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Turismo, Aglietti (Adler Sicilia): "Strategico il connubio tra ospitalità e cultura per ospiti e territorio"

27 Maggio 2025
Turismo, Aglietti (Adler Sicilia):

(Adnkronos) - "In un anno così significativo per la Sicilia, in cui l’attenzione sul nostro territorio è particolarmente alta, il connubio tra ospitalità e cultura assume un ruolo strategico, non solo per il valore che restituisce all’esperienza degli ospiti, ma anche per le ricadute positive sul territorio. Siamo convinti che un’accoglienza di qualità debba oggi andare oltre il comfort e includere la possibilità di entrare in dialogo con l’identità del luogo. È per questo che abbiamo costruito un’offerta culturale integrata, fatta di esperienze autentiche, guidate da persone locali, che raccontano la storia, l’arte, le tradizioni, con passione e competenza. Questo approccio genera valore condiviso: da un lato arricchisce chi viaggia, dall’altro sostiene le economie locali, rafforza il tessuto sociale e promuove un turismo più sostenibile e consapevole. È questa la nostra idea di ospitalità". Ad affermarlo è Sami Aglietti, direttore dell’Adler Spa Resort Sicilia. 

In un'intervista ad Adnkronos/Labitalia, parla dell'impegno sul territorio di questo eco-resort di charme affacciato sul mare, nel comune di Siculiana (Agrigento), ultimo nato in casa Adler dopo le storiche strutture in Alto Adige e in Toscana. Un impegno che assume un significato particolare in un anno in cui la Sicilia ospita, con Agrigento, la Capitale italiana della cultura e in cui detiene anche il titolo di Regione europea della gastronomia. 

"Adler si impegna da sempre nello sviluppo armonioso dei territori in cui sorgono le sue strutture, promuovendone la diversità biologica e culturale - sottolinea - e costruendo rapporti virtuosi con le comunità locali. Partecipiamo attivamente anche alla tutela del patrimonio paesaggistico e culturale, sostenendo i Giardini della Kolymbethra, autentico gioiello del Parco Archeologico della Valle dei Templi, attraverso il nostro ruolo di Golden Member del Fai. Un impegno concreto che testimonia la nostra responsabilità verso la valorizzazione delle bellezze del territorio". 

Così, nell'anno in cui Capitale italiana della cultura è Agrigento, che dista solo 32 chilometri dal resort, l'offerta dell'Adler non poteva non assumera una forte connotazione culturale. "Essere così prossimi alla Capitale italiana della cultura 2025 rappresenta per noi un’opportunità straordinaria. Abbiamo voluto valorizzare questa vicinanza attraverso un programma ricco e articolato di esperienze che permettano ai nostri ospiti di scoprire Agrigento e provincia con uno sguardo nuovo, più consapevole e autentico, valorizzando la cultura, la natura e la bellezza di questo territorio ancora poco esplorato e conosciuto rispetto ad altre mete della Sicilia", fa notare il direttore. Del resto, aggiunge, "già dalla proclamazione di Agrigento Capitale della cultura, rileviamo una domanda in costante crescita per le esperienze a contenuto culturale, in linea con una tendenza più ampia che vede la Sicilia registrare un incremento significativo delle presenze turistiche, in particolare da parte del pubblico internazionale". 

Tra le esperienze dedicate ad Agrigento, nell'offerta dell'Adler figurano l’escursione nel cuore del centro storico - la 'Girgenti' tanto cara a Camilleri - che offre un viaggio autentico tra le stratificazioni culturali greche, arabe e normanne che caratterizzano la città. "Una piacevole scoperta - assicura Aglietti - anche per i viaggiatori più esperti. Le nostre esperte guide locali accompagnano gli ospiti tra autentici tesori artistici e architettonici poco noti ed estremamente interessanti: dalla maestosa Cattedrale di San Gerlando, con il suo singolare fenomeno acustico del 'portavoce', alla suggestiva Chiesa di Santa Maria dei Greci, fino alla Chiesa di Santo Spirito, impreziosita dagli stucchi di Giacomo Serpotta. Ma anche tra i vicoli del Rabato, il quartiere arabo, e presso la colorata Scalinata degli Artisti. L’itinerario culmina nel Teatro Luigi Pirandello, non solo omaggio al grande drammaturgo, ma anche accesso esclusivo alla rete degli affascinanti ipogei sotterranei". 

Immancabile una visita alla Valle dei Templi: "Abbiamo fortemente voluto offrire ai nostri ospiti - prosegue - l’opportunità di vivere questo luogo magico in tutta la sua straordinaria bellezza, attraverso esperienze autentiche e immersive. I tour guidati, anche in notturna, svelano il fascino senza tempo di luoghi simbolo come il Tempio della Concordia e quello di Giunone, mentre a Casa Barbadoro, un’antica dimora incastonata ai piedi del tempio, è possibile prendere parte a una lezione di cucina siciliana condotta da uno chef locale, scoprendo anche il progetto Diodoros, che restituisce valore all’anima agricola del parco. Per chi desidera un contatto ancora più profondo con la natura del territorio, proponiamo suggestive passeggiate a cavallo tra i profumi e i colori della campagna agrigentina". 

La cultura, quindi, è una parte importante delle esperienze che si possono offrire agli ospiti nel'idea di ospitalità firmata Adler. "La cultura è la voce più profonda di un territorio - dice il direttore del resort - e rappresenta per noi un pilastro imprescindibile dell’esperienza di autenticità che desideriamo offrire ai nostri ospiti in Sicilia. Quando proponiamo, ad esempio, una visita a Racalmuto, non si tratta semplicemente di un’escursione: è un invito a scoprire l’anima più vera dell’isola. È un viaggio nel cuore della nostra identità, capace di regalare non solo emozioni profonde, ma anche un arricchimento personale che rimane nel tempo. Il nostro obiettivo è creare una connessione sincera con il territorio, attraverso esperienze che valorizzino il patrimonio locale e promuovano un turismo più consapevole, rispettoso e coinvolgente. A rendere tutto questo possibile sono le nostre guide esperte, profondamente radicate nel contesto culturale, che accompagnano ogni visita con racconti, aneddoti e dettagli inaspettati, trasformando ogni momento in un ricordo prezioso". 

'Sicilia a passo lento' è la proposta dedicata alla scoperta di Racalmuto, patria di Leonardo Sciascia, pensata per valorizzare il patrimonio storico e letterario del territorio. Questo piccolo borgo riserva grandi sorprese, date anche le sue antichissime origini arabe: non solo dimore nobiliari dell’Ottocento, ma anche il Castello Chiaramontano, lo storico Teatro Regina Margherita, e infine il Circolo dei Galantuomini, che riporta a suggestive atmosfere d’altri tempi. Alla fine, naturalmente, si visita la casa di Sciascia, che conserva non solo gli arredi originali, ma anche la quasi totalità della produzione dello scrittore, dove approfondire la sua opera e il suo pensiero. La visita include anche un’esperienza enogastronomica che coinvolge nella convivialità e nelle tradizioni culinarie del territorio. Il pranzo si svolge in una residenza privata nella quale due abitanti del luogo accolgono gli ospiti aprendo le porte della propria casa. In questo contesto intimo e genuino, è possibile partecipare alla preparazione di alcune ricette tipiche della cucina siciliana, per poi degustarle insieme, in un momento di scambio culturale e condivisione che restituisce tutta la ricchezza dell’ospitalità locale. 

"Nel nostro viaggio alla scoperta della Sicilia più autentica, Racalmuto è una delle tappe: presto arricchiremo il programma - annuncia Aglietti - con un’escursione a Burgio, affascinante borgo dalle radici arabe e normanne, celebre per la sua storica tradizione artigianale: qui si tramanda da secoli l’arte della creazione delle campane di bronzo e la lavorazione della ceramica artistica". 

