
(Adnkronos) - Passaggio generazionale, operazioni societarie, digitalizzazione: sono tre momenti cruciali che segnano la trasformazione di un’impresa, quelli che ne ridefiniscono l'identità e aprono nuove sfide. Ed è proprio per sostenere i dirigenti delle pmi italiane impegnate in queste fasi evolutive che Fondirigenti, il fondo interprofessionale leader per la formazione continua del management promosso da Confindustria e Federmanager, ha lanciato l'Avviso 2/2025 con un finanziamento complessivo di 1,5 milioni di euro.
"Ciascuno di questi passaggi rappresenta un punto di svolta che prefigura una vera e propria metamorfosi dell’impresa - che richiede consapevolezza, coraggio e capacità di adattamento", spiega il direttore generale Massimo Sabatini. "Questi cambiamenti non sono solo operativi, ma anche culturali e valoriali, incidendo profondamente sul dna dell'impresa e aprendo nuove sfide che devono essere sostenute con competenze manageriali e strumenti formativi adeguati", continua.
Queste trasformazioni assumono un significato particolarmente rilevante per il tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato da una forte presenza di imprese familiari. I numeri parlano chiaro: oltre il 90% delle aziende italiane è a controllo familiare, e circa 35.000 di queste aziende affrontano ogni anno un passaggio generazionale ma solo il 30% delle imprese familiari supera la prima transizione. Si tratta di fenomeni imponenti anche dal punto di vista finanziario. Il trasferimento di ricchezza previsto nei prossimi quindici anni – è stimato infatti in circa 2000 miliardi di euro – che interesserà soprattutto il passaggio dai baby boomer ai loro eredi.
Il passaggio generazionale non è però solo una questione di successione. Si tratta di tramandare visione, valori e competenze, spesso confrontandosi con resistenze legate all'identificazione dell'imprenditore con l'azienda. Per affrontare questa fase delicata, molte pmi scelgono di affiancare alla transizione familiare un’evoluzione organizzativa più ampia, evolvendo verso una gestione manageriale, aprendo il capitale a terzi o collaborando con altre realtà attraverso fusioni e acquisizioni. In questo scenario, la digitalizzazione può giocare un ruolo chiave, migliorando l'efficienza dei processi, abilitando nuovi modelli di business e facilitando la trasmissione del sapere aziendale tra generazioni.
L'Avviso 2/2025 prova a rispondere a queste esigenze offrendo alle pmi aderenti o neo-aderenti a Fondirigenti un finanziamento fino a 12.500 euro per azienda, destinato a piani formativi che accompagnino l'impresa e i suoi dirigenti in uno dei tre ambiti chiave. Per il passaggio generazionale, si punta a rafforzare competenze di governance, gestione finanziaria, strategie di continuità e compliance. Per le operazioni societarie, il focus è su finanza aziendale, diritto societario, fiscalità e gestione delle risorse umane. Per la trasformazione digitale, i piani dovranno puntare sull'intelligenza artificiale, l'integrazione di sistemi gestionali, la sicurezza informatica e la condivisione del know-how, e sull’uso mirato di tali competenze per favorire le citate trasformazioni.
"La capacità di affrontare e superare i momenti di discontinuità dipende in modo decisivo dalla presenza di manager preparati e capaci di porsi alla guida del cambiamento con le giuste competenze - sottolinea il presidente Marco Bodini, richiamando le evidenze delle ricerche condotte da Fondirigenti - siamo certi che le pmi sapranno cogliere la grande spinta che la formazione manageriale può garantire a tali processi di trasformazione”. I piani formativi potranno essere presentati attraverso l'area riservata sul sito del Fondo dalle ore 12:00 del 13 ottobre alle ore 12:00 del 13 novembre 2025. Sono escluse le grandi aziende e le pmi che hanno già ottenuto un finanziamento con il precedente avviso 1/2025. Il testo integrale dell'Avviso e le Linee guida sono disponibili sul sito fondirigenti.it, dove è possibile registrarsi anche al webinar nazionale in programma il 6 ottobre alle ore 15 per approfondire le caratteristiche dell'iniziativa
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(Adnkronos) - "Negli anni '80 un bambino di 12 anni aveva in media oltre 10 denti cariati. Oggi siamo scesi a meno di 1: un risultato straordinario, frutto di decenni di impegno nella prevenzione. Ma adesso dobbiamo spostare lo sguardo oltre il dente in sé: la vera sfida è prendersi cura dei tessuti di sostegno, a cominciare dalle gengive, per garantire benessere e qualità della vita a una popolazione che invecchia". Lo ha detto Carlo Ghirlanda, presidente dell'Associazione nazionale dentisti italiani (Andi), in occasione della conferenza stampa alla Camera dei deputati per il 45esimo Mese della prevenzione dentale, la più longeva campagna italiana per l'igiene orale, nata dalla collaborazione tra Andi e Mentadent.
