(Adnkronos) - Luciano Spalletti 'esonerato', il commissario tecnico dice addio alla Nazionale. "Il presidente Gravina mi ha comunicato ieri sera che sarò sollevato dall'incarico di ct della Nazionale", dice Spalletti, oggi 8 giugno in conferenza stampa a Coverciano, alla vigilia del match contro la Moldavia, valido per le qualificazioni ai Mondiali 2026 e in programma domani a Reggio Emilia. Il ct sarà in panchina domani. "Io non volevo mollare", dice Spalletti, silurato dopo la sconfitta per 3-0 incassata venerdì a Oslo contro la Norvegia. Il ct risponde ai media, alla fine - provato e commosso - si alza e lascia la sala.
"Ho sempre sostenuto che i miei giocatori fossero forti. I risultati sotto la mia gestione sono questi e devo assumermi la responsabilità. Io amo questa maglia, questo lavoro e i calciatori che ho allenato: domani sera chiederò loro di dimostrare ciò che ho chiesto anche se non sono stato in grado di far esprimere il meglio", dice Spalletti nella fase iniziale della conferenza.
"La cosa che mi ha fatto più male è non aver raggiunto la qualità di gioco che volevo. Sono dispiaciuto di me stesso. Accettando l'incarico sapevo che ci sarebbero stati momenti difficili. Non ci sono riuscito. Ho notato che siete stati gentili nel commentarla, probabilmente meritavo di peggio. Ho creato problemi al movimento coi miei risultati", afferma il ct.
"Ero convinto non sarebbe stata una passeggiata, ma che sarei arrivato ai Mondiali -aggiunge Spalletti-. Ne sono ancora convinto: parlando con Gravina ero ancora della mia convinzione ma sono molto sotto il livello perché questi sono calciatori forti. Stare a rimuginare su ciò che è stato è tempo perso. Sul passato non si può mettere mano. Ora diventa fondamentale giocare una partita degna della maglia che portiamo".
Si parla del rapporto con i giocatori: "Se non ho trovato feeling, ditemi nomi e cognomi, perché io l'ho trovato con tutti. C'è da lavorare sull'appartenenza e sulla gioia nel giocare con la Nazionale. Io sono andato sempre verso gli abbracci e comprendere tante cose. Dopo l'Europeo ho cercato di essere meno ossessivo e più 'amico' verso i giocatori".
"Non voglio chiudere con la figura dell'altra sera, ma con una bella partita. Ai ragazzi ho sempre detto che loro sono gli uomini giusti per andare al Mondiale. Ci sono state delle complicazioni, ora mi aspetto una presa di coscienza e mostrare che continuano ad essere gli uomini giusti", afferma.
"C'è una valutazione da fare su come siamo arrivati a queste partite, sicuramente col fiato lungo. Tanti giocatori erano logori dal finale di stagione, non ci siamo arrivati benissimo. Poi, però, sono loro i miei giocatori. Anche quelli che hanno avuto infortuni erano in condizione di essere chiamati", osserva il ct.
"Domani non stravolgerò nulla, l'ho detto anche alla squadra. Resteremo in campo nella stessa maniera grosso modo -aggiunge Spalletti-. Retegui e Lucca sono due prime punte, ma possono giocare insieme. Le partite vanno però sempre combattute: anche la Moldavia ha giocatori di livello internazionale. L'altra sera non abbiamo messo in campo il meglio di noi stessi: non abbiamo fatto giocate o recuperi importanti né a gestire la partita. Se tutti individualmente siamo al di sotto delle nostre possibilità, io per primo, poi diventa più difficile. E contro la Moldavia saremo noi a doverla incanalare".