C'è poi il capitolo food, che assume un legame ancora più profondo con il territorio quest'anno in cui si celebra l'intera isola come Regione europea della gastronomia. "La celebrazione della cultura siciliana - ammette il direttore - sarebbe incompleta senza considerare la sua ricca gastronomia. Chiaramente, anche l’Adler Spa Resort Sicilia ha confezionato attività dedicate alla scoperta dei sapori dell’isola: prime fra tutti, le Sicilian cooking class, che si svolgono nella scenografica sala ristorante con vista sul mare. I nostri chef guidano gli ospiti alla scoperta dei segreti della preparazione dei piatti tipici, creati utilizzando esclusivamente ingredienti locali e da filiera corta, come il classico street food siciliano con arancine e panelle: un vero e proprio viaggio nei sapori siciliani".  

"La nostra Sicilia - continua Aglietti - vanta anche rinomate cantine, tra cui quelle di Donnafugata che, per gli ospiti del resort, aprono le porte in esclusiva. Si potrà vivere un’esperienza unica che combina la storia della cantina con degustazioni delle etichette più rappresentative, accanto a piatti della tradizione, come il couscous. E per sperimentare i sapori siciliani anche nel mondo degli spirits, nel nostro suggestivo Sunset Bar, i barman accompagneranno gli ospiti in un percorso sensoriale alla scoperta dei più ricercati gin siciliani, rivelando i segreti della lavorazione locale". 

"Autenticità, freschezza e rispetto per la stagionalità - rimarca - sono i pilastri della nostra filosofia gastronomica. Offriamo una cucina mediterranea ispirata al concetto 'farm to table', con piatti leggeri e genuini, ma ricchi di gusto, pensati per valorizzare le eccellenze del territorio e preparati con cura e creatività. Gran parte degli ingredienti proviene dai nostri orti e frutteti, come ortaggi, erbe aromatiche, agrumi, o da aziende agricole locali selezionate, che praticano agricoltura biologica o biodinamica. L'attenzione alle diverse esigenze alimentari è parte integrante della nostra proposta: sono sempre disponibili opzioni vegetariane e vegane". 

Infine, un aspetto fondamentale e comune a tutti gli Adler Resort è l’impegno sul fronte della sostenibilità. "L’impegno verso la salvaguardia del territorio è da sempre al centro dell’operato Adler: nello specifico, l’Adler Spa Resort Sicilia - ricorda Aglietti - si trova in prossimità della Riserva Naturale Orientata di Torre Salsa, e le accortezze diventano, quindi, ancora più cruciali. In chiave di turismo rigenerativo, i collaboratori del resort s’impegnano regolarmente alla pulizia del tratto costiero della riserva attraverso i cleanup days: azione che coinvolge spesso gli ospiti stessi, ma anche scuole, e associazioni ed enti locali". 

"Inoltre, puntiamo all’autoproduzione: nell’area del nostro eco-resort - spiega - sono stati piantati frutteti, aranceti e uliveti, oltre ad orti mediterranei, in modo da assicurare una produzione fresca, a km0 e rispettosa dell’ambiente. Ci occupiamo anche del recupero di grani antichi e autoctoni che presentano grandi vantaggi in termini di proteine, fibre e vitamine minerali, ma che soprattutto non necessitano di pesticidi e trattamenti chimici. Ancora, siamo molto attenti al risparmio idrico: siamo coscienti di quanto la siccità possa rappresentare un problema in questa zona; quindi, abbiamo previsto un sistema di irrigazione degli spazi verdi basato sul recupero delle acque grigie. Per ridurre ulteriormente il fabbisogno, abbiamo ripiantumato con una tipologia d’erba a bassa manutenzione idrica". 

"Non mancano le iniziative solidali come la 'Cena con il Sorriso', che nasce, in collaborazione con associazioni dell’agrigentino, dal desiderio di regalare momenti di condivisione e sostegno a persone con bisogni specifici o disabilità, che sono coinvolte nella preparazione e degustazione di una cena gourmet; e ancora il progetto di tutela degli animali quale la creazione di un canile virtuale in collaborazione con Empathy, grazie al quale hanno trovato casa molti randagi e animali in difficoltà", conclude il direttore dell'Adler Sicilia. 

 

 

 

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Turismo: Aglietti (Adler Sicilia), 'strategico connubio tra ospitalità e cultura per ospiti e territorio'

27 Maggio 2025

(Adnkronos) - "In un anno così significativo per la Sicilia, in cui l’attenzione sul nostro territorio è particolarmente alta, il connubio tra ospitalità e cultura assume un ruolo strategico, non solo per il valore che restituisce all’esperienza degli ospiti, ma anche per le ricadute positive sul territorio. Siamo convinti che un’accoglienza di qualità debba oggi andare oltre il comfort e includere la possibilità di entrare in dialogo con l’identità del luogo. È per questo che abbiamo costruito un’offerta culturale integrata, fatta di esperienze autentiche, guidate da persone locali, che raccontano la storia, l’arte, le tradizioni, con passione e competenza. Questo approccio genera valore condiviso: da un lato arricchisce chi viaggia, dall’altro sostiene le economie locali, rafforza il tessuto sociale e promuove un turismo più sostenibile e consapevole. È questa la nostra idea di ospitalità". Ad affermarlo è Sami Aglietti, direttore dell’Adler Spa Resort Sicilia. 

In un'intervista ad Adnkronos/Labitalia, parla dell'impegno sul territorio di questo eco-resort di charme affacciato sul mare, nel comune di Siculiana (Agrigento), ultimo nato in casa Adler dopo le storiche strutture in Alto Adige e in Toscana. Un impegno che assume un significato particolare in un anno in cui la Sicilia ospita, con Agrigento, la Capitale italiana della cultura e in cui detiene anche il titolo di Regione europea della gastronomia. 

"Adler si impegna da sempre nello sviluppo armonioso dei territori in cui sorgono le sue strutture, promuovendone la diversità biologica e culturale - sottolinea - e costruendo rapporti virtuosi con le comunità locali. Partecipiamo attivamente anche alla tutela del patrimonio paesaggistico e culturale, sostenendo i Giardini della Kolymbethra, autentico gioiello del Parco Archeologico della Valle dei Templi, attraverso il nostro ruolo di Golden Member del Fai. Un impegno concreto che testimonia la nostra responsabilità verso la valorizzazione delle bellezze del territorio". 

Così, nell'anno in cui Capitale italiana della cultura è Agrigento, che dista solo 32 chilometri dal resort, l'offerta dell'Adler non poteva non assumera una forte connotazione culturale. "Essere così prossimi alla Capitale italiana della cultura 2025 rappresenta per noi un’opportunità straordinaria. Abbiamo voluto valorizzare questa vicinanza attraverso un programma ricco e articolato di esperienze che permettano ai nostri ospiti di scoprire Agrigento e provincia con uno sguardo nuovo, più consapevole e autentico, valorizzando la cultura, la natura e la bellezza di questo territorio ancora poco esplorato e conosciuto rispetto ad altre mete della Sicilia", fa notare il direttore. Del resto, aggiunge, "già dalla proclamazione di Agrigento Capitale della cultura, rileviamo una domanda in costante crescita per le esperienze a contenuto culturale, in linea con una tendenza più ampia che vede la Sicilia registrare un incremento significativo delle presenze turistiche, in particolare da parte del pubblico internazionale". 

Tra le esperienze dedicate ad Agrigento, nell'offerta dell'Adler figurano l’escursione nel cuore del centro storico - la 'Girgenti' tanto cara a Camilleri - che offre un viaggio autentico tra le stratificazioni culturali greche, arabe e normanne che caratterizzano la città. "Una piacevole scoperta - assicura Aglietti - anche per i viaggiatori più esperti. Le nostre esperte guide locali accompagnano gli ospiti tra autentici tesori artistici e architettonici poco noti ed estremamente interessanti: dalla maestosa Cattedrale di San Gerlando, con il suo singolare fenomeno acustico del 'portavoce', alla suggestiva Chiesa di Santa Maria dei Greci, fino alla Chiesa di Santo Spirito, impreziosita dagli stucchi di Giacomo Serpotta. Ma anche tra i vicoli del Rabato, il quartiere arabo, e presso la colorata Scalinata degli Artisti. L’itinerario culmina nel Teatro Luigi Pirandello, non solo omaggio al grande drammaturgo, ma anche accesso esclusivo alla rete degli affascinanti ipogei sotterranei". 

