(Adnkronos) - Un rinvio, quello dell'assemblea di Mediobanca chiamata a pronunciarsi sull'offerta su Banca Generali, inatteso e che “allunga e complica la partita”, soprattutto per quanto riguarda la mossa studiata dall’Ad di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel. Fonti finanziarie vicine al dossier evidenziano, parlando con l’Adnkronos, un dato oggettivo: l’offerta di Mediobanca su Banca Generali, che in caso di successo avrebbe scambiato la quota detenuta dalla banca d’affari nel capitale del Leone di Trieste con le azioni della banca target, “ha meno possibilità di andare in porto”.
Questo, si fa notare, a fronte del probabile esito favorevole dell’assemblea che si sarebbe tenuta domani. Cosa è successo, cosa ha spinto il cda a rinviare l’appuntamento con i soci al 25 settembre? E chi avvantaggia questa scelta? Le fonti interpellate invitano a considerare i dati oggettivi: “Primo, era una richiesta di Caltagirone, prima respinta e ora accolta; secondo, il voto dei due consiglieri espressione di Delfin, uno astenuto e uno contrario, segnala una ‘scomposizione’ del fronte fra l’imprenditore romano e gli eredi di Leonardo Del Vecchio”. Indicazione, questa, che ha un peso formale, perché allontana le ipotesi di 'concerto' tra i soci, ma anche sostanziale, perché potrebbe definire nuovi equilibri e nuove strategie in futuro.
Quello che è certo è che il piano finanziario è sempre più condizionato da quello giuridico legale. La responsabilità del cda di Mediobanca, prosegue il ragionamento di chi è a conoscenza degli ultimi sviluppi, “ha prevalso sul rischio, concreto, di far svolgere l’assemblea in un contesto che avrebbe comportato il rischio di pesanti sviluppi nei tribunali”. Un tema, soprattutto, legato alla cautela legale.
La nota ufficiale del cda e’ da questo punto di vista estremamente esplicita: “L’attività di engagement pre-assembleare ha confermato l’esistenza di un largo supporto del mercato all’offerta, testimoniato anche dai pareri favorevoli unanimi dei proxy advisor”, il primo elemento da considerare. A cui legare il secondo: “Alcuni soci, titolari di un investimento sia in Mediobanca sia in Assicurazioni Generali, hanno sottolineato l’esigenza di conoscere le valutazioni e l’orientamento di Assicurazioni Generali rispetto alla proposta di Mediobanca al fine di potersi esprimere nell’assemblea della stessa Mediobanca, anche considerando che l’adesione di Assicurazioni Generali è essenziale per il perfezionamento dell’operazione”.
La conclusione, di fatto, concede tre mesi per concretizzare, o smontare, l’operazione Mediobanca-Banca Generali, strettamente connessa non solo all’offerta di Mps su Mediobanca ma anche e soprattutto alla partita per il controllo delle Generali: Il cda ha quindi “ritenuto opportuno interpellare i soci una volta acquisito l’esito delle valutazioni di Assicurazioni Generali”. (Di Fabio Insenga)
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(Adnkronos) - L’Ucraina ha annunciato di aver ricevuto dalla Russia un nuovo gruppo di 1.200 corpi, nell’ambito dell'accordo di scambio raggiunto nei colloqui di Istanbul all’inizio del mese.
"Altri 1.200 corpi, che la parte russa afferma appartenere a cittadini ucraini, tra cui personale militare, sono stati restituiti all'Ucraina", ha comunicato su social media la sede di Kiev per il trattamento dei prigionieri di guerra.
Leggi tutto: Ucraina, Kiev: "Ricevuti da Mosca altri 1.200 corpi di soldati"
(Adnkronos) - Risse e minacce, aggressioni, incursioni nei locali. Situazione fuori controllo al Pigneto dove commercianti e ristoratori denunciano all’Adnkronos di essere letteralmente “in ostaggio delle baby gang”. Giovani, anzi giovanissimi, in molti evidentemente minorenni, arrivano in gruppi, si danno appuntamento davanti a un paio di locali di via Ascoli Piceno dove possono comprare tranquillamente alcolici “e shottini a un euro”, come denunciano gli esercenti della zona. Sono centinaia e prendono possesso di un quartiere che non sa più come arginare il fenomeno (VIDEO).
Aggressioni e minacce, le testimonianze
Ultimo episodio in ordine di tempo, l’aggressione da parte di un gruppo di giovanissimi ai danni del titolare di un’enoteca adiacente proprio a via Ascoli Piceno, poi trasportato in ambulanza al Pronto soccorso. E ancora: “Qualche giorno fa si sono scagliati contro un uomo, preso a calci e pugni perché colpevole di fare l’elemosina. E prima è toccato a un’altra persona in auto, che aveva rallentato perché un folto gruppo di questi ragazzini occupava la strada, ed è stato aggredito anche lui. Aveva solo chiesto gentilmente ai ragazzi di spostarsi per lasciarlo passare”, racconta G.L., ristoratore della zona.
“Entrano nel locale chiedendo di usare il bagno, all’inizio li lasciavo fare, quando mi sono accorto che entravano in bagno in gruppi sono intervenuto e sono stato insultato e minacciato, ed erano delle giovani ragazze”, dice M.M., proprietario di un bar della zona. Poi, il dispiacere di G.D., che ha un locale del quartiere: “quando chiudo la sera e tiro giù la saracinesca, lo spettacolo è terribile: gruppi di ragazzine giovanissime buttate sul marciapiede, molte evidentemente alterate. Sono davvero piccole, ma dove sono i genitori?”.
Auto e moto danneggiate, cartelli stradali divelti, microcar parcheggiate nella via pedonale e a ridosso dei tavoli dei ristoranti, non si salvano nemmeno alberi e piante. Un fenomeno che nessuno sa come arginare. Alcuni commercianti hanno creato gruppi whatsapp per darsi sostegno reciproco, lanciare l’allarme in caso di emergenza ma anche per creare ‘ronde di solidarietà’ che hanno l’obiettivo di non lasciare soli gli esercenti aggrediti e che hanno paura, il giorno dopo, di riaprire. Le forze dell’ordine? “Le chiamiamo ogni volta, ma il tempo di arrivare e le baby gang sono già fuggite”.
Organizzati, questi giovanissimi, non proprio sprovveduti, visto che alcuni abitanti del quartiere raccontano di averli visti, dopo la fuga, riunirsi in circolo attorno alle loro ‘macchinette’ per coprirne le targhe o cambiarsi velocemente i vestiti per non essere riconosciuti. Il cambio già pronto nello zaino.
