(Adnkronos) - L'Iran colpisce un ospedale in Israele con un missile balistico oggi 19 giugno. Il raid di Teheran centra l'ospedale Soroka di Beer Sheva, la più grande struttura nel sud di Israele. "Un attacco ha colpito l'ospedale, causando danni significativi in diverse aree. Stiamo attualmente valutando i danni, incluso il possibile numero di feriti", si legge in un comunicato dell'ospedale. Il primo bilancio fa riferimento ad una ventina di feriti. I video diffusi sui social mostrano la struttura gravemente danneggiata, con medici e infermieri che soccorrono pazienti.
Il viceministro degli esteri israeliano Sharren Haskel ha definito "deliberato" e "criminale" l'attacco contro l'ospedale. "L'Iran ha appena colpito l'ospedale Soroka di Beer Sheva con un missile balistico. Non una base militare. Un ospedale. Questo è il principale centro medico dell'intera regione israeliana del Negev. Un'azione deliberata. Criminale. Un obiettivo civile. Il mondo deve far sentire la sua voce", ha scritto Sharren Haskel su X.
Per Teheran, i principali obiettivi dell'attacco erano il comando e il quartier generale dell'intelligence delle Idf, adiacenti alla struttura sanitaria, come riporta l'agenzia iraniana Irna.
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(Adnkronos) - La Juventus batte 5-0 l'Al Ain a Washington nel match d'esordio al Mondiale per club Fifa. I bianconeri allenati da Tudor oggi 19 giugno 2025 si impongono facilmente contro la formazione degli Emirati - nel match valido per il Girone G - grazie alle doppiette di Kolo Muani (11' e 49') e Conceicao (21' e 58'). La cinquina è completata dal gol di Yildiz (31'). La Juve torna in campo domenica 22 giugno alle 18 contro la formazione marocchina del Wydad AC, sconfitta all'esordio dal Manchester City. I bianconeri e gli inglesi guidano il girone con 3 punti.
La Juve domina contro un avversario modesto, conquista 3 punti e gestisce le energie. I bianconeri sfondano già all'11'. Azione elaborata, cross di Costa e sul secondo palo Kolo Muani azzecca il colpo di testa vincente: 1-0. Al 21' il raddoppio con Conceicao, che dribbla e controlla: la conclusione batte Rui Patricio, 2-0.
Al 31' la Juve cala il tris con Yildiz, che fa centro da fuori con un destro perfetto: la palla fa sponda sul palo, 3-0. La Juve fa quello che vuole e prima del riposo completa il poker. Imbucata di Thuram per Kolo Muani che al quarto minuto di recupero fa doppietta con un tocco elegante, Rui Patricio beffato e 4-0. La ripresa è un allenamento a ritmo blando per la Juve, che trova il quinto gol al 51' e chiude i conti. Conceicao rientra sul sinistro e fa centro, 5-0 e game over. Nel finale, Douglas Luiz cerca gloria personale: palo.
"E' un bel risultato che dà fiducia", dice Tudor a Dazn alla fine del match. "Siamo andati forte, tenendo un bel ritmo nel primo tempo. Nella ripresa ho chiesto di abbassare il ritmo, visto che il caldo. Abbiamo provato a gestire la gara, avremmo potuto far meglio ma la giornata è molto positiva. Non è semplice frenare, è andata bene", aggiunge. "Conceicao e Kolo Muani stanno bene, ci sono giocatori come Gatti e Koopmeiners che devono accumulare minuti dopo lo stop per infortunio".
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(Adnkronos) - Nonno Vladimir Putin. Il 72enne presidente russo, nel corso dell'incontro con i rappresentanti delle agenzie stampa straniere, per la prima volta rivela di avere una nipote. Nome e età della bambina non sono note, ma il leader del Cremlino rivela altri dettagli. "Ho detto che alcuni miei familiari parlano cinese, ma ho mancato di ricordare che si tratta di mia nipote. Ha un'insegnante di Pechino e parla cinese", dice il presidente russo. "Anche mia figlia ha iniziato a studiare cinese di sua iniziativa. Voleva farlo e si è rivolta ad un'insegnante", spiega Putin, evidenziando che "l'interesse per la lingua cinese in Russia è in crescita costante".
Putin nel 1983 ha sposato Ljudmila Skrebneva, da cui ha divorziato nel 2014 secondo le informazioni disponibili. La coppia ha avuto due figlie, Maria Vorontsova, nata nel 1985, e Ekaterina Tikhonova, nata nel 1986. E' presumibile che una delle due donne sia la madre della bambina a cui Putin fa riferimento.
