(Adnkronos) - "Non solo gli artisti devono scendere in campo per la democrazia e schierarsi pubblicamente, ma anche tutti coloro che non condividono la linea di Trump". A parlare è Cynthia Nixon, che da domani torna su Sky e Now nei panni dell'amata Miranda Hobbes nella serie sequel di 'Sex and the City', 'And Just Like That'.
"C'è un meraviglioso libro sulla tirannia che inizia con questa frase: 'La prima cosa da fare quando si ha a che fare con la tirannia è di non essere preventivamente sottomessi' - sottolinea l'attrice - Penso che possiamo vedere, in tanti esempi, tutte le cose orribili che Trump sta cercando di fare, e che le persone che si adeguano per quieto vivere. Ci saranno dei guai seri su tutta la linea".
E' da quasi 30 anni che Nixon - insieme alle colleghe Sarah Jessica Parker (interprete di Carrie Bradshaw), Kristin Davis (Charlotte York) e Kim Cattrall (Samantha Jones, che nelle stagioni della serie sequel non è un personaggio ricorrente) - raccontano le loro iconiche avventure tra amore, sesso e amicizia a New York. La 59enne non è amata solo per la sua Miranda ma anche per il suo attivismo. Quando c'è da scendere in campo per i diritti civili e per la comunità Lgbtqia+, lei non si tira mai indietro. Qualche mese fa, infatti, si è unita ai tantissimi dimostranti in favore dei diritti trans contro la decisione di un ospedale di New York di annullare i trattamenti per la somministrazione di bloccanti della pubertà a due giovani. Un fatto avvenuto dopo l’ordine esecutivo del presidente Trump sulla Trans Care. "Sono disgustata", aveva detto in quell'occasione l'attrice, sposata dal 2012 con l'attivista Christine Marinoni e madre di Samuel Joseph Mozes, nato come Samantha.
"Penso che sia importante opporre resistenza quando si tratta di temi come l'influenza che il presidente cerca di esercitare nei confronti degli altri Stati oppure la deportazione illegale di persone dagli Stati Uniti", conclude. (di Lucrezia Leombruni)
(Adnkronos) - "Dall’antichità greca ai giorni nostri, la Sicilia mi ha insegnato molte cose. Devo studiare ancora molto e con amore. Questa parte del mondo ha un fascino potente e vertiginoso". Così scriveva Igor Mitoraj mentre si lasciava contaminare e contaminava l'Isola. Un lungo percorso espositivo, iniziato nel 2007 a Palermo e continuato nel 2011 nella Valle dei Templi di Agrigento, dove ha lasciato un segno indelebile: l’Icaro caduto davanti al Tempio della Concordia. Un percorso così intenso da proseguire anche dopo la sua prematura scomparsa, il 6 ottobre 2014. Le sue opere continuano a parlare di lui e del suo amore per la Sicilia: nel 2019/2020 a Noto, nel 2020/2021 a Piazza Armerina e Villa Romana del Casale e adesso, da aprile 2024 fino a ottobre 2025, a Siracusa, nel Parco archeologico Neapolis, accanto al Castello Maniace di Ortigia e sulle pietre laviche dell’Etna. Oggi il trailer che racconta la mostra in corso, 'Lo sguardo – Humanitas Physis', e di cui presto saranno presentati il catalogo e il video, è diventato il testimonial della bellezza della Sicilia e della sua arte.
A inizio maggio è stato protagonista a Londra della decima edizione della Sicily Fest, quattro giorni in cui la Regione siciliana ha promosso le proprie eccellenze tra arte ed enogastronomia. Pochi giorni dopo ha anticipato le emozioni vissute davanti al Teseo screpolato che domina la lava dell’Etna, a 1700 metri sul livello del mare da tutti i buyer nazionali e internazionali accorsi a Ragalna. Ed è diventato il vero testimonial del Traveletna, la fiera del turismo che ha richiamato nel comune catanese operatori turistici, enti, agenzie e visitatori. Il trailer, realizzato da Lorenzo Antonioni, nipote d’arte, ripercorre le scelte del curatore, Luca Pizzi, e del direttore di produzione esecutiva, Paolo Patanè, che sono riusciti a raccontare, attraverso le 29 opere monumentali di Mitoraj, qualcosa che va ben oltre lo sguardo, l’humanitas e la physis. L’uomo e la sua natura vengono rappresentati attraverso la realtà prima e fondamentale, partendo dai 4 elementi. Etna come fuoco e terra, Siracusa e Sicilia come acqua e aria: luoghi in cui l’azione dell’uomo, nella stratificazione storica, culturale e sociale, ha fortemente dialogato con la natura, incontrando una rivoluzionaria chiave di lettura dal valore universale.
Alla base di tutto – delle opere di Mitoraj, del percorso della mostra, del trailer che la racconta – la bellezza, volutamente assimilata alla dimensione armonica dei quattro elementi, Terra/Fuoco/Acqua/Aria. Ricorda Luca Pizzi, curatore della mostra e responsabile dell’Atelier Mitoraj di Pietrasanta: "Mentre lavoravamo, Mitoraj era solito ripetermi che non dovevamo cercare la perfezione ma il bello. E nelle sue opere in effetti c’è la ricerca ossessiva di una bellezza armonica e di una narrazione affidata alla materia, abito compiuto dell’opera".
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(Adnkronos) - La tecnologia è ormai una componente imprescindibile della vita quotidiana, influenzando ambiti diversi come il lavoro, la scuola, gli acquisti e la domotica domestica. Questa sempre crescente spinta verso il digitale coinvolge anche le case d'asta: solo nel 2024 il mercato delle online auction ha, infatti, raggiunto un valore complessivo di 680 miliardi di dollari e si prevede che crescerà fino a circa 1.500 miliardi entro il 2034 (+107%). E ancora, il trend interessa anche il settore del real estate, che ora grazie al nuovo servizio Aigp – Asta Immobiliare Garantita e Protetta diventa anche più sicuro: dalla trasparenza delle operazioni alla protezione di tutti i dati sensibili, ecco i 7 benefici che assicura Aigp con il supporto del digitale. “L’evoluzione digitale fa ormai parte del presente, non è più soltanto il nostro futuro e sta a noi professionisti stare al passo adottando soluzioni efficaci come, ad esempio, il nostro marchio di garanzia” afferma Enrico Poletto, real estate manager e Ceo di App – Aste Private Professionali Auction House
“Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi”: questa frase attribuita allo scienziato Albert Einstein riassume alla perfezione l’utilità e il potenziale della tecnologia a disposizione dell’uomo. Con l’avanzare della digitalizzazione, infatti, si assiste a un utilizzo sempre più diffuso di sistemi tech nelle attività quotidiane. Che si tratti di gestire la casa, fare la spesa o comunicare tramite smartphone, la dimensione digitale risulta ormai centrale nella vita di tutti i giorni. Come riporta il sito d’indagine specializzato Datareportal nel suo Digital 2025 Global Overview Report, all’inizio dell’anno erano ben 5,56 miliardi gli utenti con accesso alla rete internet a livello globale, che rappresentano il 68% della popolazione totale mondiale.
