(Adnkronos) - La Juventus scende in campo nel Mondiale per Club 2025. Il club bianconero sfida oggi, giovedì 26 giugno, il Manchester City nell'ultima giornata del gruppo G. La squadra di Tudor arriva all'appuntamento a punteggio pieno, proprio come gli inglesi, dopo aver battuto all'esordio l'Al Ain con un netto 5-0 e nella seconda giornata il Wydad Casablanca con un 4-1 dove è brillata la stella di Kenan Yildiz. I Citizens invece nella prima partita del nuovo, e ricchissimo, torneo voluto dal presidente della Fifa Gianni Infantino hanno superato i marocchini per 2-0, per poi ripetersi contro gli emiratini con un rotondo 6-0.
Entrambe le squadre quindi, come detto, sono a quota 6 in testa al girone e già certe della qualificazione agli ottavi di finale, con il match di questa sera che sarà decisivo per stabilire chi passerà il turno da prima del gruppo E.
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(Adnkronos) - Dopo 37 anni alla guida di 'Vogue America', la direttrice Anna Wintour sarebbe pronta a lasciare l'incarico. Secondo quanto riferito da alcuni media internazionali, come 'The Daily Front Row', 'Wwd' e 'Business Of Fashion', la storica direttrice di quella che a lungo è stata considerata la 'bibbia della moda' lascerebbe la sua posizione alla guida del mensile mantenendo comunque i ruoli di Global chief content officer di Condé Nast e direttore editoriale globale di 'Vogue'.
Secondo quanto viene riportato, Wintour, 75 anni, alla guida di 'Vogue America' dal 1988, avrebbe annunciato la notizia durante una riunione con il personale nella mattinata di giovedì. 'Vogue' è quindi alla ricerca di un nuovo responsabile dei contenuti editoriali.
Wintour, alla quale Lauren Weisberger, sua ex assistente, pare si sia ispirata per il bestseller 'Il diavolo veste Prada' (diventato poi un film di successo con Meryl Streep nei panni della temutissima direttrice di una rivista di moda), ha iniziato la sua carriera a 'Vogue' nel 1988, succedendo all'allora caporedattore Grace Mirabella.
Figura chiave per rivoluzionare l'estetica e le vendite del magazine, fin da subito Wintour riesce a far centro. Il primo numero realizzato sotto la sua direzione è quello di novembre 1988: Michaela Bercu, sorriso smagliante e a figura intera, indossa in copertina dei semplici jeans da 50 dollari abbinati a un maglione di Christian Lacroix da 10.000 dollari. Uno scatto firmato Peter Lindbergh che passerà alla storia.
Nota per l'organizzazione del celebre Met Gala, ogni primo lunedì di maggio e per l'iconico 'September Issue', il voluminoso numero di settembre che racchiude tutta la moda che verrà, Wintour lascia un'eredità importante. Ancora non si conosce il nome del successore ma c'è chi scommette già, tra i papabili in lizza, su Chioma Nnadi, attualmente responsabile dei contenuti editoriali di 'British Vogue'.
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(Adnkronos) - La Corte d’assise di Vicenza oggi pomeriggio ha condannato, con pene che vanno dai 2 anni e 8 mesi fino a 17 anni e mezzo, undici tra manager e tecnici dalla ex Miteni di Trissino (Vicenza) per l’inquinamento causato da Pfas. La corte ha complessivamente inflitto pene per 141 anni contro i 121 anni e mezzo richiesti dai due pubblici ministeri Blattner e Fietta che avevano chiesto anche l’assoluzione per sei degli imputati. Di diverso avviso la corte, presieduta dalla giudice Antonella Crea, che invece ha mandati assolti solo quattro dei quindici imputati. Stabiliti anche risarcimenti milionari per tantissime parti civili a cominciare dai 58 milioni riconosciuti al ministero dell’Ambiente. La lettura della sentenza è stata accolta da applausi e abbracci tra i membri dei vari comitati che hanno seguito l’intero processo e in prima fila dalle Mamme No Pfas.
(Adnkronos) - Il 46% degli italiani ha più tempo libero rispetto a dieci anni fa. Il 55% di coloro che dichiarano invece di averne meno, sostiene di dedicare il poco tempo libero che rimane ad altri doveri come la cura di figli o familiari mentre il 33% viene assorbito da responsabilità lavorative crescenti. È quanto emerge dal nuovo Samsung Trend Radar "Italiani e tempo libero, cosa è cambiato negli ultimi dieci anni?" realizzato in collaborazione con Toluna, che fotografa il rapporto degli italiani con i nuovi trend digitali ed esplora il tema del tempo libero e di come sia diventato sempre più difficile gestirlo o trasformarlo in tempo di qualità.
