(Adnkronos) - "La firma da parte dei primi otto Stati, insieme a due organizzazioni internazionali – Ocse e Cio – della Partnership Platform rappresenta un risultato di grande rilevanza. Un successo italiano: trampolino di lancio per riaffermare il ruolo centrale dei territori, dalle Regioni ai Comuni, nei processi di sviluppo sostenibile verso gli obiettivi dell’Agenda 2030. Ma, sicuramente, ricorderò questa missione per l’emozione provata nell’incontrare i miei connazionali per la celebrazione dei 70 anni dell’adesione dell’Italia all’ONU nonché per il 50 anni della fondazione della National Italian American Foundation". Lo scrive il presidente dell'Asi, Claudio Barbaro, sui suoi social.
"E' stato un momento toccante. Inaspettato. Mio nonno emigrò qui nel 1920. Non abbiamo mai saputo con certezza come sia morto, né dove sia stato sepolto. È qualcosa che mi ha accompagnato da sempre, che ho vissuto grazie ai racconti della mia famiglia. Agli invitati della National Italian American Foundation, ho anche raccontato di un amico, di un caro amico che qui in America è stato un simbolo per tanti italiani, Nino Benvenuti. Il 17 aprile del 1967 vinse a NY contro Emile Griffith. Al Madison Square Garden. Si trattò di un match epico accompagnato dalla presenza di ventimila connazionali sugli spalti. Con mio padre, come milioni di altri italiani, seguivamo l’incontro, di notte, dalla radio e dalle parole di Paolo Valenti. Con Nino siamo poi diventati amici condividendo percorsi importanti. Ricordava spesso quel match con grande emozione e sapeva di essere stato protagonista anche del riscatto di tanti italiani. Di questo ne era orgoglioso. Torniamo a Roma, con un carico di emozioni forti".
Leggi tutto: Sport, Barbaro a Niaf New York ricorda Benvenuti: "Quel match del '67 contro Griffith"
(Adnkronos) - Ha pochi dubbi Letizia Moratti: Milano rischia di perdere la spinta propulsiva che l'aveva caratterizzata dopo l'Expo con l'inchiesta che coinvolge la giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala, schiacciata tra grandi opere incompiute, cantieri bloccati e un crescente malcontento sociale. L'ex sindaca, intervistata dall'Adnkronos, denuncia la sempre più crescente distanza tra Amministrazione e cittadini, e rilancia la necessità di un'urbanistica inclusiva e a misura di tutta la città. Gli occhi sono anche puntati alle prossime elezioni comunali: nel 2027 il capoluogo meneghino andrà alle urne. L'invito di Moratti è all'unità, ma lancia un allarme: senza un cambio di passo, la città rischia di diventare sempre più divisa tra centro e periferie.
Come valuta l’impatto dei progetti infrastrutturali e urbanistici sulla crescita economica e sociale di Milano da Expo 2015 in avanti?
"Expo 2015 è stato senza dubbio un acceleratore straordinario per Milano, ma il vero tema è come si sia capitalizzato quel patrimonio. Alcuni interventi infrastrutturali e urbanistici hanno avuto effetti positivi, penso a tutte le opere che ho fatto inserire e finanziare nel capitolato di Expo come Pedemontana, BreBeMi, Tem, i prolungamenti e le nuove linee metropolitane. Sotto il profilo urbanistico ricordo le realizzazioni di City Life, avviata da Albertini, e Porta Nuova. Milano ha riqualificato diverse aree prima abbandonate al degrado, attraendo importanti investimenti. Negli ultimi 15 anni però le amministrazioni di centrosinistra hanno smarrito la dovuta attenzione ai profili sociali che la crescita anche impetuosa della città accompagna. C’è bisogno di progetti che parlino a tutta la città, non solo a una sua parte".
L’assessore Tancredi si è dimesso, la vicesindaco Scavuzzo ne farà temporaneamente le veci. Auspica che il successore sarà un tecnico?
"Credo sia fondamentale che chi guiderà l’urbanistica milanese nei prossimi mesi abbia competenza, indipendenza e visione. Non è una questione solo tecnica o solo politica: serve un profilo autorevole che sappia ascoltare la città e operare con trasparenza".
Il suo rapporto personale e politico con Giuseppe Sala è stato segnato da alcune divergenze pubbliche. Dopo il suo discorso in Aula, come giudica il suo modo di gestire questa crisi?
"Ho sempre considerato il confronto politico una risorsa. Detto questo, credo che il sindaco abbia sottovalutato per troppo tempo i segnali di allarme, benché resti convinta che non dovesse rassegnare le dimissioni a seguito dell’inchiesta. La reazione è arrivata tardi e più per effetto delle inchieste, che per coerenza garantista ripeto debbano essere viste con beneficio di inventario al termine di eventuali processi, che per autentica volontà di affrontare davvero un problema strutturale. La città è ferma da mesi. Più di 100 cantieri sono bloccati, migliaia di famiglie restano nel limbo di investimenti e mutui avviati e case che non ci sono. E anche le imprese, grandi e piccole fino agli artigiani, sono in enormi difficoltà per questo immobilismo".
Ritiene che il centrosinistra abbia gestito con leggerezza il potere urbanistico a Milano?
"Sì, e purtroppo non da oggi. Il centrosinistra ha accentrato scelte strategiche in poche mani, alimentando quella sensazione di opacità e distanza venuta a galla con l’inchiesta. Quando lo sviluppo urbano viene percepito come imposto e non condiviso, si rompe il patto tra amministrazione e cittadini. La città deve continuare a crescere e svilupparsi, ma con attenzione a chi ci vive. È questo aspetto profondamente umano che è venuto a mancare paradossalmente, ripeto, nei decenni di guida di centrosinistra della città. Durante il mio mandato ricordo di aver promosso il Piano di Governo del Territorio (Pgt) con una forte enfasi su ambiente e verde urbano, con l’obiettivo di fare di Milano una città giardino d’Europa; partecipazione pubblica, apertura alle osservazioni dei cittadini, bilanciando diritti privati e interesse pubblico; trasparenza e regole, con una linea rigida contro abusi o eccessi urbanistici. Mi sarei aspettata nei successivi 15 anni di amministrazioni di sinistra un ancor maggior impegno su questi temi. Invece…"
Nel 2027 si torna alle urne. Quali competenze civiche e politiche si augura per il candidato sindaco di centrodestra?
"Penso a una figura civica che conosca profondamente Milano, che sappia interpretarne l’anima pragmatica ma anche la tensione ideale. Dovrà unire esperienza amministrativa, sensibilità sociale e capacità di dialogo. E soprattutto dovrà ascoltare, molto più di quanto si è fatto finora".
Quale ruolo dovrà svolgere il centrodestra in questa scelta?
