e originalità, conquistando un posto di rilievo tra i nuovi must food. Questo fenomeno, che cavalca il movimento dell’anti taste shaming, racconta una generazione che vuole liberarsi dai pregiudizi e godersi il cibo in modo autentico e senza sensi di colpa”.
Ecco quindi la top 10 degli abbinamenti gastronomici più inaspettati diventati virali, emersi dal sondaggio proposto dalle pagine social di Calvé cavalcando il trend dell’anti taste shaming.
1) Pasta, maionese e tonno. Una delle ricette più classiche degli studenti universitari, salva tempo e zero sbatti, si attesta al 25%.
2) Medaglia d’argento alla pizza con l’ananas. Per gli stomaci più forti sulla classica pizza non può mancare l’ananas: più del 21% ha raccontato di averla provata e di esserne rimasto conquistato.
3) Al terzo posto un’abitudine che molti italiani praticano di nascosto: l’amato cappuccino consumato durante i pasti principali della giornata, una tendenza che trova ampio gradimento per una percentuale del 17%.
4) Carbonara con la panna. Una di quelle ricette intoccabili che la tradizione del Bel Paese rivendica a gran voce: per il 13% degli intervistati è uno di quei peccati di gola che conquista proprio per via della consistenza cremosa.
5) Patatine fritte con gelato alla fragola. Un mix perfetto per il 11% degli intervistati tra dolce e salato, goloso e allo stesso tempo croccante.
6) Uovo sodo, marmellata di albicocca e maionese. Trova posto tra gli abbinamenti più coraggiosi e raccoglie inaspettatamente consensi per il 10%, forse proprio grazie ai contrasti di forme, consistenze e colori.
7) Aranciata e caffè, un boost energizzante per tutte quelle volte in cui magari ci si sveglia tardi e si è indecisi se fare colazione oppure passare direttamente al brunch: rappresenta un punto fermo per l’8% degli intervistati. 8) Risotto allo scoglio con Parmigiano. Per qualcuno è un’eresia per qualcun altro, ovvero per l’8% degli intervistati, è solo un accostamento da non perdere.
9) Pesca sciroppata, tonno e maionese. Una collisione di mondi gastronomici, un universo di consistenze e una galassia di sapori che appassiona il 7% degli intervistati.
10) Fanalino di coda, per il 5% degli intervistati, la piadina con prosciutto crudo e crema di burro d’arachidi. Un piatto super proteico contraddistinto da note salate, utile per i più sportivi prima di un workout.
Leggi tutto: Dalla pizza all'ananas alla carbonara con panna, la top 10 dei 'crimini in cucina'
(Adnkronos) - "Quando viene chiuso uno spazio aereo si rientra nei casi previsti dalla normativa (Regolamento (CE) n. 261/2004) per la cancellazione del volo. Il passeggero, quindi, ha diritto all'assistenza e ai rimborsi o, a sua scelta, alla riprotezione. Per quanto riguarda l'assistenza ha diritto, a titolo gratuito, a 2 telefonate, o fax o email, pasti e bevande in relazione all'attesa e, nel caso si renda necessario, il pernottamento, adeguata sistemazione in albergo e trasporto tra aeroporto e luogo di sistemazione". A fare il punto con Adnkronos/Labitalia Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale dei consumatori.
"Il passeggero poi - spiega - può scegliere tra il rimborso entro sette giorni senza penali dell’intero costo del biglietto per la parte del viaggio non effettuata (oppure anche per le parti di viaggio già effettuate, se divenute inutili rispetto al programma di viaggio iniziale e del volo di ritorno verso il punto di partenza iniziale) o la riprotezione, ossia l'imbarco su di un volo alternativo per la destinazione finale non appena possibile o ad una data successiva a lui più conveniente, a seconda della disponibilità di posti. Non ha invece diritto alla compensazione pecuniaria, ossia a un indennizzo, se, come in questo caso, il vettore può provare che la cancellazione del volo non dipende dalla compagnia ed è stata causata da circostanze eccezionali che non si sarebbero comunque potute evitare anche se fossero state adottate tutte le misure del caso".
"Attenzione - avverte - che queste regole valgono se l'aeroporto di partenza è in un paese membro dell'Ue (compresi Norvegia, Islanda e Svizzera) o se l'aeroporto di arrivo è in un paese dell'Ue (compresi Norvegia, Islanda e Svizzera) qualora il vettore aereo sia comunitario e non siano già stati erogati i benefici previsti dalla normativa locale. Il passeggero deve, inoltre, avere una prenotazione confermata e presentarsi all’accettazione nei modi e nei tempi indicati per iscritto dal vettore aereo o dall’operatore turistico o qualora non sia indicata l’ora, al più tardi quarantacinque minuti prima dell’ora di partenza pubblicata. Consigliamo al consumatore di far valere subito i suoi diritti, presentando un reclamo alla compagnia aerea che ha emesso il biglietto e/o, in caso di viaggi tutto compreso, al tour operator con il quale è stato stipulato il contratto di trasporto".
Leggi tutto: Chiusura spazio aereo? Da rimborsi a voli alternativi cosa spetta al passeggero
(Adnkronos) - Mentre continuano ad arrivare invitati celebri dagli Stati Uniti, non si fermano le proteste a Venezia per il matrimonio da mille e una notte tra Jeff Bezos e Lauren Sanchez. Oggi una ventina di attivisti di Extinction Rebellion hanno inscenato un flash mob di protesta contro le nozze di fronte alla Basilica di San Marco a Venezia. Due di loro sui trampoli vestiti da sposi rappresentavano la celebre coppia cui erano incatenati altri quattro testimoni dal nome di media, giustizia, governi e business. Due attivisti hanno provato ad arrampicarsi sui pennoni della piazza ma sono stati fermati dalla polizia.
"Secondo le stime, - scrive il collettivo su Instagram, lo stesso che ieri ha srotolato uno striscione di protesta sulla gru dell’hotel Danieli - l’1% più ricco della popolazione mondiale sia responsabile di circa il 20% dell’aumento della temperatura media globale, esercitando così un impatto sproporzionato sugli ecosistemi terrestri rispetto al resto della popolazione. La ricchezza dei supermiliardari come Zuckerberg, Musk e Bezos non fa che aumentare, così come la loro influenza sulla politica e sulla libertà di informazione, aggravando la crisi climatica e minacciando il funzionamento delle nostre democrazie".