Dal report emerge come il 30% degli intervistati descrive inoltre la propria settimana come “piena di impegni, ma organizzata” e il 33% afferma di aver imparato a organizzare meglio il tempo e le attività quotidiane così anche il tempo personale finisce per essere incasellato tra le scadenze: il relax va pianificato, come un altro task in agenda. Ma da quando il tempo libero è diventato uno spazio da riempire con altri impegni? Tra le barriere più forti emerge il senso di colpa: quasi un italiano su due si sente in colpa quando si concede un momento per sé. Il dato colpisce soprattutto la gen X e di conseguenza chi ha figli sotto i sei anni (28%) mentre i baby boomer e i più anziani, e quindi chi non ha figli, sembrano vivere con più serenità il tempo libero (31% non si sente mai in colpa). Una fotografia che racconta un’Italia stanca, compressa tra responsabilità e aspettative, dove il tempo da dedicare a sé stessi è sempre più tempo da “gestire” e non da vivere.
Uscire per fare sport o semplicemente camminare senza fretta (19%), avere un momento tranquillo per leggere un libro (18%) e passare una serata sul divano guardando un film o una serie per intero, senza interruzioni (15%), sono le attività di svago che mancano di più agli italiani rispetto a 10 anni fa. Una prova del fatto che più che di tempo libero gli italiani siano alla ricerca di tempo di recupero, tempo vuoto per fermarsi, perfino per annoiarsi, e non di tempo da dedicare ad ulteriori impegni meno prioritari ma pur sempre impegni.
Alla domanda "cosa faresti con più tempo?", spiccano parole come “me”, “rilassarmi”, “famiglia”, “hobby”: il bisogno di tempo qualitativo e personale è evidente. “Questo Trend Radar - afferma Emanuele De Longhi, Head of Corporate Marketing di Samsung Electronics Italia - ci conferma che la libertà non dipende solo dal tempo a disposizione, ma soprattutto da come scegliamo – o riusciamo – a viverlo. In quest’ottica, la tecnologia e l’intelligenza artificiale possono essere alleati preziosi: ci supportano nel ridurre il carico mentale, semplificano le attività quotidiane e ci restituiscono momenti da dedicare a noi stessi. Ma per creare valore autentico, è fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza sui benefici concreti dell’innovazione. È in questo che Samsung si impegna ogni giorno: sviluppare soluzioni che sappiano integrarsi nella vita delle persone in modo naturale, utile e non invasivo”.
In questo scenario, la tecnologia può giocare un ruolo decisivo. Il 79% dei rispondenti riconosce all’innovazione, e in particolare all’intelligenza artificiale, la capacità di far risparmiare tempo in modo concreto e di migliorare la qualità della propria vita quotidiana. I più ottimisti sono i millennial (61%), seguiti da gen X (51%) e baby boomer (46%). Tra i più anziani aumentano gli scettici: il 20% crede che il tempo risparmiato sia minimo, mentre il 15% pensa che non farebbe alcuna differenza nella gestione quotidiana.
Samsung risponde a questa esigenza concreta con un’offerta di dispositivi sempre più intelligenti, progettati per semplificare la routine quotidiana e restituire tempo di qualità. Dagli elettrodomestici ai-powered, come le lavatrici che adattano i cicli automaticamente o i forni che suggeriscono le ricette in base alle abitudini alimentari e di vita, fino all’ecosistema connesso SmartThings, ogni prodotto è pensato per lavorare in sinergia, automatizzare le incombenze domestiche e ridurre il carico mentale. La gestione centralizzata e personalizzabile degli ambienti – dalla casa all’ufficio – è un passo concreto verso un benessere più sostenibile e accessibile, dove la tecnologia non è fine a sé stessa, ma uno strumento al servizio delle persone.
Samsung ha presentato al Ces 2025 la sua vision “AI for All”, con l’obiettivo di rendere l’intelligenza artificiale un’esperienza da vivere ogni giorno e ovunque. Forte di un decennio di leadership nel settore della connected home, Samsung utilizza la potenza dell’AI per rendere più smart la vita quotidiana, permettendo alle persone di vivere un’esperienza più personalizzata, significativa e ricca.
