(Adnkronos) - E' terminata poco dopo le 12 di oggi, nella chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa di Ostuni (Brindisi), la cerimonia religiosa dei funerali del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, 59 anni, ucciso in una sparatoria. Presenti il capo dello Stato Sergio Mattarella, i ministri Matteo Piantedosi, Guido Crosetto e Marina Calderone, il commissario europeo Raffaele Fitto.
La bara, avvolta dalla bandiera tricolore, uscita dalla chiesa è stata accolta da un lungo applauso della folla. Le autorità hanno salutato i parenti la moglie eugenia Pastore, le figlie Paola e Carla e i genitori anziani del brigadiere, nativo di Cisternino ma residente a Ostuni che ha trovato la morte a Francavilla Fontana dove era effettivo al nucleo radiomobile del Comando compagnia.
''Nella sua ferialità e nella quotidianità ha offerto la sua vita, adempiendo al proprio dovere con generosità e amore. Un amore tanto profondo sapendo che è beato solo l'uomo che cerca l'autentica felicità. Tutto ciò che di fronte alla ragione umana può apparire complesso e difficile da accettare è quanto in questo momento riecheggia nei nostri cuori. Vi è più gioia nel dare che non nel ricevere'', ha detto monsignor Gian Franco Saba, ordinario militare per l'Italia, nella sua omelia ''Il nostro fratello Carlo, come Gesù, ha dato tutto - ha aggiunto - Ha dato la sua vita così come aveva deciso di fare, di dare tutto il suo tempo ed energie sino all'ultimo nonostante i tempi di riposo previsti''.
''Il nostro dovere di fare memoria è un dovere di fedeltà e riconoscenza a chiunque offra la propria vita, affinché gli insegnamenti non vadano dispersi, le esperienze, i sacrifici compiuti anche a nostro vantaggio siano sempre ricordati e siano uno sprone per una vita all'insegna del buono'', ha detto ancora monsignor Saba. ''In un mondo lacerato da discordie e contese - ha detto - vi sono uomini che spendono la propria vita, offrendosi senza riserve e trovano la felicità nella via del bene. Vi è una via d'amore attraverso la quale la creatura umana può realizzare se stessa. Ai nostri occhi terreni la felicità di Carlo potrebbe sembrare lacerata, eliminata. In un certo senso è vero, perché la sua vita terrena si è conclusa ma egli ha varcato la porta della felicità eterna, quella felicità che nessuno può più togliergli, in nessuna forma e in alcun modo. Quando l'uomo cerca la propria felicità e attenta a quella dell'altro, compie un atto disumano''.
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(Adnkronos) - "Acto, Alleanza contro il tumore ovarico è impegnata a offrire più vita alle donne con neoplasie ovariche, per noi è una grande responsabilità". Lo ha detto Annamaria Leone, presidente di Acto Puglia, in occasione della tappa di Bari di 'Tumore ovarico in Puglia: Cambiamo Rotta', il progetto realizzato con il patrocinio Acto Puglia, sponsorizzato dall'azienda farmaceutica Gsk e organizzato da OmnicomPrGroup. Obiettivo dell'iniziativa è creare un dialogo tra clinici, istituzioni, pazienti e caregiver per proseguire nel 'cambio di rotta' e rispondere ai bisogni insoddisfatti delle donne che convivono con il tumore ovarico e di chi è al loro fianco.
"Quello che noi intendiamo come 'più vita' è avere la possibilità di sostenere la ricerca per avere sempre più e migliori guarigioni" continua Leone, evidenziando che "supportare la ricerca è il nostro faro anche per consigliare e informare tutte le donne, perché abbiamo visto che il tumore ovarico, se viene operato in centri di eccellenza, dove ci sono team multidisciplinari, consente una sopravvivenza maggiore". "Indirizzare le donne pugliesi nei centri di eccellenza è uno dei nostri obiettivi. Accanto alla paziente è cruciale il ruolo di chi la assiste. Il carregiver ha un ruolo centrale, ma è un ruolo ombra - fa notare Leone che è stata caregiver della sorella - Ci sono una serie di sfide che i caregiver devono affrontare quotidianamente e sono sfide di tipo emotivo, ma anche di tipo pratico. Ed è necessario che vengano date informazioni oltre a supporto psicologico, perché i caregiver devono gestire una serie di emozioni oltre a dover risolvere dei problemi di natura pratica". Oltre alla condizione del paziente, sottolinea, "è importante capire le condizioni dei caregiver per offrire loro dei servizi socio-assistenziali, giuridici ed economici".
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(Adnkronos) - "Per noi è veramente importante non solo prendere a cuore la salute della donna, ma gestire la donna a 360 gradi, dando importanza all'aspetto sociale, all'aspetto familiare e lavorativo che gira intorno alla donna". Così Valentina Angelini, Patient Engagement & Advocacy Lead Gsk, in occasione dell'incontro 'Tumore ovarico in Puglia: Cambiamo Rotta', confronto tra clinici, istituzioni e pazienti sull'importanza della personalizzazione della cura del tumore ovarico e dei test genetici per la prevenzione dei tumori eredo-familiari, in corso a Bari. Il progetto a tappe è realizzato con il patrocinio di Acto Puglia, sponsorizzato dall'azienda farmaceutica Gsk e organizzato da OmnicomPrGroup.
"Abbiamo iniziato questo percorso nel 2023 con la presentazione del libro bianco a Roma, siamo poi andati in Veneto e siamo andati in Campania. Adesso siamo a Bari", ricorda Angelini, evidenziando che l'incontro con le realtà locali "consente di ascoltare e accogliere i bisogni delle donne e di offrire loro qualcosa che sia di reale aiuto e supporto. Qui abbiamo introdotto la figura del caregiver, importantissimo nel percorso di cura della donna perché la aiuta e per questo deve essere formata e informata. Tutto ciò è possibile grazie alle associazioni di pazienti che hanno il ruolo di aiutare, formare e informare le donne rendendole consapevoli di quello che il territorio offre loro per poter essere curate al meglio".