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(Adnkronos) - Marc Marquez trionfa nel Gp di Argon, ottava prova del motomondiale. Lo spagnolo, in sella alla Ducati ufficiale, scattato dalla pole position, si impone davanti al fratello Alex Marquez, con la Ducati del team Gresini e al compagno di squadra Francesco 'Pecco' Bagnaia. A rompere l'egemonia delle moto di Borgo Panigale lo spagnolo della Ktm Pedro Acosta che chiude quarto davanti ad altre due Ducati quelle di Franco Morbidelli e del connazionale Fermin Aldeguer. Settimo posto per la prima Honda quella dello spagnolo Joan Mir che si lascia alle spalle Marco Bezzecchi con l'Aprilia e Fabio Di Giannantonio su Ducati. Nella classifica iridata Marc Marquez sale a quota 233, 32 più del fratello e 93 in più di Bagnaia. Il motomondiale torna tra due settimana con il Gp d'Italia al Mugello.
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(Adnkronos) - E' del 7,4% l'affluenza alle urne registrata alle 12 per i cinque referendum. E' quanto emerge dai dati, pubblicati sul sito Eligendo, relativi alle 61.591 sezioni. Si vota oggi, domenica 8 giugno 2025, fino alle 23.00. Per la giornata di domani, invece, i seggi resteranno aperti dalle 7.00 fino alle 15.00.
L'Emilia Romagna ha raggiunto la percentuale più alta di affluenza, alle 12, con il 10,93%, seguita dalla Toscana (10,31%) e Liguria (9,23%). Mentre la più bassa è stata registrata in Calabria (4,38%) e in Sicilia (4,47%).
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(Adnkronos) - Jannik Sinner sfida Carlos Alcaraz nella finale del Roland Garros 2025. Oggi, domenica 8 giugno, il tennista azzurro affronta lo spagnolo - in diretta tv e streaming, anche in chiaro - nell'ultimo atto dello Slam parigino. Il secondo della stagione dopo gli Australian Open, vinti proprio da Sinner lo scorso gennaio. Jannik arriva alla finale di Parigi dopo aver battuto Novak Djokovic in semifinale, mentre Alcaraz si è qualificato grazie al ritiro di Lorenzo Musetti, costretto ad abbandonare a causa di un problema fisico.
I due tornano quindi ad affrontarsi nella nuova stagione a poche settimane dalla finale degli Internazionali d'Italia, quando Alcaraz riuscì a superare Jannik, al rientro dopo i tre mesi di stop per la sospensione per il caso Clostebol, in due set.
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(Adnkronos) - “Non ci sarebbe potuto essere tempismo migliore”. Quasi un anno fa, a luglio 2024, Giorgio Minisini annunciava il suo addio alle gare. Un addio sofferto, ovviamente, ma “ponderato” per il plurimedagliato nuotatore artistico, pioniere della disciplina in Italia, che all’Adnkronos dice: “Sembra tanto tempo fa… sembra tanto perché ci sono state tante cose, sembra ieri perché sono ancora immerso completamente nello sport”.
Testimonial ai Campionati nazionali Libertas di Nuoto artistico Gold Serie A, Serie B e Master, in corso a Colle di Val d’Elsa (Siena), con il suo inconfondibile sorriso e la sua gentilezza dopo l’esibizione (VIDEO) e la premiazione delle giovani atlete, non si è sottratto ai tanti fan consapevoli di avere davanti un’icona di questo sport. “Fare quello che facevo non è mai stato un sacrificio, ma una scelta. Sono tanto riconoscente e grato per il mio percorso all'interno dello sport, e non avrei mai voluto arrivare al punto di non esserlo più”, sottolinea l’atleta romano, classe 1996, che nel suo palmares vanta dieci medaglie ai mondiali (di cui quattro ori) e altrettante agli europei.
“Arrivare al punto di insistere in qualcosa per cui erano cambiate tante condizioni… no. Quindi sono contento di aver chiuso con quella gara lì”, afferma Minisini che subito aggiunge: “Però come dico sempre: sono uscito dall'acqua, ma l'acqua non è uscita né da me né dalla mia vita. Il tempismo è stato giusto, perché come atleta il mio percorso era finito, ma non è finito quello nello sport”.
