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Sesso: lo psicologo, ‘complicato il rapporto dei giovani con il preservativo’

13 Giugno 2025
Sesso: lo psicologo, ‘complicato il rapporto dei giovani con il preservativo’

(Adnkronos) - “È complesso il rapporto tra giovani e preservativo. È caratterizzato da un mix di disinformazione, pressione socioculturale, insicurezza personale e mancanza di un’adeguata educazione sessuale ed affettiva”. Così Filippo Nimbi, psicologo clinico e psicosessuologo, commenta i dati principali dell’ultimo Osservatorio Giovani e Sessualità, realizzato nel 2024 da Durex in collaborazione con Skuola.net, che evidenziano una bassa percentuale di utilizzo abituale del preservativo (44%) e come 1 giovane su 4 non utilizza il preservativo perché lo percepisce come un ostacolo al piacere, in quanto ritiene che attenui le sensazioni e interrompa il momento. Queste barriere sono spesso frutto di un'insufficiente educazione affettiva e sessuale. L'imbarazzo (31,1%) e l'assenza di figure di riferimento (13,4%), derivanti dalla mancanza di dialogo in famiglia e a scuola, spingono molti giovani a cercare informazioni online (55,3%) per chiarire i propri dubbi, esponendoli al rischio di imbattersi in informazioni errate o fuorvianti. (VIDEO) 

 

“I dati dell’Osservatorio Durex, negli ultimi anni, tracciano una tendenza in evoluzione - spiega Nimbi – secondo cui I più giovani vivono sempre di più la propria sessualità come un’ulteriore area di performance nelle loro vite, come se fosse un esame da superare per piacere all’altro e sentirsi all’altezza delle aspettative”. In questo contesto, “alcune persone percepiscono il preservativo come un ostacolo al piacere, alla spontaneità o persino un elemento di ‘disturbo’ che può rendere più difficile l’erezione, tanto che la scelta più ovvia per alcuni potrebbe sembrare il non indossarlo. Ma stiamo parlando di falsi miti che circolano ancora in abbondanza sulla sessualità”. 

 

Il problema, secondo l’esperto, è che “questi falsi miti difficilmente vengono smontati perché manca un’educazione sessuale e affettiva adeguata, sia nelle scuole che in famiglia. I più giovani (e non solo) spesso non sanno e non si rendono conto che il preservativo può migliorare l’esperienza sessuale, offrendo maggiore sicurezza, serenità e dare più spazio all’esplorazione e al piacere. Troppo spesso viene ancora visto solo come un presidio sanitario e non come un alleato del benessere e del piacere sessuale. Inoltre - aggiunge Nimbi - per molti è ancora difficile parlare apertamente di sessualità, anche col proprio partner. E questa difficoltà di comunicazione alimenta l’evitamento del momento di confronto sul preservativo per non ‘rovinare l’atmosfera’ ed evitare ogni possibile imbarazzo. Proprio per questo, forse mai come oggi - sottolinea - abbiamo bisogno di uno spazio più sano di confronto sulla sessualità, dove i più giovani possano affrontare le proprie paure, confrontarsi fra loro e normalizzare esperienze che possono essere piacevoli e parti integranti del proprio percorso di crescita, alimentando il rispetto per il proprio corpo e la propria salute, oltre quella dei partner”. 

 

Proprio a partire dai dati dell’Osservatorio Giovani e Sessualità, Durex ha realizzato un nuovo prodotto in materiale ultra-sottile e aderente Nude Sensation, che garantisce una protezione affidabile e che è stato presentato a Milano, in occasione di un talk moderato da Marina Socrate, content creator e conduttrice, in un confronto sul tema della sessualità e dell’intimità tra i giovani. Il preservativo - informa l’azienda in una nota - non è solo uno strumento di protezione individuale. È uno strumento di libertà. Di rispetto. Di responsabilità. Per questo il brand ha scelto il claim ‘tutto ciò che senti è il tuo partner’ e la cantautrice Gaia come portavoce delle nuove generazioni. 

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Caldo e integratori, quali assumere e perché

13 Giugno 2025
Caldo e integratori, quali assumere e perché

(Adnkronos) - Con l'arrivo del caldo scatta la corsa agli integratori. Nel 2024, secondo un'elaborazione di Integratori & Salute - l'associazione che rappresenta il settore degli integratori alimentari in Italia ed è parte di Unione italiana food - su dati 'New Line' relativi al canale farmacia, i sali minerali e le vitamine conquistano il secondo e il terzo posto tra le categorie di integratori più utilizzati in Italia, subito dopo i probiotici. In particolare, le vendite di integratori a base di sali minerali nel 2024 hanno registrato un valore di 265,9 milioni di euro (+6,7%), pari a 14,9 milioni di confezioni vendute (+3,4%), mentre le vendite di vitamine hanno toccato quota 202,9 milioni di euro in valore (+4,2%) e 12,6 milioni di confezioni vendute, stabile rispetto all'anno precedente.  

"Alcuni nutraceutici possono aiutare l'organismo ad affrontare meglio le alte temperature, sostenendo la termoregolazione, il bilancio idrosalino e la difesa dallo stress ossidativo. Tuttavia, rimangono fondamentali misure come una buona idratazione, abbigliamento leggero e il riposo in ambienti freschi - spiega all'Adnkronos Salute Mauro Minelli, immunologo clinico e docente di nutrizione umana e nutraceutica presso l'Università Lum - Tra le sostanze più utili vi sono gli elettroliti (sodio, potassio, magnesio, cloruri), essenziali per reintegrare le perdite dovute alla sudorazione. Antiossidanti come la vitamina C e la vitamina E, se assunti in sinergia, possono ridurre i danni cellulari da calore. Adattogeni naturali come Rhodiola rosea ed Eleuterococco migliorano la tolleranza allo stress termico, mentre il coenzima Q10 favorisce la produzione energetica e la protezione cellulare, soprattutto in soggetti affaticati". 

"E' bene evitare sostanze stimolanti come caffeina e guaranà, che possono peggiorare la disidratazione", raccomanda Minelli che in generale precisa: "Chi è iperteso o assume farmaci, in particolare diuretici o antipertensivi, dovrebbe consultare il medico prima di ricorrere agli integratori. Infine, in presenza di sintomi gravi come febbre alta, nausea o confusione, è necessario un immediato intervento medico".  