Mentre altre proteste ‘a sorpresa’ sono attese in città durante la giornata, stasera nel chiostro della Madonna dell’Orto dalle 18 ci sarà la prima festa nuziale vip e gli ultimi ospiti stanno arrivando a Venezia. La zona è blindata e irraggiungibile sia per via acquea che terrestre. Ieri una nuova ordinanza del Comune di Venezia ha chiuso ogni via d’accesso anche a piedi.
Tra i grandi nomi arrivati oggi la regina dei talk Oprah Winfrey, che per l’occasione ha indossato un look casual e total white: una scelta saggia dato il caldo torrido di queste ore. Kim e Khloé Kardashian sono arrivate insieme alla mamma Kris Jenner e il compagno Corey. Kim ha sfoggiato un look total black con un paio di stivali pitonati, mentre la sorella Khloé ha puntato su una jumpsuit animalier. Infine, ‘Momager’ - una crasi tra ‘mom’ (‘mamma’) e ‘manager’, un soprannome dato dalle figlie - ha scelto un completo total black con pizzi e balze.
Sbarcato a Venezia anche Orlando Bloom senza la compagna Katy Perry, impegnata con il tour in Australia (tra i due dopo 9 anni di relazione ci sarebbe aria di crisi, non ancora ufficializzata dalla coppia). Come mostrano alcuni scatti pubblicati da ‘Tmz’ e ‘Just Jared’, l'attore ha indossato canotta e pantaloncini, forse per avere un po’ di sollievo dal caldo torrido, ed è stato fotografato al fianco delle sorelle Kardashian al The Gritti Palace, uno degli hotel extra-lusso prenotati da Bezos per il soggiorno degli inviati.
Tra gli altri invitati avvistati oggi Domenico Dolce e Ivanka Trump e, secondo i media internazionali, sarebbe arrivato anche il fondatore di Microsoft, Bill Gates.
Leggi tutto: Nozze di Bezos, ecco la prima festa a Venezia: arrivano Kardashian, Bloom e Brady
(Adnkronos) - Mentre continuano ad arrivare invitati celebri dagli Stati Uniti, non si fermano le proteste a Venezia per il matrimonio da mille e una notte tra Jeff Bezos e Lauren Sanchez. Oggi una ventina di attivisti di Extinction Rebellion hanno inscenato un flash mob di protesta contro le nozze di fronte alla Basilica di San Marco a Venezia. Due di loro sui trampoli vestiti da sposi rappresentavano la celebre coppia cui erano incatenati altri quattro testimoni dal nome di media, giustizia, governi e business. Due attivisti hanno provato ad arrampicarsi sui pennoni della piazza ma sono stati fermati dalla polizia.
"Secondo le stime, - scrive il collettivo su Instagram, lo stesso che ieri ha srotolato uno striscione di protesta sulla gru dell’hotel Danieli - l’1% più ricco della popolazione mondiale sia responsabile di circa il 20% dell’aumento della temperatura media globale, esercitando così un impatto sproporzionato sugli ecosistemi terrestri rispetto al resto della popolazione. La ricchezza dei supermiliardari come Zuckerberg, Musk e Bezos non fa che aumentare, così come la loro influenza sulla politica e sulla libertà di informazione, aggravando la crisi climatica e minacciando il funzionamento delle nostre democrazie".
Mentre altre proteste ‘a sorpresa’ sono attese in città durante la giornata, stasera nel chiostro della Madonna dell’Orto dalle 18 ci sarà la prima festa nuziale vip e gli ultimi ospiti stanno arrivando a Venezia. La zona è blindata e irraggiungibile sia per via acquea che terrestre. Ieri una nuova ordinanza del Comune di Venezia ha chiuso ogni via d’accesso anche a piedi.
Tra i grandi nomi arrivati oggi la regina dei talk Oprah Winfrey, che per l’occasione ha indossato un look casual e total white: una scelta saggia dato il caldo torrido di queste ore. Kim e Khloé Kardashian sono arrivate insieme alla mamma Kris Jenner e il compagno Corey. Kim ha sfoggiato un look total black con un paio di stivali pitonati, mentre la sorella Khloé ha puntato su una jumpsuit animalier. Infine, ‘Momager’ - una crasi tra ‘mom’ (‘mamma’) e ‘manager’, un soprannome dato dalle figlie - ha scelto un completo total black con pizzi e balze.
Sbarcato a Venezia anche Orlando Bloom senza la compagna Katy Perry, impegnata con il tour in Australia (tra i due dopo 9 anni di relazione ci sarebbe aria di crisi, non ancora ufficializzata dalla coppia). Come mostrano alcuni scatti pubblicati da ‘Tmz’ e ‘Just Jared’, l'attore ha indossato canotta e pantaloncini, forse per avere un po’ di sollievo dal caldo torrido, ed è stato fotografato al fianco delle sorelle Kardashian al The Gritti Palace, uno degli hotel extra-lusso prenotati da Bezos per il soggiorno degli inviati.
Tra gli altri invitati avvistati oggi Domenico Dolce e Ivanka Trump e, secondo i media internazionali, sarebbe arrivato anche il fondatore di Microsoft, Bill Gates.
(Adnkronos) - L'Iran non ha spostato il nucleare dai siti. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha smentito l’ipotesi che Teheran abbia rimosso materiali sensibili dal sito nucleare di Fordow bombardato nel fine settimana, ribadendo quanto dichiarato in precedenza dal suo segretario alla Difesa, Pete Hegseth.
In un post pubblicato su Truth Social, Trump ha scritto: "Le auto e i piccoli camion presenti sul sito erano di operai del cemento che cercavano di coprire la sommità dei condotti. Nulla è stato portato via dall’impianto. Sarebbe troppo lungo, troppo pericoloso, e molto pesante e difficile da spostare!". Il presidente Usa non ha fornito prove a sostegno della sua affermazione, ma la sua posizione ha ricalcato quanto detto poco prima in conferenza dal segretario alla Difesa. "Non sono a conoscenza di alcuna informazione di intelligence che ho esaminato che indichi che le cose non fossero dove dovevano essere, spostate o altro”, ha dichiarato Hegseth.