La salute gengivale "è ancora troppo spesso trascurata - ha proseguito Ghirlanda - Tutti si lavano i denti al mattino, ma non sempre con la consapevolezza che quel gesto è prevenzione attiva. Come è successo con la carie, dobbiamo ora agire sulla motivazione e sulla conoscenza". Per Ghirlanda, il punto è chiaro: "Solo un sistema informativo efficace, che unisca informazione scientifica e consapevolezza personale, può davvero cambiare le abitudini della popolazione e prevenire le patologie parodontali, sempre più diffuse, ma ancora sottovalutate".
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(Adnkronos) - “Credo che le aziende in Europa abbiano il grande compito di attrezzarsi per collegare i processi creativi che hanno luogo fuori dalle imprese con la capacità di tradurre l’innovazione in prodotti e servizi che possono modificare il nostro modo di vivere e anche la redditività delle imprese”. Lo ha detto il presidente di A2a, Roberto Tasca, alla presentazione di A2a Life Ventures, il primo veicolo societario in Italia creato da una corporate per integrare tutte le leve dell’open innovation. “Sono entusiasta perché il messaggio che passa è di progresso e sviluppo dell’umanità”, ha detto Tasca. “Vedo in Italia e in Europa - ha aggiunto - una nuova attitudine a sviluppare ricerca in stretta connessione con l’industria. E questo secondo me è un modo importante per attrarre i nostri giovani. Credo che dare un’aspirazione ai giovani sia fondamentale per poterli trattenere. E io attribuisco in questo processo un ruolo fondamentale alle imprese”. Infine la raccomandazione dal presidente di A2a: “Non possiamo lasciare al processo di riarmo, l’unico driver forte di innovazione”.
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(Adnkronos) - "Nessuna delle navi della Flotilla è riuscita a raggiungere le acque, controllate da Israele al largo della costa di Gaza". E' quanto ha detto l'esercito israeliano, secondo quanto riferito dal Times of Israel, dopo che la stampa turca aveva indicato che una delle imbarcazioni della Flotilla, la 'Mikeno', sarebbe arrivata a poche miglia dalla costa di Gaza. Sono 21 le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla intercettate da Israele, mentre 23 proseguono la navigazione verso Gaza. Le barche abbordate dalle forze israeliane, con oltre 22 italiani a bordo, sono destinate ad approdare al porto di Ashdod, in Israele. Lì, inizieranno le procedure relative a ogni attivista.
"Al momento sarebbero 22 gli italiani (che si trovavano a bordo della Flotilla, ndr.) fermati" ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nelle Comunicazioni alla Camera sui recenti sviluppi della situazione nella Striscia di Gaza.
"La provocazione Hamas-Sumud è finita" scrive in una nota su X il ministero degli Esteri israeliano, precisando che "tutti i passeggeri sono sani e salvi". "Nessuno degli yacht della provocazione Hamas-Sumud è riuscito a entrare in una zona di combattimento attiva o a violare il blocco navale legittimo. Stanno viaggiando sani e salvi verso Israele, da dove saranno espulsi verso l'Europa". "Un'ultima imbarcazione di questa provocazione rimane a distanza. Se si avvicinasse, verrebbe impedito anche il suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva e violare il blocco navale", ha aggiunto il ministero degli Esteri.
''Lo Stato di Palestina ha condannato l'attacco e l'aggressione di Israele contro la Global Sumud Flotilla, in chiara violazione del diritto e delle norme internazionali, tra cui la Convenzione sul diritto del mare, altri principi umanitari e i diritti umani dei partecipanti a bordo'' si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri dell'Anp che esprime ''preoccupazione per la sicurezza degli oltre 470 partecipanti e ha ritenuto Israele responsabile della loro sicurezza e del loro benessere mentre distribuisce aiuti umanitari a una popolazione assediata, affamata e bombardata, vittima di un genocidio''. L'Anp sottolinea che ''la Global Sumud Flotilla è un'iniziativa pacifica e guidata da civili, volta a rompere il blocco disumano e illegale imposto da Israele alla Striscia di Gaza e a porre fine alla politica di fame e al genocidio di Israele, in conformità con il diritto internazionale''. L'Anp ha quindi ribadito che'' Israele, la cui occupazione della Palestina è stata dichiarata illegale dalla Corte internazionale di giustizia, non ha alcuna autorità né sovranità sulle acque territoriali della Palestina, che si estendono dalla Striscia di Gaza, né sulle acque internazionali''. Per questo ''la Global Sumud Flotilla ha diritto al libero passaggio nelle acque internazionali e Israele non deve interferire con la sua libertà di navigazione, da tempo riconosciuta dal diritto internazionale".