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Ragioneria bacchetta Sardegna su legge stabilità regione

13 Giugno 2025
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Lettera al Mef. FI attacca, 'mancette del campo largo'
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Decadenza Todde, verso un secondo ricorso alla Consulta

13 Giugno 2025
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C.destra attacca, 'un blitz'. Attesa per udienza il 9 luglio
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Rissa vicino a centro accoglienza Sassari, assolti i 13 imputati

13 Giugno 2025
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La procura aveva chiesto condanne da 4 a 7 mesi di reclusione
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Caldo, pediatri: "Bambini a rischio tra colpi di calore e disidratazione"

13 Giugno 2025
Una bambina con il cappello per ripararsi dal sole (Foto )

(Adnkronos) - Aumenta la morsa del caldo sull'Italia. Oggi è previsto bollino rosso, l'allerta massima di livello 3, in 3 città: Bolzano, Campobasso e Perugia. E domani sarà anche peggio. A "rischiare di più come gli anziani" sono "i bambini, tra colpi di calore e disidratazione, quindi le parole d'ordine sono idratazione e protezione da temperature elevate e raggi solari". Lo afferma all'Adnkronos Salute Antonio D’Avino, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), che richiama l’attenzione sulla necessità di "mettere al sicuro i piccoli dall'afa". Basta seguire alcune semplici regole. Innanzitutto "abbassare la temperatura corporea e idratare. E' fondamentale che i bambini nel corso della giornata assumano liquidi. La bevanda ideale è l'acqua. Devono bere poco ma spesso purché non si tratti di bevande zuccherate", avverte il presidente dei medici pediatri.  

Tra le mosse strategiche, anche "evitare di far uscire i bambini nelle ore centrali e più calde della giornata, dalle 11 alle 18, proprio come gli anziani e i fragili". Se questo non dovesse essere possibile, allora "è bene vestire i piccoli con indumenti leggeri, di colore chiaro e che consentano la traspirazione cutanea. Banditi dunque i tessuti sintetici - sottolinea D'Avino -. Ma la protezione deve riguardare anche gli occhi, la pelle e la testa. Quindi fondamentali occhiali con lenti adeguate all'età del bambino, filtro solare con fattore 50+ e cappellino".  

Tra gli effetti della tempesta di caldo sui bambini "sicuramente i colpi di calore e la disidratazione - fa notare il pediatra - L'organismo per abbassare la temperatura corporea perde liquidi attraverso la sudorazione. Vale anche per i più piccoli. Da qui la necessità di farli bere molto. Inoltre, l'esposizione prolungata alle alte temperature e al sole può causare colpi di calore. In tal caso è sufficiente mettere il bambino all'ombra, in un ambiente fresco e areato e idratarlo", conclude.  

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Iran sotto attacco, nuovo colpo all'economia globale: l'impatto della crisi

13 Giugno 2025
 (Photo by Atta KENARE / AFP) - AFP

(Adnkronos) - L'attacco israeliano all'Iran è un nuovo colpo per l'economia globale. L'atto di guerra si aggiunge alle pressioni già da anni consistenti, esercitate dal conflitto in Ucraina e dalle tensioni in Medio Oriente, con Gaza e la Cisgiordania in piena crisi umanitaria. Sale il livello di incertezza e aumentano i rischi per la crescita e la tenuta del sistema degli scambi commerciali, già penalizzato dalla politica di Trump sui dazi. Mai come in questa fase diventa il fattore geopolitico l'elemento di maggiore preoccupazione per le istituzioni internazionali, dalla Bce al Fmi e alla Banca Mondiale, che provano a prevedere e gestire l'impatto delle crisi che si stanno moltiplicando nel mondo.  

Se l'impatto della notizia dell'attacco all'Iran è stato subito evidente per i mercati finanziari , le ripercussioni sull'economia reale e per il tessuto produttivo saranno quantificabili con più precisione solo nel tempo. Partendo, però, dall'evidenza che si sommeranno alle fibrillazioni già in atto. 

Un altro fattore che va considerato è l'effetto spesso perverso delle sanzioni, che sono l'unico strumento possibile per esercitare una pressione su chi aggredisce un altro Paese, è il caso della Russia, o su chi non rispetta gli standard internazionali, è il caso dell'Iran. Nel caso di Israele, che ha legami forti con tutte le economie occidentali, le sanzioni si sono limitate finora a quelle personali, contro i due ministri Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, da parte di Regno Unito, Australia, Canada, Nuova Zelanda e Norvegia. Il problema delle sanzioni, in generale, è sempre lo stesso: possono colpire un bersaglio ma si portano sempre dietro effetti collaterali che indeboliscono anche chi le impone.  

Quali sono, più in concreto, le conseguenze sul piano economico dell'escalation tra Israele e Iran? Se ne possono sintetizzare tre: l'aumento dei prezzi dell'energia, la contrazione dell’export, le tensioni sulle catene di approvvigionamento. Il primo tema, quello dell'energia, riporta in primo piano il livello di indipendenza dell'Italia dall'estero. Gli sforzi fatti per ridurre l'impatto della Russia nel mix energetico hanno contribuito a esporre di più il Paese su altri fronti. A oggi, quasi un terzo delle forniture di gas e petrolio arriva dal Medio Oriente. La salita del prezzo del petrolio, in particolare, ha conseguenze immediate sia sull'inflazione, e quindi sui prezzi al consumo, sia sui costi di produzione. Un problema ulteriormente aggravato dall'instabilità politica dei Paesi da cui arrivano forniture alternative, come quelli africani. 