I nuovi elettrodomestici Bespoke Ai, tra cui la scopa elettrica senza filo Bespoke Ai Jet Ultra, la gamma di frigoriferi Bespoke Ai e la lavatrice Bespoke Ai Laundry, sono progettati per adattarsi a ogni esigenza e stile di vita. Grazie all’intelligenza artificiale avanzata, trasformano l’innovazione tecnologica in vantaggi concreti, offrendo prestazioni ottimizzate, risparmio energetico e un’esperienza d’uso sempre più personalizzata. La nuova gamma tv e audio 2025 (Tv Neo Qled 8K e 4K, Tv Oled, Tv The Frame e The Frame Pro e Tv Qled) ridefinisce il concetto di intrattenimento domestico grazie all’integrazione di Vision Ai. Cuore della nuova line-up audio e video, Vision AI offre una personalizzazione senza precedenti e nuove funzionalità Ai come Click To Search, Live Translate, Universal Gesture per un’esperienza di visione di alto livello.
Funzioni come Now Brief e Audio Eraser, disponibili sull’intera serie Galaxy S25, permettono di gestire attività, pulire l’audio dai video e ottenere azioni suggerite via ia. Il supporto a Google Gemini attiva un assistente conversazionale in grado di coordinare app, tradurre comandi in azioni e migliorare la produttività. Queste ia “compagne” aiutano a ridurre il tempo speso in compiti ripetitivi o poco stimolanti, liberando momenti significativi per la persona.
Leggi tutto: Samsung Trend Radar, per italiani tempo libero lusso da pianificare
(Adnkronos) - Il giudice dell’udienza preliminare di Milano Fabrizio Filice ha condannato a due anni e otto mesi Fares Bouzidi, il ventiduenne alla guida dello scooter inseguito dai carabinieri su cui ha trovato la morte Ramy Elgaml, accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Il gup, al termine del processo con rito abbreviato, ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri di Milano Giancarla Serafini e Marco Cirigliano. Stabilito un risarcimento di 2mila euro per ciascuno dei sei carabinieri, parte civile nel processo. Le motivazioni tra 90 giorni.
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(Adnkronos) - Due cittadini italiani, Martina Viglione e Marco Mazzon, volontari dell'Operazione Colomba/Associazione Giovanni XIIII e di Mediterranea Saving Humans, sono stati fermati dalle forze israeliane in Cisgiordania e già rilasciati. I fatti sono avvenuti nell'area di Massafer Yatt, sulle colline a sud di Hebron, dove - secondo quanto riferito dall'avvocata Lea Tsemel, citata da Haaretz - i due si trovavano per documentare la presenza di coloni armati.
Mentre filmavano i coloni, sono sopraggiunti soldati israeliani che hanno chiesto loro i passaporti e ordinato di interrompere le riprese, nonostante - evidenzia Haaretz - non esista una legge che lo vieti. I due sono stati infine arrestati dalla polizia israeliana per presunto intralcio a un pubblico ufficiale, mentre filmavano il fermo di un palestinese.
Sin dalla prima segnalazione da parte delle due associazioni - a quanto si apprende - il consolato generale a Gerusalemme ha preso contatto con le autorità locali per chiarire il quadro della situazione. Il Coordinatore israeliano delle attività governative nei Territori (Cogat) ha in seguito fatto sapere che i due volontari sono stati rilasciati, ma gli è stato chiesto di abbandonare immediatamente l'area delle colline a sud di Hebron e di recarsi domani alle 9 all'ufficio immigrazione di Ramla, nei pressi dell'aeroporto Ben Gurion. Secondo Haaretz, è previsto che vengano espulsi dal Paese.
I due italiani hanno confermato di essere in buone condizioni di salute, di non avere subito maltrattamenti, e di avere avuto accesso a un legale e a un interprete. Il consolato generale a Gerusalemme, in stretto raccordo con la Farnesina, continua a seguire la vicenda con la massima attenzione, fornendo ogni possibile assistenza consolare ai connazionali.
Leggi tutto: Cisgiordania, fermati e rilasciati due attivisti italiani
(Adnkronos) - Due cittadini italiani, Martina Viglione e Marco Mazzon, volontari dell'Operazione Colomba/Associazione Giovanni XIIII e di Mediterranea Saving Humans, sono stati fermati dalle forze israeliane in Cisgiordania e già rilasciati. I fatti sono avvenuti nell'area di Massafer Yatt, sulle colline a sud di Hebron, dove - secondo quanto riferito dall'avvocata Lea Tsemel, citata da Haaretz - i due si trovavano per documentare la presenza di coloni armati.