Viene inoltre ribadito che la Global Sumud Flotilla è autorizzata a navigare nelle acque territoriali palestinesi per consegnare aiuti umanitari. "Elogiamo i coraggiosi partecipanti per la loro determinazione a rompere l'assedio di Israele e porre fine alle sue azioni genocide e chiediamo alla comunità internazionale di fornire loro protezione", conclude la nota.
"Ora tocca all'equipaggio di terra: inondare le città e navigare ostinatamente contro i venti di guerra agitati dai nostri governi". Lo dicono sui loro canali social gli attivisti della Global Sumud Flotilla. Da quando ieri sera le barche della flotta internazionale sono state intercettate dalle navi della marina militare israeliana, in diverse città italiane si sono organizzate manifestazioni e presidi a sostegno della missione. L'invito degli attivisti è quello di riempire le piazze fino a sabato, quando si terrà la manifestazione nazionale.
Leggi tutto: Flotilla, abbordate le barche. Israele: "Nessuna ha raggiunto Gaza"

(Adnkronos) - Prosegue per il terzo anno consecutivo il cammino condiviso tra Groupama Assicurazioni, filiale del Gruppo francese Groupama e tra i più importanti player del settore assicurativo in Italia, e il Fai, Fondo per l’Ambiente Italiano. L’obiettivo comune è la cura dei luoghi che raccontano l’identità del Paese: boschi, coste, parchi, dimore storiche e beni dall’alto valore identitario, per farli conoscere e renderli fruibili a tutti.
Insieme, le due realtà mirano a offrire al pubblico esperienze e itinerari inusuali che possano generare meraviglia e invitare a una riscoperta del territorio e della cultura. Lo conferma anche uno studio condotto dall’Istituto di ricerca Appinio secondo il quale ben il 51,4% degli italiani desidera scoprire l’anima più autentica dei luoghi visitati, con la voglia di immergersi nella cultura del posto vivendo esperienze ‘like a local’ (31,8%).
In questo contesto, le Giornate Fai d’Autunno si configurano come un'occasione per esplorare in modo intimo e consapevole la ricchezza del patrimonio culturale italiano. “Siamo orgogliosi di rinnovare per il terzo anno consecutivo la nostra partnership con il Fai - dichiara Pierre Cordier, amministratore delegato di Groupama Assicurazioni - Per noi, la prossimità alle persone è un valore che si manifesta sia nei momenti di difficoltà, quando è necessario l’intervento dell’assicuratore, ma anche nelle occasioni speciali. Crediamo che la bellezza sia un patrimonio da proteggere e condividere. Custodire questi luoghi significa prendersi cura della propria storia, offrire a tutti la possibilità di goderne emozionandosi. Questo impegno è connaturato alla nostra origine mutualistica che ci spinge a collaborare per il bene comune e a partecipare, insieme, ai momenti più lieti e significativi della vita”.
Per Davide Usai, direttore generale Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano: “il rinnovo del sostegno di Groupama rappresenta per il Fai un’alleanza a favore della tutela, della cura e promozione del nostro patrimonio, una collaborazione avviata nel 2022 che si fonda su valori comuni di responsabilità, protezione e lungimiranza, principi che guidano le nostre realtà".
Le Giornate Fai d’Autunno - in programma sabato 11 e domenica 12 ottobre 2025 - rappresentano un importante evento annuale che dal 2012 coinvolge l'intero territorio nazionale con itinerari tematici alla scoperta del patrimonio culturale e paesaggistico nazionale. Una manifestazione che rappresenta un'occasione speciale per visitare luoghi eccezionali, solitamente non aperti al pubblico, e per contribuire concretamente alla loro valorizzazione.
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(Adnkronos) - "Una cosa è se lo sciopero è legittimo o illegittimo, altra cosa è se la precettazione è legittima o illegittima. Lo sciopero è legittimo se c'è un preavviso, però la legge esclude la necessità del preavviso quando c'è una situazione di estrema e improvvisa gravità, che non consente di dare il preavviso", così, con Adnkronos/Labitalia, il giuslavorista ed esperto di Diritto del Lavoro, Arturo Maresca, professore ordinario alla facoltà di Giurisprudenza della Sapienza di Roma. "Non è la prima volta che avvengono scioperi improvvisi, perché è avvenuto un fatto grave. Ad esempio, se ci fosse in una fabbrica, sottoposta alla legge 146, e ci fosse un infortunio mortale e fosse convocato uno sciopero senza preavviso sarebbe del tutto legittimo. Quindi, se c'è un danno grave, una situazione di gravità manifesta allora lo sciopero è legittimo e qui di fronte a quanto sta avvenendo in Medio Oriente la situazione è indubbiamente grave, il preavviso non serve e lo sciopero è legittimo", continua.