Da un punto di vista commerciale, le imprese italiane che fanno import/export con Israele e Medio Oriente sono destinate a fare i conti con un aumento dei costi per la logistica e per la protezione assicurativa, oltre che con una domanda inevitabilmente in calo. Quando parliamo di logistica, non possiamo trascurare i costi per il trasporto delle merci. Le rotte commerciali mondiali sono state già colpite, sia per la guerra in Ucraina, sia per la crisi che ha interessato il Mar Rosso, con gli attacchi ai cargo da parte degli Houthi, sostenuti proprio dall’Iran. Oggi con i bombardamenti israeliani è facile prevedere che la tensione possa tornare a salire in tutta l'area. (Di Fabio Insenga) 

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Re Carlo e la passione per le corse dei cavalli, sarà a tutti gli eventi di Ascot

13 Giugno 2025
Carlo e Camilla - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Anche se, come è noto, domani re Carlo non arriverà al 'Trooping the Colour' a cavallo, il sovrano è comunque pronto ad andare a tutti gli eventi del Royal Ascot, dopo essersi reso conto di quanto ami questa ricorrenza. Lo scrive il Sun, secondo cui Charles sarà presente assieme alla regina Camilla a tutti gli appuntamenti che si svolgeranno per 5 giorni all'ippodromo a due passi dal castello di Windsor, nel Berkshire, per fare il tifo per i suoi cavalli dal palco reale, dopo aver ammesso di essere rimasto "sorpreso" da quanto amasse questa occasione. 

Carlo è stato un ospite fisso di Ascot nel corso degli anni, così come sua madre, la defunta Regina Elisabetta II, grande appassionata di corse di cavalli. Anche Camilla è una grande fan dell'evento. Da quando Carlo è diventato re, si è divertito a impegnarsi anche in questo ambito. E una fonte ha dichiarato al tabloid britannico: "Camilla è appassionata di corse di cavalli da molti anni, ma il re è rimasto sorpreso da quanto gli piacciano. È un'opportunità per incontrare gli ospiti e dimostrare sostegno al settore delle corse dei cavalli."  

Il re dovrebbe avere due cavalli che correranno all'ippodromo, anche se l'elenco completo dei partecipanti non è stato ancora confermato ufficialmente. Il suo cavallo, The King's Falcon, potrebbe rivelarsi una scommessa azzeccata nelle gare che si svolgeranno da martedì 18 giugno a sabato 22 giugno e che partiranno con il King Charles III Stakes, uno degli eventi più importanti della giornata inaugurale.  

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Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati saranno santi il 7 settembre

13 Giugno 2025
Carlo Acutis - Fotogramma / Ipa

(Adnkronos) - Papa Prevost, nel suo primo Concistoro ordinario pubblico, ha stabilito che Carlo Acutis, 'patrono' di Internet, e Pier Giorgio Frassati saranno santi domenica 7 settembre, con tutta probabilità in piazza San Pietro. 

Papa Francesco aveva inizialmente annunciato la canonizzazione del Beato Carlo Acutis durante il Giubileo degli adolescenti, in programma per il 27 aprile. In seguito alla morte di papa Francesco, la canonizzazione è stata sospesa. Papa Francesco aveva poi autorizzato la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati, beato torinese, il 3 agosto durante il Giubileo della Gioventù a Roma. 

Carlo Acutis, morto a soli 15 anni sarà dunque il primo santo 'millennial'. Stroncato a 15 anni dalla leucemia fulminante nel 2006, è considerato il 'patrono di Internet' per la sua passione per l'informatica. Acutis aveva una fede profonda, anche a dispetto delle sofferenze procurategli dalla malattia che lo portò rapidamente alla morte. Ripeteva spesso: ''L'Eucaristia è la mia autostrada per il cielo''. Nel caso di Carlo Acutis è stata ritenuta miracolosa la guarigione di Matheus, un bambino brasiliano di sei anni affetto da pancreas anulare, una rara anomalia congenita del pancreas, evidenziata da un esame clinico nel 2012, che avrebbe potuto essere corretta solo con un intervento chirurgico. 

Pier Giorgio Frassati, morto a 24 anni, era un giovane studente torinese, terziario domenicano e membro di vincenziani, Fuci e Azione Cattolica, è uno dei più noti beati tra le nuove generazioni di cattolici, considerato uno dei santi 'sociali' italiani. Membro di una famiglia agiata, dedito alla preghiera e ai fragili, era anche un valido sportivo: 'Un alpinista… tremendo', lo definì Giovanni Paolo II che volle beatificarlo nel 1990. Il miracolo, riconosciuto dalla Chiesa al fine della beatificazione di Pier Giorgio, è la guarigione di Domenico Sellan, un friulano che aveva contratto, verso la fine degli anni trenta, il morbo di Pott. Questi, quasi in fin di vita, guarì repentinamente e senza un'evidente spiegazione medica, dopo che un suo amico sacerdote gli aveva donato un'immagine con una piccola reliquia di Pier Giorgio Frassati, al quale Sellan si rivolse con fiducia, supplicandolo d'intercedere per lui presso il Signore, secondo i principi della religione cattolica, per ottenere la guarigione. 

 

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Assofond, stretta fra dazi e costi energia industria fonderie è in morsa mortale

13 Giugno 2025
Fabio Zanardi presidente Assofond

(Adnkronos) - Dall’assemblea generale di Assofond, l’associazione di Confindustria che rappresenta le fonderie italiane, proviene un allarme drammatico sullo stato dell'industria. Il presidente Fabio Zanardi ha denunciato una crisi strutturale che sta mettendo in ginocchio un comparto strategico per l'intera manifattura italiana ed europea, con volumi produttivi ai minimi storici e prospettive fosche per il futuro prossimo. La situazione è di estrema urgenza, con molte aziende che rischiano la chiusura in assenza di un concreto cambio di rotta. Un contesto peraltro comune all’industria italiana nel suo complesso che, prima del leggero rimbalzo di aprile (+0,3%), era reduce da una lunghissima serie di 26 mesi consecutivi di calo tendenziale della produzione. L’assemblea, svoltasi a Soave, in provincia di Verona, ha visto la partecipazione, oltre che dei leader del settore, di esperti e rappresentanti istituzionali. La voce delle fonderie è stata rappresentata, oltre che da Zanardi, da Chiara Danieli (presidente Eff-European foundry federation): entrambi hanno chiesto risposte concrete sulle questioni più urgenti di politica economica all’on. Paolo Borchia, europarlamentare e membro della Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia.  

