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Nuovo tipo di diabete giovanile scoperto in Africa, la conferma che cambia la storia in un maxi studio

22 Luglio 2025
Provette - 123RF

(Adnkronos) - Una nuova forma di diabete è stata scoperta nell'Africa subsahariana nei bambini e nei giovani. Lo studio che l'ha portata alla luce, definito come il più ampio del genere mai condotto nella regione, mette in discussione le conoscenze attuali sul diabete giovanile e le terapie per curarlo: 2 persone su 3 coinvolte nella ricerca, alle quali è stato diagnosticato il diabete di tipo 1, in realtà soffrono di una malattia diversa. In altre parole, al momento stanno ricevendo cure che potrebbero essere sbagliate o non ottimali per controllare la loro condizione. I risultati, destinati a cambiare la storia della medicina, sono pubblicati su 'The Lancet Diabetes & Endocrinology'. Il lavoro è finanziato dal National Institute for Health and Care Research (Nihr) britannico, condotto da scienziati dell'università di Yaoundé (Camerun), dell'Mrc/Uvri - Unità di ricerca Uganda della London School of Hygiene and Tropical Medicine, dell'università del Witwatersrand (Sudafrica) e dell'università di Exeter (Uk).  

Più di 9 milioni di persone nel mondo sono affette dal diabete di tipo 1, una malattia cronica in cui il sistema immunitario attacca e distrugge le cellule del pancreas che producono insulina, ricordano gli autori. Questo ormone controlla la glicemia e i pazienti devono iniettarselo a vita per sopperire alla carenza ed evitare complicazioni gravi o addirittura mortali. In alcune aree dell'Africa i medici sospettavano da tempo che alcuni bambini con diagnosi di diabete 1 non corrispondessero esattamente al profilo standard del 'paziente tipo'. Ad esempio, racconta Jean Claude Katte dell'università di Exeter e dell'Exeter Nihr Biomedical Research Centre, "ci siamo sempre chiesti perché molti giovani a cui è stato diagnosticato il diabete 1 riescano a sopravvivere senza insulina, almeno per un certo periodo". Nel classico diabete 1 "è una cosa insolita". Ora "questi nuovi risultati confermano il nostro sospetto di lunga data".  

Lo studio, denominato Yoda (Young-Onset Diabetes in Sub-Saharan Africa), ha coinvolto quasi 900 partecipanti in Camerun, Uganda e Sudafrica. A tutti era stato diagnosticato il diabete di tipo 1 prima dei 30 anni. Gli scienziati hanno dimostrato che "circa il 65% non aveva gli anticorpi tipicamente presenti nel diabete autoimmune", quelli che indicano un auto-attacco del sistema immunitario contro il pancreas, "né prove di predisposizione genetica al diabete 1". Inoltre, "questi pazienti non presentavano caratteristiche compatibili con altre forme note di diabete, come il diabete di tipo 2 e il diabete correlato alla malnutrizione". Sembrano dunque soffrire di "un nuovo sottotipo non autoimmune" di diabete, "non incluso nelle attuali classificazioni globali". 

Per capire se il 'nuovo diabete' esistesse anche fuori dall'Africa, il team ha analizzato oltre 3mila bambini di uno studio Usa (Search for Diabetes in Youth): "Il sottotipo è stato riscontrato in un piccolo numero di bimbi afroamericani", ma "era assente nei partecipanti bianchi, il che suggerisce fattori ambientali o ancestrali" all'origine della malattia, ipotizzano i ricercatori. 

Per gli autori "la scoperta evidenzia una lacuna importante nella ricerca globale sul diabete". Finora, infatti, "la maggior parte degli studi si è concentrata sulle popolazioni occidentali bianche, trascurando la diversità regionale e genetica nella presenza di malattia". Il prossimo passo, anticipa Katte, sarà "indagare sulle possibili cause" della forma di diabete identificata, "che vanno dalle infezioni ai fattori nutrizionali, alle tossine ambientali. Se riusciamo a individuare la causa, potremmo essere in grado di prevenire nuovi casi e trovare nuove terapie". 

"Questi risultati sono un campanello d'allarme - afferma Moffat Nyirenda, direttore Medical Research Council/Uganda Virus Research Institute (Mrc/Uvri) e Unità ricerca Uganda della London School of Hygiene and Tropical Medicine (Lshtm) -. Sfidano le nostre convinzioni sul diabete di tipo 1 e dimostrano che la malattia può presentarsi in modo diverso nei bambini e negli adolescenti africani. Dobbiamo urgentemente approfondire le nostre ricerche sui fattori biologici e ambientali che determinano questa forma di diabete, e garantire che i nostri approcci diagnostici e terapeutici siano adatti alle esigenze del contesto africano". Stesso appello da Eugene Sobngwi, direttore della Health Care Organisation and Technology presso il ministero per la Salute pubblica del Camerun e ricercatore senior sul diabete: "Dobbiamo investire in una ricerca specifica per il contesto" geografico. "Altrimenti - avverte - rischiamo di diagnosticare e trattare in modo errato milioni di persone". 

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A Sassari torna l'acqua h24, revocate le chiusure notturne

22 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAA pieno regime alimentazione del potabilizzatore di Truncu Reale...

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Fiamme alimentate da maestrale nel Sassarese, 2 Canadair in volo

22 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAAnche due elicotteri nel bosco vicino a Esporlatu...

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Stefano Accorsi, 54 anni e fisico scolpito: la trasformazione da Iron Man

22 Luglio 2025
Stefano Accorsi - Instagram

(Adnkronos) - Muscoli d'acciaio come Iron Man. Stefano Accorsi, a 54 anni, mostra un fisico invidiabile, degno di un supereroe. La spinta al cambiamento è arrivata proprio da esigenze professionali, ma la trasformazione è frutto di anni di lavoro costante, dedizione e allenamenti seguiti da un coach, “che è anche un amico”, ha rivelato l’attore. 

"Il film che ho appena finito mi ha permesso di allenarmi in un modo diverso e di cambiare completamente le mie abitudini", ha raccontato Accorsi, a corredo di uno scatto che lo ritrae in costume, sotto la luce del sole, rivelando i risultati di un lungo percorso di trasformazione fisica. 

 

"Abbiamo lavorato insieme per la preparazione fisica di questo progetto. È stato un percorso ricco di sorprese", ha spiegato. Oggi Stefano dice di aver cambiato completamento stile di vita: "Adoro svegliarmi presto e godermi i primi raggi del sole, il silenzio che c’è. E poi fare sport all’aria aperta".  

Immediata la reazione dei fan e colleghi. Tra questi spicca quello di Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino: "Fratello mio, sei pronto per Iron Man". E tra i tanti complimenti c’è chi scrive: "Stefano Accorsi è come il vino, più invecchia, più...". 