Inoltre, facendo il confronto con il 2024, gli utenti online sono aumentati di ben 136 milioni (+2,5%). La crescente accessibilità a internet è resa possibile dalla progressiva espansione delle infrastrutture di connessione in numerose aree del pianeta, in particolare nei paesi in via di sviluppo. Sotto questo punto di vista, il settore delle aste riflette questa evoluzione: se un tempo le vendite si svolgevano esclusivamente in presenza, richiedendo la partecipazione fisica di compratori, venditori e banditori, oggi le case d’asta più evolute consentono di prendere parte alle sessioni da remoto, grazie all’impiego di strumenti digitali e tecnologie online. Il sito specializzato Market Research Future riporta che il valore del mercato delle “online auction” a livello globale nel 2024 è stato di 680 miliardi di dollari e si prevede che crescerà da 739 miliardi di dollari nel 2025 a 1.530 miliardi entro il 2034 (+107%), con un tasso di crescita annuale composto pari all'8,4%. Si tratta, quindi, di un mercato in rapida evoluzione, trainato da progressi tecnologici e dalle mutevoli preferenze dei consumatori. Tante tipologie diverse di beni, mobili e immobili, vengono venduti tramite le aste online e oggi grazie al supporto del digitale questo processo è diventato più semplice, accessibile e conveniente per tutti.
Restando sulla stessa lunghezza d’onda, uno dei settori che più è riuscito a tenere il passo con la trasformazione digitale, cogliendo appieno le nuove opportunità e i numerosi vantaggi offerti da queste evoluzioni, è il real estate. L’Italia, in particolare, si conferma protagonista a livello internazionale grazie alla consolidata tradizione immobiliare che da sempre caratterizza il mercato lungo tutta la penisola. Proprio nel Bel Paese è nato di recente un servizio innovativo e certificato, che rivoluzionerà le online auction dell’intero asset immobiliare diventando un punto di riferimento nelle aste tra privati: si tratta dell’Aigp – Asta Immobiliare Garantita e Protetta, pensato per offrire massima sicurezza e superare ogni incertezza legata a questo tipo di transazioni.
“Le aste immobiliari, così come buona parte dei principali settori operativi, stanno attraversando una fase di profonda evoluzione, trainata dalla digitalizzazione e da una crescente richiesta di trasparenza ed efficienza – afferma il Dott. Enrico Poletto, real estate manager e Ceo di App – Aste Private Professionali Auction House – Con il nostro nuovo marchio di garanzia puntiamo a offrire al settore quel plus che oggi più che mai risulta necessario. Il nostro servizio consente di assicurare, per esempio, totale sicurezza nei processi grazie a un ambiente regolamentato, protetto e senza rischi di truffe; tecnologie di ultima generazione che ci agevolano nel mettere a disposizione dei papabili acquirenti materiale informativo completo e dettagliato; protezione dei dati personali attraverso strumenti di tutela avanzati. Un servizio professionale e certificato, che punta ad accompagnare acquirenti e venditori lungo tutto il processo di compravendita”.
Ma quali sono quindi i vantaggi che il digitale può offrire al settore delle aste immobiliari? Ecco di seguito i 7 principali benefici individuati dagli esperti di App – Aste Private Professionali Auction House: Garanzia dei processi: le aste Aigp prevedono un iter codificato anche tramite i sistemi tecnologici e in cui i termini sono chiari fin dall'inizio, eliminando il rischio di sorprese sgradite; Protezione dei dati: piattaforme digitali e strumenti professionali offrono sistemi di tutela dei dati personali di tutti i soggetti coinvolti; Tecnologia all’avanguardia: l’intero processo d’asta si svolge con il supporto della tecnologia più evoluta, rendendo la compravendita più smart; Trasparenza nei procedimenti: anche tramite il digitale, le aste Aigp si basano su un meccanismo chiaro e tracciabile in cui le offerte, una volta raccolte, rimangono segrete fino all’asta, garantendo parità di condizioni per tutti i partecipanti; materiale digitale sempre disponibile: documentazione, planimetrie e immagini dell’immobile sono accessibili in qualsiasi momento in modalità digitale, permettendo agli acquirenti di valutare tutte le informazioni necessarie prima di fare un’offerta; sicurezza nella compravendita: le transazioni online avvengono in un ambiente regolamentato e protetto, azzerando il rischio di truffe e garantendo la correttezza delle operazioni grazie a strumenti di autenticazione e verifica; accessibilità all’incanto: grazie alla tecnologia chiunque può partecipare a un’Aigp da qualsiasi luogo, senza doversi recare fisicamente presso la casa d’aste, rendendo il mercato più inclusivo e dinamico.
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(Adnkronos) - Jannik Sinner vola al terzo turno del Roland Garros 2025. Il tennista azzurro ha battuto oggi, giovedì 29 maggio, il francese Richard Gasquet nel secondo turno del torneo parigino, il secondo Slam della stagione dopo gli Australian Open, vinti proprio da Sinner lo scorso gennaio. Jannik ha superato Gasquet, all'ultima partita della carriera, in tre set con il punteggio di 6-3, 6-0, 6-4 sulla terra rossa del Philippe-Chatrier, che a fine partita ha omaggiato con un lungo applauso e una bella cerimonia l'ultima apparizione in campo dell'idolo di casa. Ora Sinner, nel prossimo turno del Roland Garros, affronterà il ceco Jiri Lehecka, che ha battuto in quattro set lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina.
Sinner entra in campo in uno stadio che, proprio come all'esordio contro Arthur Rinderknech, tifa per l'avversario. Jannik però non si scompone e impone subito il suo ritmo, variando molto il gioco e mettendo in difficoltà Gasquet. Il francese fatica al servizio e Sinner trova il break al quarto game, prendendosi il primo set 6-3. Il rientro in campo è traumatico per Richard, che sente sulle spalle il peso dei suoi 38 anni e non riesce a tenere il ritmo dell'avversario. Sinner martella senza sosta e piazza un break dopo l'altro, chiudendo il parziale con un nettissimo 6-0.
La reazione, d'orgoglio ma anche di qualità, del francese arriva nel terzo parziale, dove Gasquet riesce a mettere in moto il suo bellissimo rovescio a una mano, ma mai a piazzare un break, nonostante le varie opportunità concesse dall'azzurro. Alla fine Sinner si prende il set 6-4 e conquista la qualificazione al terzo turno del Roland Garros. Gasquet chiude una splendida carriera, che lo ha visto arrivare al settimo posto nel ranking Atp e in semifinale Slam, tra gli applausi del Philippe-Chatrier e del suo avversario.
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(Adnkronos) - Ogni anno in Europa circa 150mila adolescenti e giovani adulti tra i 15 e i 39 anni si ammalano di cancro. Tumori a seno, tiroide, cervice uterina, testicoli, sistema nervoso centrale, ossa o tessuti molli e linfomi sono le neoplasie maligne più frequenti in questa fascia d'età, in cui il cancro fa registrare diagnosi in crescita, con un numero di nuovi casi particolarmente alto nei Paesi dell'Europa occidentale rispetto al resto del mondo. Tumori spesso difficili: le chance di guarigione fra teenager e giovani non sono migliorate tanto quanto nei bimbi o negli over 40, e fino a un quarto (10-25%) di questi pazienti sviluppa una recidiva o altre neoplasie come risultato indesiderato della terapia. Migliorare le loro cure è l'obiettivo del progetto Kayac+ finanziato dall'Ue con 1 milione di euro nei prossimi 4 anni. Lo studio darà vita a un maxi-registro europeo sull'uso della radioterapia, sia tradizionale sia con particelle. Per l'Italia partecipa Cnao, il Centro nazionale di adroterapia oncologica di Pavia, l'unico fra quelli coinvolti a vantare un know-how specifico nell'impiego di adroterapia con ioni carbonio, oltre che con protoni.