Immancabile una visita alla Valle dei Templi: "Abbiamo fortemente voluto offrire ai nostri ospiti - prosegue - l’opportunità di vivere questo luogo magico in tutta la sua straordinaria bellezza, attraverso esperienze autentiche e immersive. I tour guidati, anche in notturna, svelano il fascino senza tempo di luoghi simbolo come il Tempio della Concordia e quello di Giunone, mentre a Casa Barbadoro, un’antica dimora incastonata ai piedi del tempio, è possibile prendere parte a una lezione di cucina siciliana condotta da uno chef locale, scoprendo anche il progetto Diodoros, che restituisce valore all’anima agricola del parco. Per chi desidera un contatto ancora più profondo con la natura del territorio, proponiamo suggestive passeggiate a cavallo tra i profumi e i colori della campagna agrigentina". 

La cultura, quindi, è una parte importante delle esperienze che si possono offrire agli ospiti nel'idea di ospitalità firmata Adler. "La cultura è la voce più profonda di un territorio - dice il direttore del resort - e rappresenta per noi un pilastro imprescindibile dell’esperienza di autenticità che desideriamo offrire ai nostri ospiti in Sicilia. Quando proponiamo, ad esempio, una visita a Racalmuto, non si tratta semplicemente di un’escursione: è un invito a scoprire l’anima più vera dell’isola. È un viaggio nel cuore della nostra identità, capace di regalare non solo emozioni profonde, ma anche un arricchimento personale che rimane nel tempo. Il nostro obiettivo è creare una connessione sincera con il territorio, attraverso esperienze che valorizzino il patrimonio locale e promuovano un turismo più consapevole, rispettoso e coinvolgente. A rendere tutto questo possibile sono le nostre guide esperte, profondamente radicate nel contesto culturale, che accompagnano ogni visita con racconti, aneddoti e dettagli inaspettati, trasformando ogni momento in un ricordo prezioso". 

'Sicilia a passo lento' è la proposta dedicata alla scoperta di Racalmuto, patria di Leonardo Sciascia, pensata per valorizzare il patrimonio storico e letterario del territorio. Questo piccolo borgo riserva grandi sorprese, date anche le sue antichissime origini arabe: non solo dimore nobiliari dell’Ottocento, ma anche il Castello Chiaramontano, lo storico Teatro Regina Margherita, e infine il Circolo dei Galantuomini, che riporta a suggestive atmosfere d’altri tempi. Alla fine, naturalmente, si visita la casa di Sciascia, che conserva non solo gli arredi originali, ma anche la quasi totalità della produzione dello scrittore, dove approfondire la sua opera e il suo pensiero. La visita include anche un’esperienza enogastronomica che coinvolge nella convivialità e nelle tradizioni culinarie del territorio. Il pranzo si svolge in una residenza privata nella quale due abitanti del luogo accolgono gli ospiti aprendo le porte della propria casa. In questo contesto intimo e genuino, è possibile partecipare alla preparazione di alcune ricette tipiche della cucina siciliana, per poi degustarle insieme, in un momento di scambio culturale e condivisione che restituisce tutta la ricchezza dell’ospitalità locale. 

"Nel nostro viaggio alla scoperta della Sicilia più autentica, Racalmuto è una delle tappe: presto arricchiremo il programma - annuncia Aglietti - con un’escursione a Burgio, affascinante borgo dalle radici arabe e normanne, celebre per la sua storica tradizione artigianale: qui si tramanda da secoli l’arte della creazione delle campane di bronzo e la lavorazione della ceramica artistica". 

C'è poi il capitolo food, che assume un legame ancora più profondo con il territorio quest'anno in cui si celebra l'intera isola come Regione europea della gastronomia. "La celebrazione della cultura siciliana - ammette il direttore - sarebbe incompleta senza considerare la sua ricca gastronomia. Chiaramente, anche l’Adler Spa Resort Sicilia ha confezionato attività dedicate alla scoperta dei sapori dell’isola: prime fra tutti, le Sicilian cooking class, che si svolgono nella scenografica sala ristorante con vista sul mare. I nostri chef guidano gli ospiti alla scoperta dei segreti della preparazione dei piatti tipici, creati utilizzando esclusivamente ingredienti locali e da filiera corta, come il classico street food siciliano con arancine e panelle: un vero e proprio viaggio nei sapori siciliani".  

"La nostra Sicilia - continua Aglietti - vanta anche rinomate cantine, tra cui quelle di Donnafugata che, per gli ospiti del resort, aprono le porte in esclusiva. Si potrà vivere un’esperienza unica che combina la storia della cantina con degustazioni delle etichette più rappresentative, accanto a piatti della tradizione, come il couscous. E per sperimentare i sapori siciliani anche nel mondo degli spirits, nel nostro suggestivo Sunset Bar, i barman accompagneranno gli ospiti in un percorso sensoriale alla scoperta dei più ricercati gin siciliani, rivelando i segreti della lavorazione locale". 

"Autenticità, freschezza e rispetto per la stagionalità - rimarca - sono i pilastri della nostra filosofia gastronomica. Offriamo una cucina mediterranea ispirata al concetto 'farm to table', con piatti leggeri e genuini, ma ricchi di gusto, pensati per valorizzare le eccellenze del territorio e preparati con cura e creatività. Gran parte degli ingredienti proviene dai nostri orti e frutteti, come ortaggi, erbe aromatiche, agrumi, o da aziende agricole locali selezionate, che praticano agricoltura biologica o biodinamica. L'attenzione alle diverse esigenze alimentari è parte integrante della nostra proposta: sono sempre disponibili opzioni vegetariane e vegane". 

Infine, un aspetto fondamentale e comune a tutti gli Adler Resort è l’impegno sul fronte della sostenibilità. "L’impegno verso la salvaguardia del territorio è da sempre al centro dell’operato Adler: nello specifico, l’Adler Spa Resort Sicilia - ricorda Aglietti - si trova in prossimità della Riserva Naturale Orientata di Torre Salsa, e le accortezze diventano, quindi, ancora più cruciali. In chiave di turismo rigenerativo, i collaboratori del resort s’impegnano regolarmente alla pulizia del tratto costiero della riserva attraverso i cleanup days: azione che coinvolge spesso gli ospiti stessi, ma anche scuole, e associazioni ed enti locali". 

"Inoltre, puntiamo all’autoproduzione: nell’area del nostro eco-resort - spiega - sono stati piantati frutteti, aranceti e uliveti, oltre ad orti mediterranei, in modo da assicurare una produzione fresca, a km0 e rispettosa dell’ambiente. Ci occupiamo anche del recupero di grani antichi e autoctoni che presentano grandi vantaggi in termini di proteine, fibre e vitamine minerali, ma che soprattutto non necessitano di pesticidi e trattamenti chimici. Ancora, siamo molto attenti al risparmio idrico: siamo coscienti di quanto la siccità possa rappresentare un problema in questa zona; quindi, abbiamo previsto un sistema di irrigazione degli spazi verdi basato sul recupero delle acque grigie. Per ridurre ulteriormente il fabbisogno, abbiamo ripiantumato con una tipologia d’erba a bassa manutenzione idrica". 

"Non mancano le iniziative solidali come la 'Cena con il Sorriso', che nasce, in collaborazione con associazioni dell’agrigentino, dal desiderio di regalare momenti di condivisione e sostegno a persone con bisogni specifici o disabilità, che sono coinvolte nella preparazione e degustazione di una cena gourmet; e ancora il progetto di tutela degli animali quale la creazione di un canile virtuale in collaborazione con Empathy, grazie al quale hanno trovato casa molti randagi e animali in difficoltà", conclude il direttore dell'Adler Sicilia. 