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Storia di Aisha, arrivata a Lampedusa a 32 kg e incinta

22 Luglio 2025
Storia di Aisha, arrivata a Lampedusa a 32 kg e incinta

(Adnkronos) - Pesava appena 32 kg, Aisha, quando, lo scorso maggio, è sbarcata da sola sull’isola di Lampedusa. Non si reggeva in piedi. Aveva le gambe piegate. Ed era incinta, al sesto mese di gravidanza. A prendersi cura di lei sono stati, fin dal primo istante, i medici e gli infermieri dell’Asp di Palermo che lavorano al Poliambulatorio dell'isola. Lei, Aisha (il nome è di fantasia ndr) non parlava con nessuno. Appoggiava solo le mani sul pancino, come se volesse proteggere la creatura che portava in grembo. Sono passati due mesi da allora e oggi Aisha sta decisamente meglio, anche se ancora non riesce ad alzarsi. A metà luglio ha partorito una bellissima bambina. E adesso madre e figlia stanno bene. Aisha ha ripreso qualche kg, anche se è ancora molto sottopeso. Ma, soprattutto, riesce a muovere un po’ meglio le gambe. Non si separa mai dalla sua bimba. A raccontare all’Adnkronos questa storia di resilienza, di coraggio, di forza è il dottor Giuseppe Canzone, direttore del Dipartimento salute famiglia dell’Asp di Palermo e del reparto di Ginecologia dell’ospedale di Termini Imerese. Periodicamente va a Lampedusa, dove presta servizio al Poliambulatorio, insieme con la sua equipe. “Quando l’abbiamo vista non credevano ai nostri occhi. Era uno scricciolo di appena 32 kg, piegata in due perché non riusciva a stare in piedi e incinta di sei mesi. Non parlava, era spaventata e si teneva il pancino”, racconta mentre si commuove. E non fa niente per nasconderlo. Accanto a lui ci sono il direttore sanitario Asp Antonino Levita e le ostetriche Valentina Dilisi e Caterina Catalano. 

Aisha è arrivata a Lampedusa il 13 maggio “in condizioni molto critiche, disidrata, appena pesava 31 kg ed era in stato di gravidanza- racconta ancora Canzone - L’abbiamo trasferita subito in elisoccorso presso le nostre strutture a Palermo. In principio era ricoverata all’ospedale Ingrassia, in Ostetricia, dove era stata stabilizzata in alcune settimane”. “La ragazza era alla 27esima settimana di gravidanza- dice- Successivamente l’abbiamo presa in carico presso le nostre strutture fisioterapiche. Con la partecipazione e l’assistenza sociale, fisiatrica”.  

“L’abbiamo portata a 37 settimane di gravidanza – dice ancora Canzone - Nel corso di questi mesi la ragazza ha recuperato 5 kg adesso pesa poco meno di 36 kg”. A metà luglio “il taglio cesareo, perché non sta ancora distesa, così è nata una bambina 2.180 grammi- racconta - stanno bene mamma e bambina. La mamma ha iniziato anche ad allattare. Abbiamo ancora in carico mamma e neonata, assistite dalle ostetriche, ancora avrà bisogno di aiuto”. 

Aisha è arrivata da sola a Lampedusa. Non parla. Neanche adesso. Nonostante i mediatori linguistici. Con ogni probabilità è stata vittima di uno stupro in Libia, mentre era sequestrata. Come accade a buona parte delle giovani donne che lasciano la Libia per arrivare in barca in Europa. “E’ da sola – racconta Canzone - Ha appena 18 anni, è molto traumatizzata. E’ stato difficile anche entrare in contatto con lei. Ha rifiutato per lungo tempo anche ad alimentarsi, siamo stati aiutati dai mediatori culturali. Con il tempo ha iniziato a fidarsi”. Secondo il medico la ragazza “era legata in Libia, ha una posizione accovacciata da cui non riesce a sollevarsi. Siamo riusciti a risolvere un deficit del 60 per cento ma ha ancora una mancata flessione delle gambe e delle ginocchia. Immaginiamo che abbia subito una tortura, ma non ce lo ha detto”.  

E adesso è scattata una gara di solidarietà per la ragazza e la sua bimba. Che ora sono ricoverata in un ospedale a Palermo per seguire il percorso di riabilitazione e cura. “Noi le stiamo vicini, c’è tutto il volontariato coinvolto, abbiamo comprato i vestitini, vogliamo dare tutto quello che le serve- dice Canzone -la nostra speranza è che possa tornare a camminare, nelle more si sta prendendo cura della bambina”, dice Canzone. (di Elvira Terranova)  

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Olbia riavrà il suo teatro, il comune acquista il vecchio Astra

22 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATARestaurata la struttura verrà gestita da una Fondazione....

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Presentata la 10ª edizione del Gis Expo 2025

22 Luglio 2025
Presentata la 10ª edizione del Gis Expo 2025

(Adnkronos) - Presentata oggi nella Sala Consiliare del Comune di Piacenza la 10ª edizione del Gis Expo - Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali, l’unico evento italiano ed il più grande a livello europeo dedicato al settore, in programma dal 25 al 27 settembre presso Piacenza Expo. Alla presentazione sono intervenuti la sindaca del Comune di Piacenza Katia Tarasconi, il direttore di Confindustria Piacenza Luca Groppi, il presidente di Piacenza Expo Giuseppe Cavalli, i giornalisti Gianenrico Griffini e Alberto Finotto e Fabio Potestà, ideatore della manifestazione e direttore di Mediapoint & Exhibitions. 

A due mesi dal via, Gis Expo si conferma la principale vetrina continentale del comparto, piattaforma privilegiata a livello europeo per la presentazione delle ultime novità nei settori del sollevamento di materiali, lavoro in quota, movimentazione industriale e portuale e trasporti eccezionali.  

“Ancora una volta Piacenza conferma il suo ruolo di fulcro strategico nell’ambito del sollevamento, dei trasporti eccezionali e della logistica pesante”, ha dichiarato la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, “Il Gis rappresenta non solo una fiera di altissima specializzazione, ma soprattutto un’occasione concreta di sviluppo territoriale, capace di attrarre aziende, operazioni internazionali e progetti innovativi.” “Il Gis 2025 sarà un’occasione preziosa per mettere al centro i grandi temi del momento: transizione ecologica, sostenibilità energetica, ricerca e innovazione. Un’occasione per parlare di futuro guardando alla concretezza dell’impresa sul territorio”, ha aggiunto Tarasconi, che ha concluso: “Sono felice di dare il benvenuto a espositori, imprese, istituzioni e visitatori che nei prossimi mesi sceglieranno Piacenza per condividere visione e opportunità: insieme lanceremo segnali forti per il rilancio economico e ambientale della nostra città.” 

Quest’anno, il settore si trova al centro di una fase di forte evoluzione: la domanda di mezzi elettrici e ibridi è in costante crescita, trainata dalle nuove normative europee su emissioni e sostenibilità. I principali costruttori presenteranno a Gis Expo soluzioni all’avanguardia per rispondere alle esigenze di cantieri e porti sempre più “green”.  