"Il centrodestra deve dimostrare maturità e coesione. Non possiamo permetterci divisioni. È il momento di costruire una proposta seria, civica, aperta ai migliori talenti della città. Forza Italia, con la sua tradizione riformista e moderata, può essere garante di questo percorso unitario e allargato".
Quali saranno le istanze principali da affrontare?
"Casa, lavoro, mobilità e sicurezza. Ma anche una nuova attenzione alla sostenibilità, non come slogan, ma come principio guida delle scelte urbane. E poi serve ricostruire un rapporto di fiducia con le periferie, che oggi si sentono abbandonate. Continuare a parlare con la gente, come abbiamo sempre fatto, a differenza dell’attuale amministrazione Sala".
Può la politica milanese recuperare credibilità e rappresentare meglio le istanze reali dei cittadini, specialmente dei giovani?
"Deve. I giovani sono i primi a percepire la distanza tra retorica e realtà. Servono politiche concrete per il diritto allo studio, all’abitare, alla mobilità accessibile. La città deve tornare a offrire opportunità a tutti".
È ancora convinta che l’urbanistica possa essere il motore della Milano del futuro, o ritiene che sia arrivato il momento di cambiare paradigma?
"L’urbanistica resta un motore decisivo, ma va migliorata. Non possiamo più parlare solo di metri cubi o skyline: oggi l’urbanistica deve costruire comunità, verde, servizi, qualità della vita. E’ su questo terreno che la politica deve tornare protagonista positiva indirizzando con visione".
Sui social e in generale tra i cittadini c’è malcontento per una Milano considerata per soli ricchi, per un sindaco percepito come “il sindaco dell’Area C”. Ritiene che l’urbanistica degli ultimi anni abbia davvero incluso tutte le fasce sociali, o abbia alimentato diseguaglianze?
"La Milano degli ultimi anni ha prodotto diseguaglianze crescenti. L’attrattività è paradossalmente diventata escludente. Le periferie sono rimaste ai margini mentre il centro si trasformava. Ma i problemi si sono amplificati: negozi chiusi e vetrine spente sono indice di crisi economica e sociale e causa anche di insicurezza, la mancanza di alloggi per gli studenti universitari sono un grave fardello per una città che vanta poli accademici di eccellenza, lasciare metà delle case popolari vuote è inaccettabile. Colmare queste distanze significa cambiare metodo partendo dai bisogni reali della gente. È tempo che l’urbanistica torni a essere strumento di coesione, non di frattura, sulla scia dei sindaci del passato che hanno fatto crescere la città sulla base di grandi visioni strategiche. Serve tornare all’anima profonda di Milano: quella delle scuole civiche, delle istituzioni sociali. L’anima di figure riformiste come quella di Anna Kuliscioff. Oggi questa crisi può essere un’occasione per cambiare in meglio mettendo al centro dell’attenzione e delle scelte la persona, i cittadini, senza rinunciare a crescita e sviluppo". (Di Marco Cherubini)
(Adnkronos) - Forte degli ascolti, che nella puntata di ieri hanno raggiunto il 28,4% di share, 'Temptation Island' si gioca una tripletta di prime serate per la prossima settimana. La prossima settimana, Mediaset propone un'operazione mai tentata prima d'ora, con tre appuntamenti consecutivi di un programma tv: Temptation Island andrà eccezionalmente in onda martedì 29, mercoledì 30 e giovedì 31 luglio in prima serata su Canale 5.
Mediaset lo definisce "un regalo per telespettatori e appassionati: la trilogia televisiva di un racconto moderno in tre atti, condotto da Filippo Bisciglia, accompagnerà il pubblico fino al gran finale", previsto appunto per il 31 luglio. "Le tre serate del docu reality, prodotto da Maria De Filippi con Fascino PGT, porteranno i telespettatori al cuore delle storie, tra emozioni forti, relazioni messe alla prova, decisioni difficili e confronti carichi di intensità".
Partito lo scorso 3 luglio, Temptation Island ha registrato ascolti record fin dalla prima puntata, con un coinvolgimento altissimo anche sui social, dove ha dominato le conversazioni online settimana dopo settimana.
"La trilogia rappresenta una proposta inedita per celebrare il successo del programma, a chiusura di un mese straordinario che lo consacra – ancora una volta – come fenomeno dell’estate televisiva italiana", sottolinea Mediaset.
Leggi tutto: 'Temptation Island', è boom di ascolti. Canale 5 si gioca la tripletta di prime serate
(Adnkronos) - Identificato un candidato anticorpo monoclonale che, dopo le fasi di validazione clinica, potrebbe passare allo sviluppo industriale per essere sfruttato come nuovo strumento profilattico, terapeutico e diagnostico contro la shigellosi. E' il risultato descritto in uno studio pubblicato su 'Pnas - Proceedings of the National Academy of Sciences' sul contrasto alla Shigella (S. sonnei), batterio sempre più resistente ai farmaci e causa di un'infezione intestinale potenzialmente fatale nei bambini sotto i 5 anni.
Il progetto di ricerca è stato condotto dalla Fondazione Toscana Life Sciences (Tls) che ha visto al lavoro ricercatori e ricercatrici del Mad Lab, della Tumour Immunology Unit e del DaScH Lab, informa Fondazione Tls in una nota. L'attività di ricerca è il frutto della collaborazione con università di Siena, Gsk Vaccines Institute for Global Health (Gvgh), University of Maryland School of Medicine, Baltimora - Usa, università degli Studi di Napoli Federico II, Gsk - Siena, Cincinnati Children's Hospital Medical Center, Cincinnati - Usa, Institut Pasteur de Lille - Francia e Fondazione Biotecnopolo di Siena.
Il lavoro di ricerca, coordinato da Tls - spiega la Fondazione - ha condotto alla scoperta di anticorpi monoclonali umani contro S. sonnei, una specie la cui prevalenza è in costante aumento in tutto il mondo ed è associata a infezioni spesso resistenti agli antibiotici oggi disponibili. Il team ha isolato anticorpi generati in risposta a un vaccino sperimentale contro S. sonnei seguito da un'infezione umana controllata e li ha esaminati utilizzando un pannello di saggi high-throughput. Una molecola, in particolare, ha dimostrato una potente attività battericida in vitro e, quando testata ex vivo e in vivo, è stata capace di inibire l'invasione delle cellule epiteliali intestinali e di conferire una protezione completa dall'infezione da S. sonnei.
La shigellosi, infezione intestinale causata dal batterio Shigella - ricorda la nota - rappresenta una sfida di salute pubblica globale che riguarda soprattutto i Paesi a basso e medio reddito, causando una notevole morbilità e mortalità soprattutto tra i bambini di età inferiore ai 5 anni. Di recente, alla luce di epidemie che si sono manifestate in Paesi ad alto reddito dovute alla presenza di ceppi di S. sonnei multiresistenti e estensivamente resistenti ai farmaci, l'Organizzazione mondiale della sanità ha incluso Shigella spp. tra gli agenti patogeni ad alto rischio per i quali sono urgentemente necessari nuovi strumenti profilattici e terapeutici.