In un altro post, Trump ha scritto: "Si vocifera che il New York Times e la Cnn licenzieranno i giornalisti che hanno inventato storie false sui siti nucleari dell'Iran perché si sono sbagliati. Vediamo cosa succede?". E, parlando dell'atteso intervento dal Pentagono del Segretario Pete Hegseth, che ha rivendicato il successo dell'attacco americano ai siti nucleari iraniani citando report della Cia e scagliandosi contro le 'Fake News irresponsabili' dei principali media Usa, ha sottolineato: "Una delle conferenze stampa migliori, più professionali e più sostanziali che abbia mai visto!".
"Le Fake News dovrebbero licenziare tutti coloro che sono coinvolti in questa caccia alle streghe e scusarsi con i nostri grandi guerrieri e con tutti gli altri!", ha scritto ancora Trump.
Parlando al Pentagono, ha rivendicato l’efficacia degli attacchi statunitensi contro l’Iran, citando diverse fonti internazionali. "L’agenzia atomica israeliana ha dichiarato che gli attacchi statunitensi hanno reso inoperativi gli impianti di arricchimento iraniani", ha affermato. E ha poi riferito che, secondo il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, "sono stati causati enormi danni" al programma nucleare iraniano, mentre la Cia considera l’infrastruttura nucleare di Teheran "seriamente danneggiata".
Hegseth ha poi di nuovo attaccato i media americani per come stanno raccontando l’operazione: "È irresponsabile", ha detto, accusando la stampa di voler "farla apparire come un fallimento". "E invece è stata una missione complessa, storicamente riuscita, e dovremmo celebrarla come americani", ha affermato.
"La stampa è alla continua ricerca di scandali, e così si perdono momenti storici come i livelli record di reclutamento nell’Esercito, nell’Aeronautica e nella Marina", ha dichiarato ancora Hegseth, sottolineando il merito del presidente nell’aumentare l’attrattiva delle forze armate. "Magari ci sarà una breve menzione qua e là - ha proseguito - ma siccome è stato sotto la leadership di Trump, siccome gli americani rispondono a lui come comandante in capo, il corpo stampa non vuole scriverne". Hegseth ha poi collegato questa presunta parzialità mediatica al tema centrale dell’intervento: "E questo ci porta all’argomento del momento, gli attacchi in Iran, altamente riusciti".
Leggi tutto: Trump: "L'Iran non ha spostato il nucleare dai siti"
(Adnkronos) - "Al centro di tutte le nostre attenzioni ci saranno le associazioni sportive e le società di base". Lo dice Luciano Buonfiglio, nuovo presidente del Coni.
Leggi tutto: Coni, Buonfiglio: "Sport di base sarà al centro" - Video
(Adnkronos) - Passo decisivo verso la giustizia per migliaia di medici specialisti. Con l'approvazione dell'articolo 3 della legge di Delegazione europea 2024 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 145 del 25 giugno 2025) viene ufficialmente riconosciuta la necessità di approfondire le conseguenze di una grave violazione ai danni degli specializzandi degli anni '80 e '90 a cui non era stata corrisposta l'adeguata borsa di studio in contrasto con le direttive europee in materia. Il provvedimento - informa Consulcesi in una nota - prevede l'istituzione, presso il ministero della Salute, di un tavolo tecnico interministeriale con funzione ricognitiva, incaricato di analizzare gli effetti della storica sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 3 marzo 2022 (C-590/20). La Corte ha stabilito che già a partire dall'1 gennaio 1983 l'Italia avrebbe dovuto garantire una equa retribuzione ai medici in formazione specialistica, compresi quelli che avevano iniziato il percorso prima di tale data, ma lo avevano proseguito successivamente. Tuttavia, l'obbligo è stato attuato solo con l'introduzione della borsa di studio nell'anno accademico 1991-1992, lasciando scoperta un'intera generazione di medici.
La sentenza europea da cui prende le mosse la legge di Delegazione europea è stata ottenuta nell'ambito dei ricorsi patrocinati dall'avvocato Marco Tortorella per conto di Consulcesi, network legale che da oltre vent'anni porta avanti la battaglia dei medici specialisti attraverso azioni collettive promosse in tutta Italia. "Questa legge ha un valore molto importante - è il commento che arriva da Consulcesi - per due motivi fondamentali: è la prima volta che il legislatore recepisce in modo esplicito le sollecitazioni provenienti dalla magistratura e dalle rappresentanze di categoria, inclusa la nostra, nell'affrontare il tema del diritto dei medici iscritti alle scuole di specializzazione prima del 1991. E in secondo luogo viene dato rilievo al diritto alla retribuzione degli specializzandi coinvolti, come riconosciuto senza ambiguità dalla sentenza della Corte di giustizia Ue".
Il tavolo tecnico sarà composto da rappresentanti del ministero della Salute, del ministero dell'Economia e delle Finanze e del ministero dell'Università e della Ricerca, con il supporto del personale tecnico del ministero della Salute. I lavori si concluderanno con una relazione da trasmettere alle Camere entro 30 giorni dalla fine delle attività. Consulcesi continuerà a seguire da vicino l'evoluzione del tavolo interministeriale, mettendo a disposizione la propria esperienza giuridica e la voce di migliaia di medici tutelati.
Leggi tutto: Medici ex specializzandi, approvata la legge di delegazione europea
(Adnkronos) - Kim Jong-un inaugura il resort per l'estate dei nordcoreani. La Corea del Nord ha ultimato la costruzione di un resort balneare di grandi dimensioni nella regione costiera orientale di Kalma. La cerimonia di completamento della nuova area turistica si è svolta "con sfarzo" martedì alla presenza di leader nordcoreano, afferma la Yonhap citando l'agenzia nordcoreana Kcna. Secondo l'agenzia di Pyongyang il nuovo sito è un complesso di hotel e altre strutture di ricezione in grado di accogliere quasi 20mila ospiti. Il resort è dotato di strutture sportive e propone attività ricreative, nonché servizi di ristorazione.
Kim ha tagliato il nastro durante la cerimonia e ha visitato l'area del resort, inclusi una piscina all'aperto con tanto di grandi scivoli acquatici e alcuni hotel, sottolineando che ciò in cui il Paese ha investito energie per lungo tempo è diventato una "brillante realtà". Kim ha anche espresso la sua profonda emozione per il progetto, definendolo uno dei maggiori successi di quest'anno.
"L'area turistica costiera di Wonsan Kalma dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano nello sviluppo della cultura turistica" della Corea del Nord, ha affermato Kim, raccomandando ai responsabili della gestione di offrire ai turisti i migliori comfort e spazi ricreativi.