“Cosa è cambiato di più in questo anno? In realtà le cose che mi aspettavo che cambiassero sono cambiate. Cioè il trauma dell'acqua fredda alle sette e mezzo di mattina – dice ridendo - per i primi tre mesi ogni giorno ringraziavo per questo, adesso mi capita meno spesso”. “Non mi aspettavo invece di continuare a sentire così tanto calore e tante attenzioni – confessa il 29enne - Io pensavo ‘ok, finisce la mia vita da atleta, devo ricostruire tutto da zero, perché la gente ti conosce in quanto atleta’. E invece no. Sto lavorando tanto, sto viaggiando tanto… Vengo qui, in questa gara, e fatico a muovermi. E’ bello vedere che quello che hai costruito in 25 anni c’è ancora”.
“Do sempre per scontati il mio percorso e la mia storia. Ogni tanto mi fermo a riflettere su cosa significasse a 9 -10 anni fare questo sport ed essere solo, avere tutti contro – ricorda – a volte mi dimentico quello che è stato, però è stato tanto. C'era tanto lavoro da fare ed è stato fatto. Adesso, vedere i ragazzi nuotare, mi sembra scontato. Mi sembra normale che loro vivano felici la propria gara. Ma in realtà non è stato per niente così scontato”.
Perché Giorgio Minisini è diventato un simbolo e ha lasciato una grande eredità: “Mi sono lanciato nei rovi, adesso c'è un sentiero privo di spine che mi sono preso tutte io. Ma quella è la mia storia… Quando guardo quelle cicatrici penso ‘sì, è stato un viaggio doloroso a volte ma bello e interessante, e sono contento di averlo fatto’. Quindi, tornando alla scelta di lasciare: era il momento giusto perché iniziavo a sentire stretti i panni dell’atleta che nuota solo aspettando i cinque cerchi delle Olimpiadi. Io non sono mai stato questo tipo di atleta. Io nuotavo perché volevo cambiare uno sport, poi perché volevo cambiare l'Italia in questo sport. E poi perché volevo le Olimpiadi. Quindi dopo che nuoti per tutti questi grandi obiettivi, nuotare solo aspettando non era quello che volevo”.
E ora Giorgio Minisini, dopo aver cambiato il nuoto artistico da dentro, non ha intenzione di fermarsi in questo senso. “Quando ho smesso, ho tirato le somme dei 25 anni di nuoto. Ho fatto tante gare, al termine delle quali a volte ero felice perché avevo vinto, altre triste perché avevo perso ma senza sapere perché fosse successo. Perché nel nostro sport il giudice dà una sintesi, che è un numero dopo aver visto una sfilata di 60 esercizi. Questo significa che il tuo esercizio diventa solo un numero tra 60. E non sai cosa significa quel numero”, dice il 29enne aggiungendo: “Non sai se devi essere più creativo, se devi essere più forte, se devi fare esercizi più difficili”.
Da qui nasce l’idea dell’Aquatic Games Show, la gara di nuoto artistico che si svolgerà sabato 5 luglio a Pescara: “Il mio obiettivo è rendere lo sport più leggibile e godibile per tutti, aiutando gli atleti a capire - sia quando vincono sia quando perdono - cosa hanno fatto bene e cosa possono migliorare. Ho pensato quindi a questo format, in cui hai due squadre alla volta che si scontrano, in un confronto diretto. E non hai giudici che danno voti ma delle preferenze dicendo quale sia la squadra più musicale, quella che ha comunicato meglio il tema o più pulita tecnicamente. In questo modo l'atleta, l'allenatore, il genitore, il pubblico, vedendo il risultato non vedrà solo un numero in cui sono sintetizzati 20 parametri. Voglio dare agli atleti del futuro ciò che io avrei voluto e si parte con questo test. Perché bisogna ascoltare i proprietari dello sport e i proprietari dello sport sono coloro che lo praticano, non chi lo organizza” (di Paola Lalli).
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(Adnkronos) - E' dell'11,88% l'affluenza al ballottaggio delle amministrative in 13 comuni italiani registrata alle 12. E' quanto emerge dai dati, pubblicati sul sito Eligendo, relativi alle 544 sezioni. Occhi puntati su Taranto e Matera. Le urne saranno aperte fino alle 23 di oggi e domani dalle 7 alle 15.