Ma Maresca chiarisce che "se uno sciopero è legittimo questo non vuol dire però che non possa essere fatta la precettazione". "Perché - prosegue - la legge dice che pur di fronte a uno sciopero legittimo si può precettare quando uno sciopero pur legittimamente esercitato determina un danno grave a persone e situazioni tale da rendere necessaria l'esecuzione della prestazione lavorativa per evitare questi danni. E qui entra in gioco la valutazione politica: questo sciopero, senza preavviso, determina un danno così grave da determinare la precettazione considerato anche il contesto?", sottolinea.
E il giuslavorista, in conclusione, spiega che "la precettazione è un provvedimento amministrativo del ministro a livello nazionale, o del prefetto a livello locale, con il quale si ordina ai lavoratori che hanno proclamato uno sciopero, pur se legittimo, di eseguire la prestazione lavorativa perché la non esecuzione della stessa provocherebbe un grave danno ai cittadini". "E l'inottemperanza del provvedimento è sanzionata", conclude. (di Fabio Paluccio)

(Adnkronos) - "Una cosa è se lo sciopero è legittimo o illegittimo, altra cosa è se la precettazione è legittima o illegittima. Lo sciopero è legittimo se c'è un preavviso, però la legge esclude la necessità del preavviso quando c'è una situazione di estrema e improvvisa gravità, che non consente di dare il preavviso", così, con Adnkronos/Labitalia, il giuslavorista ed esperto di Diritto del Lavoro, Arturo Maresca, professore ordinario alla facoltà di Giurisprudenza della Sapienza di Roma. "Non è la prima volta che avvengono scioperi improvvisi, perché è avvenuto un fatto grave. Ad esempio, se ci fosse in una fabbrica, sottoposta alla legge 146, e ci fosse un infortunio mortale e fosse convocato uno sciopero senza preavviso sarebbe del tutto legittimo. Quindi, se c'è un danno grave, una situazione di gravità manifesta allora lo sciopero è legittimo e qui di fronte a quanto sta avvenendo in Medio Oriente la situazione è indubbiamente grave, il preavviso non serve e lo sciopero è legittimo", continua.
Ma Maresca chiarisce che "se uno sciopero è legittimo questo non vuol dire però che non possa essere fatta la precettazione". "Perché - prosegue - la legge dice che pur di fronte a uno sciopero legittimo si può precettare quando uno sciopero pur legittimamente esercitato determina un danno grave a persone e situazioni tale da rendere necessaria l'esecuzione della prestazione lavorativa per evitare questi danni. E qui entra in gioco la valutazione politica: questo sciopero, senza preavviso, determina un danno così grave da determinare la precettazione considerato anche il contesto?", sottolinea.
E il giuslavorista, in conclusione, spiega che "la precettazione è un provvedimento amministrativo del ministro a livello nazionale, o del prefetto a livello locale, con il quale si ordina ai lavoratori che hanno proclamato uno sciopero, pur se legittimo, di eseguire la prestazione lavorativa perché la non esecuzione della stessa provocherebbe un grave danno ai cittadini". "E l'inottemperanza del provvedimento è sanzionata", conclude. (di Fabio Paluccio)
La presidente dopo audizione in commissione speciale Statuto... 
(Adnkronos) - Un italiano su 3 (32%) non si sente sicuro nel mordere una mela. Un gesto simbolico, ma anche concreto, che accende i riflettori su un aspetto spesso sottovalutato della salute orale: la 'forza gengivale'. Eppure, davanti a gengive che sanguinano, solo di 1 persona su 3 (30%) prenoterebbe una visita dal dentista. In confronto, il 60% lo farebbe per una carie e il 46% per placca o tartaro. A rilevarlo è una ricerca condotta da Ipsos in occasione di uno storico traguardo: il 45esimo anniversario del Mese della prevenzione dentale, considerata l'iniziativa più longeva e radicata nell'ambito della prevenzione in Italia. Promossa da Andi - Associazione nazionale dentisti italiani e Mentadent, da oltre 4 decenni promuove la diffusione della cultura dell'igiene e della salute orale con la partecipazione di oltre 10mila dentisti volontari che ogni anno si mettono a disposizione.