Il resort di Kalma - ha detto Kim - sarà il primo passo nello sviluppo del turismo culturale nel Paese, e il prossimo Nono Congresso del Partito dei Lavoratori di Corea confermerà un importante piano per sviluppare ulteriori aree turistiche su larga scala in altre regioni "nel più breve tempo possibile", sulla base degli insegnamenti tratti dal progetto Kalma. L'area turistica costiera di Wonsan Kalma - ha aggiunto la Kcna - sarà accessibile ai turisti a partire dal 1° luglio.
Kim è stato accompagnato alla cerimonia dalla figlia, Ju-ae, e dalla moglie Ri Sol-ju, alla sua prima apparizione pubblica dopo lo spettacolo artistico di Capodanno, il 1° gennaio 2024. Le foto pubblicate dalla Kcna mostrano Ri in piedi o seduta accanto a Kim e alla loro figlia, Ju-ae, durante la cerimonia. Ri indossa una camicia bianca, pantaloni neri larghi e secondo alcuni media porta quella che sembra essere una borsa Gucci.
Alla cerimonia erano invitati l'ambasciatore russo in Corea del Nord e membri dell'ambasciata, a indicare che tra i turisti stranieri attesi ci saranno anche russi.
Leggi tutto: Kim manda i nordcoreani al mare, super-resort con piscine e scivoli
(Adnkronos) - "C'è grandissima emozione perché la ventinovesima edizione del Premio Internazionale Fair Play Menarini si avvicina al suo inizio con la serata di gala del 2 luglio nella magnifica cornice del piazzale Michelangelo e poi l'evento di premiazione del Fair Play nel teatro di Fiesole il 3 luglio. Tanti campioni quindi, tante discipline che comporranno questa nuova edizione, sempre all'insegna di quei valori che il premio Fair Play celebra e promuove". Lo ha detto Filippo Paganelli, membro del board della Fondazione Fair Play Menarini, parlando con i giornalisti a Firenze, nella sede della Regione Toscana, in occasione della presentazione della 29/a edizione del Premio Internazionale Fair Play Menarini.
"Alice Bellandi fra tanti degli sportivi che saranno presenti, e che era già stata indicata come vincitrice del Premio Fair Play, verrà premiata il 3 luglio: ha recentemente vinto un mondiale dopo il grande successo alle Olimpiadi di Parigi, e sarà una dei grandi campioni che parteciperà a questa edizione", ha aggiunto Paganelli.
”Lo sport - ha osservato Paganelli - è un grande megafono perché ha tanti modelli, modelli che devono essere positivi nel portare, soprattutto ai giovani, ma anche in generale, quelli che sono i valori di correttezza, di rispetto delle regole o di gioco corretto. Uno sportivo famosissimo, Michael Jordan, diceva: 'Se giochi non rispettando le regole, non stai giocando, stai solo cercando di vincere'. Questo ci fa capire quanto giocare nel rispetto delle regole, con rispetto degli avversari, secondo i più alti valori, è una vittoria, indipendentemente poi dal risultato sportivo".
Leggi tutto: Fair Play Menarini, Paganelli: "Grande emozione in attesa della 29esima edizione"
(Adnkronos) - "Il medico mi ha detto che sono guarita". Così Carolina Marconi ospite oggi, giovedì 26 giugno, a La volta buona, è tornata a raccontare la sua battaglia contro il tumore al seno, diagnosticato nel 2021.
La showgirl ha raccontato di essersi sottoposta recentemente a un controllo medico “molto importante” che ha dato esiti completamente positivi. "Ogni sei mesi vado a controllarmi, e ogni volta mi sento morire. Trattieni il respiro, non ce la fai", ha detto. Ma questa volta Carolina ha tirato presto un sospiro di sollievo: "Mi ha detto che sono guarita. Questo è il terzo anno in cui va tutto bene".
"Io sono ancora in follow up – spiega l’ex concorrente del Grande Fratello - devo completare ancora i cinque anni di controlli periodici, ma ogni volta ricevere notizie positive è un dono", ha detto, col sorriso.
Al suo fianco, in questo lungo percorso, c’è sempre stato il compagno Alessandro, a cui è legata sentimentalmente da 14 anni. "Siamo tutto io e lui, una bella squadra", ha detto.
Un legame che Carolina tratta con cura: "Ogni donna merita un amore come il mio, un uomo come lui", anche se è stato messo alla prova proprio dalla malattia: "Non è stato facile accettare il tumore al seno. Forse è stato più difficile per lui che mi vedeva cambiare. Forse ha sofferto più Alessandro. Lui a volte si nascondeva e piangeva, ma davanti a me si è sempre mostrato col sorriso". Ma oggi, come ha detto Carolina, sono più forti di prima.
Leggi tutto: Carolina Marconi a La volta buona: "Il medico mi ha detto che sono guarita dal tumore"
(Adnkronos) - Si informano scegliendo gli strumenti digitali che hanno a portata di mano (social media e motori di ricerca) ma in realtà si fidano di più di giornali e telegiornali. Considerano importante l’informazione (68,4%) ma poi la maggioranza dedica meno di mezz’ora al giorno (63,5%) a scoprire cosa succede in Italia e nel mondo. Ammettono però, 8 su 10, di avere difficoltà a capire se una notizia è vera o falsa. Questo il quadro che emerge dalla ricerca demoscopica "Senza filtri: l’informazione nell’epoca della disintermediazione tra opportunità e caos" condotta a maggio 2025 da AstraRicerche su un campione rappresentativo della popolazione italiana (1.023 interviste su un campione 18-70enni residenti in Italia). Dall'indagine, promossa dall'Istituto nazionale per la comunicazione (Inc), emerge che la maggior parte degli intervistati (63,5%) dedica meno di 30 minuti al giorno all'informazione, con un 30,5% che si limita a 20 minuti o meno. Solo il 13,4% degli italiani si informa per un'ora o più.