"Abbiamo poi introdotto la figura dello psicologo per aiutare anche il caregiver ad avere tutti gli elementi per stare vicino alla donna in questo momento di sofferenza", aggiunge Angelini chiarendo che "con Acto abbiamo iniziato a collaborare 2 anni fa e vogliamo continuare a farlo. Come Gsk abbiamo deciso di dare vita a un team dedicato in grado di fornire supporto alle pazienti e a chi è loro accanto, perché pensiamo che così sia possibile apportare migliori benefici". "Speriamo che questo viaggio possa continuare con ulteriori tappe", conclude.
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(Adnkronos) - Abbronzarsi con la vitiligine. Si può? E come? Con l'estate anticipata che arroventa l'Italia e in vista delle vacanze e dei fine settimana in spiaggia o in piscina, fa chiarezza per l'Adnkronos Salute Andrea Paro Vidolin, responsabile del Centro di fotodermatologia e cura della vitiligine dell'Ospedale Israelitico di Roma, tra i principali poli italiani di riferimento per la cura della malattia della pelle che colpisce trasversalmente il 2-5% della popolazione. E' anche per sgomberare il campo da dubbi e falsi miti sulla patologia che il 25 giugno torna il World Vitiligo Day, una ricorrenza che l'Israelitico celebra con il convegno 'Giornata mondiale della vitiligiine - Medici e pazienti a confronto', organizzato in collaborazione con la Clinica dermatologica dell'Università di Roma La Sapienza. L'appuntamento è per domenica 22 giugno, dalle 18 all'Associazione Civita a piazza Venezia.
"Per molto tempo si è pensato di mettere sempre la crema 50 sulle macchie cutanee bianco latte della vitiligine", spiega Paro Vidolin. "Il paziente teme che, scottandosi, il rischio di cancro possa aumentare" più che nelle persone senza la patologia. "Intanto - precisa lo specialista - c'è da dire che non è mai successo di vedere un tumore su una macchia di vitiligine. Perché è vero che ci si può scottare, ma è vero anche che quella con vitiligine", malattia co-determinata da una reazione autoimmunitaria, "è una cute sempre 'sulla difensiva', quindi con meccanismi di protezione attivati", probabilmente anche contro le neoplasie. "Poi è logico che, pensando all'estetica - puntualizza l'esperto - meno ci si abbronza e meno si vede la vitiligine. Sulla pelle scura ovviamente la patologia spicca di più, dato che al sole la cute sana si abbronza, mentre le macchie rimangono bianche".
Fatte queste premesse, e confermata l'importanza di proteggersi da ustioni solari che aumentano in generale il rischio di cancro, "l'atteggiamento moderno - conclude Pado Vidolin - è quello di applicare una crema 50 sulla cute sana e poi un solare dedicato su quella malata. Oggi esistono infatti dei prodotti ad hoc da spalmare sulle macchie di vitiligine". Filtro 50 più schermo mirato, e il sole è sicuro e sano anche per chi convive con questa patologia. (di Paola Olgiati)
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(Adnkronos) - L’indagine annuale Istat “Aspetti della vita quotidiana” analizza il livello di soddisfazione per le condizioni di vita dei cittadini sia in senso generale che con riferimento a diversi ambiti: lavoro, situazione economica, relazioni familiari, amici, salute, tempo libero, fiducia negli altri.
Il primo dato che emerge dall’edizione 2024 dell’indagine è che il livello di benessere soggettivo in generale è in calo, seppur minimo, rispetto al 2023, sia a livello nazionale che in Sardegna. Infatti, la percentuale di persone molto soddisfatte scende dal 46,6% al 46,3% in Italia, mentre sull’Isola tale diminuzione è più marcata, dal 49% al 47,8%.
Parallelamente, è in aumento il numero di persone poco o per nulla soddisfatte della propria vita: dall’11,9% del 2023 al 12,3% del 2024 a livello nazionale, +0,4% su base annua. In Sardegna la percentuale degli insoddisfatti è cresciuta nell’ultimo anno dell’1,4%, passando da 12,2% a 13,6%.
Tra le sfere della vita personale, in Sardegna nell’ultimo anno cresce in particolare l’insoddisfazione nei rapporti familiari. Infatti, se da una parte diminuiscono le persone molto o abbastanza soddisfatte, rispettivamente -0,8% e -2,2%, dall’altra parte aumentano coloro che si sentono poco soddisfatti (+1,6%) o per niente sodisfatti (+0,2%).
La Sardegna si segnala per il miglioramento del grado di soddisfazione per la propria salute. Infatti, nel 2024, risultano in diminuzione le persone che si sentono poco soddisfatte, il 19,9% contro il 20,4% del 2023 e del tutto insoddisfatte, il 4,9% contro il 5,8% dell’anno precedente. Parallelamente, crescono di quasi tre punti percentuali i cittadini abbastanza soddisfatti. Nei rapporti con gli amici, invece, si registrano dati controversi.
In questa categoria di rapporti sociali, infatti nel 2024 cresce sia la percentuale dei cittadini molto soddisfatti, +0,5%, che quella di coloro che si dichiara totalmente deluso dagli amici, nel complesso il 4,2% della popolazione dai 14 anni in su (+1,1% rispetto al 2023).
Un altro fattore preso in considerazione dall’indagine Istat con riferimento al livello di soddisfazione della vita quotidiana riguarda il tempo libero, la cui disponibilità e qualità hanno un impatto considerevole sul benessere personale.
Anche in questo ambito, in Sardegna, come in Italia, cresce la percentuale delle persone insoddisfatte che nel 2024 raggiunge il 32,5%, tra poco o per niente soddisfatti, con un aumento dell’1,1% rispetto al 2023 quando gli insoddisfatti erano il 31,4%. Una crescita in linea con la media nazionale. Per contro, tra i residenti dell’Isola, diminuisce dell’1,7% il grado di soddisfazione rispetto al proprio tempo libero, passando da 65,9% dell’indagine realizzata nel 2023 a 64,2% dell’ultima rilevazione.
A livello nazionale la riduzione è leggermente superiore, ovvero -1,8%.