In Sardegna, dove i cittadini di 7 Comuni, di cui Nuoro il più grande, sono chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni amministrative, l'affluenza registrata alle 12 è del 18,38%. Stabile rispetto al dato della precedente tornata elettorale che fu pari al 18,34%. A Nuoro, il comune più grande tra quelli in cui si sceglie il nuovo sindaco, l'affluenza è stata pari al 18,64%.
E' dell'11,76% l'affluenza alle ore 12 per il ballottaggio a Matera tra Roberto Cifarelli, candidato sindaco di centrosinistra, e Antonio Nicoletti, sostenuto dal centrodestra. L'affluenza è in calo rispetto al dato registrato nello stesso orario al primo turno (13,76%).
E' dell'11,42% l'affluenza alle ore 12 per il ballottaggio a Taranto dove si sfidano Piero Bitetti (centrosinistra) e Francesco Tacente (liste civiche più centrodestra). L'affluenza è in calo rispetto al dato registrato nello stesso orario al primo turno (13,83%).
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(Adnkronos) - Speranza per le barriere coralline, minacciate dal cambiamento climatico globale. Un team di scienziati marini dell'Università del Guangxi ha raggiunto un traguardo straordinario nella conservazione dei coralli poco prima della Giornata Mondiale degli Oceani, che si celebra oggi. Al largo dell'isola di Weizhou, situata a 21 gradi di latitudine nord nella regione autonoma del Guangxi Zhuang, nella Cina meridionale, il team ha perfezionato una tecnologia chiave per innescare la riproduzione dei coralli su larga scala nelle regioni ad alta latitudine.
Questa scoperta consente la riproduzione sessuata controllata dei coralli, segnando un passo fondamentale verso la trasformazione dell'isola di Weizhou in un santuario per i coralli minacciati dal cambiamento climatico globale.
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(Adnkronos) - Tragedia oggi a Roma dove una donna di 84 anni è morta in un incendio nel suo appartamento. Le fiamme hanno coinvolto un'abitazione al piano terra di via Papiniano, in zona Balduina.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco per domare il rogo, i medici del 118 e la polizia di Stato con i commissariati Borgo, Aurelio e il reparto volanti. Le fiamme sono state domate, e sono in corso le indagini per accertare le cause dell’incendio.
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(Adnkronos) - Cinque palestinesi sono stati uccisi e decine di altri sono rimasti feriti dal fuoco israeliano nei pressi dei siti di distribuzione degli aiuti a Gaza. Lo riporta Haaretz.
Secondo quanto riferito ad al Jazeera da fonti degli ospedali locali, almeno 21 persone sono state uccise stamattina negli attacchi israeliani nella Striscia. Tra queste ci sono anche otto palestinesi uccisi in un attacco israeliano a Jabalia, nel nord dell'enclave palestinese, secondo quanto riferito da una fonte dell'ospedale al-Shifa.
Le Idf hanno diffuso documenti di intelligence che dimostrerebbero che il "portavoce della Protezione Civile nella Striscia di Gaza" non è semplicemente sotto l'influenza di Hamas, ma è un vero e proprio agente del movimento islamista. Secondo l'esercito israeliano, Mahmoud Zabar Tafesh Bassal è un terrorista attivo all'interno di Hamas.
Tre documenti di intelligence divulgati menzionano il nome di Bassal, anche se in contesti diversi. In uno di questi, viene descritto come capo di una cellula dell'intelligence di Hamas per la "Quinta Brigata: Occhio di Golia". In un altro documento, viene definito "custode dell'ordine" e in un terzo come vice comandante di plotone.