Ad arricchire il dibattito, due voci che hanno chiarito il quadro geopolitico e regolatorio attuale: Gianclaudio Torlizzi (esperto di materie prime e consulente del Ministero della Difesa) e Massimo Beccarello (esperto di energia e docente all’Università degli Studi Milano-Bicocca). Il 2024 delle fonderie e le prospettive per il 2025 Nel 2024 la produzione delle fonderie italiane si è attestata a circa 1,6 milioni di tonnellate di fusioni, in calo del 12,3% rispetto al 2023, mentre il fatturato è diminuito del 12,8%. Per le fonderie di metalli ferrosi, il calo è stato ancora più marcato: -17,2% nella produzione, che ha raggiunto i livelli più bassi dal 1980, e -19,2% nel fatturato. Hanno invece mostrato qualche segnale di resistenza le fonderie di metalli non ferrosi, che hanno chiuso l’esercizio con un calo della produzione del 6,1% e del fatturato del 9,2%. Anche il primo trimestre del 2025 non ha invertito la rotta, registrando un -9,5% nella produzione e -8,7% nel fatturato rispetto allo stesso periodo del 2024. Questa contrazione non è un evento isolato, ma il risultato di una tendenza ormai di lungo periodo che compromette competitività e domanda globale delle imprese. La crisi energetica che prosegue Il settore è schiacciato tra una domanda in forte rallentamento e costi di produzione troppo elevati, in particolare quelli energetici, tra i più alti d’Europa e del mondo.  

"L'emergenza energetica - sottolinea il presidente di Assofond - che persiste dal 2021, non ha ancora trovato una soluzione. Anche se il 45% del mix energetico nazionale proviene ormai da fonti rinnovabili, il prezzo dell'elettricità in Italia rimane legato a quello del gas: una grave anomalia che penalizza le imprese e distorce il mercato. E mentre le fonderie lottano per la sopravvivenza, i fornitori di utilities registrano profitti record". Il presidente Zanardi ha poi sottolineato il rischio che, ancora una volta, le imprese energivore di piccole e medie dimensioni possano restare sostanzialmente escluse dai sostegni, essendo "troppo piccole per rientrare tra i grandi energivori, e troppo energivore per rientrare tra le pmi".  

Le fonderie italiane non sono tra le imprese più colpite direttamente dall’aumento al 50% dei dazi Usa su acciaio e alluminio. L’impossibilità di essere competitivi verso i mercati extra-Ue, proprio a causa dei costi di produzione troppo elevati, aveva infatti già portato negli anni precedenti a una forte riduzione della quota di export verso gli Usa (178 milioni di euro su 7,5 miliardi di fatturato totale nel 2024, -44% rispetto al 2023). Il problema è rappresentato però dagli effetti indiretti di queste misure, potenzialmente devastanti: la possibile invasione di fusioni provenienti dal Far East sul mercato europeo; il Carbon border adjustment mechanism (Cbam), che aumenterà il costo delle materie prime per le fonderie italiane, senza tassare le fusioni extracomunitarie che entrano nella UE; il rischio di nuovi dazi sui settori committenti (come l'automotive), che potrebbero ridurre ulteriormente la domanda di fusioni italiane.  

Serve una forte presa di coscienza e un intervento rapido a livello europeo per sostenere la manifattura continentale. La spinta verso la decarbonizzazione, pur fondata su obiettivi condivisibili, si scontra con la realtà della competitività. "Siamo all’ultima chiamata - ha detto ancora Zanardi - non c’è più tempo per i tentennamenti. L’Europa deve decidere se perseguire i suoi obiettivi di decarbonizzazione con un approccio pragmatico e aperto a possibili deviazioni, oppure con un approccio ideologico che porta dritti alla deindustrializzazione, con effetti potenzialmente disastrosi non solo in termini economici e occupazionali ma anche di dipendenza strategica da Paesi ostili o potenzialmente tali. Ridurre i costi energetici, semplificare le normative, garantire l’accesso alle materie prime critiche e sostenere l’innovazione delle imprese sono esigenze imprescindibili". Le strategie per il rilancio Ma quali sono, in concreto, le possibili soluzioni? "Le nostre proposte sono chiare - ha ribadito - in prima battuta bisogna concentrarsi sull’energia, e mettere innanzitutto mano con coraggio al disaccoppiamento del costo dell’elettricità da quello del gas. Un primo passo è stato fatto con l’Energy Release, che di fatto restituisce un disaccoppiamento per il 35% del fabbisogno delle imprese partecipanti per tre anni. Ma questa misura è ancora bloccata dai rilievi della Commissione europea e, in ogni caso, non è definitiva: è necessario trovare il modo di arrivare a un disaccoppiamento strutturale".  

L’altra leva possibile per ridurre i costi energetici è quella del credito d’imposta: "Quando è stato introdotto si è rivelato uno strumento rapido, efficace e mirato. Si potrebbe pensare di riproporlo, con le dovute modifiche e aggiornamenti al nuovo contesto, in attesa dell’auspicata riforma strutturale del mercato elettrico". Il tempo, però, è poco. «L’industria ha bisogno di un intervento immediato: la frustrazione è tanta, perché il problema è noto da tempo, ma nessuno fa nulla. E questo è mortificante. Perché, se almeno ci dicessero: 'non servite più', potremmo prenderne atto. Ma invece no: sappiamo che l’Europa ha bisogno delle nostre imprese. E troviamo ovunque conferme. Ma restiamo di fatto fermi, inermi di fronte a un declino che potrebbe diventare irreversibile. E ci nutriamo solo di speranze. Speranze che, quando ci ritroveremo senza lavoro, senza persone, con un pugno di impianti valorizzati al peso del rottame, non ci serviranno più a nulla". 

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Nadal, ennesimo record: racchetta venduta all'asta a 136mila euro

13 Giugno 2025
Rafael Nadal - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Ennesimo record per Rafael Nadal. Anche dopo il ritiro, il fuoriclasse spagnolo continua a centrare primati. Stavolta, il merito è della sua racchetta. In particolare, quella usata nella finale del Roland Garros 2017 vinta in tre set contro Wawrinka, diventata la più cara di sempre. Quella leggendaria racchetta è stata venduta in un'asta di memorabilia a 157.333 dollari (circa 136mila euro), sulla piattaforma Prestige Memorabilia.  

 

"Trovare una racchetta usata da Nadal in una finale Slam è una rarità - hanno spiegato gli organizzatori dell'asta -. Il 2017 è la stagione in cui Nadal torna a consacrarsi re della terra battuta. Questa racchetta è una reliquia che risale esattamente a quella campagna che ha segnato un'epoca". Il prezzo finale è anche il più alto mai pagato per un oggetto appartenuto al campione spagnolo.  