Il progetto Kayac+ (Knowledge on outcome of Adolescent and Young Adults with Cancer) mira in particolare a "esplorare gli approcci radioterapici in grado di migliorare i risultati dei trattamenti e prevenire l'insorgenza di tumori secondari in questa particolare categoria di pazienti", spiega una nota. Sostenuto dalla Partnership europea per la ricerca sulla protezione dalle radiazioni (Pianoforte) - che riunisce 58 partner di 22 Paesi dell'Unione europea, oltre a Regno Unito e Norvegia, sotto la guida dell'Asnr (Autorité de Sûreté Nucléaire et de Radioprotection) francese - è coordinato da Esther Troost dell'ospedale universitario di Dresda (Germania) e sarà condotto da un consorzio composto dai principali centri di radioterapia europei: oltre al centro di Dresda e a Cnao, il Centro medico universitario di Groningen (Paesi Bassi), il Consorzio comunale Skandionkliniken di Uppsala (Svezia), l'Istituto di fisica nucleare di Cracovia (Polonia), il Centro per la lotta contro il cancro Léon Bérard di Lione (Francia), l'ospedale universitario KuLeuven (Belgio) e il Centro danese per la terapia con particelle dell'ospedale universitario di Aarhus.
Kayac+ è uno studio retrospettivo che, grazie alla condivisione dei dati di imaging dei pazienti trattati dai diversi centri aderenti, cercherà di dare vita a un mega-database sui trattamenti radioterapici nei pazienti oncologici 15-39enni. Man mano che verrà alimentato, permetterà di confrontare diversi piani di trattamento e di indagare i risultati clinici della terapia con particelle, oltre ai fattori che possono portare a esiti di trattamento meno favorevoli. "Con il progetto pan-europeo Kayac+ vogliamo affrontare specificamente diverse questioni scientifiche riguardanti la terapia con fotoni e con particelle per il cancro nei giovani", dichiara Troost. "In quanto unico centro del consorzio a offrire sia la terapia con protoni sia quella con ioni carbonio, Cnao potrà svolgere un ruolo chiave nel progetto Kayac+, apportando competenze specifiche nella pianificazione avanzata del trattamento e nella somministrazione della dose di particelle - afferma Ester Orlandi, responsabile Dipartimento clinico Cnao e ricercatore presso l'università di Pavia - Il nostro know-how potrà contribuire in modo sostanziale al progresso della radioterapia di precisione nei giovani adulti, con l'obiettivo di ridurre gli effetti collaterali a lungo termine e il rischio di tumori secondari".
I tumori maligni più frequenti negli adolescenti e nei giovani adulti vengono trattati con una combinazione di chirurgia, chemioterapia e/o immunoterapia e radioterapia, si ricorda nella nota. Nonostante le terapie multimodali intensive, l'esito dei trattamenti oncologici in questa fascia di pazienti è meno favorevole rispetto a quello dei bambini o degli ultra 40enni. Le cause alla base di questa differenza sono ancora sconosciute. Tra quelle plausibili: l'aderenza alla terapia, le caratteristiche genetiche del tumore, i fattori ormonali e lo sviluppo di tumori secondari come risultato della terapia.
Negli ultimi 10-15 anni vari centri di radioterapia europei hanno introdotto la terapia con particelle come alternativa alla radioterapia convenzionale a base di fotoni. Le proprietà fisiche della terapia con particelle permettono di irradiare ad alte dosi il tessuto tumorale, riducendo la dose in quelli sani circostanti. Questa forma innovativa di radioterapia è attualmente offerta in circa 140 centri nel mondo, di cui solo 6 dispongono di entrambe le tipologie di particelle utilizzabili (protoni e ioni carbonio): tra questi, Cnao a Pavia.
(Adnkronos) - Cercano risposte, chiedono assistenza, ma spesso si scontrano con muri di silenzio e burocrazia. Sono le persone con sclerosi multipla (Sm), malattia complessa che, oltre all'assistenza sul fronte neurologico, richiede la cura di numerosi altri aspetti, non solo quello neurologico e riabilitativo. Tuttavia, il 78% delle persone con Sm lamenta almeno un bisogno insoddisfatto, mentre circa un terzo ne ha 3 o più senza risposte adeguate. Assistenza psicologica, domiciliare e riabilitazione le vere criticità. E' quanto emerge dal 'Barometro Sm e patologie correlate 2025', realizzato da Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) e presentato questa mattina alla Camera.
In Italia, circa 144 mila persone convivono con la Sm, la principale causa di disabilità neurologica nei giovani adulti. Si tratta di una condizione con moltissimi sintomi, spesso invisibili, tanto che il 52,3% delle persone ha bisogno di 5 servizi diversi per gestirla. Molti di questi però rimangono insoddisfatti. Il 73,9% di chi ne ha bisogno ha difficoltà a ricevere supporto e terapia psicologica e oltre il 20% non riesce ad accedere affatto al servizio; il 65% ha difficoltà con la riabilitazione e, tra loro, il 19,1% ne è completamente escluso. Critico anche l'aspetto dell'assistenza domiciliare: ne ha bisogno il 70% delle persone con disabilità grave, ma solo il 38% si dichiara pienamente soddisfatto dei servizi ricevuti. Ancora più problematica la situazione di chi ha una disabilità moderata oppure lieve. Il rapporto conferma, poi, le difficoltà del servizio pubblico nel fornire servizi necessari: oltre il 55% delle persone con sclerosi multipla deve affidarsi esclusivamente a caregiver privati, familiari o al Terzo settore.
"Serve un nuovo patto tra sanità, sociale, territorio e persone - afferma il presidente Fism (Fondazone italiana sclerosi multipla), Mario Alberto Battaglia - Dobbiamo rendere pienamente operativi i Pdta", i percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, "rafforzare la rete dei centri sclerosi multipla, investire in processi come il Progetto di vita previsto dalla riforma della disabilità. Ogni persona può diventare 'Hard to Reach' se il sistema non reagisce prontamente: un servizio che si interrompe, un caregiver che cede, un farmaco che cambia. Parlare di sostenibilità significa investire in terapie precoci, riabilitazione, supporto psicologico, lavoro. Questo approccio che Aism promuove non vale solo per la Sm - precisa - è applicabile anche alle altre patologie neurodegenerative e probabilmente anche a molte altre patologie croniche".
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(Adnkronos) - Per i casi più gravi di persone con sclerosi multipla (Sm) ogni anno le famiglie arrivano a spendere di tasca propria oltre 14mila euro, soprattutto per coprire i costi dell'assistenza. Non solo: il costo sociale complessivo medio della Sm è di 46.400 euro annui per persona, cifra che sale a oltre 63mila euro nei casi più gravi. La sclerosi multipla costa alla società italiana 6,7 miliardi di euro l'anno. Tuttavia, la spesa pubblica per persona con Sm si attesta tra i 22mila e i 23mila euro annui, senza incrementi proporzionali all'aumento della disabilità, evidenziando l'inadeguatezza delle risposte nei casi più gravi. E' questa la fotografata scattata dal 'Barometro Sm e patologie correlate 2025', realizzato dall'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e presentato questa mattina alla Camera.