A tal proposito il direttore di Confindustria Piacenza, Luca Groppi ha dichiarato: “È sempre un piacere parlare di fiere che crescono e fanno crescere il territorio, facendosi veicolo di innovazione e sostenibilità. In un’area fortemente industrializzata come la nostra, il rischio è talvolta quello di dare per scontato il valore dell’attività imprenditoriale. Iniziative come il GIS, invece, hanno il merito di valorizzare il tessuto produttivo locale, promuovendo l’industria meccanica e le eccellenze che rendono la nostra provincia un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale”. 

A due mesi dal via, il Gis 2025 si preannuncia già come l'edizione record: con gli oltre 100.000 mila metri quadrati di superficie espositiva, la kermesse punta a superare i numeri del 2023, quando si contarono oltre 18 mila presenze e 432 espositori accreditati, in rappresentanza di oltre 500 brand. 

Sulla scia di questo successo, Giuseppe Cavalli, presidente di Piacenza Expo, ha dichiarato: “Desidero ringraziare innanzitutto il nostro socio di maggioranza, che continua a credere con convinzione nella struttura fieristica, insieme a tutti i soci e alla sindaca Tarasconi per il costante supporto. Questa decima edizione del Gis consolida ulteriormente il binomio virtuoso tra Mediapoint & Exhibitions e Piacenza Expo: una collaborazione solida nata con Fabio Potestà, che ha portato allo sviluppo di un ecosistema fieristico integrato, con eventi di alto profilo tutti ospitati nei nostri spazi. È una partnership strategica che coinvolge l’intero indotto locale, dai servizi alle maestranze, rafforzando il ruolo di Piacenza come punto di riferimento per le fiere dell’edilizia pesante. Un ringraziamento speciale va anche all’amministrazione comunale, che ha saputo gestire con lungimiranza l’impatto organizzativo di un evento così importante e articolato. Confidiamo che anche questa edizione si svolga con successo, confermando la centralità di Piacenza a livello nazionale ed europeo”. 

Gis Expo rappresenta anche un importante momento di confronto sullo stato dell’arte del settore, offrendo un luogo di incontro tra istituzioni e stakeholder per discutere delle principali problematiche, grazie a convegni, workshop e dibattiti. La manifestazione dedicherà un’attenzione ancora maggiore alla parte convegnistica, con un fitto programma già disponibile sul sito istituzionale del GIS. Tra i temi dell’edizione 2025, particolare attenzione sarà dedicata alla digitalizzazione e all’automazione: l’adozione di sistemi IoT, iA e manutenzione predittiva sta rivoluzionando la gestione delle flotte e la sicurezza dei cantieri. Non mancherà un focus sulla esigenza di reperire e formare nuovi operatori specializzati, tema sempre più sentito dalle associazioni di categoria, che promuovono iniziative di formazione e collaborazione con istituti tecnici. Infine, saranno approfonditi i grandi investimenti in corso nelle infrastrutture logistiche e portuali italiane, con progetti di ammodernamento e sviluppo dell’intermodalità che stanno cambiando il volto della movimentazione merci nel nostro Paese.  

Fabio Potestà, direttore di Mediapoint & Exhibitions ha dichiarato: “Celebrare la decima edizione del Gis è per noi motivo di grande orgoglio e di particolare emozione. Raggiungere questo importante traguardo con un numero record di aziende partecipanti e la più ampia superficie espositiva mai registrata testimonia la fiducia che, nel tempo, ci hanno accordato imprese e associazioni di categoria. Il mio sentito ringraziamento va proprio a loro, per aver creduto nella nostra manifestazione e averci consentito di portare in Italia l’evento europeo di riferimento nei settori del sollevamento, della movimentazione e dei trasporti eccezionali. Rivolgo inoltre uno speciale ringraziamento alle oltre 50 tra associazioni, istituzioni ed enti che con il loro patrocinio hanno attribuito ulteriore valore e credibilità alla nostra iniziativa”.  

Gianenrico Griffini, giornalista di “Allestimenti e Trasporti” ha rilevato come “L’allestimento delle gru di grande portata, in particolare quelle superiori alle tre tonnellate e mezzo, comporta una logistica altamente articolata che richiede l’intervento di operatori specializzati. Si tratta di operazioni complesse che presuppongono competenze tecniche avanzate e investimenti significativi, a conferma della rilevanza e del livello di specializzazione che caratterizzano il GIS”. Alberto Finotto, responsabile editoriale di Sollevare, ha dichiarato: “Il GIS è nato nel pieno del 2009 grazie a un atto di coraggio imprenditoriale di Fabio Potestà che ha saputo anticipare i bisogni di un settore in trasformazione. Quella scelta ha contribuito a costruire una nuova cultura industriale, premiata nel tempo da una crescente partecipazione. Mediapoint ha avuto la visione di trasformare la fiera in un’infrastruttura condivisa, dove espositori, operatori e stakeholder generano valore e prospettive comuni. Oggi il Gis continua a evolversi: non è un evento statico, ma un osservatorio dinamico che racconta l’attualità del comparto, accompagnandone l’efficienza, l’innovazione e la sostenibilità”. 

Anche questa 10ª edizione di Gis Expo gode del patrocinio delle più importanti Associazioni di categoria, sia italiane che estere, e di numerosi organismi istituzionali, tra i quali il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero della Difesa, la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Piacenza. 

Confermati anche per questa edizione gli ormai tradizionali riconoscimenti alle eccellenze della filiera: 

•ITALA - Italian Terminal And Logistic Awards, che premiano le capacità degli operatori italiani del terminalismo portuale, intermodale e della logistica, riconoscendone le qualità manageriali e l’importanza strategica per l’economia nazionale. 

•ITALPLATFORM, i riconoscimenti all’eccellenza italiana nella costruzione di piattaforme per i lavori aerei e delle imprese che le utilizzano, valorizzandone lo sviluppo tecnologico e la professionalità. 

•ILTA – Italian Lifting & Transportation Awards, che danno visibilità al lavoro delle imprese italiane e delle personalità che operano nel sollevamento con varie tipologie di gru e nei trasporti eccezionali, riconoscendone la professionalità, lo sviluppo e il ruolo strategico. 

Venerdì 26 settembre tornerà inoltre “Gis by Night”, evento serale che offre a espositori e clienti un’opportunità di networking in un’atmosfera conviviale, arricchita da proposte eno-gastronomiche di eccellenza. Il programma completo sarà presto disponibile al seguente link: https://gisexpo.it/le-conferenze/  

Ultima novità ma non per importanza. Potestà ha infatti annunciato “All’interno del programma convegnistico della decima edizione del Gis, il lancio della Agv Conference, prima conferenza italiana interamente dedicata ai sistemi a guida automatica e all’automazione della logistica, che si svolgerà venerdì 26 settembre, dalle 15 alle 17, presso la Sala B del Padiglione 6 di Piacenza Expo. In questa occasione verranno affrontati temi fondamentali per il futuro della logistica e della movimentazione automatizzata, offrendo agli operatori un confronto di alto livello su tecnologie e prospettive di sviluppo del settore. Proprio in occasione della Agv Conference, presenteremo anche la nuova Agv Expo, che si terrà sempre a Piacenza dal 22 al 24 ottobre 2026 in concomitanza con la seconda edizione del T3 Truck Tyre Trailer – Giornate Italiane dell’Allestitore, per continuare a promuovere l’innovazione e la crescita di un comparto sempre più strategico per l’economia italiana ed europea”. 