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Droni esplosivi, Mossad e lanciamissili: il retroscena sull'attacco di Israele all'Iran

13 Giugno 2025
Murales a Teheran, Iran - Afp

(Adnkronos) - Dopo l'attacco lanciato da Israele all'Iran, arrivano i primi retroscena sull'operazione dello Stato ebraico contro siti nucleari, vertici militari e scienziati di Teheran. 

Secondo quanto riferito da una fonte della sicurezza israeliana, il Mossad avrebbe infatti allestito all'interno dell'Iran una base per droni carichi di esplosivo, che erano stati introdotti clandestinamente nel Paese con largo anticipo e attivati durante l'attacco israeliano. 

Secondo la fonte, i droni sono stati lanciati contro i lanciamissili terra-terra di una base vicino a Teheran, ritenuti una minaccia diretta per Israele. Contemporaneamente, unità commando del Mossad operavano nell'Iran centrale, schierando sistemi d'arma a guida di precisione in aree aperte vicino alle batterie missilistiche terra-aria iraniane. Questi sistemi sono stati attivati all'inizio dell'attacco aereo israeliano. 

Secondo il portavoce delle Idf Defrin, in una dichiarazione rilasciata stamane dopo i primi attacchi, l'intelligence israeliana ha recentemente rilevato una significativa accelerazione negli sforzi nucleari dell'Iran. Secondo gli 007, il regime iraniano ha istituito "un programma segreto attraverso il quale importanti scienziati nucleari hanno segretamente sviluppato tutti i componenti necessari per un'arma nucleare". 

"Questa è la prova inequivocabile che il regime iraniano sta lavorando attivamente per ottenere un'arma nucleare nel prossimo futuro", ha affermato, aggiungendo che l'Iran possiede migliaia di missili balistici e intende raddoppiare o addirittura triplicare il suo arsenale. Il regime, ha detto, "continua ad armare e finanziare i suoi alleati in tutto il Medio Oriente per agire contro lo Stato di Israele. L'obiettivo di questa operazione è quello di rimuovere la minaccia". 

 

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Israele, attacco all'Iran. Netanyahu: "In gioco la nostra sopravvivenza" - Video

13 Giugno 2025

(Adnkronos) - Israele ha lanciato un attacco contro l'Iran per garantire la propria "sopravvivenza". E' il messaggio che il premier israeliano Benjamin Netanyahu diffonde dopo l'avvio dell'operazione Leone Nascente, che ha lo scopo di "ridurre la minaccia iraniana alla sopravvivenza stessa di Israele". L'attacco, ha detto il premier, durerà "molti giorni". 

"Abbiamo colpito al cuore del programma di arricchimento nucleare dell'Iran", ha dichiarato Netanyahu in un discorso televisivo registrato. "Abbiamo colpito al cuore del programma di armamento nucleare dell'Iran. Abbiamo preso di mira il principale impianto di arricchimento iraniano a Natanz. Abbiamo colpito i principali scienziati nucleari iraniani che lavorano alla bomba iraniana. Abbiamo colpito il cuore del programma missilistico balistico dell'Iran". 

"Lo scorso anno l'Iran ha lanciato 300 missili contro Israele. Presto questi missili potrebbero avere testate nucleari, è una minaccia intollerabile che va fermata", ha detto. "L'Iran e i suoi alleati stanno cercando di avvolgere Israele in un anello di fuoco", ha aggiunto, evidenziando le operazioni compiute da Israele contro Hamas e Hezbollah. "Non siamo in lotta con il popolo iraniano, ma con la dittatura che vi opprime. Non lasceremo che il regime più pericoloso arrivi ad avere le armi più pericolose. Non avevamo altra scelta: agire. E agire ora". 

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Le Figaro celebra Meloni, le ragioni del successo della 'Lady di ferro' italiana

13 Giugno 2025
Giorgia Meloni sulla copertina di Le Figaro Magazine

(Adnkronos) - Quattro pagine, con foto a tutto campo e titolo celebrativo 'Giorgia Meloni - La prima donna', in italiano. E' il reportage dedicato da 'Le Figaro Magazine' alla presidente del Consiglio italiana, definita ''Lady di ferro in versione mediterranea'' e firmato da uno degli inviati di punta del giornale francese, Jean Marc Gonin.  

''In poco più di due anni e mezzo al potere - si legge - la presidente donna del Consiglio italiano, e prima donna nella storia a guidare questo paese, si è affermata come figura centrale della politica transalpina. La sua curva di popolarità rimane alta e i sondaggi favoriscono il suo partito''. 

Dopo averla descritta in un momento della cerimonia del 2 giugno all'Altare della Patria con la ''giacca bianca ornata da una coccarda tricolore'' che ''spicca rispetto alle uniformi scure indossate dagli uomini che la circondano'', l'articolo si concentra sui rapporti con l'Europa e in particolare con la Francia di Macron.  

''Non ha esitato ad adottare atteggiamenti decisi nei confronti dei suoi partner che, nel corso dei decenni, si erano abituati a trovare interlocutori transalpini'' ''più disponibili'' e ''Parigi ha subito in particolare le conseguenze'', "accusata di aver ostracizzato l’Italia nelle discussioni sull’Ucraina, la Francia è stata bersaglio di numerose critiche".  

L'incontro a Roma del 3 giugno tra Macron e Meloni segna ''un gesto di distensione verso Roma e un buon segnale - si legge - per la presidente del Consiglio, che ha mostrato ai suoi concittadini che la fermezza con la Francia può pagare…''. 

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Osimhen alla Juve? Il post sui social con la maglia... bianconera

13 Giugno 2025
Victor Osimhen - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Victor Osimhen alla Juve? I tifosi bianconeri sognano il grande colpo di mercato, anche grazie all'aiuto di qualche indizio social. Nel giorno dell'arrivo di Kevin De Bruyne al Napoli, l'attaccante nigeriano (al Galatasaray nell'ultima stagione) ha pubblicato sui social una foto in cui indica il segno della vittoria accanto al rapper nigeriano Odumodublvck, suo amico e tifoso della Juve. Il particolare, non passato proprio inosservato, è che il rapper indossa una maglia della Juventus. Un assist clamoroso per i tifosi, soprattutto in tempi di calciomercato e dopo l'accostamento insistente del nigeriano alla squadra di Igor Tudor.  