Alcolici e 'shottini' a 1 euro ai minorenni, denunce cadute nel vuoto
Ad aggravare la situazione, la presenza di commercianti senza scrupolo che vendono alcolici e shot a 1 euro ai minorenni, che infatti si danno appuntamento a centinaia proprio davanti a questi locali. “Continuiamo a segnalare questa pratica illegale e schifosa, ma i locali in questione sono sempre là, aperti. Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti – denuncia un esercente vicino alla via dove questi giovanissimi si ritrovano per bere - Il Pigneto è pieno di ristoratori onesti, di proprietari di locali assolutamente in regola e che rappresentano un presidio nel quartiere, soprattutto la sera, costruiscono reti di persone, sono un punto di riferimento per gli abitanti della zona. Sono i primi a rimetterci, anche perché la gente inizia ad avere paura di venire qui”.
Vladimir Luxuria: “Pigneto il mio quartiere, ma nelle forche caudine dei ragazzini ho avuto paura”
Pigneto è il quartiere di Vladimir Luxuria “da quando non lo conosceva nessuno, da quando la gente a sentire ‘Pigneto’ chiedeva ‘ma dov’è?’, e adesso invece è diventata zona molto ambita”. Ma adesso “c’è un fenomeno assolutamente nuovo, comparso dall’oggi al domani. Gruppi numerosissimi di ragazzini dall’atteggiamento spavaldo, da proprietari della strada: molestano, sfottono, e nella ‘loro’ strada sono le forche caudine per tutti quelli che osano passare”. Vladimir Luxuria lo ha sperimentato sulla propria pelle e racconta all’AdnKronos questa esperienza.
“Stavo tornando a casa, ho imboccato via Ascoli Piceno e ho visto una folla incredibile di ragazzi giovanissimi, minorenni, tutti con i drink in mano e anche un po’ alterati. Mi hanno bloccato la strada e con atteggiamento da bulli volevano impedirmi l’accesso. Poi, probabilmente qualcuno mi ha riconosciuta e, per evitare guai, dopo un po’ si sono spostati. In quel momento ho avuto paura”.
“C’è un vento di violenza che non risparmia neanche quell’età in cui ci si dovrebbe occupare d’altro, dei primi amori, dei giochi… - continua Luxuria - Sembra che adesso invece cerchino il pretesto di fare casino. E in un quartiere come questo, multietnico, colorato di bandiere rainbow, sembrano una truppa inviata da non so chi per cercare di rovinare l’atmosfera. Si parla tanto di sicurezza, ma sinceramente io non ho visto molto controllo in quella zona del quartiere. Vengono lasciati fare, forse per la loro giovane età?” E poi, l’alcol, i bicchieri pieni di cocktail nelle mani di questi ragazzini. “Gli esercenti che vendono alcol ai minorenni devono chiudere, e se fossero i figli loro? - dice Luxuria - Io ho una nipote di 12 anni, e mi spaventerebbe l’idea di poterla vedere, tra qualche anno, ubriaca per i vicoli del mio quartiere”.
Il presidente di Confesercenti Roma e Lazio Pica: “Lunedì ricorrerò al prefetto”
Sulla situazione al Pigneto interviene il presidente di Fiepet Confesercenti Roma e Lazio, Claudio Pica. “Chiederò un monitoraggio direttamente con il prefetto, questo lo posso assicurare. La richiesta partirà lunedì”, dice all’AdnKronos. “Con i nostri ‘commercianti alert’, dobbiamo lavorare per individuare le zone che vanno più monitorate – spiega Pica - Il fenomeno esiste, c’è un disagio giovanile che va analizzato anche dal punto di vista sociale: bisogna fare da una parte attività preventiva, dall’altra di presenza sul territorio. E fare delle verifiche: qualche pecora nera ce l’abbiamo, quegli esercenti ‘accondiscendenti’ che vendono alcol ai minori vanno puniti. Si sa quali sono i locali. La norma è chiara, in quel caso il prefetto può anche chiudere il locale”.
La rabbia dei residenti sui social: "Situazione insostenibile, facciamo qualcosa prima che sia troppo tardi"
“Stanotte i ragazzi ormai tristemente noti per vandalizzare il quartiere Pigneto, mi hanno spaccato l’auto a pugni. Farò partire una denuncia chiaramente, ma chi vuole unirsi mi scriva in pvt. Chiunque abbia avuto un danno da vandalismo mi scriva, facciamo una class action!”, “Non è più sostenibile questa situazione!”, “Hanno anche divelto scooter e bici in Via Ascoli Piceno”, “Ieri sera hanno aggredito il titolare dell' enoteca in via Ascoli Piceno, veramente non si può più vivere così. Questi vengono qui attrezzati di coltelli, cacciaviti e manganelli”. Sono solo alcuni dei post che si rincorrono da giorni sui gruppi Facebook del quartiere.
“Stanotte tra le due e le tre mi hanno svegliato con urla e fischi e affacciandomi ho visto un ragazzo giovanissimo che rompeva e apriva il bauletto di uno scooter per rubare il casco. Ho chiamato la polizia ma purtroppo non avevano modo di intervenire rapidamente. Queste persone moleste sono clienti dei due bar recentemente aperti su via Ascoli Piceno. Per favore, incontriamoci tutti di persona e facciamo una denuncia collettiva, se vogliamo davvero risolvere il problema”, denuncia un utente del gruppo Amici del Pigneto. Anche attraverso i social, i residenti cercano di organizzarsi per trovare una soluzione per arginare il fenomeno. “Prima che la cosa si espanda bisognerebbe fare un incontro per tutelare il quartiere da questo e dalle altre violenze lette sempre qui nel gruppo”, propone qualcuno.
Aggressione omofoba con casco e bastone, il racconto su Fb
Ed è alle pagine social che chi ha il coraggio di denunciare affida la propria terribile esperienza. “Ieri intorno alle 1:00 di notte circa, poco più avanti della metro C Pigneto, io e un altro ragazzo siamo stati vittima di un'aggressione omofoba. Il tutto è iniziato con un ragazzo (accompagnato inizialmente da tre amiche) che, dal marciapiede opposto, dapprima ci osserva scambiarci effusioni (per la cronaca, nulla oltre il bacio) poi ci urla contro con robe del tipo 'ci sono bambini', 'froci' e tutta una serie di carinissimi epiteti", racconta un utente del gruppo Facebook di quartiere.