Tra le soluzioni più promettenti e all'avanguardia, gli anticorpi monoclonali stanno guadagnando una notevole attenzione nel campo delle malattie infettive. Nel complesso, il candidato anticorpo monoclonale individuato nello studio di Toscana Life Sciences, condotto in collaborazione con importanti realtà nazionali e internazionali nell'ambito della ricerca scientifica, oltre ad essere impiegato nella popolazione pediatrica nei Paesi a basso e medio reddito, potrebbe trovare applicazione profilattica negli adulti per prevenire l'infezione trasmessa attraverso attività sessuale oppure in caso di viaggi o residenza in area endemica.
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(Adnkronos) - Ogni giorno in Sardegna vengono diagnosticati 28 nuovi casi di cancro, più o meno gravi, oltre 10mila l'anno. Ognuna di queste persone dovrebbe essere sottoposta a 5 vaccinazioni: l'anti-pneumococcica, l'antinfluenzale, quella contro l'Herpes zoster, l'anti-Hpv e quella contro il Covid-19. Questo però non sempre avviene e si nota invece una crescente diffidenza, se non, a volte, ostilità, contro le immunizzazioni. E' quanto rende noto l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) in occasione del convegno 'La vaccinazione nel paziente oncologico', organizzato oggi al presidio ospedaliero Policlinico Duilio Casula di Monserrato (Cagliari). L'evento, che rientra nella nuova edizione dell'omonima campagna nazionale promossa da Fondazione Aiom e resa possibile con la sponsorizzazione non condizionante di GlaxoSmithKline, prevede anche un tour in 10 regioni in cui sono organizzati incontri con oncologi medici, associazioni pazienti e altre figure del team multidisciplinare oncologico. Gli incontri e la campagna - informa una nota - hanno l'obiettivo di approfondire l'importanza della vaccinazione nei pazienti e fornire informazioni scientifiche aggiornate. Il tour prende il via oggi con la prima tappa che viene ospitata in Sardegna e, in concomitanza, in Lazio.
"Sull'Isola ogni anno ci sono oltre 10mila nuove diagnosi di cancro - sottolinea Mario Scartozzi, professore ordinario di Oncologia medica all'università di Cagliari e direttore Oncologia medica Aou Cagliari - I tassi di sopravvivenza a 5 anni sono in linea con quelli registrati in Italia e risultano in miglioramento. L'assistenza a malati, che spesso diventano cronici, deve comprendere anche la tutela della loro condizione di persone fragili e quindi, quasi sempre, immunodepresse. Per questo sosteniamo la necessità di incentivare i vaccini, mentre riscontriamo ancora dubbi e perplessità da parte dei pazienti, ma anche da familiari e caregiver. In Sardegna al momento non si riscontrano particolari difficoltà nell'organizzazione logistica e burocratica nella somministrazione dei vaccini. Perciò è questa non giustificata diffidenza che limita fortemente le immunizzazioni".
"Come Aiom, da anni promuoviamo le vaccinazioni e siamo stati anche una delle prime società scientifiche al mondo a pubblicare delle linee guida specifiche - evidenzia Valeria Pusceddu, dirigente medico Oncologia medica, Aou Cagliari e coordinatrice Aiom Sardegna - Bisogna fare il possibile per prevenire infezioni che aggravano le condizioni di salute di un organismo già debilitato dal cancro. Anche un semplice virus influenzale - precisa - può essere molto pericoloso, così come quello dello Herpes zoster. I nostri pazienti corrono un rischio maggiore del 40% di sviluppare il cosiddetto fuoco di Sant'Antonio. Il virus Sars-CoV-2 - aggiunge - non presenta più tassi di mortalità come nella fase più difficile della pandemia. Tuttavia può lo stesso creare molte difficoltà, e infatti fino al 15% dei malati tende a sviluppare il long Covid. E' compito dell'oncologo stabilire il calendario vaccinale del singolo paziente, in base al suo stato di salute e alle terapie elargite dal team curante".
Alla tappa di Cagliari - si legge nella nota - dà un suo contributo anche Giovanni Sotgiu, professore ordinario di Statistica medica ed Epidemiologia all'università di Sassari, membro del Consiglio superiore di sanità e presidente della Società italiana di igiene - sezione Sardegna, che rappresenta un punto di riferimento nazionale per la sanità pubblica grazie alla sua consolidata esperienza e agli incarichi che ricopre. Partecipa anche Fabiana Melis, coordinatrice infermieristica dell'Oncologia medica dell'Aou di Cagliari, che porta la voce di chi ogni giorno vive l'organizzazione dell’assistenza sul campo.
"La tendenza generale è vaccinare prima della somministrazione di farmaci o dei cicli di radioterapia - chiarisce Scartozzi - L'oncologo inoltre deve svolgere un'operazione di counseling verso malati e caregiver. Nel 30% dei casi il medico specialista propone la vaccinazione completa ai propri pazienti già alla prima visita. Con la nuova campagna nazionale vogliamo incrementare, anche tra i professionisti sanitari, la sensibilità e la preparazione verso tutte le immunizzazioni. Per la Sardegna - suggerisce - una soluzione potrebbe essere quella di rendere possibile la vaccinazione direttamente nei reparti di oncologia. Il malato riceverebbe quindi cure e vaccini nella stessa struttura sanitaria e ciò potrebbe indubbiamente favorire l'incremento dei tassi d'immunizzazione".
L'iniziativa 'La vaccinazione nel paziente oncologico' è stata lanciata lo scorso aprile da Fondazione Aiom per promuovere il valore delle vaccinazioni tra i malati di tumore e prevede, oltre al tour in 10 regioni, spot di sensibilizzazione, attività sui social media, la diffusione di opuscoli e un portale informativo (vaccininelpazienteoncologico.it).
(Adnkronos) - "Conte abbia fiducia in un uomo perbene, quale è Matteo Ricci. Conosco Matteo da trent’anni. Oltre ad essere un bravissimo amministratore è una persona onesta e retta". Alessia Morani, pesarese, ex-deputata Pd e già sottosegretario al Mise del governo Conte 2, è impegnata in prima linea nella campagna elettorale di Matteo Ricci nelle Marche e si rivolge direttamente al leader M5S che ha 'congelato' l'appoggio dopo l'avviso di garanzia recapitato due giorni fa all'ex-sindaco di Pesaro. Morani come tutto il Pd, Ricci in testa, non vuol sentire parlate di 'giustizia ad orologeria' ma, interpellata dall'Adnkronos, si chiede come mai "Italo Bocchino ed altri giornalisti di destra sapessero dell’avviso di garanzia" prima dello stesso Ricci? "Capirlo credo sia assolutamente indispensabile".
Morani, che aria tira nelle Marche? Ricci sembra determinato ad andare avanti e non pare ci sia un piano B alle viste.