"Il 45esimo Mese della prevenzione dentale non è solo un anniversario, ma la testimonianza della visione condivisa che da decenni lega Andi a Mentadent - afferma Carlo Ghirlanda, presidente nazionale Andi - Puntiamo a un futuro in cui la salute orale sia riconosciuta come pilastro del benessere generale. Questo traguardo ci spinge a guardare avanti, consolidando il nostro impegno a innovare e investire nella prevenzione per tutti gli italiani. La nostra forza risiede nella capacità di fare rete, e il Mese della prevenzione ne è la prova più tangibile. Quest'anno, in particolare, ci concentriamo sulla salute gengivale, ancora trascurata quando si tratta di fare prevenzione. Ma in un contesto in cui più di 1 italiano su 2 soffre di malattie parodontali, è più che mai rilevante sensibilizzare le persone sul ruolo cruciale delle gengive per la salute orale e sistemica".
L'impegno di Mentadent e Andi sulla prevenzione orale abbraccia quindi quest'anno la salute delle gengive, spiega una nota. E' evidente, infatti, come la consapevolezza degli italiani sulla centralità delle gengive per la salute generale della bocca sia ancora precaria: solo il 25% considera l'invecchiamento gengivale un rischio da monitorare e lo annovera tra i motivi che spingono a fare prevenzione. In questo contesto, risulta dunque fondamentale sensibilizzare sull'importanza di preservare anche le gengive dagli effetti del tempo che passa, dati alla mano. Invecchiamento gengivale e forza masticatoria, infatti, sono molto più di una questione puramente funzionale: è un indicatore concreto dello stato di salute delle gengive e, nei soggetti con parodontite, può risultare significativamente compromessa.
In uno studio inedito condotto da Luca Levrini, direttore della Scuola di specializzazione in Ortodonzia presso l'università degli Studi dell'Insubria, è emerso - riporta la nota - che la malattia parodontale incide negativamente sulla forza masticatoria, riducendo la capacità di stringere tra le arcate dentarie e generando non solo instabilità dentale ma anche una perdita di fiducia psicologica nel mordere. "Mordere una mela non è solo una prova fisica - rimarca Levrini - ma anche di attitudine mentale allo svolgimento di una funzione orale fondamentale: molti pazienti, soprattutto anziani, perdono fiducia nella propria capacità di addentare, e questo è spesso legato alla malattia parodontale. La prevenzione e la cura della parodontite migliorano non solo la stabilità dentale, ma anche la forza nel mordere e, con essa, la buona nutrizione; questo conferma ulteriormente che la prevenzione orale deve essere per tutta la vita, per trasformarsi in sinonimo di salute sistemica per tutto il corpo".
Ma quali sono, oggi, gli ostacoli alla prevenzione? Secondo l'indagine Ipsos, tra coloro che non si recano dal dentista da più anni, le ragioni addotte sono le seguenti: il 74% degli intervistati cita l'impatto economico; il 24% ha paura della visita; il 27% non ne percepisce la necessità. Il disagio aumenta con l'età: tra gli over 55, il 30% dichiara di provare imbarazzo a farsi visitare, verosimilmente perché sa di non avere una bocca in salute. A 45 anni dall'avvio del Mese della prevenzione dentale in Italia, sono tuttavia numerosi i traguardi raggiunti, come evidenziato anche dalla ricerca. La prevenzione in fatto di salute orale si configura come una scelta di economia personale e salute a lungo termine, con il 55% consapevole che prevenire significa evitare problemi gravi e costosi. Tra le motivazioni che spingono a fare prevenzione anche la consapevolezza che gli stili di vita (fumo, cattiva alimentazione e così via) possono avere conseguenze importanti anche sulla salute orale (36%) e la paura di dover affrontare interventi più invasivi e costosi se non fa prevenzione (34%). In conclusione, negli anni è cresciuta la consapevolezza del valore della prevenzione, in particolare per quanto riguarda l'adozione di stili di vita più salutari, con tuttavia ancora numerosi ostacoli pratici, economici, ma anche psicologici: dal tema dei costi alla paura della visita, fino al disagio di fronte a una condizione orale già compromessa.