 

 

 

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Assogasliquidi: "Bene regolamento bunkeraggio Gnl/bioGnl ship to ship"

27 Maggio 2025
Assogasliquidi:

(Adnkronos) - "Pubblicato dopo un lungo e condiviso lavoro portato avanti dalle Istituzioni il primo schema di regolamento portuale per le operazioni di bunkeraggio Gnl/bioGnl ship to ship nazionale, un provvedimento - unico in Europa - in quanto individua regole comuni per tutti i porti italiani". Così Assogasliquidi in una nota in cui "ringrazia e plaude all’ottimo lavoro congiunto svolto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il Comando Generale delle Capitanerie di Porto ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, lavoro a cui ha partecipato attivamente Assogasliquidi insieme alle associazioni rappresentative dell’armamento".  

Lo schema "è un altro decisivo tassello nell’opera di rappresentanza del settore industriale del Gnl che Assogasliquidi-Federchimica ha avviato più di dieci anni fa. Tra le istanze portate all’attenzione del decisore pubblico, l’associazione ha avuto un ruolo attivo nel perfezionamento di una normativa chiara, certa e omogenea sulle operazioni di bunkeraggio. Questa novità contribuirà allo sviluppo e alla penetrazione del Gnl - e ancor più il bioGnl - in Italia, un carburante decisivo per la politica energetica del nostro Paese, soluzione immediatamente pronta e disponibile, senza la quale sarebbe impossibile raggiungere gli obiettivi nazionali ed europei di decarbonizzazione del trasporto marittimo".  

"L’introduzione di questo provvedimento, unitamente allo sviluppo delle infrastrutture di approvvigionamento - cui le aziende associate ad Assogasliquidi lavorano da tempo - offrirà nuove e concrete opportunità per garantire il rifornimento di navi e traghetti a Gnl/bioGnl, rilanciando il ruolo dell’Italia come Hub strategico del Mediterraneo nel settore marittimo", conclude la nota. 

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Patologie retiniche, Ema raccomanda aflibercept 8 mg fino a ogni 6 mesi

27 Maggio 2025
Patologie retiniche, Ema raccomanda aflibercept 8 mg fino a ogni 6 mesi

(Adnkronos) - Nuove prospettive per i pazienti con patologie retiniche. Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha espresso parere positivo per un'ulteriore estensione dell'intervallo di trattamento per aflibercept 8 mg (114,3 mg/ml soluzione iniettabile). In seguito all'approvazione da parte della Commissione europea - prevista nelle prossime settimane - questa estensione permetterà di prolungare gli intervalli di somministrazione fino a 6 mesi per 2 gravi patologie retiniche: la degenerazione maculare neovascolare (umida) legata all'età (nAmd) e l'edema maculare diabetico (Dme). Aflibercept 8 mg diventerebbe così l'unico anti-Vegf disponibile nell'Unione europea in grado di offrire una simile flessibilità terapeutica per entrambe le indicazioni, si legge in una nota. 

"Con l'approvazione da parte della Commissione europea", attesa a breve, "la possibilità di estendere gli intervalli di somministrazione di aflibercept 8 mg fino a 6 mesi rappresenterà un importante passo avanti, poiché può ridurre in modo significativo il numero di iniezioni e visite in ospedale per i pazienti - afferma Christine Roth, Executive Vice President, Global Product Strategy and Commercialization ed esponente della Pharmaceuticals Leadership di Bayer - Questo regime terapeutico più flessibile, unito al profilo distintivo di aflibercept 8 mg, lo posiziona come un nuovo standard di trattamento per le patologie retiniche". 

Il parere positivo del Chmp - si spiega nella nota - si basa sui dati a 3 anni provenienti dagli studi di estensione in aperto dei trial clinici registrativi Pulsar (nella nAmd) e Photon (nella Dme). In entrambi gli studi, i pazienti randomizzati al trattamento con aflibercept 8 mg fin dall'inizio hanno mantenuto i benefici visivi e anatomici ottenuti, dimostrando una risposta clinica duratura. Al termine del periodo di follow-up a 3 anni, il 24% dei pazienti con nAmd e il 28% con Dme erano in trattamento con un intervallo tra le somministrazioni di 6 mesi. Dopo 3 anni, il profilo di sicurezza di aflibercept 8 mg si è confermato favorevole in entrambi gli studi, risultando coerente con quello ben consolidato di aflibercept 2 mg. I dati di sicurezza a lungo termine non hanno evidenziato nuovi segnali, neppure nei pazienti che hanno effettuato lo switch da aflibercept 2 mg a 8 mg. Le percentuali di eventi avversi sono rimaste comparabili tra i due diversi gruppi. 

Attualmente aflibercept 8 mg è stato approvato in oltre 50 mercati per il trattamento della nAmd e del Dme, mentre sono attualmente in corso ulteriori procedure regolatorie in altri Paesi. In attesa dell'approvazione della nuova posologia da parte della Ce, aflibercept 8 mg è l'unica terapia anti-Vegf approvata nell'Ue e nel Regno Unito che consente di estendere gli intervalli di trattamento fino a 5 mesi, dopo un ciclo iniziale di 3 iniezioni mensili, sia nella nAmd, sia nel Dme. Il farmaco è attualmente il trattamento anti-Vegf più utilizzato a livello globale per le patologie retiniche e leader di mercato. A oggi, sono state effettuate oltre 88 milioni di somministrazioni in tutto il mondo, corrispondenti a più di 12 milioni di anni di esperienza terapeutica complessiva. 

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Fitness: longevità attiva e sport, Università San Raffaele Roma e Fif a RiminiWellness

27 Maggio 2025
Fitness: longevità attiva e sport, Università San Raffaele Roma e Fif a RiminiWellness

(Adnkronos) - L'invecchiamento attivo e il ruolo dell'esercizio fisico nei processi neurodegenerativi saranno al centro del convegno organizzato dall'Università San Raffaele Roma e dalla Federazione italiana fitness (Fif) nell'ambito di RiminiWellness 2025, sabato 31 maggio dalle 10.30 alle 12.30 (ala Ravezzi 1 - Hall Sud). L'iniziativa 'I processi di invecchiamento e l'esercizio fisico. Active aging and health' - riporta una nota - coinvolgerà docenti universitari, esperti del benessere, atleti e professionisti della salute in un confronto interdisciplinare sulle strategie più efficaci per promuovere qualità della vita e autonomia in età avanzata. Durante l'evento sarà presentato il nuovo corso di alta formazione in 'Tecnico del movimento terapeutico: strategie per le malattie neurodegenerative', progettato per formare figure altamente qualificate nella pianificazione di programmi motori destinati a persone con patologie neurologiche. Il corso, al via a novembre 2025, avrà una durata complessiva di 250 ore in modalità blended e rilascerà 10 Cfu universitari. Le iscrizioni saranno aperte fino al 30 settembre 2025. 

Il convegno - si legge - sarà aperto dai saluti istituzionali da Elvira Padua, ordinario di Metodi e didattiche delle attività motorie e sportive, presidente del corso di studi in Scienze motorie San Raffaele, con l'introduzione del magnifico rettore Vilberto Stocchi, del vicepresidente Fif Marco Neri, e del responsabile relazioni istituzionali Consorzio universitario Humanitas Roma, Vincenzo Aloisantoni. Il dibattito vedrà la partecipazione di specialisti come Massimiliano Caprio, ordinario di Neurologia presso l'Università San Raffaele Roma; Piero Barbanti, ordinario di Endocrinologia e nutrizione umana presso l'Università San Raffaele Roma; Ennio Tasciotti, associato di Neurologia e ordinario di Scienze e tecnologie mediche applicate all'invecchiamento e benessere presso l'Università San Raffaele Roma; Renato Manno e Maria Cristina Cox, docenti presso l'Università San Raffaele Roma e autori del libro 'Il cancro si batte con lo sport'. A portare la sua esperienza di sportiva sarà Francesca Lollobrigida, campionessa mondiale e olimpica di pattinaggio su ghiaccio, testimone del ruolo dello sport nella promozione della longevità.  

"La sinergia tra la Fif e Università San Raffaele Roma - afferma Roberta Fadda, segretario generale della Federazione italiana fitness - unisce esperienza sul campo e rigore accademico. Un'iniziativa che risponde alle numerose richieste degli operatori del settore, sempre più attenti a competenze trasversali, scientifiche e applicative. E' un onore proseguire questa collaborazione, non nuova, ma sempre più solida e orientata alla crescita della professionalità nel mondo del fitness".  