"Nelle Marche tira un’aria di grande solidarietà e orgoglio. Matteo Ricci sta ricevendo un abbraccio commovente e autentico da migliaia di persone che nell’ultimo giorno e mezzo lo hanno letteralmente sommerso di affetto e stima. Non esiste un piano B: andremo avanti con il nostro candidato che, oggi più che mai, deve essere sostenuto".
C'è l'incognita 5 Stelle, però. Conte sta valutando... Crede che l'alleanza reggerà?
"Conosco bene la sensibilità del M5S sui temi della giustizia e la rispetto, anche se non condivido molte cose. Ho fatto una straordinaria esperienza con il M5s da sottosegretario con l’esecutivo presieduto da Giuseppe Conte e credo che, partendo da quell’esempio virtuoso di governo, anche nelle Marche potremo fare qualcosa di utile e concreto per i nostri cittadini. Quello che mi sento di dire al presidente Conte e’ di avere fiducia in un uomo perbene, quale è Matteo Ricci. Conosco Matteo da trent’anni e sono stata nella segreteria del partito ed in giunta provinciale con lui: oltre a essere un bravissimo amministratore, è una persona onesta e retta che sa perfettamente cosa significhino “disciplina ed onore”.
Se Conte facesse saltare il banco, ci sarebbero conseguenze anche sulle altre regioni al voto?
"Fatte le dovute valutazioni, non credo che il presidente Conte sceglierà di far venire meno il patto fatto con le forze di centro sinistra e progressiste del paese. È evidente che si è raggiunto un equilibrio e non credo sia interesse di nessuno farlo saltare. Se dovesse succedere, ne beneficerà solamente la destra estrema che governa il paese e le Marche".
Ricci ha detto di non credere alla giustizia ad orologeria. Tempo fa da destra si disse che ci sarebbero state conseguenze sull'inchiesta affidi... Le fa venire qualche sospetto?
"Noi veniamo da una cultura politica, di cui rivendico una profonda differenza con quella della destra, che non mette in discussione la serietà ed il rispetto per il lavoro della magistratura. Credo, invece, sia assolutamente indispensabile sapere il motivo per cui Italo Bocchino ed altri giornalisti di destra sapessero dell’avviso di garanzia che sarebbe stato recapitato a Ricci prima del diretto interessato stesso. In uno stato di diritto, in cui vige la regola della segretezza delle indagini, va fatta immediatamente chiarezza su questa vicenda che getta un’ombra inquietante sulle nostre istituzioni democratiche.
Le regionali nelle Marche erano considerate una sfida aperta. Temete lo sia meno dopo l'avviso a Ricci?
"Considerata l’ondata di affetto che stiamo ricevendo, credo che questa vicenda avrà come effetto quello di risvegliare l’orgoglio della nostra gente e di far tornare a votare quelle persone che ancora erano incerte. Questa vicenda racconta molte cose di un Paese che necessita di un cambiamento profondo. Il cambiamento partirà dalle Marche". (Di Mara Montanari)
Leggi tutto: Marche, Alessia Morani: "Avanti con Ricci, Conte abbia fiducia in persona perbene"
(Adnkronos) - "Il futuro dell'Hiv è nella possibilità di scelta, una possibilità che va garantita a tutti". Così Cristina Mussini, direttore Clinica Malattie infettive, Azienda ospedaliera-universitaria Policlinico di Modena e vice-presidente Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) , commenta alcune delle novità emerse dalla Conferenza della International Aids Society (Ias 2025) - che si è appena svolta a Kigali, in Rwanda - con un messaggio forte: la terapia long-acting rappresenta una svolta per i pazienti, ma serve un impegno concreto per renderla accessibile e conosciuta.
La conferenza - che ha riunito per 3 giorni e mezzo oltre 5mila esperti da tutto il mondo in Africa - ha messo al centro i progressi scientifici nella lotta all'Hiv, ma anche le sfide globali legate all'accesso alle cure, in particolare nei Paesi a basso reddito. Tra i temi più discussi - informa una nota - il taglio dei fondi al Pepfar, programma per la lotta alla malattia virale sostenuto dagli Stati Uniti, che dal 2004 ha garantito trattamenti salvavita in molte aree del mondo. "Ora l'aiuto sarà limitato a donne in età fertile e in gravidanza - spiega Mussini - Questo significa lasciare indietro persone che vivono in condizioni di marginalità, perché da sole non possono contare su programmi di sostegno. Alcuni Stati africani stanno cercando nuovi donatori, ma senza Pepfar la situazione rischia di deteriorarsi".
Sul fronte terapeutico, secondo la specialista la novità più rilevante arriva dallo studio Volition, che ha mostrato come oltre il 90% dei pazienti preferisca passare alla terapia iniettabile a lunga durata dopo un primo trattamento orale. "Questo studio propone per la prima volta una strategia comprendente soli 2 farmaci antiretrovirali sin dall'inizio del percorso terapeutico della persona con Hiv - illustra Mussini - Dai risultati emerge come, dopo aver ottenuto una rapida soppressione virologica con il regime orale dolutegravir + lamivudina, siano gli stessi pazienti, consapevoli dell'importanza dell'aderenza, a preferire l'opzione terapeutica long acting, che consente loro più libertà nella quotidianità, allontanando così anche il ricordo stigmatizzante di malattia". Ma l'esperta avverte: "Se non viene offerta l'opzione, non può essere scelta. Molti medici non propongono ancora il long-acting per timori organizzativi o clinici, ma è un errore. La responsabilità è nostra: dobbiamo informare e decidere insieme al paziente".
Dallo studio Impala, condotto in Africa - continua la nota - arrivano poi dati incoraggianti sull'efficacia della terapia long-acting anche in pazienti con viremia non soppressa, ovvero senza controllo ottimale del virus, dimostrando che può essere uno strumento efficace per chi ha difficoltà ad aderire ai trattamenti quotidiani. Inoltre, lo studio Moderate conferma che la combinazione Dolutegravir/3TC è applicabile anche in pazienti con storie di resistenza virale, tanto che l'Organizzazione mondiale della sanità ha già incluso queste opzioni tra le nuove linee guida.
Con l'estate in corso, Mussini lancia infine un appello alla prevenzione: "Fate sesso da lucidi. Il preservativo resta la forma più semplice ed efficace di protezione - rimarca - E la PrEp , la profilassi pre-esposizione, deve essere vista come strumento di prevenzione alla portata di tutti. Va normalizzata e reso chiaro che è gratuita, sicura - aggiunge - Se assunta correttamente, garantisce una protezione praticamente totale", evidenzia Mussini che spera nell'arrivo, in futuro, della PrEp iniettabile, che offrirebbe copertura per 2 mesi con una sola iniezione. Infine, l'esperta invita a non dimenticare che "il vero divertimento è quello che ti ricordi il giorno dopo", conclude con ironia. Il messaggio è chiaro: tra libertà e responsabilità, la scelta più sensata è quella che protegge la salute, individuale e collettiva.