 

Una foto che in queste ore sta facendo discutere tanti sostenitori della sua attuale squadra, il Napoli, ovviamente della Juve, ma anche dell'Al-Hilal, la squadra araba che nelle ultime settimane ha provato a convincerlo al trasferimento a suon di milioni, anche con l'aiuto del nuovo tecnico Simone Inzaghi.  

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Energia, Aept lancia referendum per eliminare 175 miliardi di oneri nascosti in bolletta

13 Giugno 2025
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(Adnkronos) - "In un contesto economico sempre più difficile, con famiglie sotto pressione e imprese in affanno, una voce della bolletta elettrica continua a gravare ingiustamente sui consumatori italiani: gli oneri generali di sistema (Ogs). Una sigla poco trasparente, che nei fatti ha comportato un esborso complessivo di oltre 175 miliardi di euro negli ultimi anni. In certi periodi, gli Ogs hanno rappresentato addirittura il 50% della bolletta, ben prima della crisi energetica del 2022. A peggiorare la situazione, l’Iva viene calcolata anche su queste voci, che nulla hanno a che vedere con il reale consumo di energia". A sostenerlo in una nota è l'Associazione Energia per tutti (Aept). 

"Ai cittadini viene imposto di pagare per servizi che non ricevono, sussidi mai richiesti, debiti che non hanno contratto. Tutto nel silenzio generale e nella massima opacità", sottolinea Daniele Galli Presidente Associazione Energia per Tutti (Aept). "Da rilevare – prosegue Galli - che, ancora oggi, pur in presenza di pronunciamenti della Suprema Corte di Cassazione e di successivi aggiornamenti legislativi, l'autorità di settore mantiene tale carico per importi, peraltro aggravati da Iva, resi indenni dalla determinazione politica. Tali oneri, che feriscono la capacità competitiva esprimibile sui mercati dalle imprese, sono l'evidente fonte di disagio economico e sociale per moltissime famiglie". 

Su questo punto, rileva l'associazione, "è interessante lo studio svolto dall’ufficio legal di Consulcesi & Partners che rileva come vi sia totale assenza di tutela al consumatore che ogni mese ignaro sostiene questo costo ricorrente, risvolto non da poco se lo si osserva in un’ottica risarcitoria. Questa situazione ha fatto sì che i cittadini, nel corso degli anni e sotto la coltre chiamata “oneri generali di sistema”, siano stati chiamati a sborsare — attraverso il pagamento delle proprie bollette — l’esorbitante cifra di oltre 175 miliardi di euro. Tali oneri, in alcuni anni, già prima della bolla speculativa del 2022, hanno inciso per circa il 50% del totale della bolletta elettrica". 

L’Associazione Energia per Tutti (Aept)" denuncia l’impatto devastante di questi costi occulti: Famiglie già colpite da inflazione e caro-mutui, private di risorse essenziali per i bisogni primari ; Imprese e Pmi, schiacciate da costi energetici artificiali, in svantaggio rispetto alla concorrenza europea; Enti locali, in difficoltà nel garantire servizi pubblici a causa di bollette fuori scala", Aept lancia "dunque una mobilitazione nazionale per cancellare definitivamente gli oneri generali di sistema tramite referendum popolare. Una battaglia di trasparenza, giustizia fiscale e buon senso. Chiediamo che l’energia tornai a essere pagata per ciò che si consuma. Basta usare le bollette per finanziare voci estranee, salvataggi aziendali e costi occulti". 

Il percorso di mobilitazione partirà venerdì 13 giugno a Terni, con la “Prima Giornata delle Imprese e dei Cittadini”, presso la Sala Convegni di Confapi. Un evento aperto al pubblico per: Presentare il referendum e i suoi obiettivi; Dare voce a cittadini, imprese e associazioni; Confrontarsi con giuristi, economisti ed esperti del settore. Parteciperanno, tra gli altri, l’eurodeputato Roberto Vannacci e Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum. 

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Attacco Israele a Iran, morto il falco dei Pasdaran Hossein Salami: chi era

13 Giugno 2025
Hossein Salami - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Non solo discorsi infuocati contro Israele, ma anche la responsabilità di aver ordinato, nell'aprile dello scorso anno, il primo attacco con 300 droni e missili contro il ''nemico giurato dell'Iran''. Questo era Hossein Salami, il capo dei Pasdaran, i Guardiani della Rivoluzione iraniana, ucciso nelle scorse in un attacco israeliano a Teheran. Nella notte tra il 13 e il 14 aprile del 2024, poco più di un anno fa, la televisione di stato iraniana lo aveva mostrato mentre ordinava alle sue forze di lanciare l'operazione contro Israele, il primo di questo genere condotto da Teheran. 

Alto funzionario vicino alla Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, 'il falco' dei Pasdaran Salami era noto per le sue invettive contro Israele e l'Occidente, tanto da essere considerato un 'maestro nella guerra psicologia' e nell'uso della propaganda. "Se commettete il minimo errore, vi apriremo le porte dell'inferno", aveva ammonito il mese scorso parlando di un eventuale attacco all'Iran da parte di Israele o degli Stati Uniti. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dovrebbe "allenarsi a nuotare nel Mar Mediterraneo" perché potrebbe essere costretto a fuggire dal suo Paese, aveva affermato in precedenza. Aveva anche detto che esistema ''un terreno fertile'' per ''l'annientamento e la distruzione del regime sionista''. 

Nato il 14 maggio del 1960 a Golpayegan, nella provincia di Esfahan nell'Iran centrale, Salami era stato combattente nella guerra Iran-Iraq (1980-1988) nel corpo dei Guardiani della Rivoluzione. Già comandante dell'aeronautica dei Pasdaran, era stato oggetto di sanzioni da parte del Dipartimento del Tesoro statunitense, dell'Unione europea e del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. 

Secondo in comando delle Guardie rivoluzionarie per nove anni, è stato nominato capo dei Pasdaran da Khamenei nel 2019, dopo che il presidente americano Donald Trump ha deciso di ritirare gli Stati Uniti dal Jcpoa, l'accordo sul programma nucleare iraniano, e in un periodo in cui il governo di Teheran ha avviato importanti cambiamenti nella leadership dell'organizzazione. 