L'esercizio fisico rappresenta "un elemento essenziale per la promozione della salute, contribuendo al benessere psicofisico e alla prevenzione di numerose patologie croniche", spiega Padua. "L'attività motoria, se correttamente prescritta e monitorata, può rappresentare un vero e proprio strumento terapeutico - precisa - Per questo è essenziale che i professionisti del movimento sviluppino competenze avanzate, lavorando in sinergia con medici e operatori sanitari per garantire interventi efficaci, sicuri e scientificamente validati".  

Da qui la nuova sinergia accademica tra l'Università San Raffaele di Roma con il Corso di alta formazione in Tecnico del movimento terapeutico: una figura altamente specializzata nella progettazione e applicazione di programmi motori specifici per individui con patologie neurodegenerative, congenite o acquisite, descrive la nota. L'obiettivo del corso è formare nuove figure specializzate in grado di sviluppare protocolli di allenamento personalizzati per preservare e migliorare le capacità motorie e funzionali dei pazienti, favorendo il loro benessere fisico ed emotivo e contribuendo al mantenimento della loro autonomia. Il corso, diretto da Padua, si svolgerà a partire da novembre 2025 fino a marzo 2026. Le attività didattiche sono distribuite in 5 fine settimana, 2 interamente online in modalità sincrona e 3 in presenza con sede a Roma, per un totale di 250 ore. Al termine sarà rilasciato un attestato di frequenza al corso di Tecnico del movimento terapeutico da parte dell’Università San Raffaele Roma congiuntamente alla Fif. Il superamento della prova di valutazione finale consentirà agli studenti di maturare 10 crediti formativi universitari (Cfu). 

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Alzheimer, Sin: "Test del sangue svolta epocale per diagnosi tempestive e cure mirate"

27 Maggio 2025
Alzheimer, Sin:

(Adnkronos) - La Società italiana di neurologia (Sin) accoglie con soddisfazione l'approvazione, da parte dell'Agenzia americana per gli alimenti e i medicinali (Fda), del primo test ematico per la diagnosi precoce della malattia di Alzheimer. Si tratta di una svolta destinata a rivoluzionare l'approccio diagnostico e terapeutico a questa malattia neurodegenerativa, commenta la Sin in una nota: per la prima volta sarà possibile individuare le alterazioni cerebrali tipiche dell'Alzheimer - come la presenza delle proteine beta-amiloide (Aβ42) e tau fosforilata (pTau217) - attraverso un semplice prelievo di sangue.  

"La disponibilità di un test ematico rappresenta un progresso storico - afferma Alessandro Padovani, presidente della Sin - che pone le basi per una medicina più predittiva e accessibile, proprio mentre in Italia cresce il numero di persone affette da demenza, oggi oltre 1 milione. E' un'opportunità che il nostro sistema sanitario deve cogliere con prontezza per garantire diagnosi tempestive, terapie mirate e assistenza più vicina al cittadino". 

Rispetto agli esami finora impiegati, come la Pet cerebrale o la puntura lombare - sottolineano i neurologi - il nuovo test risulta meno invasivo, più accessibile e più sostenibile anche in ambito di medicina generale. L'utilizzo dei biomarcatori ematici rappresenta un cambiamento radicale che consentirà innanzitutto una diagnosi più precoce e diffusa, anche nei centri non specialistici, rendendo possibile l'identificazione della malattia in fasi molto iniziali. In secondo luogo, questo test permetterà di selezionare in modo più mirato i pazienti che possono beneficiare delle nuove terapie anti-amiloide - come lecanemab-irmb e donanemab - che, secondo le evidenze disponibili, risultano più efficaci proprio nelle fasi iniziali dell'Alzheimer. Un ulteriore beneficio riguarda la maggiore precisione diagnostica che questi biomarcatori garantiscono, contribuendo a distinguere l'Alzheimer da altre forme di demenza, evitando errori e ritardi nella diagnosi. Infine, grazie alla sua natura semplice e ripetibile, il test potrà essere impiegato anche per monitorare nel tempo l'evoluzione della malattia e valutare l'efficacia delle terapie, migliorando il percorso di cura del paziente. Numerosi studi, sia internazionali che condotti in Italia, confermano l'efficacia dell'utilizzo dei biomarcatori ematici. In particolare, le ricerche Clarity-AD e Trailblazer-ALZ 2 hanno dimostrato che i nuovi farmaci risultano efficaci solo in presenza di specifici biomarcatori, sottolineando l'importanza di una diagnosi biologica precoce e personalizzata. Oltre a facilitare l'accesso alle cure, il test del sangue permette di risparmiare risorse, riservando indagini più complesse solo ai pazienti selezionati, contribuendo così alla sostenibilità del sistema sanitario nazionale. 

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L'Arnas Brotzu revoca la sospensione all'oncologo Tuveri

27 Maggio 2025
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Attentato contro un disoccupato a Sorso, incendiata l'auto

27 Maggio 2025
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Edizione record per Ateneika '25, 75 ore di musica e 30 concerti

27 Maggio 2025
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L'oncologo Tuveri torna alla guida della struttura del Brotzu

27 Maggio 2025
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Latitante arrestato dopo 2 anni, preparò omicidio in Ogliastra

27 Maggio 2025
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Con Arzu fermate altre 4 persone. Pm: 'droga e lotta tra bande'
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Chiara Ferragni ha un nuovo fidanzato? L'influencer rompe il silenzio

27 Maggio 2025
Chiara Ferragni - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Chiara Ferragni ha un nuovo fidanzato?. Dopo la presunta fine sulla relazione con Giovanni Tronchetti Provera, il nome dell'influencer è stato accostato a quello dell'attore Cristiano Caccamo. L'ennesimo gossip sulla sua vita privata, a cui Ferragni ha voluto replicare e dire la sua una volta per tutte.  

Con un video pubblicato su TikTok, Chiara Ferragni smentisce i vari gossip che circolano ultimamente sulla sua vita sentimentale. L'influencer scrive: "Io che faccio finta non mi interessi che mi venga affibbiato un nuovo fidanzato ogni settimana" e si mostra con uno sguardo infastidito mentre porta gli occhi al cielo, e a rincarare la dose c'è la musica scelta in sottofondo che non è affatto casuale: "Non mi importa cosa dite ogni volta, questa è la mia vita, lasciatemi sola", recita il brano. 

 

Chiara Ferragni sembra proprio smentire il presunto flirt con Cristiano Caccamo e ironicamente, sceglie di rispondere a un commento che un utente le ha scritto: "Io aspetto solo di leggere la notizia: Chiara e Jacob Elordi". Un attore australiano che più volte l'imprenditrice digitale ha detto di apprezzare e infatti la sua risposta è stata: "Amo anche io".  

  

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Ricerca, Musarò (UniRoma): "In Italia vale 1,3% Pil contro media Ue del 2,2%"

27 Maggio 2025
Ricerca, Musarò (UniRoma):

(Adnkronos) - "La ricerca scientifica rappresenta un elemento strategico per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Tuttavia, la ricerca pubblica in Italia continua a soffrire di risorse limitate e spesso non gestite in modo trasparente. I numerosi appelli lanciati per decenni dalle più prestigiose istituzioni italiane sulle condizioni in cui versano i finanziamenti alla ricerca scientifica non hanno trovato la dovuta attenzione da parte dei decisori politici". Resta "significativo il divario tra l'Italia e le principali economie europee e mondiali in termini di investimenti in ricerca". Nel nostro Paese, "sommando componente pubblica e privata, secondo i dati Ocse 2022 è stato dell'1,3% del Pil rispetto al 2,3% della Francia, al 3,1% della Germania e molto al di sotto della media europea pari al 2,2%". Così Antonio Musarò, professore ordinario Dipartimento di Scienze anatomiche, istologiche, medico legali e dell'apparato locomotore, sezione di Istologia ed embriologia medica, Sapienza Università di Roma, e membro dello Scientific Board di Ibsa Foundation, intervenendo oggi a Milano alla cerimonia di premiazione delle Ibsa Foundation Fellowship 2024. 