La situazione degenera. "Lo incontriamo nuovamente dopo circa 20 minuti quando io e il ragazzo con me ci alziamo dalla panchina per incamminarci in direzione Garçonierre. Riparte altro simpatico siparietto con, questa volta, qualche controbattuta anche da parte nostra. É stato a quel punto che il tipo si congeda velocemente dalle amiche per andare a munirsi di bastone e casco (che prende da non so dove nel vicoletto buio di fronte all'ingresso della scuola) per venirci incontro. A quel punto sbucano (letteralmente) dal nulla altri 4 suoi amici che si uniscono all'aggressione i cui dettagli vi risparmio”. (di Stefania Marignetti)
Leggi tutto: Roma, Pigneto preda delle baby gang. I commercianti: "Siamo in ostaggio" - Video
(Adnkronos) - Una vasta caccia all’uomo è ancora in corso in Minnesota per rintracciare Vance Boelter, 57 anni, sospettato dell’assassinio della deputata democratica Melissa Hortman e del marito, e del tentato omicidio del senatore statale John Hoffman e della moglie.
Le autorità ritengono che l’attacco sia di matrice politica. Secondo quanto dichiarato dal governatore Tim Walz, Hortman - leader della maggioranza democratica alla Camera statale - è stata colpita a morte nella sua abitazione a Brooklyn Park, dove il sospetto è stato intercettato dalla polizia ma ha aperto il fuoco riuscendo a fuggire.
Le forze dell’ordine hanno trovato nell’auto del sospetto una lista con circa 70 nomi, tra cui altri legislatori e operatori sanitari legati all’interruzione di gravidanza. Lo riporta la Cnn, aggiungendo che Boelter, che lavora per una società di sicurezza privata ed è addestrato da ex militari, potrebbe essersi travestito con una maschera in lattice al momento degli attacchi. Gli investigatori stanno ancora cercando di chiarire se ci fosse un legame personale tra il killer e le vittime. Intanto, l’Fbi ha offerto una ricompensa fino a 50.000 dollari per informazioni utili alla cattura.
Dopo un conflitto a fuoco con la polizia avvenuto nella notte, Boelter è riuscito a far perdere le proprie tracce e potrebbe aver tentato la fuga verso il confine canadese, dove le autorità hanno già allertato gli agenti di frontiera. Il senatore Hoffman e la moglie, feriti gravemente nella loro casa a Champlin, sono stati sottoposti a interventi chirurgici e si trovano in condizioni stabili.
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(Adnkronos) - L'Iran colpisce Tel Aviv nella terza notte di guerra con Israele. Teheran lancia una nuova ondata di missili contro il territorio israeliano. I video diffusi sui social mostrano esplosioni in aree di Tel Aviv: il sistema di difesa israeliano non riesce a intercettare tutti i missili lanciati verso la seconda città del paese.
Leggi tutto: Israele, missili Iran colpiscono Tel Aviv: il video dell'esplosione
(Adnkronos) - Dopo anni di evasione, voluta, "anche attraverso la musica, dato che tante mie canzoni partivano dalla voglia di andare molto lontano, di andare al massimo e dimenticarsi di tutto, ho deciso che era ora dopo aver ballato tanto sulla spiaggia, di fare direttamente sesso sulla spiaggia”. A parlare con l’Adnkronos è Baby K che, ospite del 71esimo Taormina Film Fest spiega il fil rouge del suo brano 'Follia mediterranea', in cui racconta la libertà del piacere femminile senza tabù.
"Per me era un tema divertente, dove c’è una protagonista donna che prende un po’ le redini di un racconto anche piccante, bello, estivo". Il divertimento non manca ma "leggerezza non vuol dire superficialità -spiega l’artista- Io amo il ritmo, l’esotico fa parte della mia storia personale, così come mescolare tante culture”.
Niente più tormentoni estivi, dunque? “Ammetto che l’estate si presta - dice Baby K - ma sono curiosa anche di fare altre cose, pensare a una ballad, pensare a Sanremo, pensare all’inverno. Sarebbe anche ora”. E trovandosi in una location 'immersa' nel cinema, osserva: “Credo che in musica e cinema vadano proprio a braccetto - scandisce - penso che il cinema sia una forma d’arte che hai il potere di colmare i nostri ricordi durante la nostra formazione. Chi non si ricorda i film che hanno lasciato un segno anche nella propria storia personale, nella crescita?”.
All’ipotesi di poter prendere parte a un film e cimentarsi nella recitazione, Baby K non chiude le porte: “Mi è sempre piaciuto recitare -rivela- Io ho fatto scuola in Inghilterra. Sono amica di Ilenia Pastorelli e ho sempre ammirato il suo ruolo in 'Jeeg Robot', l’ho trovata splendida e mi sono detta ‘chissà come sarebbe vestire quei panni o comunque appunto assumere un ruolo del genere’”. Non resta che attendere.
Leggi tutto: Baby K, una ballad e Sanremo: "Basta tormentoni estivi"
(Adnkronos) - "Se farò parte del cast di Emily in Paris 5? No, non ci sarò, ho litigato. Sono molto dispiaciuto per questo, sfortunatamente non ne farò parte”. A spiegare la propria assenza nell’attesissima quinta stagione della fortunata serie tv targata Netflix è Rupert Everett, ospite della 71ma edizione del Taormina Film Fest.
L’attore britannico ha interpretato nella quarta stagione della serie Giorgio Barbieri, un designer d'interni romano che gestisce uno studio nella capitale italiana. La sua presenza si inseriva nel contesto della trasferta della serie a Roma.
“Il motivo? Non lo so - dice ancora l’attore ai giornalisti con il consueto sarcasmo - Credevo che mi avrebbero chiamato per la quinta stagione, invece niente. Sono morto”. Le riprese della quinta stagione della serie creata da Darren Starr si sono svolte a Roma a maggio, per poi spostarsi di nuovo a Parigi più avanti nel corso dei prossimi mesi.
Leggi tutto: Emily in Paris 5, Rupert Everett: "Non ci sarò, sono stato fatto fuori"
(Adnkronos) - Mediobanca convoca per oggi il cda per valutare se sia il caso di rinviare l'assemblea prevista per domani, lunedì 16 giugno, necessaria per dare il via all'Ops su Banca Generali. Lo riporta La Repubblica. L'ipotesi del rinvio prenderebbe spunto da una richiesta avanzata alla Consob il 4 giugno scorso dal socio Francesco Gaetano Caltagirone per assoluta "incompletezza e indeterminatezza dell'offerta su Banca Generali".
In particolare, si legge nell'articolo del quotidiano, Caltagirone lamentava mancanza di informazioni riguardo "il contratto tra Mediobanca, Banca Generali e Generali, indispensabile per la fattibilità dell'operazione".
Ora il cda di Mediobanca potrebbe cogliere la palla al balzo e accogliere un rinvio che potrebbe arrivare anche fino a settembre.