Al presidente russo viene attribuita da anni una relazione consolidata con l'ex ginnasta Alina Kabaeva. I due figli nati dal legame - Ivan e Vladimir, nati nel 2015 e nel 2019 - vivrebbero nella residenza di Valdai.
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(Adnkronos) - Un incontro con Volodymyr Zelensky per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Vladimir Putin apre a colloqui diretti con il presidente ucraino per chiudere il conflitto che dura da oltre 3 anni. La Russia vuole che la guerra "finisca il più velocemente possibile e preferibilmente in modo pacifico".
Il meeting, dice il presidente russo in un incontro con le agenzie straniere a San Pietroburgo, è possibile - come riferisce la Tass - "nella fase finale dei negoziati per porre fine a tutto questo". "I negoziatori della Russia e dell'Ucraina sono pronti a incontrarsi dopo il 22 giugno", dice Putin, evidenziando che la delegazione russa è in contatto con la controparte.
Putin ritiene che qualsiasi soluzione per porre fine al conflitto in Ucraina dovrà impedire la ripresa degli scontri nel "lungo termine". "Dobbiamo trovare una soluzione che non solo ponga fine all'attuale conflitto, ma che crei anche le condizioni per evitare che situazioni simili si ripetano nel lungo periodo", aggiunge, evidenziando che per la Russia è fondamentale una questione.
"I documenti dovranno essere firmati dalle legittime autorità ucraine, altrimenti potranno essere gettati nella spazzatura", dice sollevando indirettamente la questione relativa alla legittimità dell'incarico di Zelensky, il cui mandato - secondo Mosca - è scaduto da tempo. Mosca pone condizioni note: "La repubblica del Donetsk e quella del Luhanks avevano il diritto di separarsi dall'Ucraina, non erano tenute a chiedere l'opinione di Kiev".
Putin nega che il recente attacco sulla capitale ucraina abbia preso di mira edifici residenziali: "La Russia colpisce industrie belliche". Il presidente russo afferma che Mosca ha restituito i corpi di 6000 soldati e si appresta a consegnare all'Ucraina altri 3000 caduti ("numeri enormi"). In cambio, avrebbe ricevuto solo 57 corpi di soldati russi.
Putin è "d'accordo" con Donald Trump, quando il presidente degli Stati Uniti afferma che, con lui alla Casa Bianca, la guerra tra Ucraina e Russia non sarebbe mai iniziata. "Un incontro con il presidente Trump sarebbe utile, ma va preparato adeguatamente", dice il presidente russo. "Trump è un uomo d'affari e questo è un vantaggio: calcola tutto e lo calcola bene".
Putin è disposto a riallacciare il dialogo con l'Occidente e in particolare si dice "aperto" a contatti con il cancelliere tedesco Friedrich Merz: "Se il signor cancelliere federale vuole chiamare e parlare, l'ho già detto molte volte: non rifiutiamo alcun contatto e siamo sempre aperti a questo". Nel novembre scorso, il precedessore di Merz, Olaf Scholz aveva avuto un contatto telefonico con Putin, il primo in due anni.
La Germania produce i missili Taurus che consentirebbero all'Ucraina di colpire in profondità il territorio russo: "I Taurus non possono essere usati senza specialisti tedeschi, quindi Kiev non può usarli da sola. Nel Kursk - la regione invasa dall'Ucraina - c'erano tank tedeschi. E la Germania riconosce il Kursk come parte della Russia".
Capitolo Nato: "Non consideriamo alcun riarmo della Nato una minaccia per la Federazione Russa, perché siamo autosufficienti in termini di garanzia della nostra sicurezza e stiamo costantemente migliorando le nostre forze armate e le nostre capacità difensive. Qualunque cosa faccia la Nato, ovviamente, crea delle minacce, ma noi le sopprimeremo tutte, non c'è dubbio".
Per il leader del Cremlno, "questa storia secondo cui la Russia attaccherà l'Europa e i paesi della Nato è la stessa incredibile bugia che stanno cercando di far credere alla popolazione dei paesi dell'Europa occidentale. Ma questo, lo sappiamo, è una sciocchezza".
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(Adnkronos) - Donald Trump esorta Benjamin Netanyahu a portare avanti la guerra di Israele contro l'Iran. Emmanuel Macron chiede al premier israeliano di ridurre la portata dell'offensiva. Tra il presidente degli Stati Uniti e il presidente francese, dopo le scintille al G7 in Canada, va in scena un nuovo botta e risposta a distanza.