Non si tratta solo di un problema di equità - spiegano da Aism - ma anche di efficienza del sistema. La perdita di occupazione delle persone con Sm e dei loro caregiver genera un impatto economico stimato in 2,5 miliardi di euro di Pil persi ogni anno. E proprio l'impatto economico e sociale e il suo insufficiente riconoscimento sono tra i temi al centro del Barometro. Si parte dall'inadeguatezza dell'accertamento dell'invalidità: il 72% delle persone con sclerosi multipla riferisce che nella commissione valutatrice non era presente un neurologo esperto in sclerosi multipla. Anche per questo il 57,3% ha avuto la percezione che le commissioni non conoscessero la patologia e il 61,8% che fossero stati sottovalutati i sintomi invisibili. Le criticità nella valutazione corretta della disabilità si riflettono sulle difficoltà economiche: oltre il 70% di chi ha avuto bisogno di supporto economico non ha visto soddisfatto questo bisogno, con il risultato di gravare sulle famiglie che nel 55,2% dei casi devono gestire autonomamente l'assistenza domiciliare, con i caregiver che la erogano direttamente, oppure pagando per assistenza privata con risorse proprie e costi elevatissimi.
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(Adnkronos) - "I dati del Barometro Sm 2025 sottolineano che mancano ancora molte risposte nella riabilitazione e nel sostegno psicologico" alle persone con sclerosi multipla, "ma soprattutto evidenziano la necessità di avere la rete dei servizi, a partire dai centri Sm fino a quelli del territorio che diano una risposta integrata alle persone con Sm e ovviamente alle famiglie". Lo ha detto Mario Alberto Battaglia, presidente Fondazione italiana sclerosi multipla (Fism), in occasione della presentazione - oggi alla Camera - del 'Barometro Sm e patologie correlate 2025', realizzato da Aism (Associazione italiana sclerosi multipla).
"Lo scenario della sclerosi multipla sta cambiando - ha spiegato Battaglia - Sappiamo che non c'è una fase infiammatoria e poi una fase progressiva, ma che infiammazione e progressione sono insieme, quindi dobbiamo saper affrontare entrambi questi aspetti con le cure mediche, i farmaci, ma dobbiamo anche essere consapevoli che cambiando i criteri diagnostici possiamo anticipare la diagnosi a 'prima della diagnosi' e quindi dare prima quelle risposte che possono cambiare la prognosi della malattia".
In questo contesto in Italia "abbiamo bisogno di dare i servizi sanitari e servizi sociali - ha aggiunto Battaglia - abbiamo bisogno di riabilitazione, di supporto psicologico e abbiamo bisogno di considerare che persone giovani che dovranno vivere per decenni con una malattia cronica devono avere le risposte progressivamente, quando cambia la situazione. E i servizi devono essere in grado di affrontare questa realtà perché non sono solo 14mila le persone escluse dai servizi e dalle risposte, ma sono anche molti dei 144mila pazienti con sclerosi multipla che sono a rischio di esclusione se i servizi non sono garantiti".
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(Adnkronos) - "Questo è il momento finale di un concorso che ha visto coinvolte 140 scuole su tutta Italia. La selezione di questi progetti è stata durissima, sono rimasti 8 finalisti su 140: si può comprendere come per questi ragazzi e queste scuole che presentano il progetto si tratti di una vera e propria finale olimpica". Così Francesca Pasinelli, presidente della Fondazione Diasorin, ha commentato la finale del concorso per le scuole Mad for Science, giunto alla nona edizione, ospitata alle Officine Grandi Riparazioni di Torino.
"Qui sono tutte eccellenze che si giocano il premio su differenze veramente minime, il ché rende il lavoro della giuria particolarmente difficile, noi vorremmo idealmente dare una medaglia a tutti. Però è proprio questa una delle cose che imparano i ragazzi: - continua Pasinelli - che le medaglie sono sempre tre, che quindi la competizione alla fine è inevitabile e forse necessaria per selezionare nel tempo le eccellenze, e che l'essere arrivati fin qui è stato un percorso formativo molto importante e arricchente ed è di per sé un premio".
"Le ragioni per cui si arriva a otto finalisti sono molteplici - precisa Pasinelli - Innanzitutto l'idea: come i ragazzi hanno saputo individuare un progetto scientifico, l'articolazione poi dell'idea e del progetto, quindi lo sviluppo del progetto, tutti i progetti sperimentali proposti vengono spalmati nell'arco dei cinque anni delle scuole superiori come strumento didattico. Poi vi sono le interazioni col territorio, perché queste idee nascono sì all'interno delle scuole ma poi si confrontano con le realtà di ricerca e imprenditoriali presenti sul territorio, e questo è un altro elemento di ricchezza del progetto. Successivamente, l'esposizione: come hanno saputo scrivere il progetto e poi esporlo davanti a un pubblico che è sì generoso ma anche critico, la giuria pone loro domande non semplicissime, alle quali non erano preparati, nel senso che sono domande a cui devono rispondere estemporaneamente. Devo dire - prosegue - che i ragazzi ci stanno dimostrando che esiste nel nostro paese tanto valore, peraltro diffuso in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, e tanta speranza perché questa è l'Italia di domani, queste sono le generazioni future. Vedere dei ragazzi giovani così impegnati, già così competenti e così motivati, per noi è motivo di grande soddisfazione".
"Questa è la nona edizione, quindi è un impegno che si sta consolidando - è il bilancio della presidente Pasinelli - Abbiamo ormai un numero elevato di scuole che hanno vinto il premio in tutti questi anni e che si stanno anche aggregando come rete di scuole in modo da poter condividere esperienze, idee, miglioramenti. Tra l'altro Mad for Science non si esaurisce qui, durante tutto l'anno comprende attività di formazione degli insegnanti sia in laboratorio che attraverso la messa a disposizione di scienziati che tengono seminari sulle ultime tendenze della ricerca, oltre a occasioni di incontro e condivisione. Successivamente vengono messi in comune i protocolli di lavoro in modo che ciò che viene realizzato in una scuola possa essere utilizzato altrove. Si tratta, insomma, di un progetto che sta cominciando ad avere una dimensione, una strutturazione, e che vuole essere non solo importante ma veramente utile e fortemente contributivo per il Paese".
"Come diciamo sempre, l'obiettivo è quello di avvicinare i ragazzi alla scienza nella convinzione che fare ricerca la faccia amare di più che solo studiarla sui libri. Attraverso questo progetto non si costruiscono solo nuovi scienziati, l'obiettivo principale è costituire una vera cultura e una cittadinanza scientifica. Noi siamo certi, come dice il logo di quest'anno, 'passione per la scienza, passione per la vita', che una sviluppare una comunità che condivida l'idea che attraverso la scienza si crea innovazione a beneficio della società e che il metodo scientifico ha una sua forza che non deve essere disattesa attraverso il ricorso a pensieri miracolistici e fake news sarebbe già uno straordinario risultato", conclude Pasinelli.
(Adnkronos) - In Italia circa 144mila persone convivono con la sclerosi multipla (Sm), ma oltre il 10% deve affrontare una battaglia invisibile. Oltre 14mila pazienti infatti vivono la malattia senza un punto di riferimento, perché hanno perso i contatti con il centro clinico o perché, pur rimanendo formalmente in contatto con la struttura, non ottiene supporto nella presa in carico multidisciplinare e sociale di cui invece manifestano il bisogno. Il dato emerge dal progetto 'Hard to Reach' (HtR), realizzato dalla Fondazione italiana sclerosi multipla (Fism) con il sostegno del ministero della Salute, e presentato questa mattina alla Camera contestualmente al 'Barometro Sm e patologie correlate 2025' realizzato da Aism (Associazione italiana sclerosi multipla).