Leggi tutto: Mediobanca convoca cda straordinario, possibile rinvio assemblea
(Adnkronos) - '“Così andiamo a sbattere”. Ci voleva il garbo di un antico e rigoroso professionista della politica (Pierluigi Castagnetti) per segnalare a Schlein i rischi della deriva a cui sta andando incontro il Pd. E cioè quel destino minoritario, quasi testimoniale, che induce a consolarsi di qualche nobile battaglia intrapresa qua e là ma trascura quasi del tutto il fondamentale compito di convincere gli indecisi, catturare consensi a metà campo, spiazzare l’avversario alle volte perfino facendo mostra di andargli incontro. O almeno facendo un tentativo di andare incontro alla parte meno fidelizzata dei suoi elettori.
Nella sua ultima versione il Partito democratico appare prigioniero della sua stessa radicalizzazione. Si spinge a sinistra per non lasciare troppo spazio a Conte e ad Avs. Insegue la protesta dovunque si trovi, nelle piazze piuttosto che nei referendum. Si dedica a un continuo, polemico, inconcludente corpo a corpo con la Meloni. E soprattutto riduce al minimo la discussione interna, quasi che l’interrogarsi su se stessi a lungo andare finisca per seminare troppe incertezze sulle proprie ragioni e sul proprio destino.
C’è una sorta di attesa della mitica ora x, l’attimo in cui si sfalderà l’ingannevole incantesimo del governo. Confidando che le praterie dell’opposizione a quel punto saranno abbastanza vaste, e abbastanza floride, da dar vita a una nuova, scintillante stagione politica di sinistra. In questo contesto il caro, vecchio centro, ovviamente, per il Pd non può quasi esistere. Esso si incarna in figure che il gruppo dirigente del Pd non ama più di tanto (e di cui, anzi, diffida apertamente). Offre ricordi che non dicono quasi nulla alle generazioni e agli ambienti cui si rivolge Elly Schlein.
E può perfino risultare stridente con un clima che deve essere piuttosto polemico, baldanzoso, fiammeggiante. Al fondo, convinto di essere, ancora una volta, “migliore” di tutti gli altri. Così, mentre la governante in capo “assume” l’ex segretario della Cisl, la leader dell’opposizione fa finta di compiacersi di aver quasi vinto un referendum che ha largamente perduto. Ora, non si tratta certo di andare a cercare ancora una volta il mitico punto C della politica italiana (c come centro, ovviamente). Esso forse non esiste più e di certo non detta più l’agenda.
Ma esiste in compenso una dispersione di consensi che trae origine proprio da quell’elettorato intermedio, non ideologico, privo di spirito troppo militante, lontano dal settarismo. E alle volte quasi spaventato dalla crudezza di certe forzature ideologiche e di certe battaglie politiche. Quell’elettorato danza lungo le linee di confine. Non ha rappresentanza, e dunque se la va a cercare. E constata, giorno dopo giorno, che il Pd versione Schlein non sente un briciolo di curiosità, tanto meno di empatia, nei suoi riguardi. Il Pd infatti non sembra neppure porsi il problema di ridisegnare i suoi confini e tantomeno l’idea di se stesso.
Non guarda neppure per un attimo -fosse anche solo un attimo- nella direzione di chi protesta stando a casa. E invece appare attratto oltremisura da chi lo fa non vedendo l’ora di andare, o di tornare, in piazza. Così, il principale partito di opposizione finisce per restare prigioniero di numeri angusti, alleati ingombranti e prospettive opache. In realtà quegli elettori dispersi a cui il Pd non sembra quasi più interessato non vorrebbero affatto tornare al passato, ma più semplicemente farsi tenere almeno un po’ da conto. E magari trovare un qualche riverbero dei loro pensieri e delle loro inquietudini in un confronto interno che viene fatto somigliare più a una logica disciplinare che non a un limpido (e costruttivo) confronto di idee.
L’errore di cui appare prigioniero il gruppo di testa del Pd sta nel rincorrere quasi ogni giorno la deriva della contrapposizione, contando che una volta o l’altra porterà in dote la fortuna che è mancata fin qui. E invece è proprio quello il terreno su cui Meloni ha costruito le proprie fortune e a cui conta di affidare le proprie sorti future. Poiché quel gioco -che una volta si sarebbe chiamato alla voce “radicalizzazione della lotta politica”- è il naturale terreno di caccia della destra. Che nel parapiglia ritrova se stessa e nella tessitura invece più facilmente si può perdere. Proprio perché l’arte della tessitura non sta nelle sue corde. Agli albori della nostra seconda repubblica Cossiga coniò una formula che somigliava a uno scioglilingua: la sinistra batte la destra, il centro batte la sinistra. Era il suo messaggio rivolto agli ultimi democristiani per indurli a tentare una nuova avventura centrista. Ora invece sarebbe il caso di prendere atto che quell’aforisma andrebbe capovolto. Infatti la destra da sola batte una sinistra che gioca da sola. Mentre una sinistra che si allarga verso il centro può sperare forse -forse- di riaprire la contesa. L’alternativa, per l’appunto, è quella di “andare a sbattere”'.
(di Marco Follini)
Leggi tutto: Pd, Follini: "E' prigioniero della sua stessa radicalizzazione"
(Adnkronos) - Ultimo atto dell'Atp di Stoccarda. Oggi, domenica 15 giugno, si gioca la finale del torneo tedesco tra Taylor Fritz e Alexander Zverev, numero 4 e numero 3 del ranking mondiale. L'americano arriva dal successo in semifinale contro il canadese Felix Auger-Aliassime, per 6-4 7-6 (7-5). Il tedesco ha invece regolato in semifinale l'altro statunitense Ben Shelton, con il punteggio di 7-6 (10-8), 7-6 (7-1). Ecco orario del match, dove vederlo e i precedenti tra i due.
Il match tra Zverev e Fritz inizierà alle 14. I due fin qui si sono affrontati 12 volte, con bilancio di 7-5 a favore dell'americano. Fritz ha anche vinto l'ultimo confronto, quello alle Atp Finals 2024 a Torino.
L'Atp 250 di Stoccarda è trasmesso da Sky. La diretta del match sarà su Sky Sport Tennis, canale di riferimento, ma anche su Sky Sport Uno/Sky Sport Max. La finale tra Zverev e Fritz sarà visibile anche su Sky Go e Now .
Leggi tutto: Atp Stoccarda, oggi la finale Zverev-Fritz: orario, precedenti e dove vederla
(Adnkronos) - Un morto e cinque feriti è il bilancio di un incidente che si è verificato oggi domenica 15 giugno alle 5 sull'A22 del Brennero all'altezza di Bolzano Sud. Dalle prime informazioni sembrerebbe che, a provocare lo scontro, sia stata un'auto che procedeva contromano. Sul posto i vigili del fuoco, i sanitari del 118 e la polizia stradale.