"Gli ho detto 'vai avanti'. Io parlo con lui ogni giorno, è una brava persona, sta facendo molto", dice Trump parlando di Netanyahu e affermando che il premier israeliano "viene trattato molto ingiustamente dal suo Paese", con quello che sembra un riferimento ai problemi giudiziari del primo ministro. "Finora sta facendo un buon lavoro, è un presidente di guerra e deve anche affrontare anche questo nonsense, è ridicolo", aggiunge.
Macron, invece, chiede lo stop ai raid israeliani contro obiettivi in Iran che non siano collegati al programma nucleare e per lo sviluppo di missili balistici.
In una nota diffusa dall'Eliseo al termine della riunione del Consiglio di difesa e sicurezza nazionale, si legge che il presidente "ha espresso la sua preoccupazione per l'attuale escalation, con attacchi israeliani sempre più mirati a obiettivi non correlati ai programmi nucleari e balistici iraniani e un numero crescente di vittime civili in Iran e in Israele". "È urgente porre fine a queste operazioni militari, che rappresentano una grave minaccia per la sicurezza regionale", afferma Macron.
E Netanyahu cosa dice? Il premier israeliano ringrazia Trump per "essere al nostro fianco". "Siamo in contatto continuo, anche la notte scorsa, abbiamo avuto un colloquio molto cordiale", dice. "Vorrei ringraziare il presidente Trump, un grande amico dello Stato di Israele - ribadisce Netanyahu - Lo ringrazio per essere al nostro fianco e per il sostegno che gli Stati Uniti ci assicurano nella difesa dei cieli israeliani".
Quindi, la risposta indiretta a Macron: "Abbiamo avviato questa operazione per rimuovere la minaccia nucleare e la minaccia rappresentata dai missili balistici. Stiamo attaccando strutture nucleari, missili, centri di comando e simboli del regime".
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(Adnkronos) - "Le donne potrebbero giocare con voi?". Donald Trump chiede e la Juventus (più o meno) risponde. La visita di una delegazione del club bianconero alla Casa Bianca, a poche ore dall'esordio nel Mondiale per Club, spinge il presidente degli Stati Uniti a interpellare giocatori, allenatore e dirigenti su un tema caro all'amministrazione americana. Trump ha recentemente firmato un ordine esecutivo per escludere le atlete transgender dalle competizioni femminili. "Avete avuto donne in squadra? Potrebbero entrare nel team?", chiede il presidente con un paio di domande retoriche. A rispondere è il general manager Damien Comolli: "E' difficile... Abbiamo un'ottima squadra femminile", dice facendo riferimento alla Juventus Women, che ha conquistato lo scudetto. "Sono molto diplomatici", la chiosa di Trump.
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(Adnkronos) - Perché la Juventus è alle spalle di Donald Trump mentre il presidente degli Stati Uniti decide se attaccare l'Iran? La domanda rimbalza sui social insieme al video che mostra una scena a dir poco particolare. "Siamo nel metaverso", il commento più ricorrente.
La Juventus, negli Stati Uniti per partecipare al Mondiale per club, viene ricevuta nello Studio Ovale alla Casa Bianca con il presidente della Fifa, Gianni Infantino. I dirigenti, l'allenatore Igor Tudor e una delegazione di giocatori - da Vlahovic a Locatelli, da Weah a Gatti e McKennie - stringono la mano a Trump e, come da cerimoniale, si schierano dietro il presidente. Poi tocca alla stampa e fioccano le domande sulla guerra tra Iran e Israele. Gli Usa attaccheranno Teheran? "Non ho ancora deciso", mentre la delegazione della Juve partecipa, con evidente sorpresa, ad un momento cruciale.
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(Adnkronos) - Allarme a Roma in pieno centro. Due ragazzi sono saliti su un cornicione di un palazzo di Corso Rinascimento. Il comportamento dei giovani - non è chiaro in quali condizioni siano - ha allarmato persone che hanno assistito alla scena nella serata del 18 giugno e hanno chiamato immediatamente i carabinieri. I due giovani, per fortuna, sono rientrati all'interno della balaustra.
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(Adnkronos) - “Come va? All’inizio non avevo capito di essermi fatta così male. Sto lavorando tantissimo, anche se non si vede e non lo faccio vedere perché non ho con me il telefono in allenamento. È un lavoro in cui serve la massima concentrazione". Federica Brignone ha parlato così nel corso dell’evento “Slalom tra campioni” a Milano, organizzato da Banca Generali per celebrare i 15 anni della partnership con la fuoriclasse azzurra dello sci. La campionessa è tornata sul brutto infortunio al ginocchio, sul percorso di riabilitazione e sulle possibilità di tornare in tempo per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026.