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Balneari, lettera Ue a Italia per trovare una "soluzione costruttiva"

22 Luglio 2025
Uno stabilimento balneare - (Ipa)

(Adnkronos) - La Commissione europea ha inviato al governo italiano una lettera, lo scorso 7 luglio, nel tentativo di trovare una "soluzione costruttiva" alla controversia sulle concessioni balneari nel nostro Paese, con il quale è in corso un "dialogo". Lo conferma il portavoce dell'esecutivo Ue Thomas Regnier a Bruxelles.  

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Roma, bus in fiamme sulla Flaminia Nuova: strada chiusa e vigili del fuoco in azione

22 Luglio 2025

(Adnkronos) - Un autobus della linea 446 dell'Atac ha preso fuoco intorno alle 12.30 in via Fiaminia Nuova, a Roma.  

L'incendio, che ha coinvolto anche due auto in sosta, è scoppiato quando il mezzo, che era vuoto, si trovava all'altezza del civico 209. Sul posto gli agenti della polizia locale di Roma Capitale e i vigili del fuoco. Via Flaminia Nuova è stata chiusa per il tempo necessario alle operazioni tra via Valdagno e Via Fabbroni. Non ci sono feriti. 

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Sardegna, progetto e test monouso contro 'droga dello stupro'

22 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATATest in distribuzione per 'analizzare' il contenuto dei drink...

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Inchiesta Milano, 'Beppe dimettiti' vs 'non mollare': social spaccati su Sala

22 Luglio 2025
Beppe Sala - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - "Vai a casa", "Non mollare Beppe!", e ancora, "Il problema non sono le mani ma la coscienza". Nel giorno dopo il discorso in Consiglio comunale di Giuseppe Sala, indagato nell’inchiesta sull’urbanistica che sta scuotendo Palazzo Marino, la vera arena politica è sui social. Tra Instagram, Facebook e X, il flusso di reazioni di leoni da tastiera e sostenitori convinti, è continuo e il sindaco di Milano viene alternativamente incoronato come "visionario" e seppellito sotto accuse di cinismo e opacità. C'è chi lo accusa di essere "incollato alla sedia con l’attack", chi lo paragona a Pinocchio, chi invoca le sue dimissioni con "le calze arcobaleno bene in vista", in riferimento alla celebre fotografia del 2019 che immortalava il primo cittadino con dei calzini arcobaleno per sostenere i diritti Lgbtq+ in occasione del Pride. E poi ancora: "Vergognati e dimettiti", "Il peggior sindaco che Milano abbia avuto negli ultimi trent’anni", sono tra le frasi più gettonate. E qualcuno incalza: "Richiamate Albertini". 

Molti criticano il tono scelto da Sala in Aula, in particolare la frase "le mie mani sono pulite", che qualcuno giudica "orrenda e abusata". "Io ci credo, ma in Consiglio comunale si deve rispondere delle responsabilità politiche, non penali. E onestamente Sala ne ha di enormi. Milano ha perso il controllo di sé". Un altro aggiunge: "Il problema non sono le mani, sono sicuro che siano pulite. Il problema è la coscienza ad essere sporca". Ma accanto a critiche e dissenso, c’è una porzione consistente di cittadini che difende a spada tratta il sindaco. C’è chi lo incoraggia: "Non mollare Beppe, non c’è nulla sotto, solo l’invidia per una Milano lontana dal resto d’Italia", chi assicura che "Milano è stupenda da quando ci sei tu" e chi si mette in cattedra: "Solo gli ignoranti non riconoscono che un’indagine non equivale a una condanna". 

Altri vanno oltre il merito giudiziario e lo ringraziano per aver trasformato la città: "Ha portato l’avanguardia, modelli culturali che sono il futuro" fanno notare, e "Possiamo solo ringraziarlo per l’instancabile lavoro che ha fatto per la nostra città. Avanti tutta, falli schiattare”. Tra i più caustici, qualcuno ironizza in merito all'indagine: "E' un po' come quello a cui hanno rifatto casa e non lo sapeva…". Tra i vari commenti sul profilo Instagram del sindaco il sentimento diffuso non è tanto la rabbia, quanto la sfiducia: c’è chi crede ancora nel 'modello Milano' e chi pensa che sia stato costruito a misura di pochi fortunati. '"Basta conoscere la città per notare lo scempio architettonico che avete portato avanti - rimarca un utente - l’hai fatta diventare una Milano per ricchi, Beppe. Né bella né accessibile”.  

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Mostra Venezia, 5 film italiani in concorso. Per Julia Roberts il primo red carpet

22 Luglio 2025
Julia Roberts - (Ipa)

(Adnkronos) - Sono cinque i film italiani in concorso a Venezia 2025, in programma dal 27 agosto al 6 settembre. 'Fuori concorso' invece Luca Guadagnino con 'After The Hunt: Dopo la caccia' che vede tra i protagonisti Julia Roberts, per la prima volta sul red carpet della Mostra. 

Le pellicole italiane in concorso all'82esima Mostra del Cinema di Venezia, pronte a contendersi l'ambito Leone d'oro al Miglior film, sono 'La Grazia' di Paolo Sorrentino, 'Elisa - Io la volevo uccidere' di Leonardo Di Costanzo, 'Sotto le nuvole' di Gianfranco Rosi, 'Duse' di Pietro Marcello e 'Un Film Fatto per Bene' di Franco Maresco.  

Corposa presenza italiana anche ‘Fuori Concorso': ‘After The Hunt: Dopo la caccia’ di Luca Guadangino, è una denuncia di violenza sessuale in una prestigiosa università americana con protagonisti Julia Roberts, Andrew Garfield, Ayo Edebiri, Chloë Sevigny e Michael Stuhlbarg; 'Il Maestro' di Andrea Di Stefano che racconta il rapporto tra un allenatore di tennis incapace (Pierfrancesco Favino) e un adolescente senza talento (Tiziano Menichelli); 'L’isola di Andrea' di Antonio Capuano con Teresa Saponangelo e Vinicio Marchioni; 'La valle dei sorrisi' di Paolo Strippoli con Michele Riondino, Romana Maggior Vergano, Giulio Feltri e Paolo Pierobon; 'Orfeo' di Virgilio Villoresi con Luca Vergoni, Giulia Maenza, e Vinicio Marchioni; il documentario 'Ferdinando Scianna - Il fotografo dell'ombra' di Roberto Andò. Attese anche le serie 'Portobello' di Marco Bellocchio (verranno mostrati solo i primi due episodi perché il regista è ancora al lavoro), con Fabrizio Gifuni nei panni di Enzo Tortora, e 'Il Mostro' di Stefano Sollima sul mostro di Firenze; e per la sottosezione 'Cinema & Musica' i documentari dedicati a Nino D'Angelo, Piero Pelù e Francesco De Gregori. 