Leggi tutto: Auto contromano su A22 del Brennero, un morto e 5 feriti
(Adnkronos) - Dopo un sabato di super caldo, con 6 città da bollino rosso, anche oggi domenica 15 giugno sarà una giornata rovente. e domenica sono 11.
Secondo le previsioni del bollettino delle ondate di calore del ministero della Salute, che monitora quotidianamente 27 capoluoghi con previsioni a 24, 48 e 72 ore, il bollino rosso riguarda oggi Bologna, Brescia, Bolzano, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Rieti, Roma e Torino.
Nella griglia del bollettino anche bollini arancioni (Milano, Verona, Viterbo) e gialli (Ancona, Cagliari, Civitavecchia, Messina, Napoli, Palermo, Pescara, Reggio Calabria, Trieste e Venezia).
Il bollino rosso indica "condizioni di emergenza (ondata di calore) con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche". Il bollino arancione indica "condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute". Il livello 1 di pre-allerta (bollino giallo) indica condizioni meteorologiche che possono precedere il verificarsi di un’ondata di calore.
Secondo le previsioni meteo però l'anticiclone Scipione ha le ore contate: all’orizzonte infatti si intravede un cambiamento. Correnti più fresche tra stasera e lunedì 16 giugno si dovrebbero isolare formando quella che in gergo meteorologico viene definita una 'goccia fredda' destinata a muoversi da Nord a Sud e che condizionerà il tempo per gran parte della prossima settimana, prima sulle regioni settentrionali e poi su quelle centro-meridionali. Il risultato? Un'alta probabilità di forti temporali e grandinate su diverse aree.
Leggi tutto: Domenica rovente, continua l'allerta caldo: 11 città da bollino rosso
(Adnkronos) - Inizia il playout di Serie B. Oggi, domenica 15 giugno, la Sampdoria ospita la Salernitana allo stadio Marassi di Genova nell'andata dello spareggio salvezza per rimanere nel campionato cadetto. I blucerchiati, dopo l'iniziale retrocessione a causa del terzultimo posto con cui avevano chiuso il campionato, sono riusciti ad accedere al playout grazie alla penalizzazione, e al successivo fallimento, del Brescia. I granata invece hanno chiuso la stagione regolare al sedicesimo posto a quota 42 punti, uno in più della Sampdoria.
La sfida tra Sampdoria e Salernitana è in programma oggi, domenica 15 giugno, alle ore 20.30. Ecco le probabili formazioni:
Sampdoria (3-5-2): Cragno; Riccio, Ferrari, Veroli; Depaoli, Yepes, Meulensteen, Benedetti, Ioannou; Sibilli; Coda. All. Evani
Salernitana (3-4-2-1): Christensen; Ruggeri, Ferrari, Lochoshvili; Ghiglione, Amatucci, Caligara, Corazza; Tongya, Hrustic; Simy. All. Marino
Sampdoria-Salernitana sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva da Dazn, visibile quindi tramite smart tv. Il match sarà disponibile anche in streaming sulla piattaforma e sull'app di Dazn.
Leggi tutto: Sampdoria-Salernitana: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv
(Adnkronos) - Nuova notte di guerra tra Iran e Israele. Continua ad aumentare il bilancio delle vittime, mentre Teheran ha lanciato una nuova ondata di attacchi mortali contro Israele durante la notte.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha reso noto che le recenti incursioni missilistiche lanciate dall’Iran contro il territorio israeliano hanno causato la morte di 13 persone, tra cui tre bambini. Nel comunicato ufficiale si riportano inoltre 9 feriti gravi, 30 feriti di media entità e 341 feriti lievi, dopo una notte segnata da continue sirene di allarme in tutto il paese.
Edifici sono stati colpiti a Tel Aviv e Gerusalemme (VIDEO). Gli attacchi iraniani rappresentano una ritorsione all’offensiva massiccia di Israele contro la Repubblica islamica, in un’escalation che continua a generare tensioni e paura tra la popolazione civile israeliana, costretta a convivere con il costante rischio di nuovi raid missilistici.
Nel frattempo, le Forze di difesa israeliane hanno detto di aver completato una vasta serie di attacchi contro obiettivi a Teheran legati al progetto nucleare del regime iraniano. L'Idf ha affermato che nelle operazioni mirate, hanno colpito sedi e siti che avrebbero potuto consentire all'Iran di ottenere armi nucleari. In un post su X, si legge: "L'Idf ha completato una vasta serie di attacchi contro obiettivi a Teheran legati al progetto nucleare del regime iraniano. Gli obiettivi includevano il quartier generale del ministero della Difesa iraniano, la sede del progetto nucleare Spnd e altri obiettivi, che hanno favorito gli sforzi del regime iraniano per ottenere un'arma nucleare e dove il regime iraniano ha nascosto il suo archivio nucleare."
Nella stessa serata, Israele non ha escluso nessun obiettivo negli attacchi contro l'Iran, anche la guida suprema Ali Khamenei ''non è off limits'', ha detto un alto funzionario israeliano, intervistato dal Wall Street Journal.
I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno dal canto loro annunciato di aver lanciato due missili balistici contro Israele nelle ultime 24 ore, colpendo "obiettivi sensibili del nemico sionista" nell’area di Tel Aviv. Si tratterebbe, secondo i portavoce del gruppo, della prima operazione dichiaratamente condotta "in coordinamento con l’esercito iraniano", come affermato dal portavoce militare Yehya Sarea in un discorso televisivo: "In trionfo per i popoli oppressi di Palestina e Iran".
Le forze armate israeliane, tuttavia, hanno dichiarato al Times of Israel di non avere evidenza di lanci missilistici provenienti dallo Yemen nelle ultime 24 ore. Un razzo partito due giorni fa dallo Yemen ha colpito Hebron, in Cisgiordania, ferendo alcuni civili palestinesi, ma gli Houthi non hanno rivendicato l’attacco.
Nel pieno dell’escalation tra Israele e Iran, Donald Trump ha avvertito Teheran che ogni attacco contro gli Stati Uniti sarà seguito da una risposta militare devastante. Il presidente Usa ha ribadito che Washington non ha avuto alcun ruolo nei raid israeliani contro i siti nucleari e militari iraniani.
"Se veniamo attaccati in qualsiasi modo, forma o maniera dall’Iran, la piena forza e potenza delle Forze Armate statunitensi si abbatterà su di voi a livelli mai visti prima - ha scritto Trump domenica mattina sulla piattaforma Truth Social - Gli Stati Uniti non hanno nulla a che fare con l’attacco all’Iran, di questa notte".