Mentre filmavano i coloni, sono sopraggiunti soldati israeliani che hanno chiesto loro i passaporti e ordinato di interrompere le riprese, nonostante - evidenzia Haaretz - non esista una legge che lo vieti. I due sono stati infine arrestati dalla polizia israeliana per presunto intralcio a un pubblico ufficiale, mentre filmavano il fermo di un palestinese.
Sin dalla prima segnalazione da parte delle due associazioni - a quanto si apprende - il consolato generale a Gerusalemme ha preso contatto con le autorità locali per chiarire il quadro della situazione. Il Coordinatore israeliano delle attività governative nei Territori (Cogat) ha in seguito fatto sapere che i due volontari sono stati rilasciati, ma gli è stato chiesto di abbandonare immediatamente l'area delle colline a sud di Hebron e di recarsi domani alle 9 all'ufficio immigrazione di Ramla, nei pressi dell'aeroporto Ben Gurion. Secondo Haaretz, è previsto che vengano espulsi dal Paese.
I due italiani hanno confermato di essere in buone condizioni di salute, di non avere subito maltrattamenti, e di avere avuto accesso a un legale e a un interprete. Il consolato generale a Gerusalemme, in stretto raccordo con la Farnesina, continua a seguire la vicenda con la massima attenzione, fornendo ogni possibile assistenza consolare ai connazionali.
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(Adnkronos) - Pete Hegseth, segretario alla Difesa degli Stati Uniti, nella conferenza al Pentagono sugli effetti dell'attacco americano ai siti nucleari iraniani si infiamma quando una giornalista fa notare che, nelle dichiarazioni, non è stato fatto riferimento alla presenza di una pilota donna sui bombardieri B-2.
Leggi tutto: "E la pilota donna?", la domanda che fa infuriare Hegseth dopo attacco a Iran - Video
(Adnkronos) - Si sono svolti oggi, giovedì 26 giugno, i funerali di Alvaro Vitali, scomparso all'età di 75 anni per una broncopolmonite recidiva. La cerimonia si è tenuta nella Chiesa di San Pancrazio a Roma, dove i familiari, gli amici e colleghi di teatro si sono riuniti per dare un ultimo saluto all’indimenticabile attore, uno dei volti più amati della commedia italiana. Tra i presenti, anche Carlo Verdone e la compagna di Alvaro Vitali, Stefania Corona.
“Mi ha dato la sua amicizia, la sua professionalità anche se era in condizioni fisiche precarie”, così Carlo Verdone ha voluto ricordare 'Pierino'. E sulla polemica della poca importanza che il mondo del cinema ha dato alla sua scomparsa, il regista ha detto: “Il cinema è così, arriva per tutti il momento del tramonto. L’importante è lasciare il segno e lui era davvero un gran signore”.
Stefania Corona, con la voce spezzata dall’emozione, ha replicato alle parole del sacerdote che durante l’omelia ha detto che ad Alvaro “in vita è mancato il rispetto". "Lui era una persona forte. Faceva così con le spalle… però poi soffriva dentro. Su alcune persone ha sofferto molto. Non voglio aggiungere polemiche”, le parole prima dell’ultimo saluto.
Alvaro Vitali era stato ricoverato recentemente per una broncopolmonite recidiva. Lo aveva raccontato, poche ore prima della sua morte, la moglie Stefania Corona ospite a La volta buona, confessando di essersi innamorata di un altro uomo. L'attore aveva rivelato in tv di soffrire molto per la fine del matrimonio, durato 27 anni.
Alvaro è rimasto nel cuore anche di chi ha avuto la fortunata di conoscerlo lontano dai riflettori. "La prima volta che ho incontrato Alvaro Vitali abbiamo litigato. È venuto qui al bar e c'è stata un'incomprensione in cassa, lui si era un po' alterato, io mi sono alterato, ma poi ci siamo messi a ridere. Alla fine, con lui non potevi rimanere serio troppo a lungo". Così all'Adnkronos Maurizio Pontillo, titolare del Bar Cristal, ha ricordato Alvaro Vitali. L'attore comico era un fedele cliente del suo locale di Casal Palocco, zona di Roma dove si era trasferito da molti anni.
