
(Adnkronos) - Per il quarto anno consecutivo i Made in Italy Days di Amazon si confermano una importante opportunità di visibilità internazionale per le aziende italiane. La speciale finestra promozionale dedicata ai prodotti Made in Italy e realizzata in collaborazione con Agenzia Ice, dal 26 giugno al 2 giugno, ha messo a disposizione dei clienti di Amazon in 8 Paesi del mondo, oltre 70.000 offerte speciali su una vasta selezione di prodotti Made in Italy, circa il 40% in più rispetto al 2024, contribuendo a dare un ulteriore impulso all’export digitale delle piccole e medie imprese italiane. Durante l’iniziativa, si è confermato il forte interesse internazionale per i prodotti italiani, in particolare da parte di clienti di Germania, Regno Unito e Stati Uniti, che si sono distinti per il volume di vendite registrate. Le aziende italiane che vendono su Amazon hanno così potuto rafforzare la loro presenza internazionale.
Il successo della quarta edizione dei Made in Italy Days ha rappresentato un momento chiave nella più ampia cornice delle celebrazioni per il decimo anniversario della vetrina Made in Italy, la sezione di Amazon dedicata alle eccellenze del nostro Paese. Dal 2015 a oggi, la vetrina è cresciuta fino a raccogliere oltre 3 milioni di prodotti frutto del lavoro di più di 5.500 realtà italiane, disponibili nei negozi online di Amazon in 11 Paesi. I 18 percorsi regionali attivi valorizzano le produzioni locali e la varietà territoriale del Made in Italy.
“I Made in Italy Days si confermano un’iniziativa strategica per valorizzare l’eccellenza italiana nel mondo e dare visibilità alle migliaia di piccole e medie imprese che ogni giorno portano avanti con passione e competenza la tradizione del nostro Paese”, afferma Giorgio Busnelli, vp e country manager di Amazon Italia. “Questa quarta edizione ha rappresentato non solo un’occasione per i clienti internazionali di scoprire la qualità dei prodotti italiani, ma anche un’opportunità concreta per le imprese di crescere all’estero, rafforzare la propria presenza online e creare nuovi contatti. Nel 2024, complessivamente, i nostri partner di vendita italiani hanno raggiunto 3,8 miliardi di euro di vendite all’estero, e questo suggerisce che siamo sulla strada giusta. Siamo felici di essere alleati delle imprenditrici e degli imprenditori del nostro Paese, offrendo strumenti, competenze e occasioni di sviluppo concrete”, aggiunge.
Tra le piccole e medie imprese protagoniste del successo dell’iniziativa, anche Uga Nutraceuticals, realtà nata nel 2005 a Carate Brianza, in provincia di Monza e Brianza, tra le zone più dinamiche della Lombardia, una delle regioni che quest’anno si è distinta per l’alto volume di vendite all’estero durante l’iniziativa. L’azienda è specializzata nella formulazione, produzione e distribuzione di integratori Omega-3 ad alta purezza, certificati e sostenibili, pensati per rispondere ai più alti standard di qualità nel settore nutraceutico.
“Partecipiamo ai Made in Italy Days di Amazon da 4 anni e questa iniziativa rappresenta per noi un’opportunità concreta di valorizzare, visibilità e, conseguentemente, crescita in termini di vendite.”, afferma Elena Varini, Responsabile Marketing di Uga Nutraceuticals. “Proprio a questo proposito, quest’anno abbiamo registrato un +55% rispetto ai Made in Italy Days dell’anno scorso, e un +62% rispetto a una normale settimana dell’anno. In particolare tra i prodotti più venduti Omegor Vitality 1000, Omegor KRill e Omegor Veg, di cui abbiamo spedito più di 3.000 unità nel corso della settimana di promozione, e abbiamo visto una crescita significativa in Spagna, Regno Unito e Germania, che si confermano i nostri principali Paesi per vendite dopo l’Italia. Amazon è per noi un alleato strategico per rafforzare la presenza del nostro brand in Europa, garantendo visibilità e continuità in contesti internazionali sempre più orientati al digitale”, aggiunge.