"Sto cercando di rieducare la mia gamba e il mio fisico a una vita normale, sono messa abbastanza bene ma ci vuole tempo. Il mio obiettivo - ha spiegato - è tornare. Non voglio smettere perché mi sono distrutta, voglio lasciare questo sport con il sorriso e in pista. Era il momento più bello della mia carriera ed essermelo tolto così mi scoccia, voglio tornare per stare bene e al mio livello. Per dimostrare a me stessa che posso farcela”.
Brignone ha parlato del ruolo delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 in questo percorso: “Hanno un peso? Sì e no. È un sogno, ma nella mia carriera non manca niente. Sono andata ben oltre quello che sognavo da bambina. Ciò che sogno di queste Olimpiadi non è tanto il risultato sportivo, ma il farle in casa, come non successo in passato. È proprio la possibilità di vivere questa esperienza di un’Olimpiade diversa. Arrivarci dopo dieci stagioni ad alto livello mi piacerebbe, soprattutto per rappresentare il mio Paese”.
La campionessa azzurra ha anche parlato della possibilità di essere portabandiera ai prossimi Giochi Invernali: “Quell’immagine mi dà grande motivazione per tornare e impegnarmi ancora di più tutti i giorni. Mi piacerebbe molto ed è una delle cose che mi motivano di più in questo momento”.
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(Adnkronos) - "Non so se attacco l'Iran". Donald Trump risponde alle domande dei media sulla guerra tra Iran e Israele. La Juventus, ospite alla Casa Bianca, ascolta le parole del presidente degli Stati Uniti sulla crisi che monopolizza l'attenzione a livello mondiale. La Juve, con il tecnico Igor Tudor e i giocatori, arriva nello Studio Ovale - con il presidente della Fifa Gianni Infantino - a poche ore dall'esordio nel Mondiale per club che si svolge negli Stati Uniti. Mentre Trump parla di armi nucleari (Video) e bombardieri Stealth, dietro di lui ascoltano Federico Gatti, Dusan Vlahovic, Manuel Locatelli.
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(Adnkronos) - "Penso che forse neanche Trump sa se combatteranno al fianco di Israele. Lui stesso ha detto che nessuno sa cosa farà". Sono le parole dell'ex premier Massimo D'Alema, intervenuto a Otto e mezzo su La7, sull'ipotesi di intervento degli Stati Uniti nella guerra tra Israele e Iran.
"Bisognerebbe sottolineare con maggiore forza che andrebbe fermato questo conflitto, è interesse del mondo e dell'Europa. Un negoziato con l'Iran è stato fatto: portò a un accordo che spinse l'Iran a interrompere lo sviluppo della bomba nucleare. Fu Trump a sabotarlo, una responsabilità gravissima. Non possiamo dimenticarlo", dice l'ex premier.
D'Alema prosegue: "Se l'Iran avesse la bomba nucleare non ci sarebbe la guerra, basti pensare alla Corea del Nord. Questo farà pensare a molti Paesi che avere l'atomica sia l'unico modo per non essere bombardati. Ho l'impressione che fare la guerra a chi non è democratico sia qualcosa di irrealistico. Non possiamo bombardare tutti quei Paesi che non sono democrazie. Sotto le bombe alla fine prevalgono le posizioni più radicali. I regimi cambiano quando c'è capacità di cambiare nella società, non per le bombe. Basti guardare l'Afghanistan, bel risultato''.
E ancora: "Pace? Ci sono sempre margini per negoziare. Il problema è capire se si riescono a fermare le forze che vogliono impedire il negoziato, prima fra tutte Israele. L'attacco voluto da Netanyahu è stato fatto innanzitutto per bloccare un dialogo fra Usa e Iran. L'Europa per ora è debole, spero prenda coscienza, sono in gioco valori e interessi fondamentali come sicurezza e approvvigionamento energetico. Il filotrumpismo e il populismo di Trump non aiutano l'Europa. I sovranismi possono avere affinità ideologica ma una volta al potere entrano in conflitto. I nostri interessi e valori sono tutelati dall'Europa, ma ora sono in gioco
Sempre restando alla politica estera, D'Alema parla della situazione di Gaza: "È incomprensibile la censura informativa su Gaza. E come ha potuto Israele toccare certi picchi di violenza e barbarie?".