I ripetuti appelli della comunità scientifica ai decisori politici sono orientati a "implementare e garantire risorse strutturali per la ricerca scientifica in modo da raggiungere almeno lo 0,75% del Pil (rispetto all'attuale 0,50%), portando l'investimento al livello dei grandi Paesi europei - aggiunge Musarò - Tuttavia, non è solo questione di denaro, ma di metodo nella distribuzione delle risorse e di tempistiche nel dare risposte ragionevoli a chi presenta un progetto innovativo, ma che potrebbe diventare obsoleto per i tempi 'incerti' della valutazione. Infatti, la valutazione degli ultimi bandi Prin e Fis ha subito ritardi, con una media di 14 mesi dalla sottomissione delle varie proposte alla comunicazione degli esiti. Serve una presa d'atto da parte del Governo e un intervento del ministero dell'Università e la Ricerca per sanare queste mancanze", ma anche "rendere il finanziamento alla ricerca stabile e strutturale. La ricerca del nostro Paese - rimarca il docente - aspetta e merita di poter contare su un'agenzia, o su un suo equivalente paragonabile ai modelli europei, che gestisca fondi pubblici su base competitiva, in modo autonomo e trasparente, ispirato a criteri e procedure di valutazione internazionalmente condivisi, con esiti chiari, espliciti e con tempi certi". 

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Ricerca, oncologo Alimonti: "Ibsa Foundation Fellowship tra programmi più interessanti"

27 Maggio 2025
Ricerca, oncologo Alimonti:

(Adnkronos) - "La ricerca scientifica oggi più che mai ha bisogno di essere sostenuta, protetta e valorizzata. Viviamo in un'epoca di straordinarie opportunità, ma anche di grande incertezza: per fare la differenza servono visione, investimenti e soprattutto fiducia nelle nuove generazioni di scienziati". Così Andrea Alimonti, direttore dell'Istituto di ricerca oncologica (Ior) di Bellinzona e responsabile del gruppo di Oncologia molecolare, professore ordinario università della Svizzera italiana a Lugano ed Eth di Zurigo, e membro dello Scientific Board di Ibsa Foundation, oggi a Milano in occasione della cerimonia di premiazione delle Ibsa Foundation Fellowship 2024 sottolinea come, andando "esattamente in questa direzione, si confermino oggi tra i programmi più interessanti nel panorama della ricerca internazionale". 

L'ultima edizione "ha raggiunto un traguardo straordinario in termini di partecipazione, con 259 progetti ricevuti da 45 Paesi - evidenzia Alimonti - un risultato mai registrato prima nella storia del programma. L'Italia è risultata il Paese con il maggior numero di candidature (104), seguita da India (26) e Stati Uniti (20), a conferma di una forte attenzione sia europea che extraeuropea verso questo bando". Sono "numeri molto elevati anche rispetto ad altre iniziative analoghe: un segnale chiaro dell'autorevolezza e dell'interesse che questa iniziativa sta generando all'interno della comunità scientifica globale". Per questo "è fondamentale incentivare questo tipo di progetti a sostegno dei ricercatori". Sull'importanza di una borsa di studio, "non solo per il percorso professionale, ma anche per la visione che un giovane ricercatore sviluppa sul mondo e sulla scienza", il professore ricorda che "io stesso ho avuto l'opportunità di iniziare la mia carriera grazie a una borsa di studio che mi ha portato negli Stati Uniti". 

Dal 2012 a oggi, continua Alimonti, le Fellowship di Ibsa "hanno permesso di finanziare 58 progetti di ricerca in oltre 10 Paesi, con un investimento complessivo superiore a 1,6 milioni di euro. Un impegno concreto e continuativo che distingue questa iniziativa da molte altre. Un aspetto che rende le borse Ibsa particolarmente interessanti - rimarca - è la possibilità per i vincitori di utilizzare il finanziamento in modo coerente con le esigenze del proprio percorso scientifico. Possono essere, infatti, complementari ad altri finanziamenti e offrono la libertà di portare avanti il progetto nel proprio istituto o di trasferirlo in un centro di ricerca estero. Questo favorisce concretamente la circolazione di idee, competenze e metodologie tra Paesi e istituzioni, un elemento chiave per alimentare una ricerca aperta, dinamica e capace di produrre un impatto reale". 

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Ricerca, Mantovani: "In Italia è di straordinario livello ma poco valorizzata"

27 Maggio 2025
Ricerca, Mantovani:

(Adnkronos) - "La ricerca scientifica in Italia deve affrontare diversi ostacoli strutturali, ma riesce comunque a produrre risultati di eccellenza riconosciuti a livello internazionale. Fare ricerca nel nostro Paese è complesso: il settore è storicamente poco valorizzato e manca spesso una visione di lungo periodo, oltre ad un adeguato finanziamento. Eppure, grazie alla dedizione e alle competenze dei ricercatori, alla presenza di istituzioni di respiro internazionale e, soprattutto, a un patrimonio straordinario di talento, è possibile raggiungere traguardi importanti. Pur investendo meno della metà rispetto ai principali Paesi europei in istruzione superiore e meno di un terzo in ricerca scientifica, l'Italia forma giovani ricercatori tra i più competitivi in Europa. Nei bandi Starting dell'European Research Council (Erc) - tra i più selettivi e orientati alla ricerca innovativa - l'Italia si piazza al secondo posto per numero di vincitori, subito dopo la Germania. Un risultato sorprendente, che ben rappresenta quello che può essere definito a tutti gli effetti un miracolo italiano". Lo ha detto Alberto Mantovani, direttore scientifico emerito dell'Irccs Istituto clinico Humanitas, presidente di Fondazione Humanitas per la ricerca e professore emerito di Humanitas University, oggi a Milano, in occasione della cerimonia di premiazione delle Ibsa Foundation Fellowship 2024. 

"Il sottofinanziamento della ricerca nel nostro Paese è una difficoltà cronica, che continua a limitare le potenzialità delle nuove generazioni di scienziati - spiega Mantovani - In questo scenario, il sostegno privato e filantropico assume un ruolo cruciale, soprattutto nei momenti in cui i canali istituzionali risultano incerti o insufficienti. E' in questa prospettiva che realtà come Ibsa Foundation si rivelano fondamentali, rappresentando un punto di riferimento affidabile per la comunità scientifica. Il caso del professor Carl June, pioniere delle terapie con cellule Car-T intervenuto in passato al Forum 'Revolutionary therapies for cancer' organizzato" dalla stessa Fondazione, "è emblematico: la sua ricerca, oggi considerata rivoluzionaria, ha potuto proseguire in una fase decisiva proprio grazie al supporto di una piccola charity, intervenuta quando i fondi pubblici erano venuti meno. Storie come questa mostrano chiaramente quanto la filantropia possa fare la differenza nei momenti più delicati del percorso di un ricercatore". 

Anche in Italia esistono esempi concreti di questo tipo di sostegno. "Le Fellowship promosse da Ibsa Foundation - osserva Mantovani - rappresentano un segnale tangibile di fiducia nella ricerca e nelle nuove generazioni di scienziati. Da 12 anni, la Fondazione porta avanti questa iniziativa con continuità e coerenza, distinguendosi in un contesto segnato da frequenti discontinuità nei finanziamenti pubblici". Una delle "caratteristiche distintive" di questo finanziamento è "l'affidabilità, qualità fondamentale per ogni sistema che ambisca a crescere - sottolinea lo scienziato - A ciò si aggiunge un elemento altrettanto prezioso: la flessibilità. Le borse possono essere cumulate con altri finanziamenti e utilizzate per proseguire il lavoro presso il proprio centro di ricerca, oppure per intraprendere esperienze in centri internazionali. Accanto al sostegno economico, però, non possiamo dimenticare un altro pilastro fondamentale per il futuro della scienza: la divulgazione. L'alfabetizzazione scientifica è un dovere, soprattutto in una società democratica. Comunicare la scienza in modo chiaro, accessibile e responsabile - conclude Mantovani - è essenziale per formare cittadini consapevoli e per costruire un dialogo costante tra ricerca e società". 