Da un riepilogo generale si evince che fa parte del battaglione Zeitoun della brigata di Gaza City (Hamas aveva cinque brigate, due nel nord di Gaza, una nel centro di Gaza, una a Khan Yunis e una a Rafah). Secondo l'Idf, Bassal "ha svolto il ruolo di portavoce della Protezione Civile per un lungo periodo di tempo e abusa del suo ruolo diffondendo informazioni false e non verificate ai media internazionali, attribuendo erroneamente crimini di guerra a Israele e presentando dati inventati. Queste informazioni hanno avuto risonanza mediatica globale e hanno causato una grave distorsione della realtà sul campo".
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha condannato "l'incendio doloso e la profanazione" della sinagoga Or Habib dell'ex rabbino capo Yitzhak Yosef, nel quartiere Sanhedria di Gerusalemme. "Non dobbiamo permettere che accadano scene che ci ricordano periodi tragici della nostra storia", ha detto Netanyahu, citando le conclusioni dei vigili del fuoco secondo cui l'incendio è stato appiccato intenzionalmente. "Invito le autorità competenti ad accertare di chi sia la colpa il prima possibile" e a punirla con la massima severità possibile, ha chisto Netanyahu.
Anche il leader dell'opposizione Yair Lapid condanna l'incidente, affermando che "si aspetta che la polizia trovi rapidamente i colpevoli e li assicuri alla giustizia più severa", mentre il presidente di Yisrael Beytenu Avigdor Liberman dichiara che "non si deve permettere a una manciata di criminali di minare l'unità della società israeliana".
Leggi tutto: Gaza, Haaretz: "5 persone uccise da Idf vicino centro distribuzione aiuti"
(Adnkronos) - Luciano Spalletti sarà ancora il ct dell'Italia? La domanda, dopo la debacle della Nazionale azzurra contro la Norvegia nella prima giornata del gruppo I, valido per le qualificazioni al Mondiale 2026, non ha ancora trovato una risposta. Qualcosa di più si saprà dopo il secondo impegno che attende l'Italia, domani contro la Moldavia. Intanto però oggi, domenica 8 giugno, ne ha parlato il presidente della Figc Gabriele Gravina, che martedì si incontrerà con Spalletti per parlare anche di futuro: "Con la Norvegia si può anche perdere, ma bisogna capire come. Un approccio diverso, con il fuoco dentro a cui fa riferimento Buffon, doveva portare a un epilogo diverso. In questo modo non lo accetto".
"Mi dispiacciono gli attacchi immeritati a Spalletti, persona straordinaria, anima nobile, tra i migliori incontrati. Attacchi immeritati, lo dico con la morte nel cuore. Al calcio serve e fa bene, è un signore. Ho parlato con lui a lungo in queste ore: l'ho trovato sempre combattivo ma ferito, interpreta il ruolo come servizio all'Italia. Forse non siamo stati bravi a far capire l'orgoglio azzurro", ha detto Gravina ospite al Festival della Serie A di scena a Parma, "per un incidente, che sta forse durando tanto, non dobbiamo trovare solo il responsabile: è un metodo sbagliato nella vita".
Gravina però ha confermato le ombre sul futuro del ct: "Non posso dire se resterà o meno, dobbiamo trovare la miglior soluzione per rilanciarci da domani sera poi faremo delle riflessioni per arrivare al meglio nelle altre partite, giocarle con il coltello tra i denti. Non c'è un appuntamento martedì, c'è un contatto continuo, parleremo anche oggi. Lui è molto attento e responsabile, vediamo che verrà fuori". Nessun commento invece sui possibili sostituti, a partire da Claudio Ranieri: "A Ranieri mando un grande abbraccio, non è il momento dei nomi ma di guardare in faccia la realtà e rispettare il nostro attuale ct".
Leggi tutto: Italia, Spalletti rimane ct? Gravina: "Non posso dirlo, non si può perdere così"
(Adnkronos) - Costruire “un mondo in cui regni la pace”. Lo ha ammonito Papa Leone XIV nella messa in piazza San Pietro a conclusione del Giubileo dei Movimenti. Prevost ha ricordato le parole del predecessore di una omelia del 28 maggio 2023: “Proprio celebrando la Pentecoste, Papa Francesco osservava che ‘oggi nel mondo c’è tanta discordia, tanta divisione. Siamo tutti collegati eppure ci troviamo scollegati tra di noi, anestetizzati dall’indifferenza e oppressi dalla solitudine’. E di tutto questo sono tragico segno le guerre che agitano il nostro pianeta”.