Dal confronto tra i dati dell’indagine 2024 e quella dell’anno precedente, la valutazione dei sardi riguardo alla propria situazione economica, nel complesso, è abbastanza positiva. In particolare, per il 55,2% è rimasta invariata (era il 51,2% nel 2023), mentre per il 12,1% è un po’ migliorata, rispetto al 10,5% del 2023. Inoltre, si riduce al 32,6% (era il 38,4% nel 2023), la percentuale di coloro che hanno visto peggiorare la propria situazione economica nel 2024.
Di questi, il 24,4% ha riscontrato un lieve peggioramento, rispetto al 28,3% del 2023 e l’8,2% un netto peggioramento (era al 10,1% nel 2023). Nonostante la valutazione sia in generale miglioramento, altrettanto non si può dire per il livello di soddisfazione della situazione economica.
I cittadini sardi molto soddisfatti nel 2024 scendono al 3% rispetto al 5% dell’anno precedente, quelli abbastanza soddisfatti scendono al 44,8%, rispetto al 45,1% del 2023.
Dall’analisi dei dati sulla valutazione delle risorse economiche della propria famiglia negli ultimi 12 mesi, emerge che sono in aumento i cittadini che le giudicano insufficienti, ovvero il 6,4% rispetto al 4,1% della rilevazione precedente. Un dato nettamente superiore alla media nazionale del 3,5%.
Per contro, nel 2024 si riduce la percentuale di coloro che segnalano risorse economiche scarse, che risultano essere il 27,4, una percentuale che nel 2023 riguardava il 31,6% delle famiglie sarde, comunque inferiore rispetto al 30,3% della media italiana.
In crescita anche i nuclei familiari che valutano positivamente le proprie risorse economiche: nello specifico, il 64% le giudica come adeguate (era il 61,4% nel 2023), il 2% le considera ottime, in calo rispetto al 2,8% dell’anno precedente.
Secondo i dati Istat nel 2024 oltre ¾ della popolazione della Sardegna ripone poca fiducia nel prossimo: infatti, il 75,2% afferma che bisogna stare molto attenti.
Un dato in crescita del 4,4% rispetto al 2023, ma assolutamente in linea con la media nazionale (75,4%). A sostegno della diffusa scarsa fiducia nel prossimo solo il 22,2% dei sardi sostiene che gran parte della gente è degna di fiducia, percentuale che si è ridotta di oltre il 5% rispetto alla precedente rilevazione.
Anche in questo caso gli indicatori sono allineati con l’intero Paese. Infine, un dato curioso sulla fiducia interpersonale. Alla domanda: “Nel caso in cui perdesse il portafoglio, da chi ritiene molto o abbastanza probabile le venga restituito?” L’87,9% ha indicato un rappresentante delle forze dell’ordine, il 77,4% da un vicino di casa, solo il 16,9% da uno sconosciuto.
Qual è il grado di soddisfazione degli occupati rispetto al proprio lavoro? I dati Istat del 2024 riferiti alle isole (non vi sono dati regionali), segnala un seppur lieve miglioramento rispetto all’anno precedente. Nel complesso, il 76,5% degli occupati si dichiara molto (13,5%) o abbastanza (63%) soddisfatto a livello professionale, nel 2023 tale percentuale era del 76,3%.
Di pari passo all’aumento dei soddisfatti, diminuisce la percentuale degli insoddisfatti: dal 18,8% del 2023 al 18,4% del 2024, dei quali il 2,5% afferma di non essere per niente gratificato, il 15,9% di esserlo poco.
Dal punto di vista del genere, le donne risultano maggiormente appagate dal proprio lavoro rispetto agli uomini con il 77,3% a fronte del 75,9% dei colleghi. Inoltre, tra le donne occupate solo il 17,3% è poco o per niente soddisfatto, percentuale che tra gli uomini sale al 18,4%.
Uno dei presupposti fondamentali per condurre una vita soddisfacente per tutte le categorie di cittadini è l’inclusione nei suoi diversi aspetti, dall’istruzione all’occupazione, dalla sanità alla cultura. In questa direzione rientrano alcune delle molteplici iniziative previste dal Piano Regionale di Sviluppo Sardegna 2024-2029 approvato dal Consiglio Regionale dell’8 aprile 2025.
Il Piano fa riferimento ai Programmi Regionali FESR e FSE+ redatti tenendo conto degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu. Nel complesso, il Piano, individua diversi ambiti di intervento: sanità e salute, politiche sociali, lavoro, conoscenza e cultura, governo del territorio, ambiente e paesaggio, mobilità e trasporti, transizione energetica, sviluppo economico e sociale sostenibile.
In particolare, in ambito di politiche sociali, il Piano indica diversi obiettivi strategici con specifico riferimento a: sicurezza sociale e protezione economica; salute e benessere sociale; benessere famiglie, giovani e sport; politiche abitative; giustizia sociale e solidarietà.
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(Adnkronos) - Gaffe social per Douglas Luiz. Il centrocampista della Juventus, reduce da una stagione in chiaroscuro ma arrivato negli Stati Uniti con la squadra per partecipare al nuovissimo, e ricchissimo, Mondiale per Club, ha postato una storia che sta facendo il giro del web. Sul suo profilo Instagram infatti, il brasiliano ha condiviso una foto che lo ritrae sull'aereo, direzione America, insieme ad alcuni compagni di squadra: Pierre Kalulu, Francisco Conceicao e Khephren Thuram. Il più classico dei selfie, insomma, se non fosse che tra i tag, Luiz ha sbagliato Thuram.
Douglas infatti, invece di taggare il profilo del compagno di squadra Khephren, ha cliccato sull'account del fratello Marcus Thuram, attaccante che sarà anche lui negli Stati Uniti, ma con la maglia dell'Inter. L'errore ha subito suscitato l'ilarità del popolo di X, con il giocatore che, alla fine, se n'è accorto, ha eliminato la foto e ne ha caricata un'altra, stavolta taggando il Thuram giusto.
La Juventus farà il suo esordio nel Mondiale per Club 2025 nella notte tra mercoledì 18 e giovedì 19, sfidando alle 3 ora italiana gli emiratini dell'Al Ain. Insieme ai bianconeri nel gruppo G ci sono il Manchester City, squadra vincitrice della Champions League 2023 e gli africani del Wydad Casablanca, trionfatori della Caf Champions League 2022.