(Adnkronos) - La Formula 1 torna nel weekend dopo tre settimane di pausa. Il tredicesimo appuntamento del Mondiale è il Gran Premio del Belgio, che potrebbe essere un nuovo capitolo del duello fra Oscar Piastri e Lando Norris per la conquista del titolo piloti. Ne sono convinti i bookmaker che vedono perfetta parità fra i due piloti McLaren per la vittoria a Spa-Francorchamps, offerta a 2,50 su Planetwin365 e Snai. Terzo incomodo, a 4,50, Max Verstappen, tre volte sul gradino più alto del podio nel 2021, 2022 e 2023. Più indietro, in lavagna, la Ferrari di Charles Leclerc, proposta a 10, che punta a bissare il trionfo del 2019, ultima affermazione delle Rosse. Sogna il sesto successo sulla pista belga, per eguagliare il record di Michael Schumacher, il compagno Lewis Hamilton, a 13 volte la posta.
Ritorna la Sprint Race e anche qui si ripropone, secondo i betting analyst, la sfida interna alla McLaren, con Norris leggermente favorito nelle quote, a 2,50, contro il 2,75 di Piastri. Segue Verstappen a 4,50, davanti a Leclerc e Hamilton, offerti rispettivamente a 10 e 11. Scenario simile nella lavagna delle qualifiche: testa a testa Norris-Piastri, proposti a 2,50 e 2,75, Verstappen in scia a 3,75 e più indietro le Ferrari di Leclerc e Hamilton a 10 e 12.
Piastri mantiene otto punti di vantaggio in classifica su Norris, in rimonta con le due ultime vittorie consecutive in Austria e Gran Bretagna. Sulla lavagna di William Hill è ancora lui il favorito per il titolo piloti, indicato a 1,65. Il britannico insegue a 2,25, in netto vantaggio sul campione in carica Verstappen che vede la quinta iride a 15. Impresa impossibile, in quota, per Leclerc e Hamilton, visti a 250 e 500.
Leggi tutto: F1, quote Gp Belgio: sarà ancora testa a testa Norris-Piastri
(Adnkronos) - Sono 24 gli indagati per la strage di Brandizzo nel Torinese a quasi due anni dal quella tragica notte. La procura di Ivrea, titolare dell'inchiesta, ha notificato la chiusura indagini per la morte di cinque operai, dipendenti della Sigifer che, tra il 30 e il 31 agosto 2023, mentre si trovavano al lavoro sui binari, vennero travolti e uccisi da un treno. L'ipotesi, a vario titolo, è di omicidio colposo. Tra gli indagati anche tre società: la Rfi, Sigifer e Clf.
Quella notte sui binari morirono Giuseppe Aversa, Kevin Laganà, la più giovane delle vittime, Giuseppe Saverio Lombardo, Giuseppe Sorvillo e Michael Zanera.
Leggi tutto: Strage di Brandizzo, 24 indagati: l'accusa è di omicidio colposo
(Adnkronos) - "La maggioranza di centrodestra si è convinta che il proprio testo sul suicidio assistito sia l’unica e migliore soluzione per arginare la deriva eutanasica imposta da giudici e attivismo radicale, ma questo è un madornale errore, sia strategico che di merito. Qualsiasi tentativo di limitare per legge la portata delle sentenze della Corte Costituzionale sul suicidio assistito sarà inevitabilmente vanificato dagli stessi giudici, che si riserveranno il potere di reinterpretare e manipolare ogni norma a loro piacimento. Una legge sul suicidio assistito, anche se pensata per 'limitare', finirebbe per legittimare e radicare nella coscienza collettiva un presunto 'diritto a morire', aprendo la strada a un'escalation di richieste e a un aumento esponenziale dei morti. Auspichiamo che la pausa estiva sia l’occasione per un profondo ripensamento". Così Antonio Brandi, Presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, relativamente al rinvio del voto del disegno di legge sul suicidio assistito chiesto e deciso da tutti i gruppi in seno alle Commissioni Giustizia e Sanità, riunite in Senato.
"Chiediamo alla maggioranza di centrodestra di non inseguire i diktat della Corte Costituzionale, di scartare il disegno di legge presentato e bocciare con fermezza il ddl Bazoli, rispondendo alla deriva eutanasica in corso con una rivoluzione socio-sanitaria che rimetta realmente al centro la persona e le sue sofferenze, potenziando cure palliative, servizi domiciliari, hospice e formazione professionale specializzata. Pro Vita & Famiglia sfrutterà l’estate per organizzare una vasta campagna nazionale, capace di portare di fronte alle Istituzioni la voce di migliaia di persone fragili e delle loro famiglie, ferite ed offese nella loro dignità da qualsiasi proposta di legge che, invece di offrire sollievo e speranza, sceglie di certificare la disperazione e arrendersi alla morte", conclude.
(Adnkronos) - Sono 45 le aziende finaliste del Blue Green Economy Award, promosso dall’associazione For Human Community, parte di Comunicazione Italiana, che ha analizzato oltre 220 progetti di sostenibilità Ambientale, Sociale ed Economica (ESG) presentati dalle aziende italiane. Nella sua seconda edizione, il Blue Green Economy Award ha aggiunto quest’anno una sfumatura “blu”, includendo i progetti della Blue Economy, le attività economiche legate al mare e agli oceani (dal turismo balneare alla portualità, dalla pesca alla cantieristica, passando per l’acquacoltura e il trasporto marittimo).
I punteggi ai singoli progetti sono stati attribuiti da una giuria di 11 componenti in rappresentanza dei settori istituzionali, accademici e aziendali. La fase successiva delle votazioni riguarderà l’analisi degli ex-aequo e delle certificazioni, aggiungendo un bonus aggiuntivo - a parità di punteggio - alle aziende che hanno intrapreso percorsi strutturati di certificazione e ai progetti che hanno avuto un impatto su un numero più elevato di persone o di territori. La cerimonia di premiazione delle 9 aziende vincitrici assolute (le 3 migliori, nelle rispettive classi dimensionali, per ogni comparto esg) si terrà il 17 settembre a Napoli, nella cornice dello storico Salone Margherita, alla presenza della Giuria, delle istituzioni e delle aziende finaliste.
Questa la rosa delle 45 finaliste: Sostenibilita’ ambientale, grandi imprese: Cereal Docks, Logista Italia, Sorgenia, Thales Alenia Space Italia, Università Bocconi. Medie imprese: Alimentiamoci-PlanEat, Ca' Pasquali Village, Marcato, Octopus Energy Italia, Zordan. piccole imprese: Algaria, Diasen, Plantvoice, Re-Cig, Solution Group.