La Tv si conferma il mezzo più utilizzato regolarmente dagli italiani (70,8%), seguita da familiari, amici e conoscenti (61,6%), dai social network (60,0%) e dagli strumenti di messaggistica con canali dedicati (57,1% - un ‘salto’ in avanti enorme).Gli aggregatori di notizie (46,5%) e i siti/portali internet (42,6%) sono ampiamente utilizzati, superando in diffusione i quotidiani (40,4%) e i periodici/riviste (29,7%), sia cartacei sia online. I podcast e i video, sebbene in crescita (38,1%), non raggiungono ancora la radio (43,7%) e sono sempre più percepiti come intrattenimento a discapito dell’informazione. Quando si tratta di affidabilità, emerge un quadro più complesso. La Tv (42,3%) e i quotidiani (40,8%) sono considerati i più attendibili, quasi a pari merito. I familiari, amici e conoscenti, pur essendo una fonte ampiamente utilizzata, sono ritenuti affidabili solo dal 29% degli intervistati, allineandosi a siti e portali Internet (29,4%) e aggregatori di notizie (29,4%).
La percezione di affidabilità di una notizia è fortemente legata a chi la diffonde e a come viene presentata. La maggioranza degli intervistati (45,7%) ritiene più affidabile una notizia data da un divulgatore non giornalista (scienziati, ricercatori, docenti), superando di poco i giornalisti (41,7%) segno di una crescente ricerca di competenze (vere o presunte) e autorevolezza specifiche. In netta minoranza si trovano influencer, youtuber, tiktoker (8,2%) e personaggi pubblici (17,6%). In mezzo alla classifica i rappresentanti delle Istituzioni e i politici (25.6%).
La preoccupazione per le fake news è piuttosto diffusa: alla maggioranza degli intervistati capita di leggere una notizia e pensare che possa essere falsa (59,5% a volte, 24,2% spesso). La difficoltà nel capire se una notizia è falsa è percepita come media (così così per il 41,7%, abbastanza 34,2%, solo il 6,9% lo considera molto difficile). In sintesi, solo 4 su 10 ritengono che sia molto o abbastanza difficile. Un'alta percentuale di italiani (83,8%) ammette di aver creduto a notizie false in passato (10,3% più volte e 73,5% qualche volta). Un dato significativo è che il 42% ha condiviso notizie poi rivelatesi false.
Di fronte a una notizia che smentisce le proprie convinzioni, la maggioranza tende ad approfondire e verificare con altre fonti, sia che la notizia provenga da giornalisti (64,9%) che da influencer (66,2%). Tuttavia, c'è una netta differenza nella reazione iniziale: se la notizia viene da un giornalista, solo il 7,1% tende a pensare che sia falsa, mentre questa percentuale sale al 24,5% se la fonte è un influencer. Sull'influenza e il controllo dell'informazione, la percezione è che i poteri economici (60,9%) e politici italiani (60,5%) siano i principali responsabili della diffusione di notizie "di parte" o fake news, seguiti dagli interessi delle piattaforme social (55,9%) e dai poteri politici esteri (55,8%).
Come emerge dall'indagine, c'è una chiara richiesta di maggiore regolamentazione per tutti i comunicatori online: il 62,3% ritiene che le regole deontologiche dei giornalisti dovrebbero essere applicate a chiunque comunichi sui mezzi di informazione. Tuttavia, quasi la metà (50,1%) crede che anche molti giornalisti non rispettino tali regole. Il controllo delle fake news da parte delle piattaforme è un tema caldo. Il 65,0% degli intervistati ritiene che il gruppo di persone che controlla le notizie dovrebbe essere scelto senza preconcetti, e il 60,8% vede un rischio nel controllo basato solo sugli utenti. Interessante è la percezione di chi determina il flusso delle informazioni online: i giornalisti e i media tradizionali (45,1%) sono ancora visti come i principali attori, seguiti a ruota dalle piattaforme con i loro algoritmi (43,8%). Meno influenti in questo senso i cittadini che condividono contenuti sui social networks (28,0%), istituzioni e governi (27,1%) e – ancor meno - influencer e creator (16,5%).
La maggior parte degli utenti (70,0%) è consapevole che siti e portali online mostrano notizie personalizzate in base alle loro abitudini. Questo è percepito come un rischio - sia perché tende a confermare le opinioni preesistenti degli utenti (59,9%) sia perché limita l'ampliamento degli interessi (61,8%) - più che un aiuto nel trovare le notizie rilevanti per loro senza fatica (40,7%). Infine, anche l'introduzione dell'Intelligenza Artificiale nella sintesi delle notizie è vista più come un rischio che come un aiuto: prevalgono i timori di informazioni non corrette (58,4%) e di una minore sollecitazione alla verifica delle fonti (57,0%), rispetto all’aiuto dato agli utenti (37,9%).
“La ricerca offre spunti di riflessione cruciali - afferma Pasquale De Palma, presidente e amministratore delegato di Inc - anche per le strategie di comunicazione di brand e organizzazioni. Perché in un mondo dove tante persone trovano difficoltà a distinguere le notizie vere da quelle false, il rischio che una fake news, alimentata da algoritmi, intelligenze artificiali e condivisioni inconsapevoli, possa danneggiare la reputazione di un’azienda o di una Ngo, è reale e tangibile. Ed è un rischio che va gestito con attenzione e professionalità”. “Bisogna anche avere il coraggio di dire che la disintermediazione oggi è un rischio per le democrazie, fortemente voluta da poteri politici ed economici e dagli interessi delle piattaforme social, che la guidano e la alimentano, sempre perseguendo un interesse personale che non coincide con la verità” commenta Paolo Mattei, vice presidente di Inc, che ha coordinato il gruppo di lavoro sulla ricerca.
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(Adnkronos) - “Non è tutto oro quel che luccica e non è sempre un male ciò che viene proposto come una scelta esterna”. Così Nunzio Bevilacqua, giurista d’impresa ed esperto economico internazionale, a valle della decisione Nato di innalzare le spese militari al 5% al 2035. Innanzitutto, premette parlando con l'Adnkronos, "non parliamo di economia di guerra come quella, per intenderci, oggetto dell’annuale summit economico di San Pietroburgo, terminato qualche giorno fa, ma di una ben differente, non solo a livello terminologico, economia di difesa".
“La decisione presa, con la sola anomalia spagnola non trasformatasi in veto ma non credo priva di conseguenze sul breve medio periodo, non solo ritengo possa essere assolutamente sostenibile, senza imposizioni aggiuntive per il nostro Paese, ma che possa trasformarsi in una opportunità per verificare le ancora numerose inefficienze della PA - tra cui molteplici ‘enti di dubbia utilità o a duplicazione operativa - sottoponibili a tagli di spesa senza alcun impatto sociale e, per una componente, per coadiuvare una produzione Made in Italy per la sicurezza e rendere più tecnologico il contesto interno", evidenzia Bevilacqua.