Sono donne e uomini - si legge nello studio - che lottano per mantenere una vita dignitosa, spesso senza riuscirci. Hanno in media tra i 45 e i 60 anni, convivono con 8 sintomi della Sm e nel 47% dei casi affrontano anche altre patologie croniche concomitanti. Risiedono soprattutto al Sud, in particolare in Calabria, Sicilia, Puglia e Sardegna. Il 61% vede insoddisfatti i propri bisogni riabilitativi, il 59% non ha supporto psicologico. Dopo un ricovero, il 62,3% non riceve alcun aiuto. Il 45,3% ha bisogno di assistenza domiciliare, ma 2 terzi non riescono ad averla. Molto più che per le altre persone con sclerosi multipla, per questa fetta di pazienti affrontare la malattia significa anche mettere 'mano al portafoglio': il 65% ha dovuto pagare di tasca propria le prestazioni specialistiche, perché il sistema pubblico non ha risposto. E poi c'è l'isolamento sociale, riportato dal 57% delle persone. Per alcuni, nemmeno la famiglia o gli amici riescono a rappresentare un punto di riferimento. Le difficoltà di queste 14.200 persone sono la conseguenza diretta delle debolezze del sistema. I dati del Barometro Sm 2025 mostrano che tutte le persone con sclerosi multipla sono a rischio di esclusione.
"Non possiamo accettare il rischio che decine di migliaia di persone restino escluse perché i servizi non si attivano - afferma il presidente Aism, Francesco Vacca - Il Barometro è un richiamo urgente a costruire una rete integrata e umanizzata che oggi, per molti, non esiste. Aism mette a disposizione il proprio impegno per un'Agenda condivisa che assicuri, a ogni persona, il diritto a realizzare il proprio progetto di vita".
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(Adnkronos) - Juan Ayuso ha dovuto abbandonare il Giro d’Italia 2025 durante la diciottesima tappa, che da Morbegno porta a Cesano Maderno. Il ciclista spagnolo della Uae Emirates Xrg si è presentato alla partenza con il volto visibilmente gonfio, a causa della puntura di un calabrone. Già in difficoltà nei giorni precedenti, soprattutto dopo la caduta nella tappa di Siena che gli era costata alcuni punti di sutura al ginocchio, Ayuso ha cercato di resistere, ma si è visto costretto al ritiro a circa 100 chilometri dall’arrivo.
Leggi tutto: Giro d'Italia, Ayuso si ritira dopo la puntura di un calabrone
(Adnkronos) - È stata inaugurata questa mattina, all’interno della Casa Circondariale “Pasquale Mandato” di Secondigliano (NA), la più grande cittadella dello sport mai realizzata in un carcere italiano. L’iniziativa, sviluppata nell’ambito del progetto Rigiocare il Futuro, ha consentito la costruzione di un nuovo campo da calcio e due campi da padel, con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale, la formazione e il reinserimento delle persone detenute attraverso lo sport.
Il progetto rappresenta un esempio concreto ed efficace di alleanza tra pubblico, privato e terzo settore. Nato dalla sinergia tra le associazioni Seconda Chance e Sport Senza Frontiere, ha ottenuto il sostegno di una vasta rete di imprese, tra cui Entain Italia, Ita Airways, Miri Spa, A.I.B e numerose altre realtà del mondo privato. L’iniziativa è stata realizzata con il patrocinio di Regione Campania, Comune di Napoli - attraverso il logo di Napoli Capitale dello Sport 2026- di Sport e Salute, che ha sostenuto l’iniziativa grazie al progetto Sport di tutti - Carceri 2024 (progetto finalizzato a promuovere attività sportive, formative ed aggregative negli Istituti penitenziari), dell’Associazione Italiana Arbitri e dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale S.p.A.
All’evento di inaugurazione sono intervenuti Giulia Russo, Direttrice del Centro Penitenziario "Pasquale Mandato" Secondigliano Napoli, Lucia Castellano Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Campania, Emanuela Ferrante, Assessore allo Sport e alle Pari Opportunità del Comune di Napoli, Antonio De Iesu, Assessore alla Legalità e alla Polizia Municipale del Comune di Napoli, Samuele Ciambriello, Garante della Regione Campania delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Gobbi, Responsabile Progetti Territorio e Terzo Settore di Sport e Salute, Pino Maddaloni, sportivo olimpionico, Michele Affinito, Vicepresidente AIA (Associazione Italiana Arbitri), Andrea Faelli, CEO di Entain in Italia, Flavia Filippi, giornalista di LA7 e fondatrice di Seconda Chance, Alessandro Tappa, presidente di Sport Senza Frontiere, che si sono confrontati sull’importanza di creare per i detenuti strutture e occasioni per la pratica sportiva che diventano opportunità di crescita e reinserimento lavorativo.
Investire nella riabilitazione sociale attraverso lo sport all’interno dei centri penitenziari significa investire nel futuro del Paese. Un sistema penitenziario capace di offrire percorsi di crescita e formazione genera impatti positivi che travalicano le mura del carcere e contribuiscono alla costruzione di una società più inclusiva e sicura, riducendo i tassi di recidiva e favorendo il reinserimento lavorativo e sociale. Lo sport, con i suoi valori di rispetto, disciplina e collaborazione, diventa così uno strumento concreto di cambiamento, capace di restituire dignità alle persone e rafforzare il tessuto sociale. La cittadella sportiva non è solo un’infrastruttura -i cui lavori sono appena terminati- ma un vero e proprio laboratorio di educazione, disciplina, rispetto delle regole e crescita personale. Attraverso attività sportive strutturate e percorsi formativi che prenderanno il via dal mese di giugno, il progetto si propone di offrire nuove prospettive di vita a chi sta scontando una pena, in un’ottica di reintegrazione e di costruzione del futuro.
A seguito del panel, la Cittadella dello Sport è stata animata da partite inaugurali di calcio e padel che hanno coinvolto giocatori storici del Napoli, tra cui Emanuele Calaiò, Dario Marcolini, Francesco Montervino, Roberto Carlos Sosa, Nicola Mora, Gennaro Scarlato. Anche Luca Toni, calciatore, commentatore televisivo e sostenitore di progetti di inclusione attraverso lo sport, alcuni detenuti insieme a rappresentanti delle associazioni e dipendenti di Entain e delle altre aziende sostenitrici del progetto sono state protagonisti dei match.
Seconda Chance e Sport Senza Frontiere, promotrici del progetto, credono fermamente nel valore della seconda opportunità e nel potere dello sport come strumento di inclusione e trasformazione: "Con Rigiocare il Futuro portiamo all’interno del carcere un modello concreto di cambiamento, che unisce sport, formazione e sviluppo personale, con l’obiettivo di accompagnare le persone detenute in un percorso di reinserimento autentico e duraturo. Il progetto ha già dimostrato il suo potenziale e siamo convinti che continuerà a generare effetti positivi, contribuendo al cambiamento non solo dentro il carcere, ma anche nella comunità che lo circonda".