(Adnkronos) - Macchie color bianco latte sulle pelle, che compaiono concentrate su viso, mani, piedi, ascelle, gomiti e ginocchia. Sono i segni della vitiligine, vissuti spesso con angoscia da chi ne soffre e si sente 'marchiato', additato ed evitato come fosse contagioso. Ma la vitiligine contagiosa non è, ed è anche per smentire false credenze come questa che il 25 giugno di ogni anno si celebra il World Vitiligo Day, Giornata mondiale dedicata alla malattia dermatologica. L'Ospedale Israelitico di Roma, sede di uno dei principali centri italiani per la cura della patologia, celebra la ricorrenza domenica 22 giugno con il convegno 'Giornata mondiale della vitiligiine - Medici e pazienti a confronto', organizzato in collaborazione con la Clinica dermatologica dell'Università di Roma La Sapienza. L'appuntamento è per le 18, all'Associazione Civita a piazza Venezia. Ne parla all'Adnkronos Salute Andrea Paro Vidolin, responsabile del Centro di fotodermatologia e cura della vitiligine dell'Israelitico, che inquadra la malattia e le strategie per combatterla. L'approccio più efficace per ricolorare la cute, spiega, è un 'doppio attacco' che associa la terapia della luce e il primo e unico farmaco specifico per la vitiligine, formulato in crema.
La vitiligine ha una prevalenza che "varia dal 2% al 5% della popolazione generale" e colpisce trasversalmente: uomini e donne, di ogni età. "Può presentarsi anche in bambini molto piccoli", sottolinea il dermatologo. La causa precisa non è ancora chiara, ma si ritiene che a provocare la patologia concorrano due elementi: "Un disturbo autoimmunitario e un fenomeno legato allo stress ossidativo". A far comparire le chiazze bianche possono contribuire alcune concause. "Un soggetto predisposto, ad esempio, può sviluppare la vitiligine in un momento particolare della vita, magari molto stressante. Ci sono poi delle malattie associate, come la tiroidite cronica autoimmune o l'intolleranza al glutine. Esistono quindi delle condizioni che possono 'slatentizzare' la vitiligine".
Per curarla, descrive Paro Vidolin, "il nostro compito è da un lato quello di stabilizzare la patologia, di far sì che non si allarghino le macchie e non ne compaiano altre, e dall'altro lato quello di ripigmentare le chiazze. Per stabilizzare la malattia utilizziamo prevalentemente dei complessi di antiossidanti, sostanze naturali, che combattono lo stress ossidativo. Sono trattamenti sistemici, che si somministrano per bocca. La terapia farmacologica per la ripigmentazione, invece, è basata su prodotti topici: creme che possono essere steroidee, dunque contenere cortisonici, o agire sul sistema immunitario" per 'spegnere' l'auto-attacco che, aggredendo i melanociti (le 'fabbriche' di melanina responsabili della colorazione cutanea), stinge la pelle. "E su questo fronte dall'anno scorso c'è una grossa novità: un farmaco topico a base di ruxolitinib, il primo specifico per la vitiligine, approvato in Italia dall'Aifa, negli Usa dalla Fda e in Europa dall'Ema".
Prima del via libera al nuovo principio attivo, un Jak-inibitore, "si utilizzavano farmaci off-label: medicinali con altre indicazioni", 'prestati' al trattamento della vitiligine, ricorda lo specialista. "Oggi abbiamo un farmaco dedicato. Ma la cosa da rimarcare - puntualizza Paro Vidolin - è che rimane sempre un presidio fondamentale la fototerapia Uvb a banda stretta, sia con le cabine total body per le forme più estese, sia con il laser a eccimeri 308 nanometri per quelle più localizzate". La cura della luce mira a stimolare i melanociti inattivi, ripristinando il pigmento cutaneo. E "dal Vitiligo International Symposium", l'appuntamento più importante per gli esperti di vitiligine, "che si è tenuto in dicembre al Cairo in Egitto, è emerso in modo chiaro che la fototerapia rimane cruciale e soprattutto si può associare al nuovo farmaco topico. L'associazione dei due trattamenti insieme viene considerata oggi l'approccio migliore" sul fronte della ripigmentazione.
Centrare questo obiettivo solleva il paziente non solo dal peso estetico della vitiligine, ma anche da quello psicologico. "Tantissimi studi - riporta il dermatologo - indicano che questa malattia ha un enorme impatto mentale sul benessere di chi ne soffre: ansia, depressione, addirittura in alcuni contesti sociali o in alcune etnie il paziente è vittima di pregiudizi che portano a discriminazione e isolamento. Crolla l'autostima, si vive con la paura di peggiorare ed essere esclusi. Poi c'è l'idea del 'contagio'. Ancora oggi - riferisce l'esperto - molti miei pazienti mi raccontano che 'quando sono in metropolitana la gente mi guarda male, forse pensano che quello che ho si attacca, come avessi la lebbra, la scabbia, un'infezione'". Ecco perché organizzare incontri come quello del 22 giugno "punta proprio a combattere questo stigma, a promuovere insieme alla comunità dei pazienti una ricerca scientifica che possa offrire loro le indicazioni terapeutiche migliori, a sostenerli sotto tutti i punti di vista".
L'evento promosso dall'Ospedale Israelitico quest'anno cade in anticipo rispetto alla Giornata mondiale della vitiligine per ospitare un 'Vip' della dermatologia: il presidente della International League of Dermatological Societies (Ilds), Henry Lim. "E' uno dei massimi esperti mondiali di vitiligine - rimarca Paro Vidolin - In quei giorni sarà a Roma per un grosso congresso internazionale e allora abbiamo pensato di organizzare il nostro convegno il 22 proprio per averlo noi". Lim terrà una delle lecture previste durante serata, che sarà aperta dai saluti delle istituzioni e vedrà la partecipazione "anche di colleghi del Policlinico Umberto I, del Policlinico Gemelli e dell'Istituto San Gallicano". Un evento corale, "per unire le forze" contro la vitiligine, le fake news e i falsi miti che ancora la circondano. (di Paola Olgiati)
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(Adnkronos) - Sunjay Kapur, amico del principe William e imprenditore indiano, è morto all'età di 53 dopo un incidente che sarebbe stato causato a quanto pare da un'ape, come riferiscono i media britannici. L'uomo, 53 anni, stava giocando a polo giovedì 12 giugno in Inghilterra quando, secondo indiscrezioni ancora non confermate ufficialmente, avrebbe ingoiato un'ape, che lo avrebbe poi punto nella parte interna della bocca causando uno shock anafilattico. Immediato l'arresto cardiaco che ne ha poi provocato il decesso.