Il presidente ha poi rilanciato l’ipotesi di una mediazione: "Possiamo facilmente concludere un accordo tra Iran e Israele e porre fine a questo conflitto sanguinoso!!!". Due giorni fa Trump aveva già esortato Teheran a negoziare, avvertendo che in caso contrario avrebbe subito "attacchi ancora più brutali" da parte di Israele.
(Adnkronos) - Nuova notte di guerra tra Iran e Israele. Continua ad aumentare il bilancio delle vittime, mentre Teheran ha lanciato una nuova ondata di attacchi mortali contro Israele durante la notte. Almeno otto persone, tra cui bambini, sono state uccise e circa 200 ferite in Israele in seguito di attacchi durante la notte, secondo quanto riferito dai media locali che citano i soccorritori. Edifici sono stati colpiti a Tel Aviv e Gerusalemme (VIDEO).
Nel frattempo, le Forze di difesa israeliane hanno detto di aver completato una vasta serie di attacchi contro obiettivi a Teheran legati al progetto nucleare del regime iraniano. L'Idf ha affermato che nelle operazioni mirate, hanno colpito sedi e siti che avrebbero potuto consentire all'Iran di ottenere armi nucleari. In un post su X, si legge: "L'Idf ha completato una vasta serie di attacchi contro obiettivi a Teheran legati al progetto nucleare del regime iraniano. Gli obiettivi includevano il quartier generale del ministero della Difesa iraniano, la sede del progetto nucleare Spnd e altri obiettivi, che hanno favorito gli sforzi del regime iraniano per ottenere un'arma nucleare e dove il regime iraniano ha nascosto il suo archivio nucleare."
Nella stessa serata, Israele non ha escluso nessun obiettivo negli attacchi contro l'Iran, anche la guida suprema Ali Khamenei ''non è off limits'', ha detto un alto funzionario israeliano, intervistato dal Wall Street Journal.
Israele ha iniziato ad attaccare l'Iran venerdì mattina, mirando a impianti nucleari, figure militari di spicco, scienziati nucleari di alto livello, posizioni di difesa, città e impianti petroliferi. Da allora, secondo i dati ufficiali, in Iran sono state uccise decine di persone e ferite centinaia. Per l'Iran si è trattato di una dichiarazione di guerra e hanno iniziato così a lanciare missili e droni contro Israele in rappresaglia.
Dal canto suo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiarito che Washington non ha alcun ruolo nell'attacco all'Iran e ha avvertito che le forze armate statunitensi metteranno in campo tutta la loro forza militare in caso di attacco. "Gli Stati Uniti non hanno nulla a che fare con l'attacco contro l'Iran della notte scorsa. Se venissimo attaccati in qualsiasi modo dall'Iran, tutta la forza e la potenza delle Forze armate statunitensi si abbatterebbe su di voi a livelli mai visti finora. Tuttavia, possiamo facilmente raggiungere un accordo tra Iran e Israele e porre fine a questo sanguinoso conflitto", ha scritto Trump su 'Truth Social.'
(Adnkronos) - Inizia il Mondiale per Club 2025. Oggi, domenica 15 giugno, il Paris Saint-Germain sfida l'Atletico Madrid - in diretta tv, anche in chiaro, e streaming - nella prima giornata del girone B allo stadio Rose Bowl di Los Angeles. I francesi del Psg sono reduci dal trionfo in Champions League, dove in finale hanno battuto l'Inter con un netto 5-0, dopo aver già conquistato campionato e coppa di Francia. I Colchoneros invece hanno chiuso la stagione al terzo posto in classifica, conquistando così la qualificazione alla prossima edizione di Champions League.
Il girone B del nuovo, e ricchissimo, Mondiale per Club è completato dai brasiliani del Botafogo, che hanno da poco ufficializzato gli acquisti degli ex Serie A Arthur Cabral e Joaquin Correa, e dai padroni di casa dei Seattle Sounders.
La sfida tra Paris Saint-Germain e Atletico Madrid è in programma oggi, domenica 15 giugno, alle 21 ora italiana. Ecco le probabili formazioni:
Paris Saint-Germain (4-3-3): Donnarumma; Hakimi, Marquinhos, Pacho, Nuno Mendes; Ruben Neves, Vitinha, Fabian Ruiz; Doué, Dembélé, Kvaratskhelia. All. Luis Enrique
Atletico Madrid (4-4-2): Oblak; Llorente, Le Normand, Gimenez, Galán; Simeone, De Paul, Koke, Lino; Griezmann, Julian Alvarez. All. Simeone
Paris Saint-Germain-Atletico Madrid sarà trasmessa in diretta, come tutte le partite del Mondiale per Club 2025, da Dazn, ma sarà visibile in tv anche in chiaro su Italia 1. Il match sarà disponibile in streaming sulla piattaforma di Dazn, su Mediaset Infinity e sul sito web di SportMediaset.
Leggi tutto: Psg-Atletico Madrid: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv (in chiaro)
(Adnkronos) - La Formula 1 torna in pista per il Gran Premio di Montreal. Oggi, domenica 15 giugno, si corre in Canada per il decimo appuntamento del Mondiale di Formula 1 trasmesso in diretta tv e streaming. George Russell con la Mercedes conquista la pole position e parte davanti alla Red Bull di Max Verstappen. Oscar Piastri, leader del Mondiale, è terzo in griglia con la McLaren. Le Ferrari di Lewis Hamilton e Charles Leclerc partono dalla quinta e dall'ottava posizione. Ecco griglia di partenza, orario e dove vedere il Gran Premio in tv e streaming.
Il Gp del Canada, decima prova del Mondiale di Formula 1, si correrà oggi, domenica 15 giugno, alle 20 ora italiana.
Ecco la griglia di partenza del Gp di Montreal:
Prima fila: Russell (Mercedes) - Verstappen (Red Bull)
Seconda fila: Piastri (McLaren) - Antonelli (Mercedes)
Terza fila: Hamilton (Ferrari) - Alonso (Aston Martin)
Quarta fila: Norris (McLaren) - Leclerc (Ferrari)
Quinta fila: Hadjar (Racing Bulls) - Albon (Williams)
Sesta fila: Colapinto (Alpine) - Hulkenberg (Sauber)
Settima fila: Bearman (Haas) - Ocon (Haas)
Ottava fila: Bortoleto (Sauber) - Sainz (Williams)
Nona fila: Stroll (Aston Martin) - Lawson (Racing Bulls)
Decima fila: Gasly (Alpine) - Tsunoda (Red Bull) penalizzato di 10 posizioni.
Il Gran Premio di Montreal sarà visibile su Sky Sport Uno, Sky Sport F1, Sky Sport 4K e in streaming su Now e Sky Go. La gara sarà trasmessa anche in chiaro, ma in differita, su Tv8.