Sostenibilita’ economica grandi imprese: Car Clinic, Inwit, Randstad HR Solutions, Save the Children Italia, Serenissima Ristorazione. medie imprese: Eurotherm, FlixBus Italia, Infineum Italia, NextGeo, Vitali. piccole imprese: Arcadia SGR, Digita Academy – UNINA, Pleiadi International, Sky Walker, Stendhapp.
Sostenibilita’ sociale grandi imprese: Amplifon, Decathlon Italia, ENG, Iliad, Infocert. medie imprese: Automa, Logotel, Loxam Access, Skynet Technology, TT Tecnosistemi. piccole imprese: AccessiWay, Ewiva, Homes4All, Studio Tre, Think Pink – Komen Italia. I rappresentanti delle 9 aziende vincitrici assolute del Blue Green Economy Award 2025 saranno presenti a Napoli alla serata di premiazione del 17 settembre. Nelle prossime settimane verrà presentato il programma artistico e musicale che accompagnerà la serata di proclamazione delle vincitrici. Una campagna di comunicazione sui social media accompagnerà ogni fase organizzativa del Premio Blue Green Economy Award.
Leggi tutto: Blue Green Economy Award 2025, le 45 aziende finaliste
(Adnkronos) - L'offerta di Banca Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca è giusta, in ballo c'è il 67% del capitale dell'istituto di Piazza Meda. Ne è certo l'amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio. L'ad raddoppia: "Era così quando siamo partiti e lo è ancora adesso". Lo capiscono anche gli azionisti di entrambi gli istituti, a cui è molto chiaro il valore che verrà creato nel caso in cui l'operazione andasse a buon fine. Infatti, i feedback ricevuti da Lovaglio sull'ops sono chiari: "Sono assolutamente positivi. È un'operazione che si caratterizza per innovazione, capacità di creare valore e nello stesso tempo porta vantaggi per tutti gli stakeholders, quindi clienti dipendenti, azionisti".
L'obiettivo è "raggiungere almeno il 67% del capitale" di Mediobanca e Lovaglio è sicuro di riuscirci. Certo, la soglia minima che consentirebbe al Monte di "avere un controllo di fatto della società" è fissata al 35%, ma sotto il 50% restano comunque "opportunità di sinergie" anche se ciò che verrà a mancare "il beneficio delle Dta, che si ha solo con un un consolidato fiscale al 50+". È "chiaro" che nell'ipotesi in cui Mps superi il 67% "avremo tutte le sinergie e tutti i benefici" e, al momento, "pensiamo di essere ampiamente sopra". Tutto ciò che Mediobanca può realizzare "insieme potremmo farlo meglio" dice l'ad. "È una cosa ovvia - ribadisce - e credo che questo sia il messaggio più importante che vogliamo trasmettere agli azionisti, ai dipendenti e clienti" della banca guidata da Alberto Nagel. La volontà di Mps è realizzare "un progetto estremamente innovativo", per questo motivo "perseguiamo la strada di un consolidamento che è necessario perché la dimensione è estremamente importante per competere".
Il percorso intrapreso dal Monte vuole creare un modello di business "che sarà diversificato, forte, con un'alta qualità di ricavi, capace di remunerare gli azionisti e creare valore per tutti gli stakeholders, sistema Italia compreso". Il termine è ultimo è la creazione di una terza forza competitiva all'interno del sistema bancario italiano: "Riteniamo che, dalla posizione che andremo a raggiungere, avremo una posizione privilegiata nel capire anche come partecipare a eventuali futuri assetti".
Se l'ops alla scadenza della data, il prossimo 8 settembre, andasse a buon fine, la posizione raggiunta da Mps "sarà meritata e avremo un capitale molto importante in eccesso" perché "frutto del grande lavoro che hanno fatto i nostri colleghi, dalla fiducia che è stata data ai nostri clienti. È già un ottimo punto di partenza". Capitale che potrà essere utilizzato in due modi: "Attraverso un progetto industriale, e quindi valutare quello che in quel momento è la migliore opzione per ottimizzarlo, o per ulteriormente remunerare gli azionisti".
"Valuteremo al momento opportuno" ha concluso il ceo.
Leggi tutto: Lovaglio (Mps): "Mediobanca? Offerta giusta, puntiamo almeno al 67% del capitale"
(Adnkronos) - Buone notizie per chi non riesce a centrare la 'dose quotidiana' di 10mila passi al giorno, comunemente 'prescritta' per mantenersi in salute. Ne bastano anche 7mila per arrivare quasi a dimezzare il rischio di morte e ridurre in modo significativo la probabilità di sviluppare diverse malattie.
Sono le conclusioni pubblicate su 'The Lancet Public Health' da scienziati dell'università di Sidney, in Australia. Gli autori hanno condotto una revisione sistematica di 57 studi (di cui 31 inclusi in meta-analisi), per un totale di oltre 160mila adulti partecipanti, fornendo "la prova più completa, ad oggi, dell'associazione tra il numero di passi giornalieri e un'ampia gamma di esiti per la salute".
"Camminare circa 7mila passi al giorno - emerge dall'analisi - è associato a una riduzione del rischio di diverse gravi conseguenze per la salute, tra cui mortalità per tutte le cause (riduzione del 47%), malattie cardiovascolari (-25%), cancro (-6%), diabete di tipo 2 (-14%), demenza (-38%), depressione (-22%) e cadute (-28%)".
La ricerca indica inoltre che "un numero modesto di passi (circa 4mila al giorno) è collegato a una salute migliore rispetto a un'attività fisica molto bassa (circa 2mila passi al giorno). Per alcune patologie, come le malattie cardiache, i benefici per la salute hanno continuato ad aumentare oltre i 7mila passi" quotidiani, "ma per la maggior parte delle patologie i benefici hanno teso a stabilizzarsi", rilevano gli scienziati.
Gli autori sottolineano che "7mila passi al giorno potrebbero rappresentare un obiettivo più realistico rispetto all'attuale traguardo (non ufficiale) di 10mila passi al giorno, in particolare per le persone meno attive", suggerendo che "l'obiettivo 7mila può comunque apportare miglioramenti significativi alla salute". In base ai dati ottenuti, gli scienziati evidenziano "l'importanza di utilizzare un contapassi come metodo semplice per misurare l'attività fisica".
A differenza di studi precedenti che si concentravano principalmente sulla salute cardiaca o sui tassi di mortalità complessivi, la nuova ricerca è "la prima a esaminare in modo completo come fare più passi al giorno possa ridurre il rischio di diverse conseguenze per la salute", rimarcano gli autori.
I firmatari dell'articolo avvertono che "le prove dei benefici per la maggior parte delle patologie" indicate, in particolare "il cancro e la demenza, sono supportate da un numero limitato di studi, il che significa che c'è un basso livello di certezza per questi risultati". Inoltre, "molti degli studi inclusi non hanno tenuto conto di alcuni fattori confondenti, come l'età o la fragilità, che potrebbero influenzare i risultati".