A confermare la morte di Kapur è stato proprio il circolo di polo dove l'imprenditore stava giocando, il Guards Polo Club, con una nota ufficiale pubblicata sul proprio sito: "Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione e i Soci del Guards Polo Club sono rimasti sconvolti nell'apprendere che Sunjay Kapur, proprietario della squadra di polo Aureus, è morto dopo essersi sentito male durante una partita allo Smith's Lawn", si legge nel comunicato, "il Club esprime le sue più sentite condoglianze alla moglie, Priya Sachdev, ai figli, alla famiglia Kapur e ai compagni di squadra dell'Aureus. Non commenteremo ulteriormente questa notizia per evitare ulteriore sofferenza alla famiglia Kapur".
Kapur era un imprenditore noto sia per il proprio lavoro che per i suoi legami con l'alta società inglese. Sunjay era presidente della Sona Comstar, multinazionale che produce componenti per il settore automobilistico, e caro amico del principe William. I due si erano incontrati da giovani nel corso dei propri studi accademici e avevano coltivato poi il loro rapporto anche attraverso le proprie passioni in comune, in primis quelle sportive.
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(Adnkronos) - Il conflitto tra Israele e Iran è destinato a durare ma l'Italia è in prima fila per la de-escalation. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nell'audizione di fronte alle commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera.
"La tensione in tutta la regione è altissima", ha scandito il titolare della Farnesina aggiungendo che l'operazione militare israeliana, a quanto gli è stato riferito dal ministro degli Esteri israeliano Sa’ar, "appare destinata a durare diversi giorni, se non settimane".
Tuttavia, ha scandito il vicepremier, "di fronte alla minaccia nucleare non ci può essere ambiguità, l'Iran non può avere l'arma atomica", è "questo il messaggio che ho voluto trasmettere questa mattina anche al Presidente israeliano Herzog, a cui ho offerto la piena solidarietà e amicizia del Governo, condividendo che Israele ha il diritto di tutelare i propri cittadini".
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(Adnkronos) - Aveva ingoiato un cacciavite giocattolo con la punta di metallo, che rischiava di perforargli l'intestino. Tanto spavento, e infine un sospiro di sollievo, per un bimbo di 5 anni salvato da una gastroscopia d'urgenza a Salerno.
L'Aou salernitana riferisce oggi l'episodio accaduto qualche giorno fa, che ha tenuto con il fiato sospeso i genitori del piccolo. "Inspiegabilmente", viene riferito, il bambino ha ingerito l'oggetto che rischiava di ucciderlo. Racconta Arianna Diasco, in forze nel reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia dell'ospedale universitario San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, diretto da Carolina Ciacci: "Sono stata contattata di notte dai colleghi della Chirurgia pediatrica diretta da Umberto Ferrentino, e con estrema solerzia ho eseguito un intervento endoscopico, necessario a rimuovere il pericoloso corpo estraneo. Al bambino è stata precedentemente praticata l'anestesia con intubazione oro-tracheale", quindi è stato "sottoposto a gastroscopia d'urgenza per estrarre l'oggetto con l'ausilio di device dedicati (pinze e anse), scongiurando così un'invasiva operazione chirurgica e le relative conseguenze post-operatorie. La procedura non è stata comunque priva di rischi - sottolinea la specialista - in virtù dell'anestesia generale e anche a causa di una grande quantità di cibo che il bambino aveva ingerito da poco durante la cena, e che ha ostacolato quindi l'estrazione del cacciavite".
Ciò nonostante, evidenziano dall'ospedale, "l'intervento è avvenuto con tempistiche tali che, se non fossero state rispettate, un'eventuale permanenza dell'oggetto nel tubo digerente avrebbe potuto causare la perforazione dell'intestino".
Diasco - si legge in una nota - tiene a ringraziare Ciacci, lo staff infermieristico, quello degli anestesisti, dei chirurghi pediatrici e della sala operatoria, senza i quali questa impresa a lieto fine non avrebbe avuto il giusto supporto e la fondamentale collaborazione. Il piccolo paziente, dopo un giorno di degenza e tanto spavento, è tornato a casa e gode di ottima salute.
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(Adnkronos) - Lando Norris non pensa al... matrimonio. Il pilota della McLaren, secondo nella classifica Piloti, è atteso da un weekend cruciale in Canada, dove va a caccia di punti pesanti per rimanere nella scia del compagno di squadra Oscar Piastri, leader del Mondiale di Formula 1 a quota 186 e con 10 lunghezze di vantaggio sull'inglese. Norris, che non ha brillato nelle prove libere del venerdì, tanto da definirlo "il peggior venerdì dell'anno", ha trovato sugli spalti di Montreal numerosi tifosi pronti a caricarlo in vista della gara, e non solo.
Durante le prove libere, dove non ha brillato nemmeno Charles Leclerc, infatti è spuntato il cartellone: "Lando, vuoi sposarmi? Il mio fidanzato non vuole", sorretto da una coppia con tanto di cuori e foto di Norris. Le telecamere non si sono lasciate sfuggire l'occasione e sono subito andate a inquadrare l'inglese, che a bordo della sua McLaren, una volta visto il cartellone sul maxischermo a bordo pista, ha scosso la testa più volte prima di tornare a concentrarsi sul circuito.