In sostanza, prosegue il giurista d'impresa, “cerchiamo di trovare l’opportunità economica interna, come lo sta facendo d’altronde la Germania dando nuova propulsione alla sua industria nazionale siderurgica, da una necessità internazionale derivante dal far parte di un contesto specifico”.
(Adnkronos) - Nuove attrezzature per la riabilitazione al San Raffaele di Sulmona. Oggi nella casa di cura abruzzese la cerimonia ufficiale di consegna di due dispositivi donati dall'International Inner Wheel - Distretto 209 Italia. A rappresentare il Distretto la governatrice Chiara Buccini, che ha personalmente affidato i macchinari alla struttura, alla presenza del management della clinica e di una delegazione dell'équipe riabilitativa. I dispositivi donati - un'apparecchiatura per stimolazione elettrica funzionale (Vik 8) e un mobilizzatore per arti inferiori (Artromot-K1) - andranno a potenziare l'attività quotidiana dell'Unità Spinale e dell'Unità Neuromotoria.
L'iniziativa - spiegano dal Gruppo San Raffaele - si inserisce nell'ambito dell'impegno dell'International Inner Wheel, una delle più grandi organizzazioni femminili di servizio al mondo, nel sostenere progetti in ambito sanitario e sociale, a beneficio delle comunità locali. Un esempio virtuoso di sinergia tra il mondo associativo e quello sanitario, che unisce solidarietà e innovazione tecnologica al servizio della salute. "Questo gesto - dichiara Buccini - è un segno concreto della nostra attenzione verso chi affronta percorsi di cura complessi. Vogliamo essere accanto alle persone e contribuire, anche con piccoli ma significativi interventi, a migliorare l'assistenza e la dignità della cura". Commenta Giovanni Iacutone, direttore sanitario della casa di cura San Raffaele: "Al Distretto 209 Inner Wheel va la nostra più sincera gratitudine per la generosa donazione, un contributo di grande valore per la nostra struttura e per il miglioramento dei servizi sanitari offerti alla comunità. Il gesto di solidarietà e attenzione nei confronti della salute pubblica è per noi motivo di profonda riconoscenza e testimonia l'importanza della collaborazione tra istituzioni e realtà territoriali. E' un segno di attenzione che va oltre la donazione materiale: è un abbraccio alla nostra missione".
"Vik8 - descrive Giorgio Felzani, direttore dell'Unità Spinale - è un dispositivo portatile di elettrostimolazione funzionale adattiva (Afesk*) che agisce con un sistema a 8 canali di elettrostimolazione. Rilevando la contrazione muscolare realizzata dall'individuo, interviene con l'elettrostimolazione esclusivamente a un certo grado di contrazione, amplificando dunque la funzione del muscolo in trattamento anche in seguito a lesioni neurologiche o muscolari. Nel trattamento dei casi con gravi danni neurologici, come avviene nelle mielolesioni, lo scopo è quello di recuperare la funzionalità delle capacità residue e ottimizzare i movimenti che possono portare il soggetto para-tetraplegico a una maggior autonomie nella vita quotidiana. Artromot-K1 è un'apparecchiatura motorizzata per il movimento continuo passivo dell'articolazione del ginocchio e dell'articolazione dell'anca".
(Adnkronos) - Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri salutano Luciano Buonfiglio, eletto oggi, giovedì 26 giugno, nuovo presidente del Coni. "Essendo membro Cio sarei stata al servizio di qualsiasi nuovo presidente. Sono contenta che ci sia una soluzione di continuità, anche in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, per gli uffici e tutto il resto. L'evento sarà ormai tra pochi mesi e quindi questa scelta non può che aiutare a continuare la strada giusta già intrapresa", ha detto Federica Pellegrini, ex nuotatrice italiana e campionessa olimpica.
A fare gli auguri a Buonfiglio anche Paltrinieri: ""Sono contento. Avevo letto il programma di Buonfiglio e ho sentito il suo intervento di oggi che ho apprezzato. L'ho anche conosciuto come persona parlandoci un po' e mi piace. Sono contento e penso che possa esserci un cambio di marcia. Sono molto amico di Malagò e di tutto quello che c'è stato prima, ma sono felice per questa elezione", ha detto il nuotatore italiano.
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(Adnkronos) - Una delle sfide più insidiose nella gestione della sclerosi multipla (Sm) è rappresentata oggi da coloro che, pur risultando clinicamente e radiologicamente stabili, nascondono un'attività di malattia silente. E' il caso del cosiddetto paziente apparentemente stabile: una condizione che può essere riconosciuta grazie all'osservazione clinica, un dialogo medico-paziente continuo e aperto e con l'utilizzo di biomarcatori innovativi. In questo contesto, i neurofilamenti a catena leggera (Nfl) - proteine rilasciate nel sangue in seguito a danno neuro-assonale, inizialmente studiate in ambito di ricerca e oggi approvate anche per l'uso clinico (certificazione Ce) - stanno emergendo come biomarcatori in grado di rilevare in modo precoce e affidabile l'attività di malattia non rilevabile dalla risonanza magnetica, permettendo agli specialisti di guidare in modo più preciso e tempestivo le decisioni terapeutiche e di migliorare la gestione personalizzata della malattia.
L'impiego degli Nfl come biomarcatore nella sclerosi multipla rappresenta uno strumento promettente. Tuttavia, nonostante il loro grande potenziale, l'utilizzo sistematico nella pratica clinica è ancora limitato da ostacoli come l'accesso ai test, i costi e l'assenza di algoritmi clinici validati. Per contribuire a sensibilizzare la comunità scientifica sulla possibile adozione di questo strumento di analisi nella pratica clinica, Novartis, in collaborazione con Synlab, ha avviato un programma di lettura centralizzata che coinvolgerà fino a 50 centri Sm in Italia, ognuno dei quali potrà analizzare 40 campioni di sangue. L'iniziativa permette ai neurologi di acquisire esperienza diretta di questo strumento di analisi, di ottimizzare la gestione dei pazienti e di contribuire all'evoluzione dei percorsi terapeutici.
