
(Adnkronos) - Andrea Kimi Antonelli si è diplomato. Il pilota della Mercedes, 18enne alla prima stagione di Formula 1 e fresco di primo podio nell'ultimo Gp del Canada, ha superato oggi, lunedì 23 giugno, l'esame di maturità. Antonelli ha completato così i suoi cinque anni di studio all’istituto tecnico per finanza e Marketing 'Gaetano Salvemini' di Caselecchio di Reno, celebrando il traguardo sul proprio profilo Instagram: "Promosso!" ha scritto in una storia in cui il pilota si mostra con una corona d'alloro in testa.
"Io ho scelto la traccia sull'attualità: è andata bene, ho cercato di fare del mio meglio, quindi, speriamo", aveva detto il pilota bolognese dopo la prova scritta, "la notte prima degli esami l'ho passata con i miei amici, abbiamo festeggiato a casa mia lo scudetto della Virtus Bologna, abbiamo ripassato e ascoltato 'Notte prima degli esami' di Antonello Venditti. Il tema? Tipologia 'B' perché parlava del rispetto, sono andato quindi sull'attualità dato che mi ha permesso di collegarmi allo sport".
Antonelli si era detto tranquillo per la seconda prova, perché "l'inglese è la materia che mi riesce meglio e in maniera più facile", ma un po' più preoccupato per l'orale. "Sono un po' più indietro con il programm,a ma mi sono fatto aiutare dai miei amici per recuperare. Vorrei arrivare il più preparato possibile alla prova quindi sto facendo tutti i collegamenti possibili tra le varie materie", aveva rivelato il pilota, che oggi può festeggiare il suo diploma prima di tornare a pensare alla pista, con il prossimo Gran Premio di Formula 1 in programma domenica 29 giugno in Austria.
Leggi tutto: Kimi Antonelli supera l'esame di maturità: "Promosso!"

(Adnkronos) - Mine navali, barchini, droni d'attacco, droni navali, ma anche sabotaggi, una risposta asimmetrica, una guerra ibrida, cyberattacchi e l'aiuto dei proxy. Sono infinite le opzioni per l'Iran che minaccia la chiusura dello Stretto di Hormuz, rotta strategica per tutti, compresa la Repubblica Islamica che dal 13 giugno è coinvolta nel conflitto con Israele e che è stata teatro di raid Usa contro tre siti del suo controverso programma nucleare. "L'Iran potrebbe fare due cose: agire direttamente o indirettamente", dice all'Adnkronos Claudio Bertolotti, direttore di Start Insight e analista dell'Ispi. E' stato capo sezione contro-intelligence e sicurezza della Nato in Afghanistan e spiega come nel primo caso l'Iran potrebbe posizionare mine navali. "Ne ha di convenzionali o intelligenti o limitatamente intelligenti e sono facilmente dispiegabili con piccole imbarcazioni o sottomarini costieri". Ed è "l'approccio soft", ma "più impegnativo rispetto ad attacchi con missili antinave o missili balistici o da crociera che possono colpire obiettivi in transito".
Senza contare che ci sarebbe poi la questione dello sminamento. E, osserva, "le mine sono una minaccia per le navi in transito, ma anche per gli asset che si occupano di sminamento e che possono essere sottoposti a fuoco avversario" durante le attività. "Una nave ferma è una nave che rischia di essere ancor più obiettivo di quanto non lo sia una nave in formazione e avere una flotta bloccata è un rischio per gli Stati Uniti", sottolinea, convinto che gli Usa "interverrebbero nella fase di posa delle mine, senza attendere che la minaccia si concretizzi". Un'operazione che anderebbe comunque "a incidere solo su una percentuale delle mine collocate", ma complicherebbe le cose per l'Iran, che "non avrebbe gioco facile". L'obiettivo resta sempre "rallentare, non distruggere".
C'è anche, continua Bertolotti, la possibilità di un "blocco con mezzi convenzionali, con la Marina, la componente navale dei Guardiani della Rivoluzione". Consisterebbe in "fermo e sequestro di petroliere come avvenuto in passato". Poi c'è la 'lezione Ucraina', quella della guerra dei droni in cui l'Iran è accusato di coinvolgimento. E si passa a un piano più "evoluto". Ovvero quello di "droni d'attacco o droni navali per disturbare o danneggiare la navigazione commerciale in modo mirato". Ma, evidenzia l'esperto, sarebbe sempre una scelta "sostenibile solo nel breve periodo".