L'ex premier commenta il consenso di cui gode l'esecutivo Meloni: "Il vero problema della democrazia in Europa non è che i cittadini votano a destra, ma che stanno a casa. Il governo Meloni si fonda sul consenso più limitato di tutti i governi della storia repubblicana. E l'opposizione ha una responsabilità nel presentarsi divisa, insieme avrebbe più voti. Premierato? Non credo che vedrà mai la luce. Anche volendo, verrebbe bocciata dal referendum popolare. Le politiche di questo governo sono un problema, non esercita un ruolo per la pace, per la difesa, per i diritti. In generale sono fiducioso che malgrado chi ci governa possa essere attraversato da pulsioni autoritarie, i cittadini mantengono anticorpi democratici''.
Alla domanda su un possibile ritorno in politica, D'Alema risponde tagliando corto: "Se per politica si intende il Parlamento e il partito, addio per sempre. Se intendiamo dare le proprie idee, scrivere, condividere il proprio pensiero, quello è connaturato alla natura umana''.
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(Adnkronos) - La Federal Reserve ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati in una forchetta fra il 4,25% e il 4,50%. La decisione del governatore Jerome Powell non sorprende il presidente Donald Trump, che prima della decisione della Fed si era espressa in termini durissimi nei confronti di Powell: "Abbiamo, francamente, una persona stupida alla Fed. Non abbiamo inflazione, abbiamo solo successo e io vorrei vedere scendere i tassi", ha detto il presidente. "Lo chiamo 'too late Powell' perché è sempre in ritardo", ha detto ancora Trump. "Penso che mi odi, ma va bene, io con lui sono stato sempre gentile, ho fatto tutto in regola, sono gentile, sono cattivo, niente funziona".
La Fed prevede due tagli dei tassi di interesse nel 2025 da 0,25 punti ciascuno, arrivando così ad un taglio complessivo dello 0,50%. È quanto emerge dal dot-plot, le tabelle allegate al comunicato finale diffuso al termine della riunione del 18 giugno.
"Sebbene le oscillazioni delle esportazioni nette abbiano influenzato i dati, gli indicatori recenti suggeriscono che l'attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo solido. Il tasso di disoccupazione rimane basso e le condizioni del mercato del lavoro restano solide. L'inflazione rimane leggermente elevata", si legge nelle osservazioni della Fed.
L’obiettivo, resta sempre "raggiungere la massima occupazione e un tasso di inflazione del 2% nel lungo periodo". Per questo, continuerà a "valutare attentamente i dati in arrivo, l'evoluzione delle prospettive e l'equilibrio dei rischi" e "continuerà a ridurre le proprie disponibilità di titoli del Tesoro, di debito delle agenzie e di titoli garantiti da ipoteca delle agenzie".
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(Adnkronos) - Due ragazzi di 15 e 18 anni sono stati rapinati e insultati con frasi antisemite nel pomeriggio di ieri all'uscita della sinagoga di via dei Gracchi a Milano.
Erano passate da poco le 15.30 quando le due vittime, con in testa la kippah, sono state avvicinate da un gruppetto di tre 16enni (due egiziani e un italiano), che li hanno insultati e hanno strappato a uno di loro il telefono, per poi scappare in direzioni diverse.
A quel punto i due ragazzini si sono messi a cercarli. Quando in via Trivulzio hanno rintracciato uno dei tre, hanno chiamato il 112. La volante della polizia, arrivata sul posto, ha trovato le due vittime e uno degli aggressori, un 16enne egiziano, senza precedenti e regolare in Italia, che è stato denunciato per rapina aggravata in concorso e istigazione all'odio razziale, insieme ai due complici, al momento irreperibili.
Così come non è stato trovato l'iPhone 11 rapinato a uno dei due ragazzini, che nella serata di ieri hanno formalizzato la denuncia in questura.
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(Adnkronos) - Federico Zampaglione torna sulla polemica dei concerti sold out 'pompati'. Dopo il post su Facebook in merito ai biglietti regalati o svenduti per raggiungere facilmente il tutto esaurito, il leader dei Tiromancino ha detto: "Queste cose sono sempre esistite e ora sono amplificate dall’era che stiamo vivendo in cui ogni cosa deve essere spettacolare, e deve avvenire tutto e subito". "Sui social si mostrano cose che neanche si posseggono e che allontanano dall’essenza. Io ho iniziato a riflettere sul fatto che 25 anni fa è uscito il disco, sono successe molte cose e allora mi è venuto spontaneo pensare a oggi e dire 'Bah, forse si è esagerato un po'" , ha spiegato alla stampa a Milano in vista della pubblicazione di un’edizione speciale per i 25 anni dell’album 'La descrizione di un attimo'.