"L’idea di creare una cittadella sportiva all’interno dell’istituto, con l’obiettivo di coniugare il benessere fisico con la crescita personale, rientra nelle direttrici organizzative che ispirano la gestione della popolazione detenuta ospite, infatti accanto all’offerta scolastica che copre scuole di ogni ordine e grado si è aggiunto il Polo Universitario penitenziario con l’università Federico II ed il Polo Arti E Mestieri, che vede prosperare lavorazioni penitenziarie che creano occasione di formazione professionale certificata. A ciò si è voluto aggiungere anche un Polo Sportivo, accolto con grande favore da tutta la comunità penitenziaria di Secondigliano, la popolazione detenuta sente forte il bisogno di muoversi, imparare, confrontarsi in modo costruttivo e sentirsi parte di una squadra ma anche imparare a rispettare le regole. Questo progetto risponde pienamente a queste esigenze, ma anche agli obiettivi voluti dalla nostra Amministrazione, Centrale e Regionale, che non a caso ha voluto candidare proprio questo progetto all’Europris 2025 considerandolo come quello più meritevole anche in considerazione della dimostrata capacità concreta del settore pubblico di fare rete con privato e terzo settore, offrendo opportunità a grande impatto reale", ha dichiarato Giulia Russo, Direttrice della Casa Circondariale "Pasquale Mandato" di Secondigliano.
Andrea Faelli, CEO di Entain in Italia: "Crediamo che il cambiamento vero nasca quando istituzioni, imprese e terzo settore decidono di collaborare mettendo a sistema le loro capacità e competenze. Questa straordinaria rete di collaborazione ha dimostrato come il partenariato multisettoriale possa generare impatti concreti e duraturi. In Entain abbiamo scelto di contribuire a un progetto che va oltre la semplice riqualificazione degli spazi, riconoscendo nello sport uno strumento privilegiato per superare barriere e favorire il dialogo e l’inclusione".
"La partecipazione di ITA Airways al progetto Rigiocare il Futuro ci è sembrata naturale sin dal primo istante e ci inorgoglisce - ha dichiarato Sandro Pappalardo, Presidente di ITA Airways - La riabilitazione sociale attraverso lo sport riflette alcuni tra i nostri valori principali, su tutti la sostenibilità sociale e la centralità delle persone. ITA Airways ha scelto fin dall'inizio di legare il brand allo sport perché crediamo fortemente che impegno, serietà e capacità di affrontare grandi sfide portino a risultati straordinari, che siamo sicuri saranno raggiunti anche grazie al progetto Rigiocare il Futuro". Emanuela Ferrante, Assessore allo Sport e alle Pari Opportunità del Comune di Napoli, ha sottolineato come "rigiocare il Futuro è un esempio concreto di come lo sport possa generare valore per l’intera città. Investire sulla formazione e sul reinserimento delle persone detenute significa investire in sicurezza, coesione e sviluppo per tutta la città. Il Comune di Napoli crede profondamente nella forza delle reti tra istituzioni, terzo settore e privato: solo così possiamo costruire una Napoli più giusta, aperta e capace di dare valore e restituire dignità a ogni persona".
Stefano Gobbi, Responsabile Progetti Territorio e Terzo Settore di Sport e Salute: "Lo sport è un linguaggio universale, capace di educare, unire e offrire nuove prospettive. Progetti come questo dimostrano in modo tangibile come la pratica sportiva, se strutturata e accessibile, possa essere una vera leva di reinserimento sociale. Attraverso lo sport si imparano il rispetto delle regole, il valore della collaborazione e l’importanza dell’impegno: elementi fondamentali per costruire un nuovo percorso di vita. Come Sport e Salute siamo orgogliosi di sostenere, grazie ai bandi finanziati attraverso i progetti sociali, iniziative che portano lo sport dove ce n’è più bisogno, contribuendo così a generare inclusione e benessere".
Beniamino Quintieri, Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale: "Lo Sport, soprattutto quando praticato all’interno di un carcere, ha una straordinaria capacità trasformativa: migliora il benessere psicofisico e trasmette valori fondamentali come il fair play, l’uguaglianza, l’onestà, l’impegno, il coraggio e il lavoro di squadra. In linea con l’articolo 27 della Costituzione, che afferma la funzione rieducativa della pena, lo Sport diventa uno strumento concreto di crescita personale e reinserimento sociale. Promuove stili di vita sani, contrasta fenomeni diffusi come l’obesità e favorisce relazioni positive, contribuendo al rispetto delle regole e alla costruzione di una comunità più coesa. “Rigiocare il Futuro” incarna tutto questo e non poteva non ricevere il supporto dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale".
Michele Affinito, Vicepresidente AIA: "Formare significa offrire strumenti per ripartire. Per l’AIA è un onore contribuire a un progetto che riconosce nello sport un’occasione autentica di crescita, responsabilità e riscatto. L’arbitraggio non è solo tecnica, ma cultura del rispetto, capacità di gestione e senso del dovere: valori che possono fare la differenza nel percorso di una persona. Crediamo fortemente che investire nella formazione, anche in ambito penitenziario, sia un modo concreto per generare cambiamento, dentro e fuori dal campo".
(Adnkronos) - Si è aperta oggi al Teatro Apollo la XIII edizione del Festival dell’Energia, in programma a Lecce fino al 31 di maggio. Con oltre 40 eventi diffusi in città, la manifestazione, ideata e diretta da Alessandro Beulcke e prodotta da Qubit Italy, nasce per dare spazio a un confronto ampio, serio e libero da ideologie. Chicco Testa, presidente del Comitato d’Onore del Festival dell’Energia, ha rimarcato: “Vogliamo far diventare il Festival dell’Energia a Lecce l’appuntamento più importante del mondo energetico. Il Festival è aperto a chiunque voglia collaborare per farlo crescere e diventare un appuntamento di visione e sguardo anche internazionale”.
In apertura, Adriana Poli Bortone, sindaco di Lecce, ha sottolineato: “Il Festival è nato a Lecce nel 2008 e oggi non posso che avere piacere del fatto che sia tornato. Mi auguro che questo festival rimanga e che rappresenti un momento significativo di alto valore per la nostra città sui temi dell’energia. Il Festival è un crocevia dove informazione e scienza si incontrano, la politica si confronta con le imprese e dove si tenta di costruire una cultura condivisa dell’energia. Una cultura scevra da pregiudizi, ma che faccia ricerca attraverso la conoscenza scientifica. Mi auguro che il Festival sarà occasione per focalizzare il dibattito sui temi del momento, che sono sovranazionali, con una comunità sempre più partecipe in questo processo”.
L’Assessore allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci ha posto l’accento sull’importanza di avere una visione strategica quando si parla di energia. “Dobbiamo provare a scegliere, conoscendo e spiegare ai cittadini quanto sia importante conoscere dal punto di vista tecnico tutte le opportunità che vengono dalla transizione energetica. Non possiamo fare l’errore di vivere con il pregiudizio, e non ci possiamo permettere di fare una transizione lenta. Ritengo che un appuntamento del genere non possa che partire dal nostro territorio che ha un obiettivo strategico legato alla sostenibilità”, ha detto.
“Il festival dell’Energia - ha detto Maria Antonietta Aiello, prorettrice vicaria dell’Università del Salento - ci pone di fronte a una riflessione profonda sul nostro impatto ambientale. Siamo consapevoli che dobbiamo affrontare delle sfide importanti, e per comprendere queste sfide, è necessario il coinvolgimento di tutti: politica, ricerca, istituzioni, imprese, professionisti, studenti e tutti i cittadini”.
Di importanza del capitale umano nell’agevolare la transizione ha parlato Gabriella Scapicchio di Fondazione Nest. “I ricercatori che lavorano sulla transizione energetica creano il futuro del nostro Paese - ha detto - Occorre investire sui giovani non solo come destinatari di informazione. I giovani sono il contributo più solido che si può dare al futuro dell’energia nel nostro paese. Un futuro che va costruito adesso”.