In generale, alimentari e cura della casa; salute e cura della persona; casa e cucina sono le categorie di prodotto più apprezzate dai clienti degli 8 Paesi del mondo coinvolti nella quarta edizione dei Made in Italy Days di Amazon. Nello specifico, in Germania e Regno Unito i clienti hanno acquistato maggiormente prodotti nelle categorie di cucina; alimentari e cura della casa; bellezza; negli Stati Uniti si è riscontrato un particolare apprezzamento per i prodotti delle categorie di alimentari e cura della casa; bellezza e prima infanzia.
Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte sono le regioni italiane che si sono distinte per aver registrato il maggior numero di vendite durante le giornate di promozione a livello globale. In particolare, in Germania, spiccano Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto; nel Regno Unito si sono distinte Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Veneto; negli Stati Uniti, le regioni della vetrina Made in Italy che hanno riscosso maggiore successo sono state Friuli-Venezia Giulia; Lombardia, Piemonte; Puglia e Sicilia.
La quarta edizione dei Made in Italy Days rientra, per il secondo anno consecutivo, tra le iniziative inserite nel calendario ufficiale della seconda edizione della Giornata Nazionale del Made in Italy, insieme all’evento 'Amazon Made in Italy Award - I volti dell’eccellenza italiana nell’e-commerce', ospitato lo scorso 19 maggio a Roma, a Palazzo Piacentini, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e realizzato con il supporto di Agenzia Ice. Per l’occasione, Amazon ha assegnato a 10 pmi italiane, presenti sulla vetrina Made in Italy di Amazon, un premio per aver saputo cogliere le opportunità del digitale e aver sviluppato la propria offerta a livello internazionale.
L'impegno di Amazon nei territori in cui opera e nell'economia del Paese è testimoniato anche dalle cifre degli investimenti dal 2010 ad oggi: oltre 20 miliardi di euro investiti, di cui 4 miliardi solo nel 2023, e 19.000 posti di lavoro a tempo indeterminato creati in Italia. Ad oggi, oltre 21.000 piccole e medie imprese italiane si sono inoltre affidate ad Amazon per vendere online. Per loro, l’azienda si impegna ogni giorno a creare nuovi strumenti e servizi per aiutarle a cogliere tutti i vantaggi del canale digitale. Tra questi c'è anche Accelera con Amazon, il programma gratuito di formazione lanciato nel 2020 in collaborazione con partner istituzionali e aziende, pensato per fornire gli strumenti e le competenze necessarie per avviare una nuova attività online, o per potenziarne una già esistente.

(Adnkronos) - Per le donne che affrontano il delicato percorso della ricostruzione mammaria dopo un tumore, la crioconservazione del tessuto adiposo autologo permette di ridurre gli interventi e di ottenere così benefici concreti che mirano a migliorare la qualità di vita. Ma oltre all’impatto positivo sul piano psicologico delle pazienti, la ricostruzione con crioconservazione consente anche di ridurre i tempi di attesa delle sale operatorie con conseguenti risparmi per il Servizio sanitario nazionale. Come la ricostruzione con crioconservazione raggiunga questi risultati è stato il tema della conferenza svolta a Roma in vista del Rome-Dubai Breast Symposium & Advanced Aesthetic Medicine Meeting (18-20 giugno), evento a cui partecipano i più importanti esperti internazionali di chirurgia plastica ricostruttiva.