"Ci conoscevamo da più di 10 anni ormai, sin da quando è venuto ad abitare a via Pelopida, molto vicino al nostro locale. Il bar è stato la location di parecchi suoi servizi fotografici per le riviste, e utilizzava spesso l'esterno per le interviste con Stefania, l'ex moglie. Era veramente una persona a modo, ci divertivamo tanto insieme", ricorda Maurizio. "Molto spesso gli raccontavo dei suoi film che avevo visto da bambino e lui mi recitava le vecchie battute". Maurizio racconta che erano "diventati amici, ma sempre con rispetto. Io gli davo del lei, anche se scherzavamo tranquillamente. Mi è rimasto impresso la prima volta in cui mi chiese se potessi prestargli il bar perché doveva fare un servizio fotografico. È stato molto carino, ha scattato insieme ai ragazzi che lavorano qui vestito da banchista, poi dal suo personaggio classico, il 'Pierino' della situazione".
Vitali non è stato solo un attore comico: è stato il simbolo di un'epoca di cinema scollacciato e spensierato, quella commedia venata di leggero erotismo, tra infermiere, dottoresse e professoresse discinte, che dominava le sale degli anni '70 e che, con le sue risate maliziose e situazioni sopra le righe, rifletteva un'Italia in trasformazione. La sua carriera fu fortemente legata a quel genere 'boccaccesco', popolarissimo e amato dal grande pubblico, grazie a film diretti da registi come Nando Cicero, Mariano Laurenti, Sergio Martino e Michele Massimo Tarantini.
Film come "La dottoressa del distretto militare" (1976), "L'insegnante va in collegio" (1978), "La liceale seduce i professori" (1979) e "La poliziotta della squadra del buon costume" (1979) non solo lanciarono star come Edwige Fenech, ma consacrarono Vitali a vero e proprio fenomeno di costume. Il suo Pierino, con quella risata inconfondibile e le marachelle da eternamente bambino, è entrato nel cuore di milioni di spettatori, diventando un personaggio che ancora oggi è sinonimo di comicità popolare.
Nonostante la sua statura modesta (1,56 metri), la presenza scenica di Alvaro Vitali era decisa. Ha affiancato attori protagonisti come Lino Banfi, Edwige Fenech, Renzo Montagnani, Gloria Guida e Nadia Cassini, per poi passare a ruoli di prima fila interpretando il personaggio di Pierino, eroe popolare delle barzellette, con "Pierino contro tutti" (1981) e "Pierino colpisce ancora" (1982), entrambi diretti da Marino Girolami, e in "Pierino medico della S.A.U.B." (1981) di Giuliano Carnimeo, per poi riprendere il suo personaggio in "Pierino torna a scuola" (1990) di Mariano Laurenti.
Nel mezzo seguirono film legati a Pierino, dove Vitali proponeva personaggi similari, con titoli come "Gian Burrasca", "Giggi il bullo" e "Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento".
La sua energia, la mimica espressiva e il talento comico lo portarono a lavorare con registi di altissimo livello, da Federico Fellini - che lo scelse per piccoli ruoli in "Amarcord", "Roma", "I clowns" - fino a Roman Polanski (un cameo in "Che?" del 1972), Mario Monicelli (Romanzo popolare") e Dino Risi ("Profumo di donna"). Ma fu proprio nel filone della commedia sexy che trovò la sua vera consacrazione e il favore del pubblico. Nel corso della sua carriera ha recitato in 89 film e il primo fu "Fellini Satyricon" (1969), dove apparve fugacemente in un piccolissimo ruolo nemmeno accreditato nei titoli.
Leggi tutto: I funerali di Alvaro Vitali oggi a Roma, l'ultimo saluto di Stefania Corona
(Adnkronos) - Il 30% della popolazione mondiale è attualmente esposta a condizioni di caldo particolarmente critiche per la salute, per almeno 20 giorni all'anno, e la percentuale è destinata ad aumentare nei prossimi anni in relazione al cambiamento climatico e all'aumento medio della temperatura globale. La campagna #keepCool dell'Organizzazione mondiale della sanità sottolinea come le temperature elevate siano ormai tra i principali fattori di rischio ambientali per la salute pubblica, con un impatto crescente su lavoratori, individui fragili e sistemi sanitari. "La cronaca recente conferma che i lavoratori, in particolare quelli che trascorrono la maggior parte delle loro attività in contesti outdoor e/o indoor esposti ad elevate temperature, sono tra i soggetti che maggiormente subiscono gli effetti del caldo, con conseguente aumento del numero degli infortuni sul lavoro, anche mortali, e importante aumento dei costi sociali correlati". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è Luigi Vimercati, professore ordinario di Medicina del lavoro dell'Università degli Studi di Bari e direttore Uoc Medicina del lavoro universitaria dell'Aou Consorziale Policlinico di Bari.