Ciò premesso, secondo gli scienziati "questi dati potrebbero contribuire a definire le future linee guida e raccomandazioni per la salute pubblica, incoraggiando più persone a monitorare i passi come strumento pratico per migliorare la propria salute".
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(Adnkronos) - La Banca centrale europea, con una decisione ampiamente attesa dai mercati, ha lasciato i tassi invariati al 2% sui depositi e al 2,25% sui rifinanziamenti. Lo comunica la stessa Bce in una nota sulle decisioni di politica monetaria del Consiglio direttivo riunito oggi a Francoforte.
“Il contesto rimane eccezionalmente incerto, soprattutto a causa delle dispute commerciali”, si legge nel comunicato sugli esiti del Consiglio direttivo della Bce. “Il Consiglio direttivo - si aggiunge - è determinato a garantire che l'inflazione si stabilizzi al suo obiettivo del 2% nel medio termine. Adotterà un approccio basato sui dati e sulle riunioni per determinare l'orientamento appropriato della politica monetaria”.
“Il Consiglio direttivo non si impegna in anticipo su un percorso specifico per i tassi”, si legge ancora. “Le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse si baseranno sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione e dei rischi ad esse connessi, alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, nonché della dinamica dell'inflazione di fondo e della forza di trasmissione della politica monetaria”, si aggiunge.
Il Consiglio, prosegue la nota, “è pronto ad adeguare tutti gli strumenti di cui dispone nell'ambito del suo mandato per garantire che l'inflazione si stabilizzi al suo obiettivo del 2% nel medio termine e per preservare il regolare funzionamento della trasmissione della politica monetaria”. Inoltre, lo Strumento di protezione della trasmissione è “disponibile per contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate che rappresentano una seria minaccia alla trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell'area dell'euro, consentendo così al Consiglio direttivo di assolvere più efficacemente al suo mandato di stabilità dei prezzi”.
Leggi tutto: Bce lascia tassi invariati al 2%: "Contesto resta eccezionalmente incerto"
(Adnkronos) - Oltre il 90% degli ingredienti principali mappati sino all'origine con punte del 94% per le nocciole e del 97% per cacao e olio di palma, il 92,1% degli imballaggi progettati per essere riciclabili, emissioni di Scope 1 e 2 ridotte del 21,7% con l'obiettivo prefissato di dimezzare le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2030, il 90% dell'elettricità per la produzione e lo stoccaggio proveniente da fonti rinnovabili. Sono i principali progressi raggiunti da Ferrero nel perseguimento dei principali obiettivi di sostenibilità coerente all’impegno del gruppo volto a generare un impatto positivo sull’intera catena del valore e contenuti nel 16esimo rapporto di sostenibilità pubblicato oggi. “La sostenibilità è profondamente radicata nella strategia a lungo termine di Ferrero - sottolinea Giovanni Ferrero, Executive Chairman del Gruppo - e’ un motore fondamentale della resilienza aziendale e guida le nostre decisioni, mentre cresciamo responsabilmente. Di fronte alle sfide globali, in particolare al cambiamento climatico, il nostro impegno rimane chiaro: approvvigionarsi responsabilmente, innovare con coraggio e salvaguardare l’ambiente per le generazioni future. Questo progresso è reso possibile grazie all’adozione di azioni collettive, alla valorizzazione dell'innovazione, ricerca e sviluppo, continuando ad imparare dalle nostre esperienze, per ottenere un impatto misurabile e significativo”. “A livello di sostenibilità, abbiamo compiuto progressi costanti nella nostra agenda durante l'anno fiscale 2023/2024 - aggiunge Lapo Civiletti, Chief Executive Officer del Gruppo Ferrero - sono particolarmente orgoglioso dei progressi che stiamo mettendo in atto per raggiungere i nostri obiettivi a lungo termine. Abbiamo portato avanti con successo il nostro percorso in ambito sostenibilità, mantenendo al contempo una solida gestione finanziaria in tutta l'azienda. Stiamo compiendo grandi sforzi nella tracciabilità dei nostri ingredienti chiave e per migliorare la visibilità della catena di approvvigionamento, portando avanti al contempo i nostri impegni per garantire i diritti umani, proseguendo il nostro percorso di decarbonizzazione”.
Tra gli gli altri punti significativi del rapporto, in tema di sicurezza e qualità alimentare emerge che il 100% degli stabilimenti Ferrero è certificato secondo lo standard Global Food Safety Initiative (Gfsi), un’attenzione costante alle porzioni accuratamente definite con l’85% dei volumi commercializzati che presenta una porzione pari o inferiore a 130 kcal, il 63% pari o inferiore a 100 kcal e il 91% inferiore a 150 kcal a porzione. Il rappoto segnala, poi, un impatto continuo sulle comunità nei Paesi di origine attraverso partnership di lunga data con organizzazioni internazionali e locali, come l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) e Save the Children: in particolate, Kinder Joy of moving ha raggiunto oltre 3,7 milioni di bambini in 35 Paesi, con investimenti superiori a 13 milioni di euro. Nel 2024, Ferrero ha collaborato con Organizzazione degli Stati Americani (Oas ) per promuovere l'inclusione, l'equità e l'accesso ai diritti attraverso lo sport e l'attività fisica, in particolare per bambini, adolescenti e donne delle Americhe. Infine, sul fronte degli imballaggi il rapporto evidenzia notevoli progressi nella riduzione della plastica vergine, tra i quali è rilevante la diminuzione del 13% del rapporto plastica/prodotto. Questo include la conversione delle scatole di Ferrero Rocher da polistirene a polipropilene in Nord America e Cina, con un risparmio stimato di circa 11.000 tonnellate di plastica e il lancio di Nutella Plant-Based in vasetti realizzati con il 60% di vetro riciclato e il nuovo cucchiaino di carta di Kinder Joy.
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(Adnkronos) - 'Nuova' Ferrari a Spa. In vista del Gran Premio del Belgio, in programma domenica 27 luglio, la Rossa ha presentato alcune modifiche tecniche alle vetture di Charles Leclerc e Lewis Hamilton, fin qui protagonisti di una stagione deludente. Nella classifica Piloti, fin qui dominata dalle due McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris, con la Red Bull di Max Verstappen in terza posizione a inseguire, il pilota monegasco si piazza al quinto posto con 119 punti, seguito proprio dall'inglese a 103. Ma quali sono le novità che la Ferrari presenterà a Spa?
Alcuni 'spoiler' delle novità sulla SF-25 di scena in Belgio sono arrivati da video che circolano su X. Durante le prove per i pit stop infatti la Ferrari si mostra con un nuovo retrotreno, ovvero la zona attorno all'attacco dell'alettone posteriore. Qui il cofano motore si restringe ed è molto importante per garantire aerodinamica alla monoposto. L'obiettivo è proprio quello di ottenere in questo modo velocità in pista, anche grazie all'abilità dei due piloti.