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Ardea, rapina a un distributore di benzina: ucciso un dipendente. E' caccia ai criminali

27 Maggio 2025
Posti di blocco per cercare i due rapinatori

(Adnkronos) - E' stato accoltellato durante la rapina al distributore di benzina, dove lavorava. Inutili i disperati tentativi di soccorso, andati avanti per oltre un'ora: il 35 enne è morto. E' successo oggi, martedì 27 maggio, alle 12 ad Ardea, a Tor San Lorenzo. La vittima, originaria dell'India, era dipendente del distributore di carburanti Toil, in via delle Pinete. Dalle prime verifiche sembra che abbia provato a reagire, ma a fare chiarezza su quanto accaduto saranno le indagini dei carabinieri della compagnia di Anzio.  

Immediate le indagini, anche con l'analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza. Si stanno cercando due persone, probabilmente i malviventi, che sarebbero stati visti scappare a bordo di una moto. Sono in corso i rilievi tecnico scientifici da parte dei carabinieri del nucleo investigativo di Frascati in attesa del pm di turno della Procura della Repubblica di Velletri. 

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Ricerca, assegnati i premi Ibsa Foundation a 6 giovani scienziati

27 Maggio 2025
Ricerca, assegnati i premi Ibsa Foundation a 6 giovani scienziati

(Adnkronos) - Si è svolta oggi a Milano la cerimonia di premiazione delle Ibsa Foundation Fellowship 2024, nell'ambito dell'evento 'Ricerca, Giovani e Futuro: l'impegno di Ibsa Foundation per la scienza', un'occasione di confronto sul valore della scienza e sul ruolo delle nuove generazioni nello sviluppo della conoscenza scientifica. Nate per sostenere giovani ricercatori sotto i 40 anni provenienti da università e istituti di tutto il mondo, le Ibsa Foundation Fellowship incentivano da 12 anni la ricerca indipendente e innovativa in 5 aree scientifiche: dermatologia, endocrinologia, fertilità/urologia, medicina del dolore/ortopedia/reumatologia e healthy aging/medicina rigenerativa. Un programma che, nel tempo, si è consolidato come un punto di riferimento internazionale per le nuove generazioni di scienziati. Ciò è ben dimostrato dall'edizione 2024, che ha registrato un record assoluto di partecipazione con 259 candidature da 45 Paesi: l'Italia si conferma al primo posto con 104 progetti, seguita da India (26) e Stati Uniti (20). 

"Sostenere il talento dei giovani ricercatori rappresenta per Ibsa Foundation un investimento strategico per il progresso scientifico e per la costruzione di una società più consapevole e preparata ad affrontare le sfide del futuro - ha dichiarato Silvia Misiti, direttrice di Ibsa Foundation per la ricerca scientifica - Ciò che rende particolari le nostre Fellowship è la scelta di puntare sulla ricerca di base, un ambito spesso trascurato dai grandi finanziamenti, ma fondamentale per ogni avanzamento realmente innovativo nel campo biomedico. Il metodo e le tempistiche rigorose di valutazione del nostro autorevole board scientifico sono metriche fondamentali per rispondere ai progetti innovativi presentati e per distribuire in maniera corretta le risorse, favorendo progetti che si distinguono in originalità, fattibilità e prospettive di sviluppo".  

I 6 progetti vincitori sono stati selezionati in base alla loro qualità scientifica, originalità e impatto potenziale, e saranno sostenuti ciascuno da una borsa di studio del valore di 32.000 euro. Tra i premiati figura anche una ricercatrice italiana, Ilaria Chiaradia della Sapienza Università di Roma, per un progetto nell'ambito della fertilità. Un risultato che conferma la solidità della scuola scientifica italiana e il rilevante contributo nazionale all'iniziativa: dal 2012 a oggi, 25 dei 58 ricercatori premiati sono italiani, un dato che colloca l'Italia al primo posto per numero di beneficiari, seguita da Spagna e Cina con 5 vincitori ciascuna. 

Il ruolo delle realtà filantropiche è stato sottolineato anche durante la tavola rotonda moderata dal giornalista scientifico Luca Carra, con cui si è aperto l'incontro odierno. Ospiti dell'evento sono stati Alberto Mantovani, direttore scientifico emerito di Irccs Istituto clinico Humanitas, presidente di Fondazione Humanitas per la ricerca e professore emerito di Humanitas University; Irene Bozzoni, professore emerito di Biologia molecolare alla Sapienza Università di Roma, e alcuni membri del board scientifico di Ibsa Foundation: Andrea Alimonti, Antonio Musarò e Domenico Salvatore. 

"Pur investendo meno di un terzo in ricerca scientifica rispetto agli altri Paesi europei, l'Italia riesce a formare giovani ricercatori tra i più competitivi in Europa, un risultato che evidenzia la qualità del nostro sistema formativo e il talento delle nuove generazioni - ha rimarcato Mantovani - Un programma come quello delle Fellowship di Ibsa rappresenta non solo un segnale tangibile di fiducia nella ricerca, ma anche un supporto fattivo e sostenibile per i ricercatori che da anni possono accedervi con continuità e flessibilità potendo infatti cumulare queste borse di studio con altri finanziamenti e proseguire il lavoro presso il proprio centro di ricerca o intraprendere esperienze in centri internazionali".  

"Il contributo crescente del settore privato e delle organizzazioni non profit svolgono un ruolo fondamentale attraverso il finanziamento di borse di studio e programmi di mobilità, strumenti essenziali per sostenere la ricerca indipendente e promuovere il percorso di crescita delle nuove generazioni di scienziati - ha commentato Bozzoni - Questo è un aspetto estremamente importante in Italia, dove la ricerca scientifica si muove in un panorama complesso, segnato da eccellenze ma anche da criticità strutturali, come la carenza di investimenti, la debole collaborazione tra pubblico e privato e le difficoltà nel trattenere i talenti migliori".  

I vincitori dell'edizione 2024 sono: Ilaria Chiaradia - Sapienza Università di Roma, Italia | Fertilità/Urologia; Masami Ando Kuri - Wellcome Sanger Institute, Cambridge, UK | Dermatologia; Enchen Zhou - University of California San Diego, Usa | Endocrinologia; Prach Techameena - Karolinska Institutet, Svezia | Medicina del dolore/Ortopedia/Reumatologia; Sergio Perez Diaz - Karolinska Institutet, Svezia | Healthy aging/Medicina rigenerativa; Vanessa Lopez Polo – University of California San Francisco, Usa | Healthy aging/Medicina rigenerativa. 

Nel corso dell'evento è stata inoltre annunciata l'apertura del bando Fellowship 2025, che conferma 6 borse di studio da 32mila euro, di cui una destinata all'area scientifica che riceverà il maggior numero di candidature. Tra le novità dell'edizione l'Ibsa Foundation Research Equity Prize, un premio da 5mila euro dedicato al miglior progetto presentato da ricercatori attivi in Paesi in via di sviluppo, con l'obiettivo di promuovere una maggiore equità nell'accesso alle risorse per la ricerca. Le candidature per l'edizione 2025 sono aperte fino al 31 gennaio 2026, attraverso la piattaforma dedicata sul sito di Ibsa Foundation.  

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Consumo carne rossa e rischi per cuore, in Usa conflitti d'interesse li smorzano

27 Maggio 2025
Consumo carne rossa e rischi per cuore, in Usa conflitti d

(Adnkronos) - La carne rossa fa male al cuore? "Potrebbe dipendere da chi ha finanziato lo studio". Lo ha rilevato una nuova analisi che in Usa ha messo in luce come alcuni studi sugli effetti del consumo di carne rossa hanno collegamenti con l'industria e avevano "maggiori probabilità di riportare risultati favorevoli" rispetto a quelli non finanziati dal settore. La revisione è stata pubblicata sull''American Journal of Clinical Nutrition'. "E' l'ennesimo esempio di come gli studi legati all'industria alimentare possano influenzare il modo in cui le persone comprendono, e potenzialmente fraintendono, le conseguenze sulla salute di ciò che mangiano", commenta un editoriale 'New York Times' che riporta il lavoro. Secondo la nuova analisi gli studi finanziati dall'industria della carne rossa "avevano quasi una probabilità 4 volte più alta di riportare risultati cardiovascolari favorevoli o neutri dopo il consumo di carne rossa non lavorata rispetto agli studi senza tali correlazioni". Domani si celebra l'Hamburger Day, la giornata internazionale dedicata a uno dei piatti iconici americani ma diventato ormai un classico anche in Italia.  