“Invochiamo lo Spirito dell’amore e della pace, perché apra le frontiere, abbatta i muri, dissolva l’odio e ci aiuti a vivere da figli dell’unico Padre che è nei cieli. Fratelli e sorelle, è la Pentecoste che rinnova la Chiesa e il mondo! Il vento gagliardo dello Spirito venga su di noi e in noi, apra le frontiere del cuore, ci doni la grazia dell’incontro con Dio, allarghi gli orizzonti dell’amore e sostenga i nostri sforzi per la costruzione di un mondo in cui regni la pace”, l’auspicio di papa Leone.
Prevost ha dato poi voce al suo dolore per i numerosi casi di femminicidio: “Penso – con molto dolore – a quando una relazione viene infestata dalla volontà di dominare sull’altro, un atteggiamento che spesso sfocia nella violenza, come purtroppo dimostrano i numerosi e recenti casi di femminicidio”, ha detto.
Il Papa ha infine denunciato che "dove c’è l’amore non c’è spazio per i pregiudizi, per le distanze di sicurezza che ci allontanano dal prossimo, per la logica dell’esclusione che vediamo emergere purtroppo anche nei nazionalismi politici”. “Lo Spirito - ha scandito - infrange le frontiere e abbatte i muri dell’indifferenza e dell’odio, perché “ci insegna ogni cosa” e ci “ricorda le parole di Gesù; e, perciò, per prima cosa insegna, ricorda e incide nei nostri cuori il comandamento dell’amore, che il Signore ha posto al centro e al culmine di tutto”.
Leggi tutto: Femminicidi, il dolore del Papa: "No al dominio che sfocia in violenza"
(Adnkronos) - Ondata di attacchi di droni ucraini contro la Russia oggi, 8 giugno 2025. I sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato e abbattuto 61 velivoli senza pilota nelle regioni di Tula, Bryansk, Kaluga, Oryol, Belgorod e Kursk, nella regione di Mosca e sul territorio della Repubblica di Crimea. Lo ha riferito il Ministero della Difesa.
Gli attacchi hanno costretto le autorità a chiudere temporaneamente gli aeroporti di Mosca Vnukovo e Domodedovo, due degli hub più trafficati della città, ha detto il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin su Telegram, aggiungendo che le unità di difesa aerea hanno iniziato a intercettare i droni diretti a Mosca poco dopo le 4 del mattino, dopo di che sono astati abbattuti 10 droni che si sono susseguiti in ondate separate. Le operazioni sarebbero state sospese intorno alle 6,53 ora locale, con conseguenti disagi al traffico passeggeri e ritardi.
Giornalisti stranieri sono arrivati nella regione di Bryansk, in Russia, per visionare i camion refrigerati con le salme dei militari delle Forze Armate ucraine. Lo riferisce la Tass, aggiungendo che sul posto sono presenti reporter e troupe televisive francesi, arabe, italiane, olandesi, tedesche e provenienti da paesi latinoamericani.
Ieri, il capo della delegazione russa per i colloqui con la parte ucraina, Vladimir Medinsky, aveva dichiarato che i rappresentanti dei media mondiali potrebbero recarsi sul luogo dello scambio di prigionieri pianificato con l'Ucraina e accertarsi che la Russia stia effettivamente rispettando i termini dell'operazione.
In precedenza, Medinsky, aveva riferito che la parte russa, in stretta conformità con gli accordi di Istanbul, il 6 giugno aveva avviato un'azione umanitaria per trasferire in Ucraina oltre 6.000 salme di militari delle Forze Armate ucraine deceduti, nonché per scambiare prigionieri di guerra feriti e gravemente malati e prigionieri di guerra di età inferiore ai 25 anni. Tuttavia, Medinsky ha osservato che la parte ucraina ha inaspettatamente rinviato sia l'accettazione delle salme che lo scambio di prigionieri di guerra a tempo indeterminato.