Leggi tutto: Formula 1, oggi il Gp di Montreal: griglia di partenza, orario e dove vederlo
(Adnkronos) - Venti di guerra che soffiano impetuosi e potentissimi sul Medio Oriente, tra l'assedio israeliano alla Striscia di Gaza e la nuova offensiva lanciata da Tel Aviv contro i siti nucleari dell'Iran, seguita dalla replica di Teheran con missili sullo Stato ebraico. Il conflitto di Putin in Ucraina, che continua senza prospettive di soluzione. E poi lo spettro dei dazi americani, che continua a gettare nell'incertezza le economie di mezzo mondo. È in questo contesto teso che oggi, domenica 15 giugno, prende il via il G7 di Kananaskis, tra le Montagne Rocciose e i numerosi laghi che punteggiano la provincia canadese dell'Alberta.
Il vertice dei sette Paesi più influenti del pianeta è chiamato ad affrontare crisi estremamente complesse, in uno dei periodi più critici a livello geopolitico degli ultimi anni. A fare gli onori di casa sarà il primo ministro canadese Mark Carney, fresco vincitore delle elezioni di marzo e al suo esordio in un summit G7. Sarà lui ad accogliere Donald Trump - al centro dell'attenzione in questa edizione - ma anche Giorgia Meloni, che introdurrà una delle sette sessioni di lavoro previste durante il vertice, quella dedicata al tema delle comunità sicure.
Non è atteso un comunicato congiunto al termine dei lavori, in programma per martedì 17 giugno. Saranno invece diffuse sette dichiarazioni brevi, ciascuna relativa a uno dei temi chiave: finanziamento dello sviluppo; intelligenza artificiale; tecnologie quantistiche; contrasto agli incendi; minerali strategici; repressione transnazionale; lotta al traffico di migranti.
Quest'ultima iniziativa è stata avanzata dal governo italiano, con l'appoggio di Stati Uniti e Regno Unito, per dare continuità al percorso avviato con la Presidenza italiana del G7 di Borgo Egnazia nel 2024: lo scorso anno, infatti, i leader delle sette maggiori economie mondiali avevano concordato la creazione di una Coalizione G7 contro il traffico di migranti, basata sulla cooperazione in ambito di intelligence e sul sequestro dei proventi illeciti.
Ma è l'escalation tra Israele e Iran a tenere il mondo con il fiato sospeso. Prima di partire per il Canada, la presidente del Consiglio Meloni ha convocato venerdì pomeriggio una riunione in videoconferenza con i ministri più coinvolti e con i vertici dell'intelligence nazionale. Successivamente, ha avuto colloqui telefonici con il presidente americano Trump, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (che sarà al G7 insieme al presidente del Consiglio Ue, Antonio Costa). Meloni ha poi interloquito anche con i leader dell'area mediorientale (Arabia Saudita, Giordania, Oman ed Emirati), nel corso dei quali - fa sapere Palazzo Chigi - il capo del governo ha espresso la disponibilità dell'Italia "a intraprendere ogni azione" che possa agevolare una soluzione diplomatica della crisi, come già accaduto ospitando i negoziati tra Iran e Stati Uniti.
Meloni ha parlato anche con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, "condividendo la necessità di assicurare che l'Iran non possa in alcun caso dotarsi dell'arma nucleare" e augurandosi al contempo che gli sforzi condotti dagli Stati Uniti per raggiungere un'intesa "possano ancora avere successo". La premier ha infine ribadito l'urgenza di garantire l'accesso degli aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza.
Al centro del summit canadese anche un altro conflitto: quello tra Russia e Ucraina. L'incontro di Kananaskis servirà a comprendere fino a che punto gli Stati Uniti intendano ridimensionare il proprio coinvolgimento nella questione ucraina. Una delle sessioni sarà infatti dedicata al sostegno a Kiev: vi prenderanno parte anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il nuovo segretario generale della Nato, Mark Rutte, che lo scorso giovedì ha incontrato Meloni a Roma per fare il punto sulle spese militari, in vista del vertice Nato dell'Aia (24-25 giugno) e del Consiglio europeo del 26-27.
Tutti i membri dell'Alleanza concordano sulla necessità di intensificare gli investimenti in difesa, ma i tempi restano incerti. La Nato (insieme a Trump) punta a un obiettivo del 5% del Pil. Per l'Italia, secondo il ministro Tajani, ci vorranno "almeno 10 anni" per raggiungere tale soglia.
La questione dei dazi, nel frattempo, complica ulteriormente il quadro economico. Il presidente americano è tornato a impugnare la 'clava', minacciando un ulteriore incremento delle tariffe sulle automobili importate. La posizione di Roma resta orientata al dialogo: "Credo che il ruolo dell'Italia debba essere quello di fare la sua parte per quello che riguarda il rapporto con gli Stati Uniti per avvicinare sempre di più le due sponde dell'Atlantico", ha dichiarato di recente Meloni, aggiungendo che l'obiettivo è "arrivare a un accordo reciprocamente vantaggioso dal punto di vista commerciale". (dall'inviato Antonio Atte)
Leggi tutto: G7 al via in Canada, Meloni e i leader riuniti in un mondo in fiamme
(Adnkronos) - "Abbiamo abbattuto un jet israeliano". L'Iran rivendica un successo parziale contro Israele nella guerra che di fatto è in corso da tre giorni. Teheran, sin dalle prime ore del 13 giugno, viene colpita dall'offensiva di Israele che utilizza i propri aerei per centrare obiettivi militari, siti nucleari e strutture petrolifere. L'Iran ha rivendicato inizialmente l'abbattimento di un jet e la cattura di una pilota. La notizia è stata smentita da Israele, che ha parlato senza mezzi termini di fake news. Qualche ora dopo, nuovo annuncio da fonti iraniane: abbattuto un aereo israeliano e c'è anche il video. La clip rimbalza sui social, mostra un jet che viene colpito dalla contraerea.
C'è però qualcosa che non quadra del tutto. I dubbi sono a dir poco fondati. La clip non è altro che un estratto di un videogame, Arma III. Le immagini realistiche, tra l'altro, ciclicamente vengono riproposte per documentare presunti abbattimenti di jet. Dettaglio ulteriore: l'aereo inserito nel videogame non è nemmeno israeliano ma, a quanto pare, sarebbe un modello russo...
Leggi tutto: "Iran ha colpito aereo Israele", ma è un videogame
(Adnkronos) - Il nuovo attacco di Israele contro l'Iran, nelle prime ore del 15 giugno, colpisce Teheran e in particolare l'impianto petrolifero di Shahran. L'incendio che divampa viene documentato dai numerosi video che vengono diffusi sui social. "Teheran sta bruciando", annuncia su X il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz.