L'eventuale chiusura da parte dell'Iran dello Stretto di Hormuz comporterebbe ripercussioni per gli Stati Uniti, ma avrebbe "molto più impatto sul resto del mondo", Cina in particolare, ha detto il segretario di Stato Usa, Marco Rubio. "Se minassero lo Stretto di Hormuz i cinesi pagherebbero un prezzo enorme e ogni Paese del mondo pagherebbe un prezzo enorme. Anche noi", ha affermato. Pechino, ricorda Bertolotti, "ha un rapporto privilegiato con l'Iran ed è preoccupata perché il naviglio sarebbe esposto a rischi e a un costo maggiore di gestione, aumenterebbero gli oneri assicurativi". E anche per questo l'esperto parla di scelta "sostenibile solo nel breve periodo".
La seconda opzione, ovvero "agire indirettamente", comporterebbe una "delegittimazione della sicurezza navale, sabotaggi, che vanno a ridurre la fiducia, e attacchi per procura attraverso le milizie alleate". In particolare, gli Houthi dello Yemen che - evidenzia - "mantengono una capacità militare consistente e possono colpire nel Golfo di Aden e nel Mar Arabico". Inoltre, "impiegare i barchini è un'opzione e farlo in maniera indiretta li esporrebbe, anche se non formalmente perché andrebbe tutto ricondotto all'Iran in modo più complicato" e "in 50 anni" la Repubblica Islamica ha "imparato a muoversi bene sia sul piano diplomatico che 'sottosoglia'", ha "imparato a fare senza spesso vedersi attribuite responsabilità". Infine, ma non per importanza, "guerra ibrida e attacchi cibernetici che sono in grado di colpire i sistemi di navigazione" sono un'altra possibilità.
Scenari possibili, resta la domanda: a cosa servirebbe? "La minaccia della chiusura o la potenziale chiusura temporanea dello Stretto di Hormuz - risponde Bertolotti - servirebbe come strumento di deterrenza o pressione negoziale". Sarebbe più questo che un'opzione "realmente applicabile", commenta, sottolineando come "non sia sostenibile nel medio e nel lungo periodo". Solo nel breve, "come strumento negoziale a fronte però delle ripercussioni che ne deriverebbero".
Non mancano le incognite. Innanzitutto, prosegue nella sua analisi, "perché la risposta degli Stati Uniti potrebbe essere molto decisa nel caso in cui l'Iran dovesse azzardare". Ed è convinto l'Iran "stia giocando la carta della chiusura di Hormuz come strumento negoziale" sebbene in un "contesto completamente nuovo", come quello di "un conflitto aperto, come non c'è mai stato, tra Iran e Israele e Iran e Usa". "E' cambiato il paradigma - osserva - non è più la politica di deterrenza e minaccia, siamo alla guerra combattuta tra Israele e Iran".
L'obiettivo, rimarca, "è spingere verso una soluzione negoziale che sia favorevole all'Iran perché il rischio grande e senza precedenti per il regime degli ayatollah è che potrebbe essere il momento in cui si potrebbe vedere l'ipotesi di un regime change". E l'ipotesi più rosea è quella di un "sistema democratico sostenuto dalla popolazione". Ma, conclude mentre Trump sembra volere nuovo Iran, il 'suo' Miga, "c'è da temere che spinte centrifughe interne all'Iran e autonomiste possano spingere verso una guerra civile, i cui esiti sono terribilmente prevedibili e immaginabili".

(Adnkronos) - Continua ad aumentare il prezzo di benzina e diesel. Analizzando i dati ufficiali del Mimit, risulta che in una sola settimana (dal 16 al 23 giugno compresi) la verde in modalità self service è rincarata di 4 cent al litro (con un aumento pari a 2 euro per un pieno di 50 litri), mentre il gasolio è salito di 6,16 cent (pari a 3 euro e 8 cent in più a rifornimento).