"La mia - ha aggiunto - non è una critica agli artisti e ai giovani ma i giovani subiscono le nostre nevrosi e aspettative. Siamo noi adulti che gli stiamo mettendo in testa che devono fare i fenomeni, caricandoli di aspettative. Noi siamo i grandi e loro ci ascoltano. È opportuno riflettere su questo e i media hanno una grande responsabilità all’interno di questo teatrino". Quindi ha spiegato: "Quando i media mi chiedono chi amplifica e strombazza io dico fatevi voi delle domande e ragionate se quello che dite. A volte è pura fuffa e io ne leggo tanta di fuffa. Tutti dovremmo chiederci se ci stiamo muovendo bene nei confronti delle nuove generazioni. Ci sono sold out veri ma c’è anche una parte costruita, e quando sono veri allora vanno presi seriamente, altrimenti fanno riflettere". Zampaglione non capisce a cosa serva tutto questo: "Io non ho voluto fare quel post in tono polemico ma con un po’ di ironia, ripensando al percorso di questi 25 anni. Mi sono chiesto se vanno cambiate le dinamiche. Ma l’analisi di quello che accade la dovrebbero fare i media e mi aspetto che ci siano riflessioni da parte di altri".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Alex Britti che, di recente, ha parlato della stessa pericolosa "corsa allo spazio" nel mondo dei live. "Non faccio nomi ma tanti anni fa mi fu proposto di fare un tour nei Palasport al quale dissi di no", ha raccontato il cantautore romano. Britti, che domenica sarà alle Terme di Caracalla dove porterà live il suo nuovo progetto 'Feat.Pop', in un recente incontro con la stampa ha parlato della pericolosità di questo sistema: "Se il Palasport non lo riempi, allora ti fai male e poi devi fare 30 concerti gratis per ripagare le varie agenzie che hanno speso" per riempirlo "e a me non va di suonare gratis. Il mio mestiere è suonare, non ostentare".
L'artista, come anche Zampaglione nel suo post sui social, ha quindi posto l'accento sull'importanza della consapevolezza e della lungimiranza, soprattutto per i giovani, facilmente abbagliati dal miraggio dello stadio pieno. "Ci sono artisti che finiscono a fare gli stadi senza avere le spalle larghe, con tutte le conseguenze del caso. Non do la colpa al sistema, nessuno ti obbliga. È una scelta, ma rischiosa", ha osservato Britti. "Piace l'idea dello stadio pieno. Ma bisogna saper dire di no ed essere realisti", ha detto. Un invito a costruire il proprio percorso con solide basi, senza cedere alle lusinghe di un successo effimero e costruito sulle sabbie mobili dei sold out pompati. "Le scorciatoie non pagano", conclude Britti, "nemmeno nella musica".
Leggi tutto: Sold out pompati, Zampaglione: "Non critico giovani, vanno cambiate dinamiche"
(Adnkronos) - Un giovane di 21 anni è morto oggi pomeriggio, mercoledì 18 giugno, dopo essersi tuffato nel Piave a Fagarè della Battaglia in provincia di Treviso. A dare l'allarme al 112 verso le 17.45 un'amica che era con lui e un altro ragazzo che non l'ha più visto riemergere.
Il corpo del 21enne, che abitava fuori provincia, è stato recuperato dai vigili del fuoco adagiato sul fondo, a pochi metri da dove era stato visto inabissarsi.
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(Adnkronos) - Iva Zanicchi torna in Rai. A quanto apprende l'Adnkronos, l'85enne artista emiliana sarà ospite fissa in prima serata di 'BellaMà di Sera', condotto da Pierluigi Diaco, in onda dal 14 settembre su Rai2 dalle 21 alle 22.40, per cinque domeniche consecutive. A confermarlo è la stessa Zanicchi, raggiunta telefonicamente: "Ebbene sì, sarò ospite del programma di Diaco, e sono felicissima", dice, raccontando come è nata l'idea: "Io credo molto nell'amicizia. Il fatto che Diaco, con il quale siamo amici e che è un ragazzo straordinario, me lo abbia proposto ha fatto sì che io facessi di tutto per esserci".
Sul ruolo che la Zanicchi avrà nel programma "ancora ci stiamo lavorando - spiega all'Adnkronos 'l'aquila di Ligonchio' -. Sicuramente canterò, di quello non posso fare a meno perchè la musica è la mia più grande passione. Ma non mancheranno anche dei dialoghi con Pierluigi (Diaco, ndr), è tutto un po' in divenire". Di sicuro, scandisce l'artista, "ci sarà spazio per dire qualcosa, la mia natura è quella di andare un po' a ruota libera, e sono sicura che Diaco me lo lascerà fare".