"Uno strumento di ausilio al datore di lavoro per la gestione del rischio da calore - suggerisce lo specialista - risulta dal sito www.worklimate.it che prende in considerazione una serie di parametri ambientali e fattori legati all'attività lavorativa, integrandoli in indici biometeorologici che consentono giornalmente in real time di valutare il rischio per la salute dei lavoratori esposti. I principali parametri ambientali utilizzati dal sistema includono: la temperatura dell'aria, l'umidità relativa, la radiazione solare, la velocità del vento e, in parte, la copertura nuvolosa. Tra gli indici biometeorologici più rilevanti vanno citati il Wbgt (Wet Bulb Globe Temperature), che considera temperatura dell'aria, umidità, radiazione solare e vento, ed è l'indice di riferimento più utilizzato a livello internazionale per il rischio caldo in ambito lavorativo; l'Heat Index combina invece temperatura e umidità per stimare la temperatura percepita".
Ma quali sono i principali settori a rischio? "Quello agricolo, le attività svolte all'aperto nelle cave e nei cantieri edili, ma l'attenzione deve essere rivolta anche verso numerosi settori produttivi che prevedono il lavoro in contesti indoor in cui vi è assenza di refrigerazione, quali la ristorazione, la panificazione e numerosi altri - risponde Vimercati - Ulteriore problematica è rappresentata dai contesti di lavoro dove persiste l'impiego di lavoratori spesso non contrattualizzati (ad esempio nel caso del caporalato), che sfuggono al censimento e alla regolare sorveglianza sanitaria, in assenza di un corretto impiego di misure di prevenzione specifiche". In questo contesto risulta rilevante il ruolo della medicina del lavoro "nella prevenzione degli effetti dello stress termico attraverso una corretta e attenta sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti, con l'adozione di protocolli di sorveglianza sanitaria che prevedano, oltre alla visita medica specialistica di medicina del lavoro, anche accertamenti di primo e secondo livello (elettrocardiogramma, ecocardiogramma)".
"Se da un lato ci si può aspettare un calo della performance lavorativa nei lavoratori esposti ad alte temperature, il principale obiettivo della medicina del lavoro deve essere volto ad una valutazione della tolleranza individuale allo stress termico, con attenzione specifica ai lavoratori fragili per suscettibilità o comorbidità, al fine di individuare e adottare misure personalizzate di tutela. E' altresì utile scoraggiare abitudini voluttuarie quali l'assunzione di alcolici e bibite che contengono caffeina, in grado di incrementare la disidratazione corporea", rimarca Vimercati.
Diventa dunque necessario mettere in atto le migliori strategie di adattamento per gestire il rischio specifico, "quali l'introduzione di regimi di acclimatazione al calore, consistenti in una esposizione lavorativa progressivamente crescente nel corso di 1-2 settimane, al fine di permettere all'organismo di adattarsi in modo graduale alle alte temperature. Inoltre, risulta fondamentale instaurare un adeguato ritmo lavoro-riposo - raccomanda il medico del lavoro - garantire l'impiego di ausili meccanici per le operazioni manuali più gravose, prevedere aree di riposo ombrate e fresche, misure di refrigerazione per i lavoratori, un adeguato accesso all'acqua per prevenire la disidratazione e, non da ultimo, una adeguata formazione e informazione dei lavoratori. Quest'ultima deve avere come obiettivo sia l'aumento della consapevolezza e della percezione del rischio da parte dei lavoratori, sia il riconoscimento tempestivo dei segni e sintomi di una eccessiva esposizione al calore, il tutto con corsi di formazione che tengano in considerazione la multietnicità e le differenze linguistiche tipiche dei lavoratori di questi ambiti occupazionali".
"Oltre ai fattori ambientali, il sistema tiene conto anche di alcune variabili legate all'attività lavorativa, come il livello di intensità del lavoro (leggero, moderato o pesante), il tipo di abbigliamento indossato (che influisce sull’isolamento termico) e l'esposizione diretta alla radiazione solare", conclude lo specialista.