"Precedenti ricerche finanziate dall'industria dello zucchero, ad esempio, hanno minimizzato la relazione tra zucchero e condizioni di salute come obesità e malattie cardiache. E studi finanziati dall'industria dell'alcol hanno suggerito che un consumo moderato di bevande alcoliche potrebbe essere parte di una dieta sana", ricorda il 'New York Times'. Ma cosa hanno analizzato gli scienziati in questa nuova revisione? Miguel López Moreno, ricercatore dell'Università Francisco de Vitoria in Spagna, ha guidato la nuova analisi, "Volevamo vedere se problemi simili si verificassero con la ricerca scientifica sulla carne rossa non lavorata. Le carni lavorate come pancetta e salsiccia sono state costantemente collegate al rischio di malattie cardiache, ha affermato, ma le prove per le carni rosse non lavorate - come bistecche e costolette di maiale - hanno portato a risultati contrastanti", ha spiegato.  

La scienza alimentare ha ampiamente sottolineato che il consumo di grassi saturi, abbondanti nella carne rossa, è associato a rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. La nuova revisione ha analizzato 44 studi clinici pubblicati tra il 1980 e il 2023, i lavori hanno esaminato in che modo il consumo di carne rossa non lavorata possa influenzare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari nei partecipanti, anche misurando i livelli di colesterolo, pressione sanguigna e trigliceridi. I 44 studi, metà dei quali condotti negli Stati Uniti, hanno coinvolto adulti che hanno consumato carne rossa non lavorata o una dieta di confronto per diverse settimane o mesi. Alcuni studi hanno coinvolto adulti sani, mentre altri si sono concentrati su soggetti con fattori di rischio per malattie cardiovascolari, come il colesterolo alto o l'obesità. Dei 44 studi analizzati dagli scienziati, 29 hanno ricevuto finanziamenti da gruppi industriali legati al settore della carne rossa, come la National Cattlemen's Beef Association e il National Pork Board. I restanti 15 studi sono stati finanziati da sovvenzioni governative, istituzioni accademiche o fondazioni no-profit, senza alcun legame con l'industria. 

Il team guidato da Moreno ha svelato che gli studi finanziati dall'industria della carne rossa "avevano quasi quattro volte più probabilità di riportare risultati cardiovascolari favorevoli o neutri dopo il consumo di carne rossa non trasformata rispetto agli studi senza tali correlazioni". Tutti gli studi finanziati in modo indipendente hanno riportato "esiti cardiovascolari peggiorati o neutri, mentre quelli finanziati dall'industria hanno riportato esiti favorevoli o neutri".  

La nuova revisione fotografa "un quadro confuso per i consumatori" quando una persona "legge una serie di studi che analizzano un argomento ma i risultati sono diversi, può essere difficile capire a cosa credere", ha affermato Deirdre Tobias, professoressa associata di Medicina dell'Harvard Medical School. "Questi risultati divergenti potrebbero essere derivati ​​dal modo in cui gli studi sono stati impostati in origine", ha commentato sempre Tobias in un editoriale per l'American Journal of Clinical Nutrition che accompagnava il nuovo studio.  

 

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Sarà Tavolara l'immagine del Rally Italia Sardegna

27 Maggio 2025
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Agenas, per tempi e Reti oncologiche la Sardegna da aiutare

27 Maggio 2025
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Papa Leone accoglie il Napoli: "Scudetto gran traguardo". Il dono di De Laurentiis

27 Maggio 2025
Papa Leone XIV e De Laurentiis - Afp e Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza il Napoli, per congratularsi con gli azzurri dopo la vittoria dello scudetto: "Una grande festa per la città di Napoli. E proprio su questo - ha spiegato il pontefice, nel corso dell'incontro in Vaticano - vorrei fare con voi una riflessione. Vincere il campionato è un traguardo che si raggiunge al termine di un lungo percorso, dove ciò che conta di più non è l’exploit di una volta, o la prestazione straordinaria di un campione. Il campionato lo vince la squadra, e quando dico squadra intendo sia i giocatori, sia l’allenatore con tutto il team, sia la società sportiva. Perciò, sono contento di accogliervi adesso, per mettere in risalto questo aspetto del vostro successo, che ritengo il più importante. E direi che lo è anche dal punto di vista sociale. Sappiamo quanto il calcio sia popolare in Italia e nel mondo. E allora, anche sotto questo profilo, mi sembra che il valore sociale di un avvenimento come questo, che supera il fatto meramente tecnico-sportivo, è l’esempio di una squadra che lavora insieme, in cui i talenti dei singoli sono messi al servizio dell’insieme". 

Durante l'incontro, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha donato a Prevost la maglia numero 10 del Napoli, considerata un simbolo di leadership e capacità creativa, con gli autografi della squadra che ha vinto lo scudetto.  

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Domani è l'Hamburger Day: meglio naturale o sintetico? Risponde il medico-nutrizionista

27 Maggio 2025
Mauro Minelli

(Adnkronos) - Domani si celebra l'Hamburger Day, la giornata internazionale dedicata a uno dei piatti 'Made in Usa' più iconici, adottato da anni anche nei gusti degli italiani. Oggi però la sfida del burger è anche con il suo 'gemello' sintetico, come spiega all'Adnkronos Salute Mauro Minelli, immunologo clinico e docente di Nutrizione Umana dell'Università Lum. "Si chiama carne coltivata, ma è anche conosciuta come carne sintetica o 'carne in vitro'. Definizioni diverse per indicare una tipologia di carne prodotta mediante estrazione dall'animale vivo di cellule staminali che poi verranno coltivate in laboratorio. In realtà, oltre alla carne - puntualizza lo specialista - di sintetico si può trovare pure il pesce e il latte, cibi composti con ingredienti di sintesi, fabbricati con tecnologie di riproduzione cellulare o di sintesi proteica".  

"Sul piano teorico - illustra Minelli - alla carne sintetica possono essere riconosciuti alcuni vantaggi se si considera che i processi di coltura, proprio perché effettuati in condizioni di sterilità, non richiedono antibiotici e, dunque, non comportano rischi di antibioticoresistenza, tutt'altro che infrequenti in zootecnia. D'altro canto, è intuitivo che la carne coltivata sia decisamente meno esposta al rischio di infezioni batteriche o virali che, invece, possono colpire gli animali in allevamento, non si associa ai pericoli connessi a pesticidi e fungicidi presenti nei mangimi, né porta ad eventuali spillover o zonosi. Ulteriore elemento da considerare è il contenuto in grassi dei prodotti sintetici che può mantenersi entro i livelli raccomandati, sostituendo completamente i grassi saturi con grassi migliori come gli omega 3".  

Tuttavia, "per quanto i due tipi di carne mostrino una composizione simile per contenuto energetico, grassi e proteine energia, lo stesso non avviene per i caratteri organolettici e per il contenuto in micronutrienti come vitamine e composti bioattivi tra cui la carnitina, il coenzima Q10 o il glutatione, sostanze che nell'animale al pascolo sono presenti in modo significativo", chiarisce Minelli. Elemento importante che ancora manca per una valutazione più complessiva degli effetti del cibo in provetta "è sapere se la carne sintetica, introdotta nel nostro organismo e che arriva nel nostro intestino, sia digeribile alla stessa maniera di quella normale, quali sono i suoi percorsi metabolici e se sia in grado di modulare in maniera adeguata le funzioni strategiche del nostro microbiota, la cui composizione e attività metabolica risultano fortemente dipendente da quello che mettiamo a tavola", conclude l'esperto. L'Italia è stato il primo paese al mondo a vietare la tecnologia alimentare dietro la 'carne sintetica', una decisione presa nel 2023.  

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