La crioconservazione e il lipofilling. La crioconservazione in Italia avviene nella Banca cute della Regione Emilia Romagna per una partnership pubblico-privato attivata nel 2022 con l’azienda Lipobank® che è riuscita a realizzare la crioconservazione del tessuto adiposo, cioè a congelare e scongelare il grasso mantenendolo vitale. Un tentativo provato fino ad oggi da numerosi laboratori nel mondo, ma mai riuscito. L’utilizzo del grasso, grazie alle proprietà rigenerative del tessuto adiposo, rappresenta una metodica chirurgica ampiamente consolidata che prende il nome di 'lipofilling'. L'attività rigenerativa si attua attraverso il trapianto del tessuto in tutte le sue componenti, tra le quali, le cellule staminali mesenchimali che in vivo favoriscono la rigenerazione del tessuto. Il grande vantaggio nell’utilizzo del tessuto adiposo è rappresentato dal fatto che il corpo umano è ricco di grasso di deposito, facilmente reperibile con pratiche chirurgiche non eccessivamente invasive.
L’intervento di prelievo avviene in sala operatoria, in anestesia locale e sedazione, in regime di day surgery, con dimissione in giornata. L’infiltrazione, invece, spesso avviene con una leggerissima anestesia locale. L’utilizzo del grasso nelle ricostruzioni mammarie può avvenire con due metodiche differenti: in combinazione con gli impianti protesici (ricostruzione ibrida) o da solo. In questo secondo caso, la quantità necessaria è maggiore, così come più numerose sono le sessioni chirurgiche da effettuare. Il lipofilling mostra tuttavia un tallone d’Achille: il grasso trapiantato non ha una vitalità propria e deve prendere nutrimento dall’area ricevente. È infatti indispensabile trasferire quantità ridotte di tessuto in sessioni ripetute, a distanza di mesi una dall’altra, per ottenere il massimo del successo di attecchimento.
Leggi tutto: Tumori, ricostruzione seno: trapianto grasso autologo utile per pazienti e strutture

(Adnkronos) - In estate al mare o in piscina si può fare il bagno dopo mangiato? O si devono aspettare le canoniche 2-3 ore che ogni genitore intima al figlio che chiede di buttarsi in acqua dopo il pranzo o la colazione? "Probabilmente sì, ma è consigliabile fare attenzione a una serie di condizioni che sarebbe bene considerare a qualunque ora del giorno. Valutare le condizioni meteorologiche e del mare (qualora il bagno non avvenga in piscina), considerando in modo equilibrato la propria capacità di nuotare; se è il bambino a bagnarsi, è indispensabile che uno o più adulti prestino la massima attenzione a ciò che avviene in acqua; assicurarsi che a portata di mano ci siano salvagenti e che chi fa il bagno sia capace di indossarne uno anche in condizioni di mare agitato (quasi il 90% delle persone annegate non indossava un salvagente)". Così rispondono gli esperti del sito anti-bufale 'Dottore ma è vero che...?' della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri.
"Altra cosa molto importante: se fare il bagno dopo mangiato può non rappresentare un problema, di sicuro farlo dopo aver bevuto alcolici può essere rischioso - avvertono - Sia negli adolescenti sia negli adulti, nel 70% delle morti da annegamento è implicato il consumo di alcol. Come sappiamo, infatti, l'alcol influisce sulla coordinazione dei movimenti, sull'equilibrio e sulle capacità di prendere decisioni rapidamente, e gli effetti dell'alcol possono essere amplificati dall’esposizione solare".
Qualcuno deve prestare particolare attenzione? "Se parliamo in generale di annegamento, i bambini di età tra 1 e 4 anni sono le persone più a rischio - rispondono gli esperti - I dati degli Stati Uniti ci dicono che, tra tutti i bambini che muoiono per un incidente nella prima infanzia, un terzo muore per annegamento, perlopiù in piscina, e l'annegamento è la seconda causa di morte in quella età dopo gli incidenti stradali. Analizzando i dati di un Paese come gli Usa - in cui le disparità socioeconomiche incidono pesantemente sulla salute dei cittadini - vediamo che l'annegamento è assai più frequente nei bambini e negli adolescenti afroamericani rispetto ai bianchi".