Leggi tutto: Caldo, alert lavoratori outdoor, il medico: "Oggi si può valutare rischio in real time"
(Adnkronos) - Il cadavere di una donna è stato trovato in una casa di Rivalta, nel torinese. Secondo le prime ipotesi potrebbe trattarsi di omicidio-suicidio: la vittima potrebbe essere stata uccisa dopo una lite dal marito, che poi si sarebbe tolto la vita nel lago grande di Avigliana. Questa mattina, infatti, alcuni testimoni avevano dato l’allarme per un uomo che era stato visto gettarsi in acqua. Sul posto erano intervenuti i vigili del fuoco che lo avevano riportato a riva, ma nonostante i tentativi di rianimarlo, non c’era stato nulla da fare.
Dai primi accertamenti condotti dai carabinieri che stanno compiendo i rilievi sul posto, i due episodi sarebbero collegati.
Leggi tutto: Donna trovata morta in casa nel Torinese, ipotesi femminicidio
(Adnkronos) - Il cadavere di una donna è stato rinvenuto in una casa di Rivalta, nel torinese. Sul posto stanno operando i carabinieri per ricostruire la dinamica dell'accaduto.
Leggi tutto: Giallo nel torinese, trovato il cadavere di donna in una casa di Rivalta
(Adnkronos) - La Corte Suprema degli Stati Uniti blocca i finanziamenti pubblici per l'aborto. La Corte ha stabilito, con una decisione presa a maggioranza conservatrice (6-3), che i beneficiari di Medicaid non possono citare in giudizio gli Stati per far valere il proprio diritto alla libera scelta del fornitore sanitario.
La sentenza riguarda un caso nato in South Carolina, dove un ordine esecutivo del governatore repubblicano Henry McMaster, risalente al 2018, aveva escluso Planned Parenthood dai rimborsi Medicaid perché fornisce servizi di interruzione di gravidanza, sebbene i fondi pubblici non potessero essere usati per praticare aborti.
Il caso è stato portato davanti alla Corte da Planned Parenthood South Atlantic e da una paziente, che si erano appellati a una clausola federale che garantisce la libertà di scelta per i pazienti Medicaid. I tribunali inferiori avevano dato loro ragione, ma la Corte Suprema ha ribaltato quelle sentenze. Il giudice Neil Gorsuch ha scritto che "il Congresso sa come autorizzare azioni legali private contro gli Stati, ma non lo ha fatto in questo caso". La giudice progressista Ketanji Brown Jackson, in dissenso con la maggioranza, ha criticato la decisione affermando che "consente al South Carolina di eludere la responsabilità per la violazione dei diritti dei pazienti".
La sentenza rappresenta una vittoria per i gruppi anti-aborto e potrebbe incentivare altri stati a guida repubblicana a "definanziare" Planned Parenthood, escludendola dai fondi pubblici nonostante fornisca anche servizi sanitari come contraccezione, screening oncologici e test di gravidanza. Negli Stati Uniti circa la metà dei pazienti che si rivolgono all’organizzazione lo fa tramite Medicaid.
Leggi tutto: Usa, Corte Suprema blocca finanziamenti pubblici per aborto
(Adnkronos) - Giunio De Sanctis è il nuovo presidente del Comitato italiano paralimpico. Il presidente della Federbocce succede a Luca Pancalli. De Sanctis, candidato unico, durante il Consiglio nazionale elettivo del Cip 2025/2028, in corso a Roma presso il Centro di Preparazione Olimpica "Giulio Onesti" ha ottenuto 54 voti con due schede bianche.
“Essere presidente del Cip è l’incarico che mi dà più gioia e soddisfazione in tutta la mia carriera, questo è un altro obbiettivo che ho raggiunto ma spero sia l’ultimo della mia carriera, dove ho potuto occuparmi di tutto. Questo è l’incarico più prestigioso, ambito e sentito”, ha detto il nuovo presidente del Cip ed ex presidente della federazione italiana bocce Marco Giunio De Sanctis nel discorso dopo l’elezione come nuovo presidente durante il consiglio nazionale elettivo del Cip 2025-2028, in corso a Roma presso il centro di preparazione olimpica ‘Giulio Onesti’.