L'Italia è presente anche nel concorso di 'Orizzonti' con due film: ‘Il rapimento di Arabella’ di Carolina Cavalli con protagonista Benedetta Porcaroli e 'Un anno di scuola' di Laura Samani. E nella nuova sezione 'Spotlight' c'è 'Ammazzare stanca', il nuovo film di Daniele Vicari con Gabriel Montesi, Vinicio Marchioni, Selene Caramazza, Andrea Fuorto, Thomas Trabacchi, Pier Giorgio Bellocchio e Rocco Papaleo. 

"Sono 21 i film in Concorso, uno in meno dell'anno scorso. Ogni anno mi riprometto di arrivare a 18 ma poi non ci riesco...", ha annunciato il direttore artistico Alberto Barbera durante la presentazione del programma della Mostra del cinema. 

Il Principe, il Rocker e lo Scugnizzo. Al Lido di Venezia quest'anno arriva la grande musica italiana, grazie a tre capiscuola della musica del nostro Paese: Francesco De Gregori, Nino D'Angelo e Piero Pelù. Saranno infatti presentati nella nuova sottosezione del Fuori Concorso dedicata a Cinema & Musica, 'Francesco De Gregori. Nevergreen' di Stefano Pistolini, 'Nino. 18 giorni' di Toni D’Angelo e 'Piero Pelù. Rumore Dentro' (titolo internazionale 'Noise Inside. Don't call me a Rock Star) di Francesco Fei. 

'Francesco De Gregori. Nevergreen' di Stefano Pistolini, prodotto da Our Films, Friends TV, Darallouche e Caravan, racconta la residenza del novembre 2024 di Francesco De Gregori al Teatro Out Off di Milano, un piccolo teatro per una residenza di venti concerti nel corso di un mese, durante i quali il cantautore ha proposto ogni sera, a un pubblico di circa 200 persone, una scaletta selezionata tra una settantina di canzoni che considera le meno conosciute della sua produzione - o addirittura le 'perfette sconosciute', le nevergreen, mai insignite del titolo di 'evergreen'. Non l’ennesimo biopic celebrativo, non un rituale film-concerto, piuttosto un film immerso dentro la sua musica, capace di muoversi tra quelle canzoni, nella penombra del teatro, nelle emozioni delle serate e degli incontri estemporanei. Il film arriverà al cinema come evento speciale per Nexo Studios dall’11 al 17 settembre. 

'Nino. 18 giorni', il film documentario su Nino D’Angelo, diretto dal figlio Toni D’Angelo, è un racconto intenso e toccante che scava nell’anima di un artista capace di attraversare generi, palcoscenici e generazioni, restando sempre fedele alle proprie radici. Toni ripercorre la carriera e la vita del padre: dall’infanzia a San Pietro a Patierno a Napoli al successo nazionale, fino all’improvviso abbandono della città che lo aveva consacrato. Il pretesto per iniziare questo viaggio sono i 18 giorni in cui Nino si trovava a Palermo, impegnato nella sua prima sceneggiata di successo, proprio quando nacque Toni. Un trionfo inatteso che lo tenne lontano da casa più del previsto e che fece sì che padre e figlio si conoscessero solo dopo diciotto giorni dalla nascita. Un ritardo simbolico, che ora diventa occasione per colmare distanza e tempo. Prodotto da Isola Produzioni s.r.l. con Rai Cinema, Mad Entertainment e Stefano Francioni produzioni, 'Nino. 18 Giorni' arriverà nei cinema italiani come evento speciale in autunno per Nexo Studios. 

'Piero Pelù. Rumore Dentro' con soggetto e sceneggiatura di Piero Pelù, è prodotto da Apnea Film, Nexo Studios e Dna Audiovisivi, realizzato grazie a Teg. Nell’ottobre 2022 un improvviso shock acustico ha fatto svenire Piero Pelù, provocando un danno permanente al nervo acustico con il quale combatte psicologicamente da allora. L’incidente ha portato la cancellazione di un tour già programmato e il rischio di dover sospendere ogni attività artistica legata alla musica live di Pelù. Il “rumore dentro” di Piero diventa così un’occasione forzata per fermarsi, ritrovarsi, ricostruirsi, rigenerarsi e scrivere un nuovo album dedicato ai Deserti interiori attraverso una full immersion nel proprio mondo interiore. 

Il film si arricchisce anche di una selezione sorprendente dallo sconfinato archivio in pellicola e video prodotto da Piero dagli albori del suo viaggio musicale fino ad oggi. Scandito dal viaggio spirituale di Pelù verso il pellegrinaggio annuale dei gitani a Saintes-Maries-de- la-Mer, in Camargue, in onore di Santa Sarah la Nera protettrice dei viaggiatori 'Piero Pelù. Il Rumore dentro' si trasforma in un road movie e insieme in una riflessione su oltre quarant’anni vissuti 'off road'. Il film vede anche la presenza di amici e collaboratori di Pelù, come la sua famiglia, i Litfiba storici, i suoi amici di tutti i giorni in vesti inaspettate. Arriverà nei cinema italiani cinema come evento speciale solo il 10, l’11 e il 12 novembre per Nexo Studios. 

 

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22 Luglio 2025
(Fotogramma)

(Adnkronos) - "Giudichiamo molto grave la recente decisione del Governo italiano di rigettare gli emendamenti dell'Organizzazione mondiale della sanità sul contrasto alle pandemie. Si tratta di un provvedimento che può avere conseguenze negative nel prossimo futuro". E' il commento di Fossc, Forum delle società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari italiani, alla recente lettera inviata dal ministro della Salute Orazio Schillaci all'Oms. Il Forum, che riunisce e rappresenta 75 società scientifiche attive nel nostro Paese, "non condivide la scelta italiana che fa seguito a quella simile presa qualche giorno prima dagli Stati Uniti", si legge in una nota. 

"Quelli proposti dall'Oms erano emendamenti condivisibili che prendono atto del possibile ripetersi di situazioni molto simili a quelle d'inizio 2020 - afferma Francesco Cognetti, presidente Fossc - Nuovi pericolosi agenti patogeni potrebbero minacciare la salute a livello globale. E' uno scenario possibile e, in qualche modo, anche probabile, come già evidenziato da tutti i più importanti e prestigiosi esperti a livello internazionale. E' perciò giusto prevenire e limitare future pandemie anche attraverso una maggiore cooperazione tra i diversi Stati. Non dobbiamo assolutamente dimenticare - sottolinea - che l'Italia è stata una delle nazioni più colpite dall'ultima pandemia. Il Covid-19 ha poi fatto emergere chiaramente alcuni limiti e le numerose problematiche che tuttora persistono all'interno nel nostro sistema sanitario nazionale".  

Proprio per questo "non possiamo accettare la decisione del Governo italiano che avrebbe dovuto invece assecondare le proposte dell'Organizzazione mondiale della sanità - rimarca Cognetti - L'Oms può essere certamente anche criticata e le sue iniziative possono non essere sempre assecondate. Ma sono decisioni che vanno prese seguendo i dettami della scienza e anche consultando l'opinione degli specialisti medici e degli scienziati".  