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(Adnkronos) - Mancano ormai solo una ventina di giorni alla prima prova scritta, quella di italiano, dell'esame di maturità 2025: in programma il 18 giugno prossimo, saranno circa 500mila gli studenti che la affronteranno. Da invalsi a crediti, ecco le parole chiave.
Ammesso - La qualifica di chi può accedere all'esame di Stato o Maturità.
Condotta - Requisito per l'ammissione all'esame, comportamento dello studente che deve aver almeno superato il voto 6. mentre gli studenti che hanno 6 nel comportamento potranno fare l'esame portando un elaborato assegnato dal consiglio di classe.
Candidato - Lo studente che deve affrontare l'esame di Maturità.
Colloquio - La parte orale dell'Esame di Stato.
Commissione d'esame - E' composta da un Presidente esterno, da tre membri esterni e tre interni all'istituzione scolastica ed è l'organo giuridico preposto allo svolgimento delle procedure dell'Esame di Stato, deve quindi verificare le conoscenze, le competenze e le capacità critiche acquisite dagli studenti.
Crediti - Il credito scolastico è attribuito ai candidati dal consiglio di classe in sede di scrutinio finale. Il consiglio procede all'attribuzione del credito maturato nel secondo biennio e nell’ultimo anno, attribuendo sino ad un massimo di 40 punti.
Diploma - Un attestato, un documento ufficiale che attesta il compimento di un determinato ordine di studi o il conseguimento di un'abilitazione professionale: diploma di Maturità classica, ad esempio, oppure diploma di Laurea.
Esame di Stato o Maturità - Nell'ordinamento scolastico italiano, l'esame di Maturità o Esame di Stato chiude un corso di studi secondari superiori: esame di maturità classica, scientifica, linguistica, tecnica, magistrale, artistica, professionale, secondo il tipo di scuola frequentato.
Invalsi - Le prove Invalsi sono test standardizzati che gli studenti svolgono in diverse fasi del loro percorso scolastico, per individuare il loro livello di competenze su scala nazionale. Vengono ripetute annualmente in modo, quindi, da tracciare uno storico sulle competenze e conoscenze degli studenti. Sono preparate dall'Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (Invalsi), un ente di ricerca vigilato dal ministero dell'Istruzione. Le prove Invalsi sono obbligatorie, anche per accedere all'Esame di Stato.
Traccia o tracce - Nel linguaggio scolastico, l'argomento (anche come semplice enunciato del tema) che lo studente deve svolgere in un compito scritto.
Valutazione - Il voto finale dell'Esame di Stato che sarà il risultato della somma tra i crediti del triennio che vengono attribuiti in base alla media dei candidati e il punteggio di ciascuna prova.
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(Adnkronos) - Professori, intellettuali, scrittori: il mondo della cultura si sta mobilitando per i referendum dell’8 e 9 giugno sul lavoro e la cittadinanza. L’invito è chiaro e diretto: 'Andate a votare'. Da Alessandro Barbero a Tomaso Montanari, da Antonio Scurati a Gabriella Genisi, da Carlo Lucarelli a Maurizio De Giovanni e Andrea Vitali: sono tanti i testimonial che hanno voluto dire la loro direttamente sui social network della Cgil, promotrice di 4 dei 5 quesiti referendari.
"Il referendum è il momento in cui la nostra democrazia assomiglia a quella degli antichi Ateniesi, in cui tu sei lì sulla collina, hai l’ordine del giorno e gridi 'Voglio questa cosa' oppure 'Non la voglio' e la maggioranza vince. Pare sia il caso di tener vivo nella nostra democrazia qualcosa che ancora ci ricollega alle radici di questo modo di stare insieme", sono le parole del prof più amato d’Italia, Alessandro Barbero.
"L’8 e il 9 giugno abbiamo la grandissima occasione di riprendere in mano la nostra democrazia. La democrazia è fatta di diritti ed è fatta di persone, e negli ultimi anni abbiamo distrutto i diritti, e così abbiamo distrutto le persone", dice invece Tomaso Montanari. "È sul lavoro che si fonda la nostra democrazia. Abbiamo perso un po’ la testa negli ultimi anni e abbiamo eroso questi diritti, e abbiamo dato un grande potere ai padroni, a chi sta sopra, a chi ha già la forza. Ma la Costituzione e le leggi servono a difendere i diritti di chi non ha forza e potere. Questi referendum - aggiunge lo storico dell’arte e rettore dell’università per stranieri di Siena - sono un’occasione per invertire la rotta, per il lavoro e anche per dare diritti a chi vive nel nostro Paese, in pace, perché una democrazia e una repubblica non si fondano sulle disuguaglianze. Andiamo a votare e votiamo sì, perché le democrazie sono in pericolo in tutto il mondo, in tutto l’Occidente, e la nostra non fa eccezione".
"Votare è un esercizio di democrazia", dichiara invece l’autore di 'M' Antonio Scurati. "Vorrei invitare tutti i democratici di sinistra, di centro e di destra: votate, andare a votare è un gesto democratico, la democrazia va custodita. Poi - prosegue lo scrittore - io voto sì perché l’Italia è un Paese fondato sul lavoro e oggi l’Italia purtroppo sfrutta il lavoro, anche il lavoro legale. Gli stipendi sono bassissimi e le garanzie sono sempre meno". "Andrò a votare cinque sì perché i diritti non tolgono nulla a nessuno, anzi, aggiungono per tutti", dice Gabriella Genisi, autrice della serie gialla di Lolita Lobosco, approdata al cinema con Luisa Ranieri.
Altri due giallisti, Carlo Lucarelli e Maurizio De Giovanni hanno le idee chiare: "Io andrò a votare perché è un dovere, perché è un diritto ma soprattutto perché serve, perché il mio voto riguarderà cose importantissime come il lavoro e i diritti civili", spiega Lucarelli. "Andare a votare significa contribuire a una battaglia di civiltà", dice De Giovanni, autore della serie dei bastardi di Pizzofalcone. "Questi referendum sono un ultimo baluardo alla salvaguardia di una correttezza nei rapporti di lavoro, alla sicurezza sul lavoro e alla cittadinanza guadagnata in cinque anni e non negli attuali tempi enormi e assolutamente incivili. Andate a votare", conclude lo sceneggiatore.
Un lungo e accorato appello al voto è infine quello di Andrea Vitali, cantore della provincia fatta di persone comuni. Proprio sulla vita delle persone, sulla loro dignità e sicurezza, si sofferma il messaggio dello scrittore di Bellano.
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(Adnkronos) - L’attenzione alla sicurezza sul lavoro è aumentata negli ultimi anni, soprattutto da parte delle istituzioni, ma anche delle aziende. E' l'opinione degli italiani che emerge dall’indagine demoscopica 'Gli italiani e il lavoro', condotta dall’Istituto Piepoli per conto della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, e presentata oggi, a Genova, nel corso della prima giornata del Festival del Lavoro, la manifestazione che si svolgerà fino a sabato 31 maggio presso i Magazzini del Cotone.
Secondo il 41% dei rispondenti al sondaggio infatti è aumentata l'attenzione delle istituzioni sul tema, ma anche delle aziende (il 26%). I sindacati ricevono, invece, una valutazione più tiepida (22%), con un lieve saldo positivo. Si sentono tutelati e formati in materia di sicurezza sul lavoro.
Secondo l'indagine il 52% dei lavoratori si sente tutelato sul proprio luogo di lavoro e 7 su 10 (71%) dichiarano di partecipare regolarmente a corsi di formazione obbligatoria in materia di sicurezza, organizzati dall’azienda per cui lavorano.