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(Adnkronos) - Jared Leto nella bufera. L'attore hollywoodiano è stato accusato di molestie sessuali da parte di diverse donne. In un rapporto pubblicato sabato dall'Air Mail, nove donne si sono fatte avanti per accusare l'attore 53enne di aver tenuto comportamenti inappropriati nei loro confronti. Secondo quanto riportato, alcune donne hanno dichiarato di essere minorenni al momento delle presunte aggressioni.
"È un segreto di Pulcinella per molto tempo", ha dichiarato una delle vittime a alla testata. Tra le accuse a Leto, quella di aver rivolto domande di natura sessuale a una sedicenne, di essere uscito nudo da una stanza di fronte a una diciassettenne e di essersi masturbato davanti a una 18enne prima di chiederle di "mettere la mano su di lui e di sputarci sopra".
In una dichiarazione ad Air Mail, un rappresentante di Jared Leto ha negato tutte le accuse.
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(Adnkronos) - Non ci sono segni evidenti di violenza sui corpi della donna e della bambina di circa 6 mesi, trovate ieri pomeriggio nel parco di Villa Pamphili, a Roma. Dai primi rilievi non sono emerse sui corpi ferite da arma da fuoco o da arma da taglio. Il corpo della donna era in stato di decomposizione all’interno di un sacco nero a differenza di quello della bambina.
Sarà comunque l'autopsia a chiarire le cause della morte. L’esame affidato al medico legale dal pm titolare dell’inchiesta, che avvierà il fascicolo per duplice omicidio aggravato, verrà eseguito martedì. La procura inoltre disporrà l’esame del dna necessario per risalire all’identità delle vittime e per capire se c’è un legame di parentela. Al momento, infatti, non sono state ancora identificate.
Gli investigatori della Squadra mobile stanno indagando per ricostruire quanto accaduto. Punto centrale da chiarire con l'esame del dna è se si tratti di madre e figlia. In giornata i poliziotti potrebbero tornare sul luogo del ritrovamento per cercare indizi utili alle indagini. Al vaglio anche le immagini delle telecamere di zona che potrebbero aver ripreso chi ha portato i corpi nel parco molto affollato nel fine settimana e che alle 21 chiude.
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(Adnkronos) - “L’Occidente è sempre stato un luogo animato e agitato, solcato da mille differenze e attraversato da più di qualche controversa opinione su di sé e sul da farsi. La storia ci consegna un’idea passata di noi stessi che le difficoltà del presente rendono quasi idilliaca. Ma a ben vedere non si trattava, neanche allora, di un idillio vero e proprio. Tant’è che fin dagli anni cinquanta, quando inglesi e francesi furono sul punto di muovere guerra per il canale di Suez e gli americani si incaricarono di fermarli, non si contano le volte in cui una diversa opinione sul da farsi diede luogo a conflitti e dissensi anche all’interno dei confini della nostra parte di mondo.
Ora però accade che le differenze si facciano più larghe, i conflitti più aspri e le prospettive più incerte. Un po’ perché lo scenario globale è cambiato, facendosi via via più fosco e minaccioso. Un po’ perché la nostra porzione di globo ha perso molta della sua influenza, parte della sua ricchezza e qualcuna delle sue buone idee. E un po’, infine, perché all’indomani della guerra fredda nessuno si è più dedicato a cercare di dare un significato a quella dizione -l’Occidente- che suscitava nel resto del mondo una sorta di controversa suggestione.
Così, giunti a questo punto, dovremmo cercare di capire se esiste ancora, se ha ancora un senso, se contiene ancora un qualche valore, quella definizione -l’Occidente, appunto- che ha segnato la seconda metà del novecento, lasciandoci poi orfani delle nostre illusioni e di qualcuno dei nostri equivoci. Poiché la sensazione è che di “occidenti” ne esistano ormai fin troppi e che le divisioni che li attraversano si siano fatte così ampie da non consentire più una ragionevole sintesi tra le sue molte e contraddittorie varianti.