Avverte Cognetti: "Non si possono respingere a priori emendamenti importanti e potenzialmente utili a tutti i Paesi per frenare la diffusione di un'emergenza pandemica, senza considerare anche le conseguenze sulla mobilità dei nostri cittadini in Paesi esteri o anche le quarantene cui potrebbero essere sottoposti in caso di pandemia. La cooperazione internazionale è importantissima in queste circostanze e un coordinamento unico e una regia generale sono indispensabili. Lavorare tutti insieme - incalza - è fondamentale".  

Il presidente Fossc invita l'intero Governo a "tornare indietro e ad accettare il nuovo Regolamento sanitario internazionale. Tutte le istituzioni italiane - aggiunge - dovrebbero poi affrontare finalmente i diversi problemi che da anni colpiscono il sistema sanitario nazionale". In chiusura, a nome del Forum, Cognetti ribadisce "la totale disponibilità a discutere con i rappresentanti politici nazionali e regionali per trovare al più presto soluzioni concrete, come del resto già da noi, da tempo, indicate". 

Leggi tutto: Società scientifiche: "Grave il 'no' dell'Italia agli emendamenti Oms, il governo ci ripensi"

Principe George compie 12 anni, la foto ufficiale e la dedica di Kate e William

22 Luglio 2025
Principe George - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Il principe George, primogenito di Kate Middleton e del principe William, compie oggi, martedì 22 luglio, 12 anni. Sul profilo social ufficiale della famiglia reale è stato condiviso il ritratto del principe e a corredo gli auguri dei genitori: "Buon 12esimo compleanno al principe George", seguita da un'emoji a forma di torta. 

Il Principe George Alexander Louis è nato nella privata Lindo Wing del St Mary's Hospital, Paddington, Londra, alle 16:24 del 22 luglio 2013. Per celebrare il compleanno, il principe è stato fotografato in mezzo al verde, mentre indossa una camicia a quadri bianchi con le maniche arrotolate e un gilet di pile verde scuro.  

George appare sorridente e rilassato, appoggiato a un rustico cancello di legno, probabilmente nel Norfolk. Al polso sinistro è visibile un braccialetto dell'amicizia blu e bianco. La fotografia è stata scattata dal fotografo Josh Shinner all'inizio dell'anno. 

 

La sua ultima apparizione pubblica risale a domenica 13 luglio quando il principe ha assistito, insieme ai genitori e alla sorella Charlotte, alla finale di Wimbledon tra Sinner e Alcaraz.  

 

 

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Cna, continua la fuga dei cervelli dalla Sardegna

22 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATA'Sempre più studenti cercano lavoro fuori dall'isola'...

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Gliflozine in farmacia, diabetologi: "Semplifica l'accesso e l'aderenza alle cure"

22 Luglio 2025
Fotogramma - Ipa

(Adnkronos) - "La recente riclassificazione delle gliflozine rappresenta un passo importante verso una medicina più accessibile a tutti e in particolare alla persona con diabete. La possibilità di distribuire" questi trattamenti "anche nella farmacia territoriale, senza necessità di un piano terapeutico, segna proprio un cambiamento di paradigma. Non è solo una semplificazione burocratica - che già rappresenta un enorme passo in avanti - ma è anche un riconoscimento del valore di questi farmaci nella gestione del diabete tipo 2 e della prevenzione delle complicanze". Così Raffaella Buzzetti, presidente Società italiana di diabetologia (Sid), commenta all'Adnkronos Salute la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, lo scorso 19 luglio, della riclassificazione delle gliflozine, da parte dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), nella fascia A dei prodotti rimborsabili acquistabili in farmacia, con l'eliminazione dei piani terapeutici che vengono compilati dallo specialista.  

"E' un segnale che va nella direzione di una maggiore autonomia gestionale da parte dei clinici e del trattamento della cronicità - osserva Buzzetti - Per la persona con diabete, una semplificazione nella gestione della sua patologia si può tradurre in una maggiore aderenza" alle cure, condizione "fondamentale" per il successo terapeutico. Come è noto, "la scarsa aderenza" alle cure è un problema che si riscontra nel trattamento delle malattie croniche, perché "i farmaci da assumere sono tanti - illustra la presidente Sid - Più è semplice anche potersi procurare i farmaci", come nella farmacia sotto casa, "maggiore è la disponibilità della persona con diabete", in questo caso, "a procurarseli e quindi a seguire la terapia. Se infatti la persona deve semplicemente rivolgersi sul territorio", soprattutto se "vive in zone di campagna o di montagna", distanti dagli ospedali, "certamente è facilita nella quotidianità" e nell'accesso alla terapia.  

"In un sistema sanitario universalistico come il nostro - sottolinea Buzzetti - garantire un accesso equo e tempestivo alle cure è una responsabilità non solo clinica, ma anche etica. Questo è un punto veramente importante. La semplificazione delle modalità prescrittive, se è accompagnata ovviamente alla formazione, non solo non indebolisce il controllo sulla spesa, ma certamente favorisce il buon andamento delle cure. Snellire non significa certamente banalizzare e dare meno rilevanza - precisa - ma significa rendere il sistema più facilmente fruibile. Come specialisti della Società italiana di diabetologia, che ogni giorno curiamo le persone con diabete, sappiamo molto bene" che "la prescrizione dei piani terapeutici e le lungaggine burocratiche certamente non aiutano. Semplificare l'accesso non è quindi soltanto un atto burocratico - rimarca - ma lo definirei un atto di cura, perché come in tutte le malattie croniche il primo 'farmaco' è proprio la possibilità di curarsi" avendo "facilmente" accesso alle cure e "ai farmaci, indipendentemente dalla regione in cui si vive", ma anche "dall'abitare in città, in campagna o in montagna". 

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Matias Vecino, furto in casa: ladri entrati forzando una finestra

22 Luglio 2025
Matias Vecino - (Ipa)

(Adnkronos) -  Furto in casa del calciatore della Lazio Matias Vecino. I ladri hanno fatto irruzione nell'abitazione del centrocampista uruguaiano in zona Camilluccia a Roma, forzando una finestra. Ad accorgersene lo stesso Vecino, che ieri pomeriggio, rientrato a casa dopo qualche giorno di assenza, ha dato l'allarme.  

Sul posto i carabinieri impegnati nelle indagini. Da un primo sopralluogo effettuato sul posto, mancherebbero diversi oggetti di valore. (di Silvia Mancinelli) 

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Tumori, in Regione Lombardia 5 proposte per innovare gestione patologie ematologiche

22 Luglio 2025
Tumori, in Regione Lombardia 5 proposte per innovare gestione patologie ematologiche

(Adnkronos) - I progressi scientifici e le terapie innovative, che stanno trasformando le opportunità di trattamento e le prospettive di cura in ematologia, hanno bisogno di una riorganizzazione del sistema sanitario. Proprio su questo tema si è svolto oggi presso la Giunta regionale della Lombardia l'evento istituzionale 'Ematologia in Regione Lombardia - Strategie regionali per l'innovazione', promosso da Johnson & Johnson, con l'obiettivo di creare un'occasione di confronto tra tutti gli attori del sistema salute e individuare proposte in ambito organizzativo e gestionale per la presa in carico del paziente ematologico in tutta le regione.  