Leggi tutto: Ferrari, in Belgio una 'nuova' macchina: le novità per Leclerc e Hamilton
(Adnkronos) - Giorgia Meloni sulla copertina del settimanale americano Time. La testata dedica alla presidente del Consiglio un ampio articolo dal titolo "Where Giorgia Meloni is leading Europe", firmato da Massimo Calabresi, tracciando un profilo complesso e sfaccettato della leader di Fratelli d'Italia.
Nell'anticipazione dell'articolo si legge: "Il fascismo è un argomento da cui Giorgia Meloni, primo ministro italiano, non può sfuggire. Quando ha conquistato il potere nel 2022, guidando un movimento nato dagli ultimi fedeli di Benito Mussolini, i critici in Italia e in Europa hanno visto nella sua retorica nazionalista e nella difesa della 'civiltà occidentale' una pericolosa svolta a destra per il Paese". Lo stesso presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, aveva indicato la sua elezione come un segnale del crescente pericolo dell'autoritarismo a livello globale, viene ricordato. Eppure, sottolinea il Time, Meloni "ha spiazzato molti dei suoi oppositori": in patria, Meloni "ha moderato alcune delle sue posizioni più radicali, mentre sulla scena internazionale si è mostrata più pragmatica che ideologica, guadagnandosi il rispetto di figure politiche molto diverse tra loro, da Biden alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, fino al vicepresidente americano J.D. Vance".
A quasi tre anni dall'inizio del suo mandato, Meloni viene descritta come "una delle figure più interessanti d'Europa", il cui stile di leadership potrebbe avere un impatto significativo ben oltre i confini italiani.
Si è sentito male mentre si trovava in mare e, nonostante sia stato soccorso, è deceduto.
La tragedia è avvenuta questa mattina, attorno a mezzogiorno, nella spiaggia di Arborea: la vittima un uomo di 84 anni, un sacerdote in pensione di Imperia.
Da quanto si apprende l'uomo si trovava in vacanza in Sardegna con un gruppo di amici e oggi era con loro in spiaggia.
Visto il gran caldo, ha deciso di fare il bagno per rinfrescarsi.
Ma entrato in mare si è sentito male. Gli amici e le persone che si trovavano in spiaggia lo hanno soccorso e portato a riva.
Sul posto sono arrivati i carabinieri, la Guardia costiera e il 118.
È stato richiesto anche l'intervento dell'elisoccorso.
I medici hanno tentato a lungo di rianimare l'84enne ma non c'è stato nulla da fare.
(Adnkronos) - Dodici nuovi casi di West Nile nel Lazio. A comunicarlo la Regione Lazio dopo la conferma da parte delle analisi effettuate presso il Laboratorio di virologia dell'Istituto nazionale per le malattie infettive 'Lazzaro Spallanzani' Irccs di Roma.
Con questi ultimi accertamenti salgono a 21 le conferme diagnostiche di positività di infezione da West Nile virus nel 2025, tutti registrati in provincia di Latina, inclusa la paziente deceduta la scorsa settimana presso l'ospedale di Fondi, si legge in una nota.
Degli altri 20 casi: 10 pazienti risultano attualmente ricoverati in reparti ordinari per altre patologie; 2 sono stati dimessi; 6 sono in cura presso il proprio domicilio; 2 pazienti si trovano ricoverati in terapia intensiva. La sola provincia coinvolta è quella di Latina e i comuni di presunta esposizione sono Aprilia, Cisterna di Latina, Fondi, Latina, Pontinia, Priverno, Sezze, Sabaudia. Si precisa inoltre, che "la conferma diagnostica da parte del laboratorio di riferimento regionale avviene entro 48 ore dal ricevimento del campione".
"Dall'inizio dell'anno al 23 luglio sono 32 i casi confermati di infezione da West Nile virus nell'uomo in Italia. Ventuno dei 32 casi sono stati segnalati dalla Regione Lazio, tutti nella provincia di Latina", comunica l'Istituto superiore di sanità. "Dei 32 casi - precisa - 23 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 2 Veneto, 1 Emilia Romagna, 15 Lazio, 3 Campania), 1 caso asintomatico identificato in donatore di sangue (1 Veneto) e 6 casi di febbre (2 Veneto, 4 Lazio). Tra i casi confermati sono stati notificati 2 decessi (1 Piemonte, 1 Lazio)".
Per i casi umani di virus West Nile in Italia, "da un punto di vista numerico l'andamento epidemiologico al momento è in linea con quello degli anni precedenti, mentre la distribuzione spaziale appare abbastanza differente", sottolinea l'Istituto superiore di sanità.
Leggi tutto: West Nile, nel Lazio 12 nuovi casi: salgono a 21
(Adnkronos) - La regina Camilla ha festeggiato il suo 78esimo compleanno la scorsa settimana e, invece di sentirsi sulle spalle un anno in più, sembra addirittura ringiovanita. Che si sia regalata un trattamento di bellezza per l'occasione, ipotizza il Mirror, notando il nuovo look della consorte di re Carlo apparentemente ispirato alla nuora, la principessa Kate. I fan reali più attenti - scrive il tabloid - hanno notato un cambiamento d'immagine che le donerebbe un aspetto più giovanile. In particolare, a incuriosire sono le sopracciglia della sovrana, che nelle ultime fotografie appaiono più scure e definite del solito, spingendo un esperto a ipotizzare che se le sia fatte tatuare per ottenere risultati duraturi.
Karen Betts, considerata un'autorità nel campo del trucco permanente, spiega: "A un occhio esperto, sembrerebbe che la regina Camilla si sia fatta tatuare le sopracciglia. L'aspetto definito e più scuro è tipico subito dopo il trattamento: le sopracciglia di solito si ammorbidiscono nel colore e nella forma entro 7-10 giorni". Certo, la regina Camilla potrebbe semplicemente usare una matita per sopracciglia diversa o forse ne ha cambiato la tinta, per ottenere una tonalità leggermente più scura, ma è vero che le sue sopracciglia sembrano aver subito un restyling nelle ultime settimane, e non è la prima della famiglia reale a suscitare scalpore con un nuovo look.
Sebbene non si vociferi che la principessa Kate si sia sottoposta a un trattamento alle sopracciglia, nel 2021 la principessa apparve con un nuovo, sospetto look, scatenando su internet le speculazioni su cosa avesse usato per dare alle sue arcate sopraccigliari un aspetto più folto. All'epoca, la teoria più accreditata era che avesse provato la laminazione delle sopracciglia, ma la notizia non è mai stata confermata. In ogni caso, gli esperti di bellezza erano generalmente concordi nel ritenere che le sopracciglia più folte contribuissero a donare a Kate un aspetto più giovanile.
Leggi tutto: Camilla e l'aspetto più giovane a 78 anni, merito del nuovo look ispirato a Kate?