La stangata, rileva l'Unione nazionale consumatori, è maggiore in alcune regioni, in particolare in Sicilia che detiene il record dei rialzi sia per quanto riguarda la benzina che il gasolio, che segnano un incremento, rispettivamente, di 4,9 cent, pari a 2 euro e 45 cent a pieno, e di 7,8 cent per il diesel, equivalenti a 3 euro e 90 cent a rifornimento.
"La buona notizia, se così si può dire, è che per una volta la maglia nera non viene indossata dalle autostrade, che non salgono sul podio per nessuno dei due carburanti - afferma Massimiliano Dona, presidente Unc - Per la benzina, la medaglia d'argento spetta alla Valle d'Aosta (4,7 cent al litro, 2,35 euro a pieno), quella di bronzo a Calabria e Lombardia (4,4 cent, 2,20 a pieno). Per il gasolio, invece, al secondo posto Lombardia ex aequo con il Veneto con 7 cent al litro, pari a 3,50 euro a rifornimento. Segue il Piemonte (6,8 cent, 3,40 euro)".
Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, Q8 ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Per Tamoil registriamo un rialzo di un centesimo sul gasolio.
Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,748 euro/litro (+21 millesimi, compagnie 1,755, pompe bianche 1,731), diesel self service a 1,670 euro/litro (+36, compagnie 1,677, pompe bianche 1,656). Benzina servito a 1,886 euro/litro (+20, compagnie 1,930, pompe bianche 1,801), diesel servito a 1,806 euro/litro (+34, compagnie 1,850, pompe bianche 1,724). Gpl servito a 0,707 euro/litro (-1, compagnie 0,716, pompe bianche 0,698), metano servito a 1,441 euro/kg (+2, compagnie 1,445, pompe bianche 1,438), Gnl 1,269 euro/kg (+1, compagnie 1,267 euro/kg, pompe bianche 1,271 euro/kg).
Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,845 euro/litro (servito 2,108), gasolio self service 1,779 euro/litro (servito 2,047), Gpl 0,843 euro/litro, metano 1,507 euro/kg, Gnl 1,342 euro/kg.
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(Adnkronos) - Cina, Russia e Pakistan hanno presentato una bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu in cui sollecitano un cessate il fuoco "immediato e senza condizioni" e una soluzione diplomatica della questione nucleare dell'Iran. Il testo sollecita anche la protezione dei civili, il rispetto del diritto internazionale e l'impegno delle parti al dialogo e ai negoziati. Ma sulla sua possibile reazione alla chiusura, da parte di Teheran, dello stretto di Hormuz, Pechino si trincera ancora questa mattina dietro il no comment del portavoce del ministero degli Esteri, Guo Jiakun.
La posizione di Pechino, Mosca e Islamabad riassunta nella bozza di risoluzione, ha dichiarato l'inviato di Mosca al Palazzo di Vetro, Vitaly Nebenzya, riflette la posizione della grande maggioranza dei Paesi membri. Si tratta di un testo "breve ed equilibrato", ha aggiunto, auspicando che possa essere approvata in modo da "segnalare la necessità di porre fine alla violenza il prima possibile".
La Cina, che acquista la quasi totalità dell'export di petrolio iraniano, condanna gli attacchi americani contro l'Iran e il bombardamento di siti nucleari monitorati dall'Aiea in termini ancora più decisi anche se non dovrebbe arrivare a sostenere Teheran a chiudere lo Stretto di Hormuz.
Ieri il segretario di Stato Usa, Marco Rubio ha chiesto esplicitamente a Pechino di esercitare la sua influenza su Teheran per evitare la chiusura della cruciale via di transito commerciale ma sono gli interessi economici a fare la differenza. "La Cina si opporrà quasi certamente alla chiusura, ma lo farà a modo suo", anticipa Wang Yiwei, direttore dell'Istituto per gli Affari internazionali dell'Università Renmin a Pechino, sottolineando che la Cina ha bisogno di continuare ad aver accesso al petrolio iraniano. Di certo per Pechino sarebbe "improprio, o perfino contro producente, discuterne con gli Stati Uniti o esercitare pressioni su Teheran su richiesta degli Stati Uniti", aggiunge, in una intervista al New York Times.