Leggi tutto: Norris, proposta di matrimonio a Montreal: "Vuoi sposarmi?". Ma lui rifiuta - Video
(Adnkronos) - Giallo a Cagliari, un minorenne è stato trovato morto in mare. L'allarme è scattato all'alba vicino al vecchio stadio Sant'Elia quando è stato visto il corpo in acqua all'altezza della spiaggetta dietro il parcheggio Cuore, a ridosso del molo di levante. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco che hanno recuperato il corpo e gli operatori del 118. Immediato anche l'intervento della polizia che ha potuto constatare che si tratta di un minore. Dai primi accertamenti non ci sarebbero segni sul corpo e non viene esclusa nessuna pista.
(Adnkronos) - "La vera innovazione non è solo nella tecnologia, ma nella volontà concreta di confrontarsi per cooperare in modo nuovo. La sinergia fine a se stessa non lascia traccia, è la volontà condivisa di progredire che crea valore e cambiamento". Così Luciano Pino, direttore dell'Unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia dell'Aorn San Pio di Benevento, in occasione del congresso regionale Aogoi 2025, che si chiude oggi a Benevento, e di cui Pino è presidente. L'evento - ieri e oggi - ha riunito oltre 100 esperti tra i maggiori esponenti della ginecologia e ostetricia italiana, affrontando i grandi temi della medicina moderna: dall'intelligenza artificiale applicata alla diagnostica e alla chirurgia robotica, fino alla medicina personalizzata, alla Pma, all'oncofertilità, alla menopausa e alla telemedicina.
"Abbiamo vissuto momenti di alto profilo scientifico - spiega Pino - in particolare quelli dedicati alla diagnostica delle malattie gravi, come le patologie metaboliche e le neoplasie ginecologiche, ma anche l'endometriosi, dove la capacità di fare diagnosi precoce fa davvero la differenza. La forza di questo congresso è nella possibilità di condividere esperienze, rafforzare competenze e uscire dalle vecchie dicotomie specialistiche". Nel corso della 2 giorni, spazio anche alla diagnostica per immagini - ecografica, radiologica e con risonanza magnetica - e al dibattito sull'uso intelligente e selettivo delle nuove tecnologie. "L'intelligenza non è solo artificiale, è soprattutto analogica, umana - sottolinea Pino - ed è la nostra esperienza clinica che deve restare il punto fermo. L'urgenza dei pazienti è concreta: cercano risposte chiare e rapide e noi dobbiamo essere pronti, come professionisti, ad accogliere queste domande con responsabilità". Particolare attenzione è stata dedicata anche alla procreazione medicalmente assistita. "Oggi più che mai - evidenzia l'esperto - c'è bisogno di soluzioni tempestive ed efficaci per le coppie che cercano una gravidanza. La Pma richiede aggiornamento costante e una risposta empatica e competente, in grado di restituire fiducia a chi si affida a noi".
Il congresso regionale Aogoi Campania 2025 si conferma un appuntamento strategico non solo per l'aggiornamento scientifico, ma anche per promuovere una nuova visione di sanità, fondata sulla relazione medico-paziente, sulla fiducia reciproca, sul confronto tra diverse professionalità e su un uso consapevole dell'innovazione, al servizio della salute e della futura genitorialità. "Questa è la vera empatia: un rapporto di fiducia che finora i pazienti hanno espresso in modo silenzioso, ma che sempre più spesso chiederanno in modo esplicito. Come operatori sanitari dobbiamo essere pronti a rispondere a questa esigenza, con competenza, tempestività e umanità", conclude Pino.
Leggi tutto: Pino (Aogoi): "Non solo innovazione, in ginecologia serve confronto tra professionisti"
(Adnkronos) - E’ in arrivo il primo ingorgo fiscale dell’anno. Anche se, in teoria, venerdì scorso abbiamo celebrato il giorno di liberazione fiscale. Entro lunedì prossimo, 16 giugno 2025, i contribuenti italiani saranno infatti chiamati a versare all’erario 42,3 miliardi di euro in tasse. Un importo, quest’ultimo, che secondo l’Ufficio studi della Cgia è certamente sottodimensionato, poiché non include il valore economico dei contributi previdenziali che dovranno essere pagati dalle imprese e dai lavoratori autonomi.
In sostanza, tra soli due giorni, questa enorme responsabilità fiscale si concretizzerà senza possibilità di sconto. Considerando poi la cronica carenza di liquidità che affligge soprattutto il mondo delle piccole aziende, molti imprenditori hanno cerchiato sul calendario con il pennarello rosso sia il 16 che il 30 giugno: due scadenze fiscali che mettono “paura” e fanno “tremare” chiunque abbia a cuore la propria attività.
Entro dopodomani, infatti, i titolari di impresa saranno chiamati a versare all’erario almeno 34 miliardi di euro, quasi la totalità del gettito totale previsto (l’80% circa). Questa cifra assoluta in capo alle aziende comprende, in particolare, le ritenute Irpef sui lavoratori dipendenti e sui collaboratori familiari (14,4 miliardi), l’Iva (13,2), l’Imu (5) e le ritenute Irpef dei lavoratori autonomi (1,3).
È fondamentale sottolineare che per le imprese il pagamento delle ritenute Irpef dei propri dipendenti e dell’Iva -importo stimato dalla Cgia in 27,5 miliardi di euro- rappresenta una mera partita di giro: nel caso delle ritenute Irpef, infatti, le aziende agiscono come sostituti d’imposta per conto dei propri lavoratori; riguardo all’Iva, invece, si tratta di somme già incassate in precedenza, ogni qual volta hanno ricevuto un pagamento dalla clientela a seguito dell’emissione di una fattura. Nonostante ciò, rimane il solito problema della liquidità. Con tempi di pagamento tra le imprese private in costante aumento, tantissime attività sono a corto di liquidità, anche perché le banche, in particolare alle piccole imprese, continuano a erogare il credito con il contagocce. Questa situazione, se ancora ce ne fosse bisogno, dimostra con chiarezza la responsabilità cruciale che grava sulle imprese nel garantire il corretto flusso fiscale verso lo Stato.