Leggi tutto: Bagno dopo pranzo sì o no? Medici anti-bufale: "Sì, ma a certe condizioni"

(Adnkronos) - "Il regime dietetico più consigliato rimane sempre quello mediterraneo, un modello alimentare caratterizzato da un alto consumo di alimenti di origine vegetale come frutta, ortaggi, cereali anche integrali, l’uso esclusivo come condimento dell’olio extravergine di oliva, latticini e anche pesce e carne". In questo contesto, "rimane centrale, nell’ambito del consumo di carne, quella bianca per le sue qualità nutrizionali: proteine di altissimo livello, grassi perlopiù insaturi e anche micronutrienti, come la vitamina B12, lo zinco e il ferro”" Lo spiega Elisabetta Bernardi, specialista in Scienza dell'alimentazione, biologa e nutrizionista, in occasione della presentazione dei risultati dell’indagine ‘Italiani e carni bianche, tra falsi miti e nuovi food trend’ condotta da AstraRicerche e l’associazione di riferimento delle carni avicole italiane (Unaitalia).
"Le carni bianche, se inserite nel modello alimentare mediterraneo, hanno un effetto neutro sul microbiota - spiega - in particolare, si è visto che, consumando una dieta ricca di frutta e ortaggi, che fornisce quindi fibra, l’alimento preferito dai nostri batteri intestinali, si crea un equilibrio e si combatte la disbiosi". Le carni bianche "grazie alla presenza di acidi grassi polinsaturi , possono avere anche un effetto antinfiammatorio che protegge il microbiota intestinale".
Bernardi, poi, sottolinea come le proteine animali non siano completamente sostituibili da quelle vegetali. "Bisognerebbe essere dei grandi esperti per poter fare una sostituzione completa - chiarisce - Questo perché le carni animali sono altamente efficienti, le proteine sono complete dal punto di vista della composizione degli aminoacidi essenziali e apportano anche altri nutrienti fondamentali per la salute umana come la vitamina B12, il ferro e lo zinco. Pertanto - rimarca - sostituire delle proteine che sono molto efficienti, complete e bilanciate come quelle animali con delle proteine che presentano delle carenze, come per esempio la metionina nei legumi o la lisina nei cereali, è molto complicato". La carne di pollo "può essere un ottimo alimento in diverse fasi della vita, prima di tutto negli anziani che devono assumere quotidianamente proteine di alta qualità per combattere il calo della massa magra. Le carni bianche, per le loro caratteristiche nutrizionali - conclude - possono essere un valido aiuto anche per l’alimentazione dei bambini e possono essere assunte già dalle prime fasi dello svezzamento, privilegiando le cotture semplici, come quella a vapore o la bollitura".

(Adnkronos) - "La prevenzione è un impegno corale, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella - che oggi è venuto qui a Napoli per gli Stati generali della prevenzione per mostrare l'interesse della più alta carica dello Stato per la prevenzione - alla presidente Meloni che ha mandato un videomessaggio, all'intervento del ministro della Salute Schillaci. Tutti nella stessa direzione: investire in prevenzione. Abbiamo ereditato una situazione completamente sperequata rispetto alla cura: oggi il Fondo sanitario vede il 95% investito in cura e solo il 5% in prevenzione. Lo scorso anno abbiamo aumentato di 300 milioni di euro, passando da 6,4 a 6,7 miliardi, l'investimento per la prevenzione. Sicuramente non è ancora sufficiente". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, tra i protagonisti degli Stati generali della prevenzione in corso a Napoli.
"Noi, se vogliamo rendere sostenibile il Ssn, dobbiamo fare in modo che gli anziani invecchino conclamando il meno possibile le patologie. Lo dobbiamo fare - ha aggiunto - perché siamo chiamati" a farlo "come comunità scientifica, come professionisti sanitari, come ministero della Salute. Perché rendiamo sostenibile il Ssn in un momento storico in cui non si fanno più figli, ma la popolazione deve invecchiare bene per tenere insieme il sistema".