Il valore prognostico degli Nfl - informa Novartis in una nota - è stato confermato da diversi studi clinici, tra cui un ampio studio osservazionale multicentrico, pubblicato su 'The Lancet Neurology', che ha seguito per 4 anni 814 pazienti con Sm recidivante-remittente di nuova diagnosi, reclutati in 22 centri. I risultati hanno mostrato che livelli sierici più elevati di Nfl, misurati con tecnologia a singola molecola, sono associati alla presenza di lesioni attive alla risonanza magnetica, a un maggior rischio di ricadute cliniche e alla necessità di intensificare la terapia nel tempo. Un recentissimo studio prospettico, pubblicato a marzo 2025 su 'Frontiers in Neurology' ha analizzato l'ampia letteratura disponibile confermando il ruolo chiave dei Nfl anche nei pazienti in apparente stabilità clinica e radiologica. I risultati hanno mostrato che un valore elevato di Nfl nel sangue è fortemente associato a un aumentato rischio di perdere lo stato di Neda-3 (nessuna evidenza di attività di malattia) entro l'anno successivo. Inoltre, i livelli di Nfl risultano spesso elevati in presenza di sintomi subclinici come affaticamento persistente, esordio improvviso di ansia o depressione, lievi alterazioni cognitive non associate a nuove lesioni visibili alla risonanza magnetica.
In questi casi, l'utilizzo del Nfl come biomarcatore di allerta precoce può guidare il neurologo verso un monitoraggio più stretto con risonanze magnetiche più frequenti, oppure una modifica della strategia terapeutica, anche in assenza di segnali 'tradizionali' di attività. "L'identificazione tempestiva del paziente con stabilità di malattia solo apparente grazie alla misurazione dei neurofilamenti plasmatici ci permette di anticipare le scelte terapeutiche e adottare, fin da subito, trattamenti di alta efficacia mirati a un miglior controllo della malattia anche nel lungo periodo - afferma Diego Centonze, professore ordinario di Neurologia Università Tor Vergata-Roma e direttore dell'Unità di Neurologia dell'Irccs Neuromed di Pozzilli - Integrare questo biomarcatore nella pratica clinica significa compiere un vero cambio di paradigma: passare da un approccio reattivo, basato sulla comparsa di segni clinici o radiologici, a un modello proattivo, incentrato sull'identificazione precoce del rischio e sulla personalizzazione dinamica del trattamento".
In questi pazienti - continua la nota - il dato biologico fornito dal Nfl può anticipare un peggioramento clinico e valutare precocemente una possibile escalation terapeutica. I trattamenti ad alta efficacia, già ampiamente validati in studi clinici e nella pratica reale, si sono dimostrati in grado di ridurre i livelli di Nfl nel sangue, controllare l'attività infiammatoria e, soprattutto, rallentare la progressione della disabilità. Inoltre, in molti pazienti è possibile utilizzare l'autosomministrazione domiciliare ad alta efficacia, con un conseguente miglioramento non solo della prognosi ma anche della qualità di vita della persona con Sm. "Il dosaggio dei neurofilamenti plasmatici è uno strumento prezioso, ma non può essere interpretato da solo: va sempre integrato con la risonanza magnetica e la valutazione clinica - chiarisce Centonze - Solo attraverso questa lettura combinata possiamo garantire un controllo più tempestivo della malattia. In questo percorso, il ruolo del paziente è centrale: è fondamentale incoraggiarlo a segnalare anche i sintomi più lievi. Un dialogo continuo e trasparente tra medico e paziente è essenziale per migliorare gli esiti clinici e affrontare la sclerosi multipla in modo più consapevole e condiviso".
L'integrazione strutturata di questo biomarcatore nei Pdta, percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, rappresenterebbe un passo in avanti significativo verso una gestione più tempestiva, consapevole e orientata alla prevenzione del danno neurologico. "Come azienda impegnata da anni nell'area della sclerosi multipla, patologia complessa la cui gestione è in continua evoluzione - dichiara Paola Coco, Chief Scientific Officer and Medical Affairs Head Novartis Italia - crediamo che l'innovazione debba essere accessibile e tradursi in strumenti concreti per migliorare la pratica clinica e, soprattutto, la vita dei pazienti. Il nostro impegno va in questa direzione: contribuire all'evoluzione del Servizio sanitario nazionale promuovendo modelli di gestione più precoci, efficaci e sostenibili, nell'interesse dei pazienti e della comunità scientifica".
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(Adnkronos) - Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha espresso parere positivo per cabozantinib nel trattamento di pazienti adulti con tumori neuroendocrini extra-pancreatici (epNet) e pancreatici (pNet) non resecabili o metastatici, ben differenziati, in progressione dopo almeno una precedente terapia sistemica non basata su analoghi della somatostatina. La raccomandazione - informa Ipsen in una nota - si basa sui risultati dello studio Cabinet, di fase III, presentati al Congresso della European Society for Medical Oncology (Esmo) nel 2024 e pubblicati nel 'New England Journal of Medicine'. La decisione finale sull'approvazione da parte dell'Unione europea è prevista nei prossimi mesi.
Il numero di pazienti con nuova diagnosi di tumori neuroendocrini (Nets) è in aumento, con una prevalenza stimata superiore rispetto al tumore del pancreas esocrino o della vescica. La maggior parte dei tumori neuroendocrini ha uno sviluppo lento e può originare in varie sedi del corpo, necessitando spesso di molteplici linee terapeutiche in caso di progressione di malattia. Le opzioni terapeutiche alla progressione sono spesso limitate e dipendono dalla sede primaria del tumore e da altri fattori che rendono complicato definire la sequenza ottimale dei trattamenti specifici per le esigenze individuali del paziente. In particolare, per il 27% dei pazienti con diagnosi di Nets polmonari non sono disponibili opzioni terapeutiche approvate in caso di progressione dopo una terapia sistemica non basata su analoghi della somatostatina. "I dati di efficacia dello studio Cabinet - afferma Christelle Huguet, Head of Research and Development, Ipsen - rappresentano un punto di svolta nella ridefinizione degli approcci terapeutici per le persone affette da tumori neuroendocrini pancreatici ed extra-pancreatici avanzati. Il parere positivo da parte del Chmp conferma la potenzialità di tradurre questi dati in benefici significativi per i pazienti. Attendiamo ora con fiducia la decisione finale della Commissione europea".