Un dato in netto miglioramento, sottolinea l'indagine, rispetto al passato e che testimonia una crescente cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro, frutto anche dei molteplici provvedimenti adottati in materia. Alla domanda su chi debba occuparsi principalmente della sicurezza sul lavoro, gli italiani si dividono: il 51% attribuisce la responsabilità principale alle imprese, mentre il 40% sottolinea la necessità di un impegno condiviso tra datori di lavoro e lavoratori. Ė questo, forse, il dato più interessante, che rappresenta come si sia diffusa tra gli italiani una nuova consapevolezza e una visione più concreta su questo tema, concludono dall'indagine.
(Adnkronos) - "I giovani sono subito al centro di questo Festival del lavoro, che è stato studiato anche per loro, non solo per i consulenti del lavoro. Per i giovani che da qui a breve si addentreranno nel mondo del lavoro, infatti, abbiamo ideato due momenti: uno all'interno dello spazio giovani nell'aula orientamento, dove appunto ci saranno delle tavole dedicate per dar loro delle informazioni utili e necessarie per affrontare in modo migliore il mondo del lavoro. E poi ci sarà un altro spazio all'esterno sul Track tour, dove invece ci sarà un'attività proprio dedicata all'orientamento, e quindi come si scrive un curriculum vitae, come si affronta un colloquio di lavoro, chi sono i consulenti del lavoro e come lo si diventa". Così Elisa Paolieri, presidente dell'Associazione giovani consulenti del lavoro, con Adnkronos/Labitalia, sulle opportunità per i giovani in occasione della sedicesima edizione del Festival del lavoro, che si apre oggi a Genova presso i Magazzini del Cotone.
(Adnkronos) - Inizia il giro delle panchine in Serie A. Mai come quest'anno, nella massima serie regna l'incertezza tra gli allenatori dei top club. Dal Napoli campione d'Italia al Milan, che ha chiuso il campionato al nono posto, sono più i dubbi che le sicurezze per la prossima stagione. La prima notizia è che il rinnovo di Vincenzo Italiano con il Bologna, ufficializzato in mattinata, chiude già alcune opzioni. Il tecnico rossoblù era seguito da diverse squadre, tra cui i rossoneri, ma resterà in Emila Romagna.
Il primo nodo da cui dipende gran parte delle situazioni è Antonio Conte. Il tecnico del Napoli, fresco campione d'Italia con gli azzurri, negli ultimi giorni ha intensificato i contatti con il presidente Aurelio De Laurentiis. L'idea del club è convincerlo a rimanere, puntando su un progetto vincente e - dopo un sondaggio di De Laurentiis con Massimiliano Allegri - il riavvicinamento c'è stato. I prossimi giorni saranno quelli decisivi, considerando che per Conte resta però sempre alla finestra la Juventus (che andrà al Mondiale per Club con Tudor).
Massimiliano Allegri è in queste ore il nome più presente nella testa dei tifosi del Milan. I rossoneri, che pochi giorni fa hanno ufficializzato Tare come direttore sportivo, insistono da settimane sull'allenatore dello scudetto del 2011. L'accelerata delle ultime ore dovrebbe portare presto alla fumata bianca, con un triennale per il tecnico livornese.
E per la panchina dell'Inter? Come spiegato dallo stesso Simone Inzaghi pochi giorni fa, ogni discorso sarà rinviato alla prossima settimana, dopo la finale di Champions League: "La società mi conosce bene, è la stessa cosa successa anche negli altri anni. Ci sono richieste, dall’estero, dall’Italia, dall’Arabia. Ma sarebbe folle pensare a quello". Come riportato oggi dal Messaggero, il tecnico nerazzurro sarebbe anche tra i nomi sul taccuino della Juventus per la prossima stagione. Il giro delle panchine è appena cominciato.
(Adnkronos) - "Il Covid oggi non è un problema per la stragrande maggioranza degli italiani, ma aver abbassato troppo la guardia sul discorso vaccinale e sul 'liberi tutti' dai vaccini non funziona. Le persone anziane e immunodepresse hanno problemi con il Covid". Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova.
Sotto i riflettori c'è una nuova variante, Nimbus, mentre il Covid torna ai livelli di un anno fa. E' il quadro delineato dall'Oms nell'alert di ieri. "Da metà febbraio 2025, secondo i dati disponibili dai siti sentinella, l'attività globale di Sars-CoV-2 è in aumento, con un tasso di positività ai test che ha raggiunto l'11%, livelli che non si osservavano da luglio 2024", ha segnalato l'Organizzazione mondiale della sanità nell'alert pubblicato per fare il punto sull'andamento di Covid-19 in queste ultime settimane e su un quadro che sta cambiando, con l'ascesa di una nuova variante che si affaccia sulla scena globale, NB.1.8.1.
L'ultimo aggiornamento settimanale del ministero della Salute sui casi Covid in Italia, settimana 15-21 maggio, registrava 298 casi e 5 decessi (erano 249 e 13 rispettivamente la precedente).
"E' evidente che oggi si deve pensare alla nuova campagna vaccinale che si avvierà a settembre-ottobre - ha sottolineato Bassetti - Ci deve pensare il ministero della Salute, però abbiamo mollato ogni tipo di ormeggio rispetto alla prevenzione vaccinale e questi sono i risultati. Probabilmente anche da noi tornerà a circolare pesantemente e poiché negli ultimi 2 anni non si è vaccinato nessuno avremo dei problemi".
"Qualcuno poi si assumerà le responsabilità - ha affermato quindi l'esperto - rispetto al continuo scaricabarile sui vaccini, che porta ad un atteggiamento di distanza degli italiani sui vaccini. Chi governa si deve assumere il compito di dire cosa fare, perché il Covid è ancora un problema per gli anziani e gli immunodepressi".
Leggi tutto: Covid, allerta per nuova variante. Bassetti: "Guardia troppo bassa"
(Adnkronos) - Un’Italia sempre più attenta alla qualità, all’etica e alla sicurezza dell’ambiente lavorativo, oltre che alla retribuzione. Ė la fotografia che emerge dall’indagine demoscopica 'Gli italiani e il lavoro', condotta dall’Istituto Piepoli per conto della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, e presentata oggi, a Genova, nel corso della prima giornata del Festival del Lavoro, la manifestazione che si svolgerà fino a sabato 31 maggio presso i Magazzini del Cotone.
Obiettivo del sondaggio, mettere in luce quali sono le priorità e le aspettative degli italiani in tema di lavoro.
E, secondo la ricerca, quando si tratta di indicare le priorità sul tema del lavoro, due aspetti si impongono con forza: l’aumento dei salari (63%) e la sicurezza sul lavoro (60%). Le due tematiche emergono come le vere priorità per i cittadini e sono ben lontane dai temi che fino a qualche anno fa erano concepiti come prioritari, come la crescita occupazionale (35%) o la riduzione della precarietà (31%). A dimostrazione del fatto che c’è anche maggiore percezione nel Paese della crescita dell’occupazione a tempo indeterminato avvenuta negli ultimi tempi.
L'intelligenza artificiale, inoltre secondo il sondaggio, è sempre meno percepita come una minaccia e sempre più come un’opportunità: il 58% degli italiani (il 66% tra i giovani) si dichiara favorevole al suo utilizzo per aumentare la competitività sul lavoro. Anche tra gli over 54 si nota una crescente apertura.
Leggi tutto: Lavoro, indagine: per italiani centrali salari e sicurezza sul lavoro