"E' danneggiato l'Iran, ma anche la credibilità americana, come un Paese e come parte di qualsiasi negoziato internazionale", ha dichiarato il Rappresentante di Pechino a New York, Fu Cong, in una intervista all'emittente pubblica del suo Paese. Posizione, quella di condanna agli Usa di escalare la violenza in Medio Oriente, rilanciata questa mattina dall'agenzia Xinhua. "L'aggravarsi della situazione nella regione è un duro promemoria che la politica di potenza e gli interventi militari non portano ad altro che caos e instabilità", si legge nel commento.
"Le azioni degli Usa violano seriamente lo scopo e i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, così come la sovranità, la sicurezza e l'integrità territoriale dell'Iran. Hanno esacerbato le tensioni in Medio oriente e inferto un colpo pesante al regime internazionale di non proliferazione nucleare", ha spiegato durante la riunione di emergenza del Consiglio, esprimendo la preoccupazione di Pechino per "il rischio che la situazione vada fuori controllo" e sottolineando che "gli strumenti diplomatici per affrontare la questione nucleare dell'Iran non si sono esauriti". Fu ha chiamato i Paesi membri del Consiglio a "dimostrare il loro deciso senso di responsabilità sostenendo la bozza di risoluzione".
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(Adnkronos) - Engineering, leader nei processi di digitalizzazione per aziende e pubbliche amministrazioni, annuncia la nomina di Andrea Gabardo a executive vice president public sector. A diretto riporto del ceo Aldo Bisio, nel suo nuovo ruolo Andrea Gabardo avrà la responsabilità di guidare e sviluppare il mercato public sector in tutti i suoi segmenti: pubblica amministrazione centrale e locale ed healthcare. Con una consolidata esperienza nel mercato public sector e una profonda conoscenza delle soluzioni it più innovative a supporto dei processi di innovazione digitale delle pubbliche amministrazioni, Gabardo garantirà il suo contributo nel percorso di crescita e di rafforzamento di Engineering quale partner di riferimento per la trasformazione digitale del settore pubblico.
Andrea Gabardo subentra a Dario Buttitta, che lascerà il Gruppo il prossimo 31 agosto dopo aver ricoperto ruoli di primaria responsabilità e aver guidato con riconosciuta competenza la divisione public administration & healthcare.
Aldo Bisio, ceo del Gruppo Engineering, ha dichiarato: “Con grande piacere do il benvenuto ad Andrea Gabardo nel leadership team di Engineering, certo che con la sua comprovata esperienza contribuirà a consolidare la nostra leadership nel settore pubblico, dove negli anni il Gruppo è diventato un riferimento e un partner strategico per le Pubbliche Amministrazioni. Desidero inoltre esprimere un sentito ringraziamento a Dario Buttitta, al quale va la nostra più profonda gratitudine per l’eccezionale dedizione offerta in oltre trent’anni di carriera in Engineering". Dopo una lunga carriera in Accenture, dove ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità, Gabardo nel 2022 è stato nominato ceo di Intellera Consulting. Nel 2024, in seguito all’acquisizione di Intellera da parte di Accenture, è rientrato in Accenture con il ruolo di Emea market maker lead per health e public sector.
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(Adnkronos) - Il principe Harry desidera riconciliarsi con re Carlo e il fratello William, come ha dichiarato lo scorso mese in una lunga intervista alla Bbc, nella quale ha ammesso che suo padre non gli parlava e che non sapeva quanto tempo gli restasse ancora da vivere. In quell'occasione, il duca di Sussex ha affermato che "non ha senso continuare a lottare" e che "la vita è preziosa. Il perdono è una possibilità al 100%, perché vorrei riavere indietro mio padre e mio fratello". Detto e (quasi) fatto, Harry ha deciso di invitare la famiglia reale agli Invictus Games del 2027 nella speranza che si rivelino l'occasione ideale per la riconciliazione.
Secondo quanto scrive la stampa britannica, gli inviti saranno anticipati a Buckingham Palace via email fra qualche giorno, mentre quelli formali saranno inviati in prossimità dell'evento. L'augurio è che il re, nello spazio temporale fra l'invito e la data dei Giochi, abbia tempo di inserire nell'agenda la propria presenza a Birmingham fra due anni a luglio.