Nel dettaglio, dal confronto tra le istituzioni regionali, i clinici e le associazioni del Terzo settore, per garantire l'accesso all'innovazione terapeutica, accelerare la diagnosi e migliorare la presa in carico dei pazienti ematologici - informa una nota - emergono queste necessità: 1) Riorganizzare in maniera efficiente le risorse economiche disponibili per garantire a livello regionale l'accesso all'innovazione a tutti i pazienti ematologici che ne hanno bisogno, implementando una nuova governance condivisa per tipologia di esami, verifica degli esiti e dell'efficacia, capace di rendere uniforme sul territorio l'appropriatezza degli esiti e della gestione delle patologie nel loro complesso; 2) Adeguare il modello gestionale-organizzativo di presa in carico dei pazienti sulla base delle nuove esigenze cliniche e dei nuovi trattamenti disponibili per rispondere tempestivamente ai bisogni di salute in ematologia; 3) Aumentare l'organico amministrativo al fine di gestire gli aspetti burocratici legati alla presa in carico del paziente affinché gli specialisti possano dedicare più tempo alla pratica clinica, come da proposta già avanzata dalla Commissione III Sanità. 

Ancora: 4) Integrare la Rete ematologica lombarda con la partecipazione delle associazioni di pazienti e delle istituzioni regionali competenti in materia, favorendo la costituzione di un tavolo programmatico che, a livello regionale, traduca in provvedimenti operativi le istanze raccolte. Riconoscere, allo stesso tempo, il ruolo cruciale del terzo settore e delle associazioni di pazienti in ambito ematologico nel garantire il benessere complessivo del paziente, con un loro coinvolgimento attivo e istituzionalizzato nei tavoli decisionali a livello regionale. Infine: 5) Proporre un pilota che, in linea con le Linee guida Agenas e il Protocollo regionale, ripensi l'assistenza in termini di territorializzazione delle cure onco-ematologiche e di una maggiore valorizzazione delle Case di comunità. 

L'ematologia - ricordano gli esperti - rappresenta da sempre l'avamposto dell'innovazione terapeutica in ambito oncologico, dove nel corso degli ultimi 10 anni sono state introdotte nuove opzioni terapeutiche in grado di prolungare e migliorare la vita dei pazienti. Un caso particolare è rappresentato dal mieloma multiplo, la seconda forma più comune tra i tumori del sangue, con un'incidenza progressivamente in aumento, tanto che nel nostro Paese si contano ogni anno quasi 6mila nuovi casi - circa 800 solo in Lombardia - e dove la sopravvivenza dopo la diagnosi è significativamente aumentata passando da 2 a oltre 7 anni. La spinta all'innovazione data dalla necessità di adottare terapie sempre più personalizzate ed efficaci rappresenta una sfida per tutti gli attori del sistema salute, dai clinici che somministrano queste terapie alle associazioni che supportano i pazienti nel loro percorso di cura, dalle aziende che fanno ricerca alle istituzioni. Per garantire l'accesso alle migliori terapie disponibili e al contempo la sostenibilità del sistema sanitario regionale, è necessario ripensare all'ecosistema a livello regionale in termini di gestione e organizzazione. 

"Quando parliamo di innovazione in ambito sanitario, sono 3 le parole chiave da tenere a mente: equità, sostenibilità e adeguatezza rispetto al bene più prezioso che abbiamo nel nostro Paese e nella nostra Regione, il nostro sistema sanitario - afferma Marco Alparone, vicepresidente e assessore al Bilancio e finanza, Regione Lombardia - Se da un lato questo comporta già il valore dell'equità, dall'altro, di fronte alla spinta all'innovazione, va implementato nella sostenibilità. Questa è la sfida che dobbiamo affrontare insieme tra tutti i protagonisti del mondo della salute e della sanità, a partire da clinici, istituzioni, associazioni dei pazienti, loro familiari, cambiando in maniera radicale i modelli organizzativi. L'obiettivo - precisa - è quello di garantire uniformità delle cure, consentendo ai pazienti le terapie migliori su tutto il territorio regionale, in maniera omogenea, senza differenze. Per tali motivi, incontri come questo di oggi incontri rappresentano opportunità di confronto e dialogo essenziali, su tematiche molto delicate, come l’ematologia e il mieloma multiplo". 

"Per migliorare la presa in carico delle persone con mieloma multiplo - sottolinea Francesco Passamonti, direttore Sc Ematologia, Policlinico di Milano e professore ordinario di Ematologia, Dipartimento di Oncologia e Onco-Ematologia, università degli Studi di Milano - è necessario promuovere un cambiamento di alcuni dei modelli organizzativi, così da definire percorsi di cura che assicurino un accesso precoce alla diagnosi e ai trattamenti. In tal senso, è necessario che l'assistenza sia più territoriale, riducendo così il carico degli ospedali. Questo - chiarisce - è ciò che accade ad esempio nel modello Hub & Spoke, dove nei centri Hub vengono indirizzati i pazienti con maggiore complessità terapeutica, mentre chi non richiede più cure specialistiche può essere seguito in quelli Spoke. Nel nostro territorio, un importante supporto può essere dato dalle Case di comunità, laddove venga garantito però un alto livello di competenza specialistica". 

Aggiunge Roberto Cairoli, direttore Sc Ematologia, Asst Gom Niguarda Milano e professore associato di Malattie del sangue, Dipartimento di Medicina e chirurgia, università degli Studi di Milano-Bicocca: "E' fondamentale che vi sia una un'armonizzazione a livello regionale delle strategie da utilizzare, a partire da esami, approfondimenti e verifiche degli esiti in modo tale da gestire la malattia ematologica nel suo complesso. Ma per fare ciò, è altrettanto fondamentale agire come una vera e propria rete con il fine ultimo di garantire i 3 principi chiave dell'equità all'accesso: sostenibilità, prossimità e appropriatezza. Con una maggiore integrazione, la Rete ematologica lombarda può contribuire a introdurre elementi di monitoraggio per bilanciare le necessità di accesso, appropriatezza e utilizzo strategico delle risorse. Tutto ciò - avverte - passa dal coinvolgimento di tutte le figure coinvolte nel percorso di presa in carico e cura del paziente, a partire dalla costruzione di tavoli programmatici che, a livello regionale, possano tradurre in provvedimenti operativi ed efficaci i bisogni portati avanti dai professionisti sanitari e dai pazienti". 