Salami, che secondo gli analisti era riuscito a scalare i vertici dei Pasdaran grazie alle fiducia che Khamenei riponeva in lui, faceva anche parte del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale, presieduto dal presidente iraniano Massoud Pezeshkian. La funzione di questo organo è quella di riferire direttamente alla Guida Suprema Khamenei su questioni militari, di sicurezza e di politica estera. 

Fondate nel 1979 poco dopo la Rivoluzione Islamica, le Guardie della Rivoluzione contano, secondo l'Istituto Internazionale di Studi Strategici (Iiss), circa 125mila membri sotto la diretta autorità di Khamenei. A differenza dell'esercito nazionale, il loro ruolo principale non è proteggere il territorio iraniano, ma piuttosto "la Rivoluzione e le sue conquiste", secondo la Costituzione. 

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Dua Lipa si sposa: "L'anello di fidanzamento mi fa impazzire"

13 Giugno 2025
Dua Lipa e Callum Turner - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Dua Lipa si sposa. La pop star britannica di origini albanesi conferma a 'British Vogue' che convolerà a nozze con l'attore Callum Turner: "Sì, siamo fidanzati ufficialmente, è davvero emozionante. Questa decisione di invecchiare insieme e di essere migliori amici per sempre è una sensazione speciale. Non sono mai stato qualcuno che ha davvero pensato a un matrimonio, o sognato di che tipo di sposa sarei stata", dice la cantante di 'Don't Start Now' che sfoggia al dito un solitario 18 carati: "L'anello di fidanzamento mi fa impazzire, Callum lo ha scelto dopo aver consultato mia sorella e i miei migliori amici. È bello sapere che la persona con cui trascorrerai il resto della tua vita ti conosce molto bene".  

Nozze in vista? "Ancora nessun programma, voglio finire il mio tour e Callum (apparso in 'Animali fantastici - I crimini di Grindelwald', 'Animali fantastici - I segreti di Silente' e la serie 'Masters of the Air') è sul set. Quindi, ci stiamo godendo questo periodo", racconta l'artista, che il 22 agosto compirà 30 anni. 

Le voci sulla loro relazione sono iniziate a circolare a gennaio 2024, quando la cantante è stata avvistata alla premiere della serie Apple Tv+ 'Masters of the Air'. Da quel momento, la coppia è stata paparazzata in diversi appuntamenti in giro per il mondo, tra gelati, baci e sguardi complici. L'ufficialità è arrivata qualche mese dopo, quando Dua Lipa ha postato sui social una serie di scatti con il suo futuro marito.  

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Attacco Israele a Iran, listini in rosso: corre prezzo petrolio e oro

13 Giugno 2025
Barili di petrolio - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Borse in fibrillazione e materie prime e preziose in rialzo dopo l'attacco israeliano contro l'Iran (seguito dal lancio di centinaia di droni da parte di Teheran). Se la borsa australiana limita a -0,30% il calo, in una seduta comunque tutta in ribasso, le piazze asiatiche segnano perdite più consistenti: Tokyo cede l'1,14% mentre Shanghai perde lo 0,77% e Hong Kong lo 0,95%. Giù a -1,24% anche il coreano Kospi. 

Per Wall Street, che aprirà solo nel primo pomeriggio (ora italiana) i future mostrano comunque un netto calo, in media intorno all'1,50% fra i diversi indici. 

Per contro i prezzi del greggio sono in risalita: il Brent cresce di 5,50 dollari (+7,89%) a 74,83 dollari al barile mentre i future sul WTI segnano +8,23% a 73,64 dollari al barile.  

Le tensioni poi rafforzano la corsa - in apparenza inarrestabile - dell'oro che guadagna l'1,20% e supera quota 3.400 dollari l'oncia (al momento a 3.421 dollari). 

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Temperature in salita, poi arriva la grandine: le previsioni meteo

13 Giugno 2025
Temperature in salita, le previsioni meteo - Fotogramma

(Adnkronos) - Poche piogge e tanto, tantissimo caldo afoso per la giornata di oggi, venerdì 13 giugno. In attesa di una svolta, che dovrebbe arrivare domenica portando temporali e grandine, le temperature continueranno a salire con picchi anche di 40°C. Questo il quadro meteo sull'Italia, tracciato nelle previsioni degli esperti. 

Escalation del caldo africano con l’anticiclone subtropicale Scipione: fino a domenica il termometro salirà e i cieli saranno in prevalenza azzurri. Poi arriverà un cambiamento. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma altre 72 ore di solleone e massime fino a 35-36°C da Nord a Sud: i picchi locali saranno di 38°C a Firenze e Bologna, 37°C a Roma, 40°C in Sicilia e 42°C in Sardegna, ma ovunque avremo la febbre umana del meteo. 

Come detto, fino a domenica mattina, i cieli saranno in prevalenza azzurri salvo qualche rovescio pomeridiano sulle Alpi, più diffuso sabato sulle Dolomiti. 

Da domenica pomeriggio cambierà molto se non tutto: una piccola massa d’aria atlantica, in discesa dalla Normandia, trasformerà il calore accumulato in questi giorni in temporali anche violenti. 

Abbiamo imparato negli ultimi 20 anni di Riscaldamento Globale e Crisi Climatica che, dopo una fase calda e afosa, i temporali possono scoppiare in modo intenso anche senza una vera e propria perturbazione. Sarà il caso di domenica pomeriggio e dei due giorni successivi. 

In pratica, una piccola massa d’aria atlantica scivolerà dalle Alpi centro-orientali verso i Balcani e sarà una miccia clamorosa: l’innesco dei temporali seguirà la formazione attuale della bolla enorme africana, del caldo insopportabile, umido, appiccicoso su tutta l’Italia. 

L’aria atlantica farà scoppiare questa bolla africana e si accenderanno temporali con grandine: vediamo dove e quando. 

Da domenica pomeriggio i temporali scenderanno dalle Alpi verso la Pianura Padana: si temono acquazzoni anche con grandine dapprima tra Piemonte orientale, Lombardia ed Emilia poi in serata anche sul Nord-Est. 

Data l’enorme energia in gioco associata alla bolla africana, i temporali potrebbero svilupparsi in altezza fino a 10.000 metri di quota provocando grandine grossa e colpi di vento al suolo: una situazione da monitorare nonostante, come detto, non sia prevista una perturbazione estesa ed importante. Ma basta poco, e ‘boom’, scoppiano i temporali nel clima italiano del XXI secolo. 