Una fonte vicina ai Sussex ha dichiarato al Mail on Sunday: "Harry ha accettato di estendere l'invito per gli Invictus alla sua famiglia. I reali hanno sempre sostenuto enormemente i Giochi e sono orgogliosi di ciò che Harry ha realizzato in questo ambito. Questo è un ramoscello d'ulivo da parte sua che potrebbe essere ricambiato". Un'altra fonte ha dichiarato al Telegraph che non sono ancora stati fatti inviti e che spetta alla squadra degli 'Invictus Games Birmingham 2027' inviarli, non al duca.
Ieri Buckingham Palace non ha commentato, sostenendo che le agende non vengono pianificate con così largo anticipo. Secondo il Telegraph, una possibile riconciliazione è stata discussa ai massimi livelli e i collaboratori del Palazzo sono consapevoli che l'evento potrebbe rivelarsi un'occasione propizia per ricucire i ponti. Tuttavia, un punto cruciale sarà la coincidenza con l'80esimo compleanno della regina. I Giochi si apriranno al National Exhibition Centre di Birmingham il 12 luglio 2027 e si concluderanno il 17 luglio, giorno del compleanno di Camilla, per il quale sono già in corso i preparativi per i festeggiamenti.
Non è ancora noto se la duchessa di Sussex o i loro figli, il principe Archie e la principessa Lilibet, che nel 2027 avrebbero rispettivamente otto e sei anni, raggiungerebbero il duca nel Regno Unito. Se Meghan decidesse di non tornare, sarebbero i primi Invictus Games che perderebbe da quando ha conosciuto il principe Harry. Tuttavia, per quest'ultimo si tratterebbe sicuramente dell'occasione perfetta per riunire i suoi figli al nonno, che conoscono a malapena. Durante la sua battaglia legale per avere a disposizione i servizi di sicurezza pubblici durante le sue visite nel Regno Unito, il secondogenito di re Carlo ha affermato di non sentirsi in grado di portare i figli in Gran Bretagna, aggiungendo di non poter mettere sua moglie "in pericolo". Ma dato che il Regno Unito ospita l'evento, si pensa che ci possa essere un modo per garantire che tutti i Sussex che vi parteciperebbero siano inclusi nel più ampio ombrello di protezione della polizia.
Leggi tutto: Harry e il ramoscello al padre Carlo per gli Invictus Games 2027

(Adnkronos) - Paul Pogba si prepara a tornare in campo. Il centrocampista francese, reduce dalla squalifica, poi ridotta, per il caso doping che lo ha riguardato e dalla conseguente rescissione del suo contratto con la Juventus, si prepara a firmare un contratto biennale con il Monaco. Pogba esordirà quindi in Ligue 1, dopo una carriera spesa tra Premier League, con la maglia del Manchester United, e quella della Juve, ma interrottasi dopo la sua positività al testosterone.
Pogba ha parlato proprio del suo periodo di squalifica, non risparmiando frecciate al club bianconero: "Alla Juventus avevo chiesto aiuto, ma mi è stato negato", ha detto amareggiato Paul in un'intervista rilasciata alla tv francese Tf1, "avevo chiesto ad esempio la possibilità di fare dei massaggi, di avere un preparatore atletico visto che facevo sempre parte della squadra. Ne avevo diritto, ma non mi hanno sostenuto, e questo mi ha colpito, non ne ho capito il motivo. Credevo di essere in guerra con l'antidoping, non con la Juventus".
Proprio la squalifica è stata alla base del suo addio alla Juve: "Non potevo portare i miei figli a scuola passando ogni giorno davanti allo stadio e al centro di allenamento sapendo che non avrei potuto giocare lì per molto tempo. E proprio i miei figli mi chiedevano quando sarei tornato e quando sarebbero potuti tornare a vedermi allo stadio".
Leggi tutto: Pogba, attacco alla Juve: "Durante squalifica non mi hanno aiutato, eravamo in guerra"

(Adnkronos) - L'Italia si conferma uno dei Paesi più anziani del mondo: gli over 65 sono 14,4 milioni, un quarto della popolazione, e nei prossimi 20 anni sfioreranno i 19 milioni, pari a oltre un terzo dei cittadini. Tra loro, gli over 80 occuperanno una parte cospicua: se oggi sono 4,6 milioni, si stima che nel 2043 saranno oltre 6 milioni. Sono i dati raccolti dal Rapporto annuale 2025 Istat che la Sirm (Società italiana di radiologia medica e interventistica), in collaborazione con la Sigg (Società italiana di gerontologia e geriatria), ha messo in luce per lanciare un messaggio: è urgente puntare sulla prevenzione delle patologie tipiche degli anziani e adattare i protocolli di imaging perché tengano conto delle loro caratteristiche. Del tema si è discusso oggi a Roma durante il convegno radiologia geriatrica, un nuovo approccio clinico-radiologico a un 'vecchio' problema.