La campagna di quest'anno - che si è aperta oggi con una conferenza istituzionale a Roma - prevede la distribuzione di materiali educativi, una mappa online (Dentist Finder) per trovare il dentista volontario più vicino e la possibilità di effettuare visite in studio che prevedono anche un controllo accurato della salute gengivale. "Da 45 anni, con il Mese della prevenzione dentale contribuiamo a rafforzare un ponte fondamentale per la salute: quello tra lo studio del professionista e la casa - dichiara Cristiano Gallotta, Marketing Oral Care Italia & Brand Development Lead Europe Unilever - I dati ci dicono che la consapevolezza degli italiani è aumentata: nel 2023, sempre con un'indagine Ipsos avevamo visto ad esempio che solo 2 italiani su 10 consideravano l'igiene orale un'abitudine importante per prevenire l'invecchiamento. Oggi più della metà si dice consapevole che fare prevenzione significa evitare problemi gravi e costosi. Le gengive, che sono le fondamenta dei nostri denti, troppo spesso vengono trascurate. Il Mese è un'occasione per sensibilizzare le persone sul fatto che si può e si deve fare prevenzione per preservare e mantenere nel tempo la forza masticatoria".
Leggi tutto: Mese della prevenzione orale, 1 italiano su 3 ha paura di mordere una mela

(Adnkronos) - I turisti italiani che prossimamente andranno nel Regno Unito sono invitati a prestare molta attenzione alle banconote in circolazione oltremanica. Soprattutto a quelle da 5 sterline di Re Carlo III, una delle quali è stata venduta all'asta su eBay per 2.800 sterline (un salto di valore che è passato dai circa 5 euro e mezzo di quello nominale a ben 3.200 euro). Chi entrerà in possesso della banconota, potrebbe ritrovarsi fra le mani una fortuna. Ma per accorgersene, e non sprecarla magari per acquistare soltanto un gelato, dovrebbe prestare attenzione a un dettaglio: il numero di serie, che indica se il pezzo di carta ha un valore più alto di quello stampato.
Per i collezionisti, bisogna fare attenzione ai prefissi dei numeri seriali impressi su ogni banconota, che indicano se ha o meno valore: quelle da 5 sterline devono iniziare con 'CA 01', quelle da 10 con HB 01 e quelle da 20 con EH 01 (seguito da un numero basso come 000002 o 000003). La banconota da 5 sterline venduta su eBay aveva il numero di serie CA01 000046, il che la rendeva estremamente ambita.
Nel Regno Unito circolano inoltre monete da pochi penny, che sono rare ma molto preziose. La Royal Mint ha svelato quelle da 50 penny con più valore della sua collezione. La moneta più rara è la Kew's Garden da 50 penny, ideata per celebrare il 250° anniversario dei giardini nel 2009. Con questo disegno furono coniate solo 210.000 monete. Il Kew Gardens 50p viene venduto in media a 156,25 sterline (180 euro), ma un venditore ne ha ricavato più di 700 sterline (800 euro), vendendolo su eBay.
Le altre monete più rare provengono principalmente dalle Olimpiadi del 2011, con le monete dedicate al wrestling, al football americano e al judo tra le più preziose. Ne sono stati coniati solo 1,1 milioni di esemplari per ciascuna di queste monete. Anche i modelli Flopsy Bunny e Peter Rabbit prodotti nel 2018 sono molto preziosi. Queste monete, coniate in 1,4 milioni di esemplari, raffigurano i personaggi dei romanzi di Beatrix Potter e celebrano la vita della scrittrice inglese. Il loro valore di vendita è di circa 5 sterline (circa 5,5 euro).
Leggi tutto: Banconota da 5 sterline di Re Carlo venduta a 2.800: ecco come riconoscerle

(Adnkronos) - Carmen Consoli sottoscrive l'appello di Elisa, che in lacrime oggi, giovedì 2 ottobre, ha chiesto su Instagram alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al governo di portare gli aiuti a Gaza. "Oggi prenderei la mia imbarcazione e raggiungerei Gaza, ci metterei tempo, perché non ho i mezzi del governo ma lo farei, convinta di avere il diritto di navigare in acque internazionali" dice, presentando in Triennale, a Milano, il nuovo album 'Amuri luci'. "Come dice la mia grandissima amica Elisa, la cantante, sbrigatevi - ha incalzato la cantautrice siciliana - perché è vero che la gente muore. Avevo urgenza di dirlo, perché sono stata sveglia fino alle 4 stanotte a seguire le manifestazioni e mio figlio che ha 12 anni ieri ha partecipato a una di esse".
Quindi ha aggiunto: "Ho guardato la tv tutta la notte e mi sono emozionata per questa presa di coscienza: è una bellissima notizia che non ci sia più indifferenza. Oggi è la conoscenza per cui stiamo scendendo in piazza, poi magari sbagliamo e la Flotilla è finanziata da Hamas, ma allora se parto con la mia barca sono finanziata da Hamas anche io? La conoscenza ci aiuta a capire che è importante garantire sanità e cultura per tutti come popolo italiano, sennò diventiamo personaggi di Orwell che ripetono ciò che dice la televisione".