Lunedì a rischio maltempo saranno le regioni adriatiche, dapprima al Nord e poi, dal pomeriggio, anche al Centro: se la traiettoria dello spiffero atlantico fosse confermata al 100%, ecco che la riviera romagnola potrebbe essere raggiunta da temporali forti lunedì pomeriggio. 

Martedì e mercoledì, infine, l’instabilità dovrebbe insistere solo al Sud con frequenti scrosci di pioggia in un contesto comunque soleggiato, altrove tempo stabile e meno caldo. 

La buona notizia di questo passaggio temporalesco è, infatti, il cambiamento delle temperature da africane ad italiane: dai 36-38°C di questa settimana torneremo al caldo di una volta, con 32-34°C da lunedì in poi, ma solo per qualche giorno. All’orizzonte è pronta una nuova fiammata. 

Venerdì 13. Al Nord: sole e sempre più caldo. Al Centro: caldo intenso e tanto sole. Al Sud: soleggiato e molto caldo. 

Sabato 14. Al Nord: caldo intenso e tanto sole; qualche temporale sulle Alpi. Al Centro: caldo intenso e tanto sole. Al Sud: caldo intenso e tanto sole. 

Domenica 15. Al Nord: caldo intenso e tanto sole; peggiora dal pomeriggio. Al Centro: caldo intenso e tanto sole. Al Sud: caldo intenso e tanto sole. 

Tendenza: arrivano dei temporali, a tratti forti specie fino a martedì. 

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Israele e attacco a Iran, Meloni convoca ministri e intelligence

13 Giugno 2025
Giorgia Meloni - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Dopo l'attacco di Israele all'Iran, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a quanto si apprende sta seguendo con la massima attenzione l’evolversi della crisi. La premier ha quindi convocato per il pomeriggio di oggi una riunione in videoconferenza con i ministri maggiormente coinvolti e con i vertici dell’intelligence nazionale. 

Il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato intanto in mattinata una riunione di emergenza all'unità di crisi della Farnesina, dedicata alle condizioni dei cittadini italiani nella regione del Golfo. Lo rende noto la Farnesina che sconsiglia i viaggi non necessari nella regione e ha inviato avvertimenti ai cittadini italiani registrati in Iran. Tajani ha avuto intanto un colloquio telefonico con l'ambasciatrice italiana a Teheran Paola Amadei. 

''Non pensavo a un attacco così presto'', ha dichiarato il vice premier al Tg1. ''Si è trattato di un attacco unilaterale, nessun altri Paese è coinvolto'', ha aggiunto il titolate della Farnesina. 

Ricordando di aver ''sostenuto i negoziati Iran-Stati Uniti con la mediazione dell'Oman per impedire che l'Iran avesse la bomba atomica'', Tajani ha rivolto un ''inviato a tutti al dialogo, un peggioramento della crisi militare non fa bene a nessuno. La diplomazia deve prevalere, faremo il possibile per scongiurare una nuova guerra''. 

''Per il momento non ci sono problemi per i nostri connazionali', ha poi aggiunto, spiegando di aver ''parlato con nostri ambasciatori a Teheran e a Tel Aviv per verificare la situazione''. In Iran, ha spiegato in titolare della Farnesina, ''ci sono circa 450 italiani e sono stati tutti avvisati e invitati a non muoversi. Così anche in Israele dove ci italiani sono molti''. 

Tajani ha quindi ''invitato tutti alla massima prudenza'' e a ''evitare viaggi nell'area, non sappiamo come si evolverà la situazione'' che al momento è ''tesissima''. 

 

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Ginecologia e ostetricia, innovazione e tecnologia al Congresso Aogoi Campania

13 Giugno 2025
Ginecologia e ostetricia, innovazione e tecnologia al Congresso Aogoi Campania

(Adnkronos) - Intelligenza artificiale applicata alla diagnostica in ostetricia e alla chirurgia ginecologica anche robotica, medicina personalizzata, Pma, procreazione medicalmente assistita e oncofertilità, menopausa e telemedicina, responsabilità medico-legale e comunicazione medico-paziente. Sono i temi del Congresso regionale Aogoi (Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani) Campania, al via oggi e fino a domani, con il titolo ‘Innovazione e tecnologia in ginecologia e ostetricia: impatto nella pratica clinica’, riunisce a Benevento - all’Auditorium Sant’Agostino, uno dei poli dell’Università degli Studi del Sannio - oltre 100 relatori tra i più autorevoli esponenti della ginecologia italiana. 

L’evento, dedicato all’innovazione e alla tecnologia in Ginecologia e ostetricia, è promosso dall’Aogoi e ha il patrocinio della Regione Campania, del Comune e della Provincia di Benevento, dell’Università degli Studi del Sannio, della Fondazione Confalonieri Ragonese, degli Ordini dei Medici e dei Farmacisti di Benevento e della Croce Rossa Italiana e, inoltre, con la partecipazione delle Società scientifiche nazionali Sigo, Agite e Agui. A presiedere il Congresso- informa una nota - Antonio Chiantera, presidente onorario del Congresso nonché presidente nazionale Aogoi e Luciano Pino, direttore Uoc di Ginecologia ed ostetricia dell’Aorn San Pio di Benevento. "Tecnologia e innovazione saranno sempre al servizio della scienza - afferma Pino - L’evoluzione digitale in ostetricia e ginecologia rappresenta un’opportunità straordinaria, ma che dovremo imparare a comprendere, integrare e governare con responsabilità". 

Il programma prevede 8 sessioni scientifiche, 2 corsi pre-congressuali, una live surgery endoscopica-robotica, letture magistrali e tavole rotonde di alto valore formativo. “Il Congresso regionale Aogoi Campania - conclude la nota - è una splendida occasione di crescita professionale. Il confronto tra professionisti provenienti da diverse parti di Italia incentiva alla collaborazione e fornisce gli strumenti utili per affrontare le nuove sfide che il futuro ci riserva”. L’evento è accreditato Ecm ed è aperto a ginecologi, chirurghi, radiologi, oncologi, neonatologi, pediatri, anatomopatologi, infettivologi, medici di medicina generale, medici legali e giuristi, farmacisti, ricercatori e biotecnologi, studenti, ostetriche/i, professionisti della sanità pubblica e rappresentanti dell'industria biomedica. 

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