"L'Italia è uno dei Paesi più longevi e nei prossimi anni lo sarà ancor di più, ma invecchiare significa spesso sviluppare patologie, per questo crediamo sia urgente una revisione, dal punto di vista radiologico e semeiotico, dei protocolli che possono aiutare a prevenire alcune delle principali malattie che possono compromettere la qualità di vita dell'anziano - afferma Nicoletta Gandolfo, presidente Sirm - Prendiamo come esempio l'osteoporosi, una delle patologie più diffuse nella terza età: una diagnosi precoce permette di agire con terapie che prevengano le fratture, invece di curarle quando già avvenute. Questo concetto può essere applicato anche alla sarcopenia, alle malattie degenerative cardiovascolari e alle altre patologie tipiche dell'anziano. Le persone che vivono di più hanno anche aspettative alte per quanto riguarda la salute: vogliono vivere una vita piena e di qualità. Il concetto di 'patologico' va adattato all'età del paziente: ciò che a 80 anni può essere solamente tamponato, può e deve invece essere curato a 40, perché la persona potrebbe essere candidata a sviluppare un quadro clinico molto più grave con il passare del tempo".
Per questo "sono necessari protocolli di imaging personalizzati - sottolinea Gandolfo - che tengano conto dei cambiamenti fisiologici delle persone, per ottenere una valutazione geriatrica globale corretta. Dobbiamo considerare funzione fisica, stato cognitivo e condizioni sociali. Tutto questo deve concorrere non solo a prevenire le patologie e a fare diagnosi precoci, ma anche a evitare sovradiagnosi inutili, per non sottoporre il paziente anziano a troppi esami invasivi e stressanti, soprattutto in situazioni in cui poi non sarebbe il caso di intervenire. Questo si riflette poi anche sui costi in carico al sistema sanitario nazionale, in un discorso più ampio di sostenibilità".
Prevenire, quindi, per poi curare meglio e, auspicabilmente, anche meno. Un ruolo importante è ricoperto dall'imaging preventivo e personalizzato: "La diagnostica per immagini - spiega Gandolfo - può essere utilizzata per individuare i segnali precoci di molte condizioni patologiche legate alla fragilità. L'obiettivo dev’essere intervenire sui fattori di rischio perché non arrivino a costituire l'evento patologico. Gli anziani usufruiscono della radiologia molto più dei giovani e richiedono una valutazione completa e non a compartimenti stagni. Per questo dobbiamo implementare sempre più percorsi privi di barriere, supporto in caso di disturbi cognitivi e attenzione ai mezzi di contrasto, a cui gli over 65 possono risultare più sensibili".
"Fragilità non è sempre sinonimo di anzianità - precisa Stefania Montemezzi, presidente e coordinatrice della Commissione Diversità, equità e inclusione della Sirm - Per questo è importante prestare attenzione all'invecchiamento in salute, a tutto vantaggio sia del paziente che di chi gli sta vicino e del Servizio sanitario nazionale. La radiologia oggi può aiutare a prevenire le principali patologie dell'anziano come infarto, ictus, fratture e tumori attraverso l'uso dell'imaging diagnostico, che consente la stratificazione del rischio e l'identificazione precoce dei fattori che possono portare a grandi eventi acuti".