Consoli si è, poi, rivolta alla sinistra: "Non capisco perché non riesca a unirsi su ciò che ha in comune, è una cosa che non mi dà pace. Le auguro di trovare una strada che accomuni tutti, qui la sensazione è di un derby calcistico, dove ha la meglio chi fa stare zitto l'altro. Non c'è un dibattito politico, vedo un film dell'orrore dove si dice tutto e il contrario di tutto per avere consenso".
Leggi tutto: Carmen Consoli: "Partirei ora per Gaza, la gente muore"

(Adnkronos) - 'Il Commissario Montalbano' ha vinto la prima serata di ieri, 1 ottobre, con il 16,5% di share. La replica della fiction di Rai 1 con Luca Zingaretti ha incollato allo schermo 2.522.000 telespettatori. A seguire con il 15,9% di share c'è 'Io Canto Family', in onda su Canale 5, che è stato visto da 2.345.000 telespettatori. Su Rai 3 'Chi l’ha Visto?' ha conquistato 1.348.000 telespettatori e l'8,6% di share. Su Tv8 il match Barcellona-PSG della Champions League ha totalizzato 1.220.000 telespettatori e il 6,4% di share.
Su Rete 4 'Realpolitik' ha raggiunto 651.000 telespettatori, pari al 5% di share. Su Italia1 'San Andreas' ha segnato 804.000 telespettatori, pari al 4,6% di share. Su La7 'Lezioni di Mafie' ha ottenuto 720.000 telespettatori, pari al 3,9% di share. Poco sotto con il 3% di share c'è 'Occhi di Gatto', in onda su Rai 2, che è stato visto da 571.000 telespettatori. Infine, sul Nove la replica di 'Comedy Match' ha totalizzato 340.000 telespettatori e l'1,9% di share.
Nella fascia access prime time, su Rai1 'Cinque Minuti' ha conquistato 4.038.000 telespettatori e il 20,2% di share, mentre 'Affari Tuoi' 4.501.000 telespettatori e il 21,8% di share. Su Canale5, 'La ruota della fortuna' 4.658.000 telespettatori e il 22,5% di share.
Leggi tutto: Ascolti tv, 'Il Commissario Montalbano' e 'La Ruota della Fortuna' vincono ancora

(Adnkronos) - Codere Italia, appartenente a Codere S.A. gruppo internazionale di riferimento nel settore del gioco legale e responsabile, annuncia ufficialmente il suo ingresso nell’ambito del gioco online, segnando un ulteriore passo strategico nell’evoluzione della propria offerta nel mercato italiano. Già consolidata nel canale retail Codere - si sottolinea in una nota - "estende ora la propria presenza al digitale, offrendo agli utenti un ambiente di gioco sicuro, regolamentato e tecnologicamente avanzato". Il sito codere.it propone un’ampia gamma di prodotti sempre nel pieno rispetto delle normative ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli).
"A conferma del proprio impegno e della volontà di essere protagonista nel mercato regolamentato", Codere conferma di aver partecipato al nuovo bando di gara per l’assegnazione delle nuove concessioni di gioco online, promosso da ADM, e di aver otttenuto l’aggiudicazione. Una scelta che rafforza ulteriormente il posizionamento dell’azienda come operatore affidabile, trasparente e orientato alla crescita sostenibile con una forte volontà di permanere da leader nel mercato italiano". Con questo lancio, si sottolinea ancora, "Codere conferma la propria visione: costruire un ecosistema integrato, legale e orientato alla collaborazione, in grado di generare valore per tutto il comparto del gioco pubblico".
“Con Codere.it compiamo un passo naturale ma strategico: presidiare con determinazione anche il segmento online, mantenendo intatta la nostra identità di operatore serio, regolamentato e vicino al cliente. Il nostro obiettivo è offrire un'esperienza omnicanale coerente e di qualità. In quest’ottica, - ha dichiarato Alejandro Pascual, Regional Manager Europe e Country Manager di Codere Italia - Codere è fortemente interessata a sviluppare collaborazioni con partner del settore, in particolare con tutti coloro che gestiscono già punti di ricarica sul territorio nazionale e desiderano continuare a operare nel comparto online con il supporto di un brand solido e affidabile.”
Codere apre quindi a partnership B2B con operatori e realtà commerciali che vogliono valorizzare la propria presenza nel mercato del gioco online, beneficiando di un'infrastruttura tecnologica avanzata, di supporto commerciale dedicato e di un brand riconosciuto a livello internazionale. L’azienda mette a disposizione dei partner strumenti operativi trasparenti, condizioni competitive e un impegno costante nella legalità e nella sostenibilità del gioco.