Il tasso di sopravvivenza a 5 anni dipende prevalentemente dalla sede primaria del tumore. Nel caso di Nets gastrointestinali e polmonari avanzati, in cui il tumore si è diffuso in sedi distanti del corpo, i tassi di sopravvivenza a 5 anni sono del 68% e 55%, rispettivamente. Tuttavia, per i pazienti con pNet avanzati la prognosi è sfavorevole, con un tasso di sopravvivenza a 5 anni del 23%.
"Il parere espresso dalla Commissione per i prodotti medicinali per uso umano dell'Ema, relativamente all'utilizzo di cabozantinib nei pazienti affetti da Net avanzato, rappresenta una importante novità - commenta Nicola Fazio, direttore Divisione di Oncologia medica gastrointestinale e tumori neuroendocrini, Istituto europeo di oncologia (Ieo) Milano - Qualora l'opinione del Chmp venisse recepita dalla Commissione europea, cabozantinib sarebbe il secondo Tki, dopo sunitinib, a essere approvato nei Net, con la sostanziale differenza che andrebbe a coprire una tipologia di tumori più ampia, includendo anche i Net extra-pancreatici, polmonari e a sede sconosciuta anche di alto grado. Questo rappresenta una grande opportunità per i pazienti con diagnosi di Net, ambito nel quale esistono ancora oggi poche opzioni terapeutiche valide, nonostante i progressi ottenuti nelle ultime decadi".
Lo studio Cabinet - dettaglia la nota - ha analizzato cabozantinib rispetto a placebo nei pazienti con tumori pancreatici o extra-pancreatici avanzati, in progressione dopo una precedente terapia sistemica diversa dagli analoghi della somatostatina. Nella coorte pNet, al follow-up mediano di 13,8 mesi, la sopravvivenza libera da progressione (Pfs) mediana è risultata di 13,8 mesi con cabozantinib rispetto a 4,4 mesi con placebo (rapporto di rischio (Hr) 0,23 [intervallo di confidenza (Ci) 95% 0,12-0,42] p
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(Adnkronos) - TBS Crew Srl e Fenice Srl, società legate all’attività imprenditoriale di Chiara Ferragni, anticipano la pubblicazione dei bilanci 2024, che riflettono complessivamente un risultato negativo (rispettivamente 2,3 milioni e 3,4 milioni), "coerente con un anno segnato da forti trasformazioni e da una scelta strategica di pausa operativa". Lo segnala una nota del gruppo in cui si ricorda come "nel 2024, pur mantenendo un minimo di attività, molte iniziative e collaborazioni tradizionalmente parte del business sono state sospese, in attesa di valutare l’evoluzione dello scenario di mercato". "In un periodo di incertezze - si spiega - la decisione di rallentare le operazioni è stata presa per ripensare e riorganizzare la struttura aziendale, con l'obiettivo di affrontare le sfide future con una visione più solida e centrata. La crisi del mercato, seppur difficile, è stata un’opportunità per riposizionare il brand, rafforzare le scelte strategiche e orientarsi verso nuovi progetti e opportunità di crescita".
Peraltro dalla società si ricorda come Chiara Ferragni, "pienamente consapevole della situazione e delle sfide che il mercato sta attraversando, ha compiuto un gesto straordinario di leadership decidendo di investire personalmente nella società Fenice, con un aumento di capitale di 6,4 milioni di euro".
Il bilancio d’esercizio 2024 di Fenice, "in piena coerenza con i risultati comunicati al 30 novembre 2024, rafforza la trasparenza e l’affidabilità del piano industriale" continua la nota. I numeri di quest’anno - si spiega - "confermano che, nonostante le difficoltà, sono state adottate scelte strategiche che consentiranno di affrontare il futuro con una maggiore solidità e una struttura più snella e dinamica. I risultati attesi per il 2025, a partire dal secondo semestre, segneranno l'inizio di un nuovo capitolo per le società, con il primo sviluppo delle nuove proposte creative e l’implementazione di un piano di crescita ben definito".
Nel quadro di questa riorganizzazione, Fenice S.r.l. "ha avviato la razionalizzazione delle risorse e il focalizzarsi su aree di attività strategiche a maggior valore aggiunto. La decisione di sospendere alcune operazioni, come per esempio la chiusura del punto vendita di Roma, è stata una scelta mirata a ottimizzare le risorse e a concentrarsi sul riposizionamento del brand sul mercato".
Il Gruppo spiega di avere anche deciso "di non includere più Fenice Retail S.r.l., società controllata, nei piani di sviluppo futuri, avviando un processo di messa in liquidazione. Questa decisione fa parte di una più ampia strategia di riorganizzazione che mira a rendere l’azienda più efficiente e in grado di rispondere alle sfide del mercato in modo più rapido e mirato".
Per la holding Sisterhood che fa capo a Chiara Ferragni i bilanci 2023 e 2024 sono di prossima pubblicazione: per valorizzare correttamente l’attivo patrimoniale si è atteso la chiusura dei bilanci delle sue società partecipate. Il bilancio 2023 di Sisterhood è stato approvato di recente e chiude con un risultato positivo per 1 milione, mentre per la chiusura del bilancio 2024 "si è in attesa dell’approvazione del bilancio di Fenice, la cui assemblea è stata convocata in data odierna".
Con l’approvazione del bilancio 2024 e le azioni in corso, TBS e Fenice S.r.l. "guardano al futuro con fiducia, forti dell’impegno finanziario appena intrapreso e della riorganizzazione che permetterà di affrontare la nuova direzione, più Chiara, più essenziale e più fedele alla personalità imprenditoriale di Chiara Ferragni". Lo si legge in una nota sui risultati 2024 di alcune delle società legate a Chiara Ferragni che - si ricorda - ha scelto di investire personalmente nella società Fenice, con un aumento di capitale di 6,4 milioni di euro. "Questo investimento non solo le consente di assumere il controllo della società con una quota di maggioranza assoluta, ma rappresenta anche un segnale forte di fiducia nel futuro e della sua visione a lungo termine".
Si tratta - si sottolinea - di "un impegno che va ben oltre l’aspetto puramente finanziario: Ferragni ha scelto di mettersi in gioco personalmente per rilanciare il brand e consolidare le sue fondamenta, dimostrando, ancora una volta, il suo spessore imprenditoriale e la determinazione nel guidare la sua azienda verso un futuro di crescita e innovazione, nonostante le difficoltà economiche del contesto attuale".
Leggi tutto: Chiara Ferragni, rosso da 5,7 milioni per le società TBS Crew e Fenice nel 2024