Sono “occidentali”, per l’appunto, i giovani scesi in piazza in questi giorni contro i bombardamenti su Gaza. Sono altrettanto occidentali gli ucraini che difendono con le unghie e coi denti il loro territorio preso d’assalto dalla brutalità di Putin. Sono occidentali gli israeliani che nonostante tutto tengono in vita l’unica democrazia nei territori mediorientali. Sono occidentali, occidentalissime, le cancellerie europee che hanno animato il tentativo dei “volenterosi”. E forse lo stesso Trump, o almeno l’America che lo vota, sia pure a giorni alterni e sia pure in modi discutibili, devono sentirsi parte di un retaggio che ha a che vedere con la stessa storia e la stessa geografia (anche se troppe volte se lo dimenticano).
Ne deriva una giostra piuttosto disunita. Perfino le nostre due piazze delle scorse ore, convocate per esprimere un comune sdegno verso gli eccessi del governo Netanyahu, hanno dato vita a parole d’ordine e propositi di segno assai diverso. Come a ricordarci che anche su quegli spartiti su cui dovremmo suonare le stesse note finiamo per dar voce a musiche e composizioni tutt’altro che armoniose. Segno che ogni volta che affrontiamo la globalizzazione ci muoviamo in ordine sparso. Pur con le migliori intenzioni.
Il fatto è che se mettiamo insieme tutte queste convinzioni e stati d’animo finiamo per disperdere l’idea stessa dell’Occidente. Un’idea che sopporta molte differenze, e anzi se ne nutre, ma deve pur sempre cercare di ricondurre tutte queste sue peculiarità all’interno di un quadro comune. O almeno ragionevolmente comune. E invece è proprio la molteplicità dei nostri approcci e delle nostre interpretazioni di noi stessi che infine ci fa uscire dai percorsi di una volta. Fino a riverberare l’immagine di un Occidente pirandelliano, che è uno, nessuno e centomila.
Forse a questo punto il problema è ben oltre la portata della nostra diplomazia e della nostra buona volontà. Così, può essere che l’ordine sparso verso cui ci siamo incamminati sia oramai il destino che ci aspetta. O magari invece potrà capitare che il nuovo pontefice, che ovviamente non può essere interessato solo a noi, riesca dall’alto del suo universalismo a farci ritrovare una ragione per essere quel che siamo stati negli attimi migliori della nostra storia. Sarebbe curioso, e magari anche paradossale. Ma sarebbe anche assai benefico. E forse, chissà, sarà proprio una parola pronunciata contemporaneamente dentro e fuori dai nostri confini a ridare un senso a quel che siamo". (di Marco Follini)
Leggi tutto: Medio Oriente, Follini: "L'Occidente? Pirandelliano, uno, nessuno e centomila'"
(Adnkronos) - La Germania sta elaborando piani per espandere rapidamente la sua rete di bunker e rifugi a prova di bomba. Lo ha reso noto Ralph Tiesler, direttore dell'Ufficio federale per la protezione civile e l'assistenza in caso di catastrofi (Bbk), avvertendo che lo Stato deve essere preparato a un attacco da parte della Russia entro i prossimi quattro anni e spiegando che la più grande economia europea deve rendersi conto della realtà del conflitto e che, nella sua situazione attuale, la Germania non è adeguatamente preparata.
"Per molto tempo, in Germania si è diffusa la convinzione che la guerra non fosse uno scenario per cui dovessimo prepararci. La situazione è cambiato. Siamo preoccupati per il rischio di una grande guerra di aggressione in Europa", ha dichiarato Tiesler alla Süddeutsche Zeitung, chiedendo uno sforzo nazionale per individuare e trasformare tunnel, stazioni della metropolitana, garage sotterranei, parcheggi e cantine di edifici pubblici in rifugi protettivi per "creare rapidamente spazio per 1 milione di persone".
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