"In linea con la prospettiva nazionale - osserva Davide Petruzzelli, presidente La Lampada di Aladino Ets - risulta fondamentale istituzionalizzare il ruolo delle associazioni di pazienti nei processi decisionali del sistema salute. Questo tipo di partecipazione è attualmente più consolidata in oncologia; è importante però lavorare nella stessa direzione anche in ambito ematologico, dove le differenze nell'accesso alle cure sono purtroppo sempre più presenti, anche nella nostra regione. Lo scopo è puntare alla presa in carico complessiva particolarmente quando si tratta di persone anziane, oltre ai bisogni puramente clinici. Per questo è necessaria la massima collaborazione tra i diversi professionisti, ma anche tra ospedale e territorio".  

Commenta Monica Gibellini, direttore Government Affairs, Policy & Patient Engagement Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia: "Come Johnson & Johnson da sempre siamo protagonisti dell'innovazione in tutte le sue forme, non solo attraverso la ricerca scientifica, ma anche promuovendo iniziative che possano migliorare i modelli gestionali di presa in carico delle persone con tumori ematologici, come il mieloma multiplo. Siamo convinti che attraverso momenti di confronto come questo, che ha visto coinvolti tutti i principali rappresentanti del sistema salute, stiamo procedendo nella direzione giusta per affrontare la sfida di un sistema che consideri sempre di più la spesa farmaceutica come un investimento a cui destinare le risorse necessarie, così da rispondere sempre meglio ai bisogni di cura dei pazienti per una loro corretta e tempestiva presa in carico". 

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Mostro di Firenze, un nuovo clamoroso mistero: bimbo scampato al delitto non è il figlio di Mele

22 Luglio 2025
Calenzano, investigatori sulla scena di uno dei delitti del mostro di Firenze - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Il Dna riscrive la storia del mostro di Firenze fin dall’inizio. Natalino, il bambino di sei anni e mezzo che nell’estate del 1968 scampò ai colpi di calibro 22 dell’assassino che uccise sua madre, Barbara Locci, e l’amante Antonio Lo Bianco, e che per i successivi diciassette anni terrorizzerà la Toscana e l’Italia con altri sette duplici omicidi, non era figlio di Stefano Mele, il manovale, marito della vittima, condannato per quel delitto. Un accertamento genetico disposto dalla procura ha stabilito che il suo padre biologico è Giovanni Vinci, il fratello più grande di Francesco e Salvatore. Giovanni, pur membro di quel “clan” di sardi che dal 1982 entrerà nel mirino delle indagini – con l’arresto di Francesco prima, e con i sospetti su Salvatore poi –, non è mai stato lambito dall’inchiesta. Una lacuna che oggi, le pm titolari di un fascicolo riaperto, Ornella Galeotti e Beatrice Giunti, tenteranno di colmare. La notizia è riportata oggi da "La Nazione" con un articolo di Stefano Brogioni, giornalista specialista delle vicende del mostro di Firenze. 

Tuttavia, alcune domande sorgono spontanee: il killer di Signa sapeva chi fosse il padre di quel bambino? Natalino ha avuto la notifica della procura nei giorni scorsi. E’ rimasto spaesato. "Quest’uomo non l’ho mai neanche conosciuto", replica al quotidiano.  

A consegnare questa clamorosa novità nelle mani dei magistrati è stato il genetista Ugo Ricci, specialista di cold case a cui si deve anche il ritrovamento, nel caso Garlasco, del Dna di Andrea Sempio attaccato alle unghie di Chiara Poggi. L’«intuizione» investigativa risale invece al 2018, quando, nell’inchiesta, conclusasi con l’archiviazione, che all’epoca vedeva indagato l’ex legionario di Prato Giampiero Vigilanti, venne dato il compito ai carabinieri del Ros di prelevare, in gran segreto, due profili Dna. Quello di un figlio di Salvatore Vinci, che si è rivelato utile ad attribuire al sardo il possesso di uno straccio che era stato vicino a un altro “famoso” pezzo di stoffa (andato perduto) che recava tracce di sangue e polvere da sparo, rinvenuto in casa sua all’indomani del delitto di Vicchio del 1984. E poi quello di Natalino. Ma sono passati anni prima che una pattuglia di militari s’imbattesse nella vita segnata di un uomo che nella notte del 1968 perse, di fatto, entrambi i genitori. Per la comparazione, il genetista Ricci ha utilizzato anche il profilo da lui estratto dalla recente riesumazione del cadavere di Francesco Vinci.  

La nuova verità potrebbe dare spiegazioni a tanti misteri di questa storia ancora irrisolti. Non è mai stato chiarito chi e perché risparmiò il bambino, e anche come Natalino, in quella notte di cui non ricorda nulla, arrivò a una casa distante un paio di km, al buio, in una strada ciottolosa di campagna. E ora questa vicenda va rianalizzata anche nell’ottica della ricerca della pistola, mai ritrovata, che uccise la notte del 1968 e si rimise in azione dal 1974 al 1985 per ammazzare altre sette coppie. «Passata di mano», dirà la sentenza che condannò in primo grado il contadino di Mercatale Pietro Pacciani. Forse un modo di salvare un verdetto ormai passato in giudicato (quello che stabilì la responsabilità del marito tradito Stefano Mele nel 1968, al quale vennero inflitti tredici anni beneficiando delle attenuanti del delitto d’onore), e trovare un responsabile per il resto dei delitti. Anzi, i responsabili, visto che in seguito, a fianco a Pacciani (condannato, assolto, morto prima di un appello bis), si collocheranno anche i compagni di merende Giancarlo Lotti e Mario Vanni. Oggi sono tutti morti, ma Paolo Vanni, il nipote del postino le cui invettive al giudice sono nel frattempo diventato un cult in rete, ha chiesto la revisione di quella condanna, istanza su cui i giudici di Genova non si sono ancora pronunciati 

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Sinner-Alcaraz, lotta per la vetta del ranking: rischio sorpasso agli US Open

22 Luglio 2025
Jannik Sinner e Carlos Alcaraz - (Ipa)

(Adnkronos) - Lo scontro è rimandato al 7 agosto, al Masters 1000 di Cincinnati. Dopo il forfait di Jannik Sinner e quello di Carlos Alcaraz dal torneo di Toronto, la lotta per il primo posto del ranking Atp riprenderà dagli Usa.  

Dopo Cincinnati ci sono gli Us Open e in entrambi i tornei il campione è l'altoatesimo, che dovrà difendere i suoi, rispettivamente, 1000 e 2000 punti dall'assalto del murciano. Se tutto gira per il verso giusto, Sinner avrà un bottino di 11.830 punti, scalati i 200 guadagnati a Toronto 2024 quando il n. 1 si fermò ai quarti di finale.  

Alcaraz al momento non perde niente perché anche l'anno scorso saltò il torneo canadese, e tra Cincinnati e Flushing Meadows a New York aveva accumulato solo 60 punti dopo aver perso al debutto contro Monfils nel primo turno ed essersi fermato al secondo agli US Open contro Van de Zandschulp.  

Se il n. 2 dovesse trionfare nei due tornei statunitensi raggiungerebbe quota 11.540, mentre Sinner perderebbe alcuni dei suoi punti e si esporrebbe al sorpasso in classifica che proprio oggi, in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, Alcaraz ha annunciato come suo obiettivo principale. 

 

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