Barzellette? "Racconterò anche quelle, ma prometto che saranno pulite", scherza Zanicchi. Che ci tiene a ringraziare Mediaset, cui è ancora contrattualmente legata, per questa possibilità: "Grazie a Mediaset che mi permette di andare, ancora sono legata a loro per tutto l'anno", sottolinea l'artista. "
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(Adnkronos) - È pubblicizzata come una "bevanda afrodisiaca" a base di vitamine, in realtà si tratta di una bibita energizzante contenente Viagra, senza che fosse dichiarato sull'etichetta. Per questo in Spagna il 'Nectar del Amor' è stato ritirato dal mercato.
L'Agenzia per i Medicinali e i Prodotti Sanitari (AEMPS), che ne ha vietato la vendita, ha spiegato che la bevanda non è stata sottoposta a valutazione preventiva e autorizzazione all'immissione in commercio da parte dell'Agenzia. Secondo le analisi ora effettuate dal Laboratorio di Controllo Ufficiale dell'AEMPS, il Nectar del Amor contiene il principio attivo sildenafil in quantità sufficienti a ripristinare, correggere o modificare una funzione fisiologica esercitando un'azione farmacologica, il che gli conferisce lo status legale di medicinale. "Questo principio attivo non è dichiarato sull'etichetta, che elenca in modo fuorviante una serie di vitamine e minerali, fornendo false informazioni sulla sua sicurezza", si legge sul sito ufficiale dell'Agenzia spagnola.
Il sildenafil, noto commercialmente come Viagra, è un farmaco indicato per ripristinare la funzione erettile compromessa aumentando il flusso sanguigno penieno attraverso l'inibizione selettiva della fosfodiesterasi 5 (PDE-5). "Gli inibitori della PDE-5 sono controindicati nei pazienti con infarto miocardico acuto, angina instabile, angina da sforzo, insufficienza cardiaca, aritmie non controllate, ipotensione (pressione arteriosa inferiore a 90/50 mmHg), ipertensione non controllata, anamnesi di ictus ischemico, nonché nei pazienti con grave compromissione epatica e nei soggetti con anamnesi di neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica o con patologie degenerative ereditarie della retina come la retinite pigmentosa (una minoranza di questi pazienti presenta patologie genetiche delle fosfodiesterasi retiniche)", si legge sul sito dell'Agenzia per i Medicinali e i Prodotti Sanitari.
Il consumo di 'Nectar del Amor' potrebbe quindi portare a gravi problemi di salute, in quanto contiene un principio attivo inibitore della PDE-5 che, oltre a presentare le controindicazioni indicate, può causare reazioni avverse di varia gravità, inclusi problemi cardiovascolari, se associato ad altri farmaci.
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(Adnkronos) - E' "ammissibile" la domanda Rai di partecipazione alla gara per l'individuazione del partner per l’organizzazione e la trasmissione, in chiaro, del Festival della Canzone Italiana per le edizioni 2026, 2027 e 2028 (con eventuale proroga per un massimo di due anni). Lo ha stabilito la Commissione di Valutazione del Comune di Sanremo che oggi, alle 15, nella Sala Giunta di Palazzo Bellevue ha proceduto, come previsto, all'apertura della busta Rai, unico soggetto ad aver presentato una manifestazione d'interesse.
"L’auspicio è che i tempi siano celeri, in modo da passare poi alla fase della negoziazione diretta che mi auguro possa essere anch’essa veloce. Vorremmo infatti arrivare a una definizione il più presto possibile", dice all'Adnkronos il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, commentando la decisione della commissione. "La commissione di valutazione ha rilevato che la domanda della Rai è ammissibile -scandisce il primo cittadino- e ora procederà all’esame della documentazione per stabilirne la conformità rispetto alla manifestazione di interesse".
La commissione, composta da Rita Cuffini, dirigente del Settore Turismo (presidente), Monica Di Marco, dirigente Settore Segretario Generale, e Cinzia Barillà, dirigente Settore Servizi Finanziari, ha ritenuto la domanda ammissibile perché rispetta i criteri stabiliti dal bando del Comune per l’individuazione del partner per l’organizzazione e la trasmissione, in chiaro, del Festival della Canzone Italiana per le edizioni 2026, 2027 e 2028 (con eventuale proroga per un massimo di due anni). L'ammissibilità della domanda apre dunque la fase negoziale della gara per l'assegnazione dell'organizzazione del festival che dovrebbe tenersi dal 24 al 28 febbraio 2026, per evitare la sovrapposizione con Olimpiadi e Paralimpiadi invernali.