Leggi tutto: Gemmato: "Prevenzione impegno corale, lavoriamo per aumentare fondi"

(Adnkronos) - "C'è una sempre maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro, poi il tema della perdita di potere d'acquisto delle retribuzioni, ma in generale emerge una maggiore consapevolezza di quelle che sono le criticità. Allo stesso tempo, c'è di soddisfazione per la crescente mobilità nel mercato del lavoro in Italia. Il sistema delle assunzioni e dell'occupazione infatti si muove e cresce, mantenendo delle criticità, come quello del mismatch per le alte professionalità, ma comunque è in movimento". Così Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, commenta, con Adnkronos/Labitalia, l’indagine demoscopica 'Gli italiani e il lavoro', condotta dall’Istituto Piepoli per conto della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, e presentata oggi, a Genova, nel corso della prima giornata del Festival del Lavoro, la manifestazione che si svolgerà fino a sabato 31 maggio presso i Magazzini del Cotone.
"Noi consulenti del lavoro, gestendo 11 milioni di rapporti di lavoro, tra dipendenti e indipendenti, siamo cresciuti esattamente come è cresciuto, non soltanto dal punto di vista numerico, il mondo del lavoro". Così Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, con Adnkronos/Labitalia, a margine dell'l’inaugurazione della mostra 'Prospettive di lavoro. Riforme, cambiamenti, protagonisti': un’esposizione che celebra, in occasione del Festiva del lavoro a Genova, i 60 anni della professione di consulente del Lavoro, e che resterà aperta fino alle ore 13 del 31 maggio.
Attraverso documenti storici, immagini d’epoca, interviste e supporti multimediali, la mostra, allestita al piano terra dei Magazzini del Cotone di Genova, propone un viaggio attraverso la storia del lavoro in Italia, raccontata tramite documenti storici e testimonianze dirette. Un focus particolare è dedicato al ruolo del consulente del lavoro.
E secondo De Luca, "in particolare gli ultimi vent'anni, dalla Legge Biagi in poi, hanno segnato un protagonismo e un attivismo particolare della nostra categoria, che è calata pienamente in tutte quelle che sono le dinamiche che lo stesso Biagi ha disegnato tanti anni fa e che sono attualissime, al punto da essere entrate negli ultimi provvedimenti normativi", ha concluso De Luca.

(Adnkronos) - "La questione infermieristica non riguarda una singola professione, ma l'intera Italia: un Paese che invecchia sempre di più e con sempre maggiori bisogni socio-sanitari. Nelle nostre regioni, sempre più persone vivranno con patologie croniche già diagnosticate, per le quali la sfida non sarà solo clinica, ma soprattutto assistenziale: prevenzione secondaria e terziaria, gestione quotidiana delle terapie, educazione alla salute, monitoraggio, attivazione delle reti comunitarie, sviluppo o mantenimento dell'indipendenza. E' un cambiamento epocale che chiama in causa il territorio, non come luogo residuale, ma come fulcro del sistema sanitario". Lo ha detto la presidente della Fnopi - Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche, Barbara Mangiacavalli, in occasione della presentazione, oggi a Roma a Palazzo Rospigliosi, del primo Report sulle professioni infermieristiche realizzato da Fnopi in collaborazione con la Scuola superiore Sant'Anna di Pisa.
"Non possiamo permetterci di rimanere ancorati a un modello che non risponde più alle esigenze reali delle persone. Il futuro della sanità si gioca nelle case, nei quartieri, nelle relazioni", evidenzia Mangiacavalli, "e sarà il capitale umano - adeguatamente formato, valorizzato e integrato - a fare la differenza. Il problema della carenza infermieristica, analizzato in tutto il rapporto, non si risolve solo con incentivi economici". Serve "rendere attrattiva la professione, offrendo reali possibilità di carriera clinica, percorsi di crescita e riconoscimento professionale", conclude.
Leggi tutto: Ordini infermieri: "Contro carenza servono attrattività professione e incentivi"
Diverse squadre a terra
Oristano
Diverse squadre a terra
Allarme incendi in provincia di Oristano. Nel pomeriggio le fiamme sono divampate in località C.Madau a Solarussa, nei pressi della provinciale che
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