"Come Sirm - prosegue Montemezzi - abbiamo organizzato dei corsi focalizzati sulla radiologia geriatrica, una nuova branca della professione, che si svolgeranno in Lombardia, Toscana e Calabria, rivolti proprio ai radiologi per approfondire questo tema e permettere che le conoscenze si diffondano poi in ogni struttura sanitaria. Nel prossimo futuro dovremo affrontare problemi legati all'invecchiamento della popolazione, come l'aumento del numero di affluenze nei pronto soccorso, la diffusione di malattie croniche, la necessità di posti letto e l'incremento delle ospedalizzazioni. Per questo crediamo che formare i radiologi sia davvero necessario. Lo scorso anno, sempre come Sirm, abbiamo lanciato 'Il radiologo medico, un amico dell'anziano', il primo studio pilota/progetto nazionale di prevenzione promosso dalla nostra società scientifica esclusivamente rivolto alla terza età, a dimostrazione del grande impegno che crediamo sia necessario verso questa parte della popolazione".

(Adnkronos) - Gli Oklahoma City Thunder sono campioni Nba. La squadra allenata da Daigneault, votato come allenatore dell'anno 2024, nella notte di oggi, lunedì 23 giugno, ha conquistato l'anello vincendo il massimo campionato di basket americano, battendo in gara-7 gli Indiana Pacers con il punteggio di 103-91. La gara degli ospiti è stata sicuramente condizionata, ai fini del risultato, dal grave infortunio di Tyrese Haliburton, che subito la rottura del crociato al settimo minuto del primo quarto di gioco.
Proprio la guardia di Indiana era stato uno dei fattori per la storica cavalcata dei Pacers nei playoff Nba, mettendo a segno canestri da sogno all'ultimo secondo. Dopo una serie emozionante ed equilibrata quindi Oklahoma, guidata da un fantastico Shai Gilgeous-Alexander, eletto Mvp delle Finals, può festeggiare il primo titolo Nba della sua storia. Una festa che dagli spogliatoi si è spostata per le strade della città, invasa da tifosi in estasi.
Leggi tutto: Nba, Oklahoma è campione. Indiana battuta in gara-7 e primo titolo per i Thunder

(Adnkronos) - Durante una perquisizione in casa a Roma, tre poliziotti hanno rubato quasi 36mila euro dalla cassaforte in camera da letto. Tre agenti del commissariato Salario Parioli sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di rapina e perquisizione illegittima, al termine delle indagini della procura di Roma condotte dalla Squadra mobile. Lo rende noto il procuratore di Roma Francesco Lo Voi. Coinvolto anche un cittadino albanese.
La rapina è avvenuta in un’abitazione in via Carmelo Maestrini, in zona Mostacciano a Roma. Le indagini condotte dalla Squadra mobile, con le dichiarazioni della persona offesa, l’acquisizione dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona e l’analisi dei tabulati telefonici, “hanno consentito di acquisire gravi indizi a carico dei quattro indagati” spiega la nota firmata dal procuratore capo Lo Voi. I fatti risalgono al 27 marzo scorso, quando i poliziotti, dopo essersi introdotti all'interno di un'abitazione, avvalendosi dei distintivi della Polizia di Stato, con il pretesto di dover procedere a una perquisizione domiciliare, hanno prima intimato ai due proprietari di casa di rimanere in soggiorno e poi si sono impossessati di 35.900 euro, sottraendoli dalla cassaforte che si trovava nella camera da letto aprendola e successivamente chiudendola con le chiavi che hanno portato via.
“Grazie al proficuo e tempestivo lavoro svolto dagli investigatori della Polizia di Stato si è giunti in breve tempo alla identificazione di esponenti ‘malsani’ delle forze dell'ordine, gravemente indiziati del grave reato per cui si procede – scrive il procuratore - La delega dell'attività investigativa conferita alla Squadra Mobile, per i gravi fatti oggetto di accertamento, testimonia la piena fiducia della Procura della Repubblica nel lavoro costantemente svolto con lealtà e dedizione dalla Polizia di Stato nella città di Roma”.
Leggi tutto: Roma, rubano 36mila euro durante perquisizione in casa: arrestati tre poliziotti

(Adnkronos) - La 'furia' di Simone Inzaghi al Mondiale per Club 2025. L'ormai ex allenatore dell'Inter, che ha salutato i nerazzurri dopo la finale di Champions League persa, con un netto 5-0, contro il Paris Saint-Germain, è impegnato nel nuovo, e ricchissimo, torneo iridato voluto dalla Fifa negli Stati Uniti alla guida dell'Al Hilal, squadra saudita che lo ha convinto a lasciare la Serie A garantendogli un ingaggio faraonico. Inzaghi ha esordito con un pareggio 'illustre' contro il Real Madrid e nella notte tra ieri e oggi, lunedì 23 giugno, si è dovuto accontentare di uno 0-0 con gli austriaci del Salisburgo, tenendo comunque vive le proprie speranze di qualificazione.