Giugno e anche novembre sono da sempre i mesi delle tasse. E se la scadenza di dopodomani sta togliendo il sonno a molti contribuenti in preda alle difficoltà di reperire i soldi per onorare le richieste del fisco, anche la scadenza di lunedì 30 giugno sarà tra le più importanti dell’anno. Nonostante il Consiglio dei Ministri abbia opportunamente rinviato al 21 luglio prossimo e senza alcuna maggiorazione il pagamento dell’Ires, dell’Irap, dell’Irpef e delle addizionali Irpef ai forfetari e alle partite Iva soggette agli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), sempre secondo le stime dell’Ufficio studi della Cgia, nell’ultimo giorno di questo mese è previsto un gettito per l’erario di 17 miliardi di euro. Soldi che arriveranno dal pagamento dell’Ires (9,8 miliardi), dell’Irap (4,9), dell’Irpef (1,5) e delle addizionali regionali/comunali Irpef (0,9). In buona sostanza, dalle due scadenze previste in questo mese (lunedì 16 e lunedì 30), le casse dello Stato riscuoteranno complessivamente 59,3 miliardi di euro.
Nel 2024 la pressione fiscale in Danimarca era al 45,4 per cento del Pil, in Francia al 45,2, in Belgio al 45,1, in Austria al 44,8 e in Lussemburgo al 43. Tra tutti i Paesi dell’Ue, l’Italia si posizionava al sesto posto con un tasso del 42,6 per cento del Pil. Se tra i nostri principali competitor commerciali solo la Francia presentava un carico fiscale superiore al nostro, gli altri, invece, registravano un livello nettamente inferiore. Se in Germania il peso fiscale sul Pil era al 40,8 per cento (1,8 punti in meno rispetto al dato Italia), in Spagna addirittura al 37,2 (5,4 punti in meno che da noi). Il tasso medio in Ue, invece, era al 40,4, 2,2 punti in meno della nostra media nazionale.
Oltre ad avere un carico fiscale tra i più elevati d’Europa, l’Italia è il Paese, assieme al Portogallo, dove pagare le tasse è più difficile, in particolar modo per le imprese. Secondo le ultime statistiche elaborate dalla Banca mondiale, i nostri imprenditori “perdono” 30 giorni all’anno (pari a 238 ore) per raccogliere tutte le informazioni necessarie per calcolare le imposte dovute; per completare tutte le dichiarazioni dei redditi e per presentarle all’Amministrazione finanziaria; per effettuare il pagamento on line o presso le autorità preposte. In Francia per espletare le incombenze burocratiche derivanti dal pagamento delle tasse sono necessari solo 17 giorni (139 ore), in Spagna 18 (143 ore) e in Germania 27 (218 ore), mentre la media dell’Area dell’Euro è di 18 giorni (147 ore). I dati si riferiscono a una media impresa (società a responsabilità limitata), al secondo anno di vita e con circa 60 addetti.
Nel 2024 l’Agenzia delle Entrate ha recuperato dalla lotta all’evasione fiscale 33,4 miliardi di euro; una cifra che costituisce un record assoluto. A questa buona notizia se ne affianca un’altra: secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) l’evasione è in calo. Se nel 2017 toccava i 108,4 miliardi di euro, nel 2021, ultimo anno in cui il dato è disponibile, è scesa a 82,4 miliardi; di cui 72 sono ascrivibili al mancato gettito tributario e gli altri 10,4 sono il “frutto” dell’evasione contributiva. Sebbene non possiamo contare su oltre 82 miliardi di euro di entrate tributarie e contributive ogni anno, negli ultimi tempi l’Amministrazione finanziaria italiana ha imboccato la strada giusta e per gli evasori la vita è diventata molto più difficile. Grazie all’applicazione della compliance fiscale[4], dello split payment, della fatturazione elettronica e dell’invio telematico dei corrispettivi, una serie di contribuenti – tra cui gli evasori seriali, chi riceveva i pagamenti dallo Stato per un servizio o una prestazione lavorativa resa e poi non onorava il pagamento dell’Iva e, infine, i professionisti delle cosiddette “frodi carosello” - sono stati indotti a ravvedersi. Certo, il lavoro da fare rimane ancora molto, ma le misure messe in campo in questi ultimi anni stanno riscuotendo un buon successo.
Se “regionalizziamo” gli 82,4 miliardi di euro di evasione fiscale stimati dal Mef, l’area geografica che in valore assoluto registra l’evasione più elevata d’Italia è la Lombardia con 13,6 miliardi. Seguono il Lazio con 9,2 e la Campania con 7,7. Rammentando che la Lombardia conta quasi 10 milioni di abitanti – mentre il Lazio e la Campania rispettivamente 5,7 e 5,6 – da un punto di vista comparativo è certamente più “corretto” misurare in mancato gettito imputabile agli evasori, calcolando l’incidenza percentuale dell’evasione sul gettito tributario e contributivo incassato in ciascuna regione. Ebbene, se decidiamo di utilizzare questa modalità, il tasso di evasione più elevato si attesta al 20,4 per cento e riguarda la Calabria. Al 19,1 scorgiamo la Campania, al 18,7 la Puglia e al 18,3 la Sicilia. L’area più “fedele” al fisco d’Italia, invece, risulta essere la Provincia Autonoma di Bolzano con un tasso dell’8,6 per cento. La media Italia è al 12,5 per cento.
Per avere la meglio sugli evasori bisogna continuare a sfruttare in modo sempre più efficiente i dati detenuti dall'Amministrazione fiscale, al fine di ottimizzare i controlli su fenomeni che, secondo le valutazioni dell'Agenzia delle Entrate, presentano elevati livelli di rischio. Tra questi si annoverano: le frodi Iva; l'uso improprio di crediti inesistenti e/o aiuti economici non dovuti; la fittizia dichiarazione di residenza fiscale all'estero; e l’occultamento di patrimoni al di fuori dei confini nazionali.
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(Adnkronos) - "Oggi la ginecologia guarda al futuro. Fino a qualche anno fa, da un semplice prelievo di sangue si potevano analizzare solo poche patologie legate alla gravidanza, come la sindrome di Down. Oggi siamo in grado di rilevare fino a un migliaio di malattie genetiche con un unico esame del sangue". Cosi Giovanni Savarese, direttore del settore di genetica del Centro Ames, in occasione del congresso regionale Aogoi (Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani) Campania, che si chiude oggi a Benevento, dal titolo 'Innovazione e tecnologia in ginecologia e ostetricia: impatto nella pratica clinica'.