Leggi tutto: Israele colpisce Teheran, capitale dell'Iran in fiamme - Video
(Adnkronos) - Il cielo su Haifa si illumina nella notte in cui l'Iran lancia una nuova ondata di missili contro Israele. La città in particolare viene colpita dall'offensiva con cui Teheran risponde agli attacchi israeliani. Secondo le news che arrivano da Israele, a Haifa si registrano un morto e 14 feriti.
Leggi tutto: Haifa colpita dai missili iraniani, il cielo si 'incendia' - Video
(Adnkronos) - Ci sono rapper che si esibiscono e poi c’è Marracash, che trasforma il suo concerto in un viaggio tra una visione in HD e una seduta introspettiva. Un "concept show" per usare le sue stesse parole. Allo stadio Olimpico di Torino il concerto sold out ne è la dimostrazione: 37mila persone venute qui solo per ‘Marra’. Quando nel 2022 diceva di voler “alzare l’asticella”, molti l’hanno presa come una provocazione. Tre anni dopo, quegli stessi spettatori si ritrovano a varcare i cancelli degli stadi per assistere non solo a un live ma a un viaggio nella sua psiche. Il 2025 è il suo anno zero: il momento in cui Marracash ha smesso di essere ‘solo’ il King del rap ed è diventato il regista di un’opera kolossal. La tournée, partita il 6 giugno scorso da Bibione, segna un traguardo epocale nella storia del rap italiano incoronando Marracash, al secolo Fabio Bartolo Rizzo, 46 anni, primo rapper in Italia a esibirsi in un tour negli stadi. E i numeri lo confermano: oltre 270mila i biglietti venduti per tutte e sette le date.
Una certificazione che arriva dopo il trionfo del Marrageddon e con un disco inedito, ‘E’ finita la pace’ (2024), che chiude la trilogia iniziata con ‘Persona’ (2019) e proseguita con ‘Noi, loro, gli altri’ (2021). Sul palco, per oltre due ore, Marra porta un’opera totale, un racconto in sei atti che fonde musica, tecnologia, teatro e cinema in un viaggio nel dualismo tra Fabio e Marracash, uomo contro artista. “Spero di dare il massimo anche con questo caldo - dice Marracash a poche ore dallo show -. E’ un concerto particolare perché ha velleità di essere uno spettacolo e non solo un concerto. Non abbiamo cercato di fare furberie con guest e ruffianate con la maglia del Napoli ma funziona lo stesso, perché c’è l’affetto della gente vera, che è la cosa più bella. Abbiamo provato a dare delle definizioni allo spettacolo ma non ci tornava niente, perché c’è una componente recitata ma i tempi sono quelli di un concerto, la scaletta è studiata in modo da raccontare una storia. Come i miei dischi, c’è un concept dietro. E’ un concept show”.
Marracash entra in scena attorno alle 21.30: occhiali da sole, gilet di pelle nero e pantaloni baggy. Dopo un’intro, il pubblico si ritrova in un laboratorio, con degli scienziati-ballerini. La sua sagoma appare dietro una porta e parte subito ‘Power Slap’. E’ l’inizio di uno spettacolo notevole: effetti cinematografici, visual distopici, scenografie hi-tech. Una produzione mastodontica, creata dal team tutto italiano di Ombra, basato a Londra, con la direzione artistica di Lorenzo De Pascalis. L’esperienza è completamente immersiva, mentre la scaletta è centrata sulla trilogia: ‘Gli sbandati hanno perso’ con il suo racconto cinico, le liriche poetiche di ‘Vittima’ e le barre di ‘Sport’ fanno il paio con ‘Body Parts’, ‘Crudelia’ e ‘Poco di buono’, tra i pezzi più potenti di ‘Persona’. Il set si muove tra ‘Penthotal’, nel quale si guarda allo specchio senza farsi sconti, e ‘Lei’ dall’ultimo disco e poi i cavalli di battaglia di ‘Noi, Loro, Gli Altri’ come ‘Love’, ‘Cliffhanger’ e ‘Dubbi’.
Non manca un messaggio sulle guerre, prima di intonare 'E' finita la pace': "Circa un anno fa - ricorda sul palco Marracash - stavo scrivendo gli ultimi pezzi dell'album e pensavo a che titolo dargli per rappresentare cosa stava succedendo a me e nel mondo. Un anno dopo situazione è peggio di prima e questo titolo è più appropriato che mai. Anche se affrontare il futuro ci fa paura, e fa paura anche a me, forse è arrivato il momento in cui non possiamo essere così distratti continuamente dalle cazzete, perché è finita la pace". Tra i momenti più intensi dello spettacolo c’è il duetto con Madame, unica ospite presente in tutte le tappe del tour. Un duetto molto intenso e fisico che sembra sospeso in una bolla. Lei compare da una botola, i due cantano ‘L’anima’ a pochi centimetri l’uno dall’altra. “Come farei senza la mia anima? Così brava e così bella”, dice Marracash riferendosi a Madame.
Tra le sorprese della serata la sua manager Paola Zukar che entra in scena per ridestarlo subito dopo ‘Nemesi’, e ‘Brivido’. Il conflitto continuo tra l'artista e l'uomo è tra gli aspetti migliori del live, anche a livello visivo: un continuo alternarsi in scena tra Marracash e Fabio che si riflette anche nei cambi di look: il primo in total black, il secondo vestito di beige. Sul palco, oltre alla battaglia tra i due, si combatte anche la guerra tra l’uomo e l’intelligenza artificiale, in una narrazione che alterna luci fredde e ambientazioni post-umane. A dare voce a questo racconto - letteralmente - è l’attrice Matilde De Angelis, narratrice e coscienza interiore rappresentata da una ‘bolla-occhio’, mentre un corpo di ballo con otto ballerini diretto dal coreografo Carlos Kahunga Kamizele, la band di quattro elementi e 5 imponenti robot costruiti ad hoc per lo show fanno il resto.
Sei capitoli per una trasformazione, sei atti per un’ultima catarsi che a fine show appare visibile a tutti: da rapper Marracash è diventato il narratore dei nostri tempi. ‘Happy End’ nel finale chiude il cerchio ma non lo sigilla: lui congeda il pubblico con parole liberatorie, e lo fa con la sicurezza di chi non ha più nulla da dimostrare, di quello che ha affrontato i suoi fantasmi e oggi ha messo in scena la verità. L’asticella, è il caso di dirlo, l’ha alzata per davvero. (di Federica Mochi)
Leggi tutto: Marracash, kolossal rap: "Sul palco il mio concept show"