Il 30 maggio scorso il sindaco di Sanremo aveva detto che "l'assegnazione definitiva dovrebbe avvenire entro un mese", quindi entro la fine di giugno. Chissà se i tempi saranno veloci al punto da permettere alla Rai di annunciare l'esito alla presentazione dei palinsesti del prossimo anno, fissata per mercoledì 27 giugno a Napoli.
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(Adnkronos) - Hanno preso inizio oggi le Celebrazioni per i settant’anni dalla storica Conferenza di Messina e Taormina che segnò l’avvio del processo di integrazione europea. Promossa dalla Regione Siciliana, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la Fondazione Taormina Arte Sicilia e i Comuni di Messina e Taormina, con il supporto della Commissione Europea e sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, l’iniziativa si svolge nell’ambito della XV edizione di Taobuk – Taormina International Book Festival e riunisce Ministri degli Esteri dei Paesi europei, rappresentanti delle istituzioni e intellettuali da tutta Europa per riflettere, a partire da questo anniversario, sul futuro, le sfide e le opportunità dell’Unione Europea.
La giornata inaugurale si è aperta oggi a Palazzo Zanca, a Messina, sede storica della Conferenza del 1955, con un incontro pubblico alla presenza dei Ministri degli Esteri e dei rappresentanti dei Paesi firmatari del Rapporto conclusivo di allora (Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo), del Trio di presidenza dell’Unione Europea, del Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e dei sindaci di Messina e Taormina, Federico Basile e Cateno De Luca. Un momento dal forte valore simbolico, che rievoca le origini del percorso europeo e rilancia il dialogo fra Stati in un tempo di grandi sfide globali.
“Sono un sovranista dell'Europa. L'Europa è sempre portatrice di pace, forse potrebbe giocare un ruolo più forte se gli europei negli ultimi anni avessero sempre agito insieme. Serve una politica più coesa, però pare che in questa fase i messaggi siano positivi, abbiamo visto al G7 i grandi paesi europei avere preso una posizione molto chiara con gli alleati. Se pensiamo di stare da soli siamo destinati a essere marginalizzati e sconfitti. Quindi non c'è altro percorso che quello europeo. Qualcuno pensa di rilanciare il sovranismo nazionale, come se l'Italia da sola nell'era della globalizzazione possa far fronte all'India, agli Usa, alla Cina. Credo che l'Italia, ma nessun altro Paese europeo, potrebbe fare fronte alle sfide degli anni Duemila, non abbiamo la forza e la capacità perché il mondo è cambiato. L'unica possibilità per tutelare gli interessi nazionali di 60 milioni di italiani è mettere questi interessi insieme a quelli degli altri paesi europei. Altrimenti siamo destinati all'irrilevanza", ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
“Celebrare i 70 anni della Conferenza di Messina e Taormina all’interno di Taobuk”, ha affermato Antonella Ferrara, Presidente e Direttore artistico del Festival, “significa riaffermare il ruolo della cultura come fondamento dell’identità europea. È nella cultura che si radicano i valori comuni, la capacità di immaginare insieme, la volontà di costruire ponti e non muri. In un tempo segnato da crisi e disgregazioni, il pensiero critico e il dialogo rappresentano la vera risorsa strategica per l’Europa che verrà”.
“A settant’anni esatti dalla firma dello storico Trattato d’Europa di Messina, la città torna al centro dell’attenzione internazionale, con una solenne celebrazione istituzionale che rende omaggio a uno dei momenti fondativi del processo di integrazione europea”, ha dichiarato Sergio Bonomo, Commissario straordinario della Fondazione Taormina Arte Sicilia. “Alla presenza di rappresentanti dell’Ue, storici e cittadini, si celebra non solo un anniversario, ma il significato profondo di una scelta visionaria dell'allora Ministro Messinese Gaetano Martino: costruire un unico stato, l’Europa. Il Trattato è stato la scintilla che ha acceso un sogno, oggi più vivo che mai. Ma sta a tutti noi cittadini europei rinnovarlo ogni giorno, con coraggio e responsabilità. Questa celebrazione non è soltanto un ritorno alle origini, ma un’occasione per rilanciare una riflessione pubblica sulla quale l'Europa vuole costruire in un tempo segnato da nuove sfide globali: cambiamento climatico, trasformazioni digitali, tensioni geopolitiche, un unico Stato. La Fondazione Taormina Arte Sicilia, grata per il ruolo assegnato dalla Regione Siciliana, inerente l'organizzazione dell’evento, sinergicamente condivisa con Taobuk, porge il benvenuto ai partecipanti”
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