Savarese evidenzia come le innovazioni in ambito genetico stiano cambiando radicalmente l'approccio alla diagnosi prenatale, permettendo una mappatura sempre più ampia delle patologie ereditarie. "Tra le più frequenti - spiega - ci sono la fibrosi cistica e numerose malattie metaboliche. Parliamo di screening sempre più precoci e accurati che, in molti casi, consentono di intervenire in tempo utile". Un aspetto centrale riguarda però la finalità di questi test. "L'obiettivo - sottolinea il genetista - non è condurre la coppia verso decisioni drastiche come l'interruzione della gravidanza, ma offrire strumenti per intervenire, laddove possibile, con una terapia. Parliamo ad esempio di trattamenti enzimatici, ormonali o dietetici che, se somministrati precocemente, possono cambiare radicalmente la vita del nascituro". La prospettiva - come emerge dal congresso - è quella di una medicina predittiva e personalizzata, capace di leggere in modo sempre più dettagliato il patrimonio genetico del nascituro e di trasformare l'informazione in azione clinica. "Stiamo entrando in una nuova era della diagnosi genetica - prosegue Savarese - in cui il concetto di prevenzione prenatale non si limita alla rilevazione di anomalie, ma si estende alla possibilità concreta di cura. Il nostro compito come clinici e genetisti è dare risposte a famiglie che affrontano una gravidanza con timori legati alla trasmissione di patologie genetiche".
Nel corso del congresso Aogoi - che ha riunito oltre 100 relatori tra i più autorevoli esponenti della ginecologia italiana - ampio spazio è stato dedicato al ruolo sempre più centrale della genetica e della diagnostica avanzata nella medicina della riproduzione. "Siamo davanti a un cambiamento culturale in cui la tecnologia non è fine a se stessa, ma uno strumento al servizio della vita e della salute. Dare a un bambino la possibilità di nascere e crescere sano, anche in presenza di una predisposizione genetica, è la sfida più alta e più bella della nostra disciplina", conclude l'esperto.
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(Adnkronos) - Jannik Sinner riparte da Halle. Il tennista azzurro è arrivato in Germania, dove giocherà l'Atp 500, di cui è campione in carica, per inaugurare la sua stagione sull'erba e prepararsi a Wimbledon, il prossimo Slam in programma dal 30 giugno al 13 luglio. Prima di partire per Londra però Sinner giocherà quindi ad Halle, per riprendere confidenza con l'erba e scacciare i fantasmi della finale-maratona persa con Carlos Alcaraz al Roland Garros.
E proprio la differenza rispetto al programma del numero due del mondo, che dopo una breve vacanza a Ibiza giocherà il torneo del Queen's, da cui si è invece ritirato Lorenzo Musetti, ha fatto insinuare, a una parte della stampa spagnola, che Sinner stia cercando di evitare Alcaraz per non rivivere il 'trauma' di Parigi, almeno non prima di Wimbledon. "Sinner ha scelto Halle per evitare Alcaraz", hanno scritto alcuni media iberici, mettendo così l'accento sul differente score degli scontri diretti tra i due.
Dei dodici precedenti andati in scena fin qui infatti, otto sono stati vinti dallo spagnolo, con l'azzurro che invece ne ha conquistati appena la metà, quattro. Il motivo della scelta di Sinner però non è da ricercare nella 'paura' di affrontare il rivale, ma quanto più nella voglia di difendere il titolo conquistato lo scorso anno ad Halle. Nel 2024 infatti Jannik battè in finale il polacco Hubert Hurkacz in due set, vincendo il torneo e guadagnando i 500 punti messi in palio. Importante, in chiave ranking, non perdere terreno e lasciare intaccato il distacco da Alcaraz, che a Wimbledon dovrà difendere la vittoria dello scorso anno, quando Sinner, invece, fu eliminato ai quarti di finale da Daniil Medvedev.
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(Adnkronos) - "Siamo un centro di ricerca ma, prima di tutto, siamo vicinissimi alle donne. E quindi, inevitabilmente, anche ai ginecologi che ogni giorno lavorano per la loro salute. Il nostro compito è quello di offrire strumenti diagnostici sempre più precisi e performanti per supportare il loro lavoro e migliorare la qualità delle cure". Così Antonio Fico, direttore del Centro polidiagnostico strumentale Ames, in occasione del congresso regionale Aogoi (Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani) Campania che si chiude oggi a Benevento, dal titolo 'Innovazione e tecnologia in ginecologia e ostetricia: impatto nella pratica clinica'. "Viviamo in un mondo dominato dai social - osserva Fico - e le donne oggi arrivano molto più preparate alla visita. I medici a volte si infastidiscono quando dicono 'ho letto su Internet', ma la verità è che vogliono capire, si informano, cercano la prevenzione. E hanno ragione: la prevenzione salva la vita".
"Abbiamo investito moltissimo nella chirurgia molecolare e nell'acquisizione di sequenziatori di ultima generazione - ricorda Fico nel sottolineare come il Centro Ames sia in prima linea nella ricerca applicata alla salute femminile - Questo ci consente di ottenere diagnosi sempre più rapide e affidabili, un fattore cruciale soprattutto in ambito preventivo". "L'obiettivo è accompagnare la ginecologia verso un futuro fatto di tecnologie avanzate, intelligenza artificiale e medicina personalizzata. Un futuro che è già presente, e che ci impone di lavorare in rete, con un approccio integrato, consapevole e profondamente umano".
Tra i temi al centro del congresso Aogoi Campania 2025 - che ha riunito oltre 100 relatori tra i più autorevoli esponenti della ginecologia italiana - la chirurgia robotica, tecniche minimamente invasive, ecografia 3D/4D, test genetici e molecolari, big data e telemedicina, con un focus specifico sulla personalizzazione delle cure e la gestione delle disfunzioni pelviche.
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