Anche Roberto Russo, Direttore Online di Codere Italia, sottolinea il valore strategico della nuova piattaforma che "nasce con l’ambizione di offrire un’esperienza online all’altezza dei migliori standard internazionali, unendo tecnologia, usabilità e contenuti premium. Abbiamo costruito una piattaforma solida e scalabile, pronta a crescere e ad adattarsi alle esigenze dei nostri utenti e dei nostri partner. Il nostro approccio è orientato al lungo termine, con l’obiettivo di creare un ecosistema di gioco sicuro, in grado di affermarsi come punto di riferimento nel mercato italiano.”
Leggi tutto: Codere rafforza presenza Italia con nuovo sito gioco on line
L'appello della Cgil per la massima partecipazione... 
(Adnkronos) - L’inattività è il punto chiave del mancato accesso delle donne nel mercato del lavoro. E’ quanto emerso dalla tavola rotonda Inapp ‘Riflessioni e prospettive a livello italiano’, organizzata in occasione della presentazione dell’undicesimo round dell’European social survey.
“La recente evoluzione del mercato del lavoro - ha detto Valeria De Bonis, membro dell’ufficio parlamentare di Bilancio - proviene dai cambiamenti della partecipazione, soprattutto delle donne, e della demografia. Andiamo, infatti, verso l’invecchiamento, una riduzione della popolazione e della forza lavoro. C’è stato un aumento della popolazione occupata però per gli uomini l’aumento ha interessato tutte le fasce over 50, mentre per le donne tra i 35 e i 49 anni. La caratteristica che ha colpito nella fase post pandemica è il contributo arrivato dagli inattivi, soprattutto donne, oltre che dai giovani. Molta occupazione si è rivolta verso il terziario, caratterizzato da bassa redditività e remunerazione”. Un dato, questo, da collegare al fatto che “le donne rappresentano il 53% dei nuovi occupati. Per questo è importante il rapporto Inapp affinché si riescano ad intercettare le esigenze delle donne”, ha sservato.
“A livello europeo - ha ricordato Sara Riso, senior research manager Eurofound - sono stati fatti diversi progressi per dimezzare il divario dei tassi di occupazione di genere. In Italia le donne sono mediamente più istruite degli uomini, ma i salari continuano a rimanere inferiori. Dalle nostre indagini si vede che alcuni settori rimangono a prevalenza femminile, come sanità e istruzione, con carichi di lavoro ed emotivo più elevati, mentre gli uomini ricoprono ruoli manageriali con caratteristiche opposte. I divari di genere non si limitano ai salari, ma anche alla gestione del tempo a livello familiare e questo riduce il tempo per la formazione e per la propria carriera. Un quadro, quindi, complesso che continua a penalizzare le donne, per questo occorre potenziare i servizi di cura, garantendo la flessibilità e il diritto alla disconnessione”.
Per Mattia Pirulli, segretario confederale Cisl, “da un po’ di tempo evidenziamo che la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro è stato vista in maniera residuale, mentre oggi sta diventando anche un tema economico, rilanciandone il ruolo". "Dobbiamo attivare il mondo delle donne nell’attività nel mercato del lavoro - ha detto - contribuendo così all’aumento del Pil. Analizzando le materie Stem, particolarmente richieste, si vede che l’80% sono uomini e il restante 20% sono donne. Una prima leva deve essere quindi l’orientamento evitando un’autosegregazione da alcuni percorsi. Analizzando la fascia di età 25-34 anni, il 41% delle donne lavora in part time involontario in senso ampio e proprio qui bisogna capire come ripartire il carico familiare donne-uomini. Dobbiamo lavorare sull’equa partecipazione contrattuale, sui servizi come ad esempio sulla possibilità di accesso agli asili nido. Bisogna incentivare anche i sistemi di welfare per la long term care, perché l’invecchiamento della popolazione porterà delle nuove esigenze”.
“Siamo tutti d’accordo - ha spiegato Eleonora Faina, vicedirettore generale Unione industriali di Torino - che ci siano delle diversità nel mercato del lavoro e problemi per i carichi provenienti dalla cura, però bisogna capire cosa fare. Ci sono delle iniziative di sostegno alle donne portate avanti dalle aziende, anche se variano a seconda della dimensione industriale delle imprese. Cosa possiamo fare in termini di politica pubblica? La legge non risolve sempre i problemi come una bacchetta magica e senza costi per le imprese, bisogna insistere sulla formazione scientifica delle ragazze per coinvolgerle poi nella transizione digitale”.
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