A far discutere però in queste ore è la reazione, scomposta e per molti "esagerata", di Simone Inzaghi di fronte all'ennesima occasione sbagliata dall'Al Hilal nella seconda giornata del gruppo H. L'ex attaccante del Barcellona Malcom si è ritrovato sul sinistro il tiro del vantaggio, ma non ha incredibilmente centrato la porta da centro area, spedendo il pallone a lato di un soffio. Simone Inzaghi, conosciuto in Italia per le sue reazioni plateali e ripreso dalle telecamere Dazn, ha risposto allargando le braccia e imprecando per diversi secondi, rivolgendosi poi alla sua panchina in cerca di spiegazioni e soluzioni per trovare un gol che, alla fine, non è mai arrivato.
L'Al Hilal comunque, come detto, può ancora sperare nella qualificazione agli ottavi. I sauditi si trovano al momento al terzo posto a quota 2 punti e sono attesi, nell'ultima giornata, dal fanalino di coda Pachuca, a quota 0 ed eliminato dal torneo. In caso di vittoria e contestuale trionfo del Real Madrid sul Salisburgo, oppure il contrario, Inzaghi scavalcherebbe una delle due squadre, al momento a 4 punti, raggiungendo quota 5 e prendendosi la qualificazione.
Leggi tutto: L'Al Hilal sbaglia un gol, Inzaghi diventa una furia - Video

(Adnkronos) - “La prevenzione è una strategia fondamentale in oncologia” afferma Carlo Garufi, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica del San Camillo Forlanini di Roma. L’esperto spiega come esistano tre livelli di prevenzione: primaria, secondaria e terziaria. “La primaria mira a ridurre l’insorgenza dei tumori, la secondaria a intercettarli in fase precoce, la terziaria a ridurre il rischio di ricadute”, chiarisce.
“Nel colon è possibile interrompere la sequenza adenoma-carcinoma, cioè impedire che un polipo benigno si trasformi in tumore maligno. È una possibilità rara in oncologia, che però abbiamo e non possiamo permetterci di trascurare” afferma Garufi. Il dottore ricorda che in Italia esiste uno screening gratuito per il sangue occulto nelle feci, accessibile a tutti i cittadini dai 60 anni in su, che può portare a una colonscopia in caso di positività. Una procedura semplice e organizzata, che però incontra ancora molta resistenza nella popolazione: “L’adesione resta sotto il 30%, soprattutto nel centro-sud Italia. Questo è gravissimo. Vediamo ancora troppe persone arrivare in pronto soccorso con tumori già avanzati o in fase metastatica, che avrebbero potuto essere evitati. I tumori diagnosticati con lo screening sono ad uno stadio precoce e quindi trattabili con successo con la chemioterapia”, sottolinea.
Ed è proprio in questo contesto che iniziative di awareness come "Non girarci intorno", promossa da Merck in occasione del Giro d’Italia, diventano fondamentali. “Sono campagne preziose – dice Garufi – perché legano la prevenzione oncologica a eventi sportivi di grande richiamo. Il Giro d’Italia è seguito da milioni di persone, e se anche solo una parte di queste si fermasse ad ascoltare un messaggio importante sulla prevenzione, potremmo fare un passo avanti decisivo”. L’esperto ribadisce che il problema non è l’accessibilità allo screening, quanto piuttosto la consapevolezza: “Abbiamo bisogno di parlare di prevenzione in modo semplice e diretto. Lo sport è un veicolo straordinario per questo, perché ha un linguaggio universale”.
Garufi conclude con una riflessione più ampia sull’umanizzazione delle cure, oggi più che mai necessaria: “In oncologia non si cura solo il tumore, ma la persona. Dobbiamo imparare ad ascoltare, a essere chiari e presenti, anche quando non possiamo guarire. L’informazione è parte della cura, e queste campagne di sensibilizzazione, se fatte con intelligenza, sono un pezzo di quel percorso”.
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