“Provo un piacere e una soddisfazione di straordinaria rilevanza, questo è il culmine di 50 anni di lavoro durissimo. Ho tantissimi ricordi e tantissime immagine mi pervadono, ripenso agli albori di quello che era il movimento paralimpico con scrivanie adattate in un ufficio che era una sorta di spogliatoio dato dal Coni, ripenso al 2017 quando siamo diventati un Comitato. Vi ringrazio tantissimo, grazie a un gruppo straordinario che mi ha seguito e grazie a un gruppo di amici che ho ritrovato dopo tanti anni e che mi ha indotto a portare avanti questa avventura che sembrava molto complessa e difficile. Lo devo dire, l’inizio non è stato facile perché con Luca (Pancalli, ndr) non eravamo in linea ed è stato motivo di sofferenza dato che eravamo amici fraterni ma fa parte della competizione e dello sport.
Lo sport, come dico sempre, è l’unico aspetto della vita dove non puoi fingere perché c’è il risultato quindi devi essere te stesso. A tal proposito, io ho più difetti di tutti voi ma una qualità me la riconosco: raggiungo l’obbiettivo. Sicuramente, però, purtroppo non ho lasciato il segno nel mondo delle bocce come avrei voluto perché è un ambiente più complesso e complicato dove non ci sono la cultura e le componenti così simpatetiche che rendono il movimento paralimpico così unico”, conclude De Sanctis.
(Adnkronos) - “Essere presidente del Cip è l’incarico che mi dà più gioia e soddisfazione in tutta la mia carriera, questo è un altro obbiettivo che ho raggiunto ma spero sia l’ultimo della mia carriera, dove ho potuto occuparmi di tutto. Questo è l’incarico più prestigioso, ambito e sentito”. Così il nuovo presidente del Cip ed ex presidente della federazione italiana bocce Marco Giunio De Sanctis nel discorso dopo l’elezione come nuovo presidente durante il consiglio nazionale elettivo del Cip 2025-2028, in corso a Roma presso il centro di preparazione olimpica ‘Giulio Onesti’.
“Provo un piacere e una soddisfazione di straordinaria rilevanza, questo è il culmine di 50 anni di lavoro durissimo. Ho tantissimi ricordi e tantissime immagine mi pervadono, ripenso agli albori di quello che era il movimento paralimpico con scrivanie adattate in un ufficio che era una sorta di spogliatoio dato dal Coni, ripenso al 2017 quando siamo diventati un Comitato. Vi ringrazio tantissimo, grazie a un gruppo straordinario che mi ha seguito e grazie a un gruppo di amici che ho ritrovato dopo tanti anni e che mi ha indotto a portare avanti questa avventura che sembrava molto complessa e difficile. Lo devo dire, l’inizio non è stato facile perché con Luca (Pancalli, ndr) non eravamo in linea ed è stato motivo di sofferenza dato che eravamo amici fraterni ma fa parte della competizione e dello sport.
Lo sport, come dico sempre, è l’unico aspetto della vita dove non puoi fingere perché c’è il risultato quindi devi essere te stesso. A tal proposito, io ho più difetti di tutti voi ma una qualità me la riconosco: raggiungo l’obbiettivo. Sicuramente, però, purtroppo non ho lasciato il segno nel mondo delle bocce come avrei voluto perché è un ambiente più complesso e complicato dove non ci sono la cultura e le componenti così simpatetiche che rendono il movimento paralimpico così unico”, conclude De Sanctis.
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(Adnkronos) - A causa di un infortunio all’anca subito nelle ultime ore, Grace Jones non potrà tenere il concerto nella serata del festival La Prima Estate in programma sabato 28 giugno al Parco Bussoladomani di Lido di Camaiore (Lucca). L'artista ha ricevuto indicazione medica di non intraprendere il viaggio verso l’Italia e di osservare un periodo di riposo assoluto. Lo rendono noto gli organizzatori del festival con un comunicato. Tutti i biglietti acquistati per la data verranno rimborsati attraverso i canali ufficiali di vendita.
La serata del 28 giugno si terrà regolarmente e sarà a ingresso gratuito. Dalle ore 19 saliranno sul palco i Nicaragua, seguiti dal set dei Cam Sound System con Sara Mautone e dal DJ set di Tony Humphries, che animerà il pubblico con due ore di musica per ballare sotto il cielo della Versilia.
Leggi tutto: Grace Jones, infortunio all'anca salta il concerto a Lido di Camaiore